Jahrbuch 40 Rz Korr Blaupause.Indd
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Römisches Jahrbuch der Bibliotheca Hertziana BAND 40 · 2011 /12 HIRMER VERLAG MÜNCHEN VERÖFFENTLICHUNGEN DER BIBLIOTHECA HERTZIANA MAX-PLANCK-INSTITUT FÜR KUNSTGESCHICHTE ROM HERAUSGEGEBEN VON SYBILLE EBERT-SCHIFFERER UND TANJA MICHALSKY REDAKTION: JULIAN KLIEMANN (†), SUSANNE KUBERSKY-PIREDDA REDAKTIONSASSISTENZ: MARA FREIBERG SIMMEN Die Beiträge des Römischen Jahrbuchs werden einem Peer-Review-Verfahren unterzogen. Bibliographische Informationen der Deutschen Nationalbibliothek: Die Deutsche Nationalbibliothek verzeichnet diese Publikation in der Deutschen Nationalbibliographie; detaillierte bibliographische Daten sind im Internet über http://dnb.ddb.de abrufbar. © 2016 Hirmer Verlag GmbH, München Herstellung: Tanja Bokelmann, München Lithographie: ReproLine Genceller, München Druck: Memminger MedienCentrum, Memmingen Printed in Germany ISBN 987-3-7774-2433-0 INHALT JOACHIM POESCHKE Nachruf Julian Kliemann (1949–2015) ........................................................... 9 NICOLE RIEGEL Ire et commorare in Roma. Spuren lombardischer Künstler im Rom der Hochrenaissance ......................................... 15 WALTER CUPPERI «Per la delettatione che delle memorie antiche generosamente suol prendere»: le antichità di Antoine Perrenot de Granvelle, il Bacco D’Aspra-Guisa ed un’ipotesi sul Dioniso di Versailles . 49 LOTHAR SICKEL Federico Zuccari post mortem. Der Verkauf der Kunstwerke aus seinem Nachlaß durch den Sohn Ottaviano ............................. 81 HARULA ECONOMOPOULOS L’edicola-tabernacolo nel palazzo del Monte di Pietà di Roma: una nuova scultura di Stefano Maderno ........................................................ 137 JASENKA GUDELJ Architettura e diplomazia tra Roma e Dubrovnik: San Girolamo dei Croati e la cattedrale di Dubrovnik nel secondo Seicento ............................. 185 FRANCESCO LOFANO Sincretismo e unità delle arti: la cappella Cacace-de Caro in San Lorenzo Maggiore a Napoli alla luce di nuovi documenti ................................................................. 241 JOHANNES RÖLL Ein Porträt des Malers Franz Caucig in einem Zeichnungsalbum der Bibliotheca Hertziana . 289 GABRIELLA CIANCIOLO COSENTINO On the Trail of Frederick II: Ideology and Patriotic Sentiment in the Nineteenth-Century Rediscovery of Medieval Southern Italy . 309 MISCELLANEA CHRISTOF THOENES Bramantes Grab .......................................................................... 345 SALVATORE SETTIS Storia dell’arte, cittadinanza, Europa .......................................................... 349 ARNOLD ESCH Escursioni storico-artistiche attraverso fonti storiche. Cosa danno allo storico dell’arte i diversi generi di fonte ............................................ 355 WALTER CUPPERI «PER LA DELETTATIONE CHE DELLE MEMORIE ANTICHE GENEROSAMENTE SUOL PRENDERE»: LE ANTICHITÀ DI ANTOINE PERRENOT DE GRANVELLE, IL BACCO D’ASPRA-GUISA ED UN’IPOTESI SUL DIONISO DI VERSAILLES Alla presente ricerca, condotta tra 2004 e 2005, hanno contribuito le gene- attenti e interlocutori impareggiabili. Il testo originario (deposito legale del rose segnalazioni di Fernando Bouza Álvarez, Nicole Dacos, Krista De Jonge 22 gennaio 2010 ai sensi del Decreto del Presedente della Repubblica n. 252, e Hubert Emmerig. Intendo esprimere la mia gratitudine anche a Massimo 3 maggio 2006, Provincia di Pisa), dopo varie traversie editoriali, è stato Ferretti, Marco Collareta, Enrico Parlato e Julian Kliemann (†), lettori rivisto leggermente nel 2013 per tenere conto della bibliografia più recente. SOMMARIO I primi interessi antiquari di Antoine Perrenot de Granvelle . 54 Episodi precoci del collezionismo di copie, calchi e marmi antichi . 58 Primaticcio e Granvelle: l’Antinoo del Belvedere, la collezione Casio ed il «modello del gran cavallo» leonardesco . 61 l calchi dell’Apollo del Belvedere e di una Venere .................... 63 Il Bacco del «Cardinal di Lorena» e un’ipotesi sul Dioniso «di Versailles» ............................................... 65 Tempi e modi dei movimenti di antichità nei Paesi Bassi . 68 Appendice documentaria ....................................... 69 Abbreviazioni e bibliografia .................................... 74 ABSTRACT The essay addresses the early activity as collectors of Antoine Perrenot de Gran- velle (1517 – 1586), Minister to Emperor Charles V of Habsburg, and Charles of Guise (1524 – 1574), Cardinal of Lorraine. Unpublished letters from Spanish and Italian archives cast new light on Granvelle’s antiquarian interests and his acquisitions in the fields of classical sculpture, plaster casts, ancient coins, cameos, drawings and prints in the period spanning 1541 to 1561. Such art objects were sent as gifts to Granvelle from Rome, Milan and Fontainebleau. Among them was Primaticcio’s free-hand copy of a small model, possibly by Leonardo da Vinci, for an equestrian monument. Finally, the paper reconstructs the history of an ancient Bacchus «intero con mano et piede» proceeding from the Roman estate of Francesco d’Aspra and donated to Charles of Guise by Pope Julius III in 1550. The author suggests the identification of this marble statue with the so-called Dionysus of Versailles (Paris, Musée du Louvre), formerly exhibited in the Castle of Meudon. 51 Walter Cupperi Il presente contributo documenta e discute alcuni episodi di collezionismo antiquario di cui furono protagonisti An - toine Perrenot de Granvelle (Besançon 1517 – Madrid 1586; figg. 1 – 2), vescovo di Arras dal 1538 e segretario di Carlo V dal 1540, e Carlo di Guisa (Charles de Guise, 1524 – 1574), cardinale di Lorena e favorito di Enrico II di Valois.1 La storia degli episodi attraverso cui la statuaria antica raggiunse le dimore di rappresentanza dell’Europa nord- occidentale, diffondendosi nell’area franco-borgognona già durante il quinto decennio del XVI secolo, ha sempre attri- buito un ruolo trainante alle iniziative di sovrani come Fran- cesco I di Francia e di Maria d’Ungheria, sorella dell’im- peratore Carlo V d’Asburgo e governatrice dei Paesi Bassi. Acquistando sculture originali e riproducendo piuttosto fedelmente le principali statue di Roma mediante le impronte tratte ed esportate da Francesco Primaticcio (1504 – 1570), Francesco I e Maria d’Ungheria avviarono collezioni in cui le antichità divenivano pietra di paragone per la produzione artistica moderna e assumevano funzioni di apparato.2 Fino a tempi recenti, minore riconoscimento hanno in - vece incontrato le iniziative di quanti, tra cardinali, ministri e ambasciatori stranieri presenti in Italia per ragioni diplo- matiche o di studio, poterono sviluppare contatti personali con artisti, agenti e collezionisti.3 Tali esperienze venivano messe a frutto al loro ritorno in patria, quando i medesimi prelati e diplomatici provvedevano a rinnovare le loro resi- denze e fornivano i loro consigli in materia d’arte ai membri 1. Tiziano Vecellio, Antoine Perrenot de Granvelle, olio su tela, delle famiglie reali. 1548. Kansas City, The Nelson-Atkins Museum of Art (Foto The Nelson-Atkins Museum of Art, R. Newcombe) Grazie ad alcuni inediti, considereremo innanzitutto alcuni episodi del primo collezionismo antiquario di Antoine Perre- not de Granvelle, più noto sinora come committente di artisti quali Tiziano (fig. 1), Antonio Moro (Anthonis Moor van Granvelle fu però anche il mecenate di un circolo d’umanisti Das horst, 1516 / 20 – 1576) e Leone Leoni (figg. 2 – 3).4 Negli – Fulvio Orsini (1529 – 1600), Antonio Agustín (1517 – 1586), anni del suo soggiorno presso la curia romana (1566 – 1571), Alfonso Chacón (1540 – 1599) e Stephan Wynant Pigge (Ste- 1 Per la biografia di Antoine Perrenot cfr. D,$"# 1957 e D,$"# 2000 pp. 191 – 204; D!"!#$ 1900, pp. 58 – 63; L%&'!%&! 1989 – 2002, I, p. 208; (con bibliografia). Sul Cardinale di Lorena (da non confondere con lo J#()%* 1963, pp. 438 – 443; P$#((+,-$# 1969; Lettere di artisti italiani zio Jean de Lorraine, suo predecessore sulla cattedra di Metz) cfr. 1977, pp. 57 – 62; B$+.& 1981; H%(/#00/P#&&- 1984, pp. 1 – 7, 16; B+,'3#$ 1997 (con bibliografia); B%0(%"+ 1997; sul carteggio del B12,!& 1985; O''3!4!&)! 2001; J#()%* 2003, p. 102; B$#('-B%,)!#$/ prelato cfr. C,!(!%) 1998. C+$5#00!#$ 2004; Primaticcio e le arti 2011. Alcune delle impronte in 2 I movimenti di originali antichi e di copie nei Paesi Bassi meridionali gesso di Primaticcio furono trasportate da Fontainebleau al Palazzo di furono determinanti anche per la formazione di scultori attivi nella Maria d’Ungheria a Binche (Hainaut), dove nel 1550 venne allestita seconda metà del secolo: mi riferisco in particolare a Jacques Jonghe- un bottega per realizzare nuovi calchi: C,44#$! 2004 e C,44#$! 2008 c. linck, che emerse proprio durante il suo servizio presso il prelato (cfr. Sui calchi rinascimentali dall’antico cfr. in generale L%5#&5+$6 1953; S"+05#$#& 1996), a Giambologna (cfr. Z!/+( 2006, p. 22) e al suo J#()%* 1993; J#()%* 2000; D’après l’antique 2000. maestro Jacques Dubrœucq, che si formò presso la corte di Maria 3 Sul ruolo degli alti prelati nella diffusione europea di opere d’arte ita- d’As burgo (sul quale soprattutto D!5!#$ 2000). Sulla celebre impresa liane cfr. ora Cardinaux de la Renaissance 2009. In particolare, la di Francesco Primaticcio, che tra il 1540 e il 1545 trasse per Francesco I relativa autonomia dei canali di reperimento e la precoce committenza di Valois le impronte in gesso (cioè le forme ‹in negativo›) delle principali artistica di monsignor de Granvelle sono forse ancora sottovalutate sculture antiche vaticane e romane, cfr. V%(%$! (1550/1568)