Gennaio Febbraio 2020
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CLUB MILANO N. 54 Tra i miti di Milano c’è anche quello della fitta nebbia padana, più nota come “schigera”: ve la raccontiamo Impegnato a navigare i dieci fiumi più inquinati del pianeta, Alex Bellini ci ha parlato di consumo sostenibile A Mare Culturale Urbano ci si sente a casa, parola del direttore artistico e co-fondatore Andrea Capaldi È girata negli ospedali milanesi la serie tv no profit “Involontaria”, che coniuga giovani, volontariato e musica GENNAIO - FEBBARIO 2020 Bob Krieger: «La fotografia oggi è la nostra memoria, addirittura più necessaria delle parole» − pagina 16 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI 3,00 euro EDITORIAL A La memoria «Un conto è guardare e un conto è vedere, e io per troppi anni ho guardato senza voler vedere» Liliana Segre ha otto anni quando, nel 1938, le leggi razziali fasciste si abbattono con violenza su di lei e sulla sua famiglia. Discriminata come “alunna di razza ebraica”, viene espulsa da scuola e, a poco a poco, il suo mondo si sgretola: diventa invisibile agli occhi delle sue amiche, è costretta a nascondersi e a fuggire fino a quando, arrestata al confine con la Svizzera, verrà deportata ad Auschwitz.La memoria rende liberi è un libro che la senatrice a vita scrisse insieme a Enrico Menta- na nel 2015, quindi molto prima dell’emergere sempre più evidente e violento di un sottobosco razzista che forse da troppo tempo covava nel nostro Paese. Ma, come da lei stesso ricordato di recente, la memoria è l’unico vero antidoto verso le barbarie (per ora più che altro simboliche e verbali, poi chissà) di chi non vuole ammettere ciò che è stato e forse si augura che ritorni. È di pochi giorni fa la pubblicazione di un rapporto choc dell’Eurispes secondo il quale il 15,6% degli italiani nega l’O- locausto (erano il 2,7% nel 2004). Lo scorso novembre il sindaco di Predappio ha deciso di negare un contributo di 370 euro a due studenti per sostenere un viaggio in Polonia per seguire il progetto Promemoria Auschwitz - Treno della Memoria. E non certo per ragioni economiche. Nel frattempo in tutta Italia, specie nel ricco nord, sono ormai innumerevoli i casi di scritte antisemite, facendo emergere peraltro un paradosso: chi scrive Juden hier con tanto di croce di David sulla porta di casa di un ebreo figlio di una staffetta partigiana, in realtà dimostra di conoscere perfettamente la storia, fin nei dettagli più macabri. Per fortuna Milano, che pure nella sua com- plessità di metropoli, non può considerarsi immune da fenomeni in linea con questa triste epoca, dimostra di avere un’ottima memoria e gli anticorpi giusti per contra- stare il cieco revisionismo dilagante. A gennaio 28 nuove pietre d’inciampo sono B state posate in corrispondenza delle abitazioni dei deportati nei lager che non hanno fatto ritorno alle loro case, alla presenza dell’ideatore delle pietre, l'artista berlinese Gunter Demnig. Si tratta di piccoli blocchi quadrati ricoperti d’ottone che ricordano il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo della morte del deportato. Un simbolo piccolo e discreto, per non dimenticare, ma al tempo stesso così potente da spaventa- re qualcuno, se il comune di Schio o quello di Biassono, in Brianza, hanno detto di no alle pietre d’inciampo perché sarebbero causa di odio e divisioni. Milano invece non dimentica ed è bello registrare che tra domenica 26 e lunedì 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, oltre 8 mila persone hanno visitato il Memoriale della Shoah, il famoso Binario 21 da cui partivano i convogli carichi di ebrei e perseguitati verso i campi di sterminio. Milano fu protagonista di quella tragica pagina di storia e, forse proprio per questo, è ora protagonista di un’operazione di memoria che deve servire soprattutto a mettere in guardia le nuove generazione dai semi dell’odio che tanti disastri hanno già fatto in passato. Stefano Ampollini 4 CONTENTS POINT OF VIEW 10 INTERVIEW 26 Energia per tutti Alex Bellini di Roberto Perrone di Nadia Afragola INSIDE 12 FOCUS 28 Brevi dalla città La nebbia di Milano a cura di Elisa Zanetti di Matilde Quarti OUTSIDE 14 Brevi dal mondo a cura di Elisa Zanetti COVER STORY 16 Bob Krieger di Marilena Roncarà INTERVIEW 30 Andrea Capaldi di Enrico S. Benincasa FOCUS 32 Angoli di Russia in tavola di Chiara Temperato PORTFOLIO 20 Pianeta fragile foto Olivo Barbieri INTERVIEW 34 Mario Lavezzi di Simone Sacco FOCUS 36 Involontariamente solidali di Gaetano Moraca NORTH SAILS STORE - VIA DURINI, 27 MILANO 6 AW_CLUB MILANO_ AC_210X297.indd 1 11/12/19 15:47 CONTENTS ENERGY 40 WHEELS 52 Un effetto reale sul mondo Le nuove regole del gioco di Marco Agustoni di Ilaria Salzano ENERGY 42 DESIGN 54 Eureka. Ho trovato! Cercando l’armonia di Alessia Delisi di Marzia Nicolini STYLE 44 WEEKEND 56 Ben Mears Bruxelles, ma belle di Enrico S. Benincasa di Paolo Crespi STYLE 46 OVERSEAS 58 Eleganza eclettica Tra musica, storia e natura di Monica Codegoni Bessi di Carolina Saporiti SPORT 48 Di corsa nella natura di Marilena Roncarà FOOD 60 Kin Cheung di Elisa Zanetti FREE TIME 62 Da non perdere a cura di Marilena Roncarà SECRET MILANO 64 Il suono della città di Elisa Zanetti In copertina HI TECH 50 Bob Krieger Fotosintesi metropolitana di Paolo Crespi 8 POINT OF VIEW ROBERTO PERRONE Giornalista e scrittore, vive a Milano ma ha solide radici “zeneisi”. Si è occupato a lungo di sport, food e viaggi a Il Corriere della Sera. Ora giornalista freelance, è autore della saga noir di Annibale Canessa e il suo nuovo romanzo si intitola L’ultima volontà (Rizzoli) Energia per tutti L’anno che verrà è già venuto. Siamo nel 2020. Volendo, potremmo leggerlo come un 2.0 raddoppiato, cioè con un’energia doppia nelle comunicazioni, nella pos- sibilità di interagire con il prossimo. Vorrei parlare di questo, perché di energie rinnovabili e di energia pulita ne parlano già in tanti, forse troppi, forse non ren- dendosi conto che il problema è complesso. E spesso non conoscendo tutti i dati. Per esempio l’Italia, con tutti i suoi difetti, è davanti a Germania, Francia e Regno Unito come produzione di energia da fonti rinnovabili. La strada è lunga, ma qualcosa si muove nel nostro distratto Paese. Mi interessa l’energia vitale, quella che si espande dalle nostre esistenze. Come la usiamo? Un prete saggio, tanti anni fa, mi disse che la nostra energia interiore è come un fiume che scende impetuoso dai monti. Finché è un torrente giovane e potente, bastano le rive scoscese dei monti a trattenerlo. Ma più giù, quando diventa grande, quando si allarga, sono gli argini a fare la differenza. Senza gli argini, senza qualcosa che ne guidi la strada, il fiume si disperderebbe in mille rivoli, alla fine inaridendosi. Noi siamo così. Mila- no, dove viviamo, è così. Ha energie potenti, ma fino a che punto sono incanalate verso un progresso responsabile, sono dirette a un accrescimento dell’umano e non volte solo a successi sovente effimeri e autoreferenziali? Vedo tanti giovani in piazza per i più svariati motivi, per l’ambiente, per una società dove i rapporti umani siano meno urlati, dove l’insulto non diventi un’abitudine a cui, come tante altre storture, non facciamo più caso. Bene. Ma tutta questa grande energia deve essere incanalata, spinta a un obiettivo che abbia come scopo principale il bene comune, il miglioramento di tutti. È come il nostro uso degli strumenti di comunicazione. Dovrebbero tendere a un contatto con il prossimo, non solo all’autocertificazione di noi stessi. L’energia che mettiamo nei social, ma anche nella vita sociale “diretta” di una grande città come Milano, dovrebbe tendere ad azzerare le distanze. Parlavo con un amico di un “twittatore seriale”, che anche quando cerca di di sembrare positivo riesce a essere negativo. L’amico ha conclu- so: «Deve essere molto solo». È l’inganno del 2.0, 2.0, pensare di far parte di una inarrestabile energia collettiva e invece trovarsi in direzione ostinata e contraria. Roberto Perrone 10 INSIDE Il Giappone in città È un’idea di Giappone inedita quella del recente- mente inaugurato Iyo Aalto di zona Porta Nuo- va. Il ristorante coniuga la tradizione edomae di Tokyo con i più contemporanei sapori della cucina del Sol Levante, mentre lo spazio, firmato da Maurizio Lai, è caratterizzato da materiali naturali, trasparenze e tagli di luce, con sottili riferimenti alla tradizione nipponica. www.laistudio.com Immaginario Il Touring Club Italiano apre i suoi archivi e presenta Imma- ginario: 125 scatti originali che ci portano in viaggio tra gli anni Venti e Trenta del Novecento. A cura di Luca Santese del collettivo fotografico Cesura, l’esposizione illustra nume- rosi temi e soggetti, rievocando un immaginario collettivo, un passato condiviso e familiare. Inaugurata il 10 gennaio, la mostra è aperta al pubblico sino al 31 gennaio, presso Palazzo Lombardia e celebra i 125 anni di attività dell’associazione. www.touringclub.it Save Milano È in Piazza della Scala il primo globo di WePlanet: 100 Globi per un futuro sostenibile. Cento sculture ecosostenibili raffi- guranti il pianeta Terra saranno decorate da artisti e creativi e invaderanno le strade della città. Le opere andranno poi all’asta e il ricavato sarà destinato alle aree verdi. Attivo anche un contest online per inviare la propria proposta per la deco- razione di uno dei globi. www.weplanet.it Senza tempo Ritratti milanesi Tornare sui campi da tennis Il Giorno e la Notte: un libro e una mostra all’aperto sarà ancora più cool fotografica (il 28 gennaio alla galleria Still) questa primavera: arriva la Heritage raccontano una giornata per le vie di Milano, Collection di Lacoste, che ripro- celebrando la città e il cappotto, indumento pone il fascino senza tempo di tre simbolo dei suoi abitanti.