club milano n. 54 Tra i miti di Milano c’è anche quello della fitta nebbia padana, più nota come “schigera”: ve la raccontiamo Impegnato a navigare i dieci fiumi più inquinati del pianeta, Alex Bellini ci ha parlato di consumo sostenibile A Mare Culturale Urbano ci si sente a casa, parola del direttore artistico e co-fondatore Andrea Capaldi È girata negli ospedali milanesi la serie tv no profit “Involontaria”, che coniuga giovani, volontariato e musica

gennaio - febbario 2020

Bob Krieger: «La fotografia oggi è la nostra memoria, addirittura più necessaria delle parole» − pagina 16

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI 3,00 euro editorial

A La memoria

«Un conto è guardare e un conto è vedere, e io per troppi anni ho guardato senza voler vedere» Liliana Segre ha otto anni quando, nel 1938, le leggi razziali fasciste si abbattono con violenza su di lei e sulla sua famiglia. Discriminata come “alunna di razza ebraica”, viene espulsa da scuola e, a poco a poco, il suo mondo si sgretola: diventa invisibile agli occhi delle sue amiche, è costretta a nascondersi e a fuggire fino a quando, arrestata al confine con la Svizzera, verrà deportata ad Auschwitz.La memoria rende liberi è un libro che la senatrice a vita scrisse insieme a Enrico Menta- na nel 2015, quindi molto prima dell’emergere sempre più evidente e violento di un sottobosco razzista che forse da troppo tempo covava nel nostro Paese. Ma, come da lei stesso ricordato di recente, la memoria è l’unico vero antidoto verso le barbarie (per ora più che altro simboliche e verbali, poi chissà) di chi non vuole ammettere ciò che è stato e forse si augura che ritorni. È di pochi giorni fa la pubblicazione di un rapporto choc dell’Eurispes secondo il quale il 15,6% degli italiani nega l’O- locausto (erano il 2,7% nel 2004). Lo scorso novembre il sindaco di Predappio ha deciso di negare un contributo di 370 euro a due studenti per sostenere un viaggio in Polonia per seguire il progetto Promemoria Auschwitz - Treno della Memoria. E non certo per ragioni economiche. Nel frattempo in tutta Italia, specie nel ricco nord, sono ormai innumerevoli i casi di scritte antisemite, facendo emergere peraltro un paradosso: chi scrive Juden hier con tanto di croce di David sulla porta di casa di un ebreo figlio di una staffetta partigiana, in realtà dimostra di conoscere perfettamente la storia, fin nei dettagli più macabri. Per fortuna Milano, che pure nella sua com- plessità di metropoli, non può considerarsi immune da fenomeni in linea con questa triste epoca, dimostra di avere un’ottima memoria e gli anticorpi giusti per contra- stare il cieco revisionismo dilagante. A gennaio 28 nuove pietre d’inciampo sono B state posate in corrispondenza delle abitazioni dei deportati nei lager che non hanno fatto ritorno alle loro case, alla presenza dell’ideatore delle pietre, l'artista berlinese Gunter Demnig. Si tratta di piccoli blocchi quadrati ricoperti d’ottone che ricordano il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo della morte del deportato. Un simbolo piccolo e discreto, per non dimenticare, ma al tempo stesso così potente da spaventa- re qualcuno, se il comune di Schio o quello di Biassono, in Brianza, hanno detto di no alle pietre d’inciampo perché sarebbero causa di odio e divisioni. Milano invece non dimentica ed è bello registrare che tra domenica 26 e lunedì 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, oltre 8 mila persone hanno visitato il Memoriale della Shoah, il famoso Binario 21 da cui partivano i convogli carichi di ebrei e perseguitati verso i campi di sterminio. Milano fu protagonista di quella tragica pagina di storia e, forse proprio per questo, è ora protagonista di un’operazione di memoria che deve servire soprattutto a mettere in guardia le nuove generazione dai semi dell’odio che tanti disastri hanno già fatto in passato.

Stefano Ampollini

4 contents

point of view 10 interview 26 Energia per tutti Alex Bellini di Roberto Perrone di Nadia Afragola

inside 12 focus 28 Brevi dalla città La nebbia di Milano a cura di Elisa Zanetti di Matilde Quarti

outside 14 Brevi dal mondo a cura di Elisa Zanetti

cover story 16 Bob Krieger di Marilena Roncarà

interview 30 Andrea Capaldi di Enrico S. Benincasa

focus 32 Angoli di Russia in tavola di Chiara Temperato

portfolio 20 Pianeta fragile foto Olivo Barbieri

interview 34 Mario Lavezzi di Simone Sacco

focus 36 Involontariamente solidali di Gaetano Moraca

NORTH SAILS STORE - VIA DURINI, 27 MILANO

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AW_CLUB MILANO_ AC_210X297.indd 1 11/12/19 15:47 contents

energy 40 wheels 52 Un effetto reale sul mondo Le nuove regole del gioco di Marco Agustoni di Ilaria Salzano

energy 42 design 54 Eureka. Ho trovato! Cercando l’armonia di Alessia Delisi di Marzia Nicolini

style 44 weekend 56 Ben Mears Bruxelles, ma belle di Enrico S. Benincasa di Paolo Crespi

style 46 overseas 58 Eleganza eclettica Tra musica, storia e natura di Monica Codegoni Bessi di Carolina Saporiti

sport 48 Di corsa nella natura di Marilena Roncarà food 60 Kin Cheung di Elisa Zanetti

free time 62 Da non perdere a cura di Marilena Roncarà

secret milano 64 Il suono della città di Elisa Zanetti

In copertina hi tech 50 Bob Krieger Fotosintesi metropolitana di Paolo Crespi

8 point of view

roberto perrone Giornalista e scrittore, vive a Milano ma ha solide radici “zeneisi”. Si è occupato a lungo di sport, food e viaggi a Il Corriere della Sera. Ora giornalista freelance, è autore della saga noir di Annibale Canessa e il suo nuovo romanzo si intitola L’ultima volontà (Rizzoli)

Energia per tutti

L’anno che verrà è già venuto. Siamo nel 2020. Volendo, potremmo leggerlo come un 2.0 raddoppiato, cioè con un’energia doppia nelle comunicazioni, nella pos- sibilità di interagire con il prossimo. Vorrei parlare di questo, perché di energie rinnovabili e di energia pulita ne parlano già in tanti, forse troppi, forse non ren- dendosi conto che il problema è complesso. E spesso non conoscendo tutti i dati. Per esempio l’Italia, con tutti i suoi difetti, è davanti a Germania, Francia e Regno Unito come produzione di energia da fonti rinnovabili. La strada è lunga, ma qualcosa si muove nel nostro distratto Paese. Mi interessa l’energia vitale, quella che si espande dalle nostre esistenze. Come la usiamo? Un prete saggio, tanti anni fa, mi disse che la nostra energia interiore è come un fiume che scende impetuoso dai monti. Finché è un torrente giovane e potente, bastano le rive scoscese dei monti a trattenerlo. Ma più giù, quando diventa grande, quando si allarga, sono gli argini a fare la differenza. Senza gli argini, senza qualcosa che ne guidi la strada, il fiume si disperderebbe in mille rivoli, alla fine inaridendosi. Noi siamo così. Mila- no, dove viviamo, è così. Ha energie potenti, ma fino a che punto sono incanalate verso un progresso responsabile, sono dirette a un accrescimento dell’umano e non volte solo a successi sovente effimeri e autoreferenziali? Vedo tanti giovani in piazza per i più svariati motivi, per l’ambiente, per una società dove i rapporti umani siano meno urlati, dove l’insulto non diventi un’abitudine a cui, come tante altre storture, non facciamo più caso. Bene. Ma tutta questa grande energia deve essere incanalata, spinta a un obiettivo che abbia come scopo principale il bene comune, il miglioramento di tutti. È come il nostro uso degli strumenti di comunicazione. Dovrebbero tendere a un contatto con il prossimo, non solo all’autocertificazione di noi stessi. L’energia che mettiamo nei social, ma anche nella vita sociale “diretta” di una grande città come Milano, dovrebbe tendere ad azzerare le distanze. Parlavo con un amico di un “twittatore seriale”, che anche quando cerca di di sembrare positivo riesce a essere negativo. L’amico ha conclu- so: «Deve essere molto solo». È l’inganno del 2.0, 2.0, pensare di far parte di una inarrestabile energia collettiva e invece trovarsi in direzione ostinata e contraria.

Roberto Perrone

10 INSIDE

Il Giappone in città È un’idea di Giappone inedita quella del recente- mente inaugurato Iyo Aalto di zona Porta Nuo- va. Il ristorante coniuga la tradizione edomae di Tokyo con i più contemporanei sapori della cucina del Sol Levante, mentre lo spazio, firmato da Maurizio Lai, è caratterizzato da materiali naturali, trasparenze e tagli di luce, con sottili riferimenti alla tradizione nipponica. www.laistudio.com

Immaginario

Il Touring Club Italiano apre i suoi archivi e presenta Imma- ginario: 125 scatti originali che ci portano in viaggio tra gli anni Venti e Trenta del Novecento. A cura di Luca Santese del collettivo fotografico Cesura, l’esposizione illustra nume- rosi temi e soggetti, rievocando un immaginario collettivo, un passato condiviso e familiare. Inaugurata il 10 gennaio, la mostra è aperta al pubblico sino al 31 gennaio, presso Palazzo Lombardia e celebra i 125 anni di attività dell’associazione. www.touringclub.it

Save Milano È in Piazza della Scala il primo globo di WePlanet: 100 Globi per un futuro sostenibile. Cento sculture ecosostenibili raffi- guranti il pianeta Terra saranno decorate da artisti e creativi e invaderanno le strade della città. Le opere andranno poi all’asta e il ricavato sarà destinato alle aree verdi. Attivo anche un contest online per inviare la propria proposta per la deco- razione di uno dei globi. www.weplanet.it

Senza tempo Ritratti milanesi Tornare sui campi da tennis Il Giorno e la Notte: un libro e una mostra all’aperto sarà ancora più cool fotografica (il 28 gennaio alla galleria Still) questa primavera: arriva la Heritage raccontano una giornata per le vie di Milano, Collection di Lacoste, che ripro- celebrando la città e il cappotto, indumento pone il fascino senza tempo di tre simbolo dei suoi abitanti. L’idea, nata dall’incon- modelli originali e riconosciuti per tro fra il brand di capispalla Paltò e i fotografi le loro qualità tecniche. René è un Mattia Zoppellaro e Sha Ribeiro, ritrae dieci omaggio alla prima scarpa da tennis personaggi innamorati del capoluogo lombardo creata da René Lacoste nel 1963, e raccoglie i loro ricordi legati alla città. G80 ci riporta negli anni Ottanta, www.palto.it mentre il profilo delle V-Ultra fa rivivere gli inizi degli anni Duemila. www.lacoste.com

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CLUBMILANO_FEBBRAIO_2020_BLUNDSTONE 1 30/01/20 16:43 OUTSIDE

L’arte delle trasparenze È un viaggio nel tempo, nell’arti- gianato e nell’arte quello proposto da Vetro e disegno, il processo creativo nelle storiche vetrerie mura- nesi del '900. Al via il 2 febbraio a Murano, InGalleria - Punta Con- terie, la mostra propone 50 vetri artistici realizzati tra gli anni Dieci e Ottanta del Novecento, opere ico- niche cui si affiancano i disegni che ne raccontano la storia. www.puntaconterie.com

What if…

Fare i conti con ricordi e paure, vivere dentro scenari im- maginari. Lo spazio è tutto per le emozioni al museo tem- poraneo di realtà virtuale “WHAT IF. La riproducibilità tecnica nell’epoca dell’opera d’arte”. Nell’ambito di Art City Bologna, dal 23 al 26 gennaio, Vitruvio Virtual Museum in- vita a scoprire lo stato attuale e le potenzialità del virtuale Goaaaaaaal! in campo artistico attraverso opere che configurano realtà Un abbraccio con gli amici e un brindisi sono il modo miglio- sorte nel passato o proiettate nel futuro. re per festeggiare un goal. Lo sa bene Chivas che ha realizza- www.vitruviovirtualmuseum.com to Chivas Sour League, un box che contiene Chivas Regal 12 anni e Boero Sweet&Sour, indispensabile per creare il Chivas Sour, il cocktail per festeggiare al meglio i successi in campo. E grazie al box si può anche volare a Old Trafford per tifare Manchester United. www.chivas.com

Vacanze verdi Ad Aruba le promesse sono verdi e si manten- gono: eliminati i sacchetti e gli involucri di plastica per i cibi monouso, entro l’anno scompariranno i solari contenenti oxybenzone, che danneggiano la Bibliotheca barriera corallina. Per contrastare l’inquinamento Torna Bibliotheca, la capsule dal legato ai viaggi, l’ente del turismo pagherà una gusto coloniale creata in esclusiva quota destinata al rimboschimento per le emis- da Berwich per Lacerba, nota bou- sioni di CO2 sui voli per attività promozionali. tique d’abbigliamento di Rimini. Tre www.aruba.com modelli per un uomo cosmopolita: pantaloni senza pence, a una pen- ce e i cargo, declinati in tonalità dal gusto militare, dalle varie sfumatu- re di beige, al verde khaki. I tessuti sono dalla grana grossa in cotone ritorto e in mischia di cotone-lino in canvas o spina. www.berwich.com

14 Cover story Cover story

Bob Krieger Il garbo della bellezza Considerato uno dei maggiori ritrattisti internazionali, Bob Krieger è nato nel 1936 ad Alessandria d’Egitto. Nella sua carriera ha fotografato i volti più noti della politica, dell’industria, dello spettacolo, della cultura e della moda: da Giorgio Armani a Indro Montanelli, da Bill Gates a Carlo Bo, da Miuccia Prada a Gianni Agnelli. Negli anni Ottanta è stato sempre lui a documentare il boom della moda italiana nel mondo, firmando ben tre copertine per il Time. Ancora adesso più di ogni altra cosa lo emozionano il talento e chi lo usa per creare benessere per tutti

di Marilena Roncarà

Lei è nato nel 1936 ad Alessandria per la prima volta già nel dopoguerra, napoletano, cui si devono parte degli d’Egitto e poi dal 1967 vive a Milano. perché dall’Egitto venivamo qui in va- affreschi della Reggia di Caserta e di Che cosa l’ha trattenuta qui e che cosa canza per tre mesi con l’autista, i baga- Palazzo Reale di Napoli. l’ha trattenuta nella nostra città? gli, il cane e avevamo delle tappe for- Quale contenuto le interessa veicolare Ero un girovago, un gitano. Mi ha fer- zate: Napoli, Firenze, Milano e dopo ci attraverso l’estetica? mato a Milano la curiosità e soprattutto spostavamo in Francia e in Svizzera. Era Il garbo della bellezza. una proposta quasi indecente di lavo- tutto un giro prestabilito che ogni anno Garbato è una parola che torna anche ro. All’epoca incontrai per caso Beppe si ripeteva. Ben presto ho cominciato quando si tratta di descrivere il suo Modenese (ora presidente onorario la scuola di fotografia a Losanna e con carattere… della Camera Nazionale della Moda quella anche la mia carriera fotografica, È stato indispensabile anche sul lavoro, Italiana) in via Monte Napoleone che ma all’inizio non ero convinto e soprat- dove mi ha aperto un sacco di porte. in francese mi chiese: «Lei che lavoro tutto non avevo delle necessità impel- Qual è stato il suo momento di gloria fa?» – Il fotografo, risposi io, al che ri- lenti. Ero curioso del mondo. Ho fatto come fotografo di moda? lanciò: – «Vuole fare trenta pagine per tutti i viaggi transatlantici possibili con Di sicuro il 1982 quando ho firmato Mila Schön?». Non mi sembrava vero, le navi dell’epoca, in uno di questi ho per Time una copertina con il ritratto di da allora non mi sono più mosso. Ho anche conosciuto Wallis Simpson e il Giorgio Armani. Era la prima volta che imparato l’italiano, anche perché mia marito Edoardo VIII. Devo riconoscere uno stilista italiano finiva sulla cover di madre, che si definiva “frutto del Regno che in Italia sono sempre stato accol- un giornale così importante, si trattava delle due Sicilie” parlava solo francese, to a braccia aperte, in modo ospitale e di una specie di consacrazione, una sor- mentre mio padre che era prussiano e garbato e questo lo apprezzo molto. Mi ta di Nobel. E io ero lì con lui a godere diceva di appartenere al Sacro Roma- piace il modo di comunicare degli ita- di questo successo. no Impero, parlava inglese. E infine io, liani e io con loro comunico bene. Ha conosciuto la moda italiana nel che ero nato ad Alessandria d’Egitto, mi Che cosa l’ha fatta innamorare della suo apice… consideravo macedone, perché Alessan- fotografia? Sì, nel suo momento glorioso, in quegli dro era macedone. Insomma come fa- La necessità della sopravvivenza, solo anni Settanta e Ottanta che sono stati miglia eravamo un derivato mondiale dopo mi sono scoperto fotografo: que- anche una delle meraviglie di Milano. decisamente cosmopolita. Ma ora mi sta è la verità. Soprattutto sono inna- All’epoca gli americani fecero un titolo considero italiano. morato dell’estetica, anche per la mia sulla testata Vogue che diceva: «The Ita- Come ha vissuto le evoluzioni di Mila- estrazione artistica, tra i miei antenati lians are coming», come se fosse un’in- no e come la trova oggi? c’è infatti anche Giuseppe Cammara- vasione, ed è stato proprio così: Arma- Di sicuro migliorata. L’ho conosciuta no, un importante pittore e librettista ni, Ferré, Missoni, Trussardi, Valentino,

16 17 Cover story Cover story

“Ho conosciuto la moda italiana nel suo momento glorioso e in quell’entusiasmo c’era qualcosa di infantile, era un po’ come essere Alice nel paese delle meraviglie: tutto sembrava impossibile e possibile al tempo stesso. E lo era”

Autore di tre copertine del Time e corrispondente del Versace, Gucci, Dolce&Gabbana sono Adesso, invece, vengono chiamati e si Che cosa cerca nella fotografia? The New York Times sbarcati come re e regine negli Stati sa che nell’istante stesso in cui viene Come fotografo di moda, perché così Magazine per otto anni, Uniti. Abbiamo invaso il mondo con la scattata, quella foto lì è già a Tokyo, a mi sono sempre qualificato, non mi Bob Krieger ha lavorato nostra moda. In questo entusiasmo c’e- Shanghai, a New York e viene copia- sono mai sostituto allo stilista, l’ho per tutti gli stilisti ra qualcosa di infantile, era un po’ come ta e se uno ti copia vuol dire che vali, sempre accudito tentando di far sem- mondiali dell’ultimo essere Alice nel paese delle meraviglie: mentre se nessuno ti copia è meglio che brare quello che aveva creato ancora mezzo secolo. La foto tutto sembrava impossibile e possibile cambi mestiere. migliore, provando a valorizzarlo in a pagina 16 è un suo al tempo stesso. E lo era. Così Giorgio Una sorta di cambiamento mentale… ogni modo. In questo senso mi definisco autoscatto Armani è riuscito a nobilitare il prêt-à- Prima si veicolava qualcosa di prezioso un fotografo garbato. porter, che fino ad allora era conside- da proteggere, ora al contrario è qualco- Qual è stato il momento più bello del- rato un “voglio ma non posso”, perché sa da far conoscere: è la globalizzazio- la sua carriera? andare in giro griffati era una sorta di ne. Non conosco la teoria, ma certo ne I ritratti. Non è che rinnego la moda, diktat. Oggi credo che il diktat più bel- sono un testimone. ma c’è sempre un inizio e una fine e lo della moda sia la libertà di mettere Milano e la settimana della moda, a un certo punto ho capito che quel- quello che si vuole, come faccio io. Mi cosa pensa della fashion week? la fase era finita. Quindi grazie anche poi con la macchina fotografica cerco di ventata qualcosa di quasi estraneo, im- emettere giudizi negativi nei confronti vesto come voglio e come mi sento, di- In quella settimana Milano esplode alla mia grande amica Susanna Agnelli ritrovare quegli attimi che la qualifica- palpabile e il rischio è perdere il senso del popolo italiano: se ti poni in modo pende dalla giornata. ed è ancora più attraente anche da un ho potuto conoscere tantissime perso- no, quelle sporgenze di verità. Nel mo- della realtà totale. cortese, la risposta è sempre altrettan- Guardando alla moda adesso, che punto di vista culturale, perché la moda nalità che ho fotografato: da Ciampi a in cui catturo quei particolari la Che effetto le ha fatto rivedersi nella to cortese e più si scende di livello, più pensieri le vengono? diventa quasi un mezzo per far arriva- Bill Gates, da Leonardo Del Vecchio a foto è buona. mostra: “Bob Krieger Imagine. Living questa cosa è vera. Ecco quello che mi Come si dice in inglese “anything goes”, re la gente in città, che poi si mette a Christiaan Barnard. A ogni ritratto cor- Qual è il ruolo della fotografia oggi? through fashion and music ‘60 ‘70 ‘80 ha fatto innamorare degli italiani. tutto va bene. La guardo con curiosità, esplorarla: va nei musei, nei teatri, va risponde un incontro, un legame di vita, È la nostra memoria. Forse addirittura ’90” che per quattro mesi, fino alla fine Com’è oggi Milano? ma non mi soffermo più di tanto, per- a vedere le opere. La moda è diventata spesso indimenticabile. è più necessaria delle parole, perché at- dello scorso giugno, ha animato le sale La trovo molto migliorata, anche se ché mi crea qualche disagio. Io che ero un veicolo o più che altro un tutt’uno I suoi ritratti preferiti? traverso di essa con uno sguardo, se il di Palazzo Morando? preferisco la sua parte storica. Questi abituato all’estetica, a cercare che tutto con la cultura. Quelli di Gianni Agnelli e di Giorgio fotografo è bravo, riesce a farti capire Mi ha stupito l’entusiasmo con il quale grattacieli nuovi sono bellissimi, ma fosse delicato, che i movimenti fosse- Le sue foto hanno contribuito a vei- Armani e poi adoro Lang Lang, che re- chi è il personaggio che hai di fronte, i visitatori guardavano e commentava- non sai più se sei a Shanghai, a New ro fluidi, che ci fosse uniformità nello colare lo stile italiano nel mondo, che sta il mio pianista preferito in assoluto. più di un’intera biografia. no le immagini. È chiaro che lì dentro York o a Tokyo. La milanesità che mi stile, per cui se si fotografava un abito effetto le fa? Dopo il ritratto ha voluto omaggiarmi Se dovesse dare dei consigli a dei gio- c’era la mia anima e la mia famiglia. piace, la ritrovo ad esempio a Palazzo di Armani, tutto doveva essere Arma- Ho partecipato a quel processo, ma non suonando in esclusiva per me alla Sca- vani fotografi cosa direbbe? Non ho padre, madre e nemmeno figli e Reale o all’Arengario che, pur essendo ni, perché se si mettevano le scarpe di ne sono stato l’unico artefice. Non uso la di Milano e io l’ho ascoltato seduto Non posso dare consigli. È brutto dirlo, perciò la mia famiglia sono i personaggi edifici di periodi diversi, sono una testi- Versace e il cappello di Valentino era mai la parola io, perché la trovo inap- completamente da solo nel palco reale. perché non voglio fare una marcia fu- che ho fotografato e che ho incontrato. monianza della storia, la nostra storia. un dramma. Adesso è tutto cambiato. propriata. Anche se faccio una bella Un’emozione ancora forte a distanza di nebre, ma quel tipo di lavoro e di men- Se pensa al nostro Paese adesso che Che cosa non smette di emozionarla? E poi la cosa che mi stupisce è che oggi foto, non è mai solo merito mio. Dico molto tempo. talità che praticavo io quando facevo il cosa le viene in mente? Ammiro coloro che hanno delle doti, la moda fa parte dei nostri tempi. Allo- sempre “abbiamo fatto una bella foto”, Cosa le fa dire questa foto è buona? fotografo di moda, non esistono più. La Penso che ci sottovalutiamo, anche se un talento e che lo usano per creare un ra se si doveva fotografare un abito di perché c’è la modella e senza la mo- Lo so già. Mi basta una chiacchierata tecnologia ha cambiato tutto. Secondo da certi punti di vista riconosco che benessere generale. Anche la scienza e Valentino per strada bisognava coprirlo della non si può fare, c’è il truccatore, preliminare di qualche momento con me tra pochi anni la fotografia si acco- ci sono tutti gli elementi per farlo, ma il suo operato continuano a stupirmi: con un lenzuolo per paura di essere co- il parrucchiere, l’abito. È un team. Poi il protagonista del ritratto, perché sono derà alla pittura, perché non ci saranno poi se si va altrove è forse anche peg- chi avrebbe mai pensato di andare nel- piati e per lo stesso motivo i fotografi quando il lavoro è corale, la soddisfazio- un osservatore attento: della persona, più gli elementi materiali per poterla gio. Noi già godiamo di una libertà che lo spazio o sulla luna? Per certi versi è non erano ben accetti durante le sfilate. ne è sempre più grande. del suo viso, di come muove le mani e produrre. Già oggi con il digitale è di- non è indifferente e poi non si possono fantascienza, di sicuro è meraviglioso.

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Pianeta fragile Ci portano in giro per il mondo, tra montagne e cascate al di qua e al di là degli oceani, con incursioni nel mondo della storia dell’arte, fino a inchiodarci con le immagini di quattro grandi discariche del Sud Est asiatico, le foto dell’artista emiliano Olivo Barbieri, in mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta fino al 19 aprile 2020. Maestro del paesaggio e costruttore di immagini, Barbieri trasforma le sue opere con la messa fuoco selettiva, la rivisitazione dei colori o l’impiego di errori apparenti e il tutto diventa un invito a un’osservazione più attenta. La mostra “Mountains and Parks” raccoglie oltre 50 lavori dell’artista, tra cui la In questa pagina. serie sulle montagne della Valle d’Aosta realizzata per l’occasione. Sotto i riflettori Foto in alto: Jatiparang, l’esigenza di un rinnovato equilibrio naturale Semarang, Indonesia, 2013. Foto in basso: testo di Marilena Roncarà - foto di Olivo Barbieri Capri, 2013. Nella pagina a fianco: Alps Geographies and People, 2019

20 21 Portfolio Portfolio

In questa pagina. Foto in alto: The Waterfall Project, Iguazu, Argentina-Brasil, 2007. Foto in basso: Paintings,Uffizi, Florence, 2002. Nella pagina a fianco: Dolomites Project, 2010

22 23 Portfolio Portfolio

In questa pagina. Foto in alto: Dolomites Project, 2010. Foto in basso: Adriatic Sea (staged) Dancing People, 2015. Nella pagina a fianco: Alps Geographies and People, 2012

olivo barbieri Nato a Carpi nel 1954, l’artista e fotografo Olivo Barbieri si dedica alla fotografia dal 1971 concentrandosi, dapprima, sull’illuminazione artificiale delle città. Dal 1989 viaggia costan- temente in Oriente e in Cina, di cui segue i grandi cambia- menti. Molti dei suoi progetti, complice anche l’impiego della sua tecnica di messa a fuoco selettiva, hanno in comune la riflessione sulla quantità di realtà presente nel nostro sistema di vita e su come riusciamo a comprenderla. www.olivobarbieri.it

24 25 Interview interview

Alex Bellini “La responsabilità nasce dall’informazione e dall’attaccamento emotivo: non puoi rendere un’impresa impossibile consapevole un uomo non informato e non puoi Di lui restano inpressi gli occhi, di un azzurro così intenso da non capire se sia mare o sia cielo. Alex Bellini è un esploratore, uno di quelli capaci di portarci in una dimensione parallela, attraverso il racconto condiviso di pretendere che curi qualcosa che non ama” un viaggio che sembra impossibile, ma che lui è in grado di rendere reale

di Nadia Afragola

Navigherà i dieci fiumi più inquinati scosto così lontano da pensare che non logica. Non c’è relazione tra informa- del pianeta. Come si scrive una storia si sarebbe mai più ripresentato. In Cina zione e comportamenti, manca ancora di cui si conosce già l’epilogo? poi sono stati nominati oltre duecen- un passaggio. Conoscono i danni che fa Non si tratta di avere la presunzione di tomila addetti alla pulizia, responsabili l’acqua nelle bottigliette di plastica, ma salvare il mondo, perché il mondo ri- di piccoli tratti di fiume, con l’idea di continuano ad averne una nello zaino. uscirà sempre a uscirne con le proprie riconsegnare i fiumi alle persone, che è Parliamo di piccole scelte quotidiane. forze. Si tratta invece di aggiungere un poi la filosofia che mi guida in questa È fondamentale dare peso alle proprie secondo a ogni singolo giorno che ci ri- avventura. abitudini di acquisto. Se compriamo mane da vivere su questo pianeta. Biso- Come si lavora sulla consapevolezza? solo bottiglie in vetro, aumentiamo la gnerebbe impedire alle grandi multina- La responsabilità nasce dall’informa- richiesta di un preciso servizio. L’eco- zionali di produrre qualcosa che non si zione e dall’attaccamento emotivo: non nomia non è stupida, sa fare i conti… è può riciclare. È necessario ridefinire il puoi rendere consapevole un uomo che solo un po’ superficiale. Esiste qualcosa rapporto tra economia, natura e Paesi non è informato e non puoi pretendere di molto concreto, capace di orientarci in via di sviluppo. che quello stesso uomo curi qualcosa in tal senso: le Benefit Corporation. Dopo aver attraversato il Gange lo che non ama. E da qui arriviamo alla Cosa sono le Benefit Corporation? scorso dicembre, che programmi ha connessione uomo-natura. Lavoro sulla Le società tradizionali hanno come uni- per il 2020? consapevolezza mostrando alla gente co scopo quello di distribuire dividendi A marzo sarò in Cina, a giugno sposterò che fine fa il loro rifiuto e mettendo in agli azionisti. Le società benefit, invece, il mio focus in Africa: andrò in Egitto evidenza gli effetti distruttivi che ogni sono espressione di un paradigma più e attraverserò il Nilo. A ottobre molto scelta, anche la più piccola fatta magari evoluto: oltre agli obiettivi di profitto probabilmente tornerò in Cina. La du- distrattamente in un supermercato, ha hanno come scopo quello di avere un rata di ogni singolo viaggio dipende dal- sul nostro ecosistema. impatto positivo sulla società e sulla le condizioni di navigabilità dei fiumi: Ma come si fa a consumare e produrre biosfera. Piccole abitudini, creano pic- divido il mio tempo tra l’esecuzione del in modo più sostenibile? coli risultati. viaggio in senso stretto e la restituzione Supportando e scegliendo aziende che È fantascienza chiedere al sindaco di di quanto vissuto. Quello che vivo, che oggi producono facendo nel contempo Milano Beppe Sala di pensare alle fu- imparo, lo devo diffondere al meglio del bene all’ambiente. Al supermercato ture Olimpiadi in modo green? e per fare questo devo amministrare abbiamo la possibilità di votare. Siamo È difficile immaginare un percorso gre- bene il tempo a disposizione. noi a decidere chi deve stare al co- en quando si parla di appalti così gran- Plastica e Cina: questa relazione è an- mando dell’industria economica. Vuoi di e improntati su economie e sistemi cora così stretta e scontata? sapere quale alimento comprare? Non vecchi. I fornitori sono restii ai cambia- La Cina ha giocato un ruolo fondamen- quello che costa meno, ma quello che è menti, soprattutto quando ci sono in tale in questa partita: fino al 2018 in- tracciato, quello che non scende a com- gioco scadenze importanti e piani eco- fatti acquistava le plastiche provenienti promessi con l’ambiente o con la no- nomici serrati. È chiaro che il Comitato da tutto il mondo per riciclarle, anche stra salute. Bisogna recuperare coraggio, Olimpico deve rispettare un budget e se erano di scarsissima qualità e quin- solo così si può fare la differenza. che portare avanti un appalto con me- di non recuperabili. Con l'aumentare È vero che i nativi digitali sono anche todi tradizionali sia economicamente della consapevolezza, la stessa Cina nativi ecologici? più vantaggioso. Forse Beppe Sala non ha chiuso i battenti rispetto a questo È vero, nei giovani c’è molta più atten- è la persona giusta per dare un taglio tipo di operazioni, con il risultato che zione rispetto ai temi ecologici, ma non green ai giochi olimpici. Lo abbiamo in Occidente ci siamo ritrovati a dover sempre questa consapevolezza si tradu- visto con Expo 2015, per cui ha avuto gestire un problema che avevamo na- ce in una maggiore responsabilità eco- un ruolo chiave: c’era plastica ovunque.

26 27 FOCUS FOCUS La nebbia di Milano Nell’immaginario milanese la “scighera”, la fitta nebbia padana, ha un posto d’onore. Raccontata nei libri, nelle canzoni, nei film, continua a essere protagonista dei cliché sulla città, anche se, ormai, da realtà si è trasformata quasi in mito per gli appassionati di immagini brumose di Matilde Quarti Negli anni Sessanta la scighera era ancora in gran forma, e immagini brumose e ricche di fascino si possono ritrovare nella mostra fotografica Milano anni 60. Storia di un decennio irripetibile, visitabile a Palazzo Morando fino al 9 febbraio 2020. Dal boom edilizio alla prima metropolitana, dai cabaret, alle proteste del ’68, MilanoinMostra torna, come ogni anno, con un’im- perdibile esposizione.

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teto per raccontare Milano: La nebbiosa è infatti il Cochi e Renato (scritta non a caso da Jannacci) 02. Un barcone fende titolo di una sceneggiatura scritta da Pasolini per che dà il titolo all’omonima sit-com del duo: no- la nebbia sul naviglio un film mai girato. Una storia di “teppa”, ovvero di nostante sia uscita a cavallo del 2000 (ma si può pavese, foto di Paolo malavita, che sfreccia in macchina per la città, da ancora guardare su RaiPlay), non ha perso l’ironia Monti corso Buenos Aires fino a Metanopoli. surreale dei vecchi tempi. E chi, poi, non conosce I milanesi, forse, la scighera preferiscono raccon- Milano Milano, l’inno d’amore alla città degli Ar- 01 tarla tramite le canzoni, un patrimonio locale ticolo 31 in cui un riferimento alla scighera, tra un ricchissimo in cui italiano e dialetto si mescola- verso e l’altro, sembra quasi obbligato? no per descrivere storie di poveri cristi, ragazze La nebbia, a Milano, assume però talvolta anche innamorate, manigoldi e banditi che spariscono contorni spettrali, come quello del fantasma di 01. Nebbia sui Milano, di miti, ne ha tanti, ma nessuno sembra il designer Bruno Munari. Nella nebbia di Milano, nella bruma. Le canzoni di Jannacci, per esempio, Carlina, una figura nera che infesta le fotografie grattacieli di CityLife. essere duraturo come quello della nebbia, in dia- con disegni in bianco e nero su pagine trasparenti rappresentano un universo popolare, variegato e che tanti novelli sposi fanno nei pressi del Duo- Foto di Simone Viani letto milanese scighera, densa, fitta e spessa come che si sovrappongono a creare cortine di nebbia, malinconico che si srotola ai fianchi dei viali di mo. La leggenda narra infatti che Carlina fosse via Unsplash un muro, che impedisce di vedere a un palmo dal racconta un’ipotetica passeggiata per la città, tra periferia. Come Vincenzina e la fabbrica, che fa da una ragazza di Como che, appena sposata, decise naso e nasconde i contorni dei palazzi e delle stra- macchine e semafori e attraverso un parco rico- colonna sonora al film di Mario MonicelliRomanzo di salire a visitare le terrazze del Duomo con il de. È una nebbia che ammanta la città di mistero e perto dalla bruma notturna. Munari, d’altronde, popolare, girato in uno stabilimento di Lambrate. suo giovane marito, Renzo. Ma una volta in cima, la rende il teatro perfetto per storie oniriche, in cui non poteva che amarla, la scighera, come tutti i O ancora le ballate cantate da Ornella Vanoni: Tu alla ragazza parve che le statue austere delle guglie sogno e verità si confondono. In realtà a Milano da suoi concittadini. A odiarla, invece, è un toscano mi ricordi Milano, per esempio, canzone d’amore la fissassero con riprovazione. La Carlina nascon- qualche decennio ormai, non c’è più così spesso. trapiantato all’ombra del Pirellone, che racconta in cui Milano è rappresentata con i Navigli “vestiti deva infatti un segreto: un tradimento che aveva Per ritrovarla i milanesi devono uscire dai confini, sgomento di questa stramba fissazione dei mila- di nebbia”, o Ma mi, scritta da Giorgio Strehler: portato al concepimento di un figlio che lei stessa andare verso Pavia, verso Lodi: difficilmente la sci- nesi. Si tratta di Luciano Bianciardi che nel suo il canto in dialetto di un partigiano rinchiuso nel aveva fatto credere fosse di Renzo. Piena di ango- ghera si fa vedere in città. romanzo più famoso, La vita agra, scrive: «La chia- carcere di San Vittore tra la nebbia e il gelo. Ma, scia, Carlina si mise a vagare fino a che, smarritasi Per cominciare a conoscere “la nebbia di Milano” mano nebbia, se la coccolano, te la mostrano, se ne come abbiamo detto, il mito della scighera è duro nella nebbia, cadde di sotto. Ma, per fortuna, quel- possiamo affidarci a un libro che si intitola pro- gloriano come di un prodotto locale». E proprio a morire, ed è resistito nei decenni nonostante la la della Carlina non è che una delle tante leggende prio così, sembra quasi un gioco, e richiama alla di un prodotto locale si tratta anche per un altro nebbia diventasse sempre più sottile, fino a farsi cittadine, un altro mito, insomma, e quel che resta perfezione l’atmosfera che stiamo cercando. L’au- autore estraneo alla città, Pier Paolo Pasolini, che quel semplice velo che oggi compare nelle sera- della scighera continua indisturbato a cullare i so- tore è un funambolo delle forme e delle parole: ha trasformato la nebbia in un vero e proprio epi- te più buie. Nebbia in Valpadana è la canzone di gni dei vecchi e dei nuovi milanesi.

28 29 Interview interview

Andrea Capaldi “Credo che un’impresa culturale sana debba essere sempre di più indipendente. Non sono Sentirsi a casa però contro un settore pubblico che si interessa Il direttore artistico e co-fondatore di Mare Culturale Urbano ci racconta la sua “creatura”, un’impresa sociale e culturale che dal 2012 è attiva nella e investe in questo ambito” parte sud ovest della città, grazie soprattutto alla struttura di via Gabetti 15

di Enrico S. Benincasa - foto di Luca Chiaudano

Torniamo un attimo indietro di qual- vernale è calda, può regalare tanto al dici delle case delle persone, contesti che mese: l’estate 2019 di Mare Cul- pubblico quanto agli artisti. Offriamo vivi, ospitali e stimolanti. Il nostro caso turale Urbano è stata particolarmen- una programmazione varia e i luoghi è ovviamente un compromesso con la te intensa, con oltre 200 eventi in 90 che abbiamo permettono di creare una vita reale e con le risorse che abbiamo giorni. Com’è andata? relazione particolare tra chi sta su e a disposizione, ma considero MCU un Sono molto felice dei risultati ottenu- chi giù dal palco, un’intimità che può bellissimo match tra questa visione e ti, abbiamo superato gli obiettivi che offrire momenti preziosi. Siamo una quello che si può fare nel concreto. ci eravamo posti a inizio stagione. Ab- sorta di factory delle arti performative Qual è la difficoltà più grande oggi biamo avuto oltre 60 mila presenze, e cerchiamo di dare spazio a chi vuole nel fare impresa culturale? ma per noi non è solo un discorso di sperimentare, specie tra i giovanissimi, Il problema principale è quello delle numeri. Volevamo regalare alla città come stiamo facendo con il proget- risorse, che è sempre un tema delicato. un “lungomare”, perché sempre più to Voci di periferia. È un laboratorio Credo che un’impresa sana debba es- persone rimangono a Milano durante i permanente dedicato al mondo della sere sempre di più indipendente. Non mesi estivi e ci sembrava giusto donare musica e delle arti urbane che accoglie sono però contro un settore pubblico loro un’atmosfera di questo tipo. L’o- ragazzi dai 14 ai 25 anni e che ci sta che si interessa e investe in cultura e in perazione è riuscita, le persone hanno dando molte soddisfazioni. progetti a essa legati, anzi. Mi auguro, accolto il nostro invito e hanno trasfor- Il pubblico di Mare Culturale Urbano per esempio, che ci sia aiuto da parte mato MCU in una piazza di disconti- sfugge quindi a una facile cataloga- dello Stato per le imprese culturali che nuità rispetto ai ritmi cittadini. zione: come lo definiresti? nascono, ma parallelamente bisogna Siete però sempre aperti anche nelle Quando parlo del nostro pubblico, mi cercare modelli di business che pos- stagioni più fredde... piace definirlo con un aggettivo un po’ sano fare a meno di questi contributi. Sì, Mare Culturale Urbano non si pren- inconsueto per questi usi: “spappola- Noi abbiamo investito molto nell’of- de pause. È un presidio sempre vivo to”. Sin dagli inizi non abbiamo voluta- ferta di ristorazione, da cui arriva gran e disposto ad accogliere persone diver- mente investito su un particolare tipo parte della nostra sostenibilità. È una se nei suoi spazi. La nostra caratteristi- di target, abbiamo puntato a mettere funzione perfetta per facilitare l’incon- ca principale è questa: siamo un luogo in piedi un discorso più complesso. È la tro tra le persone. In più la ristorazione per tutto e tutti, dove persone di età complessità che deve connotare questo ci dà la possibilità di fare formazione e provenienza differente riescono a luogo, un’idea sulla quale continuiamo con i giovani del territorio, così da aiu- sentirsi a casa nel vero senso della pa- a costruire la nostra identità e il nostro tarli sul piano lavorativo. rola. La nostra programmazione si basa palinsesto ne è la conseguenza. Cer- Incontri tante persone nel tuo lavoro proprio sulla voglia di fare incontrare chiamo contaminazioni e proponiamo e immagino che spesso ti abbiano det- persone, vogliamo “accendere” il con- cortocircuiti positivi, perché MCU to la loro su Mare Culturale Urbano. cetto di spazio nella maniera più com- deve essere un posto di conoscenza e C’è una definizione che qualcuno ti ha pleta possibile. di “incidenti culturali felici”. dato della vostra realtà che ti è rima- Perché venire a Mare Culturale Urba- C’è qualche modello che avete preso sta particolarmente impressa? no in questo periodo dell’anno? come riferimento per realizzare Mare Sì, c’è una cosa in particolare che mi La stagione estiva ci permette di far- Culturale Urbano? sono sentito ripetere più volte da per- ci conoscere da sempre più persone e Abbiamo cercato di riprodurre quello sone molto diverse tra loro: «Qui mi la nostra architettura ci aiuta in quel che abbiamo visto in altri contesti eu- sento a casa». È un’espressione sempli- periodo dell’anno, ma chi si avvicina ropei: centri culturali che favoriscono ce, ma sentirmela dire da persone ap- a MCU capisce subito che non ci fer- l’incontro e la crescita della comunità parentemente così distanti mi fa sem- miamo mai. La nostra dimensione in- e luoghi aperti che diventano appen- pre venire la pelle d’oca.

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Angoli di Russia in tavola In una società che corre all’impazzata, la cucina russa ci insegna a riappropriarci del valore della lentezza, attraverso la degustazione dei suoi piatti tradizionali. Per apprezzarla serve infatti il giusto tempo e la frenesia non è un ospite gradito

di Chiara Temperato

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INDIRIZZI Holmes Sweet Holmes via Amatore Sciesa 1 Podkova via della Chiesa Rossa 25 Uzbek via Carlo Farini 38 Veranda via Bezzecca 6 01

01. Una location Sapori complessi, misconosciuti e che poco si pre- dalla scelta del nome ha voluto ricreare lo spirito 03 autentica, quella del stano al mordi e fuggi dello street food? Sì, la cuci- “dell’essere a casa”, al riparo dai gelidi inverni rus- ristorante Podkova, che na russa è anche questo. Diciamocelo, quella della si e a nostro agio tra shottini di vodka e fumanti porta il folklore russo a terra zarista non è una tradizione gastronomica piatti caldi. Il menu include i classici della tradi- pochi passi dai Navigli dal grandissimo appeal. Fino a poco fa non era in zione russa e ucraina, dalla celebre zuppa borsch cima alle preferenze di molti e poco solleticava la al vitello alla Stroganoff. Tra gli antipasti spiccano curiosità di noi piccoli degustatori dall’animo da l’immancabile olivier (insalata russa), lo shuba, nome stesso), ci riporta in una dimensione fuori pressoché infinita di marche introvabili e partico- 02. Da Holmes Sweet globetrotter. Ma quello che non sappiamo è che la il pasticcio di aringa con barbabietole e verdure, dal tempo. Tra i piatti sono da provare la lingua larissime. Infine, per una cena sovietica che strizza Holmes i piatti della cucina russa sa essere sofisticata, con le sue lunghe l’aringa in salamoia e i più noti bliny, ovvero le con rafano, gli spiedini di carne, i pelmeni, (i ravioli l’occhio all’Occidente, da gustare a lume di can- tradizione russa si e complesse preparazioni. Per capirne gli umori e frittelline tradizionalmente mangiate nel periodo siberiani ripieni di maiale, agnello, manzo o pe- dela, l’ideale è il ristorante Holmes Sweet Holmes arricchiscono della gli ingredienti è essenziale assaggiare le sue zuppe, di Carnevale, proposte in diverse varianti dolci o sce), serviti in brodo o asciutti. I prezzi sono con- con il suo fascino retrò chic, dallo stile più ingle- creatività della immergersi nei sapori e concentrarsi nell’esplo- salate (molto buona la versione con uova di sal- tenuti, anche se un po’ più alti del Veranda. se che russo, e ispirato manco a dirlo a Sherlock cucina europea razione di tutti i toni che la caratterizzano: acidi, mone e panna acida). Come piatto principale ab- Il giro tra i sapori dell’Est continua con Uzbek, un Holmes. Il menu – un libricino illustrato con piatti contemporanea aspri e amari e anche la degustazione ha bisogno biamo l’imbarazzo della scelta tra golubzi, involtini ristorante dall’ambiente intimo e allo stesso tem- e storie – invita a scoprire le tante pietanze dagli 03. Il chicken tabaka, di di ritmi lenti e sereni. di cavolo ripieni di carne e riso, vareniki, ravioli po folkloristico in zona Isola che propone piatti ti- imperdibili classici sovietici come insalata russa, ispirazione georgiana E allora, pronti a sederci a tavola, tra matrioske, e ucraini con un ripieno di patate, funghi e cipolle e pici uzbeki con qualche contaminazione culinaria filetti e carni di maiale, zuppe e aringa affumicata è il piatto forte del sapori dell’Est? Girovagando tra le vie meneghine shashlyk, una squisita carne di maiale marinata 12 georgiana. Da provare sono le torte salate di aringa alle più svariate contaminazioni tra cibi europei di ristorante Uzbek, che dello shopping e i quartieri più nascosti della città, ore con spezie georgiane e cipolle. e di tonno e verdure servite come antipasto. Eccel- stampo continentale e mediterraneo. lo ripropone nella sua abbiamo scoperto un pugno di adorabili e diver- Per chi invece preferisce qualcosa di sfarzoso in lenti la zuppa solyanka, con salumi e sottaceti, e E di nuovo è facile lasciarsi affascinare dalla cuci- versione originale tenti ristoranti in tema. Il primo che segnaliamo è pieno stile imperiale sovietico c’è Podkova, un gra- la tabaka, un piatto a base di carne qui riproposto na russa, pure capace di darci un assaggio di una Veranda: la location con la sua semplicità è mol- zioso ristorante in zona Navigli che, con il suo tap- dallo chef in una versione inedita, per poi dedi- cultura troppo spesso dimenticata, ma in grado to ospitale, con qualche chicca nell’arredamento peto in velluto rosso, la sua carta da parati vintage carsi ai risotti uzbeki e allo squisito pane al for- scaldarci il cuore e le fauci fra tradizioni popola- che rende l’atmosfera piacevolmente kitsch. Lilia, dai toni color vermiglio e i tavoli disposti a ferro maggio georgiano. Per quanto riguarda il bere ci si ri, shot alcolici e fumanti piatti ipercalorici. Basta la proprietaria, nonché l’anima di Veranda, sin di cavallo (simbolo di buona sorte, come evoca il può sbizzarrire in fatto di vodka, grazie a una lista solo accomodarsi a tavola.

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Mario Lavezzi “La musica è passione: o ce l’hai oppure è meglio che tu ti metta a fare altro. E poi c’entra È tutto un attimo anche la sofferenza, certo, perché questo è un Ha scritto per i più grandi (Bertè, Vanoni, Oxa, Dalla, Morandi, Ramazzotti ecc.) mantenendo allegria e stupore nel suo sguardo. Ora è qui per presentarci la sua antologia “… e la vita bussò” mestiere fatto di continui alti e bassi” e raccontarci i suoi primi cinquant’anni di meravigliosa carriera

di Simone Sacco

Mario Lavezzi, tante vite artistiche, e magari nell’aria c’è quella canzone; do subito numeri da capogiro. Battisti centinaia di canzoni, decine di hit e un poi vai a lavorare e ce n’è un’altra; nasce era senza compromessi: faceva musi- solo, riconoscibilissimo autore. «Una tuo figlio e lo associ a un’altra ancora. ca elettronica sperimentale negli anni persona solare come le sue canzoni, La musica è giusta, Lavezzi? Glielo Novanta quando noi eravamo ancora immediato, di facile accesso», disse una chiedo perché suo nonno era pretore e fermi alle chitarre acustiche. E oggi, volta di lui l’amica/collaboratrice Or- suo padre avvocato. se fosse ancora qui, magari avrebbe ri- nella Vanoni prendendoci in pieno. Un La musica è passione: o ce l’hai oppure preso a scrivere canzoni classiche con milanese vero che un giorno suonò le è meglio che tu ti metta a fare altro. E Mogol visto che siamo invasi da pro- chitarre acustiche ne Il mio canto libero poi c’entra anche la sofferenza, certo, duttori che creano basi banali su di un di Lucio Battisti. Uno, Lavezzi, pronto perché questo è un mestiere fatto di computer. E comunque, mi creda, una a dirci la verità. continui alti e bassi. Io non ho mai so- canzone firmata Mogol/Battisti sarebbe Dove è nato musicalmente? gnato di diventare una popstar: miravo d’avanguardia pure nel 2020… Sulle panchine di piazza Napoli al divertimento del comporre, non ad Lavezzi, soffre per non aver scritto quand’ero solo un ragazzino con tanti arrivare primo in classifica. una determinata canzone oppure il sogni nella testa. Era il 1963 e fondai Eppure lei ha contribuito in prima per- bicchiere è comunque mezzo pieno? questo gruppetto, i Trappers, mentre sona a far vendere milioni di copie a Mi manca che l’ultimo pezzo che ho oggi siamo circondati da tutti questi Loredana Bertè e ad altri big. Non c’è dato a Eros Ramazzotti, Avanti così, giovani che fanno musica trap: che tra- mai stato il rischio di lasciarsi andare? non abbia avuto il successo che merita- gica ironia, eh? Come si dice in questi E come avrei potuto? A volte hai un’i- va. Credo così tanto in quella melodia casi: corsi e ricorsi storici. dea – tipo Stella gemella che diedi ad che, nel cofanetto, ci ho messo anche il Chi c’era con lei in piazza Napoli? Eros Ramazzotti – e ti ritrovi cantato in provino originale con la mia voce. Poi Tonino Cripezzi col quale poi sarei en- mezzo mondo. Altre volte credi cieca- ogni volta che ascolto L’essenziale di trato ne I Camaleonti; Bruno Longhi, mente in un brano e questo non com- Marco Mengoni mi do una manata sul- il cronista sportivo, che ritroverò più bina nulla. E lì ci stai male, oh se ci stai la fronte dicendomi: «Ma perché non avanti nei Flora Fauna Cemento; Mim- male! Solo che la nostra vita di autori è è venuta in mente prima a me?» (ride, mo Seccia e Gianfranco Longo, futuri fatta così: sempre sotto esame. Sempre NdR). Sì, quella hit era proprio nelle collaboratori di Adriano Celentano. rivolta al futuro. A quella prossima me- mie corde. Lucio Battisti viveva lì vicino: in fondo lodia che ci verrà in mente. Quando un nuovo album d’inediti? a via Vespri Siciliani. C’è passata tanta Le manca un amico come Battisti? Eh, ho questo sogno con Renato Zero. musica su quelle benedette panchine… Sì. E il motivo è banale: con lui c’era Un disco in cui io produco e basta, un Mi dica la verità: è stato difficile in- amicizia vera. Nei primi anni Settanta po’ alla Quincy Jones, con tutte le do- cludere in quest’antologia “… e la vita ci sfidavamo a chi possedeva la macchi- vute differenze! Ha presente Quanto ti bussò” cinquant’anni di vita artistica? na fotografica migliore e ci siamo pure amo di Lorenzo Vizzini? Sta in Zero il No, perché sono stato aiutato da due fatti la camera oscura in comune: certe folle, l’ultimo LP di Renato, e quel pez- discografici illuminati come Mario Li- cose te le inventi solo con chi ti trovi zo è una vera bomba. Ci sono tanti gio- mongelli e Claudio Ferrante. Il mio davvero bene. vani cantautori, in Italia, che meritano spettacolo dal vivo si muove lungo Chi era la persona dietro il crescendo ben più di una chance. un preciso percorso cronologico – dal de “Il mio canto libero”? Allora potrebbe chiamarlo “Scou- 1965 de I Trappers fino a oggi – e così Un uomo verticale e ho esultato, lo ting”… pure questo cofanetto. Un po’ come la scorso 29 settembre, quando i suoi Sì, come titolo mi piace! Così come mi vita no? Ti innamori per la prima volta pezzi sono comparsi su Spotify facen- piace lavorare dietro le quinte.

34 35 FOCUS FOCUS

Involontariamente solidali La serie tv no profit girata negli ospedali milanesi coniuga giovani, volontariato e musica: un riuscito esperimento in cui si mettono in gioco pazienti, cantanti e personaggi dello spettacolo

di Gaetano Moraca

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a quante più persone possibili le emozioni che si con i donatori di talento (musica, cucina, teatro, 02. La locandina della provano in questo contesto, facendo capire che cinema) il risultato è di affetto e partecipazione in serie Involontaria aiutare gli altri vuol dire aiutare soprattutto se quanto portatori di calore umano, svago, energia 01 stessi. E la serie tv è parsa fin da subito il format buona, tanto che, ci conferma: «Essere entrati in migliore per avvicinare i giovani al volontariato, maniera positiva nella vita di chi vive un momen- raccontandolo in modo nuovo e contemporaneo. to di difficoltà rimane a oggi il risultato più signi- Involontaria è infatti una dramedy che parla di vo- ficativo raccolto dalla serie». 01. Lodo Guenzi de Lo A rendere cool e divertente il volontariato giova- le avventure di Greta (Neva Leoni), una ragazza lontariato, di sociale e di sostenibilità ambientale Involontaria nasce anche dalla constatazione che Stato Sociale durante le nile negli ospedali ci pensa Officine Buone, l’or- appassionata di musica che sta attraversando una in maniera originale, sia per la sceneggiatura di il volontariato ospedaliero è da sempre uno dei riprese della serie ganizzazione no profit che inventa format inno- fase confusa della sua vita. Per caso in ospedale, si Pier Tamburini e la regia di Alessandro Guida, sia mondi meno esplorati dai giovani. Quasi tutti i vativi per fare del bene. Presente in tutta Italia e a trova “involontariamente” coinvolta in un proget- per la presenza di un cast di assoluto talento (tra volontari in quest’ambito sono, infatti, pensionati Londra, coinvolge centinaia di artisti e personag- to di volontariato musicale che le cambia la vita. i protagonisti Antonio Catania, Michela Giraud, o ex pazienti: «Il motivo è semplice da capire: l’o- gi della musica e dello spettacolo per parlare al Ed ecco che l’Istituto Nazionale dei Tumori, il Po- Loris Fabiani, Francesco Meola e Marco Guazzo- spedale fa paura» dice Vivone. Grazie ai progetti mondo dei giovani. Tutto ha avuto inizio con Spe- liclinico San Donato e la Casa Sollievo Bimbi di ne) e di grandi ospiti del panorama musicale e del di Officine Buone, tra cui appunto la serie TV e i cial Stage, il talent musicale che portando giovani Vidas diventano le location perfette in cui girare mondo dello spettacolo, da Levante, Coma Cose, talent che portano la musica e la cucina di qualità musicisti a suonare negli ospedali si è trasformato la serie e provare a fare del bene allo stesso tem- Lodo Guenzi, Eugenio in Via di Gioia a Marco negli ospedali, l’organizzazione è riuscita ad avvi- nella più grande rassegna musicale italiana per nu- po. «Tutto parte da storie bellissime di vicinanza Maccarini, Federico Russo, Herbert Ballerina. E cinare oltre 1200 giovani al volontariato, creando mero di date, città e artisti coinvolti. Dal successo tra umani che sono nate durante lo svolgimento tutto è amalgamato in una storia avvincente che un’esperienza in grado insieme di appassionarli e di questa esperienza è nata la serie tv Involontaria, delle date di Special Stage, storie fatte di sorrisi, prendendo le mosse dai toni della comedy finisce farli sentire utili. «I giovani, nella quasi totalità dei con l’obiettivo primario di rinnovare il modo di lacrime e rinsaldate dalla potenza della musica». per sferrare un colpo dritto al cuore. casi, sono privi di grandi disponibilità economi- fare e comunicare il volontariato, al fine di evi- Così Ugo Vivone, fondatore di Officine Buone e Vivone ci racconta che tantissimi pazienti hanno che, di esperienza e di professionalità. Sono invece denziarlo come un’opportunità straordinaria per di Involontaria ci racconta il dietro le quinte, ma chiesto di partecipare come comparse: «Abbiamo ricchi di talento e di voglia di condivisione, da qui i giovani di divertirsi, crescere e allo stesso tempo soprattutto il dentro corsia, dell’intera operazio- sempre timore di essere di disturbo all’interno di l’intuizione – chiosa sempre Vivone – che per al- essere utili al sociale. Attraverso dieci puntate tra- ne. Da quell’esperienza è cominciata a maturare ambienti così delicati, per cui il nostro approc- lontanare la paura dell’ospedale bastava chiedere smesse in anteprima su MTV e Sky – e ora visibili l’idea che valeva la pena raccontare le storie at- cio è di solito molto timido» ci confessa. Ma ogni loro di donare il talento e nel contempo si apriva gratuitamente su YouTube – Involontaria racconta traverso il mezzo cinematografico, per fare vivere volta che la sua squadra si presenta negli ospedali una nuova via per il volontariato».

36 37 advertorial energy Per affrontare la primavera

Linee versatili, tessuti ecosostenibili, colori minimal da abbinare con facilità: ecco gli elementi chiave della collezione SS20 di Hevò. Il risultato sono capi assoluti che possono essere portati con disinvoltura

Sottrarre per arrivare all’essenziale: chiave di volta del brand, resta la − non solo anagraficamente − che la primavera estate 2020 di Hevò qualità: di prodotto, di pensiero, scoprirà o riscoprirà il valore del- propone capi versatili nelle linee del consumatore. Quest’ultimo, in la tradizione». Ecco la chiave del che li rendono portabili nelle più particolare, si conferma un profilo successo nelle parole dello stesso svariate occasioni: sia per andare attento e curioso che pone la pro- Falcetta. E non a caso le linee puli- in palestra, ad esempio sopra una pria personalità in tutto ciò che te e il gusto raffinato sono dedicati tuta sportiva, sia per un’occasione fa e che sceglie: dai viaggi ai libri, a chi vuole interpretare con per- formale, sopra un abito elegante. dai capi da indossare agli accesso- sonalità e un’attitudine contem- Si tratta di capi “assoluti” che pos- ri da abbinare. La scelta di Hevò poranea i classici del guardaroba sono essere indossati con disinvol- è, infatti, proprio quella di creare maschile. Evolversi senza smette- tura tanto dall’uomo, quanto dal- un unicum armonico tra prodotto re di fare ricerca continua quindi la donna. La ricerca del comfort di qualità e consumatore di qua- a essere la costante del brand di passa anche dalla scelta di tessuti lità e proprio perseguendo questo Martina Franca guidato da Mau- che si possono indossare con co- obiettivo l’ufficio stile, guidato da ro Gianfrate, che nel suo percorso modità da mattina a sera, da quelli Fabio Falcetta, ha saputo riportare non dimentica certo quello che è tecnici al nylon tinto capo e tinto il marchio all’attenzione del pub- il suo passato. Rispettare il proprio Vitali e rinnovabili filo con effetto cangiante ai panni blico più attento e moderno, in- dna, trasformandolo di stagione leggeri per affrontare la primavera. contrando il gusto di una clientela in stagione, creando qualcosa di Vorremo fossero così le energie, sia le nostre personali dalla cui vitalità dipendiamo, sia I colori sono minimal, da abbina- internazionale alla ricerca di capi diverso ma, allo stesso tempo, coe- quelle delle fonti esterne che devono essere sempre più rinnovabili per preservare qualità re con facilità anche agli altri capi nel contempo sartoriali, attuali e rente con le proprie radici è la stra- della vita e del pianeta. In merito a queste ultime il rapporto 2019 dell’Agenzia per lo del look e come sempre traggo- confortevoli. «Rivisitare, studiare da che Hevò ha scelto di percorre- Sviluppo Sostenibile conferma l’Italia leader UE, anche se con una battuta d’arresto a no ispirazione della Puglia: giallo, il passato o riproporre senza cam- re, legando in un solido equilibrio partire dal 2014. Insomma la strada è lunga, di sicuro servono tutte le nostre energie blu, verde acido, rosso, azzurro e biare, solo cogliendo il meglio, e ri- il suo passato e il suo futuro. bianco. Senso profondo, nonché presentandolo a un utente giovane www.hevo.it illustrazione di Valère Mougeot

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Un effetto reale sul mondo In questo inizio di 2020 ci troviamo più che mai bisognosi di nuove forme di energia, tanto a livello mentale e individuale, quanto in senso “concreto” e su scala globale: energia pulita per la mente e il pianeta

di Marco Agustoni

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01 pillole per recuperare le forze corporee e mentali, elettrica e da biomasse (senza contare che alcu- 02. Le energie sia quando si tratta di risolvere i problemi legati a ni sono convinti, tra questi “un certo” Bill Gates, rinnovabili come un altro tipo di energia: quella più “concreta”, che che sia imprescindibile aggiungere all’equazione l’eolico sono una parte 01. Una suggestiva Ogni gennaio ci approcciamo all’anno nuovo con per mettersi in gioco fanno, infatti, una nazione fa funzionare le cose, e di cui abbiamo un bisogno il nucleare di nuova generazione). E difficilmen- imprescindibile del immagine della NASA la sensazione, forse addirittura la speranza, che rivolta al futuro e disposta ad azioni radicali pur crescente. Per produrre questa energia ci affidia- te in tempi brevi verrà introdotta una tecnologia “pacchetto energetico” mostra come l’energia questo rappresenti un reset rispetto a quello pas- di migliorare le cose. Si tratta, oltretutto, di un mo ancora in larga parte ai combustibili fossili, dirompente in grado di toglierci da questa impas- di domani. Foto di elettrica abbia cambiato sato, come in una sorta di nuova stagione della se- flusso circolare virtuoso, perché spesso a togliere con la conseguente immissione nell’atmosfera di se. In secondo luogo perché, in un mondo sempre Gonz DLL radicalmente il volto rie televisiva sulla nostra vita. E a ognuna di que- le energie agli individui sono proprio le storture quantitativi massicci di anidride carbonica, rite- più interconnesso in cui ogni cosa è legata a mille 03. In un mondo del nostro pianeta ste ripartenze vorremmo trovarci ricaricati (come socioeconomiche. Talvolta nel tentativo di recu- nuta dalla gran parte degli studi sull’argomento altre, qualsiasi cambiamento ha un impatto pro- interconnesso, il avviene quando si accede al nuovo livello di un perarla, questa energia individuale, ci rivolgiamo quantomeno co-responsabile dell’innalzamento fondo e non sempre facilmente prevedibile sul- problema delle energie videogioco) nelle energie, per affrontare le sfide all’esterno, ovvero a farmaci e integratori che, al- della temperatura media avvenuto negli ultimi le vite di milioni di persone. Per cui, ancora una individuali e quello quotidiane e, armati di buoni propositi, migliorare meno secondo le promesse dei rispettivi produt- anni. Liberarsi dalla dipendenza dagli idrocarburi volta, una (possibile ma non facile) soluzione va dell’energia globale finalmente le nostre vite. Purtroppo di rado ciò tori, dovrebbero restituirci vigore. E in alcuni casi è quindi prioritario e, in parte, già possibile. L’e- cercata non tanto in una ricetta miracolosa, ma in sono collegati. Foto di accade, perché per quanto il calendario cerchi di magari anche lo fanno, in una certa misura. Ma si nergia che vorremmo per questo 2020 è infatti un progressivo e duraturo cambiamento di attitu- Max Bender convincerci del contrario, la discontinuità fra un tratta di un modo di pensare che in qualche modo perlopiù un’energia pulita, per frenare il progres- dine e di abitudini di vita. Un cambiamento che anno e l’altro è solo immaginata. Ma resta vero che ci deresponsabilizza: ingoia la pillola e, come in sivo degrado del suolo, delle acque e dell’aria con riguarda nazioni, aziende multinazionali, organi- di energia si sente realmente un gran bisogno e so- Pac-Man, recuperi subito le energie per divorare i cui dobbiamo fare i conti ogni giorno. Un’energia smi internazionali, ma anche i singoli, “minuscoli” prattutto di energia positiva, fondamentale anche fantasmi che ti tormentano. Per ottenere una tale rinnovabile, perché non possiamo più esimerci dal individui, in una parola noi. Un cambiamento che per combattere l’ondata di pessimismo dilagante ricarica, però, è forse opportuno rivolgersi non considerare la limitatezza delle risorse a nostra di- quindi, a sua volta, richiede una grande quantità che, in tutto il pianeta, sta favorendo il nascere all’esterno, ma all’interno con una soluzione più sposizione. E tuttavia la soluzione non è proprio del primo tipo di energia, quella forza individuale di movimenti reazionari. La necessità è quella di radicale: un cambio non solo di abitudini, ma an- dietro l’angolo. Prima di tutto perché, per quanto e dinamica, per tanti versi meno concreta e pal- un cambiamento di tendenza a livello globale, che che di attitudine. Una trasformazione che richiede possano costituire una buona fetta del “pacchetto pabile di quella che fa funzionare i nostri elettro- però si manifesta anche a livello personale: tan- un grande sforzo. Meglio infatti diffidare sempre energetico”, ancora oggi non riusciremmo a fare domestici o i nostri device e tuttavia capace di un ti singoli individui carichi dell’energia necessaria di chi offre soluzioni facili, sia quando si tratta di affidamento solo sull’energia solare, eolica, idro- effetto molto reale sul mondo.

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Razionali ed emozionali, di sicuro energici, ecco i prodotti da avere

Byredo - Slow Dance È un ballo lento Slow Dance: l’ultima fragranza di Byredo che fonde opoponax, geranio, labdano e violetta www.byredo.com

Eureka. Ho trovato! Dici energia e si accende una lampadina, quella dell’arte, che fa della materia luminosa il punto di partenza di una riflessione Phaidon - JR: Can Art Change the World? sull’immaterialità del linguaggio. Ma dici energia e pensi anche Dedicato allo street artist francese all’urgenza del dibattito sui temi del risparmio e della sostenibilità JR il libro che esplora l’arte come risorsa creativa de.phaidon.com di Alessia Delisi

Plumen - WattNott C’è tempo fino al 23 febbraio per assistere alle co- multimediale, mettendo in comunicazione realtà Si chiama WattNott ed è la colorata e divertente famiglia di lampadine a Si chiama Neon Forms reografie di luce e suono messe in mostra da Ce- e virtualità per rispondere alle tante sollecitazioni LED creata dall’azienda inglese Plumen (After Noh XIII) rith Wyn Evans al Pirelli HangarBicocca di Mila- poste dall’ambiente. Può l’arte cambiare il mon- www.plumen.com quest’opera di Cerith no. L’artista gallese, affermatosi negli anni Ottanta do? Sì, sembra dire lo street artist francese JR, pro- Wyn Evans in mostra come produttore e regista di film e video musi- tagonista dell’omonima monografia edita da Phai- fino al 23 febbraio al cali, ritrova nell’utilizzo dell’energia elettrica una don. Possono il design e la creatività applicata al Pirelli HangarBicocca di via privilegiata di comunicazione di un articolato prodotto dare vita a un cambio di rotta in termini Milano. Foto Agostino sistema di segni, citazioni, riferimenti. Non è il di risparmio energetico e sostenibilità ambientale? Osio primo: già negli anni Sessanta Mario Merz aveva Sì, di nuovo, sembrano affermare le sempre più intuito il potere relazionale, coinvolgente dell’e- numerose soluzioni progettuali capaci di coniuga- lettricità. Si pensi al suo uso del tubo al neon; esso re etica e innovazione. Dalle preziose lampade a simboleggia l’energia quando trafigge la superficie LED di Plumen ai nuovi rubinetti CeraMix Blu del quadro e diventa parola scritta, interrogativo di Ideal Standard, dalle enormi Tote Bag realizza- Freitag - F729 Extra+Large esistenziale in un mondo che sta cambiando e dove te da Freitag riciclando vecchi teloni dei camion Freitag presenta F729 Extra+Large, una Tote Bag l’unica certezza proviene dalla natura. L’età con- alla collezione per la Primavera 2020 proposta da realizzata con teloni di camion riciclati temporanea sembra così prendere l’avvio dall’uso Timberland al motto “Nature Needs Heroes”, il www.freitag.ch massiccio della corrente elettrica come strumento design può dare un contributo significativo, ispi- di produzione dell’informazione. Gli artisti sono rando stili di vita responsabili sul piano energetico. i primi a teorizzare questo impiego, a presagirne Si muove in questo senso anche Mi Electric Sco- la portata rivoluzionaria, schematizzando in un oter Pro di Xiaomi che con il suo design flessibile girotondo ondulatorio la complessità del mondo dimostra come forse il prodotto fisico non sia il Xiaomi - Mi Electric Scooter Pro tecnologico. Risorsa creativa capace di far circo- solo obiettivo della ricerca, ma come si possa inve- 45 chilometri di autonomia con una sola carica: lare idee e trasmettere energia, l’arte, come pure ce progettare il servizio, l’approccio necessario alla ecco Mi Electric Scooter Pro l’architettura e il design, si avvale di una tavolozza definizione di nuovi scenari di riferimento. www.mi.com

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ben mears “L’America’s Cup ci permette IL NOSTRO ELEMENTO di ricordare a tutti quanto sia importante l’acqua, elemento All’ultima edizione di Pitti Immagine Uomo abbiamo incontrato Ben Mears, Global Creative Director di North Sails, con cui abbiamo parlato della collaborazione del brand fondamentale del nostro pianeta” con America’s Cup e dell’importanza della trasparenza quando si parla di sostenibilità

di Enrico S. Benincasa

North Sails è Official Clothing Partner sempre di più a quelli di ispirazione genza; inoltre è un’ottima cosa anche della prossima edizione dell’Ameri- urban: la differenza tra queste due per l’ambiente, perché non c’è più la ca’s Cup, il più importante evento di categorie sarà sempre più sottile nel necessità di avere una giacca per ogni vela al mondo. Quanto conta per un prossimo futuro? stagione. brand come il vostro essere coinvolto Penso che sarà sempre più difficile de- North Sails è sempre in prima linea in questa manifestazione sportiva? finire un capo “tecnico” o “urbano”. La quando si parla di sostenibilità, trend Il rapporto tra America’s Cup e North tecnologia è andata avanti rispetto a che sembra aver coinvolto l’intero set- Sails è fantastico. Tra di noi c’è un per- solo cinque anni fa, basti pensare allo tore del fashion: è un interesse reale o fetto connubio per due ragioni: è una spessore di tessuti e membrane water- solo momentaneo? delle competizioni più prestigiose del proof, ma anche su aspetti come le cu- In questo momento, a mio parere, ci mondo nonché la più importante in citure, sempre più seamless e glueless. sono aziende che hanno colto questa sfi- ambito vela e, dal momento che siamo Tanti capi tecnici si prestano perfetta- da sul serio e altre che lo stanno facen- leader in questo settore, è uno stimolo mente all’utilizzo in ambito urbano ed do in una maniera meno interessante. a migliorare e sperimentare novità sui è una cosa positiva, questo ci permette Dobbiamo essere trasparenti: è impor- nostri prodotti; poi, essendo un even- di proporre soluzioni versatili per di- tante comunicare quello che facciamo, to che si svolge in mare, ci permette verse situazioni. È importante anche ma è altrettanto fondamentale non na- di ricordare quanto sia grande la re- nei confronti della sostenibilità: si com- scondere quello che non siamo ancora sponsabilità che abbiamo nei confronti prano meno capi, ma più performanti. in grado di fare e l’impatto che le nostre dell’elemento acqua, fondamentale per Sperimentate nelle competizioni veli- scelte hanno su quello che proponiamo. il nostro pianeta. È, dunque, una me- che come, per esempio, fanno le grandi È una responsabilità nei confronti del ravigliosa piattaforma per mostrarci al case automobilistiche con campionati pubblico. Il fatto che più brand lavorino nostro meglio. come la Formula 1? su questo aspetto, comunque, ci spinge Per celebrare l’accordo avete realizza- È un esempio che ci può stare. Siamo a fare sempre meglio. to una capsule esclusiva utilizzando fortunati a partecipare a competizio- Le vostre strategie di comunicazione materiali sostenibili che presentate qui ni come l’America’s Cup e ad altre punteranno ancora su questo aspetto? a Pitti Immagine Uomo… manifestazioni in giro per il mondo, i Continueremo su questa strada per es- Questa collezione è composta al 100% feedback che ci arrivano da questi atleti sere sempre più credibili, ma non può da materiale riciclato per il main body sono importantissimi per migliorarci. e non deve essere un riconoscimento dei capi. Abbiamo utilizzato materiali Il nostro obiettivo è creare le migliori fine a se stesso. Il nostro impegno a do- waterproof eccezionali, ma anche fibre giacche possibili, per questo i prodotti nare l’1% del ricavato delle vendite a di cotone riciclato per le parti interne. è sono testati dalla nostra divisione per- livello mondiale a OFF (Ocean Family giusto essere chiari e trasparenti quan- formance prima di arrivare sul mercato. Foundation) continua, perché l’acqua è do si parla di riciclo: stiamo facendo Il layering è un altro aspetto che ca- il nostro elemento e fa parte realmente passi avanti nell’utilizzo dei materiali ratterizza le collezioni di North Sails: di quello che siamo. Lo faremo sempre riciclati e ne faremo ancora, cerchere- quanto è importante oggi lavorare sul- di più anche nei nostri store: North mo sempre di essere chiari e trasparenti la versatilità di un capo? Sails è leader nella vela e, a livello re- con il nostro pubblico su questi temi È importante per due ragioni: il clima tail, abbiamo l’opportunità di ricordare perchè la nostra storia lo impone. oggi cambia spesso anche nel corso ai nostri clienti finali chi siamo e quello La tecnologia e la ricerca sulle fibre della stessa giornata e bisogna avere che facciamo per rispettare ancora di si applicano ai capi tecnici, ma anche soluzioni per rispondere a questa esi- più i nostri oceani e i nostri mari.

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Il ben vestire parte da iconici evergreen e diventa attuale con piglio disinvolto

Canada Goose Bomber 5 tasche in tessuto antivento con collo, polsini e fondo a contrasto www.canadagoose.com

Hermès Eleganza eclettica Cintura in pelle con cuciture a rilievo in toni di blu e fibbia silver L’esercizio creativo degli stilisti per la nuova stagione si diletta a www.hermes.com reinterpretare le convenzioni tra capisaldi e perlustrazioni tecniche giocando con materiali d’avanguardia. Sempre in chiave relax

di Monica Codegoni Bessi Etro Bomber stampa paisley della collezione BenEtroEssere in nylon Econyl, camicia bianca, pantaloni check e sandali infradito in pelle La primavera estate Il guardaroba maschile in quanto tale fonda la sua turo in un’esaltazione della stampa e della materia www.etro.com 2020 per Ermenegildo identità su precisi pezzi chiave, radicati nella loro concentrandosi sul perfezionamento dell’utilizzo Zegna XXX è perpetua legittimazione in veste di presenze im- di tecniche all’avanguardia di sperimentazione dei #UseTheExisting: mancabili e costanti che non cedono lo scettro e tessuti basati sul concetto dell’upcycling – otte- giubbotto multi-tasche non arretrano di un passo stagione dopo stagione. nendo tessuti innovativi dai materiali scartati in in tessuto stampato a Per la primavera estate 2020 nell’abbigliamen- un’ottica di riutilizzo, reinvenzione e sostenibilità. motivi grafici effetto to dedicato a lui si fa strada un’idea di lusso in Dall’altra un brand come Etro non dimentica le collage, giacca in equilibrio tra estetica e disinvoltura, attraverso proprie radici e continua a parlare all’uomo co- gabardine e giacca in un paradigma evolutivo che prevede leggerezza smopolita di oggi grazie alla sua iconica stampa tessuto plissettato e silhouette decontratte. L’eleganza eclettica con- paisley, elemento fondante della sua estetica e PT Pantaloni Torino temporanea cita la modernità e punta su stampe simbolo di un legame a un mondo in movimento. Pantaloni preppy fit fantasia di ogni genere: uno scenario multi sfaccettato che E così, tra gli esotismi dell’Oriente che incontrano overcheck con fodera in tessuto vede protagonista un meltin pot di citazioni car- la funzionalità dell’Occidente, il know-how delle madras di lino e cotone melange toon, riferimenti a pellicole e band di culto, ma griffe oscilla tra tradizione ed epoca 2.0. E se oggi, www.pt-torino.com anche motivi tie dye, righe, pattern astratti e pae- dopo un percorso verso le luci della ribalta, tra i saggi tropicali da sogno. Come Valentino, che crea capospalla ritorna a gran voce il must del bom- un mood simile a una danza tra colori intensi e più ber, che dalla sua impronta casual grazie a tessuti Xacus delicati. O Dsquared2, che cita la cultura giappo- e fantasie ricercati si eleva concettualmente, per Bianco candido per la camicia con nese e cinese e insieme a Sacai rivisita l’animalier, i pantaloni il comune denominatore è una vesti- taschino in cotone con collo italiano mentre Palm Angels celebra la bellezza della na- bilità morbida, lungi dalle forme extra skinny in www.xacus.com tura tra fiori e farfalle. Ma c’è sempre chi sceglie voga nel più recente passato. Entrambi perfetti Premiata di portare avanti una tradizione consolidata. Sarà portavoce di un chiaro segno di voglia di comfort, Mocassino college con suola in per questo che, se da una parte una maison come per un’eleganza che intende affrancarsi da regole gomma e impunture a contrasto Ermenegildo Zegna XXX osa e si proietta nel fu- rigide e rivendicare la sua meritata libertà. www.premiata.it

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Di corsa nella natura La traduzione dall’inglese recita “corsa sul sentiero” e il trail running è in effetti una corsa su sentieri di montagna, ma anche in collina, al mare o nel deserto. Si tratta di viaggi sfidanti immersi in paesaggi a dir poco incredibili. Ed è per questo che ne vale sempre la pena

di Marilena Roncarà

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01. Il trial running, la Che si tratti di una gara sul Monte Bianco, della bisogna fare attenzioni agli appoggi, curando di edizione della manifestazione risale al 1986 e in bandierine, fettucce colorate o per le gare in ora- 02. Sentieri durissimi corsa su sentiero, non è Maratona delle Sabbie, di una corsa in montagna o atterrare bene sull’avampiede, usando le braccia breve è diventata popolare sia per la spettacola- rio notturno con segnalazioni rifrangenti. In base e percorsi più semplici una scoperta dei giorni di un percorso notturno, il trial running è un vero alla ricerca del proprio equilibrio. Insomma non rità del paesaggio, sia per il susseguirsi di episo- alla lunghezza della competizione si distinguono convivono in questo nostri, è invece recente brivido qualunque sia la distanza da coprire. Ma si vola, ma la sensazione di benessere non è poi di davvero incredibili, come nel 1994 quando, a diverse specialità: con un percorso inferiore ai 42 sport che è, infatti, il suo inquadramento partiamo dal principio, specificando che siamo di tanto lontana da quella del muoversi liberi nel- causa di una tempesta di sabbia, per 10 giorni si km e con dislivelli che si aggirano sui 3000 metri adatto a tutti i livelli di sportivo, per cui fronte a una corsa nel cuore della natura che pri- la natura. Tra le competizioni più estreme c’è La sono perse le tracce di un atleta, poi fortunata- si parla di gare di trail running, mentre con chi- abilità di corsa solo dal 2015 è una ma di tutto richiede attenzione e concentrazione, Maratona delle Sabbie, da molti considerata la più mente ritrovato. Ma sebbene le competizioni di lometraggi maggiori si entra nel mondo dell’ultra disciplina dell’atletica dato che terreno accidentato e salite fanno parte impegnativa al mondo. Si disputa nel deserto del trail running esistano da tempo, è solo dal 2013 trail. Al di là delle caratteristiche tecniche, quello leggera. Foto di David del gioco. Eppure verosimilmente questo sport è Sahara, con partenza circa 300 chilometri a sud che l’International Trail Running Association ha che accomuna tutte le specialità è probabilmente Mark da Pixabay adatto a tutti i livelli di abilità di corsa, grazie al della città di Ouarzazate, in Marocco: il percorso proposto una definizione internazionale, poi re- lo spirito che le sottende, connotato da una forte numero infinito di percorsi tra cui scegliere. A dif- è lungo 223,8 chilometri e si completa in sette cepita nel 2015 dall’International Association of etica, fondata sulla solidarietà e il fair play e sul ferenza della corsa su strada, qui il terreno varia giorni, di cui uno di riposo. Oltre alla lunghezza, Athletics Federation che l’ha riconosciuta come rispetto dell’ambiente in cui si corre. Non a caso costantemente e, se alcuni percorsi potrebbero circa cinque volte maggiore rispetto a quella di una disciplina dell’atletica leggera insieme a pista, sono sempre di più gli aspiranti trial runner che essere molto tecnici con argille, radici scivolose e una maratona tradizionale, la “Marathon des Sa- corsa su strada, marcia, corsa campestre e corsa si stanno appassionando a questo sport. In questa diversi ostacoli da affrontare, altri, più semplici, bles” è durissima perché si svolge per buona parte in montagna. Il percorso di una competizione di disciplina, infatti, quando si indossa un numero sono alla portata di tutti. Il trial running implica, sulla sabbia del deserto. I concorrenti devono af- trail running può essere di vario genere: dal sen- di gara non importa se sei il primo o sei l’ultimo. infatti, molto più che correre: durante le salite si frontarla in completa autosufficienza alimentare e tiero roccioso a quello di bosco, alle strade ster- Non sono importanti la distanza scelta, il tempo alternano camminate a corse, a volte, quando il sono costretti a portare sulle spalle l’attrezzatura, rate con eventualmente tratti di asfalto, che non di gara o la classifica. Quello che conta è attraver- percorso si fa più impervio, ci si aiuta con i ba- il cibo e l’acqua di cui hanno bisogno, per un peso possono però superare il 20 per cento del tota- sare il traguardo, vivere la propria avventura fino stoncini da trekking, altre volte durante le discese stimabile intorno ai 10 chilogrammi. La prima le della lunghezza. Il percorso è poi segnato con alla fine e condividere emozioni forti.

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Dalla fotocamera mirrorless allo smartphone evoluto, dall’action cam al drone. Si selfie chi può

GoPro - GoPro Max Grazie alle due ottiche, la nuova action riprende foto e video a 360° e in più registra clip a 5.6 k e bellissime foto panoramiche www.gopro.com

Google - Pixel 4 Fotosintesi metropolitana Al suo Super Res Zoom ibrido, ottico ed elettronico, non sfugge nulla. In La nuova civiltà dell’immagine ci fa convivere con device e tecnologie mai visti modalità notturna riesce a fotografare o desiderati prima. Cresce la nostra capacità di scoprire il mondo da angolazioni senza sbavature il cielo stellato e con effetti diversi da quelli rodati in due decenni di fotografia digitale www.store.google.com

di Paolo Crespi

La piccola One della Dopo averci svelato il mondo in tutte le sue di- una corazza di titanio e può simulare le tonalità gamma Insta360 mensioni, la fotografia continua a riprodurlo all’in- di colore della pellicola, mai dimenticata del tutto Fujifilm - X-Pro3 effettua riprese che finito, a nostro uso e consumo, con tutti i mezzi dagli appassionati. Nelle nostre città più iconiche, Una mirrorless dall’anima analogica. Elegante e durevole, scatta immagini che possono essere disponibili: dalla classica fotocamera, più o meno prese letteralmente di mira dai set della moda e superano i limiti del digitale e ricordano la pellicola controllate da remoto specializzata, allo smartphone evoluto, dall’action dagli obiettivi miniaturizzati di migliaia di turisti www.fujifilm.eu dal display dello cam che realizza immagini a 360 gradi al drone e cacciatori di selfie, si fanno notare le fotocamere smartphone. Un equipaggiato con i migliori obiettivi del mercato. e i device più innovativi nel look, nelle dimensioni, algoritmo permette Già, perché prima di essere impiegati nelle micro- nelle caratteristiche. Corpi macchina che spiccano di montare consegne di prodotti ordinati online, gli apparec- per la semplicità disarmante delle modalità Polaroid Originals - Polaroid Lab automaticamente le chietti volanti pilotati da remoto ci hanno stupito di scatto, smartphone che puntano su qualcosa di La mini stampante istantanea rende immagini per la forza delle riprese dall’alto e in tutte le si- mai visto, come la possibilità di immortalare la via fisiche tutte le immagini a bordo del tuazioni in cui l’occhio umano non può spingersi. lattea grazie a speciali sensori ed esposizioni lun- cellulare. Per interfacciarlo basta Certo la fotocamera, strumento principe per otte- ghissime. O come il lusso di scattare in controluce scaricare un’app nere immagini di qualità, non è stata soppiantata e distinguere ancora se stessi e gli amici nell’inqua- www.nital.it dal cellulare, fantastica scorciatoia per fissare dratura. E ancora microcamere poco invasive e condividere qualunque momento della nostra ma in grado di catturare inedite visioni del mondo giornata – dall’istante in cui ci suona la sveglia a con il loro occhio indiscreto e ultrasensibile. Per quello in cui possiamo finalmente mettere in cari- non parlare degli accessori, che ci aiutano a ren- Dji - Mavic 2 Pro ca l’onnipresente telefonino. Per sopravvivere, dere di nuovo fisico, palpabile, ciò che negli ultimi Il drone equipaggiato con la mitica camera ha spinto al massimo sul pedale dell’innovazione, vent’anni era stato condannato all’impermanenza Hasselblad, usata dai professionisti, è l’equivalente come dimostra il modello appena uscito presen- e all’oblio, relegato nelle memorie degli hard disk. di un fotografo aereo… telecomandato tato qui a fianco, che difende i suoi congegni con Buone sperimentazioni a tutti! www.dji.com

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Le nuove regole del gioco Automatizzate, connesse e piene di sensori. Ecco quello che c’è da sapere sulle auto di nuova generazione. Nella city – ma non solo – potrebbero renderci la vita più facile, a noi il compito di capire bene tutte le regole del gioco

di Ilaria Salzano

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poi dai 3,6 fino ai 30 km/h (2014) – si è evoluta do di “leggere” l’asfalto e passare dalle due ruote 02. I sensori aiutano negli ultimi anni rilevando per fortuna non solo motrici alle quattro, senza l’intervento umano. Il il guidatore a tenere 01 le auto che precedono, ma anche ciclisti, anima- sistema a opera di Ford ha debuttato per la prima sotto controllo i li e pedoni lungo il percorso. Ovviamente non si volta con l’arrivo del mastodontico SUV Edge sul consumi. L’ultima serve solo di telecamere per visionare la strada e mercato: un sensore che in 20 millisecondi va- evoluzione è quella gli ostacoli, ma di LIDAR (Light Detection and luta autonomamente il livello di aderenza delle proposta da Audi sulla 01. Dal 2020 Volvo É già un decennio che punta a leggerci nella men- del “gioco”. Partiamo dai più comuni, come l’At- Ranging) montati in cima al parabrezza che con- ruote, interagendo con il navigatore che misura nuova Q5 PHEV inizia a montare una te e a prevedere il più possibile: l’automobile è tention Assist: è stata la prima icona del genere sentono la visione in ogni condizione.Per avere la clima, pendenza e tipo di percorso. Risultato? La serie di telecamere diventata sempre più smart e sta pure maturando a comparire sul cruscotto, tanto da aver appena situazione sotto controllo all’interno dell’abita- trazione intelligente distribuisce la coppia fino a e sensori all’interno l’idea di toglierci completamente il volante prima compiuto 10 anni di età. Quando si accende, in colo, invece, lo scorso anno ha debuttato il Rear un rapporto 50/50 tra l’asse posteriore e quello dell’abitacolo o poi, per limitare al massimo incidenti, morti e modo inequivocabile indica a chiunque sia al vo- Occupant Alert, sensore che monitora i movi- anteriore, per una transizione fluida durante tutto per monitorare il feriti sulle strade. Non parliamo solo dei veicoli lante che è tempo per darsi una svegliata: si illu- menti degli ospiti nella parte posteriore e punta a il tragitto. Risparmiando parecchio sulle soste al comportamento di chi più accessoriati: da quest’anno qualunque mo- mina una tazzina di caffè e parte un messaggio combattere il problema dei bimbi abbandonati a distributore. In tema di ecologia, l’ultima evolu- è alla guida dello di nuova immatricolazione esca dalla con- senza scampo come a dire: «Fermati, è arrivato bordo. Il marchio che lo ha introdotto per primo zione è di Audi: sulla nuova Q5 PHEV riesce a cessionaria dovrà essere obbligatoriamente equi- il tempo di una sosta». Il primo marchio a intro- è stato Hyundai. Non molti brand per la verità lo dichiarare 2,1-2,7 l/100 km (Q5 55 PHEV). Se paggiato di frenata automatica, riconoscimento di durlo sul mercato è stato Mercedes, installando montano, tanto che la legge ha reso obbligatorio vi chiedete come è possibile, tra i segreti, oltre al sonnolenza, cruise control adattivo, mantenimen- fino a 70 parametri diversi in grado incrociandosi fornirsi di seggiolino anti abbandono con senso- veleggiamento, sappiate che ci sono ancora loro, to dell’auto in carreggiata, telecamera di retro- di controllare seduta stante il comportamento del ri incorporati per chi trasporta bambini sotto i 4 tecnologie guidate da sensori di ultima genera- marcia e predisposizione all’etilometro. Per legge. conducente. In questo modo in pochi attimi la anni di età. Il Rear Occupant Alert a ogni modo zione. In questo caso se rispetto al navigatore e La distrazione, oggi, del resto, è ancora la prima macchina “capisce” quando la soglia di attenzione potrebbe essere utile anche se si viaggia con bim- ai dati valutati dal computer di bordo, il vostro causa di sinistro, seguono la mancata precedenza cala e il pericolo di incidente è in agguato. Per chi bi più grandi o animali domestici: il rischio è lo piede risulta essere troppo “pesante” il SUV atti- e l’elevata velocità. Ecco allora il salto nel futu- ha sempre la testa sulle nuvole (per non dire sullo stesso. Trazione integrale: sapere come e quando va dei feedback tattili sull’acceleratore. Sì, esatto. ro per la cara vecchia quattro ruote, sempre più smartphone), meglio sapere subito come funzio- attivarla non è da tutti. Scegliere una 4x4 per- Verrete avvisati quando state premendo troppo il automatizzata, connessa e zeppa di sensori. Per na la frenata di emergenza, come detto ormai ob- manente spesso potrebbe rivelarsi un passo falso pedale tramite una vibrazione. Missione: rispet- chi si metterà al volante la prima regola sarà co- bligatoria. La tecnologia, introdotta dalla pioniera per consumi ed emissioni. Calza a pennello in tare le promesse. Ma niente paura, la scelta, per noscerli tutti. Obiettivo? Capire meglio le regole Volvo – prima solo a velocità ridotta (2008), e questi casi l’Intelligent All-Wheel Drive, in gra- adesso, rimane ancora vostra.

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Rassicurare, avvolgere, calmare: ecco gli imperativi del trend di arredi a metà tra Feng Shui e minimalismo nordico

Take me home - Arsen Forma pulita e pratico cassetto per il comodino in acciaio bianco e impiallacciatura in rovere naturale takemehome-design.com

Cercando l’armonia

Spazi abitativi arredati secondo la lezione Feng Shui. La tendenza del Buzzi Space - Buzzi Float momento vuole mobili minimalisti, in materiali naturali e con una Pelle e legno sono i materiali usati per questa preferenza per nuance ispirate alla terra. Per lasciare fuori casa lo stress seduta minimal dalla forma ergonomica volutamente semplice di Marzia Nicolini www.buzzi.space

Si chiama Savia Dal nuovo maxi report Pinterest, somma di ten- energetico armonioso nell’ambiente in cui si vive». ed è un solido denze 2020 raccolte in base ai dati di ricerca del- Una sorta di antidoto concreto allo stress. In che tavolo rettangolare la piattaforma social, emerge quella denominata modo? «Sfruttando l’orientamento non solo del- Woodendot in sei pezzi “Ricerca dell’equilibrio”. Oltre al classico cibo le stanze, ma anche dei singoli mobili. Scegliendo di legno di frassino, cruelty free, all’arteterapia e ai rituali SPA orien- materiali non trattati, ottimizzando l’apporto di Norr11 - Samurai con gambe in legno taleggianti, aumenta la richiesta di soluzioni di luce naturale e cercando di portarla in ogni am- Poltrona con struttura in legno di rovere e seduta a scelta o in tessuto o in pelle. massello arredamento in stile Feng Shui (+137 %). E men- biente domestico, preferendo forme pulite e arre- Ispirata al concetto di leggerezza, è in realtà molto solida tre con il suo credo “less is more”, la giapponese di bassi e leggeri, facili a spostarsi al bisogno (vedi www.norr11.com “pazza” per l’ordine Marie Kondo continua a fare il famoso futon). Il risultato è un immediato senso proseliti, sono sempre di più coloro che scelgono di tranquillità». Addirittura c’è chi sostiene che arredi capaci di portare equilibrio e quiete in casa. questa armonia casalinga aiuti a dormire meglio, Vi starete domandando come ci riescono. Niente concentrarsi di più, svegliarsi prima la mattina. incantesimi, piuttosto una somma di fattori ben Quello che il Feng Shui si propone è mettere in noti agli interior designer: dalla pulizia delle linee, equilibrio due forze naturalmente contrapposte, uno dei must di marchi culto di questi anni, come ossia lo yin e lo yang. Nel corso dell’ultimo secolo, il danese Ferm Living o il francese Petite Friture, questi concetti si sono poi arricchiti attraverso la alla preferenza per materiali caldi e poco lavorati, contaminazione con le lezioni di arredo occiden- Axolight - Kwic in testa il legno (meglio se da foreste sostenibili), tali e, in particolare, nord-europee. L’obiettivo è Lampada da terra con diffusore semi- seguito da filati e fibre naturali, dal cocco alla lana creare uno spazio in cui luce, materiali, palette sferico in vetro soffiato e luce a LED grezza. Spiega, infatti, l’architetto Stefania Prina: cromatica e mobili comunichino pace. «Da ricor- Hey-Sign - Field www.axolight.it «La pratica del Feng Shui – la cui origine risale dare – aggiunge l’esperta – «come nella casa Feng Spesso 5 mm, un morbido tappeto bicolor in feltro all'antica Cina – è nota da tempo ai progettisti Shui ideale ci sia sempre uno spazio riservato alla dalla trama geometrica e la forma rettangolare. occidentali, spesso e volentieri affascinati dal suo meditazione». Dove neutralizzare le emozioni ne- Tanti i match colore disponibili concetto base, che prevede di ristabilire un flusso gative, recuperando l’agognato equilibrio. www.hey-sign.de

54 55 weekend weekend

Bruxelles, ma belle Cosmopolita e tollerante, efficiente e inclusiva, la capitale del Belgio, crocevia d’Europa, è un’ottima meta per un weekend anche nel cuore dell’inverno. Tra gli highlights, la grande retrospettiva dedicata a Keith Haring

di Paolo Crespi

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gramma per il 12 febbraio), tributi, performance e armoniosamente nella città che ha dato i natali 02. Fino al 19 aprile, laboratori impreziosiscono la mostra, rendendola a Claude Lévi-Strauss, Marguerite Yourcenar e al Bozar, la grande unica. Se il tempo a disposizione è poco e avete Audrey Hepburn, vale la pena tornare in centro mostra su Keith Haring già prestato la doverosa attenzione a luoghi iconici e inoltrarsi a piedi nel Matongé, il quartiere inter- ci rivela aspetti inediti come la Grande Place, l’insieme delle Gallerie rea- etnico, a prevalenza africana, molto frequentato o poco conosciuti della 01 li Saint-Hubert o la Concattedrale di San Michele anche da giovani creativi, imprenditori e dagli im- biografia e dell’opera e Santa Gudula (i due santi patroni), continuate mancabili turisti. Molto vicino in linea d’aria c’è il dell’artista pop e writer a respirare arte e cultura facendo tappa al Museo quartiere europeo, con il Parlamento (la sua sede americano Magritte, molto in carattere con lo spirito surre- più operativa), la Commissione Europea e tutto 01. La vista dall’alto Dalle moderne sedi dell’Unione Europea alla pre- 19 aprile al genio figurativo pop e alla breve ma alista di Bruxelles, e all’eccezionale Museo degli ciò che ruota intorno al tentativo di offrire regole della capitale belga senza discreta di una delle ultime case reali del intensa parabola umana di Keith Haring (1958- strumenti musicali (MIM), ecumenico e in grado e strumenti di democrazia a 500 milioni di citta- spazia dal cuore della continente. Dal museo dedicato ai fumetti (i Puffi 1990), artista e attivista per i diritti civili fra i più di dar voce, mediante registrazioni, alla maggior dini dell’Unione. Con qualche ora davanti è asso- città medievale, con sono nati qui) ai murales che ne amplificano le noti e prolifici della scena newyorkese anni Ot- parte degli strumenti della sua ricchissima colle- lutamente consigliabile farci un giro approfittando la Grand Place, ai vignette sulle facciate dei palazzi. Dallo status di tanta. Nelle belle sale Art Nouveau del Centro zione. Per gli appassionati di design, la mecca è delle numerose facility che vanno dall’accoglienza grattacieli del XX città gay friendly ai grandi progetti per il prossi- di via Ravenstein – destinazione culturale numero ADAM, alla periferia nord della capitale, di fianco dei visitatori (è sufficiente presentare un docu- secolo. Il viaggio può mo futuro. Come Kanal, il nuovo polo culturale uno nel quartiere Mont des Arts, che fa da cernie- al celebre Atomium, monumento familiare all’e- mento di identità) alle audioguide gratuite. Se la partire dal sito ufficiale e artistico, succursale del Centre Pompidou, che ra fra la parte alta, con i principali edifici pubblici, popea della ricerca sull’atomo durante la Guerra sosta obbligata è l’Emiciclo, dove ci si rende con- visit.bruxelles/it aprirà ufficialmente i battenti nel 2022, ma offre e quella bassa della città, centro storico e vie dello Fredda. Il Brussels Design Museum – dove fino al to anche visivamente dello sforzo di amalgamare già qualche anteprima nell’ex fabbrica di auto shopping – la retrospettiva permette uno sguar- 24 aprile è allestita la mostra Punk Graphics. Too ciò che è tendenzialmente conflittuale per mate- Citroën. Pochi flash sono sufficienti a inquadrare do a tutto tondo sulla poetica di Haring. Opere di Fast to Love, to Young to Die – ha un focus perma- rie, interessi nazionali e orientamenti politici dei Bruxelles, città perfettamente bilingue (francese e grande e piccolo formato, collage e installazioni, nente che a noi italiani non può non interessare gruppi e delle coalizioni, valgono il tempo che gli olandese) che lo scorso anno ha segnato un nuovo disegni e graffiti, foto e video originali tracciano sull’uso nella plastica nel design industriale della dedichiamo, nella stessa area, la Casa della storia record di presenze italiane, come una delle capi- un percorso eccezionalmente ricco di suggestioni seconda metà del Novecento: dalla Sedia univer- europea, sorta di grande archivio della memoria tali must-to-go, vicina e accessibile, da mettere su temi tuttora attuali come il disarmo nucleare, sale di Joe Colombo al vaso Bambù di Enzo Mari, condivisa, e il Parlamentarium, un viaggio multi- in agenda da qui ai prossimi due anni. L’occasio- il razzismo, le discriminazioni di ogni tipo, la lotta dal Capitello di Studio 65 alla Valentine di Sottsass mediale e interattivo da cui si esce più consapevoli ne del momento è la grande mostra che il Bozar all’Aids. E una serie di talk (tra cui quello con il & C., per citare solo alcuni dei nostri capiscuola. delle potenzialità e dei limiti della nostra istituzio- (felice contrazione di Beaux-Arts) dedica fino al coreografo e amico personale Bill T. Jones, in pro- Per capire quante anime diverse convivano oggi ne più grande e rappresentativa.

56 57 OVERSEAS OVERSEAS

Tra musica, storia e natura Non solo e non solo spiagge. La terza isola caraibica (per grandezza) sta tornando a essere una destinazione glamour come lo era stata negli anni Cinquanta e Sessanta, quando veniva frequentata da Marilyn Monroe e Ian Fleming. Viaggio attraverso una cultura fatta di musica, storia ed ecosostenibilità

di Carolina Saporiti

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direzione giamaica Neos Air, compagnia aerea del Gruppo Alpitour, offre due collega- menti settimanali verso la Giamaica a bordo del nuovo e innovativo 787 Dreamliner, l’aeroplano tecnologicamente più avanzato al mondo, con elementi di novità nel- la struttura, nel design, nei motori e nel comfort a bordo. I collega- menti offerti sono il sabato da Mi- lano Malpensa a Montego Bay e il venerdì da Verona a Montego Bay. www.neosair.it

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01. Situata nella zona La Giamaica è proprio come te l’aspetti. La mu- manager di Bob Marley, ma anche colui che ha arrivati: sono anche la musica, l’odore di griglia e no che affaccia sulla Blue Lagoon e la Monkey 02. Le cascate Konoko centrale nord dell'isola, sica reggae suona ovunque, le spiagge dell’isola lanciato Nick , Cat Stevens, Roxy Music, del caffè. Per andare a vedere dove vengono col- Island, dove passeggiare in compagnia dei colobrì. con i loro paradisiaci quella attorno a sono luoghi in cui viene voglia di costruire una Grace Jones e gli U2, possiede un hotel sulle Blue tivati questi chicchi pregiatissimi si percorre una E ancora Dragon Bay famosa perché vi sono state giardini di flora Ocho Rios è un'area capanna e buttare il passaporto, il sole splende Mountains, lo Strawberry Hill, e il Golden Eye strada stretta e a tratti tortuosa, che attraversa le girate scene di Cocktail con Tom Cruise e di Club tropicale lussureggiante fatta di quasi sempre e il caffè Blue Mountain è ecce- Resort a Oracabessa Bay (un tempo la casa dove Blue Mountains. È qui che si trova il già citato Paradise con Robin Williams; Winifred Beach, la 03. La piscina dell'hotel rainforest, cascate e zionale. Però la Giamaica è anche come non te Ian Fleming scrisse la mitica saga 007). Ancora Strawberry Hill frequentato all’epoca dallo stesso spiaggia dei giamaicani con bancarelle di cibo e Strawberry Hill sulle spiagge bellissime. Qui l’aspetti. Verde, così verde che attraversare le sue Jon Baker, protagonista della scena musicale de- Bob Marley e ancora oggi da molti artisti e in- ampie zone d’ombra e Frenchman’s Cove, la più Blue Mountains. Da lì si trova anche il famoso foreste pluviali su strada o sorvolarle da una seg- gli ultimi trent’anni ha aperto, insieme all’amico tellettuali che ci tornano di continuo per cercare scenografica dove, con un po’ di fortuna, si può si vede in lontananza resort Inn giovia – è possibile farlo a Ocho Rios, al parco veterano dell’industria musicale Steve Beaver, il ispirazione. assistere alla nascita di tartarughe. Kingston, la capitale Mystic Mountain – ti fa sentire in Jurassic Park, Geejam Hotel, un albergo e uno studio di regi- Viaggiando da Kingston e proseguendo verso nord Ovviamente Giamaica è anche 007: chi ama le della Giamaica. Per che infatti è stato girato proprio qui. E la Gia- strazione dove i hanno registrato il loro si raggiunge , una località di mare avventure di James Bond può visitare molti luo- tutte le foto courtesy maica è davvero pervasa dalla musica, ma non primo album e l’ultimo. Vero è sulla costa est, meno frequentata rispetto all’a- ghi legati alla saga di Fleming. Uno dei più esclu- Visit Jamaica solo quella reggae. Nei bar, nei locali, alla radio che la Giamaica, si potrebbe dire, ha tante vite: rea di Negril, sulla costa ovest. Ed è un peccato sivi è il Jamaica Inn, l’hotel a Ocho Rios dove si passano quasi solo canzoni di questo genere, ma quella delle popolazioni indigene, quella colo- perché attorno a Port Antonio ci sono alcune tra dice sia stata inventata la famosa frase «Vodka l’isola ha influenzato parte della storia della mu- niale, quella di Ian Fleming, di Marilyn Monroe le spiagge più belle dell’intera Giamaica: Boston Martini: agitato, non mescolato». Nido d’amo- sica recente. Qui vivono cantanti e importanti e Arthur Miller, quella di Bob Marley e dei rasta- Beach, dove è anche nato il piatto nazionale, il re di Marilyn Monroe e Arthur Miller, rifugio di produttori musicali e i gruppi vengono a cercare fariani e quella di oggi, impegnata a riportare i pork jerk, maiale speziato con pimento e cotto alla Winston Churchill e tanti altri, questo boutique ispirazione, a registrare i loro dischi o anche solo turisti in loco con un atteggiamento responsabile brace; San San Beach dove si affaccia il bellissimo hotel, con le sue camere o bungalow a pochi passi a “testare” i nuovi brani per capire se piaceran- nei confronti dell’ambiente. L’isola è ancora poco hotel Goblin Hill’s: soggiornare qui è un tuffo ne- dalla spiaggia e una SPA affacciata sull’Oceano da no. Si dice che lo abbia fatto Alicia Keys a Port costruita, la natura vince e si fa sentire in tutta la gli anni Settanta per l’architettura e l’arredamen- perdere la testa, è il luogo perfetto per dire addio, Antonio per esempio, mentre , il sua potenza, ma non è solo lei a colpire appena to delle sue ville immerse in un grande giardi- o meglio arrivederci, alla Giamaica.

58 59 food food La ricetta dello chef KIN CHEUNG Temperature e consistenze diverse si fondono in un gioco di contrasti che Nato a dove ha iniziato a cucinare a celebra il gusto dell’Oriente 16 anni a fianco dei maestri più prestigiosi, ottiene a sua volta a 21 anni il titolo di maestro. A Milano dal 2014 è stato ai fornelli di alcuni dei migliori ristoranti cinesi prima di approdare a Mu dimsum. Il 25 febbraio è il protagonista del primo appuntamento della nuova edizione di Taste of Milano – Le cene del martedì: 10 incontri, uno al mese per tutto il 2020, all’insegna del gusto e della convivialità Xiao Long Bao di Elisa Zanetti

tradizione e modernità Spazio polivalente, Mu dimsum è una creatura di Suili Zhou, giovanimprenditrice che insieme Com’è nato l’amore per la cucina? trippa di manzo al vapore con zenzero degli spuntini, prediligendo il salato. al marito Liwei Zhou desidera Quando ero piccolo i miei genitori mi e cipollotto, zampe di gallina alla soia Mu, legno, dà il nome al locale. Anche raccontare la cultura culinaria portavano in giro a mangiare i piatti e diverse tipologie di morbidi e gustosi qui c’è un preciso rimando culturale? cinese nella sua interezza. E lo tradizionali, da lì è nato il desiderio di bao, i panini ripieni cotti al vapore. Im- Sì, nell’oroscopo cinese compaiono farà anche in occasione dell’inau- imparare a prepararli io stesso. mancabile l’anatra alla pechinese che, cinque elementi: terra, legno, acqua, gurazione di Taste of Milano - Le Qual è l’offerta culinaria di Mu preferibilmente su ordinazione, mi pia- oro e fuoco. Tutto nasce dal legno: è cene del martedì, l’appuntamento dimsum? ce proporre intera, tagliandola io stesso l’elemento degli alberi, simbolo della mensile che fa incontrare foodies Il nostro focus è la tradizione. Propo- direttamente al tavolo, secondo i gesti primavera e quindi della vita. e chef (www.tastefestivalsitalia. niamo tutti i piatti tipici della cultu- dell’antica ritualità cinese. Mu dimsum sarà ora protagonista dei com). Aperto da mezzogiorno a ra culinaria cantonese e in particolar Il tè è sicuramente uno dei protago- Taste of Milano − Le cene del martedì, mezzanotte, Mu dimsum propone modo di Hong Kong. Il dim sum è un nisti principali della vostra proposta. l’appuntamento mensile che offre agli Ingredienti. Per il ripieno: 100 grammi di carne di maiale la cucina tradizionale meno nota, genere di cucina che comprende una Viene abbinato in base alla ricetta? ospiti l’opportunità di trascorrere una macinata, 100 grammi di gelatina di brodo di pollo fatta oltre a un’ampia scelta di tè. Sul grande varietà di piatti, serviti in pic- I tè che abbiano selezionato si abbina- serata all’insegna della cucina di qua- in casa, una cipolla tagliata a fettine sottili, zenzero tritato soppalco del ristorante, invece, un cole porzioni, da consumare di solito no bene a tutti i nostri piatti. È quindi lità e al contempo di conoscere gli chef quanto basta, un cucchiaio di olio di semi di girasole, sale cocktail bar attende gli ospiti con insieme al tè. La loro origine risale ai più una questione di gusto personale: e il loro staff. È emozionato? quanto basta. Per la pasta: 200 grammi di farina di tipo 00, drink ispirati ai piatti del menu. tempi in cui i viaggiatori percorrevano c’è chi preferisce il tè verde, chi il nero, Sì, nutro grande fiducia nell’organizza- 100/150 millilitri di acqua di rapa rossa Mu dimsum l’antica via della seta e, stanchi, face- il rosso, l’oro… In Cina si usa bere il tè tore dell’iniziativa. Credo possa essere via Aminto Caretto 3 vano sosta nelle sale da tè dove il rito un po’ come da voi il caffè, solo che noi un’ottima occasione per raccontare an- angolo via Fabio Filzi - Milano dello yum cha (letteralmente “bere il siamo abituati a consumarlo anche du- cora una volta, e in un modo originale, Preparazione: tritare la carne di ma- in tante piccole parti uguali (come se www.mudimsum.it tè”) veniva accompagnato da spuntini rante i pasti, lo beviamo tutto il giorno. la nostra cucina, la nostra cultura e ov- iale, la cipolla e lo zenzero, aggiunge- fossero gnocchi). Stendere poi la pasta spesso cotti al vapore, che prendevano Un altro aspetto fortemente legato viamente anche per far conoscere Mu re l’olio e mescolare il composto con per ottenere una sfoglia sottile da ta- il nome di dim sum. alla tradizione è dato dall’orario di dimsum a sempre più persone. attenzione, in modo da ottenere un gliare in dischetti di 5/6 cm di diame- Può farci qualche esempio? apertura della cucina… C’è qualcosa che la ispira della cucina ripieno omogeneo e ben amalgamato. tro. Riempire i dischetti ottenuti con il I nostri piatti sono tradizionali, ma mai Sì, siamo aperti da mezzogiorno a italiana? Aggiustare di sale. Tagliare la gelatina ripieno e chiuderli “pizzicando” i bordi banali: mancano ricette ormai snatu- mezzanotte e serviamo la nostra carta Amo molto la cucina italiana e la sto di brodo in piccoli dadini e mescolare con un movimento circolare. Cuocere rate come gli involtini primavera, in al completo anche il pomeriggio. Que- studiando, desidero conoscerla per con il resto del ripieno. Mettere la fari- al vapore e servire immediatamente in favore di pietanze altrettanto tipiche, sta visione del cibo e questo senso di provare a dare vita a delle commistio- na in una ciotola, aggiungere l’acqua e tavola. Il brodo all’interno si sarà sciol- ma meno note al pubblico occidenta- continuità sono tipicamente orientali. ni. Al momento ho più problemi con la mescolare, quindi trasferire il tutto su to, creando un delizioso contrasto con le come ad esempio deliziose uova al Da noi si consumano colazione, pran- lingua (ride, Ndr), capisco abbastanza, un tagliere infarinato e impastare fino il ripieno e uno stupefacente effetto da profumo di osmanto, cannelloni di riso zo e cena come in Italia, ma durante ma parlare italiano è decisamente più a ottenere un impasto liscio. Lasciare sorseggiare direttamente dall’interno ripieni di pane fritto cinese o ancora il tempo libero è normale fare spesso complesso per me. riposare 30 minuti. Dividere la pasta del raviolo.

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Da non perdere...

Una selezione dei migliori eventi che animeranno la città nei prossimi mesi a cura di Marilena Roncarà

Georges de La Tour Lourival Cuquinha

Fa’ la cosa giusta! Ambiente, giustizia sociale e Flycat sostenibilità: ecco i temi portanti Celebra i 50 anni anagrafici e i 36 della diciassettesima edizione di d'arte di Flycat, alias Luca Massi- Fa' la cosa giusta!, la fiera nazionale roni, uno dei primi writer italiani, del consumo critico e degli stili di la mostra Flycat: the piece (peace) vita sostenibili organizzata da Terre maker. Un racconto inedito di mezzo Editore e in program- della cultura sommersa con cir- ma dal 6 all’8 marzo. Centinai gli ca 100 opere esposte e un'instal- espositori presenti e provenienti da lazione site specific dal titolo Drag tutta Italia. On Fly! che reinterpreta le mappe Fieramilanocity - Milano della metropolitana milanese. dal 6 al 8 marzo MyOwnGallery www.falacosagiusta.org Superstudio Più - Milano dal 17 gennaio al 16 febbraio Palazzo Reale - Milano www.myowngallery.it dal 7 febbraio al 7 giugno Fabbrica del Vapore - Milano www.palazzorealemilano.it dal 18 marzo all’11 aprile www.fabbricadelvapore.org

Dal 7 febbraio al 7 giugno 2020 Palaz- crudamente realistici, che ci mostrano zo Reale ospita una mostra, la prima in un'esistenza senza filtri, con volti se- Dopo essere stato presentato al Mu- del Brasile a Milano, in collaborazione Italia, dedicata a Georges de La Tour, il gnati dalla povertà e dall'inesorabile seum of Modern Art di San Paolo e al con l’associazione culturale Art Com- Leonardo 3 più celebre pittore francese del Seicen- trascorrere del tempo e i temi “nottur- Galpão Bela Maré di Rio de Janeiro, l’ar- pany, Vagaluna e il Festival del Cine- È stata prorogata per tutto il 2020 to. Attraverso confronti mirati tra i ca- ni” con figure illuminate dalla luce di tista brasiliano Lourival Cuquinha arri- ma Africano, d’Asia e America Latina, Dracula e con un rinnovato percorso polavori del maestro francese e quelli una candela: modelli assorti, silenziosi va dal 18 marzo all’11 aprile 2020 alla Transição de fase è, infatti, un progetto Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini espositivo la mostra Leonardo 3 - Il di altri grandi del suo tempo (da Gerrit e commoventi. Un potente contrasto Fabbrica del Vapore, con la mostra-pro- culturale, artistico e sociale che riflet- tornano al Parenti per interpre- Mondo di Leonardo, ora arricchita van Honthorst a Paulus Bor, da Trophi- tra il mondo senza pietà dei “diurni” e getto Transição de fase, a cura di Chia- te sui flussi migratori tra una nazione e tare l’ultimo grande romanzo dalla ricostruzione della Macchina me Bigot a Hendrick ter Brugghen), la compassionevole rappresentazione ra Canali. Ed ecco che l’arte si fa filtro l’altra e sul valore comunemente attri- gotico: Dracula di Bram Stoker. Volante CA176, una delle inven- l’allestimento propone una riflessione delle scene “notturne” che non smette poetico e accende l’obiettivo sul ruolo buito alle cose e alle persone. Oltre cin- Uno spettacolo che è insieme un zioni più esclusive e sofisticate del sulla pittura dal naturale e sulle speri- di impressionare. Il progetto, promosso di tutti coloro che si ritrovano ai mar- quanta opere tra fotografie, installazioni viaggio notturno verso l’ignoto e pensiero leonardesco. Appunta- mentazioni luministiche, affrontando e prodotto dal Comune di Milano Cul- gini, chiamando il pubblico a riflettere e video evidenziano come nella poetica un viaggio interiore del procura- mento nelle storiche Sale del Re alcuni degli interrogativi che ancora tura, Palazzo Reale e MondoMostre sulla pressione fisica e psicologica che di Lourival Cuquinha, classe 1975, la tore londinese Jonathan Harker, in Piazza della Scala con oltre 200 oggi avvolgono l'opera di questo miste- Skira e curato da Francesca Cappel- deve affrontare chi vive la condizione pratica artistica sia sempre associata a incaricato di recarsi in Transilvania macchine interattive in 3D. rioso artista. Come suggerisce il titolo letti, ha visto il coinvolgimento di un di immigrato. Ideato dalle associazio- un forte impegno politico e sociale su per conoscere il Conte. Piazza della Scala - Milano l’Europa della luce, il percorso espo- nutrito numero di istituzioni francesi ni culturali Viafarini e Cubeart, con il questioni di scottante attualità, a parti- Teatro Franco Parenti - Milano fino al 31 dicembre sitivo è, infatti, caratterizzato da un e internazionali: 26 prestatori da tre Patrocinio del Governo dello stato bra- re dalle restrizioni rispetto ai movimen- dal 25 febbraio al 1 marzo www.leonardo3.net profondo contrasto tra i temi “diurni”, continenti. siliano di Pernambuco, del Consolato ti delle genti e dei popoli. www.teatrofrancoparenti.it

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Puoi trovare Club Milano C.so Venezia Calligaris Via Tivoli ang. Foro Buonaparte Dantone C.so Matteotti 20 Eleven Store Via Tocqueville 11 Fgf store Piazza xxv Aprile1 in oltre 200 location Germano Zama Via Solferino 1 Gioielleria Verga Via Mazzini 1 Joost Via Cesare Correnti 12 Jump Via Sciesa 2/a Kartell Via Turati ang. 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Via Manzoni Gruppo Moda Via Più Via Tortona 27 Deseo C.so Sempione 2 Design Library Via Savona 11 Ferrini 3 Guess Via Lambro 5 Guffanti Concept Via Corridoni 37 IF Italian Elettrauto Cadore Via Cadore ang. Pinaroli 3 El Galo Negro Via Taverna Fashion Via Vittadini 11 In Style Via Cola Montano 36 Interga V.le Faenza Executive Lounge Via Di Tocqueville 3 Exploit Via Pioppette 3 Fashion 12/13 Jean’s Paul Gaultier Via Montebello 30 Love Sex Money Via Giovan Cafè Via San Marco 1 FoodArt Via Vigevano 34 Fusco Via Solferino 48 Battista Morgagni 33 Massimo Bonini Via Montenapoleone 2 Miroglio Via G Lounge Via Larga 8 Giamaica Via Brera 32 God Save The Food Via Burlamacchi 4 Missoni Via Solferino 9 Moschino Via San Gregorio 28 Parini Tortona 34 Goganga Via Cadolini 39 Grand’Italia Via Palermo 5 HB Bistrot 11 Via Parini 11 Red Fish Lab Via Malpighi 4 Sapi C.so Plebisciti 12 Spazio Il suono della città Hangar Bicocca Via Chiese 2 Il Coriandolo Via dell’Orso 1 Innvilllà Via + Meet2Biz Alzaia Naviglio Grande 14 Studio Zeta Via Friuli 26 Who’s Pegaso 11 Jazz Cafè C.so Sempione 4 Kamarina Via Pier Capponi 1 Who Via Serbelloni 7 Nel quartiere Isola si nasconde una fonderia di origine napoleonica, dove un tempo Kisho Via Morosini 12 Kohinoor Via Decembrio 26 Kyoto Via Bixio 29 venivano forgiate le campane delle chiese e statue iconiche come il monumento di La Fabbrica V.le Pasubio 2 La rosa nera Via Solferino 12 La Tradizionale beauty & fitness: Accademia del Bell’Essere Via Mecenate 76/24 Vittorio Emanuele II di piazza del Duomo. Oggi i suoi forni sono spenti, ma non i Via Bergognone 16 Le Biciclette Via Torti 1 Le Coquetel Via Vetere 14 Le Adorè C.so XXII Marzo 48 Aspria Harbour Club Milano Via Cascina suoi spazi, che ospitano un museo e tanti eventi jardin au bord du lac Via Circonvallazione 51 (Idroscalo) Leopardi 13 Via Bellaria 19 Caroli Health Club Via Senato 1Centro Sportivo San Carlo Via Leopardi 13 Les Gitanes Bistrot Via Tortona 15 Lifegate Cafè Via della Zenale 6 Damasco Via Tortona 19 Get Fit Via Lambrate 20 - Via Piranesi di Elisa Zanetti Commenda 43 Living P.zza Sempione 2 Luca e Andrea Alzaia Naviglio 9 - V.le Stelvio 65 - Via Piacenza 4 - Via Ravizza 4 - Via Meda 52 - Via Vico Grande 34 MAG Cafè Ripa Porta Ticinese 43 Mandarin 2 Via Garofano 38 - Via Cenisio 10 Greenline Via Procaccini 36/38 Gym Plus Via Friuli 10 22 Milano Via Procaccini 37 Mono Via Lecco 6 My Sushi Via Casati 1 - V.le Intrecci Via Larga 2 Le Garcons de la rue Via Lagrange 1 Le terme in città Se via Thaon di Revel ci fa pensare per terno, cui si accede su appuntamento, e taceo con lettere e documenti antichi, Certosa 63 N’ombra de Vin Via San Marco 2 Noon Via Boccaccio 4 Noy Via Vigevano 3 Orea Malià Via Castaldi 42 - Via Marghera 18 Romans Club lo più ai locali di tendenza del quartiere grazie ai numerosi eventi e mostre che una gipsoteca con formelle in gesso e Via Soresina 4 O’ Fuoco Via Palermo 11 Origami Via Rosales 4 Ozium Corso Sempione 30 Spy Hair Via Palermo 1 Tennis Club Milano Alberto Isola, un tempo, in questa via, nasceva ospita nelle sue sale. All’interno dell’a- terracotta raffiguranti oranti e figure t7 café - via Tortona 7 Palo Alto Café C.so di Porta Romana 106 Panino Bonacossa Via Giuseppe Arimondi 15 Terme Milano P.zza Medaglie d’Oro il suono della città. Al civico 21 sorge rea museale i visitatori possono intra- sacre, che servivano alla decorazione Giusto P.zza Beccaria 4 - P.zza 24 Maggio Parco Via Spallanzani - C.so 2, ang. Via Filippetti Tony&Guy Gall. Passerella 1 Virgin Active Milano Diaz infatti l’antica Fonderia Eugenia, dalle prendere un affascinante viaggio alla delle campane e infine un archivio fo- Magenta 14 Patchouli Cafè C.so Lodi 51 Posteria de Amicis Via De Amicis Piazza Diaz 6 cui fornaci sono uscite le campane che scoperta dell’arte fusoria e della vita tografico. Gli scatti svelano gli ambien- 33 Qor Via Elba 30 Radetzky C.so Garibaldi 105 Ratanà Via De Castillia ancora oggi spesso segnano con i loro della città a cavallo tra la fine dell’Otto- ti durante il loro periodo di attività, i 28 Refeel Via Sabotino 20 Rigolo Via Solferino 11 Marghera Via Marghera art & entertainment: PAC (Padiglione Arte Contemporanea) Via rintocchi il passare delle ore a Milano cento e gli anni Sessanta del XX secolo. prodotti finiti e i momenti di festa nelle 37 Rita Via Fumagalli 1 Roialto Via Piero della Francesca 55 Serendepity Palestro 14 Pack Foro Bonaparte 60 Palazzo Reale P.zza Duomo Teatro e anche fuori dai suoi confini. Il nome Negli ambienti di lavoro restaurati il chiese in cui le campane venivano ac- C.so di Porta Ticinese 100 Seven C.so Colombo 11 - V.le Montenero 29 Carcano C.so di Porta Romana 63 Teatro Derby Via Pietro Mascagni Eugenia racchiude un omaggio al suo museo conserva la struttura degli anti- colte e benedette o ancora scultori in - Via Bertelli 4 Smeraldino P.zza XXV Aprile 1 Smooth Via Buonarroti 15 8 Teatro Libero Via Savona 10 Teatro Litta C.so Magenta 24 Teatro fondatore, Eugenio di Beauharnais, vi- chi forni in muratura e le attrezzature posa accanto al frutto del proprio lavo- Superstudio Café Via Forcella 13 Stendhal Via Ancona 1 Tasca C.so Porta Smeraldo P.zza XXV Aprile 10 Teatro Strehler Largo Greppi 1 Triennale ceré del Regno d’Italia e figlio di primo originali utilizzate per l’attività dell’of- ro, pieni di orgoglio. Del resto ne ave- Ticinese 14 That’s Wine P.zza Velasca 5 Timè Via S.Marco 5 Tortona 36 V.le Alemagna 6 Triennale Bovisa Via Lambruschini 31 letto di Giuseppina Beauharnais (più ficina e in particolare gli strumenti ne- vano ben donde: da questi spazi infatti Via Tortona 36 Trattoria Toscana C.so di Porta Ticinese 58 Union Club Via nota in quanto moglie di Napoleone cessari al complesso procedimento di sono uscite celeberrime sculture. Oltre Moretto da Brescia 36 Van Gogh Cafè Via Bertani 2 Volo Via Torricelli 16 hotel: Admiral Via Domodossola 16 Astoria V.le Murillo 9 Boscolo C.so Bonaparte), che nel 1806 chiamò in lavorazione delle campane. Una pesa di a opere di Enrico Butti, Lodovico Po- Zerodue_Restaurant C.so di Porta Ticinese 6 3Jolie Via Induno 1 Matteotti 4 Bronzino House Via Bronzino 20 Bulgari Via Fratelli Gabba 7/a Italia da Parigi i fratelli Manfredini, ora- precisione per il calcolo dei pani di me- gliaghi, Ettore Ximenes, Vincenzo Vela Domenichino Via Domenichino 41 Four Season Via Gesù 8 Galileo C.so fi ed esperti fonditori. Ai Manfredini se- tallo da fondere, sagome in legno con e Francesco Penna, ne ricordiamo due stores: Ago Via San Pietro All’Orto 17 Al.ive Via Burlamacchi 11 Ana Europa 9 Nhow Via Tortona 35 Park Hyatt (Park Restaurant) Via T. Grossi guirono dal 1868 i Barigozzi che, già at- le quali venivano realizzate le forme su tutte: la sestiga, ovvero il cocchio a Pires Via Solferino 46 Antonia Via Pontevetero 1 ang. Via Cusani Bagatt 1 Residence Romana C.so P.ta Romana 64 Sheraton Diana Majestic V.le tivi con diverse officine, acquistarono la delle campane, calibri regolabili per il sei cavalli, che corona l’Arco della Pace P.zza San Marco 1 Banner Via Sant’Andrea 8/a Biffi C.so Genova 6 Brand Piave 42 fonderia per destinarla alla produzione controllo della circolarità della forma e presso Parco Sempione (risalente al Largo Zandonai 3 Brian&Barry via Durini 28 Brooksfield C.so Venezia di campane. Inattiva dal 1975, la fonde- altri antichi strumenti di misurazione 1835) e la statua equestre per il monu- 1 Buscemi Dischi C.so Magenta 31 Centro Porsche Milano Nord Via inoltre: Bagni Vecchi e Bagni Nuovi di Bormio (SO) Terme di Pre- ria continua a vivere raccontando la sua raccontano un mondo quasi scomparso. mento a Vittorio Emanuele II di piazza Stephenson 53 Centro Porsche Milano Est Via Rubattino 94 C.P. Company Saint-Didier (AO) storia attraverso gli spazi del museo in- A completare il tutto un archivio car- del Duomo (del 1896).

64 65 Colophon IT MIRATA.

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