Val D'orcia E Val D'asso
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piano paesaggistico scheda d’ambito logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito ambito 17 val d’orcia e val d’asso Comuni di: Trequanda (SI), San Giovanni d’Asso (SI), Pienza (SI), Montalcino (SI), San Quirico d’Orcia (SI), Castiglione d’Orcia (SI), Radicofani (SI) profilo dell’ambito 1. descrizione interpretativa 2. invarianti strutturali 3. interpretazione di sintesi 4. disciplina d’uso 5. informazioni relative al piano piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val d’orcia e val d’asso Pienza Radicofani San Quirico d’Orcia Montalcino Monte Amiata Profilo dell’ambito 1 p. 3 val d’orcia e val d’asso Profilo dell’ambito p. 4 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val d’orcia e val d’asso L’ambito Val D’Orcia e val d’Asso si distingue per una significativa eterogeneità. A est, tra Trequanda e Monticchiello, si riconosce un territorio alto collinare con morfologie più accidentate, una copertura forestale prevalente e mosaici agricolo-forestali. A sud-ovest, spiccano i versanti settentrionali del Monte Amiata degradanti fino a Castiglio- ne d’Orcia. A ovest, si estende il territorio di Montalcino, con prevalenza di boschi lungo i versanti alto collinari e montani, e dominio - in ambito collinare e di pianura - della monocoltura dei vigneti specializzati. Proprio l’intensa diffusione dei vigneti specializzati ha comportato la netta riduzione degli agroecosistemi di valore naturalistico, l’aumento della frammentazione delle superfici forestali, condizionando negativamente - anche e soprattutto - gli importanti ecosistemi fluviali (in particolare, il basso corso del fiume Orcia), con la realizzazione di nuovi impianti direttamente su terrazzi alluvionali. Pur costituendo un elemento caratteristico del paesaggio rurale, la diffusione di un’altra monocoltura - quella cerealicola ha comportato la forte riduzione degli ambienti tradizionali e del pascolo, con pesanti ripercussioni sui peculiari elementi geomorfologici quali calanchi, crete e biancane, oltre alla riduzione delle dotazioni ecologiche (siepi, boschetti, filari camporili, alberi). Le colline plioceniche - le Crete - definiscono l’identità specifica della Val d’Orcia, riconosciuta dall’istituzione di Siti Natura 2000 e riserve naturali. Le diverse porzioni dell’ambito sono tenute insieme da un articolato sistema fluviale, di cui l’Orcia, l’Asso e il Formone sono i corsi principali, gli ultimi due tributari dell’Orcia, che a sua volta si immette nell’Ombrone a segnare, ad est, il confine dell’ambito. Di particolare im- portanza percettiva, infine, la distribuzione di carattere spiccatamente policentrico degli insediamenti. La loro posizione - su “balconi” o “torri” - fornisce la visuale della profon- dità e dell’eterogeneità del territorio, simmetricamente delimitata dalla costante presenza di un orizzonte di colline alte e boscose. Asimmetrico è il sistema stradale, il cui asse principale è costituito dalla SS n. 2 (l’antica Via Francigena), con innesti verso Montepulciano, Chianciano e Chiusi. A ovest, invece, la rete stradale è centrata su Montalcino nel settore nord e sulla “circonvallazione” dell’Amiata a sud. Profilo dell’ambito 1 p. 5 val d’orcia e val d’asso p. 6 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA ambito 17 livello d’ambito val d’orcia e val d’asso Descrizione interpretativa 2 val d’orcia e val d’asso delimitata da due alti strutturali o horst: la dorsale Rapola- 2.1 Strutturazione geologica e no - Monte Cetona ad est e la dorsale Montalcino - Monte geomorfologica Amiata-Monte Civitella ad ovest. La prima dorsale è costitu- ita da formazioni appartenenti soprattutto alla metamorfica Falda Toscana che costituiscono un’anticlinale rovesciata vergente verso est, al di sopra della quale si ritrovano lembi di depositi pliocenici. Il passaggio tra Bacino di Siena e di Radicofani è segnato dalla presenza di un alto strutturale denominato “Soglia di Pienza”, strutturalmente appartenen- te alla dorsale Rapolano–Monte Cetona. Lungo la seconda dorsale prevalgono invece, nettamente, le formazioni liguri, costituite in gran parte da litotipi argilliti- criteri metodologici (LINK) ci, duttili, che in corrispondenza delle pendici settentrionali del Monte Amiata sono ricoperte dalle vulcaniti quaternarie L’ambito è caratterizzato da un susseguirsi di rilievi collinari che costituiscono l’edificio vulcanico. Il massiccio montuoso dalle forme dolci e poco accentuate che costituiscono il ca- dell’Amiata costituisce un sito di grande valore geomorfolo- ratteristico paesaggio delle “Crete” senesi e della Val d’Or- gico ed è costituito dalla sommatoria di colate, flussi e duo- cia. Questi paesaggi contraddistinguono antiche depressioni mi di composizione da dacitica a trachitica che in quest’am- tettoniche, o bacini, orientate NW – SE e delimitate da faglie bito affiorano estesamente nei pressi di Vivo d’Orcia. Lungo dirette disposte a gradinata, che si formarono a partire dal la dorsale Montalcino-Monte Amiata-Monte Civitella sono Miocene superiore come risultato della fase tettonica esten- presenti, inoltre, alcuni affioramenti di peridotiti serpenti- sionale che seguì il corrugamento appenninico. nizzate con filoni gabbrici e basaltici. Essi rappresentano il Il territorio è suddiviso tra il bacino di Siena, a N–NW, il substrato originario dei depositi liguri e sono porzioni di cro- bacino di Radicofani, che si estende lungo il settore centrale sta dell’oceano ligure-piemontese dislocati rispetto al loro e centro orientale dell’ambito, e i due bacini minori della Ve- bacino di sedimentazione. lona (il più piccolo tra i bacini neogenici della Toscana), nei Sui rilievi sono presenti, inoltre, affioramenti del nucleo me- pressi di Castelnuovo dell’Abate, e di Camigliano (porzione sozoico della Falda Toscana, costituiti prevalentemente da del più vasto bacino del medio–Ombrone) a sud–ovest di rocce carbonatiche, individuabili in diversi settori della me- Montalcino, al confine con l’ambito Maremma Grossetana. dia Val d’Orcia e presso Poggio Zoccolino, lungo le pendici Queste depressioni tettoniche, o graben, appartengono ad dell’Amiata. In Val d’Orcia i principali affioramenti sono indi- un‘ampia fossa che a livello regionale interessa il settore tra viduabili presso Bagno Vignoni, Rocca d’Orcia, Ripa d’Orcia la valle del Serchio e quella del Tevere. La depressione è e tra Campiglia d’Orcia e Bagni San Filippo. A queste fine- suddivisa in segmenti da alti strutturali, delimitati da impor- stre tettoniche sono associate le principali manifestazioni tanti lineamenti tettonici regionali che tagliano trasversal- geotermali dell’area che ricade in parte nel settore setten- mente la struttura, come la linea Grosseto–Pienza, che nel trionale del campo geotermico del Monte Amiata. Pliocene “svincolò” tettonicamente il bacino di Radicofani da Attualmente le depressioni sono solcate da corsi d’acqua quello di Siena. Nel Pliocene, il mare, a causa di fenomeni di di una certa importanza come il Torrente Asso, a nord–est, subsidenza, si insinuò all’interno delle terre emerse arrivan- Il Fiume Orcia, nel settore centrale dell’ambito e il Fiume do sino alle pendici del Monte Amiata, senza sommergere Ombrone, lungo il confine occidentale. Descrizione interpretativa geologica e geomorfologica Strutturazione i rilievi più elevati. In tale mare poco profondo si deposita- rono materiali fini erodibili, come sabbie e argille, che dopo la regressione marina furono modellati dagli agenti esogeni nelle caratteristiche forme rotondeggianti tipiche della To- scana meridionale, caratterizzate dai tipici fenomeni erosivi che creano le formazioni dei calanchi e delle biancane. Nel Pleistocene inferiore, il bacino di Radicofani è stato interes- sato da attività vulcanica che ha determinato la messa in posto di un piccolo vulcano di cui oggi rimane il neck, il re- litto del camino ascensionale demolito dall’erosione, situato al centro del Bacino di Radicofani. Tale attività ha portato alla deformazione e al sollevamento della sequenza sedi- mentaria a prevalenza argillosa che aveva colmato il bacino. Schema strutturale d’ambito p. 8 La depressione in cui si collocano i due bacini principali è piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val d’orcia e val d’asso Periodo preistorico-protostorico caratteristiche comuni, quali il fatto di aprirsi sul passaggio rinvenute tracce di una struttura megalitica probabilmen- 2.2 Processi storici di Scarse sono le attestazioni per le fasi paleolitiche e meso- di corsi d’acqua. Questi siti hanno permesso di individuare te dedicata al culto e riconducibile all’ambiente pastorale). territorializzazione litiche, per le quali possiamo ipotizzare solo una sporadica una facies culturale specifica legata a questo territorio. Presso la rocca di Radicofani è stato anche individuato un frequentazione delle zone di crinale nel territorio di Pienza. Le fasi protostoriche si consolidano sulle aree già occupate insediamento, forse stagionale, di evidente carattere stra- In epoca neolitica si registra, almeno per la fascia centrale in epoca preistorica, ma il popolamento si allarga anche ad tegico per la sua posizione sopraelevata, in controllo sul dell’ambito, un’occupazione dello spazio più intensa e con- altri habitat, sempre in prossimità dei corsi d’acqua; con- territorio circostante, sulle principali valli e sulla viabilità. tinuata, con un’organizzazione per villaggi situati su terrazzi tinuano a essere frequentate le grotte. I rinvenimenti ef- Nel corso dell’età del Ferro comincia a strutturarsi il popola- alluvionali posti nelle vicinanze