Il pubblico delle emittenti televisive e radiofoniche private svizzere in Ticino. Perché la gente le guarda e le ascolta e perché non le guarda e non le ascolta.

Marta Cola Cinzia Colapinto Benedetta Prario Giuseppe Richeri

Rapporto finale per l’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM)

Lugano, 30 maggio 2008

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Indice

Indice ...... 3 Introduzione ...... 5 1. Premessa teorica ...... 8 1.1 L’audience research ...... 8 1.2 La dieta mediatica ...... 11 1.3 Studio di atteggiamenti e motivazioni ...... 13 2. Research background ...... 15 2.1 Il mercato radiotelevisivo in Ticino ...... 15 2.2 Il consumo radiotelevisivo in Ticino ...... 20 2.2.1 I dati Telecontrol ...... 21 2.2.2 I dati Radiocontrol ...... 22 2.2.3 Altri dati ...... 24 2.3 Le emittenti radiotelevisive svizzere private in Ticino ...... 27 2.3.1 TeleTicino ...... 27 2.3.2 Radio 3iii ...... 30 2.3.3 Radio Fiume Ticino ...... 33 3. Metodologia ...... 37 3.1 Campione ...... 37 3.2 Strumenti ...... 40 3.2.1 Mini scheda ...... 40 3.2.2 Focus group ...... 41 3.2.3 Lista dei media...... 42 3.2.4 Diario ...... 43 3.3 Test e somministrazione ...... 44 3.4 Analisi dati ...... 46 4. La ricerca ...... 48 4.1 La dieta mediatica ...... 48 4.1.1 La carta stampata ...... 51

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4.1.2 Internet ...... 56 4.2 Conoscenza delle emittenti radiotelevisive private ticinesi...... 59 4.2.1 Conoscenza di TeleTicino ...... 60 4.2.2 Conoscenza di Radio 3iii e Radio Fiume Ticino ...... 63 4.3 Il consumo delle emittenti radiotelevisive private ticinesi ...... 71 4.3.1 Il consumo di TeleTicino ...... 71 4.3.2 Il consumo di Radio 3iii e Radio Fiume Ticino ...... 73 4.3.3 Il consumo incrociato ...... 75 4.4 I motivi del consumo delle emittenti radiotelevisive private ticinesi ...... 76 4.4.1 Le motivazioni alla base del consumo di TeleTicino ...... 77 4.4.2 Le motivazioni alla base del consumo di Radio 3iii e Radio Fiume Ticino ...... 85 4.5 Conclusioni ...... 90 5. Bibliografia ...... 92 6. Allegati ...... 95 6.1 Interviste ...... 96 6.2 Strumenti: mini scheda ...... 104 6.3 Strumenti: traccia focus group ...... 105 6.4 Strumenti: lista dei media ...... 108 6.5 Strumenti: diario ...... 116

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Introduzione

Questo lavoro, realizzato su commissione dell’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM), è volto a studiare il pubblico delle emittenti televisive e radiofoniche private svizzere in Ticino. In particolare, la ricerca si è svolta in due fasi distinte ma integrate: 1) in primo luogo si è preso in considerazione il consumo dei media nel suo insieme (specialmente il consumo di televisione, radio, stampa e internet) per delineare la dieta mediatica degli individui e 2) in un secondo momento si è focalizzata l’attenzione sul consumo televisivo e radiofonico delle emittenti private ticinesi, contestualmente al consumo generale di media. Questi due obiettivi hanno permesso di comprendere perché la gente guarda e ascolta tali emittenti e perché non le guarda e non le ascolta.

Studiare il pubblico delle emittenti radiotelevisive private svizzere in Ticino vuol dire rivolgere l’attenzione a un’emittente televisiva, TeleTicino, e a due emittenti radiofoniche, Radio 3iii e Radio Fiume Ticino, che si inseriscono in un mercato caratterizzato da attori diversi, con peso diverso. Infatti, il mercato radiotelevisivo ticinese è composto, oltre che dalle sopracitate emittenti private (che operano su concessione del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni, DATEC) dalle emittenti di servizio pubblico SRG SSR idée suisse (due emittenti televisive, TSI 1 e TSI 2, e tre emittenti radiofoniche, Rete Uno, Rete Due e Rete Tre); da emittenti radiotelevisive straniere, in particolare italiane, sia pubbliche che private. Considerando il ruolo marginale che le emittenti private svizzere hanno nel mercato radiotelevisivo ticinese (cfr. 2.2), al fine di comprendere le caratteristiche del pubblico di tali emittenti, si è deciso di concentrare l’attenzione non solo sugli individui che guardano e ascoltano tali emittenti, ma anche su coloro che non le guardano e non le ascoltano. In questo modo è stato possibile tracciare il profilo dei telespettatori e dei radioascoltatori, ma anche indagare e comprendere quali sono le motivazioni alla base della non fruizione di queste emittenti. Conformemente al quadro teorico, quattro sono le domande di ricerca alle quali questo studio intende rispondere:

1. Qual è il ruolo del consumo televisivo e radiofonico all’interno della dieta mediatica degli individui presi in esame?

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2. Per quali motivi gli individui guardano l’emittente televisiva privata ticinese e ascoltano le emittenti radiofoniche private ticinesi? 3. Per quali motivi gli individui non guardano l’emittente televisiva privata ticinese e non ascoltano le emittenti radiofoniche private ticinesi? 4. Quali sono gli “atteggiamenti” di chi ascolta/guarda le emittenti radiofoniche/televisive in Ticino e di chi non le ascolta/guarda?

La ricerca, con approccio principalmente qualitativo, ha basato il rilevamento empirico su un campione significativo di persone residenti in Ticino e, senza mirare ad alcuna rilevanza statistica, ha utilizzato una combinazione di strumenti – mini scheda, focus group, lista dei media e diario – per la raccolta di dati diversificati, in linea con gli obiettivi della ricerca stessa (cfr. 3.2 e allegati).

Questo rapporto, strutturato seguendo le fasi di articolazione della ricerca, presenta una prima parte dedicata alla premessa teorica su cui si fonda il lavoro. In particolare, si fa riferimento all’audience research, alle sue diverse fasi, alle diverse trattazioni, e alla letteratura internazionale di rilievo; successivamente si presenta il concetto di dieta mediatica e come questo viene operazionalizzato nel contesto di ricerca; infine si tratta lo studio di atteggiamenti e motivazioni, sottostanti alle scelte di consumo radiotelevisivo. La seconda parte del rapporto, dedicata al research background, è volta a delineare il consumo radiotelevisivo in Ticino. In particolare si presenta il panorama mediatico ticinese, con riferimento agli attori presenti sul mercato; i dati sul consumo radiofonico e televisivo forniti dal rilevamento elettronico sistematico (Radiocontrol e Telecontrol); i dati emersi da ricerche svolte ad hoc sul consumo televisivo in Ticino; approfondimenti sulle tre emittenti considerate, TeleTicino, Radio 3iii e Radio Fiume Ticino. La terza parte è invece, dedicata alla presentazione della metodologia adottata, con riferimento al campione (definizione, selezione, composizione); agli strumenti utilizzati per la raccolta dei dati (mini scheda, lista dei media, focus group, diario); alla fase di test e alla modalità di realizzazione. Si giunge così alla quarta parte dedicata alla presentazione dei risultati emersi dall’analisi dei dati raccolti. In particolare, nella prima sezione si illustra la dieta mediatica dei ticinesi, riferendosi cioè al consumo dei diversi media considerati; nella seconda sezione si presentano i risultati circa il grado di conoscenza delle emittenti radiotelevisive private ticinesi, TeleTicino, Radio 3iii e Radio Fiume Ticino; 6 infine, nella terza sezione si analizzano in dettaglio le motivazioni che spingono il campione considerato ad ascoltare/vedere e a non ascoltare/vedere le tre emittenti ticinesi. Questa parte si conclude delineando il profilo del telespettatore e radioascoltatore tipo delle emittenti private ticinesi.

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1. Premessa teorica

La prima parte di questo rapporto è dedicata alla presentazione del contesto teorico entro cui si colloca la ricerca. In particolare si fa riferimento a quanto elaborato nell’ambito della ricerca sull’audience, al concetto di dieta mediatica e allo studio di atteggiamenti e motivazioni sottostanti il consumo dei media.

1.1 L’audience research Questo lavoro, principalmente incentrato su un’analisi empirica, trova il fondamento teorico all’interno dell’area degli studi sul pubblico e sul consumo dei media, la cosiddetta audience research, che si pone come riferimento entro cui svolgere indagini scientifiche nel campo della sociologia dei media. La vasta letteratura, che racchiude gli approcci teorici sostenuti dall’evidenza empirica generata dall’audience research, permette di creare la cornice teorica che, da un lato si pone come fondamento della ricerca, dall’altro come contesto entro cui collocare i risultati emersi e dare quindi significato ai dati raccolti. Se si guarda agli studi volti nell’ambito della sociologia dei media, due sono le macro prospettive che si possono individuare: da un lato le cosiddette teorie della trasmissione che si rifanno principalmente alla sociologia funzionalista dei media; dall’altro lato le cosiddette teorie del dialogo che racchiudono invece studi e teorie diversificate ma accomunate dall’attenzione rivolta al pubblico, di cui i Cultural Studies rappresentano la scuola principale (cfr. Sorice, 2005). Se all’interno delle teorie della trasmissione l’attenzione è rivolta in modo particolare agli effetti che un determinato messaggio può produrre, e non si tiene in considerazione né il ricevente (audience) né il contesto di riferimento, nelle teorie del dialogo sono proprio ricevente (audience) e contesto che attirano l’interesse e l’attenzione dei ricercatori. L’audience diventa, quindi, il principale oggetto di studio e i media assumono il ruolo di cornici sociali entro cui si situa la conoscenza sociale.

Questa ricerca si situa all’interno della tradizione dei Cultural Studies e in particolar modo degli Audience Studies. Essa riguarda più precisamente la ricezione radiofonica e televisiva e si pone quindi nel “panorama delle indagini che studiano l’incorporazione dei media, cioè le pratiche messe in opera dai

8 soggetti sociali in relazione al consumo mediatico” (Colombo, 2003: 50) che conseguentemente influiscono sui soggetti e sui loro consumi culturali e mediali. Pertanto, non si guarda in primis al mezzo televisivo e radiofonico e ai rispettivi programmi ma agli spettatori e alla loro memoria, che si lega non solo ad esperienze di vita ma anche al vissuto in relazione ai media. Considerando l’utente come soggetto attivo nei confronti del medium, capace di operare delle scelte e di agire sul prodotto ricevuto, ci si può interrogare di come le variabili socio- demografiche influiscano sul processo di ricezione e incorporazione dei programmi e dei contenuti mediatici, in diversi soggetti sociali. Come osservato da Colombo (2003), ad esempio, per indagare l’atteggiamento di varie generazioni di pubblico nei confronti del medium televisivo e radiofonico e dei rispettivi programmi, tre sono le componenti da tenere in considerazione: 1) l’immagine del medium in generale, quindi che cosa è la televisione e che cosa è la radio; 2) la valutazione della funzione della televisione e della radio dal punto di vista relazionale; 3) giudizi sui programmi, e quindi il loro gradimento.

Numerosi sono gli autori di riferimento che hanno condotto ricerche ed elaborato quadri teorici e approcci per la ricerca sui media. Si vedano ad esempio i primi lavori di Morley (1980, 1981) su Nationwide (ricerca di cerniera fra ricezione ed etnografia) nei quali lo studioso provò ad applicare il modello encoding/decoding di Hall (1980). In chiave più etnografica, invece, la sua successiva e importante ricerca sul consumo domestico della televisione (Family Television, 1986). Oppure Silverstone e le ricerche che ha condotto con Morley, Haddon e Hirsch, nell’ambito del Programma sulle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione finanziate dall’Economic and Social Research Council, sul ruolo dei media e delle tecnologie dell’informazione nella vita quotidiana, apparse in volumi come Television and everyday life (Silverstone 1994, trad. it. 2000) o Consuming Technologies: Media and Information in Domestic Spaces (Silverstone, Hirsch, 1992). Altri esempi interessanti possono essere rintracciati nel lavoro di Lull (1990, trad. it. 2003) Inside family viewing. Ethnographic Research on television Audience, in cui definite le quattro fasi della ricerca etnografica (campione, osservazione, raccolta dati, organizzazione e presentazione dei dati), l’autore suddivide gli usi della televisione in usi strutturali e usi relazionali. Tale approccio – importante anche per l’ampiezza del campionamento – si rivela peraltro strettamente ancorato all’approccio usi e gratificazioni e solleva comunque diversi interrogativi di carattere metodologico (cfr. Morley 1986; Moores 2005; De Blasio, Gili, Hibberd, Sorice 2007). 9

A questo proposito, è utile soffermarsi proprio sull’approccio usi e gratificazioni. Situabile a metà tra i due grandi approcci molto diversi tra loro – teorie della trasmissione e teorie del dialogo – è considerato un approccio cerniera per lo studio del pubblico dei media. Volto a studiare i bisogni individuali e sociali soddisfatti dai media, l’approccio usi e gratificazioni parte dall’idea che l’uso e la fruizione dei media sono connessi alla necessità degli individui di ricevere gratificazioni dai media stessi, e combina al suo interno l’attenzione verso le scelte degli individui, gli studi sulla ricezione e l’attenzione alla risposta del pubblico. In una prima elaborazione Katz, Gurevitch e Hass (1973) individuano cinque diversi tipi di bisogni soddisfatti dai media; successivamente Katz, Blumler e Gurevitch (1974) sistematizzano l’approccio, individuando sette filoni di studio, che sono successivamente stati ripresi da McQuail (1994) e riformulati. Senza entrare nel dettaglio delle diverse formulazioni che hanno visto protagonista questo approccio, è possibile sintetizzarne l’essenza individuando tre percorsi che ne hanno caratterizzato l’evoluzione (cfr., tra gli altri, Schrøder et al., 2003, in Sorice, 2005: 124): - il primo, volto a indagare “perché la gente usa i media?”, consente di capire la tipologia delle gratificazioni, ma non di individuare le caratteristiche della fruizione mediale; - il secondo, volto a capire “per quale motivo la gente usa i media?”, consente di studiare le funzioni e gli usi della fruizione mediale; - il terzo, infine, volto a capire “come la gente costruisce senso con i media?”.

L’approccio usi e gratificazioni permette, quindi, di comprendere le ragioni che spingono gli individui alla scelta di uno specifico medium rispetto ad alternativi canali di comunicazione e offre la possibilità di mappare i processi cognitivi relativi all’uso dei media. Ciò è comunque limitato in virtù del fatto che gli studi in cui vengono comparate le gratificazioni attraverso una varietà di mass media sono piuttosto rari. Elliot e Quattlebaum (1979: 61) affermano che “la maggior parte delle gratification research si sono concentrate sullo specifico contenuto dei media oppure sul più generico uso di un medium in particolare”. Come espresso da Metzer (2001: 154), gli “studi cross-media hanno al contempo messo in luce che media diversi possono soddisfare bisogni simili (o coincidenti), cioè molti mezzi di comunicazione si presentano sia come distinti che come coincidenti nella soddisfazione dei bisogni”. Vi sono al contempo studi che, considerando l’uso dei mezzi di comunicazione in un ambiente multi- 10 mediale, rivelano la possibilità di usare media diversi per soddisfare bisogni diversi (Adoni, 1979; Cutler, Danowski, 1980; Elliot, Quattlebaum, 1979; Katz, Gurevitch, Haas, 1973; Kippax, Murray, 1980; Perse, Courtright, 1993). In tale prospettiva il livello di pertinenza per indagare gli usi sociali dei media non è soltanto quello delle concrete pratiche d’utilizzo, ma è anche quello dei significati a essi attribuiti da parte dei soggetti e delle rappresentazioni individuali e sociali che a essi si accompagnano. L’approccio non è più né sistemico (come è per il paradigma della diffusione elaborato da Rogers) né individuale (come è per l’approccio degli Uses and Gratifications e dell’Human-Computer Interaction Reserach), ma è piuttosto un approccio che pone in primo piano i gruppi sociali, caratterizzati da sistemi di relazioni, in cui giocano un ruolo fondamentale l’appartenenza generazionale, etnica, professionale, culturale e di genere.

1.2 La dieta mediatica Se a livello generale l’approccio considerato per lo studio del pubblico è quello che si rifà agli Audience Studies 1, a livello operativo è stato utilizzato il concetto di dieta mediatica. I media costituiscono un elemento fondante dell’ambiente in cui viviamo, indipendentemente dai messaggi trasmessi; pertanto, la fruizione mediale non genera solo la possibilità di informarsi e arricchirsi culturalmente, ma costituisce una vera e propria esperienza. I media, infatti, come cornici sociali e costruttori della conoscenza sociale, offrono la possibilità di “acquisire quelle capacità di orientamento cognitivo e percettivo, relazionale ed emotivo, che permettono di integrarsi in un modo più o meno critico o acquiescente, conflittuale o solidale, nel proprio contesto sociale” (Censis, 2002: 20). Per analizzare il consumo mediatico, si è deciso di utilizzare la metafora della dieta perché è quella che meglio riesce a spiegare l’impostazione di parte di questo progetto. Più volte si afferma che è possibile sopravvivere anche cibandosi solo di un numero molto ristretto di alimenti, però solo

1 Si suggerisce di prendere in esame anche opere che, considerando molti dei lavori sopracitati, tracciano un percorso all’interno degli Audience Studies, come ad esempio l’opera di Alasuutari (1999), che parlando degli studi sui media individua tre fasi: 1) la “ricerca sulla ricezione”, 2) la “seconda generazione” cioè quella caratterizzata dall’etnografia, 3) la “terza generazione” caratterizzata da una prospettiva più ampia dello studio dei media, che torna a occuparsi anche dei testi mediali. Oppure quanto elaborato da Abercrombie e Longhurst (1998), che definiscono tre paradigmi entro cui collocare i diversi approcci e studi: il Behavioural paradigm, l’Incorporation/resistance paradigm e lo Specatacle/performance paradigm.

11 variando la propria alimentazione si è certi di assumere tutti gli elementi nutritivi di cui si ha bisogno. Inoltre è solo con l’abitudine ai cibi diversi che si possono facilmente superare eventuali crisi prodotte dall’improvvisa penuria degli alimenti da cui dipendiamo (Censis, 2003:21). Questo discorso vale egualmente per i mezzi di comunicazione. L’interesse espresso alla base del concetto di dieta mediatica è duplice: da un lato è legato alla comprensione della stratificazione del consumo dei mezzi di comunicazione, e quindi al grado di competenze assimilate dagli individui nei confronti dei mezzi stessi. Ma, dall’altro lato, l’interesse è particolarmente rivolto alla comprensione delle conseguenze derivate, come ad esempio preferenze e motivazioni che spingono un individuo all’uso di un mezzo piuttosto che un altro, per una precisa attività e una determinata funzione.

Il concetto di dieta mediatica può essere operazionalizzato sulla base delle seguenti variabili: - il numero di media posseduto e il numero di media solitamente utilizzato nell’arco temporale considerato (nel caso specifico di questa ricerca si guarda al consumo di TV, radio, stampa e internet); - la quantità di tempo dedicata al consumo di ciascun medium in rapporto al tempo dedicato all’insieme dei media; - la funzione attribuita dal fruitore a ciascun mezzo.

Se è vero che la nascita di un nuovo mezzo non determina meccanicamente la scomparsa dei precedenti, è altrettanto certo che il tempo che ciascuno di noi può dedicare a ciascuno di essi non si può espandere all’infinito, per cui l’aumento dell’offerta finisce inevitabilmente per incidere sul loro uso. È stato infatti interessante osservare e capire se e come il campione preso in esame ricorre, sempre in senso metaforico, a una dieta equilibrata, ossia se consuma un solo mezzo di comunicazione (medium leader) o più mezzi di comunicazione, per soddisfare bisogni come l’informazione, l’intrattenimento e altro, e soprattutto capire quale medium usa per quale funzione. In questo ambito, da molti anni, il Centro Studi Investimenti Sociali (CENSIS) in collaborazione con l’Unione Cattolica Stampa Italiana (U.C.S.I.), svolge ricerche volte a comprendere la dieta mediatica degli italiani, sia a livello di individui che di famiglie. Queste ricerche hanno permesso anche di isolare alcuni gruppi sociali, come ad esempio i giovani, e analizzare in dettaglio la dieta mediatica, dalle componenti alle motivazioni, ecc., e recentemente anche di mettere a confronto la dieta mediatica 12 degli italiani con quella di alcune popolazioni europee (cfr. Rapporti CENSIS – U.C.S.I. 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007; Prario, Cola, 2008).

Inoltre, sulla base di queste ricerche, e ispirandosi a esse, è stata recentemente condotta, da parte dell’Istituto Media e Giornalismo dell’Università della Svizzera italiana, una ricerca sulla dieta mediatica delle famiglie della Svizzera italiana, finanziata dal Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca scientifica.

1.3 Studio di atteggiamenti e motivazioni Dopo aver presentato il concetto di dieta mediatica, si approfondisce l'analisi degli atteggiamenti, inoltrandosi in quel territorio in cui entrano in gioco non più i puri e semplici comportamenti di consumo del telespettatore, ma le sue idee, le sue sensazioni, i suoi giudizi, le sue valutazioni (Casetti, Di Chio, 1998). Gli obiettivi che quest'analisi si propone sono, da un lato, lo studio dei telespettatori e radioascoltatori sulla base non tanto delle azioni concrete, quanto dei pensieri, dei valori o delle credenze e dall’altro, la comprensione delle disposizioni mentali che promuovono il consumo o che conseguono a esso, per capire cosa lo orienta favorevolmente o sfavorevolmente. L'atteggiamento non esprime solo cosa l'individuo pensa di un determinato oggetto - in questo caso la programmazione o uno specifico programma dell’emittente radiofonica o televisiva presa in esame - come lo percepisce e lo valuta - ma anche e soprattutto “ciò che si è disposti a fare” nei riguardi dell'oggetto. Gli atteggiamenti sono in grado di influenzare a fondo le procedure d'azione. Gli atteggiamenti sono “disposizioni a reagire a una data classe di stimoli mediante determinate classi di risposte” (in Casetti, Di Chio, 1998:69).

Accanto a ciò si è anche fatto riferimento agli studi sulle motivazioni. È opinione diffusa che i meccanismi di scelta, i percorsi di consumo, l’adesione o il rifiuto di certi prodotti hanno in buona parte un’origine inconscia che sfugge ai metodi quantitativi e che invece può essere esplorata attraverso approcci qualitativi. L’analisi delle motivazioni permette proprio di far emergere tutti quei fattori non consapevoli e dunque non immediatamente verbalizzabili che intervengono nei comportamenti di consumo e inoltre consente di delineare “l’immagine percepita” nel profondo dei prodotti che si vogliono analizzare.

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“La parola ‘motivazione’ comprende un largo ambito di fenomeni che investono gli stati di bisogno, i meccanismi fisiologici… La motivazione è intesa come ciò che spinge l’individuo all’azione, ciò che anima e dirige il suo comportamento” (Casetti, Di Chio, 1998).

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2. Research background

Il sistema mediatico svizzero si presenta in generale frammentato e differenziato, secondo la struttura federale del Paese. In particolare, quello ticinese è caratterizzato principalmente dall’offerta di media locali, e in parte di quelli nazionali e stranieri, con particolar riferimento ai prodotti italiani. Per poter comprendere il consumo delle emittenti svizzere in Ticino, si rende necessaria e strumentale la presentazione del mercato mediatico locale, in particolar modo quello televisivo e radiofonico, sia dal punto di vista dell’offerta che del consumo. È opportuno tenere in considerazione, prima di guardare in dettaglio il mercato radiotelevisivo, che il Ticino ha una popolazione di 322’300 abitanti, di cui il 25,1% è straniero2.

2.1 Il mercato radiotelevisivo in Ticino Il mercato radiotelevisivo in Ticino si caratterizza per la presenza di tre gruppi principali di attori: - i canali radiofonici e televisivi diffusi dalla SRG SSR idée suisse, l’impresa nazionale radiotelevisiva di servizio pubblico; - i canali radiofonici e televisivi diffusi dalle emittenti svizzere (ticinesi) private; - i canali radiofonici e televisivi diffusi dalle emittenti straniere, sia di servizio pubblico che private.

Per quanto concerne la prima categoria – i canali di servizio pubblico – è necessario fare un’ulteriore distinzione, tra i canali radiotelevisivi della regione linguistica (quelli dell’unità aziendale RTSI) e i canali radiotelevisivi delle altre aree linguistiche (quelli delle altre unità aziendali, cioè SF, TSR, RTR, DRS). Con la maggior parte degli introiti provenienti dal canone, la SRG SSR, azienda non profit, assolve il mandato del Consiglio Federale di produrre e distribuire programmi radiofonici e televisivi di qualità per l’intera Svizzera, nelle quattro lingue nazionali. Oltre al gettito del canone, i finanziamenti sono integrati da proventi commerciali. La SRG SSR idée suisse offre 16 reti radiofoniche e 8 reti televisive, oltre a siti web complementari e servizi di Teletext. L’offerta mediatica è composta da notiziari, da programmi di approfondimento dedicati a politica, cultura, società e sport, da programmi di intrattenimento come film, sitcom, talk-

2 Dati relativi al 2005, fonte: Ufficio federale di statistica, Prontuario statistico della Svizzera 2007, Neuchâtel. 15 show e spettacoli. Nonostante l’offerta sia trasmessa sull’intero territorio nazionale3, le reti SRG SSR idée suisse presentano contenuti orientati specificatamente alle diverse aree linguistiche. In particolare l’offerta radiofonica si articola in: - cinque reti di lingua tedesca di Schweizer Radio DRS (SR DRS), denominate DRS 1, DRS 2, DRS 3, VIRUS e DRS Musigwälle; - quattro reti di lingua francese di (RSR), denominate La Première, , e ; - tre reti di lingua italiana di Radio svizzera di lingua italiana (RSI), denominate Rete Uno, Rete Due e Rete Tre; - una rete di lingua romancia, Radio Rumantsch (RR); - tre reti musicali di Swiss Satellite Radio (S Sat R), denominate Swiss Pop, Swiss Jazz e Swiss Classic. A livello televisivo, le 8 reti ( più i programmi in romancio) sono così articolate: - tre reti di lingua tedesca di (SF), denominate SF1, SF zwei e SF info; - due reti di lingua francese di Télévision Suisse Romande (TSR) denominate TSR1 e TSR2; - due reti di lingua italiana di Televisione svizzera di lingua italiana (TSI), denominate TSI 1 e TSI 2; - programmi in romancio di Televisiun Rumantscha (TvR) su SF 1; - HD suisse, canale comunitario di TSI, SF, TSR e TvR ricevibile “in chiaro”, con produzioni TV in alta definizione delle quattro regioni linguistiche4.

Per quanto concerne la seconda categoria – i canali svizzeri privati – tre sono gli attori presenti ad oggi sul mercato ticinese: un’emittente televisiva, TeleTicino, e due emittenti radiofoniche, Radio 3iii e Radio Fiume Ticino. Le tre emittenti operano sotto concessione del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti e delle comunicazioni che autorizza la concessionaria a diffondere un

3 La ricezione delle 8 reti televisive e delle 16 reti radiofoniche di SRG SSR idée suisse in Ticino è subordinata al tipo di ricezione. Vi sono infatti differenze tra la ricezione via etere, in modalità analogica e digitale, la ricezione via cavo e via satellite. Per quanto riguarda la televisione, via cavo e satellite sono ricevibili le 8 reti, mentre via etere sono ricevibili le due reti TSI e la prima rete delle altre regioni linguistiche. Per quanto concerne la radio, sono ricevibili tutte le reti via satellite e via internet, mentre vi sono delle limitazioni via cavo e via etere; l’offerta minima è comunque composta dalle reti RSI e dalle prime reti di ciascuna area linguistica (cfr. per approfondimenti: www.srg-ssr.ch). 4 Per le informazioni relative alla struttura aziendale di SRG SSR idée suisse si fa riferimento a quanto pubblicato dall’azienda stessa, Fatti e cifre (2007) e al sito web dell’azienda (in particolar modo, il canale HD suisse compare solo nella descrizione online. Sito web consultato nel mese di aprile 2008). 16 programma locale/regionale5, rispettivamente nella zona destinataria 22 “regione Sottoceneri" per Radio 3iii, nella zona destinataria 21 “regione Sopraceneri” per Radio Fiume Ticino, e nel Cantone Ticino su tutta la rete via cavo di Cablecom per TeleTicino6.

Fig. 1: Zona destinataria Cantone Ticino

Fonte: DATEC, Concessione TeleTicino, 1999.

5 In questa sede non si entra nei dettagli della Legge Federale sulla radiotelevisione (LRTV) e in particolar modo dei recenti cambiamenti e dell’introduzione dei due tipi di concessione oggi in vigore, ma non ancora rilasciati, alle emittenti radiotelevisive (concessioni con mandato di prestazioni e partecipazione al canone e concessioni con mandato di prestazioni senza partecipazioni al canone). 6 Fino al mese di ottobre 2007 Radio 3iii trasmetteva unicamente nel Sottoceneri e Radio Fiume Ticino nel Sopraceneri, non essendo ancora in possesso di apparecchiature per la trasmissione del segnale radiofonico oltre queste aree. Ad oggi la situazione è leggermente modificata; è possibile cioè, come mostrano le figure 1, 2 e 3, captare le frequenze anche in altre località. 17

Fig. 2: Zona destinataria n. 22, Sottoceneri

Fonte: DATEC, Concessione Radio 3iii, 2004.

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Fig. 3: Zona destinataria n. 21, Sopraceneri

Fonte: DATEC, Concessione Radio Fiume Ticino, 2004.

Infine, per quanto riguarda la terza categoria – i canali stranieri sia pubblici che privati – gli attori radiofonici e televisivi presenti sul mercato sono numerosi, ma bisogna considerare in modo particolare le emittenti italiane, dal momento che ricoprono una consistente quota di mercato (cfr. 2.1.1). Come si vedrà in seguito con i dati sul consumo, parzialmente in campo radiofonico ma soprattutto in campo televisivo, l’attenzione che il pubblico rivolge alle emittenti italiane è considerevole. Infatti le reti televisive italiane ricoprono un ruolo centrale nel panorama televisivo ticinese7. Una motivazione è da subito evidente: la questione linguistica. Infatti, il ridotto numero di emissioni svizzere in lingua italiana rende i canali italiani attrattivi per il pubblico ticinese. A questa si aggiungono le peculiari caratteristiche di RAI e Mediaset. “I due oligopolisti italiani infatti operano in

7 Il discorso per quanto concerne la radio è sostanzialmente diverso e verrà menzionato in seguito (cfr. 2.2.2). 19 un mercato che da una parte è più competitivo e assai più esteso e ricco e dall’altra è soggetto, sia nel caso della TV pubblica sia di quella privata, a regole di programmazione meno vincolanti” (Richeri, 2005: 243).

Per quanto riguarda la televisione è possibile quantificare l’offerta di origine italiana basandosi principalmente sull’offerta analogica del principale operatore tv via cavo, Cablecom8. Pertanto, si considerano come attori presenti sul mercato televisivo ticinese le emittenti italiane di servizio pubblico, Rai Uno, Rai Due e Rai Tre; le emittenti italiane private commerciali del gruppo Mediaset, Canale5, Italia1 e Retequattro, e l’emittente La7; e alcune emittenti regionali/locali del nord Italia come ad esempio Tele Lombardia, Antenna 3, Italia 7 e Odeon. Per quanto riguarda l’offerta radiofonica di origine italiana, la situazione appare più complicata, dal momento che il “valico” del confine da parte delle frequenze radiofoniche può sfuggire a un controllo e a una regolamentazione precisi. Pertanto si considerano come attori presenti sul mercato radiofonico ticinese le emittenti italiane di servizio pubblico, Radio Rai Uno, Due e Tre; alcune emittenti private nazionali come Radio Deejay e Radio 105 Network; e alcune emittenti private regionali/locali come Radio Campione International, Chic FM, Rete Otto e RTO.

2.2 Il consumo radiotelevisivo in Ticino Al fine di contestualizzare il consumo delle emittenti radiotelevisive private svizzere in Ticino, si è deciso di fare dapprima una panoramica generale del consumo radiotelevisivo cantonale, prendendo in considerazione sia i dati quantitativi raccolti sistematicamente con il people meter, sia i dati emersi da ricerche realizzate ad hoc.

8 Si presuppone che l’offerta analogica di Cablecom corrisponda a ciò che generalmente in media viene captato dagli individui in Ticino; infatti, il 69% della popolazione di età superiore ai 15 anni riceve il segnale televisivo via cavo o antenna comune; l’8% con antenna propria e il 16% con antenna parabolica propria (Mediapulse SA (2008), Rapporto annuale 2007). 20

2.2.1 I dati Telecontrol I principali dati disponibili sul consumo televisivo in Ticino sono quelli raccolti tramite Telecontrol9, a opera di Mediapulse SA (fino al 2006 Servizio ricerca SRG SSR). Il Telecontrol, in uso in Svizzera dal 1985, è un sistema di rilevamento elettronico per la misurazione dell’audience televisiva. I dati del 2007 riguardanti le quote di mercato (tab. 1) mostrano l’importante ruolo di TSI 1, così come quello delle emittenti italiane. Infatti, sommando le quote di mercato, sulle 24 ore, dei sette canali italiani nazionali, la quota di mercato totale raggiunge il 48,4%, contro per esempio il 30,5% totalizzato dai due canali di TSI (di cui TSI 1 ricopre il 24,3%). Ricopre invece una quota di mercato marginale l’unica emittente svizzera privata che opera in Ticino, TeleTicino, con l’1,6%. Se si guarda invece ai dati relativi alle quote di mercato della fascia oraria 18:00-23:00, i dati si presentano leggermente diversi: infatti aumenta la quota di mercato dell’emittente svizzera di servizio pubblico TSI 1 che ricopre il 31,6% (cala invece di poco TSI 2 con il 6%) a discapito delle emittenti italiane (che in totale ricoprono il 43,7%). Invariata rimane la quota di mercato di TeleTicino, sempre di 1,6%. Riassumendo, le quote dei principali attori presenti sul mercato televisivo ticinese, si presentano come segue:

9 Il sistema Telecontrol rileva e memorizza i dati del consumo televisivo, attraverso un apparecchio elettronico collegato ai televisori e ai videoregistratori. Il panel di rilevazione Telecontrol è attualmente basato su 1’870 nuclei familiari dell’intera Svizzera, divisi in tre gruppi: Svizzera tedesca (1000 nuclei), francese (600 nuclei) e italiana (270 nuclei). L’universo per il rilevamento dei dati è costituito da tutte le persone, di età superiore ai 3 anni, che vivono nelle economie domestiche e che dispongono di un collegamento telefonico e di almeno un televisore. La rilevazione dei dati avviene sull’intero arco delle 24 ore, a intervalli di 30 secondi e in particolare il Telecontrol permette di raccogliere dati su: consumo di programmi e trasmissioni TV; registrazione e riproduzione di videocassette; uso di Teletext; videogiochi; valutazione dei programmi da parte del pubblico. Attraverso un apposito telecomando, i componenti del nucleo familiare prescelto hanno la possibilità di indicare l'inizio e la fine del loro consumo di TV e video nonché di fornire un giudizio sui vari programmi. I dati memorizzati nell'apparecchio vengono trasmessi automaticamente al computer centrale dell'Istituto di ricerche di mercato IHA-GfK, incaricato della loro elaborazione. La mattina seguente i dati sono disponibili per la consultazione.

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Tabella 1: Mercato televisivo ticinese Quota di mercato in % Quota di mercato in % su 24h fascia 18:00-23:00 TSI 1 24,3 31,6 TSI 2 6,2 6 Altre SRG SSR 4,1 4,8 TeleTicino 1,6 1,6 Rai Uno 10,9 9,8 Rai Due 6,4 5,3 Rai Tre 4,5 4,8 Canale 5 10,9 10,1 Italia 1 8 7,6 Retequattro 6,2 5 La 7 1,5 1,1 Altre 15,3 12,2 Fonte: Mediapulse SA (2008), Rapporto annuale 2007.

Concentrando l’attenzione sull’emittente svizzera privata TeleTicino e osservando l’evoluzione della sua quota di mercato dal 2000 al 2007, si nota che, nonostante si tratti sempre di una percentuale contenuta rispetto ad altre emittenti, si registra un’evoluzione positiva. Infatti se nel 2000 la quota di mercato di TeleTicino era dello 0,9%, nel 2003 era dell’1%, fino all’1,6% nel 200710.

2.2.2 I dati Radiocontrol I principali dati disponibili sul consumo radiofonico in Ticino sono quelli raccolti tramite Radiocontrol11, a opera di Mediapulse SA. Il Radiocontrol, in uso in Svizzera dal 2001, è un sistema di rilevamento elettronico per la misurazione dell’audience radiofonica. I dati riguardanti le quote di mercato dei canali radiofonici si presentano molto diversi da quelli televisivi. Infatti, il ruolo dei canali italiani è marginale, mentre si registra una netta supremazia delle

10 Fonte: Mediapulse SA (2008), Rapporto annuale 2007. 11 Il Radiocontrol è un rilevatore elettronico per la misurazione del consumo radiofonico. Il panel di rilevazione di Radiocontrol coinvolge ogni anno circa 26'000 persone. La rilevazione avviene tramite un apposito orologio da polso dotato di un microfono che “ascolta” le stesse trasmissioni radio di chi lo indossa, minuto per minuto, per le intere 24 ore, ovunque sia la persona che lo indossa. I dati raccolti con l’orologio vengono compressi e inviati alla centrale di analisi IHA-GfK. Dopo una settimana, i partecipanti al test restituiscono l'orologio e vengono messi a confronto i dati di ciascun partecipante con quelli della centrale. Ogni partecipante indossa l’orologio per due settimane in un anno. Dal 2004, in Svizzera e nel Principato del Liechtenstein 1’012 persone portano ogni giorno l’orologio Radiocontrol: 571 nella Svizzera tedesca, 301 nella Svizzera romanda, 105 nella Svizzera italiana, 25 nella Svizzera romancia e 10 nel Principato del Liechtenstein. Di età superiore ai 15 anni, queste persone sono selezionate in base a criteri rigorosi, al fine di rappresentare la popolazione elvetica quanto a età, sesso e provenienza (città/campagna). Il Radiocontrol registra dati relativi a circa 135 emittenti captabili in Svizzera. 22 emittenti svizzere di servizio pubblico. L’insieme delle quote di mercato delle reti di RSI raggiunge il 70,3%. In particolare, Rete Uno registra il 50,4%, seguita da Rete Tre con il 13,6% e Rete Due con il 6,2%. Molto diversa rispetto alla televisione è anche la situazione delle quote di mercato delle emittenti italiane, per le quali si registra solo l’1,2% delle emittenti RAI e un più significativo ma comunque limitato 6% dell’insieme delle emittenti private. Per quanto riguarda invece le emittenti svizzere private, si registra una quota di mercato totale dell’8,5%, di cui il 4,5% dell’emittente Radio 3iii e il 2,3% di Radio Fiume Ticino. Se si scompongono questi dati per zona di copertura, Sottoceneri e Sopraceneri, le rispettive quote di mercato sono maggiori. Infatti, Radio 3iii registra una quota di mercato dell’8% e Radio Fiume Ticino del 4,8%12. Anche in questo caso vi sono diversità con i dati relativi alle quote di mercato televisive: si nota infatti che le emittenti radiofoniche private ticinesi registrano quote più alte rispetto all’emittente televisiva privata TeleTicino (1,6%).

Riassumendo, le quote dei principali attori presenti sul mercato radiofonico ticinese sono le seguenti:

Tabella 2: Mercato radiofonico ticinese Quota di mercato in % quotidiana RSI 70,3 Rete Uno 50,4 Rete Due 6,2 Rete Tre 13,6 Altre SSR 12,6 Private CH 8,5 Radio 3iii 4,5 Radio Fiume Ticino 2,3 RAI 1,2 Private italiane 6 Altre private estere 1,5 Fonte: Mediapulse SA (2008), Rapporto annuale 2007.

In questo caso, come per la televisione, è possibile osservare l’evoluzione delle quote di mercato dal 2001 al 2007, notando un incremento della quota di mercato di Radio 3iii (che è passata da un’iniziale

12 Mediapulse SA (2008), Rapporto annuale 2007. 23

2,2% al 4,5%), mentre per Radio Fiume Ticino non si rivela un significativo aumento (ma piuttosto un’oscillazione negli anni, partendo dal 2%, con picco nel 2002 del 2,4% per poi raggiungere nel 2007 il 2,3%)13.

2.2.3 Altri dati Oltre ai dati sistematici raccolti tramite Telecontrol e Radiocontrol, al fine di poter fare un quadro completo del consumo radiotelevisivo in Ticino, è parso utile considerare anche i dati emersi da precedenti ricerche svolte ad hoc. In particolare ci si riferisce in primo luogo a uno studio commissionato da TeleTicino all’istituto di ricerca italiano Eurisko nel 2005, incentrato sulla misurazione dell’audience. La ricerca, condotta sulla popolazione ticinese, mirava a conoscere e monitorare il pubblico televisivo e in particolare certificare l’audience di TeleTicino, con due obiettivi principali. Il primo, di ordine quantitativo, volto a misurare l’audience e le quote di mercato delle singole emittenti televisive e il secondo, di ordine descrittivo, volto a ricostruire i comportamenti di consumo degli ascoltatori e tracciare il loro profilo. La rilevazione, durata due settimane, è stata effettuata tramite interviste telefoniche, su un campione rappresentativo dell’universo di riferimento14. La rilevazione è stata concentrata sulla notorietà, sull’ascolto nei sette giorni, e la relativa frequenza, e sull’ascolto nel giorno medio. L’offerta televisiva considerata consisteva nei canali svizzeri italiani – TeleTicino, TSI 1 e TSI 2 – e le emittenti italiane nazionali e locali – tre emittenti RAI, tre emittenti Mediaset, La 7, Tele Lombardia, Italia 7 e Antenna 3. I dati raccolti sulla frequenza di ascolto nei sette giorni, mostrano i seguenti risultati:

13 È opportuno tenere in considerazione però, effettuando un confronto, che dal 1° gennaio 2004 è stato ampliato il campione di Radiocontrol. (Fonte: Mediapulse SA (2008), Rapporto annuale 2007). 14 L’universo di riferimento consiste nella popolazione residente nel Canton Ticino, di età superiore ai 15 anni, di madrelingua italiana o in grado di gestire un’intervista in italiano (217’825 individui). Sono state condotte 1’172 interviste, circa 160 per giorno tipo, e il campione è stato selezionato considerando parametri come il distretto territoriale per l’ampiezza dei centri e il sesso per la fascia di età. 24

Tabella 3: Frequenza ascolto televisivo Tutti i 4/5 giorni a 2/3 giorni a 1 giorno a Mai % giorni % settimana % settimana % settimana % TSI 1 59 20 16 6 0 TSI 2 12 16 47 22 3 TeleTicino 25 14 35 24 2 Rai Uno 26 23 33 16 2 Rai Due 17 18 45 19 2 Rai Tre 21 17 34 26 2 Canale 5 37 25 27 11 1 Italia 1 26 22 33 19 1 Retequattro 18 12 38 29 3 La 7 8 11 34 43 5 Tele Lombardia 6 12 38 41 3 Italia 7 3 8 33 45 11 Antenna 3 5 10 35 46 4 Fonte: Eurisko, 2005.

Cercando di tracciare più in dettaglio il profilo dell’ascoltatore di TeleTicino, la ricerca svolta da Eurisko fornisce alcuni dati interessanti. Infatti, i dati raccolti permettono di tracciare il profilo degli ascoltatori nel giorno medio come segue: Tabella 4: Ascoltatori TeleTicino Locarnese % Bellinzonese % Luganese % Mendrisiotto % Regione di appartenenza 35,7 20,2 35,3 8,8

Fino a 1.999 Da 2.000 a 9.999 Da 10.000 a abitanti % abitanti % 49.999 abitanti % Ampiezza centri 35,7 38,6 25,7

Maschi % Femmine % Sesso 46,8 53,2

15-24 anni % 25-44 anni % 45-64 anni % 65-74 anni % Oltre 74 anni % Età 3,4 27,6 36,7 25,5 6,9 Fonte: Eurisko, 2005.

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Un’altra ricerca svolta ad hoc su TeleTicino è quella condotta nel 2005 da Müller e Wyss, dell’Institut für Angewandte Medienwissenchaft (IAM) della Zürcher Hochschule Winterthur (ZHW), volta a studiare investimenti, compromessi e gradimento di programmi e pubblicità. Senza entrare nei dettagli dell’intero lavoro, è possibile comunque considerare alcuni risultati emersi, come ad esempio la frequenza di ascolto delle principali emittenti disponibili in Ticino15.

Tabella 5: Frequenza ascolto televisivo Totale Tutti i giorni Più volte a Circa 1 volta Meno di 1 Mai % (individui) o quasi % settimana % a settimana volta a % settimana % TSI 1 296 78.4 15.9 4.4 0.7 0.7 TSI 2 128 35.2 39.8 17.2 6.3 1.6 TeleTicino 45 40 24.4 24.4 8.9 2.2 Rai Uno, Rai due, Rai 212 48.6 35.8 13.7 1.4 Tre Reti commerciali estere 236 68.6 23.7 3.4 3.4 0.8 (Canale 5, Italia 1, Retequattro, ecc.) Televisioni estere locali 6 66.7 16.7 0 0 16.7 (Tele Lombardia, Odeon, Antenna 3 ecc.) Fonte: Müller, Wyss, 2005.

È interessante notare come i risultati emersi dalla ricerca di Eurisko e quelli emersi dalla ricerca condotta da Müller e Wyss siano parzialmente differenti. È ovvio che, trattandosi di due ricerche distinte, condotte in modo diverso e su campioni diversi, possano generare risultati non identici. Ma è comunque utile considerare le differenze emerse e nonostante si tratti di due studi svolti nel 2005 sarà successivamente interessante vedere quanto emergerà da questa ricerca, per capire anche se, a distanza di 2 anni, è possibile rilevare cambiamenti significativi.

15 Il campione preso in esame è di 500 individui, in base all’universo di riferimento delle persone di almeno 15 anni residenti in un’abitazione privata nel Canton Ticino in grado di rispondere in lingua italiana ad un’intervista telefonica. La ricerca, realizzata appunto tramite interviste telefoniche, è stata condotta tra i mesi di maggio e giugno del 2005. Le interviste sono state condotte in egual numero nell’area del Sottoceneri (250) e nell’area del Sopraceneri (250), considerando le variabili età e sesso, distribuite in egual misura (fasce di età considerate: 15-29 anni, 30-49 anni, 50 anni o più). 26

2.3 Le emittenti radiotelevisive svizzere private in Ticino Dopo aver visto la struttura del mercato televisivo e radiofonico ticinese e il peso delle sue principali componenti, la ricerca è proseguita delineando nei dettagli il profilo delle emittenti radiotelevisive private ticinesi TeleTicino, Radio 3iii, e Radio Fiume Ticino al fine di studiare il loro rispettivo pubblico. In particolare si è rivolta l’attenzione all’organizzazione delle aziende, alla programmazione e all’audience, effettuando dapprima un’osservazione “dall’esterno”16, che ha permesso in un secondo tempo di intervistare i direttori e alcune figure chiave delle tre emittenti, per conoscere più in dettaglio le tre imprese17.

2.3.1 TeleTicino Tabella 6: Scheda TeleTicino Nome azienda TeleTicino SA Sede Melide Forma giuridica dell’emittente Società per azioni Capitale sociale 4'950'000 franchi svizzeri Risultato esercizio Pareggio (0 franchi svizzeri) Collaboratori fissi - percentuale dei posti 48 - 4140% Collaboratori indipendenti (pagati e non) - 10 - 265% percentuale dei posti Modo di diffusione Analogico: cavo Digitale: cavo Diffusione via internet Sì Ore di diffusione giornaliere 24 Fonti: Rapporto annuale e Rendiconto finanziario 2006.

Il palinsesto di TeleTicino si presenta tendenzialmente invariato per l’intera settimana, e si articola su una parte consistente di programmi di produzione propria e/o coproduzione e su una piccola parte di programmi acquistati. La maggior parte dei programmi prevede una o più puntate settimanali, replicate parecchie volte durante la settimana stessa. “I programmi prodotti da TeleTicino consistono principalmente in trasmissioni di informazione regionale con alcuni agganci transfrontalieri, dibattiti politici e sociali, e trasmissioni di approfondimento su temi economico-finanziari, religiosi e

16 Per effettuare l’analisi sono stati registrati i programmi mandati in onda per un’intera settimana, da lunedì 7 maggio 2007, ore 3.00, a lunedì 14 maggio 2007, ore 3.00. 17 Cfr. allegato 6.1 per la trascrizione integrale delle interviste. 27 culturali” (Hungerbühler, Lasagni, 2007: 63). Vi sono poi alcuni programmi acquistati, di intrattenimento, come telenovela sudamericane e documentari. I mezzi economici di TeleTicino non consentono l’acquisito dei diritti per la trasmissione di serie tv o film recenti. Non si riscontrano grandi differenze tra il palinsesto dei giorni settimanali, lunedì-venerdì, e quello del fine settimana, sabato-domenica, a eccezione di un programma informativo, Ticino News 7, in onda la domenica, che costituisce il riassunto dei telegiornali andati in onda durante la settimana.

L’analisi dettagliata della struttura di una giornata televisiva (Hungerbühler, Lasagni, 2007: 98-100) mostra l’elevata quantità di programmi a contenuto redazionale presente nel palinsesto di TeleTicino. Quasi l’84% di tutto ciò che va in onda è costituito da “programmi”, mentre il restante tempo è ripartito tra “citazione sponsor”, pubblicità, intermezzi redazionali e intervalli.

Tabella 7: Struttura palinsesto TeleTicino Unità d’analisi 24 Unità d’analisi 24 ore (h.m.s) ore Intervallo tra programmi 0:29:47 2,1% Intermezzo redazionale tra due programmi 1:01:10 4,2% Citazione di sponsor tra programmi 2:01:24 8,4% Pubblicità tra programmi 0:22:05 1,5% Programma 20:05:34 83,7% Totale 24:00:00 100% Fonte: Hungerbühler, Lasagni, 2007.

È importante sottolineare il ruolo delle repliche all’interno del palinsesto di TeleTicino; infatti esso è “caratterizzato da oltre l’80% di repliche; nell’arco delle 24 ore le “prime messe in onda” costituiscono solo il 15% delle trasmissioni”18 (Hungerbühler, Lasagni, 2007: 100). Come si legge nel testo della candidatura alla gara pubblica per programma televisivo regionale con mandato di prestazione e partecipazione al canone (2007), fino a ora TeleTicino ha prodotto mediamente “15 ore

18 La produzione propria è diffusa in prima televisiva nel prime time, cioè nella fascia oraria 18:00-23:00, con repliche scaglionate in funzione del tipo di programma (testo della candidatura alla gara pubblica per programma televisivo regionale con mandato di prestazione e partecipazione al canone, 2007). 28 di programmi propri alla settimana e si propone di arrivare alla ventina di ore con la nuova concessione”. Sul fronte dei contenuti trasmessi, come detto in precedenza, l’emittente dedica molto spazio all’informazione; infatti, come osservato anche da Hungerbühler e Lasagni (2007: 101-2) circa i tre quarti dei programmi trasmessi è costituito da contenitori informativi, sia di discussione che di approfondimento (come Primo Piano o Matrioska), e da notiziari (quasi esclusivamente costituiti da notizie regionali, e in minima parte da informazioni economiche, sportive e meteorologiche).

Tabella 8: Tipi di programmi TeleTicino Unità d’analisi 24 ore Programmi di Notiziario 17,2% informazione Altri tipi di programmi di 60,5% informazione Programmi di Fiction 18,7% intrattenimento Programmi musicali 1,4% Programmi religiosi 2,1% Totale 100% Fonte: Hungerbühler, Lasagni, 2007.

In merito all’informazione, è opportuno ricordare che nel 2006 TeleTicino ha acquisito una partecipazione importante dell’emittente radiofonica Radio 3iii e del portale informativo ticinonews.ch, creando sinergie nella produzione e trasmissione di contenuti informativi. In particolare tali sinergie hanno permesso “la copertura di alcuni avvenimenti minori da parte di TeleTicino che in precedenza non poteva coprirli e una maggior presenza sul territorio” (cfr. “Candidatura alla pubblica gara per programma televisivo regionale con mandato di prestazione e partecipazione al canone”, Teleticino 2007).

TeleTicino, in veste di unica emittente svizzera privata operante nel Canton Ticino, ricopre un ruolo importante nel panorama dei media locali, offrendosi come alternativa ai canali di servizio pubblico, garantendo così il pluralismo di informazione. Come si legge nel testo della candidatura alla gara

29 pubblica per programma televisivo regionale con mandato di prestazione e partecipazione al canone (2007), l’emittente rappresenta un elemento di competizione a beneficio del pubblico e del dibattito politico e sociale.

Dopo nove anni di attività, TeleTicino ha scelto di ricandidarsi per ottenere nuovamente la concessione come programma televisivo regionale (mandato di prestazione) che nella nuova LRTV prevede anche la possibilità di partecipazione al canone. In tale direzione, al fine di assolvere il ruolo di “azienda privata con mandato di servizio pubblico regionale” che la LRTV assegna, TeleTicino punta a sviluppare ulteriormente i contenuti informativi regionali, le trasmissioni di approfondimento, la presenza sul territorio, l’attenzione rivolta allo sport locale, ecc. Infine, con i mezzi supplementari legati alla nuova concessione, TeleTicino potrà accrescere l’offerta dei programmi, sia qualitativamente che quantitativamente (cfr. “Candidatura alla pubblica gara per programma televisivo regionale con mandato di prestazione e partecipazione al canone”, Teleticino 2007).

2.3.2 Radio 3iii Tabella 9: Scheda Radio 3iii19 Nome azienda Radio 3iii Sede Mendrisio Forma giuridica dell’emittente Società per azioni Capitale sociale 300'000 franchi svizzeri Risultato esercizio 984 franchi svizzeri Collaboratori fissi-percentuale dei posti 11- 1000% Collaboratori indipendenti (pagati e non) 3 - 10% -percentuale dei posti Modo di diffusione Analogico: terrestre e cavo Diffusione via internet Sì Fonti: Rapporto annuale e Rendiconto finanziario 2006.

19 La situazione di Radio 3iii è cambiata nel corso del 2007. “Entrata in sinergia con TeleTicino SA – diventato l’azionista di riferimento – Radio 3iii si è stabilita a Melide e si vuole affermare come la radio di prossimità dell’intero Sottoceneri, migliorando l’informazione (grazie alla collaborazione con la redazione di TeleTicino) e aumentando la presenza sul territorio con eventi propri, dirette radiofoniche da manifestazioni di vario genere, programmazione interattiva con il pubblico (sempre più coinvolto via sms e mail). Con la nuova concessione federale (2008) si impegnerà a coprire in modo adeguato anche la ”zona B” ovvero gli agglomerati di Bellinzona e Locarno in primo luogo, e l’asse autostradale fino al S. Gottardo in una fase ulteriore.” Candidatura alla pubblica gara per Radio OUC con mandato di prestazione e partecipazione al canone”, Radio 3iii 2007. 30

Il palinsesto di Radio 3iii presenta, in generale, una programmazione caratterizzata da una consistente quantità di musica, intervallata da alcuni momenti di parlato, per lo più di commento alla musica in onda. Vi è inoltre una forte presenza di spazi pubblicitari e molta attenzione è data alle informazioni, sia intese come news, sia informazioni di servizio (es. viabilità e meteo) e a volte sportive ed economiche. Inoltre ci sono frequenti appuntamenti di agenda con la presentazione delle attività in programma per la serata e per il weekend (con attenzione non solo al Ticino ma anche alle province di Como e Varese20). In particolare, la programmazione presenta una sostanziale differenza tra giorni infrasettimanali, lunedì-venerdì, e fine settimana, sabato-domenica. Infatti, durante la settimana la programmazione risulta essere molto stabile e fondamentalmente invariata giorno per giorno, mentre nel fine settimana vi sono delle variazioni e la programmazione è caratterizzata da molta musica e pochissimi interventi degli speaker. Inoltre i programmi del sabato sono in parte replicati anche la domenica. Più in dettaglio, il palinsesto di Radio 3iii, da lunedì a venerdì, si articola principalmente su “tre programmi contenitore simili tra loro in termini strutturali: un conduttore dialoga amichevolmente con gli ascoltatori di vari argomenti e lancia dei pezzi musicali” (Hungerbühler, Lasagni, 2007:88). Ci si riferisce ai programmi Buongiorno Ticino, in onda al mattino, a Cd, Gossip & News, in onda nel primo pomeriggio e a Ticinosera, in onda dalle ore 16.00 ca. La programmazione del weekend invece è caratterizzata da un maggior spazio dedicato alla musica, e anche da spazi dedicati agli eventi culturali e agli appuntamenti della regione. L’analisi dettagliata della struttura di una giornata tipo infrasettimanale (Hungerbühler, Lasagni, 2007:114-5) mostra l’elevata quantità di pubblicità presente nel palinsesto di Radio 3iii (ancora più accentuata nella fascia mattutina 06.00-09.00), così come la ripartizione tra musica, informazioni, parlato e altro.

20 L’attenzione alle province di Como e Varese è indice di un interesse sia dei ticinesi alle attività oltre confine che alla presenza di ascoltatori da oltre confine. Infatti, il bacino di utenza di Como e Varese è più ampio dell’intero Ticino. Pertanto, Radio 3iii è interessata agli ascoltatori e soprattutto agli inserzionisti oltre confine. Lo spazio dedicato all’area dell’Insubria vuole informare i ticinesi sugli eventi italiani e viceversa. 31

Tabella 10: Struttura palinsesto Radio 3iii Unità d’analisi Unità d’analisi fascia 24 ore (h.m.s) 06.00-09.00 Intervallo programmi21 0:12:54 10,8% Intermezzo redazionale tra due programmi22 0:29:18 25,7% Citazione di sponsor tra programmi 0:07:04 3,3% Pubblicità tra programmi 1:33:44 11,4% Infotraffico tra programmi 0:07:40 1,7% Musica tra programmi 10:18:39 12,9% Programmi23 11:10:41 34,2% Totale 24:00:00 100% Fonte: Hungerbühler, Lasagni, 2007.

Per quanto riguarda la programmazione musicale, si nota che Radio 3iii trasmette una grande varietà di generi, dalle novità al revival. Quanto emerge è l’idea di accontentare tutti i tipi di ascoltatori: “se ad un ascoltatore non piace una canzone, sa comunque che entro 3-4 canzoni ci sarà qualcosa che gli piace” (Riccardo Pellegrini, responsabile artistico). Inoltre vi sono degli spazi “tematici” (come ad esempio quello sulla musica latino-americano, o sul rock) che però sono solitamente ridotti, per evitare di perdere troppi ascoltatori ai quali il genere musicale in questione non piace. Questo tipo di scelta è sicuramente in linea con il target di riferimento dell’emittente: un target cioè “molto ampio; l’idea di fondo della radio è quella di essere “tra gli ascoltatori”, una radio presente sul territorio, locale, per tutti” (Riccardo Pellegrini).

Gli speaker di Radio 3iii erano principalmente cinque (due femminili e tre maschili) al momento dell’analisi della programmazione (maggio 2007), ma sono a oggi sei. È stata infatti introdotta una nuova voce, femminile, che come dice Riccardo Pellegrini “ha dato una nuova immagine al primo mattino (dalle 06.00 alle 09.00)”.

21 Sigle, jingle, atmosfere sonore, ecc. 22 Trailer e promozioni di programmi e canali. 23 Programmi a temi specifici e programmi contenitori incluso conduzioni. 32

Durante l’ascolto dell’emittente si avverte il legame con TeleTicino, soprattutto per quanto riguarda l’informazione gestita da un’unica redazione, legata anche al portale TicinoNews. Inoltre, sono ipotizzate altre collaborazioni in futuro, in particolare per creare ulteriori integrazioni fra le due realtà. In generale però, sempre secondo Pellegrini, si può dire che l’integrazione con TeleTicino e il conseguente trasferimento a Melide stanno generando molte idee ma “l’intento è quello di non fare il passo più lungo della gamba” introducendo quindi delle novità ma senza stravolgere la linea editoriale che ha reso negli anni Radio 3iii una radio apprezzata dalla popolazione ticinese.

Infine, la maggior parte della programmazione è caratterizzata da una forte interazione con gli ascoltatori, per mezzo di messaggi, e-mail e telefonate in diretta. Come emerso anche dall’intervista a Riccardo Pellegrini, l’interazione con il proprio pubblico è per l’emittente un aspetto molto importante. L’obiettivo infatti è quello di essere il più vicino possibile al pubblico. I messaggi e in generale lo scambio con gli ascoltatori costituisce anche una parte forte della programmazione.

2.3.3 Radio Fiume Ticino Tabella 11: Scheda Radio Fiume Ticino Nome azienda Radio Fiume Ticino Sede Locarno Forma giuridica dell’emittente Società per azioni Capitale sociale 795'000 franchi svizzeri Risultato esercizio 832 franchi svizzeri Collaboratori fissi- percentuale dei posti 18 - 1215% Collaboratori indipendenti (pagati e non) 14 - 175% - percentuale dei posti Modo di diffusione Analogico: terrestre e cavo Diffusione via internet Sì Fonti: Rapporto annuale 2006 e Rendiconto finanziario 2004.

Il palinsesto di Radio Fiume Ticino presenta, in generale, una programmazione abbastanza costante dal lunedì al venerdì, con gli stessi programmi nelle medesime fasce orarie, dei quali quelli in diretta vanno in onda dalle ore 6.30 del mattino alle 22.00 circa. Come per Radio 3iii, anche a Radio Fiume Ticino nel fine settimana i programmi a conduzione sono ridotti e la programmazione inizia più tardi (Hungerbühler, Lasagni, 2007: 94).

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In generale la programmazione è caratterizzata da programmi di intrattenimento, costituiti da musica e momenti di parlato, intervallati da programmi di servizio dedicati alle news, al meteo, alla viabilità e da spazi pubblicitari. Più in dettaglio, il palinsesto di Radio Fiume Ticino, da lunedì a venerdì, si articola principalmente su “grandi contenitori di intrattenimento, dove la musica si alterna alle chiacchiere dei conduttori su argomenti disimpegnati, della vita quotidiana e del divertimento” (Hungerbühler, Lasagni, 2007: 94). Ci si riferisce ai programmi Caffè Scorretto, in onda al mattino a partire dalle 6.30, a ZigZagAnto, in onda nella seconda parte della mattina, a Curiosamente, in onda dalle ore 13.30 alle 17.00 e a Punto Croce che accompagna l’ascoltatore fino alle ore 18.00. A questi si aggiunge il programma satirico Zuppa Inglese Blog, che tratta ogni giorno un tema diverso, definibile molto probabilmente come il programma più riconoscibile dell’emittente: “Un programma che c’è da tanto è Zuppa Inglese, da 4 anni e tutt’ora in onda. Negli anni ha spesso cambiato fascia oraria. Comunque probabilmente è il più riconoscibile. Adesso24 va in onda alle 12.00, ed è 20 minuti di parlato. È l’unico programma con così tanto parlato, ed è stato messo appositamente in quell’orario” (Matteo Vanetti, responsabile dell’animazione, della musica e della tecnica). Accanto a questi programmi, Radio Fiume Ticino si caratterizza anche per una grande attenzione all’informazione, presente nel palinsesto in diversi orari e diverse forme: il format del radiogiornale più lungo, due edizioni, e molteplici edizioni flash. A ciò si aggiunge Il Regionale, giornale radio interamente dedicato alla Svizzera italiana, in onda alle ore 18.30, della durata di 20 minuti, ritenuto dal direttore Oscar Acciari il programma informativo più caratteristico dell’emittente.

La programmazione del weekend invece è caratterizzata dalle repliche di programmi andati in onda durante la settimana, sia di intrattenimento che di informazione. Va segnalato invece il programma Lo sport in rete, trasmesso in diretta il sabato. Il resto della programmazione è costituita da musica non presentata.

L’analisi dettagliata della struttura di una giornata tipo infrasettimanale (Hungerbühler, Lasagni, 2007:114-5) mostra che Radio Fiume Ticino offre il doppio dei programmi contenitore o tematici

24 19.09.2007. Ad oggi, maggio 2008, il programma va in onda alle ore 12.10, da lunedì a venerdì mentre il sabato alle ore 11.00 c’è “il meglio della settimana” in replica. 34 rispetto a Radio 3iii e una minor quantità di spazi pubblicitari. Di seguito la ripartizione tra musica, informazioni, parlato e altro.

Tabella 12: Struttura palinsesto Radio Fiume Ticino Unità d’analisi Unità d’analisi fascia 24 ore (h.m.s) 06.00-09.00 Intervallo programmi25 0:18:23 0% Intermezzo redazionale tra due programmi26 0:03:03 . Citazione di sponsor tra programmi . . Pubblicità tra programmi 0:33:45 0,4% Infotraffico tra programmi 2:10:54 4,7% Musica tra programmi 8:02:06 33,9% Programmi27 12:51:49 60,9% Totale 24:00:00 100% Fonte: Hungerbühler, Lasagni, 2007.

Per quanto riguarda la programmazione musicale, si nota che Radio Fiume Ticino, nella sua natura di radio commerciale, trasmette una grande varietà di generi, facendo attenzione “che la programmazione non sia piatta, ma riconoscibile. Poi ogni tanto ci piace inserire canzoni fuori dagli schemi, delle proposte tutte nostre” (Matteo Vanetti). La musica curata rappresenta un punto di forza per Radio Fiume Ticino, che pur trasmettendo musica commerciale, cerca di dare un tocco personale alla programmazione, inserendo anche brani di gruppi emergenti.

Gli animatori di Radio Fiume Ticino sono attualmente otto (tre voci femminili e cinque maschili) e coprono l’intera programmazione a esclusione dei programmi di informazione. Come dice Matteo Vanetti, “abbiamo due voci femminili di fila, al mattino e sappiamo che non piace molto. Sarebbe meglio l’alternazione maschile-femminile; […] in totale, a tempo pieno, abbiamo 4 voci, quindi non si può pensare di fare grandi cambiamenti …”.

25 Sigle, jingles, atmosfere sonore, ecc. 26 Trailer e promozioni di programmi e canali. 27 Programmi a temi specifici e programmi contenitori incluso conduzioni. 35

Anche per Radio Fiume Ticino si registra una forte interazione con gli ascoltatori, durante tutta la programmazione, per mezzo di messaggi, e-mail e richieste musicali. Come emerso anche dall’intervista a Oscar Acciari, il contatto con gli ascoltatori è molto importante e va ancora più rafforzato: “oggi, più che mai, risulta fondamentale l’interattività, la possibilità di esprimere il proprio parere in una sorta di community. In effetti in un contesto dove trovano sempre più spazio l’iPod (podcast) e l’Mp3, la colonna sonora, rispetto al passato, risulta meno fondamentale nella programmazione radiofonica, visto che ogni persona può diventare l’artefice del proprio palinsesto musicale”.

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3. Metodologia

In linea con l’approccio teorico utilizzato e la tradizione degli audience studies, questa ricerca si basa su un approccio qualitativo, pur utilizzando e trattando dei dati a livello quantitativo senza però mirare ad alcuna rappresentatività statistica. Partendo dall’analisi dei dati già disponibili, come quelli raccolti tramite il Telecontrol e il Radiocontrol e gli altri dati disponibili precedentemente presentati, è stato possibile creare un quadro del consumo radiotelevisivo ticinese e formulare le ipotesi per lo sviluppo del presente lavoro. Proprio considerando i dati quantitativi disponibili sul consumo radiotelevisivo, cioè sull’entità e la struttura dell’audience, si è deciso di sviluppare una ricerca in profondità, da un lato per capire gli atteggiamenti del pubblico radiotelevisivo delle emittenti private ticinesi e dall’altro lato per comprendere le motivazioni di tali atteggiamenti. Infatti, l’analisi degli atteggiamenti degli individui selezionati permette di conoscere cosa il pubblico pensa dei programmi che ha visto e ha ascoltato. L’analisi, invece, delle motivazioni di consumo permette di conoscere le ragioni profonde e i bisogni che sottendono alla visione e all’ascolto di un determinato programma, e quindi di una emittente.

3.1 Campione Conformemente agli obiettivi della ricerca, e alla scelta di utilizzare un approccio qualitativo, il campione privo di rappresentatività statistica, è costituito da 40 individui, selezionati in base a diversi criteri. Innanzitutto si sono utilizzate le variabili demografiche età e sesso, perché dai dati disponibili sul consumo radiotelevisivo è emerso che nell’insieme i target delle emittenti private ticinesi coprono una grande varietà di tipologie di individui. Al contempo, è stato necessario tenere presente anche la residenza degli individui, in quanto le emittenti radiofoniche private ticinesi, Radio 3iii e Radio Fiume Ticino, trasmettono, principalmente, nella zone del Sottoceneri l’una e in quella del Sopraceneri l’altra. Infine, si è scelto di selezionare il campione prendendo in considerazione la conoscenza e il consumo delle emittenti radiotelevisive private; sono state quindi individuate tre categorie principali entro le quali dividere potenzialmente l’audience ticinese: - soggetti che non conoscono e non guardano/ascoltano le emittenti private ticinesi; - soggetti che conoscono ma non guardano/ascoltano le emittenti private ticinesi; - soggetti che conoscono e guardano/ascoltano le emittenti private ticinesi.

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Queste categorie di individui corrispondono ai principali atteggiamenti di consumo ipotizzati, ma possono ovviamente aumentare di numero se si considerano le tre emittenti separatamente.

A livello operativo, la selezione degli individui che costituiscono il campione di questa ricerca, è stata caratterizzata da diverse fasi. In primo luogo è stato necessario individuare i gruppi di riferimento, tenendo in considerazione la variabile sesso e la collocazione geografica (Sottoceneri e Sopraceneri), e considerando il grado di accessibilità dei ricercatori al gruppo stesso. Infatti, se per alcune fasce di età l’accesso agli individui si è dimostrato facilmente realizzabile, per altre sono sorti problemi e difficoltà. Inoltre, per la selezione degli individui si è dovuto tener conto di aspetti pratico- organizzativi, relativi in particolare ai focus group (cfr. 3.2.2)28. La tabella seguente presenta i gruppi di soggetti individuati per ciascuna categoria, il numero di individui contattati, e il numero di risposte ottenute, in relazione alle quali si sono successivamente selezionati gli individui.

28 La realizzazione dei focus group costringe gli intervistati a incontrarsi fisicamente, in luogo, giorno e orario stabiliti. Tenuto conto che la ricerca è stata condotta prendendo in considerazione l’intero territorio cantonale, si è deciso di utilizzare individui parte di gruppi pre-costituiti, per poter organizzare i focus group in modo più agevole per gli intervistati stessi. Per questo motivo sono state scartate alcune possibilità di accesso a potenziali intervistati, come ad esempio l’idea di reperire individui attraverso corsi di formazione per adulti. 38

Tabella 1: Selezione campione Fascia Tipologia Istituzione/gruppo Individui contattati Disponibilità età individui Scuola cantonale di commercio29 Contattato direttore 10 individui Studenti di 14-20 scolastico, che ha scuola anni selezionato una classe superiore (20 individui) Università della Svizzera italiana, E-mail inviata a circa 32 individui 21-29 Studenti tutti gli studenti della facoltà di 1’500 studenti anni universitari Comunicazione e di Economia (bachelor e master) Personale amministrativo E-mail inviata a tutto il 12 individui Università della Svizzera italiana, personale sede di amministrativo, circa 100 30-45 individui anni Impiegati e Personale amministrativo E- mail inviata a 15 9 individui e non Biblioteca e Archivio storico di dipendenti, dopo aver 46-65 Bellinzona contattato un dipendente anni di persona Partecipanti del corso E-mail inviata a tutti i Nessuna “Operatore turistico di partecipanti, 13 individui disponibilità montagna”

Acli Ticino E-mail inviata al 3 individui presidente Gruppo ricreativo di Cavigliano Contattato responsabile Nessuna disponibilità Gruppo ricreativo di Tegna Contattato uno dei Nessuna responsabili disponibilità Associazione “Amici delle Terre Contattato responsabile Nessuna di Pedemonte” disponibilità Pensionati/ Gruppo genitori locarnese E-mail inviata al Nessuna > 65 casalinghe presidente disponibilità Associazione AGAPE Ticino E-mail inviata al Nessuna presidente disponibilità Scuola di Ballo “New Style Contattato 4 individui Dance”, sede Massagno e personalmente circa 20 Bellinzona partecipanti a corsi di ballo Contatti ad hoc per mezzo di Contattato 11 individui conoscenze telefonicamente 25 individui

29 La scelta della scuola superiore è ricaduta sulla Scuola cantonale di commercio di Bellinzona perché, essendo l’unica scuola del genere in Ticino, raccoglie studenti sia del Sopraceneri che del Sottoceneri. 39

Da ciò deriva il seguente quadro riassuntivo degli individui selezionati:

Sesso Residenza Maschi 45% Sopraceneri 47% Femmine 55% Sottoceneri 53%

Età 14-20 anni 24% 21-29 anni 13% 30-45 anni 39% 46-65 anni 16% >65 anni 8%

SÌ NO Conosce TeleTicino 95% 5% Guarda TeleTicino 50% 50% Conosce Radio 3iii 55% 45% Ascolta Radio 3iii 18% 82% Conosce RFT 53% 47% Ascolta RFT 23% 77%

3.2 Strumenti Per la raccolta dati sono stati utilizzati con finalità differenti i seguenti strumenti: 1. mini scheda; 2. focus group; 3. lista dei media; 4. diario.

3.2.1 Mini scheda La mini scheda è volta a selezionare gli individui campione e a raccogliere informazioni sugli individui stessi.

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Sono stati raccolti dati anagrafici-biografici sugli individui (età, sesso, luogo di residenza e contatti), il loro livello di conoscenza e il grado di fruizione delle emittenti studiate (per la definizione del campione cfr. 3.1.2).

3.2.2 Focus group Sono stati condotti cinque focus group, ciascuno con otto partecipanti con l’obiettivo di raccogliere dati/informazioni30 omogenee sul consumo radiofonico e televisivo dei soggetti presi in esame, sul gradimento delle emittenti, sull’opinione, ecc. Le attività svolte durante i focus group sono state le seguenti: 1. È stato chiesto ai partecipanti di nominare le emittenti televisive conosciute per poter capire se e quando veniva nominata TeleTicino, da chi veniva menzionata, se vi era una diretta associazione tra il mezzo televisivo e l’emittente TeleTicino, permettendo così di indagare tra tutti i partecipanti il grado di conoscenza. La stessa attività è stata realizzata per le emittenti radiofoniche, con particolare interesse per Radio 3iii e RFT. 2. Successivamente, sono stati distribuiti ai partecipanti due fogli con raffigurati i loghi delle principali emittenti televisive disponibili in Ticino (TeleTicino, TSI 1, TSI 2, SF 1, SF ZWEI, TSR 1, TSR 2, Canale 5, Italia 1, Retequattro, Rai Uno, Rai Due, Rai Tre) e i loghi delle principali emittenti radiofoniche (RTF, Radio 3iii, RSI – Rete Uno, Rete Due, Rete Tre – DRS1, DRS 2, DRS 3, la 1ère, Espace 2, Couleur 3, Option musique, Radio Rai Uno, Radio Rai Due, Radio Rai Tre, Radio Campione International, Chic FM, RTO, Rete Otto, Radio Deejay, Radio 105 network). Per ciascuna emittente rappresentata, è stato chiesto ai partecipanti di indicare i primi due concetti, idee, parole,… che associavano all’emittente in questione. Successivamente, il conduttore del focus ha condotto una discussione coinvolgendo tutti i partecipanti, portandoli a riflettere sui concetti emersi. Questa attività ha permesso di comprendere la percezione di ciascun intervistato in relazione a ciascuna emittente considerata, e di capire in particolar modo l’attitudine verso le emittenti private ticinesi.

30 Come puntualizza Sorice (2005, 2007), seguendo la tradizione etno-antropologica, è preferibile, quando si usa un approccio etnografico, parlare di “forme di informazione” anziché di dati, nonostante nella tradizione di ricerca sociale si è soliti parlare di dati. 41

3. La terza attività svolta è stata caratterizzata dalla visione e dall’ascolto di alcuni frammenti di programmi televisivi e radiofonici. In particolare, è stato trasmesso un frammento del programma televisivo Matrioska in onda su TeleTicino, seguito da un frammento di Falò in onda su TSI 1 per quanto riguarda la televisione31. È stato fatto ascoltare invece un frammento di RSI Rete Uno (programma del mattino condotto da Christian De Ciantis), un frammento di RFT (intervento di Laura Mella) e un frammento di Radio 3iii (intervento di Riccardo Pellegrini)32. Si è quindi cercato di ottenere informazioni sul riconoscimento, la conoscenza e il gradimento del programma, il gradimento delle voci e le motivazioni alla visione/non visione e/o all’ascolto/non ascolto. 4. Infine, l’ultima attività svolta è stata introdotta per capire qual è la funzione esercitata dalle emittenti, vale a dire qual è lo scopo che sottosta all’ascolto e alla visione di una determinata emittente. Pertanto, sono stati consegnati a ciascun partecipante un foglio con l’elenco delle funzioni attribuibili alle emittenti, e una scheda per ciascuna emittente considerata – TeleTicino, Radio 3iii e Radio Fiume Ticino – in cui indicare per quale motivo è ascoltata/guardata o non ascoltata/guardata l’emittente in questione (cfr. allegato 6.3).

3.2.3 Lista dei media Al termine di ciascun focus group, è stata consegnata a tutti i partecipanti una lista dei media, l’elenco cioè dei principali mezzi di comunicazione disponibili e fruibili in Ticino (cfr. allegato 6.4). Nello specifico la lista era costituita dai principali canali televisivi offerti da Cablecom33; dai principali canali radiofonici e dai giornali quotidiani e periodici divisi tra ticinesi, germanofoni, francofoni e italiani. In ogni lista sono stati lasciati degli spazi per permettere all’intervistato di aggiungere emittenti

31 Il programma Matrioska è stato scelto perché ritenuto uno dei programmi più significativi trasmessi da TeleTicino; conseguentemente, è stato scelto Falò perché è un programma di tipologia simile a Matrioska. 32 Per la selezione dei frammenti audio da proporre durante i focus group si era dapprima pensato di scegliere frammenti della medesima fascia oraria, indicativamente quella mattutina (7.00-9.00) perché ritenuta la fascia ascoltata dal più ampio numero di individui. Successivamente si è invece deciso di selezionare frammenti di diverse fasce orarie, consapevoli del fatto che i target raggiunti sono probabilmente diversi e al fine di prendere in considerazione aspetti differenti. In particolare, si è scelto l’intervento di Christian De Ciantis per Rete Uno, perché parte di un programma della prima parte della mattinata, piuttosto, seguito e perché ritenuta una voce conosciuta; l’intervento di Riccardo Pellegrini per Radio 3iii perché ritenuta la voce più caratteristica dell’emittente e perché invita gli ascoltatori a scrivere sul blog; l’intervento di Laura Mella per Radio Fiume Ticino per introdurre una voce femminile (e poter quindi fare un confronto tra voci maschili e femminili) e perché stimola gli ascoltatori a esprimere il proprio parere sul tema trattato inviando messaggi (possibilità quindi di indagare il tema interattività ascoltatore-emittente tra i nostri intervistati). 33 Cfr. nota 8. 42 radiotelevisive e giornali non previsti. In corrispondenza di ogni voce in elenco, è stato chiesto all’intervistato di indicare la frequenza di consumo, secondo le seguenti modalità: - per il consumo televisivo è stato chiesto di conteggiare il numero di programmi televisivi, visionati per almeno la metà della loro durata, visti su una determinata emittente nell’arco di una settimana (scala: mai, 1-3 programmi, 5-8 programmi, 9-12 programmi, 12 o più programmi); - per il consumo radiofonico è stato chiesto di conteggiare il tempo totale di ascolto di un canale, nell’arco di una intera settimana, sommando quindi i tempi di ascolto di ogni singolo giorno (scala: mai, fino a 1 ora, fino a 2 ore e 30 min., fino a 5 ore, più di 5 ore); - per il consumo di giornali quotidiani, da considerarsi sull’arco di una settimana, è stata fornita la scala: mai, 1 volta, 2-3 volte, 4-5 volte, tutti i giorni ed è stato chiesto di indicare se l’intervistato è abbonato e/o consulta il giornale via internet (“tutti i giorni” significa 7 volte la settimana per i quotidiani pubblicati anche la domenica e 6 volte la settimana per i quotidiani pubblicati da lunedì a sabato); - per il consumo di riviste settimanali, è stato chiesto di indicare il numero di volte in cui si legge un giornale nell’arco di un mese. Per i mensili, è stato chiesto di indicare il numero di volte in cui si legge un giornale nell’arco di un anno. Inoltre è stato chiesto di indicare, sia per i settimanali che per i mensili, se l’intervistato è abbonato a un giornale, e se la lettura del giornale avviene su supporto cartaceo e/o via internet.

I dati raccolti hanno permesso di avere un quadro della dieta mediatica34 di ogni individuo considerato, consentendo quindi di capire la ricchezza e la varietà della dieta mediatica degli intervistati e la provenienza dei media fruiti.

3.2.4 Diario Infine, con la lista dei media, è stato consegnato a ciascun partecipante un diario, da compilarsi per un’intera settimana35, dal lunedì alla domenica. All’intervistato è stato chiesto di registrare per l’intera

34 Cfr. 1.2. 35 A scelta dell’intervistato, la settimana di compilazione doveva essere “normale”, cioè una settimana che non presentava festività o particolari eventi, che fosse cioè rappresentativa della vita quotidiana tradizionale. 43 settimana il proprio consumo mediatico, e in particolare il consumo di radio, televisione, stampa e internet. Per ciascuna attività legata a questi mezzi, l’intervistato ha indicato, nelle apposite colonne: - l’orario di inizio e di fine della attività presa in esame; - di quale canale radiofonico o televisivo ha fruito, quale giornale ha letto o in quale sito internet ha navigato; - che tipo di programma ha ascoltato alla radio o guardato alla televisione, oppure che tipo di articolo (argomento) ha letto sulla stampa o qual è il contenuto del sito web in cui ha navigato; - il motivo per cui ha svolto tale attività; - infine, per la radio dove ha ascoltato la radio (casa, auto, ufficio, negozio,…); per la televisione se guardare la TV era l’attività primaria o l’attività secondaria; per la stampa dove ha letto il giornale/rivista; per internet da dove si è connesso e quale attività ha svolto.

Questo strumento è stato utilizzato con l’obiettivo di creare il ritratto di una settimana tipo di ogni intervistato e raggiungere, quindi, un livello di conoscenza dettagliato delle abitudini degli intervistati stessi, sia per quanto concerne i diversi media e le rispettive funzioni, sia per il tempo a essi dedicato.

3.3 Test e somministrazione La fase di utilizzo degli strumenti – mini scheda, attività per focus group, lista dei media e diario –, con modalità e obiettivi sopra descritti, è stata preceduta da una fase di test volta a verificare la validità degli strumenti stessi e necessaria per la loro messa a punto. Per testare l’accessibilità e la capacità d’uso sono stati selezionati otto individui di età, professione, sesso e provenienza diversa, ai quali è stato chiesto di compilare la mini scheda e di partecipare al focus group. Successivamente sono stati loro consegnati la lista dei media e il diario. La fase di test ha permesso di migliorare e mettere a punto tutti gli strumenti e in particolar modo l’organizzazione del focus group. Sono state infatti ridotte le attività previste inizialmente, per contenere la durata totale entro le due ore, ed è stato riorganizzato lo svolgimento stesso. In particolare, sono state eliminate le seguenti attività:

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- gioco dei volti (proiezioni slide con i volti di conduttori e giornalisti delle emittenti televisive svizzere di lingua italiana e di alcune emittenti italiane; compilazione, da parte dei partecipanti ai focus group, di una scheda sulla quale indicare il nome del personaggio e l’emittente a cui è associato). Questa attività, volta a capire il grado di riconoscimento e conoscenza dei volti delle diverse emittenti, è stata eliminata perché ha dato risultati scarsamenti significativi e già rilevabili attraverso altre attività; - gioco del necrologio (fornito un foglio a ciascun partecipante, è stato chiesto di scrivere un necrologio per le tre emittenti considerate, immaginando che fossero appena scomparse dal panorama mediatico). Questa attività, volta a capire se, nel caso in cui dovessero sparire le emittenti private ticinesi, cambierebbe qualcosa per gli intervistati, è stata eliminata perché molto dispendiosa a livello di tempo e perché non tutti gli intervistati hanno dimostrato familiarità con la scrittura di testi.

Terminata la fase di revisione a seguito del test, selezionati gli individui campione, si è proceduto con la raccolta dati, e in particolar modo con i focus group, realizzati tra la metà del mese di ottobre e la metà del mese di novembre 2007. Per agevolare gli intervistati, i focus group sono stati condotti, nella maggior parte dei casi, presso il luogo di studio o lavoro degli intervistati stessi. Pertanto, i focus group con gli studenti e il personale amministrativo dell’Università della Svizzera italiana, sono stati realizzati presso un’aula del campus di Lugano. Il focus group con gli studenti della Scuola cantonale di commercio di Bellinzona è stato realizzato presso l’istituto stesso, allestendo un’aula con le necessarie attrezzature. Il focus group con i dipendenti della biblioteca e dell’Archivio storico di Bellinzona è stato realizzato presso la loro sede, allestendo la sala riunioni. Infine, si è chiesto a casalinghe e pensionati, provenienti sia da Sottoceneri che Sopraceneri, di riunirsi presso la sede di Lugano dell’Università della Svizzera italiana, dal momento che non vi era un luogo accumunante per gli otto intervistati. La lista dei media e il diario sono stati in seguito riconsegnati dagli intervistati, entro la metà di dicembre 2007.

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3.4 Analisi dati Per prima cosa si è effettuata una descrizione dei 40 individui selezionati in base alle variabili socio- demografiche quali sesso, età, professione36, lingua parlata, e residenza. In particolare si è voluto distinguere fra individui residenti nel Sopraceneri e nel Sottoceneri, a fronte della diversa copertura territoriale da parte delle emittenti radiofoniche private ticinesi (cfr. 2.1), al fine di evidenziarne il peso nelle scelte di ascolto. Le domande poste nella lista dei media (cfr. 3.2.3) hanno permesso di studiare e identificare la conoscenza e il consumo delle diverse emittenti televisive e radiofoniche fruibili in Ticino, principale oggetto della presente ricerca. I dati di tipo quantitativo – che sono emersi dalla lista dei media - esprimono quali e quanti canali televisivi e radiofonici, e quali e quanti giornali e riviste sono utilizzati e con quale frequenza. Volendo descrivere la dieta mediatica degli individui presi in esame, si sono analizzati anche i dati relativi alla lettura di quotidiani e stampa periodica, e all’utilizzo di internet. I dati raccolti hanno inoltre permesso di definire l’uso generico e abituale dei media (cfr. 4.1).

Rispetto alle emittenti private ticinesi si sono incrociate le variabili demografiche con i dati di utilizzo per tracciare il profilo di coloro che guardano e ascoltano TeleTicino, Radio 3iii e Radio Fiume Ticino e di coloro che non lo fanno. Si è verificata l’esistenza di correlazione fra alcune variabili, come ad esempio fra l’intensità di consumo e il numero dei canali visti. Tanto per il consumo televisivo, quanto per quello radiofonico, si sono individuati i comportamenti simili all’interno del campione permettendo così di analizzare il consumo e le scelte del gruppo, intrecciando il consumo radio- televisivo con le variabili socio demografiche (sesso, età, professione e zona di residenza). In questo modo si sono individuate delle sotto-categorie in base all’intensità del consumo, all’interno delle quali si è verificato il posizionamento delle emittenti private ticinesi.

I dati di statistica descrittiva sono stati ovviamente utilizzati anche nell’ambito dello studio delle informazioni qualitative, che ci hanno permesso di definire i motivi e le funzioni associate alle singole emittenti radiofoniche e televisive, mettendoli in relazione con le variabili socio-demografiche a nostra disposizione. Le informazioni emerse durante i focus group e i diari, sono state analizzate creando delle mappe di associazioni e relazione.

36 Con la variabile “professione” si fa riferimento a tre distinte categorie: lavoratore, studente, casalinga/pensionato. 46

In particolare si è creata una mappa di posizionamento delle emittenti televisive maggiormente seguite dai ticinesi: è importante ricordare che questo tipo di mappe non riportano le caratteristiche delle emittenti ma la percezione che i telespettatori hanno delle emittenti. Il posizionamento dell’emittente indica come essa si colloca nella mente dei telespettatori con riferimento all'insieme evocato, ovvero alle alternative di scelta percepite per soddisfare un bisogno o un desiderio. A questo scopo si sono utilizzate tecniche empiriche, basate su valutazioni solo qualitative: dapprima si è rilevata la differenza percepita (stadio cognitivo) tra le emittenti, poi si sono analizzati gli atteggiamenti nei confronti delle alternative disponibili (stadio degli atteggiamenti). Il posizionamento evidenzia quindi la percezione che il pubblico, effettivo e potenziale, ha dell’emittente e della stessa rispetto alla concorrenza. Per le emittenti radiofoniche si è utilizzato invece un grafico radar, rappresentazione particolarmente utile per confrontare più elementi misurati su più di due variabili. Il grafico radar sottolinea le differenze tra le diverse emittenti in modo semplice e immediato: ogni elemento assume una sorta di forma che lo distingue dagli altri e l’analisi diventa quasi morfologica.

A supporto dei dati quantitativi e qualitativi che hanno permesso di descrivere la percezione delle emittenti private ticinesi, si sono spesso riportati i commenti dei partecipanti ai focus group: tutte le conversazioni, avvenute durante i focus group, sono state trascritte e questo ha permesso in un secondo tempo di mettere in relazione i risultati evinti dagli strumenti somministrati (lista dei media e diari) con quanto emerso dalle attività svolte durante questi incontri. Ogni volta che si è riportata un’affermazione si sono sempre indicate le caratteristiche socio-demografiche dell’individuo per permettere una migliore contestualizzazione dell’opinione espressa.

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4. La ricerca

Nel presente capitolo si illustrano le tre fasi della ricerca svolta, evidenziando i risultati desunti dai diversi strumenti utilizzati (mini scheda, lista dei media, focus group e diario). Più precisamente, questo capitolo è strutturato in tre parti differenti: nella prima parte si presenta la dieta mediatica degli intervistati, ossia si osserverà qual è il consumo dei diversi media; la seconda parte presenta il grado di conoscenza e di consumo delle emittenti radiotelevisive private ticinesi – Radio Fiume Ticino, Radio 3iii e TeleTicino - da parte dei soggetti intervistati. Infine, la terza parte presenta le motivazioni che spingono gli individui considerati ad ascoltare/vedere e a non ascoltare/vedere le emittenti radiotelevisive private ticinesi.

4.1 La dieta mediatica Per meglio analizzare il consumo mediatico degli intervistati si è deciso di utilizzare il concetto di dieta mediatica (cfr. 1.2). Se si considera l’uso generico complessivo37 e l’uso abituale dei media38, si può comprendere in che misura le persone intervistate dedicano il proprio tempo al consumo dei differenti media. Se si osserva l’uso generico complessivo dei media, si nota innanzitutto che gli individui nella quasi totalità (97%) risultano essere lettori di quotidiani e subito dopo (95%) consumatori di televisione e radio. Per quanto concerne la carta stampata nel suo complesso, si vede che oltre ai quotidiani solo i settimanali (84%) sono molto letti, mentre la lettura di mensili è limitata. Questo è probabilmente attribuibile al fatto che i mensili disponibili in Ticino sono testate straniere poco attente alla realtà locale. Infatti, meno della metà degli intervistati legge i mensili (48%).

37 Si parla di uso generico complessivo quando tutte le persone sono entrate in contatto con i media indicati almeno una volta nel periodo considerato 38 Si parla di uso abituale quando tutte le persone sono entrate in contatto con i media indicati almeno una determinata quantità di volte. In questo caso quando guardano almeno la metà di 30 programmi televisivi in una settimana, quando ascoltano almeno 7 ore alla settimana di programmi radiofonici, quando entrano in contattato per almeno 15 volte alla settimana con un quotidiano, 27 volte al mese con un settimanale e più di 10 volte all’anno con un mensile. 48

Tabella 1: Uso generico dei media39 Quotidiani Settimanali Mensili Televisione Radio 97% 84% 48% 95% 95%

Se si considera, l’uso abituale dei media che mostra in modo più preciso come le persone distribuiscono il proprio tempo rispetto al consumo dei media si evincono dati interessanti.

Tabella 2: Uso abituale dei media Quotidiani Settimanali Mensili Televisione Radio 37% 37% 24% 55% 34%

Infatti, non sono più i quotidiani a essere maggiormente consumati, ma è la televisione che viene vista in maniera più assidua dal 55% degli individui contattati. I quotidiani e i settimanali si collocano al secondo posto con il 37% degli individui. La radio, che registra un consumo complessivo pari a quello della televisione, viene invece ascoltata in maniera abituale solo nel 34% dei casi. Infine i mensili vengono letti dal 24% delle persone intervistate.

Grazie ai dati raccolti dalla lista dei media, è stato possibile considerare anche l’uso abituale di uno specifico canale, di una determinata rete o testata. In particolare, è stato registrato se gli individui guardano la metà della durata di 5-8 programmi su uno stesso canale in una settimana, ascoltano un’emittente radiofonica per almeno 2 ore e mezza la settimana, leggono una testata quotidiana 3 volte la settimana , un settimanale 2 volte al mese e un mensile circa 4/6 volte l’anno.

Tabella 3: Uso abituale di uno specifico titolo/emittente

Quotidiani Settimanali Mensili Televisione Radio 82% 76% 34% 47% 71%

39 Per completare la dieta mediatica degli intervistati selezionati sarebbe opportuno considerare anche il consumo di internet. In realtà a tutti gli individui è stato chiesto se e per quanto tempo sono soliti usare internet, ma i dati che sono emersi non sono in linea con i dati quantitativi disponibili (cfr. ad esempio Mediapulse 2008). Ad esempio, si è registrato un consumo generico di internet pari al 90%. Da considerare però che due terzi degli individui hanno meno di 50 anni (cfr. 3.1) e appartengono quindi al segmento tradizionalmente più forte di utenti. Anche nella parte restante dei casi si è registrato un consumo più elevato rispetto alla media.

49

Come illustrato nella tabella 3, è interessante notare che il consumo televisivo non appare legato a una specifica rete, ma spalmato sull’offerta televisiva in genere, mentre risulta più fidelizzato il consumo dei quotidiani.

Grazie ai diari si è ricostruita anche la distribuzione del consumo dei diversi media lungo l’arco della settimana presa in analisi. Si nota che il consumo televisivo ha un picco nel fine settimana, proprio quando la stampa registra una flessione. La radio ha un consumo relativamente stabile indipendentemente dal giorno della settimana, probabilmente perché è spesso associata al risveglio e a essere di sottofondo durante le faccende domestiche (attività secondaria) o durante gli spostamenti in macchina40. Questo si evince dalla figura 1, che illustra quanti soggetti contattati hanno utilizzato almeno una volta il mezzo nell’arco della settimana suddivisa per i 7 giorni.

Figura 1: Distribuzione consumo

Prima di presentare nei dettagli il consumo radiotelevisivo delle emittenti private ticinesi, oggetto centrale di questo studio, si è deciso di illustrare alcuni aspetti salienti del consumo della stampa e di internet al fine di delineare in maniera più dettagliata la dieta mediatica degli intervistati.

40 Queste informazioni sono state registrate, dagli intervistati, nei diari. 50

4.1.1 La carta stampata Per quanto riguarda il consumo della stampa, si nota innanzitutto che quasi la totalità dei soggetti è solita leggere almeno un quotidiano. Più precisamente, la maggioranza degli intervistati entra in contatto41 settimanalmente con almeno un quotidiano fino a un massimo di cinque quotidiani, e il gruppo più forte è formato dalle persone che entrano in contatto con 5 quotidiani, in quanto solo una minoranza è un consumatore di un numero maggiore di quotidiani.

Figura 2: Numero quotidiani

Per meglio capire se il consumo della stampa varia all’interno degli intervistati, si è analizzato il consumo della stampa secondo le seguenti variabili: sesso, zona di abitazione, professione ed età. È emersa, innanzitutto, una significativa differenza in riferimento al sesso degli individui. La maggior parte delle donne entra in contatto con un solo quotidiano e questo elemento è presente nelle donne (studentesse o lavoratrici) che vivono nel Sottoceneri. Mentre gli uomini entrano in contatto mediamente con un numero più ampio di quotidiani e una minima parte con 8 quotidiani diversi (si tratta in genere di persone che vivono nel Sopraceneri e prevalentemente di lavoratori).

41 Si osserva che il contatto avviene con frequenze diverse (1 volta, 2-3 volte a settimana,… fino a tutti i giorni), nel calcolo si prescinde da questo dato e si considera che sia avvenuto il contatto anche con una sola “lettura” settimanale di un titolo di giornale. 51

Nei livelli di consumo intermedio la distinzione in base al sesso viene meno, così come quella in termini di professione. Con l’aumento del numero di quotidiani coi quali si entra in contatto tende anche ad aumentare l’età.

In generale, i giornali letti sono prevalentemente quotidiani in lingua italiana, e ai primi posti si collocano i tre quotidiani locali – il Corriere del Ticino, La Regione e il Giornale del Popolo42 – seguiti dai quotidiani italiani, il Corriere della Sera e il quotidiano sportivo, La Gazzetta dello Sport.

Figura 3: I 5 quotidiani più consultati

90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Corriere del La Regione Giornale del Corriere della La Gazzetta Ticino Popolo Sera dello Sport

Inoltre, è stato chiesto ogni quanto i soggetti leggono i quotidiani presi in esame. Sui primi due titoli ticinesi si concentra anche il consumo più intenso: poco meno della metà dei lettori del Corriere del Ticino legge, infatti, la testata tutti i giorni e legge tutti i giorni La Regione. Il terzo quotidiano ticinese, ossia il Giornale del Popolo, è leggermente staccato anche nell’intensità di consumo: solo un quarto degli intervistati, infatti, lo legge tutti i giorni. Interessante però notare che le testate italiane, il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport, sono lette tutti giorni.

42 La domanda prevedeva una risposta multipla. 52

Figura 4: Frequenza quotidiani più consultati

Passando al consumo dei settimanali, quasi la totalità degli intervistati entra in contatto con almeno un settimanale nel periodo preso in esame. Ricordando che si tratta sempre di domanda a risposta multipla, la figura 5 illustra il numero dei settimanali coi quali sono soliti entrare in contatto: il consumo si concentra soprattutto fra 2-6 settimanali.

Figura 5: Numero settimanali

53

Come nel caso dei quotidiani, anche per quanto riguarda il consumo dei settimanali, prevalgono le testate locali. Ai primi tre posti per numero di persone che vi entrano in contatto si collocano, infatti, Cooperazione, Azione e Il Caffè, seguiti dai settimanali italiani, Gente, Panorama e TV Sorrisi e Canzoni.

Figura 6: I settimanali più consultati

80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0%

e e i ne n nt o o e zi Caffè G rama A Il anzon erazi ano C op P e Co orrisi S TV

Entrando più nei dettagli, si osserva che il consumo mensile dei settimanali ticinesi è più intenso rispetto a quello dei concorrenti italiani che sono consultati in modo occasionale. Infatti, come illustrato nella figura 7 la metà o poco meno della metà dei soggetti è solita entrare in contatto con tutti e tre i settimanali ticinesi anche quattro o più volte al mese, mentre un settimanale italiano viene consultato con la stessa frequenza al massimo in poco più di un quarto dei casi presi in esame.

54

Figura 7: Frequenza consumo principali settimanali

70%

60%

50%

40%

30%

20%

10%

0% Cooperazione Azione Il Caffè L'Espresso Gente Panorama TV Sorrisi e Canzoni

1 volta 2 volte 3 volte 4 o più volte

Se, infine, si considera il consumo dei mensili (fig. 8), si nota che poco più della metà degli individui solitamente non entra in contatto con questo tipo di riviste e poco meno di un quarto ne legge una sola. Il consumo, comunque, si concentra su poche riviste. Fra quelle più consultate si trovano Focus seguito da Glamour, Max, Gulliver e I meridiani. Tutti i mensili sono quindi tematici: scientifici, di viaggio e di moda. Il limitato e occasionale consumo si evince anche guardando all’intensità annuale; ad esempio la maggior parte dei lettori di Focus legge la testata una volta all’anno, così come tutti i lettori di Max e Gulliver, mentre le persone entrano in contatto con I meridiani mediamente 2-3 volte l’anno.

55

Figura 8: Numero mensili

Infine, per quanto concerne il consumo della carta stampata, attraverso i diari, è stato possibile capire per quale motivo gli individui presi in esame leggono i quotidiani, i settimanali e i mensili. Abbiamo riscontrato due grandi atteggiamenti: leggere per ottenere informazioni e leggere per intrattenimento. È interessante notare che la maggior parte degli individui dichiara di voler essere informato soprattutto sulla realtà locale e il fatto di leggere i necrologi, e l’alta percentuale di lettori dei giornali ticinesi, ribadisce questa necessità.

4.1.2 Internet43 Per quanto riguarda il consumo di internet si osserva innanzitutto che internet raggiunge più della metà della popolazione, ma il suo consumo varia molto a differenza delle fasce di età. Come già noto, in questa ricerca è stato confermato che l’uso di internet risulta essere limitato da parte delle persone anziane, e molto assiduo per le fasce più giovani (che fruiscono di diversi formati per la distribuzione di contenuti Web come i feed RSS44). Metà degli individui che utilizzano internet hanno fra i 30 e i 45 anni, seguiti dai giovani fra i 14 e i 20 anni.

43 Cfr. nota 39. 44 I feed Rss (Really Simple Syndication) sono uno dei più popolari formati per la distribuzione di contenuti Web, con i quali gli utenti ricevono news e articoli. 56

Si pone l’attenzione sul fatto che internet è usato anche per consumare i media tradizionali, come la radio, la televisione e i giornali. Ad esempio, per quanto riguarda l’ascolto di radio web, fenomeno che si sta diffondendo a livello mondiale45, si è registrato quanto segue: sono i ragazzi dai 14-20 anni che dichiarano di ascoltare la radio su web (Futureradio.ch) e di interagire con la radio attraverso internet (scrivere e-mail, oltre ai più diretti sms). Per quanto riguarda invece la lettura di quotidiani via internet, è emerso dalla lista dei media che la metà esatta degli individui ne legge almeno uno, e di questi poco meno di un terzo ne legge abitualmente due.

Figura 9: Lettori quotidiani online

L’utilizzo di internet si riduce, invece, notevolmente in riferimento alla lettura dei settimanali e dei mensili. È emerso, inoltre, che internet viene utilizzato anche per vedere in streaming le edizioni di alcuni telegiornali.

45 Le radio su internet, che comprendono tanto le radio terrestri in streaming quanto le cosiddette internet-based radio, sono un fenomeno in crescita a partire dagli anni 2000. Il fenomeno è particolarmente forte nei paesi avanzati - ad esempio negli USA nel 2007 gli ascoltatori di radio via internet sono cresciuti del 26,1% (Fonte AccuStream iMedia Research) – ma si sta affacciando e diffondendo anche nel resto del mondo.

57

Si è osservato che in generale internet è un mezzo utilizzato per rispondere a diverse funzioni e trasversalmente alla giornata, con un calo solo nel fine settimana, sia per uso lavorativo che personale. A esso corrisponde il consumo e le funzioni più differenziati: - consumo radiofonico (Futureradio.ch o i siti delle rispettive emittenti radiofoniche), televisivo (da Zatoo, Tv.com e Spoiler.tv a Ticinonews.ch, TgCom.it, rtsi.ch) e consumo dei giornali (La Repubblica, Corriere della Sera); - download di file musicali/film (emule) - ricerca di informazione di tipo generale attraverso motori di ricerca, ad esempio google e yahoo, o cercare informazioni su temi specifici - ad esempio consultando le previsioni meteo (meteosuisse.ch, myswitzerland.ch) e mappe/indirizzi/numeri telefonici (directories.ch), ricercando attività ricreative (con forte caratterizzazione locale come lugano.ch, ermellino.com, usgang.ch); - consumo a fini educativi: corsi a distanza, consultazione dizionario, siti università (unisi.ch); - intrattenimento (youtube, yahoo.com), anche per aggiornamenti e informazioni relative a giochi di console e giochi online (centerfleet.com); - socializzazione: internet permette e facilita la comunicazione con le persone attraverso l’uso delle chat, e-mail, la partecipazione a social network (Facebook, Netlog) alla ricerca di “nuovi e vecchi” amici, l’uso dei blog (blogger.com), l’invio di sms (da siti come orange.ch, yallo.ch e sunrise.ch è possibile inviare sms gratuiti) e l’uso della telefonia via internet (Skype); - attività commerciali: attività come prenotare biglietti aerei, ferroviari, prenotare viaggi (lastminute.it), libri (amazon.de. abebooks.com, ebay.com); - pagamenti (paypal.com, postfinance.ch).

Ne consegue che i motivi per i quali internet viene usato variano molto a seconda dell’età e della professione delle persone intervistate. Ad esempio, le persone dai 30 anni in su che sono lavoratori usano internet soprattutto per leggere il quotidiano, vedere le previsioni metereologiche e fare acquisti. Gli studenti, invece, e le persone di età inferiore ai 30 anni accedono a internet per fini didattici; ad esempio utilizzano corsi a distanza o materiale reperibile in formato elettronico (swissling), o ad altri tipi di supporto (traduttori on line come wordreference.com, vocabolari come conjugueur.com) e per scopi di socializzazione. Si parte, in questo caso, dall’uso della mail, di chat/messenger, per arrivare ai siti aperti di social networking (Facebook, Netlog, MySpace). 58

4.2 Conoscenza delle emittenti radiotelevisive private ticinesi Dopo aver presentato la dieta mediatica delle persone intervistate si concentra l’attenzione sul consumo televisivo e radiofonico, in particolare sul consumo delle emittenti private ticinesi, delineandone prima il livello di conoscenza.

Partendo dall’analisi della mini scheda (cfr. 3.2.1 e allegato 6.4.) si desume che poco più del 90% degli intervistati (95%) conosce TeleTicino, mentre solo poco più della metà conosce Radio 3iii e Radio Fiume Ticino, rispettivamente il 55% e il 53%.

Se si considera non più il livello di conoscenza, ma il consumo delle emittenti radiotelevisive private in Ticino, la percentuale diminuisce e diminuisce di molto. Esattamente la metà del campione dichiara di guardare TeleTicino, mentre Radio 3iii è ascoltata dal 18% degli intervistati e Radio Fiume Ticino dal 24%46.

Figura 10: Consumo emittenti radiotelevisive private ticinesi

90% 80% 70% 60% 50% si 40% no 30% 20% 10% 0% TeleTicino Radio 3iii Radio Fiume Ticino

46 É opportuno ricordare che la composizione stessa del campione preso in esame tiene in considerazione la variabile conoscenza/non conoscenza e consumo/non consumo delle emittenti private ticinesi, ma non in maniera proporzionale tra le 3 categorie principali (cfr. 3.1). 59

Figura 11: Conoscenza e consumo emittenti radiotelevisive private ticinesi

60%

50%

40% TeleTicino 30% Radio 3iii Radio Fiume Ticino 20%

10%

0% non conosce conosce ma non conosce e consuma consuma

Se si scompongono i dati in base alle variabili sesso (uomini/donne), professione (studente, lavoratore, casalinga/pensionato) e zona di abitazione (Sopraceneri e Sottoceneri) è possibile delineare in maniera più dettagliata il profilo di coloro che conoscono o non conoscono le emittenti radiotelevisive private ticinesi e/o coloro che le guardano/ascoltano e che non le guardano/ascoltano.

4.2.1 Conoscenza di TeleTicino Per quanto riguarda TeleTicino tra coloro che non la conoscono tutti sono di sesso maschile e di età compresa tra i 14 e i 20 anni, mentre non vi è alcuna significativa differenza in base alla zona di abitazione e alla professione. Gli stessi individui non ascoltano nemmeno le due radio locali. Di coloro che conoscono TeleTicino, ma non la guardano, quasi due terzi è di sesso femminile. E più precisamente - come illustrato nella figura 12 - sono soprattutto le donne tra i 14 e i 20 anni e tra i 30 e i 45 anni che non la guardano. Si evidenzia che nessun utente sopra i 66 anni appartiene a questo gruppo, indipendentemente dal sesso.

60

Figura 12: Donne: Chi conosce ma non guarda TeleTicino per fascia di età

Se si scompongono nuovamente questi dati in base alla professione, si nota una prevalenza di studentesse, rispetto alle lavoratrici e alle casalinghe/pensionate.

Figura 13: Donne: Chi conosce ma non guarda TeleTicino per professione

Invece, tra gli uomini che conoscono l’emittente televisiva ticinese, ma non è solita guardarla, non prevale alcuna componente socio-demografica. 61

Se si prende ora in considerazione coloro che conoscono TeleTicino e la guardano (metà del campione), quasi due terzi sono di sesso maschile.

Figura 14: Chi conosce e guarda TeleTicino per professione

45% 40% 35% 30%

25% donne 20% uomini 15% 10% 5% 0% studente lavoratore caslinga/pensionato

Degli uomini che guardano TeleTicino, la maggior parte vive nel Sopraceneri. Per quanto riguarda la professione e l’età - come si evince dai grafici 14 e 15 - la maggior parte è lavoratore e pensionato (per un totale di quasi tre quarti della popolazione) e di età compresa tra i 30 e i 45 seguiti da coloro che hanno più di 65 anni.

Per quanto riguarda le donne, poco più della metà vive nel Sottoceneri. Come nel caso degli uomini, sono soprattutto le donne lavoratrici a guardare TeleTicino e le donne di età compresa tra i 30 e i 45 anni. Singolare il fatto che nessuna ragazza con meno di 20 anni e nessuna donna con più di 65 anni è solita guardare TeleTicino.

62

Figura 15: Chi conosce e guarda TeleTicino per fascia di età

80%

70%

60%

50% donne 40% uomini 30%

20%

10%

0% 14‐20 21‐29 30‐45 46‐65 >65

4.2.2 Conoscenza di Radio 3iii e Radio Fiume Ticino Per quanto riguarda la conoscenza e il consumo di Radio 3iii emerge subito che poco meno della metà del campione preso in esame non conosce e non ascolta l’emittente privata ticinese. Più precisamente la maggior parte è di sesso femminile e risiede - come prevedibile - nel Sopraceneri. Se si scompongono tali dati in base alla professione si nota che sono soprattutto le lavoratrici donne e i pensionati uomini a non conoscere Radio 3iii.

63

Figura 16: Chi non conosce e non ascolta Radio 3iii per professione

70%

60%

50%

40% donne

30% uomini

20%

10%

0% studente lavoratore casalinga/pensionato

Per quanto riguarda le fasce di età, Radio 3iii è poco conosciuta tra le persone di età dai 30 ai 45 anni, seguita a pari merito dai giovani fra 14-20 anni e dagli individui fra i 46-65 anni e sopra i 65 anni, mentre è molto conosciuta nella fascia 21-29 anni che infatti risulta assente nel grafico 17.

Figura 17: Chi non conosce e non ascolta Radio 3iii per fascia di età

50% 45% 40% 35% 30% donne 25% uomini 20% 15% 10% 5% 0% 14‐20 30‐45 46‐65 >65

64

Se si scompongono i dati raccolti in merito a coloro che conoscono Radio 3iii ma non la ascoltano si osserva una equa distribuzione tra i due generi. Alcune differenze si notano per quanto riguarda la zona di abitazione. Infatti si hanno dei dati speculari; per quanto riguarda le donne, poco più della metà vive nel Sottoceneri contro quasi la metà degli uomini, mentre poco meno della metà delle donne vive nel Sopraceneri contro più della metà degli uomini. Prendendo ora in esame la variabile professione, sono soprattutto gli studenti a non ascoltare Radio 3iii, e in particolare le studentesse seguite da lavoratori uomini.

Figura 18: Chi conosce ma non ascolta Radio 3iii per professione

60%

50%

40% donne 30% uomini

20%

10%

0% studente lavoratore casalinga/pensionato

Per quanto riguarda, invece, l’età sono soprattutto gli individui tra i 30 e i 45 anni a non ascoltare Radio 3iii, seguiti dai ragazzi di 14-20 anni47 .

Infine, è stato possibile vedere più nei dettagli i profili di coloro che conoscono e ascoltano Radio 3iii. Poco più della metà è uomo. Di questi, due terzi vive nel Sottoceneri e nessun ascoltatore ha un’età superiore ai 45 anni – con un picco nella fascia fra i 21 e 29 anni (poco meno della metà): si ricordi che al momento della rilevazione Radio 3iii era ricevibile solo nell’area del Sottoceneri (cfr. capitolo

47 In particolare, sono le ragazze fra i 14 e i 20 anni (poco meno di un terzo) che conoscono ma non ascoltano Radio 3iii. 65

2.1). Inoltre, come dimostrato dai seguenti grafici 19 e 20, non ci sono rilevanze significative tra uomini e donne per quanto riguarda la fascia di età, mentre si rivelano asimmetrie in relazione alla professione.

Figura 19: Chi conosce e ascolta Radio 3iii per fasce di età

80%

70%

60%

50% donne 40% uomini 30%

20%

10%

0% 14‐20 30‐45 46‐65

In generale sono soprattutto gli studenti che ascoltano Radio 3iii (con una più spiccata componente maschile). Se da una parte non esistono lavoratrici che ascoltano Radio 3iii, dall’altra non si trovano pensionati soliti ascoltare questa emittente. Si conferma quindi che l’emittente è apprezzata da un pubblico giovane.

66

Figura 20: Chi conosce e ascolta Radio 3iii per professione

80%

70%

60%

50% donne 40% uomini 30%

20%

10%

0% studente lavoratore casalinga/pensionato

In riferimento all’ultima emittente locale considerata, Radio Fiume Ticino, per quanto riguarda la conoscenza e il consumo, si può innanzitutto affermare che poco meno della metà degli individui presi in esame non la conosce, dei quali quasi due terzi vive nel Sottoceneri: si ricordi che al momento della rilevazione l’emittente era diffusa sono nell’area del Sopraceneri, il che spiega la predominanza di individui che non conoscono Radio Fiume Ticino nel Sottoceneri. In riferimento alla professione si nota che sono soprattutto gli studenti a non conoscere l’emittente radiofonica, seguiti dai lavoratori e dai pensionati. In particolare sono le studentesse e i pensionati a non conoscere e a non essere fruitori di Radio Fiume Ticino.

67

Figura 21: Chi non conosce e non ascolta Radio Fiume Ticino per professione

70%

60%

50%

40% donne

30% uomini

20%

10%

0% studente lavoratore casalinga/pensionato

Per quanto riguarda, invece, l’età si rileva che sono soprattutto le donne tra i 14 e i 20 anni (l’esatta metà degli individui considerati) e gli uomini con più di 46 anni a non conoscere Radio Fiume Ticino.

Figura 22: Chi non conosce e non ascolta Radio Fiume Ticino per fascia di età

60%

50%

40% donne 30% uomini

20%

10%

0% 14‐20 21‐29 30‐45 46‐65 >65

68

Se si guarda ai dati di coloro che conoscono ma non ascoltano l’emittente radiofonica Radio Fiume Ticino (circa un terzo), poco più della metà è uomo e vive nel Sopraceneri. Se si scompongono i dati in base alle variabili professione ed età non si notano significative differenze fra i due sessi: in entrambi i casi sono soprattutto i lavoratori e gli individui di età compresa tra i 30 e i 40 anni a non ascoltare Radio Fiume Ticino. In questo gruppo non sono presenti casalinghe-pensionati e individui di età superiore ai 66 anni e individui sotto i 20 anni. Figura 23: Chi conosce ma non ascolta Radio Fiume Ticino per fasce di età

70%

60%

50%

40% donne

30% uomini

20%

10%

0% 21‐29 30‐45 46‐65

Figura 24: Chi conosce ma non ascolta Radio Fiume Ticino per professione

90% 80% 70% 60%

50% donne 40% uomini 30% 20% 10% 0% studente lavoratore

69

Infine, tra gli ascoltatori di Radio Fiume Ticino (circa un quarto), più della metà degli individui è di sesso maschile e vive nel Sopraceneri. Tra gli ascoltatori di Radio Fiume Ticino troviamo soprattutto gli studenti. Per quanto riguarda l’età sono le donne tra i 30 e i 45 anni (tre quarti) ad ascoltare l’emittente in esame, mentre gli uomini che l’ascoltano sono soprattutto tra i 14 e i 29 anni. Figura 25: Chi conosce e ascolta Radio Fiume Ticino per professione

60%

50%

40%

donne 30% uomini

20%

10%

0% studente lavoratore casalinga/pensionato

Figura 26: Chi conosce e ascolta Radio Fiume Ticino per fasce di età

80%

70%

60%

50% donne 40% uomini 30%

20%

10%

0% 14‐20 21‐29 30‐45 >65

70

4.3 Il consumo delle emittenti radiotelevisive private ticinesi Dopo aver raccolto i dati sul livello di conoscenza delle emittenti televisive private ticinesi, in questa parte si descrive il consumo di queste emittenti.

4.3.1 Il consumo di TeleTicino Ai fini dell’indagine si è ritenuto opportuno rilevare quante volte a settimana il telespettatore è solito guardare TeleTicino, in base al numero di programmi visti. Come illustrato nel grafico 27, poco più di un terzo delle persone afferma di vedere TeleTicino, di seguire da uno a tre programmi sull’emittente a settimana, quindi non tutti i giorni. Un consumo più assiduo e costante di TeleTicino è molto limitato.

Figura 27: Consumo TeleTicino

Per meglio comprendere il consumo di TeleTicino si ritiene necessario inserirlo all’interno del consumo delle altre emittenti televisive. Si registra, innanzitutto, che di tutte le emittenti prese in considerazione – i 3 canali televisivi ticinesi e i principali sei canali italiani nazionali48 – TeleTicino è seconda solo a Retequattro per quanto concerne il non consumo. Al contempo, insieme a TSI 1, Rai

48 Dai dati raccolti attraverso la lista dei media, si evidenzia che il consumo si concentra sui due principali gruppi italiani (RAI e Mediaset), i cui canali sono inseriti nel confronto. 71

Due e alle tre emittenti private italiane, su TeleTicino sono seguiti più di 12 programmi a settimana da circa l’8% de campione. Il canale maggiormente guardato risulta essere TSI 1: quasi la totalità del campione dichiara di guardare la prima rete e il consumo si estende su un numero ampio di programmi. Chi non vede TSI 1 non rientra nella categoria di consumatore abituale di televisione, e guarda un numero limitato di canali. Al contrario chi guarda abitualmente TeleTicino concentra la sua attenzione su un numero di programmi compreso tra 1 e 3 a settimana (cfr. figura 28). I telespettatori che guardano oltre (la metà di) 12 programmi su TeleTicino sono dei forti consumatori di televisione in generale; guardano infatti programmi su oltre 15 canali diversi (fra i quali si trovano sempre TSI 1 e 2, le reti RAI e le reti del Gruppo Mediaset) e con un’elevata frequenza.

Figura 28: Consumo televisivo, numero programmi visti.

Inoltre, si è osservata la correlazione tra il consumo di TeleTicino e la dieta televisiva dei telespettatori, ossia la corrispondenza tra la quantità di canali visti e il consumo di TeleTicino. Come dimostra la tabella 4 la visione di TeleTicino dipende dal numero di canali visti, che si rivelano essere una buona variabile esplicativa. Se si dividono gli intervistati in 5 gruppi in base al numero di canali televisivi consumati, vediamo che il consumo di TeleTicino cresce proporzionalmente alla varietà di canali visti.

72

Mentre se si cerca di spiegare l’intensità di consumo in base al numero dei canali visti, si verifica che questa sola variabile non è ovviamente esaustiva.

Tabella 4: Correlazione visione televisione e consumo TeleTicino Gruppo Visione TeleTicino 1 gruppo: 0-5 canali televisivi 10% 2 gruppo: 6-10 canali televisivi 50% 3 gruppo: 11-15 canali televisivi 70% 4 gruppo: 16-20 canali televisivi 75% 5 gruppo: oltre 20 canali televisivi 100%

4.3.2 Il consumo di Radio 3iii e Radio Fiume Ticino Per quanto riguarda il consumo radiofonico, e in particolare l’ascolto delle emittenti radiofoniche ticinesi, quattro quinti degli individui non ascolta l’emittente Radio 3iii e il restante la ascolta al massimo fino a due ore e mezza alla settimana.

Figura 29: Consumo di Radio 3iii

Se si confronta il consumo di Radio 3iii con il consumo delle altre emittenti ticinesi, ossia le tre emittenti di servizio pubblico (RSI) e Radio Fiume Ticino, si nota che Radio 3iii è l’emittente radiofonica meno ascoltata in assoluto (con più di tre quarti che non l’ascolta), seguita a poca 73 distanza da Radio Fiume Ticino (con poco più di tre quarti). L’emittente più ascoltata è invece Rete Uno con i due terzi degli intervistati che la seguono almeno un’ora alla settimana. Radio Deejay (ascoltata da un quarto degli individui) è l’unica emittente straniera che si inserisce fra le radio più seguite (le tre radio pubbliche svizzere italiane), mentre le due radio private ticinesi sono ascoltate da meno di un quinto degli intervistati.

Figura 30: Consumo radiofonico

Per quanto riguarda invece il consumo dettagliato di Radio Fiume Ticino si nota che tra coloro che ascoltano l’emittente, una minima parte l’ascolta per circa un’ora alla settimana, pochissimi fino a due ore e mezza e pochissimi per più di cinque ore.

74

Figura 31: Consumo di Radio Fiume Ticino

3% 3%

13%

Mai Fino a 1h Fino a 2h 30' Fino a 5h Più di 5h

82%

Dai focus group e dalla lista dei media è emerso anche un ascolto radiofonico “alternativo”: - talvolta il campione ascolta futureradio.ch, una web-radio ticinese dedicata a un pubblico molto giovane attiva dal 2007; - alcuni individui considerati dichiara di usufruire del servizio DAB digitalradio.ch - DAB è l’acronimo di Digital Audio Broadcasting, un sistema di radiodiffusione digitale - che offre l’ascolto di tutti i programmi della SRG SSR (fra i quali Rete Uno, Rete Due, e Rete Tre).

4.3.3 Il consumo incrociato Dopo aver presentato il consumo delle singole emittenti radiotelevisive private ticinesi, si è deciso di verificare il consumo incrociato di queste emittenti per cercare di evidenziare se gli utenti hanno una propensione marcata verso il consumo dei media locali privati. Ovviamente vista la diversa copertura geografica delle emittenti radiofoniche al momento dell’indagine, risulta più evidente il consumo di TeleTicino associato a una sola emittente radiofonica ticinese privata. Guardando al consumo incrociato dei telespettatori di TeleTicino, si riscontra che poco più della metà conosce Radio 3iii (e un terzo la ascolta) e due terzi conoscono Radio Fiume Ticino (e poco più di due terzi la ascoltano): in particolare solo una minima parte consuma tutti e tre i mezzi locali privati considerati.

75

Se si parte da coloro che dichiarano di ascoltare Radio 3iii, si sottolinea che quasi la totalità degli ascoltatori guarda TeleTicino (e tutti la conoscono), mentre poco meno della metà ascolta anche Radio Fiume Ticino . Il consumo incrociato evidenzia che quasi tutti gli ascoltatori di Radio Fiume Ticino sono anche fruitori di TeleTicino (e tutti la conoscono) e poco più di un terzo ascolta anche Radio 3iii (e la metà la conosce).

Guardando, invece, solo al consumo radiofonico, è possibile osservare che in generale all’aumentare del numero di emittenti radiofoniche, aumenta anche il consumo delle due radio private ticinesi, come evidenziato dalla tabella 5.

Tabella 5: Correlazione ascolto radio e consumo radio ticinesi Gruppo Radio 3iii Radio Fiume Ticino 1 gruppo: 0 radio 0% 0% 2 gruppo: 1-2 radio 11% 11% 3 gruppo: 3-4 radio 15% 23% 4 gruppo: 5-6 radio 50% 50%

4.4 I motivi del consumo delle emittenti radiotelevisive private ticinesi Delineato il consumo delle emittenti private radiotelevisive ticinesi, della stampa e di internet al fine di meglio definire il profilo del pubblico di TeleTicino, Radio 3iii e Radio Fiume Ticino, si analizzano le motivazioni e i meccanismi di scelta che portano al loro consumo. Informazioni queste che sono emerse in particolar modo dai focus group. Dopo aver mappato il consumo mediatico e in particolare, il consumo televisivo e radiofonico, si è voluto - tramite i focus group - capire perché gli individui intervistati guardano/ascoltano o non guardano/non ascoltano le emittenti radiotelevisive private ticinesi. Attraverso una serie di attività proposte durante i focus group (cfr. 3.2.2.) si è osservato come le emittenti radiotelevisive private ticinesi sono percepite e considerate dal pubblico preso in esame. All’inizio di ogni incontro si è chiesto ai partecipanti di elencare tutte le reti televisive disponibili sul suolo svizzero, a prescindere dal consumo o meno di quella rete. Per quanto riguarda TeleTicino è stata citata nei primi 3 posti solo in due occasioni: al secondo posto nel focus group che riuniva casalinghe e pensionati, il target di riferimento e i principali consumatori di TeleTicino, e al terzo posto 76 in quello che raccoglieva i lavoratori dell’Università della Svizzera italiana. La medesima richiesta è stata fatta anche per le emittenti radiofoniche. Anche questa domanda ha messo in evidenza il fatto che Radio 3iii è più “vicina” al pubblico giovane rispetto alla concorrente Radio Fiume Ticino. Si consideri, infatti, che gli studenti fra i 14 e i 20 anni hanno citato per seconda Radio 3iii, mentre Radio Fiume Ticino è stata la decima radio elencata. Uguale comportamento per gli studenti universitari: Radio 3iii è la prima radio elencata e Radio Fiume Ticino appare solo all’ottavo posto. Al contrario nel focus dedicato a casalinghe e pensionati la prima radio elencata è stata Radio Fiume Ticino, seguita da Radio 3iii.

Tabella 6: Posizione emittenti private Focus Group TeleTicino Radio 3iii Radio Fiume Ticino Lavoratori Biblioteca Undicesima Ottava Settima Studenti Universitari Settima Prima Ottava Lavoratori usi Terza Ottava Nona Studenti Scuola Superiore Sedicesima Seconda Decima Casalinghe-pensionati Secondo Seconda Prima

4.4.1 Le motivazioni alla base del consumo di TeleTicino

Dalle informazioni raccolte in merito a cosa pensano gli intervistati a proposito di TeleTicino e perché guardano o non guardano l’emittente, è possibile individuare 6 aree tematiche principali:

1. percezione dell’emittente; 2. contenuti dell’emittente; 3. confronto con TSI; 4. motivi di consumo; 5. rapporto televisione-internet; 6. posizionamento dell’emittente.

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1. Percezione dell’emittente Iniziando a illustrare come viene percepita TeleTicino49 dagli individui presi in esame, gli aggettivi più ricorrenti sono “locale”, “regionale”, “Canton Ticino”, “provinciale” dimostrando una forte connotazione con il territorio, e questo, indipendentemente dall’età, dal sesso, dalla professione degli individui. Infatti, dai focus group emerge quanto segue: “TeleTicino per me è il Ticino” (lavoratrice, anni 30, Sottoceneri) “…è sulle cronache ticinesi..perché dà più notizie del luogo, del Ticino, anziché estere. Non ho mai sentito parlare di cose che riguardano l’estero” (lavoratore, anni 46, Sottoceneri). “è un’emittente locale…un’emittente locale che ha un respiro cantonale…” (lavoratrice, 43 anni, Sopraceneri). “è provinciale, perché parlano solo del Ticino…” (studentessa, 19 anni, Sottoceneri). “Forse le persone del Ticino guardano più TeleTicino, perché è una cosa locale, io non penso che una persona di Zurigo vada a vedere TeleTicno” (studentessa del Sottoceneri di 26 anni) “è molto più locale della TSI che parla di cose generali, internazionali..” (studente, 19 anni, Sopraceneri). “gli argomenti, che piacciano o no, sono sicuramente a livello regionale. E’ molto legata al cantone, ma è giusto che sia così altrimenti non si chiamava TeleTicino” (studente, 26 ani, Sottoceneri).

Significativo il fatto che anche la dizione dei conduttori e dei giornalisti delle trasmissioni vengono spesso associate a una realtà locale. Ad esempio, una studentessa del Sopraceneri di 25 anni ha detto che TeleTicino è riconoscibile “per la genuinità delle persone e per gli accenti…”

Invece, si è notato che a differenza della provenienza (Sottoceneri e Sopraceneri) il legame con il territorio è percepito in modo diverso. Nel senso che in entrambi i casi, come dimostrato poco sopra, TeleTicino viene vista, percepita come locale, cantonale, ma è opportuno sottolineare che per coloro che abitano e/o provengono dal Sopraceneri, all’emittente televisiva viene attribuita una denotazione non solo locale, ma propria del Sottoceneri: “è molto luganese, del mendrisiotto” (lavoratrice, 40 anni, Sopraceneri).

Anche rispetto alle emittenti televisive italiane, sia private che pubbliche, TeleTicino viene spesso preferita, scelta dai propri telespettatori, non solo perché presenta tematiche più vicini alla loro realtà,

49 Per registrare tale aspetto si è ricorso al gioco delle associazioni (cfr. 3.2.2).

78 al loro contesto sociale, ma anche per l’orario in cui le trasmissioni vengono mandate in onda. Esemplare quanto riportato da un pensionato del Sopraceneri “Matrioska si può paragonare a Porta a Porta (nda. trasmesso su Rai Uno) ma preferisco il primo perché inizia e finisce prima senza troppe pubblicità”. Riallacciandosi a quanto affermato da questo pensionato la presenza della pubblicità nella programmazione di TeleTicino non è vista un fattore così di disturbo come è invece per TSI e per le emittenti italiane. Ad esempio, “Non è così tanta la pubblicità a Teleticino” (casalinga del Sottoceneri di 60 anni), e ancora “è completamente di spirito locale … le pubblicità sembrano bellissime e non ti pesano”, mentre per quanto riguarda ad esempio Canale 5 viene detto che “ce n’è troppa, basti pensare che un film anziché durare 90 minuti dura molto di più” (lavoratrice del Sottoceneri di 30 anni).

2. Contenuti dell’emittente Passando ora ai contenuti trattati, ai generi maggiormente seguiti, i telespettatori annoverano i seguenti concetti: “dibattito”, “informazione”, “politica”. I motivi, quindi, per i quali il campione preso in esame guarda TeleTicino è il suo forte legame con il Ticino riscontrabile anche nei generi trattati. I dibattiti, l’informazione e le trasmissioni di politica hanno sempre una forte connotazione locale. Non si parla – se non raramente – di politica internazionale, di questioni di attualità internazionale, ed è più che altro legata alla “tradizione ticinese”. “TeleTicino essendo più legata al territorio anche quando presenta dei dibattiti il tema è di attualità locale, ma europea e internazionale” (lavoratore, 30 anni, Sottoceneri). Il localismo di TeleTicino è riscontrabile anche – come sostiene una studentessa di 18 anni del Sopraceneri – dall’attenzione verso il calcio giovanile ticinese (Ticino Sport, nda) e verso l’hockey che sono trasmessi sulla rete. Da notare che quando è stato chiesto al campione preso in esame di dire cosa veniva loro immediatamente in mente quando pensavano a TeleTicino, molti intervistati hanno risposto il nome di chi conduceva un determinato programma (Marco Bazzi, Prisca e Mauro Antonini), o il nome del proprietario Filippo Lombardi, oppure i programmi stessi trasmessi come Zoom Bellezza, Fuori gioco, Il ponte. Questo si è verificato soprattutto coi giovani.

È interessante notare che anche coloro che non sono soliti guardare TeleTicino hanno associato alcuni aggettivi annoverati da coloro che la guardano. Infatti, spesso gli intervistati hanno affermato di non guardare TeleTicino perché troppo locale, incentrata sulla realtà ticinese, senza dare ampio respiro alla 79 realtà svizzera e internazionale. Inoltre, è un’emittente noiosa, poca innovatrice, e con poche risorse a disposizione che sono riscontrabili nel livello di qualità delle trasmissioni. Ad esempio, in riferimento alla qualità, un lavoratore di 40 anni del Sottoceneri, ha affermato che TeleTicino è una emittente “casereccia per la qualità, per i contenuti, per l’aspetto estetico”. Secondo uno studente del Sottoceneri di 27 anni: “una cosa è se ha la grafica poco costosa, un’altra se il contenuto non è di qualità. Niente toglie che il contenuto sia poco interessante”.

3. Confronto con TSI TeleTicino viene spesso classificata, definita in rapporto a TSI. Il parere nei confronti di TeleTicino è molto spesso espresso in termini di paragone con TSI. Ad esempio, un pensionato di 67 anni del Sopraceneri afferma che, “TeleTicino è più profondo [..] segue l’evoluzione e la discussione di un problema” e una casalinga di 60 anni, sempre in merito a TeleTicino afferma “è dinamica e cerca sempre di scoprire qualcosa di nuovo”. Come anche un pensionato di 78 anni dichiara che “TeleTicino rispetto a TSI mi piace personalmente molto di più perché è più sincera”. E ancora “TeleTicino è più dinamica, TSI è troppo superficiale” E ancora, uno studente di 27 anni del Sottoceneri afferma, mentre nel focus group si sta discutendo di TeleTicino, che “se si mette TeleTicino a fianco di TSI dal punto di vista dell’informazione a me sembra molto più informativa la TSI, perché prende l’informazione e la dà indipendentemente se prende o no posizione, ma butta la notizia lì con un bel palcoscenico, eccetera. Mentre TeleTicino mi sembra che vada più alla scoperta delle cose che anche dal punto di vista educativo ci prova a differenza di TSI […]. TeleTicino non si ferma al fatto dei limiti economici. In merito invece alle risorse a disposizione, un pensionato di 67 anni del Sopraceneri afferma che TeleTicino “spende poco rispetto alla TSI e fanno molto bene, sono dinamici e in tempo reale. Secondo me in rapporto a quello che spendono è buona televisione”.

Ne consegue che gli stessi aggettivi possono essere considerati come dei pregi e al contempo dei difetti che incidono fortemente sulla scelta dei telespettatori. Ad esempio, un pensionato di 78 anni afferma di guardare TeleTicino perché “…essendo più piccola, forse, le persone che vi lavorano sono meno numerose e per questo fanno passare più facilmente un messaggio. La Televisione della Svizzera italiana, invece, è un ente più grande e che forse è un po’ come gli uffici grandi che sono meno dinamici e cha hanno più difficoltà a muoversi. [..]. TeleTicino, rispetto a TSI, è più immediato, non so quando c’era una votazione, un problema vedi di più lì approfondito. Tanto è vero che un perdente ad una votazione a TeleTicino non si presenta più”, mentre una studentessa di 17 anni dice che TeleTicino non è tra le reti che guarda, proprio perché “è troppo locale e 80 noiosa, è una televisione piccola“. E ancora per una studentessa di 22 anni del Sottoceneri l’emittente è “noiosa, quando parla di politica e spesso mi capita di girare …” e “poco originale” , mentre al contempo per uno studente del Sottoceneri di 27 anni è “molto interessante, perché fa degli speciali che riguardano la regione (nuovamente si sottolinea il contesto locale, regionale della programmazione, nda).

Proprio da queste frasi riportate si evince che gli individui considerati sono consapevoli che TeleTicino è più piccola e con risorse finanziarie limitate rispetto a TSI, ma al contempo l’emittente è capace di offrire programmi di qualità, e di trattare gli stessi temi in maniera talvolta superiore. Ad esempio, secondo una lavoratrice del Sopraceneri di 40 anni “i dibattiti di TeleTicino sono più approfonditi rispetto al quotidiano della TSI, ossia le notizie locali. Ogni tanto li fanno meglio loro rispetto a Il quotidiano”. E ancora, come afferma un pensionato di 62 anni del Sopraceneri “Sì, ma l’altra (TSI 1) è come un carro armato rispetto ad un coltello militare… però il coltello militare incide di più del carro armato!”. Solitamente i giovani intervistati ritengono che TeleTicino sia orientata a un pubblico di una certa età; ad esempio una studentessa del Sottoceneri di 19 anni afferma che “TeleTicino non pensa molto ai giovani”.

Poiché - come si è visto - la diretta concorrente di TeleTicino è TSI 1 si propongono qui di seguito i principali concetti, aggettivi che vengono associati all’emittente televisiva pubblica della Svizzera italiana. Nella maggior parte dei casi l’emittente pubblica è “la televisione” per antonomasia, è “istituzionale”, è “la Svizzera”, è “sì locale ma non solo”. In questo caso, come per TeleTicino, c’è una forte connotazione con il territorio, ma a livello federale. Ad esempio, un pensionato di 67 anni del Sopraceneri, mentre sta parlando di TeleTicino e di un conduttore che conosce che lavora a TeleTicino, afferma che “sicuramente come lo conosco io non andrebbe a lavorare alla televisione (usata in riferimento a TSI, ndr) perché lui vuole proporre….” Una lavoratrice del Sopraceneri di 43 anni afferma ancora che la TSI 1 è “la televisione di casa. Era di mia madre, è di mia cognata…” Inoltre, è importante sottolineare che viene percepita come la rete del proprio Paese, la principale fonte di informazione. Per quanto riguarda le trasmissioni più seguite al primo posto c’è l’informazione (il telegiornale e non il quotidiano) seguita subito dopo dai film. Questo è valido soprattutto per i lavoratori – indipendentemente dalla variabile sesso e zona di residenza – e i 81 casalinghi/pensionati. Per i giovani, e in alcuni casi anche per le altre categorie, invece, la TSI viene vista come la rete dei film, come fonte di intrattenimento. Ad esempio, per una studentessa di 25 anni del Sottoceneri la prima cosa che le viene in mente con TSI 1 è “film in prima TV” e per uno studente del Sopraceneri di 19 anni, invece, sono “i giochi” e per un lavoratore del Sottoceneri di anni 46 anni la stessa informazione viene trattata in maniera un po’ ludica. Questi afferma che “secondo me, globalmente, ha questo tipo di struttura. Anche la cultura è di intrattenimento”. Inoltre, in linea con quanto emerso per TeleTicino, anche per la TSI in molti casi la prima associazione che veniva fatta dai partecipanti dei focus è stata, anche se in misura minore, quella coi volti dell’emittente: Matteo Pelli, Michele Fazioli e Bigio Biagi. È interessante notare, dopo aver messo a confronto TeleTicino e TSI, che in molti casi queste due emittenti sono considerate concorrenti soltanto in riferimento all’informazione e in particolare all’informazione regionale: “…secondo me sembra che TeleTicino e TSI si fanno una concorrenza molto forte sull’informazione, le notizie regionali”, afferma un lavoratore del Sottoceneri di anni 40. Inoltre, TSI viene spesso criticata – in maniera più marcata rispetto a TeleTicino – per essere faziosa e di parte. In aggiunta a quanto già detto su questo tema, si riporta che una lavoratrice del Sopraceneri di anni 43 anni associa subito l’informazione con “i Fazioli”, ma non solo perché sempre presenti e numerosi, ma perché parafrasando quanto da lei affermato presentano le notizie in un determinato modo consono al loro pensiero. Un pensionato del Sopraceneri di anni 79 dichiara che “..su certi programmi ci si accorge più che è schierata la televisione uno e specialmente la radio…” e ancora secondo uno studente del Sopraceneri di anni 18 “TSI è un po’ di sinistra …Si è visto anche ai dibattiti sulle votazioni”.

4. Motivi di consumo Per quanto riguarda i motivi che sottostanno al consumo di TeleTicino è interessante osservare che, innanzitutto, coloro che vedono TeleTicino sono soliti guardare l’emittente per essere informati e specialmente per essere informati sull’attualità locale. Questo è valido indipendentemente dal genere degli individui considerati e dal luogo di residenza. Da ricordare, però, che sono soprattutto i lavoratori e le casalinghe/pensionate a guardare TeleTicino.

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Nessuno, invece, afferma di guardare TeleTicino per divertirsi, per svagarsi. Ne consegue che l’emittente televisiva è fortemente connotata come fonte di informazione e non di intrattenimento50. La maggior parte di coloro, invece, che non è telespettatore di TeleTicino afferma di non esserlo perché preferisce un’altra rete (solitamente viene annoverata TSI 1), perché la programmazione è piuttosto noiosa o perché non la riceve per motivi tecnici. Coloro che non guardano TeleTicino perché non la ricevono sono tutti del Sopraceneri, mentre le motivazioni apportate dagli altri non telespettatori non dipendono né dal sesso, né dalla professione e né dall’età degli individui. Altri motivi – menzionati però soltanto in minima parte dal campione – che spingono gli individui a non guardare TeleTicino sono la faziosità e l’ossequio verso i potenti. TeleTicino viene più volte associato al suo proprietario impegnato anche in politica, ma raramente è emerso che questo aspetto influenzi la linea editoriale dell’emittente. Un lavoratore del Sopraceneri di 50 anni dice che “è faziosa, proprio per l’associazione con il suo proprietario”.

5. Rapporto televisione-internet Un ultimo aspetto rilevato dai diari e durante i focus group è il rapporto fra televisione e internet in relazione all’utilizzo dei siti web delle emittenti televisive: a fini informativi si cita la consultazione di siti come rtsi.ch e ticinonews.ch (da quale è possibile vedere i programmi di TeleTicino in streaming) oltre ad altri siti svizzeri (ticinonline.ch o ticino.com). La conoscenza della piattaforma di TeleTicino è ancora limitata, infatti, quando si è stimolato il confronto sul tema, il sito citato è sempre quello della TSI, sottolineando due servizi: la visione di trasmissioni già andate in onda, e il consumo on-demand che permette cioè di fruire i programmi televisivi in base ai propri tempi, gusti ed esigenze. “la nuova piattaforma della TSI sia fatta molto bene. Si può andare nell’archivio a cercare trasmissioni passate”. (lavoratrice, 30 anni, Sopraceneri) “Il Quotidiano (ndr, trasmissione di TSI 1) lo guardo solo attraverso l’internet,… scorro le notizie e guardo quelle due tre che mi interessano veramente” (lavoratore, 39 anni, Sopraceneri). In generale i diari compilati dalle persone sotto i 45 anni hanno evidenziato un uso di internet e dei siti delle emittenti televisive, mentre se si scende sotto i 30 anni si evidenzia anche il consumo di internet Television (Zatoo.com,

50 A riscontro di questo, il palinsesto di TeleTicino risulta sicuramente sbilanciato verso programmi di informazione, approfondimento. Il limitato budget non permette l’acquisto dei diritti televisivi di film. Il palinsesto prevede solo delle telenovele (Cuore selvaggio, Libera di Amare..), che una studentessa di 17 anni del Sopraceneri sottolinea però “essere vecchie”. 83

ICTV.it ...). L’interattività e la comunicazione secondo gli intervistati si esprime anche attraverso l’uso delle e-mail, utilizzate per esprimere il proprio giudizio, positivo o negativo, rispetto alla trasmissione e/o al conduttore, per commentare o per votare/partecipare direttamente alla trasmissione – in questo caso sono utilizzati anche gli sms. Una lavoratrice, di 43 anni del Sopraceneri, a proposito di interattività attraverso sms, racconta” io l’ho fatto una volta a Tele Ticino, c’era Il lupo e l’agnello51 per sostenere un amico..”.

7. Posizionamento dell’emittente Se si volesse sintetizzare l’offerta della quale dispone la popolazione ticinese, in base ai giudizi, commenti, gusti rivelati dal campione, si può definire la seguente mappa di posizionamento che posiziona appunto le principali emittenti commentate dai soggetti partecipanti lungo due variabili: l’avere un orientamento locale/internazionale e il proporre dei programmi attraenti.

Figura 32: Mappa posizionamento

Internazionale

Poco attraente Molto attraente

locale

51 Nell’ambito di Ticino News ogni lunedì è presentato Il lupo e l’agnello della settimana: due personaggi sono messi a confronto e i telespettatori hanno la possibilità di esprimere la propria preferenza votandoli tramite sms. Il risultato della votazione è comunicato il venerdì all’interno del telegiornale. 84

4.4.2 Le motivazioni alla base del consumo di Radio 3iii e Radio Fiume Ticino Che cosa pensano, invece, gli individui presi in esame a proposito delle emittenti radiofoniche private ticinesi, ossia Radio 3iii e Radio Fiume Ticino? Anche in questo caso è possibile raggruppare le diverse opinioni, giudizi e commenti nelle seguenti aree tematiche: 1. percezione delle emittenti; 2. motivi di consumo; 3. ruolo degli speaker; 4. rapporto radio – internet 5. posizionamento delle emittenti.

1. Percezione delle emittenti Per quanto riguarda la percezione di Radio 3iii, una delle più frequenti associazioni che sono state rilevate riguarda la sua localizzazione. Questa emittente, infatti, viene spesso associata alla realtà locale, non solo in riferimento alla sua sede, ma anche ai temi trattati nei programmi non musicali e alla pubblicità trasmessa. Molti – indipendentemente dal genere, l’età e la professione – hanno specificato che Radio 3iii equivale a Mendrisio52, proprio per la sua sede. “Mi ricorda Mendrisio legata alla mia infanzia” (lavoratore di 40 anni del Sorpaceneri). Spesso Radio 3iii, come è stato già detto, viene associata anche ai giovani. Ad esempio una casalinga di 60 anni del Sottoceneri sostiene che sia “quella per i giovani”. In riferimento, invece, a Radio Fiume Ticino, è subito emersa una associazione, anche in questo caso, con la realtà locale, sottolineando non più Mendrisio come sede della radio, ma Bellinzona53. In non pochi casi è venuta in mente la frequenza 90.6. Ad esempio, una lavoratrice del Sottoceneri di 30 anni ha associato immediatamente a Radio Fiume Ticino quanto segue: “90.6, si chiamava così prima, quando ero giovane”, e ancora “Bellinzona, perché era fisicamente lì. Era la radio del bellinzonese”. Alcuni giovani studenti, invece, hanno associato Radio Fiume Ticino a quando frequentavano le scuole medie. Ad esempio, uno studente del Sopraceneri di 19 anni dice che “la associo alla scuola perché c’è stato un periodo quando eravamo alle medie o alle elementari che continuavamo a bombardarci con queste informazioni

52 Radio 3iii si è spostata a Melide nel maggio 2007. 53 Oggi la sede di Radio Fiume Ticino è a Locarno. 85 su Radio Fiume Ticino e venivano spesso anche a scuola….” oppure l’hanno associato allo sport “alle cronache di hockey” (studente del Sopraceneri 18 anni). Interessante notare anche che Radio 3iii è spesso ricordata per la sigla e per essere ascoltata nei grandi magazzini. Ad esempio, “mi capita molto spesso nei negozi di sentire Radio 3iii, mi accompagna mentre faccio shopping”, anche se in questo caso si tratta di un ascolto passivo.

2. Motivi di consumo Per quanto concerne i motivi che sottostanno al consumo delle emittenti radiofoniche private ticinesi è stato rilevato che sono considerate in chiave di divertimento e non come fonte di informazione. I radioascoltatori di Radio 3iii e di Radio Fiume Ticino sono soliti ascoltare la programmazione musicale per svagarsi, per divertirsi, per avere compagnia. Una parte non significativa del campione dichiara, invece, di ascoltare queste emittenti per essere informato. Anche in questo caso non vi è una distinzione in relazione alle variabili sesso ed età, ma ovviamente – come già dimostrato in precedenza – il consumo delle emittenti radiofoniche è strettamente collegato alla zona di residenza. Coloro, invece, che dichiarano di non ascoltare Radio 3iii e Radio Fiume Ticino, adducono il non consumo a motivi di non conoscenza e/o di non ricezione (da tenere presente sempre la variabile zona di residenza), oppure sostengono di non ascoltare queste emittenti perché ascoltano un’altra rete. Nella maggior parte dei casi le reti più ascoltate risultano essere Rete 3, Rete 1, Rete 2, Radio Rai Uno, l’emittente radiofonica pubblica italiana e alcune radio private italiane, come Radio Deejay e RTO. È opportuno sottolineare che soprattutto per il consumo radiofonico la fidelizzazione a una rete è alta. Solitamente, la dieta radiofonica di un individuo è poco varia, diversificata. Singolare il fatto che non ci siano differenze significative a livello di motivazione tra l’ascolto e il non ascolto di Radio 3iii e l’ascolto e il non ascolto di Radio Fiume Ticino. È importante, però, ricordare che sono poche le persone intervistate che ascoltano le emittenti private ticinesi e le persone che non le consumano, dimostrano di non essere disposte e/o interessate ad ascoltarle. Ad esempio, una lavoratrice di 43 anni del Sopraceneri dice che “queste radio private ticinesi non penso che le ascolterò proprio e, quindi, non mi interessano neanche che tipo di trasmissioni facciano” e ancora una lavoratrice di 30 del Sottoceneri afferma che “le radio locali non possono concorrere con la radio nazionale e neanche con quelle italiane ….no, non le aggiungerei tra le radio da ascoltare”. 86

Se si volesse evidenziare la diversa percezione delle radio private ticinesi da parte degli individui selezionati è interessante sottolineare che fra i motivi del non consumo di Radio Fiume Ticino da parte dei ragazzi di 14-20 anni è stato indicato il “non essere per un pubblico giovane”, motivazione mai addotta per Radio 3iii. Si noti che anche quando durante i focus group si è chiesto di elencare le emittenti radiofoniche (si veda la tabella 6) – attività descritta in dettaglio nel precedente paragrafo - che venivano in mente, Radio 3iii è stata nominata fra le prime dagli studenti fra 14-20 anni e dagli studenti universitari, al contrario Radio Fiume Ticino è stata nominata per prima solo dal gruppo delle casalinghe-pensionati. A questo proposito una lavoratrice di 43 anni del Sopraceneri afferma “…le radio private le associo più a un pubblico giovane, a un pubblico che ha anche voglia di partecipare a cose un po’ più leggere...”. E ancora, una studentessa del Sottoceneri di anni 25 dice che Radio 3iii è “giovanile”. Un ulteriore aspetto importante da considerare in merito al consumo radiofonico è che spesso, specialmente i giovani, sono soliti scegliere e quindi ascoltare una radio perché anche i propri amici la ascoltano o perché c’è qualcuno di conosciuto che vi lavora. Ad esempio, una studentessa del Sottoceneri di anni 25 afferma che “conosco Radio Fiume Ticino, perché una mia amica ci ha lavorato, solo in questo modo ne sono venuta a conoscenza”. E ancora “per me più che voce è più…cosa ascoltano gli altri, perché se tutti ascoltano una certa radio uno non va ad ascoltare un’altra radio che gli amici non la ascoltano” (studente del Sopraceneri di 19 anni). Il consumo radiofonico risulta quindi essere molto legato al gruppo di appartenenza.

3. Ruolo degli speaker Un altro tema toccato da tutti i focus group in relazione al consumo radiofonico è il timbro e la voce dello speaker che sembra avere un forte peso sul ritmo e lo stile della trasmissione e di conseguenza sulla scelta della radio. In occasione dei focus group si sono fatti ascoltare degli stralci di programmi delle radio (cfr.3.2.2), gli intervistati hanno spesso commentato attraverso giudizi sulla voce dello speaker: a seconda dell’apprezzamento o meno, si è definita la voce calma, piacevole, professionale o al contrario sgradevole, troppo impostata. Questo a prescindere dal fatto che si trattasse di una voce femminile o maschile, come sottolinea una casalinga del Sottoceneri di 60 anni “non perché è una voce femminile, ma per il timbro di voce!” E ancora in merito a Radio Fiume Ticino uno studente del Sopraceneri dice che “conosco le persone e le voci”, ribadendo come questi aspetti siano motivi di fidelizzazione del suo consumo.

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4. Rapporto radio-internet Un ulteriore tema molto interessante che è emerso dai diversi focus group è il rapporto tra la radio e internet e l’interattività che viene a crearsi tra gli speaker di un programma radiofonico e i radioascoltatori. Negli individui sotto i 30 anni è diffuso l’uso degli sms per richiedere una specifica canzone, per salutare, per partecipare a concorsi a premi (ingressi per il cinema), o anche per dare il proprio giudizio. Ad esempio, una studentessa di 25 anni del Sottoceneri ha scritto a un programma di Radio 3iii sulla musica emergente: questo programma lanciato poco tempo fa dava spazio agli emergenti che si sfidano uno contro l’altro e poi è il pubblico a decidere chi è la preferita chi vincerà. E ancora uno studente di 19 anni del Sopraceneri apprezza il fatto che “Interagisci con la trasmissione!” . Il contatto con le radio avviene anche attraverso l’uso delle email, che però sono considerate meno dirette e impulsive di un sms.

Si riscontra anche un buon consenso rispetto all’esistenza di siti web correlati alla radio come strumento di supporto o archivio che permette un consumo on-demand. Il consumatore assume cioè un ruolo attivo e trova in internet una nuova forma di consumo, soprattutto per la radio (RTO, Futureradio.ch,…). Sul luogo di lavoro si diffonde l’ascolto della radio via internet, come mezzo di sottofondo, ma anche a casa la radio via internet sostituisce il tradizionale strumento ancora una volta negli individui sotto i 30 anni: “molte radio fanno il podcast così se ti interessa il programma poi lo scarichi, questo potrebbe essere una cosa positiva per i programmi” (lavoratore, 26 anni, Sottoceneri). “Io in particolare modo devo ringraziare internet, ultimamente mi sono appassionata alla radio di più rispetto a un anno fa….Perché prima mi capitava di ascoltarla solo in macchina, invece adesso grazie ad internet mi piace la compagnia che mi può fare, ma soprattutto in certi momenti quando ad esempio sono occupata magari in casa in attività che richiedono la vista da qualche altra parte …” (studentessa, 25 anni, Sottoceneri).

Dai differenti focus group è emerso inoltre che TeleTicino e Radio 3iii fanno parte di una stessa impresa, di uno stesso editore. Ad esempio, “Radio 3iii ha lo stesso simbolo di TeleTicino e di TicinoNews” (lavoratore di 40 anni del Sopraceneri) e ancora “pensavo che TeleTicino fosse legata a Radio 3iii” (lavoratrice di 40 anni del Sopraceneri).

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5. Posizionamento delle emittenti Infine, in relazione a quanto emerso dalle diverse attività in cui sono stati impegnati i partecipanti alla ricerca, è possibile descrivere un posizionamento relativo delle emittenti radiofoniche svizzere in base a 3 criteri, che sono stati i più citati dagli individui del campione: l’essere considerata una radio a forte connotazione locale, l’essere fonte di informazione o di intrattenimento (dati i programmi ascoltati) e, infine, l’essere orientata verso un pubblico giovane.

Figura 33: Le radio della Svizzera italiana a confronto

Radio Fiume Ticino 10 8 6 4 Rete Tre Radio 3 iii 2 0

Rete Due Rete Uno

locale informazione giovane

Come si vede dal grafico, il posizionamento più simile a quello delle emittenti radiofoniche private ticinesi è quello dell’emittente Rete Tre; al contrario non rappresenta un competitor delle emittenti private Rete Due, il cui target non è giovane e i servizi offerti sono distanti dal punto di vista contenutistico. Una differenza di particolare nota è la forte percezione locale nei confronti delle emittenti private, mentre le tre reti pubbliche sono maggiormente considerate di respiro più ampio e di conseguenza sono ritenute anche le fonti di informazione privilegiate.

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4.5 Conclusioni Per concludere è interessante delineare con maggiore precisione perché il pubblico considerato è solito vedere e ascoltare in particolare la programmazione di TeleTicino, Radio 3iii e Radio Fiume Ticino e al contempo è interessante definire il profilo del telespettatore e radioascoltatore tipo.

TeleTicino viene vista solamente per essere informati e non per essere intrattenuti: questo dipende ovviamente dal palinsesto della rete che per i tre quarti è dedicato a programmi di informazione. Invece, gli intervistati sono soliti guardare le emittenti private non ticinesi (le italiane in primis) principalmente per intrattenimento e non per essere informati. L’informazione deve – a loro avviso – essere anche locale, come nel caso di TeleTicino e di TSI. Inoltre, si può notare che non tutti gli individui che hanno dichiarato di guardare TeleTicino, hanno effettivamente guardato la rete nella settimana osservata, rivelandone un consumo non continuo. Se si vuole collocare temporalmente il consumo di TeleTicino, si osserva che tale emittente è guardata soprattutto in orari serali (dalle 19.00 alle 19.30, dalle 21 alle 22.30; e dalle 22.30 alle 23), e nel dettaglio vengono visti programmi di informazione sulla realtà e attualità locale (Matrioska e il Ponte) e su temi di economia e finanza (Future). Ne consegue che l’utente di TeleTicino è una persona di lingua madre italiana, che ha un’età superiore ai 45 anni e il cui consumo televisivo è molto diversificato - guarda diversi canali (in media 13), e vede anche TSI 1 e 2 oltre a Rai Uno e Canale 5. La presente ricerca, in linea con alcune precedenti ricerche che hanno analizzato il consumo televisivo in Ticino (cfr. 2.2.3) osserva che a distanza di anni TSI 1 si conferma la rete preferita dai telespettatori ticinesi. In particolare, questo lavoro e quello svolto da Eurisko (2005) permettono un confronto più attento in quanto i dati sono rilevati per singolo canale; si evince che TeleTicino ha mantenuto la sua posizione relativa in termini di consumo quotidiano: si colloca davanti a Rai Tre, Retequattro, Rai Due e TSI 2 (che, in termini di consumo “tutti i giorni” si conferma la meno scelta). Un altro fattore che è rimasto invariato è il consumo saltuario di programmi su TeleTicino: gli individui presi in esame in questa ricerca si concentrano sul consumo di 1-3 programmi alla settimana, mentre Eurisko parla di un 24% che vede la rete un giorno a settimana e di un 35% che la

90 segue due/tre giorni a settimana. Si potrebbe dire che la frequenza del consumo da parte degli utenti di TeleTicino non si è sostanzialmente modificata nel tempo. Analogamente anche Müller e Wyss (2005) registrano il successo di TSI 1 e un posizionamento relativo basso di TeleTicino. Vi è una forte differenza in merito al consumo di TeleTicino che appare concentrato su una forte fidelizzazione al canale, con cadenza quotidiana.

Il consumo radiofonico, come emerso dai focus group (cfr.3.2.2), avviene essenzialmente per motivi di intrattenimento, infatti le trasmissioni più seguite sono quelle musicali. Guardando alle emittenti private ticinesi, si osserva una differenza in termini di fascia oraria di ascolto: se Radio Fiume Ticino è ascoltata in generale durante tutto l’arco della giornata e solo chi ascolta l’emittente saltuariamente concentra il suo consumo durante la pausa pranzo, gli ascoltatori di Radio 3iii si concentrano soprattutto durante il pranzo (11.30-13.00). Se il consumo televisivo è associato a una specifica trasmissione, che viene ricordata e citata dai telespettatori, il consumo radiofonico è classificato dagli ascoltatori in base alla tipologia di trasmissione (prevalentemente musicale, intrattenimento, rubriche, radiogiornale) e solo in rari casi in base al nome del programma ascoltato. Per quanto riguarda l’utente tipo delle emittenti private radiofoniche ticinesi, si ribadisce che l’ascoltatore di Radio 3iii è piuttosto giovane che ascolta l’emittente soprattutto per il genere di musica trasmesso, mentre il pubblico di Radio Fiume Ticino è di età più avanzata, e costituito specialmente da casalinghe.

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5. Bibliografia

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6. Allegati

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6.1 Interviste54

Radio Fiume Ticino – Intervista a Oscar Acciari, direttore (intervista del 20.02.200855). Trasmettete già anche nel Sottoceneri? No, non ancora. Trasmetteremo a partire da fine ottobre 2007 nel Distretto di Lugano (per motivi tecnici la nuova postazione d’antenna è stata inaugurata a dicembre, n.d.a.). Per ora diffondiamo nel Sopraceneri e Moesano. Il vostro mandato … Quando abbiamo iniziato a diffondere, era in vigore la vecchia legge sulla radiotelevisione. Ora siamo ancora in una fase di transizione con la nuova legge e la nuova ordinanza. La nostra, anche se ormai ha un organico di 14 dipendenti, è un’azienda con un clima familiare che si percepisce anche via etere. Il palinsesto della nostra emittente è incentrato sull’informazione regionale. L’aliquota della tassa di ricezione riconosciuta alle emittenti private, fino allo scorso anno copriva il 25% dei costi di gestione (in seguito il 30%). Con la nuova legge, il cui finanziamento entrerà in vigore a concessione ottenuta (verosimilmente nel corso dell’estate 2008), avremo più contributi, ma almeno la metà del nostro budget continuerà ad essere garantito dalla pubblicità. Per questa ragione risulta fondamentale proporre una programmazione generalista, che riesca ad accontentare il numero più elevato di ascoltatori potenziali. In effetti proporre esclusivamente programmi di nicchia (che comunque abbiamo in alcune fasce orarie), in un bacino poco popolato, significherebbe mettere a repentaglio la sopravvivenza dell’emittente. Il nostro target principale è l’ampia fascia di età tra i 25 e 60 anni. Inoltre occorre considerare che la nuova concessione prevede un mandato di prestazione che contempla importanti criteri di qualità, un maggiore impegno redazionale e programmi rivolti a giovani ed anziani. Parliamo della concorrenza. La Radio svizzera di lingua italiana (RSI) e Radio Fiume Ticino non sono concorrenti diretti, ma emittenti complementari. RFT cerca di proporre programmi più squisitamente regionali e locali. E’ chiaro che i confini non sono bene delimitati e che accade di essere in concorrenza in alcuni ambiti. La RSI però non può diffondere pubblicità, ma

54 Si noterà che le domande poste durante le interviste non sono le medesime, ma sono state formulate ad hoc in riferimento all’intervistato e all’emittente di appartenenza. 55 La prima intervista con Oscar Acciari è stata realizzata il 18 settembre 2007; trattandosi di un periodo di cambiamenti è stata condotta una seconda intervista nel mese di febbraio 2008, e sulla base delle medesime domande sono state aggiornate le risposte. 96 solo sponsorizzazione (ai sensi della LRTV). Da questo punto di vista è più temibile la concorrenza delle emittenti italiane che fanno dumping pubblicitario nella Svizzera italiana, anche se non offrono informazione e programmi locali. E Radio 3iii? Per ora non esiste, non trasmettiamo nello stesso bacino di utenza. In futuro avremo delle aree di diffusioni comuni, ma l’intenzione non è quella di farci guerra. Cosa ne pensa dell’osservatorio UFCOM? Cosa pensa sia rilevante osservare? Prevedo che l’Ufcom si preoccupi di monitorare il rispetto delle normative e delle disposizioni di legge soprattutto per quanto riguarda la pubblicità e il mandato di prestazione che contempla precisi criteri di qualità. E’ ovvio che nel rispetto del pluralismo, vi deve anche essere libertà di espressione. Per questa ragione non credo che ci sarà un’ingerenza nei programmi. Come vede in generale la situazione delle emittenti private nella Svizzera italiana, poiché subiscono non solo la concorrenza della RSI, ma anche quella delle radio italiane? Beh, come detto, la concorrenza è soprattutto di carattere pubblicitario più che nei contenuti. Le emittenti italiane fanno spesso il pieno di ascolto nel pubblico tra i 15 e i 25 anni di età. La loro forza è basata su un tipo di comunicazione e di colonna sonora giovanili. La voce più vecchia della radio? Il programma più vecchio? Dalla fondazione di Radio Fiume Ticino (1997), sono rimaste tre voci storiche. Abbiamo comunque sempre cercato di proporre qualche cambiamento, sia a livello di voci, sia di palinsesto. Il programma informativo “più caratteristico è “il regionale” , in onda quotidianamente alle 18.30. Sui programmi musicali e di intrattenimento, la persona più adatta a rispondere è il nostro caposettore, Matteo Vanetti (vedasi intervista seguente, n.d.a.). Quanto è importante per voi il contatto con gli ascoltatori? (es. sms, email, telefonate…) Il contatto con gli ascoltatori è molto importante. E va anche rafforzato! La radio è un importante veicolo di calore umano e di emozioni. E oggi, più che mai, risulta fondamentale l’interattività, la possibilità di esprimere il proprio parere in una sorta di community. In effetti in un contesto dove trovano sempre più spazio I’Pod (podcast) e l’Mp3, la colonna sonora, rispetto al passato, risulta meno fondamentale nella programmazione radiofonica, visto che ogni persona può diventare l’artefice del proprio palinsesto musicale. I programmi sono gli stessi da tempo? Ci sono programmi nuovi? Dallo scorso anno ad oggi, ci sono stati cambiamenti? C’è una programmazione stagionale? Abbiamo modificato in maniera decisiva la programmazione radiofonica il 4 settembre 2006. Da allora abbiamo ritoccato poco il palinsesto. Naturalmente occorre proporre sempre qualcosa di nuovo, ma senza stravolgere la programmazione che deve anche mantenere una continuità e non tradire le abitudini dei radioascoltatori. I grandi 97 ripensamenti vanno fatti dopo anni di programmazione, tenendo conto dei cambiamenti generazionali, dell’evoluzione della tecnologia compatibilmente con le esigenze del pubblico. E poi si può rischiare qualcosina… Secondo lei, qual è il punto forte nel suo palinsesto? In altre parole, esistono delle nicchie di mercato che emittenti private come RFT possono occupare? Nella Svizzera italiana, considerato il pubblico numericamente limitato, è difficile trovare degli spazi per nuove emittenti ed è impossibile proporre emittenti di nicchia. Negli Stati Uniti, dove il pubblico delle emittenti radiofoniche è molto più vasto, ciò accade. Nell’ambito di una programmazione generalista, da noi risulta difficile capire se vi sono dei programmi di nicchia che possono fare ascolto ed essere interessanti a livello di mercato.

Personalmente ho sempre contestato il metodo di rilevamento dei dati (Radiocontrol) e il metodo di presentazione che non tiene conto del bacino reale di ascolto, ma che propone una panoramica sulla Svizzera italiana. Credo inoltro che “questo orologino” che registra tutto, non permetta di identificare, fino in fondo, quando l’ascolto è passivo o attivo. Nutro qualche dubbio sulla distribuzione dell’orologio e sul rinnovo del campione scientifico: non credo nella malafede di chi fa lo studio, ma nell’incapacità di accorgersi dei problemi sul territorio per mancanza di prossimità alla nostra realtà. I dati vengono utilizzati ancora troppo poco nel contesto pubblicitario. I dati sulle fasce orare sono molto costosi. E ci siamo accorti che spesso l’introito pubblicitario dipende più dalla capacità del singolo acquisitore pubblicitario, piuttosto che dagli indici di ascolto. Anche le agenzie nazionali di raccolta pubblicitaria, con sede nella Svizzera interna, non distribuiscono i budget alle radio che diffondo in Ticino in base agli indici.

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Radio Fiume Ticino – Intervista a Matteo Vanetti – responsabile dell’animazione, della musica e della tecnica (intervista condotta il 18.09.2007). Qual è secondo lei il programma più riconoscibile della vostra radio, a livello di intrattenimento? Un programma che c’è da tanto è ZUPPA INGLESE, da 4 anni e tutt’ora in onda (adesso pausa di 2 mesi per questioni “politiche”). Negli anni ha spesso cambiato fascia oraria. Comunque probabilmente è il più riconoscibile. Adesso va in onda alle 12.00, ed è 20 minuti di parlato (3 canzoni). È l’unico programma con così tanto parlato, ed è stato messo appositamente in quell’orario (la gente va a casa in auto ….). Di solito gli interventi parlati sono di due tipi: inferiori al minuto, tipo lancio, commento ad una canzone; superiori, per una massimo di 3 minuti, se c’è qualcosa da dire … deve aver senso! Per un intervento lungo, ne segue uno o due corti. Almeno tra le 6.30 e le 18.30 funziona così. Musica e parlati alternati, e i parlati lungo e corto alternati. Tranne poi piccoli esperimenti o eccezioni, tipo Zuppa Inglese. Dopo le 18.30/19.00 si può fare diversamente … da noi non c’è parlato, per questioni di mezzi, ma si potrebbe comunque fare un programma con più parlato. Siete più riconoscibili per il parlato o per la programmazione musicale? Ma, forse per il parlato. Una voce come quella di Savoia è molto riconoscibile e può essere odiata o amata. Lo sapevamo nel momento in cui l’abbiamo preso … la voce può essere “scomoda”. Però anche musicalmente siamo riconoscibili, siamo “meno” commerciali! (relativamente parlando, essendo una HIT RADIO, cerchiamo di proporre anche altro parallelamente alla musica pop). Parliamo della programmazione musicale: da cosa dipendono le scelte musicali? E il numero di riproduzione delle canzoni? I dischi ci vengono inviati dalle case discografiche. C’è un problema. Le case discografiche internazionali, hanno, per la Svizzera, sede a Zurigo e si basano su un mercato orientato alla Germania. Noi invece abbiamo un pubblico più orientato all’Italia, quindi molte volte ci mandano CD che qui non vanno… e di contro in molti casi facciamo prima ad andare a comprare i CD in Italia (es. Sanremo, o successo di musica italiana, ecc…). I passaggi musicali: generalmente ricevo il disco, lo ascolto, guardo le classifiche sia internazionali che italiane… . Poi ci arrivano anche tanti promo, ma che nella maggior parte dei casi sono “bruttini”. E poi abbiamo un servizio digitale, dove si possono scaricare dei promo, nuove uscite, ecc… La programmazione viene gestita con il CHR, Contemporary Hit radio. Ci sono: 120 brani, denominate Light Recurrent che sono da hanno da 0 a 3 mesi 30 brani, denominati Light, che sono novità o brani che scendono dagli altri step 99

20 brani, denominati Medium, e passano circa 1/2 volte al giorno 20 brani, denominati Heavy, e passano circa 2/3 volte al giorno 8 brani, denominati Super Heavy, e passano circa 3/4 volte al giorno

I brani in queste categorie sono molto diversificati, cioè ogni genere di musica, anche italiana. Un brano passa poi da una categoria all’altra … Poi ci sono le canzone più vecchie, cioè che non stanno in queste categorie, e si dividono in: Recurrent: che hanno circa 3 anni, non di più. Classici: ad esempio canzoni tipo YMCA, o i Dire Straits… Classici Light: altri brani, magari meno “riconoscibili” ma riascoltabili

Ovviamente bisogna sempre tenere in mente che siamo una radio commerciale. L’importante per noi che la programmazione non sia piatta, ma riconoscibile. Poi ogni tanto ci piace inserire canzoni fuori dagli schemi, delle proposte tutte nostre. Ci sono poi canzoni che devono avere caratteristiche particolare, come quelle usate dal rientro dalle pubblicità. Non devono essere mosce, lente… ma avere un inizio un po’ forte, con un buon attacco!! La nostra programmazione, e i nostri punti di forza, sono la musica più curata, lo sport (anche molto locale-regionale) e l’informazione. Gli interventi di parlato sono circa 6 ogni ora, in media (cercare studio pubblicato sul rapporto musica-parlato, in minuti!, ndr). In genere degli 8 Heavy, 6 sono commerciali ma due sono scelti da noi. Cerchiamo di dare un tocco personale alla programmazione. Poi abbiamo un programma dedicato ai gruppi emergenti, ticinesi ma anche delle regioni italiane limitrofe. Diamo spazio, e pensiamo di rivedere il programma con un Magazine, dove proporre nuovi brani di gruppi emergenti che abbiamo già fatto sentire. Parliamo dei conduttori: c’è differenza nel mandare in onda una voce maschile e una femminile? Abbiamo due voci femminili di fila, al mattino e sappiamo che non piace molto. Sarebbe meglio l’alternazione maschile-femminile; con il nuovo palinsesto abbiamo ovviato in parte questo dettaglio. In totale, a tempo pieno, abbiamo 4 voci, quindi non si può pensare di fare grandi cambiamenti … Chi sono i vostri ascoltatori? Direi le casalinghe, ho quest’impressione …. Vorrei fare dei commenti alla programmazione del mese di maggio 2007, quella che abbiamo preso in esame per la nostra ricerca. Ci sono delle motivazioni per la ripetizione dell’apertura di “Zuppa Inglese Blog” in “Caffè Scorretto”? 100

Invece di fare il promo del programma come lancio, usavamo la parte di apertura! Date spazio ai programmi della serata su TeleTicino: c’è una collaborazione? Ma, con TeleTicino abbiamo un ottimo rapporto… è un po’ uno scambio di favori…. Vi sono molti programmi in replica nel weekend, come mai? Dobbiamo per forza farlo, per questione di risorse/mezzi…

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Radio 3iii – Intervista a Riccardo Pellegrini, Responsabile artistico (intervista del 11.2.200856). L’attenzione alle province di Como e Varese è indice di un interesse dei ticinesi alle attività oltre confine, o alla presenza di numerosi ascoltatori da oltre confine? Entrambe. Il bacino di utenza di Como e Varese è più ampio dell’intero Ticino. Quindi c’è interesse anche verso ascoltatori e soprattutto inserzionisti oltre confine. Lo spazio dedicato all’area dell’Insubria vuole informare i Ticinesi sugli eventi italiani e viceversa, per questo si riproporrà il programma Insubria weekend. Le scelte musicali da cosa dipendono? In generale si cerca di accontentare tutti i tipi di ascoltatori. L’idea di fondo è che se ad un ascoltatore non piace una canzone, sa comunque che entro 3-4 canzoni ci sarà qualcosa che gli piace. Spazi “tematici” (latino-americano, rock, ecc.) di solito ridotti, per non perdere ascoltatori. Da cosa dipende il numero delle ritrasmissioni delle canzoni? Allora, i brani sono distinti in vari gruppi. Power: pezzi più trasmessi (4 volte al giorno) D1: pezzi trasmessi 2/3 4 volte al giorno. D2: pezzi trasmessi 1 volta al giorno. Recurrent: escono dalla programmazione, sono passati 2/3 volte la settimana. New releases: 5 pezzi alla settimana Gold, si parla di G1 per i classici e di R2 per i brani con successo più limitato. Una tipica ora di programmazione vede: 2 power + 4 D1 + 2 D2 + … 3 (R1/2); mentre la playlist vede 10 power, 40 D1 e 40 D2. Avete il programma Disco d’oro musica italiana: come mai? Si è dimostrata una scelta “vincente”. Programmare la domenica mattina 2-3 ore di musica italiana, rivolta alle “sciure” è stato un tentativo che, avendo riscosso successo, verrà riproposto. Inoltre, aver trovato uno sponsor, Caffè Chicco d’Oro, ad hoc contribuisce alla scelta di mantenere (forse anticipandolo) il programma. Qual è il vostro target? Fino ad ora un target molto ampio; l’idea di fondo della radio è quella di essere “tra gli ascoltatori”, una radio presente sul territorio, locale, per tutti. Perché non trasmettete news nel weekend? E programmazione ripetuta?

56 La prima intervista con Riccardo Pellegrini è stata realizzata il 25 luglio 2007; trattandosi di un periodo di transizione e cambiamenti (recente acquisizione da parte di TeleTicino, spostamento della sede da Mendrisio a Melide, ecc.), è stata condotta una seconda intervista nel mese di febbraio 2008, e sulla base delle medesime domande sono state aggiornate le risposte. 102

Il sabato abbiamo due appuntamenti informativi principali, alle 12,45 e alle 17,45. Durante la giornata siamo in diretta dalle 09,00 alle 18 e alcuni programmi vengono replicati la domenica che è l’unico giorno dedicato al riposo e quindi alle pre-produzioni. Contatto con gli ascoltatori, sms, email…ecc….come mai? È un aspetto su cui si è puntato molto. Essere una radio tra i propri ascoltatori, farsi sentire vicino e sentire vicino gli ascoltatori stessi. I messaggi e in generale lo scambio con gli ascoltatori costituisce una parte forte anche della programmazione. I programmi sono gli stessi da tempo? Ci sono programmi nuovi? Rimarranno gli stessi anche il prossimo anno? programmazione stagionale? Molti programmi sono così da tempo, magari con piccole modifiche. Il recente cambio di proprietà ha permesso anzitutto di prestare più attenzione all’informazione e all’approfondimento. L’integrazione con TeleTicino significa anche avere più occasioni di far “girare” voci diverse in diretta rendendo i contenuti decisamente più “farciti” rispetto il passato. Qual è il vostro posizionamento rispetto a RSI? Tenete conto della loro programmazione per pianificare la vostra? Non ci poniamo in concorrenza con RSI. Abbiamo target diversi e non abbiamo certo le risorse per fare radio come loro. E Radio Campione International - Chic FM (che si occupa del territorio ed è comunque nella vostra zona!)? Ad oggi sono radio musicali, con poca animazione, poi Radio Campione International non esiste più. In ogni caso non ci sentiamo in concorrenza, target e stili diversi. E Radio Fiume? Prima dell’estensione delle frequenze non avevamo nulla in comune, e non eravamo nemmeno competitor. Adesso la situazione cambia, ma è inutile “farsi la guerra”. Semmai sarebbe interessante collaborare. Può dirci qualcosa sui cambiamenti futuri? Questa prima stagione a Melide ci ha permesso di inserire una nuova voce che ha dato una nuova immagine al primo mattino (dalle 6,00 alle 9,00). Le idee sono tante ma l’intento è quello di non fare il “passo più lungo della gamba” quindi inseriremo delle novità ma senza stravolgere la linea editoriale che ha fatto si che negli anni Radio 3iii diventasse sempre maggiormente la radio della gente ticinese. La collaborazione con TeleTicino ha portato come già detto delle novità a livello redazionale e speriamo che in futuro possa creare altre integrazioni fra queste due diverse realtà.

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6.2 Strumenti: mini scheda

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6.3 Strumenti: traccia focus group

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6.4 Strumenti: lista dei media

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6.5 Strumenti: diario

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