Fondo Torquato Barbieri
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111 FONDO TORQUATO BARBIERI Inventario a cura di Simonetta Santucci Bologna, Casa Carducci, 2018-2019 1 Denominazione fondo Torquato Barbieri Date 1954-2000 Consistenza 11 buste (ml. 1,90) Soggetto produttore Torquato Barbieri (Milano 1918-Bologna 2000). Dopo avere coadiuvato (dal gennaio al novembre 1946) il collega Vincenzo Milani, allora conservatore di Casa Carducci, è stato responsabile dell’istituto bolognese, sezione speciale della Biblioteca dell’Archiginnasio, dal marzo 1950 al 31 dicembre 1977, direttori Alberto Serra Zanetti (1940-1960) e successivamente Gino Nenzioni (1960-1980). Ambiti e contenuto Il nucleo più cospicuo è rappresentato dalla corrispondenza che consta di 860 unità epistolari indirizzate a Barbieri da 186 mittenti nell’arco temporale 1954-2000. Barbieri ha organizzato le suddette per corrispondente, conservandole in buste di secondo uso (in buon numero quelle, a sacco, di diverso formato, che racchiudevano in origine documenti inviati alla moglie medico), su cui ha apposto il nome del personaggio. In queste Barbieri ha custodito anche minute sue e materiali di varia tipologia relativi il mittente. Ad eccezione di qualche scambio di natura privata, gli epistolari documentano l’attività multiforme del conservatore di Casa Carducci, custode tanto «peritissimo», quanto «amorosissimo», a dirla con Manara Valgimigli, del patrimonio manoscritto e librario di cui è depositario l’istituto bolognese, la più parte ordinato e descritto scientificamente da lui stesso. E proprio al grande filologo classico, allievo di Carducci, appartiene il nucleo epistolare più ingente, che mette a fuoco un rapporto di solida collaborazione iniziato nel 1954 e conclusosi nel 1964, un anno prima della morte di Valgimigli. Un sodalizio che ha visto Barbieri assiduamente impegnato a fornire il suo aiuto competente e prezioso allo studioso (curatore, dal 1947, dell’Edizione nazionale delle Lettere di Carducci, LEN) nell’impresa dell’Errata corrige all’epistolario carducciano sulle pagine del «Giornale storico della letteratura italiana» (CXXXVI, 1955) e nella curatela delle sillogi Odi Barbare (1959) e Rime e ritmi (1964) per i tipi di Zanichelli. Della sua presenza operosa nella casa museo, della sua esperienza, della sua dottrina acquisita attraverso l’esplorazione sistematica e rigorosa della biblioteca-archivio carducciani danno peraltro conto le carte, fra gli altri, di Pietro Cudini, Furio Felcini, Gianni A. Papini, Mario Petrini, Giambattista Salinari, Roberto Tissoni, Pietro Paolo Trompeo e Nello Vian, nondimeno, dopo essersi congedato da Casa Carducci, Torquato Barbieri non ha cessato ad esaudire i quesiti di numerosi italianisti: Brambilla, Cantatore, Curti, Martini, Stussi, solo a far qualche nome. Altri epistolari rivelano la sua lena di scopritore ed editor di inediti carducciani confluita in una ricca produzione di saggi. A questo proposito è significativo il dialogo con Marino Parenti, per quanto riguarda il breve ma sostanzioso contributo dato dal keeper alle sansoniane «Biblioteca degli eruditi e dei bibliofili» e «Amor di libro» ideate dall’illustre bibliografo, mentre quello intessuto con Mario Fubini, illustra il suo apporto al «Giornale storico della letteratura italiana» diretto in quegli anni dallo studioso torinese (vedi Bibliografia degli scritti di Torquato Barbieri). Altri epistolari – le missive di Nella Abba, figlia del patriota Giuseppe 2 Cesare, quelle di Giorgio Menghini, figlio di Mario, fedele e stretto collaboratore di Carducci – testimoniano, infine, l’impegno profuso da Barbieri nell’incremento del nucleo primitivo carducciano sollecitando lasciti e doni. Vero è che ad incrementare, nel corso degli anni, il fondo epistolare di Torquato Barbieri, sono state per la maggior parte missive spedite a lui nella sede di Casa Carducci, dove invece, nell’archivio storico dell’istituto, testimoni i registri di ingresso, sono reperibili quasi esclusivamente pezzi epistolari concernenti la gestione amministrativa ordinaria della casa biblioteca (comunicazioni della direzione, circolari varie, lettere di accompagnamento a fatture di spese, ecc.) Del corpus fa parte inoltre un lotto esiguo di carte manoscritte e dattiloscritte autografe con abbozzi, stesure incomplete e definitive di articoli di Barbieri, appunti e note, progetti di lavoro, le quali convivono, senza alcun ordinamento conferito loro dal produttore, con bozze, ritagli da periodici e stampati di argomento carducciano. Completa il fondo una raccolta di estratti e opuscoli con contributi di Barbieri e di critica carducciana. Modalità di acquisizione La corrispondenza è stata donata a Casa Carducci da Gabriella Chili, moglie di Torquato Barbieri, il 5 giugno 2001; gli altri materiali documentari sono pervenuti in dono all’istituto nel dicembre 2012 da parte di Guglielmo Piola, nipote ed erede di Gabriella Chili. Criteri di ordinamento Il fondo è stato strutturato in sette serie. Il criterio di ordinamento della serie I intitolata alla Corrispondenza è alfabetico per mittente e, all’interno di ogni fascicolo, cronologico. Nella sequenza temporale in seno al fascicolo sono pure conservate le minute di Barbieri (perlopiù responsive) e documenti di varia natura riguardanti il corrispondente (ritagli di periodici, stampati, fotografie, ecc.). Ciascun fascicolo è descritto in primo luogo sinteticamente: nome del mittente preceduto da numero identificativo, indicazione cronologica dei documenti (data/e o estremi temporali) e consistenza in pezzi. La descrizione analitica di ciascun pezzo, conforme gli standard vigenti, privilegia i seguenti elementi: numero del pezzo; tipologia del documento epistolare e di reperti diversi dalla corrispondenza; data topica e cronica; destinatario; luogo di destinazione (nelle epistole inviate a Torquato Barbieri, d’ora in poi T.B.: Casa Carducci e i recapiti bolognesi di quest’ultimo residente fino al 1971 in Via Toso Montanari 23, dal 1972 in Via Mazzini 125); consistenza dell’unità in carte; presenza di buste e allegati. Sono racchiusi entro parentesi quadre i dati descrittivi integrati dal compilatore. È trascritta l’intestazione della carta da lettere; si dà conto della esistenza di altri firmatari, di annotazioni e postille che sono risultate essere tutte di mano di T. Barbieri. Gli allegati alle epistole (i documenti fisicamente acclusi dal mittente) sono stati registrati e indicati con lettera alfabetica che segue la numerazione di corda dell’unità principale (es. I.12.1A). I pezzi epistolari ritrovati nella serie VII (Documenti librari vari) legati a corrispondenti della serie I sono stati conservati e registrati in quest’ultima specificando la provenienza. Le altre serie e sottoserie in cui si articola il fondo sono state costituite in fase di riordino per accogliere i materiali donati dal sig. Piola. L’intento perseguito: rendere il più possibile fruibile una documentazione eterogenea dove non era stata ravvisata alcuna traccia di ordinamento da parte del soggetto produttore. Bibliografia MARIO SACCENTI, Necrologio. Torquato Barbieri, in «Giornale storico della letteratura italiana», vol. CLXXVIII, fasc. 581, 2001, riproposto con il titolo Per Torquato Barbieri in «L’Archiginnasio», XCIV-XCV, 2000 (stampa 2002) e in «Il Carrobbio», XXVII, 2001 con il titolo Ricordo di Torquato Barbieri; SIMONETTA SANTUCCI, «Il custode che custodisce e sa». Ricordo di 3 Torquato Barbieri, in «Studi e problemi di critica testuale», vol. n. 63, ottobre 2001; ALBERTO PETRUCCIANI, Torquato Barbieri, in Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo, AIB-WEB http://www.aib.it/aib/editoria/dbbi20/barbierit.htm 4 BIBLIOGRAFIA DEGLI SCRITTI DI TORQUATO BARBIERI 1954-1955 I Ricordi dell’Abba e il Carducci, in «L’Archiginnasio», XLIX-L, 1954-1955, p. 224-228 Lettere al Carducci da Matera, in «Convivium», XIII, vol. VI, novembre-dicembre, 1955, p. 713 Documenti pascoliani. Pascoli supplente a Bologna nel 1878, in «Convivium» XIII, novembre- dicembre 1955, p. 714-716 1956 La prima lettera del Carducci al De Sanctis, in «Giornale storico della letteratura italiana», vol. CXXXIII, fasc. n. 404, 1956, p. 647-648 Il Carducci e Lugo di Romagna nelle elezioni politiche del 5 nov. 1876, in «Bollettino del Museo del Risorgimento», I, n. 1, 1956, p. 155-158 1957 Il Carducci e la sua sconosciuta collaborazione al giornale «Il Popolo», parte I, in «Convivium», XXV, vol. V, settembre-ottobre, p. 579-598 Cinque inedite epigrafi di Giosue Carducci, in «Strenna storica bolognese», VII, 1957, p. 247-254 L’editio princeps dell’ode «Per le nozze di C. Parenzo» di Giosue Carducci», Firenze, Sansoni Antiquariato, 1957 (Amor di libro, XXI) Di un cimelio leopardiano donato a Giosue Carducci, in «L’Archiginnasio», LII, 1957, p. 152-159 Carducci e Il congresso tipografico italiano a Bologna 1869, in «Bollettino del Museo del Risorgimento», II, n. 2, 1957, p. 218-223 1958 Versi di Lidia e postille carducciane, «Letterature moderne», VIII, n. 1, 1958, p. 70-75 Il Carducci e la sua sconosciuta collaborazione al giornale «Il Popolo», parte II, in «Convivium», XXVI, vol. II, marzo-aprile 1958, p. 191-202 Carducci e De Amicis: documenti inediti, in «Convivium», XXVI, vol. V, settembre-ottobre 1958, p. 593 Tre sconosciute corrispondenze di Giosue Carducci al giornale fiorentino «Il Progresso», in «Giornale storico della letteratura italiana», vol. CXXXV, fasc. 409, 1958, p. 104-115 Un’ignorata pagina di G. Carducci nel bolognese «Don Chisciotte» (1881), in «Strenna storica bolognese», VIII, 1958, p. 7-15 La prima stampa del sonetto Sole ed amore