Comune di Alseno P.O.C. Piano Operativo Comunale

VALUTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E TERRITORIALE

RAPPORTO AMBIENTALE

Elaborato POC 7 NOVEMBRE 2013

Arch. Giuseppe Tacchini - loc. Casa Nova Bordi Torrano - 29028 Ponte dell’Olio (PC) Componenti ambientali e geologiche Geode scrl – Strada Martinella, 50/C – 43124 Parma Dott. Geol. Giancarlo Bonini DI ALSENO PIANO OPERATIVO COMUNALE

INDICE

1 PREMESSA ...... 3 2 CONSIDERAZIONI GENERALI E RIFERIMENTI NORMATIVI ...... 3 3 LA VALSAT DEL PSC DEL COMUNE DI ALSENO ...... 5

3.1 GLI OBIETTIVI GENERALI DI PIANO...... 5 3.2 DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI E DELLE AZIONI DI PIANO ...... 6 4 GLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE PREVISTI NEL POC ...... 9 5 ANALISI DI COERENZA ...... 10 6 ANALISI DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE PROPOSTI ...... 13

6.1 ALSENO CAPOLUOGO ...... 13 6.1.1 Alseno 1 parte ...... 13 6.1.1.1 Sintesi dello stato di fatto ...... 15 6.1.1.2 Verifica di conformità di vincoli e prescrizioni ...... 16 6.1.1.3 Valutazioni di sostenibilità ambientale ...... 17 6.1.2 Alseno 2 – parte ...... 20 6.1.2.1 Sintesi dello stato di fatto ...... 22 6.1.2.2 Verifica di conformità di vincoli e prescrizioni ...... 23 6.1.2.3 Valutazioni di sostenibilità ambientale ...... 24 6.1.3 Alseno 9 ...... 26 6.1.3.1 Sintesi dello stato di fatto ...... 28 6.1.3.2 Verifica di conformità di vincoli e prescrizioni ...... 29 6.1.3.3 Valutazioni di sostenibilità ambientale ...... 30 6.2 CASTELNUOVO FOGLIANI ...... 33 6.2.1 Castelnuovo Fogliani 1 – parte ...... 33 6.2.1.1 Sintesi dello stato di fatto ...... 35 6.2.1.2 Verifica di conformità di vincoli e prescrizioni ...... 36 6.2.1.3 Valutazioni di sostenibilità ambientale ...... 36 6.2.2 Castelnuovo Fogliani 2 - parte ...... 39 6.2.2.1 Sintesi dello stato di fatto ...... 41 6.2.2.2 Verifica di conformità di vincoli e prescrizioni ...... 42 6.2.2.3 Valutazioni di sostenibilità ambientale ...... 42 6.3 LUSURASCO ...... 45 6.3.1 Lusurasco 2 - parte ...... 45 6.3.1.1 Sintesi dello stato di fatto ...... 47 6.3.1.2 Verifica di conformità di vincoli e prescrizioni ...... 48 6.3.1.3 Valutazioni di sostenibilità ambientale ...... 49 6.3.2 Lusurasco 4 - parte ...... 51 6.3.2.1 Sintesi dello stato di fatto ...... 53 6.3.2.2 Verifica di conformità di vincoli e prescrizioni ...... 54 6.3.2.3 Valutazioni di sostenibilità ambientale ...... 55 6.4 CORTINA ...... 57 6.4.1 Cortina 1 – parte ...... 57 6.4.1.1 Sintesi dello stato di fatto ...... 58 6.4.1.2 Verifica di conformità di vincoli e prescrizioni ...... 60 6.4.1.3 Valutazioni di sostenibilità ambientale ...... 60 7 MONITORAGGIO DEGLI EFFETTI DI PIANO ...... 63 8 SINTESI NON TECNICA ...... 69

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1 PREMESSA

Il presente elaborato ha la finalità di verificare la sostenibilità ed i fattori di impatto riconducibili al Piano Operativo Comunale (POC). Per quello che riguarda i contenuti ci si è riferiti a quanto riportato nella Delibera della Giunta Regionale del 12.11.2008 “Circolare dell’Assessore all’Ambiente e Sviluppo Sostenibile della Regione Emilia-Romagna del 12 novembre 2008 - PRIME INDICAZIONI IN MERITO ALL’ENTRATA IN VIGORE DEL D.LGS. 16 GENNAIO 2008, N.4, CORRETTIVO DELLA PARTE SECONDA DEL DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N.152, RELATIVA A VAS, VIA E IPPC E DEL TITOLO I DELLA L.R. 13 GIUGNO 2008, N.9” al §2.1 al punto d3 di seguito riportato in estratto:

“d3. quanto ai contenuti degli elaborati previsti dalla procedura di VAS e alle modalità di svolgimento degli adempimenti procedurali appare importante richiamare (oltre ai generali principi di semplificazione, efficacia, adeguatezza e tempestività) il principio di non duplicazione di cui all'art. 9 della Direttiva 42/2001/CE e agli artt. 11, comma 4 e 13, comma 4, del Decreto, nei quali si stabilisce che “la VAS viene effettuata ai vari livelli istituzionali tenendo conto dell’esigenza di razionalizzare i procedimenti ed evitare duplicazioni nelle valutazioni”. Pertanto, in caso di più piani e programmi gerarchicamente ordinati, si dovrà tener conto delle valutazioni sugli effetti ambientali già operate per i piani e programmi sovraordinati, nonché di quelle che potranno meglio essere svolte in piani e programmi di maggior dettaglio. Sempre nell'osservanza del medesimo principio di non duplicazione, il rapporto ambientale o il rapporto preliminare può trarre informazioni ed approfondimenti da altri livelli decisionali o documenti, e l’autorità chiamata ad approvare il piano o programma potrà evidenziare nella Dichiarazione di sintesi, da una parte, che il piano o programma in esame non comporta nuovi ed ulteriori effetti ambientali, rispetto a quelli già esaminati dal piano sovraordinato (rinviandosi dunque ai contenuti della VAS del suddetto piano, in quanto adeguato a considerare anche gli effetti del piano o programma in esame); dall’altra potrà fare rinvio, in tutto o in parte, alla VAS dei piani o programmi sottordinati per quelle analisi e valutazioni che necessitano di essere svolte alla luce di un maggiore dettaglio progettuale (art. 13, comma 4). Ne consegue che, a regime, per l’insieme dei piani e programmi attuativi di processi generali di programmazione e pianificazione già sottoposti a valutazione ambientale, la procedura di valutazione cui sono comunque assoggettati (VAS e Verifica di assoggettabilità) dovrà limitarsi ai soli effetti significativi sull’ambiente che non siano stati precedentemente considerati dagli strumenti sovraordinati; ovvero dovrà dimostrare che il piano o programma attuativo non comporta alcun ulteriore effetto significativo sull’ambiente. Similmente, la procedura di valutazione (VAS e Verifica di assoggettabilità) cui sono comunque assoggettate le modifiche a piani e programmi già sottoposti a valutazione ambientale, dovrà limitarsi a descrivere e valutare i soli effetti significativi sull’ambiente aggiuntivi rispetto a quelli precedentemente considerati per il piano o programma che si va a variare; ovvero dovrà dimostrare che la modifica non comporta alcun ulteriore effetto significativo sull’ambiente.”

Pertanto sulla base delle indicazioni sopra riportate nel presente Rapporto Ambientale si terrà conto di quanto previsto nella VAS del PSC del Comune di Alseno.

2 CONSIDERAZIONI GENERALI E RIFERIMENTI NORMATIVI

La legge urbanistica regionale (Legge 20/2000) stabilisce che le previsioni dei piani territoriali e urbanistici siano uniformate ai criteri e agli obiettivi definiti all’art.2 della legge medesima e conseguentemente che gli enti procedenti (nel nostro caso il Comune) “al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, nell'elaborazione ed approvazione dei propri piani prendono in considerazione gli effetti significativi sull'ambiente e sul territorio che possono derivare dall'attuazione dei medesimi piani, provvedendo alla Valutazione preventiva della Sostenibilità Ambientale e Territoriale (Valsat) degli stessi, in conformità alla Direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001 (Valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente) e alla normativa nazionale e regionale di recepimento della stessa.”

La sostenibilità delle previsioni dei Piani va valutata con riferimento  ai sistemi ambientali, con il fine tanto della tutela delle risorse naturali che di assicurare standards di qualità urbana indirizzati alla sicurezza e alla salute delle comunità, ovvero ad un ambiente sano e vivibile  alle specificità del sistema insediativo e infrastrutturale con la finalità di migliorare l’efficienza delle reti tecnologiche e della mobilità, in quanto elementi strategici della qualità degli insediamenti e di uno sviluppo economico e sociale di buona qualità.

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L’introduzione nel processo di pianificazione della valutazione di elementi di sostenibilità ambientale e territoriale trova fondamento in tre questioni  la prima riguarda il ruolo degli enti locali come soggetti istituzionalmente competenti della qualità dell’ambiente e del territorio, sui quali si riversano sempre più frequentemente conflitti ambientali che esprimono una nuova sensibilità dei cittadini su questi temi  la seconda è la constatazione che i conflitti ambientali non possano essere gestiti singolarmente ad uno ad uno, fronteggiando i cento particolarismi che li generano, ma vadano necessariamente collocati in una dimensione più globale che contempli l’amministrazione del territorio e la tutela dell’ambiente come gestione di un bene sociale, non semplicemente riconducibile a bene di scambio, assicurando quindi un equilibrio tra i consumi di oggi e i diritti delle future generazioni  la terza è relativa alla necessità di assicurare una più efficiente opera di integrazione e coordinamento tra la pianificazione urbanistica e le svariate tematiche attinenti la qualità ambientale, regolate da specifiche e diverse leggi di settore; si pone ad esempio l’esigenza, nel Comune di Alseno, di valutare le trasformazioni previste in rapporto alle conseguenze prodotte dall’inquinamento acustico ed elettromagnetico, alla necessità di tutelare le acque superficiali e sotterranee, ad un corretto smaltimento dei reflui e dei rifiuti, ecc. L’atto di indirizzo regionale n.173 del 2001 approfondisce i contenuti e le procedure dei documenti costitutivi dei Piani contenuti nella legge-quadro urbanistica regionale, sia per gli aspetti conoscitivi che per le strategie e le scelte di Piano, che relativamente alla valutazione degli effetti esercitati da tali scelte (Valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale). La procedura proposta è “orientata a fornire elementi conoscitivi e valutativi per la formulazione delle decisioni definitive del piano e consente di documentare le ragioni poste a fondamento delle scelte strategiche, sotto il profilo della garanzia della coerenza delle stesse con le caratteristiche e lo stato del territorio”. Per essere efficace deve essere concepito come un processo interattivo da effettuare nelle diverse fasi di elaborazione del Piano, da una fase preliminare connessa all’apertura della Conferenza di Pianificazione, fino ad un maggior grado di definizione delle scelte all’approvazione del Piano. Per la predisposizione della valutazione preliminare la circolare indica i seguenti contenuti specifici da sottoporre a verifica attraverso la sperimentazione  acquisizione attraverso il quadro conoscitivo dello stato e delle tendenze evolutive dei sistemi naturali e antropici  definizione degli obiettivi di sostenibilità ambientale, territoriale, sociale e di salubrità e sicurezza e di protezione ambientale stabiliti dalla normativa e dalla pianificazione sovraordinata, nonché dal Piano  valutazione degli effetti del Piano, sia degli interventi di tutela che di trasformazione  individuazione delle misure atte a impedire eventuali effetti negativi o quelle idonee a mitigare, ridurre o compensare gli impatti delle scelte di Piano  valutazione di sintesi  individuazione di possibili indicatori per monitorare gli effetti.

Sinteticamente la normativa di riferimento per le valutazioni ambientali di piani e programmi è la seguente:  la Direttiva 2001/42/CE “Concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente”, che doveva essere recepita dagli Stati membri entro il 21 giugno 2004. L’adozione della Direttiva Europea sulla valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, prefigura un ruolo centrale della VAS nella progressiva implementazione del principio di sostenibilità, promossa attraverso una sempre più stringente integrazione degli obiettivi ambientali in tutte le politiche di sviluppo economico e di assetto del territorio, con l’obiettivo di “garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile” (art.1). Al tal fine, la VAS prevede l’elaborazione di un rapporto di impatto ambientale “in cui siano individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l’attuazione del piano o del programma potrebbe avere sull’ambiente nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell’ambito territoriale del piano e del programma” (art. 5). Infine la stessa Direttiva stabilisce che siano controllati gli effetti ambientali significativi dell’attuazione del piano al fine, tra l’altro, di individuarne tempestivamente gli effetti negativi imprevisti ed essere in grado di adottare le misure correttive che si ritengono opportune.

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 Lo stato italiano ha successivamente emanato il D.Lgs n. 152/2006 che è stato sottoposto a numerose modifiche ed integrazioni che ne hanno posticipato l’entrata in vigore.  Il Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n. 4, recante “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto 3 aprile 2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale” ha introdotto rilevanti e numerose innovazioni rispetto al testo della Parte Seconda del Decreto n. 152/2006 (in materia di VAS e VIA), con alcune conseguenze rilevanti sull’azione amministrativa soprattutto in materia di VAS e VIA.  In linea con quanto previsto dalla direttiva comunitaria, la normativa nazionale prevede che la fase di valutazione sia effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua approvazione o all’avvio della relativa procedura legislativa, costituendo parte integrante del procedimento di adozione e approvazione.  Ai fini della valutazione ambientale deve essere redatto un Rapporto Ambientale, che costituisce parte integrante della documentazione del piano o programma e ne accompagna l’intero processo di elaborazione ed approvazione. Nel rapporto ambientale debbono essere individuati, descritti e valutati gli impatti significativi che l’attuazione del piano o programma proposto …  La Regione provvede ad adeguare la propria normativa alle disposizioni del D.Lgs n.4/2008 a partire dal 13 febbraio 2008.  La Regione ha emanato la L.R. 13 giugno 2008, n.9 (“Disposizioni transitorie in materia di Valutazione ambientale strategica e norme urgenti per l’applicazione del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152”): in essa è previsto che la valutazione ambientale per i piani territoriali ed urbanistici previsti dalla L.R. n. 20/2000 sia costituita dalla valutazione preventiva della sostenibilità ambientale e territoriale (Valsat) di cui all’art. 5 della medesima legge, integrata dagli adempimenti e fasi procedimentali previsti dal D.Lgs n. 152 del 2006, non contemplati dalla L.R. n. 20 del 2000. La legge evidenzia inoltre all’art.1 che per quanto concerne piani e programmi di livello comunale l’autorità competente all’istruttoria della Valutazione Ambientale Strategica e/o Valsat sia rappresentata dalla Provincia.  La Regione Emilia Romagna con prot. N.269360 del 12.11.2008 ha successivamente emesso una Circolare che specifica in modo più dettagliato i termini applicativi e procedurali della Valutazione Ambientale Strategica.  La Regione Emilia Romagna, con l’entrata in vigore della L.R. n. 6 del 2009, apporta ulteriori integrazioni che rafforzano i principi di sostenibilità delle scelte di pianificazione; si riportano di seguito le indicazioni illustrative al riguardo, trasmesse dall’Assessore competente in data 1 febbraio 2010: “3.1.1. Il rafforzamento dei principi di sostenibilità ambientale e territoriale delle scelte di pianificazione (art. 1, co. 1, lett. a); art. 2, co. 2, lett. f)-bis; art. 6, co. 2, lett. b), LR 20/2000) La legge di riforma ha inteso ribadire la scelta molto innovativa del 2000 per una pianificazione territoriale e urbanistica sostenibile, introducendo talune importanti sottolineature nell’ambito dei principi fondamentali della pianificazione. Così, all’art. 1, in apertura della L.R. n. 20 del 2000, si è voluto introdurre la nozione etica di sostenibilità ambientale, precisando che il primo obiettivo della disciplina sulla tutela e l’uso del territorio è di far sì che la pianificazione operi per il risparmio delle risorse territoriali, ambientali ed energetiche, in modo che il benessere della popolazione della regione non comporti un pregiudizio per la qualità della vita delle future generazioni. Un analogo richiamo all’esigenza di promuovere anche con la pianificazione l’efficienza energetica e l’utilizzazione di fonti energetiche rinnovabili è stato introdotto tra le funzioni e gli obiettivi della pianificazione (art. 2, comma 2, lettera f-bis). Va poi ascritta alla medesima esigenza, di limitare l’impatto dello sviluppo economico e sociale sull’ambiente, la disciplina per la riduzione del consumo del territorio, richiamata in precedenza al punto 2.3. Occorre, infine, sottolineare l’importante inclusione, tra i limiti e le condizioni di sostenibilità cui può essere subordinata l’attuazione degli interventi di trasformazione ai sensi dell’art.6 della L.R. n.20 del 2000, della presenza di infrastrutture per la mobilità, in particolare su ferro, già programmate o esistenti, per favorire la mobilità e ridurre il consumo del territorio. In questo modo si ribadisce ancora una volta che la pianificazione deve legare lo sviluppo insediativo, e dunque l’edificabilità dei suoli, alla realizzazione di quelle condizioni che ne rendano compatibili gli impatti, tra cui vanno annoverati anche i sistemi di mobilità ed in particolare il trasporto collettivo su ferro.”

3 LA VALSAT DEL PSC DEL COMUNE DI ALSENO

3.1 Gli obiettivi generali di Piano Per la definizione degli obiettivi di piano si fa riferimento agli obiettivi contenuti nella Valsat del PSC.

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Nella Valsat del PSC sono stati definiti gli obiettivi di sostenibilità ambientale e territoriale con riferimento agli strumenti legislativi nazionali e regionali e con i contenuti del Rapporto Ambientale della Val.S.A.T. del PTCP 2007 della Provincia di . Di seguito si riporta la tabella degli obiettivi generali di piano.

Componente Obiettivo di piano ambientale 1. Aria e clima 1a. Ridurre o eliminare l'esposizione della popolazione all'inquinamento atmosferico 2. Rumore 2a. Ridurre o eliminare l'esposizione della popolazione all'inquinamento acustico 3a. Rispettare i limiti e raggiungere i valori guida e gli obiettivi di qualità delle acque di approvvigionamento e delle acque superficiali e sotterranee. 3. Risorse 3b.Garantire la raccolta degli scarichi e la loro corretta depurazione idriche 3c. Garantire acque potabile di buona qualità a tutta la popolazione 3d. Ridurre la popolazione esposta a rischio idraulico 4a. Ridurre il rischio associato a fenomeni di dissesto 4. Suolo e 4b. Ridurre il rischio associato alla presenza di aree degradate, siti contaminati sottosuolo 4c. Ridurre le conseguenze derivanti dal rischio sismico 4d. Proteggere il suolo quale risorsa non rinnovabile 5a. Conservare e riqualificare ambiti di interesse paesaggistico 5. Biodiversità e 5b. Conservare e riqualificare le componenti dell'assetto vegetazionale paesaggio 5c. Tutelare la biodiversità, recuperare e conservare gli ecosistemi 5d. Conservare e sviluppare la diffusione dei corridoi ecologici 6. Consumi e 6a. Promuovere azioni legate alla riduzione dei rifiuti rifiuti 6b. Migliorare la raccolta dei rifiuti 7a. Potenziare e migliorare le infrastrutture per la mobilità 7. Mobilità 7b. Promuovere forme di mobilità alternativa alla automobilistica 8a. Rispondere alla domanda di nuova residenza coerentemente con i criteri di sostenibilità 8b. Salvaguardia degli scenari di sistema e delle peculiarità geo-morfologiche dell'ambito collinare 8. Modelli 8c. Tutela dei complessi insediativi di interesse storico testimoniale e salvaguardia delle aree e degli insediativi elementi di interesse archeologico, riqualificazione ambientale del tessuto edilizio 8d. Mantenimento e qualificazione del livello di qualità urbana e ambientale degli ambiti urbani consolidati e miglioramento delle condizioni di salubrità 9a. Aumentare l'offerta turistica tramite lo sviluppo socio economico dei territori sulla Via Francigena 9. Turismo 9b. Valorizzazione ambientale del territorio 10a. Incrementare il trend occupazionale promuovendo lo sviluppo socio-economico incrementando 10.Industria l'offerta e l'articolazione degli insediamenti produttivi 11a. Ridurre l'impatto ambientale associato all'attività agricola 11. Agricoltura 11b. Aumentare le superfici agricole convertite al biologico, la forestazione e le reti ecologiche 12. Radiazioni 12a. Ridurre l'esposizione della popolazione all'inquinamento elettromagnetico

3.2 Definizione degli obiettivi specifici e delle azioni di Piano In considerazione dei limiti e delle criticità ovvero delle opportunità evidenziate nel Quadro Conoscitivo e degli indirizzi impartiti dall’Amministrazione Comunale, il PSC ha formulato i seguenti obiettivi proponendo scelte e azioni di Piano specifiche per un orizzonte temporale ventennale.

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Componente ambientale Obiettivo di piano Obiettivo specifico / Azioni e politiche di Piano 1a.1. Realizzazione di viabilità alternative, tangenziali che 1a. Ridurre o eliminare sgravino i centri urbani dal traffico veicolare 1. Aria e clima l'esposizione della popolazione all'inquinamento 1a.2. Realizzazione di percorsi ciclabili per favorire l'uso di mezzi non inquinanti. 2a.1 Realizzazione di strade di circonvallazione degli abitati. 2a. Ridurre o eliminare 2a.2. Allestimento, ove possibile, di barriere antirumore. 2. Rumore l'esposizione della popolazione all'inquinamento acustico 2a.3. Predisposizione di Piano di risanamento acustico nelle principali situazioni di contrasto rilevate 3a.1. Indirizzi e prescrizioni volte alla tutela e salvaguardia dei corpi idrici superficiali e sotterranei, delle zone di ricarica degli acquiferi, dell’integrità dei fontanili e delle sorgenti e dei pozzi 3a. Rispettare i limiti e idropotabili raggiungere i valori guida e gli 3a.2. Regolamentazione per il mantenimento ed il obiettivi di qualità delle acque di miglioramento degli aspetti tipici delle aree fluviali e perifluviali approvvigionamento e delle acque con la specificazione delle fasce di tutela previste dal piano superficiali e sotterranee. provinciale 3a.3. Protezione degli acquiferi soprattutto per quanto riguarda 3. Risorse idriche lo spandimento di prodotti azotati (es. liquami zootecnici), 3b.Garantire la raccolta degli 3b.1. Realizzazione di nuovi impianti di depurazione degli scarichi e loro corretta scarichi e adeguamento degli esistenti. depurazione 3c. Garantire acque potabile di 3c.1. Fornitura di acqua potabile da parte del Consorzio Val buona qualità a tutta la D’; popolazione 3d.1. Prescrizioni normative volte alla manutenzione e al 3d. Ridurre la popolazione esposta miglioramento delle condizioni di funzionalità idraulica e ad a rischio idraulico attività di prevenzione da rischi di esondazione 4a. Ridurre il rischio associato a 4a.1. Prescrizioni normative che dettano misure cautelative per fenomeni di dissesto le attività di trasformazione del territorio 4b. Ridurre il rischio associato alla 4b.1. Attività di monitoraggio degli interventi di recupero presenza di aree degradate, siti ambientale della ex discarica comprensoriale lungo l’Arda contaminati 4. Suolo e sottosuolo 4c.1. Predisposizione di normativa per la regolamentazione 4c. Ridurre il rischio sismico dell’attività edificatoria 4d.1. Evitare la dispersione delle costruzioni sul territorio 4d. Proteggere il suolo quale prevedendo un sviluppo urbano adiacente all’esistente, utilizzo risorse non rinnovabile di aree intercluse. 5a.1. Indirizzi e prescrizioni per la salvaguardia dei territori 5a. Conservare e riqualificare locali ricadenti nel più esteso ambito pedecollinare di valenza ambiti di interesse paesaggistico regionale e delle zone di tutela naturalistica dello Stirone e dell’estremo ambito settentrionale del territorio comunale 5b.1. Individuazione delle diverse componenti l’assetto 5b. Conservare e riqualificare le vegetazionale meritevoli di tutela (Formazioni boschive, componenti dell'assetto Macchie golenali e vegetazione spondale, Filari e siepi, Prati 5. Biodiversità e paesaggio vegetazionale stabili umidi, Parchi e giardini di interesse ambientale) e formulazione di indirizzi e prescrizioni di salvaguardia 5c.1. Localizzazione di ambiti territoriali in cui predisporre 5c. Tutelare la biodiversità, progetti di finalizzati alla loro valorizzazione e fruizione: Parco recuperare e conservare gli dello Stirone, aree perifluviali dell’Arda, ambito dei fontanili, ecosistemi ambiti di riequilibrio ecologico dei prati umidi, area collinare delle Polveriere

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Componente ambientale Obiettivo di piano Obiettivo specifico / Azioni e politiche di Piano 5d.1. Regolamentazione per il mantenimento ed il 5d. Conservare e sviluppare la miglioramento degli aspetti tipici delle aree fluviali e perifluviali diffusione dei corridoi ecologici con la specificazione delle fasce di tutela previste dal piano provinciale 6a. Promuovere azioni legate alla 6a.1 Indirizzi normativi finalizzati al recupero delle acque riduzione del consumo delle meteoriche risorse naturali 6. Consumi e rifiuti 6b.1 Tendere alle quote di recupero e di raccolta differenziata 6b. Migliorare la raccolta dei rifiuti stabilite dalle normative vigenti, in modo particolare nel settore produttivo 7a.1. Realizzazione di viabilità alternative, tangenziali che 7a. Potenziare e migliorare le sgravino i centri urbani dal traffico veicolare 7. Mobilità infrastrutture per la mobilità 7a.2. Realizzazione di piste ciclabili per favorire l'uso di mezzi non inquinanti . 8a. Rispondere alla domanda di nuova residenza coerentemente 8a.1. Zonizzazione nuove aree edificabili con i criteri di sostenibilità 8b.1. Regolamentazione delle modalità insediative dei 8b. Salvaguardia degli scenari di manufatti edilizi, delle infrastrutture e degli impianti a rete nel sistema e delle peculiarità geo- sistema della collina con particolare riferimento ai principali morfologiche dell'ambito collinare crinali di spartiacque 8c.1. Formulazione di disciplina di salvaguardia e riqualificazione degli insediamenti e degli ambiti di contesto 8c. Tutela dei complessi insediativi anche con finalità di rivitalizzazione e rifunzionalizzazione dei di interesse storico testimoniale e complessi medesimi 8. Modelli insediativi salvaguardia delle aree e degli elementi di interesse 8c.2. Indirizzi e prescrizioni per la salvaguardia del sistema delle archeologico, riqualificazione bonifiche storiche di pianura e della rete di viabilità storica ambientale del tessuto edilizio 8.c.3. Localizzazione dei siti e degli elementi infrastrutturali e regolamentazione degli interventi in prossimità degli stessi

8d. Mantenimento e 8d.1. Regolamentazione degli ambiti prevalentemente qualificazione del livello di qualità residenziali, per attività terziarie e ricettive e dei servizi urbana e ambientale degli ambiti consolidati urbani consolidati e 8d.2. Regolamentazione degli interventi di recupero di miglioramento delle condizioni di complessi edilizi da rifunzionalizzare e delle zone di salubrità riqualificazione urbanistica

9a. Aumentare l'offerta turistica 9a.1. Adesione alle iniziative nazionali ed europee volte alla tramite lo sviluppo socio diffusione delle informazioni ed alla promozione della fruizione economico dei territori sulla Via turistica delle emergenze storiche, delle produzioni tipiche e Francigena delle particolarità enogastronomiche locali 9. Turismo 9b.1 Localizzazione di ambiti territoriali in cui predisporre progetti finalizzati alla loro valorizzazione e fruizione: Parco 9b. Valorizzazione ambientale del dello Stirone, aree perifluviali dell’Arda, ambito dei fontanili, territorio ambiti di riequilibrio ecologico dei prati umidi, area collinare delle Polveriere 10a. Incrementare il trend occupazionale promuovendo lo sviluppo socio-economico 10a.1. Previsione di nuovi ambiti per insediamenti produttivi 10.Industria incrementando l'offerta e polifunzionali localizzati in aree limitrofe agli esistenti l'articolazione degli insediamenti produttivi 11a. Ridurre l'impatto ambientale 11a.1 Regolamentazione degli spandimenti di fanghi di associato all'attività agricola depurazione per limitare disagi alla popolazione 11. Agricoltura 11b. Aumentare le superfici 11b.1 Formulazione di indirizzi normativi volti ad incentivare lo agricole convertite al biologico, la sviluppo ambientalmente sostenibile delle aziende agricole

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Componente ambientale Obiettivo di piano Obiettivo specifico / Azioni e politiche di Piano forestazione e le rei ecologiche 11b.2 Formulazione di indirizzi per la conservazione e l’incremento dei corridoi ecologici 12a. Ridurre l'esposizione della 12a.1 Garantire il rispetto dei valori limite e favorire il 12. Radiazioni popolazione all'inquinamento raggiungimento dei valori di qualità oltre a ridurre l’esposizione elettromagnetico nelle situazioni più critiche

4 GLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE PREVISTI NEL POC

Nella tabella seguente si riporta la descrizione puntuale di tutte gli ambiti di trasformazione inseriti nel primo POC del Comune di Alseno. Nella Tabella sono riportate il nome dell’ambito, la superficie territoriale (St), la superficie utile (Su) prevista e la destinazione d’uso. La Tavola POC2 riporta, invece, l’inquadramento territoriale delle azioni di Piano.

Superficie territoriale Superficie utile Denominazione ambito Destinazione d’uso St [m2] Su [m2] RUE art.62 punti A, B, C e D Alseno 1 [parte] 11.580 3.474 (funzioni abitative, terziarie e ricettive) RUE art.62 punti A, B, C e D Alseno 2 [parte] 20.000 6.000 (funzioni abitative, terziarie e ricettive) RUE art.62 punto B, lett.b7- Alseno 9 99.000 500 b8 (area attrezzata per motocross) RUE art.62 punti A, B, C e D Castelnuovo Fogliani 1 [parte] 13.000 3.250 (funzioni abitative, terziarie e ricettive) RUE art.62 punti A, B, C e D Castelnuovo Fogliani 2 [parte] 6.600 1.650 (funzioni abitative, terziarie e ricettive) RUE art.62 punti A, B, C e D Lusurasco 2 [parte] 4.600 1.300 (funzioni abitative, terziarie e ricettive) RUE art.62 punti A, B, C e D Lusurasco 4 [parte] 17.600 4.400 (funzioni abitative, terziarie e ricettive) RUE art.62 punti A, B, C e D Cortina 1 [parte] 7.700 1.925 (funzioni abitative, terziarie e ricettive)

Il POC, al fine di raggiungere gli obiettivi di PSC, prevede inoltre la realizzazione delle seguenti opere di interesse pubblico:  Nuova arteria di circonvallazione nord di Alseno  Ampliamento del polo scolastico dell’obbligo nel capoluogo  Adeguamento dell’impianto di depurazione delle acque reflue di Cortina  Adeguamento dell’impianto di depurazione delle acque reflue in località Stazione  Interventi di riqualificazione urbana di viale Matteotti e via Bellini nel capoluogo  Allestimento e tabellazione di percorso ciclabile Chiaravalle-Lusurasco  Interventi di riqualificazione ambientale del corso dell’Arda  Attrezzamento di un primo stralcio del parco urbano in località Castelnuovo.

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5 ANALISI DI COERENZA

La valutazione è stata eseguita con l’utilizzo di matrici che sono organizzate secondo la seguente struttura: nelle colonne sono riportati gli obiettivi di PSC identificati con il codice corrispondente, nelle righe sono riportate le azioni del POC (ambiti di POC), le celle di intersezione evidenziano la valutazione di coerenza tra obiettivi di PSC ed azioni di POC secondo il seguente schema:

 coerenza delle azioni di POC sugli obiettivi di PSC  Parziale coerenza delle azioni di POC sugli obiettivi di PSC Cella vuota indica potenziale assenza di relazione tra obiettivi ed azioni di POC

Al fine di sintetizzare il risultato delle tabelle seguenti è stato utilizzato l’indice di coerenza Ci, definito come

rapporto tra n° di effetti potenzialmente positivi (C+) ed il numero di incroci significativi totali (C+ + C-)

Pertanto più il valore di Ci si avvicina a 1 maggiore è la coerenza tra gli obiettivi di PSC e quella degli strumenti sovraordinati, nella tabella seguente si riporta un riassunto schematico delle risultanze emerse dall’analisi delle tabelle di confronto, che sono riportate integralmente nelle pagine seguenti.

AmbitiPOC di

-

PARTE PARTE PARTE

– –

RASCO 2 PARTE 2 RASCO

PARTE PARTE

-

Obiettivo specifico / Azioni e politiche di -

AzioniPOC di

ALSENO 2 ALSENO 9 ALSENO FOGLIANI CASTELNUOVO 1 FOGLIANI CASTELNUOVO 2 LUSU PARTE 4 LUSURASCO 1 CORTINA Piano 1 ALSENO 1a.1. Realizzazione di viabilità alternative, tangenziali che sgravino i centri urbani dal traffico veicolare 1a.2. Realizzazione di percorsi ciclabili per favorire l'uso di mezzi non inquinanti . 2a.1 Realizzazione di strade di circonvallazione degli abitati,    2a.2. Allestimento, ove possibile, di barriere antirumore, 2a.3. Predisposizione di Piano di risanamento acustico nelle principali situazioni di contrasto rilevate 3a.1. Indirizzi e prescrizioni volte alla tutela e salvaguardia dei corpi idrici superficiali e sotterranei, delle zone di ricarica degli acquiferi, dell’integrità dei fontanili e delle sorgenti e dei pozzi idropotabili 3a.2. Regolamentazione per il mantenimento ed il miglioramento degli aspetti tipici delle aree fluviali e perifluviali con la specificazione delle fasce di tutela previste dal piano    provinciale

3a.3. Protezione degli acquiferi soprattutto per quanto riguarda lo spandimento di prodotti azotati (es. liquami zootecnici),

3b.1. Realizzazione di nuovi impianti di depurazione degli scarichi e adeguamento degli esistenti.  3c.1. Fornitura di acqua potabile da parte del Consorzio Val D’Arda; 3d.1. Prescrizioni normative volte alla manutenzione e al miglioramento delle condizioni di funzionalità idraulica e ad attività di prevenzione da rischi di esondazione    4a.1. Prescrizioni normative che dettano misure cautelative per le attività di trasformazione del territorio

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AmbitiPOC di

-

PARTE PARTE PARTE

– –

RASCO 2 PARTE 2 RASCO

PARTE PARTE

-

Obiettivo specifico / Azioni e politiche di -

AzioniPOC di

ALSENO 2 ALSENO 9 ALSENO FOGLIANI CASTELNUOVO 1 FOGLIANI CASTELNUOVO 2 LUSU PARTE 4 LUSURASCO 1 CORTINA Piano 1 ALSENO 4b.1. Attività di monitoraggio degli interventi di recupero ambientale della ex discarica comprensoriale lungo l’Arda

4c.1. Predisposizione di normativa per la regolamentazione dell’attività edificatoria 4d.1. Evitare la dispersione delle costruzioni sul territorio prevedendo un sviluppo urbano adiacente all’esistente, utilizzo di aree intercluse.         5a.1. Indirizzi e prescrizioni per la salvaguardia dei territori locali ricadenti nel più esteso ambito pedecollinare di valenza regionale e delle zone di tutela naturalistica dello Stirone e dell’estremo ambito settentrionale del territorio comunale 5b.1. Individuazione delle diverse componenti l’assetto vegetazionale meritevoli di tutela (Formazioni boschive, Macchie golenali e vegetazione spondale, Filari e siepi, Prati stabili umidi, Parchi e giardini di interesse ambientale) e formulazione di indirizzi e prescrizioni di salvaguardia 5c.1. Localizzazione di ambiti territoriali in cui predisporre progetti di finalizzati alla loro valorizzazione e fruizione: Parco dello Stirone, aree perifluviali dell’Arda, ambito dei fontanili, ambiti di riequilibrio ecologico dei prati umidi, area collinare delle Polveriere 5d.1. Regolamentazione per il mantenimento ed il miglioramento degli aspetti tipici delle aree fluviali e perifluviali con la specificazione delle fasce di tutela previste dal piano provinciale 6a.1 Indirizzi normativi finalizzati al recupero delle acque meteoriche 6b.1 Tendere alle quote di recupero e di raccolta differenziata stabilite dalle normative vigenti, in modo particolare nel settore produttivo 7a.1. Realizzazione di viabilità alternative, tangenziali che sgravino i centri urbani dal traffico veicolare

7a.2. Realizzazione di piste ciclabili per favorire l'uso di mezzi non inquinanti . 8a.1. Zonizzazione nuove aree edificabili         8b.1. Regolamentazione delle modalità insediative dei manufatti edilizi, delle infrastrutture e degli impianti a rete nel sistema della collina con particolare riferimento ai principali crinali di spartiacque 8c.1. Formulazione di disciplina di salvaguardia e riqualificazione degli insediamenti e degli ambiti di contesto anche con finalità di rivitalizzazione e rifunzionalizzazione dei complessi medesimi 8c.2. Indirizzi e prescrizioni per la salvaguardia del sistema delle bonifiche storiche di pianura e della rete di viabilità storica

8.c.3. Localizzazione dei siti e degli elementi infrastrutturali e regolamentazione degli interventi in prossimità degli stessi

8d.1. Regolamentazione degli ambiti prevalentemente residenziali, per attività terziarie e ricettive e dei servizi consolidati 8d.2. Regolamentazione degli interventi di recupero di complessi edilizi da rifunzionalizzare e delle zone di riqualificazione urbanistica 9a.1. Adesione alle iniziative nazionali ed europee volte alla diffusione delle informazioni ed alla promozione della fruizione turistica delle emergenze storiche, delle produzioni tipiche e delle particolarità enogastronomiche locali 9b.1 Localizzazione di ambiti territoriali in cui predisporre progetti di finalizzati alla loro valorizzazione e fruizione: Parco dello Stirone, aree perifluviali dell’Arda, ambito dei fontanili, ambiti di riequilibrio ecologico dei prati umidi, area collinare delle Polveriere

10a.1. Previsione di nuovi ambiti per insediamenti produttivi polifunzionali localizzati in aree limitrofe agli esistenti

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AmbitiPOC di

-

PARTE PARTE PARTE

– –

RASCO 2 PARTE 2 RASCO

PARTE PARTE

-

Obiettivo specifico / Azioni e politiche di -

AzioniPOC di

ALSENO 2 ALSENO 9 ALSENO FOGLIANI CASTELNUOVO 1 FOGLIANI CASTELNUOVO 2 LUSU PARTE 4 LUSURASCO 1 CORTINA Piano 1 ALSENO 11a.1 Regolamentazione degli spandimenti di fanghi di depurazione per limitare disagi alla popolazione

11b.1 Formulazione di indirizzi normativi volti ad incentivare lo sviluppo ambientalmente sostenibile delle aziende agricole

11b.2 Formulazione di indirizzi per la conservazione e l’incremento dei corridoi ecologici  12ba.1 Garantire il rispetto dei valori limite e favorire il raggiungimento dei valori di qualità oltre a ridurre l’esposizione nelle situazioni più critiche

Il valore complessivo di Ci di coerenza tra le azioni di POC e gli obiettivi di PSC è risultato pari a 0.96 (ovvero una coerenza pari al 96%) valore che indica una buona coerenza.

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6 ANALISI DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE PROPOSTI

6.1 Alseno capoluogo

6.1.1 Alseno 1 parte

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DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI

Mitigazioni ed impatti residui, Stato di fatto e criticità adeguamenti infrastrutturali le aree sono direttamente accessibili da via Bellini accessibilità viaria - e da Via Turati approvvigionamento l’area nelle parti edificate è servita dalla rete andrà predisposto l’allaccio alle condotte esistenti, idrico acquedottistica idonee a servire le nuove utenze per garantire le future richieste di energia (al la realizzazione delle aree di espansione previste, momento non definite) occorre potenziare la rete approvvigionamento di nei confronti di elettrodotti ad alta, media o bassa elettrica MT e BT esistente, sia all’interno che energia elettrica tensione esistenti, deve essere regolamentata in all’esterno dell’ambito, mediante interventi che base alle normative vigenti in materia saranno definiti successivamente con i gestori del territorio da edificare approvvigionamento di l’area per le parti urbanizzate è servita dalla rete realizzazione della rete distributiva a bassa gas metano esistente che è idonea a servire le future utenze pressione internamente al comparto la rete fognaria di lottizzazione potrà allacciarsi alle condotte principali che defluiscono nel depuratore esistente adeguato alla normativa di il piano di urbanizzazione dei comparti dovrà smaltimento dei reflui e settore; si renderà comunque necessario prevedere la realizzazione di reti separate per lo delle acque meteoriche verificare il dimensionamento della condotta smaltimento delle acque nere e di quelle principale esistente al fine di garantire lo meteoriche smaltimento dei reflui derivanti dalle nuove utenze nell’abitato è presente il servizio di raccolta e Ove occorrente dovranno essere collocati smaltimento dei rifiuti smaltimento dei rifiuti che potrà essere esteso al contenitori per la raccolta differenziata nuovo insediamento

Figura 6.1. Estratto dalla Tavola QC-C3 “Sistema insediativo e infrastrutturale – Sistema degli impianti e delle reti tecnologiche” del PSC .

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6.1.1.1 Sintesi dello stato di fatto Per ciascuna componente ambientale è riportato lo stato di fatto aggiornato sulla base del Quadro Conoscitivo del PSC e degli strumenti sovraordinati, con particolare riferimento all’individuazione delle principali problematiche ambientali e territoriali.

Componente ambientale Sintesi dello stato di fatto

In merito alla qualità dell’aria il comune di Alseno ricade all’interno del territorio della provincia di Piacenza identificato come “Agglomerato” (R1 codifica regionale) che comprende il capoluogo e assimilati (Delibera Provinciale n.32 del 10.03.04). L’inquinante critico per l’area risultano essere le polveri sottili (PM10), in particolare nel periodo invernale, i cui valori, legati soprattutto all’intenso traffico veicolare (in particolare lungo l’asse Aria e clima stradale della via Emilia), possono superare i valori di riferimento normativi. Si mantengono generalmente al di sotto dei limiti normativi i valori di biossido di Azoto (NO2), di monossido di Carbonio (CO) e biossido di Zolfo (SO2). I valori misurati di Ozono (O3) superano la soglia di informazione ed anche il valore bersaglio per la protezione della salute, ma non la soglia di allarme. Infine per quanto riguarda i valori di idrocarburi aromatici, per quanto siano rispettati i valori di limite normativi, la situazione è comunque penalizzata dal punto di vista della qualità ambientale dell’aria.

Proposta di ZAC. L’area in esame è compresa nella classe II di progetto. L’area ricade in parte Rumore all'interno della fascia B di pertinenza infrastrutture stradali e ferroviarie (D.P.R. 142/2004 e D.P.R. 18/11/1998 n°459)

Idrogeologia L’area è caratterizzata dalla presenza del complesso acquifero A1b Settore di ricarica tipo B – ricarica indiretta Zona di vulnerabilità da nitrati Criticità Zona di vulnerabilità intrinseca alta, elevata ed estremamente elevata dell’acquifero superficiale La piezometria del complesso acquifero A1b = 75-77 m slm con una soggiacenza di Risorse idriche Piezometria circa 8-10 m dal p.c. Risorsa idrica Interno alla zona di rispetto del pozzo acquedottistico Policelle Idrografia Zone di difficile deflusso delle acque superficiali della rete scolante secondaria. superficiale Al limite occidentale dell’area è presente un canale di bonifica interrato. Rischio idraulico Esterno alle fasce fluviali Dal punto di vista pedologico l’area si caratterizza per la presenza della Suolo consociazione di suoli Ghiardo franco limosi (configurazione 528). Subsintema di Villa Verrucchio – Unità di Vignola (AES7b), che affiora prevalentemente nella parte Ovest del Comune di Alseno; Alseno stessa giace sulla sua superficie deposizionale relitta corrispondente al piano topografico. L’unità è composta da ghiaie sabbiose, sabbie e limi stratificati, localmente con copertura discontinua di limi argillosi: depositi di conoide ghiaiosa e depositi intravallivi terrazzati. I depositi sono attribuibili ai sistemi idrografici dei torrenti Arda, Ongina e Stirone. L’età è Pleistocene superiore. Lo spessore massimo dell’unità è di circa 15 m.

Nella carta geomorfologica del PSC si evidenzia come l’area interessi il conoide fossile del T. Arda e tracce di corso fluviale estinto. Suolo e sottosuolo La profondità del tetto del primo orizzonte ghiaioso continuo è ubicata tra 75-80 Sottosuolo m slm.

L’area è pianeggiante e non sono censiti dissesti attivi o quiescenti.

Comune di Alseno: Zona sismica 3 (bassa sismicità) Classe D2 – depositi detritici, depositi alluvionali ghiaiosi, limosi o indifferenziati e assimilabili Effetti di sito attesi: amplificazione stratigrafica Livello di approfondimento II Fattore di amplificazione da microzonazione sismica: F.A. di PGA=1.4 F.A. Intensità Spettrale (0.1s < To < 0.5s): 1.7 F.A. Intensità Spettrale (0.5s < To < 1.0s): 2.0 St=1

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Componente ambientale Sintesi dello stato di fatto Non sono segnalati elementi dell’assetto vegetazionale né elementi della rete ecologica

Biodiversità e paesaggio Unità di paesaggio del PTCP 16c – Unità di paesaggio dei sistemi urbanizzati - Sistema urbanizzato di Fiorenzuola, , ed Alseno Unità di paesaggio di PSC: sistemi urbanizzati Consumi e rifiuti La destinazione rurale attuale da origine a rifiuti dovuti all’attività agricola Mobilità L’area è direttamente accessibile da via Bellini e Via Turati Linee elettriche: lungo il perimetro nord dell’area è segnalata una linea a media tensione 15Kv a terna singola (cavo interrato) Gasdotto: lungo i lati ovest, nord ed est dell’ambito è segnalata la presenza della rete distributiva del Reti tecnologiche gas metano a bassa pressione Rete Fognaria: l’area si trova all’interno delle aree servite dalle reti fognarie Acquedotto: Sono presenti tratte di rete di distribuzione principale lungo via Bellini a nord e ad ovest. Le linee elettriche, presenti perimetralmente all’area, (linee MT) sono impianti in grado di generare Radiazioni campi elettromagnetici. Le linee sono attualmente interrate.

6.1.1.2 Verifica di conformità di vincoli e prescrizioni La verifica è compiuta con l’analisi dei vincoli e delle prescrizioni rilevabili nelle cartografie degli Aspetti condizionanti del PSC.

Tipologia di vincolo o prescrizione Disposizioni del PSC VINCOLI E RISPETTI Zone di rispetto agli elettrodotti Il margine nord del comparto è lambito da una linea elettrica 15 KV in cavo interrato da cui andrà garantita l’osservanza delle fasce di rispetto di cui al punto 3 dell’art.23 della normativa di attuazione Fasce di rispetto ai fini di polizia idraulica sulla rete di bonifica e Il margine ovest del comparto è lambito da una tratta di un canale irrigazione di bonifica da cui andrà garantita l’osservanza della fascia di rispetto di mt.5, come specificato al punto 7 dell’art.23 della normativa di attuazione TUTELE PAESAGGISTICO-AMBIENTALI Ambiti potenzialmente interessati da rischi di esondazione Zone a difficile deflusso delle acque superficiali Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 1 dell’art.30 della normativa di attuazione Zone di vulnerabilità idrogeologica Zone di tutela assoluta e di rispetto ai pozzi idrici comunali Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 3 dell’art.31 della normativa di attuazione relative alle zone di rispetto ai pozzi Zone di ricarica diretta e indiretta degli acquiferi Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 5 dell’art.31 della normativa di attuazione relative ai settori di ricarica della falda acquifera di tipo B Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 6 dell’art.31 della normativa di attuazione UNITA’ DI PAESAGGIO L’ambito ricade nell’unità dei Sistemi urbanizzati (art.38 della normativa di attuazione)

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6.1.1.3 Valutazioni di sostenibilità ambientale La valutazione di sostenibilità ambientale prevede, per ogni componente ambientale considerata, la descrizione dell’impatto presunto dell’azione di Piano, la definizione delle misura di mitigazione derivate dalla Valsat del PSC eventualmente specificate ed integrate in relazione all’ambito in oggetto ed infine la significatività degli impatti residui a seguito delle misure di mitigazione/compensazione.

Valutazione sintetica di impatto:    Impatto potenzialmente positivo Impatto trascurabile Impatto potenzialmente negativo

AMBITO ALSENO 1/PARTE VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO Possibile aumento dell’inquinamento dovuto alle emissioni in atmosfera Gli edifici dovranno conformarsi con quanto prescritto dai 1. ARIA E per climatizzazione nuovi edifici. requisiti minimi definiti nella D.A.L. della Regione Emilia Aumento dell’inquinamento per il  CLIMA Romagna n.156/2008 e smi. possibile incremento del traffico locale. La realizzazione di edifici a In fase di progettazione dovrà essere predisposta una destinazione residenziale, ma anche valutazione previsionale del clima acustico e valutata la con funzioni di carattere terziario, necessità di opportune misure di mitigazione. potrebbe determinare l’esposizione a UMORE Potrà rendersi necessario l’integrazione del filare alberato sui 2. R livelli di rumore elevati dovuti alla  fronti in prossimità di via Bellini. presenza della fascia B della Via Emilia Esecuzione di edifici con prestazioni acustiche passive nonché al traffico dovuto adeguate alla normativa. all’attraversamento di Via Bellini. Nelle zone di rispetto dei pozzi acquedottistici dovranno essere rispettate le prescrizioni contenute nel D.lgs 152/2006 e smi, del Piano di Tutela delle Acque regionale ed nell’art.35 comma 2 delle norme di PTCP e nell’art.31 comma 5 delle norme di PSC. In tal senso sarà necessario impermeabilizzare le aree destinate a viabilità e parcheggi; le acque di prima pioggia provenienti da piazzali e strade dovranno essere raccolte e Essendo l’area interna alle aree di trattate secondo quanto previsto dalla D.G.R. 286/2005 e alle rispetto del pozzo acquedottistico linee guida del D.G.R.1860/2006 quindi o inviate ad un sistema Policelle (attualmente non utilizzato di trattamento delle acque nere o sottoposte ad un ai fini acquedottistici), si potrà avere trattamento con disoleatori e sedimentatori. Tutti i reflui un aumento del rischio di prodotti nell’area dovranno essere collettati nella rete fognaria inquinamento. che dovrà essere realizzata con opportune tecniche per la

salvaguardia degli acquiferi attraversati. E’ vietata comunque la Alta vulnerabilità dell’acquifero dispersione su suolo e nel sottosuolo di fanghi e acque reflue 3. RISORSE superficiale anche se depurati.  IDRICHE Area di ricarica degli acquiferi tipo B L’ambito ricade all’interno delle zone di ricarica degli acquiferi

tipo B ed è pertanto assoggettato alle condizioni previste Possibili rischi dovuti al difficile dall’art.35 comma 5 delle norme del PTCP e dell’art.31 comma deflusso delle acque meteoriche. 5 delle norme del PSC; si dovrà limitare lo sviluppo di aree

impermeabili predisponendo specifiche misure compensative Aumento dei consumi idrici e degli degli interventi urbanistico-edilizi finalizzate a garantire la scarichi parità del bilancio idrico ed inoltre è obbligatorio collettare

tutti i reflui prodotti alla pubblica fognatura.

Dovranno essere previsti adeguati sistemi smaltimento delle acque meteoriche (ad esempio vasche di laminazione o sovradimensionamento delle tubazioni).

Dovrà essere previsto il contenimento dei consumi e delle dispersioni della rete idrica e della rete delle acque bianche e

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AMBITO ALSENO 1/PARTE VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO nere a seguito di realizzazione di impianti tecnologici ed igienico sanitari di nuova costruzione.

Le nuove edificazioni dovranno essere allacciate alla rete acquedottistica

Consumo di suolo La realizzazione degli edifici all’interno del centro urbano

utilizzando aree intercluse minimizza il consumo di aree fertili. La realizzazione del nuovo intervento

non comporterà un aumento del Riutilizzo del suolo asportato o all’interno dell’ambito stesso o rischio geologico; l’area è in aree degradate preferibilmente all’interno del territorio pianeggiante e non si prevedono comunale, previa esecuzione delle procedure previste dalle dissesti di alcun tipo. normative vigenti.

Presenza in superficie di terreni Nelle successive fasi di progettazione degli interventi edilizi argillosi di scarse e medie sarà necessario valutare nel dettaglio i parametri geotecnici caratteristiche meccaniche. dell’area tramite indagini geognostiche, verifiche geotecniche

locali, che tengano in considerazione la presenza in superficie Dal punto di vista sismico il comune di 4. SUOLO E di terreni argillosi di scarse e medie caratteristiche meccaniche, Alseno è classificato in zona 3 (bassa dovrà inoltre essere eseguita l’analisi dei cedimenti totali e  SOTTOSUOLO sismicità); per quello che riguarda gli differenziali che possono essere indotti dalla variabilità effetti di sito attesi è stata evidenziata litologica esistente. la potenzialità di amplificazione

litologica con un F.A. di PGA pari a Analisi sismica specifica sull’area interessata con individuazione 1.4. delle velocità delle onde s (Vs e Vs ) e loro eventuale La realizzazione dell’ambito potrà 30 variabilità locale. comportare un moderato aumento

del rischio sismico. Promozione, in alternativa all’utilizzo di sabbia e ghiaia, di

sottofondo stradale in terreno stabilizzato a calce sia in sito che La realizzazione del nuovo intervento fuori area, previa relazione geotecnica di calcolo in sede di comporterà inoltre l’utilizzo di progetto. materiali naturali per la costruzione di

edifici e strade (ghiaie, sabbie, etc.).

5. La realizzazione degli edifici all’interno del centro urbano L’ambito è interno al territorio IODIVERSITÀ utilizzando aree intercluse minimizza il consumo di aree B urbanizzato  E PAESAGGIO naturali e suolo

Le caratteristiche costruttive degli edifici dovranno conformarsi La presenza di nuovi edifici con quanto prescritto dai requisiti minimi definiti con la D.A.L. 6. CONSUMI E residenziali porterà un incremento della Regione Emilia Romagna n.156/2008 dei consumi e della produzione dei  RIFIUTI rifiuti Ove occorrente dovranno essere collocati contenitori per la raccolta differenziata La realizzazione dell’intervento 7. MOBILITÀ comporterà inevitabilmente un  aumento del traffico veicolare. 8. MODELLI L’azione di Piano risponde all’esigenza  INSEDIATIVI di nuove aree edificabili L’azione di Piano non determina 9. TURISMO impatti particolari sulla componente  ambientale in esame L’azione di Piano non determina 10.INDUSTRIA impatti particolari sulla componente  ambientale in esame L’azione di Piano determina la 11. La realizzazione degli edifici all’interno del centro urbano diminuzione di aree disponibili per utilizzando aree intercluse minimizza il consumo di aree fertili.  AGRICOLTURA l’attività agricola L’ambito in esame è caratterizzato Il progetto dovrà prevedere un azzonamento dell’ambito che

12. dalla presenza di una linea a media eviti destinazioni che richiedano permanenze di persone per 

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AMBITO ALSENO 1/PARTE VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO RADIAZIONI tensione interrata perimetrale quattro o più ore giornaliere all’interno delle fasce di rispetto all’area. dell’obiettivo di qualità delle linee MT La realizzazione di nuove edificazioni potrebbe comportare la necessità di nuovi elettrodotti a servizio dell’area

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6.1.2 Alseno 2 – parte

PARAMETRI URBANISTICI

DEFINIZIONI PARAMETRI VINCOLANTI PARAMETRI DI RIFERIMENTO INDICATIVI Superficie territoriale – St superficie totale reale mq.20.000 Superficie utile – Su Ut = 0,30 mq/mq mq.6.000 Abitanti teorici insediabili 1 abitante = 50 mq. di Su n.120 Destinazioni d’uso ammesse RUE – art.62 “Destinazioni d’uso” funzioni abitative, terziarie e punti A., B., C. e D. ricettive Destinazione d’uso prevalente: funzioni abitative Parcheggi di urbanizzazione 10 mq/abitante teorico mq.1.200 primaria Verde attrezzato di 10 mq/abitante teorico mq.1.200 urbanizzazione primaria Aree di urbanizzazione 10 mq/abitante teorico mq.1.200 secondaria Quota minima di aree permeabili 30% mq.6.000 Perequazione territoriale 20% St mq.4.000

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI

Mitigazioni ed impatti residui, Stato di fatto e criticità adeguamenti infrastrutturali l’infrastrutturazione complessiva dell’ambito dovrà prevedere la realizzazione di un adeguato sistema di le aree sono direttamente accessibili da Via accessibilità viaria immissione dalla via Emilia, con la finalità di Repubblica razionalizzare i flussi di traffico in entrata e in uscita dal capoluogo comunale l’intero abitato è dotato di un serbatoio di accumulo di capacità idonea a servire le nuove utenze; inoltre, il recente allaccio della rete andrà predisposto l’allaccio alla rete comunale alle comunale alla dorsale della rete acquedottistica approvvigionamento estremità nord e sud del comparto, per consentire dell’Azienda Consortile Servizi Val d’Arda idrico la realizzazione di una condotta di lottizzazione garantisce un approvvigionamento, assommato ai collegata “ad anello” con la rete esistente prelievi dai pozzi idrici già presenti nel territorio comunale, in quantità idonea a soddisfare i nuovi fabbisogni

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Mitigazioni ed impatti residui, Stato di fatto e criticità adeguamenti infrastrutturali per garantire le future richieste di energia (al la realizzazione delle aree di espansione previste, momento non definite) occorre potenziare la rete approvvigionamento di nei confronti di elettrodotti ad alta, media o bassa elettrica MT e BT esistente, sia all’interno che energia elettrica tensione esistenti, deve essere regolamentata in all’esterno dell’ambito, mediante interventi che base alle normative vigenti in materia saranno definiti successivamente con i gestori del territorio da edificare approvvigionamento di la rete esistente è idonea a servire le future realizzazione della rete distributiva a bassa gas metano utenze pressione internamente al comparto la rete fognaria di lottizzazione potrà allacciarsi alla condotta principale ad est che defluisce nel il piano di urbanizzazione dei comparti dovrà depuratore esistente di cui è previsto prevedere la realizzazione di reti separate per lo l’adeguamento alla recente normativa CEE di smaltimento delle acque nere e di quelle smaltimento dei reflui e settore; si renderà comunque necessario meteoriche; la rete di smaltimento delle acque delle acque meteoriche verificare il dimensionamento della condotta meteoriche potrà defluire nel rio della Fontana principale esistente al fine di garantire lo presso la via Emilia, immediatamente ad ovest del smaltimento dei reflui derivanti dalle nuove comparto utenze nell’abitato è presente il servizio di raccolta e Ove occorrente dovranno essere collocati smaltimento dei rifiuti smaltimento dei rifiuti che potrà essere esteso al contenitori per la raccolta differenziata nuovo insediamento

Figura 6.2. Estratto dalla Tavola QC-C3 “Sistema insediativo e infrastrutturale – Sistema degli impianti e delle reti tecnologiche”

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6.1.2.1 Sintesi dello stato di fatto Per ciascuna componente ambientale è riportato lo stato di fatto aggiornato sulla base del Quadro Conoscitivo del PSC e degli strumenti sovraordinati, con particolare riferimento all’individuazione delle principali problematiche ambientali e territoriali.

Componente ambientale Sintesi dello stato di fatto

In merito alla qualità dell’aria il comune di Alseno ricade all’interno del territorio della provincia di Piacenza identificato come “Agglomerato” (R1 codifica regionale) che comprende il capoluogo e assimilati (Delibera Provinciale n.32 del 10.03.04). L’inquinante critico per l’area risultano essere le polveri sottili (PM10), in particolare nel periodo invernale, i cui valori, legati soprattutto all’intenso traffico veicolare (in particolare lungo l’asse Aria e clima stradale della via Emilia), possono superare i valori di riferimento normativi. Si mantengono generalmente al di sotto dei limiti normativi i valori di biossido di Azoto (NO2), di monossido di Carbonio (CO) e biossido di Zolfo (SO2). I valori misurati di Ozono (O3) superano la soglia di informazione ed anche il valore bersaglio per la protezione della salute, ma non la soglia di allarme. Infine per quanto riguarda i valori di idrocarburi aromatici, per quanto siano rispettati i valori di limite normativi, la situazione è comunque penalizzata dal punto di vista della qualità ambientale dell’aria.

Proposta di ZAC. L’area in esame è compresa in parte nella classe III di stato di fatto ed in parte nella classe IV di stato di fatto per le aree prospicenti la Via Emilia. L’area ricade in parte all'interno delle Rumore fasce A e B di pertinenza infrastrutture stradali e ferroviarie (D.P.R. 142/2004 e D.P.R. 18/11/1998 n°459)

Idrogeologia L’area è caratterizzata dalla presenza del complesso acquifero A1b Settore di ricarica tipo B – ricarica indiretta Zona di vulnerabilità da nitrati Criticità Zona di vulnerabilità intrinseca alta, elevata ed estremamente elevata dell’acquifero superficiale La piezometria del complesso acquifero A1b = 74-76 m slm con una soggiacenza di Risorse idriche Piezometria circa 6-8 m dal p.c. Risorsa idrica - Idrografia

superficiale Rischio idraulico Esterno alle fasce fluviali Dal punto di vista pedologico l’area si caratterizza per la presenza della Suolo consociazione di suoli Ghiardo franco limosi (configurazione 528).

Subsintema di Villa Verrucchio – Unità di Vignola (AES7b), che affiora prevalentemente nella parte Ovest del Comune di Alseno; Alseno stessa giace sulla sua superficie deposizionale relitta corrispondente al piano topografico. L’unità è composta da ghiaie sabbiose, sabbie e limi stratificati, localmente con copertura discontinua di limi argillosi: depositi di conoide ghiaiosa e depositi intravallivi terrazzati. I depositi sono attribuibili ai sistemi idrografici dei torrenti Arda, Ongina e Stirone. L’età è Pleistocene superiore. Lo spessore massimo dell’unità è di circa 15 m.

Nella carta geomorfologica del PSC si evidenzia come l’area interessi il conoide Suolo e sottosuolo fossile del T. Arda e tracce di corso fluviale estinto. Sottosuolo Aree in dissesto: assenti.

Comune di Alseno: Zona sismica 3 (bassa sismicità) Classe D2 – depositi detritici, depositi alluvionali ghiaiosi, limosi o indifferenziati e assimilabili Effetti di sito attesi: amplificazione stratigrafica. Livello di approfondimento II Fattore di amplificazione da microzonazione sismica zona nord: F.A. di PGA=1.4 F.A. Intensità Spettrale (0.1s < To < 0.5s) zona nord: 1.7 F.A. Intensità Spettrale (0.5s < To < 1.0s) zona nord: 2.0 St=1

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Componente ambientale Sintesi dello stato di fatto Sono segnalati elementi dell’assetto vegetazionale siepi e filari lungo il Rio delle Fontane ed un corridoio fluviale locale appartenente alla rete ecologica. Unità di paesaggio del PTCP 16c – Unità di paesaggio dei sistemi urbanizzati - Sistema urbanizzato di Biodiversità e paesaggio Fiorenzuola, Cadeo, Pontenure ed Alseno Unità di paesaggio di PSC: sistemi urbanizzati Parzialmente interno alle aree soggette a vincolo paesaggistico di cui al D.lgs42/2004 in quanto ricade nella fascia dei 150m dal Rio delle Fontane. Consumi e rifiuti La destinazione rurale attuale da origine a rifiuti dovuti all’attività agricola Mobilità L’area è direttamente accessibile dalla Via Emilia e da Via Repubblica Linee elettriche: - Gasdotto: parzialmente interna alle aree metanizzate Reti tecnologiche Rete Fognaria: - Acquedotto: - Radiazioni -

6.1.2.2 Verifica di conformità di vincoli e prescrizioni La verifica è compiuta con l’analisi dei vincoli e delle prescrizioni rilevabili nelle cartografie degli Aspetti condizionanti del PSC.

Tipologia di vincolo o prescrizione Disposizioni del PSC VINCOLI E RISPETTI Fasce di rispetto ai fini di polizia idraulica sulla rete di bonifica e Il margine ovest del comparto si trova nelle vicinanze del corso irrigazione del rio della Fontana da cui andrà garantita l’osservanza della fascia di rispetto di mt.10, come specificato al punto 7 dell’art.23 della normativa di attuazione TUTELE PAESAGGISTICO-AMBIENTALI Aree di interesse paesaggistico ai sensi della Parte III del Codice Il comparto ricade in parte nella fascia di 150 m dal rio delle dei beni culturali e del paesaggio Fontane; gli interventi sono pertanto assoggettati al rispetto delle specifiche procedure indicate nel capo IV “Controllo e gestione dei beni soggetti a tutela” del D.Lgs. n.42/2004 Corsi d'acqua Fasce di integrazione del reticolo idrografico minore Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 4 dell’art.29 della normativa di attuazione relativamente alla fascia prevista per il rio delle Fontane Zone di vulnerabilità idrogeologica Zone di ricarica diretta e indiretta degli acquiferi Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 5 dell’art.31 della normativa di attuazione relative ai settori di ricarica della falda acquifera di tipo B Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 6 dell’art.31 della normativa di attuazione Rete ecologica Corridoi fluviali locali Lungo il corridoio locale del rio delle Fontane dovranno essere incentivati il potenziamento della fascia arboreo-arbustiva ripariale e il mantenimento e il ripristino della continuità dell’ambiente acquatico UNITA’ DI PAESAGGIO L’ambito ricade nell’unità dei Sistemi urbanizzati (art.38 della normativa di attuazione)

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6.1.2.3 Valutazioni di sostenibilità ambientale La valutazione di sostenibilità ambientale prevede, per ogni componente ambientale considerata, la descrizione dell’impatto presunto dell’azione di Piano, la definizione delle misura di mitigazione derivate dalla Valsat del PSC eventualmente specificate ed integrate in relazione all’ambito in oggetto ed infine la significatività degli impatti residui a seguito delle misure di mitigazione/compensazione.

Valutazione sintetica di impatto:    Impatto potenzialmente positivo Impatto trascurabile Impatto potenzialmente negativo

AMBITO ALSENO 2 VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO Gli edifici dovranno conformarsi con quanto prescritto dai Possibile aumento dell’inquinamento requisiti minimi definiti nella D.A.L. della Regione Emilia dovuto alle emissioni in atmosfera Romagna n.156/2008 e smi. per climatizzazione nuovi edifici.

1. ARIA E Aumento dell’inquinamento per il Per la mitigazione delle fonti di inquinamento dovute alla via possibile incremento del traffico  CLIMA Emilia è prevista la realizzazione di un’area a verde pubblico locale. attrezzato ed un conseguente arretramento degli edifici Area soggetta all’inquinamento rispetto alla statale stessa. dovuto alla presenza della via Emilia.

Dovrà essere aggiornata la proposta di ZAC inserendo la zonizzazione dell’area in conformità ai criteri regionali.

La realizzazione di edifici a In fase di progettazione dovrà essere predisposta una destinazione residenziale, ma anche valutazione previsionale del clima acustico e valutata la con funzioni di carattere terziario, necessità di opportune misure di mitigazione. UMORE potrebbe determinare l’esposizione a 2. R Per la mitigazione delle fonti di rumore sulle aree più prossime  livelli di rumore elevati dovuti alla alla Via Emilia è prevista la realizzazione di un’area a verde presenza delle fasce A e B della Via pubblico attrezzato con un conseguente arretramento degli Emilia. edifici rispetto alla statale stessa. Esecuzione di edifici con prestazioni acustiche passive adeguate alla normativa.

L’ambito ricade all’interno delle zone di ricarica degli acquiferi tipo B ed è pertanto assoggettato alle condizioni previste dall’art.35 comma 5 delle norme del PTCP e dell’art.31 comma 5 delle norme del PSC; si dovrà limitare lo sviluppo di aree impermeabili (quota minima di aree permeabili 30%) Alta vulnerabilità dell’acquifero predisponendo specifiche misure compensative degli interventi superficiale urbanistico-edilizi finalizzate a garantire la parità del bilancio idrico ed inoltre è obbligatorio collettare tutti i reflui prodotti 3. RISORSE Area di ricarica degli acquiferi tipo B alla pubblica fognatura.  IDRICHE Aumento dei consumi idrici e degli Dovrà essere previsto il contenimento dei consumi e delle scarichi dispersioni della rete idrica e della rete delle acque bianche e nere a seguito di realizzazione di impianti tecnologici ed igienico sanitari di nuova costruzione.

Le nuove edificazioni dovranno essere allacciate alla rete acquedottistica.

Consumo di suolo La realizzazione degli edifici in aree adiacenti al centro urbano minimizza il consumo di aree fertili. La realizzazione del nuovo intervento 4. SUOLO E non comporterà un aumento del Riutilizzo del suolo asportato o all’interno dell’ambito stesso o  SOTTOSUOLO rischio geologico; l’area è in aree degradate preferibilmente all’interno del territorio pianeggiante e non si prevedono comunale, previa esecuzione delle procedure previste dalle dissesti di alcun tipo. normative vigenti.

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AMBITO ALSENO 2 VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO

Presenza in superficie di terreni Nelle successive fasi di progettazione degli interventi edilizi argillosi di scarse e medie sarà necessario valutare nel dettaglio i parametri geotecnici caratteristiche meccaniche. dell’area tramite indagini geognostiche, verifiche geotecniche locali, che tengano in considerazione la presenza in superficie Dal punto di vista sismico il comune di di terreni argillosi di scarse e medie caratteristiche meccaniche, Alseno è classificato in zona 3 (bassa dovrà inoltre essere eseguita l’analisi dei cedimenti totali e sismicità); per quello che riguarda gli differenziali che possono essere indotti dalla variabilità effetti di sito attesi è stata evidenziata litologica esistente. la potenzialità di amplificazione litologica con un F.A. di PGA pari a Analisi sismica specifica sull’area interessata con individuazione 1.4. delle velocità delle onde s (Vs e Vs30) e loro eventuale La realizzazione dell’ambito potrà variabilità locale. comportare un moderato aumento del rischio sismico. Promozione, in alternativa all’utilizzo di sabbia e ghiaia, di sottofondo stradale in terreno stabilizzato a calce sia in sito che La realizzazione del nuovo intervento fuori area, previa relazione geotecnica di calcolo in sede di comporterà inoltre l’utilizzo di progetto. materiali naturali per la costruzione di edifici e strade (ghiaie, sabbie, etc.). Il fronte nord ovest dell’ambito

confina con il corso del rio Fontana in Gli elementi vegetazionali presenti dovranno essere preservati cui sono presenti macchie vegetate ai sensi dell’art.28 delle NTC. 5. spondali che costituiscono un

IODIVERSITÀ corridoio ecologico locale B E’ prevista la realizzazione di aree per verde pubblico 

E PAESAGGIO attrezzato in adiacenza al Rio delle Fontane anche con funzione Parzialmente interno alle aree di potenziamento del corridoio fluviale locale. soggette a vincolo paesaggistico di cui

al D.lgs42/2004

Le caratteristiche costruttive degli edifici dovranno conformarsi La presenza di nuovi edifici con quanto prescritto dai requisiti minimi definiti con la D.A.L. 6. CONSUMI E residenziali porterà un incremento della Regione Emilia Romagna n.156/2008 dei consumi e della produzione dei  RIFIUTI rifiuti Ove occorrente dovranno essere collocati contenitori per la raccolta differenziata La realizzazione dell’intervento 7. MOBILITÀ comporterà inevitabilmente un  aumento del traffico veicolare. 8. MODELLI L’azione di Piano risponde all’esigenza  INSEDIATIVI di nuove aree edificabili L’azione di Piano non determina 9. TURISMO impatti particolari sulla componente  ambientale in esame L’azione di Piano non determina 10.INDUSTRIA impatti particolari sulla componente  ambientale in esame L’azione di Piano determina la 11. La realizzazione degli edifici in adiacenza al centro urbano diminuzione di aree disponibili per minimizza il consumo di aree fertili.  AGRICOLTURA l’attività agricola L’ambito in esame è caratterizzato dalla presenza di una linea a media Il progetto dovrà prevedere un azzonamento dell’ambito che tensione interrata perimetrale 12. eviti destinazioni che richiedano permanenze di persone per all’area. quattro o più ore giornaliere all’interno delle fasce di rispetto  RADIAZIONI La realizzazione di nuove edificazioni dell’obiettivo di qualità delle linee MT potrebbe comportare la necessità di nuovi elettrodotti a servizio dell’area

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6.1.3 Alseno 9

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DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI

Mitigazioni ed impatti residui, Stato di fatto e criticità adeguamenti infrastrutturali accessibilità viaria l’area è accessibile dalla via Emilia -- attualmente l’approvvigionamento è garantito da approvvigionamento pozzo; andrà predisposto l’allaccio alle condotte -- idrico esistenti, idonee a servire le nuove utenze l’attrezzamento dell’area deve prevedere gli approvvigionamento di allacci alla rete esistente presente -- energia elettrica nell’insediamento conformemente alle normative vigenti in materia approvvigionamento di la rete esistente è idonea a servire le future realizzazione della rete distributiva a bassa gas metano utenze pressione internamente al comparto dovrà prevedersi la realizzazione di reti separate per lo smaltimento delle acque nere e di quelle smaltimento dei reflui e l’ambito non è servito da pubblica fognatura meteoriche e, ove possibile, l’allaccio alla rete della delle acque meteoriche pubblica fognatura; la rete di smaltimento delle acque meteoriche potrà defluire nel rio Grattarolo nell’abitato è presente il servizio di raccolta e Collocazione di idonei contenitori necessari in smaltimento dei rifiuti smaltimento dei rifiuti che potrà essere esteso al occasione dell’attività agonistica con notevole nuovo insediamento afflusso di pubblico

Figura 6.3. Estratto dalla Tavola QC-C3 “Sistema insediativo e infrastrutturale – Sistema degli impianti e delle reti tecnologiche” del PSC

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6.1.3.1 Sintesi dello stato di fatto Per ciascuna componente ambientale è riportato lo stato di fatto aggiornato sulla base del Quadro Conoscitivo del PSC e degli strumenti sovraordinati, con particolare riferimento all’individuazione delle principali problematiche ambientali e territoriali. Componente ambientale Sintesi dello stato di fatto

In merito alla qualità dell’aria il comune di Alseno ricade all’interno del territorio della provincia di Piacenza identificato come “Agglomerato” (R1 codifica regionale) che comprende il capoluogo e assimilati (Delibera Provinciale n.32 del 10.03.04). L’inquinante critico per l’area risultano essere le polveri sottili (PM10), in particolare nel periodo invernale, i cui valori, legati soprattutto all’intenso traffico veicolare (in particolare lungo l’asse Aria e clima stradale della via Emilia), possono superare i valori di riferimento normativi. Si mantengono generalmente al di sotto dei limiti normativi i valori di biossido di Azoto (NO2), di monossido di Carbonio (CO) e biossido di Zolfo (SO2). I valori misurati di Ozono (O3) superano la soglia di informazione ed anche il valore bersaglio per la protezione della salute, ma non la soglia di allarme. Infine per quanto riguarda i valori di idrocarburi aromatici, per quanto siano rispettati i valori di limite normativi, la situazione è comunque penalizzata dal punto di vista della qualità ambientale dell’aria.

Proposta di ZAC. L’area in esame è compresa in parte nella classe III di stato di fatto ed in parte nella Rumore classe IV di stato di fatto per le aree prospicenti la ferrovia MI-BO. L’area ricade in parte all'interno delle fasce di pertinenza delle linee ferroviarie (D.P.R. 142/2004 e D.P.R. 18/11/1998 n°459)

Idrogeologia L’area è caratterizzata dalla presenza del complesso acquifero A1b Settore di ricarica tipo B – ricarica indiretta Zona di vulnerabilità da nitrati Criticità Zona di vulnerabilità intrinseca alta, elevata ed estremamente elevata dell’acquifero superficiale La piezometria del complesso acquifero A1b = 67-74 m slm con una soggiacenza di Risorse idriche Piezometria circa 4-5 m dal p.c. Risorsa idrica - Idrografia Confinante con il Torrente Grattarolo superficiale Il margine occidentale del comparto è lambito dalla fascia A1 (alveo attivo) del T. Rischio idraulico Grattarolo Dal punto di vista pedologico l’area si caratterizza per la presenza della Suolo consociazione di suoli Ghiardo franco limosi (configurazione 528). L’area è caratterizzata dalla presenza del Subsintema di Villa Verrucchio – Unità di Vignola (AES7b) e limitatamente alla porzione più occidentale dal Subsintema di Ravenna – Unità di Modena (AES8a).

Subsintema di Villa Verrucchio – Unità di Vignola (AES7b), che affiora prevalentemente nella parte Ovest del Comune di Alseno; Alseno stessa giace sulla sua superficie deposizionale relitta corrispondente al piano topografico. L’unità è composta da ghiaie sabbiose, sabbie e limi stratificati, localmente con copertura discontinua di limi argillosi: depositi di conoide ghiaiosa e depositi intravallivi terrazzati. I depositi sono attribuibili ai sistemi idrografici dei torrenti Arda, Ongina e Stirone. L’età è Pleistocene superiore. Lo spessore massimo dell’unità è di circa 15 m Suolo e sottosuolo

Sottosuolo L’unità di Modena (AES8a) affiora prevalentemente nelle incisioni dei reticoli idrografici più recenti (rio S. Franca e rio Grattarolo) e nel caso dei t. Stirone, Arda, e Ongina è terrazzante rispetto all’AES8; questa unità è composta da ghiaie prevalenti e sabbie, ricoperte da una coltre limoso argillosa discontinua: depositi alluvionali intravallivi, terrazzati, e di conoide. L’età è Olocene; post IV-VII sec. d.C. Lo spessore massimo dell’unità è di alcuni metri.

Nella carta geomorfologica del PSC si evidenzia come l’area interessi il conoide fossile del T. Ongina e tracce di corso fluviale estinto.

Aree in dissesto: assenti

Profondità del tetto del primo orizzonte ghiaioso continuo tra 60-75 m slm

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Componente ambientale Sintesi dello stato di fatto

Comune di Alseno: Zona sismica 3 (bassa sismicità) Classe D2 – depositi detritici, depositi alluvionali ghiaiosi, limosi o indifferenziati e assimilabili Effetti di sito attesi: amplificazione stratigrafica Livello di approfondimento II Fattore di amplificazione da microzonazione sismica: F.A. di PGA=1.4 F.A. Intensità Spettrale (0.1s < To < 0.5s): 1.7 F.A. Intensità Spettrale (0.5s < To < 1.0s): 2.0 St=1

Sono segnalati elementi dell’assetto vegetazionale lungo il Torrente Grattarolo ed un corridoio ecologico fluviale secondario.

Unità di paesaggio del PTCP 16c – Unità di paesaggio dei sistemi urbanizzati - Sistema urbanizzato di Biodiversità e paesaggio Fiorenzuola, Cadeo, Pontenure ed Alseno Unità di paesaggio di PSC: sistemi urbanizzati

Parzialmente interno alle aree soggette a vincolo paesaggistico di cui al D.lgs42/2004

Consumi e rifiuti La destinazione rurale attuale da origine a rifiuti dovuti all’ attività agricola Mobilità L’area è direttamente accessibile dalla Via Emilia con una strada poderale Linee elettriche: linea a media tensione nei pressi del complesso aziendale Gasdotto: - presente rete di bassa pressione che serve il nucleo aziendale Reti tecnologiche Rete Fognaria: - presente nei pressi ma separata dall’ambito dall’alveo del Rio Grattarolo Acquedotto: - presente nei pressi dell’ambito Radiazioni -

6.1.3.2 Verifica di conformità di vincoli e prescrizioni La verifica è compiuta con l’analisi dei vincoli e delle prescrizioni rilevabili nelle cartografie degli Aspetti condizionanti del PSC.

Tipologia di vincolo o prescrizione Disposizioni del PSC VINCOLI E RISPETTI Zone di rispetto ferroviario Nella fascia di rispetto presente al margine nord del comparto andranno osservate le specifiche disposizioni richiamate al punto 2 dell’art.23 della normativa di attuazione TUTELE PAESAGGISTICO-AMBIENTALI Aree di interesse paesaggistico ai sensi della Parte III del Codice Il comparto ricade nella fascia di 150 m. dal rio Grattarolo; gli dei beni culturali e del paesaggio interventi sono pertanto assoggettati al rispetto delle specifiche procedure indicate nel capo IV “Controllo e gestione dei beni soggetti a tutela” del D.Lgs. n.42/2004 ed alle esigenze di tutela sostanziale derivanti dal vincolo paesaggistico, dal PTPR e dal PTCP Assetto vegetazionale Formazioni boschive Le formazioni presenti lungo il rio Grattarolo andranno tutelate secondo le specifiche disposizioni richiamate al punto 1 dell’art.28 della normativa di attuazione e potenziate per la integrazione dei corridoi ecologici fluviali Corsi d'acqua Alvei attivi - A1 Il margine occidentale del comparto è lambito dall’alveo attivo del rio Grattarolo, nel quale andranno osservate le specifiche disposizioni richiamate nell’art.29 della normativa di attuazione Zone di vulnerabilità idrogeologica Zone di ricarica diretta e indiretta degli acquiferi Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 5 dell’art.31 della normativa di attuazione relative ai settori di ricarica della falda acquifera di tipo B Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 6 dell’art.31 della normativa di attuazione Rete ecologica

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Corridoi fluviali secondari Lungo il corridoio fluviale del rio Grattarolo andranno favoriti l’ampliamento e la continuità della fascia arboreo-arbustiva ripariale, il mantenimento e il ripristino della continuità dell’ambiente acquatico, il mantenimento e il miglioramento degli habitat in essi presenti per garantire la funzionalità ecologica del sistema UNITA’ DI PAESAGGIO L’ambito ricade nell’unità dei Sistemi urbanizzati (art.38 della normativa di attuazione) TUTELE STORICO, CULTURALI E ARCHEOLOGICHE Ambiti e strutture di interesse testimoniale L’area non ricade in tali ambiti Viabilità storica Gli interventi dovranno rispettare il tracciato della strada di accesso all’insediamento (Carrabile locale), ai sensi del punto 2 dell’art.40 della normativa di attuazione. Il tracciato dovrà comunque essere adeguato alla nuova funzione Insediamenti di interesse storico, culturale e testimoniale Aree pertinenziali e arredi paesaggistici La prima tratta della strada di accesso dalla via Emilia è indicata quale “veduta prospettica di ingresso” al complesso colonico La Brè; pertanto gli interventi dovranno salvaguardarne la peculiarità segnalata

6.1.3.3 Valutazioni di sostenibilità ambientale La valutazione di sostenibilità ambientale prevede, per ogni componente ambientale considerata, la descrizione dell’impatto presunto dell’azione di Piano, la definizione delle misura di mitigazione derivate dalla Valsat del PSC eventualmente specificate ed integrate in relazione all’ambito in oggetto ed infine la significatività degli impatti residui a seguito delle misure di mitigazione/compensazione.

Valutazione sintetica di impatto:    Impatto potenzialmente positivo Impatto trascurabile Impatto potenzialmente negativo

AMBITO ALSENO 9 VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO

Aumento dell’inquinamento per il In fase di progettazione dovrà essere predisposta una possibile incremento del traffico 1. ARIA E valutazione dell’inquinamento ed individuate le opportune locale e per la particolare tipologia di misure di mitigazione.  CLIMA impianto prevista (pista per attività

agonistica di motocross)

Dovrà essere aggiornata la proposta di ZAC inserendo la zonizzazione dell’area in conformità ai criteri regionali. Aumento della pressione sonora sia

per la tipologia di impianto prevista In fase di progettazione dovrà essere predisposta una (pista per attività agonistica di UMORE valutazione previsionale del clima acustico ed individuate le 2. R motocross) sia per l’incremento del  opportune misure di mitigazione. traffico locale nelle giornate di gara. Dovrà altresì essere verificato l’impatto della viabilità di

accesso e delle aree di parcheggio previste.

Possibili interferenze con le fasce Il margine occidentale del comparto è lambito dall’alveo attivo fluviali del T. Grattarolo del rio Grattarolo, nel quale andranno osservate le specifiche

disposizioni richiamate nell’art.29 della normativa di Alta vulnerabilità dell’acquifero attuazione superficiale 3. RISORSE Nella fascia fluviale del T Grattarolo sono consentite solo opere

di regimazione idraulica e mitigazione paesaggistica. Sarà  IDRICHE Area di ricarica degli acquiferi tipo B necessario eseguire regimazioni e valutazioni idrauliche

relative alla zona più prossima al corso d’acqua. Aumento dei consumi idrici e degli

scarichi L’ambito ricade all’interno delle zone di ricarica degli acquiferi

tipo B ed è pertanto assoggettato alle condizioni previste

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AMBITO ALSENO 9 VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO dall’art.35 comma 5 delle norme del PTCP e dell’art.31 comma 5 delle norme del PSC; si dovrà limitare lo sviluppo di aree impermeabili (quota minima di aree permeabili 50%) predisponendo specifiche misure compensative degli interventi urbanistico-edilizi finalizzate a garantire la parità del bilancio idrico ed inoltre è obbligatorio collettare tutti i reflui prodotti alla pubblica fognatura ove tecnicamente possibile; in caso di impossibilità dovranno essere installati opportuni sistemi di trattamento dei reflui.

Dovrà essere previsto il contenimento dei consumi e delle dispersioni della rete idrica e della rete delle acque bianche ed evitata ogni dispersione di acque nere derivanti dalla a realizzazione di impianti tecnologici ed igienico sanitari di nuova costruzione .

Le nuove edificazioni dovranno essere allacciate alla rete acquedottistica

Consumo di suolo

La realizzazione del nuovo intervento

non comporterà un aumento del Riutilizzo del suolo asportato o all’interno dell’ambito stesso o rischio geologico; l’area è in aree degradate preferibilmente all’interno del territorio pianeggiante e non si prevedono comunale, previa esecuzione delle procedure previste dalle dissesti di alcun tipo. normative vigenti.

Presenza in superficie di terreni Nelle successive fasi di progettazione degli interventi edilizi argillosi di scarse e medie sarà necessario valutare nel dettaglio i parametri geotecnici caratteristiche meccaniche. dell’area tramite indagini geognostiche, verifiche geotecniche

locali, che tengano in considerazione la presenza in superficie Dal punto di vista sismico il comune di di terreni argillosi di scarse e medie caratteristiche meccaniche, Alseno è classificato in zona 3 (bassa dovrà inoltre essere eseguita l’analisi dei cedimenti totali e 4. SUOLO E sismicità); per quello che riguarda gli differenziali che possono essere indotti dalla variabilità effetti di sito attesi è stata evidenziata  SOTTOSUOLO litologica esistente. la potenzialità di amplificazione

litologica con un F.A. di PGA pari a Analisi sismica specifica sull’area interessata con individuazione 1.4. delle velocità delle onde s (Vs e Vs ) e loro eventuale La realizzazione dell’ambito 30 variabilità locale. comporterà un aumento del rischio

sismico del tutto irrilevante in quanto Promozione, in alternativa all’utilizzo di sabbia e ghiaia, di è prevista unicamente la realizzazione sottofondo stradale in terreno stabilizzato a calce sia in sito che di modesti fabbricati di servizio fuori area, oltre a materiali di recupero da demolizioni di monopiano con strutture leggere in strutture, previa relazione geotecnica di calcolo in sede di acciaio/alluminio. progetto.

La realizzazione del nuovo intervento comporterà inoltre l’utilizzo di materiali naturali per la costruzione di edifici e strade (ghiaie, sabbie, etc.). Il fronte ovest dell’ambito confina con il corso del Torrente Grattarolo in cui Gli elementi vegetazionali presenti dovranno essere preservati sono presenti macchie vegetate ai sensi dell’art.28 delle NTC. spondali che costituiscono un 5. corridoio fluviale secondario E’ prevista la realizzazione di filari e cortine alberate in BIODIVERSITÀ adiacenza al Torrente Grattarolo al fine di potenziare il  E PAESAGGIO L’ambito è inoltre parzialmente corridoio ecologico fluviale del T. Grattarolo interno alle aree soggette a vincolo paesaggistico di cui al D.lgs42/2004 Il segno costituito dalla strada dovrà essere rafforzato attraverso la formazione di una cortina arborea lineare almeno La prima tratta della strada di accesso sul lato ovest della strada

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AMBITO ALSENO 9 VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO dalla via Emilia è indicata quale “veduta prospettica di ingresso” al complesso colonico La Brè; pertanto gli interventi dovranno salvaguardarne la peculiarità segnalata

La presenza di utenti della struttura di I rifiuti prodotti dovranno essere raccolti, conferiti e smaltiti gara e del pubblico durante le 6. CONSUMI E nel rispetto delle disposizioni vigenti. manifestazioni agonistiche  RIFIUTI porteranno una significativa seppure Ove occorrente dovranno essere collocati contenitori per la occasionale produzione di rifiuti raccolta differenziata Adeguamento della viabilità privata esistente e dell’intersezione con la Via Emilia; a seguito della attuazione nei pressi dell’ambito della prevista tangenziale del Capoluogo dovrà essere eliminato il suddetto accesso e realizzato un La realizzazione dell’intervento allaccio alla nuova arteria OBILITÀ comporterà inevitabilmente un 7. M  aumento del traffico veicolare. E’ prevista la realizzazione di una cospicua dotazione di parcheggi privati e di una più modesta previsione di parcheggi pubblici

L’azione di Piano non determina In prossimità dell’area in cui è previsto l’impianto sportivo non 8. MODELLI impatti particolari sul sistema sono presenti insediamenti residenziali né servizi pubblici  INSEDIATIVI insediativo comunale sensibili Possibile aumento delle presenze La realizzazione della pista da motocross avrà ricadute positive URISMO 9. T turistiche sul flusso turistico  L’azione di Piano non determina 10.INDUSTRIA impatti particolari sulla componente  ambientale in esame L’azione di Piano determina la Alla cessazione dell’utilizzo sportivo del suolo, garantito 11. diminuzione di aree disponibili per prevalentemente dalla semplice modellazione del terreno  AGRICOLTURA l’attività agricola naturale, lo stesso potrà essere restituito all’uso agricolo Il progetto dovrà prevedere un azzonamento dell’ambito che La realizzazione di nuove edificazioni 12. eviti destinazioni che richiedano permanenze di persone per potrebbe comportare la necessità di quattro o più ore giornaliere all’interno delle fasce di rispetto  RADIAZIONI nuovi elettrodotti a servizio dell’area dell’obiettivo di qualità delle linee MT

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6.2 Castelnuovo Fogliani

6.2.1 Castelnuovo Fogliani 1 – parte

PARAMETRI URBANISTICI

DEFINIZIONI PARAMETRI VINCOLANTI PARAMETRI DI RIFERIMENTO INDICATIVI Superficie territoriale – St superficie totale reale mq.13.000 Superficie utile – Su Ut = 0,25 mq/mq mq.3.250 Abitanti teorici insediabili 1 abitante = 50 mq. di Su n.65 Destinazioni d’uso ammesse RUE – art.62 “Destinazioni d’uso” funzioni abitative, terziarie e punti A., B., C. e D. ricettive Destinazione d’uso prevalente: funzioni abitative Parcheggi di urbanizzazione 10 mq/abitante teorico mq.650 primaria Verde attrezzato di 10 mq/abitante teorico mq.650 urbanizzazione primaria Aree di urbanizzazione 10 mq/abitante teorico mq.650 secondaria Quota minima di aree permeabili 30% mq.3.900 Perequazione territoriale 15% St mq.1.950

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI

Mitigazioni ed impatti residui, Stato di fatto e criticità adeguamenti infrastrutturali le caratteristiche prestazionali dell’asse viario principale dovranno assicurare adeguati standards Nella progettazione complessiva del comparto di sicurezza e requisiti costruttivi che disincentivino dovrà prevedersi un’arteria principale di accessibilità viaria il passaggio di veicoli di trasporto pesanti o attraversamento nord/sud che colleghi la strada comunque del traffico di attraversamento, al fine di Salsediana con la comunale della Caminata assicurare i più idonei livelli di acusticità compatibili con il carattere residenziale della zona

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Mitigazioni ed impatti residui, Stato di fatto e criticità adeguamenti infrastrutturali l’intero abitato è dotato di un serbatoio di accumulo di capacità idonea a servire le nuove utenze; inoltre, il recente allaccio della rete andrà predisposto l’allaccio alla rete comunale alle comunale alla dorsale della rete acquedottistica approvvigionamento estremità nord e ovest del comparto, per consentire dell’Azienda Consortile Servizi Val d’Arda idrico la realizzazione di una condotta di lottizzazione garantisce un approvvigionamento, assommato ai collegata “ad anello” con la rete esistente prelievi dai pozzi idrici già presenti nel territorio comunale, in quantità idonea a soddisfare i nuovi fabbisogni per garantire le future richieste di energia (al momento non definite) potrebbe essere necessario la realizzazione delle aree di espansione previste, potenziare la rete elettrica MT e BT esistente, sia approvvigionamento di nei confronti di elettrodotti ad alta, media o bassa all’interno che all’esterno dell’ambito, mediante energia elettrica tensione esistenti, deve essere regolamentata in interventi che saranno definiti successivamente dai base alle normative vigenti in materia soggetti attuatori con il gestore delle rete di distribuzione dell’energia elettrica approvvigionamento di la rete esistente è idonea a servire le future realizzazione della rete distributiva a bassa gas metano utenze pressione internamente al comparto il piano di urbanizzazione dei comparti dovrà la rete fognaria di lottizzazione potrà allacciarsi prevedere la realizzazione di reti separate per lo smaltimento dei reflui e alla condotta principale ad ovest che defluisce nel smaltimento delle acque nere e di quelle delle acque meteoriche depuratore esistente recentemente adeguato alla meteoriche; la rete di smaltimento delle acque normativa CEE di settore meteoriche potrà defluire nel rio Razzina ad est del comparto nell’abitato è presente il servizio di raccolta e Ove occorrente dovranno essere collocati smaltimento dei rifiuti smaltimento dei rifiuti che potrà essere esteso al contenitori per la raccolta differenziata nuovo insediamento

Figura 6.4. Estratto dalla Tavola QC-C3 “Sistema insediativo e infrastrutturale – Sistema degli impianti e delle reti tecnologiche” del PSC

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6.2.1.1 Sintesi dello stato di fatto Per ciascuna componente ambientale è riportato lo stato di fatto aggiornato sulla base del Quadro Conoscitivo del PSC e degli strumenti sovraordinati, con particolare riferimento all’individuazione delle principali problematiche ambientali e territoriali. Componente ambientale Sintesi dello stato di fatto

In merito alla qualità dell’aria il comune di Alseno ricade all’interno del territorio della provincia di Piacenza identificato come “Agglomerato” (R1 codifica regionale) che comprende il capoluogo e assimilati (Delibera Provinciale n.32 del 10.03.04). L’inquinante critico per l’area risultano essere le polveri sottili (PM10), in particolare nel periodo invernale, i cui valori, legati soprattutto all’intenso traffico veicolare (in particolare lungo l’asse Aria e clima stradale della via Emilia), possono superare i valori di riferimento normativi. Si mantengono generalmente al di sotto dei limiti normativi i valori di biossido di Azoto (NO2), di monossido di Carbonio (CO) e biossido di Zolfo (SO2). I valori misurati di Ozono (O3) superano la soglia di informazione ed anche il valore bersaglio per la protezione della salute, ma non la soglia di allarme. Infine per quanto riguarda i valori di idrocarburi aromatici, per quanto siano rispettati i valori di limite normativi, la situazione è comunque penalizzata dal punto di vista della qualità ambientale dell’aria.

Proposta di ZAC. L’area in esame è compresa in parte nella classe II di progetto ed in parte nella Rumore classe III. L’area ricade inoltre in parte all'interno della fascia B di pertinenza infrastrutture stradali e ferroviarie (D.P.R. 142/2004 e D.P.R. 18/11/1998 n°459) della strada Salsediana

Idrogeologia L’area è caratterizzata dalla presenza del complesso acquifero A2 Settore di ricarica tipo B – ricarica indiretta Criticità Zona di vulnerabilità da nitrati Piezometria La soggiacenza della falda del complesso acquifero A2 circa 5-10 m dal p.c. Risorse idriche Risorsa idrica - Idrografia Confinante sul lato ovest con il Rio Castelnuovo superficiale Rischio idraulico Esterno alle fasce fluviali Dal punto di vista pedologico l’area si caratterizza per la presenza della Suolo consociazione di suoli Cittadella franco limosi (configurazione 576). L’areale in cui affiora l’AES3 si trova prevalentemente nella parte sud ed orientale del comune di Alseno; in particolare sulla sua superficie deposizionale relitta giacciono da monte verso valle gli abitati di Cortina, Fellegara e Gasparini per la zona affiorante tra la Val d’Arda e la Valle Ongina e l’abitato di Castelnuovo Fogliani per la zona affiorante tra la Valle Ongina e la Valle dello Stirone. L’unità è costituita da ghiaie e ghiaie sabbiose di colore grigio-nocciola, giallo- rossastro all'alterazione (depositi di conoide alluvionale) e da depositi fini dati da limi stratificati, grigio-nocciola, giallo-ocracei all'alterazione, con subordinati livelli di ghiaie e sabbie (depositi di interconoide). I depositi intravallivi sono spesso terrazzati e incisi dai reticoli idrografici più recenti. Lo spessore massimo di circa 25-30 metri e l’età è Pleistocene medio.

Suolo e sottosuolo Nella carta geomorfologica del PSC si evidenzia come l’area interessi un corso Sottosuolo d’acqua secondario parzialmente tombato (Rio Castelnuovo) riporti antropici e copertura diffusa di loess. Acclività <5%. Non sono censite frane e/o dissesti.

La profondità del tetto del primo orizzonte ghiaioso continuo tra 5-10 m dal p.c.

Comune di Alseno: Zona sismica 3 (bassa sismicità) Classe D2 – depositi detritici, depositi alluvionali ghiaiosi, limosi o indifferenziati e assimilabili Effetti di sito attesi: amplificazione stratigrafica Livello di approfondimento II Fattore di amplificazione da microzonazione sismica: F.A. di PGA=1.6 F.A. Intensità Spettrale (0.1s < To < 0.5s): 1.8 F.A. Intensità Spettrale (0.5s < To < 1.0s): 2.4 St=1 Sono segnalati elementi dell’assetto vegetazionale – formazioni boschive lungo il Rio Castelnuovo Biodiversità e paesaggio Non sono segnalati elementi della rete ecologica Unità di paesaggio del PTCP 7a – Unità di paesaggio del margine appenninico orientale – Subunità del

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Componente ambientale Sintesi dello stato di fatto margine appenninico orientale Unità di paesaggio di PSC: collina di pedemonte Consumi e rifiuti La destinazione rurale attuale da origine a rifiuti dovuti all’attività agricola Mobilità L’area è direttamente accessibile da via Belmonte Linee elettriche: sono presenti linee elettriche di distribuzione all’intorno del comparto Gasdotto: lungo Via Belmonte e la via Salsediana è presente la rete distributiva del gas metano a bassa pressione Reti tecnologiche Rete Fognaria: è presente ad ovest dell’ambito in esame Acquedotto: Sono presenti tratte di rete di distribuzione principale lungo la S.P. Salsediana e via Belmonte. Radiazioni

6.2.1.2 Verifica di conformità di vincoli e prescrizioni La verifica è compiuta con l’analisi dei vincoli e delle prescrizioni rilevabili nelle cartografie degli aspetti condizionanti del PSC.

Tipologia di vincolo o prescrizione Disposizioni del PSC VINCOLI E RISPETTI Fasce di rispetto ai fini di polizia idraulica sulla rete di bonifica e Il margine est del comparto è lambito da un tratto di un canale di irrigazione bonifica da cui andrà garantita l’osservanza della fascia di rispetto di mt.5, come specificato al punto 7 dell’art.23 della normativa di attuazione TUTELE PAESAGGISTICO-AMBIENTALI Morfologia del territorio Sistema della collina I nuovi insediamenti dovranno essere concepiti per dislocazione, assetto planivolumetrico e altezza massima, per integrarsi con gli esistenti ed assicurare la salvaguardia degli scenari d’insieme e delle particolarità geo-morfologiche dei luoghi, come specificato al punto 1 dell’art.26 della normativa di attuazione Assetto vegetazionale Formazioni boschive Le formazioni presenti lungo il margine est andranno tutelate secondo le specifiche disposizioni richiamate al punto 1 dell’art.28 della normativa di attuazione Zone di vulnerabilità idrogeologica Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 6 dell’art.31 della normativa di attuazione UNITA’ DI PAESAGGIO L’ambito ricade nell’unità di Collina di pedemonte (art.38 della normativa di attuazione)

6.2.1.3 Valutazioni di sostenibilità ambientale La valutazione di sostenibilità ambientale prevede, per ogni componente ambientale considerata, la descrizione dell’impatto presunto dell’azione di Piano, la definizione delle misura di mitigazione derivate dalla Valsat del PSC eventualmente specificate ed integrate in relazione all’ambito in oggetto ed infine la significatività degli impatti residui a seguito delle misure di mitigazione/compensazione.

Valutazione sintetica di impatto:    Impatto potenzialmente positivo Impatto trascurabile Impatto potenzialmente negativo

AMBITO CASTELNUOVO FOGLIANI 1 COMPARTO NORD VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO Possibile aumento dell’inquinamento Gli edifici dovranno conformarsi con quanto prescritto dai 1. ARIA E dovuto alle emissioni in atmosfera requisiti minimi definiti nella D.A.L. della Regione Emilia  CLIMA per climatizzazione nuovi edifici. Romagna n.156/2008 e smi.

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AMBITO CASTELNUOVO FOGLIANI 1 COMPARTO NORD VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO Aumento dell’inquinamento per il possibile incremento del traffico locale. Dovrà essere aggiornata la proposta di ZAC inserendo la La realizzazione di edifici a zonizzazione dell’area in conformità ai criteri regionali. destinazione residenziale, ma anche con funzioni di carattere terziario, In fase di progettazione dovrà essere predisposta una 2. RUMORE potrebbe determinare l’esposizione a valutazione previsionale del clima acustico e valutata la  livelli di rumore elevati dovuti alla necessità di opportune misure di mitigazione. presenza della fascia B della Strada Salsediana. Esecuzione di edifici con prestazioni acustiche passive adeguate alla normativa.

L’ambito ricade all’interno delle zone di ricarica degli acquiferi tipo B ed è pertanto assoggettato alle condizioni previste dall’art.35 comma 5 delle norme del PTCP e dell’art.31 comma 5 delle norme del PSC; si dovrà limitare lo sviluppo di aree impermeabili predisponendo specifiche misure compensative

degli interventi urbanistico-edilizi finalizzate a garantire la Area di ricarica degli acquiferi tipo B parità del bilancio idrico ed inoltre è obbligatorio collettare

tutti i reflui prodotti alla pubblica fognatura. Aumento dei consumi idrici e degli

scarichi 3. RISORSE Dovrà essere previsto il contenimento dei consumi e delle

dispersioni della rete idrica e della rete delle acque bianche e  IDRICHE Presenza di un canale di bonifica al nere a seguito di realizzazione di impianti tecnologici ed margine est dell’area igienico sanitari di nuova costruzione.

Presenza del Rio Castelnuovo al Le nuove edificazioni dovranno essere allacciate alla rete margine ovest acquedottistica

Sarà necessario eseguire la regimazione delle acque superficiali in modo da impedire il ruscellamento diffuso ed incontrollato verso la nuova urbanizzazione.

La realizzazione degli edifici in aree contermini al centro Consumo di suolo urbano minimizza il consumo di aree fertili.

La realizzazione del nuovo intervento Riutilizzo del suolo asportato o all’interno dell’ambito stesso o non comporterà un aumento del in aree degradate preferibilmente all’interno del territorio rischio geologico. comunale, previa esecuzione delle procedure previste dalle Si evidenzia la presenza di una normative vigenti. scarpata lungo il Rio Castelnuovo.

La localizzazione dei nuovi edifici dovrà avere una distanza dal Presenza in superficie di terreni ciglio della scarpata lungo il Rio Castelnuovo pari ad almeno argillosi di scarse e medie l’altezza della stessa. Nell’area prospicente il Rio Castelnuovo è caratteristiche meccaniche. prevista la realizzazione di un’area a verde pubblico attrezzato.

Dal punto di vista sismico il comune di 4. SUOLO E Nelle successive fasi di progettazione degli interventi edilizi Alseno è classificato di zona 3 (bassa sarà necessario valutare nel dettaglio i parametri geotecnici  SOTTOSUOLO sismicità); per quello che riguarda gli dell’area tramite indagini geognostiche, verifiche geotecniche effetti di sito attesi è stata evidenziata locali, che tengano in considerazione la presenza in superficie la potenzialità di amplificazione di terreni argillosi di scarse e medie caratteristiche meccaniche, litologica con un F.A. di PGA pari a dovrà inoltre essere eseguita l’analisi dei cedimenti totali e 1.6. differenziali che possono essere indotti dalla variabilità La realizzazione dell’ambito potrà litologica esistente. comportare un moderato aumento

del rischio sismico. Analisi sismica specifica sull’area interessata con individuazione

delle velocità delle onde s (Vs e Vs ) e loro eventuale La realizzazione del nuovo intervento 30 variabilità locale. comporterà inoltre l’utilizzo di

materiali naturali per la costruzione di Promozione, in alternativa all’utilizzo di sabbia e ghiaia, di edifici e strade (ghiaie, sabbie, etc.). sottofondo stradale in terreno stabilizzato a calce sia in sito che

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AMBITO CASTELNUOVO FOGLIANI 1 COMPARTO NORD VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO fuori area, previa relazione geotecnica di calcolo in sede di progetto.

Gli elementi vegetazionali presenti dovranno essere preservati ai sensi dell’art.28 delle NTC ed eventualmente integrati lungo Sono rilevate possibili interferenze il Rio Castelnuovo nell’area prevista a verde pubblico 5. con elementi lineari dell’assetto attrezzato. vegetazionale IODIVERSITÀ B I nuovi insediamenti dovranno essere concepiti per  E PAESAGGIO Possibili interferenze con il paesaggio dislocazione, assetto planivolumetrico e altezza massima, per del sistema della collina integrarsi con gli esistenti ed assicurare la salvaguardia degli scenari d’insieme e delle particolarità geo-morfologiche dei luoghi.

Le caratteristiche costruttive degli edifici dovranno conformarsi La presenza di nuovi edifici con quanto prescritto dai requisiti minimi definiti con la D.A.L. 6. CONSUMI E residenziali porterà un incremento della Regione Emilia Romagna n.156/2008. dei consumi e della produzione dei  RIFIUTI rifiuti Ove occorrente dovranno essere collocati contenitori per la raccolta differenziata La realizzazione dell’intervento 7. MOBILITÀ comporterà inevitabilmente un  aumento del traffico veicolare. 8. MODELLI L’azione di Piano risponde all’esigenza  INSEDIATIVI di nuove aree edificabili L’azione di Piano non determina 9. TURISMO impatti particolari sulla componente  ambientale in esame L’azione di Piano non determina 10.INDUSTRIA impatti particolari sulla componente  ambientale in esame L’azione di Piano determina la 11. La realizzazione degli edifici in adiacenza al centro urbano diminuzione di aree disponibili per minimizza il consumo di aree fertili.  AGRICOLTURA l’attività agricola Il progetto dovrà prevedere un azzonamento dell’ambito che La realizzazione di nuove edificazioni 12. eviti destinazioni che richiedano permanenze di persone per potrebbe comportare la necessità di quattro o più ore giornaliere all’interno delle fasce di rispetto  RADIAZIONI nuovi elettrodotti a servizio dell’area dell’obiettivo di qualità delle linee MT

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6.2.2 Castelnuovo Fogliani 2 - parte

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DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI

Mitigazioni ed impatti residui, Stato di fatto e criticità adeguamenti infrastrutturali l’area può essere resa accessibile dalla SP12 “Di accessibilità viaria -- Genova” l’intero abitato è dotato di un serbatoio di accumulo di capacità idonea a servire le nuove utenze; inoltre, il recente allaccio della rete andrà predisposto l’allaccio alla rete comunale alle approvvigionamento comunale alla dorsale della rete acquedottistica estremità nord e ovest del comparto, per consentire idrico della Val d’Arda garantisce un la realizzazione di una condotta di lottizzazione approvvigionamento, assommato ai prelievi dai collegata “ad anello” con la rete esistente pozzi idrici già presenti nel territorio comunale, in quantità idonea a soddisfare i nuovi fabbisogni per garantire le future richieste di energia (al momento non definite) potrebbe essere necessario la realizzazione delle aree di espansione previste, potenziare la rete elettrica MT e BT esistente, sia approvvigionamento di nei confronti di elettrodotti ad alta, media o bassa all’interno che all’esterno dell’ambito, mediante energia elettrica tensione esistenti, deve essere regolamentata in interventi che saranno definiti successivamente dai base alle normative vigenti in materia soggetti attuatori con il gestore delle rete di distribuzione dell’energia elettrica approvvigionamento di la rete esistente è idonea a servire le future realizzazione della rete distributiva a bassa gas metano utenze pressione internamente al comparto la rete fognaria di lottizzazione potrà allacciarsi il piano di urbanizzazione dei comparti dovrà alla condotta della limitrofa zona in corso di smaltimento dei reflui e prevedere la realizzazione di reti separate per lo attuazione che defluisce nel depuratore esistente delle acque meteoriche smaltimento delle acque nere e di quelle recentemente adeguato alla normativa CEE di meteoriche. settore nell’abitato è presente il servizio di raccolta e Ove occorrente dovranno essere collocati smaltimento dei rifiuti smaltimento dei rifiuti che potrà essere esteso al contenitori per la raccolta differenziata nuovo insediamento

Figura 6.5. Estratto dalla Tavola QC-C3 “Sistema insediativo e infrastrutturale – Sistema degli impianti e delle reti tecnologiche” del PSC

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6.2.2.1 Sintesi dello stato di fatto Per ciascuna componente ambientale è riportato lo stato di fatto aggiornato sulla base del Quadro Conoscitivo del PSC e degli strumenti sovraordinati, con particolare riferimento all’individuazione delle principali problematiche ambientali e territoriali.

Componente ambientale Sintesi dello stato di fatto

In merito alla qualità dell’aria il comune di Alseno ricade all’interno del territorio della provincia di Piacenza identificato come “Agglomerato” (R1 codifica regionale) che comprende il capoluogo e assimilati (Delibera Provinciale n.32 del 10.03.04). L’inquinante critico per l’area risultano essere le polveri sottili (PM10), in particolare nel periodo invernale, i cui valori, legati soprattutto all’intenso traffico veicolare (in particolare lungo l’asse Aria e clima stradale della via Emilia), possono superare i valori di riferimento normativi. Si mantengono generalmente al di sotto dei limiti normativi i valori di biossido di Azoto (NO2), di monossido di Carbonio (CO) e biossido di Zolfo (SO2). I valori misurati di Ozono (O3) superano la soglia di informazione ed anche il valore bersaglio per la protezione della salute, ma non la soglia di allarme. Infine per quanto riguarda i valori di idrocarburi aromatici, per quanto siano rispettati i valori di limite normativi, la situazione è comunque penalizzata dal punto di vista della qualità ambientale dell’aria.

Proposta di ZAC. L’area in esame è compresa in parte nella classe II, in parte nella classe III ed in parte Rumore nella classe IV. L’area ricade in parte all'interno della fascia A di pertinenza infrastrutture stradali e ferroviarie (D.P.R. 142/2004 e D.P.R. 18/11/1998 n°459) della strada provinciale 12.

Idrogeologia L’area è caratterizzata dalla presenza del complesso acquifero A0 Settore di ricarica tipo B – ricarica indiretta Zona di vulnerabilità da nitrati Criticità Zona di vulnerabilità intrinseca alta, elevata ed estremamente elevata dell’acquifero superficiale Soggiacenza della falda prossima al p.c. Risorse idriche La piezometria del complesso acquifero A0 = 90-91.5 m slm con una soggiacenza Piezometria 0-2 m dal p.c. Risorsa idrica - Idrografia - superficiale Rischio idraulico Esterno alle fasce fluviali Dal punto di vista pedologico l’area si caratterizza per la presenza della Suolo associazione di suoli Borghesa-Candia (configurazione 586).

L’unità di Modena (AES8a) affiora prevalentemente nelle incisioni dei reticoli idrografici più recenti (rio S. Franca e rio Grattarolo) e nel caso dei t. Stirone, Arda, e Ongina è terrazzante rispetto all’AES8; questa unità è composta da ghiaie prevalenti e sabbie, ricoperte da una coltre limoso argillosa discontinua: depositi alluvionali intravallivi, terrazzati, e di conoide. L’età è Olocene; post IV-VII sec. d.C. Lo spessore massimo dell’unità è di alcuni metri.

Nella carta geomorfologica del PSC si evidenzia come l’area interessi il conoide fossile del T. Ongina. Acclività <5%. Non sono censite frane e/o dissesti. Suolo e sottosuolo Sottosuolo Profondità del tetto del primo orizzonte ghiaioso continuo tra 1.4-1.6 m dal p.c

Comune di Alseno: Zona sismica 3 (bassa sismicità) Classe D2 – depositi detritici, depositi alluvionali ghiaiosi, limosi o indifferenziati e assimilabili Effetti di sito attesi: amplificazione stratigrafica Livello di approfondimento II Fattore di amplificazione da microzonazione sismica: F.A. di PGA=1.6 F.A. Intensità Spettrale (0.1s < To < 0.5s): 1.8 F.A. Intensità Spettrale (0.5s < To < 1.0s): 2.4 St=1

E’ segnalata la presenza di un filare lungo il limite meridionale dell’ambito. Non sono presenti Biodiversità e paesaggio elementi della rete ecologica Unità di paesaggio del PTCP 2a – Unità di paesaggio dell’alta pianura Piacentina – Subunità dell’alta

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Componente ambientale Sintesi dello stato di fatto pianura Unità di paesaggio di PSC: Alta Pianura Consumi e rifiuti La destinazione rurale attuale da origine a rifiuti dovuti all’attività agricola Mobilità L’area è direttamente accessibile dalla Strada Provinciale 12 (Strada di Genova). Linee elettriche: nel settore nord dell’area è segnalata una linea a media tensione 15Kv a terna singola (cavo interrato) Gasdotto: lungo la strada SP12,su Via Firini e nella lottizzazione posta a nord-est è segnalata la Reti tecnologiche presenza della rete distributiva del gas metano a bassa pressione Rete Fognaria: nella lottizzazione posta a nord-est è presente una rete fognaria mista; Acquedotto: Sono presenti tratte di rete di distribuzione principale lungo la SP12 Le linee elettriche, presenti perimetralmente all’area, (linee MT) sono impianti in grado di generare Radiazioni campi elettromagnetici.

6.2.2.2 Verifica di conformità di vincoli e prescrizioni La verifica è compiuta con l’analisi dei vincoli e delle prescrizioni rilevabili nelle cartografie degli Aspetti condizionanti del PSC.

Tipologia di vincolo o prescrizione Disposizioni del PSC VINCOLI E RISPETTI Zone di rispetto agli elettrodotti Il comparto è attraversato da una linea elettrica 15 KV da cui andrà garantita l’osservanza delle fasce di rispetto di cui al punto 3 dell’art.23 della normativa di attuazione TUTELE PAESAGGISTICO-AMBIENTALI Assetto vegetazionale Formazioni arboree lineari Le formazioni presenti lungo il margine meridionale del comparto andranno preservate secondo le specifiche disposizioni richiamate al punto 2 dell’art.28 della normativa di attuazione Zone di vulnerabilità idrogeologica Zone di ricarica diretta e indiretta degli acquiferi Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 5 dell’art.31 della normativa di attuazione relative ai settori di ricarica della falda acquifera di tipo B Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 6 dell’art.31 della normativa di attuazione UNITA’ DI PAESAGGIO L’ambito ricade nell’unità di Alta pianura (art.38 della normativa di attuazione) TUTELE STORICO, CULTURALI E ARCHEOLOGICHE Ambiti e strutture di interesse testimoniale Viabilità storica Gli interventi dovranno rispettare il tracciato della strada provinciale di Genova (Carrabile principale), ai sensi del punto 2 dell’art.40 della normativa di attuazione

6.2.2.3 Valutazioni di sostenibilità ambientale La valutazione di sostenibilità ambientale prevede, per ogni componente ambientale considerata, la descrizione dell’impatto presunto dell’azione di Piano, la definizione delle misura di mitigazione derivate dalla Valsat del PSC eventualmente specificate ed integrate in relazione all’ambito in oggetto ed infine la significatività degli impatti residui a seguito delle misure di mitigazione/compensazione.

Valutazione sintetica di impatto:    Impatto potenzialmente positivo Impatto trascurabile Impatto potenzialmente negativo

AMBITO CASTELNUOVO FOGLIANI 2 VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO 1. ARIA E Possibile aumento dell’inquinamento Gli edifici dovranno conformarsi con quanto prescritto dai 

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AMBITO CASTELNUOVO FOGLIANI 2 VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO CLIMA dovuto alle emissioni in atmosfera requisiti minimi definiti nella D.A.L. della Regione Emilia per climatizzazione nuovi edifici. Romagna n.156/2008 e smi. Aumento dell’inquinamento per il possibile incremento del traffico Lo schema urbanizzativo proposto prevede l’arretramento dei locale. nuovi fabbricati rispetto alla viabilità (SP12) e la creazione di L’area è soggetta all’impatto aree per verde pubblico attrezzato in prossimità dell’asse dell’inquinamento dovuto alla viario. presenza a breve distanza dell’asse della strada provinciale di Genova

Lo schema urbanizzativo proposto prevede l’arretramento dei La realizzazione di edifici a nuovi fabbricati rispetto alla viabilità (SP12) e la creazione di destinazione residenziale, ma anche aree per verde pubblico attrezzato. con funzioni di carattere terziario, In fase di progettazione dovrà comunque essere predisposta 2. RUMORE potrebbe determinare l’esposizione a una valutazione previsionale del clima acustico e valutata la  livelli di rumore elevati dovuti alla necessità di opportune misure di mitigazione. presenza della fascia A e B della SP12 di Genova Esecuzione di edifici con prestazioni acustiche passive adeguate alla normativa.

L’ambito ricade all’interno delle zone di ricarica degli acquiferi Alta vulnerabilità dell’acquifero tipo B ed è pertanto assoggettato alle condizioni previste superficiale dall’art.35 comma 5 delle norme del PTCP e dell’art.31 comma

5 delle norme del PSC; si dovrà limitare lo sviluppo di aree Area di ricarica degli acquiferi tipo B impermeabili (quota minima di aree permeabili 30%).

E’ inoltre obbligatorio collettare tutti i reflui prodotti alla 3. RISORSE Aumento del rischio di inquinamento pubblica fognatura. della falda superficiale dovuto alla  IDRICHE presenza della falda a basse Dovrà essere previsto il contenimento dei consumi e delle profondità dispersioni della rete idrica e della rete delle acque bianche e

nere a seguito di realizzazione di impianti tecnologici ed Aumento dei consumi idrici e degli igienico sanitari di nuova costruzione . scarichi

Consumo di suolo La realizzazione degli edifici in aree contermini al centro

urbano minimizza il consumo di aree fertili. La realizzazione del nuovo intervento

non comporterà un aumento del Riutilizzo del suolo asportato o all’interno dell’ambito stesso o rischio geologico; l’area è in aree degradate preferibilmente all’interno del territorio pianeggiante e non si prevedono comunale, previa esecuzione delle procedure previste dalle dissesti di alcun tipo. normative vigenti.

Presenza in superficie di terreni Nelle successive fasi di progettazione degli interventi edilizi argillosi di scarse e medie sarà necessario valutare nel dettaglio i parametri geotecnici caratteristiche meccaniche. dell’area tramite indagini geognostiche, verifiche geotecniche

locali, che tengano in considerazione la presenza in superficie Dal punto di vista sismico il comune di 4. SUOLO E di terreni argillosi di scarse e medie caratteristiche meccaniche, Alseno è classificato in zona 3 (bassa dovrà inoltre essere eseguita l’analisi dei cedimenti totali e  SOTTOSUOLO sismicità); per quello che riguarda gli differenziali che possono essere indotti dalla variabilità effetti di sito attesi è stata evidenziata litologica esistente. la potenzialità di amplificazione

litologica con un F.A. di PGA pari a Analisi sismica specifica sull’area interessata con individuazione 1.6. delle velocità delle onde s (Vs e Vs ) e loro eventuale La realizzazione dell’ambito potrà 30 variabilità locale. comportare un moderato aumento

del rischio sismico. Promozione, in alternativa all’utilizzo di sabbia e ghiaia, di

sottofondo stradale in terreno stabilizzato a calce sia in sito che La realizzazione del nuovo intervento fuori area, previa relazione geotecnica di calcolo in sede di comporterà inoltre l’utilizzo di progetto. materiali naturali per la costruzione di

edifici e strade (ghiaie, sabbie, etc.).

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AMBITO CASTELNUOVO FOGLIANI 2 VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO

Gli elementi vegetazionali presenti dovranno essere preservati Sono rilevate possibili interferenze 5. ai sensi dell’art.28 delle NTC . con elementi lineari dell’assetto IODIVERSITÀ B vegetazionale  E’ prevista la realizzazione di aree per verde pubblico E PAESAGGIO attrezzato in adiacenza alla SP12

Le caratteristiche costruttive degli edifici dovranno conformarsi La presenza di nuovi edifici con quanto prescritto dai requisiti minimi definiti con la D.A.L. 6. CONSUMI E residenziali porterà un incremento della Regione Emilia Romagna n.156/2008. dei consumi e della produzione dei  RIFIUTI Ove occorrente dovranno essere collocati contenitori per la rifiuti raccolta differenziata

La realizzazione dell’intervento 7. MOBILITÀ comporterà inevitabilmente un  aumento del traffico veicolare. 8. MODELLI L’azione di Piano risponde all’esigenza  INSEDIATIVI di nuove aree edificabili L’azione di Piano non determina 9. TURISMO impatti particolari sulla componente  ambientale in esame L’azione di Piano non determina 10.INDUSTRIA impatti particolari sulla componente  ambientale in esame L’azione di Piano determina la 11. La realizzazione degli edifici in adiacenza al centro urbano diminuzione di aree disponibili per minimizza il consumo di aree fertili.  AGRICOLTURA l’attività agricola L’ambito in esame è caratterizzato dalla presenza di una linea a media Il progetto dovrà prevedere un azzonamento dell’ambito che 12. tensione eviti destinazioni che richiedano permanenze di persone per  RADIAZIONI La realizzazione di nuove edificazione quattro o più ore giornaliere all’interno delle fasce di rispetto potrebbe comportare la necessità di dell’obiettivo di qualità delle linee MT nuovi elettrodotti a servizio dell’area

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6.3 Lusurasco

6.3.1 Lusurasco 2 - parte

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DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI

Mitigazioni ed impatti residui, Stato di fatto e criticità adeguamenti infrastrutturali l’accessibilità è assicurata dalle vie comunali accessibilità viaria -- interne all’abitato l’intero abitato è dotato di un serbatoio di accumulo di capacità idonea a servire le nuove utenze; inoltre, il recente allaccio della rete andrà predisposto l’allaccio alla rete comunale per comunale alla dorsale della rete acquedottistica approvvigionamento consentire la realizzazione di una condotta di dell’Azienda Consortile Servizi Val d’Arda idrico lottizzazione collegata “ad anello” con la rete garantisce un approvvigionamento, assommato ai esistente prelievi dai pozzi idrici già presenti nel territorio comunale, in quantità idonea a soddisfare i nuovi fabbisogni per garantire le future richieste di energia (al la realizzazione delle aree di espansione previste, momento non definite) occorre potenziare la rete approvvigionamento di nei confronti di elettrodotti ad alta, media o bassa elettrica MT e BT esistente, sia all’interno che energia elettrica tensione esistenti, deve essere regolamentata in all’esterno dell’ambito, mediante interventi che base alle normative vigenti in materia saranno definiti successivamente con i gestori del territorio da edificare approvvigionamento di la rete esistente è idonea a servire le future realizzazione della rete distributiva a bassa gas metano utenze pressione internamente al comparto la rete fognaria di lottizzazione potrà allacciarsi alla condotta principale ad est che defluisce nel depuratore esistente di cui è previsto il piano di urbanizzazione dei comparti dovrà l’adeguamento alla recente normativa CEE di smaltimento dei reflui e prevedere la realizzazione di reti separate per lo settore; si renderà comunque necessario delle acque meteoriche smaltimento delle acque nere e di quelle verificare il dimensionamento della condotta meteoriche principale esistente al fine di garantire lo smaltimento dei reflui derivanti dalle nuove utenze nell’abitato è presente il servizio di raccolta e Ove occorrente dovranno essere collocati smaltimento dei rifiuti smaltimento dei rifiuti che potrà essere esteso al contenitori per la raccolta differenziata nuovo insediamento

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Figura 6.6. Estratto dalla Tavola QC-C3 “Sistema insediativo e infrastrutturale – Sistema degli impianti e delle reti tecnologiche” del PSC

6.3.1.1 Sintesi dello stato di fatto Per ciascuna componente ambientale è riportato lo stato di fatto aggiornato sulla base del Quadro Conoscitivo del PSC e degli strumenti sovraordinati, con particolare riferimento all’individuazione delle principali problematiche ambientali e territoriali. Componente ambientale Sintesi dello stato di fatto

In merito alla qualità dell’aria il comune di Alseno ricade all’interno del territorio della provincia di Piacenza identificato come “Agglomerato” (R1 codifica regionale) che comprende il capoluogo e assimilati (Delibera Provinciale n.32 del 10.03.04). L’inquinante critico per l’area risultano essere le polveri sottili (PM10), in particolare nel periodo invernale, i cui valori, legati soprattutto all’intenso traffico veicolare (in particolare lungo l’asse Aria e clima stradale della via Emilia), possono superare i valori di riferimento normativi. Si mantengono generalmente al di sotto dei limiti normativi i valori di biossido di Azoto (NO2), di monossido di Carbonio (CO) e biossido di Zolfo (SO2). I valori misurati di Ozono (O3) superano la soglia di informazione ed anche il valore bersaglio per la protezione della salute, ma non la soglia di allarme. Infine per quanto riguarda i valori di idrocarburi aromatici, per quanto siano rispettati i valori di limite normativi, la situazione è comunque penalizzata dal punto di vista della qualità ambientale dell’aria.

Rumore Proposta di ZAC. L’area in esame è compresa nella classe II. Idrogeologia L’area è caratterizzata dalla presenza del complesso acquifero A0 Settore di ricarica tipo B – ricarica indiretta Zona di vulnerabilità da nitrati Criticità Zona di vulnerabilità intrinseca alta, elevata ed estremamente elevata dell’acquifero superficiale Risorse idriche Piezometria La piezometria = 110-114 m slm con una soggiacenza di circa 3-4 m dal p.c. Risorsa idrica - Idrografia Zone di difficile deflusso delle acque superficiali della rete scolante secondaria superficiale Zona interessata da possibili allagamenti in caso di collasso della diga di Mignano Rischio idraulico Esterno alle fasce fluviali

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Componente ambientale Sintesi dello stato di fatto Dal punto di vista pedologico l’area si caratterizza per la presenza della Suolo consociazione di suoli Confine (configurazione 527).

L’area è caratterizzata dalla presenza del Subsintema di Ravenna, composto da ghiaie sabbiose, sabbie e limi stratificati con copertura discontinua di limi argillosi e limi e limi sabbiosi. Lo spessore massimo dell’unità è inferiore a 15 metri (zona Arda _ Lusurasco-Alseno spessore 8.0-12.0 m). L’unità coincide con gli ultimi depositi terrazzanti e terrazzati dei reticoli idrografici dei torrenti Stirone, Ongina ed Arda. L’età è Pleistocene superiore - Olocene; post circa 18.000 anni B.P.

Nella carta geomorfologica del PSC si evidenzia come l’area interessi il conoide fossile del T. Arda. Acclività<5% Suolo e sottosuolo Sottosuolo Profondità del tetto del primo orizzonte ghiaioso continuo tra 105-110 m slm

Comune di Alseno: Zona sismica 3 (bassa sismicità) Classe D2 – depositi detritici, depositi alluvionali ghiaiosi, limosi o indifferenziati e assimilabili Effetti di sito attesi: amplificazione stratigrafica Livello di approfondimento II Fattore di amplificazione da microzonazione sismica: F.A. di PGA=1.4 F.A. Intensità Spettrale (0.1s < To < 0.5s): 1.7 F.A. Intensità Spettrale (0.5s < To < 1.0s): 2.0 St=1

Non sono segnalati elementi dell’assetto vegetazionale né elementi della rete ecologica Unità di paesaggio del PTCP 2a – Unità di paesaggio dell’alta pianura Piacentina – Subunità dell’alta Biodiversità e paesaggio pianura Unità di paesaggio di PSC: Alta Pianura Consumi e rifiuti L’area è già urbanizzata è servita da rete fognaria e raccolta rifiuti Mobilità L’area è direttamente accessibile da via Levi e Via Pascoli Linee elettriche: lungo il perimetro nord dell’area è segnalata una linea a media tensione 15Kv a terna singola (cavo interrato) Gasdotto: lungo i lati ovest, nord ed est dell’ambito è segnalata la presenza della rete distributiva del Reti tecnologiche gas metano a bassa pressione Rete Fognaria: l’area si trova all’interno delle aree servite dalle reti fognarie Acquedotto: Sono presenti le reti di distribuzione principale all’intorno dell’ambito e nella lottizzazione in corso di attuazione. Le linee elettriche, presenti perimetralmente all’area, (linee MT) sono impianti in grado di generare Radiazioni campi elettromagnetici.

6.3.1.2 Verifica di conformità di vincoli e prescrizioni La verifica è compiuta con l’analisi dei vincoli e delle prescrizioni rilevabili nelle cartografie degli Aspetti condizionanti del PSC.

TUTELE PAESAGGISTICO-AMBIENTALI Ambiti potenzialmente interessati da rischi di esondazione Zone a difficile deflusso delle acque superficiali Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 1 dell’art.30 della normativa di attuazione Zone di vulnerabilità idrogeologica Zone di ricarica diretta e indiretta degli acquiferi Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 5 dell’art.31 della normativa di attuazione relative ai settori di ricarica della falda acquifera di tipo B Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 6 dell’art.31 della normativa di attuazione UNITA’ DI PAESAGGIO L’ambito ricade nell’unità di Alta pianura (art.38 della normativa di attuazione)

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6.3.1.3 Valutazioni di sostenibilità ambientale La valutazione di sostenibilità ambientale prevede, per ogni componente ambientale considerata, la descrizione dell’impatto presunto dell’azione di Piano, la definizione delle misura di mitigazione derivate dalla Valsat del PSC eventualmente specificate ed integrate in relazione all’ambito in oggetto ed infine la significatività degli impatti residui a seguito delle misure di mitigazione/compensazione.

Valutazione sintetica di impatto:    Impatto potenzialmente positivo Impatto trascurabile Impatto potenzialmente negativo

AMBITO LUSURASCO 2 VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO Possibile aumento dell’inquinamento dovuto alle emissioni in atmosfera Gli edifici dovranno conformarsi con quanto prescritto dai 1. ARIA E per climatizzazione nuovi edifici. requisiti minimi definiti nella D.A.L. della Regione Emilia Aumento dell’inquinamento per il  CLIMA Romagna n.156/2008 e smi. possibile incremento del traffico locale. La realizzazione di edifici a destinazione residenziale in ragione Esecuzione di edifici con prestazioni acustiche passive UMORE del modesto carico urbanistico non 2. R adeguate alla normativa.  provocherà aumento del traffico locale.

L’ambito ricade all’interno delle zone di ricarica degli acquiferi tipo B ed è pertanto assoggettato alle condizioni previste dall’art.35 comma 5 delle norme del PTCP e dell’art.31 comma 5 delle norme del PSC; si dovrà limitare lo sviluppo di aree

impermeabili predisponendo specifiche misure compensative Alta vulnerabilità dell’acquifero degli interventi urbanistico-edilizi finalizzate a garantire la superficiale parità del bilancio idrico ed inoltre è obbligatorio collettare

tutti i reflui prodotti alla pubblica fognatura. Area di ricarica degli acquiferi tipo B

Il comparto configura un organico ampliamento di un ambito 3. RISORSE Possibili rischi dovuti al difficile in parte già convenzionato e in corso di urbanizzazione che ha deflusso delle acque meteoriche.  IDRICHE già attuato interventi finalizzati al corretto smaltimento delle

acque meteoriche in canale consortile. Aumento dei consumi idrici e degli

scarichi Dovrà essere previsto il contenimento dei consumi e delle

dispersioni della rete idrica e della rete delle acque bianche e Presenza di un canale di bonifica sul nere a seguito di realizzazione di impianti tecnologici ed margine ovest igienico sanitari di nuova costruzione.

Le nuove edificazioni dovranno essere allacciate alla rete acquedottistica

Consumo di suolo La realizzazione del comparto in un’area contermine al centro urbano minimizza il consumo di aree fertili. La realizzazione del nuovo intervento non comporterà un aumento del Riutilizzo del suolo asportato o all’interno dell’ambito stesso o rischio geologico; l’area è in aree degradate preferibilmente all’interno del territorio pianeggiante e non si prevedono comunale, previa esecuzione delle procedure previste dalle 4. SUOLO E dissesti di alcun tipo. normative vigenti.  SOTTOSUOLO Presenza in superficie di terreni Nelle successive fasi di progettazione degli interventi edilizi argillosi di scarse e medie sarà necessario valutare nel dettaglio i parametri geotecnici caratteristiche meccaniche. dell’area tramite indagini geognostiche, verifiche geotecniche locali, che tengano in considerazione la presenza in superficie Dal punto di vista sismico il comune di di terreni argillosi di scarse e medie caratteristiche meccaniche, Alseno è classificato in zona 3 (bassa dovrà inoltre essere eseguita l’analisi dei cedimenti totali e

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AMBITO LUSURASCO 2 VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO sismicità); per quello che riguarda gli differenziali che possono essere indotti dalla variabilità effetti di sito attesi è stata evidenziata litologica esistente. la potenzialità di amplificazione litologica con un F.A. di PGA pari a Analisi sismica specifica sull’area interessata con individuazione 1.4. delle velocità delle onde s (Vs e Vs30) e loro eventuale La realizzazione dell’ambito potrà variabilità locale. comportare un moderato aumento del rischio sismico. Promozione, in alternativa all’utilizzo di sabbia e ghiaia, di sottofondo stradale in terreno stabilizzato a calce sia in sito che La realizzazione del nuovo intervento fuori area, di materiali riciclati provenienti da demolizioni, comporterà inoltre l’utilizzo di previa relazione geotecnica di calcolo in sede di progetto. materiali naturali per la costruzione di edifici e strade (ghiaie, sabbie, etc.).

5. La realizzazione del comparto in un’area interclusa posta nel BIODIVERSITÀ - centro urbano non comporta minimizza il consumo di aree  E PAESAGGIO naturali.

Le caratteristiche costruttive degli edifici dovranno conformarsi La presenza di nuovi edifici con quanto prescritto dai requisiti minimi definiti con la D.A.L. 6. CONSUMI E residenziali porterà un incremento della Regione Emilia Romagna n.156/2008 dei consumi e della produzione dei  RIFIUTI rifiuti Ove occorrente dovranno essere collocati contenitori per la raccolta differenziata La realizzazione dell’intervento 7. MOBILITÀ comporterà inevitabilmente un  aumento del traffico veicolare. 8. MODELLI L’azione di Piano risponde all’esigenza  INSEDIATIVI di nuove aree edificabili L’azione di Piano non determina 9. TURISMO impatti particolari sulla componente  ambientale in esame L’azione di Piano non determina 10.INDUSTRIA impatti particolari sulla componente  ambientale in esame L’azione di Piano non determina 11. impatti particolari sulla componente  AGRICOLTURA ambientale in esame Il progetto dovrà prevedere un azzonamento dell’ambito che La realizzazione di nuove edificazione 12. eviti destinazioni che richiedano permanenze di persone per potrebbe comportare la necessità di quattro o più ore giornaliere all’interno delle fasce di rispetto  RADIAZIONI nuovi elettrodotti a servizio dell’area dell’obiettivo di qualità delle linee MT

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6.3.2 Lusurasco 4 - parte

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DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI

Mitigazioni ed impatti residui, Stato di fatto e criticità adeguamenti infrastrutturali nel comparto dovrà essere attrezzato la parte sud Completamento del tracciato alternativo in del tracciato alternativo alla comunale del accessibilità viaria successiva fase di attuazione delle previsioni del Molinazzo, di sussidio all’attuale sede di sezione PSC inadeguata per il doppio transito dei veicoli l’intero abitato è dotato di un serbatoio di accumulo di capacità idonea a servire anche le nuove utenze; inoltre, il recente allaccio della rete andrà predisposto l’allaccio alla rete comunale per comunale alla dorsale della rete acquedottistica approvvigionamento consentire la realizzazione di una condotta di dell’Azienda Consortile Servizi Val d’Arda idrico lottizzazione collegata “ad anello” con la rete garantisce un approvvigionamento, assommato ai esistente prelievi dai pozzi idrici già presenti nel territorio comunale, in quantità idonea a soddisfare i nuovi fabbisogni per garantire le future richieste di energia (al la realizzazione delle aree di espansione previste, momento non definite) occorre potenziare la rete approvvigionamento di nei confronti di elettrodotti ad alta, media o bassa elettrica MT e BT esistente, sia all’interno che energia elettrica tensione esistenti, deve essere regolamentata in all’esterno dell’ambito, mediante interventi che base alle normative vigenti in materia saranno definiti successivamente con i gestori del territorio da edificare approvvigionamento di la rete esistente è idonea a servire le future realizzazione della rete distributiva a bassa gas metano utenze pressione internamente al comparto la rete fognaria di lottizzazione potrà allacciarsi il piano di urbanizzazione dei comparti dovrà alla condotta principale che defluisce nel prevedere la realizzazione di reti separate per lo smaltimento dei reflui e depuratore esistente di cui è previsto smaltimento delle acque nere e di quelle delle acque meteoriche l’adeguamento alla recente normativa CEE di meteoriche; la rete di smaltimento delle acque settore meteoriche potrà defluire nel rio Gerola nell’abitato è presente il servizio di raccolta e Ove occorrente dovranno essere collocati smaltimento dei rifiuti smaltimento dei rifiuti che potrà essere esteso al contenitori per la raccolta differenziata nuovo insediamento

Figura 6.7. Estratto dalla Tavola QC-C3 “Sistema insediativo e infrastrutturale – Sistema degli impianti e delle reti tecnologiche” del PSC

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6.3.2.1 Sintesi dello stato di fatto Per ciascuna componente ambientale è riportato lo stato di fatto aggiornato sulla base del Quadro Conoscitivo del PSC e degli strumenti sovraordinati, con particolare riferimento all’individuazione delle principali problematiche ambientali e territoriali. Componente ambientale Sintesi dello stato di fatto

In merito alla qualità dell’aria il comune di Alseno ricade all’interno del territorio della provincia di Piacenza identificato come “Agglomerato” (R1 codifica regionale) che comprende il capoluogo e assimilati (Delibera Provinciale n.32 del 10.03.04). L’inquinante critico per l’area risultano essere le polveri sottili (PM10), in particolare nel periodo invernale, i cui valori, legati soprattutto all’intenso traffico veicolare (in particolare lungo l’asse Aria e clima stradale della via Emilia), possono superare i valori di riferimento normativi. Si mantengono generalmente al di sotto dei limiti normativi i valori di biossido di Azoto (NO2), di monossido di Carbonio (CO) e biossido di Zolfo (SO2). I valori misurati di Ozono (O3) superano la soglia di informazione ed anche il valore bersaglio per la protezione della salute, ma non la soglia di allarme. Infine per quanto riguarda i valori di idrocarburi aromatici, per quanto siano rispettati i valori di limite normativi, la situazione è comunque penalizzata dal punto di vista della qualità ambientale dell’aria.

Rumore Proposta di ZAC. L’area in esame è compresa nella classe III)

L’area è caratterizzata dalla presenza del complesso acquifero A0 nella porzione Idrogeologia nord occidentale e dal complesso acquifero A1b nella porzione sud orientale Settore di ricarica tipo B – ricarica indiretta Zona di vulnerabilità da nitrati Criticità Zona di vulnerabilità intrinseca alta, elevata ed estremamente elevata dell’acquifero superficiale La piezometria del complesso acquifero 110-115 m slm con una soggiacenza di Piezometria Risorse idriche circa 7-8 m dal p.c. Risorsa idrica - Zone di difficile deflusso delle acque superficiali della rete scolante secondaria Idrografia Zona interessata da possibili allagamenti in caso di collasso della diga di Mignano. superficiale Fascia di integrazione del Rio Gerola Presenza di un canale di bonifica Rischio idraulico Esterno alle fasce fluviali Dal punto di vista pedologico l’area si caratterizza per la presenza della Suolo consociazione di suoli Ghiardo franco limosi (configurazione 528).

L’area è caratterizzata dalla presenza nella porzione nord occidentale del Subsintema di Ravenna, composto da ghiaie sabbiose, sabbie e limi stratificati con copertura discontinua di limi argillosi e limi e limi sabbiosi. Lo spessore massimo dell’unità è inferiore a 15 metri (zona Arda _ Lusurasco-Alseno spessore 8.0-12.0 m). L’unità coincide con gli ultimi depositi terrazzanti e terrazzati dei reticoli idrografici dei torrenti Stirone, Ongina ed Arda. L’età è Pleistocene superiore - Olocene; post circa 18.000 anni B.P. Nella porzione sud orientale affiora il Subsintema di Villa Verrucchio – Unità di Vignola (AES7b), presente prevalentemente nella parte Ovest del Comune di Alseno; Alseno stessa giace sulla sua superficie deposizionale relitta corrispondente al piano topografico. L’unità è composta da ghiaie sabbiose, sabbie e limi stratificati, localmente con Suolo e sottosuolo copertura discontinua di limi argillosi: depositi di conoide ghiaiosa e depositi Sottosuolo intravallivi terrazzati. I depositi sono attribuibili ai sistemi idrografici dei torrenti Arda, Ongina e Stirone. L’età è Pleistocene superiore. Lo spessore massimo dell’unità è di circa 15 m

Nella carta geomorfologica del PSC si evidenzia come l’area interessi il conoide fossile del T. Arda. Acclività<5%. Si evidenzia la presenza di una scarpata fluviale fossile del T. Arda.

La profondità del tetto del primo orizzonte ghiaioso continuo tra 109-115 m slm

Comune di Alseno: Zona sismica 3 (bassa sismicità) Classe D2 – depositi detritici, depositi alluvionali ghiaiosi, limosi o indifferenziati e assimilabili

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Componente ambientale Sintesi dello stato di fatto Effetti di sito attesi: amplificazione stratigrafica Livello di approfondimento II Fattore di amplificazione da microzonazione sismica del settore nord occidentale: F.A. di PGA=1.4 F.A. Intensità Spettrale (0.1s < To < 0.5s): 1.7 F.A. Intensità Spettrale (0.5s < To < 1.0s): 2.0 St=1 Fattore di amplificazione da microzonazione sismica del settore sud orientale: F.A. di PGA=1.6 F.A. Intensità Spettrale (0.1s < To < 0.5s): 1.8 F.A. Intensità Spettrale (0.5s < To < 1.0s): 2.1 St=1

Sono segnalati elementi dell’assetto vegetazionale Unità di paesaggio del PTCP 2a – Unità di paesaggio dell’alta pianura Piacentina – Subunità dell’alta Biodiversità e paesaggio pianura Unità di paesaggio del PSC: unità dell’alta pianura Consumi e rifiuti La destinazione rurale attuale da origine a rifiuti dovuti all’ attività agricola Mobilità L’area è direttamente accessibile dalla Strada del Molinazzo Linee elettriche: sono presenti linee elettriche di distribuzione all’intorno del comparto Gasdotto: lungo la strada del Molinazzo è segnalata la presenza della rete distributiva del gas metano a media pressione Reti tecnologiche Rete Fognaria: l’area si trova all’interno delle aree servite dalle reti fognarie Acquedotto: Sono presenti tratte di rete di distribuzione principale lungo Strada Molinazzo Rete scolante: presenti canali di bonifica Radiazioni -

6.3.2.2 Verifica di conformità di vincoli e prescrizioni La verifica è compiuta con l’analisi dei vincoli e delle prescrizioni rilevabili nelle cartografie degli Aspetti condizionanti del PSC.

Tipologia di vincolo o prescrizione Disposizioni del PSC VINCOLI E RISPETTI Zone di rispetto stradale/distanze dalle strade Nella parte di comparto prospiciente la comunale del Molinazzo andranno osservate le specifiche disposizioni richiamate sulle distanze dalle strade salvo deroghe consentite per i PUA. Fasce di rispetto ai fini di polizia idraulica sulla rete di bonifica e Il margine est del comparto è lambito da una tratta di un canale di irrigazione bonifica da cui andrà garantita l’osservanza della fascia di rispetto di mt.10 ed il margine sud è lambito da una tratta di un canale di bonifica da cui andrà garantita l’osservanza della fascia di rispetto di mt.5, come specificato al punto 7 dell’art.23 della normativa di attuazione TUTELE PAESAGGISTICO-AMBIENTALI Aree di interesse paesaggistico ai sensi della Parte III del Codice Il comparto è esterno alle zone soggette a vincolo paesaggistico dei beni culturali e del paesaggio individuate con atto del C.C. n° 38/2004 in adempimento al disposto dell’art. 46 della L.R. 31/2002 Assetto vegetazionale Formazioni arboree lineari Le formazioni presenti lungo il margine settentrionale del comparto andranno preservate secondo le specifiche disposizioni richiamate al punto 2 dell’art.28 della normativa di attuazione Corsi d'acqua Fasce di integrazione del reticolo idrografico minore Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 4 dell’art.29 della normativa di attuazione relativamente alla fascia prevista per il rio Gerola Ambiti potenzialmente interessati da rischi di esondazione Zone a difficile deflusso delle acque superficiali Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 1 dell’art.30 della normativa di attuazione Zone di vulnerabilità idrogeologica Zone di ricarica diretta e indiretta degli acquiferi Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 5 dell’art.31 della normativa di attuazione relative ai settori di ricarica della falda

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acquifera di tipo B Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 6 dell’art.31 della normativa di attuazione UNITA’ DI PAESAGGIO L’ambito ricade nell’unità di Alta pianura (art.38 della normativa di attuazione) TUTELE STORICO, CULTURALI E ARCHEOLOGICHE Ambiti e strutture di interesse testimoniale Viabilità storica Gli interventi dovranno rispettare il tracciato della strada comunale del Molinazzo (Carrabile locale), ai sensi del punto 2 dell’art.40 della normativa di attuazione

6.3.2.3 Valutazioni di sostenibilità ambientale La valutazione di sostenibilità ambientale prevede, per ogni componente ambientale considerata, la descrizione dell’impatto presunto dell’azione di Piano, la definizione delle misura di mitigazione derivate dalla Valsat del PSC eventualmente specificate ed integrate in relazione all’ambito in oggetto ed infine la significatività degli impatti residui a seguito delle misure di mitigazione/compensazione.

Valutazione sintetica di impatto:    Impatto potenzialmente positivo Impatto trascurabile Impatto potenzialmente negativo

AMBITO LUSURASCO 4 VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO

Gli edifici dovranno conformarsi con quanto prescritto dai Possibile aumento dell’inquinamento requisiti minimi definiti nella D.A.L. della Regione Emilia dovuto alle emissioni in atmosfera Romagna n.156/2008 e smi. 1. ARIA E per climatizzazione nuovi edifici.

Aumento dell’inquinamento per il  CLIMA L’intervento prefigura la futura fluidificazione del traffico nella possibile incremento del traffico parte est dell’abitato, con futura riduzione delle emissioni locale. prodotte dai veicoli in transito di attraversamento.

La realizzazione di edifici a Dovrà essere aggiornata la proposta di ZAC inserendo la destinazione residenziale, ma anche zonizzazione dell’area in conformità ai criteri regionali. UMORE con funzioni di carattere terziario e 2. R  ricettivo potrà provocare un aumento Esecuzione di edifici con prestazioni acustiche passive del traffico locale. adeguate alla normativa.

L’ambito ricade all’interno delle zone di ricarica degli acquiferi tipo B ed è pertanto assoggettato alle condizioni previste dall’art.35 comma 5 delle norme del PTCP e dell’art.31 comma Alta vulnerabilità dell’acquifero 5 delle norme del PSC; si dovrà limitare lo sviluppo di aree superficiale impermeabili predisponendo specifiche misure compensative degli interventi urbanistico-edilizi finalizzate a garantire la Area di ricarica degli acquiferi tipo B parità del bilancio idrico ed inoltre è obbligatorio collettare tutti i reflui prodotti alla pubblica fognatura. Possibili rischi dovuti al difficile 3. RISORSE deflusso delle acque meteoriche. Dovranno essere previsti sistemi di laminazione delle acque  IDRICHE meteoriche (ad esempio vasche di laminazione o Aumento dei consumi idrici e degli sovradimensionamento delle tubazioni). scarichi Dovrà essere previsto il contenimento dei consumi e delle Presenza di un canale di bonifica (Rio dispersioni della rete idrica e della rete delle acque bianche e Gerola) al limite est dell’area nere a seguito di realizzazione di impianti tecnologici ed igienico sanitari di nuova costruzione.

Le nuove edificazioni dovranno essere allacciate alla rete acquedottistica.

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AMBITO LUSURASCO 4 VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO

Consumo di suolo La realizzazione degli edifici in zone adiacenti al centro urbano

utilizzando aree intercluse minimizza il consumo di aree fertili. La realizzazione del nuovo intervento

non comporterà un aumento del Riutilizzo del suolo asportato o all’interno dell’ambito stesso o rischio geologico; l’area è in aree degradate preferibilmente all’interno del territorio pianeggiante e non si prevedono comunale, previa esecuzione delle procedure previste dalle dissesti di alcun tipo. normative vigenti.

Presenza in superficie di terreni Nelle successive fasi di progettazione degli interventi edilizi argillosi di scarse e medie sarà necessario valutare nel dettaglio i parametri geotecnici caratteristiche meccaniche. dell’area tramite indagini geognostiche, verifiche geotecniche

locali, che tengano in considerazione la presenza in superficie Dal punto di vista sismico il comune di 4. SUOLO E di terreni argillosi di scarse e medie caratteristiche meccaniche, Alseno è classificato in zona 3 (bassa dovrà inoltre essere eseguita l’analisi dei cedimenti totali e  SOTTOSUOLO sismicità); per quello che riguarda gli differenziali che possono essere indotti dalla variabilità effetti di sito attesi è stata evidenziata litologica esistente. la potenzialità di amplificazione

litologica con un F.A. di PGA pari a Analisi sismica specifica sull’area interessata con individuazione 1.4-1.6. delle velocità delle onde s (Vs e Vs ) e loro eventuale La realizzazione dell’ambito potrà 30 variabilità locale. comportare un moderato aumento

del rischio sismico. Promozione, in alternativa all’utilizzo di sabbia e ghiaia, di

sottofondo stradale in terreno stabilizzato a calce sia in sito che La realizzazione del nuovo intervento fuori area, materiali di recupero provenienti da demolizioni, comporterà inoltre l’utilizzo di previa relazione geotecnica di calcolo in sede di progetto. materiali naturali per la costruzione di

edifici e strade (ghiaie, sabbie, etc.).

5. Sono rilevate possibili interferenze Gli elementi vegetazionali presenti dovranno essere preservati BIODIVERSITÀ con elementi lineari dell’assetto ai sensi dell’art.28 delle NTC . Sono previste aree per verde  E PAESAGGIO vegetazionale pubblico attrezzato.

Le caratteristiche costruttive degli edifici dovranno conformarsi La presenza di nuovi edifici con quanto prescritto dai requisiti minimi definiti con la D.A.L. 6. CONSUMI E residenziali porterà un incremento della Regione Emilia Romagna n.156/2008 dei consumi e della produzione dei  RIFIUTI rifiuti Ove occorrente dovranno essere collocati contenitori per la raccolta differenziata La realizzazione dell’intervento L’intervento, realizzando una viabilità alternativa, prefigura la OBILITÀ comporterà inevitabilmente un 7. M futura fluidificazione del traffico nella parte est dell’abitato.  aumento del traffico veicolare. 8. MODELLI L’azione di Piano risponde all’esigenza  INSEDIATIVI di nuove aree edificabili L’azione di Piano non determina 9. TURISMO impatti particolari sulla componente  ambientale in esame L’azione di Piano non determina 10.INDUSTRIA impatti particolari sulla componente  ambientale in esame L’azione di Piano determina la 11. La realizzazione degli edifici in adiacenza al centro urbano diminuzione di aree disponibili per minimizza il consumo di aree fertili.  AGRICOLTURA l’attività agricola Il progetto dovrà prevedere un azzonamento dell’ambito che La realizzazione di nuove edificazione 12. eviti destinazioni che richiedano permanenze di persone per potrebbe comportare la necessità di quattro o più ore giornaliere all’interno delle fasce di rispetto  RADIAZIONI nuovi elettrodotti a servizio dell’area dell’obiettivo di qualità delle linee MT

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6.4 Cortina

6.4.1 Cortina 1 – parte

DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI

Mitigazioni ed impatti residui, Stato di fatto e criticità adeguamenti infrastrutturali l’area è direttamente accessibile dalla comunale al accessibilità viaria -- margine ovest della stessa approvvigionamento l’allaccio alle condotte esistenti è idoneo a servire andrà predisposto l’allaccio alla rete comunale idrico le nuove utenze per garantire le future richieste di energia (al la realizzazione delle aree di espansione previste, momento non definite) occorre potenziare la rete approvvigionamento di nei confronti di elettrodotti ad alta, media o bassa elettrica MT e BT esistente, sia all’interno che energia elettrica tensione esistenti, deve essere regolamentata in all’esterno dell’ambito, mediante interventi che base alle normative vigenti in materia saranno definiti successivamente con i gestori del territorio da edificare approvvigionamento di la rete esistente è idonea a servire le future realizzazione della rete distributiva a bassa gas metano utenze pressione internamente al comparto

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Mitigazioni ed impatti residui, Stato di fatto e criticità adeguamenti infrastrutturali Gli interventi edilizi dovranno essere subordinati l’intero abitato è dotato di rete fognaria con i all’adeguamento del sistema depurativo locale. smaltimento dei reflui e impianto di depurazione delle acque (fossa Il piano di urbanizzazione del comparto dovrà delle acque meteoriche imhoff) che necessita di essere sostituito con prevedere la realizzazione di reti separate per lo nuovo impianto conforme alle norme di settore smaltimento delle acque nere e di quelle meteoriche nell’abitato è presente il servizio di raccolta e Ove occorrente dovranno essere collocati smaltimento dei rifiuti smaltimento dei rifiuti che potrà essere esteso al contenitori per la raccolta differenziata nuovo insediamento

Figura 6.8. Estratto dalla Tavola QC-C3 “Sistema insediativo e infrastrutturale – Sistema degli impianti e delle reti tecnologiche” del PSC

6.4.1.1 Sintesi dello stato di fatto Per ciascuna componente ambientale è riportato lo stato di fatto aggiornato sulla base del Quadro Conoscitivo del PSC e degli strumenti sovraordinati, con particolare riferimento all’individuazione delle principali problematiche ambientali e territoriali. Componente ambientale Sintesi dello stato di fatto

In merito alla qualità dell’aria il comune di Alseno ricade all’interno del territorio della provincia di Piacenza identificato come “Agglomerato” (R1 codifica regionale) che comprende il capoluogo e assimilati (Delibera Provinciale n.32 del 10.03.04). L’inquinante critico per l’area risultano essere le polveri sottili (PM10), in particolare nel periodo invernale, i cui valori, legati soprattutto all’intenso traffico veicolare (in particolare lungo l’asse Aria e clima stradale della via Emilia), possono superare i valori di riferimento normativi. Si mantengono generalmente al di sotto dei limiti normativi i valori di biossido di Azoto (NO2), di monossido di Carbonio (CO) e biossido di Zolfo (SO2). I valori misurati di Ozono (O3) superano la soglia di informazione ed anche il valore bersaglio per la protezione della salute, ma non la soglia di allarme. Infine per quanto riguarda i valori di idrocarburi aromatici, per quanto siano rispettati i valori di limite normativi, la situazione è comunque penalizzata dal punto di vista della qualità ambientale dell’aria.

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Componente ambientale Sintesi dello stato di fatto

Rumore Proposta di ZAC. L’area in esame è compresa nella in parte in classe II ed in parte in classe III.

L’area è caratterizzata dalla presenza del complesso acquifero A2 con spessori Idrogeologia inferiori a 10m. Settore di ricarica tipo B – ricarica indiretta Zona di vulnerabilità da nitrati Criticità Zona di vulnerabilità intrinseca alta, elevata ed estremamente elevata dell’acquifero superficiale Risorse idriche La piezometria del complesso acquifero A2 = 122.5 m slm con una soggiacenza di Piezometria circa 27 m dal p.c. Risorsa idrica - Idrografia - superficiale Rischio idraulico Esterno alle fasce fluviali Dal punto di vista pedologico l’area si caratterizza per la presenza della Suolo consociazione di suoli Cittadella franco limosi (configurazione 585).

L’areale in cui affiora l’AES3 si trova prevalentemente nella parte sud ed orientale del comune di Alseno; in particolare sulla sua superficie deposizionale relitta giacciono da monte verso valle gli abitati di Cortina, Fellegara e Gasparini per la zona affiorante tra la Val d’Arda e la Valle Ongina e l’abitato di Castelnuovo Fogliani per la zona affiorante tra la Valle Ongina e la Valle dello Stirone. L’unità è costituita da ghiaie e ghiaie sabbiose di colore grigio-nocciola, giallo- rossastro all'alterazione (depositi di conoide alluvionale) e da depositi fini dati da limi stratificati, grigio-nocciola, giallo-ocracei all'alterazione, con subordinati livelli di ghiaie e sabbie (depositi di interconoide). I depositi intravallivi sono spesso terrazzati e incisi dai reticoli idrografici più recenti. Lo spessore massimo di circa 25-30 metri e l’età è Pleistocene medio.

Suolo e sottosuolo Nella carta geomorfologica del PSC si evidenzia come l’area sia interessata da un Sottosuolo soliflusso localizzato e dalla scarpata fluviale fossile del Rio Grattarolo.

La profondità del tetto del primo orizzonte ghiaioso continuo a profondità >7 m dal p.c.

Comune di Alseno: Zona sismica 3 (bassa sismicità) Classe D2 – depositi detritici, depositi alluvionali ghiaiosi, limosi o indifferenziati e assimilabili Effetti di sito attesi: amplificazione stratigrafica Livello di approfondimento II Fattore di amplificazione da microzonazione sismica: F.A. di PGA=2.2 F.A. Intensità Spettrale (0.1s < To < 0.5s): 2.2 F.A. Intensità Spettrale (0.5s < To < 1.0s): 1.7 St=1

Non sono segnalati elementi dell’assetto vegetazionale né elementi della rete ecologica nella comparto attuativo previsto. Biodiversità e paesaggio Unità di paesaggio del PTCP 7a – Unità di paesaggio del margine appenninico orientale – Subunità del margine appenninico orientale Unità di paesaggio di PSC: unità di collina delle vallecole Consumi e rifiuti La destinazione rurale attuale da origine a rifiuti dovuti all’ attività agricola Mobilità L’area è direttamente accessibile dalla Strada di Cortina Linee elettriche:- Gasdotto: lungo la strada di Cortina è segnalata la presenza della rete distributiva del gas metano a media pressione Reti tecnologiche Rete Fognaria: l’area si trova all’interno delle aree servite dalle reti fognarie Acquedotto: Sono presenti tratte di rete di distribuzione principale lungo la strada di Cortina. Rete scolante: - Radiazioni -

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6.4.1.2 Verifica di conformità di vincoli e prescrizioni La verifica è compiuta con l’analisi dei vincoli e delle prescrizioni rilevabili nelle cartografie degli Aspetti condizionanti del PSC.

Tipologia di vincolo o prescrizione Disposizioni del PSC TUTELE PAESAGGISTICO-AMBIENTALI Morfologia del territorio Sistema della collina I nuovi insediamenti dovranno essere concepiti per dislocazione, assetto planivolumetrico e altezza massima, per integrarsi con gli esistenti ed assicurare la salvaguardia degli scenari d’insieme e delle particolarità geo-morfologiche dei luoghi, come specificato al punto 1 dell’art.26 della normativa di attuazione Zone di vulnerabilità idrogeologica Zone di ricarica diretta e indiretta degli acquiferi Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 5 dell’art.31 della normativa di attuazione relative ai settori di ricarica della falda acquifera di tipo B Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei Nell’attuazione delle previsioni urbanistiche andranno osservate le particolari disposizioni dettate al punto 6 dell’art.31 della normativa di attuazione UNITA’ DI PAESAGGIO L’ambito ricade nell’unità di Collina delle vallecole (art.38 della normativa di attuazione) TUTELE STORICO, CULTURALI E ARCHEOLOGICHE Ambiti e strutture di interesse testimoniale Viabilità storica Gli interventi dovranno rispettare il tracciato della strada comunale di Cortina (Carrabile locale), ai sensi del punto 2 dell’art.40 della normativa di attuazione

6.4.1.3 Valutazioni di sostenibilità ambientale La valutazione di sostenibilità ambientale prevede, per ogni componente ambientale considerata, la descrizione dell’impatto presunto dell’azione di Piano, la definizione delle misura di mitigazione derivate dalla Valsat del PSC eventualmente specificate ed integrate in relazione all’ambito in oggetto ed infine la significatività degli impatti residui a seguito delle misure di mitigazione/compensazione.

Valutazione sintetica di impatto:    Impatto potenzialmente positivo Impatto trascurabile Impatto potenzialmente negativo

AMBITO CORTINA 1 PARTE VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO Possibile aumento dell’inquinamento dovuto alle emissioni in atmosfera Gli edifici dovranno conformarsi con quanto prescritto dai 1. ARIA E per climatizzazione nuovi edifici. requisiti minimi definiti nella D.A.L. della Regione Emilia Aumento dell’inquinamento per il  CLIMA Romagna n.156/2008 e smi. possibile incremento del traffico locale. La realizzazione di edifici a Dovrà essere aggiornata la proposta di ZAC inserendo la destinazione residenziale, ma anche zonizzazione dell’area in conformità ai criteri regionali. 2. RUMORE con funzioni di carattere terziario e  ricettivo potrà provocare un aumento Esecuzione di edifici con prestazioni acustiche passive del traffico locale. adeguate alla normativa.

Alta vulnerabilità dell’acquifero L’ambito ricade all’interno delle zone di ricarica degli acquiferi 3. RISORSE superficiale tipo B ed è pertanto assoggettato alle condizioni previste IDRICHE dall’art.35 comma 5 delle norme del PTCP e dell’art.31 comma  Area di ricarica degli acquiferi tipo B 5 delle norme del PSC; si dovrà limitare lo sviluppo di aree impermeabili predisponendo specifiche misure compensative

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AMBITO CORTINA 1 PARTE VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO Aumento dei consumi idrici e degli degli interventi urbanistico-edilizi finalizzate a garantire la scarichi parità del bilancio idrico ed inoltre è obbligatorio collettare tutti i reflui prodotti alla pubblica fognatura.

Dovrà essere previsto il contenimento dei consumi e delle dispersioni della rete idrica e della rete delle acque bianche e nere a seguito di realizzazione di impianti tecnologici ed igienico sanitari di nuova costruzione.

Le nuove edificazioni dovranno essere allacciate alla rete acquedottistica

La realizzazione degli edifici all’interno del centro urbano utilizzando aree intercluse minimizza il consumo di aree fertili.

Consumo di suolo Riutilizzo del suolo asportato o all’interno dell’ambito stesso o in aree degradate preferibilmente all’interno del territorio La realizzazione del nuovo intervento comunale, previa esecuzione delle procedure previste dalle comporterà un aumento del rischio normative vigenti. geologico in relazione alla presenza del soliflusso localizzato; l’area è Dovranno essere eseguite indagini geognostiche specifiche per caratterizzata da pendenze inferiori a verificare l’entità del creep superficiale rilevato nel settore 15°. occidentale dell’area, realizzando anche una zonizzazione interna dell’area in classi di fattibilità geologica, individuando Presenza in superficie di terreni eventualmente opere di regimazione idrogeologica, qualora argillosi di scarse e medie possibile con utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica. caratteristiche meccaniche. Sarà inoltre necessario eseguire una cartografia dettagliata dell’acclività dell’area. 4. SUOLO E Dal punto di vista sismico il comune di Nel caso in cui si rendessero necessari sbancamenti e/o  SOTTOSUOLO Alseno è classificato in zona 3 (bassa significativi movimenti terra sarà necessario eseguire sismicità); per quello che riguarda gli valutazioni tecniche e geotecniche sulla stabilità degli scavi e effetti di sito attesi è stata evidenziata dei rinterri. la potenzialità di amplificazione Nelle fasi successive di pianificazione, eseguire: indagini litologica con un F.A. di PGA pari a geognostiche, verifiche geotecniche locali, che tengano in 2.2. considerazione la presenza in superficie di terreni argillosi di La realizzazione dell’ambito potrà scarse e medie caratteristiche meccaniche. comportare un moderato/alto aumento del rischio sismico. Analisi sismica specifica sull’area interessata con individuazione delle velocità delle onde s (Vs e Vs30) e loro eventuale La realizzazione del nuovo intervento variabilità locale e verifica dei fattori di amplificazione. comporterà inoltre l’utilizzo di materiali naturali per la costruzione di Promozione, in alternativa all’utilizzo di sabbia e ghiaia, di edifici e strade (ghiaie, sabbie, etc.). sottofondo stradale in terreno stabilizzato a calce sia in sito che fuori area, materiali di recupero da demolizioni, previa relazione geotecnica di calcolo in sede di progetto.

La realizzazione degli edifici all’interno del centro urbano Nella porzione di comparto in utilizzando aree intercluse minimizza il consumo di aree attuazione non sono rilevate naturali e suolo interferenze con elementi dell’assetto 5. vegetazionale IODIVERSITÀ I nuovi insediamenti dovranno essere concepiti per B  dislocazione, assetto planivolumetrico e altezza massima, per E PAESAGGIO Possibile interferenza con il paesaggio integrarsi con gli esistenti ed assicurare la salvaguardia degli del “Sistema della Collina” scenari d’insieme e delle particolarità geo-morfologiche dei

luoghi, come specificato al punto 1 dell’art.26 della normativa di attuazione

La presenza di nuovi edifici Le caratteristiche costruttive degli edifici dovranno conformarsi 6. CONSUMI E residenziali porterà un incremento con quanto prescritto dai requisiti minimi definiti con la D.A.L. dei consumi e della produzione dei  RIFIUTI della Regione Emilia Romagna n.156/2008 rifiuti

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AMBITO CORTINA 1 PARTE VALORE COMPONENTE ELEMENTI DI CRITICITÀ ELEMENTI DI MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE RESIDUO Ove occorrente dovranno essere collocati contenitori per la raccolta differenziata La realizzazione dell’intervento 7. MOBILITÀ comporterà inevitabilmente un  aumento del traffico veicolare. 8. MODELLI L’azione di Piano risponde all’esigenza  INSEDIATIVI di nuove aree edificabili L’azione di Piano non determina 9. TURISMO impatti particolari sulla componente  ambientale in esame L’azione di Piano non determina 10.INDUSTRIA impatti particolari sulla componente  ambientale in esame L’azione di Piano determina la 11. La realizzazione degli edifici in adiacenza al centro urbano diminuzione di aree disponibili per minimizza il consumo di aree fertili.  AGRICOLTURA l’attività agricola Il progetto dovrà prevedere un azzonamento dell’ambito che La realizzazione di nuove edificazioni 12. eviti destinazioni che richiedano permanenze di persone per potrebbe comportare la necessità di quattro o più ore giornaliere all’interno delle fasce di rispetto  RADIAZIONI nuovi elettrodotti a servizio dell’area dell’obiettivo di qualità delle linee elettriche

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7 MONITORAGGIO DEGLI EFFETTI DI PIANO

L’ultima fase della Valsat è rappresentata dalla predisposizione di un sistema di monitoraggio degli effetti del Piano con riferimento agli obiettivi definiti ed ai risultati prestazionali attesi. Il monitoraggio è condotto tramite la misurazione di una serie di parametri (Indicatori) che permettono, attraverso una valutazione quantitativa di verificare gli effetti dell’attuazione del Piano sullo stato dell’ambiente e del territorio, consentendo di definire eventuali azioni correttive.

Il monitoraggio del presente POC sarà condotto secondo il Piano di monitoraggio stabilità nella Val.S.A.T. del PSC vigente, che ha definito una serie di parametri (indicatori), che periodicamente dovranno essere misurati con l’obiettivo di verificare lo stato di attuazione del Piano e le prestazioni ambientali e territoriali che derivano dall’attuazione delle previsioni di Piano, permettendo di evidenziare l’insorgenza di eventuali impatti o fenomeni non previsti e, di conseguenza, di apportare le più idonee e tempestive misure di correzione.

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componente: ARIA Riferimento responsabile del unità di Indicatore frequenza Descrizione di sintesi valore soglia Fonte Stato dell’indicatore Valore obiettivo normativo monitoraggio misura

3 Report dati ARPA concentrazione DLgs. 3 120g/m (massimo 25 3 annuale Verificare le ARPA sez Piacenza g/m e n. sez. Piacenza 347mg/m Ozono (O3) 155/2010 superamenti annui) concentrazioni dei 2006 concentrazione principali inquinanti 200 μg/m3, da non superare Report dati ARPA DLgs. Biossido di annuale atmosferici e la ARPA sez Piacenza g/m3 e n. più di 18 volte per anno sez. Piacenza 35g/m3 155/2010 azoto (NO2) frequenza con cui si civile 2006 Valori stabiliti dal concentrazione manifestano 10 mg/m3 (media massima Report dati ARPA D.M. 60/2002 e smi e DLgs. monossido di annuale superamenti degli stati ARPA sez Piacenza g/m3 e n. giornaliera calcolata su 8 sez. Piacenza 0.7mg/m3 D.lgs 183/2004 155/2010 carbonio (CO) di attenzione o di ore) 2006 allarme e violazione 50 g/m3 (media 24 ore) – concentrazione Report dati ARPA DLgs. degli standard di max 35 superamenti Polveri sottili annuale ARPA sez Piacenza g/m3 e n. sez. Piacenza 44g/m3 155/2010 qualità dell’aria annui; 40 g/m3 media (PM ) 2006 10 annuale componente: RISORSE IDRICHE Riferimento responsabile del unità di Indicatore frequenza Descrizione di sintesi valore soglia Fonte Stato dell’indicatore Valore obiettivo normativo monitoraggio misura Corsi d’acqua Superficiali: DLgs Valutazione dello stato T. Arda: SACA Villanova: Report dati ARPA Stato ecologico 152/2006 e di qualità chimico- scadente Obiettivi di qualità Annuale ARPA Classi Obiettivi fissati dal PTA sez. Piacenza T. Ongina: SECA Vigoleno (SECA), Stato Piano Tutela biologico delle acque stabiliti dal PTA 2006 = classe 3 Vidalenzo = ambientale Acque (PTA) superficiali classe 4 (SACA) dei Stato Fornire indicazione quantitativo sulla tipologia di delle acque acquiferi disponibili, Dati ARPA PC28-00 =114.15 - Annuale ARPA m s.l.m. - PC33-01 = 67.42 - sotterranee: sulle variazioni nel 2007 PC34-00=52.68 livello tempo e sull’eventuale piezometrico riduzione quantitativa Stato chimico DLgs Valutare lo stato delle Acque 152/2006 e Dati ARPA PC28-00 =54 Valori stabiliti dal Annuale qualitativo delle acque ARPA g/m3 50 g/m3 PC33-01 = 68.2 Sotterranee: Piano Tutela 2007 d.lgs 152/2006 sotterranee PC34-00=59.7 Nitrati Acque (PTA) Percentuale di Fornire un’indicazione Piano d’Ambito abitanti serviti ogni 5 del grado di copertura - Amministrazione % n.d. SII ATO 74,3% 100% dalla rete anni territoriale del sistema (anno 2008) acquedottistica acquedottistico Quantificare i consumi di acqua suddivisi tra Piano d’Ambito Consumo di ogni 5 - gli usi principali : civile, Amministrazione mc/ab - SII ATO 113 mc./ab. - acqua pro capite anni industriale, agricolo, (anno 2008) zootecnico

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COMUNE DI ALSENO PIANO OPERATIVO COMUNALE componente: RISORSE IDRICHE Riferimento responsabile del unità di Indicatore frequenza Descrizione di sintesi valore soglia Fonte Stato dell’indicatore Valore obiettivo normativo monitoraggio misura Fornire indicazioni sui Piano d’Ambito Volumi d’acqua ogni 5 - quantitativi di risorsa Amministrazione mc/anno - SII ATO mc.554.392 - prelevata anni idrica prelevata (anno 2008) Fornire un’indicazione Perdite nella Piano d’Ambito DPCM ogni 5 dell’efficienza del rete Amministrazione mc/anno SII ATO 17% - 04/03/1996 anni sistema acquedottistica (anno 2008) acquedottistico Potenzialità DLgs Fornire un’indicazione massima 152/2006 e ogni 5 della potenzialità Amministrazione, AE >0 ATO A.E. 5.350 - impianti di Piano Tutela anni depurativa degli IREN depurazione Acque (PTA) impianti esistenti AE serviti da DLgs Fornire un’indicazione Piano d’Ambito impianti di 152/2006 e ogni 5 del grado di copertura Amministrazione, % n.d. SII ATO 3.086 depurazione Piano Tutela anni territoriale del sistema IREN (anno 2009) adeguati Acque (PTA) fognario AE serviti da DLgs Fornire un’indicazione Piano d’Ambito impianti di 152/2006 e ogni 5 del grado di copertura Amministrazione, % n.d. SII ATO 260 0 depurazione Piano Tutela anni territoriale del sistema IREN (anno 2009) non adeguati Acque (PTA) fognario non adeguato componente: RUMORE Riferimento responsabile del unità di Indicatore frequenza Descrizione di sintesi valore soglia Fonte Stato dell’indicatore Valore obiettivo normativo monitoraggio misura Superficie del Quantificare la territorio superficie di territorio I – mq. 363.981 Zonizzazione comunale L.R. 15/2001 Ogni 5 edificato interessata II – mq. 2.134.419 Amministrazione mq - Acustica III – mq. 49.599.573 - associata a L.447/95 anni da ciascuna classe Comunale IV – mq. 2.802.185 ciascuna classe acustica definita dalla V – mq. 609.842 acustica ZAC Numero di Evidenziare l’impatto abitanti che delle sorgenti Zonizzazione L.R. 15/2001 Ogni 5 risiedono nelle acustiche sugli abitanti Amministrazione % - Acustica da rilevare - L.447/95 anni sei classi che risiedono nelle Comunale acustiche varie zone. ogni 5 anni, ad ogni Verificare la Monitoraggio cambio correttezza della Amministrazione Leq - - - acustico della zonizzazione acustica zonizzazio ne acustica.

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COMUNE DI ALSENO PIANO OPERATIVO COMUNALE componente: SUOLO E SOTTOSUOLO Riferimento responsabile del unità di Indicatore frequenza Descrizione di sintesi valore soglia Fonte Stato dell’indicatore Valore obiettivo normativo monitoraggio misura Aree degradate e siti contaminati in corso di Verificare l’andamento bonifica – DLgs. delle operazioni di Si veda la specifica Valori stabiliti dal - ARPA Da normativa ARPA monitoraggio 152/2006 bonifica della discarica relazione di ARPA d.lgs 152/2006 dei piezometri e della loro efficacia della zona intorno alla discarica Consumo di suolo 1 - Valutare la pressione superficie Ogni 5 Indagine 280,8/437,6 - dell’edificato sul Amministrazione ha/ha - edificata/ anni specifica 0,641 territorio territorio urbanizzato e urbanizzabile Consumo di suolo 2 - territorio Valutare l’estensione Ogni 5 della superficie Indagine 437,6/5.551 urbanizzato e - Amministrazione ha/ha - urbanizzabile/ anni occupata da aree specifica 0,079 superficie edificate territorio comunale Indice di frammentazion e perimetrale - perimetro Valutare la pressione Ogni 5 Indagine territorio - dell’edificato sul Amministrazione ha/ha da rilevare - anni specifica urbanizzato e territorio urbanizzabile/ perimetro cerchio di superficie equivalente componente: BIODIVERSITA’ e PAESAGGIO riferimento responsabile del unità di Indicatore frequenza Descrizione di sintesi valore soglia Fonte Stato dell’indicatore Valore obiettivo normativo monitoraggio misura Valutare la superficie forestale presente sul Superficie ogni 5 Indagine 4,7% territorio comunale e la Amministrazione ha, % - - forestale anni specifica 260 ha sua evoluzione nel tempo Superficie Valutare l’estensione complessiva di Ogni 5 Indagine delle aree naturali e Amministrazione ha - 355 ha - aree naturali e anni specifica paranaturali paranaturali

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COMUNE DI ALSENO PIANO OPERATIVO COMUNALE componente: BIODIVERSITA’ e PAESAGGIO riferimento responsabile del unità di Indicatore frequenza Descrizione di sintesi valore soglia Fonte Stato dell’indicatore Valore obiettivo normativo monitoraggio misura Percentuale di Valutare l’estensione superficie Ogni 5 delle aree protette Indagine comunale Amministrazione % - 6,5% - anni rispetto al territorio specifica occupata da comunale aree protette componente: CONSUMI e RIFIUTI riferimento responsabile del unità di Indicatore frequenza Descrizione di sintesi valore soglia Fonte Stato dell’indicatore Valore obiettivo normativo monitoraggio misura Valutare l’andamento Quantità Osservatorio DLgs. negli anni della t/anno, t. 3.028,111 annuale di annuale amministrazione - Provinciale - 152/2006 produzione totale di kg/ab 624,1 kg/ab rifiuti prodotti Rifiuti rifiuti urbani Valutare l’incidenza della raccolta Raccolta Osservatorio DLgs. differenziata e fornire differenziata annuale amministrazione % - Provinciale 68% (74% per il 2020) 152/2006 un’indicazione sulle annua Rifiuti (2012) politiche di gestione dei rifiuti componente: ENERGIA ED EFFETTO SERRA riferimento responsabile del unità di Indicatore frequenza Descrizione di sintesi valore soglia Fonte Stato dell’indicatore Valore obiettivo normativo monitoraggio misura Valutare la quota di L. 10/91 Indagine Energia da fonti consumo energetico kW/h L.R. n. 26 del annuale amministrazione - specifica 0 rinnovabili coperta da fonti installati 23/12/2004 (2009) rinnovabili locali componente: MOBILITA’ riferimento responsabile del unità di Indicatore frequenza Descrizione di sintesi valore soglia Fonte Stato dell’indicatore Valore obiettivo normativo monitoraggio misura Valutare il livello di Estensione delle Ogni 5 diffusione di amministrazion Indagine km - 0.4 km - piste ciclabili anni infrastrutture per il e specifica trasporto sostenibile componente: AMBIENTE URBANO riferimento responsabile del unità di Indicatore frequenza Descrizione di sintesi valore soglia Fonte Stato dell’indicatore Valore obiettivo normativo monitoraggio misura Valutare l’evoluzione Indagine Numero di Ogni 5 - demografica della Amministrazione n. - specifica n. 4.852 - residenti anni popolazione (31/12/09)

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COMUNE DI ALSENO PIANO OPERATIVO COMUNALE componente: AMBIENTE URBANO riferimento responsabile del unità di Indicatore frequenza Descrizione di sintesi valore soglia Fonte Stato dell’indicatore Valore obiettivo normativo monitoraggio misura Dotazione di Ogni 5 Valutare l’evoluzione Indagine - Amministrazione mq/ab - 48,74 mq./ab. servizi anni dei servizi per abitante specifica Superficie degli Valutare l’evoluzione ambiti in Ogni 5 - degli ambiti in Amministrazione ha - - 40,24 0 condizioni di anni condizioni di degrado degrado componente: INDUSTRIA riferimento responsabile del unità di Indicatore frequenza Descrizione di sintesi valore soglia Fonte Stato dell’indicatore Valore obiettivo normativo monitoraggio misura Fornire informazioni riguardanti lo stato di Sistema delle Ogni 5 salute del sistema Indagine - amministrazione n. - da rilevare - imprese anni economico e la sua specifica capacità di creare reddito componente: AGRICOLTURA riferimento responsabile del unità di Indicatore frequenza Descrizione di sintesi valore soglia Fonte Stato dell’indicatore Valore obiettivo normativo monitoraggio misura Misurare l’incremento o ISTAT – Superficie la diminuzione di - 10 anni ISTAT ha Censimento 4.058,01 ha - Agricola Utile territorio agricolo utile agricoltura 2000 o terreno arabile componente: RADIAZIONI riferimento responsabile del unità di Valore obiettivo Indicatore frequenza Descrizione di sintesi valore soglia Fonte Stato dell’indicatore normativo monitoraggio misura DPCM Percentuale di 23/04/92 popolazione Valutare la percentuale DPCM esposta nelle di popolazione esposta Indagine 28/10/95 Ogni 5 anni Amministrazione % 0,5% 0 fasce di rispetto nelle fasce di rispetto specifica LQ 36/2001 degli degli elettrodotti AT Dir elettrodotti AT 197/2001

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8 SINTESI NON TECNICA

Nelle schede seguenti viene riportata una sintesi degli esiti della valutazione della sostenibilità ambientale delle aree proposte nel presente POC, sulla base degli indicatori di Piano definiti dalla Valsat del PSC.

ALSENO 1/PARTE

ELEMENTI DI POSITIVITÀ Risponde alla domanda di nuove aree residenziali.

Zona interna alle aree di rispetto dei pozzi acquedottistici [Pozzo Policelle] (Pozzo attualmente non utilizzato ai fini acquedottistici). Area di ricarica di tipo B (ricarica indiretta) degli acquiferi, Zona di vulnerabilità intrinseca alta, ELEMENTI DI CRITICITÀ elevata ed estremamente elevata dell’acquifero superficiale e Zona di vulnerabilità da nitrati.

Consumo di suolo.

La realizzazione degli edifici all’interno del centro urbano utilizzando aree intercluse minimizza il consumo di aree naturali e suolo.

Adozione di tecniche per la minimizzazione del rischio di inquinamento (trattamento delle acque di prima pioggia, collettamento di tutti in reflui in pubblica fognatura, impermeabilizzazione delle aree destinate a parcheggi e viabilità, ecc). MITIGAZIONI E

COMPENSAZIONI Predisposizione di specifiche misure compensative degli interventi urbanistico-edilizi finalizzate a garantire la parità del bilancio idrico e collettamento di tutti i reflui prodotti alla pubblica fognatura.

Realizzazione di aree per verde pubblico attrezzato lungo la Via Bellini.

ALSENO 2 - PARTE Risponde alla domanda di nuove aree residenziali.

LEMENTI DI POSITIVITÀ E Realizzazione di un’area per verde pubblico attrezzato la Via Emilia.

Area parzialmente compresa in zona a vincolo paesaggistico (nella fascia dei 150m dai corsi d’acqua - Rio delle Fontane).

Area di ricarica di tipo B (ricarica indiretta) degli acquiferi, Zona di vulnerabilità intrinseca alta, elevata ed estremamente elevata dell’acquifero superficiale e Zona di vulnerabilità da nitrati.

Consumo di suolo. LEMENTI DI CRITICITÀ E Presenza del corridoio fluviale locale della rete ecologica lungo il Rio delle Fontane.

La realizzazione di edifici a destinazione residenziale, ma anche con funzioni di carattere terziario, potrebbe determinare l’esposizione a livelli di rumore elevati dovuti alla presenza delle fasce A e B della Via Emilia.

La realizzazione degli edifici in zone adiacenti al centro urbano minimizza il consumo di aree naturali e suolo.

Realizzazione di un’ampia area per verde pubblico attrezzato lungo la Via Emilia.

MITIGAZIONI E Predisposizione di specifiche misure compensative degli interventi urbanistico-edilizi finalizzate a COMPENSAZIONI garantire la parità del bilancio idrico e collettamento di tutti i reflui prodotti alla pubblica fognatura.

In fase di progettazione dovrà essere predisposta una valutazione previsionale del clima acustico e valutata la necessità di opportune misure di mitigazione.

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ALSENO 2 - PARTE

Per la mitigazione delle fonti di rumore ed inquinamento atmosferico sulle aree più prossime alla Via Emilia è previsto un arretramento degli edifici rispetto alla statale stessa, con realizzazione di un’area a verde pubblico attrezzato.

ALSENO 9

ELEMENTI DI POSITIVITÀ La realizzazione della pista da motocross potrà avere ricadute positive sul flusso turistico

Il fronte ovest dell’ambito confina con il corso del Torrente Grattarolo in cui sono presenti macchie vegetate spondali che costituiscono un corridoio fluviale secondario L’area risulta parzialmente compresa in zona a vincolo paesaggistico (nella fascia dei 150m dai corsi d’acqua - T. Grattarolo).

Area di ricarica di tipo B (ricarica indiretta) degli acquiferi, Zona di vulnerabilità intrinseca alta, elevata ed estremamente elevata dell’acquifero superficiale e Zona di vulnerabilità da nitrati.

Il margine occidentale del comparto è lambito dall’alveo attivo del rio Grattarolo.

LEMENTI DI CRITICITÀ E Consumo di suolo.

Presenza del corridoio fluviale secondario della rete ecologica lungo il T. Grattarolo.

Attività rumorosa. Incremento del traffico nelle giornata di gara. Emissioni in atmosfera durante l’attività sportiva e l’afflusso dei mezzi degli spettatori nelle giornate di gara e prove.

E’ prevista la realizzazione di filari e cortine alberate in adiacenza al Torrente Grattarolo, inoltre gli elementi vegetazionali presenti dovranno essere preservati.

Predisposizione di specifiche misure compensative degli interventi urbanistico-edilizi finalizzate a garantire la parità del bilancio idrico e collettamento di tutti i reflui prodotti alla pubblica fognatura.

MITIGAZIONI E Nella fascia fluviale del T Grattarolo sono consentite solo opere di regimazione idraulica e COMPENSAZIONI mitigazione paesaggistica. Sarà necessario eseguire regimazioni e valutazioni idrauliche relative alla zona più prossima al corso d’acqua.

In fase di progettazione dovrà essere predisposta una valutazione dell’inquinamento ed individuate le opportune misure di mitigazione quali ad esempio barriere antirumore.

E’ prevista la realizzazione di parcheggi e verde pubblico.

CASTELNUOVO FOGLIANI 1 - PARTE Risponde alla domanda di nuove aree residenziali.

ELEMENTI DI POSITIVITÀ Realizzazione di un’area per verde pubblico attrezzato lungo il Rio Castelnuovo e nella zona nord località il Monte, nell’impluvio ora tombato del Rio Castelnuovo.

Sono rilevate possibili interferenze con elementi lineari dell’assetto vegetazionale lungo il Rio Castelnuovo.

Area di ricarica di tipo B (ricarica indiretta) degli acquiferi, Zona di vulnerabilità intrinseca alta, ELEMENTI DI CRITICITÀ elevata ed estremamente elevata dell’acquifero superficiale e Zona di vulnerabilità da nitrati.

Consumo di suolo.

Possibile interferenza con il paesaggio del “Sistema della Collina”.

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CASTELNUOVO FOGLIANI 1 - PARTE La realizzazione degli edifici in zone adiacenti al centro urbano minimizza il consumo di aree naturali e suolo.

Gli elementi vegetazionali presenti lungo il Rio Castelnuovo dovranno essere preservati ed eventualmente integrati nell’area prevista a verde pubblico attrezzato.

Realizzazione di un’ampia area per verde pubblico attrezzato lungo il Rio Castelnuovo. MITIGAZIONI E COMPENSAZIONI Predisposizione di specifiche misure compensative degli interventi urbanistico-edilizi finalizzate a garantire la parità del bilancio idrico e collettamento di tutti i reflui prodotti alla pubblica fognatura.

I nuovi insediamenti dovranno essere concepiti per dislocazione, assetto planivolumetrico e altezza massima, per integrarsi con gli esistenti ed assicurare la salvaguardia degli scenari d’insieme e delle particolarità geo-morfologiche dei luoghi.

CASTELNUOVO FOGLIANI 2 - PARTE Risponde alla domanda di nuove aree residenziali.

LEMENTI DI POSITIVITÀ E Realizzazione di aree a verde.

Sono rilevate possibili interferenze con elementi lineari dell’assetto vegetazionale presenti al margine meridionale dell’ambito.

Consumo di suolo.

Area parzialmente compresa in zona a vincolo paesaggistico (nella fascia dei 150m dai corsi d’acqua - T. Ongina). ELEMENTI DI CRITICITÀ La realizzazione di edifici a destinazione residenziale, ma anche con funzioni di carattere terziario, potrebbe determinare l’esposizione a livelli di rumore elevati dovuti alla presenza della fascia A e B della SP12 di Genova.

Area di ricarica di tipo B (ricarica indiretta) degli acquiferi, Zona di vulnerabilità intrinseca alta, elevata ed estremamente elevata dell’acquifero superficiale e Zona di vulnerabilità da nitrati.

La realizzazione degli edifici in zone intercluse nel centro urbano minimizza il consumo di aree naturali e suolo.

Gli elementi vegetazionali presenti lungo il margine meridionale dovranno essere preservati.

Realizzazione di un’ampia area per verde pubblico attrezzato lungo la SP12.

MITIGAZIONI E Lo schema urbanizzativo proposto prevede l’arretramento dei nuovi fabbricati rispetto alla COMPENSAZIONI viabilità (SP12) e la creazione di aree per verde pubblico attrezzato. In fase di progettazione dovrà comunque essere predisposta una valutazione previsionale del clima acustico e valutata la necessità di opportune misure di mitigazione (quali ad esempio barriere antirumore o dune).

Predisposizione di specifiche misure compensative degli interventi urbanistico-edilizi finalizzate a garantire la parità del bilancio idrico e collettamento di tutti i reflui prodotti alla pubblica fognatura.

LUSURASCO 2 - PARTE

Risponde alla domanda di nuove aree residenziali. ELEMENTI DI POSITIVITÀ Realizzazione di aree a verde.

ELEMENTI DI CRITICITÀ Area di ricarica di tipo B (ricarica indiretta) degli acquiferi, Zona di vulnerabilità intrinseca alta, elevata ed estremamente elevata dell’acquifero superficiale e Zona di vulnerabilità da nitrati.

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LUSURASCO 2 - PARTE

La realizzazione degli edifici in zone intercluse nel centro urbano minimizza il consumo di aree naturali e suolo. MITIGAZIONI E

COMPENSAZIONI Predisposizione di specifiche misure compensative degli interventi urbanistico-edilizi finalizzate a garantire la parità del bilancio idrico e collettamento di tutti i reflui prodotti alla pubblica fognatura.

LUSURASCO 4 - PARTE Risponde alla domanda di nuove aree residenziali.

Realizzazione di aree a verde.

LEMENTI DI POSITIVITÀ E L’intervento prefigura la futura fluidificazione del traffico nella parte est dell’abitato, con futura riduzione delle emissioni prodotte dai veicoli in transito di attraversamento.

Consumo di suolo.

Area di ricarica di tipo B (ricarica indiretta) degli acquiferi, Zona di vulnerabilità intrinseca alta, ELEMENTI DI CRITICITÀ elevata ed estremamente elevata dell’acquifero superficiale e Zona di vulnerabilità da nitrati.

Sono possibili interferenze con elementi lineari dell’assetto vegetazionale presenti al margine settentrionale dell’ambito.

La realizzazione degli edifici in zone adiacenti al centro urbano minimizza il consumo di aree naturali e suolo.

Gli elementi vegetazionali presenti al margine settentrionale dell’area dovranno essere preservati, MITIGAZIONI E è inoltre prevista la realizzazione di aree per verde pubblico attrezzato. COMPENSAZIONI Predisposizione di specifiche misure compensative degli interventi urbanistico-edilizi finalizzate a garantire la parità del bilancio idrico e collettamento di tutti i reflui prodotti alla pubblica fognatura.

CORTINA 1 - PARTE

ELEMENTI DI POSITIVITÀ Risponde alla domanda di nuove aree residenziali.

Consumo di suolo.

Area di ricarica di tipo B (ricarica indiretta) degli acquiferi, Zona di vulnerabilità intrinseca alta, elevata ed estremamente elevata dell’acquifero superficiale e Zona di vulnerabilità da nitrati. ELEMENTI DI CRITICITÀ La realizzazione del nuovo intervento comporterà un aumento del rischio geologico in relazione alla presenza del soliflusso localizzato.

Possibile interferenza con il paesaggio del “Sistema della Collina”.

La realizzazione degli edifici in zone adiacenti al centro urbano minimizza il consumo di aree naturali e suolo.

Predisposizione di specifiche misure compensative degli interventi urbanistico-edilizi finalizzate a MITIGAZIONI E garantire la parità del bilancio idrico e collettamento di tutti i reflui prodotti alla pubblica COMPENSAZIONI fognatura.

Dovranno essere eseguite indagini geognostiche specifiche per verificare l’entità del creep superficiale, realizzando anche una zonizzazione interna dell’area in classi di fattibilità geologica, individuando eventualmente opere di regimazione idrogeologica, qualora possibile con utilizzo di

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CORTINA 1 - PARTE tecniche di ingegneria naturalistica.

I nuovi insediamenti dovranno essere concepiti per dislocazione, assetto planivolumetrico e altezza massima, per integrarsi con gli esistenti ed assicurare la salvaguardia degli scenari d’insieme e delle particolarità geo-morfologiche dei luoghi.

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