Riva Valdobbia, Paesi Walser, Poste a Circa 1200 Mt. Alla Testata Della Valle
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
ALAGNA VALSESIA – RIVA VALDOBBIA Alagna – Riva Valdobbia, paesi walser, poste a circa 1200 mt. alla testata della Valle del Sesia (Alpi Occidentali – Italia), sono la principale via d'accesso alla splendida parete sud del Monte Rosa e ai 180 km di favolose piste di sci. Sono centri per gli sport invernali, freeride ed alpinismo. Alagna e le frazioni della Val Vogna (Riva) sono villaggi walser che esprimono anche oggi la storia, la cultura e la civiltà del popolo walser, gente di montagna abituata a vivere in alta quota confrontandosi quotidianamente con le asperità ambientali, ma capace di integrarsi con la natura circostante, di rispettarla e di amarla profondamente. Chi sono i Walser? I Walser sono una popolazione di origine germanica che nel XIII secolo varcò le Alpi e scese in Piemonte e Valle d’Aosta, dove vivono ancora oggi fra le impervie vallate del Monte Rosa, parlando il “titsch” lingua del gruppo germanico che deriva dalla lingua alemannica medioevale. I Walser hanno dato origine ad una civiltà agro-pastorale originalissima la cui massima espressione in Italia è rappresentata dalla casa walser in legno di Alagna Valsesia e Riva Valdobbia, unica nel suo genere. Il paese di Alagna che ha conservato l’atmosfera e le caratteristiche di un paese di montagna “d’altri tempi” è costituito da numerose frazioni. Di queste, quattro collegate fra loro da edifici di recente costruzione (anni ’50, ’60), costituiscono il centro del paese, dove sono collocati tutti i servizi e le attività commerciali. Le altre, sparse qua e là lungo le pendici della montagna sono composte per lo più da 8/9 case walser in legno con il forno per il pane e la chiesetta e sono un esempio di architettura alpina di alto valore estetico. Le case in legno di Riva Valdobbia (Val Vogna) sono inserite in un contesto naturale pressoché integro e rappresentano un quadro paesistico e culturale alpino originalissimo. Le antiche case walser di legno conferiscono, per le loro caratteristiche storico-culturali, particolare identità al territorio ove sono collocate. Molte frazioni di Alagna e Riva Valdobbia sono considerate nel Piano Regolatore Comunale “aree di rilevante valore storico- ambientale”. La casa walser è asciata a mano, costruita e numerata pezzo per pezzo durante la stagione invernale e quindi montata manualmente nell’estate successiva senza l’uso di chiodi e staffe di ferro, ma solo con chiodi di legno (le uniche parti in ferro sono le grate delle finestre e le serrature). E’ costruita su un modulo umano: l’uomo leonardesco con le braccia aperte. Questa è l’unica architettura al mondo tenuta assieme dal peso delle “beole”e della neve. E’ l’unica architettura che sopravvive pressoché invariata nei secoli: le prime case di Alagna risalgono al 1400. Per i particolari valori storici, culturali, naturali, estetici espressi e per la loro valenza identitaria in rapporto al territorio in cui ricadono, il Comitato sostiene l’avvio di un procedimento amministrativo finalizzato alla dichiarazione di notevole interesse pubblico delle antiche case walser di legno di Alagna Valsesia e Riva Valdobbia con specifico riferimento a quelle site nelle frazioni. 1 Territorio Nella splendida cornice del Parco Naturale Alta Valsesia, l'area protetta più alta d'Europa, Alagna e Riva (Walserland) presentano paesaggi mozzafiato in una natura spesso intatta ed incontaminata. Nel paese dei Walser il dislivello altimetrico dà origine ad ambienti naturali assai vari, dai folti boschi in prevalenza di larici delle quote inferiori per passare alle vaste praterie alpine fino a raggiungere l'ambiente estremo dei ghiacciai. La natura è caratterizzata da una vegetazione propria delle aree alpine e subalpine: muschi, licheni genepì e ranuncoli alle quote elevate, rododendri, mirtilli, larici, faggi, abete bianco, primule e genziane alle medie e basse quote. Per quanto riguarda la fauna sono presenti in gran numero stambecchi, camosci, cervi, caprioli, marmotte, volpi, scoiattoli e lepri bianche. Non mancano ermellini, donnole e martore. Di recente sono stati fatti avvistamenti di linci. Eccezionale l'avifauna, dominata dall'aquila; è riapparso il gipeto, mentre falchi, fagiani di monte, pernici bianche, coturnici, corvi imperiali, ghiandaie e gufi si trovano in tutto il territorio. Il fiume Sesia ed i torrenti, abitati dalla trota fario sono il paradiso anche per la pesca alla mosca. Nel Parco Naturale Alta Valsesia è visitabile il giardino Botanico presso l'Alpe Fum Bitz; tra gli itinerari più affascinanti va segnalato "Il sentiero glaciologico" che permette di spaziare tra cascate, marmitte glaciali, morene e ghiacciai. Nella stagione estiva una fitta rete di sentieri percorre tutta l'alta Valsesia consentendo agli escursionisti e agli alpinisti sia agevoli trekking che impegnative ascese, con infinite possibilità di scalate sul gruppo del Rosa. Notevole è l’offerta di rifugi e bivacchi. La Capanna Regina Margherita, una delle mete storiche dell'alpinismo sportivo e turistico, è il più alto rifugio d'Europa a mt. 4559. Anche rafting, canyoning e hydrospeed, sono sport fluviali che hanno sul fiume Sesia affascinanti possibilità di pratica: la Sesia è ecosistema intatto e conosciuto nel mondo per essere stato teatro del Canoa World Championship 2002. Nella stagione invernale il comprensorio sciistico di Alagna offre possibilità illimitate ed ancora in gran parte sconosciute. Un’area sciabile pressoché senza confini attende gli amanti del fuori pista con una scelta infinita tra ripidi canalini, soffici panettoni, ampi spazi di neve polverosa e chilometri di facili percorsi, tutti ricchi di emozioni sempre nuove. Il collegamento con il comprensorio Monterosaski (Valle di Gressoney e Valle di Champoluc in Valle d’Aosta), 180 chilometri di piste, consente 61 percorsi sciistici differenti per tutte le possibilità tecniche, immersi in paesaggi mai uguali, sempre al cospetto del Monte Rosa. Molti tracciati sono dotati di innevamento programmato, così da poter integrare la copertura nevosa in caso di scarse precipitazioni. Alagna è una meta ideale per chi cerca forti emozioni sugli sci, ma anche per chi vuole lo sci alla portata di tutti, in un ambiente ancora intatto, lontano dall’affollamento delle grandi stazioni. ALTA VALSESIA, UN SITO DA PRESERVARE La storia del Comitato “Noi walser, per un turismo sostenibile e responsabile” Il Comitato nasce nel novembre 2007 come risposta alla minaccia di un maximostro (24.000 metri cubi 300 mini alloggi case vacanza) da costruirsi sulla circonvallazione di Alagna Valsesia in prossimità del fiume Sesia. A seguito della realizzazione degli impianti funiviari che hanno inserito la Valsesia in uno dei più vasti comprensori turistico-sciistici d’Europa collegandola alle Valle d’Aosta (Valle di Gressoney e Valle di Champoluc) si è messa in moto una selvaggia attività edilizia legata ad un immediato risultato economico che non tiene conto degli aspetti ambientali, un vero e proprio diffuso 2 dissennato attacco alla natura e al paesaggio. L’Alta Valsesia uno degli ambienti alpini rimasti più integri, territorio di rara singolarità e bellezza abitato da Comunità walser, è una zona ai piedi del Monte Rosa ai limiti del Parco Regionale Naturale Alta Valsesia dichiarata dal Ministero dell’Ambiente “di notevole interesse pubblico” (D.M. 1/08/1985) perché compresa in aree circostanti al Parco, tutte zone di altissimo valore naturalistico, paesaggistico e di notevole richiamo turistico. Il Comitato "Noi walser, per un turismo sostenibile e responsabile" facendo riferimento alla Convenzione delle Alpi firmata il 7 novembre 1991 da tutti gli Stati alpini intende proporre un progetto che concretizzi ed attui in Valsesia uno sviluppo turistico sostenibile dal territorio, rispettoso dell’ambiente, del paesaggio e delle radici e peculiarità culturali delle Comunità locali. Le battaglie del Comitato si sono concentrate contro: A) Maximostro n. 1 di Alagna Valsesia (24.000 metri cubi 300 mini alloggi case vacanza). La maxi struttura di proporzioni mostruose (se rapportate alla realtà circostante) e di pessimo gusto si pone al di fuori della storia e della cultura del paese e costituisce allarmante minaccia al paesaggio di Alagna, tipico e tranquillo borgo di montagna, compromettendone i delicati equilibri e stravolgendone il profilo costituito in larga parte da antiche case walser in legno. Tutto il progetto è stato generato da un’idea di sviluppo che segue un modello già vecchio di sfruttamento intensivo delle risorse e di omologazione dell’offerta turistica. Il progetto prevedeva in un primo tempo due parti: una dedicata ad albergo in grado di accogliere 50/60 persone e l’altra ad uso ciclico per 300 mini alloggi. Gli appartamentini dovevano essere venduti con la formula CAV (Casa Alloggio Vacanze) con la quale sin dal pagamento della prima rata del mutuo si poteva usufruire dell’alloggio per 90 giorni l’anno, mentre per la restante parte dell’anno una Società di gestione si sarebbe occupata di affittare gli alloggi. Non è poi escluso che nel tempo si possano trasformare in vere e proprie seconde case. 400 residenti e proprietari di seconde case di Alagna hanno sottoscritto lettera al Sindaco di dissenso ed opposizione al progetto indicando modi alternativi per uno sviluppo turistico sostenibile e responsabile. 3 In un secondo tempo la Società promotrice dell’iniziativa presentava al Comune di Alagna un nuovo progetto annunciando che erano state apportate radicali modifiche a seguito delle proteste degli abitanti e della forte pressione mediatica. La Società, con una