Elio Fiorucci: “Milano È Un Piccolo Laboratorio Umano Ed È Qui Che Sono Nate Più Idee Che Nel Resto D’Italia”
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SETTEMBRE - OTTOBRE 2012 N. 10 CLUB MILANO Elio Fiorucci: “Milano è un piccolo laboratorio umano ed è qui che sono nate più idee che nel resto d’Italia”. Viaggio fotografico attraverso l’Islanda, una terra ancora selvaggia che sembra possedere un’anima surreale. La cultura del vino appassiona innumerevoli persone, ancor di più a settembre quando è tempo di vendemmia. Da Buenos Aires all’estremo sud del mondo seguendo la storica Ruta 40, sulle tracce di Chatwin e Sepùlveda. Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI 3,00 euro 002.01.002 Italy Adv 420x279 FW12.indd 1 9/13/12 16:15 www.citroen.it EDITORIAL L’ambasciatore Come era prevedibile l’eco mediatica della morte del cardinale Carlo Maria Martini si è bruciatae in pochissimi giorni. È accaduto tutto in circa una settimana: le prime notizie sull’aggravarsi della malattia, le indiscrezioni sulla scelta di rinunciare alle cure, la morte, centinaia di testimonianze, articoli e approfondimenti che ne hanno decretato una beatificazione per acclamazione, le voci contrarie di qualche reazio- nario ciellino o affine, le migliaia di persone in coda davanti al Duomo, i funerali, i saluti di chiusura. Tutto troppo rapido per permetterci di capire fino in fondo il IBRIDO & DIESEL ruolo epocale che Martini ha rappresentato per Milano e ancor più avrebbe potuto rappresentare per la Chiesa. ENTRATE IN UNA NUOVA ERA. La nostra città, lo sappiamo, è un cantiere dove coesistono e, spesso si scontrano, real- tà e culture molto diverse. Da noi si celebra il rito Ambrosiano, si accolgono i fratelli musulmani, dai primi anni Novanta abbiamo la prima banca delle cellule staminali certificata a livello internazionale, da ottobre le coppie di fatto potranno registrarsi in Comune per godere degli stessi diritti delle coppie sposate. Siamo una città di com- mercianti, finanzieri e creativi. Pratica e laica. Peraltro i milanesi purosangue sono davvero pochi. Per la stragrande maggioranza Milano è abitata da persone che l’han- no scelta, accettandone i ritmi, le regole e, appunto, la dimensione laica e laicista della vita, in tutte le sue varie diramazioni sociali. In questo contesto è quasi paradossale che il simbolo meneghino per eccellenza sia il Duomo con la sua Madonnina. Ma non è così: il Duomo stesso è stato per secoli un “cantiere”. Il cardinal Martini, anch’egli un forestiero (era di Torino), aveva perfettamente capito tutto questo e aveva scelto di ricoprire un ruolo complesso che oggi pare impossibile: ambasciatore della Chiesa verso gli uomini e, al tempo stesso, ambasciatore degli uomini verso la Chiesa. Da una parte testimoniava la parola di Dio nelle strade e nelle carceri, perseguendo un’opera di evangelizzazione che il clero di oggi pare aver abbandonato, dall’altro portava fin dentro le mura del Vaticano le istanze senza voce di migliaia di fedeli e non: le ben note (e da molti criticate) posizioni su divorziati e sessualità ne sono un esempio. Chi scrive è nato e cresciuto a Ivrea sotto la guida spirituale di Luigi Bettazzi, il ve- scovo rosso e sindacalista, anch’egli accusato di laicismo, che per anni portò avanti battaglie per il lavoro a fianco degli operai dell’Olivetti. Avranno pure ragione gli integralisti come Socci quando sostengono che la Chiesa non deve seguire le mode, CITROËN DS5 Hybrid4 ma forse dimenticano che il suo ruolo principale dovrebbe essere quello di aiutare Linee eccezionali, performance tecnologiche senza precedenti, rara eleganza. Il design di Citroën DS5 supera i limiti l’uomo ad avvicinarsi a Dio, calandosi nel proprio tempo. È grazie a uomini come dell’esperienza automobilistica. Lo dimostra l’innovativa tecnologia Full Hybrid Diesel: 200 cv di potenza massima, modalità 4WD ed emissioni di soli 99 g di CO2/Km. Benvenuti in una nuova era con Citroën DS5. Martini e Bettazzi se altri uomini senza paramenti si sono avvicinati a Dio e alla Chie- sa. Da quando non ci sono più loro, le nostre chiese sono meravigliosi monumenti Citroën DS5 Hybrid4 Airdream. Consumo su percorso misto: 4,1 l/100 Km. Emissioni di CO2 su percorso misto: 107 g/Km. La foto è inserita a titolo informativo. vuoti visitati da turisti e scolaresche. TI ASPETTIAMO PRESSO I NOSTRI SHOWROOM Stefano Ampollini CRÉATIVE TECHNOLOGIE CITROËN ITALIA S.P.A. SUCCURSALE DI MILANO 4 VIA GATTAMELATA 41 TEL 02397631 VIALE MONZA 65 TEL 0226112347 www.citroenmilano.it [email protected] 1 02/03/12 18.01 CONTENTS POINT OF VIEW 10 FOCUS 26 Quel niente che vorrei indietro Eppur si suona di Roberto Perrone di Enrico S. Benincasa INSIDE 12 FOCUS 28 Brevi dalla città dolce un po’ salato di Cristina Buonerba di Marilena Roncarà OUTSIDE 14 FOCUS 30 Brevi dal mondo Sfida alle lobby di Cristina Buonerba di Jean Marc Mangiameli COVER STORY 16 Meglio il mercatino che la scuola di moda di Jean Marc Mangiameli DESIGN 35 1,7 Kg di perfezione di Dino Cicchetti PORTFOLIO 20 STYLE 38 Lost in Iceland Deep in velvet Foto di Omar Sartor di Luigi Bruzzone STYLE 40 Equilibrio, coerenza e sperimentazione di Giuliano Deidda 6 CONTENTS WHEELS 44 FOOD 56 Pedalando 2.0 Sulle tracce di Bacco di Federico Cociancich di Sandra Salerno FOOD 58 Fabio Baldassarre di Enrico S. Benincasa SPORT EQUIPMENT 46 The art of fishing CLUB HOUSE 60 di Luigi Bruzzone Crescere con la racchetta di Enrico S. Benincasa HI TECH 48 IFa 2012: l’europa hi-tech di Enrico S. Benincasa WEEK-END 50 il mare d’autunno di Valerio Venturi WELLNESS 53 Leukerbad, regina delle Alpi di Cristina Buonerba OVERSEAS 54 Puntando a sud FREE TIME 62 di Andrea Zappa Da non perdere a cura di Enrico S. Benincasa FREE TIME 64 La città che cambia a cura della Redazione di Club Milano In copertina Elio Fiorucci. Foto di Andrea Vailetti. Milano · Via Montenapoleone,17 8 ADV Sport 210x279 pioggia.ai 1 14/09/12 11.57 POINT OF VIEW ROBERTO PERRONE Vive a Milano da trent’anni, ma ha conservato solide radici zeneisi. Nato a Rapallo, è giornalista e scrittore. Per il Corriere della Sera si occupa di sport, enogastronomia e viaggi. Ha pubblicato diversi libri, tra i quali il suo ultimo romanzo Occhi negli occhi edito da Mondadori. Quel niente che vorrei indietro Se penso a Elio Fiorucci, ripenso agli anni Ottanta, alla grande stagione della moda, alla Milano da bere (copyright Amaro Ramazzotti), quella che, nel periodo C di Mani Pulite, venne messa alla gogna insieme con politici e imprenditori più o M meno corrotti, anche se, come periodo storico, non aveva fatto nulla di male, se Y non scivolare sulle penne al salmone, sulla rucola e sul niente. Di quel periodo si è salvato poco. Un po’ come il Medioevo: una volta che è stato battezzato “Gli CM anni bui”, anche quello che di buono c’era è stato inghiottito dal gorgo negativo. MY Siamo, ormai, nel trentennio successivo ed è quindi lecito un po’ di revisionismo. CY C’erano sicuramente aspetti censurabili: la prevalenza dell’apparire sull’essere, il CMY fatto che o eri del giro giusto o non contavi, la leggerezza che precipitava nel vuo- to, la diffusione di quelle che allora si chiamavano “le droghe dei ricchi”, tanti soldi K che non sapevi da dove arrivavano e dove finivano e a cui qualcuno s’attaccava e qualcun altro no. Tanta neve, in tutti i sensi: la grande nevicata del 1985 distrusse il Palasport, il Vigorelli e un mucchio di altre cose, ma forse l’altra ha fatto più danni a lungo termine. Esplosero i fast food, nacque la generazione dei paninari. Fu proprio Elio Fiorucci a sdoganare l’abbigliamento comodo, quello da palestra. Il Moncler era la divisa d’ordinanza e chi non se lo poteva permettere lo rubava. Io, giovane migrante, salivo dalla Riviera. Milano mi apparve come una città insensibile e distante, però elettrica. C’era, trasversale, la voglia di lasciarsi alle spalle il decennio precedente, quello in cui ogni volta che uscivi di casa rischiavi la collottola, il decennio violen- to. C’era una voglia disperata di quella banalità che, negli anni successivi, in molti hanno svillaneggiato. La verità era che, per tutti quelli che erano usciti indenni dal vero Medioevo, gli anni Settanta, il cosiddetto “riflusso” era un modo di tornare a una vita normale. Adesso, in questi anni duri, ai giovani che non li hanno vissuti e magari ne hanno sentito parlare solo male, dico che se tornassero di nuovo gli anni Ottanta, se ritrovassimo i Duran Duran e gli Alphaville, Sandy Marton e Kim Wil- de, gli ultimi jukebox e le vacanze lunghe, se ci proponessero un po’ di effimero, allora significherebbe che questi anni così difficili e incattiviti sarebbero alle nostre spalle. E anche le penne al salmone e la rucola ci sembrerebbero meravigliose, come la terraferma dopo il mare in burrasca. Roberto Perrone 10 INSIDE Yoga Aid World Challenge Il 9 settembre in 200 città di tutto il mondo, da Sydney a Nairobi pas- sando per Los Angeles, centinaia di persone si sono incontrate per pra- ticare lo yoga. I fondi raccolti sono stati destinati all’Africa Yoga Project, Ash nel cuore di Brera a sostegno della diffusione della disciplina nelle zone più povere del Il brand di calzature Ash ha da poco inaugurato l’apertura della sua nuova bouti- continente. Anche a Milano è stato que in via Madonnina, angolo piazza del Carmine, nel cuore di Brera. Dal design possibile prendere parte all’iniziativa moderno ed elegante, il monomarca, dove è possibile trovare le collezioni uomo, che si è svolta presso l’Arco della donna e bambino, rappresenta un’ulteriore conferma del grande successo dell’a- Pace di Parco Sempione.