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COMUNE DI REGIONE

PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE (PAES)

“RENEWABLE ENERGY : A NEW HORIZON FOR THE FUTURE”

IL PATTO DEI SINDACI (D.C.C. 29/11/2011)

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Sviluppato dall’Associazione Energia Calabria e dal Comune di Celico

A cura di

Ing. Danilo Bonanno – Associazione Energia Calabria

Ing. Nicola De Nardi- Associazione Energia Calabria

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Indice

Presentazione ------7

1. Il Patto dei Sindaci------8

“Una politica energetica per l’Europa” ------9

Perché una politica energetica Europea? ------9

Realizzare concretamente il mercato interno dell’energia ...... 10

Un mercato concorrenziale ...... 10

Un mercato integrato e interconnesso ...... 10

Un servizio pubblico dell'energia...... 11

Garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico...... 11

Ridurre le emissioni di gas serra ...... 11

Efficienza energetica...... 12

Fonti rinnovabili ...... 12

Sviluppare le tecnologie energetiche ...... 13

Una politica energetica comune a livello internazionale ------13

2. La politica energetica a livello nazionale ------15

Il Rapporto Energia e Ambiente dell’ENEA ------15

Quadro generale del rapporto ...... 15 Ipotesi di sviluppo del sistema Italia per la sicurezza energetica, la sostenibilità ambientale e la competitività economica: le prospettive al 2050...... 16 In Italia ...... 16 Ipotesi di scenario ...... 22

Il Piano d’Azione Italiano per l’Efficienza Energetica (PAEE) ------24

Il primo Piano d’Azione Italiano (PAEE 2007) ...... 24

Le misure adottate ...... 24

Il secondo Piano d’Azione Italiano (PAEE 2011) ...... 25

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Settore residenziale ...... 25 Settori terziario e industria ...... 25 Risparmio di energia primaria al 2020 ...... 26

Miglioramento delle reti di trasmissione dell’elettricità ...... 26

3. Le iniziative energetiche a livello locale------27

Il Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) ------27

Che cos’è il PEAR? ...... 27

Qual è la situazione in Calabria? ...... 27

Legge Regionale 42/2008 ...... 27

Legge Regionale 41/2011 ...... 27

Situazione comunale ------28

Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) ------28

4. Quadro generale del comune di Celico ------30

Cenni storici ------30

La Parrocchia di San Michele ...... 38

Dati statistici del comune di Celico ------43

Climatologia e dati geografici ------43

Popolazione ------44

Infrastrutture e Servizi------46

Pubblica Amministrazione ...... 47

Terziario ...... 47

Mobilità ------48

La frazione Fago del Soldato ------48

La frazione Salerni ------50

La frazione LagaròLupinacci ------51

Venti ------52

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5. Audit Energetico ------53

Cos’èl’AuditEnergetico? ------53

Quadro generale dei consumi ------54

Usi domestici ...... 54

Usi nel settore terziario ...... 54

Bilancio energetico ...... 54

Consumi di energia comunali ------55

Edifici, attrezzature/impianti comunali ...... 56

Illuminazione Pubblica ...... 57

Veicoli comunali ...... 59

Consumi di energia non comunali ------60

Edifici, attrezzature/impianti terziari ...... 60

Edifici residenziali...... 61

Trasporto privato e trasporto merci ...... 61

6. Inventario delle emissioni di Celico ------63

Che cos’è l’inventario delle emissioni (BEI, Baseline Emission Inventory)? ------63

Perché realizzare un inventario di emissioni di CO2? ------63

Come si realizza un inventario di base delle emissioni di CO2? ------63

Emissioni totali ------64

Pubblica Amministrazione ...... 64

Edifici, attrezzature/impianti comunali ...... 64

Illuminazione Pubblica ...... 64

Veicoli comunali ...... 64

Residenziale ...... 65

Edifici ...... 65

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Sintesi dei consumi elettrici, termici, trasporti e relativa CO2 …………………………………………. 67

7. Piano di azione ...... 68

Superficie di Collettori termici e fotovoltaici installabili in tutti i comuni della Provincia di ------68

Coperture a falda ...... 68

Coperture piane ...... 68

Visione a lungo termine e strategia al 2020…………………………………………………………….69

Pianificazione urbana e territoriale ………………………………………………………………………..69

Attivazione degli Stakeholders sul territorio …………………………………………………………… 70

Panoramica delle azioni individuate …………………………………………………………………….. 71

Monitoraggio e Aggiornamento………………………………………………………………………… 72

Piano di interventi ------73

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Presentazione

In data 21/11/2011, con delibera del consiglio comunale, il comune di CELICO (Cosenza – Calabria – Italia) aderisce al “Patto dei Sindaci”, assumendo l’impegno di ridurre entro il 2020 del

22%le emissioni di CO2 tramite la selezione e l’attuazione di azioni mirate per l’ottimizzazione dell’efficienza energetica e la promozione dell’energia da fonti rinnovabili. Da allora il comune si impegna per adempiere ai seguenti obiettivi:

 La redazione di un inventario delle emissioni di CO2 per il territorio comunale ;  La redazione e l’adozione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES);  La predisposizione di un sistema di monitoraggio degli obiettivi e delle azioni previste dal PAES;  La sensibilizzazione della cittadinanza sul processo in corso.

La redazione di questo PAES nasce grazie alla collaborazione con l’Università della Calabria (Dipartimento di Meccanica) e l’Associazione Energia Calabria, disponibili nella rilevazione dei dati, audit energetico e per assistenza tecnica per la stesura del Piano.

Posizione geografica Foto di Celico

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1.IL PATTO DEI SINDACI

Il consumo di energia è in costante aumento nelle città e ad oggi, a livello europeo, tale consumo è responsabile di oltre il 50% delle emissioni di gas serra causate, direttamente o indirettamente, dall’uso dell’energia da parte dell’uomo. Una nuova azione risulta quindi necessaria al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi che l’Unione Europea si è posta al 2020 in termini di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, di maggiore efficienza energetica e di maggiore utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. A questo proposito, il 29 Gennaio 2008, nell’ambito della seconda edizione della Settimana europea dell’energia sostenibile (EUSEW 2008), la Commissione Europea ha lanciato il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), un’iniziativa per coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale.

Questa nuova iniziativa, su base volontaria, impegna le città europee a predisporre un Piano di Azione con l’obiettivo di ridurre di oltre il 20% le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche e misure locali che aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile, che migliorino l’efficienza energetica e attuino programmi ad hoc sul risparmio energetico e l’uso razionale dell’energia. Nell’ambito della Campagna SEE in Italia, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) coordina le azioni al fine di coinvolgere un numero sempre maggiore di città che si vorranno impegnare in obiettivi ambiziosi da realizzare entro il 2020.

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1.1 Una politica energetica per l’Europa

1.1.1 Perché una politica energetica Europea?

L'Unione europea (UE) deve affrontare delle problematiche energetiche reali sia sotto il profilo della sostenibilità e delle emissioni dei gas serra che dal punto di vista della sicurezza dell'approvvigionamento e della dipendenza dalle importazioni, senza dimenticare la competitività e la realizzazione effettiva del mercato interno dell'energia. La definizione di una politica energetica europea è dunque la risposta più efficace a queste problematiche, che sono condivise da tutti gli Stati membri. L'UE intende essere l'artefice di una nuova rivoluzione industriale e creare un'economia ad elevata efficienza energetica e a basse emissioni di CO2. Per poterlo fare, si è fissata vari obiettivi energetici ambiziosi:

 Realizzare concretamente il mercato interno dell’energia;  Garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico;  Ridurre le emissioni di gas serra;  Sviluppare le tecnologie energetiche.

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1.1.2 Realizzare concretamente il mercato interno dell’energia

A livello comunitario è stato istituito un mercato interno dell'energia nell'intento di offrire una vera scelta ai consumatori, a prezzi equi e competitivi. Tuttavia, come viene messo in evidenza dalla comunicazione sulle prospettive del mercato interno dell'energia e dall'inchiesta sullo stato della concorrenza nei settori del gas e dell'elettricità, vi sono ancora ostacoli che impediscono all'economia e ai consumatori europei di beneficiare di tutti i vantaggi legati alla liberalizzazione dei mercati del gas e dell'elettricità. Garantire l'esistenza effettiva del mercato interno dell'energia rimane dunque ancora un obiettivo imperativo.

1.1.3 Un mercato concorrenziale

Occorre procedere ad una separazione più netta tra la gestione delle reti del gas e dell'elettricità e le attività di produzione o di distribuzione. Se un'impresa controlla sia la gestione che le attività di produzione e distribuzione, c'è un serio rischio di discriminazione e abuso. Un'impresa integrata verticalmente è, infatti, scarsamente interessata ad aumentare la capacità della rete e ad esporsi in tal modo a una maggiore concorrenza sul mercato, con le conseguenti riduzioni dei prezzi. La separazione tra la gestione delle reti e le attività di produzione o di distribuzione incentiverà le imprese a investire di più nelle reti, favorendo così la penetrazione di nuovi enti erogatori sul mercato e aumentando la sicurezza dell'approvvigionamento. La separazione può essere realizzata costituendo un gestore indipendente della rete che assicuri la manutenzione, lo sviluppo e lo sfruttamento delle reti, che rimarrebbero di proprietà delle imprese integrate verticalmente, oppure con una separazione totale della proprietà.

1.1.4 Un mercato integrato e interconnesso

Il mercato interno dell'energia dipende sostanzialmente dalla realtà degli scambi transfrontalieri dell'energia, che spesso risultano difficoltosi per la disparità tra le norme tecniche nazionali e tra le capacità delle reti.

Occorre dunque una regolamentazione efficace a livello comunitario. In particolare si tratterà di armonizzare le funzioni e il grado di indipendenza dei regolatori nel campo dell'energia, di incrementarne la cooperazione, di imporre loro di tener conto dell'obiettivo comunitario finalizzato

11 a realizzare il mercato interno dell'energia e di definire a livello comunitario gli aspetti normativi e tecnici nonché le norme di sicurezza comuni che si rivelano necessari per gli scambi transfrontalieri. Perché la rete europea dell'energia diventi realtà, il piano di interconnessione prioritario insiste sull'importanza di un sostegno politico e finanziario per la realizzazione delle infrastrutture ritenute essenziali e sulla designazione di coordinatori europei incaricati di seguire i progetti prioritari maggiormente problematici.

1.1.5 Un servizio pubblico dell'energia

L'UE intende portare avanti la sua lotta contro la povertà energetica predisponendo una carta del consumatore nel settore dell'energia. La carta favorirà, in particolare, l'istituzione di sistemi di aiuti per i cittadini più vulnerabili all'aumento dei prezzi dell'energia e migliorerà l'informazione di cui dispongono i consumatori riguardo ai vari fornitori e alle diverse possibilità di approvvigionamento esistenti.

1.1.6 Garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico

È ormai prioritario limitare la dipendenza dell'UE nei confronti delle importazioni e ridurre il problema delle interruzioni nell'approvvigionamento, delle eventuali crisi energetiche o l'incertezza che grava sui futuri approvvigionamenti. E questa incertezza è ancora più grave per gli Stati membri che dipendono da un unico fornitore di gas. La nuova politica energetica insiste pertanto sull'importanza di meccanismi che garantiscano la solidarietà tra Stati membri e sulla diversificazione delle fonti di approvvigionamento e delle vie di trasporto.Sarà necessario potenziare i meccanismi che regolano le scorte strategiche di petrolio e aumentare le possibilità già esaminate di rafforzare la sicurezza delle forniture di gas. Occorre anche garantire una maggiore sicurezza dell'approvvigionamento di elettricità, che rappresenta un altro elemento essenziale.

1.1.7 Ridurre le emissioni di gas serra

L'energia produce l'80% delle emissioni di gas serra dell'UE. Determinata a combattere i cambiamenti climatici, l'UE si impegna a ridurre di almeno il 20% le proprie emissioni interne entro il 2020. L'UE chiede inoltre un accordo internazionale nell'ambito del quale i paesi industrializzati s'impegnino ad abbattere del 30% le loro emissioni di gas serra entro il 2020. Nell'ambito di tale

12 accordo l'UE intende fissare un nuovo obiettivo e punta a ridurre le emissioni di gas serra al suo interno del 30% rispetto a quelle del 1990. Tutti questi obiettivi rappresentano il cardine della strategia dell'UE volta a contenere i cambiamenti climatici. La riduzione delle emissioni di gas serra comporta un minor consumo di energia e un maggiore ricorso a fonti di energia pulite.

1.1.8 Efficienza energetica

Ridurre il consumo di energia del 20% entro il 2020: questo è l'obiettivo che l'UE si è fissata nell'ambito del piano d'azione per l'efficienza energetica (2007-2012). Per conseguirlo servono azioni concrete, soprattutto per quanto riguarda il risparmio di energia nel settore dei trasporti, l'elaborazione di norme minime di efficienza energetica per le apparecchiature che consumano energia, la sensibilizzazione dei consumatori a favore di comportamenti razionali e volti al risparmio, il miglioramento dell'efficienza nella produzione, nel trasporto e nella distribuzione dell'energia termica ed elettrica o ancora lo sviluppo di tecnologie energetiche e l'efficienza energetica nell'edilizia. L'UE intende inoltre giungere ad una strategia comune, in tutto il pianeta, per il risparmio energetico e a tal fine punta ad un accordo internazionale sull'efficienza energetica.

1.1.9 Fonti rinnovabili

L'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (come l'energia eolica, solare e fotovoltaica, la biomassa e i biocarburanti, il calore geotermico e le pompe di calore) aiuta indiscutibilmente a contenere i cambiamenti climatici.

Queste fonti danno anche un contributo alla sicurezza dell'approvvigionamento energetico e alla crescita e all'aumento dell'occupazione in Europa, perché incrementano la produzione e il consumo di energia generata in loco. Eppure le fonti di energia rinnovabili sono ancora marginali nel ventaglio energetico europeo, soprattutto perché costano di più rispetto alle fonti energetiche tradizionali.

Per favorirne una maggiore diffusione, nella sua tabella di marcia in questo campo specifico l'UE ha fissato un obiettivo vincolante, cioè quello di portare, entro il 2020, la percentuale delle fonti di energia rinnovabile al 20% rispetto al consumo energetico totale. Per raggiungere un obiettivo come questo sarà necessario fare passi avanti nei tre settori che più di altri utilizzano queste fonti: la

13 produzione di energia elettrica (aumentando la produzione di elettricità da fonti rinnovabili e producendo elettricità in maniera sostenibile a partire dai combustibili fossili, in particolare grazie ai sistemi di cattura e stoccaggio della CO2); i biocarburanti che, nel 2020, dovranno rappresentare il 10% dei combustibili per autotrazione e, infine, gli impianti di riscaldamento e condizionamento.

1.1.10 Sviluppare le tecnologie energetiche

Le tecnologie energetiche possono svolgere un ruolo di primo piano per abbinare competitività e sostenibilità, garantendo allo stesso tempo una maggiore sicurezza dell'approvvigionamento. Queste tecnologie sono inoltre fondamentali per realizzare gli altri obiettivi in campo energetico. Oggi l'UE è il leader mondiale nel settore delle energie rinnovabili e intende confermare la sua posizione e imporsi anche nel mercato in pieno sviluppo delle tecnologie energetiche a basso contenuto di carbonio.L'UE deve così sviluppare le tecnologie ad alta efficienza energetica che già esistono ma anche tecnologie nuove, in particolare quelle a favore dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili. L'UE presenta una notevole diversificazione a livello di fonti energetiche, ma nonostante ciò continuerà a dipendere fortemente dal petrolio e dal carbone; per questo è importante dedicare particolare attenzione alle tecnologie che utilizzano combustibili fossili a basse emissioni di carbonio, e soprattutto alle tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio.

Gli investimenti necessari per realizzare questi sviluppi tecnologici contribuiranno direttamente all'attuazione della strategia comunitaria per la crescita e l'occupazione.

La Commissione propone le linee generali di un piano strategico europeo per le tecnologie energetiche che riguarderà tutto il processo di innovazione, dalla ricerca di base fino alla commercializzazione. Il piano strategico affiancherà il Settimo programma quadro di ricerca, che prevede di incrementare del 50% le spese annue per la ricerca nel settore energetico, e l'iniziativa " Energia Intelligente - Europa " ( EIE ).

1.2 Una politica energetica comune a livello internazionale

L'UE non può realizzare, da sola, l'obiettivo di un approvvigionamento energetico sicuro, competitivo e sostenibile. Per questo deve coinvolgere e collaborare con i paesi industrializzati e con i paesi in via di sviluppo, con i consumatori e i produttori di energia e con i paesi di transito. Ai

14 fini dell'efficacia e della coerenza è pertanto fondamentale che gli Stati membri e l'UE si esprimano all'unisono sulle questioni energetiche internazionali.

L'UE svolgerà un ruolo trainante nella formulazione degli accordi internazionali in materia di energia, in particolare rafforzando il trattato sulla carta dell'energia, prendendo l'iniziativa per un accordo sull'efficienza energetica e partecipando attivamente alla formulazione del regime sui cambiamenti climatici che farà seguito al protocollo di Kyoto. Le relazioni dell'UE con i paesi consumatori (come gli Stati Uniti, l'India, il Brasile o la Cina) e con i paesi produttori (Russia, Norvegia, paesi dell'OPEC e Algeria, per citare alcuni esempi) o con i paesi di transito (come l'Ucraina) sono importantissime per la sicurezza geopolitica e la stabilità economica.L'UE cercherà dunque di istituire partenariati trasparenti, prevedibili e reciproci in campo energetico con questi paesi, soprattutto con quelli limitrofi. L'UE propone anche un nuovo partenariato con l'Africa su un'ampia rosa di aspetti energetici. L'UE s'impegna inoltre ad aiutare i paesi in via di sviluppo a realizzare servizi energetici decentrati, affidabili e sostenibili. In particolare incoraggia questi paesi, e soprattutto l'Africa, a investire da subito nelle energie rinnovabili e nelle tecnologie energetiche pulite di nuova generazione.

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2. La politica energetica a livello nazionale

2.1 Il Rapporto Energia e Ambiente dell’ENEA

L’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), organismo pubblico che opera nei settori dell'energia, dell'ambiente e delle nuove tecnologie, presenta il nuovo aggiornamento del "Rapporto Energia e Ambiente – Analisi e Scenari 2009".

2.1.1Quadro generale del rapporto

Il rapporto, che espone i dati relativi alla situazione energetica nazionale, presenta l'evoluzione del quadro nazionale in materia di energia con riferimento ad aspetti di natura economica, sociale ed ambientale connessi al settore energetico.Per di più, il rapporto appare come uno strumento di sostegno a favore delle decisioni politiche ed è un aiuto nelle scelte più adatte ed efficaci per la corretta gestione ed uso delle risorse energetiche, nonché di appoggio alla sostenibilità ambientale. Il documento presenta, infine, un quadro d’insieme degli sviluppi della ricerca e dell'innovazione tecnologica nel campo energetico italiano.

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2.2 Ipotesi di sviluppo del sistema Italia per la sicurezza energetica, la sostenibilità ambientale e la competitività economica: le prospettive al 2050.

Si tratta di un lavoro che parte dall’analisi delle dinamiche in atto nel sistema energetico internazionale e nazionale per sviluppare ipotesi di percorsi di ricerca, innovazione e sperimentazione di nuove tecnologie, secondo una strategia che coniughi lo sviluppo sostenibile con la crescita economica e il rilancio del settore industriale italiano. Il rapporto parte dall’analisi della situazione odierna, evidenziando luci ed ombre di un percorso ormai avviato, ma che resta ancora da compiere. Secondo uno studio della Commissione europea per raggiungere gli obiettivi al 2020 sarebbe infatti necessario triplicare i risultati ottenuti fino ad ora.Tuttavia, si guarda con fiducia allo scenario globale, sottolineando come l’auspicata “rivoluzione” necessaria a contrastare i cambiamenti climatici sia ormai decisamente in atto. Contenere le emissioni di CO2 non è più percepito solo come un dovere etico, magari penalizzante del sistema economico: se ne intravedono, con sempre maggiore chiarezza, le implicazioni politiche ed economiche. L’autosufficienza energetica è diventata un elemento cruciale per la stabilità e la sicurezza e il percorso che si attiva con la ricerca e la messa a punto di nuove tecnologie rappresenta una concreta opportunità di sviluppo e di crescita economica dei paesi.

2.2.1 In Italia

Nel nostro Paese la domanda di energia è diminuita del 5.8% nel 2009, con una significativa contrazione dell’uso delle fonti fossili in favore delle rinnovabili e dell’energia importata (+13,7%). Rispetto al 2008 la domanda di energia primaria è diminuita del 5,8%.

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Lo scorso anno la domanda italiana rispetto alla media UE è stata caratterizzata da una maggiore richiesta di petrolio, di gas e di energia di importazione (41% petrolio; 36% gas; 5% energia importata; 7% combustibili fossili). Si è registrato un calo dei consumi si circa il 5.2%, essenzialmente legato al calo della produzione industriale, come si evince dalle variazioni percentuali: -1.8% nei trasporti, -20% nell’industria e +3.5% nel settore civile.

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Ancora significativa la nostra dipendenza energetica dell’estero: 85% contro il 70% della media dei 27 paesi UE, anche perché la contrazione della produzione industriale ha comportato un calo della produzione nazionale di energia elettrica pari all’8.5% con una diminuzione del 3.6% nel settore termoelettrico, basato per il 44% sul gas naturale.

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Per contro la produzione di energia elettrica da rinnovabili è aumentata del 17%, coprendo 1/4 della produzione nazionale, e il consumo da fonti rinnovabili è aumentato del 16%, arrivando a toccare la quota di 1/5 dei consumi complessivi di elettricità. Nei settori fotovoltaico, l’eolico, energia da rifiuti e biomasse si è registrato l’incremento del 32% del totale dell’energia prodotta da fonti rinnovabili che comprendono anche settori tradizionali come l’idroelettrico e il geotermico.

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Nel complesso, la fattura energetica dell’Italia nel 2009 è scesa a 41 mld di euro, in forte calo rispetto al picco di 57 mld di euro del 2008.

2.2.2 Ipotesi di scenario

L’individuazione di possibili linee di sviluppo del sistema energetico italiano, attraverso la valutazione di scenari di intervento che rispondano agli obiettivi di sicurezza energetica, sostenibilità ambientale e crescita economica, è una nuova funzione dell’ ENEA, che va ad aggiungersi a quelle proprie di ente di ricerca, amplificando le possibilità di intervento dell’Ente sia verso i decisori pubblici, sia verso il sistema della produzione e dei servizi.Lo scenario di riferimento delinea l’evoluzione tendenziale del sistema energetico nazionale con la normativa attuale. Per effetto del calo dei consumi le emissioni di CO2 sono calate di circa il 15% rispetto al 2005, ma - in mancanza di politiche di intervento integrate - è prevedibile che riprenderanno a crescere, soprattutto con il superamento della crisi economica.Lo scenario di intervento delinea invece la possibilità di ridurre i consumi energetici, attraverso l’introduzione di misure più stringenti in materia di energia e ambiente e attraverso la promozione e lo sviluppo di nuove tecnologie per l’efficienza energetica.

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Le proiezioni degli scenari di intervento delineano una riduzione delle emissioni legata al calo della domanda, derivato non da contingenze economiche, ma dall’aumento dell’efficienza degli impianti, da un uso più razionale dell’energia, da una maggiore diffusione di tecnologie di generazione e dall’incremento del solare termico.

In questa ipotesi le emissioni si ridurrebbero di oltre un terzo rispetto ai trend previsti dagli scenari di riferimento e a lungo termine (al 2050) si potrebbero ottenere riduzioni dei consumi di oltre il 20%, rispetto a quanto atteso dell’analisi degli scenari di riferimento.Una criticità del Paese è rappresentata dalla poca competitività dell’industria nelle tecnologie low-carbon. L’incremento degli investimenti realizzati negli ultimi anni, superiore persino a quello degli USA che sono il secondo paese in termini di investimenti totali dopo la Cina, non sono ancora sufficientemente orientati all’innovazione tecnologica.

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Le politiche di incentivazione e sostegno per l’installazione di impianti per le rinnovabili non hanno sviluppato una produzione nazionale e si continua ad importare dall’estero in percentuali superiori alla media dei paesi UE, in particolare per il fotovoltaico.

2.3 Il Piano d’Azione Italiano per l’Efficienza Energetica (PAEE)

2.3.1 Il primo Piano d’Azione Italiano (PAEE 2007)

In Italia il primo Piano d’Azione (PAEE 2007) ha previsto programmi e misure per il miglioramento dell’efficienza energetica e dei servizi energetici nei diversi settori economici (residenziale, terziario, industria e trasporti), per un risparmio energetico annuale atteso al 2016 pari a 126.327 GWh/anno (equivalente al 9,6% dell’ammontare medio annuo del consumo nazionale di riferimento). Gli interventi individuati dal primo Piano riguardano soprattutto gli usi termici (75% circa), in particolare sistemi di riscaldamento più efficienti e coibentazione di edifici, e per il 25% gli usi elettrici. Con il PAEE 2007 il risparmio energetico annuale conseguito al 2010 (target intermedio) è risultato pari a 47.711 GWh/anno (il 3,6% dell’ammontare medio annuo del consumo nazionale di riferimento: superato l’obiettivo del 3% stabilito per il 2010). Circa il 70% del risparmio energetico annuale conseguito al 2010, pari a 31.427 GWh/anno, proviene dal settore residenziale.

2.3.1.1 Le misure adottate

La valutazione quantitativa dei risparmi ottenuti è stata effettuata con riferimento a una serie di misure di miglioramento dell’efficienza energetica: recepimento della Direttiva 2002/91/CE e attuazione del D.Lgs. 192/05; riconoscimento delle detrazioni fiscali (55%) per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti; riconoscimento delle detrazioni fiscali (20%) per l’installazione di motori elettrici ad alta efficienza e di regolatori di frequenza (inverter); misure di incentivazione al rinnovo ecosostenibile del parco autovetture ed autocarri fino a 3,5 tonnellate; meccanismo per il riconoscimento dei certificati bianchi (o Titoli di Efficienza Energetica).

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2.3.2 Il secondo Piano d’Azione Italiano (PAEE 2011)

Nel secondo Piano di Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica (PAEE 2011) la metodologia di calcolo dell’obiettivo è rimasta inalterata rispetto all’edizione 2007, così come il valore totale di risparmi energetici attesi al 2016. Per questo motivo le tipologie d’intervento sono rimaste sostanzialmente le stesse, anche se all’interno del documento sono elencate, in maniera non esaustiva, altre aree di intervento che potrebbero integrare i risparmi al 2016 già stabiliti. L’articolazione del PAEE 2011 è stata sostanzialmente mantenuta inalterata rispetto al PAEE 2007 a parte qualche modifica rivolta all’ottimizzazione delle misure di efficienza energetica, dei relativi meccanismi di incentivazione e in qualche caso, alla revisione della metodologia di calcolo. Nel 2° Piano d’azione vengono aggiornate le misure di efficienza energetica da adottare per il conseguimento dell’obiettivo generale al 2016, che viene mantenuto pari al 9,6%, e sono anche illustrati i risultati conseguiti al 2010. Oltre alle misure relative ai Certificati Bianchi e agli incentivi agli interventi di efficienza energetico in edilizia, sono stati considerati anche gli effetti del D. Lgs. 192/2005, che recepisce la direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico in edilizia.

2.3.2.1 Settore residenziale

Per quanto riguarda il settore residenziale, la sostituzione dei vetri semplici con quelli doppi e la sostituzione degli scaldacqua elettrici hanno avuto un ottimo riscontro, mentre la coibentazione delle superfici opache degli edifici residenziali ha raggiunto risultati inferiori alle attese, probabilmente a causa dei costi più elevati che caratterizzano questa tipologia di opere. Saranno pertanto studiate e messe in atto nuove forme di incentivazione per stimolare gli interventi sull’involucro opaco. Nel PAEE 2011 l’intervento di coibentazione di pareti opache è stato sostituito con le prescrizioni del D. Lgs. 192/2005 (RES‐1).

2.3.2.2 Settori terziario e industria

Nel settore terziario è stata introdotta la misura relativa al recepimento della direttiva 2002/91/CE e attuazione del D.Lgs. 192/2005. Nel settore industria si è, invece, riscontrato un risultato negativo della misura relativa alla compressione meccanica del vapore e si è pertanto deciso di dare

26 maggiore spazio nell’ambito del meccanismo dei Certificati Bianchi, ad interventi per il recupero termico nei processi produttivi.

Infine nel settore dei trasporti la principale novità ha riguardato l’algoritmo di valutazione dei risparmi energetici potenziali, anche in considerazione dei dati di monitoraggio e di nuove normative che sono entrate in vigore dal 2007 in poi. Tale variazione ha determinato la necessità di rivedere l’insieme delle misure da attuare e ha reso necessario l’introduzione di altre misure.

2.3.2.3 Risparmio di energia primaria al 2020

Per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi di risparmio d’energia primaria al 2020, stabiliti dal “pacchetto Energia” dell’Unione Europea, il secondo Piano, come richiesto dalla Commissione Europea, si indirizza anche verso il raggiungimento del target della riduzione del 20% della domanda di energia primaria al 2020. Secondo le stime, nel 2020 l’insieme delle misure individuate nel Piano (ed estese al 2020) determinerà una riduzione in termini di energia primaria di oltre 18 Mtep, di questi circa il 55% è attribuibile al gas metano (10 Mtep), il 40% al petrolio e il

5% ad altro. Complessivamente nel 2020 le emissioni di CO2 evitate per effetto delle misure previste dal Piano (ed estese al 2020) saranno pari a oltre 45 Mtep.

2.3.2.4 Miglioramento delle reti di trasmissione dell’elettricità

Il PAEE 2011 stima inoltre in circa 550 GWh il risparmio ottenibile con il miglioramento delle reti di distribuzione e trasmissione dell’elettricità.

Il ruolo esemplare del settore pubblico Infine, nel documento viene evidenziato il ruolo esemplare del settore pubblico attraverso la presentazione di varie iniziative svolte a livello d’amministrazione centrale e locale, che hanno dato o daranno un notevole contributo al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici. Tra le iniziative citate, figurano il Programma Operativo Interregionale “Energie rinnovabili e risparmio energetico” (POI Energia) 2007‐2013, e il Fondo Rotativo per Kyoto.

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3. Le iniziative energetiche a livello locale

3.1 Il Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR)

3.1.1 Che cos’è il PEAR?

Il Piano Energetico Ambientale Regionale è un documento di programmazione che contiene obiettivi strategici in campo energetico e che specifica le conseguenti linee di intervento. Esso costituisce un quadro di riferimento per chi assume, a livello regionale, iniziative riguardanti l'energia.

3.1.2 Qual è la situazione in Calabria?

Il PEAR della Calabria, attualmente, è in elaborazione. Esistono alcune leggi come la L.R. 42/2008 e la L.R. 41/2011 che contengono obiettivi strategici in campo energetico.

3.1.3 Legge Regionale 42/2008

La legge disciplina le modalità di rilascio dei titoli autorizzativi all’installazione e all’esercizio di nuovi impianti da fonti rinnovabili, in applicazione del Dlgs 387/03 di attuazione della Direttiva 2001/77/CE, ricadenti sul territorio regionale. In attesa dell’aggiornamento al quadro normativo nazionale, (linee guida pubblicate sul BUR il 18/09/10) la legge fornisce indirizzi e procedure affinché l’esercizio delle competenze della Regione, responsabile del procedimento unificato, di cui all’art. 12 del Dlgs 387/03, avvenga in maniera coordinata con tutti i soggetti a vario titolo interessati alla procedura e nel rispetto delle modalità e delle tempistiche previste dalla legislazione vigente.

3.1.4 Legge Regionale 41/2011

Con la presente legge, la Regione Calabria promuove e incentiva la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico sia nelle trasformazioni territoriali e urbane sia nella realizzazione delle opere edilizie, pubbliche e private, nel rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dei

28 principi fondamentali desumibili dalla normativa vigente in attuazione della direttiva 2002/91/CE del Parlamento Europeo.

La presente legge, inoltre, definisce gli strumenti, le tecniche e le modalità costruttive sostenibili negli strumenti di governo del territorio, negli interventi di nuova edificazione, di recupero edilizio e urbanistico e di riqualificazione urbana secondo riferimenti a norma e decreti regionali correlati quali la Legge Urbanistica della Regione Calabria n. 19 del 16 aprile 2002 ed in conformità alla normativa vigente in materia antisismica, D.M. 14 gennaio 2008 e D.P.R. 30/2001 e legge regionale 27 aprile 1998, n. 7, nonché della deliberazione regionale n. 73 del 18 gennaio 2008.

3.2 Situazione Comunale

Il Comune di CELICO, con una delibera di consiglio comunale, aderisce al “Patto dei Sindaci”, iniziativa europea che impegna i comuni che aderiscono, a ridurre entro il 2020 del 20% le emissioni in atmosfera di CO2 tramite la selezione e l’attuazione di azioni mirate per l’ottimizzazione dell’efficienza energetica e la promozione dell’energia da fonti rinnovabili. I primi passi fatti dall’attuale Amministrazione Comunale sono stati la redazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) e la sensibilizzazione nonché la collaborazione della cittadinanza, affinché si possa presto attuare delle politiche che consentano di seguire una direzione unica con l’Unione Europea per raggiungere tali obiettivi.

3.3 Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES)

Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) è un documento chiave che indica come i firmatari del Patto rispetteranno gli obiettivi che si sono prefissati per il 2020. Tenendo in considerazione i dati dell’Inventario di Base delle Emissioni, il documento identifica i settori di intervento più idonei e le opportunità appropriate per raggiungere l’obiettivo di riduzione di CO2. L’intera iniziativa si attua mediante interventi di carattere sia pubblico che privato, ed è finalizzata principalmente a sensibilizzare gli attori coinvolti sulle tematiche energetiche, sia tramite la promozione di progetti di successo avviati, sia tramite il lancio di nuove azioni sfidanti. In questo documento vengono elaborati:

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 Inventario delle emissioni di base (BEI, Base Emission Inventory): raccolta ordinata dei

dati che descrive le emissioni di CO2 del Comune rispetto ad un anno di riferimento detto di

baseline; identifica le principali fonti di emissioni di CO2 e i rispettivi potenziali di riduzione.  Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES): strumento programmatico a cura del Comune in cui si definiscono le politiche energetiche tramite la definizioni di azioni e progetti da attuare, in corso di attuazione o già attuati.

Per quantificare l’obiettivo di riduzione del 22% delle emissioni, i consumi di energia sono stati quindi trasformati in emissioni di CO2, utilizzando i fattori di conversione indicati nelle linee guida della Commissione Europea.

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4. Quadro generale del comune di Celico

4.1 Cenni storici

Scriveva Gabriele Barrio, erudito del '500, che il territorio cosentino contava circa cento borghi, molti per grandezza uguali a villaggi, divisi in ventidue Baglive. Quei borghi, in parte scomparsi, formano oggi i comuni dell'hinterland cosentino, i e del Destro: tra questi Celico. L'opinione prevalente degli storici collega l'origine dei Casali all'occupazione della seconda metà del X secolo, quando gran parte della popolazione di Cosenza, saccheggiata e messa a fuoco dai Saraceni, cercò rifugio nelle campagne. Non manca, tuttavia, chi pensa ad una origine più antica, precedente la nascita di Cristo, come testimonierebbero alcuni rinvenimenti nei territori di e Grimaldi, il sepolcreto di età pre-volgare di contrada Morelli, le monete di argento databili tra il VI e il V secolo a.C. rinvenute a Santo Stefano di . Del resto, anche chi ne colloca l'origine tra il 975 e il 986 parla, per alcuni borghi, di "ripopolamento"; in effetti, l'ubicazione di villaggi tra i 400 e gli 800 metri sul livello del mare. È fenomeno conosciuto in tutta l'area del Mediterraneo, spiegabile con la necessità di sfuggire alla malaria (che interessava le zone sotto i 400 metri) e di trovare il foraggio per le bestie. Comunque sia, scongiurato il pericolo delle invasioni turche e iniziata la ricostruzione di Cosenza, non vi fu quel riflusso verso la città che ci si sarebbe potuti aspettare e i Casali rimasero, distinguendosi dai casali delle altre città calabresi per "un'omogeneità ed identità più storico-antropologica che geografico-territoriale" Essi furono sempre considerati come "quartieri della città -madre" di cui hanno seguito le vicende, causa una solidarietà di interessi mai smentita. Ed infatti i Casali sono stati, come spesso si è sottolineato, la cerniera tra Cosenza e le immense risorse della Sila.

Già ai tempi di Agatocle di Siracusa il legname della Sila veniva utilizzato per le costruzioni navali e notevole era la produzione di pece, cui si ricollega il mito di Silvano, secondo la tradizione figlio del Crati. Si ritiene che la Sila, "sin da' tempi mitici", fosse demanio dei cosentini. I Bruzi, nel sottomettersi spontaneamente ai Romani, cedettero loro metà dell'Agro silano che il Questore romano dava a colonia, dietro pagamento di una decima in animali lanuti. Cesare impose che i terreni venissero divisi tra privati e che la città pagasse dei canoni annui da riscuotere presso i

31 possessori dei terreni: La divisione fatta da Giulio Cesare è il primo titolo che abbiano i proprietari sulla metà della Sila che era di regio demanio. Le successive concessioni degli Svevi e degli Angioini riguardarono, dunque, quella parte della metà transatta dai Bruzi che, non essendo stata venduta ai privati, fu amministrata nell'interesse dello Stato. Nel XVI secolo iniziò l'occupazione abusiva del territorio silano, l'usurpazione dei comuni (quelle terre su cui i cittadini esercitavano gli usi civici senza pagare alcuna prestazione) è fenomeno, comune a tutta l'Europa, che accompagna la scomparsa del potere feudale. Mentre nel resto d'Europa a questa "privatizzazione" segue l'inizio di un miglioramento delle condizioni delle popolazioni, nella realtà silana, al contrario, si registra un regresso. Del resto, per quanto riguarda Cosenza e i Casali, di vera e propria feudalità non si è mai potuto parlare, ma piuttosto di territori tradizionalmente demaniali con enclavi feudali, "organismi e strutture che, pur nella pienezza della loro qualità feudale, presentavano tuttavia delle peculiari caratteristiche, perché o limitati nel tempo o nello spazio". La storia dei Casali (e, quindi, di Celico) coincide con la storia di Cosenza e delle sue dominazioni. Ai saccheggi e alle incursioni saracene che, abbiamo visto, sono considerate dai più la causa della nascita dei Casali, segue il dominio normanno e la nascita del Regno di Sicilia. I principi normanni sono dipinti da Goffredo Malaterra come uomini avidi, scaltri e violenti. Alla morte di Federico II di Svevia il regno passa a Carlo d'Angiò, che vince in battaglia a Benevento il figlio di Federico. Il malgoverno e il rigore eccessivo portano non poche rivolte, tra cui quella dei Vespri siciliani a seguito della quale il regno è diviso tra Napoli, che rimane agli Angioini e la Sicilia, passata a Pietro d'Aragona. Gli Aragonesi nel 1416, con Alfonso V D'Aragona, estesero anche a Napoli il loro Regno. Durante questi secoli l'unica frattura tra Cosenza e i Casali fu quella del 1459, quando i contadini dei Casali si ribellarono a Ferrante d'Aragona a causa della pesante politica fiscale. Testimonia un anonimo scrittore del Seicento: "Innumerevoli erano i casali e le terre dove gli uomini erano costretti a pagare 15 o 18 ducati a testa, quando la maggior parte dei cittadini non avevano o non possedevano che la vita, che sottoposta a continua fatica non traeva un reddito maggiore di quello che gli necessitava per la sopravvivenza".

Sulle origini del nome si contrappongono due tesi: la prima fa derivare il nome "Celico" da "Uomo Celeste" con esplicito riferimento all'Abate Gioacchino che vi nacque, infatti sul "grande dizionario della lingua Italiana" del Battaglia, alla voce Celico recita: "Uomo di virtù divine, voce dotta, latino coelicus, celeste ".

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L'altra tesi, di Vincenzo Padula, fa derivare "Celico" dall'Ebraico "Keli-ic" (Vaso grande e stretto) dalla forma del centro abitato che si allungava, anche se con interruzioni, sul costone della montagna.

Fra le due, la più probabile è la seconda, per il semplice fatto che non è pensabile che fino al XIII secolo (dopo la morte di Gioacchino) il paese fosse senza nome.

Per quanto riguarda le origini, la tesi finora prevalente lega la nascita del paese a quella degli altri casali, poco prima dell'anno 1000, i cosiddetti Casali del Manco perché collocati a "manchìa"cioè in zona fredda di montagna. Se si tiene conto che la Sila iniziava dalla sponda destra del fiume Crati i Casali del Manco sono quelli che vanno da a proprio sulle falde della Sila. Per Celico vi è però l'esigenza di un approfondimento perché alcuni elementi fanno pensare ad origini più remote, infatti l'ipotesi che Celico preesisteva alle incursioni saracene è suffragata da una eccezionale rarità costituita da un calice di vetro, a corredo della chiesa di San Michele per molti secoli custodito nella stessa e provvisoriamente conservato presso il tesoro della Curia di Cosenza.Le origini del Calice Vitreo si fanno risalire al terzo secolo D.C., non solo perché ciò è dichiarato in un documento che lo accompagna, ma anche perché l'uso di questo tipo di calice è stato permesso dalla Chiesa dal 221 al 260, anno in cui fu vietato e sostituito dai calici in argento. Se questa ipotesi fosse vera le origini di Celico risalirebbero a ben otto secoli prima della data convenzionale. Inoltre c'è la testimonianza scritta che, sempre a seguito delle incursioni Saracene gli abitanti di Gimigliano (CZ) dallo Ionio attraversarono tutta la Sila per rifugiarsi in "un villaggio detto Celico" che si trovava dall'altra parte della montagna; se ne deduce che già all'epoca la località doveva essere abbastanza conosciuta.

L'origine dei casali convenzionalmente si fa risalire alle prime incursioni Saracene verso la città di Cosenza avvenute intorno al 980 a causa delle quali gli abitanti di Cosenza cercarono rifugio nella Sila dove già preesistevano dei piccoli villaggi abitati da pastori.

L'attuale centro storico originariamente era costituito da quattro agglomerati o " cedule " ben distinte e separate, e precisamente:

 Celico Calderazzi, importante insediamento ebraico situato nella parte bassa del paese;  Celico Cerzito, la parte circostante la chiesa di San Michele;

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 Celico Supranisi, la parte alta in direzione del Cimitero;  Minnito, la parte più alta del versante opposto.

A seguito delle incursioni Saracene su Cosenza " le cedule" si popolarono sempre più e, sviluppandosi ed incrementandosi fino a trovare soluzioni di continuità, costituiscono un unico grosso agglomerato individuato come Celico Soprano e Sottano e ancora, sempre staccato Minnito i quali "eletti", insieme agli eletti delle altre cedule, amministrano il comune; addirittura sotto il dominio francese intorno al 1811 sarà riconosciuto comune a sé .

A tal proposito è doveroso mettere in evidenza la secolare rivalità tra gli abitanti di Celico centro e gli abitanti della frazione Minnito i quali hanno sempre rivendicato, fino a pochi decenni fa, il diritto ad "elevarsi" a Comune autonomo. Questa rivalità probabilmente deriva dal fatto che, a differenza delle cedole di Calderazzi, Cerzito e Sopranisi che si sono fuse diventando un centro abitato unico, la cedola di Minnito rimase relativamente distante fino a pochi decenni fa, quando, estendendosi si congiunse alle altre con le quali si "confuse". Ma la tesi più affascinante, che trova riscontro anche dall'acuirsi di questa rivalità durante le feste patronali, è che la comunità di Minnito avente come patrono San Nicola si rifaceva al rito Bizantino mentre Celico avente come patrono San Michele si rifaceva al rito Ebraico.

Celico, che si trova a metà strada tra la città di Cosenza e l'altopiano Silano, estende gran parte del proprio territorio sull'altopiano stesso, con la frazione Fago del soldato e le contrade rurali di Lagarò, Salerni, Muzzo, Torrebarone, Calamauci e Serra Giumenta che complessivamente contano 500 abitanti. Il numero degli abitanti non ha mai superato storicamente le quattromila unità. Inoltre ricade nel suo territorio più della metà del Lago Cecita. L'estensione di Celico sull'Altopiano Silano affonda le radici in un passato remoto; infatti si ha notizia della prima occupazione delle terre in Sila, già nel 1570 , da parte degli abitanti di Celico e dei Casali vicini che, incrementandosi demograficamente, avevano esigenza di coltivare sempre più la terra. Inizia così un susseguirsi di occupazione delle terre con l'alternarsi di provvedimenti di assegnazioni e successivi recuperi, con provvedimenti contrastanti, da parte dei governi che nel frattempo si susseguivano. E' da ritenersi che le terre oggetto del contendersi erano terre demaniali in quanto gli schieramenti "contendenti" riguardavano sempre i contadini da una parte e i rappresentanti dei governi dall'altra.

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Celico, che si trova a metà strada tra la città di Cosenza e l'altopiano Silano, estende gran parte del proprio territorio sull'altopiano stesso, con la frazione Fago del soldato e le contrade rurali di Lagarò, Salerni, Muzzo, Torrebarone, Calamauci e Serra Giumenta che complessivamente contano 500 abitanti che insieme a quelli di Celico centro risultano essere al 21/12/1998 di 3.151. Il numero degli abitanti non ha mai superato storicamente le quattromila unità. Inoltre ricade nel suo territorio più della metà del Lago Cecita. L'estensione di Celico sull'Altopiano Silano affonda le radici in un passato remoto; infatti si ha notizia della prima occupazione delle terre in Sila, già nel 1570 , da parte degli abitanti di Celico e dei Casali vicini che, incrementandosi demograficamente, avevano esigenza di coltivare sempre più la terra. Inizia cosi' un susseguirsi di occupazione delle terre con l'alternarsi di provvedimenti di assegnazioni e successivi recuperi, con provvedimenti contrastanti, da parte dei governi che nel frattempo si susseguivano. E' da ritenersi che le terre oggetto del contendersi erano terre demaniali in quanto gli schieramenti "contendenti" riguardavano sempre i contadini da una parte e i rappresentanti dei governi dall'altra.

Nel 1889 una sentenza attua un R.D.del 12.08.1877 con cui vengono assegnati al comune di Celico i demani Silani di Lagarò, Caricato, Calamauci, Miglianò di Via. L'importanza che la Sila andava sempre più a rivestire per i Casali si deduce anche dal fatto che il 1852 i comuni interessati cedono le rendite derivanti dalle terre, assegnate loro dai Borboni, per la costruzione di una strada per la Sila: l'attuale Cosenza-Montescuro-Camigliatello che però sarà completata dopo l'unità d'Italia.

Con la riforma agraria degli anni '50 "L'Opera Sila "costruisce i villaggi rurali e assegna definitivamente le terre divise in quote ai contadini; fu così che si popolarono le contrade Silane Celichesi con gente che proveniva anche da altri comuni ( in particolar modo).Nel passato l'agricoltura era fiorente sia nelle zone collinari che in quelle montane, insieme all'industria del legno e all'allevamento del bestiame. Importanti anche alcune attività artigianali, come la produzione di lana, seta e tessuti. Oggi l'agricoltura è rimasta un'attività fondamentale sull'altopiano e comprende prevalentemente la zootecnia e le pataticoltura, mentre nella parte collinare abbiamo prevalentemente allevamenti ovi-caprini e la presenza di boschi di castagno faggio, quercia. Nel passato erano presenti anche vigneti ed uliveti.

Nel 1130 vi è nato l'Abate Gioacchino più noto come Gioacchino da Fiore, sicuramente l' uomo più importante del suo secolo, unico Calabrese citato da Dante nella Divina Commedia, uomo di grande

35 personalità e carisma che influenzò tutto il pensiero del suo tempo ed oltre. Fu a seguito di ciò che Celico divenne il centro più importante dei casali, divenendo meta di pellegrinaggi e frequentato da uomini di cultura. Tutto questo fervore si sedimentò nel tempo e divenne consuetudine tant'è che, come testimoniato da alcuni atti notarili, i giovani dei casali vicini si recavano a Celico per studiare, uno per tutti Eustachio Intrieri proveniente da San Pietro, divenuto docente di teologia all'università di Torino, poi nominato Vescovo di Magliana Sabbina e successivamente di Nicotera che da giovane ebbe come precettore Don Angelo Di Stefano parroco della parrocchia di San Michele.

L' importanza e la vivacità culturale scaturita dalla presenza di Gioacchino, la vicinanza a Cosenza, favorita anche da un' ottima viabilità che collega Celico alla città (per cui la comunità Celichese non si è mai sentita isolata dal contesto culturale di Cosenza) hanno fatto si che la storia di Celico divenisse ricca di personaggi importanti in vari settori. Che fosse un centro di rilevanza culturale del tempo è dimostrato anche dal fatto che molti Celichesi entrarono nelle alte sfere del clero fra cui due vescovi Matteo Guerra e Felice Via.

Molti illustri pensatori ebbero i natali a Celico. E' doveroso qui citare:

Antonio Serra (anche se sulle sue origini celichesi ci sono fonti contrastanti) grande economista, padre della moderna scienza dell'economia politica; Gioacchino Grecograndissimo scacchista, vissuto nel 1600 che fu il primo campione internazionale di scacchi, famosa ed ancora attuale è la mossa del "gambetto" ed altri importantipersonaggi politici come Stanislao Lupinacci, ministro del governo rivoluzionario antiborbonico del 1848; Nicola Parisio ministro di giustizia nell'ultimo governo borbonico.

Al prestigio culturale fece da volàno l'importanza politica, infatti Celico fu Bagliva o Mandamento e raccoglieva nella sua giurisdizione: con Motta e Flavetto, con Altavilla e Zumpano con Rovella. Infatti fino al 1651, anno in cui veniva modificato l'ordinamento amministrativo dei Casali, ogni "Università"(il termine prende il nome da universitàs che, nel diritto romano aveva avuto un senso giuridico, in senso specifico fu usato per indicare la civitas, quel corpo amministrativo,cioè, che oggi è chiamato comune, ogni casale forma una università) veniva posta sotto la guida di un solo eletto per cui sindaco ed eletti costituivano il governo, che il

36 linguaggio di quel tempo definisce "Reggimento" di ogni università o Casale, più casali formavano la Bagliva.

Nel 1664 i Casali di Cosenza furono venduti al granduca di Toscana, il quale, a testimonianza dell'importanza che Celico aveva raggiunto, vi stabilì la sede del governatore. Nell'aprile del 1647 ci fu una rivolta ed il governatore fu scacciato. Questa rivolta è da considerarsi una ribellione al feudo in quanto i casali appartenendo a Cosenza, che godeva dei privilegi riconosciuti alle "Regie Città", pretesero il mantenimento di tali privilegi alle angherie feudali.

L'episodio ebbe una tale eco che a giugno Masaniello, dopo la rivolta di Napoli, cercò contatti nei Casali per estendere la rivolta in tutto il Regno. Dal 1805 al 1815, come tutti i Casali, Celico fu sotto il dominio Francese, questa condizione fu però mal sopportata dagli abitanti di Celico, a testimonianza di ciò si ha notizia di un episodio cruento avvenuto nel1806: un gruppo di soldati francesi che stava risalendo il paese uccise due persone che avevano avuto qualcosa da ridire nei loro confronti, arrivati in cima al paese, in un vicolo obbligato sul loro tragitto, furono vittime di un agguato: fatti entrare nel vicolo e chiuso lo stesso alle due estremità furono tutti trucidati, ancora oggi quel vicolo è noto come "la ruga dei morti".

Nel 1848 nei locali del convento di San Domenico (fondato nel 1545 e chiuso dai francesi con un provvedimento del 1809), era situata la sede di un' Accademia Filarmonica, denominata "Circolo del Cannavino" dal nome del fiume che scorre a ponente, fondata dai liberali del posto per mascherare sotto il pretesto artistico l'effettiva attività politica che riuniva elementi dei Casali vicini oltre quelli di Celico, i quali finiti i concerti si appartavano nei sotterranei per complottare, ricevere e spedire messi, per mantenere i contatti con altri gruppi. Successivamente, esattamente nel 1853, nel Convento furono allocate le carceri, non si sa per quanto tempo fu mantenuto questo utilizzo, certamente non c'erano più nel 1870, poiché risulta che da li furono prelevati travi e tegole per riparare la chiesa di San Michele danneggiata dal terremoto di quell'anno che tra l'altro distrusse definitivamente anche il convento stesso. Nel 1966 furono demolite le ultime mura, restarono ora solo i sotterranei. L' importanza che Celico raggiunse come polo culturale, politico ed economico dette l'impulso affinché vi nascesse la prima banca in Calabria, della sua istituzione non si conosce la data esatta, si è a conoscenza di un documento datato 1588 che ne sanciva la chiusura quando ancora non ne esistevano altre. Lo spirito di iniziativa e le laboriosità degli abitanti di Celico si

37 possono dedurre anche dalla vecchia toponomastica infatti troviamo via Calderazzi (zona dell'insediamento ebraico) che sta ad indicare che vi dimorava gente dedita alla costruzione delle caldaie in rame "quarare" uno dei tipici mestieri degli ebrei; nella parte centrale del paese, ora in parte demolita per permettere la costruzione della superstrada Paola - Crotone, era situata via Botteghelle strada appunto dedita al commercio. Inoltre in un documento ufficiale si dice che i locali appartenenti alla parrocchia di S. Michele e ubicati sotto la stessa si devono dare in fitto, ad artigiani (barbieri, fabbri,ecc) o a commercianti.

Anche la via Gelseto ci dà indicazioni su una attività particolare, cioè la coltivazione dei gelsi per l'allevamento dei bachi da seta. Un'altra importante realtà della vita celichese fu il convento dei Cappuccini: edificato dal 1591 al 1593 venne dismesso il 7.7.1866 in applicazione di un provvedimento promulgato dai francesi nel 1911, ben 50 anni prima. Da allora l'edificio venne adibito a vari usi: fu prima caserma dei bersaglieri che vi si stabilirono durante la campagna per la repressione del brigantaggio in Sila, successivamente vi furono trasferite dal convento di San Domenico le carceri, fu sede di pretura fino al 31.12.1891, quando questa cessò di funzionare dal 1857 ospitò il Municipio e le scuole elementari, nell'estate del 1943 vi si stabilirono i militari impegnati nella guerra in seguito allo sbarco angloamericano in Sicilia.

Nel 1969 le scuole elementari vennero trasferite nell'edificio appositamente costruito e nel 1970 anche il municipio traslocò nella sede attuale.

Il 26.08.1860 Celico deliberò la caduta del governo dei Borboni e aderì all'unità di Casa Savoia. Tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900 si assiste alla prima grande emigrazione verso le Americhe: da un'inchiesta parlamentare sui casali del 1907 emerge che Celico è stata interessata da un'emigrazione attestata intorno al 30%; nella stessa indagine viene data molta importanza per la vita del paese ad una "società di Mutuo Soccorso" che si era costituita proprio per fronteggiare i crescenti disagi economici.

Nel 1913 il paese venne elettrificato. Subito dopo la prima guerra mondiale fu costruito l' acquedotto che portò l'acqua nelle case, tra il 1923 e il 1924 furono realizzate 15 fontane pubbliche, molte delle quali esistono tuttora. Nel 1922 viene inaugurata la ferrovia che migliorerà ulteriormente i collegamenti con Cosenza e gli altri casali prima e successivamente con la Sila. Nel

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1976 fu realizzata la superstrada Paola - Crotone che migliorò di gran lunga la viabilità, ma Celico pagò un prezzo molto alto, in quanto per permettere all'attraversamento della Superstrada vennero demolite molte case del Centro storico.

La Parrocchia di San Michele

La prima notizia che si può ricavare dall’esistenza della Chiesa Parrocchiale di S. Michele Arcangelo, per concorde testimonianza di storici e di biografi del Veggente di Celico, ci riporta agli anni intorno al mille. Se però si volesse basare l’indagine su un calice di vetro, eccezionale rarità, che tutt’ora si conserva in sagrestia, e dar credito ad una carta non però originale , si potrebbe risalire indietro di parecchi secoli e fissarne le origini al Duecento. Ma allora, contrariamente a quanto accertato circa l’edificazione delle più antiche Chiese dei Casali, si dovrebbe pensare che icosentini scappati da Cosenza per sfuggire ai saraceni edificarono le loro case attorno a quella

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Chiesa che certamente era centro di altre case, oppure che, se la carta non è apocrifa, ed allora con maggiore probabilità, Celico era sorto almeno da seicento anni prima delle invasioni.

La Chiesa doveva essere quella stessa che uno scrittore russo vedeva così negli anni che Gioacchino non aveva ancora lasciato del tutto il paese natale per la sua grande missione religiosa.

Comunque, dopo l’isolata e fugace citazione gioachimita, per trovare dati il più possibilmente sicuri bisogna superare un periodo di più secoli, muti di memorie. E questi dati sono forniti da qualche data graffita su una pietra, o da accenni in qualche atto notarile. Tuttavia questi incontri non hanno continuità; sono a sbalzi. Perché le notizie affluiscano con una certa regolarità bisogna entrare nel XVII secolo. Allora, precisamente nel 1606, tutto quanto ha riferimento con la Chiesa è registrato nei fogli di una Platea che viene redatta dal notaio Matteo Ripoli, e che all’incirca centocinquanta anni dopo, riportata nei punti essenziali, è proseguita nell’altra ora esistente, rogata dal Notar Nicola Lettieri.La Chiesa, comunque andò sempre di più arricchendosi di opere scolpite, quali altari e monumenti fino a che, all’improvviso, il 27 marzo del 1638 subì un violento terremoto, terribilmente funesto per la Calabria, che lasciò in piedi poco del vecchio monumento. Riedificata con lo sforzo dei celichesi, non passerà molto tempo, e la necessità di nuovi lavori, provocati da scosse sismiche che si ripetono sia pure a distanza, si presenterà inderogabile, perciò il Sig. Pasquale Gesù Maria, maestro di stucco della città di Napoli, presente allora in Celico stabilisce “qualmente dovendo far coprire di stucco la Parrocchiale Chiesa, e far erigere nella medesima tre Cappelle, cioè la Maggiore, ed altre due nella Crociera”. Il Maestro era tenuto ad acconciare perfettamente tutte le Cappelle che esistevano nella Chiesa per la somma di settecentocinquanta ducati .Intorno al 1780 al termine di una funzione dopo la festività di San Michele , quando ancora non tutta la popolazione di fedeli accorsi aveva lasciato il sagrato, il soffitto crollò. Per essersene salvata la folla, venne votato da tutti un segno di gratitudine; ed il parroco, interprete del sentimento dei suoi parrocchiani, decise di sostituire l’opera con una migliore. E perciò prese contatti con Cristoforo Santanna che tante belle opere aveva dipinte nei Casali ed altrove meritandosi buona fama.

Il pericolo maggiore, però, era sempre costituito dai terremoti che, purtroppo, tornavano con frequenza a mettere in pericolo l’edificio. Per fortuna, uno solo, quello dell’8 marzo 1832 vi incise

40 in maniera rilevante, risparmiandolo nelle scosse successive che di tanto i tanto si ripetettero fino al maggio. Ma i relativi lavori di restauro non potettero essere e non furono effettuati con sollecitudine, trovando menzione di essi soltanto sotto la data del 1854, ai quali, forse, fa riferimento la poesia di Costantino Jaccino in ricordo delle sollecitudini di Michele Morelli. Aperta su tre navi con ampio presbiterio, ha il soffitto centrale arabescato con in mezzo un grande quadro raffigurante S.Michele, datato e firmato da Cristoforo Santanna 1787.

L’Altare Maggiore, ampio, di gesso mormorato, e da cui si dipartono gli stalli del coro in legno intarsiato da artista locale, è chiuso da elaborata balaustra in marmo. La Pala raffigura la Madonna col Bambino in gloria e i Santi Giacomo e Giovanni Battista di DirckHendricks, detto Teodoro d’Enrico il Fiammingo, di tanto pregevole fattura che la “Platea” precisa: “tanto al vivo, esprimente, che da prattici di pittura è stato annumerato fra l’opra di squisiti pennelli”.

In alto, alla parete di sinistra era posta l’epigrafe che ricordava il battesimo dell’Abate Gioacchino, dei Vescovi Matteo Guerra e Felice Via, di Francesco Mauro e della consacrazione che ne faceva l’Arcivescovo d’Aragona. L’epigrafe fu cancellata nel 1797 allorché le due pareti furono affrescate da Cristoforo Santanna con episodi tolti dalla storia sacra. E fu in seguito ai danni prodotti dall’umidità alle pareti che nel 1877 gli affreschi vennero fatti ritoccare da Romeo Bevacqua.Il presbiterio non ha più il soffitto dipinto, essendo caduta la tela, per cui il telaio di legno è tutto scoperto. Ai due lati sono due imponenti altari dedicati a San Nicola da Tolentino, quello di destra, ed alla Madonna del Rosario di Pompei, quello di sinistra, mentre nelle colonne, dal lato prospiciente l’Altare Maggiore, sono ricavate due nicchie, ove sono le statue di S. Filippo Neri e di San Francesco di Paola, e verso le navate sono le statue di San Gaetano Tiene e della Madonna del Rosario.

Sulla linea della navata di sinistra, di fianco all’Altare Maggiore è la sagrestia. Gli stipi per la conservazione dei paramenti del numeroso clero, dal tempo che vi sono rimasti soltanto i parroci sono andati deteriorandosi, ed oggi sono pressoché tutti malandati. Resta notevole, per il carattere antico, un lavabo che fu rifatto nel 1930. che reca incise nella pietra le seguenti parole: LAUTE MANUS HIC SPECTAT LABERE SACERDOS – AST ANIMUM PRAESTAT LABE LAVARE LEVI 1721. Vi è pure conservato un bel quadro della Madonna col Bambino e S.Alfonso Maria de’ Liguori firmato Raffaele Barone dipinse et inventò.

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Era da qui che si saliva all’organo, costruito nel 1583 dall’organaio Melina da Settingiano ed offerto alla Chiesa dall’Università. Il suo posto, adesso, è sulla porta centrale in un corpo avanzato sorretto da colonne; ove, probabilmente, fu trasferito durante i restauri posteriori al terremoto del 1638. La Platea fa menzione d’un piccolissimo campanile sovrastante la sagrestia, dotato di una sola campanella che serviva per dare il segno della celebrazione delle Messe nei giorni feriali.

Il fonte battesimale in marmo, adorno di motivi scolpiti, posto al di sotto della scala lignea che sale all’organo, reca incisa la data del 1556.

Sulle due navate venivano disposte le cappelle che erano in numero dispari poiché su quella in Cornu Epistole si apre una porta che da qualche anno viene usata dai fedeli per l’ingresso in Chiesa. Perciò in questa navata vennero costruite, in progressione verso l’Altare, quelle dedicate a S.Francesco d’Assisi, a Santa Caterina Vergine e Martire, a San Martino, all’Immacolata. Lungo la navata in Cornu Evangeli erano le cinque dedicate, seguendo l’ordine detto, quelle della Madonna del Buon Consiglio, di S.Barbara, di S.Brunone, dell’Addolorata e di S.Andrea.

Ma nelle descrizioni che di esse si trovano, impostando la titolazione variamente sulle immagini dipinte nella Pala, o nel medaglione sovrastante, o su successive aggiunte di nomi di Santi, il loro numero si eleva, originando ad esso difficoltà nelle localizzazioni.

Quasi su un lato del sagrato, di fronte alla porta secondaria nella facciata principale, si alza il campanile “ che ha forzato qualsiasi forestiere affrancamente confessare con maraviglia, una Padria piccola aver avuto idea si grande colla rimostranza delle fabbriche dar motivi d’emulazione per il culto divino alle città più celebri e populate”.

Eppure a quella costruzione si era giunti perché sospinti dalla necessità di dare giusta collocazione ad una grande campana che era già stata fusa e giaceva negletta per terra. Di tutto ciò ci informa una supplica dell’Università di Celico indirizzata al Viceré per chiedere l’autorizzazione a prendere una iniziativa per il reperimento dei fondi necessari per la costruzione dell’edificio.

Ottenuta rapidamente l’autorizzazione richiesta con altrettanta rapidità si passò a dare esecuzione ad un progetto che con ogni probabilità era stato già preparato da qualche abile capomastro locale.

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Tanto che due anni dopo, nel 1596, almeno il primo piano era già completato come prova la data graffiata sull’ultima mensola a sostegno del fregio.

A questo punto viene spontanea la domanda: Essendo la Chiesa stata costruita tanti secoli prima, come mai al Campanile si pensava solo sul finire del cinquecento? Una tradizione tutt’ora viva pretende che un campanile piccolo era stato costruito alle spalle della Chiesa, che ben poteva essere quello sovrastante la sagrestia.

Con ogni probabilità quello preesistente venne abbandonato, abbattuto e forse poi inglobato in qualche parziale ampliamento della Chiesa, perché incapace a sostenere la nuova campana, fusa pensando di fare cosa prestigiosa per la Chiesa stessa ed il paese tutto.

Alto, in origine, “centoventi palmi”, trenta metri, posto su quattro piani, dalla posizione eminente facilitava il diffondersi fin nel vallo di Cosenza e nella parte prossima della Sila, del suono della grande campana cinquecentesca, così come dell’altra, certamente più grande tutt’ora esistente. Ma nel 1871 venne accorciato nell’ultimo piano perché no poteva resistere oltre allo spostamento provocato dal movimento della campana del peso di “diciotto cantara e mezzo”, pari esattamente a quintali 23,97 e seicento grammi.

Questa campana, celeberrima nella regione e fuori perché “ eccellente nel suono”, fu fusa dal 1648 al 1653 in Celico stesso, in un posto nei pressi della Chiesa medesima, poi coperto da case edificate nel settecento ed abbattute nel 1973 per dar luogo alla galleria della superstrada. Sebbene un graffito in alto rilievo sul bordo svasato dica hoc opus feceruntmagisterHyeronimus Conte et magister Joseph Galbatus- Anno domini 1653, essa fu opera del Galbato, messinese, e di Scipione e GiovanSimone Calmieri, di .Essa non era solo nel grande campanile: ve ne erano ancora altre tre: due per le funzioni ed una per l’orologio. Le due furono rifuse, la prima nel 1797 da Nicola Granirei e l’altra dalla Cassa Rurale di Celico nel 1923.

E’ nello spazio antistante, detto il Cimiterio, che l’Università di Celico riuniva i suoi Regimentari, cioè gli amministratori per tenere i Parlamenti.

La Chiesa era retta da tre parroci, detti anche Arcipreti, rispettivamente per le Cedole di Celsito, Sopranisi e Calderazzi, la cui amministrazione si teneva in comunità, poi secondo una divisione a

43 tre, ed ora unite nella persona di uno solo, dopo essere stata unita in due: Sopranisi, comprendente Censito, e Calderazzi.

Paesaggio celichese innevato

4.2 Dati Statistici di Celico

4.2.1 Climatologia e Dati Geografici

altezza su livello del mare espressa in metri Misure Casa Comunale 750 Superfice 98,99 kmq Minima 400 Classificazione Sismica sismicità alta Massima 1.684 Clima Escursione 1.284 Gradi Giorno 2.291 Altimetrica Zona Climatica (a) E Zona Altimetrica montagna interna Accensione Impianti Termici Coordinate il limite massimo consentito è di 14 ore Latitudine 39°18'39"96 N giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile (b)

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Longitudine 16°20'26"52 E

Gradi Decimali 39,3111; 16,3407

Locator (WWL) JM89EH

Celico, si trova a metà strada tra la città di Cosenza e l’altopiano Silano,è uno dei casali del Manco, ovvero quei casali posti alla destra del fiume Crati.Il paese si trova ad una distanza di circa 12 km dalla città di Cosenza ed ad una altezza di 800 metri s.l.m.

Gran parte del territorio di Celico si estende sull'Altopiano Silano dove si possono trovare le frazioni di Fago del Soldato (meta turistica), Lagarò, Salerni, Torre Barone, Muzzo, Colamauci e Serra della Giumenta.

Nel territorio di Celico, che si estende per una superficie di circa 98,99 mq, ricade oltre la metà del Lago Cecita.

4.2.2 Popolazione

La popolazione di Celico conta 3.046 abitanti, di cui 1.550 maschi e 1.496 femmine. Lapopolazione residente in famiglia ammonta a 3.041.

Popolazione Celico 2001-2010

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Componenti Anno Residenti Variazione Famiglie %Maschi per Famiglia 2001 3.185 2002 3.171 -0,4% 50,5% 2003 3.180 0,3% 1.205 2,64 50,5% 2004 3.157 -0,7% 1.181 2,67 50,5% 2005 3.100 -1,8% 1.166 2,66 50,6% 2006 3.018 -2,6% 1.131 2,67 50,6% 2007 3.011 -0,2% 1.145 2,63 50,8% 2008 3.036 0,8% 1.155 2,62 50,7% 2009 3.048 0,4% 1.169 2,61 50,9% 2010 3.046 -0,1% 1.165 2,61 50,9%

Abitanti 2001-2010

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4.2.3 Infrastrutture e Servizi

Per quanto concerne la dotazione infrastrutturale del territorio, si registra una presenza strategica di attività commerciali e terziarie, che fungono da attrattori per il territorio a livello sovracomunale.

Da dirette osservazioni i servizi legati alla Pubblica Amministrazione presenti nel territorio comunale sono particolarmente centrate lungo il corso principale di CELICO. Per quanto riguarda le unità produttive si tratta, essenzialmente, di piccole imprese di costruzioni edili, di attività artigianali e commerciali, sparse per tutto il territorio. Nell’inventario delle emissioni, per quanto riguarda infrastrutture e servizi, valuteremo i relativi consumi di CO2, facendo riferimento alla seguente classificazione in diversi settori:

 Pubblica Amministrazione;  Residenziale;  Terziario;  Trasporto Comunale;  Trasporto Privato.

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4.2.4 Pubblica Amministrazione

Tra i prevalenti servizi di pubblica utilità, oltre a numerose associazioni sportive, e per ritrovo anziani, trovano posto numerose associazioni culturali, come: Il circolo scacchistico dedicato a Gioacchino Greco, l’associazione culturale SilAntica, l’associzione culturale Abate Gioacchino, la scuola di Formazione per lo Spettacolo, la sede AGESCI degli Scout, Gli Operai della Fiat 1100, la Pro-Loco Celico Sila. Si evidenziano nella tabella sottostante indicante le infrastrutture comunali; in particolare il Centro Sportivo “Pasquale Beltrano”, presso cui ogni anno a cavallo di San Lorenzo hanno luogo 2 serate dei campioni iridati di pattinaggio dell’ArtisticRoller Tour.

Infrastrutture Pubbliche Uso Campo Sportivo Calcio Centro Sportivo "Pasquale Beltrano" Calcio a 5, Pattinodromo, Tennis Ex-Convento dei Frati Cappuccini Associazioni Culturali Ex-Scuola Media Associazioni Culturali Istituto comprensivo "Abate Gioacchino" Scuola Circolo Anziani Attività ricreative Asilo Nido Scuola

4.2.5 Terziario

Tra le attività commerciali e terziarie di spicco si segnala soprattutto:

 2 SuperMarket, di cuiuno posto con vista sulla Statale 107 e non solo per il territorio comunale, l’altro vicino la Villa Comunale, e un negozio di prodotti alimentari;  Strutture ricettive: Si contano 3 B&B fra Celico centro eLagarò-Lupinacci.  Il Museo delle tradizioni rurali dell’Altopiano Silano nel territorio di Colamauci di Lagarò- Lupinacci.

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4.2.6 Mobilità

Per comprendere i caratteri del sistema della mobilità comunale (si specifica che non esistendo rilevamenti diretti in merito alle quantità in gioco - volumi di traffico, tipologia della domanda - si prende in considerazione la sola qualità del sistema analizzato) occorre riferirsi all’intero comprensorio referente cui è direttamente connesso. Questo viene individuato nel tratto della Super Strada Silana-Crotonese compreso tra Cosenza e attraversa il Centro Capoluogo e che il trasporto su gomma la modalità più competitiva. Altri percorsi per raggiungere Celico sono: la vecchia 107 Via Stazione di Celico, la scende da “Cona D’aria”, oppure venendo da Spezzano Sila.

Il sistema dei parcheggi risulta abbastanza ben messo, con l’area di parcheggio principale di fronte l’istituto comprensivo Abate Gioachino, ed altre aree in vari rioni del paese.

4.2.7 La frazione Fago del Soldato

La frazione di Fago del Soldato dista 8,83 chilometri dal medesimo comune di Celico cui essa appartiene, sorge a 1451 metri sul livello del mare.

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Il nome Fago del Soldato, è dovuto ad una leggenda che in questo luogo i briganti impiccarono ad un faggio un soldato che probabilmente era sulle loro tracce, il nome ancora oggi racconta dell’eterna lotta tra il potere costituito e il potere reale che imperava in Sila. Questo villaggio venne dapprima abitato da gruppi di tagliaboschi che qui si insediarono nelle ancora visibili dimore in legno.

Bosco di Fago del Soldato

Villaggio Turistico di piccole dimensioni, Fago del Soldato è divenuta in poco tempo una delle mete più ambite del turismo di montagna. Ubicato ad un’altezza di m. 1450 e con una seggiovia biposto che sale sino a m. 1650, offre un’incantevole paesaggio con una spettacolare vista sul Lago Cecita tra i boschi di pini e faggi.

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Fago del Soldato dista da 14 km da Botte San Donato e a breve distanza dagli altri centri sciistici quali Camigliatello, Villaggio Palumbo e Lorica.

Fago del Soldato diviene un’ideale località per sciare grazie a due Piste di cui una Blu e la restante Rossa, quest’ultima adatta per un allenamento prevalentemente tecnico con slalom e illuminazione notturna. Sono inoltre disponibili il bar – Ristorante, un nolo attrezzature e una scuola Qualificata di Sci.

4.2.8 La Frazione Salerni

La frazione di Salerni dista 11,18 chilometri dal medesimo comune di Celico cui essa appartiene; sorge a 1237 metri sul livello del mare.

Semi rossi di Salerni

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4.2.9 La Frazione LagaròLupinacci

La frazione di Lagaro' Lupinacci dista 18,24 chilometri dal medesimo comune di Celico cui essa appartiene; sorge a 1154 metri sul livello del mare.

LagaròLupinacci

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4.2.10 Venti

In base ai dati rilevabili dall’Atlante Eolico Interattivo realizzato da ERSE S.p.A. (ENEA - Ricerca sul Sistema Elettrico S.p.A.) fornisce dati ed informazioni sulla distribuzione delle risorse eoliche sul territorio italiano e nel contempo aiuta ad individuare le aree dove tali risorse possono essere interessanti per lo sfruttamento energetico. Per il territorio di CELICO la velocità media annua del vento non supera i 6 m/s.

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5. Audit Energetico

5.1 Cos’è l’AuditEnergetico?

Si tratta di un’analisi approfondita condotta attraverso sopralluoghi presso una sede di un ente o azienda e con contestuale esame di documenti per conoscere e quindi intervenire efficacemente sulla situazione energetica dell'ente/azienda. La diagnosi energetica o audit energetico si pone l’obiettivo di capire in che modo l’energia viene utilizzata, quali sono le cause degli eventuali sprechi ed eventualmente quali interventi possono essere suggeriti all’utente, ossia un piano energetico che valuti non solo la fattibilità tecnica ma anche e soprattutto quella economica delle azioni proposte.Vengono raccolti i dati di consumo e costo energetico, dati sulle utenze elettriche, termiche, frigorifere, acqua (potenza, fabbisogno/consumo orario, fattore di utilizzo, ore di lavoro) etc.. Sulla base delle informazioni ed i dati raccolti sarà possibile procedere alla ricostruzione dei modelli energetici. Da tali modelli sarà possibile ricavare la ripartizione delle potenze e dei consumi per tipo di utilizzo (illuminazione, condizionamento, freddo per processo e per condizionamento, aria compressa, altri servizi, aree di processo), per centro di costo, per cabina elettrica e per reparto, per fascia oraria e stagionale. La situazione energetica, così inquadrata, viene analizzata criticamente ed in confronto con parametri medi di consumo al fine di individuare interventi migliorativi per la riduzione dei consumi e dei costi e la valutazione preliminare di fattibilità tecnico-economica. L’Audit Energetico, costituisce il preludio all’avvio di un qualsiasi progetto finalizzato all'ottenimento di una maggiore efficienza e risparmio energetico: in base ad esso sarà possibile definire in anticipo se un intervento possa risultare fattibile e conveniente, sia dal punto vista tecnico che economico. Le fasi di intervento sono:

 Raccolta di informazioni preliminari al fine di effettuare una analisi energetica iniziale (consumi e fabbisogni energetici, tipologia dei processi produttivi, ecc);  Sopralluogo finalizzato all’analisi energetica interna ai processi in essere (utilizzo e gestione dell’energia);  Elaborazione dei dati raccolti e predisposizione del rapporto finale .

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In una seconda fase verranno individuate delle aree di probabile intervento tecnico. Gli interventi di audit energetico, potranno prevedere interventi del tipo:

 adozione di sistemi di cogenerazione e trigenerazione;  isolamento termico degli edifici (sia con interventi sull'involucro esterno che sui serramenti e infissi);  installazione di corpi illuminanti ad elevata efficienza;  adozione di motori elettrici ad elevato rendimento;  installazione di recuperatori di calore;  impiego di sistemi di regolazione e di gestione dei consumi

5.2 Quadro generale dei consumi

Usi domestici

I vettori energetici considerati sono: gas metano, energia elettrica, gasolio per riscaldamento. I dati relativi al consumo di metano non presentano particolari incertezze, in quanto forniti direttamente dall'Amministrazione.

Usi nel settore terziario

I vettori energetici utilizzati nel settore terziario sono il gas metano, l’energia elettrica, il gasolio. Il settore terziario, tuttavia, non presenta rilevanti presenze nel comune di CELICO e di conseguenza il contributo è molto limitato.

Bilancio energetico

Complessivamente, la situazione è caratterizzata da una dipendenza elevata dal comparto civile. Il comparto industriale non è rilevante dal punto di vista della domanda di energia, e d’altra parte la guida SEAP non prevede l’obbligo di tenere in considerazione questo settore nel bilancio delle emissioni.

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 Numero abitanti 3046  Nuclei Familiari 1165  Consumo elettrico medio/famiglia 2,77 MWh (AEEG)  Metri quadri medi per famiglia 120 m2  Prestazione energetica per riscaldamento: 0,18 MWh/m2 anno

In tabella sono riepilogati i coefficienti da usare per passare dai MWh di energia consumata alle tonnellate di CO2 prodotte, ed i coefficienti per passare dai litri ai MWh.

Coefficienti CO2 Elettrico 0,493 Tco2/MWh CO2 Metano 0,202 Tco2/MWh CO2 Gasolio 0,2668 Tco2/MWh GPL 0,2272 Tco2/MWh Coefficiente Gasolio 10,03 kWh/litro Coefficiente Metano 10,7 kWh/m3 Coefficiente Benzina auto 8,98 kWh/litro

5.2.1 Consumi di energia comunali

Il monitoraggio energetico del Comune di CELICO si basa sulle informazioni dei consumi di energia elettrica, gas metano, benzina e gasolio. Le emissioni totali di CO2 si calcolano sommando i contributi relativi a ciascuna fonte energetica.

I settori analizzati della P.A.che rientrano nella categoria di consumi comunali sono:

 Edifici, attrezzature/impianti comunali;  Illuminazione Pubblica;  Veicoli Comunali;

Ora passeremo a tracciare un quadro dei consumi per ogni settore comunale, valutando infine il consumo totale convertito in emissioni di CO2 in atmosfera.

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5.2.1.1 Edifici, attrezzature/impianti comunali

Presso le strutture comunali avvengono consumi di metano per il riscaldamento degli ambienti e di energia elettrica per tutti gli utilizzatori necessari al quotidiano svolgimento delle attività comunali. Nelle tabelle successive sono riportati gli edifici, attrezzature/impianti comunali con le relative descrizioni e i relativi consumi elettrici e termici annui.

Utenza POD Consumo annuo Fornitore kWhe/anno Campo sportivo 21626 Enel Energia Depuratore 115498 Enel Energia Circolo Anziani IT001E80948210 3194 Enel Energia ex scuole medie IT001E77636452 5004 Enel Energia Comune IT001E77636316 16496 Enel Energia Scuola IT001E77636487 19646 Enel Energia Centro Sportivo IT001E77636375 1889 Enel Energia Totale Energia Elettrica annua 183353

Consumi di Energia Elettrica strutture comunali (Anno 2010)

Per quanto riguarda il Cimitero, il 21/03/2012 il Comune di CELICO ha aderito al programma VotivA+, il quale prevede la sostituzione delle lampade votive ad incandescenza con le lampade a LED; al 18/11/2012 i risparmi conseguiti sono:

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Conumo Utenza Fonte Matricola annuo Fornitore Contatore [mc] Campo sportivo Metano "006219781" 1371 Enel Energia Asilo Nido Metano "004598245" 1531 Enel Energia Comune Metano "005003743" 6276 Enel Energia Centro sportivo Metano "005536814" 269 Enel Energia Scuola Metano 307001146 25443 Enel Energia Totale [mc] 34890 Totale Energia Consumata [MWh] 373,32

Consumi di Energia Termica (Anno 2012)

5.2.1.2 Illuminazione Pubblica

Il Comune di CELICO negli ultimi anni ha mostrato una particolare attenzione alla pubblica illuminazione attivando nel tempo piani specifici per consentire l’adeguamento dei corpi alle ultime disposizioni in tema di inquinamento luminoso, come dimostra l’adesione al programma Votiva+. Le azioni attuali (2012) riguardano il ricorso a nuove tecnologie che consentiranno una riduzione dei consumi. I dati vengono forniti direttamente dal fornitore di energia elettrica. I consumi per l’anno di riferimento considerato (2010) vengono riportati nella tabella seguente. E’ stata effettuata l’analisi dei consumi per singolo punto luce.

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Consumo Localita/Utenza POD VOLT KW annuo kWh Fornitore C/Da Morelli IT001E76151721 220 1,7 1627 ENI Via della Resistenza IT001E77636375 380 16,5 1900 ENI C/DA Molinelle IT001E77636941 380 30 132600 ENI Via XXV Aprile IT001E77636439 380 6,6 1867 ENI Piazza Abate Gioacchino IT001E77635950 380 38 98249 ENI C/DA Salerni IT001E6266979 380 3 10588 ENI C/Da Salerni IT001E77528570 380 5 18381 ENI C/DA Salerni IT001E76247013 380 2,2 6858 ENI Bruno Buozzi IT001E77635954 380 3,3 85 ENI C/DA Torre Barone IT001E77528587 380 1,7 9892 ENI Viale della Repubblica IT001E77636652 380 47 162054 ENI Via San Domenico IT001E77636959 380 19 50976 ENI Viale della Repubblica IT001E76151718 220 3,3 989 ENI C/DA Fago del Soldato IT001E76306039 380 8,4 21689 ENI C/DA Fago del Soldato IT001E77528406 380 21 37029 ENI Piazza Kennedy IT001E76159097 380 6,6 8343 ENI C/DA Torre Casole IT001E77490978 0,5 2364 ENI C/DA Torre Casole IT001E77528647 380 3,9 18441 ENI C/DA Torre Casole IT001E77464507 0,2 945,6 ENI C/DA Colamauci IT001E77490981 0,6 2836,8 ENI C/DA Fago del Soldato IT001E77528606 380 5 24420 ENI Via San Domenico IT001E76169247 380 6,6 0 ENI C/DA Fago del Soldato IT001E80702494 380 3,8 0 ENI C/DA Fago del Soldato IT001E76267705 0,5 0 ENI C/DA Fago del Soldato IT001E76266964 0,5 0 ENI C/DA Fago del Soldato IT001E77490980 0,6 0 ENI C/DA Fago del Soldato IT001E77490979 0,6 0 ENI C/DA Fago del Soldato IT001E76266971 1 0 ENI Totale Energia Elettrica annua 612134,4

Consumi di Energia Elettrica per Illuminazione Pubblica

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5.2.1.3 Veicoli comunali

Il Comune di CELICO è proprietario di diversi mezzi tra i quali risultano presenti mezzi per il trasporto scolastico di proprietà, utilizzati dal personale comunale nell’espletamento delle proprie funzioni.

Dall’analisi delle Schede di Carburante dell’anno 2010 è emerso:

Automezzo Tipo di Combustibile Consumo annuo Consumo annuo Emissioni CO2 [litri] [MWh] [Ton] Ford Transit Gasolio 930 9,3279 2,488794815 Ape Piaggio Benzina 170 1,5266 0,381048976 Tagliaerba Benzina 170 1,5266 0,381048976 om 50 Autocarro Fiat Gasolio 1300 13,039 3,478960494 Ape Porter Gasolio 190 1,9057 0,508463457 Toyota Land Cruiser Gasolio 530 5,3159 1,418345432 Spazzatrice Gasolio 160 1,6048 0,428179753 Decespugliatore Benzina 60 0,5388 0,134487874 Trattore Class Gasolio 1080 10,8324 2,890213333 Terna Gasolio 420 4,2126 1,123971852 Gruppo Elettrogeno Gasolio 40 0,4012 0,107044938 Ford fìFiesta Gasolio 170 1,7051 0,454940988 Scuolabus Gasolio 101,4 1,017042 0,271358919 Totale Consumo Gasolio 4921,4 49,36164 Totale Consumo Benzina 400 3,592 Totale Consumo 52,95364 Totale Emissioni 14,06685981

Consumi di carburante dei veicoli comunali

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Nel 2012 il Parco Automezzi è stato adeguato come segue:

 2MacchineOperatrici Semoventi;  1 Fiat Iveco;  1 Autocarro Fiat OM 50;  1 Toyota Land Cruiser;  1 Ford Fiesta autovettura;  3 Scuolabus;  1 Ford Transit;  1 Porter Piaggio;  1 Panda autovettura;  1 Autoveicolo Speciale.

5.2.2 Consumi di energia non comunali

Nella valutazione dei consumi di energia nei settori non comunali, si tiene conto di dati approssimativi per assegnare successivamente un valore percentuale a questi consumi e valutarne quindi l’incidenza sul totale delle emissioni di CO2 nel territorio comunale. I settori analizzati che rientrano nella categoria di consumi non comunali sono:

 Edifici, attrezzature/impianti terziari;  Edifici residenziali;  Trasporto privato e trasporto merci;

Adesso per ognuno di questi settori andremo a descrivere le metodologie e le procedure di raccolta ed elaborazione dei dati.

5.2.2.1 Edifici, attrezzature/impianti terziari

I vettori energetici utilizzati nel settore terziario sono il gas metano, l’energia elettrica, il gasolio. Il settore terziario, tuttavia, non presenta rilevanti presenze nel comune e di conseguenza il contributo è molto limitato.

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5.2.2.2 Edifici Residenziali

Per gli edifici residenziali il procedimento di rilevazione dei dati è identico a quello adottato per gli edifici comunali. Così facendo però non avremmo favorito i tempi e i costi relativi alla stesura del Piano che sarebbero aumentati ulteriormente. Quindi si è deciso di fare una stima dei consumi medi annuali per ogni edificio. Il procedimento attuato si divide nelle seguenti fasi:

1. Reperimento informazioni: Le informazioni importanti da raccogliere sono state:

 La tipologia degli edifici residenziali;  Il numero di edifici residenziali nel territorio comunale;

2. Stima consumi: Dalle informazioni ricevute nella prima fase, possiamo considerare approssimativamente che nel Comune di CELICO vi è la stessa tipologia di edificato sul tutto il territorio e che esso è paragonabile, strutturalmente, ad un edificio medio italiano. Assumeremo come base di calcolo 1165 famiglie all’anno 2010 e per il calcolo del settore termico degli edifici residenziali, sono stati assunti i valori medi di 120 mq.

Per quanto riguarda il combustibile per il riscaldamento adottato dalle famiglie, si può considerare, in definitiva, per il caso di CELICO, per l’80% costituito da gas naturale, un 10% da legna da ardere, un 5% da GPL ed un 5% da gasolio. Quindi di 1165 famiglie:

 932 utilizzeranno metano;  116 utilizzeranno legna da ardere;  58 utilizzeranno GPL;  58 utilizzeranno gasolio;

5.2.2.3 Trasporto privato e trasporto merci

Per quanto riguarda il trasporto privato partendo dai dati che l’ACI elabora, circa il parco veicolare nel comune al 31 dicembre, per ciascun anno in base alle registrazioni nel PRA, le automobili circolanti nel Comune di CELICO, al 2009 erano, 1963.

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Parco Veicolare Celico

Auto, moto e altri veicoli Auto per Trasporti Veicoli Trattori Anno Auto Motocicli Autobus Totale mille Merci Speciali e Altri abitanti 2004 1.400 78 3 209 24 0 1.714 443 2005 1.463 89 3 224 27 0 1.806 472 2006 1.493 97 3 232 26 0 1.851 495 2007 1.533 102 4 239 32 0 1.910 509 2008 1.561 107 4 239 35 0 1.946 514 2009 1.570 109 4 248 32 0 1.963 515

Si stima che ogni auto percorra annualmente 15000 Km. Il consumo è mediamente fissato intorno a 14 km/l, che è attendibile essendo il Comune diCelico un paese in altura e quindi percorso da strade tutt’altro che pianeggianti. Da questi dati si riesce a risalire al consumo annuo totale, espresso in litri. Si stima inoltre che il 30% degli autoveicoli sia alimentato da benzina e che il 70% degli stessi sia alimentato da gasolio. Si può quindi riassumere quanto segue:

1963 macchine* 15000 km/anno=29445000 km

Che a 14 km/l corrispondono a 2103214,26 litri totali, ripartiti come:

 630964, 278 dai veicoli a Benzina;  1472249,982 dai veicoli a Gasolio.

Si ipotizza inoltre che sul territorio di Celico insista il 50% dei consumi,pertanto,si ha :

Combustibile Incidenza sul Incidenza sul Territorio [MWh] Territorio [Ton] Gasolio 14766,66/2=7383.33 3939,92/2=1969.9 Benzina 5666,05/2=2833,02 1414,28/2=707.14

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6. Inventario delle emissioni di CELICO

6.1 Che cos’è l’inventario delle emissioni (BEI, Baseline Emission Inventory)?

L’Inventario delle Emissioni è la quantificazione di CO2 rilasciata per effetto del consumo energetico nel territorio di un firmatario del Patto durante l’anno di riferimento. Identifica le principali fonti di emissioni di CO2 e i rispettivi potenziali di riduzione. La stima delle emissioni a scala locale si articola in tre fasi di valutazione:

 Stima dei fattori emissivi e delle emissioni a scala locale e definizione dell’obiettivo di riduzione;  Raccolta dei dati primari locali a supporto della definizioni di interventi futuri;  Analisi delle azioni già intraprese e valutazione del relativo contributo alla riduzione della

CO2 a scala locale;

6.2 Perché realizzare un inventario di emissioni di CO2?

La CO2 è uno dei principali gas che contribuiscono all’effetto serra, fenomeno attraverso il quale hanno origine i cambiamenti climatici. La concentrazione di tali gas nell’atmosfera è cresciuta anche grazie alle attività antropiche, principalmente in relazione all’uso dei combustibili fossili (per la produzione di energia, nell’industria, negli usi domestici e nei trasporti), delle attività agricole, delle variazioni di uso del suolo. La riduzione di tali gas è considerata un obiettivo prioritario per ridurre la portata dei cambiamenti climatici e mitigarne gli effetti.

6.3 Come si realizza un inventario di base delle emissioni di CO2?

Il BEI permette di determinare le principali fonti antropogeniche delle emissioni di CO2 e di individuare misure adeguate per la riduzione. Al fine di aiutare i firmatari del patto a realizzare il loro obiettivo, il gruppo di lavoro europeo del Patto dei Sindaci ha elaborato un modulo PAES che serve a riepilogare la strategia generale, l’inventario delle emissioni (BEI) e il piano d’azione. I settori inclusi nella BEI sono classificati nel modo seguente:

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 Pubblica Amministrazione: Edifici, attrezzature (pompe, pozzi, depuratori)/impianti comunali, Illuminazione Pubblica e Veicoli Comunali;  Terziario: Edifici, attrezzature/impianti terziari;  Residenziale: Edifici ad uso abitativo;  Trasporti: Trasporto pubblico, Trasporto privato e trasporto merci;

6.4 Emissioni totali

Infine per la valutazione delle emissioni totali di CO2, e cioè di tutte le utenze si è passati alla suddivisioni di tali emissioni in 4 macro-settori di consumo: Pubblica Amministrazione; Residenziale; Trasporti; Terziario.

6.4.1 Pubblica Amministrazione

Edifici, attrezzature/impianti comunali

Una volta ricavati i consumi annui per utenza elettrica e termica, e successivamente convertiti in tonnellate di CO2 utilizzando i fattori di emissione standard, sommando i diversi contributi, saremo in grado di conoscere il valore totale della CO2 emessa nell’arco di un anno in atmosfera da parte del settore riguardante edifici, attrezzature/impianti comunali, pari a 165,8 tCO2.

Illuminazione Pubblica

Anche in questo caso, una volta ricavati i consumi annui di energia elettrica per il singolo quadro elettrico e convertendo tali valori in tonnellate di CO2, otterremo il valore totale delle emissioni relativo al settore dell’illuminazione pubblica pari a 301,78 tCO2.

Veicoli comunali

Dai dati precedentemente indicati in tabella si ottiene un valore totale di emissioni riferito all’anno

2011 pari a 14,06 tCO2.

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6.4.2 Residenziale

Edifici

Per quanto riguarda i fattori di conversione si tiene conto della tabella seguente fornita dalle linee guida per il SEAP:

Considerando questi valori approssimativi avremo una quantità totale di CO2 emessa in un anno per consumi elettrici e termici del residenziale rispettivamente pari a:

 2,77*1165*0,493= 1590,93tCO2 per Elettrico;  0,18*120*1165= 25164 MWh per Termico.

I 25164 MWh del Termico danno luogo a:

 25164*0,8*0,202 = 4066,5 tCO2 per il Metano;

 25164*0,05*0,2272 = 285,86 tCO2 per il GPL;

 25164*0,05*0,2668 = 335,68 tCO2 per il Gasolio;

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Durante la combustione, la legna produce la stessa quantità di CO2 che produrrebbe naturalmente se fosse lasciata a marcire nei boschi, per effetto della decomposizione, che può essere paragonata ad una lenta combustione naturale. Per di più, la quantità rilasciata è riassorbita dallo sviluppo di nuove piante che, attraverso la fotosintesi, la utilizzano per costruire i propri tessuti, producendo nuova legna. Quindi non la consideriamo nei consumi termici. Facendo tali ipotesi, risaliamo al valore totale approssimato delle emissioni di CO2 (all’anno 2010) degli edifici residenziali situati nel territorio comunale pari a 6278,97 tCO2.

Le emissioni causate dai trasporti privati sono state calcolate in precedenza.

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SINTESI DEI CONSUMI ELETTRICI, TERMICI, TRASPORTI E RELATIVA CO2

Pubblica Amministrazione

Utenza Consumi [MWh] tCO2 Pubblica Illuminazione 612,1344 301,78 Elettricità Edifici e Impianti 183,35 90,39 Termico 373,32 75,41

Residenziale

Fonte Consumo [MWh] tCO2 Elettrico 3227,05 1590,93 Termico Metano 20131,2 4066,50 Termico Gasolio 1258,2 335,68 Termico GPL 1258,2 285,86

Trasporto Comunale

Combustibile tCO2 Benzina 0,89 Gasolio 13,17

Trasporto Privato

Combustibile Incidenza sul Incidenza sul Territorio [MWh] Territorio [Ton] Gasolio 7383.33 1969.9 Benzina 2833,02 701.4

TOTALE CO2 = 9432 Ton CO2

La riduzione del 22% ammonta quindi a 2075.04 Ton CO2.

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7. Piano d’Azione

7.1 Superficie di Collettori termici e fotovoltaici installabili in tutti i comuni della Provincia di Cosenza.

Per l’individuazione dell’ordine di grandezza del potenziale di sfruttamento delle superfici di copertura degli edifici in un conteso urbano, si adotta una procedura di calcolo messo a punto dalla Provincia di Torino. Le superfici più idonee per l’installazione dei pannelli solari sono le coperture piane e quelle a falda. Per queste ultime le superfici da considerare sono quelle orientate a Sud ±45° (Sud-Est, Sud, Sud-Ovest), e inclinate mediamente rispetto all’orizzontale di 30°. La determinazione della superficie in pianta occupata degli edifici per tutti i comuni della Provincia di Cosenza, è stata ottenuta a partire dalla superficie lorda urbana occupata dagli edifici, dalle strade e dalle piazze, misurata mediante rilievi fotogrammetrici, e riducendola secondo un coefficiente medio che è stato posto pari a 0,60.

Coperture a falda

La superficie utilizzabile delle falde dei tetti si può stimare, a partire dalla superficie orizzontale, con la relazione : Su=0,3 Sp, con Sp superficie in pianta degli edifici.

Coperture piane

Il potenziale di sfruttamento delle superfici piane è invece calcolabile con la relazione Su,p = 0,25 Sp. Cautelativamente, essendo i due coefficienti correttivi molto prossimi, si utilizza per il calcolo delle superfici idonee per l’installazione dei collettori la relazione : Su = 0, 25 Sp.Il numero dei possibili utenti di impianti solari è stato ottenuto riducendo del 30% il numero degli abitanti: tale criterio è stato anche adottato nel Piano Energetico del Comune di Palermo per tener conto di eventuali vincoli economici, legislativi e tecnici. I metri quadrati di collettori solari installabili sono stati conteggiati considerando come riferimento 1 m2 di collettore per persona.

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7.2 VISIONE A LUNGO TERMINE E STRATEGIA AL 2020

La visione condivisa da parte dell’autorità comunale è quella di promuovere eincentivare l’adozione di un nuovo stile di vita e di avviare processi e progetti che diano un contributo significativo a livello locale nella lotta al cambiamento climatico. I consumi e la produzione di energia dovranno rispondere a nuovi modelli, più efficienti, disfruttamento delle risorse riducendo al minimo le emissioni inquinanti e climalteranti.L’obiettivo ultimo, anche in una visione a più lungo termine che valichi i confini temporalidel 2020, è quello di una un paese dove sia pensabile e proficuo per tutti viveresenza il consumo di risorse fossili ed emissioni di CO2 in atmosfera.

7.3 PIANIFICAZIONE URBANA E TERRITORIALE

Nell’ottica di raggiungere sia obiettivi a breve termine che a lungo termine, lapianificazione urbana e territoriale assume un ruolo determinante poiché ha un impattosignificativo sul consumo energetico, specie nei settori dei trasporti e dell’edilizia.Essendo i maggiori consumi energetici dovuti al settore civile, i maggiori margini dirisparmio si hanno necessariamente nell’efficientamento del parco edilizio privato. Aquesto scopo risulta di fondamentale importanza l’approvazione di un regolamentoedilizio che tenga conto del contenimento dei consumi energetici in edilizia, recependouna normativa italiana già in vigore e spesso esaustiva su più fronti. Le case del futurodovranno essere a consumo zero o quasi-zero, anche in linea con la recente direttivaeuropea sulla prestazione energetica nell’edilizia (2010/31/UE) e con l’obiettivo al 2017 diarrivare ad edifici i cui consumi di energia termica siano coperti almeno per il 50% da fonti rinnovabili. Per il settore dei trasporti la visione futura è quello di introdurre e incentivare car sharinge car poolingtra la popolazione, specie per le tratte stradali più frequentate, in particolare verso Cosenza. Perraggiungere tale obiettivo, assolutamente ambizioso, c’è da concertare con tutti isoggetti interessati, a partire dai cittadini, ma i benefici sono molteplici: il risparmioeconomico pro-capite, il risparmio di carburante, olio, pneumatici, costi di parcheggio ela conseguente riduzione delle emissioni inquinanti, sempre a causa del minor numero dimezzi in circolazione oltre che, in ultima battuta, il miglioramento dei rapporti sociali tra lepersone.La partecipazione dei

70 cittadini, dunque, è condizione indispensabile per lo svilupposostenibile delle città, in quanto i cittadini stessi, con la modifica dei loro comportamenti,possono e devono diventarne i protagonisti.

Il settore artigianale-industriale potrà e dovrà essere indirizzato anche dall’autorità locale verso nuovi modelli di efficienza energetica, di modo da poter rendere più competitiva la propria produzione, ma anche verso modalità di acquisto vantaggioso di energia verde certificata.

In ultima battuta risulta decisivo mettere in atto una campagna di comunicazione adeguata pubblicizzando gli obiettivi del PAES già ampiamente introdotti e che l’amministrazione intende perseguire, attraverso anche una condivisione della visione futura della città con le altre istituzioni e con i portatori di interesse del territorio, con il mondo dell’imprenditorialità e dell’associazionismo.

7.4 ATTIVAZIONE DEGLI STAKEHOLDER SUL TERRITORIO

L'individuazione e l’attivazione degli stakeholder rappresenta un passaggio fondamentale per dare senso ed attuazione al Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile.

Letteralmente stakeholder ("to hold a stake") significa possedere o portare un interesse, un titolo, inteso (quasi) nel senso di un "diritto". In sostanza, lo stakeholder è un soggetto (una persona, un'organizzazione o un gruppo di persone) che ritiene di detenere un "titolo" per entrare nelle fasi di implementazione, controllo e revisione del piano d’azione. Un soggetto le cui opinioni o decisioni, i cui atteggiamenti o comportamenti, possono oggettivamente favorire od ostacolare il raggiungimento di uno specifico obiettivo dell'organizzazione.

Gli stakeholder possono essere suddivisi in tre macro-categorie:

 istituzioni pubbliche: enti locali territoriali (comuni, province, regioni, comunitàmontane, ecc.), agenzie funzionali (consorzi, camere di commercio, aziendesanitarie, agenzie ambientali, università, ecc.), aziende controllate e partecipate;  gruppi organizzati: gruppi di pressione (sindacati, associazioni di categoria, partiti emovimenti politici, mass media), associazioni del territorio (associazioni culturali,ambientali, di consumatori, sociali, gruppi sportivi o ricreativi, ecc.);  gruppi non organizzati: cittadini e collettività (l'insieme dei cittadini componenti la comunità locale).

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Gli stakeholder rappresentano quindi una molteplicità complessa e variegata di "soggetti portatori di interesse della comunità". Si ritiene che tutti i membri della società rivestano un ruolo fondamentale nella risoluzione delle questioni energetiche e climatiche in collaborazione con le rispettive autorità locali. Il coinvolgimento degli stakeholders, quindi, è di fondamentale importanza per l’attuazione coordinata e concordata del PAES.

In particolare riveste il ruolo di stakeholder di grande interesse l’Associazione Energia Calabria. Fondata nel 2006 con l’obiettivo di promuovere la cultura dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili, con sede a Rende (CS), oggi è una rete di 60 professionisti, diverse piccole e medie imprese (tra cui ESCO), e 52 Comuni della Calabria.

I 60 professioni provengono da diversi settori (architetti, economisti, ingegneri, energymanager, certificatori energetici, esperti di progettazione europea, esperti di pianificazione energetica, etc) e possiedono comprovata esperienza nella gestione dell'energia, l'efficienza energetica, la formazione di settore, l’organizzazione di seminari, conferenze, giornate dell’energia e non ultimi vari expo patrocinati dalla Commissione Europea. L’associazione, inoltre, che opera nel Coordinamento Territoriale del Patto dei Sindaci, con autorizzazione della Commissione Europea, sostiene i Comuni associati per lo sviluppo e la redazione del PAES e per le altre azioni nel campo dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili. La molteplicità di professionalità, di imprese e di istituzioni associate consentono di racchiudere in un unico grande stakeholder tanti singoli stakeholder.

7.5 PANORAMICA DELLE AZIONI INDIVIDUATE

Un importante elemento del monitoraggio sarà determinato da una sistematizzazionedella registrazione delle pratiche edilizie in Comune. Questo comporterà:

 La raccolta delle certificazioni energetiche dei nuovi edifici e di quelli ristrutturati, che peraltro comporta il rilascio del certificato di agibilità;  La registrazione semplificata di variazioni quali l’installazione di solare termico, fotovoltaico, la realizzazione di cappotti termici, etc.

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In secondo luogo, al fine di garantire una corretta attuazione del PAES, l’amministrazioneha individuato una struttura organizzativa in capo all’Ufficio Tecnico preposta allosviluppo ed implementazione del Piano, le modalità di coinvolgimento ed informazionedei cittadini, e le misure per l’aggiornamento e il monitoraggio del piano.

SETTORE TIPO DI DESCRIZIONE tCO2 AZIONE RISPARMIATE ENERGIA VERDE AZIONE 1 Acquisto energia verde 70.43 CERTIFICATA certificata P.A. EFFICIENZA AZIONE 2 Illuminazione Pubblica 52.07

ENERGETICA EFFICIENZA AZIONE 3 Regolamento Edilizio 244.63 ENERGETICA EFFICIENZA AZIONE 4 Riqualificazione 18.58 ENERGETICA impianti termici FOTOVOLTAICO AZIONE 5 Installazione 50 kW su 34.51

edifici pubblici EFFICIENZA AZIONE 6 Misura del consumo 350

ENERGETICA dei kWh elettrici TRASPORTI AZIONE 7 Rinnovamento Parco 8.85 Veicoli FOTOVOLTAICO AZIONE 8 G.A.S. per fotovoltaico 532.14 privato ENERGIA VERDE AZIONE 9 G.A.S. per energia 238.64

CERTIFICATA verde certificata SOLARE AZIONE 10 G.A.S. per solare 195.94

TERMICO termico privato EFFICIENZA AZIONE 11 Piano comunicazione 341.79

ENERGETICA cittadini Totale settori Totale riduzione Ton di CO2 (22%) 2075.04

7.6 MONITORAGGIO E AGGIORNAMENTO

Il monitoraggio rappresenta una parte essenziale nel processo del PAES. Un monitoraggiocontinuo e regolare consente di realizzare un continuo miglioramento del processo.

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I firmatari del Patto sono tenuti a presentare una "Relazione di Attuazione" ogni secondoanno successivo alla presentazione del PAES per scopi di valutazione. Tale Relazione diAttuazione deve includere un inventario aggiornato delle emissioni di CO2 (Inventario diMonitoraggio delle

Emissioni, IME). Le autorità locali sono invitate a elaborare gli inventaridelle emissioni di CO2 su base annuale.

Tuttavia, è consentito effettuarli a intervalli temporali più grandi. Le autorità locali sonoinvitate a elaborare un IME e presentarlo almeno ogni quattro anni, ovvero presentarealternativamente ogni due anni una "Relazione d’Intervento" senza IME (anni 2, 6, 10, 14, ecosì via), e una "Relazione di Attuazione" con IME (anni 4, 8, 12, 16, e così via).

La Relazione di Attuazione contiene informazioni quantificate sulle misure messe in atto, iloro effetti sul consumo energetico e sulle emissioni di CO2 , includendo misure correttiveove richiesto. La Relazione d’Intervento contiene informazioni qualitative sull’attuazionedel PAES, con un’analisi della situazione e delle misure correttive.La Commissione Europea fornirà un modello specifico per ogni tipo di relazione. Alcuniindicatori sono necessari al fine di valutare i progressi e i risultati del PAES. L’attività dimonitoraggio si occupa di controllare lo stato di attuazione del PAES ,in relazione allostato di realizzazione delle diverse azioni. I risultati del monitoraggio saranno diffusi tramiteuna relazione, “Report d’implementazione del PAES”. Il monitoraggio si effettueràannualmente, facendo ricorso a diversi indicatori, riportati anche nelle schede delle azionipreviste. Il monitoraggio sarà realizzato facendo ricorso a diversi tipi di indicatori:

 Indicatori di risultato e impatto, usati per misurare il conseguimento degli obiettivispecifici e generali del PAES, raccolti appositamente per la valutazione;  Indicatori di realizzazione fisica e finanziaria.

7.7 Piano di Interventi

Nel grafico seguente sono rappresentate le azioni e i tempi di attuazione previsti :

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Azione 0: Gestione del piano d’azione per l’energia sostenibile;

Azione 1: Acquisto di energia elettrica rinnovabile certificata da parte della P.A.;

Azione 2: Piano di riqualificazione energetica dell’illuminazione pubblica;

Azione 3: Allegato energetico al Regolamento edilizio;

Azione 4: Riqualificazione impianti termici del Comune;

Azione 5: Installazione di 50 KW di FV sui vari edifici di proprietà pubblica;

Azione 6: Misurazione del consumo dei KWh elettrici delle famiglie;

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Azione 7: Gruppo di acquisto solidale per fotovoltaico privato;

Azione 8: Gruppo di acquisto solidale per energia elettrica verde certificata;

Azione 9: Gruppo di acquisto solidale per il solare termico;

Azione 10: Piano di sensibilizzazione dei cittadini e delle famiglie;

Azione 11: Rinnovamento del Parco veicoli.

Anche le associazioni saranno coinvolte al fine di auto-monitorare i propri consumi. Secome previsto il campione delle famiglie rappresenteranno una buonarappresentazione statistica della popolazione, sarà possibile monitorare i cambiamentimedi della popolazione facendo riferimento a questo campione. A tale proposito sielencano di seguito le attività da inserire nel PAES per le quali i gruppi di cittadini siimpegnano a dare il loro fattivo contributo:

1) Censimento dei consumi energetici per gruppo familiare:

 prima raccolta a partire dal 2013 su 60/70 famiglie per la verifica dellaprocedura di censimento;  raccolta su campione più ampio entro settembre 2013.

La procedura è stata elaborata attraverso le semplici ed efficaci indicazione dellaDirettiva del Parlamento Europeo del 16/12/2002.

2) Organizzazione e gestione di incontri pubblici di informazione:

 Presentazione e sensibilizzazione del censimento con spiegazione su comeleggere e controllare le bollette. Interventi motivazionali rivolti alla popolazionecon particolare

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riferimento sul risparmio economico nel ridurre i consumi eattuare azioni virtuose. Presentazione di casi reali;  Relazione dati censimento e possibili azioni applicabili a CELICO;  Workshop: “Consumi energia elettrica”. Presentazione attività mirate alrisparmio con presenza di istituti, aziende, associazioni e consumatori chepossono dare spunti ai cittadini per “investire in risparmio energetico”;  Workshop: “Consumi per riscaldamento”. Presentazione attività mirate alrisparmio con presenza di istituti, aziende, associazioni consumatori chepossono dare spunti ai cittadini per “investire in risparmio energetico”.

3) Creazione di Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) relativi a:

 contratti di fornitura energetica;  acquisto di materiale a risparmio energetico per uso domestico.

Azione 0 GESTIONE DEL PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE Obiettivi Gestire in modo efficace il Piano d’azione; Informare i cittadini e i soggetti interessati; Attivare meccanismi di finanziamento per gli utenti finali (ad esempio gruppi di acquisto solidali); Consulenza di base per i cittadini; Orientare le scelte di progettisti ed utenti finali. Soggetti Promotori Comune (Assessorati competenti e Ufficio Tecnico). Soggetti Coinvolgibili Provincia, Regione, Aziende di distribuzione dell’ energia, Progettisti, Imprese di costruzione, Termotecnici, Installatori di impianti, Ordini professionali, Energy Service Company. Portatori di interesse Utenti finali, Professionisti, Installatori e Manutentori, Operatori del settore energetico

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Descrizione della linea d’azione Scopo dell’azione è quello di creare, all’interno della struttura pubblica comunale, un team chesupporti l’amministrazione nell’attivazione dei meccanismi necessari alla realizzazione delleattività programmate dal PAES , svolgendo attività di sportello informativo verso i cittadini privati.Il Team in questione dovrà quindi essere sia l’interfaccia per l’Ente stesso, sia per gli utenti finali.Questa scheda del PAES deve essere vista come trasversale rispetto alle restanti linee di attività e risulta indispensabile per garantirne l’attuazione. Le attività gestite dal team possono esseresinteticamente elencate come segue:  coordinamento dell’implementazione delle azioni del Piano;  organizzazione di eventi di informazione, formazione e animazione locale;  monitoraggio dei consumi energetici dell’ente;  monitoraggio dell’attuazione del PAES ;  rapporti con gli stakeholders (associazioni locali e comunità montana) . Tra i principali compiti dello sportello avremo:  consulenza sugli interventi possibili in ambito energetico sia dal punto di vista termico che elettrico;  informazioni di base e promozione del risparmio energetico e dell’uso delle fonti rinnovabili di energia;  consulenza e divulgazione dei possibili meccanismi di finanziamento e/o incentivazioneesistente e valutazioni economiche di massima sugli interventi realizzabili;  informazione sui vincoli normativi e le procedure amministrative attivabili per larealizzazione di specifici interventi;  realizzazione di campagne di informazione tra i cittadini ed i tecnici;  gestione dei rapporti con gli attori potenzialmente coinvolgibili nelle diverse iniziative(produttori, rivenditori, associazioni di categoria e dei consumatori, comuni);  consulenza sui costi di investimento e gestione degli interventi. Il raggiungimento degli obiettivi di programmazione energetica dipende dal consenso deisoggetti coinvolti. La diffusione dell’informazione è sicuramente un mezzo efficace a tal fine.Oltre che per

78 la divulgazione delle informazioni generali sugli obiettivi previsti, è necessariorealizzare idonee campagne di informazione che coinvolgano i soggetti interessati attraversol’illustrazione dei benefici ottenibili dalle azioni previste, sia in termini specifici, come la riduzionedei consumi energetici e delle relative bollette, sia in termini più generali come la riduzione delleemissioni di gas climalteranti e lo sviluppo dell’occupazione. Oltre alla consulenza verso l’esterno la struttura di gestione del PAES dovrà essere in grado digestire alcune delle attività di controllo e monitoraggio delle componenti energetichedell’edificato pubblico: monitorare i consumi termici ed elettrici delle utenze pubbliche, gestirel’aggiornamento continuo della banca dati dei consumi e degli impianti installati, sistematizzarele attività messe in atto in tema di riqualificazione energetica degli edifici esistenti e strutturare,con gli uffici comunali competenti, il quadro degli interventi prioritari in tema di efficienzaenergetica di involucro ed impianti dell’edificato pubblico. Il team potrà costituire il soggetto preposto alla verifica ed al monitoraggio dell’applicazione delPAES, ma anche all’aggiornamento dello stesso ed alla validazione delle azioni messe in campo.Infine, si ritiene molto utile che il Comune ponga particolare attenzione, alla costruzione dipolitiche e programmazioni che incontrino trasversalmente o direttamente i temi energetici edalla concertazione con i vari portatori di interesse esistenti sul territorio, anche attraversol’apertura di “tavoli tecnici di concertazione” su temi e azioni che, per essere gestitecorrettamente, hanno bisogno dell’apporto di una pluralità di soggetti.

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ACQUISTO DI ENERGIA ELETTRICA VERDE CERTIFICATA DA Azione 1 PARTE DELLA P.A. Descrizione Il Comune di CELICO per aumentare l’utilizzo di energia rinnovabile nella Pubblica Amministrazione si doterà di un contratto di fornitura di energia elettrica certificata rinnovabile,per alimentare quantomeno il

20% dei consumi attuali totali, le cui attuali emissioni ammontano acirca 392,17t di CO2. Questo consente, di fatto, di annullare le emissioni di CO2 indirette dovuteall’utilizzo di energia elettrica.Per attuare ciò, sarà effettuata un’analisi di offerte al fine di selezionare il miglior offerente ai finidella fornitura di energia elettrica rinnovabile Obiettivi

Riduzione delle emissioni di CO2 ed effetto positivo per il comportamento dei cittadini. Soggetti interessati Strutture comunali. Modalità di implementazione Bando di gara per la fornitura di energia elettrica certificata rinnovabile. Soggetto promotore Comune di CELICO Tempi di attuazione 2013-2014 Costi La tariffa elettrica non è molto diversa da quella per l’energia elettrica di tipo convenzionale.

Risorse finanziarie Spesa Corrente del comune Risultati attesi Annullamento delle emissioni indirette derivanti dall’utilizzo di energia elettrica.

Riduzione di CO2

Abbattimento del 20% delle emissioni di CO2 sui consumi elettrici attuali:

20% x 392,17 tCO2 = 70,43 tCO2. Responsabile Ufficio Tecnico Indicatore Consumi energetici delle strutture comunali.

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Azione 2 RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELL’ILLUMINAZIONE PUBBLICA

Descrizione

Realizzazione dei nuovi impianti di illuminazione che utilizzino lampade ad elevata efficienza in conformità dei criteri di massima sicurezza, risparmio energetico e minimizzazione dell’inquinamento luminoso. Le lampade a vapori di mercurio dell’illuminazione pubblica saranno sostituite con lampade a maggiore efficienza (ad esempio sodio ad alta pressione o ioduri metallici). Ciò consentirà di risparmiare energia, riducendo così i consumi energetici, in quanto aumenterà notevolmente l’efficienza luminosa. Impiego di apparecchi che consentano condizioni ottimali di interasse dei punti luce (per l’illuminazione stradale, rapporto tra interdistanza e altezza non inferiore a 3,7 m). L’utilizzo di sistemi per la riduzione del flusso luminoso delle singole lampade consente di ridurre e controllare il livello di illuminamento al suolo, in fasce orarie notturne, seguendo le indicazioni e le prescrizioni delle normative tecniche vigenti e in considerazione delle situazioni di sicurezza pubblica. La possibilità di programmazione degli apparecchi permette di adattare il regolatore alla specifica situazione e di ottimizzare perciò il funzionamento del singolo punto luce in funzione della localizzazione, delle necessità, delle caratteristiche del fondo stradale.

Obiettivi

Riduzione dei consumi energetici e riduzione delle emissioni di CO2 attraverso l’utilizzo di apparecchi e lampade di nuova generazione a maggiore efficienza (miglior rapporto lumen/watt) e in particolar modo di dispositivi LED. Inoltre verrà valutato l’utilizzo di sistemi di controllo e regolazione del flusso luminoso.

Soggetto promotore

Comune di CELICO

Tempi di attuazione

2013-2015

Costi

I costi sono suscettibili di variazioni di mercato. Attualmente si può pensare a 250 euro a punto luce con il telecontrollo.

Risorse finanziarie

Finanziamento tramite ESCO, da inserire nel contratto di gestione dell’ energia.

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Risultati attesi

In relazione agli interventi descritti si ipotizza di conseguire un risparmio di 105,62 MWh, pari a

52,07 di CO2 l’anno.

Responsabile

Ufficio Tecnico

Indicatore

MWh risparmiati, numero di apparecchiature sostituite, finanziamenti erogati

Azione 3 ALLEGATO ENERGETICO AL REGOLAMENTO EDILIZIO Descrizione Sarà inserito un allegato energetico al regolamento edilizio da utilizzare come strumento base perlo stimolo all’efficienza energetica nel territorio comunale. Potrà essere attivato un accordo con i costruttori che preveda nel regolamento edilizio delle misure specifiche: premialità volumetrica,diminuzione degli oneri di urbanizzazione, riduzione TARSU-IMU in proporzione agli interventieffettuati per il contenimento del consumo energetico degli edifici. All’efficienza energeticaconcorrono l’isolamento termico dell’involucro edilizio, la trasmittanza delle pareti e degli infissi, ilricorso all’energia rinnovabile. La normativa, in particolare il Dlgs 192/2005, il DPR 59/2009, le LineeGuida Nazionali sulla Certificazione Energetica degli Edifici, stabiliscono già che per le nuovecostruzioni o le ristrutturazioni consistenti, il Comune deve verificare che il progettista abbia presentato la relazione tecnica relativa alla prestazione energetica minima, stabilita dalla legge,senza la quale il Comune non può concedere il permesso a costruire. Pertanto, l’indice diprestazione energetica delle nuove costruzioni e delle ristrutturazione integrali dovrà essereinferiore al valore limite tra le classi energetiche C e D. Inoltre la chiusura lavori potrà

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55% per le riqualificazionienergetiche migliora questo quadro. A titolo di esempio, il cappotto termico (utilizzando unpannello isolante in EPS certificato di spessore 6/8 cm) a lavoro finito ha un costo pari a circa 45-50 euro al metro quadro di superficie isolata, compreso i ponteggi, il materiale, la posa, leattrezzature e l'assicurazione decennale. Per gli infissi si considera 57 euro al metro quadro.

Risorse finanziarie Per gli edifici residenziali e del terziario gli interventi si effettueranno tenendo conto del 55% diagevolazione fiscale e della spesa in euro recuperata dal minor consumo dell’unità abitativa “efficientata”. Verranno attivati dall’ Amministrazione contatti con costruttori, installatori ed istitutifinanziari per venire incontro ai cittadini. Per quanto riguarda le strutture comunali si attiverannorisorse finanziarie provenienti da bandi regionali e nazionali. Risultati attesi Come quantificato nel capitolo dedicato al BEI, se ci si riferisce ai soli consumi di gas naturale, Gasolio e GPL del comune di CELICO nel settore domestico il totale in MWh è pari a 23905,8, che diventano 17111,4 MWh se si considera che il consumo di gas naturale per uso cottura cibi abbia un peso del 15%. Considerando che il numero di abitazioni del comune di CELICO è 1165,il consumo per abitazione è di circa 14,68 MWh. Se da qui al 2020 almeno 1/3 di tali abitazioni saranno soggette a ristrutturazione o gli attuali occupanti si trasferiscano in edifici di nuova costruzione, tali che ristrutturazione o costruzione siano predisposte secondo le disposizioni dell’allegato energetico al regolamento edilizio, che recepisce la normativa nazionale, allora i consumi per riscaldamento possono diminuire almeno del 20%. Non si sbaglia in questa supposizione visto che tale rapporto consiste anche tra il limite della classe energetica G – media ben superata dagli edifici in Calabria – e il limite tra le classi energetiche C e D. Il risparmio potrà essere almeno quantificato in 20% 14,68 MWh abitazione × 1/3x 1165 abitazioni = 1140.14 MWh Ripartendo questi consumi tra metano, gasolio e GPL e detraendo il 15% dal metano per la cottura dei cibi, in termini di riduzione di emissioni CO2 avremo 244.63 tCO2/anno.

Riduzione di CO2

244,63 tCO2/anno.

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Responsabile Ufficio Tecnico Indicatore MWh risparmiati, m²/anno riqualificati nel settore pubblico e privato e numero di nuove abitazioni costruiti nel settore privato all’anno.

Azione 4 RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI TERMICI DEL COMUNE Descrizione L’Amministrazione intende sfruttare tutte le opportunità che la moderna contrattualistica del finanziamento tramite terzi (FTT) può offrire. L’azione consiste in: 1. Stabilire la consistenza impiantistica in oggetto; 2. Definire la tipologia di contratto; 3. Stabilire il risparmio energetico che l’aggiudicatario dovrà conseguire. Con riferimento al Dlgs 115/2008, infatti, le pubbliche amministrazioni hanno l’obbligo di gestire gli impianti con criteri di efficienza e risparmio energetico, direttamente o attraverso l’affidamento a soggetti terzi che devono garantire i risultati pattuiti. L’affidamento di tali servizi inoltre è soggetto all’applicazione del codice degli appalti (Dlgs 163/2006), che, sulla base dell’importo bandito, prevede varie forme di affidamento. Obiettivi L’obiettivo che si pone l’amministrazione è di riorganizzare la gestione degli impianti termicisecondo le normative vigenti per:  apportare migliorie ai sistemi impiantistici;  rendere gli impianti più efficienti;  evitare gli sprechi di combustibile;  ottimizzare gli orari di funzionamento;

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 ridurre i costi di gestione. Soggetti interessati Comune di Celico Modalità di implementazione L’amministrazione comunale effettuerà una gara per l’affidamento dell’incarico. Soggetto promotore Comune di CELICO Tempi di attuazione 2013-2015 Costi Non comporta alcun impegno di spesa per l’amministrazione poiché l’utile dell’intervento siottiene dal risparmio energetico, mentre l’Amministrazione continuerà a sostenere gli stessi costi diprima fino alla fine del contratto.

Risorse finanziarie Non sono richieste risorse finanziarie Risultati attesi Il risparmio conseguibile potrà essere determinato solo a consuntivo e tramite un attento auditenergetico per mezzo della società fornitrice del servizio. Tuttavia a livello contrattuale si porrà laclausola minima di un raggiungimento del 10% minimo di risparmio negli usi finali.

Riduzione di CO2

Stima riduzione CO2 dovute a risparmio Elettrico: 18,33 MWh * 0.493 = 9.03 t/anno

Stima riduzione CO2 dovute a risparmio Termico: 37.32 MWh * 0.2668 = 9.95 t/anno Responsabile Ufficio Tecnico Indicatore MWh risparmiati

INSTALLAZIONE DI 50 kW DI FOTOVOLTAICO SU SUPERFICI Azione 5 PUBBLICHE

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Descrizione Il Comune di CELICO installerà su superfici di proprietà pubblica 50 KW in totale;l’azione nasce dalla possibilità di installare impianti fotovoltaici sulle superfici disponibili degli edifici di proprietà pubblica beneficiando delle agevolazioni previste dal conto energia per i comuni con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti. Infatti per tali contesti le pubbliche amministrazioni hanno la possibilità di costruire più impianti fotovoltaici, anche su edifici diversi (e quindi con contatori differenti) ma riconducibili ad un unico titolare. Agli enti pubblici, in seguito al varo della legge Sviluppo 99/09 e alla delibera AEEG ARG/elt 186/09 sono state introdotte molte misure a favore del fotovoltaico come, ad esempio, la possibilità per i Comuni fino a 20.000 abitanti di richiedere per gli impianti di cui sono proprietari di potenza fino a 200 kW, il servizio di scambio sul posto senza tener conto dell’obbligo di coincidenza fra il punto di immissione e il punto di prelievo. La potenza complessiva sugli edifici presi in esame è di 50 kW.

Obiettivi Ridurre i costi di energia elettrica della pubblica amministrazione, installando impianti fotovoltaici su immobili di proprietà del Comune di CELICO. Soggetti interessati Edifici della pubblica amministrazione. Modalità di implementazione Verrà effettuato un bando di gara per installare gli impianti fotovoltaici su superfici del Comune di CELICO utilizzando gli incentivi del conto energia e senza oneri per l’amministrazione, salvo la concessione delle superfici di copertura degli immobili di proprietà del Comune. Soggetto promotore Comune di CELICO Tempi di attuazione 2012-2015 Costi € 100000

Risorse finanziarie Finanziamento tramite terzi (FTT)

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Risultati attesi Considerando cautelativamente che non tutti gli edifici avranno la perfetta esposizione a sud, la producibilità annua si assume pari a 1400. Si ottiene così: 50 kWp x 1400 kWh/kWp=70 MWh Questa opportunità verrà utilizzata per produrre con gli impianti FV l’energia richiesta dall’edificio sottostante. Sarà valutatala possibilitàdi aumentare tale produzione per fornire energia elettrica ad altre utenze del comune.

Riduzione di CO2

Considerando un consumo annuo di 70 MWh x 0.493 =34,51 tCO2l’anno. Responsabile Ufficio Tecnico Indicatore kWh prodotti annualmente

MISURAZIONE DEL CONSUMO DEI kWh ELETTRICI DELLE Azione 6 FAMIGLIE Descrizione Lo strumento di prova che consente di misurare il consumo in kWh ed in euro, verrà messo a disposizione gratuitamente dalla società aggiudicataria della fornitura di energia verde per la città di Celico. La misurazione del flusso di energia che attraversa un cavo elettrico consente di esprimere il consumo rilevato tanto in kWh che in euro, sulla base delle tariffe preimpostate di tutta la fornitura. La verifica dei consumi di uno o più apparecchiature elettriche consente di migliorarne le modalità d’uso o adottare misure tecniche per ridurne i consumi ed innescare dei comportamenti virtuosi Obiettivi

Riduzione delle emissioni CO2 attraverso la verifica dei consumi e le misure tecniche da adottare,innescando comportamenti virtuosi Soggetti interessati

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Cittadini e imprese che vogliono verificare la possibilità di ottimizzare i loro consumi di energia elettrica. Modalità di implementazione L’iniziativa verrà divulgata dall’amministrazione tramite il sito web, lo sportello informativo, le scuole del territorio.Lo strumento verrà consegnato in prestito d’uso ai richiedenti per un periodo compreso tra 3 e 30giorni, a cura dell’Amministrazione. Inoltre, attraverso il fornitore di energia verde che vincerà unapposito bando di gara, i cittadini e/o le imprese potranno acquisirlo tramite un contratto difornitura. Soggetto promotore Comune di CELICO Tempi di attuazione 2013-2020 Costi I misuratori verranno messi a disposizione gratuitamente dalla società aggiudicataria della fornitura di energia.

Risorse finanziarie Eventuali fondi comunali, anche conseguiti grazie a misure di efficienza energetica precedentemente programmate, di piccola entità. Risultati attesi Risparmio energetico a regime (2020) conseguente al migliore comportamento messo in atto daisoggetti interessati. Ipotizzando il 22% di tale risparmio sul consumo totale, 3227,05 MWh per utenzeelettriche domestiche, come riportato nel capitolo relativo al BEI, si ha un minor consumo elettricopari a 709,95 MWh/anno. Questo risultato potrà essere raggiunto anche grazie alla distribuzione gratuita ai cittadini dilampade a basso consumo messe a disposizione dalla aggiudicataria della fornitura di energia oda ESCO.

Riduzione di CO2

Il risparmio annuo attesto in termini di emissioni è di 709,95 MWh x 0,493 tCO2/MWh = 350 tonnellate di CO2.

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Responsabile Ufficio Tecnico Indicatore MWh risparmiati per famiglia

Azione 8 GRUPPO DI ACQUISTO SOLIDALE PER FOTOVOLTAICO PRIVATO Descrizione L’iniziativa vuole proporre ai cittadini l’installazione di impianti fotovoltaici chiavi in mano a condizioni economiche vantaggiose, attivando per l’operazione Gruppi di Acquisto Solidali (G.A.S.). L’iniziativa si articola nelle seguenti attività:  incontro con i cittadini, organizzato dall’amministrazione comunale, nel quale sono coinvolti rappresentanti del Comune, dei facilitatori e di istituti di credito interessati alla realizzazione del progetto;  definizione e raccolta dei nominativi dei cittadini interessati;  sopralluogo tecnico presso il cittadino;  consegna al cittadino della valutazione preliminare dell’impianto e presentazione di 3 proposte impiantistiche, relativi preventivi e ditte installatrici precedentemente selezionate (ad un costo simbolico);  individuazione e scelta da parte del cittadino del preventivo e della ditta installatrice e stipula del contratto tipo fissato dall’amministrazione con la ditta prescelta. Tutte le ditte installatrici segnalate si dovranno impegnare:  a rispettare tutte le caratteristiche tecnico-economiche dell’impianto fissate nel capitolato previsto per la selezione delle ditte installatrici e utilizzare il contratto tipo fissato dall’amministrazione;  alla fornitura di un pacchetto completo “chiavi in mano” : materiali e trasporto, manodopera per la realizzazione dell’intervento, realizzazione dell’intervento

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conformemente alla regola dell’arte, collaudo, redazione titolo abilitativo, se richiesto, cura di tutta la pratica e documentazione prevista, presso il GSE, per l’ottenimento delle tariffe incentivanti del conto energia;  alla segnalazione all’amministrazione di problematiche tecniche e/o amministrative verificatesi durante l’esecuzione dei lavori. Obiettivi Tenendo conto che vi sono 1165 famiglie, il 22%, circa 257 famiglie, è immaginabile che entro il 2020 si dotino di un impianto fotovoltaico da 3kW. In prospettiva di medio e lungo termine, sarà interessante verificare non solo il risparmio energetico dovuto all’installazione di questi impianti, ma anche (qualora l’azione abbia il successo previsto) gli effetti tecnici sulla rete elettrica di questo nuovo paradigma energetico. Soggetti interessati Cittadini e famiglie di Celico Modalità di implementazione L’amministrazione effettuerà un bando secondo la filosofia dei Gruppi di Acquisto Solidali. Successivamente verranno individuate le ditte installatrici e i cittadini interessati. Soggetto promotore Comune di CELICO Tempi di attuazione 2013-2020 Costi Non ci sono oneri di spesa per l’amministrazione comunale.

Risorse finanziarie Finanziamento privato o mediante istituti di credito. Risultati attesi Installazione di impianti fotovoltaici per almeno 257 famiglie residenti nel comune di Celico, per un totale di: 257 famiglie x 3 kWp x 1400 kWh/kWp = 1079,4 MWh.

Riduzione di CO2 Ne consegue un risparmio annuo in termini di emissioni pari a:

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1079,4 MWh x 0,493 tCO2/MWh = 532,14 tCO2. Responsabile Ufficio Tecnico Indicatore MWh installati in un anno

GRUPPO DI ACQUISTO SOLIDALE PER ENERGIA ELETTRICA Azione 9 VERDE CERTIFICATA Descrizione L’iniziativa si sviluppa nelle seguenti attività:  Incontro con i cittadini, organizzato dall’amministrazione comunale, nel quale intervengono i rappresentanti del Comune, dei facilitatori e di istituti di credito per la presentazione del progetto;  Raccolta dei nominativi dei cittadini interessati;  Individuazione e scelta da parte del cittadino della tipologia contrattuale più idonea;  Espletamento di una gara per la selezione del vincitore

Obiettivi Incrementare l’utilizzo di energia rinnovabile mediante l’acquisto di energia certificata rinnovabile nei gruppi di acquisto, che permetterà di godere di una tariffa vantaggiosa grazie al volume di acquisto. Soggetti interessati Cittadini e imprese di Celico Modalità di implementazione Raccolta dei nominativi dei cittadini interessati ed espletamento di una gara. Soggetto promotore Comune di CELICO Tempi di attuazione

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2013-2017 Costi Non ci sono oneri di spesa per l’amministrazione comunale.

Risorse finanziarie Finanziamento privato o mediante istituti di credito. Risultati attesi Aumento di energia rinnovabile certificata e utilizzata da cittadini e imprese del territorio del comune di Celico. Si ipotizza che almeno il 15% dell’energia elettrica utilizzata nel domestico e terziario possa essere acquistata secondo questa modalità.

Riduzione di CO2 Energia elettrica verde utilizzata nel residenziale = 15% x 3227,05 MWh = 484,05 MWh.

Riduzione delle emissioni di CO2 = 484,05MWh x 0,493 tCO2/MWh = 238,64 t di CO2. Responsabile Ufficio Tecnico Indicatore MWh installati in un anno

Azione 10 GRUPPO DI ACQUISTO SOLIDALE PER SOLARE TERMICO PRIVATO Descrizione L’iniziativa vuole proporre ai cittadini l’installazione di impianti solari termici chiavi in mano acondizioni economiche vantaggiose, attivando per l’operazione Gruppi di Acquisto Solidali(G.A.S.). L’utilizzo del solare termico contribuirà a ridurre notevolmente l’utilizzo della caldaia acombustione. L’iniziativa si articola nelle seguenti attività:  incontro con i cittadini, organizzato dall’amministrazione comunale, nel quale sono coinvolti rappresentanti del Comune, dei facilitatori e di istituti di credito interessati alla realizzazione del progetto;  definizione e raccolta dei nominativi dei cittadini interessati;

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 sopralluogo tecnico presso il cittadino;  consegna al cittadino della valutazione preliminare dell’impianto e presentazione di 3 proposte impiantistiche, relativi preventivi e ditte installatrici precedentemente selezionate (ad un costo simbolico);  individuazione e scelta da parte del cittadino del preventivo e della ditta installatrice, e stipula del contratto tipo fissato dall’amministrazione con la ditta prescelta. Tutte le ditteinstallatrici segnalate si dovranno impegnare:  a rispettare tutte le caratteristiche tecnico-economiche dell’impianto fissate nel capitolato previsto per la selezione delle ditte installatrici, e utilizzare il contratto tipo fissato dall’amministrazione;  alla fornitura di un pacchetto completo “chiavi in mano”: materiali e trasporto, manodopera per la realizzazione dell’intervento, realizzazione dell’intervento conformemente alla regola dell’arte, collaudo, disbrigo di eventuali pratiche legate ad incentivi;  alla segnalazione all’amministrazione di problematiche tecniche e/o amministrative verificatesi durante l’esecuzione dei lavori.

Obiettivi Migliorare l’efficienza generale del comparto della produzione di energia termica residenziale eincrementare l’utilizzo di energia rinnovabile nella produzione dell’acqua calda sanitaria. L’obiettivo da raggiungere per il 2020 è quello che almeno un terzo delle famiglie, quindi 388, si dotino di un impianto solaretermico. Soggetti interessati Cittadini e famiglie di Celico Modalità di implementazione L’amministrazione effettuerà un bando secondo la filosofia dei Gruppi di Acquisto Solidali. Successivamente verranno individuate le ditte installatrici e i cittadini interessati. Soggetto promotore Comune di CELICO Tempi di attuazione

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2013-2020 Costi Non ci sono oneri di spesa per l’amministrazione comunale.

Risorse finanziarie Finanziamento privato o mediante istituti di credito. Risultati attesi Nell’ipotesi cautelativa che un impianto solare termico standard, con una superficie diesposizione di circa 2 m², inclinazione di 20°, orientato a sud e con un serbatoio di accumulo da200 litri, possa produrre nell’arco di un anno a Celico circa 2.500 kWh termici. La produzione totale sarà di: 388 famiglie x 2.500 kWh = 970 MWh.

Riduzione di CO2 ne consegue un risparmio annuo in termini di emissioni pari a:

970 MWh x 0,202 tCO2/MWh = 195,94 tCO2. Responsabile Ufficio Tecnico Indicatore Numero di impianti solari termici installati in un anno

Azione 11 PIANO DI SENSIBILIZZAZIONE DEI CITTADINI E DELLE FAMIGLIE Descrizione Uno dei principali obiettivi da raggiungere per il risparmio energetico è la modifica dei comportamenti della popolazione in chiave energeticamente efficiente. Da semplici misure, spesso, possono derivare interessanti risparmi economici. Il Piano operativo di informazione/formazione si svilupperà attraverso le fasi descritte: • Progettazione dell’immagine della campagna di sensibilizzazione; • Veicolazione dell’informazione;

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• Manifestazioni espositive; • Campagne pubblicitarie; Si attiveranno le scuole ove si organizzeranno anche workshop con la popolazione, installazioni di postazioni mobili e fisse (stand), con utilizzo dei metodi della programmazione partecipativa e iniziative condivise tra scuole, Enti Locali, istituzioni, imprese. Il Team del Patto proporrà una serie di attività operative secondo le linee guida sopra indicate; inoltre pianificherà una serie di azioni formative specifiche per i tecnici e le associazioni del territorio. Verranno anzitutto realizzati dei forum pubblici, aperti a tutti ma in particolar modo alle associazioni con l’obiettivo di dare informazioni generalizzate sul risparmio energetico. Con l’occasione si chiederà anche la disponibilità delle famiglie per auto-monitorare i propri consumi energetici. Verranno distribuiti volantini e brochure informativa alla cittadinanza. Obiettivi Diffondere informazione e buone pratiche per un comportamento energeticamente consapevole. Inoltre, selezionando alcune famiglie statisticamente rappresentative della popolazione, e chiedendo loro di monitorare i consumi energetici, si potrà avere una idea chiara e di lunga durata degli effetti delle politiche di informazione sulla popolazione Soggetti interessati Famiglie di Celico, associazioni, tecnici Modalità di implementazione Il team di consulenza del SEAP, insieme al Comune, stabilirà una pianificazione delle attività. Soggetto promotore Comune di CELICO Tempi di attuazione 2013-2020 Costi 24.000 euro per gli 8 anni di attività.

Risorse finanziarie Il comune cercherà di reperire fondi pari a 3.000 euro all’anno, anche sfruttando le economie degli interventi di risparmio energetico man mano realizzati.

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Risultati attesi Cambiamento del comportamento relativamente ai consumi energetici e consapevolezza della necessità di modificare il proprio stile di vita per ridurre la CO2 immessa in atmosfera.

Riduzione di CO2 La riduzione delle emissioni verrà conseguita per i consumi energetici diminuiti nelle famiglie per cambiamenti nei comportamenti: utilizzo di lampade a basso consumo, eliminazione dello stand-by negli apparecchi domestici, limitazione a 20°C della temperatura all’interno degli ambienti, uso di elettrodomestici a basso consumo, etc. Così facendo si prevede una riduzione di consumi di energia elettrica nel settore domestico pari a 284 MWh e conseguenti 140 tonnellate emesse di CO2 all’anno, e di una ulteriore riduzione di consumi di gas naturale nel settore domestico pari a 1200 kWh e conseguenti 240.52 tonnellate di CO2 emesse.

Il totale di riduzione di emissioni è pari a 339,25 t di CO2. Responsabile Amministrazione comunale e associazionismo. Indicatore Dati derivanti dal monitoraggio delle famiglie campione: kWh elettrici risparmiati; m³ di gas naturale risparmiati.

Azione 07 RINNOVAMENTO DEL PARCO VEICOLI Descrizione Il Comune di CELICO intende attuare azioni virtuose anche nella razionalizzazione deipropri consumi relativi al parco veicoli. L’idea è quella di sostituire entro il 2020 almeno treautoveicoli a gasolio destinati ai propri uffici con autoveicoli elettrici sia per esigenze legata alla vetustà di tali mezzi, che certamente nei prossimi anni sono destinati a raggiungere, siasfruttando eventuali incentivi per l’acquisto di autoveicoli elettrici che il governo nazionale ha a piùriprese sostenuto

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di voler istituire.

Obiettivi

Diminuire i consumi di combustibili per autotrazione e le conseguente emissioni di CO2. Soggetti interessati Comune di Celico Modalità di implementazione Acquisto di veicoli più efficienti e dismissione di quelli più vetusti. Soggetto promotore Comune di CELICO Tempi di attuazione 2013-2020 Costi 30.000 euro da investire entro il 2020 nell’acquisto di autoveicoli elettrici.

Risorse finanziarie Il comune cercherà di reperire le risorse sia utilizzando fondi ordinari, sia sfruttando le economiedegli interventi di risparmio energetico man mano realizzati e sia nell’eventualità di accedere afinanziamenti agevolati o incentivi nazionali per l’acquisto di autoveicoli elettrici. Risultati attesi Abbattimento dei consumi per almeno 3 autoveicoli comunali.

Riduzione di CO2 Se si considerano i 3 veicoli responsabili nel 2011 del maggior consumo, pari in totale a 3310 litri di gasolio, con la loro sostituzione si risparmiano 33,19 MWh, responsabili di 8,85 tCO2 l’anno. Responsabile Amministrazione comunale. Indicatore Litri gasolio ( ed eventualmente benzina) risparmiati.

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Eventualmente una ulteriore azione può essere la produzione di Biogas dalla Discarica. Lo smaltimento dei rifiuti nelle discariche può provocare dei problemi ambientali, comeinquinamento delle acque, odori sgradevoli, esplosioni e combustioni, asfissia, danni alla vegetazione,ed emissioni di gas serra.

I gas di discarica vengono prodotti sia in condizioni aerobiche, che anaerobiche. Le condizioniaerobiche si verificano subito dopo lo smaltimento dei rifiuti a causa dell’aria atmosferica intrappolata.Questa fase è di breve durata e produce un gas composto principalmente da biossido di carbonio.Esaurito rapidamente l’ossigeno, si ha quindi una degradazione a lungo termine in condizionianaerobiche, durante la quale viene prodotto un gas con un valore energetico significativo, formatotipicamente per il 55% da metano, per il 45% da biossido di carbonio con tracce di vari compostiorganici volatili (COV). La maggior parte del CH4 e della CO2 viene prodotto entro vent’anni dalcompletamento della discarica.

Le discariche sono un’importante fonte di emissioni antropogeniche di CH4 e si stima cherappresentino l’8% delle emissioni globali antropogeniche di CH4. La direttiva 1999/31/CE stabiliscenell’Allegato I che "Il gas della discarica deve essere raccolto da tutte le discariche che raccolgonorifiuti biodegradabili, trattato e utilizzato. Qualora il gas raccolto non possa essere utilizzato perprodurre energia, deve essere combusto".

Il biogas è un sottoprodotto naturale derivante della decomposizione di rifiuti organici in discarichecontrollate o da acque reflue e residuali. In particolare, viene prodotto dalla degradazione della parteorganica dei rifiuti.Il biogas contiene essenzialmente metano (CH4), un gas altamente infiammabile. Pertanto,rappresenta una preziosa risorsa energetica utilizzabile nelle turbine a gas o nei motori alternativi,come combustibile supplementare o primario per incrementare la produzione di energia elettrica,come gas di qualità per i metanodotti, come carburante per i veicoli o anche come fornitura di calore ebiossido di carbonio per le serre e i vari processi industriali. Il biogas viene normalmente prodotto dallediscariche o dalle acque reflue e residuali.

Inoltre, il metano è un gas serra con un potere di riscaldamento globale 21 volte superiore a quello delbiossido di carbonio (CO2). Pertanto, il recupero di biogas è anche una valida opzione per contribuirealla riduzione delle emissioni di gas serra.

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