Itinerari Di Scoperta Alta Val Tanaro Alta Langa Roero PIEMONTE CUNEESE I Bella Egrand Testo Di Marta Ghelma -Foto Di Giorgio Mesturinia
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Itinerari di scoperta alta Val tanaro alta langa roero CUNEESE PIEMONTE I Bella egrand testo di Marta Ghelma -foto di Giorgio Mesturinia CUNEESE Alta Val Tanaro, Roero e Alta Langa. Tre anime della “Provincia Granda”, per scoprire – camminando - un Piemonte autentico e diverso. In bilico tra la terra e il cielo della Balconata di Ormea, seguendo le tradizioni lungo i sentieri del Roero e zigzagando tra le colline, i filari e i noccioleti della Grande Traversata TERRA DOLCE Vigneti nei pressi di Canale, nel Roero. PIEMONTE delle Langhe. Per brevi week-end o una lunga vacanza. In copertina: Le colline di Gottasecca, in Alta Langa. II III rando ben ventiquattro borgate Roero: terra di...“arneis”! pressoché disabitate, raggiun- Separato dalle Langhe dal fiu- ge Viozene. Camminando tra me Tanaro, il Roero è il territo- boschi di castagne, praterie rio piemontese con la maggior e terrazzamenti delimitati dai crescita turistica annuale. Un muretti a secco, si scoprono traguardo raggiunto da quan- le nove frazioni di Ormea che, do, abbandonata la sudditanza fondate intorno al 1.600, con- con il celebre vicino, quest’an- servano le caratteristiche case golo di cuneese ha iniziato a in pietra e legno, le fontane, chiamarsi con il proprio nome. le chiesette e numerosi piloni Merito, anche, di alcuni arneis, votivi. Quest’ultimi, tra l’Otto- ossia “personaggi bizzarri” cento e il Novecento, vennero che, da sempre, hanno creduto affrescati da artisti locali quali nella diversità. «È la multiformi- il maestro Eugenio Arduino tà del paesaggio a distinguere autore, tra le altre opere, del il Roero. Per intenderci, qui San Martino dipinto nella par- non ci sono solo vigneti!», con- rocchiale di Ormea. Con oltre seicento cavità, ferma Luciano Bertello, l’entusiasta presidente tra grotte e abissi verticali, l’Alta Val Tanaro è il dell’Enoteca Regionale del Roero a Canale, men- paradiso degli appassionati di speleologia. Tra tre inzuppa un “Pampavia”, il leggero biscotto i più apprezzati, il sistema ipogeo della Foce, locale, in un calice di Roero Arneis. Se il pioniere nel massiccio di Marguareis-Mongioie che, nel del Rosso Roero, Matteo Correggia, osò sfidare Alta Val Tanaro: Bagnasco e gli J Aboi, il gruppo mascherato che, complesso di Piaggia Bella, raggiunge fino a 950 a colpi di bouquet la sudditanza di Barolo e Bar- trekking e tradizioni dal 2004, ripropone l’antica usanza carnasciale- metri di profondità. La roccia, infine, è protago- baresco, Luciano sogna di ridare vita agli antichi La linea ferroviaria Ceva - Or- sca dei giovani di Chionea e Chioraira. Garessio, nista anche dell’arrampicata che, molto praticata ciabòt sparsi per le colline. Sono circa 35, infatti, Torino mea, 34 km di strada ferrata la cosiddetta “perla delle Alpi Marittime”, è una in tutta l’Alta Valle, incontra più di trenta settori i vecchi ripostigli per gli attrezzi agricoli restaurati PIEMONTE Alta Val Tanaro costruita tra il 1889 e il 1893, è località turistica rinomata per la bontà delle fonti aperti nei comuni di Bagnasco, Briga Alta, Ca- già pronti ad ospitare curiosi ed escursionisti. Il Roero Cuneo Alta Langa un miracolo in carne ed ossa. San Bernardo e per aver dato i natali a personag- prauna, Garessio ed Ormea. modo migliore per scoprirli è percorrere i sentieri La gente della valle le è così gi illustri. Tra essi, il designer Giorgetto Giugia- affezionata che ha persino coniato un nome, ro e l’illustratore Eugenio Colmo, detto Golia. A UVE E CASTELLI Gli ordinati filari di vite a Monteu, in Roero. In alto: un piccolo abitato lungo il sentiero per anzi due, per quando il treno sale, “sbrivaziu” e pochi chilometri dal ricetto di Garessio, il restau- Barchi, in Alta Val Tanaro. Nella pagina a fianco: le antiche fortificazioni di Bagnasco, Alta Val Tanaro. scende, “scuriazu”. Nonostante l’età, sopravvive rato castello di Casotto, ex residenza di caccia al tempo, come l’ormeasco e il brigasco, le due dei Savoia, è inserito nel circuito delle Residenze lingue autoctone che convivono, con tanto di ri- Sabaude. Segue Ormea, l’anagramma di amore, spettivi vocabolari, nell’Alta Val Tanaro. Terra di con l’antico centro storico a forma di cuore e le confine tra Piemonte e Liguria, la vallata dell’al- spoglie del patrono dei single San Faustino (15 luvione “record” del 1994 è un’area geografica febbraio), custodite all’interno della chiesa di San di passaggio che conserva le tracce storiche e Martino. Le facciate di cinque edifici, affidati dal culturali delle genti che l’hanno abitata: dal Neo- Comune all’estro degli artisti murari, ospitano i litico all’arrivo delle prime tribù liguri, dai Romani murales artistici ispirati alle leggende locali. In alle signorie feudali medioevali, fino al potere dei piazza della Libertà, ad esempio, Zitta e i Sara- Savoia e alla successiva industrializzazione otto- ceni rappresenta la mitica liberazione dai Sara- centesca. Con la particolarità, testimoniata nelle ceni per mano del valligiano Zitta. Oltre Ormea, leggende e nei toponimi “arabi” di alcune borga- l’Alta Val Tanaro c’insegna che la montagna si te, della presenza saracena, attestata tra la fine può vivere tutto l’anno e senza necessariamente del IX e la fine del X secolo. A Barchi, sulla som- raggiungere alte quote. La favorevole esposizio- mità di una lama di roccia, si erge quel che re- ne a sud e la vicinanza al mare fanno delle Alpi sta della cosiddetta Torre dei Saraceni, mentre a Liguri, ed in particolare della cosiddetta Balcona- Cantarana si trova la Balma del Messere o Grot- ta di Ormea, un’escursione unica. Questo itine- ta dei Saraceni. Non scompaiono, anzi rivivono, rario, lungo circa 40 km e posto ad un’altitudine anche le antiche tradizioni quali il Mortorio di media di 1.200 metri, percorre il versante sinistro Garessio, la rappresentazione penitenziale che, orografico della vallata nel Comune di Ormea. dal 1751, “anima” la Settimana Santa, il Bal do Suddiviso in cinque tappe, la Balconata parte da Sabre, il propiziatorio ballo delle spade risorto a Eca, la frazione più orientale di Ormea, e, supe- IV V tematici che si sviluppano lungo la dorsale delle room delle produzioni locali a filiera corta. Sotto Rocche, prenotando un picnic da Olga e Valen- l’occhio vigile del responsabile Enrico Bertolotto tina, le due vulcaniche “animatrici” dell’Ecomu- passano le migliori pere Madernase, le più suc- seo di Montà. Nato per tutelare e promuovere cose fragole del Roero, ma anche le confetture l’unicum geologico e paesaggistico costituito e i “grandi” mieli del territorio. Avviata nei primi dalle “rocche”, le profonde gole e forre scavate del Novecento, l’apicoltura è scritta nella storia da erosioni millenarie, l’Ecomuseo include otto del Roero. A scriverla, tra gli altri, ci sono anche i borghi di sommità nati intorno all’anno Mille e fratelli Cauda, a capo di un’azienda che inscatola compresi tra Pocapaglia e Cisterna d’Asti. Una 1.000 quintali di miele all’anno. Nella sua ex lat- delle panoramiche più affascinanti si gode dalla teria di via Cavour, l’ottantenne mamma Natalina terrazza di Jose, proprietario della Trattoria della continua a vendere il miele di famiglia tra polline Rocca a Monteu Roero che, sottoterra, conserva e mobili retrò. Se è vero che il lavoro nobilita l’uo- anche un commovente crutin, la vecchia canti- mo – in questo caso la donna -, talvolta anche il na. Dall’alto della collina, i montatesi chiamano volontariato fa miracoli. L’esempio è Lino Vauda- gli abitanti di Canale babi, ranocchi, mentre dalla no, il cuoco del Ristorante Garibaldi di Cisterna “bassa” i canalesi rispondono con l’appellativo che ha dedicato la sua vita a raccogliere oggetti uslass, uccellacci. Uno di quest’ultimi, Davide antichi nelle soffitte di tutto il Roero, e non solo. Palluda, in quindici anni da chef del ristorante Ospitato al primo piano del castello di Cisterna, All’Enoteca è salito nel firmamento Michelin con il Museo degli Antichi Mestieri custodisce questa il suo “fassone dalla testa ai piedi”, un’invenzione strepitosa collezione di manufatti e curiosità: dal territorialista da vero arneis in risposta al terrori- calzolaio al bottaio, dalla valigetta dell’ostetrica smo culinario post mucca pazza. D’altronde, al agli strumenti musicali. Al piano terra, affacciate di qua del fiume Tanaro, resiste uno dei pochi su una piazzetta ricostruita, rivivono le vecchie SACRO ANTICO La chiesa di San Sebastiano a Bergolo, in Alta Langa. In basso: tagliere di formaggi tipici mercati dei contadini superstiti in Italia. Aperto botteghe, un vero must per gli amanti del vintage. dell’Alta Langa. Nella pagina a fianco: un ciabòt, magazzino per gli attrezzi, sulle colline di Monteu, in Roero. dalle fragole in avanti, il Mercato Ortofrutticolo del Roero, a Canale dal 1908 è il tempio della L’Alta Langa, tra borghi e colline bianco”. Sotto uno di essi, dal 1963 ha sede la che rivivono grazie alla dedizione e al recupero di contrattazione vegetariana e il paradiso del pic- “Voilà”, alla francese, come dicono da queste pasticceria di Giuseppe, Ester e delle loro tre fi- riti antichi. A Borgomale, nella sua cascina, il gio- colo consumatore. La cooperativa agricola Ro- parti. Lontano (ma non troppo) da Alba, la capi- glie. Per Giuseppe: «ci sono terre che hanno un vane Silvio Pistone ha riportato le pecore nei pa- ero Ortofrutta, nei locali del mercato, è lo show tale delle Langhe per antonomasia, tra le vallate profumo particolare, quello dell’Alta Langa è di scoli dell’Alta Langa affiancando alle ricette dei Belbo e Bormida, c’è una Langa inedita tutta da nocciola». Sornione e romantico, con la sua Torta suoi “bisnonni” le moderne tecniche di produzio- scoprire. Al confine tra Piemonte e Liguria, i tren- Canobbio è consapevole di aver stregato mezzo ne.