Itinerari di scoperta Alta Val Alta Langa Roero PIEMONTE CUNEESE I Bella egrand testo di Marta Ghelma -foto di Giorgio Mesturinia

Alta Val Tanaro, Roero e Alta Langa. Tre anime della “Provincia Granda”, per scoprire – camminando - un Piemonte autentico e diverso. In bilico tra la terra e il cielo della Balconata di , seguendo le tradizioni lungo i sentieri del Roero e zigzagando tra le colline, i filari e i noccioleti della Grande Traversata TERRA DOLCE Vigneti nei pressi di Canale, nel Roero.

PIEMONTE CUNEESE delle Langhe. Per brevi week-end o una lunga vacanza. In copertina: Le colline di , in Alta Langa. II III rando ben ventiquattro borgate Roero: terra di...“arneis”! pressoché disabitate, raggiun- Separato dalle Langhe dal fiu- ge Viozene. Camminando tra me Tanaro, il Roero è il territo- boschi di castagne, praterie rio piemontese con la maggior e terrazzamenti delimitati dai crescita turistica annuale. Un muretti a secco, si scoprono traguardo raggiunto da quan- le nove frazioni di Ormea che, do, abbandonata la sudditanza fondate intorno al 1.600, con- con il celebre vicino, quest’an- servano le caratteristiche case golo di cuneese ha iniziato a in pietra e legno, le fontane, chiamarsi con il proprio nome. le chiesette e numerosi piloni Merito, anche, di alcuni arneis, votivi. Quest’ultimi, tra l’Otto- ossia “personaggi bizzarri” cento e il Novecento, vennero che, da sempre, hanno creduto affrescati da artisti locali quali nella diversità. «È la multiformi- il maestro Eugenio Arduino tà del paesaggio a distinguere autore, tra le altre opere, del il Roero. Per intenderci, qui San Martino dipinto nella par- non ci sono solo vigneti!», con- rocchiale di Ormea. Con oltre seicento cavità, ferma Luciano Bertello, l’entusiasta presidente tra grotte e abissi verticali, l’Alta Val Tanaro è il dell’Enoteca Regionale del Roero a Canale, men- paradiso degli appassionati di speleologia. Tra tre inzuppa un “Pampavia”, il leggero biscotto i più apprezzati, il sistema ipogeo della Foce, locale, in un calice di Roero Arneis. Se il pioniere nel massiccio di Marguareis-Mongioie che, nel del Rosso Roero, Matteo Correggia, osò sfidare Alta Val Tanaro: e gli J Aboi, il gruppo mascherato che, complesso di Piaggia Bella, raggiunge fino a 950 a colpi di bouquet la sudditanza di Barolo e Bar- trekking e tradizioni dal 2004, ripropone l’antica usanza carnasciale- metri di profondità. La roccia, infine, è protago- baresco, Luciano sogna di ridare vita agli antichi La linea ferroviaria - Or- sca dei giovani di Chionea e Chioraira. , nista anche dell’arrampicata che, molto praticata ciabòt sparsi per le colline. Sono circa 35, infatti, Torino mea, 34 km di strada ferrata la cosiddetta “perla delle Alpi Marittime”, è una in tutta l’Alta Valle, incontra più di trenta settori i vecchi ripostigli per gli attrezzi agricoli restaurati PIEMONTE Alta Val Tanaro costruita tra il 1889 e il 1893, è località turistica rinomata per la bontà delle fonti aperti nei comuni di Bagnasco, , Ca- già pronti ad ospitare curiosi ed escursionisti. Il Roero Alta Langa un miracolo in carne ed ossa. San Bernardo e per aver dato i natali a personag- prauna, Garessio ed Ormea. modo migliore per scoprirli è percorrere i sentieri La gente della valle le è così gi illustri. Tra essi, il designer Giorgetto Giugia- affezionata che ha persino coniato un nome, ro e l’illustratore Eugenio Colmo, detto Golia. A UVE E CASTELLI Gli ordinati filari di vite a Monteu, in Roero. In alto: un piccolo abitato lungo il sentiero per anzi due, per quando il treno sale, “sbrivaziu” e pochi chilometri dal ricetto di Garessio, il restau- Barchi, in Alta Val Tanaro. Nella pagina a fianco: le antiche fortificazioni di Bagnasco, Alta Val Tanaro. scende, “scuriazu”. Nonostante l’età, sopravvive rato castello di Casotto, ex residenza di caccia al tempo, come l’ormeasco e il brigasco, le due dei Savoia, è inserito nel circuito delle Residenze lingue autoctone che convivono, con tanto di ri- Sabaude. Segue Ormea, l’anagramma di amore, spettivi vocabolari, nell’Alta Val Tanaro. Terra di con l’antico centro storico a forma di cuore e le confine tra Piemonte e Liguria, la vallata dell’al- spoglie del patrono dei single San Faustino (15 luvione “record” del 1994 è un’area geografica febbraio), custodite all’interno della chiesa di San di passaggio che conserva le tracce storiche e Martino. Le facciate di cinque edifici, affidati dal culturali delle genti che l’hanno abitata: dal Neo- all’estro degli artisti murari, ospitano i litico all’arrivo delle prime tribù liguri, dai Romani murales artistici ispirati alle leggende locali. In alle signorie feudali medioevali, fino al potere dei piazza della Libertà, ad esempio, Zitta e i Sara- Savoia e alla successiva industrializzazione otto- ceni rappresenta la mitica liberazione dai Sara- centesca. Con la particolarità, testimoniata nelle ceni per mano del valligiano Zitta. Oltre Ormea, leggende e nei toponimi “arabi” di alcune borga- l’Alta Val Tanaro c’insegna che la montagna si te, della presenza saracena, attestata tra la fine può vivere tutto l’anno e senza necessariamente del IX e la fine del X secolo. A Barchi, sulla som- raggiungere alte quote. La favorevole esposizio- mità di una lama di roccia, si erge quel che re- ne a sud e la vicinanza al mare fanno delle Alpi sta della cosiddetta Torre dei Saraceni, mentre a Liguri, ed in particolare della cosiddetta Balcona- Cantarana si trova la Balma del Messere o Grot- ta di Ormea, un’escursione unica. Questo itine- ta dei Saraceni. Non scompaiono, anzi rivivono, rario, lungo circa 40 km e posto ad un’altitudine anche le antiche tradizioni quali il Mortorio di media di 1.200 metri, percorre il versante sinistro Garessio, la rappresentazione penitenziale che, orografico della vallata nel Comune di Ormea. dal 1751, “anima” la Settimana Santa, il Bal do Suddiviso in cinque tappe, la Balconata parte da Sabre, il propiziatorio ballo delle spade risorto a Eca, la frazione più orientale di Ormea, e, supe- IV V tematici che si sviluppano lungo la dorsale delle room delle produzioni locali a filiera corta. Sotto Rocche, prenotando un picnic da Olga e Valen- l’occhio vigile del responsabile Enrico Bertolotto tina, le due vulcaniche “animatrici” dell’Ecomu- passano le migliori pere Madernase, le più suc- seo di Montà. Nato per tutelare e promuovere cose fragole del Roero, ma anche le confetture l’unicum geologico e paesaggistico costituito e i “grandi” mieli del territorio. Avviata nei primi dalle “rocche”, le profonde gole e forre scavate del Novecento, l’apicoltura è scritta nella storia da erosioni millenarie, l’Ecomuseo include otto del Roero. A scriverla, tra gli altri, ci sono anche i borghi di sommità nati intorno all’anno Mille e fratelli Cauda, a capo di un’azienda che inscatola compresi tra e Cisterna d’Asti. Una 1.000 quintali di miele all’anno. Nella sua ex lat- delle panoramiche più affascinanti si gode dalla teria di via Cavour, l’ottantenne mamma Natalina terrazza di Jose, proprietario della Trattoria della continua a vendere il miele di famiglia tra polline Rocca a che, sottoterra, conserva e mobili retrò. Se è vero che il lavoro nobilita l’uo- anche un commovente crutin, la vecchia canti- mo – in questo caso la donna -, talvolta anche il na. Dall’alto della collina, i montatesi chiamano volontariato fa miracoli. L’esempio è Lino Vauda- gli abitanti di Canale babi, ranocchi, mentre dalla no, il cuoco del Ristorante Garibaldi di Cisterna “bassa” i canalesi rispondono con l’appellativo che ha dedicato la sua vita a raccogliere oggetti uslass, uccellacci. Uno di quest’ultimi, Davide antichi nelle soffitte di tutto il Roero, e non solo. Palluda, in quindici anni da chef del ristorante Ospitato al primo piano del castello di Cisterna, All’Enoteca è salito nel firmamento Michelin con il Museo degli Antichi Mestieri custodisce questa il suo “fassone dalla testa ai piedi”, un’invenzione strepitosa collezione di manufatti e curiosità: dal territorialista da vero arneis in risposta al terrori- calzolaio al bottaio, dalla valigetta dell’ostetrica smo culinario post mucca pazza. D’altronde, al agli strumenti musicali. Al piano terra, affacciate di qua del fiume Tanaro, resiste uno dei pochi su una piazzetta ricostruita, rivivono le vecchie SACRO ANTICO La chiesa di San Sebastiano a , in Alta Langa. In basso: tagliere di formaggi tipici mercati dei contadini superstiti in Italia. Aperto botteghe, un vero must per gli amanti del vintage. dell’Alta Langa. Nella pagina a fianco: un ciabòt, magazzino per gli attrezzi, sulle colline di Monteu, in Roero. dalle fragole in avanti, il Mercato Ortofrutticolo del Roero, a Canale dal 1908 è il tempio della L’Alta Langa, tra borghi e colline bianco”. Sotto uno di essi, dal 1963 ha sede la che rivivono grazie alla dedizione e al recupero di contrattazione vegetariana e il paradiso del pic- “Voilà”, alla francese, come dicono da queste pasticceria di Giuseppe, Ester e delle loro tre fi- riti antichi. A , nella sua cascina, il gio- colo consumatore. La cooperativa agricola Ro- parti. Lontano (ma non troppo) da Alba, la capi- glie. Per Giuseppe: «ci sono terre che hanno un vane Silvio Pistone ha riportato le pecore nei pa- ero Ortofrutta, nei locali del mercato, è lo show tale delle Langhe per antonomasia, tra le vallate profumo particolare, quello dell’Alta Langa è di scoli dell’Alta Langa affiancando alle ricette dei Belbo e Bormida, c’è una Langa inedita tutta da nocciola». Sornione e romantico, con la sua Torta suoi “bisnonni” le moderne tecniche di produzio- scoprire. Al confine tra Piemonte e Liguria, i tren- Canobbio è consapevole di aver stregato mezzo ne. Così, accanto alla brusina, un’antica “magia” tanove borghi collinari dell’Alta Langa hanno visto Piemonte. Per chi volesse proseguire lungo i bat- fatta di latte di pecora a crudo da spalmare sui transitare, per secoli, i flussi mercantili che, dai titi del cuore, la Strada Romantica delle Langhe e crostini o sulla polenta, propone anche dei micro porti della costa, attraversavano la pianura pie- del Roero è un circuito automobilistico in undici tomini in barattoli da servire all’ora dell’aperitivo. montese fino alle città di Alba ed Asti, carichi di tappe che suggerisce luoghi suggestivi, da per- Terra di grandi vini, di tartufi, funghi, castagne e sale e merce di contrabbando. L’antica tradizio- correre rigorosamente in due. Sei le tappe in Alta della rinomata Nocciola del Piemonte IGP, l’Alta ne dell’“andar per langa” ovvero seguire le creste Langa, dal belvedere di a , Langa possiede un grande patrimonio agricolo delle colline scegliendo vie e percorsi alternativi la cosiddetta “vetta delle Langhe” per i suoi ampi ed enogastronomico. L’Ecomuseo dei Terrazza- sostando, di tanto in tanto, nelle osterie di pae- panorami che spaziano dalle Alpi Marittime al menti e della Vite di è un museo dif- se, oggi rivive grazie ai moderni camminatori e ai monte Rosa. Proprio su queste colline visse da fuso che comprende tre realtà distinte, nate per novelli “gastronauti”. L’itinerario escursionistico protagonista lo scrittore partigiano Beppe Feno- valorizzare l’importanza dei paesaggi terrazzati. denominato GTL - Grande Traversata delle Lan- glio, l’uomo che, insieme a Cesare Pavese, più Al Centro d’Interpretazione e Documentazione, ghe, ad esempio, collega Saliceto a Santo Stefa- di ogni altro seppe descrivere l’umanità conta- situato nel Palazzo dell’Ex Pretura, si aggiungo- no Belbo percorrendo le dorsali che separano le dina di Langa, quella vita della “malora” che è no il Centro per il Paesaggio Terrazzato dell’Alta valli Bormida ed Uzzone, poi Belbo e Bormida, tuttora viva nei ricordi degli anziani. È in questi Langa, un laboratorio didattico immerso tra i filari sviluppandosi per ben sessanta chilometri. Per- luoghi, tra Mango e , di Monteoliveto, e Lo Scau, corribile a piedi, in mountain bike, con i muli o che Fenoglio lottò a fianco il vecchio essiccatoio di pie- a cavallo, l’itinerario rivela luoghi storicamente e dei partigiani e scrisse i suoi tra per le castagne sito in culturalmente significativi, quali il castello medio- numerosi racconti e roman- frazione Doglio. Vale la pena evale di , la pieve di Gottasecca, il cen- zi. A , il paese dei quindi salire fin quassù per tro storico di Cortemilia e Bergolo, l’affascinante racconti brevi e del Partigia- scoprire com’è bello indu- “paese di pietra”. Testimone del commercio del no Johnny, si trova il parco giare lontano dagli itinerari sale, piazza Molinari a Cortemilia è abbracciata letterario a lui dedicato. Tra- più battuti e ritrovarsi da dai portici dove un tempo veniva stivato l’“oro dizioni d’un mondo perduto soli, in pace. VI VII “Le notti di Agosto, a Monteberico le stelle ti scoppiano sulla testa” ALBA MEDIEVALE Il castello di Prunetto, magnifica da Beppe Fenoglio – Opere – Diario, Einaudi, Torino 1978. fortificazione del XII-XIII secolo. VIII IX BORGO IN COLLINA Levice, Alta Langa. In basso: la chiesa della confraternita di San Giovani a Garessio, in Alta Val Tanaro; faggeta sulle colline dell’Alta Langa a Prunetto; Nella pagina a fianco, in senso orario:i portici del centro storico di Canale, Roero; i murales rallegrano le vie di Bergolo, Alta Langa; la pasticceria Cagna a Garessio, Alta Val Tanaro; vigneti al sole; la cappella del Santo Sepolcro a Montà, in Roero.

X XI Alta valle Tanaro: tentazioni golose

l Consorzio per la valorizzazione e la tute- l’utilizzo delle erbe aromatiche e spontanee nel I la dei prodotti tipici dell’Alta Valle Tanaro, cosiddetto cin o ripieno. Questa tipica miscela di nato nel 2004, si occupa della promozione del- erbette pestate, patate bollite e sugo di panna e le coltivazioni tipiche al fine d’incrementare una porri viene consumata da sola o utilizzata come produzione equa ed ecocompatibile, frutto del ripieno dei ravioli o nella preparazione dei tultei, territorio su cui insiste. I prodotti del Consorzio, grossi tortelli fritti o cotti sulla stufa a legna con- grezzi o lavorati, vengono quindi raccolti e ven- diti addolciti da un po’ di zucchero. Un must della duti sotto un unico e riconoscibile marchio. En- valle sono le lasagne di Ormea ovvero quadretti demici dell’Alta Valle Tanaro sono la castagna di sfoglia irregolari conditi con tocchetti di pata- Garessina, fin dal 1276 la coltivazione più diffusa te, burro, panna e formaggio toma. Recentemen- nel territorio, il fagiolo bianco di Bagnasco, che te insignita della Deco, la Denominazione d’Ori- ebbe il suo boom negli anni Cinquanta e Ses- gine Comunale, la fozza costituiva l’antico pane santa e la rapa di , dal 2003 Presidio locale ed è una focaccina rettangolare cotta sulla Slow Food. Tipici e diffusi sul territorio sono an- stufa o al forno. Caratteristica è la polenta sara- che i ceci di e le patate dell’Alta Val cena che è alla base di numerose sagre, prepa- Tanaro. Tradizionalmente coltivato ad Ormea, rata con patate lavorate con farina di frumento e ma ora più diffuso nelle valli imperiesi, il vitigno di grano saraceno. Si completa con un sugo di Ormeasco è oggetto di un progetto di recu- latte, panna, porri e l’eventuale aggiunta di funghi pero. Stessa sorte per il Raschera d’alpeggio porcini. Ottimo anche “pane, patate e porri”, un e il formaggio Ormea che, prodotto in piccole pane antico della frazione Mursecco di Garessio. quantità da giugno a settembre negli alpeggi di Tra i dolci ci sono i Garessini neri (al cacao) o Stanti e Pian Rosso, è composto da latte intero bianchi, le paste secche composte da zucchero, o parzialmente scremato proveniente da vacche nocciole e albume, e la torta di castagne. di razza Piemontese. Completano il paniere dei Da leggere: Silvana, Lina e Paola Bologna han- prodotti tipici la pecora Garessina, i mieli di no raccolto le ricette di Ormea, raccontate dalle montagna, le erbe officinali e aromatiche, i tar- donne, in Mangioa a u tacciu (Mangiare in cam- tufi e i funghi spontanei dell’Alta Valle Tanaro e pagna), Arti Grafiche DIAL, Mondovì, 2008. Pennavaire. Un capitolo a parte merita il grano saraceno, introdotto dai saraceni verso la fine SEMPLICI E GUSTOSI Il tradizionale pane di patate del primo millennio e coltivato sopra i mille me- e porri. Nella pagina a fianco:castagne di Ormea. tri sulle montagne intorno a Garessio e Ormea. Utilizzato tradizionalmente nella preparazione di zuppe e paste, è l’ingrediente principale della po- lenta saracena. Ottima anche la birra di grano saraceno prodotta a Millesimo e l’Achillea, rac- colta sul Pizzo d’Ormea. Info: Consorzio per la valorizzazione e la tutela dei prodotti tipici dell’Al- ta Valle Tanaro, via al Santuario 2, Garessio, tel. 0174.806721, 0174.705600, www.vallinrete.org. La cucina dell’Alta Valle di Tanaro risente dell’in- fluenza geografica del territorio, un vero e proprio crocevia tra Piemonte e Liguria. Un esempio è La ricetta: i Garessini Ingredienti: Nocciole del Piemonte IGP, zucchero, cacao, farina di frumento tipo 00, mandorle, albume d’uovo fre- sco, aromi (vaniglia, etc.), cannella. Procedimento: schiacciare nocciole con zucchero, raffinare il tutto per creare la cosiddetta polvere; fare quindi l’impasto con l’albume (a mano o a macchina) e da lì procedere alla colorazione: con il cacao si fa per esempio il garessino nero. Dall’impasto, che deve essere della giusta consistenza, con il sacchetto si creano i garessini, che possono assumere due colorazioni (bianco o nero) e essere fatti con diversi aromi. sa po r i XII XIII Roero: un paniere per ogni stagione

razie al suo paesaggio multiforme l’enoga- Cosa leggere: Piero Cornaglia, Franz Clemente, G stronomia del Roero si distingue dalle vici- La tavola di nonna Maria, Ricette e gusto antico ne Langhe esprimendo delle eccellenze proprie. nella cucina casalinga del Roero, Sorì Edizioni, La composizione sabbiosa dei terreni esalta il Bra, 2007. Si tratta di un ricettario che racchiude bouquet e l’eleganza del Roero Arneis DOCG i segreti e gli ingredienti della cucina d’altri tempi (il 2010 è stata un’ottima annata), il bianco che, con una descrizione dettagliata dei prodotti tipici prodotto fin dal Quattrocento e ripreso negli Anni del Roero. Settanta produce 5.000.000 di bottiglie all’anno su 500 ettari di superficie vitata. Su base Nebbio- ACCOPPIATA VINCENTE Vino Arneis e biscotti lo, poi, nasce il Rosso Roero DOCG, il fratello Pampavia. Nella pagina a fianco:le cantine Serafino. più “giovane” del Barbera e del Barbaresco. Sul territorio sono presenti oltre cento produttori di Roero Arneis, distribuiti in tre comuni del Sinistra Tanaro/Albese e circa un’ottantina di produttori di Rosso Roero, quest’ultimi per una rendita di meno di un milione di bottiglie annue. Nel Roero, inoltre, si vinifica anche il Barbera d’Alba DOC e la Langhe Favorita DOC, il bianco dalle origini liguri. L’Enoteca Regionale del Roero è una vetri- na del territorio non solo per i vini, ma anche per gli altri prodotti tipici. Da accompagnare ad un buon calice, oltre alle classiche paste di Meliga, ci sono i biscotti Roerini e il Pampavia. Tipico di Ceresole d’Alba, è un biscotto leggero schiac- ciato che, nell’immaginario e nel gergo locale, ricorda le “tette delle monache”. Un settore im- portantissimo, come s’intuisce ficcando il naso nel Mercato Ortofrutticolo del Roero a Canale, è la frutticoltura. A far da traino del comparto, dai primi del Novecento, sono le pesche di Canale, seguite dalle succose fragole del Roero, raccol- te soprattutto tra e Baldissero, e dalla celebre pera Madernassa, il cui nome deriva da una frazione di Vezza d’Alba. Nei prati crescono numerose le erbe spontanee utilizzate in minestre e frittate come i livertìn, i germogli primaverili di luppolo, e gli asparagi selvatici, mentre la vicinanza con Alba è evidente nella presenza del pregiato tartufo. I mieli d’acacia e castagno sono il vanto dell’apicoltura roerina, mentre la castagna della Madonna è tipica dei territori di Pocapaglia, Montà e Cisterna d’Asti.

La ricetta: pesche sciroppate ripiene Ingredienti (per 6 persone): 60 g di amaretti, 50 g di zucchero, 2 cucchiai di cacao amaro, 2 tuorli d’uovo, burro. Preparazione: in una teglia mettere le pesche sciroppate divise a metà. A parte, sbriciolare gli amaretti e amal- gamarli con lo zucchero, il cacao e i 2 tuorli d’uovo. Riempire le mezze pesche con il composto e sovrapporre a ciascuna metà una lamella di burro. Cuocere in forno già caldo a 140° per mezz'ora. sa po r i XIV XV Alta Langa: tradizione vincente ...e tentatrice

egina incontrastata dell’Alta Langa, la Noc- re alla carne bovina di Razza Piemontese e alla R ciola Piemonte IGP, trova la sua massima selvaggina. Tra i vini, l’Alta Langa DOC è uno espressione nella pregiata varietà Tonda Gen- spumante tutelato dall’omonimo consorzio pro- tile. Utilizzata dal salato, nei tajarin (la pasta dotto con il metodo classico da uve Pinot Nero fresca lunga e sottile) per insaporire l’olio e il e/o Chardonnay provenienti dalle provincie di pane, al dolce, nella classica torta, nelle ricette Alessandria, Asti e Cuneo. dei “brutti ma buoni” (il bitorzoluto mix d’albu- Cosa leggere: Gambera Armando, Ricette di me, zucchero e nocciole), ricoperte di zucchero Osterie di Langa, Slow Food Ricette, 1999. Il o con le meringhe, sono ottime anche da gustare meglio della tradizionale cucina langarola in 150 “nude”. Tra le ricette a base di nocciola spiccano ricette. Dalla bagna càuda al bunet. i due copyright di Giuseppe Cannobbio, titolare della storica pasticceria La Corte di Cannobbio CHICCHE SAPORITE Formaggi ovini di Silvio Pistone. a Cortemilia: la Torta Cannobbio e il “Segreto Nella pagina a fianco:torta di nocciole a La Corte. della dama”. L’Ente Fiera della Nocciola e Pro- dotti Tipici dell’Alta Langa è nato per valorizzare i prodotti del territorio e, in particolare, sua maestà la nocciola. Tra i formaggi spicca il Murazzano DOP che, già citato nel 1477, è un formaggio a pasta fresca e di forma cilindrica prodotto a mano con latte ovino in purezza o misto. Dal sapore fine e delicato, è privo di crosta e “nasce” esclu- sivamente nei pascoli dell’Alta Langa. Il Consor- zio di Tutela del Murazzano DOP garantisce la massima qualità del prodotto e ne valorizza e promuove la bontà. Al Caseificio dell’Alta Lan- ga di Bosia si acquistano i formaggi tradizionali rivisitati, nel rispetto della naturalità, dall’espe- rienza di Francesco Merlo. A Borgomale, da 13 anni, Silvio Pistone produce dell’ottimo e raro formaggio di pecora. Oltre alla toma, alla ricot- ta Giuncà, al pecorino e alla pasta rotta, la vera “chicca” di Silvio è la Brusina, un’antica ricetta contadina. Realizzabile solo in un certo periodo di ottobre, è quasi una magia: si prende l’ultimo latte di pecora a crudo, lo s’immerge in una terri- na di terracotta con un ramo di fico decorticato. Il latte si coagula e risulta una crema acidula ma piacevole da spalmare sui crostini o sulla polen- ta. Dalla terra dell’Alta Langa crescono anche i funghi e i tartufi – ottimo il tartufo nero estivo – e la pregiata patata di Mombarcaro. Molto amata, in cucina, la carne, con un’attenzione particola- La ricetta: torta di nocciole Ingredienti: 300 g di nocciole tostate e tritate, 6 uova, 300 g di zucchero, 100 g di burro, 2 cucchiai di farina bianca, 2 cucchiai di latte, 1 bustina di lievito. Preparazione: amalgamare in una terrina i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un impasto omogeneo. Aggiungere il burro, il lievito, il latte, la farina e le nocciole tritate e, dopo aver mescolato bene, gli albumi montati a neve. Mettere l’impasto in una teglia imburrata e cuocere per 40 minuti a 180°. sa po r i XVI XVII VITA AGRESTE In alto, in senso orario: pecore in Alta Langa; miele dei Fratelli Cauda a Montà; cucurbitacee al mercato di Cortemilia. In basso, in senso orario: Ormea; farinata di ceci; cesti in legno di castagno in Alta Val Tanaro. Nella pagina a fianco, in senso orario: apicoltura a Montà; fragole al mercato di Canale; formaggi dell'Alta Val Tanaro; piatto di castagne, funghi e purea; Ecomuseo di Cortemilia; prodotti dell'Alta Val Tanaro.

XVIII XIX Gli itinerari essere acquistata, dopo il 1800, dai Savoia come Biella residenza di caccia. Attuale proprietà della Re- 1 Novara Alta Val Tanaro gione Piemonte, il castello è ora in fase di restau- Ceva Vercelli I due itinerari proposti si snodano entrambi nel ro (prevista apertura estiva). Da Garessio seguire

Po territorio dell’Alta Val Tanaro. Il primo percorso, la SS28 per 12 km fino a Ormea. Tagliata dalla TORINO automobilistico, risale l’alta valle alla scoperta commerciale via Roma, Ormea è dominata dai Mondovì PIEMONTE Alessandria delle due cittadine più rappresentative, Garessio resti dell’antico castello sorto nel X secolo sulla Montà Asti e Ormea, e i loro dintorni. Il secondo itinerario, collina di San Mauro per contrastare le incursioni ro 28 2 a Po n à T a piedi, percorre una tappa della “Balconata di saracene. La parrocchiale di San Martino con- T à

n

a Ormea”, il sentiero escursionistico nato nel 1999 serva, al di sotto del campanile romanico, l’anti- r o 3 per iniziativa della sezione del CAI di Ormea, lun- ca porta d’accesso alla città. Nel centro storico, Bagnasco Cuneo Viola Ceva go 40 km, che collega le 9 frazioni (in tutto sono caratterizzato dai trevi, le strette viuzze, sono 1 13 ma la Balconata non tocca Ponte di Nava, Pra- collocate diverse statue in marmo nero locale,

o Garessio r le, Bossieta e Barchi) e le 24 borgate di Ormea. opere di artisti locali e non, e cinque murales che a

n

à s’ispirano alle leggende di Ormea. Una di que-

T e Rif. Valcaira Pizzo d’Ormea ste, la leggenda del Ponte dei Corni, racconta la m Rian fondazione dell’attuale ponte sul torrente Armel- u Chionea i F Porcirette 1100 Primo itinerario: borghi e castelli la. Qui, il tiranno medievale Belisario, dopo aver Sottane Ormea Casotto Punto di partenza: Ceva sorpreso la moglie Ildegonda abbracciata al suo Garessio Punto di arrivo: Ormea amante e aver assistito al loro suicidio d’amore, Chioraira T 1102 o r r Lunghezza: 70 km fece costruire il ponte del peccato, detto poi “dei . C 28 h 28 o iap r Corni”. Tra gli edifici storici si segnalano la tre- Colletta ino a n Da Ceva, la porta della Val Tanaro, imboccare la centesca Casa dei Signori, in via Tanaro, l’ex à T

Madonna dell’Albareto SS28 che, in 24 km, arriva a Garessio. Prima di

0 2 4 e Garessio, a 11 km da Ceva, Bagnasco conser- PROSPETTIVA SULL'ACQUA Il celebre ponte romano

Ormea chilometri m 0 500 1000 di Bagnasco, in Alta Val Tanaro. u va i ruderi del castello e della torre saracena, Aimoni i metri 1039 F l’antica cappella di Santa Giulitta (con affreschi del 1400) e lo spettacolare ponte sul fiume Ta- Montà 3 naro, costruito dai Francesi nella metà del XVI 2 Cortemilia Bertolini simo

e secolo. Il paese di Garessio, con il suo ricetto

l l

i fortificato sormontato dai ruderi del castello (XIII

M Ciabot

Calorio Cà d’Avie i sec.), è formato dalle quattro borgate di Borgo

Cà Cagna d

Fornace a Ponte, Borgo Poggiolo, Borgo Valsorda e Borgo i d C. Castella a r m Maggiore. Quest’ultima, cui si accede tramite la o F Bo t n Canale . e C. Fontana medievale Porta Jhape, conserva l’ex chiesa, ora n a n Crinale di colonia, di Santa Maria Extra Moenia e il note- Laione a Val Diana S. Sebastiano C i Ciabot vole porticato della parrocchiale dell’Assunta, Valdiana Bèrgolo Fondovalle 0 1 2 già antico convento domenicano poi soppresso o D i chilometri Santuario da Napoleone nel 1802. L’oratorio della confra- R dei Piloni ternita di San Giovanni, affacciato sulla piazza C. Bertero recentemente restaurata da Giorgetto Giugiaro, l secca otta a G è la sede della caratteristica rappresentazione Via Crucis V pasquale del “Mortorio”. Svetta, in borgata Bor- 0 300 600 go Valsorda, la cupola di cemento armato del S. Sepolcro Madonna di metri T. Gottasecca U santuario della Madonna delle Grazie, meta di z z o 1 ALTA VAL TANARO 2 ROERO n pellegrinaggio in seguito al miracolo della gua- Museo e Primo itinerario Primo itinerario rigione di una giovane sordomuta avvenuto nel Secondo itinerario Secondo itinerario Palazzo Bo 1653. A Borgo Ponte, la chiesa di San Giovan- r Punto di partenza m 3 ALTA LANGA Ponte ni, datata 1121, conserva un antico portale in e arrivo i Primo itinerario d Porta a Secondo itinerario pietra del XV secolo. Una deviazione di 17 km Apicoltura Centro Torre Punto di partenza storico campanaria lungo la SP178 che da Garessio porta a Pampa- Castello Chiesa Ruderi 0 1 2 rato conduce al castello di Casotto. La tenuta Punto di arrivo Ruderi di di torre Saliceto reale, inserita nel circuito delle Residenze Sabau- castello Murales Santuario chilometri de, nacque come certosa nell’XI secolo, per poi XX XXI Grand Hotel, ora sede Dalla piazza della Li- na dell’Albareto o delle Ciliege. Questo antico della Scuola Forestale, bertà di Ormea dirigersi santuario datato 1400 conserva la vecchia absi- e l’adiacente Casinò, un in direzione nord pro- de romanica e, al suo interno, splendidi affreschi tempo sede distaccata seguendo per un breve del 1478. Lo sterrato procede sempre in discesa del Casinò di San Remo. tratto sulla strada asfal- fino ad incontrare la strada statale SS 28; seguir- In un’antica abitazione, tata che conduce verso la per circa 100 metri, in direzione di Ormea, per attigua alla settecen- le frazioni di Chionea, poi deviare sulla piccola strada asfaltata che, sul- tesca chiesetta della la più popolosa e punto la destra, conduce al Tanaro e, infine, ad Ormea. Madonna degli Angeli, di partenza per raggiun- è allestito il Museo Et- gere il rifugio Valcaira e Roero nografico dell’Alta Val il Pizzo d’Ormea, e Chio- I due itinerari proposti, entrambi ad anello e in di Tanaro. Le diverse raira, con la parrocchiale partenza da Montà, fanno parte delle rete degli sezioni – cantina, magazzino, cucina, camera, secentesca dedicata a Sant’Anna e San Gioac- otto sentieri tematici che si sviluppano sul ter- lavoro contadino, seccatoio, allevamento, scuola chino. Una deviazione sulla destra, sale lungo ritorio dell’Ecomuseo delle Rocche del Roero. e attività varie – ricostruiscono con l’ausilio di og- la vecchia mulattiera che, tagliando alcuni ampi Il “Sentiero religioso” ripercorre l’itinerario della getti e testimonianze d’epoca la vita tradizionale tornanti di strada asfaltata, arriva alle case di devozione popolare a Montà sottolineando, attra- della comunità valligiana. Chionea (1.100 m). Nei pressi della chiesa set- verso pannelli informativi, le usanze, le proces- tecentesca della Maria Vergine Assunta, pren- sioni, i personaggi, le credenze e i pellegrinaggi dere a sinistra oltrepassando le piccole borgate propri della zona. Il “Sentiero dell’apicoltura” pro- di Porcirette Sottane, Rian, Chioraira (1.102 pone una panoramica su una delle attività pro- Secondo itinerario: la Balconata di Ormea m) e Colletta fino all’abitato di Aimoni (1.039 duttive più importanti del territorio con visita agli Punto di partenza e arrivo: Ormea m). Da quest’ultima frazione, accanto alla fon- antichi ciabòt dove, nel corso del Novecento, si Dislivello: 394 m tana, il percorso non asfaltato segue il sentiero praticava l’apicoltura razionale piemontese. Durata: 3 ore e mezza che, in discesa, accorcia il percorso della strada Segnaletica: “b” minuscola sormontata da “o” provinciale e la raggiunge nei pressi dell’ultimo maiuscola in verde e azzurro e tacche bianche tornante. Dopo aver seguito per circa un cen- risalire il crinale collinare con vigneti di Nebbiolo e rosse tinaio di metri l’asfalto, seguire la sterrata che, Primo itinerario: Sentiero dell’apicoltura (Roero e Arneis). La tappa successiva conduce al Difficoltà: E, escursionistica sulla destra, conduce al santuario della Madon- Punto di partenza e arrivo: Montà secondo ciabòt che, costruito con le pietre fossili Lunghezza: 3,9 km rinvenute nell’area, è detto Vagiana. Nei pressi, TERRAZZA NATURALE Panoramica sulla Balconata di Ormea in Alta Val Tanaro. In alto: una cascatella rinfresca Dislivello: 180 m ad occhi ben attenti, sono visibili alcuni pozzi ar- lungo il cammino. Nella pagina a fianco:un antico aviario lungo l’itinerario ecomuseale a Montà, in Roero. Durata: un'ora e 50 min. tesiani. Più rappresentativo e ben conservato, il Difficoltà: facile successivo ciabòt Ca d’Aviè - convertito nella Nota: il sentiero coincide in larga parte con il chiesa di Giovanni Battista fino al 1904 - vanta Grande Sentiero del Roero S1 e, nel suo tratto un muro apiario risalente al XIX secolo capace iniziale, si sovrappone al Sentiero religioso. di ospitare fino a sessantaquattro famiglie di api. Situato lungo l’antica strada di collegamento tra La segnaletica d’inizio del percorso si trova in Canale e Montà e abbellito da un affresco e da via Cavour, all’incrocio con via Placido Mosello. una meridiana, questo ciabòt risale al 1700. Nella Imboccata la via, inizia una ripida discesa lungo sua ultima parte, il sentiero risale verso il centro una scalinata in terra e legno che conduce, in di Montà e, seguendo la vecchia strada romana valle Diana, nei pressi di un pioppeto caratteriz- che costeggia l’antico castello, sbuca nei pressi zato dalla presenza di un tipico ciabòt. Il ciabòt di piazza Vittorio Veneto. Calorio, così come gli altri esempi disseminati lungo il sentiero e, più in generale, nel territorio, è un’architettura rurale sopravvissuta al trascorrere del tempo. In questo edificio, come suggerisce il Secondo itinerario: Sentiero religioso pannello informativo (se ne trovano diversi lun- Punto di partenza e arrivo: Montà go il percorso, anche sulla flora e le tipicità del Lunghezza: 5,7 km luogo), nel corso del novecento veniva praticata Dislivello: 170 m l’apicoltura razionale piemontese. Oltre al dise- Durata: 2 ore gno dell’ape forgiato sul portale d’ingresso, sul Difficoltà: facile muro esterno, si notano dei fori in corrisponden- Nota: il sentiero coincide in larga parte con il za dell’antico apiario a muro. L’itinerario prose- Grande Sentiero del Roero S1 e, nel suo ultimo gue in discesa attraverso il Rio Canneto, per poi tratto, si sovrappone al Sentiero dell’apicoltura. XXII XXIII Il Grande Sentiero del Roero - S1 ROERO DEVOTO Santuario della Madonna dei Piloni a Montà; in basso: castagni nei presi di Montà. Nella pagina a fianco, in senso orario: Le “rocche” di arenaria a Santo Stefano in Roero; Trattoria delle Rocche a Monteu Roero; Per chi ama camminare e desidera indugiare nel Roero, oltre agli itinerari tematici segnalati negli itinerari, il Museo di Arti e Mestieri all’interno del castello di Cisterna; i vigneti che separano Canale e Cisterna. esiste un trekking più lungo e impegnativo che, percorso a tappe, è comunque adatto anche ai meno esperti. Il Grande Sentiero del Roero S1 è un percorso intercomunale che, dai dintorni di Bra fino a Cisterna d’Asti, mette in collegamento dieci territori comunali del Roero. Lungo circa 34,5 km, l’itinerario segue, per molti tratti, la for- Da piazza Vittorio Veneto imboccare via Santua- del Santo Sepolcro, i tredici piloni votivi risalgo- mazione erosiva delle cosiddette “rocche”, attraversando paesaggi e ambienti eterogenei. Dalle specie mediterra- rio e superate la località Bertolini, Cà Cagna, la no, nella forma odierna, agli inizi del Novecen- nee alle semimontane, all’avvistamento dell’avifauna fino ai molteplici borghi di sommità attraversati, l’S1 è un fornace, si raggiunge la borgata Laione. Da qui to. Le cappelle, progettate da Placido Mossello, viaggio a tappe ideale per scoprire le emergenze del Roero. Tra esse, i castelli di Pocapaglia e Sommariva Perno, parte il sentiero che sale al santuario dei Piloni vennero impreziosite dai gruppi statuari in gesso l’“enclave” del marchesato di Baldissero d’Alba, le “rocche”, le atmosfere medievali e i vigneti di Montal- (XVIII), con le tredici cappelle che costituisco- dipinto, opera dei fratelli Carlo e Secondo Musso do Roero, Monteu Roero e S. Stefano Roero. E ancora Montà, sede dell’Ecomuseo delle Rocche del Roero, Canale no, insieme alla chiesa di San Giacomo e Fi- da Rivara. Eretta in stile tradizionale lombardo- con il suo mercato ortofrutticolo ed infine la nobile e fiera cittadina di Cisterna d’Asti. Info: Ecomuseo delle Rocche del Roero, piazzetta della Vecchia Segheria 2/B, Montà, tel. 0173.976181, www.ecomuseodellerocche.it. lippo, alla recente Grotta dell’Agonia (costruita piemontese, secondo la tradizione popolare, la nel 1993) e alla cappella del Santo Sepolcro, cappella del Santo Sepolcro risalirebbe all’epoca il complesso monumentale della Via Crucis, di- delle Crociate, fatta costruire quale grazia ricevu- chiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. ta da un cavaliere reduce della Terra Santa. Lo Punto di riferimento devozionale della zona, il dimostrerebbe anche il legno d’ulivo, provenien- santuario fa parte di un circuito più ampio che, te dalla Palestina, del quale è composta la statua nel solo Roero, comprende centinaia di chiese, a grandezza naturale del Cristo Morto, contenuta una decina di santuari, cappelle e piloni votivi. nella teca di vetro all’interno della cappella. La Assunto, nel XVIII secolo, allo status di Sacro struttura esterna del tempietto come la si vede Monte, è il più piccolo del Pie- oggi risale al 1776. L’itinera- monte. Costruita su un prece- rio, quindi, prosegue entrando dente sito d’epoca romana, nella valle Diana, giungendo la chiesa dei santi Giacomo nel punto di attraversamento e Filippo conserva alcuni del Rio Canneto, sovrap- elementi dell’antica struttu- ponendosi, così, al Sentiero ra romanica (XIII sec.) quali dell’apicoltura. L’ultimo trat- bassorilievi, fregi decorativi e to, infatti, risale le scalinate in in laterizio. Ristrutturata alla legno, s’inoltra nel pioppeto, metà del Seicento, la chiesa passa dinnanzi al ciabòt Ca- assunse l’aspetto attuale con lorio e guadagna via Placido i successivi ampliamenti del Mosello, incrociando poi via XIX secolo. Via di collegamen- Cavour, fino a tornare in piaz- to tra la chiesa e il tempietto za Vittorio Veneto. XXIV XXV Alta Langa re e rafforzato da 4 torri di Gottasecca (XVII sec.), con l’adiacente area I due itinerari proposti (oggi ne restano solo tre), picnic. Per raggiungere il paese, occorre tornare sono entrambi tappe della conserva, al piano se- sui propri passi salendo lungo la strada asfaltata GTL, la Grande Traversata minterrato, pregevoli af- a destra del santuario e, dopo pochi minuti, im- delle Langhe, un percorso freschi quattrocenteschi. boccare la sterrata a sinistra che raggiunge (con escursionistico lungo circa Importante anche la par- un ultimo tratto dal fondo asfaltato) la piazza del 60 km che attraversa l’Alta rocchiale di San Loren- borgo di Gottasecca. Langa collegando Saliceto zo, costruita agli inizi del a . Il XVI secolo su disegno di primo percorso descrive scuola bramantesca. Dal- l’inizio della GTL, da Sali- la piazza del Municipio Secondo itinerario: ceto a Gottasecca, con le relative emergenze na- di Saliceto imboccare la strada statale che por- GTL da Bergolo a Cortemilia turali e artistiche. Il secondo itinerario, in partenza ta a Cortemilia, svoltare a destra in via Moizo Punto di partenza: Bergolo da Bergolo, il cosiddetto “paese di pietra”, con- e, prima della chiesetta, salire a sinistra fino a Punto di arrivo: Cortemilia duce allo storico borgo medievale di Cortemilia. incontrare la sterrata. Dopo un primo tratto nel Lunghezza: 5 km bosco, lo sterrato passa davanti al pilone votivo Dislivello: 366 m in discesa della Madonnna, una roccia levigata con annes- Durata: 2 ore sa cappella, per poi girare a sinistra imboccando Difficoltà: facile Primo itinerario: al santuario di Gottasecca il sentiero. Entrati nel bosco di castagni, al qua- Segnaletica: cartelli bianchi e rossi GTL Punto di partenza: Saliceto drivio seguire diritto in direzione di Gottasecca e, Punto di arrivo: Gottasecca continuando sulla strada principale, poi asfaltata, Sito sul crinale che divide la valle Bormida dall’Uz- Lunghezza: 12,5 km raggiungere i pascoli di Cascina Baraccone. Al zone, Bergolo è un vero gioiello architettonico. Durata: 3 ore bivio successivo tenere la sinistra, così anche al L’antico borgo medievale in pietra, perfettamente Dislivello: 321 m in salita quadrivio successivo e, superato il Bricco Ba- conservato e restaurato, ospita una quarantina di Segnaletica: cartelli bianchi e rossi GTL raccone, sbucare sul colle di passaggio tra le opere pittoriche, sculture e murales sparse per il valli Bormida e Uzzone. Il sentiero, a volte ster- paese. La parrocchiale dedicata alla Natività di L’itinerario inizia da Saliceto, sede dell’imponen- rato o coincidente con tratti asfaltati, prosegue Maria Vergine, con i muri in pietra arenaria a vista, te castello fatto erigere nel 1588 dai Marchesi in saliscendi nel bosco di faggi e castagni fino risale al XVII secolo. Al confine tra Bergolo e Tor- rata che porta alle prime case di Cortemilia. In del Carretto. Il maniero, di forma quadrangola- ad arrivare presso il santuario della Madonna re Bormida, la Borgata Bergamaschi conserva, prossimità del quadrivio, s’imbocca la discesa pressoché intatta dal Medioevo, la sua struttura e si percorre un ultimo tratto d’asfalto, che con- INCONTRI SILVESTRI Caprioli nei pressi di Prunetto. Sopra: la segnaletica della GTL - Grande Traversata originaria di borgo rurale. L’itinerario inizia dalla duce alla strada provinciale. La si attraversa e, delle Langhe. Nella pagina a fianco: camminando sul sentiero che conduce a Cortemilia, Alta Langa. piazza di Bergolo, da cui si raggiunge la cap- infilandosi in una stretta viuzza pedonale, si sbu- pella romanica di San Sebastiano (XII sec.). Co- ca in piazza Savona. Divisa dal fiume Bormida steggiato, a destra, il muro del cimitero, seguire di Millesimo nelle due borgate di San Michele in piano fino alla croce in legno. Deviare, quindi, e San Pantaleo, Cortemilia è dominata dai resti a sinistra nel bosco, fino a raggiungere la sterrata dell’antico castello del XII secolo, su cui spicca e, sulla destra, il bivio che (trascurare la sterra- la torre circolare che, in origine, aveva un’altezza ta che porta al Bricco delle Forche) scende fino di ben 40 metri. Notevole è anche la pieve ro- alla cascina Fontana, ex Vicario. Oltrepassato manica di Santa Maria che, datata XIII secolo, l’edificio, dopo aver superato un paio di curve e s’impone con il suo scenografico campanile a un lungo traverso, tagliare la vallata scendendo cinque piani. L’abside, impreziosita da archetti verso la pineta. Pochi metri prima della sella, un pensili, conserva splendidi capitelli scolpiti con sentiero nascosto sulla sinistra s’immerge nel figure ornamentali e simboliche in pietra arenaria. bosco raccordandosi alla strada sterrata. Dopo Passeggiando nel centro storico, tra via Alfieri, il aver superato una cascina, si deve continuare Palazzo della ex Pretura e piazza Molinari, si può sulla sterrata che scende a destra. Continuare osservare l’antica Cortemilia rivivere nei dettagli e fino a imboccare la ripida stradina sulla destra nelle decorazioni sopravvissuti in portali, loggia- quindi, dopo pochi metri, piegare a sinistra e se- ti, finestre, decorazioni, portici, colonne, capitelli guire la cresta fino alla fine del pianoro. Il sentiero e affreschi. Tutti da scovare con curiosità. Casa entra nel bosco e, piegando a sinistra, incrocia Molinari, ad esempio, sul portone d’ingresso un piccolo rio, attraversato il quale si continua a al borgo, presenta un bassorilievo raffigurante camminare costeggiando un muretto a secco. La l’Annunciazione, sormontato da un affresco della discesa, a tratti lastricata, passa alcuni vigneti Madonna con Bambino datato tra la fine del XV e raggiunge (tenersi sempre a sinistra) la ster- secolo e l’inizio del XVI secolo. XXVI XXVII tel. 0174.81076, www.pasticceriacagna.com, ◆ Roero ortaggi e confetture presso Roero Ortofrut- e alla Panetteria Anfosso Paolo, via Vittorio ta, corso Alba 79, Canale, tel. 0173.970126, Emanuele 97, tel. 0174.81078. Bellissime foto Come arrivare cooperativa agricola nei locali del Mercato Durata una settimana panoramiche di Ormea e dell’Alta val Tanaro In auto: sulla A6 Torino-Savona, uscita Car- Ortofrutticolo che organizza anche degusta- Quando tutto l'anno si trovano a Ormea a Le Officine Creative, cell. magnola poi seguire le indicazioni per Ceresole zioni e visite a fattorie. 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Canale: All’Enoteca, 1997, carta dei sentieri del Roero comprensi- tel. 0174.399881, specialità piemontesi e locali Cartografia via Roma 57, tel. 0173.95857, va de “Il Grande Sentiero del Roero”; presso come le lasagne all’ormeasca e la polenta sa- La Cartina dei sentieri C.A.I. e Balconata di www.davidepalluda.it, chiuso l’Ecomuseo delle Rocche del Roero a Montà racena, menù da 15 e. Ormea, in scala 1:24.000, è disponibile presso e lunedì a pranzo e domenica, sono disponibili le mappe dei sentieri tematici l’Ufficio del Turismo di Ormea. per gustare la cucina stellata dello chef Davide dell’Ecomuseo. Cosa comprare Palluda (nella foto), menù degustazione 85 e. Pane di castagne e Indirizzi utili Cisterna d’Asti: Albergo Ristorante Garibaldi, Indirizzi utili pane patate e porri si Comunità Montana dell'Alta Val Tanaro, via via Italia 1, Cisterna d’Asti, tel. 0141.979118, I.A.T. Roero, piazza Italia, Canale, tel. 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PIEMONTE rio Emanuele II 89, prolocormea.it. Cavour 14, Montà, tel. 0173.975219. Frutta, www.langheroero.it. PIEMONTE XXVIII XXIX ◆ Alta Langa rismo La Colma (nella foto), Borgata Colma, Appuntamenti Alta Val Tanaro tel. 347.1159553, sala ristorante con camino Mercatino dell’Antiquariato del Cuore, ogni domenica, ad Or- Come arrivare e ottima cucina tipica, funghi e tartufi, da pro- mea. Agosto: Carrera Saracina, nel primo weekend del mese, In auto: da Torino A6 Torino-Savona, uscita vare la battuta di manzo al tartufo nero e lo a Garessio, l'antica sfida su carretti che vede contrapporsi Millesimo, poi SP339 e SP439 fino a Salice- zabaione al marsala, menù da 28 e. Treiso: per due giorni le borgate di Garessio, Ponte, Poggiolo, Borgo to; da Milano A7, poi A26 e, in prossimità di La Ciau del Tornavento, piazza Baracco 7, tel. e Valsorda; La notte dei lupi, domenica 10, con partenza da Genova, A10 in direzione Savona. Uscire a 0173.638333, ristorante stellato ricavato in piazza della Libertà a Ormea, passeggiata al chiaro di luna;

BLOCK NOTES Millesimo, poi SP339 e SP439 fino a Saliceto. un’ex asilo, giardino d’inverno e la grande cu- Festa patronale di San Rocco, il 16 agosto a Garessio; I sapori Da Genova A10 in direzione Savona, uscire a cina tradizionale di Langa rivisitata dalla fanta- e i suoni della balconata, domenica 28 agosto alle 9 in piazza A ppuntamenti Millesimo, poi SP339 3 SP439 fino a Saliceto. sia degli chef Nadia Benech e Maurilio Garola, della Libertà a Ormea, escursione enogastronomica. Settem- menù da 50 e. bre: Festa della montagna, 10-11 settembre a Garessio, con Dove dormire degustazioni di polenta saracena e altri piatti tipici; Sagra del- Bergolo: Ostel- Cosa comprare la polenta saracena, 13 e 14 settembre a Ormea; escursione lo Le Langhe, Formaggi di pecora a latte crudo alla Ca- enogastronomica sulla Balconata di Ormea, a cura del C.A.I, il via Roma 20, tel. scina Pistone, via Alba 14, Borgomale, tel. 28 settembre, a Ormea; Sagra del Raschera e del Formaggio 0173.87222, www. 0173.529285, www.cascinapistone.it. Tutto d’Alpeggio, in via Roma a Ormea, domenica 25 settembre, si bergolo.com, si- intorno alla nocciola e, da non perdere, la rinnovano antiche tradizioni pastorali. tuato nel centro torta Canobbio presso La Corte di Canobbio, del paese quest’ostello pulito e ideale per le piazza Molinari 11, Cortemilia, tel. 0173.81262, famiglie dispone di 3 appartamenti, 8 camere, www.lacortedicanobbio.com. Vini di Lan- Appuntamenti Roero cucina e sala ristorante, posto letto in came- ga alla Cantina Sociale Terrenostre S.C.A., Settembre: Notturni nelle Rocche, il 2, il 6 e il 9 settembre, passeggiate notturne teatrali della re da 2/4 posti con bagno 20 e a persona, 1 regione San Martino 8, , tel. rassegna organizzate dall’Ecomuseo delle Rocche in vari Comuni, tel. 0173.976181; nel Miele e notte in appartamento da 6/7 posti letto,120 0141.88311, www.cantinasocialeterrenostre. nel Vino, dal 3 al 9 settembre a Montà, sagra che ospita la rievocazione storica del processo alla e, 1 settimana 450 e. Cortemilia: La Corte di org. Tutti i prodotti tipici della tradizione langa- masca Fiorina, una "strega" vissuta a Montà del 1600; la festa riporta il paese nell'atmosfera fo- Canobbio (nella foto), piazza Molinari 11, tel. rola, dalle nocciole ai vini presso La Bottega, sca e carica di mistero dell'epoca, www.inroero.com. Ottobre - novembre: Fiera internazionale 0173.81262, www.lacortedicanobbio.com, af- di fronte all’Ostello Le Langhe, in via Roma a del tartufo Bianco di Alba, dall'8 ottobre al 13 fittacamere con 5 camere spaziose, luminose Bergolo. novembre ad Alba e dintorni, un vero e proprio e affrescate, arredi curati con mobili antichi, must, oltre un mese di manifestazioni, con il doppia in b&b 90 e. Gottasecca: Azienda Cosa vedere Mercato Mondiale del Tartufo, eventi collatera- agrituristica Ca’ Veia, strada provinciale 10/b, Cortemilia: Ecomuseo dei Terrazzamenti e li, visite guidate, stand, padiglioni, il consueto frazione Valle, tel. 0174.96283, agriturismo della Vite, via Dante Alighieri, tel. 0173.821568, Palio degli Asini, una corsa degli asini burle- con 4 camere, cucina piemontese, vendita di www.ecomuseodeiterrazzamenti.it. sca e "attenta al benessere dell'animale" e la prodotti alimentari, parcheggio privato, doppia festa dei borghi storici, www.fieradeltartufo. 50 e. : Il Sole e la Luna, piaz- Cosa fare org; Fiera del tartufo Bianco di Vezza d'Alba, za Sobrero 13, tel. 0173.520056, www.ilsole- Escursioni: Associazione Terre Alte, cell. a novembre ma in date e modalità ancora da laluna.com, dimora storica di charme in pietra 333.4663388, www.terrealte.cn.it, organizza definirsi, minore rispetto alla modaiola Alba, con 6 camere dagli arredi romantici , piscina, escursioni nell’Alta Langa e sulla GTL ma altrettanto prodiga e ricca di tartufi pregiati. magnifica vista sulle Langhe, doppia da 70 e. Cartografia e bibliografia Dove mangiare Comunità Montana Langa delle Valli, Grande Appuntamenti Alta Langa Bergolo: ‘L Bunet, via Roma 24, tel. Traversata delle Langhe, carta della GTA in Agosto: Bergolo: paese di pietra – Concerti d’estate, dal 9 0173.87013, www.lbunet.it, cucina stagionale scala 1:60.000, Grafart, Torino. luglio al 20 agosto, a Bergolo, la musica è protagonista, con casalinga, piatti della memoria locale come il concerti di musica classica all’aperto e appuntamenti enoga- vitello tonnato, il minestrone di trippa, il bagnet Indirizzi utili stronomici, nella prima settimana di agosto si tengono anche verde e, per dolce, il classico bunet, menù da Agenzia di Accoglienza e Promozione prestigiosi corsi musicali di canto lirico (col maestro Riccardo 25 e. Cortemilia: Agriturismo Gallo, strada Turistica Locale delle Langhe e del Roe- Ristori), pianoforte, violino e viola, www.bergolo.org; 57° Sagra Serole 20, tel. 0173.81404, www.agriturismo ro – I.A.T., piazza Risorgimento 2, Alba, tel. della Nocciola, dal 19 al 28 agosto a Cortemilia, con concerti CUNEESE gallo.com, piatti tipici langaroli, prodotti 0173.35833, www.langheroero.it. Ufficio Turi- ed eventi. Settembre: 1ª Fiera della Nocciola Piemonte Igp, dal CUNEESE dell’azienda agri- smo Comunità Montana Alta Langa, piazza 10 al 12 settembre, a , l'Alta Langa celebra il suo turistica, labo- Oberto 1, , tel. 0173.799000, www. frutto più pregiato la Nocciola Piemonte IGP, una varietà "ton- ratori di cucina, altalanga.cn.it. Comune di Bergolo, via Roma da gentile" www.fieradellanocciola.com; I sapori della pietra, ottima cantina, 6, tel. 0173.87016, www.bergolo.org. Comune il secondo weekend di settembre a Bergolo, manifestazione menù da 20 e. di Cortemilia, corso Luigi Einaudi 1, Cortemi- culturale ed enogastronomica, dedicata alle "cose buone" del

PIEMONTE Prunetto: Agritu- lia, tel. 0173.81027, www.comunecortemilia.it. territorio, giunta alla sua 14° edizione. PIEMONTE XXX XXXI Realizzazione nell'ambito del programma di sviluppo rurale 2007/2013 Estratto dal n° 215 del mensile ITINERARI e luoghi - FIORATTI EDITORE Estratto dal n° 215 del mensile ITINERARI e luoghi - FIORATTI

[email protected] www.provincia.cuneo.it