Università Degli Studi Del Molise

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Università Degli Studi Del Molise Università degli Studi del Molise Dottorato di Ricerca in “Storia della società italiana” (XXV ciclo) Dipartimento Scientifico Disciplinare SUSS CAMILLA RAVERA E MARGHERITA SARFATTI: DUE PARABOLE UMANE A CONFRONTO Candidata Relatore/Tutor Dott.ssa Benedetta Mancino Prof. Giovanni Cerchia Coordinatore del Dottorato Prof. Giovanni Cerchia 1 INDICE INTRODUZIONE 1 CAPITOLO I: DONNE NELL’EPOCA GIOLITTIANA 1.1 Un nuovo “stivale” per il Re. Il Regno d’Italia tra Otto e Novecento: problematiche e condizioni di vita nel periodo post-unitario 11 1.2 … e le donne? 13 1.3 Camilla Ravera e la sua lunga strada verso corso Siccardi 19 1.4 Margherita Sarfatti: un’ “analfabeta” raffinatamente colta 30 CAPITOLO II: L’ITALIA DALLA PADELLA (DELLA GUERRA) ALLA BRACE (DELLA DITTATURA) 2.1 Dallo scoppio della “polveriera” europea alla costruzione del Regime 52 2.2 La mobilitazione femminile: dalla Grande guerra al Fascismo 61 2.3 La “svolta” comunista di Camilla Ravera 67 2.4 Margherita Sarfatti e l’addio al socialismo 76 CAPITOLO III: GLI ANNI DEL REGIME: DAL CONSOLIDAMENTO AI PREPARATIVI BELLICI 3.1 Benito Mussolini conduce l’Italia 90 3.2 Il contributo delle donne durante il Ventennio 98 3.3 I duri anni del carcere e del confino di Camilla Ravera 107 3.4 Margherita Sarfatti: da “musa” a vittima del Fascismo 118 BIBLIOGRAFIA 129 2 INTRODUZIONE La tesi si propone di analizzare i diversi elementi che hanno generato ed agevolato l’emancipazione della condizione femminile in età contemporanea, muovendo dall’età giolittiana ed attraversando quasi l’intero Ventennio, fino ai preparativi del secondo conflitto mondiale. Lo studio inizia da una prospettiva generale per poi focalizzare l’attenzione sul vissuto di Margherita Sarfatti e Camilla Ravera. Attraverso le due parabole individuali, cioè, lo scopo è quello di evidenziare il superamento dell’ormai passata – parafrasando Victoria de Grazia – “eredità liberale”1, mediante un’attiva partecipazione alla vita politico-sociale, nonché artistico-culturale della Nazione – anche se non sempre ben accolta dall’uomo “nuovo”. Con questa ipotesi di lavoro mi sono avvalsa delle fonti reperite presso i seguenti fondi documentali: l’Archivio Centrale dello Stato, l’archivio dell’Istituto Gramsci e l’Archivio del Novecento presso il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, MART, con sede a Rovereto. Come progettato, grazie alle carte compulsate in questi luoghi mi è stato possibile seguire una sorta di binario parallelo, una specie di confronto permanente tra le parabole umane, culturali e politiche della “piccola grande signora del PCI”2 – per dirla con le parole di Nora Villa – e dell’ “altra donna del Duce”3 – come rimarcavano Cannistraro e Sullivan – intrecciando la loro vicenda con quella di osservatori esterni. Questo è stato utile per la ricostruzione di alcune vicende e per effettuare, laddove era fattibile, un confronto al fine di avere una visione il più possibile obiettiva. Mi sono mossa dentro uno spazio temporale che va dalla fine dell’Ottocento ai preparativi della seconda guerra mondiale, passando per le vicende succedutesi all’interno della mobilitazione femminile nel suo impatto con la società di massa e le guerre totali. La Sarfatti e la Ravera muovono entrambe da convinzioni socialiste. La prima, la “vergine rossa”, le professava fin dagli anni veneziani; la seconda, la riservata piemontese le scopriva invece nella “maturità”. Come è noto, hanno poi preso strade profondamente diverse: Margherita accanto a Benito Mussolini e Camilla nella milizia tra le fila del Partito Comunista d’Italia. 1 Cfr. Victoria de Grazia, “Le donne nel regime fascista”, Venezia, Marsilio, 2007, p. 39. 2 Cfr. Nora Villa, “La piccola grande signora del PCI”, Milano, Rizzoli, 1983. 3 Cfr. Philip Cannistraro, Brian Sullivan, “L’altra donna del Duce”, Milano, Mondadori, 1993 3 Pertanto, ho cercato di ricostruire alcune dinamiche partendo da un vissuto privato, dandone una percezione anche personale. In altre parole, ciò che ricostruisco è il corso degli eventi in relazione ai personaggi che li hanno vissuti – e alle relative impressioni, sensazioni. Proprio per questo, ovviamente, la narrazione deve tener conto di un limite intrinseco, poiché la fonte scritta, spesso, non riporta un fatto come è realmente accaduto, ma come l’autore del documento lo percepisce o come lo vuole percepire. In quanto tale, esso è corredato da una distorsione della verità, inevitabile e più o meno intenzionale. Ecco perché nel visionare le carte di cui sono venuta in possesso ho cercato di “guardare”, contemporaneamente, sia dall’esterno che dall’interno, intersecando costantemente i piani e i punti di vista. Per assolvere a questo compito, in merito all’ex prima donna del Regime, sono stati utilizzati dei documenti dell’ACS – presenti in ridotta quantità perché, appartenendo lei alla fazione “giusta”, non aveva a suo “carico”, come nel caso dei dissidenti, nessun faldone di polizia zeppo di scartoffie bensì delle cartelline dalle modeste dimensioni – ma soprattutto le carte del MART. La documentazione dell’archivio trentino ha presentato degli aspetti molto interessanti, principalmente per i “Quaderni”, una sotto-serie della terza sezione. Si tratta di una via di mezzo tra un diario ed un taccuino su cui la Sarfatti scriveva di svariati argomenti, non solo in lingua italiana, ma anche in inglese e francese. In essi, inoltre, sono meticolosamente conservati ritagli di articoli di giornali e riviste riguardanti argomenti che l’avevano colpita, non mancando di commentarli con critiche aspre e pungenti o, talvolta, con adulatorie frasi di approvazione – quasi come se quegli articoli avessero bisogno di un suo giudizio. Ma i Quaderni sono i depositari anche di commenti inerenti la situazione socio- politica del suo tempo; si tratta di frasi riportate accanto a ritagli di articoli oppure delle opinioni ben argomentate. Espressioni della stessa natura sono state rintracciate anche nella Corrispondenza. La prima serie del fondo è costituita dall’insieme di lettere di carattere personale, professionale e familiare che Margherita ha ricevuto nel corso della vita e ha accuratamente custodito – e dopo di lei le sue nipoti. Le epistole, divise per contenuto, mostrano le diverse sfaccettature del personaggio in esame. Margherita, infatti, intratteneva un rapporto epistolare con varie personalità di spicco dell’epoca: da Panzini 4 a D’Annunzio, da Sironi a Giovanni Gentile, da Acerbo a Dino Alfieri, Ada Negri, ecc. dimostrando tutta la versatilità intellettuale di cui era dotata. Di contro c’era Camilla Ravera. Per ricostruire il suo vissuto ho effettuato un duplice percorso: uno interno, basato cioè su fonti quasi dirette perché appartenute alla protagonista e comunque tramandate dalla sua frazione politica; e l’altro esterno, basato cioè su fonti custodite dagli uffici del Regime e pertanto deformi, in alcune informazioni – nel senso che tutto era guardato secondo l’ottica fascista. Quest’ultimo gruppo è formato dall’insieme delle carte che ho reperito a Roma all’Archivio Centrale dello Stato. Qui sono stati diversi i fondi consultati: la serie del Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato – zeppa di fogli sottilissimi su cui venivano riportate le varie condanne della “pericolosa comunista latitante” – il Casellario Politico Centrale, l’Ufficio Confino Politico, nonché il Ministero di Grazia e Giustizia per la sezione dei Detenuti Politici. Per quel che ha riguardato, invece, il percorso “interno”, con questa espressione mi riferisco al fatto che la documentazione è appartenuta direttamente alla Ravera o comunque non è soggetta a quel pregiudizio di cui possono risentire le carte custodite presso l’ACS. Si tratta, insomma, di ricerche condotte sempre a Roma, ma presso il “Gramsci”. Presso questa struttura ho compulsato il Fondo Memorie e Testimonianze, relativamente al fascicolo personale di Camilla Ravera, reperendo varie carte riguardanti perlopiù il periodo degli anni ’20 e ’30 che narrano il periodo della segreteria clandestina, dell’arresto nel 1930 e qualche altra vicenda raccontata da lei stessa o da qualche suo “compagno”. Ad ogni modo, al termine di questo lavoro ciò che si auspica è che si riesca – dall’intreccio delle notizie reperite – ad “impreziosire” questa pagina della storia italiana con qualche elemento di inedito interesse. In conclusione, volendo tirare un primo bilancio sintetico della ricerca, si potrebbe dire che appare evidente come Camilla Ravera e Margherita Sarfatti partecipassero allo stesso clima politico, culturale e civile. Pur provenendo da ambienti familiari assolutamente diversi, sembravano professare la stessa fede politica. Difatti, se dai Ravera ci si aspettava un certo interessamento nei confronti delle problematiche sociali, lo stesso non poteva dirsi per i Grassini o i Sarfatti. Non che l’attaccamento alle vicissitudini del volgo potesse “scandalizzare”, ma sicuramente l’insegnamento e l’educazione di “base” – che partiva principalmente dalla famiglia –consentiva un vivo coinvolgimento per alcune tematiche sociali più alla piemontese che alla veneta. 5 Tra le nostre protagoniste, dunque, c’erano due situazioni di partenza diverse, tanto da potersi permettere due percorsi didattico-culturali assai disomogenei. Margherita, dal canto suo, aveva al proprio “servizio” i migliori istitutori sulla “piazza”, mentre Camilla – alessandrina di nascita ma torinese d’adozione – portava avanti il suo iter nella scuola pubblica, senza che ciò pregiudicasse la qualità del bagaglio culturale avuto in “dotazione”. Queste differenti
Recommended publications
  • Introduction Chapter 1
    Notes Introduction 1. Timothy Campbell, introduction to Bios. Biopolitics and Philosophy by Roberto Esposito (Minneapolis: University of Minnesota Press, 2008), vii. 2. David Graeber, “The Sadness of post- Workerism or Art and Immaterial Labor Conference a Sort of Review,” The Commoner, April 1, 2008, accessed May 22, 2011, http://www.commoner.org.uk/wp-content/uploads/2008/04/graeber_ sadness.pdf. 3. Michel Foucault, Society Must Be Defended 1975–1976 (New York: Picador, 2003), 210, 211, 212. 4. Ibid., 213. 5. Racism works for the state as “a break into the domain of life that is under power’s control: the break between what must live and what must die” (ibid., 254). 6. Ibid., 212. 7. Michel Foucault, The Birth of Biopolitics: Lectures at the Collège de France 1978–1979 (New York: Palgrave Macmillan, 2008), 219. 8. Ibid., 224. 9. Ibid., 229. 10. See Giorgio Agamben, Homo Sacer. Sovereign Power and Bare Life (Stanford: Stanford University Press, 1998) and State of Exception (Chicago: University of Chicago Press, 2005). 11. Esposito, Bios. Biopolitics and Philosophy, 14, 15. 12. Ibid., 147. 13. Laurent Dubreuil, “Leaving Politics. Bios, Zo¯e¯ Life,” Diacritics 36.2 (2006): 88. 14. Paolo Virno, A Grammar of the Multitude (New York: Semiotext[e], 2004), 81. Chapter 1 1. Catalogo Bolaffi delle Fiat, 1899–1970; repertorio completo della produzione automobilistica Fiat dalle origini ad oggi, ed. Angelo Tito Anselmi (Turin: G. Bolaffi , 1970), 15. 2. Gwyn A. Williams, introduction to The Occupation of the Factories: Italy 1920, by Paolo Spriano (London: Pluto Press, 1975), 9. See also Giorgio Porosini, 174 ● Notes Il capitalismo italiano nella prima guerra mondiale (Florence: La Nuova Italia Editore, 1975), 10–17, and Rosario Romero, Breve storia della grande industria in Italia 1861–1961 (Milan: Il Saggiatore, 1988), 89–97.
    [Show full text]
  • Amadeo Bordiga and the Myth of Antonio Gramsci
    AMADEO BORDIGA AND THE MYTH OF ANTONIO GRAMSCI John Chiaradia PREFACE A fruitful contribution to the renaissance of Marxism requires a purely historical treatment of the twenties as a period of the revolutionary working class movement which is now entirely closed. This is the only way to make its experiences and lessons properly relevant to the essentially new phase of the present. Gyorgy Lukács, 1967 Marxism has been the greatest fantasy of our century. Leszek Kolakowski When I began this commentary, both the USSR and the PCI (the Italian Communist Party) had disappeared. Basing myself on earlier archival work and supplementary readings, I set out to show that the change signified by the rise of Antonio Gramsci to leadership (1924-1926) had, contrary to nearly all extant commentary on that event, a profoundly negative impact on Italian Communism. As a result and in time, the very essence of the party was drained, and it was derailed from its original intent, namely, that of class revolution. As a consequence of these changes, the party would play an altogether different role from the one it had been intended for. By way of evidence, my intention was to establish two points and draw the connecting straight line. They were: one, developments in the Soviet party; two, the tandem echo in the Italian party led by Gramsci, with the connecting line being the ideology and practices associated at the time with Stalin, which I label Center communism. Hence, from the time of Gramsci’s return from the USSR in 1924, there had been a parental relationship between the two parties.
    [Show full text]
  • Some Aspects of the Disability Question
    Antonio Gramsci's South … or … Some Aspects of the Disability Question WHEN ANTONIO GRAMSCI gave his maiden speech in Parliament in May of 1925, many of the other deputies left their seats and thronged around him in order to hear the faint voice coming from his compressed chest. (In the introduction to one of the editions of Gramsci's Prison Letters he is described as "having the appearance of being a hunchbacked dwarf." A footnote follows, which alas does not explain the difference between appearing to be a hunchbacked dwarf and actually being a hunchbacked dwarf.) The next day, one of the Rome newspapers published a picture of Mussolini, who had also been present that day, leaning forward with his hand cupped behind his ear, a smirk on his face, as if to say: here is the left, embodied in this frail goblin, the crippled left, the left so weak it can barely make itself heard, the pitiable left. ON THE EVENING of November 8, 1926, at 10:30, Antonio Gramsci was arrested in his lodgings on Rome's via Morgagni. Did he hear jack boots on the stairs, fists pounding on the door, those sounds that had not yet become clichés of anti-fascism? Among the papers he left behind was the unfinished essay, "Alcuni temi della questione meridionale," "Some Aspects of the Southern Question," found by Camilla Ravera, one of those women who appear throughout his life, gathering up scattered texts and armloads of laundry, being scolded for purchasing the wrong sorts of undershirts, those women to whom the letters from prison are written (Carissmia mamma, Carissima Tania, Mi carissima Julca, Cara signora), those women who washed his dishes and put his sons to bed.
    [Show full text]
  • Résistance D'une Jeunesse À L'époque Du Fascisme. Traduction De Textes Choisis Des Lezioni Recitabili De Leonardo Casalino
    Résistance d’une jeunesse à l’époque du fascisme. Traduction de textes choisis des Lezioni recitabili de Leonardo Casalino Typhaine Dupont To cite this version: Typhaine Dupont. Résistance d’une jeunesse à l’époque du fascisme. Traduction de textes choisis des Lezioni recitabili de Leonardo Casalino. Sciences de l’Homme et Société. 2016. dumas-01426011 HAL Id: dumas-01426011 https://dumas.ccsd.cnrs.fr/dumas-01426011 Submitted on 4 Jan 2017 HAL is a multi-disciplinary open access L’archive ouverte pluridisciplinaire HAL, est archive for the deposit and dissemination of sci- destinée au dépôt et à la diffusion de documents entific research documents, whether they are pub- scientifiques de niveau recherche, publiés ou non, lished or not. The documents may come from émanant des établissements d’enseignement et de teaching and research institutions in France or recherche français ou étrangers, des laboratoires abroad, or from public or private research centers. publics ou privés. DUPONT Typhaine Master 2 Recherche Langue, Littérature et civilisation italiennes Mémoire de recherche : Résistance d'une jeunesse à l'époque du fascisme. Traduction de textes choisis des Lezioni recitabili de Leonardo Casalino sous la direction de M. Serge STOLF Année universitaire : 2015/2016 1 2 Remerciements Je voudrais remercier les personnes qui m'ont aidée à réaliser ce mémoire. Je remercie M. Stolf, professeur à l'Université Grenoble-Alpes, pour avoir accepté de diriger ce mémoire, pour sa gentillesse, sa disponibilité et ses conseils avisés. Je remercie également Mme Nanni, pour avoir accepté de répondre à mes questions ainsi que pour ses précieux conseils et sa disponibilité.
    [Show full text]
  • Convegno: Di Vittorio Gli Anni Del Confino
    Convegno: Di Vittorio gli anni del confino Il 4 e 5 ottobre si è svolto il convegno dal titolo “A Cinquanta anni dalla scomparsa di Giuseppe Di Vittorio. Gli anni del confino”, organizzato dal Comune di Ventotene e dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Pubblichiamo di seguito gli interventi di Francesco Giasi e di Filomena Gargiulo. Francesco Giasi In occasione delle celebrazioni per il cinquantenario della morte di Giuseppe Di Vittorio, la Fondazione che porta il suo nome ha scelto giustamente di non limitarsi alle commemorazioni dettate dall’occasione. Accanto ad una serie di iniziative commemorative, ha deciso, infatti, di promuovere ricerche, pubblicazioni, convegni, che consentissero di riavviare una discussione approfondita sulla figura di Di Vittorio. Ciò si è fatto non solo in Italia, ma anche all’estero, con giornate di studio a Parigi, Barcellona, in America Latina e in altre parti del mondo. Nel quadro delle celebrazioni sono state finalmente compiute delle ricerche sul periodo trascorso da Di Vittorio in Spagna durante la guerra civile e si è fatta finalmente luce su questo momento abbastanza sconosciuto della sua vita. Vi sono state significative pubblicazioni, tra cui la raccolta dei suoi scritti giornalistici del periodo 1944- 1957 mai prima pubblicati in volume; prossimamente uscirà un numero degli annali della Fondazione dedicato ai “nuovi studi e alle nuove interpretazioni” che raccoglierà alcuni contributi presentati nei diversi convegni organizzati nel 2007. Infine, sono state avviate una serie di ricerche archivistiche che si concluderanno con la pubblicazione di un volume di documenti tratti dal fascicolo del Casellario politico centrale a lui intestato e conservato presso l’Archivio centrale dello Stato.
    [Show full text]
  • The Revolutionary Marxism of Antonio Gramsci Historical Materialism Book Series
    The Revolutionary Marxism of Antonio Gramsci Historical Materialism Book Series Editorial Board Sébastien Budgen, Paris – Steve Edwards, London Marcel van der Linden, Amsterdam – Peter Thomas, London VOLUME 62 The titles published in this series are listed at brill.com/hm The Revolutionary Marxism of Antonio Gramsci By Frank Rosengarten LEIDEn • BOSTON 2014 This publication has been typeset in the multilingual “Brill” typeface. With over 5,100 characters covering Latin, IPA, Greek, and Cyrillic, this typeface is especially suitable for use in the humanities. For more information, please see www.brill.com/brill-typeface. ISSN 1570-1522 ISBN 978-90-04-26574-5 (hardback) ISBN 978-90-04-26575-2 (e-book) Copyright 2014 by Koninklijke Brill NV, Leiden, The Netherlands. Koninklijke Brill NV incorporates the imprints Brill, Brill Nijhoff, Global Oriental, Hotei Publishing and IDC Publishers. All rights reserved. No part of this publication may be reproduced, translated, stored in a retrieval system, or transmitted in any form or by any means, electronic, mechanical, photocopying, recording or otherwise, without prior written permission from the publisher. Authorization to photocopy items for internal or personal use is granted by Koninklijke Brill NV provided that the appropriate fees are paid directly to The Copyright Clearance Center, 222 Rosewood Drive, Suite 910, Danvers, MA 01923, USA. Fees are subject to change. This book is printed on acid-free paper. To John Cammett In Memoriam Contents Acknowledgments ...................................................................................................................
    [Show full text]
  • The Role of Educative Thought in the Life and Work of Antonio Gramsci
    UNIVERSITY OF SOUTHAMPTON FACULTY OF LAW, ARTS & SOCIAL SCIENCES School of Social Sciences The Role of Educative thought in the Life and Work of Antonio Gramsci by Jenifer Margaret Nicholson Thesis for the degree of Doctor of Philosophy ABSTRACT UNIVERSITY OF SOUTHAMPTON FACULTY OF LAW, ARTS AND SOCIAL SCIENCES SCHOOL OF EDUCATION Doctor of Philosophy THE ROLE OF EDUCATIVE THOUGHT IN THE LIFE AND WORK OF ANTONIO GRAMSCI By Jenifer Margaret Nicholson Many philosophers have propounded a vision of an improved society, what distinguishes Antonio Gramsci is his continuous effort to make it happen by understanding the process in order to put into practice. Gramsci‟s conviction about the importance of educative development came from both theory and experience. While there has been considerable examination of Gramsci‟s work in relation to the Prison Notebooks, this study will seek to address a lacuna in Gramsci scholarship. Using Gramsci‟s philological method, I analyse Gramsci‟s pre-prison activity; his pre-prison articles and letters, which, together with his letters from prison, formed part of his educative mission. This educative process was necessary, in order to construct a new party which would develop a collective will, collaboratively, with the masses. In this study therefore, I explore the contexts and formative experiences of the first part of his life together with the intellectual sources from which Gramsci developed his later theories, making central hitherto underemphasised connections between them which informed his writing and ideas. I intend to illustrate that Gramsci‟s underlying purpose in his writing, and political activity, was not only practical, on how to create a new socialist ruling class, but also educative in forming the mindset and values of his comrades.
    [Show full text]
  • IL CONGRESSO DI LIONE ANTONIO GRAMSCI E PAOLO SPRIANO LE
    IL CONGRESSO DI LIONE Scritti di ANTONIO GRAMSCI e PAOLO SPRIANO LE TESI APPROVATE a cura del gruppo “formazione”(settembre 2012) Circolo Che Guevara - via Fontanellato 69 Tel/Fax 06.5404393 – www.prcguevara.net PARTITO della RIFONDAZIONE COMUNISTA 2 Indice CAP.I - IL CONGRESSO DI LIONE - Paolo Spriano Cap. 27 - L’equazione bordighismo-trockismo pag. 5 Cap. 28 - La difesa delle ultime trincee 19 Cap. 29 - Le Tesi di Lione e il dibattito precongressuale 30 Cap.30 - I lavori del III congresso del PCI 41 CAP.II - GRAMSCI E IL CONGRESSO Gramsci il "buonista" - Lettere da Vienna 5 gennaio 1924 - A Scoccimarro 50 12 gennaio 1924 - A Terracini 51 27 gennaio 1924 - A Togliatti 52 28 gennaio 1924 - A Leonetti 53 9 febbraio 1924 - A Togliatti, Terracini e C. 54 1 marzo 1924 - A Scoccimarro e Togliatti 57 19 aprile 1924 - A Terracini 58 La lotta delle idee Contro il pessimismo 59 Intervento alla conferenza di Como 60 Per una preparazione ideologica di massa 61 Massimalismo ed estremismo 65 L’organizzazione per cellule e il II congresso mondiale 66 L’organizzazione base del partito 67 Opportunismo e fronte unico 68 La situazione interna del nostro Partito ed i compiti del prossimo congresso 70 La fase attuale dei partiti dell’Internazionale 71 Il compito delle «cellule» 72 Il mancato intervento di Bordiga a Mosca 73 I cinque punti di Lenin per un buon Partito bolscevico 73 Il fenomeno dell’«estremismo» 74 La quistione delle tendenze 75 La bolscevizzazione 76 Il pericolo di destra 76 L’impostazione della discussione 77 Intervento nella commissione
    [Show full text]
  • Women and Communism in Advanced Capitalist Societies: Readings and Resources
    Radical History Review RESOURCES IN HE HISTORY OF WOMEN Women and Communism in Advanced Capitalist Societies: Readings and Resources Victoria de Grazia* The works listed in this bibliography range from political tracts and historical analyses to autobiographies, novels, films, and periodical literature. They were selected with several criteria in mind: first, because of their relative accessibility to readers in the United States; second, to indicate the kinds of sources available to study the policies and practice of communist movements toward what the Third International characterized as the "Women Question"; finally, to identify for study groups and beginning students the kinds of materials that might be used to study the participation of women in communist politics. These works are categorized sometimes loosely, by topic and theme, as well as by country, in order to suggest the possibilities for monographic research on the single national parties and movements and for cross-national inquiries into specific aspects of ideology and practice shared by the communist tradition as a whole. *With the assistance of Lindsey Hicks; and many thanks for advice to Atina Grossman, Renate Bridenthal, and Meredith Tax. RADICALHISTORY REVIEW 23 SPRING1980 PAGES80-101 Published by Duke University Press Radical History Review WOMEN AND COMMUNISM BIBLIOGRAPHY 81 1 Mary Harris (Mother) Jones 11 Emma Goldman 2 Vera Zasulich 12 Camilla Ravera 3 Eleanor Marx 13 Simone de Beauvoir 4 Dolores Ibarruri (La Pasionaria) 14 Teresa Noce 5 Nguyen Thi Binh 15 Sojourner Truth 6 N. K. Krupskaya 16 Ella Reeve (Mother) Bloor 7 Angelica Balabanoff 17 Beatrice Webb 8 Alexandra Kollontai 18 Felicita Ferrero 9 Clara Zetkin 19 Rosa Luxemburg 10 Anna Kuliscioff 20 Elizabeth Gurley Flynn I, THEORETICAL PERSPECTIVES Most of the analyses of the condition of women under capitalism quoted or written in the context of Third International communist movements might best be described as "adjunct" or "occasional" theory.
    [Show full text]
  • REVOLUTIONARY NETWORKS Women’S Political and Social Activism in Cold War Italy and Yugoslavia (1945-1957)
    REVOLUTIONARY NETWORKS Women’s Political and Social Activism in Cold War Italy and Yugoslavia (1945-1957) REVOLUTIONAIRE NETWERKEN Politieke en Sociaal Activisme van Vrouwen in Italie en Joegoslavie tijdens de Koude Oorlog (1945-1957) (met een samenvatting in het Nederlands) Proefschrift ter verkrijging van de graad van doctor aan de Universiteit Utrecht op gezag van de rector magnificus, prof.dr. G.J. van der Zwaan, ingevolge het besluit van het college voor promoties in het openbaar te verdedigen op vrijdag 14 september 2012 des middags te 12.45 uur door Chiara Bonfiglioli geboren op 24 januari 1983 te Bologna, Italie Promotor: Prof. dr. R. Braidotti A mia nonna Linda, Una ragazza degli anni Quaranta To my grandmother Linda, A girl of the 1940s Contents Acknowledgements. .9 Introduction. .12 Chapter 1 Theoretical and methodological framework of the research. 22 Introduction. 22 1 Women’s history in Italy, Yugoslavia and the Italo-Yugoslav border area. 24 1.1 Temporalities: the antifascist foremothers and the feminist generation. 24 1.2 Women’s political history across time and across national borders. 27 2 Women’s history during the Cold War: uncovering agency . 30 3 Trans-European feminist genealogies: challenging the East-West divide. 33 4 Reading the cultural Cold War through a gender lens. 36 5 Cold War Orientalism and post-Cold War ethnography. 37 6 Research methodology . 40 6.1 Designing a research method . 41 6.2 Visits to archives in Italy and the former Yugoslavia . 43 6.3 Archival sources . 46 6.4 Autobiographies, biographies and oral history interviews. 49 6.5 Lost and found in translation: language and narrative.
    [Show full text]
  • Epistolario (Correspondence), 1: Gennaio 1906-Dicembre 1922
    International Gramsci Journal Volume 4 Issue 1 Latin America and Gramsci / The Young Article 12 Gramsci / Reviews 2020 Epistolario (Correspondence), 1: gennaio 1906-dicembre 1922 Noemi Ghetti Follow this and additional works at: https://ro.uow.edu.au/gramsci Recommended Citation Ghetti, Noemi, Epistolario (Correspondence), 1: gennaio 1906-dicembre 1922, International Gramsci Journal, 4(1), 2021, 178-190. Available at:https://ro.uow.edu.au/gramsci/vol4/iss1/12 Research Online is the open access institutional repository for the University of Wollongong. For further information contact the UOW Library: [email protected] Epistolario (Correspondence), 1: gennaio 1906-dicembre 1922 Abstract This is the first olumev of the Epistolario (Correspondence), forming part of the National Edition of Antonio Gramsci’s Writings, includes letters both sent and received by Gramsci, nearly 160 of them, while others have come to light since this publication. The volume covers his period at school in Sardinia (Santu Lussurgiu and Cagliari), his university experiences and political – especially journalistic – activities in Turin, and the first part of his stay in Moscow as one of the representatives of the Italian Communist Party at the Third (Communist) International. There he was a member of the Comintern’s Executive Committee and, up to its Fourth Congress in November-December 1922, of the more restricted Presidium of the International. Ill health caused his stay, on and off, in a sanatorium at Serebrjanyj Bor (“Silver Wood”), then outside, and now in a suburb of, Moscow. He met there a fellow-patient, Evgenija Schucht, with whom, it transpires, he had some kind of amorous relationship.
    [Show full text]
  • In Defense of Real Socialism and Marxism-Leninism
    In Defense of Real Socialism and Marxism-Leninism www.intellettualecollettivo.it 1 In Defense of Real Socialism and Marxism-Leninism www.intellettualecollettivo.it PRESENTATION OF ªIN DEFENSE OF REAL SOCIALISM AND MARXISM-LENINISMº The moment when communists stand up and remind their history to themselves has come. This book is addressed to any individual that is able to think critically and without bias, but in particular, to communists, hit by decades of media and political campaigns. A smear campaign, able to convince communists to blame themselves, erasing in some case their own identity, abandoned, rejected, hidden or transformed in a more ªconformedº and acceptable ideology for the bourgeoisie, regressing to a level that Marx and Engels would have described as ªutopian socialismº. This is unacceptable, but it did not happen either without reasonable explanations, or by fate. A scientific and systemic project aimed at the dismantlement of communists' cultural and political action, the only able to really scare capitalism and the power of the ruling class in the last two centuries. The fall of the Berlin wall and the dissolution of the Soviet Union were the events that regressed sensibly the awareness in the public that another world is not only possible, but it has already existed. This world could have operated better than the world we live in, and it could represent the only effective way to develop the humanity as a whole. Someone will claim that this is false, that history has already denied the option to build an alternative system to capitalism. The first volume (the first 12 chapters) is meant to demonstrate that an alternative system is possible, focusing on the events that lead from the Russian revolution to the dissolution of the Soviet Union, with some detailed study on the women's rights, on the role of the Church and religions and on the principal characters of the revolution: Lenin, Trockij and Stalin.
    [Show full text]