Pontificio Istituto Missioni Estere
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PIME PONTIFICIO ISTITUTO MISSIONI ESTERE Testo a cura di Gerolamo Fazzini Supervisione Claudio Corti, Mario Ghezzi, ConstantKoffi Kouadio, Carlo Tinello Andate in tutto Ricerca iconografica Mauro Moret il mondo e predicate 1 Grafica Mariangela Tentori il Vangelo ad ogni Stampa creatura Mimep - Docete Pessano con Bornago (Mi) Mc 16,15 Gennaio 2019 In Asia, ma non solo… Dopo i primissimi anni in Ocea- presenze PIME (Bangladesh, nia, fino alla metà del secolo XX Cambogia, Cina-Hong Kong, Fi- il PIME ha operato pressoché lippine, Giappone, India, Myan- esclusivamente in Asia: in India mar, Thailandia). e Bangladesh (allora Pakistan Ma oggi l’Istituto è presente an- orientale), in Cina (nel territorio che in Africa (Algeria, Camerun, dell’attuale Repubblica popola- Ciad, Costa D’Avorio e Guinea re, in Hong Kong e a Taiwan) e in Bissau), nelle Americhe (Sta- Myanmar (un tempo Birmania). ti Uniti, Messico e Brasile), in L’Oriente continua ad essere Oceania (Papua Nuova Guinea), la zona col maggior numero di oltre che in Italia. • Padre Augusto Gianola • 1933: un gruppo in Amazzonia e padre Dino Dussin, di missionari italiani del PIME Fondato da monsignor Angelo Ramazzotti nel 1850 come “Semi- attivo in Costa d’Avorio. in partenza per l’Asia. Chi siamo nario Lombardo per le Missioni Estere”, così si chiamava in origine, il Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME) è il primo Istituto missio- 2 nario nato in Italia. 3 È una società di vita apostolica, ossia una comunità di sacerdoti diocesani e di laici che dedicano interamente la vita all’annuncio del Vangelo e alla promozione umana, in mezzo a popoli e cultu- re di Paesi diversi, privilegiando le situazioni di “periferia”, sia in senso geografico che esistenziale. A seconda dei contesti in cui operano, delle richieste delle Chiese locali e dei talenti di ciascuno, i membri del PIME si dedicano ad attività molto differenti fra loro, accomunate però da un’unica tensione: testimoniare la novità di Cristo e costruire il Regno di Dio. In oltre un secolo e mezzo di storia, il PIME ha inviato nei diversi continenti oltre duemila missionari; tra i suoi membri si contano una settantina fra vescovi, prefetti e vicari apostolici. Attualmente i membri dell’Istituto sono 450, con 5 membri associati; operano • Birmania, in missioni dislocate in 19 Paesi. anni Trenta: La maggioranza di essi è ancora di origine italiana, ma negli ultimi monsignor Erminio decenni le vocazioni vengono quasi esclusivamente dai Paesi di Bonetta incontra padre Clemente missione dove storicamente ha operato il PIME. Tutte le comunità Vismara PIME nel mondo sono oggi multietniche e multiculturali. 4 5 Il carisma I consacrati e i laici che fanno parte del PIME condividono lo stesso carisma missionario, che si fonda su quattro elementi. • Una sosta per rifocillarsi dalle fatiche del viaggio (Birmania) dalle fatiche per rifocillarsi • Una sosta Ad gentes Popoli e culture che non conoscono il Vangelo sono i primi e prin- cipali destinatari dei missionari del PIME. Annunziare il Regno di Dio, sostenere lo sviluppo e la maturazione delle giovani Chiese dentro e fuori il loro territorio, promuovere una fattiva partecipazione all’evangelizzazione dei non cristiani sono la base dell’opera del PIME. Ad extra I missionari del PIME vengono inviati fuori dai confini della loro patria. Essendo il PIME un Istituto esclusivamente mis- 6 sionario, tutta la sua opera si 7 esplica al di fuori del territorio e dell’ambiente di origine dei missionari, in mezzo a perso- ne e gruppi umani che ancora non conoscono la parola del Messia. • Il Superiore generale Ferruccio • Un’immagine classica Brambillasca, durante il tradizionale della missione “povera” del secolo Congressino missionario, consegna scorso, quando la bici era un mezzo il crocefisso a padre Valdez Ace, abituale di spostamento. in partenza per il Brasile. • Padre Enrico Uggé su un barcone che attraversa il Rio delle Amazzoni. • Dall’alto: i padri Marco Pagani e Davide Carraro in Algeria; Daniele Mazza, Raffaele Pavesi e Franco Legnani in Cambogia; Ad vitam padre Jomon Varghese accolto dai confratelli di Hong Kong al suo arrivo in terra cinese. I missionari del PIME si dedica- no alla loro missione per tutta la vita, perché il compito loro affidato è totalizzante. Insieme 8 9 L’Istituto si definisce “famiglia di apostoli”. I membri (sacerdoti e laici) sono uniti dalla stessa vocazione e dal medesimo vin- colo di appartenenza. Far parte del PIME significa vivere il suo carisma insieme, assumendo- si la responsabilità di tutti i con- fratelli che hanno fatto la stes- sa scelta. • Padre Luciano Benedetti, missionario nelle Filippine; nel 1998 è stato rapito per alcune settimane. • Il cimitero dei missionari del PIME in Myanmar, rimesso a nuovo in occasione del 150mo anniversario dell’arrivo dei primi. Preti diocesani e laici Il PIME mantiene una caratteristica diocesana, soprattutto nelle Un segno di questa “diocesa- Chiese di missione, anche se come Istituto si è evoluto in modo nità” è, ad esempio, il fatto che autonomo dalle diocesi di fondazione, passando da “Seminario nelle missioni i vescovi locali lombardo” a “Pontificio Istituto”. mandano spesso i loro preti a fare pratica di ministero sacer- dotale con i padri del PIME, che, per il loro stile di vita e metodo di apostolato, sono percepiti come “clero diocesano”. 10 11 • Il cardinale Carlo Maria Martini • Padre Fabrizio Calegari (che ha sempre avuto uno stretto mentre battezza in una legame con il PIME) in visita missione del Bangladesh. a Hong Kong. Un altro segno importante è che il PIME, essendo nato per fon- dare la Chiesa locale, quando ha finito il suo compito lascia tutto e va altrove, senza tenere per sé nulla (né parrocchie, né opere proprie). L’Istituto infatti non vive per se stesso, ma per servire le giovani Chiese locali e renderle missionarie. 12 13 • Al centro monsignor Lorenzo • Primavera 2017: i festeggiamenti In alcuni casi, il PIME ha aperto Bianchi, del PIME, ultimo vescovo per i 50 anni di presenza del PIME presenze in missione insieme italiano a Hong Kong. in Camerun. a diocesi italiane che avevano deciso di avviare l’esperienza dei “fidei donum”. Un Istituto internazionale Dal 1989 il PIME si è ufficialmente aperto alla internazionalità, ac- cogliendo nelle sue file giovani provenienti dalle Chiese del Sud del mondo. Nell’epoca della globalizzazione, l’origine italiana dell’Isti- tuto non poteva più ostacolare l’ammissione di personale aposto- lico da altri Paesi 14 15 • In alto: i seminaristi PIME dell’India • Al centro: seminaristi e formatori del seminario teologico internazionale di Monza (Italia). • A Monza è attiva • A sinistra: seminaristi l’Associazione Madrine di Camerun, Guinea Bissau e Padrini del Seminario e Costa d’Avorio nel seminario del PIME. di Yaoundé (Camerun). Oggi i missionari non italiani del PIME operano nei vari Paesi dove l’Istituto è presente, insieme con i loro confratelli di origine italiana. 16 17 Il PIME ha dato alla Chiesa del Brasile la gioia di avere il primo vescovo brasiliano all’estero, Pedro Zilli, nominato alla guida della diocesi di Bafatà, in Gui- nea Bissau e a quella dell’India un vescovo, Mathew Cherian- kunnel, originario della diocesi di Nalgonda (oggi a riposo), in- 18 caricato della Conferenza epi- 19 scopale per l’evangelizzazione dei non cristiani. • Monsignor Pedro Zilli e monsignor Mathew Cheriankunnel • Alcuni missionari del PIME attivi in Guinea Bissau, Camerun e Thailandia. La storia 1926 Dopo un cammino parallelo, data l’affinità di carisma e di im- postazione, i due istituti vengo- 23 dicembre 1871 no fusi, dando origine al PIME. Mons. Pietro Avanzini, fonda Artefice dell’unificazione Pio XI. a Roma il “Pontificio Seminario Alla guida dell’Istituto, nei primi dei Santi Apostoli Pietro e Paolo dieci anni di vita, è padre Pao- per le Missioni Estere”, con ca- lo Manna, una tra le figure più ratteristiche identiche al semi- significative nella storia della 20 nario milanese. Chiesa missionaria italiana. 21 30 luglio 1850 1852 Su intuizione di mons. Angelo Parte per la Melanesia (oggi Ramazzotti (sacerdote milane- Papua Nuova Guinea) il primo se, poi vescovo di Pavia, quindi gruppo di missionari, formato patriarca di Venezia), nasce a da cinque sacerdoti e due ca- Saronno il “Seminario Lombar- techisti laici. La spedizione si do per le Missioni Estere”. rivelerà un fallimento e si con- cluderà con il martirio nel 1855 di padre Giovanni Mazzucconi. Nei decenni successivi il PIME apre missioni in alcuni Paesi dell’Asia. Per approfondire: • P. Gheddo, “Pime: 150 anni di missione”, Emi, Bologna, 2000 • D. Colombo, “Pime: documenti di fondazione”, Emi, Bologna, 2000 • Un gruppo di ragazzi e giovani 3 marzo 1958 della Papua Nuova Guinea con il ritratto di padre Mazzucconi. Il cardinale Angelo Roncalli, 1946-1947 allora Patriarca di Venezia (di 1937 Il PIME avvia una nuova pre- lì a pochi mesi Papa Giovanni Per la prima volta, il PIME apre senza nelle Americhe (Brasile XXIII), trasferisce le spoglie una missione in un territorio e Stati Uniti). In precedenza di monsignor Ramazzotti a fuori dall’Oriente, a Neghelli, in aveva operato nella seconda Milano. Pochi mesi più tardi Etiopia. Dieci anni dopo missio- metà del XIX secolo, in Colom- definisce il PIME «la creazione nari del PIME arrivano in Guinea bia (1856-1896) e in Messico missionaria più insigne in terra 1950-1973 Bissau. (Bassa California). d’Italia in quest’ultimo secolo». Dopo l’espulsione di numerosi missionari da Cina e Birmania, il PIME apre una serie di missioni in alcuni Paesi asiatici (Giap- pone, Filippine e Thailandia) e africani (Camerun e Costa d’Avorio). 22 23 1971-1972 Il VII Capitolo generale dell’I- stituto provvede all’aggiorna- mento post-conciliare secondo lo spirito del Vaticano II: un fatto unico nella storia del PIME.