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. festival P . A n i

7° Vittorio Veneto Film Festival e n o i z

i 9° Filmfestival del Garda d e p

S 19° Mestre Film Fest

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. A . 26° Festival del Cinema Africano p . S e n a i l a t I e t s o P mondo cinit Concorsi Gagliardi e Dorigo Convegno L’Animazione e le Arti a Padova Cortometraggi d’Autore a Furci Siculo

SSppeecciiaallee zzoooomm Nuova serie 7733.. FFeessttiivvaall ddii VVeenneezziiaa n. 47-48 Editoriale Nuova serie - n. 47-48 gennaio-dicembre 2016 Un anno intenso di attività il 2016 per il Cinit e i cineforum affiliati, spiccano tra tutte le tre giornate organizzate durante la Mostra del cinema di Venezia con la presentazione Rivista trimestrale edita dal del libro “Cuori senza frontiere” di Alessandro Cuk sulla genesi della pellicola di Zampa, CINIT - Cineforum Italiano alla presenza dello storico Guido Rumici, di Italia Giacca, consigliere nazionale Asso - Segreteria CINIT: Via Manin, 33/1 ciazione Venezia Giulia e Dalmazia, e di Renato Boraso, Assessore di Venezia; con i 30174 MESTRE (Venezia) premi Cinit agli studenti vincitori dei concorsi “Gagliardi” e “Dorigo” che hanno visto la [email protected] partecipazione attenta e interessata di giovani studenti universitari di varie parti delle regioni italiane; ed infine, il Corso di aggiornamento per gli iscritti all’Ordine dei giornalisti Presidente del CINIT: Massimo Caminiti della Regione Veneto, sul tema “La Mostra del Cinema di Venezia: passato e presente” ([email protected]) aperta da Giuseppe Ghigi, critico cinematografico, da Alberto Anile, giornalista e saggi - sta, da Massimo Tria, docente dell’Università di Cagliari nonché specialista del cinema Direttore Responsabile: dell’Est europeo e Marco Vanelli, direttore della nostra rivista “Cabiria”. Altre attività im - Orazio Leotta ([email protected]) portanti da evidenziare, a testimonianza del dinamismo dei nostri “cineforum”, la IX edizione del Festival del Garda, con tre giornate di proiezioni, molto intense e partecipate, Hanno collaborato a questo numero: grazie all’impegno incommensurabile di Veronica Maffizzoli. Quelle presso le scuole, all’ I.I.S. “Bruno-Franchetti” di Mestre, di un corso di formazione Barbanti Giuseppe Borsato Ilaria sulla lettura e analisi del film e all’I. C. di Roccalumera sul tema dell’inclusività che ha Bortolanza Tommaso visto impegnati circa 200 studenti delle scuole medie nella visione di corti e lettura delle Brugnoli Olinto immagini. Molto interessante il Convegno su “L’animazione e le arti”, organizzato dal Caminiti Massimo Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova con il contributo Cosma Paola Crisafulli Francesca del Cinit - Cineforum Italiano e della SAS - Society for Animation Studies, la massima Curcione Andrea associazione mondiale per gli studi nel settore. Questa seconda edizione si è articolata Falcone Ilaria in quattro sessioni che hanno visto la partecipazione, oltre che di esperti della Scuola Faoro Tommaso Internazionale di Comics, di numerosi docenti universitari del settore. L’iniziativa ha Floriani Sergio Furlan Neda avuto il coordinamento scientifico di Giannalberto Bendazzi, storico dell’animazione di Galeazzo Veronica fama mondiale, autore della fondamentale opera “Animation. A World History”; e di Galeotti Marta Maria Roberta Novielli, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, di Alberto Zotti Minici, Giovannini Lucia dell’Università di Padova e di Marco Bellano, ideatore e coordinatore dell’iniziativa non - Grazioli Enrico Lapenna Giulia ché docente di History of Animation presso lo stesso ateneo. Inoltre, il laboratorio di “Ci - Leotta Orazio nema, documentario, sceneggiatura”, confrontarsi sulla scrittura per il documentario: Lonardi Alma dall’ esempio al documentary script, dall’idea alla sceneggiatura; l’attività ha preso il Lostaglio Chiara via grazie all’impegno e alle capacità organizzative di Neda Furlan e di Michela Ma - Lostaglio Eleonora Mainardi Alvise nente. Sono 20 i corsisti per 10 lezioni tenute a cavallo tra il 2016 e il 2017 da profes - Manente Michela sionisti e registi del settore, molte delle quali aperte al pubblico. E poi il 19° Festival Meo Livio internazionale del cortometraggio di Mestre; tra i diversi riconoscimenti in palio il premio Minasola Emanuela assegnato dal Cinit nella sezione “Video for kids” vinto da “Friendzone, bloccati in Montanaro Carlo Pelizza Diego un'amicizia” dell’I.I.S Niccolo' Machiavelli di Pioltello (MI), e poi le varie importanti rasse - Pistolato Giacomo S. gne di Spaziocineforum di Lecce, di “Ezechiele 27,15” di Lucca, del “Cineforum Feli - Pursumal Manuela ciano” di S. Felice del Benaco, della Banca del Tempo e Nuova Presenza di Alì Terme Revoltella Sarah e S. Teresa di Riva, e quelle particolarmente “spizzicose” di “Pane e cinema” e cinefile Sterrantino Giulia Stigliano Giovanni di “Labirinto” di Trento. Massiccia come di consueto la partecipazione del Cinit nei più Toni Andrea importanti festival cinematografici nazionali, in primis quello di Venezia che ha fatto re - Vernaleone Ginetto gistrare ben 102 accreditati. Kermesse veneziana, inaugurata dal musical di Damien Chazelle “La la Land”, che ha visto primeggiare il film “The Woman who Left” del filip - Registrazione Tribunale di Venezia n.476 del 03-02-1971 pino che già in passato aveva fatto capolino in laguna con “Death in land of encantos” (2007) e “Melancholia” (2008), quest’ultimo giudicato miglior film della sezione Orizzonti. Una rassegna in chiaroscuro ove oltre al film vincitore segnaliamo buoni pro - con il contributo della dotti come “Frantz” del francese Ozon, “El Ciudadano Ilustre” dell’accoppiata argentina Direzione Generale Cinema del Ministero per i Beni e Duprat-Cohn e lo stesso “La la Land”. Quanto al cinema italiano, più che dalla sezione per le Attività Culturali competitiva, i migliori riscontri sono giunti dalle Giornate degli Autori (“Indivisibili” e “La Ragazza del Mondo”) e dalla sezione Orizzonti ove ha primeggiato il film documentario Abbonamento annuo 4 numeri euro 15,00 di Federica Di Giacomo “Liberami”. prezzo singolo numero euro 5,00 La Redazione Versamento su c.c.p. n°16013302 intestato a Cinit-Cineforum Italiano C.P. 274 30174 Mestre - Venezia

Stampa: Graph snc - Santa Teresa di Riva (Me)

Chiuso in tipografia nel mese di febbraio 2017

Foto di: Massimo Caminiti Romina Greggio Orazio Leotta

In copertina Amy Adams e Jeremy Renner (foto di Romina Greggio) sommario zoom speciale Venezia

I premi della 73.ma Mostra del Cinema di Venezia . . . . . 2

Leoni d’oro alla carriera ...... 3

Le recensioni dei film di Venezia 73 ...... 4 - 19

mondo cinit

I premiati dei concorsi Gagliardi e Dorigo ...... 20

La presentazione del libro “Cuori senza Frontiere” ...... 20

Festival: COE - Garda - Mestre - V. Veneto - Zabut . . . . . 21-25

Mondo Cinit ...... 26-29

Flash dai Festival di Taormina, Roma e Torino ...... 30-32 zoomvenezia73. Festival di Venezia 2016

rentiis) a: “The Last of Us” di Ala Eddine Slim (Tunisia) (SETTIMANA IN - TERNAZIONALE DELLA CRITICA) nonché un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro di Aurelio e Luigi De Laurentiis, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore.

PREMI ORIZZONTI La Giuria Orizzonti della 73.ma Mostra Internazionale d'Arte Ci - nematografica, presieduta da Robert Guediguian e composta da Jim Hoberman, Nelly Karim, Valentina Lodovini, Moon So-ri, Jo - se Maria Prado e Chaitanya Tamhane dopo aver visionato i 19 film in concorso, assegna il: -Premio Orizzonti per il miglior film a “Liberami” di Federica Di Giacomo -Premio Orizzonti miglior regia: “Home” , di Fien Troch -Premio Speciale della giuria Orizzonti: “Big Big World” , di Reha Erdem -Premio Speciale Orizzonti per il migliore attore: Nuno Lopes, per “São Jorge” di Marco Martins -Premio Speciale Orizzonti per la migliore attrice: Ruth Díaz, per “The Fury of a Patient Man” di Raul Arevalo Ecco l'elenco completo di tutti i premi del Festival di Ve - -Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura: “Bitter Money” , nezia 2016: di Wang Bing -Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio: “La Voz Perdi - VENEZIA 73 da” , di Marcelo Martinessi La Giuria di Venezia 73, presieduta da Sam Mendes e compo - sta da Laurie Anderson, Gemma Arterton, Giancarlo De Catal - PREMI VENEZIA CLASSICI do, Nina Hoss, Chiara Mastroianni, Joshua Oppenheimer, Lo - La Giuria presieduta da Roberto Andò e composta da 26 studenti renzo Vigas e Zhao Wei, dopo aver visionato tutti i 20 film in – indicati dai docenti – dell’ultimo anno dei corsi di cinema delle concorso, ha deciso di assegnare i seguenti premi: università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari, ha de - -Leone d'Oro miglior film: “The Woman who Left” di Lav Diaz ciso di assegnare i seguenti premi: -Leone d'Argento miglior Regia: Amat Escalante per “La Rejon -Premio Venezia Classici per il miglior documentario sul cinema: Salvaje” e Andrei Konchalovsky per “Paradise” “Le concours” di Claire Simon -Leone d'Argento Gran Premio della Giuria: “Nocturnal Ani - -Premio Venezia Classici per il miglior film restaurato: “Break Up mals” di Tom Ford - L'uomo dei cinque palloni” di Marco Ferreri -Coppa Volpi migliore attore: Oscar Martinez per “El Ciudada - no Ilustre” di Mariano Cohn e Gastón Duprat -Coppa Volpi migliore attrice: Emma Stone per “La La Land” di Damien Chazelle -Premio Marcello Mastroianni miglior attore emergente: Paula Beer per “Frantz” di Francois Ozon -Premio per la miglior sceneggiatura: Noah Oppenhaim per “Jackie” di Pablo Larrain -Premio Speciale della Giuria: “The Bad Batch” di Ana Lily Amirpour

LEONE DEL FUTURO – PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUI - GI DE LAURENTIIS” La Giuria Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima “Lui - gi De Laurentiis” della 73.ma Mostra Internazionale d'Arte Ci - nematografica, presieduta da Kim Rossi Stuart e composta da Rosa Bosch, Brady Corbet, Pilar Lopez de Ayala e Serge Tou - biana, assegna il: -Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima (Luigi De Lau -

2 zoomvenezia73. Leone d'oro alla carriera a Jean-Paul Belmondo e Jerzy Skolimowski Francois Truffaut, Jean Pierre Melville, Alain Resnais, Louis Mal - le, Philippe de Broca, Henri Verneuil, Jean-Luc Godard, Claude Chabrol, Claude Sautet, Claude Lelouch, Jean Paul Rappenau, Georges Lautner, Gerard Oury, ma non solo, anche Mauro Bolo - gnini, Vittorio De Sica e Peter Brook, sono i nomi di grandi re - gisti per cui ha recitato Jean-Paul Belmondo. Una carriera da leone la sua, quindi quale premio aspettarsi se non proprio il Leone d’oro che gli è stato consegnato durante la 73. Mostra In - ternazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Apprezzato sia in Italia che all’estero è ricordato per le sue in - terpretazioni carismatiche, incisive, brillanti e divertenti, ma an - che drammatiche. Un attore con la “A” maiuscola che ha fatto di - ventare alcuni film a cui ha preso parte dei classici del cinema come Fino all’ultimo respiro, Borsalino, L’uomo di Rio, Quando torna l’inverno, Come si distrugge la reputazione del più grande agente segreto del mondo, Joss il professionista. Grazie ai personaggi interpretati per Francois Truffaut in La mia droga si chiama Julie e poi Il bandito delle 11 e Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard, Jean- Paul Belmondo si aggiudica il deciso di premiare questo grande artista. ruolo di miglior interprete per la corrente della nouvelle vague; Cinquant’anni di carriera pluripremiata (oltre venti titoli in car - è per la sua energia, versatilità e per essere una star universal - riera) e diciassette lungometraggi realizzati, già vincitore nel mente apprezzata che il Direttore Alberto Barbera ha deciso di 2010 del Gran Premio della giuria alla Mostra del Cinema di Ve - assegnargli questo premio alla carriera. Il riconoscimento per nezia con Essential Killing, premio miglior sceneggiatura al fe - quanto riguarda il mondo della regia, è spettato invece a Jerzy stival di Cannes con Moonlighting, e vincitore dell'Orso d’oro al Skolimowski. “Tra i cineasti più rappresentativi di quel cinema Festival del cinema di Berlino per il suo film Il vergine, aggiun - moderno nato in seno alla nouvelle vague degli anni Sessanta e, ge così adesso l'illustre riconoscimento quale Leone d'oro alla insieme con Roman Polanski, il regista che ha maggiormente Carriera alla 73.ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia. contribuito al rinnovamento del cinema polacco del periodo”, è Ilaria Borsato questa la dichiarazione del Direttore Alberto Barbera per cui si è il Conservatorio Giuseppe Verdi, e in recitazione presso la Scuola del Pic - colo Teatro. Debutta nell’Arlecchino servitore di due padroni di Giorgio Strehler, ed è la Fatina dell’ultima edizione teatrale e televisiva del Pi - nocchio di Carmelo Bene. A teatro ha lavorato anche con Theodoros Ter - zopoulos, Massimo Castri e Glauco Mauri. Dal 2001 è interprete e regi - sta di spettacoli in cui l’esperienza musicale si intreccia più profonda - mente con il teatro. Premio Duse 2014 per il suo lavoro d’attrice, nel 2015 è regista e interprete dello spettacolo Il ballo (tratto dal raccon - to di Irène Némirovsky). Al cinema debutta nel 2001 con L’amore pro - babilmente di Giuseppe Bertolucci presentato alla Mostra di Venezia. Nastro d'argento 2004 come attrice protagonista in La meglio gioventù Sonia Bergamasco madrina della di Marco Tullio Giordana, lavora anche con Bernardo Bertolucci in Io e 73. Mostra te (2012), Giuseppe Piccioni in Giulia non esce la sera (2009), Silvio Sonia Bergamasco è stata la madrina delle serate di apertura e di Soldini nel cortometraggio D’estate (1994), con Franco Battiato in Mu - chiusura della 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di sikanten (2006). Ottiene il Premio Flaiano come miglior interprete nel Venezia 2016. L’attrice ha aperto la 73. Mostra di Venezia nella sera - film tv De Gasperi, l’uomo della speranza (2005) di Liliana Cavani e sem - ta di mercoledì 31 agosto 2016, sul palco della Sala Grande (Palaz - pre per la televisione riscuote grande successo nelle fortunate serie Tut - zo del Cinema al Lido), in occasione della cerimonia di inaugurazio - ti pazzi per amore (2008-2010) e Una grande famiglia (2012-2015) di ne, e il 10 settembre ha condotto la cerimonia di chiusura, in occa - Riccardo Milani. I suoi successi più recenti sono il film Quo vado? con sione della quale sono stati annunciati i Leoni e gli altri premi uffi - Checco Zalone, diretto da Gennaro Nunziante, per il quale ha ottenuto ciali della 73. Mostra. La Bergamasco è una delle attrici italiane più il Premio Alida Valli al Bari Film Festival, e le nuove puntate del Com - versatili. E’ nata a Milano, dove si è diplomata in pianoforte presso missario Montalbano, con Luca Zingaretti. Orazio Leotta 3 zoom concorso The Woman who left - Ang Babaeng Humayo (Il Film vincitore del Leone d’oro alla 73.ma Mostra del Cinema)

Il 58enne regista Lav Diaz (diminu - tivo di Lavrente Indico Diaz) è con - siderato, insieme al cineasta Lino Brocka, tra i padri ideologici del nuovo cinema filippino. Diaz ha sempre cercato di descrivere la sto - ria del suo paese utilizzando nuove strade del film di genere. E’ cono - sciuto soprattutto per il suo stile filmico: la lunghezza dei suoi film e per i suoi interminabili piani-se - quenza. Proprio per queste partico - larità di forma è considerato dalla critica internazionale come uno dei più innovativi registi degli ultimi dieci anni. Grazie alla passione da vero film- maker, ha sempre avuto il controllo diretto dei suoi lavori: suo è il sog - segnante di scuola elementare, che genere umano. A Venezia 73 il film getto e la sceneggiatura delle sto - ha trascorso gli ultimi 30 anni in un ha vinto il Leone d’Oro e il Premio rie, la fotografia, il montaggio, la carcere femminile con l’accusa di Sorriso Diverso Venezia 2016 Ass musica. Talvolta ha recitato perso - omicidio. Nell’istituto di pena è UCL come Miglior film straniero. nalmente nei suoi film. Come regista benvoluta da tutti e conduce una vi - è stato una scoperta di Venezia, do - ta tranquilla aiutando gli altri a ve ha ottenuto riconoscimenti nella leggere e scrivere. Poi, un giorno, Andrea Curcione sezione Orizzonti per due anni di fi - un altro detenuto confesserà il de - la (Menzione speciale nel 2007 per litto del quale era stata accusata. “Death in the Land of Encantos”, Horacia verrà improvvisamente rila - della durata di 540 minuti, e premio sciata. Spaesata, in un paese cam - Orizzonti nel 2008 per “Melancho - biato e pericoloso, la donna andrà lia”, 450’) in seguito ha presentato alla ricerca della sua famiglia. Ten - i suoi lungometraggi in altri festival terà di riannodare i rapporti con sua dove ha vinto altri premi: Pardo d’O - figlia e soprattutto cercherà suo fi - ro a Locarno nel 2014 per “From glio, del quale non ha avuto più no - What Is Before” (338’) e un Orso tizie. Inoltre ha in animo di vendi - d’Argento a Berlino per “A Lullaby to carsi contro chi l’ha mandata ingiu - the Sorrowful Mistery” (485’). Nelle stamente in prigione. Durante il suo sue pellicole Diaz affronta sovente peregrinare conoscerà la miseria di il tema della sua patria attaccando una nuova società e un mondo di spesso la repressione militare, la reietti e sfruttati nei quali convive politica e la chiesa cattolica. però una sorta di solidarietà. Anche la pellicola presentata in La pellicola ha i toni del romanzo e concorso a Venezia 73 dal titolo del melodramma ed è girata nel suo “The woman who left” è ambientata consueto stile, con lunghe inqua - nelle Filippine, nell’isola di Minda - drature fisse senza primi piani, dove nao, in un momento storico partico - si avvale anche questa volta di un lare, il 1997, quando l’isola era di - bianco e nero straordinariamente ventata teatro di rapimenti e crimi - cromatico nel rendere la notte della nalità diffusa. Ispirato da un rac - città. Molto brava la protagonista, SCHEDA DEL FILM Titolo THE WOMAN WHO LEFT conto di Tolstoj, “Dio vede la verità Charo Santos-Concio, attrice fetic - Regia Lav Diaz ma non la rivela subito” (tratto dai cio del regista, che con realismo e Interpreti Charo Santos-Concio, John Lloyd Cruz, Nonie Buencamino “Racconti contadini”) letto dal regi - naturalezza esprime il dramma psi - Origine/Durata Filippine/2016 – 226 min. sta quando era ancora al college, la cologico di questa donna che rap - Distribuzione Microcinema storia racconta di Horacia, un’ex in - presenta il travaglio della vita del Il giudizio di

4 zoom concorso

re in via di estinzione. Lo fa senza li - La La Land cenze e senza sconti, senza rivisitazio - ni formali o espedienti innovativi. Lo fa (Film d’apertura della 73.ma con innocenza e purezza, Mostra del Cinema di Venezia) citando, ricreando e vene - rando i classici dell’era d’o - Anche L.A. ha un’anima. E’ quella di ro di Hollywood, quando i milioni di sognatori arrivati sulla west musical sbancavano i botte - coast per realizzare le proprie aspira- ghini e contribuivano ad zioni. Non tutti sono qui – poveri loro alimentare la magia del ci - – solo per “diventare famosi”. Nella Los nema statunitense. Come Angeles del traffico paralizzato sulle un guardiano del tempio, Chazelle lot - highway, degli ego-party a bordo pisci- ta per salvaguardare uno dei pilastri del na, dei casting annoiati e dei locali cinema americano, insomma. Proprio samba & tapas, per fortuna, c’è ancora come Sebastian nel film combatte per spazio per il sentimento, per la passio- tutelare il jazz “puro”. Ma La La Land è ne. E, ovviamente, per la Musica. E’ qui più di un semplice hommage? Forse. C’è che Mia (Emma Stone) e Sebastian un tocco leggero nel film di Chazelle (Ryan Gosling) si incontrano, si inna- che affiora piano piano e rivela che lo morano e uniscono le forze per rag- spirito del tempo è cambiato rispetto giungere i propri sogni. Quello di reci- ai gloriosi anni ’50 e ’60. Le sequenze tare, per lei; quello di salvare il jazz (e di massa si riducono, le voci si sporca - aprire un locale dove suonarlo), per lui. no e Los Angeles vive solo all’alba o al Dicono che si ameranno per sempre. E tramonto; una città dalle strade – qua - forse sarà così. Damien Chazelle (Whi- si sempre – deserte e solitarie. Lo stile plash) sceglie proprio la Città degli An- classico resta, anche visivamente, ma geli per omaggiare il Musical, un gene- tutto si fa a poco a poco più intimo, ri - servato. Il grande respiro del dopo - guerra è diventato il sospiro timido di una generazione talentuosa ma insicu - El Ciudadano ilustre ra. La carica del boom è evaporata: il Il film racconta di uno scrittore, Daniel Man - ta inviti, escluso che dalla famiglia della sua retrogusto amaro è dietro l’angolo. The tovani, che riceve il premio Nobel per la let - ex fidanzata; il sindaco, tra l’altro, lo invita a Times are Changing. Di nuovo. Nell’im - teratura; dopo il riconoscimento vive isolato far parte di una giuria di un concorso di pit - pianto tradizionale del musical, La La e lontano da ogni mondanità. Non riesce a tura a cui partecipano artisti locali. Non in - Land offre una buona colonna sonora – scrivere più e rifiuta continuamente gli invi - tendendo rinunciare alla sua schiettezza e più per le musiche che per i testi in ti che gli provengono da tutto il mondo. Fin - onestà, convinto che questa sia la sua “mis - realtà – e piacevoli numeri di ballo con ché riceve la lettera del sindaco del suo pae - sione” nel mondo, ritiene di agire bene di - coreografie old school (ma per lo più sino natale, in Argentina, da cui è emigrato cendo quello che pensa: ma tutto questo gli minimal), conditi da affiatati duetti e da giovane, avendo vissuto ormai da decen - si ritorce contro, i paesani non accettano le passi a due tra i protagonisti. Ogni tan - ni in Europa, e accetta di ricevere la cittadi - sue “novità”, il suo modo aperto e innovati - to però, il metronomo di Chazelle si in - nanza onoraria: rivede gli amici e i luoghi vo di agire e di pensare. Le differenze tra lui ceppa. Le parti musicali si integrano dell’infanzia e della gioventù. Ma l’ambiente e il suo paese d’origine si ripresentano, e la meno con la narrazione e il carico emo - che prima lo accoglie festoso, pian piano si realtà “vera” fa riemergere i soliti problemi. tivo rischia di disperdersi prima di toc - rivela ostile al suo modo di pensare e di agi - Proprio questo contrasto tra un pensiero li - care veramente nel profondo. E’ Emma re e sul finale il film prende una piega ina - bero e quello dettato da una ipocrisia pro - Stone il barometro emozionale in grado spettatamente drammatica. Fin dall’inizio “Il vinciale rappresenta il punto di maggiore at - di restituire il feeling con lo schermo. cittadino illustre” attira lo spettatore grazie tenzione e tensione del film che poi vedrà il Brava lei (e in odore di nomination), ad una regia esperta e dinamica senza effet - protagonista affrontare una serie di pericolo - ma per la gloria imperitura del musical ti speciali, gli autori provocano, commuovo - si eventi, in un crescendo sempre più dram - serve qualcosa in più. no e divertono suscitando una seria riflessio - matico. Abile la regia e l’eccellente sceneg - ne sulle realtà del loro Paese, sul rapporto tra giatura che coinvolgono lo spettatore dall’i - Giacomo S. Pistolato verità e finzione, sui legami con il passato, nizio alla fine, tra risate e momenti di au - sul ruolo dell’artista come voce che si oppo - tentica suspense, attenzionandolo su temati - ne al conformismo e alla corruzione della so - che di valore universale e stimolandolo ad cietà la quale tende all’adattamento e all’ac - una profonda riflessione. Coppa Volpi allo SCHEDA DEL FILM cettazione di una mentalità. Lo scrittore ri - straordinario attore protagonista, Oscar Titolo LA LA LAND Regia Damiene Chazelle tornato al suo paese pensa di dare un suo Martínez; ma il film avrebbe meritato di più Interpreti Emma Stone, Ryan Gosling, contributo per l’elevazione del livello cultu - sia per la regia che per la sceneggiatura. J.K.Simmons Origine/Durata Usa/2016 – 126 min. rale dei suoi concittadini, dà lezioni di lette - Distribuzione 01 Distribution ratura, incontra molta gente, ma non accet - Massimo Caminiti Il giudizio di 5 zoom concorso

ve i personaggi versano in una condizione di desolazione spirituale e geografica cui unico antidoto è il coito: non a caso il film si apre con una scena di autoerotismo femminile e col rapporto omosessuale tra il marito di Ale e il di lui cognato, quasi a ribadire che nessuna LLaa RReeggiioonn istituzione può normalizzare le pulsioni uma - ne. È pur vero d’altronde che la pellicola pre - senta dei punti deboli: Verònica è gestita in SSaallvvaajjee maniera approssimativa, avvolta da un’aura di mistero che non si risolve in modo convin - cente; lo stesso può dirsi della cesura troppo netta con cui si chiude il film, trasmettente una sensazione di non finito che lascia diso - rientati. Da confutare sono semmai le accuse di voyeu - rismo a proposito dell’alieno: Escalante lo la - scia in ombra il più possibile mostrandolo quanto basta per far comprendere allo spetta - Vincitore del Leone d’Argento ex aequo alla menta il suo universo affettivo. In un esplici - tore le sue “capacità”, senza cedere alla ten - 73esima edizione del festival veneziano, La to omaggio a Possession di Andrzej Żuławski tazione del particolare che certo gli avrebbe Región Salvaje di Amat Escalante racconta la e alla sua creatura, La Región Salvaje dimostra garantito una più vasta risonanza di pubblico discesa verso l’abisso di individui nell’atto di la centralità del sesso nella nostra società e riscoprire la forza primitiva e totalizzante del - come nel nome del piacere l’uomo imbocchi la Giovanni Stigliano l’eros. Ale è una giovane madre di famiglia che via dell’autodistruzione dimentico di qualsiasi grazie all’incontro con la fosca Verònica tro - etica. Da alcuni ritenuta poco più di un ten - SCHEDA DEL FILM Titolo LA REGION SALVAJE verà una nuova ragione di vita: una creatura tacle rape, l’ultima fatica di Escalante si inse - Regia Amat Escalante aliena è infatti in grado di soddisfare la sua li - risce invece coerentemente nella produzione Interpreti Ruth Ramos, Simone Bucio, Jesus Meza bido a patto che le si sottometta. Ma ogni co - del regista. Origine/Durata Mex/2016 – 100 min. sa ha il suo prezzo, e quello richiesto dall’es - Al di là della patina fantascientifica, il conte - Distribuzione - sere sarà tanto alto da distruggere alle fonda - sto resta appunto quello di Heli e Sangre, do - Il giudizio di

film che ha a che fare con la guer - ra e lo gira prevalentemente in te - On the Milky Road Frantz desco, anche se sono frequenti Sono passati quasi vent’anni da trasognante Monica Bellucci, por - Nel 1919, all’indomani della fine dialoghi in lingua francese e so - quando Emir Kusturica si è aggiu - tatrice di una bellezza eterea. Non della Prima Guerra Mondiale, in prattutto lo gira in bianco e nero dicato il Leone d’argento con Gat - solo una storia d’amore, ma molto un piccolo villaggio tedesco Anna passando sporadicamente e solo to nero, gatto bianco alla 55° Mo - di più, di coraggio e di pazzia, di si reca quotidianamente presso la in alcune significative sequenze stra internazionale d’arte cinema - macerie, di asini, uccelli rapaci e tomba del suo giovane fidanzato al colore. Ozon per questa sua ul - tografica di Venezia. In quest’arco serpenti bevitori di latte, ma anche perito in battaglia nel corso del tima fatica si affida a due giova - temporale, la produzione dell’auto - di musica gitana e ritmica, colon - conflitto franco-tedesco. Un gior - ni: a Pierre Niney (Adrien), già vi - re serbo ha subito una crescita nel - na sonora di un viaggio infinito no Anna scorge un misterioso uo - sto al cinema qualche anno fa le modalità narrative, non trala - che conduce sino alla morte. Il mo, un francese di nome Adrien, nelle vesti di Yves Saint-Laurent sciando però, nella struttura del viaggio di un eroe folle e silenzio - anch’egli andato a raccogliersi nell’omonimo biopic di J. Lespert racconto, la presenza di quelle so che ammalia il suo pubblico con sulla tomba del giovane tedesco. e alla tedesca Paula Beer (vinci - connotazioni fantastiche e surrea - sguardo trasognante e malinconi - Costui sostiene di essere stato un trice del Premio Mastroianni qua - li, cifre stilistiche importanti di co e che, in un mix perfetto tra tra - amico di Frantz, così si chiamava le miglior attrice emergente a Ve - tutti i suoi film, come l’ultimo: On gedia greca e romanzo cavallere - il giovane compagno di Anna. Tra nezia 73). Un film che è dalla par - the milky road, una fiaba intrisa di sco, fa di tutto per salvare la pro - Anna e Adrien si instaura un for - te dei perdenti che racconta una realtà o solo la visione di un mon - pria amata. In un clima circense te legame, che porterà Anna a storia di umiliazione, quella vissu - do reale filtrato dai toni fiabeschi? ma poetico, Kusturica racconta la scoprire vari segreti del compian - ta dal popolo tedesco all’indoma - Una storia duale tra realtà e imma - sua personale visione del passato, to fidanzato. Francois Ozon tra - ni della Grande Guerra, che ha fat - ginazione, alla quale fa da sfondo attraverso l’adattamento in chiave spone in film uno spettacolo tea - to da terreno fertile per la diffu - la guerra che in passato ha di - cinematografica di un racconto trale di Maurice Rostand, già og - sione in seguito del nazionalismo. strutto l’Erzegovina e ha stermina - presente nel suo libro “Lungo la via getto di un altro lungometraggio, E poi riflessioni sul senso di colpa to gran parte dei suoi abitanti. E lattea” e portando lo spettatore ad quello di Ernst Lubitsch del 1931 e sul perdono e forse possibili svi - proprio lì, in un territorio naturale assistere all’incontro di due vite in dal titolo “Broken Lullaby” pre - luppi omo nella trama ma sempre, e selvaggio, tra grandi alberi e un mondo nel quale l’unico modo sentato nella prima edizione del - com’è nello stile di Ozon, metten - paesaggi devastati, che si svolge la per affrontare la guerra, quella ve - la Mostra del Cinema di Venezia do al primo posto i sentimenti an - storia di Kosta (Emir Kusturica) e ra, è attraverso la fiducia che noi quella del ’32. Il regista francese che se spesso ambigui, celati e della sua regina, “la moglie”, una stessi riponiamo nell’altro. per la prima volta si cimenta in un asincroni. 6 Giulia Sterrantino Orazio Leotta zoom concorso

sioni più recondite. Lo sguardo freddo e malin - conico di Susan riesce a comunicare con lo Nocturnal Animals spettatore senza bisogno di parole, divenendo col trascorrere del tempo lo specchio dei dubbi Un manoscritto misterioso. Due universi spa - più segreti della sua anima, di zio-temporali che s’incrociano sino a confon - quei dubbi che iniziano a balena - dersi. Questi gli ingredienti di Nocturnal Ani - re nella mente umana quando ar - mals, secondo lungometraggio di Tom Ford e riva la notte. Ed è a lei che vincitore del Gran Premio della Giuria alla 73° Edward dedica il suo manoscritto, Mostra d’arte cinematografica di Venezia. La al suo personale animale nottur - pellicola, liberamente ispirata al libro di Austin no, lei che ogni notte sta sveglia Wright Tony & Susan, ha come protagonista Su - ad aspettare quei demoni che san (Amy Adams), gallerista in carriera, una s’impossessano della fragilità dell’animo uma - donna la cui vita è avvolta in un presente in - no. Le atmosfere cupe e oscure magistralmen - triso dai colori primari, dal bianco, dal nero e te rappresentate dal regista, sono arricchite da dal rosso nelle sue tonalità più fredde. Tutto un paradigmatico uso musicale firmato dal cambia quando le viene recapitato un mano - sessioni e rimorsi nel quale i protagonisti si compositore polacco Abel Korzeniowski. Que - scritto da parte di Edward (Jake Gyllenhaal), muovono, come delle pedine, all’interno di un st’ultimo riesce a raccontare l’atmosfera filmica suo ex marito, che la conduce in un viaggio, in labirinto apparentemente senza via d’uscita. con l’utilizzo preponderante del pianoforte che, una storia dentro la storia, quella di Tony e del - Saranno le loro scelte passate e presenti a de - con ritmo crescente, si fa narratore assoluto di la sua famiglia, un universo di violenza e di do - terminare il corso delle loro azioni e a portarli un oblio senza fine. Giulia Sterrantino lore, un angosciante thriller che riporta Susan a a porsi delle domande alle quali non riusciran - scontrarsi con i fantasmi del suo matrimonio no mai a rispondere, “Cosa sarebbe successo SCHEDA DEL FILM Titolo NOCTURNAL ANIMALS ormai fallito. È così che la donna entra nel se…?”. Grazie a una regia pulita ed essenziale, Regia Tom Ford mondo immaginario di Edward, un mondo a lei Ford scava all’interno dei suoi personaggi, ti - Interpreti Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Michael sconosciuto ma nel quale, leggendo, ritrova se randone fuori, in maniera silenziosa e subdola, Shannon Origine/Durata Usa/2016 – 115 min. stessa e la loro storia d’amore. Tom Ford, dopo debolezze e paure che non sapevano di avere, Distribuzione Universal Pictures A single man, confeziona un plot denso di os - lasciandoli in attesa, in balia delle loro osses - Il giudizio di

West di fine Ottocento. Come dichiarato dallo stesso re - Il cast stellare brilla di luce gista, Roan Johnson, attraverso Brimstone propria: si va da Dakota Fan - Piuma l’analisi dei nuclei famigliari si Brimstone, diretto dal regista ning, che si conferma interpre - “Piuma” si presenta come un raggiunge l’obiettivo stesso del olandese Martin Koolhoven, è te matura dopo un passato da classico film adolescenziale. film, ossia quello di esorcizzare stato presentato in concorso enfant prodige di Hollywood, a Ambientato a Roma, i protago - un tema spesso percepito con alla 73. Mostra Internazionale Carice van Houten e Kit Ha - nisti sono due giovanissimi ra - timore, dubbi e ansie anche in d’Arte Cinematografica di Vene - rington, reduci dal successo del gazzi alle prese con la maturità, età adulta. Da qui la scelta di zia, dove ha diviso la critica: Trono di Spade; da Emilia Jo - i litigi famigliari, i dubbi… e un trattare l’argomento con una c’è chi lo ha giudicato eccessi - nes, vera rivelazione del film, a figlio in arrivo. Sì, perché Piuma certa leggerezza, talvolta al li - vamente violento, e chi invece Guy Pearce, il cui personaggio non si propone di raccontare mite del surrealismo. Le scene ne ha lodato l’originalità. Brim - ricorda molto da vicino il perfi - una storia d’amore, quanto più di comicità, come i dialoghi fra stone, infatti, è un western in do predicatore di Robert Mit - di analizzare le conseguenze di Ferro e il padre, esasperato dal - grado di innovare le consolida - chum ne “La morte corre sul una gravidanza inaspettata in le scelte irresponsabili del fi - te convenzioni del genere: in - fiume” (1955) – pur non riu - giovanissima età. Seguendo le glio, strappano un sorriso, di - serisce vari elementi tipici dei scendo a mantenerne il fasci - vicende dei due protagonisti, vertono, ma risultano quasi film splatter (non mancano in - no. Brimstone è un film avvin - Cate (Blu Yoshimi) e Ferro (L. fuori luogo. fatti gli spargimenti di sangue cente e molto innovativo, an - Fedele), ricaviamo uno sguardo Pur tuttavia, per un film che si e gli smembramenti), e ribalta che s e non è immune da alcu - generale non solo sui dubbi che propone di coinvolgere anche i tòpoi del genere proponendo ni stereotipi del genere we - attanagliano la giovane coppia, e soprattutto il pubblico adul - una protagonista forte e indi - stern – come il duello tra pi - ma anche sulle ripercussioni to, l’atmosfera rimane invece pendente. Il film, che risulta stoleri e il saloon popolato avute nei rispettivi contesti fa - del tutto adolescenziale, sia tutt’altro che prevedibile grazie da prostitute – e calca la ma - migliari. A tal proposito, le par - per quanto riguarda i perso - a un andamento non lineare, si no compiacendosi di una vio - ticolari figure paterne, Franco naggi, sia per la sceneggiatu - articola in quattro capitoli lenza smodata, in certi punti (S. Pierattini) e Alfredo (F. Co - ra, sia per le musiche. Rimane (Apocalisse, Esodo, Genesi e fine a se stessa e di maniera. lella) rappresentano due oppo - dunque da chiarire la destina - Castigo), e ripercorre la vita di In definitiva, due ore e mez - sti approcci al problema, il pri - zione e l’intento del film: un Liz (Dakota Fanning), una gio - zo di film che passano senza mo regalando scene al limite del tema importante e complesso vane donna muta perseguitata mai guardare l’orologio ma tragicomico, il secondo permet - che, tuttavia, passa e va, leg - da un diabolico reverendo (Guy tappandosi spesso gli occhi. tendo riflessioni sulla dipenden - gero come una piuma. Pearce) sullo sfondo del Far Marta Galeotti za dal gioco e dalle scommesse. Alma Lonardi 7 zoom concorso

non sa affrontare, come lei, la situazione. Ad unirle non sono le affinità ma le abi - tudini, gli entusiasmi occasionali, i con - QQuueessttii ggiioorrnnii trasti inoffensivi, i sentimenti coltivati in segreto. Il loro legame è tuttavia unico e irripetibile come possono essere unici e irripetibili i pochi giorni del viaggio che compiono insieme per accompagnare Ca - terina a Belgrado. Durante il viaggio, che dovrebbe essere un momento di svago e distrazione, faranno alcuni incontri e amicizie; ma qualcosa alla fine le cam - bierà. Il viaggio quindi come racconto di forma - zione, momento di svolta e di maturità. Il Quindici anni dopo “Fuori dal mondo”, il E’ innamorata segretamente della sua regista tratteggia i personaggi con uno regista Giuseppe Piccioni torna a Vene - amica Liliana (Maria Roveran), pronta per sguardo vicino e malinconico e segue i zia, in concorso, presentando il film la tesi con un goffo professore (Filippo suoi attori basandosi sulle loro incertez - “Questi giorni”, pellicola con protagoni - Timi) che si invaghisce di lei. Ha una ma - ze e difficoltà, sui loro dubbi e speranze; ste quattro giovani personaggi femminili. dre parrucchiera eccentrica e giovanile tuttavia a mancare è una certa leggerez - La storia è ispirata al romanzo inedito di (Margherita Buy), ma soprattutto ha un za che viene sempre nascosta da un sen - Marta Bertini “Color betulla giovane”. grave problema di salute che rischia di so di inquietudine. Racconta di quattro amiche del cuore, stroncarle l’esistenza. Poi c’è Angela Andrea Curcione ognuna con la propria storia e i propri (Laura Adriani) la bionda e bella del problemi. C’è Caterina (Marta Gastini) gruppo, che vive alla giornata ed è inde - SCHEDA DEL FILM Titolo QUESTI GIORNI una tipa pratica e di poche parole, sem - cisa se continuare a frequentare un bel - Regia Giuseppe Piccioni pre corrucciata, adora leggere e desidera loccio di buona famiglia. Infine Anna Interpreti Margherita Buy, Maria Roveran, lasciare la vita di provincia per accoglie - (Caterina Le Caselle), musicista, timida, Marta Gastini Origine/Durata Ita/2016 – 120 min. re una proposta di lavoro: fare la came - ansiosa, inadeguata, è in attesa di un fi - Distribuzione Bim Distribuzione riera in un ristorante di lusso a Belgrado. glio da un fidanzato suo coetaneo che Il giudizio di

alieno e conoscere le loro effetti - ve intenzioni. Per trovarle, la do - Arrival cente azzarderà una scelta che ri - El Cristo Ciego Il film “Arrival”, presentato in con - schierà di mettere in pericolo la “El Cristo Ciego” è il secondo lungo - raccogliere intorno a sé un nutrito corso a Venezia 73, è frutto del ta - sua vita e forse l’esistenza dell’u - metraggio del trentenne regista ci - gruppo di fedeli che lo considerano lentuoso regista e sceneggiatore manità. La storia, tratta da un rac - leno Christopher Murray, che ha am - una sorta di nuovo messia. Fino al - canadese Denis Villeneuve. Il regi - conto dello scrittore Ted Chiang, bientato il racconto nel nord del suo l'arrivo a destinazione, dove, di fron - sta di “La Donna che canta” uno tra i più affermati autori fan - Paese, tra desolate aree desertiche e te all'amico ferito, Michael si scon - (2010), “Prisoners” (2013) e “Si - tascientifici contemporanei, e sce - poverissimi villaggi rurali. trerà inevitabilmente con i propri li - cario” (candidato a ben tre premi neggiata da Eric Heisserer (che Protagonista della storia è Michael, miti. Un soggetto dunque intriso di Oscar nel 2015) questa volta si è vanta esperienze nel cinema hor - un giovane meccanico, fervente re - una forte spiritualità, che cerca di cimentato con la fantascienza. ror) è stata girata con flashback e ligioso fin dall'infanzia - da bambi - riflettere sui concetti di religione, Tutto ha inizio un giorno con il flash-forward che rimandano a no si è fatto conficcare dei chiodi fede e speranza. Purtroppo le buo - manifestarsi di misteriose astro - suggestive dimensioni spazio- sul palmo delle mani come Gesù ne intenzioni non sono però suffi - navi a forma di sasso che atterra - temporali da seguire con attenzio - sulla croce -, profondamente con - cienti a rendere interessante un film no in vari punti del pianeta, com - ne. Villeneuve, che attualmente vinto che Cristo abiti dentro ogni che, dopo un inizio molto originale, presi gli Stati Uniti. sta lavorando al sequel di un'altra uomo e quindi anche dentro di lui. non riesce a decollare e si trascina I militari contattano allora un’af - storia di fantascienza, “Blade Run - Venuto a conoscenza che in segui - stancamente fino alla fine senza al - fermata professoressa di linguisti - ner 2049” (produzione Ridley to ad un incidente in miniera un cun guizzo narrativo o visivo. ca, Louise Banks (l’attrice Amy Scott) tratta la materia di “Arrival” suo vecchio amico d'infanzia rischia La piattezza del racconto, la ripeti - Adams) e un luminare della mate - in un modo non scontato, supe - di perdere l'uso delle gambe, Mi - tività di alcune situazioni - le para - matica e fisica (Jeremy Renner) ra ndo le forme di riferimento al film di chael decide di compiere un lungo bole raccontate da Michael - e il rit - per instaurare un contatto con la genere (come “Incontri ravvicinati del viaggio attraverso il deserto per rag - mo blando e monocorde inducono razza aliena. Mentre una parte del - Terzo Tipo” o “Contact”) con rimandi giungerlo e, forte delle sue convin - ben presto alla noia. E, quando co - l’umanità è pronta a innescare una anche new-age, ponendo in primo pia - zioni, guarirlo con un miracolo. minciano a scorrere i titoli di coda, reazione bellica contro coloro che no l’intensa protagonista Louise-Amy Nel corso delle sue peregrinazioni ripensando al folgorante incipit e potrebbero rivelarsi una forma di Adams in una parte dove il ruolo di Michael cercherà di diffondere il suo alle potenzialità del soggetto, si vita superiore ed ostile, Banks e la studiosa intuitiva e affettuosa madre credo tra la povera gente del Cile e prova la frustrante sensazione di sua squadra lotteranno contro il di una bambina le sono molto conge - si prodigherà per aiutare chiunque aver appena assistito ad un'occasio - tempo per decifrare il linguaggio niali. A.C. ne abbia bisogno, riuscendo così a ne mancata. Diego Pelizza 8 zoom concorso

re ed energica come la sua famiglia e la casa che condividono, lui riflessivo e tormentato The Light Between Oceans come la scogliera di Janus, lambita da un mare burrascoso e spumeggiante. Il regista serva una contagiosa voglia di vivere. L’amo - Derek Cianfrance racconta una re di Isabel risveglia quella parte di Tom che storia dove non ci sono buoni e lui stesso credeva ormai defunta e Janus, la cattivi, ma solo persone, che solitaria isola che ospita la coppia di novelli spinte dalle emozioni e dai sen - sposi, diventa il terreno su cui iniziare la lo - timenti compiono delle scelte ro vita insieme. Con il tempo però il deside - destinate inevitabilmente ad rio di una famiglia e la tragica perdita di due influenzare non solo la propria feti ancora nel grembo materno, metteranno vita ma anche quella di chi a dura prova Isabel, che inizierà lentamente amano, in un modo non sempre logico. La a spegnersi. Quando un giorno i due trovano regia lenta e rispettosa supporta le interpre - sulla spiaggia una barca a remi con all’inter - tazioni, fatte d’intensi silenzi, dei due ma - no un giovane uomo privo di vita e una neo - gnetici protagonisti. Merita una menzione nata piangente, un nuovo raggio di speranza speciale Rachel Weiz, nel ruolo di Hannah, la colpisce Isabel, che convince il marito a ta - madre biologica della bambina trovata. Un cere sull’accaduto e a tenere la bambina per film che rischiava di risultare lento si rivela crescerla spacciandola per loro. Per quanto invece avvincente e non scontato, facendo reticente il marito non vuole spegnere la rin - riflettere lo spettatore su cosa significhi es - Tom (M. Fassbender) è un reduce della Gran - novata felicità di Isabel e, anche se in preda sere genitori e sulle ragioni che muovono le de Guerra, non ha nessuno, è disilluso e apa - ai dubbi, alla fine acconsente. Certe verità nostre scelte. tico a causa delle sue sofferenze passate. Di - però, non si possono celare per sempre e al - Michela Manente venta così il solitario guardiano del faro del - l’orizzonte si profilava la tragedia. “The Light l’isola di Janus, la cui luce è simbolo di spe - between Oceans” è un film che parla di spe - SCHEDA DEL FILM ranza e guida per chi si smarrisce tra i due ranza e di perdono, della capacità non tanto Titolo THE LIGHT BETWEEN OCEANS Regia Derek Cianfrance grandi oceani. Durante i suoi brevi soggiorni di fare la scelta giusta, quanto di riuscire ad Interpreti Alicia Vikander, Michael Fassbender, sul continente ha modo di frequentare Isabel affrontare le conseguenze delle decisioni Rachel Weisz Origine/Durata Usa-NZ/2016 – 133 min. (A. Vikander), a cui la guerra ha portato via prese. I protagonisti sono in perfetta armo - Distribuzione Eagle Pictures due fratelli ma che al contrario di Tom con - nia con il paesaggio che li circonda: lei sola - Il giudizio di The Bad Batch Une Vie Un western splatter e crudele ria appassionate tra splatter e "Une vie" è il lavoro del regista dica il suo onore e uccide la ambientato in un deserto ameri - azione, con tanto di comparsate francese Stephane Brizé. Am - coppia di amanti, dopodiché si cano, all’interno di un immagina - di lusso di Jim Carrey e Keanu bientato nella Normandia del spara. Jeanne resta sola, in rio carcere a cielo aperto. The Reeves, in due ruoli da caratteri - 1819, racconta la storia di compagnia dell'amato padre e Bad Batch, opera seconda della sti. C’è lo scenario cinematografi - Jeanne, nobile figlia di un si - del figlioletto con cui instaura regista iraniano-americana Ana co del deserto, ci sono i perso - gnorotto di campagna che si un rapporto esclusivo e morbo - Lily Amirpour (dopo A Girl Walks naggi sopra le righe e soprattut - innamora e sposa l'uomo sba - so. Il bambino che non vuole Home Alone at Night ) non pas - to c’è la voglia di rompere con - gliato. Questi si rivela essere, andare a scuola, quando vi è sa indimenticato per l’originalità venzioni. La Amirpour, detta la inaspettatamente, un uomo costretto subisce un vero e del plot. La regista mette in sce - Tarantino in gonnella, sa tratteg - gretto e senza principi che do - proprio trauma, al punto che na la storia di Arlen (Suki Wa - giare dei protagonisti per nulla po aver violentato e lasciato una volta cresciuto per reazio - terhouse), una ragazza che si ri - scontati: il cannibale all’apparen - incinta la cameriera, tradisce la ne si allontana dalla madre, trova, a causa del suo passato a za senza pietà (Jason Momoa) moglie con l'unica amica che continuando però a chiederle noi sconosciuto, incarcerata in che in realtà vuole solo proteg - questa è riuscita a farsi. Nel ingenti somme di denaro per le una sorta di enorme campo di gere la figlia e sopravvivere. Il momento in cui Jeanne scopre sue speculazioni che inevita - prigionia nel mezzo di un deserto leader della comunità “pacifica” il tradimento del marito, deci - bilmente falliscono. Il film af - a sud degli Stati Uniti, in un ter - (Reeves) che nasconde però un de comunque di non rivelarlo, fronta con crudezza l'argomen - ritorio fuori dalla giurisdizione lato oscuro. Niente va come ci si perché si rende conto che cau - to dell'educazione e delle di - USA. Lì viene inseguita, cattura - aspetta perché i cambi di campo serebbe soltanto dell'ulteriore pendenze che si stabiliscono ta e mutilata da un gruppo di dei protagonisti non appaiono dolore al marito dell'amica. Il tra madre e figlio, illuminando cannibali. Ma è solo l’inizio di coerenti e nemmeno l’interpreta - prete invece che la pensa di - gli avvenimenti con un taglio un’avventura che la porterà a zione della silenziosa protagoni - versamente da lei e auspica la originale e mai scontato; ma cambiare inaspettatamente sta. Un mondo surreale che ci fa vittoria dei princìpi sul buon ponendo l'accento sull'impon - schieramento più di una volta in conoscere i lati più oscuri dell’u - senso, tradisce il segreto della derabilità di cosa sia più o me - una battaglia tra due comunità di manità, di quella landa folle che confessione dicendolo all'uo - no opportuno fare nelle dina - prigionieri. Sulla carta ci sono inizia dove terminano le metro - mo. La reazione non si fa at - miche affettive. tutti gli ingredienti per una sto - poli. M.M. tendere, il marito tradito ven - Sarah Revoltella 9 zoom fuori concorso Hacksaw Ridge al posto di distruggere sia meglio ricostruire: mentre il mondo si sgre - tola lui ne vuole ricomporre i pezzi. Il protagonista quindi affronta con sacrificio la vita difendendo il suo ideale al costo dell’umiliazione e del - la morte. Il film, costituito da una struttura narrativa classica e ben equilibrata, si divide essenzialmente in due parti: la prima che raccon - ta l’infanzia, la crescita, l’amore di Desmond e la sua difficile scelta di arruolarsi e partecipare all’addestramento dell’esercito; la seconda si concentra sulla battaglia di Okinawa. In quest’ultima che ci appare co - me un inferno dove regnano sovrane morte e distruzione, Desmond compie un vero e proprio miracolo riuscendo a salvare 75 persone. Basato su una storia vera, il film è girato in modo magistrale da Mel Gibson che si esalta durante le scene di guerra, che grazie al loro ritmo e alla loro fotografia non lasciano un attimo di respiro allo spetta - tore. Naturalmente, essendo un film di Mel Gibson, la violenza è spesso accentuata e il sangue non può che scorrere a fiumi. Le ge - sta dell’eroe sono enfatizzate quasi come quelle di un Dio che si muove sul campo di battaglia. Talvolta può sembrare surreale co - me il protagonista riesca sempre a cavarsela, ma bisogna ricordare che la storia su cui si basa è reale e il vero Desmond fu premiato con la “Medal of Honor”, la più alta onorificenza militare statuni - tense. Il regista inoltre decide di far gravitare il film su un ele - mento caratterizzante del suo cinema: la religione. Il giovane Doss, che come in Braveheart subisce un trauma che lo segna profonda - Desmond Doss, avventista e obiettore di coscienza, decide di arruolar - mente, decide di abbandonarsi alla religione santificando il sabato si nell’esercito americano per combattere la seconda guerra mondiale e non abbandonando mai la sua bibbia. Gibson, dopo dieci anni dal senz’armi. Desmond (Andrew Garfield) si avvicina sempre più alla reli - suo ultimo film, rea - gione cristiana e alla non violenza anche a causa dei traumi infantili lizza complessiva - SCHEDA DEL FILM Titolo HACKSAW RIDGE procurati dal padre, soldato veterano traumatizzato dalla prima guerra mente un’opera ben Regia Mel Gibson mondiale. Contro tutto e contro tutti, il giovane continua testardo nel - riuscita: visivamente Interpreti Andrew Garfield, Teresa Palmer, Vince Vaughn la sua lotta da solo: nessuno riuscirà a fargli cambiare idea né gli uffi - potente e con ele - Origine/Durata USA-Aus/2016 – 131 min. ciali dell’esercito contrari alla sua scelta, né la sua bellissima fidanzata menti caratteristici Distribuzione Eagle Pictures interpretata da una splendida Teresa Palmer. Desmond decide così che del suo cinema. Il giudizio di Sergio Floriani Safari Presentato fuori concorso alla 73° Mo - to di vista formale, imparziale. Anche ad eseguire il grosso dei lavori che pre - stra Internazionale di Arte Cinematogra - per i più feroci sostenitori della caccia, cedono e seguono l’uccisione dell’anima - fica di Venezia, Safari è un documenta - restano quantomeno stranianti scene co - le, limitando l’intervento del turista au - rio del regista austriaco Ulrich Seidl. Con me lo scuoiamento di una zebra (“mi striaco a premere il grilletto o addirittu - un approccio simile a quello utilizzato piaceva moltissimo il suo manto”, dirà in ra esclusivamente a posare con l’anima - nel suo penultimo lavoro, “Im Keller”, in proposito il ragazzo che l’ha abbattuta), le morto. Emblematica in questo senso è cui il documentarista austriaco ci mo - lo squartamento di una giraffa o anche la lunga inquadratura in cui un gruppo strava come un gruppo di disparati per - solo la naturalezza con cui i cacciatori si di guardiacaccia della riserva mangiano sonaggi utilizzasse la propria cantina, preparano per famosa foto con la preda. gli scarti di uno gnu dopo che testa e questa volta Seidl segue e intervista un Quello di Seidl tuttavia non vuole essere manto sono stati rimossi come trofeo di gruppo di ricchi borghesi austriaci con un j’accuse contro la caccia in sé, quan - caccia da parte dei turisti di cui sopra. l’hobby della caccia esotica, impegnati to piuttosto una critica a chi, per noia o In conclusione, tramite un astuto utiliz - in un safari di caccia in Namibia. semplicemente perché ha i mezzi per far - zo delle immagini, Seidl fa una matura Sebbene sia chiaro il punto di vista del lo, decide di cimentarsi in un hobby, ap - riflessione non tanto sulla caccia in sé regista rispetto al tema della caccia, al punto la caccia esotica, che in alcun mo - quanto sulla gratuità di alcune mode che punto di dare un’immagine a tratti cari - do riguarda le sue radici culturali ma al - portano alcuni di noi (in questo caso i caturale dei personaggi intervistati, tro non è che una moda priva di signifi - più abbienti, ma non è sempre così) a Seidl tuttavia non interviene minima - cato. Molto spazio infatti viene dato ai compiere atti al limite dell’atroce per il mente all’interno del documentario, la - namibiani che lavorano all’interno della puro gusto di poter dire di averlo fatto. sciando parlare solo le immagini e i pro - struttura in cui i protagonisti del docu - tagonisti e restando, almeno da un pun - mentario alloggiano: sono di fatto loro Tommaso Faoro 10 zoom fuori concorso

no essere mutati, nel loro essere maestri ma anche discepoli, nella loro umanità. Una pellicola resa unica e irripetibile, non Hacksaw Ridge The Journey solo dalla struttura narrativa, ma anche dal duo attoriale Meaney-Spall, vera essenza del film. Le per - sonalità brillanti dei due pro - tagonisti sono la benzina nar - rativa necessaria per far proce - dere una storia basata sul viaggio all’interno di una mac - china nel quale sono presenti due acerrimi nemici. I discorsi e le situa - zioni, anche bizzarre, in cui i due si ritro - vano sono l’impalcatura necessaria a non annoiare mai lo spettatore, che per 94 mi - nuti è seduto frontalmente ai due protago - nisti, ascoltando i loro dialoghi, senza ave - re possibilità d’intervento. Non solo un film, dunque, ma molto di più. Una lezione L’Irlanda è lo scenario del nuovo lungome - te, come la storia insegna, sono giunti ad di vita per tutti quegli uomini che si ergo - traggio dell’inglese Nick Hamm che con il un compromesso: la pace. Ed è da qui che no condottieri di un popolo e che spesso suo The Journey, presentato fuori concorso nasce l’idea di raccontare questo lento per - non comprendono che intraprendere un alla 73° Mostra del Cinema di Venezia, fa corso che trova il uso apice nel viaggio in percorso più difficile, ma più duraturo, può ritorno al Lido. L’intento è quello di mo - macchina che i due protagonisti sono co - essere la chiave della serenità. “Il proble - strare non un territorio e la sua geografia, stretti a fare. Il regista inglese si serve di ma è capirsi” scriveva Italo Calvino. Mc - ma l’indole e le scelte di chi questa terra la questo espediente per ri-costruire, lascian - Guinness e Paisley lo hanno fatto. Molti al - governa. Così Hamm si rifà ai conflitti e le do spazio all’immaginazione e all’invettiva, tri politici, no. Ai posteri l’ardua sentenza. tensioni che per anni hanno vessato il ter - quella lunga conversazione tra due leader ritorio e la sua gente, raccontando un viag - politici che diventano, davanti allo spetta - Giulia Sterrantino gio, ‘quel’ viaggio, che ha portato due lea - tore, due uomini come molti altri. Due der politici a giungere finalmente ad un estranei ignoratisi per trent’anni, iniziano SCHEDA DEL FILM Titolo THE JOURNEY confronto. Colm Meaney e Timothy Spall il loro percorso, senza sapere quale fosse la Regia Nick Hamm vestono i panni, rispettivamente, di Martin reale meta d’arrivo. Ed è proprio questo Interpreti Timothy Spall, Colm Meaney, John Hurt McGuinness e Ian Paisley, l’uno combatten - percorso che li mostra nella loro intimità e Origine/Durata GB/2016 – 94 min. te dell’IRA l’altro convinto predicatore pro - interezza, nel loro attaccamento ai princi - Distribuzione Officine Ubu testante. Due uomini che dopo anni di lot - pi, ma anche nel modo in cui questi posso - Il giudizio di Miljeong (The Age of Shadows) “Miljeong” è il tentativo del regista di sventare un complotto dinamitardo e pertanto difficile da seguire. Trala - Kim Jee-won di costruire un film di ai danni delle truppe di occupazione. sciando questo difetto nella gestione spionaggio ambientato nella Corea Lee inizia così le sue ricerche finché, dei tempi, a storia inoltrata la pelli - sotto l’occupazione giapponese a guadagnatasi la fiducia di un membro cola si rivela perfettamente calibrata partire da un fatto realmente accadu - della resistenza, viene condotto a tra azione –la sparatoria alla stazio - to, ovvero l’attentato a una stazione Shangai dove fa la conoscenza del ca - ne, ma anche l’inseguimento sui tetti della polizia imperiale nel 1923. po del movimento indipendentista e dell’inizio– e suspense –la scena sul A differenza di quanto visto ne Il si vota alla sua causa. Nel corso del treno da Shangai a Seoul–, recupe - Buono, il Matto e il Cattivo, dove il viaggio di ritorno, Lee riesce a evita - rando l’atmosfera noir che era il trat - dominio straniero faceva semplice - re l’arresto dei ribelli e il sequestro to saliente di A Bittersweet Life. Ri - mente da sfondo alla vicenda, questa degli esplosivi ma a Seoul la cattura sulta dunque evidente che intento volta i fatti narrati sono strettamen - sarà inevitabile. Dopo l’ennesimo vol - del regista non è offrire una ricostru - te legati al periodo preso in esame: tafaccia, solo nel finale sarà possibi - zione storicamente inoppugnabile, siamo negli anni Venti, e l’Impero le capire da che parte stesse il prota - ma riflettere e ironizzare, con una ve - Giapponese si è imposto da ormai un gonista. na di patriottismo, su un capitolo decennio nella penisola coreana. Lee Tuttavia, per quanto Jee-won sia sta - buio della Storia del suo Paese. Jung-choo –interpretato da Song to in grado di dare alla luce un otti - Kang Ho–, capitano di polizia al ser - mo film di genere, almeno per la pri - Giovanni Stigliano vizio dei nuovi padroni, è incaricato ma metà Miljeong è lento a ingranare 11 zoom cfuoonrci ocorsno corso

stato così semplice. Da un’operazione qua - si impossibile nasce così un remake diver - I magnifici sette tente, coinvolgente e a tratti esaltante. Un film sicuramente non noioso ma che non regge il confronto con l’opera originale principalmente su due aspetti: la colonna sonora e il cast. Delle epiche partiture mu - sicali, composte nel 1960 da Elmer Bern - stein, non se ne vede neanche l’ombra: sbagliata è anche la collocazione nel film del tema musicale principale che risulta di scarso impatto emotivo. Il cast, inoltre, composto da attori di spicco, tra cui Den - zel Washington, Chris Pratt e Ethan Hawke, non regge inevitabilmente il confronto con Yul Brynner, Eli Wallach, Steve McQueen e compagnia bella. Il peggiore su tutti è il Una piccola cittadina di contadini e mina - in cambio di giustizia, si reca in un’altra personaggio di Bogue, mentre il più az - tori si trova minacciata da Bartholomew città dove incontra e ingaggia Sam Chi - zeccato tra i sette è Jack Horne (Vincent Bogue, magnate senza scrupoli che inten - solm (Denzel Washington) che a sua volta D'Onofrio). Concludendo si può dire che il de appropriarsene. Viene così proposta agli assolda altri sei uomini. Nasce così il ma - regista, Antoine Fuqua, gira un film piace - abitanti di Rose Creek la vendita e l’espro - nipolo dei “Magnifici sette”, antieroi sen - vole e coinvolgente, che non regge però il priazione dei terreni. In seguito ad una ti - za grandi principi morali, che finalmente confronto con l’originale. mida rivolta di alcuni cittadini, Bogue insieme combatteranno per una giusta Sergio Floriani mette a ferro e fuoco la città, incendiando causa: la difesa della città dall’oppressione la chiesa e facendo qualche vittima a tito - di Bogue. “I magnifici sette” è il remake SCHEDA DEL FILM Titolo I MAGNIFICI SETTE lo esemplificativo. La giovane Emma Cul - della celebre pellicola di John Sturges del Regia Antoine Fuqua len, rimasta vedova in seguito alla rappre - 1960, a sua volta remake de “I sette sa - Interpreti Denzel Washington, Vincent D’Onofrio, Chris Pratt saglia, decide che è giunta l’ora di dare murai” di Akira Kurosawa. Detto ciò si può Origine/Durata Usa/2016 – 132 min. una svolta alla drammatica situazione. Em - capire che il confronto con questi due mo - Distribuzione Warner Bros Italia ma, disposta a dare tutto ciò che possiede stri sacri della storia del cinema non sia Il giudizio di

fettivo con una donna di nome all’altezza del vuoto esistenziale Linda. A impersonare il protagoni - da lui percepito, legato alla man - The Bleeder sta è Liev Schreiber, vero mattato - Tommaso canza nella propria vita di una Avete mai sentito parlare di Chuck re del film, che riesce a conferire Con questo film psicologico e a donna che conquisti del tutto il Wepner? Se il nome non vi dice alla sua interpretazione un tono tratti onirico, dall’intento forte - suo cuore e la sua mente. Solo l’ar - nulla, vi basti sapere che è noto scanzonato ma al contempo mente introspettivo, Kim Rossi rivo della giovane e bella Sonia anche come “il vero Rocky Balboa”. profondo. Tanto il personaggio di Stuart torna alla regia a dieci anni (interpretata magistralmente da Wepner, infatti, conquistò la fama Wepner è ben caratterizzato quan - di distanza dal suo esordio (“An - una spumeggiante e carismatica grazie a un incontro leggendario in to gli altri sono appena abbozzati. che libero va bene”, 2006); è lo Camilla Diana) sembra restituire cui sfidò il campione mondiale dei Primo fra tutti quello di Linda, in - stesso Tommaso dell’opera prece - entusiasmo e vitalità ai sentimen - pesi massimi, Muhammad Ali. terpretata da Naomi Watts, il cui dente, ormai adulto, a ricoprire il ti di Tommaso, che si lascia tra - Contro ogni aspettativa, riuscì a rapporto con Wepner risulta ruolo di protagonista (interpreta - volgere da una storia passionale buttare Ali al tappeto e a resistere tutt’altro che credibile – tanto da to da Kim Rossi Stuart), alle prese ma non priva di ostacoli, che pre - fino a una manciata di secondi dal - far rimpiangere il trasporto che gli con il proprio rapporto torbido e sto finisce col diventare dolorosa. la fine. Aveva perso l’incontro, ma stessi interpreti erano invece riu - conflittuale con le donne, eredità Tommaso dovrà cercare da solo la sua eroica resistenza avrebbe sciti a trasmettere nello splendido degli eventi traumatici della sua una via di uscita, scandagliando ispirato Sylvester Stallone per il “Il velo dipinto” (2006). A Falar - infanzia, narrati nel primo lungo - se stesso, i suoi sogni e i suoi in - suo Rocky (1976). The Bleeder, di - deau va riconosciuto il merito di metraggio. Sedute psicoanalitiche cubi, in un complesso percorso di retto dal regista canadese Philippe non essersi accontentato di rac - inutili, un momento poco gratifi - maturazione, per il quale l’econo - Falardeau (Monsieur Lazhar), rac - contare pedissequamente la vita di cante della sua carriera artistica di mia narrativa del film non sembra conta sì la storia di un pugile, ma Wepner: il regista canadese ha in - attore, la fine ormai prossima del - avere spazio sufficiente. In una non è propriamente un film sul pu - fatti prestato la giusta attenzione la sua relazione con la fidanzata storia in cui la caratterizzazione gilato: si concentra piuttosto sulla anche agli aspetti formali – per Chiara (Jasmine Trinca), descrivo - del protagonista è tutto, non sod - parabola umana di Wepner, dalla esempio, la pellicola sgranata e la no il profondo disagio vissuto da disfa l’interpretazione di Kim Ros - vita di basso profilo condotta nel - colonna sonora ad hoc – per cer - Tommaso. Nemmeno in Federica si Stuart, che non riesce, né da at - la sua Bayonne alla fama conqui - care di ricostruire gli anni ‘70. Si (Cristiana Capotondi) riesce a tro - tore, né da regista, con dialoghi e stata grazie a Rocky, che lo porta tratta però di una formula più vol - vare un sollievo duraturo: la loro monologhi spesso troppo enfatici ad abbandonarsi a una vita di ec - te vista al cinema e spesso con esi - relazione, che sembra inizialmente e artificiosi, a coinvolgere piena - cessi votata all’egocentrismo, fino ti migliori (American Hustle, giu - poter alleviare il malessere interio - mente lo spettatore nel dramma al ritrovamento di un equilibrio af - sto per citarne uno). re del protagonista, si rivela non del personaggio. Giulia Lapenna 12 Marta Galeotti zoom fuori concorso

del film che, assieme ai movimenti di mac - china ben calibrati, aiuta a mantenere il Monte tono di cupezza generale. Ma se il primo at - to è discretamente interessante, pur non essendo il tema trattato parti - colarmente innovativo, la se - conda metà del film distrugge tutto ciò che di buono era stato creato precedentemente in un nonnulla. O meglio, in 50 lentissimi minuti che ci mostrano un Agostino ridotto alla disperazione sfogarsi prendendo lette - Una piccola comunità di montanari decide manca di esperienza, tanto da generare ralmente a martellate il monte del titolo: di abbandonare il villaggio in cui viveva una certa dose di aspettative. Eppure que - cambia solo l’angolo di ripresa a intervalli (un luogo fuori dal tempo e dallo spazio) sta sua ultima opera non lo dimostra affat - più o meno regolari. Dopo questo, il film si per via del fatto che i terreni coltivabili or - to. La prima metà del film potrebbe sem - conclude con una sequenza onirica che se - mai non soddisfano il fabbisogno di tutti; brar suggerire il contrario: la pellicola apre gna la fine di quelle martellate. Se Monte solo Agostino – Andrea Sartoretti – decide con una significativa sequenza della comu - fosse stato un mediometraggio di un’ora, di restare assieme alla sua famiglia per non nità che seppellisce la figlia di Agostino, in con una la seconda parte di questo tipo di abbandonare il luogo dove sono sepolti i un completo silenzio che verrà rotto solo una decina di minuti, probabilmente sareb - suoi antenati. Ma la situazione non cambia una decina di minuti più tardi, con la cac - be stato apprezzabile, nella sua modestia. e dopo una serie di inutili tentativi per vi - ciata di un lupo dal luogo. Dopo un’intro - Mentre il miscuglio di pretenziosità e vir - vere serenamente e uno sfortunato malin - duzione dunque degna di nota che rapisce tuosismo gratuito che è il secondo atto fa teso, il protagonista perderà anche quel l’attenzione dello spettatore, il film proce - sì che il lascito del film consista solo in poco che aveva. Così per Agostino non re - de illustrando le fatiche del protagonista e noia, con una ben definita sensazione di sterà altro che rivolgere la sua (impotente) declinando con una certa sapienza le varie aver perso tempo. Alvise Mainardi collera contro quel monte maledetto che si sfaccettature della tematica. Non si può dice esser causa di tutte le loro sventure. nulla contro il clima impietoso, contro le SCHEDA DEL FILM Titolo MONTE Monte ha una struttura bipartita piuttosto superstizioni degli abitanti del villaggio, Regia Amir Naderi semplice che affronta il tema della picco - contro gli uomini di chiesa che lo sfrutta - Interpreti Andrea Sartoretti, Claudia Potenza, lezza dell’uomo dinanzi al potere della na - no quando possibile, come non si può nul - Anna Bonaiuto Origine/Durata Ita/2016 – 110 min. tura e del destino. E Amir Naderi (questo è la contro quel monte gigantesco e grigio. Distribuzione ASAP Cinema Network il suo 17° film) non è certo un regista che Grigio che regna sovrano nella fotografia Il giudizio di

ski riempie il suo film di una quantità eccessiva di tematiche, dall'esoteri - A Jamais Planetarium smo alla repressione sessuale, dalla nascita del cinema all'incombere della Benoît Jacquot, dopo aver reso Il loro incontro è un colpo di Opera terza della regista francese Re - Seconda Guerra Mondiale: tra triango - cinematografici Henry James, fulmine. Vanno a vivere subito becca Zlotowski, presentato fuori con - li amorosi ed esperimenti scientifici, Dostoevskij, Marivaux e il Mar - insieme in una villa affacciata corso, Planetarium è la storia delle so - Planetarium diviene così un calderone chese de Sade, adatta un ro - sul mare. Il loro rapporto è relle Laura e Kate Barlow (Natalie Port - indigesto, un cavallo imbizzarrito di manzo di Don De Lillo, “The esclusivo, tutto il resto del man e Lily-Rose Depp), due sensitive cui l'autrice non è in grado di tenere Body Artist”, e ne trae un film mondo è lasciato fuori. Quando che, durante una tournée nella Parigi le redini; una pellicola caotica e con - estremamente personale. Per À Rey muore a causa di un inci - degli anni '30, vengono ingaggiate fusa, irrisolta e inconcludente, che fi - Jamais, la musa del regista è la dente, Laura si trova ad affron - dopo uno spettacolo dal produttore nisce per contorcersi su se stessa e brava Julia Roy; e come ha tare da solo la perdita e il lut - cinematografico André Korben (Em - sulle proprie, elevate ambizioni. sempre fatto per le sue amate to. Il cinema di immagini e di manuel Salinger), interessato a filma - Non bastano quindi le buone inter - attrici, come Isabelle Huppert, poche parole, di tanti sguardi re le loro sedute per imprimere sulla pretazioni della Portman e di E. Salin - Isabelle Adjani, Catherine De - che parlano, cui Jacquot ci ha pellicola l'effettiva presenza di uno ger per salvare un prodotto che, a neuve, Jacquot costruisce fine - abituati, è qui fin troppo pre - spirito e realizzare così il primo, au - fronte di una confezione di lusso e un mente sulla Roy il personaggio tenzioso nell’indagare il vuoto tentico film di fantasmi. Ma le inten - materiale narrativo originale e ricco di di Laura. Come sempre il suo e la perdita provati e patiti da zioni e il passato di Korben nascon - potenzialità, riesce a disorientare lo cinema parla e guarda alla cop - Laura. Nelle sfaccettature del dono dei segreti. Premesse molto in - spettatore ma si rivela infine piuttosto pia. Protagonisti di questa sto - lutto, che vanno dal rifiuto di triganti, dunque, per un film che però inconsistente. Come se, nonostante le ria sono quindi Laura e Rey accettarlo all’immedesimazione smarrisce ben presto la strada. Nono - numerose e buone idee, la Zlotowski (Mathieu Amalric). Lei è un’at - nell’amato, À Jamais può con - stante l'eccellente ricostruzione stori - non sia stata in grado di amalgamar - trice di teatro. Lui è un regista siderarsi, purtroppo, un dram - ca, le affascinanti atmosfere retrò, una le in un “pastiche” che possa dirsi riu - e sceneggiatore cinematografi - ma molto noioso. messa in scena di indubbio valore e scito e interessante. co con il blocco dello scrittore. Ilaria Falcone un cast di altissimo livello, la Zlotow - Diego Pelizza 13 zoom orizzonti zoom orizzonti

chi lo fa per professione per liberare l’uo - mo dal male, con dei riti quotidiani ma con la consapevolezza che in ogni occa - Liberami sione ci sia qualcuno da salvare. La strut - tura del film è organizzata attorno ad una successione di stati fra l’ordinario e l’ano - malo, come in una lunga giornata carat - terizzata da apici grotteschi che si inseri - scono naturalmente, mantenendo il ri - spetto su fenomeni ignoti, paranormali in grado di far cogliere allo spettatore la presenza diabolica nel mondo. Il premio assegnato a Venezia ha ricono - sciuto l’interesse per il tema prescelto ma anche il percorso di ricerca, il flusso di domande poste senza una risposta univo - ca, che fugano il rischio di sensazionali - smo e superstizione. L’immagine, gigante che vediamo al cinema, rende quei feno - meni di possessione reali a tal punto che finiamo per crederci, per preoccuparci per noi stessi come lo sono i protagonisti delle storie raccontate. Del resto Di Gia - Un lavoro durato tre anni, di ricerca, ri - maligno mostrando soggetti in tutta ap - como è donna di mestiere, non solo per i prese e montaggio per filmare il ritorno parenza posseduti a cui il prete intima di suoi studi in antropologia, anche per i dell’esorcismo nella realtà contempora - liberarsi. Il film è ambientato in Sicilia suoi documentari e video prodotti da Rai - nea. “Liberami” (Italia / Francia, Docu - dove opera il veterano padre Cataldo a cui sat Cinema e per aver vinto il premio So - mentario, 89’) vince come Miglior Film la si rivolgono numerose persone in cerca di linas con questo soggetto, co-sceneggia - sezione Orizzonti di Venezia 73 con un una soluzione. Gloria, Enrico, Anna e Giu - to da Andrea Zvetkov Sanguigni. Un film progetto originale e di interesse attuale. lia seguono la messa del padre per cerca - sorprendete e intenso, con scene inquie - Dopo essere stato relegato a genere nella re una cura alla loro malattia, alla quale tanti e divertenti. Da vedere filmografia classica, l’esorcismo ripreso non sono in grado di trovare etichette né da Federica Di Giacomo riveste i panni del risposte. Michela Manente documentario assumendo un tono di “ci - Ogni anno in Italia, in Europa e nel mon - nema del reale”, forse più impressionante do, un numero sempre maggiore di perso - della fiction. Il documentario racconta ne affermano di sentirsi possedute da Sa - SCHEDA DEL FILM Titolo LIBERAMI l’esistenza di alcuni personaggi tormen - tana, esigenza a cui la Chiesa Cattolica ha Regia Federica Di Giacomo tati da esseri diabolici ma in cerca di re - risposto organizzando un corso per preti Interpreti documentario

denzione, per volontà loro o dei parenti. esorcisti che ha costituito lo spunto del Origine/Durata Ita 2016 – 90 min. La macchina da presa si muove tra i par - lavoro della regista. La figura dell’esorci - Distribuzione I Wonder Pictures tecipanti alle funzioni di liberazione dal sta acquista così una valenza salvifica, di Il giudizio di King of the Belgians Decisamente ricca di humor e di stile, la pia - al suo staff, una serie di rocambolesche avven - avvalendosi di una scrittura deliziosamente ric - cevolissima commedia della coppia belga Pe - ture per tentare di rientrare, attraverso la Ser - ca di trovate originali che trattano con legge - ter Brosens e Jessica Woodworth che rac - bia, il Montenegro e l’Albania nell'amato regno rezza grandi temi: come quello dell'integrazio - conta la rocambolesca fuga del re del Belgio compromesso. Il re affronterà le svariate prove ne o dell'immigrazione senza documenti via costretto a scappare dalla Turchia per fare ri - con l'eleganza, il tatto e il consueto fair play mare. Anche il tema dell'amministrazione della torno al suo minuscolo regno in crisi che ha che lo contraddistinguono. Questa personale e cosa pubblica, viene analizzato con intelligen - dichiarato la secessione della Vallonia. In - piccola Odissea, lo porrà al centro di una ricer - te ironia, nel momento in cui il regnante che si trappolato dalle soffocanti regole di un pro - ca sul piano umano, per fargli riscoprire e indi - finge l'intervistatore di una fasulla troupe tele - tocollo di cui egli appare essere il burattino, viduare le parole adatte a consentirgli di ricon - visiva che ne maschera l'incognito, ascolta il il re comincia a liberarsi dei rigidi panni che quistare la fiducia, ma soprattutto il cuore, dei sindaco di un paese di cento anime, rendendo - l'etichetta gli impone, compiendo un atto di suoi sudditi. Tutto il viaggio appare quindi co - si conto che le problematiche risultano comun - un risveglio che altro non è che la presa di me un surreale percorso iniziatico, una sorta di que sempre le stesse. Il film si chiude con l'in - coscienza della sua vera natura spontanea. "movie on the road" dove il protagonista "alla gresso del sovrano in una lunghissima limousi - Dopo il primo travestimento che lo vede ricerca di se stesso" riscopre alcuni aspetti, ne - ne che lo riporterà in patria, lasciandoci con un uscire dalle grinfie della security turca nei gativi e positivi della gente comune, da cui la finale aperto, ma nel contempo descrivendo il panni di "Sirena del Mar Nero", il protagoni - routine della vita di palazzo, l'avevano troppo a ritratto di un uomo che risulta essere un vero re sta si trova indotto a sperimentare, assieme lungo tenuto lontano. Il film procede spedito, dall'inizio alla fine. Sarah Revoltella 14 zoom orizzonti Reparer les vivants

Al rientro da una mattinata passata a fa - realistica senza toni melodrammatici e della donna cardiopatica con i figli e con re surf con due amici, l’adolescente Si - per l’abilità tecnica – notevoli le scene la giovane amante, la sua malattia e la mon rimane gravemente ferito in un in - di surf e memorabile la sequenza dell’in - paura di morire). cidente stradale. Quando i genitori ven - cidente, quando la strada si trasforma in La successione degli eventi procede in gono messi a conoscenza dello stato del un mare plumbeo da cui si solleva una modo fluido e ben articolato, tuttavia le figlio, in coma cerebrale, debbono pren - grande onda. tematiche in gioco sono troppe e troppo dere atto della sua morte e decidere se Pregevole anche l’opera di sensibilizza - complesse per non risultare alla fine ac - donare o meno gli organi. zione sul tema della donazione di orga - cennate solo superficialmente senza Intanto, dopo l’ennesimo attacco cardia - ni, di cui non si parla mai abbastanza. Il condurre a una riflessione filosofica o co, la cinquantenne Claire, che sopravvi - realismo tuttavia diventa eccessivo nel spirituale. ve grazie a un defibrillatore, torna a vi - momento in cui allo spettatore tocca as - vere coi suoi figli e cerca di chiudere sistere all’espianto ed all’impianto del Lucia Giovannini tutti i conti in sospeso nella sua vita cuore da un corpo all’altro, descritto con convinta di non avere un futuro. Le due una precisione tale da sembrare un do - storie si intrecciano nel viaggio di un cumentario medico. cuore pulsante da un corpo all’altro. Il dilungarsi della cinepresa in sala chi - Réparer les vivants è il terzo lungome - rurgica non è utile ai fini della narrazio - traggio della regista francese Katell ne e ruba tempo a un approfondimento Quillévéré ed è tratto dall’omonimo ro - psicologico dei tanti personaggi (la cop - manzo di Maylis De Kerangal, edito in pia dei genitori separati – i bravi attori SCHEDA DEL FILM Italia da Feltrinelli. La giovane cineasta, Emmanuelle Seigner e Kool Shen – che si Titolo REPARER LES VIVANTS Regia Katell Quillevere che con i suoi precedenti film, Un poi - riunisce davanti al dramma del figlio, il Interpreti Tahar Rahim, Emmanuelle Seigner, son violent e Suzanne, ha partecipato a loro rifiuto di accettarne la morte pre - Anne Dorval Cannes e ricevuto il plauso della critica, matura e il diniego iniziale alla donazio - Origine/Durata Fra/2016 – 110 min. Distribuzione Academy Two si fa apprezzare per una regia asciutta e ne degli organi, le relazioni complesse Il giudizio di

15 zoom orizzonti zoom giornata degli autori

mente ascoltata da un ragazzo che scopriamo essere il suo cantante preferito, nonché idolo famosissimo, di tutte le teenager. Il cantante sembra preda di un colpo di fulmine, ma an - che questo incontro, forse proprio per colpa di Michal è destinato al fallimento. La granitica fede di Michal che rasenta per certi versi l'i - steria, la condurrà verso un percorso di espia - zione-rivelazione dal carattere spirituale por - tandola ad individuare l'uomo giusto, o se non altro l'unico uomo che sarà presente nel mo - mento designato, il gestore della sala per le cerimonie. Il fatto che Michal non veda que - st'uomo che le è sempre stato accanto fino al - la fine, fa riflettere sul mistero dei piani divi - ni che non si disvelano quasi mai con grandi scoppi di fanfare, ma quasi sempre nel segre - to, avanzando in punta di piedi. La parabola sembrerebbe non raccontare niente di nuovo, ma alcuni temi, quali la leggera presa in giro Laavoor Et Hakir (trough the wall) dell'osservanza religiosa, spesso talmente cie - Laavoor Et Hakir (trough the wall) è il film specie di veggente che gestisce un'agenzia ca e fine a se stessa, da non riuscire a vedere della regista israelo-americana Rama Bursh - per cuori solitari e anche una sala per cerimo - neppure chi si ha di fronte, o la fede ideale e tein per la sezione Orizzonti. Il film, girato nie (gestita dal figlio), si convince che troverà per certi versi infantile di Michal; vengono ri - con lieve leggerezza, parla dell'amore dal pun - l'amore della sua vita. La ragazza comincia levati con un taglio ironico decisamente ag - to di vista di Michal che risulta essere un ve - così una serie di appuntamenti al buio con i graziato. Sarah Revoltella ro e proprio atto di fede. La protagonista è "papabili", perlopiù ebrei osservanti come lei una giovane osservante che dopo aver rotto che si affidano all'agenzia matrimoniale per SCHEDA DEL FILM Titolo LAAVOOR ET HAKIR con il fidanzato proprio alla vigilia del matri - incontrare l'anima gemella. Gli incontri però, Regia Rama Burshtein monio, decide comunque di non disdire il buffi e surreali, si rivelano quasi tutti disa - Interpreti Noa Koller, Oz Zehavi, Amos Tamam, giorno e l'ora della cerimonia, perché è ferma - strosi al punto che la ragazza, decide di recar - Ronny Merhavi Origine/Durata Isr/2016 – 110 min. mente convinta che Dio le invierà sicuramen - si sulla tomba del Rabbino per chiedere aiuto. Distribuzione Cinema te un nuovo sposo. Dopo aver parlato con una Li parlando contro il muro, viene inaspettata - Il giudizio di

re l’investigazione ai rapporti mor - chi minuti due ragazzi passare dall'im - Gukoroku bosi e oscuri che si creano all’inter - Home pennata con il motorino all'occulta - Il giornalista Tanaka visita assidua - no di una famiglia e all’ipocrisia del - Home, opera seconda di Fien Troch, ha mento di cadavere, fino a non sapere mente la sorella Mitsuko incarcera - la società giapponese che appare una struttura corale e ci riporta, con sti - come fare una lavatrice per lavare via le ta con l’accusa di aver quasi fatto chiusa e dominata da precise gerar - le simil-documentaristico, le giornate di macchie di sangue. L'idea dietro il film morire di inedia la figlia neonata. chie sociali che escludono spietata - un gruppo di giovani alle prese con la sarebbe quella di mostrare un campio - Per distrarsi dalle preoccupazioni in mente chi appartiene ai ranghi in - scuola, le amicizie, la droga e occasio - ne di problematiche della gioventù attesa del processo, il reporter si feriori. La forza del film risiede nel nali atti violenti. Si va dalla famiglia per - olandese moderna, andando a raccon - immerge nel lavoro e riprende le in - rigore della regia e nella messinsce - fetta che accoglie un cugino appena tare come non sentano più l'autorità ge - dagini su un delitto irrisolto che na curata, equilibrata e credibile uscito di prigione (Derek), offrendogli nitoriale e come si siano estraniati dalla sembra ossessionarlo: il massacro di delle varie vicende che, da distanti un lavoro, alla madre che ha un ambi - realtà. Il problema è che tale obiettivo una famiglia apparentemente per - che sembrano, man mano che la guo rapporto con il figlio (John). Lo sti - non viene minimamente raggiunto, da - fetta. Dalle interviste agli amici e narrazione procede, si uniscono e si le documentaristico è tale per via della to che lo spettatore può assistere solo a colleghi del capofamiglia si svelano avvolgono attorno al protagonista. tecnica registica, ovvero un 4:3 con una serie di spezzoni scollegati di gio - pian piano verità scabrose e intrec - Il regista, il cui ottimo lavoro avreb - mdp a mano che insegue costante - vani che sperimentano la loro sessualità ci inquietanti che coinvolgeranno be meritato un riconoscimento, ha mente i personaggi, restringendo ancor o la droga o l'alcol: il tutto è incredibil - tutti i personaggi. Gukoroku (Traces dichiarato: «Per me Gukoroku è il di più il campo visivo del pubblico. Tal - mente stereotipato e riflette una evi - of Sin nel titolo inglese) è il primo Grande Gatsby del Giappone attua - volta queste sequenze vengono infram - dente carica iper-conservatrice che non lungometraggio di Kei Ishikawa, le. Ciò che mi affascina maggior - mezzate da immagini che simulano le si sofferma ad analizzare motivazioni e nato in Giappone nel 1977, prodot - mente è il suo ricordarci che il no - dimensioni video di un cellulare. Questo cause, ma si accontenta di mostrare di - to da Office Kitano. Tratto dall’omo - stro puntare il dito contro gli altri è dovrebbe conferire una patina di reali - sprezzo. In conclusione, “Home” non nimo romanzo di Tokuro Nukui e anche, in realtà, un puntare il dito smo, ma a dire il vero questa scelta non ha assolutamente nulla da dire; pur pro - ambientato in una Tokyo priva di contro noi stessi». Niente è come viene premiata dai contenuti del film. Il vando a riprendere il crudo realismo di connotazioni precise, il film è un sembra, nessuno è innocente e sia punto di rottura è l'assassinio della ma - altri film simili e meglio riusciti, non rie - dramma cupo e inquietante che la famiglia che la società sono mac - dre di John ad opera dello stesso, dopo sce a staccarsi dalla sua sterile ostenta - parte da una indagine circoscritta a chiate di tracce di peccato. la spirale discendente di incesto e pos - zione di disprezzo, andando a dar vita a un caso di cronaca nera per amplia - Lucia Giovannini sessività. Vediamo quindi nel giro di po - 1h e 40 min. di vuoto. Alvise Mainardi 16 zoom orizzonti zoom giornata degli autori

perché se lo si vuole tutto è possibile. Un’a - nima e due corpi. Con Indivisibili Edoardo De Angelis traccia le linee di un territorio, quel - Indivisibili lo campano, raccontando un luogo quasi al limite del fantastico, un luogo nel quale misticismo ed esoteri - smo camminano di pari passo. Ed è all’interno di questi pae - saggi, circondate da caricature umane, che inserisce Viola e Da - sy (Angela e Marianna Fontana), oasi in un deserto arido. Un film che racconta quanto possa essere forte l’im - portanza dei propri sogni all’interno di un luogo dalle connotazioni surreali e magiche, nel quale le due personalità opposte vengo - “Io, tu, noi. Indivisibili”. Essere indivisibili. nate in un microcosmo nel quale l’unica con - no seguite con la macchina da presa nel lo - Una moglie, un figlio, un genitore o un‘ami- dizione possibile è quella di rimanere unite ro essere così impercettibilmente differenti. ca speciale. Rapporti intensi tanto da non fisicamente ed essere l’attrattiva principale Solo la separazione le porterà a costruire la poter fare a meno l’uno dell’altro. Ma quando di compleanni, feste e processioni paesane. loro vita insieme. Motivo ispiratore per De indivisibili lo si è nel senso letterale del ter- La diversità che le ha rese così speciali è la Angelis è stata la storia della sorelle Hilton, mine, tutto cambia. Dasy e Viola sono due base del sostentamento economico familiare Daisy e Violet, due vere gemelle siamesi pro - sorelle cresciute in un piccolo paese della a tal punto da trasformarle in due fenomeni tagoniste di Freaks (Tom Browning, 1932) provincia campana, Castel Volturno, come da circo, agghindate e sfruttate solo per ot - fatte rivivere sullo schermo attraverso i volti tutte le adolescenti hanno sogni e desideri, tenere denaro. Un’arma a doppio taglio, l’u - identici delle sorelle Fontana. ma per loro non è così facile realizzarli. Per- nico vero motivo che le allontana dalla li - Giulia Sterrantino ché ad unirle non è solo un affetto simbioti- bertà. Il racconto di una grande determina - co e viscerale, ma anche una parte del cor- zione, della forza dei sogni, in grado di spin - SCHEDA DEL FILM Titolo INDIVISIBILI po, il bacino. Questo le ha sempre rese due gere chi ha una disabilità a superare dei li - Regia Edoardo De Angelis ragazze speciali, con un “dono” che le ha miti invalicabili. Dasy e Viola lo hanno fatto, Interpreti Marianna Fontana, Angela Fontana, Antonia Truppo portate ad essere venerate dalla comunità iniziando un cammino non privo di ostacoli Origine/Durata Ita/2016 – 100 min. come due sante, due martiri cristiane. Così le e di problemi, ma con la tenacia di chi non Distribuzione Medusa gemelle siamesi vivono il presente incasto- accetta di accontentarsi del parere altrui, Il giudizio di Caffe’ Tre storie si intrecciano, accomunate dalla ne- ra fragranza del caffè, la bevanda che col suo sfaccettato aroma fa da metafora della quoti- diana complessità della vita, in un film profondo e ammaliante, di coproduzione ita- liana, cinese e belga, abilmente diretto dal re- gista italiano Cristiano Bortone. Un giovane barista romano, noto tra gli amici per la sua onniscienza in quanto a caffè, si trasferisce a Trieste con la sua ragazza, spe- rando che il proprio talento possa trovare mo- do di esprimersi in un’importante industria di importazione di caffè, dove inizia però un la- la possibilità di prendersi cura dei propri cari. queste tre storie un messaggio di speranza, di voro di semplice manovalanza; assieme a un Ma non solo gli umili sono schiavi di questo fiducia nell’uomo e nella sua possibilità di vi - gruppo di colleghi e amici, decide di tentare sistema fondato sul guadagno: il terzo prota - vere in armonia con ciò che lo circonda. con ogni mezzo di costruirsi un futuro in un gonista, il giovane imprenditore cinese Fei, Un montaggio discreto ma efficace si fa cari - mondo in cui solo il denaro sembra contare. dovrà scegliere tra un promettente ruolo nel - co del dipanarsi di questi tre fili narrativi pa - È la stessa disperazione, in Belgio, a spingere l’impresa del futuro suocero, in cui non c’è ralleli, accompagnando lo spettatore attraver - un giovane padre senza lavoro a derubare il scrupolo che regga di fronte al successo pro - so una fotografia fatta di immagini e colori in - negozio di gioielli di Ahmed, che perde, assie- duttivo, e la difesa della propria terra natia, le tensi, che contribuiscono alla forte carica me a tutti i suoi averi, un’antica caffettiera di cui tradizioni si basano sulle antiche tecniche emotiva del film, tenendo lo spettatore col famiglia cui è enormemente legato; nel tenta- di coltivazione del caffè. cuore dentro lo schermo fino all’ultima scena. tivo di recuperarla, rischierà la propria vita e Incontri e incidenti, casuali e non, portano in Giulia Lapenna 17 zoom giornata degli autori

do che la gente di Geova disprezza, considera - to fonte di peccato e di sregolatezza, il mondo di Libero e della sua libertà, un universo proi - bito ma affascinante. Un passo importante per un’opera prima che parte da solide basi con la sceneggiatura originale di Marco Danieli e An - tonio Manca, grazie alla quale si raccontano, non usi e tradizioni di una religione, ma come il singolo si approccia con la propria individua - lità alle radicate credenze comuni. Da un pun - to di vista tecnico sono i movimenti mprecisi, ma naturali, della macchina a mano che segue i due protagonisti, a raccontare un percorso di crescita lento ma inevitabile che, con dinami - che diverse, coinvolge ogni essere umano. Una pellicola innovativa nella scelta del tema e, dal - la quale, si comprende l’importanza del corag - gio di affrontare le piccole battaglie personali La ragazza del mondo dove non è importante vincere o perdere, ma In una ventosa giornata di settembre, alla 73° co) è la figlia perfetta, divisa tra impegni fami - solo combattere. Per queste sue caratteristiche Mostra del Cinema di Venezia, la Sala Perla ospi - liari, studio e adunanze religiose, vive un’esi - la pellicola ha ottenuto importanti riconosci - ta la proiezione dell’opera prima di Marco Da - stenza fatta di ferree regole e di scelte “giuste”. menti durante la Mostra del Cinema, tra i quali nieli e del suo affiatato cast tecnico formato da Al contrario di Libero (Michele Riondino), un il premio Lizzani 2016, conferito dall’esercente un gruppo di amici del Centro Sperimentale di giovane dai trascorsi difficili tra carcere e dro - siciliano Sino Accursio Caracappa, come miglior Cinematografia di Roma. Un lavoro comune e ga, un ragazzo “sbagliato” per la società, ma lungometraggio italiano. comunitario nato dalle testimonianze di alcuni non per Giulia. Il loro incontro porta alla nasci - Giulia Sterrantino ragazzi testimoni di Geova, “disassociati” dalla ta di un grande amore grazie al quale i due pro - propria comunità religiosa per essersi innamo - tagonisti iniziano una ricerca difficile e trava - SCHEDA DEL FILM Titolo LA RAGAZZA DEL MONDO rati di una persona “del mondo”. È così che na - gliata: quella di se stessi. Questo li porterà a Regia Marco Danieli sce La ragazza del mondo, storia d’amore dietro compiere azioni delle quali non si credevano Interpreti Sara Serraiocco, Michele Riondino, la quale si nasconde il racconto di un piccolo capaci e ad andare anche contro quegli ideali Marco Leonardi Origine/Durata Ita/2016 – 104 min. grande universo, quello dei testimoni di Geova che reputavano imprescindibili. È così che Giu - Distribuzione Bolero Film e dei loro usi più intimi. Giulia (Sara Serraioc - lia diviene una ragazza del mondo, di quel mon - Il giudizio di Pamilya Ordinaryo Pariente Con Pamylia Ordinario il regista fi - mostra la degradazione presente nel - In un villaggio della Colombia, Wel - te? Esistenze che, il più delle volte, lippino Eduardo W. Roy Jr., inquadra la capitale filippina: molti bambini e lington (W. Gordillo Duarte) scopre sono messe davanti a scorciatoie che la vita di due ragazzi in mezzo alle giovani ragazzi vivono per strada, che Mariana (Leidy Herrera) di cui è appaiono come l'unica via per la so - strade di Manila, città caotica e cru - avendo con loro il minimo indispen - innamorato, sta per sposare il cugino pravvivenza, mentre purtroppo, sono dele. Due sedicenni, Jane e Aries, sabile. I protagonisti e la stessa ban - Renè (R. Díaz Calderón). Il protago - soltanto strade fuori dalla legge. Con - che vivono in strada, sopravvivendo da di cui fa parte Aries derubano tu - nista cercando in tutti i modi di ri - durre un'esistenza onesta è un atto di con piccoli furti ed espedienti ille - risti, negozi e delle volte si prostitui - conquistare la dolce Mariana, inizia a coraggio di fronte a tutti i problemi gali, devono affrontare qualcosa di scono per guadagnarsi da vivere. La dubitare delle modalità con cui Renè che si susseguono. molto più grande di loro, poiché si difficoltà che i ragazzi affrontano si sta procurando i soldi per il matri - Gaona, nato e cresciuto in Colombia ritrovano ad essere dei genitori ado - ogni giorno è trascurata dagli ordini monio, così indagando si imbatte in da un'onesta famiglia di lavoratori di lescenti. L'unica gioia sembra esse - sociali; d'esempio è la scena in cui Ja - una vicenda assai più pericolosa: nel - terre, mette in luce questa drammati - re il loro bambino, Arjan (sintesi dei ne si reca alla polizia ed è costretta a la regione è in atto la smobilitazione ca situazione in cui molte persone so - nomi dei genitori), che però molto far vedere il seno. Sono i nessuno, i di un'organizzazione armata fuorileg - no costrette a vivere, per non dire so - presto verrà rapito. La coppia si ri - reietti, e pur vivendo ovunque, in ge, che porta omicidi e presunte voci pravvivere. Un film per alcuni versi troverà sola, senza nessun aiuto, qualsiasi luogo libero, sembra in su un ladro, che metteranno a repen - aspro, crudo, per il tema trattato, che anzi sarà sbeffeggiata sia da una ra - realtà non esserci posto per loro. taglio la vita di Mariana e della sua fa - fino all'ultimo fa rimanere con il fiato dio locale che inizialmente si propo - Roy Jr. fa largo uso di immagini frut - miglia. Se da una parte c'è la vicenda sospeso, grazie anche alla presenza di ne di aiutarli nella ricerca del bambi - to di riprese provenienti da macchine sentimentale che vede coinvolti i tre ricercate incursioni musicali con can - no, lanciando un appello radiofonico, di videosorveglianza, forse per evi - protagonisti, Wellington, Renè e Ma - zoni che provengono da delle audio sia dalla polizia. Soli e senza alcun denziare che quello che avviene nella riana, dall'altra, il regista Ivan Gaona cassette usate dai protagonisti che, aiuto i due si ritrovano a compiere il città di Manila è sotto gli occhi di tut - mostra uno spaccato di vita colom - in armonia con le immagini, creano rapimento di un altro bambino, che ti, sia quelli umani che quelli elettro - biano: conflitti armati, traffico di dro - un'atmosfera calda e realistica così da prelevano da una casa in una gated nici ma nessuno è in grado o ha vo - ga, mancanza di istruzione e oppor - rendere nel complesso il film davvero community, da cui i due scappano glia di cambiare le cose. tunità. Quali obiettivi, quali punti di piacevole e scorrevole. scavalcando le alte barriere. Il regista Paola Cosma riferimento possono avere queste vi - Veronica Galeazzo 18 sfeestttiivmaal na della critica

mezzo per il divertimento o la derisione, boleggiato o quantomeno richiamato da bensì le prank sono proprio il frutto del - una regia che allo stesso modo usa un l’assenza di uno scopo, per colmare il montaggio frenetico e abiura i punti di ri - vuoto; questo è vero soprattutto per il ferimento spaziali, collocando i quattro Prank gruppo originario, mentre la posizione di ragazzi in uno spazio indefinito che si Stefie è un adolescente che trascorre l’e - Stefie è più simile a quella dello spetta - estende in tutte le direzioni: sono persi state nella noia, fino a quando due ra - tore, ovvero alla disperata ricerca di una in un parcheggio piccolissimo eppure gazzi di qualche anno più grandi non gli logica, di un senso in tutto questo per grande abbastanza da confinarli in quella chiederanno di filmarli mentre mettono in capire probabilmente solo nel finale che realtà. scena uno scherzo in un supermercato. il punto cruciale era proprio l’assenza del - In conclusione, Prank, per quanto sempli - Da quel momento Stefie entrerà a far par - lo stesso. ce, è un film sincero e simpatico, poco te del gruppo di Martin, l’amico Jean-Sé Ne viene che si potrebbe considerare pretenzioso, che forse esprime anche più e la fidanzata Léa, che trascorre il proprio Prank, del regista canadese Vincent Bi - di quanto si prefiggeva, fatto molto raro tempo organizzando, mettendo in pratica ron, come uno stranissimo film di forma - nel panorama cinematografica moderno. e caricando su internet uno scherzo dopo zione (non dimentichiamo che Stefie cre - Alvise Mainardi l’altro. sce, s’innamora, matura durante gli 80 Prank, lungi dall’essere solo una mera se - minuti scarsi del film) in cui l’istinto SCHEDA DEL FILM Titolo PRANK quenza di sketch, come potrebbe invece anarchico di un gruppo di giovani viene a Regia Vincent Biron sembrare, è invece il racconto di quattro galla, in una visione anti-gerarchica della Interpreti Sophie Goulet, Simon Pigeon, giovani persi, senza punti di riferimento vita. Invertendo continuamente i ruoli, Alexandre Auger Origine/Durata Canada/2016 – 78 min. in una desolata periferia canadese. Il lo - Martin, Jean-Sé, Léa e Stefie danno sfogo Distribuzione - ro passatempo però non è affatto un a un desiderio “anarchico” di libertà, sim - Il giudizio di The last of us Are we not cats “Akher wahed fina – The last of sciuto. La tragedia del Mediter - us” è il primo lungometraggio raneo sconvolge gli equilibri di fiction di Ala Eddine Slim, geopolitici, e il protagonista è pre sentato alla 73esima Mo - l’incarnazione di questo cam - stra del Cinema di Venezia, biamento: perso, solo, senza nella sezione della “Settimana un linguaggio proprio. della Critica”. Quando la sua barca affonda, Due sconosciuti arrivano dal non può far altro che aggrap - deserto per raggiungere il parsi alla prima cosa che può Nord Africa e da lì l’Europa at - salvarlo. Nel falso Eden in cui “Are We Not Cats” è il primo lun - parrucca color violetto, che traverso il Mediterraneo. approda si riscopre, affronta se gometraggio del regista newyor - balla in controluce. Quando uno dei due viene stesso, muore e rinasce come chese Xander Robin, ispirato dal - Tra i due c’è un coinvolgimento catturato in Tunisia, l’altro, il un uomo nuovo. L’unica possi - l’omonimo corto del 2013, che non solo fisico e sentimentale, protagonista, dovrà cambiare bilità secondo Eddine Slim, una racconta senza peli sulla lingua poiché si scoprirà con il passare strada, e tenterà successiva - completa rinascita: egli da pre - (è proprio il caso di dirlo) una di una notte che i due hanno la mente una traversata in soli - da (la caduta nella trappola per delle malattie più strane esisten - stessa mania, quella di mangiarsi taria, il cui esito porterà la animali) diventa cacciatore e ti sulla faccia del pianeta: la tri - i capelli. Lui non ha più niente da sua vita verso esiti imprevedi - addestratore (genitore di se cotillomania, l’abitudine compul - perdere e forse l’unica cosa che bili, come incontrare una co - stesso), pronto per dare la vita siva di strappare peli e capelli e gli sta a cuore è questa ragazzina pia “primordiale” di se stesso. a una nuova generazione di mangiarseli. Il titolo stesso sug - appena conosciuta. Rischiando “Akher wahed fina” è un film cambiamento. gerisce metaforicamente come quasi la morte, i due ritorneranno delicato. Delicato perché non In conclusione, non si può l’essere umano non è in grado di forse a capire il valore della vita, solo tratta di un tema molto certo negare però che per un’o - digerire e rigurgitare le palle di tanto che nel finale del film assi - sentito al mo mento, ma per - pera prima (tralasciando Baby - pelo a differenza dei gatti. Un ra - stiamo ad un ballo seducente e ché sfrutta tutte le possibilità lon, documentario del 2012) gazzo (Michael Patrick Nichol - spensierato che avviene sotto ad del cinema per raccontare una “Akher wahed fina” sia un film son) dopo aver perso il lavoro, la un groviglio di capelli pieno di lu - storia che di politico ha il nu - molto pretenzioso, ma Eddine ragazza, e dopo essere stato strini. Con immagini colorate di cleo, ma che nelle mani del Slim riesce a subordinarsi in sbattuto fuori di casa dai genito - luci a led e musiche funk-rock giovanissimo Eddine Slim di - quanto regista per dare vita a ri, decide d’andarsene e di trasfe - psichedeliche, la pellicola roman - venta molto di più. Delicato un film trasparente, capace di rirsi su un furgone, arredato con tica, dark, e a tratti comico-grot - perché pretende molto dallo raggiungere senza problemi lo il minimo indispensabile. Tra in - tesca, coinvolge lo spettatore spettatore, non avendo dialo - scopo prefisso, ovvero quello contri strampalati e strade inne - che nonostante la bizzarria dei ghi richiede che tutta la sua at - di indagare sulla questione mi - vate, un a sera la sua vita viene personaggi, riesce a comprender - tenzione si focalizzi sulle im - grazioni attraverso un viaggio stravolta da una ragazza (Chel - li e a provarne simpatia. magini del viaggio dello scono - quasi metafisico. A. M. sea LJ Lopez) esile, con una Paola Cosma 19 mondo cinit Quattro universitari, vincitori dei concorsi “Vincenzo Gagliardi” e “Francesco Dorigo”. Ospiti alla 73.ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia per iniziativa del CINIT Cineforum Italiano. Provengono da Verona, Lecce, Conegliano e Padova

Diverse decine di studentesse e studenti uni - riani di Conegliano (Treviso), studente del - versitari anche quest’anno hanno partecipa - l’Università di Udine. Per il Premio Francesco to con la recensione di un film della scorsa Dorigo, riservato a studenti di atenei di altre stagione cinematografica alla 16° edizione regioni italiane, hanno vinto Giulia Lapenna del concorso “Vincenzo Gagliardi” e alla 11° di Lecce, studentessa dell’Università di Roma edizione del concorso “Francesco Dorigo”, e Giulia Lavagnoli di Verona, studentessa nel secolo scorso figure di spicco, il primo della sede di Mantova dell’Università di Mila - dell’associazionismo per la promozione della no. I quattro vincitori sono stati ospiti del cultura cinematografica e il secondo della Cinit per cinque giorni durante la Mostra e pubblicistica e critica cinematografica. I pre - hanno partecipato alle attività di formazio - mi sono stati assegnati, per iniziativa del Ci - ne programmate per i soci dei cineforum del nit Cineforum Italiano, da una giuria di Cinit nel corso della kermesse veneziana. A esperti e critici formata da: Pierandrea Ga - condurre gli incontri a margine della Mostra gliardi (regista), Marco Bellano (docente a sono stati quest’anno Marco Vanelli, critico contratto di Storia del Cinema d’Animazione cinematografico, vicepresidente Cinit e diret - presso l’Università di Padova), Giacomo Se - tore della rivista Cabiria Studi di Cinema bastiano Pistolato (NonSoloCinema.com), (Ciemme nuova serie) e Alessandro Tovani. Neda Furlan (Direttivo Cinit), Andrea Curcio - Altri studenti hanno ricevuto una segnala - ne (Sindacato Nazionale Critici Cinematogra - zione di merito: Alessandro Padovani di Pe - fici) e in qualità di segretario, Alessandro davena, Tommaso Bellini di Brescia, Paola Cuk, vicepresidente Cinit. Per il Premio Vin - Cosma di Lecce, Giulia Tiozzo di Ferrara e Fe - cenzo Gagliardi, riservato a studenti degli derica Sarro di Cosenza, alcuni dei quali han - atenei del Triveneto, sono risultati vincitori no preso parte alle attività promosse dal Ci - Diego Pelizza di Selvazzano (Padova), stu - nit in questa edizione della Mostra. dente dell’Università di Padova e Sergio Flo - Giuseppe Barbanti Presentato il Volume “Cuori Senza Frontiere. Il Cinema del Confine Orientale “ La monografia di Alessandro Cuk sul film di Luigi in un paese del Carso, al confine fra Italia e Ju - Zampa del 1950 “Cuori senza frontiere”, ap - goslavia, dopo la seconda guerra mondiale, divi - profondisce genesi e clima in cui è maturata l’i - so in due dalla linea bianca che viene fatta trac - dea di realizzare una pellicola tutta incentrata sul - ciare dall’apposita Commissione Internazionale la storia del confine orientale, dei nuovi confini, dei Territori. La pubblicazione, quindi, studia in della linea di demarcazione che divide l’Italia e la maniera approfondita l’opera cinematografica di Jugoslavia. Si tratta di sequenze e immagini che Luigi Zampa, prima con un’analisi dettagliata del costituiscono una straordinaria documentazione, suo racconto, poi con il commento delle varie ar - testimoniando, in maniera efficace, il dramma del ticolazioni del film, attraverso il linguaggio, le confine orientale, la sua complessità e le varie suggestioni che esprime e le opinioni e le recen - problematiche che lo agitano, con un film realiz - sioni che ha raccolto nel corso del tempo: ampio 17.00, hanno partecipato: Renato Boraso, Asses - zato quasi contemporaneamente agli eventi che spazio è destinato al cast artistico - attori del ca - sore al Patrimonio del Comune di Venezia, Massi - racconta, visto che è stato girato nel 1949. La vi - libro di Gina Lollobrigida, Raf Vallone, Cesco Ba - mo Caminiti, Presidente Cinit – Cineforum Italia - cenda si ispira probabilmente all’immagine del ci - seggio e il piccolo Enzo Staiola – e tecnico. Alla no, Italia Giacca, consigliere nazionale Associa - mitero di Gorizia diviso in due dopo la divisione presentazione, che ha avuto luogo nello spazio zione Venezia Giulia e Dalmazia, Guido Rumici, dei confini, in seguito alle conseguenze del Trat - della Regione Veneto dell’Hotel Excelsior al Lido di docente e storico e l’autore Alessandro Cuk. tato di Pace di Parigi del 1947. Qui invece siamo Venezia sabato 3 settembre con inizio alle ore G.B. 20 mondo cinit “Aya Goes to the Beach” di Maryam Touzani è il cortometrag - gio vincitore del Premio Cinit al 26° Festival del Cinema Afri - cano, Asia e America Latina” Giunto al suo 26° anno, il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, in program - ma in diversi spazi milanesi dal 4 al 9 aprile 2016, è a tutt’oggi da considerarsi il primo e unico festival in Italia interamente rivolto al - le cinematografie e alle culture dei tre conti - nenti ed è organizzato dall’Associazione Cen - tro Orientamento Educativo – COE. Il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina è fra l’altro socio fondatore di Milano Film Network (MFN), la rete che unisce l’esperien - za e le risorse dei sette festival di cinema mi - lanesi. La presenza del Cinit al Festival del Ci - nema Africano, Asia e America Latina a Mila - no è stata coordinata dal presidente Massimo Caminiti che nella cerimonia conclusiva di sa - per l'arcobaleno di colori e di spunti offerti da un sogno andando oltre la propria condizione, bato 9 aprile 2016 ha consegnato il Premio una fiaba solo apparentemente semplice, ca - i divieti e gli ostacoli ”. Il cortometraggio, del - CINIT e CEM – Mondialità consistente nell’ac - pace di unire in un unico destino due donne la durata di 17 minuti, racconta la storia di quisizione dei diritti di distribuzione in Italia sole che, opposte per età, condizione fisica e Aya, che ha solo 10 anni ma già lavora come di un cortometraggio africano con valore edu - sociale, si scoprono in piena sintonia per il domestica in un appartamento di Casablanca. cativo. Sul palco è salita la vincitrice, la regi - medesimo sguardo sul mondo che si muove Segregata in casa, le uniche distrazioni sono sta marocchina Maryam Touzani, autrice di sotto i loro balconi e per il comune bisogno di la tv e la vicina di casa in sedia a rotelle con “Aya Goes to the Beach”. La motivazione del libertà e di amore; - per la straordinaria prova cui chiacchiera dal balcone. La festa dell’Eid, premio assegnato dalla giuria composta da della giovanissima attrice protagonista nel re - cioè della rottura del digiuno, si avvicina e Aya Massimo Caminiti, Neda Furlan , Michela Ma - stituire la profondità interiore del suo perso - sogna di poter uscire per andare al mare…. nente e Massimo Nardin è stata la seguente “- naggio, una bambina in grado di perseguire Manuela Pursumal Il Festival Biblico ha fatto tappa a Verona:due le proiezioni al Circolo San Bonifacio Giunto alla 12° edizione, il Festival Biblico, un 20 maggio, dal titolo “Marie Heurtin” di Jean- progetto culturale diffuso che ha il suo cuore a Pierre Améris, è una storia basata su fatti real - Vicenza, città che ha dato vita all’intero percor - mente avvenuti nella Francia rurale di fine ‘800. so e partecipa con numerosi eventi nel capoluo - Marie Heurtin è una ragazza cieca e sorda di cir - go e nei centri della diocesi, è approdato a San ca quattordici anni. Il padre la porta all’Istituto Bonifacio. Il locale Circolo Cinematografico Cul - Larnay che si occupa dell’educazione di ragazze turale Cineforum di San Bonifacio, attivo da 62 sordomute. Ma il caso di Marie, che è anche cie - anni, è stato scelto per ospitare due proiezioni ca, viene considerato impossibile e la ragazza inserite nel contesto del Festival Biblico 2016 viene rifiutata. Ma Marguerite, una suora giova - che hanno avuto luogo nello scorso mese di conseguenze. In Germania un gruppo di ragazzi ne e malata di polmoni, sente la vocazione di de - maggio. Si è trattato di due film particolarmen - adolescenti segue le lezioni di catechismo di un dicarsi a tempo pieno all’educazione di questo te significativi. Il primo, inserito in cartellone sacerdote appartenente alla Fraternità di San essere dal comportamento animalesco e, ottenu - nella serata di venerdì 13 maggio, ha riguardato Paolo. Tra loro c’è Maria, 14 anni, che ritrova an - to il permesso della Madre superiora, incomincia “Kreuzweg- Le stazioni della fede” di Dietrich che in famiglia, da parte della mamma, la mede - a prendersi cura di lei. Con grande impegno e de - Brüggemann, film premiato nel 2014 con l’Orso sima ortodossia intransigente e senza scampo terminazione, superando inevitabili momenti di d’argento al 64° Festival di Berlino, nel cui con - proposta dalla parrocchia. Sollecitata da queste scoraggiamento, riesce, poco alla volta, a recu - testo ha anche ottenuto il più importante rico - due figure, la ragazza intraprende una vita di sa - perare Marie ad una vita pienamente umana. En - noscimento da parte della Giuria ecumenica. Il crificio che la porterà però a perdere progressi - trambe le proiezioni sono state precedute e se - film affronta il tema del fondamentalismo reli - vamente la vita. La pellicola è costruita su 14 in - guite dall’intervento di esperti. gioso e, nel contempo, del mistero che si cela quadrature, a rappresentare fedelmente le stazio - Olinto Brugnoli dietro una vita di fede portata fino alle estreme ni della Via Crucis. L’altro film, proiettato venerdì 21 mondo cinit Premiato al Vittorio Veneto Film Festival per la Sezione Giovani “Nu i Novyy God!” della regista russa Mila Avgust Sabato 23 aprile 2016, presso il Teatro Lorenzo Da Ponte di Serravalle, ha avuto luogo la serata di premiazione che ha chiuso la settima edizione del Vittorio Veneto Film Festival – Festival Internazionale di Cinema per Ragazzi. Oltre 750 sono stati i ragazzi protagonisti delle proiezioni dei film internazio - nali in prima visione italiana. Nel corso della serata sono sta - ti consegnati i premi dei film vincitori. Per la Fascia Monte Baldo, i lungometraggi presentati al cospetto dei giovani giu - rati sono stati: “Nu I Novyy God!” della giovane regista russa Mila Avgust, il film del regista franco-belga Olivier Ringer, “Les Oiseaux de Passage” e la produzione italo-ungherese “Madelei - ne” dei registi Lorenzo Ceva Valla e Mario Garofalo. Con mag - gioranza senza precedenti, il premio del miglior film è stato conferito a “Nu I Novyy God!”. Per la giuria dei ragazzi delle sproken” dei fratelli Tonk. Al termine della premiazione, gli or - scuole superiori e l’Università, i film che si contendevano il ganizzatori del vvfilmf, Elisa Marchesini e Marco Ardengo, han - premio erano: “Al di là del Risultato” dell’italiano Emanuele no consegnato il Premio alla Carriera ai due Maestri Pupi e An - Gaetano Forte, “La Penna di Bruzio” della regista Giulia Zenfi - tonio Avati. Un’edizione emozionante e ricca di soddisfazioni no e il film dello spagnolo Miguel Ángel Mengò, “Quiero Vol - per concludere in bellezza questo settennio di kermesse festi - ver a Casa”. Il premio per il film vincitore per la categoria è an - valiera dedicata ai giovani. Edizione che è stata dedicata al re - dato al giovane regista italiano Emanuele Gaetano Forte con il gista e sceneggiatore Luigi Comencini per la sua sensibilità e suo primo lungometraggio “Al di là del risultato”. La fascia de - attenzione nei confronti dei deboli, delle donne, nonché ai gli adulti +Alti, invece, ha visto l’attribuzione del primo pre - problemi legati all’infanzia oltre che per le denunce sociali, te - mio al docu-film “Behind the Urals. The Nightmare before mi portanti della filmografia del regista bresciano, di estrema Chernobyl”, proiettato durante la serata di giovedì 21 aprile. attualità in questo periodo segnato da importanti cambiamen - Gli altri film che si contendevano il titolo erano “Les Oiseaux ti nella società. Gli organizzatori del vvfilmf hanno inteso ren - de Passage” di Olivier Ringer e lo spagnolo “Zoe” di Ander Du - dergli omaggio quest’anno, perché ne ricorre il centenario del - que. Il direttore generale del vvfilmf, Marco Ardengo, ha poi la sua nascita. consegnato il premio per il miglior cortometraggio a “Uitge - Emanuela Minasola Lucca: al cinema Astra proiezione del film “Chiamatemi Francesco” per inizia - tiva del Cineforum Ezerchiele 25,17.

La storia di Jorge Maria Bergoglio e la chie - di Francesco ha poi parlato il teologo Vito sa di papa Francesco sono stati al centro di Mancuso, giornalista, già docente all’Univer - un incontro, martedì 15 marzo 2016 al cine - sità San Raffaele di Milano e all’Università ma Astra di Lucca, in piazza del Giglio, or - statale di Padova, autore di numerosi libri, ganizzato dal Fondo di Documentazione Ar - veri best-sellers, sui temi della fede, La sto - turo Paoli della Fondazione Banca del Mon - ria dell’uomo che è diventato papa France - te di Lucca e dal Cineforum Ezechiele 25,17, sco è stata poi “raccontata” attraverso il con la collaborazione dell’ufficio per il dialo - film del regista Daniele Lucchetti, “Chiama - go e la cultura della Diocesi di Lucca. Dopo temi Francesco”, per mezzo del quale viene la presentazione del presidente della Fonda - presentata la vicenda personale di Bergoglio zione Banca del Monte di Lucca, Alberto Del inserita nel contesto dell’Argentina degli an - Carlo, ha aperto la serata un filmato con ni Settanta, quando 30 mila persone finiro - quattro interviste ad Arturo Paoli, realizzato no desaparecidas in un quadro di impunità e in occasione del suo centesimo compleanno. omertà, complice anche una parte della Fratel Arturo oltre ad avere incontrato per - Chiesa. La serata si è poi conclusa con un di - sonalmente papa Francesco nel gennaio battito in cui gli astanti hanno potuto dia - 2014, a Santa Marta, condivise il destino del logare con Vito Mancuso ed anche con Mar - futuro pontefice negli anni argentini, quan - co Vanelli, critico cinematografico e diretto - do erano impegnati entrambi nella difesa re della rivista Cabiria-Studi di Cinema. dei diritti e della dignità di un popolo in cammino verso la liberazione. De la Chiesa Andrea Toni 22 mondo cinit “Zabut”: a Savoca (ME) tre serate sui cortometraggi d’animazione Premio Cinit a “Cuerdas” dello spagnolo Pedro Solis Garcia cato gusto nel tratto grafico, la raffi - nata e poetica recitazione di un per - sonaggio unico che, in animazione, riesce a rendere con straordinaria effi - cacia una gamma espressiva di am - piezza pari a quella di un attore in carne ed ossa, esaustivo a sua volta, della complessità del racconto stesso e della vicenda storica a cui si riferi - sce". Premio Cinit-Cineforum Italiano - per il corto che ha meglio rappre - sentato i valori della solidarietà e del - l’inclusione - allo spagnolo Pedro Solis Garcia per “Cuerdas” con la seguente motivazione: “per la gioiosa sensibi - lità e l’ingenuo garbo con cui l’autore ha affrontato un problema molto deli - cato quale quello dell’inclusione dei Savoca storicamente è terra di cinema, la città fino alla Chiesa di San Michele bambini diversamente abili nel conte - di arte e di cultura e l’Associazione (il sagrato della stessa è stato il luogo sto sociale e in quello scolastico” (lo culturale no profit “Taglio di Rema” delle proiezioni), il tutto incastonato stesso film ha ricevuto pure il premio con il patrocinio del Comune e della nello splendido scenario del centro del pubblico, numerosissimo, presente Parrocchia SS. Maria Assunta ha inteso storico del borgo di Savoca (inserito nell’ultima serata). Miglior colonna dedicare le ultime tre serate del mese nella speciale classifica dei 100 più sonora a “Premiere Automne” con le di luglio a un Festival Internazionale bei borghi d’Italia). La giuria, compo - musiche di Frederic Boulard e Premio cinematografico; un Festival che fosse sta da Stefano Bessoni (animatore e “Fotogramma d’oro” al tedesco Florian caratterizzato da un quid di unicità e regista), Giovanni Renzo (pianista e Grolig con “In the Distance”. Menzione che sposasse anche altre forme d’arte compositore) e Renato Candia (critico speciale della giuria alle italiane Mar - quali la musica, il disegno e la narra - ed esperto di cinema d’animazione) si zione. La scelta del Comitato Organiz - è dovuta districare tra le numerose te - zatore (Nello Calabrò, Cristina Totaro, matiche affrontate nei corti seleziona - Antonino Mantarro, Stefania Pasquale, ti che andavano dal racconto intimista Marta Rigano e Carmelo Casale) è ca - al surreale, dal disegno tradizionale al duta sui cortometraggi d’animazione; 3D, dal racconto politico al cortome - nelle prime due serate (inizio ore traggio siciliano, opere che sono state 21.30) sono stati proiettati i 28 corti realizzate nel periodo compreso tra il (14 a serata) prescelti sui 155 perve - 2013 e il 2016. Fra le chicche della nuti da ogni parte del mondo mentre kermesse una “prima” assoluta euro - in quella conclusiva, oltre alla procla - pea ed esattamente il lavoro della rus - ta Gennari e Giulia Martinelli con mazione e proiezione dei corti vincito - sa Dina Velikovskaya dal titolo “Kuku - “Merlot” e all’inglese Simon Cartwrigh ri, si è vissuta una vera e propria festa schka”, non solo, ma tra i registi in con “Manoman”. La serata conclusiva, di tutte le arti, in quanto che, si è po - gara da segnalare la presenza di Vin - quella della premiazione, è stata con - tuto assistere all’esibizione di musici - cent Paronnaud il coregista con Marja - dotta da Nello Calabrò e Stefania Pa - sti che hanno creato sul momento ve - ne Satrapi del film Persepolis (Premio squale. Perché il nome Zabut? Sempli - re e proprie colonne sonore per i clas - della Giuria a Cannes e candidato al - ce. Kalat Zabut è l’antico nome arabo sici d’animazione muta e realizzato un l’Oscar). Il Premio Zabut 2016 è stato di Savoca e significa Rocca del Sam - archivio/museo di opere (schizzi e vinto dal corto “Padre” dell’argentino buco dal nome della pianta che cre - storyboard) di registi, animatori e di - Santiago Grasso con la seguente moti - sceva rigogliosa in quelle alture. segnatori selezionati dal Festival, che vazione: "Per la capacità di trattare Orazio Leotta si è snodato dalla porta d’ingresso del - con profondità di senso e con sofisti - 23 mondo cinit Concluso con successo di pubblico il IX Filmfesti - val del Garda. Premiati i film di Ferdinando Cito Fi - lomarino e Alessio Lauria rale, le proiezioni supine, il Focus Slovenia, il Marjorie Main, Gene Tierney e Dom Ameche. Garda Ciak e la passeggiata cinematografica a Salò”. La giuria della critica, composta da An - SINOSSI DEI FILM PREMIATI gelo Signorelli (Bergamo Film Meeting), Cate - “Antonia” ripercorre la breve vita della poe - rina Rossi (Lab a/Radio Onda d'urto) e Ilaria tessa milanese Antonia Pozzi. Una donna mor - Feole (FilmTv), ha scelto di premiare “Anto - ta suicida nel 1938 a soli 26 anni e pubblica - nia” di Ferdinando Cito Filomarino con la se - ta e scoperta solo dopo la sua dipartita: Eu - guente motivazione: Per la capacità di risco - genio Montale la definì una dei più grandi prire e soprattutto raccontare una figura cru - poeti del '900. ciale nel panorama letterario italiano del No - “A Long Story” è un toccante viaggio a ritro - vecento, restituendone la complessità, la di - so verso la Romania per fare i conti con il pas - mensione intima e la grande energia creativa. sato. È la storia di un uomo, Ward, che, in se - Del film vanno apprezzati la messa in scena guito alla morte della moglie, decide di rimet - misurata e accurata dei dettagli e l'interpre - tere in ordine la propria vita ristrutturando la tazione appassionata e intensa dell'attrice vecchia casa. Affida i lavori a Doru, un rome - protagonista Linda Caridi. Una menzione no che ha con sé il figlio di nove anni. Quan - Due film italiani hanno vinto il IX Film Festi - speciale è stata assegnata a “A long story” do l'operaio scompare all'improvviso, a Ward val del Garda. A conclusione di quattro inten - della regista olandese Jorien van Nes con la non resta che accompagnare il bambino al suo se giornate di proiezioni e incontri, la giuria motivazione: paese dalla madre. e il pubblico hanno espresso il loro verdetto Per la solidità di un rac conto che unisce la vi - “Monitor”, con Michele Alhaique, Valeria Bi - premiando due dei cinque film in concorso: il ta di personaggi ben tratteggiati con un af - lello e Claudio Gioè. In una grande azienda, in primo lungometraggio di Ferdinando Cito Fi - fresco sociale convincente di due realtà euro - un presente parallelo al nostro, è stata intro - lomarino e quello di Alessio Lauria. “Per la pee distanti ma in dialogo. Il premio del pub - dotta una nuova figura professionale, il “Mo - manifestazione – dice Veronica Maffizzoli, di - blico, espresso con il voto degli spettatori pre - nitor” appunto, che ha il compito di ascol - rettrice artistica – si chiude un'edizione di senti alle proiezioni, è invece andato a “Moni - tare, senza essere visto, i problemi dei di - successo, con un'ottima partecipazione di tor” di Alessio Lauria. Dopo la cerimonia di pendenti. Ma quando Paolo, il miglior “mo - pubblico (2700 persone, ndr), nonostante le premiazione, avvenuta nella serata di domeni - nitor” del suo reparto, un giorno va in crisi, incerte condizioni meteo e la concomitanza ca 19 giugno, il festival si è concluso con il tutta l'azienda comincia a vacillare e non ap - con i Campionati europei di calcio, a tutte le capolavoro restaurato “Il cielo può attendere” pare più così perfetta com’era fino ad allora iniziative: i lungometraggi in gara, l'arena se - (1943) di Ernst Lubitsch con Charles Coburn, considerata. Enrico Grazioli Le Giornate del Patrimonio. Cinema e arte al castello Federico II di Melfi Il CineClub Vittorio De Sica ha presenta - to la Giornata del Patrimonio nel castel - lo federiciano di Melfi, con la presenta - zione del cortometraggio "Il segreto di Kaspar Koll" imperniato sull’ arte e le ma - nifestazioni dell'animo umano. Con attori e produttori il De Sica - diretto da Ar - mando Lostaglio - ha portato un contri - buto di esperienza nei confronti dei gio - vani artisti e filmakers presenti nella sale del castello, che hanno fatto esperienza con Cinemadamare diretto da Franco Ri - na. Grande presenza di pubblico che ha accolto con favore le esposizioni di Lo - staglio su cinema, arte e implicazioni in - timiste che legano le immagini in se - quenza con la creazione artistica. Eleonora Lostaglio 24 mondo cinit 19° Mestre Film Festival “The Boy by the Sea” è il vincitore

Machiavelli di Pioltello (MI) con la seguente motivazione: “Per aver sa - puto raccontare un divertente ma vivido scorcio della vita degli adole - scenti di oggi e per essere una leg - gera ma onesta rappresentazione della confusione e delle difficoltà delle prime scoperte relazionali e amorose, Friendzone è riuscito a parlare di temi quotidiani con gran - de ironia, ma senza banalità. Lo storytelling è coinvolgente ed è fa - cile immedesimarsi nei panni dei teenager per i quali la parola "friendzone" è diventata ormai rias - sunto di una serie di situazioni tra - Si è chiusa la diciannovesima edi - tempo (infatti non è lui a piangere. gicomiche rese nel corto in modo zione del Mestre Film Fest caratte - A versare lacrime sono la madre e la chiaro grazie all’utilizzo di tecniche rizzata dalla presenza in concorso di sorella). Non importa chi siamo. di ripresa e montaggio dinamiche e opere di ottimo livello provenienti Non importa da dove veniamo. Non coerenti. L'impronta dei ragazzi, il da tutto il mondo. La giuria della importa cosa abbiamo fatto. E’ solo loro tono, il loro punto di vista sezione SHORT STORIES composta da il destino a decidere il “QUANDO” emerge quasi spontaneo dalle ripre - Giuseppe Boles e Francesco Antoni - farci andar via. E’ solo il destino a se e dai dialoghi e il lavoro risulta ni, ha assegnato il PREMIO DELLA decidere il “COME” farci andar via. piacevole, divertente e originale. GIURIA SHORT STORIES 2016 PER IL Ma a decidere il “DOVE” andarsene è MIGLIOR CORTOMETRAGGIO INTER - solamente dell’uomo. E se hai fede, Tommaso Bortolanza NAZIONALE a “The Boy by the Sea” se ci credi allora potrai anche sce - (Paesi Bassi, 2016, 6'56'') di Vasily gliere di andare là, in paradiso. Chuprina. In pochi minuti il regista Quello che si trova oltre il cielo, ol - è riuscito a condensare poesia e tra - tre le nuvole nascoste sotto il pelo gedia che attraverso un improbabile dell’acqua. Forse per ricordarci che è mano nella mano sembrano lasciarsi proprio da lì, dall’acqua che la vita accarezzare dalle musiche come dai proviene e alla fine vuole tornare. rumori della natura. Il leggerissimo MENZIONE SPECIALE a: “My Aweso - sciabordio delle onde, l’acuto di me Sonorous Life” (Italia, 2016, qualche gabbiano solitario entrano 6'58'') di Giordano Torreggiani. Nel direttamente nelle note trasforman - corto è presentato l’hobby di un an - dosi essi stessi in colonna sonora. ziano che raccoglie e cataloga suoni Ma soprattutto l’assenza di qualsia - e rumori in un armadio di ricordi da si altra voce che non sia quella dei aprire e godere nell’intimità del pro - due protagonisti. Non ci sono pas - prio salotto. Ricco di lirismi e sug - santi, sirene di navi o altro che pos - gestioni, il filmato in bianco e nero sa in qualche modo disturbare il sa un po’ di cartolina d’altri tempi dialogo dei due attori. Una assenza (correlativo oggettivo del protago - pesante che innalza il loro scambio nista), quando l’assenza di rumori e di battute verso l’assoluto. Perché suoni troppo assordanti faceva ap - nulla deve coprire il significato del - prezzare le piccole cose, come la le parole che i due pronunciano. So - falling star e il canto dei grilli regi - lo il silenzio permette alla parola di strato con soddisfazione dal prota - trasformarsi in monito. Ed è esatta - gonista. mente un monito ma poetico quello PREMIO CINIT VIDEOFORKIDS 2016 che esce dalle labbra di questo bam - a “Friendzone, bloccati in un'amici - bino diventato adulto prima del zia” (Italia, 2016, 10') I.I.S Niccolo' 25 mondo cinit Cortometraggi d’Autore al Centro Diurno di Furci Siculo. Una giornata all’insegna della cultura organizzata dai Lions di Santa Teresa di Riva in collaborazione col CINIT Cineforum Italiano pregiudizi, le fissazioni e le ossessioni del popolo siciliano re - lativamente a concetti di matrimonio, verginità, tradimento, onorabilità, film interamente girato a Castelbuono sulla falsa - riga di “Sedotta e abbandonata”. Importante e numerosa la partecipazione di pubblico che ha presenziato alla serata con in sala rappresentanti di gran parte delle associazioni cultura - li e di volontariato del comprensorio e degli istituti scolastici della riviera ionica messinese. Nel contesto della serata sono stati consegnati alcuni riconoscimenti dai Lions: una targa al - l’Associazione di Burraco “Pinella Jonica” di Alì Terme e all’As - sociazione di fotografi “AFI 011” di Santa Teresa di Riva, per la loro collaborazione nella raccolta dei fondi serviti a donare un defibrillatore all’I.I.S.S. Caminiti-Trimarchi di Santa Teresa di Riva. Applauditi sono stati anche gli interventi conclusivi di Carlo Mastroeni, presidente di Zona, e di Roberto Malfitano, Il centro Diurno di Furci Siculo è stato nella giornata del 21 presidente della 3° Circoscrizione del sodalizio lionistico sici - maggio sede di un importante evento culturale organizzato dal liano, i quali hanno sottolineato l’importanza delle proposte Lions Club Santa Teresa di Riva, con la collaborazione del CI - cinematografiche come veicolo di cultura e di informazione per NIT Cineforum Italiano, che ha visto le proiezioni di cortome - tutti i cittadini. traggi e documentari d’autore riguardanti la Sicilia e la sicilia - Nel corso della mattinata, sempre al Centro Diurno furcese era - nità presentati da Giuseppe Manno, appassionato e cultore di no stati proiettati alcuni cortometraggi per gli studenti delle cinema proveniente da Enna, ideatore e direttore artistico del - prime classi dell’I.I.S.S. Salvatore Pugliatti della sede di Furci la rassegna itinerante dei corti d’autore che ha lo scopo di pro - Siculo, visibilmente interessati alla giornata culturale loro pro - muovere in tutta l’isola produzioni siciliane o aventi come lo - posta dal Lions Club santateresino e dal CINIT. I corti proposti cation la nostra terra; molti dei film che propone sono stati da Beppe Manno sono stati: “Six” di Frank Jerk, che tratta col premiati nei più importanti festival nazionali e internazionali. volto di un bambino il dramma del far west delle armi negli Dopo i saluti di rito del presidente Lions Onofrio Chillemi, del - Stati Uniti e soprattutto di come sia facile, anche per un bam - l’assessore prof. Rosaria Ucchino del Comune di Furci Siculo e bino, venire in possesso di una e tutto quello che ne può con - del presidente Cinit, Massimo Caminiti, ha preso la parola Giu - seguire; “Bellissima” di Alessandro Capitani, premi David di seppe Manno introducendo uno ad uno le proposte cinemato - Donatello come miglior corto e migliore attrice nel 2015, che grafiche della serata partendo da un corto di Ettore Scola, “’43 tratta sulle tante maschere che i ragazzi si costruiscono per ap - - ‘97”, oltre cinquant’anni di cinema in pochi minuti, omaggio parire diversi, imitando modelli imposti dai mass media e igno - del grande maestro campano, recentemente scomparso, al ci - rando spesso i propri pregi; “Nuvola” di Giulio Mastromauro, nema italiano dal dopoguerra agli anni ’90 del secolo scorso. Si con Mimmo Cuticchio, la storia di dolore di un uomo segnato è passati poi al film-documentario “L’Albero di Giuda” di Vito dalla perdita della moglie deciso a togliersi la vita ma l’incon - Scardaci, sul tradimento politico perpetrato ai danni della Sici - tro improvviso con altre persone, gli farà cambiare idea; ed in - lia circa la vicenda dell’enorme parco giochi che sarebbe dovu - fine, un trittico intensamente toccante dal titolo “Oltre la li - to sorgere nella zona di Regalbuto e nonostante le continue nea” di Paolo Geremei con storie di ragazzi disabili che otten - promesse non se ne fece poi nulla. Simbolicamente a parlare e gono dallo sport la possibilità di rivalersi sui propri handicap a farne un sarcastico resoconto è un albero di carrubo testi - ed essere protagonisti. I lavori sono stati coordinati da Massi - mone delle vicende succedutesi dai tempi della presidenza Cuf - mo Caminiti, mentre ha fatto gli onori di casa la prof.ssa Gra - faro fino ai giorni nostri. Poi è venuto il turno di “Neanche i ziella Cacciola, che ha espresso gratitudine per conto dell’Isti - Cani” di Alfio D’Agata, protagonista un frizzante Nino Frassica tuto alla lodevole iniziativa risultata una proposta effettiva - nella parte di un “infame” che approfitta del precariato; a se - mente molto formativa per gli studenti e per i docenti. guire “Lo Sposalizio. Un Matrimonio Siciliano”, di Francesco La - ma con Tony Sperandeo e Tania Bambaci, omaggio al grande Orazio Leotta Pietro Germi che per primo rappresentò sul grande schermo i

26 mondo cinit Barile: presentato il libro “Letteratura alba - nese - Realismo socialista 1945-1990” ce di restituire alla letteratura mondiale pagi - ne di avvincente bellezza e di radicale impe - gno politico. Insieme all'autore sono interve - nuti nel corso della serata il sindaco di Barile Antonio Muraro, che ha espresso viva soddi - sfazione per l’iniziativa che ha aperto uno squarcio di conoscenza sulla storia del cinema e della letteratura dell'Albania negli anni del socialismo, Daniele Bracuto presidente del lo - cale cineclub P.P.Pasolini, Donato Michele Mazzeo, fondatore della storica rivista “Basili - cata Arbereshe” e del museo di storia albane - se nonché Robert Lani, albanese sbarcato ne - gli anni '90 in Italia e oggi direttore di una Nella tarda serata del 24 Settembre presso il mitër S.Shuteriqi, Ismail Kadare, Dritëro Agolli. scuola di danza. Centro Sociale di Barile (Pz) è stato presenta - Il milanese Davide Rossi, docente, storico, La conduzione della serata è stata affidata ad to il libro di Davide Rossi “Letteratura albane - giornalista e direttore del Centro Studi “Anna Armando Lostaglio del Cineclub V. De Sica di se- Realismo socialista 1945-1990” un’opera Seghers” di Milano e dell’ISPEC (Istituto di Sto - Rionero in Vulture - sodalizio che in passato unica nel panorama europeo, la sola ad af - ria e Filosofia del Pensiero Contemporaneo di aveva già invitato in Basilicata lo storico Ros - frontare unitariamente la letteratura albanese Locarno), con straordinario coraggio ha affron - si per altre interessanti proposte culturali - del periodo socialista (1945 – 1990), con at - tato la sfida di riflettere sulla letteratura socia - che ha moderato gli interventi oltre a intro - tenzione per i suoi più rilevanti autori: Dhi - lista albanese. Un 'opera ricca di fascino, capa - durre l’ultima fatica letteraria di Davide Rossi. Chiara Lostaglio Al Cineporto di Lecce la rassegna “Sussurri e Grida. Cinema e forma del - l’antagonismo” ideata da Giampiero Cleopazzo di Spaziocineforum “Sussurri e grida. Cinema e forme dell’antagonismo” buktu”(2014) di Abderrahmane Sissako , un film ri - si intitola così la rassegna ideata da Giampiero Cleo - goroso realizzato da uno dei Maestri del cinema afri - pazzo che il circolo Spaziocineforum di Lecce ha or - cano. Il secondo ciclo ha preso il via il 18 maggio ganizzato in due distinti cicli al locale Cineporto in con la proiezione di “Sei tutto quello che voglio” al - collaborazione con Apulia Film Commission. Il pri - la presenza dell’autore Dado Martino per poi via via mo ciclo ha preso il via martedì 22 marzo con il film proseguire con “A peine j’ouvre les yeux” opera pri - “Bella e perduta” di Pietro Marcello (2015). Presen - ma di Leyla Bouzid, il film franco-tunisino presen - tato all’edizione 2015 del festival di Locarno, la pel - tato alla 72.ma Mostra del Cinema di Venezia nella licola è una toccante favola sul nostro rapporto con sezione Giornate degli Autori (il 24 maggio), “Me - la natura e la bellezza. Protagonista è il pastore dianeras” (il 31 maggio) film argentino di Gustavo Tommaso, volontario custode della Reggia di Cardi - Taretto, una commedia romantico-esistenziale con tello, gioiello borbonico della “terra dei fuochi”, la - protagonisti due giovani lavoratori precari nella sel - sciata in totale abbandono. Quando all’improvviso va metropolitana di Buenos Aires, “Banat – Il Viag - muore, la storia si dovrebbe interrompere. Invece a gio” di Adriano Valerio (8 giugno), film sull’emigra - questo punto il film, cominciato come documenta - zione al contrario girato fra Italia e Romania, “No - rio, continua come un sogno arcano: sarà l’antica stalgia della Luce” (14 giugno) di Patricio Guzman, maschera di Pulcinella, mediatrice tra mondo terre - un film di dolore e poesia che tocca i valori fondanti no e aldilà, il nuovo protagonista surreale. La rasse - dell'umanità girato per lo più nel deserto di Ataca - gna è proseguita mercoledì 30 marzo con “Questio - ma in Cile, “La Memoria dell’Acqua”, sempre dello ne di punti di vista” (2009) di Jacques Rivette, ov - stesso Guzman, un documentario (titolo originale El vero lo spettacolo del circo ambulante come luogo Boton de Nacar) che nasce dal bisogno di non can - ideale per una rinascita esistenziale. Altri tre gli ap - cellare il ricordo dell'eccidio perpetrato dal regime di nardo Bertolucci per la regia di Toni D’Angelo, un do - puntamenti ad aprile: il 5 con il thriller “Essential Pinochet nei confronti di cittadini inermi e in ulti - cumentario di 68 minuti, ancora privo di un distri - King” (2010) di Jerzy Skolimowski, il 12 con il se - mo (21 giugno) e a conclusione della rassegna, butore ufficiale, proiettato il 28 giugno, ultimo in - duttivo documentario di finzione “Qualcosa di noi” “Filmstudio, mon amour”, la storia del cineclub contro della rassegna “Sussurri e grida” alla presen - (2014) di Wilma Labate e il 26, infine, con “Tim - Filmstudio con Carlo Verdone, Nanni Moretti e Ber - za in loco del regista. Ginetto Vernaleone 27 mondo cinit Cineforum Labirinto: il 2° concorso “Luciano Vincenzoni” GESSO” di Alessandro Padovani – Premio “Il Veneto in guerra”: “IL SEME DEL DIAVOLO” di Alice Fraccaro A corredo della manifestazione hanno avuto luogo alcuni eventi per ricordare la figura di Luciano Vincenzoni: Venerdì 21 ottobre al Cinema Corso a Treviso la proiezione del film di Mario Monicelli, sceneggiato da Luciano Vin - cenzoni, “LA GRANDE GUERRA” con Al - berto Sordi e Vittorio Gassman. France - sco Massaro, regista e amico di Luciano Vincenzoni, ha ricordato in sala la figu - ra del soggettista scomparso. L’Assessorato alla Cultura del Comune di teva esprimersi liberamente Sabato 22 ottobre, all’Auditorium di Treviso e Treviso Film Commission, in 2) “La prima guerra mondiale: il Vene - Santa Caterina è invece avvenuta la pre - collaborazione con Cineforum Labirinto to in guerra” sui temi di quel drammati - miazione dei vincitori del Concorso. Do - hanno promosso la 2° edizione del con - co momento storico po che la giuria, presieduta da Enrico corso per giovani soggettisti cinemato - 3) “Arturo Martini” sulla vita e l’opera Vanzina, ha provveduto a premiare i tre grafici under 35, intitolato alla memoria del famoso artista trevigiano vincitori del concorso, a seguire, ha avu - di Luciano Vincenzoni, il celebre sogget - I soggetti vincitori del concorso sono ri - to luogo “Una commedia per Treviso”, tista trevigiano scomparso nel 2013. In sultati: una lezione di scrittura cinematografica questa seconda edizione il concorso si è – Premio Vincenzoni: “L’ACQUA DEL RE” tenuta da Enrico Vanzina. L’evento è sta - articolato in tre sezioni: di Federica Gumina e Giulio Guarino to presentato dalla giornalista RAI Maria 1) “Generale”, in cui la creatività po - – Premio “Arturo Martini”: “DONNE DI Pia Zorzi. Livio Meo Bilancio più che positivo per il convegno “L’animazione e le Arti” svoltosi a Padova con il sostegno del Cinit La città del Santo e il Dipartimento dei Beni stituto di formazione professionale che, da an - night! Fumetti, disegni e satira politica di Bill Culturali dell’Università degli Studi, due realtà ni, ha una sede attiva sul territorio padovano. Pyimpton). L’iniziativa ha avuto il coordina - di riferimento a livello nazionale e internazio - Sono intervenuti come relatori: Giuliana Nu - mento scientifico di Alberto Zotti Minici, pro - nale per l’approfondimento di storia e teoria voli (I film di animazione sulla Divina Com - fessore di Storia del Cinema e della Fotografia del cinema d’animazione. A poco più di due media), Paola Bristot (Curatela e particolarità presso l’Università di Padova; di Marco Bella - anni dal convegno di studi “Il Cinema d’Ani - tecniche della mostra “Animazione italiana”), no, ideatore dell’iniziativa e docente di Hi - mazione e l’Italia”, tenutosi con il contributo Roberta Novielli (Dialogo in collegamento story of Animation presso lo stesso ateneo; di del Cinit - Cineforum Italiano e della SAS - So - Skype con Yamamura Koji), Guido Bartorelli Giannalberto Bendazzi, storico dell’animazio - ciety for Animation Studies ( la massima as - (Rivedendo Rhytmus 21 di Hans Richter) e ne di fama mondiale, autore della fondamen - sociazione mondiale per gli studi nel settore), Leonardo Carrano a confronto con Giannalber - tale opera “Animation. A World History”; e di giovedì 20 e venerdì 21 ottobre nella Sala to Bendazzi, collegato via Skype, poco prima Maria Roberta Novielli, professoressa presso delle Edicole del Palazzo del Capitanio ha della serata dedicata giovedì 20 al Cinema l’Università Ca’ Foscari di Venezia, direttore ar - ospitato il convegno di studi “L’animazione e MPX di Via Bonporti alle sue esplorazioni sul tistico del “Ca’ Foscari Short Film Festival” e le arti”, una sorta di “anteprima” per un altro rapporto tra suono e immagine. Le relazioni autrice di Animerama. Neda Furlan evento che, dal 3 al 7 luglio 2017, porterà Pa - hanno occupato anche la giornata di venerdì dova ‘al centro dell’universo’ degli studi sull’a - 21, che ha visto gli interventi di studiosi le - nimazione: la 29.ma edizione del Convegno gati al Cinit, come il direttore di Cabiria Stu - Annuale della Society for Animation Studies, di Cinema Marco Vanelli (Norma McLaren: un manifestazione ospitata dalle più prestigiose outsider e la sua strada), Carlo Montanaro, università del mondo e ora per la prima volta uno dei fondatori del Cinit (Il disegno astrat - destinata a giungere in Italia, a seguito della to sullo schermo fra performance e cinema), vittoriosa candidatura del Dipartimento dei Marco Bellano, redattore di Cabiria Studi di Ci - Beni Culturali. Questa seconda edizione si è nema (Il barocco nella musica di Hisaishi Joe articolata in quattro sessioni che hanno visto per Miyazaki Hayao): accanto a loro Andrijana la partecipazione, oltre che di esperti della Ruzic (Tre arti nei film animati di Georges Scuola Internazionale di Comics, anche dell’I - Schwizgebel) e Davide Giurlando (We eat To - 28 mondo cinit Alla fabbrica del vedere di Venezia il cinema di carta di Luca Salvagno

Hanno la stessa età il fumetto e il cinema. aggiornamenti di quelle pubblicazioni. Il primo – grazie ad un ragazzino dispet - Lavorando sistematicamente per IL MES - toso, Yellow Kid- è apparso nel paginone SAGGERO DEI RAGAZZI e per IL GIORNA - colorato domenicale del New York Journal LINO: "passando –come dice lui- tranquil - dell'editore Pulitzer a partire dal 5 maggio lamente da storie umoristiche a storie del 1895. Il secondo ha convinto trenta - d'avventura". Si è dedicato, in particola - tré spettatori a scendere in uno scantina - re, alle biografie giovanili di personaggi to in centro a Parigi sabato 28 dicembre famosi, come San Francesco, Giovanna dello stesso anno: entrava per la prima d'Arco, Walt Disney, Charlie Chaplin, Stan volta in azione il Cinématographe Lumiè - Lauren e Oliver Hardy, questi ultimi tre re. Da quel momento i due linguaggi si in - particolarmente vicini alle finalità de LA seguono e si collegano periodicamente FABBRICA DEL VEDERE. Così, dal 5 no - con uno scambio di personaggi che trova - vembre al 6 dicembre 2016 è stato possi - no il massimo dell'apprezzamento quando bile visitare la mostra CINEMA DI CARTA – il cinema ha imparato a dar vita, con il FUMETTI DI LUCA SALVAGNO, ovvero le cartone animato, agli eroi disegnati. Ma il circostanze dell'esordio dei comici che fumetto, imparentato con l'illustrazione, stanno alla base della storia del cinema disfare i suoi lettori, con il valore aggiun - ha pure aiutato a raccontare la storia. Qui (PICCOLI GRANDI UOMINI, LA STRANA to di parlar di cinema... Luca Salvagno è da noi fu Enzo Biagi a sceglierlo per di - COPPIA). Inoltre, le otto tavole originali docente di discipline pittoriche presso il vulgare la storia d'Italia e del Mondo. E (chine), insieme agli schizzi preparatori Liceo Artistico "A. Corradini" di Este. CI - Luca Salvagno (Chioggia 1962) dopo Li - (matite) e alle indicazioni per la loro co - NEMA DI CARTA è stato dedicato a Piero ceo Artistico e Accademia di Belle arti, lorazione. E ancora le copertine dei perio - Zanotto (e alla moglie Rossana) appassio - esordendo nel racconto disegnato nel dici. Insomma tutti i materiali che un au - nato studioso e divulgatore di fumetto e 1988, ha fatto in tempo a collaborare agli tore di fumetti deve saper gestire per sod - di cinema. Carlo Montanaro Venosa: “Io, Daniel Blake”, l’ultimo lavoro di Ken Loach, presentato dal Ci neClub “Vittorio De Sica” Venosa. Giovedì 24 e venerdì 25 novem - E’ il venticinquesimo film del grande ci - nella sua realtà. Un cinema, il suo, poli - bre, al Cinema Lovaglio, è stato proiet - neasta britannico, quasi ottantenne, ticamente impegnato. Figlio di operai e tato l’ultimo film di Ken Loach “Io, Da - che ha dedicato tutta la sua opera cine - di idee socialiste, Loach ha fatto parte niel Blake”, Palma d’oro al Festival di matografica (con molti altri documenta - della corrente artistica inglese del Free Cannes 2016, nell’ambito delle numero - ri) alla narrazione e all’analisi delle con - cinema con film come Poor Cow e Kes. se rassegne dedicate al cinema d’autore. dizioni dei ceti più poveri, non soltanto Con questo ultimo film ha vinto per la seconda volta la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2016, premio già conferitogli 10 anni or sono con il film “Il vento che accarezza l'erba”; ed ancora il Pardo d'o - nore al Festival di Locarno nel 2003 e il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1994. A presentare e discutere del film di Ken Loach è stato il CineClub lucano “Vitto - rio De Sica”, analizzando un’opera che ancora una volta pone il dito nella pia - ga sui disagi delle classi meno abbienti, e delle ripercussioni a causa dei tagli al - lo stato sociale (con l’alibi della crisi globale) che in Gran Bretagna riguarda - no anche la sanità. Armando Lostaglio

29 mondo cinit “Verso Casa”: l’omaggio di Fabrizio Sergi a Turi Vasile. Presentato al Taormina FilmFest 2016 nella sezione “Filmmaker in Sicilia”. Fra i protagonisti anche Massimo Caminiti, presidente del CINIT-Cineforum Italiano

sonalmente diretto, ma anche sfo - ta è stare bene con sé stessi e con gli gliando libri o commentando passi di altri, in altre parole essere felici. liriche, poesie o di narrativa del ver - Un docu-film di 55 minuti in cui si al - satile artista messinese. ternano le testimonianze di quanti nel Vasile, infatti, era nato a Messina il 22 mondo dell’arte e della cultura lo ave - marzo 1922 e in riva allo stretto ave - va conosciuto (Marcello Veneziani, va fatto le scuole, finanche il primo Neri Parenti, Francesco Mercadante, anno di Università, studi che poi ave - Corrado Prisco, Massimo Caminiti ed va completato a Roma ove si era tra - altri), letture di poesie, i ricordi af - sferito con la famiglia. Si distinse co - fettuosi delle figlie e di alcuni dei ni - me produttore cinematografico (“Se - poti, interviste a Vasile stesso (la ci - dotta e Abbandonata” di Pietro Germi, tazione di Gorgia da Lentini su pen - “Roma” di Federico Fellini e “Anonimo siero/conoscenza, fra le altre cose, ci Veneziano” di Enrico Maria Salerno, fa rammentare che egli fu anche presi - solo per citarne alcuni ma anche come dente dell’INDA, l’Istituto Nazionale regista e sceneggiatore (“Processo al - del Dramma Antico) e i simpatici sipa - la Città”, “Gambe d’oro” o “Classe di rietti tra i due amici collezionisti che Ferro”). si sfidano in una sorta di gara a chi Poeta ed anche scrittore (le sue pub - detiene la locandina più rara, l’artico - blicazioni per lo più furono edite da lo di giornale o una rara pubblicazio - Sellerio) conservò sempre la sua sici - ne o comunque materiale riguardante Cinema Olimpia gremito nel pomerig - lianità; girando il mondo per lavoro Turi Vasile. gio del 16 giugno per l’attesa proie - gli capitò in moltissime occasioni di Sergi, il regista, in passato, nel 2009, zione di “Verso Casa – Omaggio a Turi venire a contatto con gente della Sici - aveva già omaggiato in un documen - Vasile”, il mediometraggio del regista lia, talvolta “emigrati” come lui ed era tario la figura di Turi Vasile “Turi Vasi - ventiseienne santateresino Fabrizio sempre una festa. Si dilettava ad le e la sua Sicilia” oltre che con “Nino Sergi presentato nella sezione “Film - esempio nel raccontare di quando in maker in Sicilia” e che ha concorso una città australiana aveva conosciuto per il premio principale quello del una comunità di messinesi provenien - “Cariddino d’oro”. ti tutti da Capo d’Orlando i quali ave - Sono giunti appositamente da Roma le vano insegnato ai locali tecniche di figlie ed un nipote di Turi Vasile e fra pesca e tra le altre cose che le arago - i presenti in sala anche l’artista Nino ste si possono mangiare e non vanno Ucchino, amico fraterno della famiglia buttate via come avevano fatto fino a Vasile, una delegazione nazionale del - quel momento… le Banche del Tempo e del CINIT Ci - Padre severo e nonno affettuosissimo, neforum Italiano sodalizi con i quali questo l’aspetto umano e familiare che Vasile si era sempre dimostrato affet - ne è emerso dal meticoloso lavoro di e il Padre Santo”, film comico-grotte - tuoso e collaborativo, oltre agli attori Sergi (che ne firma anche la sceneg - sco, tratto dall’omonima novella di intervenuti nel film, in primis i due giatura assieme a Nino Ucchino); non - Vasile. Le musiche sono state curate protagonisti Salvatore Coglitore e Sal - no Vasile capace di lasciare quotidia - dal maestro Aurelio Caliri e le riprese vatore Patané, nel ruolo di due incal - namente una poesia da leggere dedi - sono state effettuate nel comune di liti collezionisti che ripercorrono l’o - cata ai nipoti o sondare circa la feli - Savoca (ME). perato artistico di Vasile commentan - cità di ciascuno dei familiari perché Orazio Leotta do le locandine dei tanti film che “Tu - aveva inteso che al di sopra di ogni ri” aveva prodotto, sceneggiato o per - altra cosa alla fin fine quello che con - 30 mondo cinit Dalla Festa del Cinema di Roma (13-23 ottobre 2016) alcuni film segnalati dalla nostra inviata Francesca Crisafulli

tati, che ben si addicono a formare il con - torno su cui si regge la storia della ricca ma sfortunata signora Foster Jenkins. A parti - re dal pianista Cosmé McMoon, interpreta - to splendidamente da Simon Helberg, che abbiamo già potuto apprezzare in un ruolo simile, nella emozionante commedia Sa - ving Mr. Banks. Ma al di là delle risate, usciti dalla sala il film ha lasciato tutti con un alone di malinconia. Il denaro non ha reso davvero felice Florence, le ha solo per - messo di giungere lì dove altrimenti non si sarebbe mai sognata di arrivare. La malat - tia e i tradimenti, uniti all’incoscienza e al - l’innocenza del suo entusiasmo e della sua passione, hanno reso il suo personaggio to - talmente buono e degno di essere amato Florence Foster Jenkins dal pubblico. Florence non sapeva cantare, Meryl Streep, la più grande attrice dei no - protagonista indiscussa del film. Anche ma ci aveva provato. Pagando con la sua stri tempi ha presentato nella capitale l’ul - questa volta, nella ricerca e nello studio del dignità ci ha dimostrato, checché se ne di - timo suo film, anche questa volta tratto da canto, la Streep brilla in una performance ca, il ruolo indispensabile del talento. Ma una storia vera. Accompagnata da Hugh che ha letteralmente incantato e divertito anche che la volontà è sempre la premessa Grant, che nel film interpreta suo marito, la la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della necessaria, per tutto. Quindi, qualunque Streep porta al cinema la storia vera di una Musica, inevitabilmente gremita di gente. sia l’aspetto primario che ciascuno decida famosa cantante d’opera, nota per le scar - Innumerevoli gli applausi durante la proie - di vedere in questo film, la sua storia sicu - se abilità canore, che hanno trasformato i zione, nei momenti di maggior comicità. ramente funziona perché si regge sulla suoi spettacoli lirici in commedie dalle ri - Messo in scena come un film d’altri tempi, performance attoriale che, spesso, al di là sate garantite. Florence Foster Jenkins, ti - Florence Foster Jenkins è anche il meravi - della storia in sé, porta lo spettatore al ci - tolo del film e nome del personaggio, la glioso teatro di attori secondari molto do - nema. Francesca Crisafulli

spettatore la fedeltà ai fatti delicatezza dei temi trattati: tipica di un documentario, la difficoltà di trovare un la - Sole, Cuore, Amore deve alla tecnica della came - voro e di avere ciò che ci Alla Festa del Cinema di Ro - due protagonisti principali è ra a mano gran parte dei pro - spetta, lo sfruttamento a cui ma sono stati quattro i film affiancata a quella dell’amica pri meriti. È un film sul sacri - si umilia chi ha bisogno di italiani in concorso quest’an - e coinquilina dello stesso ficio, sulla sopravvivenza a guadagnare anche pochi sol - no nella selezione ufficiale. condominio, personaggio in - qualunque costo per amore. di e i ritmi frenetici a cui Ad aprire le danze e far sfila - terpretato da Eva Grieco. Gi - Non deve essere un caso la quotidianamente l’uomo si re i protagonisti del nostro rato in gran parte in esterni, banalità del titolo, il cui ri - sottopone, anche a costo di cinema è stato per primo il per le strade di Roma, sui mando ad una famosa canzo - pagare con la propria salute. regista Daniele Vicari, che lo mezzi pubblici che collegano ne di diversi anni fa, sembra Sole, cuore, amore, sì. Ma an - scorso 15 ottobre ha presen - il bar della Tuscolana in cui andare in collisione con la che tutto l’opposto. F.C. tato il suo ultimo film, Sole, lavora Eli e la periferia in cui cuore, amore. Ambientato a la stessa vive, il film segue Roma e nella sua periferia, il passo passo, respiro per re - film racconta le difficoltà spiro, i movimenti fisici e economiche e familiari di una psicologici interni della pro - giovane madre di quattro fi - tagonista. Sempre sorridente, gli (Isabella Ragonese) che ottimista e solare, all’inizio quotidianamente lotta per del film nessuno penserebbe riuscire a guadagnare quegli che sulle sue spalle grava il 800 euro dell’unico stipendio peso di una famiglia compo - che riuscirà a mandare avan - sta da sei persone. La dina - ti la casa. Nel ruolo del mari - micità delle riprese, che af - to disoccupato Francesco Mo - frontano la storia come se linari, mentre la storia dei dovessero restituire allo 31 mondo cinit Dalla 34.ma edizione del Torino Film Festival (18-26 novembre 2016) alcuni film segnalati dalla nostra inviata Giulia Sterrantino

d’amore, ma la storia di una donna e di co - sa è disposta a fare per ottenere ciò che Lady Macbeth vuole. La pelle cerulea e liscia di Katherine, i suoi lineamenti puliti e innocenti, sono la maschera dietro la quale si nasconde una dark lady dal cuore di ghiaccio. Da povera ragazza costretta a trasferirsi nella campa - gna inglese per adempiere ai suoi doveri di moglie, si trasforma in una donna diaboli - ca e senza scrupoli, in un’uxoricida spieta - ta che elimina chiunque ostacoli il suo cammino: dal suocero, al marito, a un bam - bino innocente sino al sacrificio dell’aman - te stesso. Vincitore del premio come Mi - glior Sceneggiatura al 34° Torino Film fe - stival, Lady Macbeth racconta, magistral - mente e con eleganza stilistica, la vendet - ta e la crudeltà di una donna dai tratti an - gelici ma dall’animo nero. Dal teatro al ci - Una giovane ragazza è vestita da sposa. Il d’uscita quando Katherine inizia una storia nema, Oldroyd traspone e adatta il raccon - velo le copre il viso. Accanto a lei un uomo d’amore clandestina con un giovane stallie - to dello scrittore russo Nikolaj Leskov più grande. È il 1865 e la diciassettenne re appena assunto, Sebastian (Cosmo Jar - “Lady Macbeth of the Mtsensk District” del Katherine (Florence Pugh) viene data in vis). L’amore li travolge, divenendo il mo - 1866, portando sullo schermo la novella di sposa a un uomo più anziano di lei, tore propulsore delle loro esistenze. Fino a una donna passionale e spietata. Dalla più Alexander (Paul Hilton). La vita coniugale qui si potrebbe dire che il regista teatrale famosa antenata Medea, sino alle donne non è esattamente quello che la ragazza si William Oldroyd volesse raccontare con la che sempre più spesso sono protagoniste aspetta: il suo sposo, duro e rancoroso, sua opera prima tradimenti e triangoli della nostra cronaca, anche Lady Macbeth è non vuole neanche sfiorarla. L’oppressione amorosi. Ma non è così. Perché Lady Mac - una di cui difficilmente ci si dimentica. che imprigiona entrambi sembra trovare via beth è molto di più. Non solo una storia Giulia Sterrantino

trovano ad affrontare situazio - fase dell’età che spesso molti grado di prendersi delle re - ni inimmaginabili. Viaggiare, sottovalutano. I film diventano sponsabilità e di vivere la ma - Slam andare all’università, diventare specchio dei moderni adole - ternità con la serenità e la Dopo il successo de La ragazza uno skater famoso è così che i scenti, non di quelli che sono gioia che questa dovrebbe del lago ed Il gioiellino, Andrea sogni di Sam si allontanano stati, ma di quelli presenti. sempre portare, provando co - Molaioli ritorna dietro la mac - lentamente dalla sua vita per Specchio di una società fonda - munque a realizzare i propri so - china da presa per firmare e fil - lasciare posto a pappe e pan - ta sul progresso tecnologico, gni e, come Sam, capire che è mare una storia con protagoni - nolini. Con Slam Molaioli riesce sulla condivisione attraverso il più importante non diventare sti ragazzi adolescenti. Così a trattare una tematica diffici - web e sull’uso dei cellulari, ma un campione mondiale di ska - nasce Slam- Tutto per una ra - le come quella della maternità anche di una generazione che te, ma riuscire a rialzarsi dopo gazza, presentato al 34° Torino in età adolescenziale, con leg - forse è più coraggiosa di quel - ogni caduta. Film festival nella sezione “Fe - gerezza, strappando al pubbli - la adulta. Giovani coppie in G.S. sta Mobile”. Sam (Ludovico Ter - co anche qualche risata. Par - signi) ha sedici anni, una gran - tendo dalla lettura del libro che de passione per lo skate e per ha ispirato la realizzazione del Tony Hawk, voce narrante del film, è evidente come, nel pa - film. La sua vita trascorre tra lo norama cinematografico italia - studio e i pomeriggi ad allenar - no, ci sia attualmente una ten - si. Ma tutto cambia quando denza a raccontare storie in cui qualcosa di non programmato i protagonisti sono gli adole - entra a far parte della sua esi - scenti. Da Un’estate addosso a stenza. L’amore nei confronti di Piuma (storia di due sedicenni Alice (Barbara Ramella). Fino a che diventano genitori) si nota quando un evento inaspettato da parte di registi e sceneggia - travolge definitivamente le lo - tori una tendenza narrativa ro vite e, a soli sedici anni, si volta all’esaltazione di quella 32 mondo cinit 73.ma Mostra del Cinema: la presenza al Lido di Venezia del CINIT-Cineforum Italiano in alcuni scatti

Eleonora Lostaglio con James Franco Giulia Serinelli dell’Agiscuola con Alessandro Cuk

Anna Silvestri dell'ANCCI allo stand delle Associazioni Giuseppe Barbanti nel corso di una premiazione

I Lostaglio, una famiglia molto...accreditata! I vincitori dei concorsi Gagliardi e Dorigo con Caminiti e Cuk

Marco Vanelli discute di cinema ai Giardini Massimo Nardin e Monica Bellucci Il volume analizza un breve film scomparso per lungo tempo e ritrovato presso la Curia di Lucca grazie a un lavoro di ricerca di studiosi appassionati di cinema, primo tra tutti Giuseppe Stefanelli.

Al volume è allegato il DVD de film di Andrea Forzano realizzato nel 1948: un tassello interessante e scono - sciuto della storia del cinema italiano.

La copia si può richiedere alla segreteria del Cinit con un contributo di € 15,00 comprese le spese di spedizione, fino ad esaurimento.

Cabiria Quadrimestrale di studi di cinema

Direttore Abbonamento euro 24,00 Marco Vanelli Singolo numero euro 10,00

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