50 Anni Di Cinema. Decenni E Attori Di Culto 12 Settembre - 29 Ottobre 2013 Proiezioni Ore 17.00 E 19.30 Istituto Giapponese Di Cultura - Via A
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
50 anni di cinema. Decenni e attori di culto 12 settembre - 29 ottobre 2013 Proiezioni ore 17.00 e 19.30 Istituto Giapponese di Cultura - Via A. Gramsci, 74 - 00197 Roma ingresso libero Dopo la rassegna 50 anni di cinema. Decenni e registi di culto (10 gennaio-19 febbraio 2013) – pre-evento in occasione del 50esimo anniversario di fondazione dell’Istituto Giapponese di Cultura - una nuova retrospettiva con un focus sugli attori più noti del panorama cinematografico giapponese aprirà il calendario degli eventi autunnali. Ogni decennio, dagli anni ’50 fino ai 2000, sarà idealmente rappresentato da tre attori scelti tra i più conosciuti e amati dal pubblico giapponese, che hanno dato voce e volto ai protagonisti di storie dirette con passione e straordinario talento da cineasti la cui fama ha varcato i confini nazionali. Quindici pellicole, quindici attori e attrici indimenticabili: l’affascinante Hideko Takamine, Toshiro Mifune, interprete di tanti film di Kurosawa, Tatsuya Nakadai, Ken Takakura, Ken Ogata, Koichi Sato e tanti altri ancora, fino ai conosciutissimi Rie Miyazawa e Ken COMUNICATO STAMPA Watanabe. Tutti nuovamente protagonisti non solo delle storie raccontate sul grande schermo, ma di una storia universale, quella del cinema. SINOSSI FILM Giovedì 12 settembre ore 17.00 e Lunedì 21 ottobre ore 20.00 HOROKI (Drifting, 1962, B/N, 123’, 35mm ©Toho Co., Ltd.) di Mikio Naruse Sottotitoli in inglese Interpreti Hideko Takamine (Fumiko Hayashi), Kinuyo Tanaka (sua madre Kishi), Akira Takarada (il poeta Mitsugu Fukuchi), Noboru Nakaya (il drammaturgo Haruhiko Date), Yunosuke Ito (il poeta Goro Shirasaka) Nel primo periodo Showa, Fumiko Hayashi e sua madre si sostentano facendo le venditrici ambulanti. Ogni giorno è una lotta per il cibo e la sopravvivenza e molte notti si addormentano, esauste, su sporche stuoie di paglia. Un loro vicino di casa, Nobuo Yasuoka, prova compassione per la ragazza ma Fumiko rifiuta la sua gentilezza perché il suo cuore è ancora invaghito dell’uomo che l’ha abbandonata. Lasciata la madre dal padre, nel Kyushu, Fumiko inizia un nuovo lavoro come cameriera nella caffetteria “Kirin”. Pur nelle avverse circostanze, la ragazza continua a dedicarsi con entusiasmo a esperimenti letterari fino a quando uno dei suoi poemi viene letto dal drammaturgo Haruhiko Date; questi – notando il suo talento - la introduce in un circolo letterario dove conosce il letterato Mitsugu Fukuchi che, di lì a poco, diventerà suo marito. Ben presto il crescente successo letterario di Fumiko, contrapposto allo scarso talento di Fukuchi, logora la loro relazione, al punto da portare l’uomo alla depressione e a un comportamento violento. Fumiko, sfinita, si allontana da lui e riprende con maggior stimolo la sua attività letteraria: il frutto del duro lavoro è l’opera “Horoki” che, grazie alla pubblicazione su un’importante rivista, cambierà la sua vita. Giovedì 12 settembre ore 19.30 e Lunedì 7 ottobre ore 17.00 SHIROI KYOTÔ (The Ivory Tower, 1966, B/N, 150’, 35mm ©Kadokawa Pictures, Inc.) di Satsuo Yamamoto Sottotitoli in inglese Interpreti Jiro Tamiya (Goro Zaizen, assistente del prof. Azuma), Eijiro Tono (Professor Azuma), Eitaro Ozawa (Professor Ukai), Yoshi Kato (Professor Okochi), Takahiro Tamura (Assistente Satomi) Shiroi kyotô, insieme a Kizudarake no sanga e Kinkanshoku, è una delle opere più rappresentative della cinematografia di Satsuo Yamamoto, famoso per i suoi film di denuncia e per la sua posizione ideologica di impronta social-proletaria. Tratto da un testo della scrittrice Toyoko Yamasaki (1924-vivente) - nota per i suoi libri di inchiesta basati su fatti di cronaca - è ambientato nella ristretta cerchia del Dipartimento di Medicina di una prestigiosa università giapponese, dove si sta valutando a chi affidare l’incarico di capo-chirurgo una volta che il prof. Azuma andrà in pensione. Il candidato più papabile sembra il suo assistente Zaizen, ottimo allievo che ha instaurato con Azuma un rapporto di subordinazione dal sapore “feudale”, in prospettiva di un agognato avanzamento di carriera. Ma il prof. Azuma si oppone all’ascesa dell’ambizioso chirurgo e all’interno dell’ospedale si formano due distinte fazioni a sostegno dei due diversi aspiranti. Yamamoto evidenzia come la lotta per il potere penetra anche nelle torri d’avorio dietro le quali si trincera la rinomata élite dei medici professionisti, rivelandone tutta la debolezza e vulnerabilità come esseri umani. Il clamore suscitato dal libro disturbò a tal punto la sensibilità della cerchia ospedaliera oggetto della critica da rendere difficile il processo di produzione del film, impedendo ad esempio le riprese all’interno degli ospedali universitari di Osaka. Lunedì 7 ottobre ore 20.00 e Lunedì 21 ottobre ore 17.00 NIHON NO ICHIBAN NAGAI HI (The Emperor and a General, 1967, B/N, 157’, 35mm ©Toho Co., Ltd.) di Kihachi Okamoto Sottotitoli in inglese Interpreti Toshiro Mifune (Anami, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito), Chishu Ryu (Primo Ministro Suzuki), So Yamamura (Yonai, Capo di Stato Maggiore della Marina), Seiji Miyaguchi (Togo, Ministro degli Affari Esteri) Intorno alla metà del 1945 le sorti della Seconda Guerra Mondiale volgono contro il Giappone; il 26 luglio 1945 la dichiarazione di Postdam, con cui si stabilivano le condizioni per la resa giapponese, è monitorata via radio. Il 6 agosto viene sganciata la prima bomba atomica su Hiroshima, il 9 su Nagasaki. Non c’è più modo per il Giappone di evitare la sconfitta. Il 10 agosto si tiene un Consiglio alla presenza dell’Imperatore, il cui risultato è a favore dell’accettazione della dichiarazione di Postdam, sebbene i capi di governo siano divisi sulle disposizioni che riguardano l’Imperatore. Anami, ministro dell’Esercito, si oppone alla resa. Il 14 agosto l’Imperatore si risolve a porre fine alla guerra, ma i più ostinati a resistere progettano un colpo di stato. Anami li supplica di desistere dalla loro intenzione, esortandoli ad attenersi alla decisione dell’Imperatore. Alle ore 13 dello stesso giorno si tiene una riunione di Gabinetto, nel corso della quale si decide di registrare il messaggio dell’Imperatore per mandarlo in onda via radio alle 12 del giorno successivo; ma il gruppo dei contrari alla resa è determinato a impedirne la messa in onda. Favorevoli e contrari alla resa, in preda ad agitazione e nervosismo, cercano di ostacolare gli uni le azioni degli altri, i primi in nome dell’obbedienza all’Imperatore, i secondi in nome della lealtà nei suoi confronti. Prodotto dalla Toho Company per commemorare il 35esimo anniversario di attività, il film – che vanta un cast eccezionale di star del cinema – è tratto da un libro di Soichi Oya in cui sono raccolte le testimonianze dei diretti interessati sopravvissuti a questa dolorosa pagina della storia giapponese. Venerdì 13 settembre ore 17.00 e Martedì 22 ottobre ore 19.30 KINKANSHOKU (Annular Eclipse, 1975, colore, 154’, 35mm ©Kadokawa Pictures) di Satsuo Yamamoto Sottotitoli in inglese Interpreti Tatsuya Nakadai (Hoshino, segretario del Capo Gabinetto), Jukichi Uno (broker Ishihara), Rentaro Mikuni (Kamiya), Akira Kume (Terada, Primo Ministro) Maggio 1964. Dopo una lotta estenuante con Sakai per il titolo di Primo Ministro, la carica viene assunta da Terada, le cui promesse di una rapida crescita economica e del raddoppio dei redditi pro-capite sembra siano state le carte vincenti per convincere gli elettori. Anche Hirono, leader della maggioranza, ha appoggiato Terada, ora intento a formare il suo Gabinetto, ma gira voce che per assicurare il suo successo elettorale l’abile politico abbia speso una cifra pari a 3.700.000.000 yen. Una volta eletto Primo Ministro, il compito di recuperare l’incredibile quantità di denaro speso spetta a Hoshino, Segretario del Capo Gabinetto. Disperato, Hoshino si rivolge per un prestito a un broker finanziario ma l’unica speranza di rifarsi del denaro speso è intascare una grossa tangente sul progetto di una diga commissionato dalla Società di Sviluppo dell’Energia Elettrica. Corrotti e corruttori danno inizio a una spietata corsa per la conquista di posizioni di prestigio e per l’arricchimento personale. La denuncia da parte di un influente editore e del broker, cui inizialmente si era rivolto Hoshino, provocano uno scandalo con conseguenze rovinose per tutti. Il film, che getta una luce fosca sulla politica e le amministrazioni corrotte di grandi società, avide di quattrini e potere, è basato su un fatto vero, esposto con grande clamore ai membri della Dieta giapponese nel 1964. Venerdì 13 settembre ore 20.00 e Martedì 8 ottobre ore 17.00 SHIAWASE NO KIIROI HANKACHI (Il fazzoletto giallo, 1977, colore, 108’, 16mm ©Shochiku Co., Ltd.) di Yoji Yamada Sottotitoli in italiano Interpreti Ken Takakura (Yusaku), Chieko Baisho (Mitsue, moglie di Yusaku), Tetsuya Takeda (Kinya), Kaori Momoi (Akemi) Kinya, in viaggio verso il Giappone settentrionale per cercare di dimenticare una delusione d’amore, dà un passaggio a una ragazza, Akemi. Durante il tragitto incontrano un certo Yusaku che ha appena finito di scontare una condanna per omicidio colposo. Questi spiega che sei anni prima, nel corso di una lite, aveva ucciso un teppista e che, dopo la condanna, aveva indotto la moglie a divorziare per darle la possibilità di rifarsi una vita. Uscito di prigione, tuttavia, le aveva inviato una cartolina dicendole di appendere un fazzoletto giallo al palo accanto alla loro casa nel caso che il suo ritorno le fosse stato gradito. Nell’eventualità contraria sarebbe passato senza importunarla e l’avrebbe lasciata in pace per sempre. Commossi dalla storia, Kinya e Akemi accompagnano Yusaku fin sotto casa per conoscere il responso della moglie e vedere se sul palo sventola il fazzoletto. Premio della critica giapponese nel 1977, Shiawase no kiiroi hankachi è diretto da Yoji Yamada, autore della fortunata serie Otoko wa tsurai yo (E’duro essere un uomo), vero record nella storia del cinema, con 48 film girati dal regista in 26 anni. In questi, come nel road movie scelto per ricordare la straordinaria interpretazione di Ken Takakura nel ruolo di Yusaku, vengono privilegiati valori come la famiglia, il paese natìo, la vita della gente comune e la solidarietà.