INFORMATORE BOTANICO ITALIANO, 36 (1) 13-27, 2004 13

Appunti sulla vegetazione della Valle del Trigno ( meridionale)

G. PIRONE, G. CIASCHETTI e A.R. FRATTAROLI

ABSTRACT - Notes on the vegetation of the Trigno valley (Southern Abruzzo) - The results are related to a survey of the veg- etation of the Trigno valley (Province of – Abruzzo), with reference to garigue, maquis, deciduous woods and pas- tures. The institution is suggested of one new association of garigue belonging to the alliance Cisto cretici-Ericion manip- uliflorae (Fumano thymifoliae-Pagnalonetum illyrici) and one new association of mesophilous woodland relating to the Erythronio dentis-canis-Carpinion betuli (Geranio versicoloris-Carpinetum betuli). Among the other types, the associations Cyclamino hederifolii-Quercetum ilicis (Fraxino orni-Quercion ilicis), Roso sempervirentis-Quercetum pubescentis (Ostryo- Carpinion orientalis), Coronillo emeri-Quercetum cerridis (Lonicero etruscae-Quercion pubescentis), Polygalo flavescentis- Brachypodietum rupestris (Phleo ambigui-Bromion erecti) and Astragalo monspessulani-Scabiosetum crenatae (Bromion erec- ti) have been recognised.

Key words: Abruzzo, central , Trigno valley, vegetation

Ricevuto il 14 Gennaio 2003 Accettato il 10 Ottobre 2003

INTRODUZIONE - AREA DI STUDIO La presente indagine ha per oggetto alcuni aspetti (alternanze di marne argillose e della vegetazione di territori localizzati sulla sinistra arenarie con intercalazioni di calcareniti fini torbi- orografica del fiume Trigno (Fig. 1), in provincia di ditiche, età Messiniano), oltre che, in qualche set- Chieti (Abruzzo), e precisamente: tore, da argille varicolori (Oligocene inferiore- - Dintorni di , 200-300 m circa s.l.m. Il sub- Cretaceo superiore). Qui sono state rilevate le strato geologico è formato dalla successione evapo- cenosi forestali a roverella ed a cerro. ritica (Messiniano), con depositi prevalentemente - Versante orografico sinistro del Vallone Cerreto, conglomeratici a clasti gessosi passanti verso l’alto a tributario del Trigno, tra le località Colle Martufo e gessareniti e gessosiltiti (VEZZANI, GHISETTI, Bosco di Cerreto, nel di , a 1998). Le cenosi rilevate in questa località sono la quote comprese tra 500 e 1100 m s.l.m. circa. Il gariga a Phagnalon rupestre subsp. illyricum e la substrato geologico è lo stesso delle località prece- macchia di leccio e lentisco. denti, quindi flysch, calcilutiti marnose e argille -Pendici sud-orientali del colle “il Monte”, tra le varicolori. Nell’area sono state rilevate le cenosi di località di Collaluna e Caccavone nei Comuni di e S. Giovanni Lipioni, tra 180 e pascolo mesofilo e di bosco a cerro o a carpino 520 m s.l.m. circa. Il substrato geologico è rappre- bianco. sentato da calcilutiti marnose con intercalazioni di Dal punto di vista fitoclimatico il territorio indaga- siltiti tripolacee e di marne argillose bluastre, con to, che occupa una fascia altitudinale relativamente intervalli di calcareniti, dell’unità molisana (e ampia, si articola in diversi tipi che, sulla base degli Tortoniano-Langhiano). In quest’area sono state indici di RIVAS-MARTINEZ (1996), occupano, sinteti- rilevate le cenosi di gariga a Cistus creticus subsp. camente, un intervallo che va dal mesomediterraneo eriocephalus e Serratula cichoracea, la macchia di lec- subumido al mesotemperato umido/subumido cio ed il bosco di roverella. (Carta del Fitoclima dell’Abruzzo a cura di C. BLASI, - Pendici settentrionali di Colle Rotondo, nei inedita). Vengono riportati i diagrammi climatici Comuni di Celenza sul Trigno e Torrebruna, tra i relativi alle sole stazioni termopluviometriche pre- 250 ed i 550 m s.l.m. circa. Il substrato geologico è senti nel territorio: Palmoli (711 m s.l.m.) e Trivento costituito in massima parte dal flysch di (550 m s.l.m.) (Fig. 2). 14 PIRONE et al.

MATERIALI E METODI La vegetazione è stata studiata con il metodo fitoso- ciologico (BRAUN-BLANQUET, 1928 e successivi aggiornamenti). I rilievi eseguiti (circa 60) hanno permesso di riconoscere 9 comunità vegetali, tra associazioni ed aggruppamenti, elencate nello sche- ma sintassonomico appresso riportato. Relativamen- te ai boschi di carpino bianco, è stata esguita una clu- ster analysis per evidenziare l’autonomia delle forma- zioni di questo territorio; a tale scopo sono stati uti- lizzati la distanza sulla corda applicata ai dati binari (presenza/assenza) come coefficiente di distanza tra i rilievi ed il legame medio come strategia di cluste- ring. Per tali boschi e per le garighe della nuova associa- zione proposta, sono stati computati gli spettri coro- logici sulla base delle frequenze. La nomenclatura delle specie fa riferimento a PIGNATTI (1982) e CONTI (1998). Fig. 1 Localizzazione, in tratteggio, dell’area di studio. RISULTATI Localisation of the study area (outlined by broken lines). QUADRO SINTASSONOMICO Garighe Cisto cretici-Micromerietea julianae Oberdorfer 1954 Cisto cretici-Ericetalia manipuliflorae Horvatic 1958 Cisto cretici-Ericion manipuliflorae Horvatic 1958 Fumano thymifoliae-Pagnalonetum illyrici ass. nova Aggr. a Cistus creticus ssp. eriocephalus e Serratula cichoracea

Macchia di sclerofille sempreverdi Quercetea ilicis Br.-Bl. 1947 Quercetalia ilicis Br.-Bl. (1931) 1936 Fraxino orni-Quercion ilicis Biondi, Casavecchia & Gigante 2003 Cyclamino hederifolii-Quercetum ilicis Bion- di, Casavecchia & Gigante 2003

Boschi di caducifoglie Querco-Fagetea Br.-Bl. & Vlieg. 1937 em. Oberd. 1992 Quercetalia pubescenti-petraeae Klika 1933 corr. Moravec in Beguin & Theurillat 1984 Ostryo-Carpinion orientalis Horvat (1958) 1959 Lauro nobilis-Quercenion pubescentis Ubaldi (1988) 1995 Roso sempervirentis-Quercetum pubescentis Biondi 1986 Teucrio siculi-Quercion cerridis (Ubaldi 1988) Scoppola & Filesi 1993 Fig. 2 Coronillo emeri-Quercetum cerridis Blasi 1984 Diagrammi termopluviometrici delle stazioni di Fagetalia sylvaticae Pawl. 1928 Palmoli e Trivento. Erythronio dentis-canis-Carpinion betuli (Horvat) Thermopluviometric diagrams of Palmoli and 1958) Marincek in Wallnöfer, Mucina & Grass Trivento stations. 1993 La vegetazione della Valle del Trigno (Abruzzo meridionale) 15

Pulmonario apenninae-Carpinenion betuli eriocephalus e Serratula cichoracea. Esso si afferma nel Biondi, Casavecchia, Pinzi, Allegrezza & bioclima mesomediterraneo subumido, e si pone in Baldoni 2002 contatto dinamico con la macchia del Cyclamino Geranio versicoloris-Carpinetum betuli ass. nova hederifolii-Quercetum ilicis. Geranio versicoloris-Fagion sylvaticae Gentile 1969 Aggr. a Quercus cerris e Carpinus betulus Gariga a Phagnalon graecum subsp. illyricum (Tab. 1, ril. 5-12) Pascoli Sugli affioramenti gessosi di Lentella (Chieti), nella Festuco-Brometea Br.-Bl. & Tx. 1943 bassa valle del Trigno, tra i 200 ed i 300 m s.l.m. Brometalia erecti (W. Koch 1926) Br.-Bl. 1936 circa, è presente un altro aspetto di gariga fisionomi- Artemisio albae-Bromenalia erecti Biondi, Ballel- camente caratterizzata da Phagnalon graecum subsp. li, Allegrezza & Zuccarello 1995 illyricum, specie a distribuzione illirico-austroitalica, Phleo ambigui-Bromion erecti Biondi & Blasi nota in Abruzzo solo per le rupi gessose di Lentella ex Biondi, Ballelli, Allegrezza & Zuccarello (CONTI, PIRONE, 1988). 1995 Per questa gariga, la cui presenza era stata già segna- Polygalo flavescentis-Brachypodietum rupe- lata (PIRONE, TAMMARO, 1997), si ritiene di propor- stris Lucchese, Persia & Pignatti 1995 re una nuova associazione denominata Fumano thy- Leucanthemo vulgaris-Bromenalia erecti Biondi, mifoliae-Phagnalonetum illyrici, di cui vengono indi- Ballelli, Allegrezza & Zuccarello 1995 cate come specie caratteristiche Phagnalon graecum Bromion erecti W. Koch 1926 subsp. illyricum e Asphodelus ramosus subsp. ramosus Astragalo monspessulani-Scabiosetum crenatae (= A. microcarpus) (rilievo tipo n. 8 della Tab. 1). Biondi, Allegrezza & Frattaroli 1992 La compagine della fitocenosi si caratterizza per la contemporanea presenza di elementi termomediter- Garighe ranei (ad es. Cymbopogon hirtus, Crupina vulgaris, Brachypodium distachyum, Coronilla valentina) e di Nella valle le cenosi di gariga sono ben rappresenta- prateria submontana (ad es. Stipa dasyvaginata subsp. te, spesso a mosaico con gli altri stadi di degradazio- apenninicola e Koeleria splendens). L’associazione è ne del bosco (macchia, arbusteto, pascolo). Il corteg- legata alla successione evaporitica con depositi con- gio floristico e l’ambito fitoclimatico permettono di glomeratici a clasti gessosi, gessoareniti e gessosiltiti, inquadrare le garighe nei sintaxa Cisto-Ericion, Cisto- in un bioclima mesomediterraneo subumido; il con- Ericetalia e Cisto-Micromerietea, che descrivono la tatto dinamico si stabilisce anche in questo caso con vegetazione termoxerofila a camefite e nanofanerofi- il Cyclamino hederifolii-Quercetum ilicis e, sulle pen- te diffusa nel Mediterraneo centrale (Tirreno meri- denze meno accentuate, con il Roso-Quercetum. dionale e Adriatico) e orientale, su substrati di varia Lo spettro corologico (Fig. 3) evidenzia la dominan- natura; in particolare, l’alleanza riunisce le cenosi ad za delle specie Mediterranee sensu latu (56 %), con elevata impronta mediterranea. una netta prevalenza delle Stenomediterranee (42,4 %); significativo è anche il contingente delle specie Gariga a Cistus creticus subsp. eriocephalus e Serratula (Tab. 1, ril. 1-4) Illiriche, che raggiungono l’11 %. L’analisi corologi- cichoracea ca conferma l’appartenenza dell’associazione alle Nel territorio di S. Giovanni Lipioni, uno stadio di unità fitosociologiche cui è stata attribuita. degradazione della macchia a leccio è rappresentato dalla gariga a dominanza di Cistus creticus subsp. erio- Macchie di leccio cephalus (= C. incanus), al quale si associano varie camefite quali Fumana thymifolia, F. procumbens, La macchia di leccio (Tab. 2) è stata rilevata lungo le Teucrium capitatum, Thymus oenipontanus, Do- pendici meridionali de “il Monte” tra Collaluna e rycnium hirsutum, Argirolobium zanonii, Osyris alba, Caccavone (S. Giovanni Lipioni) ed a Lentella. ecc. Il corteggio floristico comprende anche diverse A questa formazione, che raramente si presenta come specie erbacee dei pascoli aridi. macchia arborata (ril. 3 della Tab. 2), partecipano Le cenosi si insediano su substrati calcareo-marnosi altre sclerofille sempreverdi come Pistacia lentiscus, a con intercalazioni di siltiti e di marne argillose, carat- volte abbondante, e Phillyrea latifolia, alcune latifo- terizzati da sfatticcio e affioramenti rocciosi, lungo i glie decidue tra cui Cytisus sessilifolius, Coronilla eme- versanti con pendenze generalmente superiori a 25° rus subsp. emeroides, Fraxinus ornus e Quercus pube- e con esposizioni nei quadranti meridionali. scens e varie liane (Smilax aspera, Clematis flammula, Una importante peculiarità floristica è costituita Rubia peregrina, Lonicera etrusca, Rosa sempervirens). dalla presenza di Serratula cichoracea, vistosa compo- Questa cenosi mista, frequente lungo l’Appennino sita, emicriptofita scaposa, a distribuzione mediterra- centro-meridionale, si inquadra nel Cyclamino hede- nea sud-occidentale, nota in Abruzzo solo per questa rifolii-Quercetum ilicis, associazione recentemente località, dove è stata di recente osservata (CONTI et istituita per le leccete miste termofile della penisola al., 1998). Italiana ad eccezione della costa di Trieste (BIONDI et In attesa di ulteriori dati, questa vegetazione viene al., 2003). riferita ad un aggruppamento a Cistus creticus subsp. L’associazione, che predilige suoli da basici a subaci- 16 PIRONE et al. La vegetazione della Valle del Trigno (Abruzzo meridionale) 17

Fig. 3 Spettro corologico relativo al Fumano thymifoliae-Phagnalonetum illyrici. Chorological spectrum of Fumano thymifoliae-Phagnalonetum illyrici.

di ed ha la sua massima diffusione nel bioclima Penisola Italiana, ricchi di elementi illirici, su sub- mesomediterraneo inferiore (BIONDI et al., 2003), è strati prevalentemente carbonatici, e nella suballean- ampiamente diffusa in Abruzzo, sia lungo la costa za Lauro-Quercenion pubescentis che, in seno all’al- che nelle valli dove la sua affermazione è dovuta alla leanza, descrive i boschi a roverella o a carpino nero, penetrazione degli influssi mediterranei. caratterizzati dalla presenza di varie specie dei Quercetalia ilicis (UBALDI, 1988, 1995). I rilievi n. 1, 2 e 3 della Tab. 3, in cui sono ben rap- Boschi di roverella presentati Quercus ilex, Pistacia lentiscus e Phillyrea Il querceto a roverella (Quercus pubescens) è presente latifolia, si riferiscono ad aspetti di transizione verso con piccoli nuclei di ceduo degradato lungo i pendii il Cyclamino hederifolii-Quercetum ilicis. acclivi con esposizioni generalmente meridionali. Alla roverella dominante si accompagnano, nello Boschi di cerro strato arboreo, Fraxinus ornus e, più raramente, Quercus ilex e Q. cerris. In quello arbustivo, oltre alla Le cerrete sono state rilevate a Celenza sul Trigno, in roverella, all’orniello ed al leccio, sono presenti un intervallo altitudinale compreso tra 250 e 500 m Sorbus domestica, Juniperus oxycedrus subsp. oxyce- s.l.m., ed a Torrebruna, tra 600 e 950 m s.l.m. Fino drus, Spartium junceum e Prunus spinosa. Lo strato a 650 metri circa di altitudine le cenosi sono di tipo erbaceo è floristicamente povero; le specie più fre- termofilo, oltre questa quota assumono carattere di quenti sono Brachypodium rupestre e Carex flacca evidente mesofilìa. subsp. serrulata. Nelle cerrete relative alle quote più basse (Tab. 4), La presenza di numerose specie della macchia medi- nelle quali è quasi sempre presente Quercus pubescens, terranea permette di inquadrare queste cenosi (Tab. 3) la termofilìa è sottolineata dalla presenza di Asparagus nel Roso sempervirentis-Quercetum pubescentis, asso- acutifolius, Cornus sanguinea, Viola alba subsp. dehn- ciazione descritta da BIONDI (1986) per le Marche e hardtii, Buglossoides purpurocaerulea, Rosa sempervi- nota per varie località dell’Abruzzo. Delle specie rens, Sorbus domestica, Clematis flammula ed altre caratteristiche sono presenti, nei nostri rilievi, specie dei boschi termofili. Circa l’inquadramento Clematis flammula, Rubia peregrina, Smilax aspera, fitosociologico, queste cenosi possono essere riferite Rosa sempervirens e Lonicera etrusca. L’associazione si al Coronillo emeri-Quercetum cerridis, associazione inquadra nell’Ostryo-Carpinion orientalis, alleanza descritta da BLASI (1984) per le cerrete del Lazio su dei querceti misti del SE-Europa, della regione adria- substrati subacidi, nella sezione basale del cingolo tica e del versante tirrenico centro-meridionale della Quercus-Tlia-Acer, con notevoli influenze della fascia 18 PIRONE et al.

della roverella. Delle specie caratteristiche indicate freschi submontani e montani come Carpinus betu- dall’Autore, e cioè Coronilla emerus subsp. emerus, lus, Fagus sylvatica, Rosa arvensis, Daphne laureola, Sorbus torminalis, S. domestica e Lathyrus vernus, nei Melica uniflora, Corylus avellana, Ilex aquifolium, nostri rilievi manca solo quest’ultima. L’associazione Galium odoratum, Pulmonaria apennina, Geranium afferisce, seguendo il recente schema di BLASI et al. versicolor, ecc. (2002 a), al Lonicero etruscae-Quercion pubescentis, L’attribuzione sintassonomica di questo aspetto a alleanza dei boschi termofili di latifoglie decidue livello di associazione non è agevole, anche per la (soprattutto querceti e ostrieti) della Penisola carenza di riferimenti in letteratura. Similarità si (ARRIGONI, FOGGI, 1988). osservano con le cerrete mesofile dell’alto Molise, I rilievi n. 9-12 della Tab. 4, che mediamente sono tuttora in fase di definizione (PRESTI, 2003). A livel- relativi a quote più elevate, si differenziano per la lo superiore queste cenosi sono inquadrabili, sulla presenza di alcune specie caratteristiche dell’Echinopo base della interpretazione di DI PIETRO (2002), nel- siculi-Quercetum frainetto, associazione di boschi l’alleanza Geranio striati-Fagion. misti con farnetto e cerro descritta per i substrati are- Boschi di carpino bianco nacei del piano collinare della Campania e del Molise in bioclima temperato-mediterraneo di transizione Alla base dei versanti di alcune vallecole, nel territo- (BLASI, PAURA, 1993), oltre che per un più consi- rio del Bosco Cerreto di Torrebruna, sono stati rile- stente numero di specie dei Fagetalia sylvaticae. Si vati nuclei di bosco mesofilo dominato, nello strato tratta, verosimilmente, di aspetti più acidofili e arboreo, da Carpinus betulus (Tab. 6). Altre specie mesofili. arboree presenti sono Quercus cerris, Tilia platyphyllos Le cerrete delle quote più alte (Tab. 5) si distinguo- ed Acer obtusatum; più sporadici sono Acer campestre no per la prevalenza delle specie tipiche dei boschi ed Ostrya carpinifolia. La vegetazione della Valle del Trigno (Abruzzo meridionale) 19

In Appennino i boschi a dominanza di carpino bian- sono note solo per poche località, come alcuni baci- co e con cerro sono stati fino ad oggi generalmente ni intermontani, nell’ambito di bioclimi temperati, inquadrati nell’alleanza medioeuropea Carpinion dove oggi vi sono sporadiche presenze di querco-car- betuli. In Abruzzo fitocenosi riferite a tale alleanza pineti. E’ il caso del bosco di Oricola, per il quale è 20 PIRONE et al. La vegetazione della Valle del Trigno (Abruzzo meridionale) 21 22 PIRONE et al. La vegetazione della Valle del Trigno (Abruzzo meridionale) 23

stata recentemente istituita l’associazione Arisaro pro- tre conferisce alle cenosi una maggiore autonomia sul boscidei-Quercetum roboris (BLASI et al., 2002 b), e di piano floristico, per il consistente contingente di spe- quello di Tornimparte per cui viene proposto il Malo cie caratteristiche e differenziali a livello di alleanza e florentinae-Quercetum roboris (PIRONE, MANZI, di suballeanza. 2003). Un’altra associazione dell’alleanza, presente in Nella nuova suballeanza gli Autori hanno inquadra- Abruzzo, è il Carpino betuli-Coryletum avellanae, to le seguenti associazioni dell’Appennino centro-set- noto per varie località del teramano (PIRONE, 2000) tentrionale: Centaureo montanae-Carpinetum betuli e dell’aquilano (CORBETTA et al., in stampa). Infine Ubaldi et al. 1995, Erytronio dentis-canis-Quercetum sono noti per il territorio regionale anche carpineti cerridis Biondi et al. 2002, Carici sylvaticae- termofili riferiti alle associazioni Rubio-Carpinetum Quercetum cerridis Catorci et Orsomando 2001, betuli, rilevato sul fiume Sinello da PEDROTTI (1970, Fraxino excelsioris-Aceretum obtusati Ubaldi et Spe- 1995) ed osservato anche nel bosco di Vallaspra ad ranza ex Ubaldi 1995, Arisaro proboscidei-Quercetum (CONTI, PIRONE, 1992), e Lauro-Carpinetum roboris Blasi et al. 2002, Geranio nodosi-Carpinetum betuli, presente nelle Gole del Salinello (PIRONE, betuli Pedrotti et al. 1982, Carpino betuli-Coryletum 2000). avellanae Ballelli et al. 1980. Nella suballeanza si Per i boschi mesofili a carpino bianco dell’Appen- inquadrerebbe quindi anche il Malo florentinae- nino centro-settentrionale, BIONDI et al. (2002) Quercetum roboris. hanno recentemente proposto la nuova suballeanza Le cenosi di Torrebruna possiedono una evidente Pulmonario apenninae-Carpinenion betuli, nell’ambi- autonomia floristica rispetto alle altre associazioni di to dell’alleanza orientale Erythronio dentis-canis- bosco mesofilo a dominanza di carpino bianco Carpinion betuli. Tale proposta è condivisibile sul dell’Appennino centro-settentrionale, come eviden- piano fitogeografico, in quanto evidenzia bene i rap- ziato anche dalla cluster analysis (Fig. 4). porti dell’Appennino con la Penisola Balcanica; inol- Per esse, quindi, viene proposta una nuova associa-

Fig. 4 Classificazione gerarchica relativa ai boschi mesofili a dominanza di carpino bianco dell’Appennino centro-set- tentrionale [per la provenienza dei rilievi si veda l’Appendice 2]: 1 = Arisaro proboscidei-Quercetum roboris; 2 = Malo florentinae-Quercetum roboris; 3 = Carpino betuli-Coryletum avellanae; 4 = Geranio nodosi-Carpinetum betuli; 5 = Erytronio dentis-canis-Quercetum cerridis; 6 = Geranio versicoloris-Carpinetum betuli; 7 = Centaureo montanae-Carpinetum betuli; 8 = Carici sylvaticae-Quercetum cerridis. Hierarchical classification of mesophilous woods of Carpinus betulus in central-northen Apennines [see Appendix 2 for the origin of the releves]: 1 = Arisaro proboscidei-Quercetum roboris; 2 = Malo florentinae- Quercetum roboris; 3 = Carpino betuli-Coryletum avellanae; 4 = Geranio nodosi-Carpinetum betuli; 5 = Erytronio dentis-canis-Quercetum cerridis; 6 = Geranio versicoloris-Carpinetum betuli; 7 = Centaureo montanae-Carpinetum betuli; 8 = Carici sylvaticae-Quercetum cerridis. 24 PIRONE et al. zione denominata Geranio versicoloris-Carpinetum (1995) per la fascia marnoso-arenacea dall’Umbria al betuli, di cui si indicano come specie caratteristiche e Lazio, in un ampio intervallo altitudinale (300-1200 differenziali Geranium versicolor e Festuca exaltata m s.l.m.), in stazioni pianeggianti o poco acclivi. Il (rilievo tipo n. 2 della Tab. 6). Queste due entità, suolo, derivante da una terra bruna degradata, con l’una a distribuzione mediterraneo-montana e l’altra elevata percentuale di argilla e povera di materia endemica dell’Italia centro-meridionale, differenzia- organica, mantiene anche in estate una certa quanti- no bene, sul piano biogeografico, le cenosi della Valle tà di acqua. Delle specie caratteristiche di associazio- del Trigno da quelle più settentrionali. ne sono presenti, nei nostri rilievi, Brachypodium Anche lo spettro corologico (Fig. 5) evidenzia, oltre rupestre, Centaurea ambigua ssp. ambigua, Ononis alla ovvia dominanza delle Europee e delle Eurasia- spinosa, Lotus corniculatus e Polygala flavescens; man- tiche (complessivamente 29,4 %), una rilevante pre- cano Knautia arvensis e Ononis pusilla. senza di specie Mediterranee sensu latu, che in totale L’associazione afferisce all’alleanza endemica appen- raggiungono il 23,8 %. La significativa rappresen- ninica Phleo ambigui-Bromion erecti, che riunisce le tanza del contingente orientale (17,5 %), costituito associazioni a dominanza di emicriptofite dei piani da Pontiche ed Illiriche, sottolinea ancora una volta montano e collinare dell’Appennino calcareo, con il legame con le cenosi balcaniche dell’Erytronio- aspetti da xerofitici a semi-mesofitici (BIONDI et al., Carpinion. 1995). Il rilievo n. 7 della Tab. 7 è relativo ad un pascolo Pascoli discontinuo, pioniero, che si afferma su superfici in erosione, a dominanza di Lomelosia crenata subsp. I rilievi n. 1-6 della Tab. 7 sono relativi ai pascoli pseudisetensis, endemica dell’Italia centro-meridiona- chiusi, a carattere mesofilo, insediati su substrati are- le, dove è diffusa su substrati calcarei ed argilloso-are- naceo-argillosi e su superfici poco acclivi, intorno ai nacei interessati da erosione. Questa entità è costan- 1000-1100 metri di altitudine. Si tratta, general- temente accompagnata da Astragalus monspessulanus, mente, di aree un tempo occupate da coltivi, abban- a distribuzione eurimediterranea, legata ai suoli donati da molti anni. pesanti dell’Appennino. La fitocenosi è riconducibi- La fisionomia è quasi sempre dominata da Brachy- le all’associazione Astragalo monspessulani-Scabio- podium rupestre, cui si associa costantemente, anche setum crenatae, descritta da BIONDI et al. (1992) per con elevati valori di copertura, Bromus erectus. Dal i substrati arenaceo-argillosi dell’Appennino Abruz- punto di vista fitosociologico queste cenosi sono zese-Molisano. L’associazione si inquadra nei sintaxa inquadrabili nel Polygalo flavescentis-Brachypodietum Bromion erecti e Leucanthemo vulgaris-Bromenalia rupestris, associazione istituita da LUCCHESE et al. (BIONDI et al., 1995).

Fig. 5 Spettro corologico relativo al Geranio versicoloris-Carpinetum betuli. Chorological spectrum of Geranio versicoloris-Carpinetum betuli. La vegetazione della Valle del Trigno (Abruzzo meridionale) 25 26 PIRONE et al.

APPENDICE 1 APPENDICE 2

LOCALITÀ, DATA E SPECIE SPORADICHE DEI RILIEVI PROVENIENZA DEI RILIEVI DELLA CLUSTER ANALYSIS IN FIG. 4: TAB. 1 Arisaro-Quercetum roboris - BLASI et al., 2002b (tab. Ril. 1-4: S. Giovanni Lipioni (loc. Caccavone), 2); 30.5.1994; Ril. 5-12: Lentella, 3.5.1997. Malo florentinae-Quercetum petraeae - PIRONE, Ril. 11: Hedysarum glomeratum (2), Crepis sancta MANZI, 2003 (tab. 1); (+), Xeranthemum inapertum (+); Ril. 12: Carpino betuli-Coryletum avellanae - BALLELLI et al., Helianthemum salicifolium (+), Melica ciliata (+), 1980 (tab. 1, rill. 29,30,53,55,66,80,102,110); (+), (+), Asperula aristata Filago germanica Geranio nodosi-Carpinetum betuli - PEDROTTI, 1982 Hyppocrepis comosa (+). (tab. 2); Centaureo montanae-Carpinetum betuli - BIONDI et Tab. 2 al., 2002 (tab. 3, rill. 1-14, 27-32); UBALDI 1988 Ril. 1, 2, 3: S. Giovanni Lipioni, loc. Caccavone, (tab. 7, rill. 1-4, 6-8); UBALDI, SPERANZA 1985 (tab. 30.5.1994; Ril. 4, 5: Lentella, 3.5.1997. 6, rill. 1-5); CATORCI, ORSOMANDO 2001 (tab. 10, Ril. 1: Buglossoides purpurocaerulea (+); Ril. 2: Osyris ril. 14-25). alba (+), Sorbus domestica (+), Serratula cichoracea (+), Argyrolobium zanonii (+), Leontodon hispidus Ringraziamenti. - Lavoro realizzato con finanziamento (+), Teucrium capitatum (+), Viola alba ssp. dehn- M.U.R.S.T. hardtii (+), Dorycnijm hirsutum (+); Ril. 3: Prunus spinosa (+), Arundo pliniana (+), Oryzopsis miliacea LETTERATURA CITATA (+); Ril. 5: Carpinus orientalis (2). ARRIGONI P.V., FOGGI B., 1988 - Il paesaggio vegetale delle colline di Lucignano (Prov. di Firenze). Webbia, 42 (2): Tab. 3 285-304. Ril 1-4: S. Giovanni Lipioni e Celenza sul Trigno, BALLELLI S., BIONDI E., PEDROTTI F., 1980 - Un’associazione a Corylus avellana e Carpinus betulus 3.5.1997. nell’Appennino Umbro-Marchigiano. Not. Fitosoc., 16: Ril. 2: Dactylis glomerata (+), Stipa bromoides (+); 47-52. Ril. 3: Prunus spinosa (2); Ril. 4: Dorycnium hirsu- BIONDI E., 1986 - La vegetazione del Monte Conero. tum (+), Astragalus monspessulanus (+), Teucrium Regione Marche, Ancona. chamaedrys (1), Osyris alba (2), Ruscus aculeatus (+). BIONDI E., ALLEGREZZA M., FRATTAROLI A.R., 1992 - Inquadramento fitosociologico di alcune formazioni Tab. 4 pascolive dell’Appennino Abruzzese-Molisano. Doc. Ril, 1-12: Colle Rotondo (Celenza sul Trigno), Phytosoc., 14: 195-210. BIONDI E., BALLELLI S., ALLEGREZZA M., ZUCCARELLO 20.6.1994. V., 1995 - La vegetazione dell’ordine Brometalia erecti Ril. 1: Galium lucidum (+); Ril. 2: Silene italica (+); Br.-Bl. 1936 nell’Appennino (Italia). Fitosociologia, 30: Ril. 4: Lathyrus aphaca (+); Ril. 5: Digitalis micran- 3-45. tha (+), Malus sylvestris (+), Clematis vitalba (+); Ril. BIONDI E., CASAVECCHIA S., GIGANTE D., 2003 - 9: Arundo pliniana (1), Osyris alba (+), Stachys offi- Contribution to the syntaxonomy knowledge of the cinalis (+); Ril. 10: Helleborus foetidus (+), Fragaria Quercus ilex L. woods of the Central European vesca (+). Mediterranean Basin. Fitosociologia, 40 (1): 129-156. BIONDI E., CASAVECCHIA S., PINZI M., ALLEGREZZA M., BALDONI M., 2002 - The syntaxonomy of the mesophi- Tab. 5 lous woods of the Central and Northern Apennines Ril. 1-6: Bosco Cerreto (Torrebruna), 28.6.1994. (Italy). Fitosociologia, 39 (2): 71-93. Ril. 1: Fragaria vesca (+), Cornus sanguinea (+), BLASI C., 1984 - Quercus cerris and Quercus frainetto Carex divulsa (+); Ril. 2: Veronica chamaedrys (+). woods in Latium (central Italy). Ann. Bot. (Roma), 42: 7-19. Tab. 6 BLASI C., DI PIETRO R., FILESI L. 2002 a - Sintaxonomical Ril. 1-5: Bosco Cerreto (Torrebruna), 28.6.1994 revision of Quercetalia pubescenti-petraeae woodlands in the Italian Peninsula. Int. Symp. Biodiversity & Ril. 2: Genista tinctoria (+); Ril. 4: Pteridium aquili- Phytosociology. Univ. Ancona, September 18-19 num (+), Dactylis glomerata (+). 2002. Abstracts: 61-62. BLASI C., FILIBECK G., ROSATI L., 2002 b - La vegetazione Tab. 7 forestale del “Bosco di Oricola”, un querco-carpineto Ril. 1-7: Torrebruna, loc. Ripa dei Gatti, 30.6.1994. nell’Appennino laziale-abruzzese. Fito-sociologia, 39 Ril. 1: Vicia sativa (+), Pyrus pyraster (+), Hypericum (1): 115-125. perforatum (+); Ril. 3: Cytisus villosus (+); Ril. 4: BLASI C., PAURA B., 1993 - Su alcune stazioni a Quercus Medicago sativa (1), Tussilago farfara (+),Coronilla frainetto Ten. in campania ed in Molise: analisi fitoso- ciologica e fitogeografica. Ann. Bot. (Roma), 51, suppl. scorpioides (+), Reichardia picroides (+); Ril. 5: 10: 353-366. Echinops ritro (+), Rosa canina (+); Ril. 7: Thymus BRAUN-BLANQUET J., 1928 - Pflanzensoziologie. Springer, longicaulis (1), Poa bulbosa (+), Helianthemum apen- Verl. Wien. ninum (+), Reichardia picroides (+). CATORCI A., ORSOMANDO E., 2001 - Note illustrative della La vegetazione della Valle del Trigno (Abruzzo meridionale) 27

carta della vegetazione del foglio Nocera Umbra (N. 312 321-327. - Carta d’Italia I.G.M. - 1:50.000). Braun-Blanquetia, PIRONE G., TAMMARO F., 1997 - The hilly calciophilous 23: pp. 108. garigues in Abruzzo (Central Apennines – Italy). CONTI F., 1998 - An annoted checklist of the flora of the Fitosociologia, 32: 73-90. Abruzzo. Bocconea, 10: 1-275. PRESTI G., 2003 - Contributo alla conoscenza ambientale e CONTI F., MANZI A., PIRONE G., 1998 - Note floristiche territoriale del Molise: Fitosociologia ed Ecologia del per l’Abruzzo. Inform. Bot. Ital., 30 (1-3): 15-22. Paesaggio dell’Alto Molise. Tesi Dott. Sci. Ambientali: CONTI F., PIRONE G., 1988 - Segnalazioni Floristiche Ambiente e Territorio, XV Ciclo. Univ. Molise, Fac. Italiane: 524-533. Inform. Bot. Ital., 20: 654-656. Sci. MM.FF.NN. —, 1992 - Le cenosi di Fraxinus oxycarpa Bieb. e di RIVAS-MARTINEZ S., 1996 - Classificacion bioclimatica de Carpinus betulus L. del bosco di Vallaspra nel bacino del la Tierra. Folia Bot. Madrit., 16: 1-25. fiume Sangro (Abruzzo, Italia). Doc. Phytosoc., 14: UBALDI D., 1988 - La vegetazione boschiva della Provincia 167-175. di Pesaro e Urbino. Esercitazioni Accad. Agr. Pesaro, CORBETTA F., BRUCCULERI R., CIASCHETTI G., serie 3°, vol. 20°: 99-192. FRATTAROLI A. R., PIRONE G., - Le serie di vegetazione —, 1995 - Tipificazione di sintaxa forestali appenninici e nella media valle dell’Aterno (Abruzzo). “XXVIII° siciliani. Ann. Bot. (Roma), 51 (1), Suppl. (1° parte): Colloque Phytosociologique” (in stampa). 113-127. UBALDI D., SPERANZA M., 1985 - Quelches hetraies du DI PIETRO R., 2002 - Fagus sylvatica woodlands in Fagion et du Laburno-Ostryon dans l’Apennin septen- Southern Apennines. Int. Symp. Biodiversity & trional (Italie). Doc. Phytosoc., 9: 51-71. Phytosociology. Univ. Ancona, September 18-19 VEZZANI L., GHISETTI F., 1998 - Carta geologica 2002. Abstracts: 13-14. dell’Abruzzo. Regione Abruzzo. LUCCHESE F., PERSIA G., PIGNATTI S., 1995 - I prati a Bromus erectus Hudson dell’Appennino Laziale. RIASSUNTO - Vengono presentati i risultati relativi ad Fitosociologia, 30: 145-180. una indagine sulla vegetazione della valle del Trigno PEDROTTI F., 1970 - Un relitto di bosco planiziare a (Provincia di Chieti – Abruzzo), con riferimento a garighe, Quercus robur e Fraxinus angustifolia lungo il fiume macchie, boschi di caducifoglie e pascoli. Relativamente Sinello in Abruzzo. Savini Mercuri, Camerino. alle garighe, viene descritto un nuovo aggruppamento —, 1982 - Carta della vegetazione dei Foglio Acquasanta. (aggr. a Cistus creticus subsp. eriocephalus e Serratula cicho- C.N.R., P. F. “Promozione Qualità Ambiente”, racea) e viene proposta l’istituzione di una nuova associa- AQ/1/88: 1-27. zione (Fumano thymifoliae-Pagnalonetum illyrici), entram- —, 1995 - La vegetazione forestale italiana. Atti Conv. bi inquadati nell’alleanza Cisto cretici-Ericion manipuliflo- Lincei, 115: 39-78. Accad. Naz. Lincei, Roma. rae. Si propone inoltre una nuova associazione di bosco PEDROTTI F., BALLELLI S., BIONDI E. 1982 - La vegetation mesofilo a Carpinus betulus, afferente all’Erythronio- de l’ancien bassin lacustre de Gubbio (Italie centrale). Carpinion (Geranio versicoloris-Carpinetum betuli). Tra le Doc. Phytosoc., 6: 221-243. altre tipologie, sono state riconosciute le associazioni PIGNATTI S., 1982 - Flora d’Italia. Edagricole, Bologna. Cyclamino hederifolii-Quercetum ilicis (Fraxino orni- PIRONE G., 2000 - La vegetazione ripariale nei versanti Quercion ilicis), Roso sempervirentis-Quercetum pubescentis nord-orientali del Gran Sasso d’Italia e dei Monti della (Ostryo-Carpinion orientalis), Coronillo emeri-Quercetum Laga (Abruzzo. Italia). Fitosociologia, 37 (2): 65-86. cerridis (Lonicero etruscae-Quercion pubescentis), Polygalo PIRONE G., MANZI A., 2003 - Un bosco residuo a cerro, flavescentis-Brachypodietum rupestris (Phleo ambigui- rovere, farnia e carpino bianco nei dintorni dell’Aquila Bromion erecti) e Astragalo monspessulani-Scabiosetum cre- (Abruzzo, Italia Centrale). Inform. Bot. Ital., 35 (2): natae (Bromion erecti).

AUTORI

Gianfranco Pirone, Giampiero Ciaschetti, Anna Rita Frattaroli, Dipartimento di Scienze Ambientali, Università dell’Aquila, Loc. Coppito, Via Vetoio, 67100 L’Aquila, e-mail: [email protected]