ALEXANDER LANGER E La Sua Visione “Impolitica” Dell'integrazione Europea

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

ALEXANDER LANGER E La Sua Visione “Impolitica” Dell'integrazione Europea Università degli Studi di Perugia Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Laurea in Lingue Straniere per la Comunicazione Internazionale Tesi di Laurea: ALEXANDER LANGER e la sua visione “impolitica” dell'integrazione europea Relatore Candidata Dott. Lorenzo Medici Elena Franceschetti Anno Accademico 2010/2011 ALEXANDER LANGER e la sua visione “impolitica” dell'integrazione europea …alle sfide future, alla mia voglia di conoscere e fare sempre nuove esperienze… INDICE Introduzione ….................................................................................................... p. 6 Capitolo 1: Alla ricerca di una unità Europea ….................................................p. 9 1.1 Primi passi verso una Unità politica Europea, p. 9 - 1.2 Nuovo corso: i trattati di revisione, p. 16- 1.3 La ricerca di una identità europea tra ieri ed oggi, p. 24 Capitolo 2: La vita di Alexander Langer …...................................................... p. 32 2.1 La formazione, gli studi e l'impegno politico, p. 32 - 2.2 Semplicità e impegno all'Europarlamento, p. 38 Capitolo 3: Alexander Langer e la ex-Jugoslavia …......................................... p. 50 3.1 Origini e inizio del conflitto, p. 50 - 3.2 Immobilità europea e reazioni internazionali, p. 56 - 3.3 L'impegno per la Bosnia-Erzegovina, p. 66 - 3.4 “L'Europa rinasce o muore a Sarajevo”. p. 77 Capitolo 4:A favore di un'“impolitica” integrazione europea ........................... p. 83 4.1 Prevenzione dei conflitti, p. 83 - 4.2 Conversione e convivenza, p. 86 - 4.3 L'importanza dei traditori e la forza dei giovani, p. 91 - 4.4 Europa federale per un “futuro amico”, p.95 Conclusione ..................................................................................................... p. 101 Summary .......................................................................................................... p. 105 Bibliografia essenziale …................................................................................ p. 116 ANDAVAMO A SARAJEVO «Permettete Sono Langer Sarajevo non esiste più Là ho rivisto la vecchia storia La sua fame di morte Afferrare le gole di molti l’odio si moltiplicava Nel vuoto nebbioso Di patrie fuse col sangue Famiglie cuori e cervelli sezionati dai nuovi confini A Sarajevo tutto era in gioco Foto1* : Il ponte di Mostar Ho visto perire l’Europa delle minoranze E come semplificano dalle loro scrivanie Dalle loro case riscaldate Coi loro dischi nel salotto Le anime belle della critica La vita che non vive più C’era un piccolo mare di mezzo Tra ovest ed est È diventato un oceano Un oceano quel mare che gronda Sulle case la vecchia storia A Sarajevo mi sono infranto Davanti al massacro Ho invocato l’uso della forza Sono stato linciato Come un guerrafondaio qualunque I ponti stavano crollando In Italia si emettevano sentenze Permettete sono Langer Uno che è sfinito quaggiù Respirando la sua asfissìa» Roberto Dall’Olio* * Foto1: http://eastjournal.net/2010/04/23/bosnja-mostar-il-ponte-che-univa-la-jugoslavia/ * Poesia scritta nell'autunno 1995 e raccolto in: Roberto Dall'Olio, La storia insegna, poema storico-civile, edizioni Pendragon 2007. Questa poesia è riportata nel capitolo 15 dedicato ad Alexander Langer. Il testo della poesia è estratto da un viaggio con voce narrante. Questa è la voce di Alexander Langer che si apre su un treno di “deportati politici”, sognatori utopisti e quanti altri lo pseudo-realismo attuale si incarica di rimuovere. Il treno è detto dell'Est e quando Langer interviene si sta dirigendo a Sarajevo. INTRODUZIONE L’Europa è in crisi. Ormai questa frase risuona ogni giorno nella vita dei cittadini europei. Una crisi economica in primis, perché è quella più tangibile che va ad intaccare le tasche dei cittadini. Una crisi ambientale, perché sempre più spesso ci troviamo a dover combattere fenomeni di una natura che proprio l’uomo ha rovinato. Una crisi umanitaria, perché la povertà a livello mondiale aumenta sempre più. Una crisi identitaria, perché l’uomo di oggi non è più in grado identificarsi e rispettare la società in cui vive. Ma come è possibile risolvere un qualsiasi problema quando non riusciamo neppure a definire bene il soggetto che ha il compito di risolverlo? Può essere definita un’identità Europea? Esiste ancora un processo di integrazione europeo? Ci sono persone che credono nel progetto di una Europa unita come era stata sognata dai padri fondatori? Le domande su cui interrogarsi quando si parla del processo di integrazione europea potrebbero essere migliaia. In questo elaborato cercheremo di rispondere a tali quesiti avvalendoci dell'esperienza di Alexander Langer, europarlamentare italiano dal 1989 al 1995. Nel primo capitolo riassumeremo brevemente il percorso storico che ha portato alla creazione dell'odierna Unione Europea (UE). Divideremo questo percorso in due parti; la prima parte tratterà del processo più strettamente politico che ha contribuito alla formazione dell'apparato burocratico-istituzionale dell'UE, la seconda seguirà un percorso più “ideale” verso la formazione di una cittadinanza europea. Successivamente sarà introdotta la figura di Alexander Langer come uomo e come politico europeo. Ne presenteremo, in dettaglio, la vita, la formazione e il percorso 6 politico che lo portarono fino ai vertici della Comunità Europea come deputato del Parlamento Europeo (PE). Conosceremo i tanti volti di Langer come studente, insegnate, traduttore, politico, scrittore, costruttore di pace, mediatore culturale, viaggiatore, portatore di speranze. In particolare, ci concentreremo sul suo mandato al Parlamento Europeo dove introdusse tematiche allora rivoluzionarie, parlando per primo di stili di vita, consumo critico, commercio equo e solidale, di “convivenza” (o conciliazione) tra i popoli e con la natura. Langer non fu sempre capito ed ascoltato come nel caso della guerra in ex- Jugoslavia (1991-1995) nella quale Langer impiegò tutte le sue energie. Il terzo capitolo analizzerà proprio lo svolgimento della guerra parallelamente all'azione di Langer e alla partecipazione della Comunità Europea. Come mai l'Europa non riuscì a prendere una posizione unanime e forte di fronte alle violenze della guerra in ex-Jugoslavia? Infine, verranno presentati i pensieri di Alexander Langer a proposito della sua idea di Europa e di come andare avanti nel processo di completamento dell'Unione Europea. Egli non voleva una comunità incentrata solo nella cooperazione economica e nello sviluppo dei mercati economico-finanziari ma credeva in un'Europa capace di preservare il benessere dei cittadini. “Agire localmente e pensare globalmente”, il famoso motto della cultura ecologica, aveva trovato in Langer un attento interprete per superare gli Stati-nazione e concentrarsi sul recupero del contatto con il territorio e con tutti i suoi abitanti nel pieno rispetto delle loro diversità. Lo svolgimento della tesi seguirà, il più coerentemente possibile, il percorso cronologico degli eventi. Langer ci ha lasciato tantissimi scritti sul suo pensiero ma in modo frammentario. La mancanza di un pensiero organico, come viene raccolto in un libro, ha reso più faticosa l'organizzazione della tesi. La pubblicazione post-morte di alcune opere che raccolgono i suoi scritti si sono rivelati validi supporti facilitando molto la raccolta del materiale. Un'altra difficoltà è stata data dalla presenza di alcuni testi, scritti in lingua tedesca, i quali non sono stati da noi considerati, data la nostra ignoranza nei confronti di questa lingua. Tuttavia, la ridondanza delle tematiche lungo l'arco della vita di Langer riporta più volte la presentazione dei stessi pensieri, per cui anche il solo materiale in lingua italiana costituisce una fonte completa ed affidabile. Una fonte assolutamente importante ed autorevole è costituita dalla “Fondazione Alexander Langer Stifung” costituita nel 1999 per mantenere viva l’eredità del pensiero di Langer e perseguire il suo impegno civile, culturale e politico. Nel sito internet della fondazione sono riportati tantissimi degli articoli pubblicati nelle varie opere cartacee 7 oltre a utili link e indirizzi su tale argomento. Infine, vogliamo puntualizzare che è stato inevitabile inserire nel nostro elaborato una grande quantità di citazioni che fanno diretto riferimento a discorsi o scritti di Langer costituendo, questi, una fonte di assoluta autorevolezza. Alcune volte sembrerà strano il contrasto tra il pensiero di Langer espresso al tempo presente e lo svolgimento della tesi redatto in passato ma, allo stesso tempo, un tale contrasto rafforza la tesi dell'attualità del pensiero Langeriano. 8 1. ALLA RICERCA DI UNA UNITA' EUROPEA «A volte penso che tanti aspetti del futuro europeo potrebbero essere sperimentati e verificati in corpore vili, con grande profitto. Peccato che la politica dominante vada in direzione opposta.» Alexander Langer, Minima Personalia, 1986 1.1 Primi passi verso una Unità politica Europea «Dobbiamo costruire l’Europa e dobbiamo trovarvi un posto per la Germania. Faremo tutto il possibile per creare un’Europa Unita, perché questo è il solo modo per riconciliare i paesi d’Europa»1 fu questo l'esordio del francese Georges Bidault all'Assemblea Nazionale francese l'11 giugno del 1948. Questo suo discorso non inneggiava tanto ad un' Europa dei popoli unita ma serviva alla Francia come giustificazione alla sua adesione alla politica anglo-americana nei confronti della ricostruzione tedesca. Infatti, con l'accettazione di questa politica, la Francia metteva in atto il piano post-bellico per la ricostruzione
Recommended publications
  • Download (648Kb)
    This is an Accepted Manuscript of an article published by European Yearbook of Minority Issues, available online: https://doi.org/10.1163/22116117_01701010 The 2018 South Tyrolean Election and the Consociational System of Democracy: Stability amidst Change? Matthias Scantamburlo (Aston University) Abstract: This article explores the impact of the 2018 South Tyrolean election on the autonomous province’s consociational system of democracy. Implemented to tame centrifugal tendencies between the territory’s language groups (German, Italian and Ladin), this system has since the 1990s been losing its inclusive capacity. While the Italian-speaking electorate has increasingly been underrepresented in the main decision-making processes, the German-speaking intra-ethnic electoral arena experienced the rise of secessionist parties. The article shows that, despite major changes affecting party politics in South Tyrol, the outcome of the 2018 election contributed to restore stability to the consociational system. Keywords: territorial politics – ethnic politics – consociationalism – regional elections – South Tyrol Matthias Scantamburlo is postdoctoral researcher at Aston University (Birmingham) and team member of the Regional Manifestos Project at the University of Deusto (Basque Country). I. INTRODUCTION The election to the provincial council, the Landtag, of the Autonomous Province of Bolzano/South Tyrol (hereafter South Tyrol), held on 21 October 2018, resulted in a major shift of power and important changes in the province’s consociational political system. The South Tyrolean Peoples’ Party (SVP), the main representative of the German- and Ladin-speaking minorities and regional key power player since 1945, for the first time in its history forms a government with an Italian-speaking right-wing party, the populist (Northern) League (LN).
    [Show full text]
  • ESS9 Appendix A3 Political Parties Ed
    APPENDIX A3 POLITICAL PARTIES, ESS9 - 2018 ed. 3.0 Austria 2 Belgium 4 Bulgaria 7 Croatia 8 Cyprus 10 Czechia 12 Denmark 14 Estonia 15 Finland 17 France 19 Germany 20 Hungary 21 Iceland 23 Ireland 25 Italy 26 Latvia 28 Lithuania 31 Montenegro 34 Netherlands 36 Norway 38 Poland 40 Portugal 44 Serbia 47 Slovakia 52 Slovenia 53 Spain 54 Sweden 57 Switzerland 58 United Kingdom 61 Version Notes, ESS9 Appendix A3 POLITICAL PARTIES ESS9 edition 3.0 (published 10.12.20): Changes from previous edition: Additional countries: Denmark, Iceland. ESS9 edition 2.0 (published 15.06.20): Changes from previous edition: Additional countries: Croatia, Latvia, Lithuania, Montenegro, Portugal, Slovakia, Spain, Sweden. Austria 1. Political parties Language used in data file: German Year of last election: 2017 Official party names, English 1. Sozialdemokratische Partei Österreichs (SPÖ) - Social Democratic Party of Austria - 26.9 % names/translation, and size in last 2. Österreichische Volkspartei (ÖVP) - Austrian People's Party - 31.5 % election: 3. Freiheitliche Partei Österreichs (FPÖ) - Freedom Party of Austria - 26.0 % 4. Liste Peter Pilz (PILZ) - PILZ - 4.4 % 5. Die Grünen – Die Grüne Alternative (Grüne) - The Greens – The Green Alternative - 3.8 % 6. Kommunistische Partei Österreichs (KPÖ) - Communist Party of Austria - 0.8 % 7. NEOS – Das Neue Österreich und Liberales Forum (NEOS) - NEOS – The New Austria and Liberal Forum - 5.3 % 8. G!LT - Verein zur Förderung der Offenen Demokratie (GILT) - My Vote Counts! - 1.0 % Description of political parties listed 1. The Social Democratic Party (Sozialdemokratische Partei Österreichs, or SPÖ) is a social above democratic/center-left political party that was founded in 1888 as the Social Democratic Worker's Party (Sozialdemokratische Arbeiterpartei, or SDAP), when Victor Adler managed to unite the various opposing factions.
    [Show full text]
  • Austrian Federalism in Comparative Perspective
    CONTEMPORARY AUSTRIAN STUDIES | VOLUME 24 Bischof, Karlhofer (Eds.), Williamson (Guest Ed.) • 1914: Aus tria-Hungary, the Origins, and the First Year of World War I War of World the Origins, and First Year tria-Hungary, Austrian Federalism in Comparative Perspective Günter Bischof AustrianFerdinand Federalism Karlhofer (Eds.) in Comparative Perspective Günter Bischof, Ferdinand Karlhofer (Eds.) UNO UNO PRESS innsbruck university press UNO PRESS innsbruck university press Austrian Federalism in ŽŵƉĂƌĂƟǀĞWĞƌƐƉĞĐƟǀĞ Günter Bischof, Ferdinand Karlhofer (Eds.) CONTEMPORARY AUSTRIAN STUDIES | VOLUME 24 UNO PRESS innsbruck university press Copyright © 2015 by University of New Orleans Press All rights reserved under International and Pan-American Copyright Conventions. No part of this book may be reproduced or transmitted in any form, or by any means, electronic or mechanical, including photocopy, recording, or any information storage nd retrieval system, without prior permission in writing from the publisher. All inquiries should be addressed to UNO Press, University of New Orleans, LA 138, 2000 Lakeshore Drive. New Orleans, LA, 70148, USA. www.unopress.org. Printed in the United States of America Book design by Allison Reu and Alex Dimeff Cover photo © Parlamentsdirektion Published in the United States by Published and distributed in Europe University of New Orleans Press by Innsbruck University Press ISBN: 9781608011124 ISBN: 9783902936691 UNO PRESS Publication of this volume has been made possible through generous grants from the the Federal Ministry for Europe, Integration, and Foreign Affairs in Vienna through the Austrian Cultural Forum in New York, as well as the Federal Ministry of Economics, Science, and Research through the Austrian Academic Exchange Service (ÖAAD). The Austrian Marshall Plan Anniversary Foundation in Vienna has been very generous in supporting Center Austria: The Austrian Marshall Plan Center for European Studies at the University of New Orleans and its publications series.
    [Show full text]
  • Downloads/JB2017 K3(1).Pdf (Last Accessed on 20Th December 2018)
    THE TREMBLING OF A COMPLEX REGIONAL CONSOCIATION: 2018 PROVINCIAL ELECTION IN SOUTH TYROL Guido Panzano ECMI WORKING PAPER #112 December 2018 ECMI- Working Paper # 112 The European Centre for Minority Issues (ECMI) is a non-partisan institution founded in 1996 by the Governments of the Kingdom of Denmark, the Federal Republic of Germany, and the German State of Schleswig-Holstein. ECMI was established in Flensburg, at the heart of the Danish-German border region, in order to draw from the encouraging example of peaceful coexistence between minorities and majorities achieved here. ECMI’s aim is to promote interdisciplinary research on issues related to minorities and majorities in a European perspective and to contribute to the improvement of interethnic relations in those parts of Western and Eastern Europe where ethno- political tension and conflict prevail. ECMI Working Papers are written either by the staff of ECMI or by outside authors commissioned by the Centre. As ECMI does not propagate opinions of its own, the views expressed in any of its publications are the sole responsibility of the author concerned. ECMI Working Paper # 112 European Centre for Minority Issues (ECMI) Director: Prof. Dr. Tove H. Malloy © ECMI 2018 ISSN 1435-9812; ISSN-Internet 2196-4890 2 | P a g e ECMI- Working Paper # 112 THE TREMBLING OF A COMPLEX REGIONAL CONSOCIATION: 2018 PROVINCIAL ELECTION IN SOUTH TYROL Located in the northeastern part of Italy, the Autonomous Province of Bolzano/Bozen, also known with the historical name of South Tyrol, is one of the two provinces of Trentino-Alto Adige/Südtirol region. It is a border region and a deeply divided place, w ith a majority of German-speaking population (62.3%) and minorities of Italians (23.4%), Ladins (4.1%) and past and recent migrants (10.2%).
    [Show full text]
  • Between Consolidated Autonomy and Separatist Claims: a European Perspective on Present-Day South Tyrol
    Journal on Ethnopolitics and Minority Issues in Europe Vol 17, No 3, 2018, 67-86. Copyright © ECMI 2018 This article is located at: http://www.ecmi.de/fileadmin/downloads/publications/JEMIE/2018/Cr epaz.pdf Between Consolidated Autonomy and Separatist Claims: a European Perspective on Present-Day South Tyrol Katharina Crepaz, Ph.D.* Max Planck Institute for Social Law and Social Policy and Technical University of Munich Abstract This article looks at the development of the autonomy in South Tyrol (Italy). It traces its path from a minority protection instrument contested by the Italian-speaking majority population to being viewed as a necessary precondition for an efficiently managed region with peaceful cohabitation of all three linguistic groups (German, Italian, Ladin). Using official statistical and survey data as well as previous scholarly research, the article argues that the autonomy is now consolidated and enjoys broader acceptance than ever before among all linguistic groups; South Tyrol has therefore reached a state of consolidated regionalism. However, nationalist and separatist ideas are on the rise in many European countries, and South Tyrol does not constitute an exception. By contextualizing South Tyrolean separatists with other separatist movements in Europe, the article will try to show that support for secession is low in South Tyrol, and even if an official referendum was possible, a pro-separatist outcome would be far from secure. Meanwhile, Austria, being the kin-state of South Tyrol’s German-speaking population, is discussing different means for establishing closer ties with the German community in South Tyrol, e.g. granting Austrian double citizenship to German- and Ladin-speaking South Tyroleans.
    [Show full text]
  • Masterarbeit / Master's Thesis
    MASTERARBEIT / MASTER’S THESIS Titel der Masterarbeit / Title of the Master‘s Thesis Reintegrating Tyrol? Regionalist parties in South Tyrol and their responses to European Integration verfasst von / submitted by Patrick Utz, BA angestrebter akademischer Grad / in partial fulfilment of the requirements for the degree of Master of Arts (MA) Wien / Vienna, 2016 Studienkennzahl lt. Studienblatt / A 066 824 degree programme code as it appears on the student record sheet: Studienrichtung lt. Studienblatt / Politikwissenschaft degree programme as it appears on the student record sheet: Betreut von / Supervisor: Univ.-Prof. Dr. Sieglinde Rosenberger Eidesstattliche Erklärung Ich erkläre hiermit Eides Statt, dass ich die vorliegende Arbeit selbständig und ohne Benutzung anderer als der angegebenen Hilfsmittel angefertigt habe. Die aus fremden Quellen direkt oder indirekt übernommenen Gedanken sind als solche kenntlich gemacht. Diese Arbeit wurde bisher in gleicher oder ähnlicher Form keiner anderen Prüfungsbehörde vorgelegt und auch noch nicht veröffentlicht. Wien, im August 2016 i Abstract This thesis investigates the party positions that South Tyrolean regionalist parties hold towards European integration and the European Union from 1989 onwards. Focusing on the German speaking minority in Italy allows for the analysis of several regionalist parties that operate under the same institutional and historical conditions. The positions of the following South Tyrolean parties are scrutinized: the Südtiroler Volkspartei (SVP), the Grüne-Verdi-Vërc (Greens), die Freiheitlichen, the Union für Südtirol (UfS) and the Süd-Tiroler Freiheit (S-TF).These parties compete on a territorial (center-periphery) and a cultural (identity-based) conflict dimension. While parties with a clearer profile on the former conflict axis view European integration predominantly as a driver or an obstacle for territorial autonomy or secession, parties that put more emphasis on cultural issues tend to shape their perceptions of the EU accordingly.
    [Show full text]
  • ESS6 Appendix A3 Political Parties Ed
    APPENDIX A3 POLITICAL PARTIES, ESS6 - 2012 ed. 2.1 Albania 2 Belgium 3 Bulgaria 6 Cyprus 10 Czechia 11 Denmark 13 Estonia 14 Finland 17 France 19 Germany 20 Hungary 21 Iceland 23 Ireland 25 Israel 27 Italy 29 Kosovo 31 Lithuania 33 Netherlands 36 Norway 38 Poland 40 Portugal 43 Russian Federation 45 Slovakia 47 Slovenia 48 Spain 49 Sweden 52 Switzerland 53 Ukraine 56 United Kingdom 57 Albania 1. Political parties Language used in data file: Albanian Year of last election: 2009 Official party names, English 1. Partia Socialiste e Shqipërisë (PS) - The Socialist Party of Albania - 40,85 % names/translation, and size in last 2. Partia Demokratike e Shqipërisë (PD) - The Democratic Party of Albania - 40,18 % election: 3. Lëvizja Socialiste për Integrim (LSI) - The Socialist Movement for Integration - 4,85 % 4. Partia Republikane e Shqipërisë (PR) - The Republican Party of Albania - 2,11 % 5. Partia Socialdemokrate e Shqipërisë (PSD) - The Social Democratic Party of Albania - 1,76 % 6. Partia Drejtësi, Integrim dhe Unitet (PDIU) - The Party for Justice, Integration and Unity - 0,95 % 7. Partia Bashkimi për të Drejtat e Njeriut (PBDNJ) - The Unity for Human Rights Party - 1,19 % Description of political parties listed 1. The Socialist Party of Albania (Albanian: Partia Socialiste e Shqipërisë), is a social- above democratic political party in Albania; it is the leading opposition party in Albania. It seated 66 MPs in the 2009 Albanian parliament (out of a total of 140). It achieved power in 1997 after a political crisis and governmental realignment. In the 2001 General Election it secured 73 seats in the Parliament, which enabled it to form the Government.
    [Show full text]
  • Territorial Autonomy and European National Minorities: South Tyrol, the Basque Country and the Aland Islands
    Eduardo J. Ruiz Vieytez* and Markko Kallonen� Territorial Autonomy and European National Minorities: South Tyrol, the Basque Country and the Aland Islands I. INTRODUCTION The aim of this article is to provide an overview of the historical, legal and political ele- ments of the current situation and conflict in the Basque Country, South Tyrol and the Aland Islands through a comparison between these regions. Recent events in the Basque Country have stressed the existence of an unresolved conflict within the Spanish state. This article seeks to compare the legal and political system of the Basque Country with the cases of the Aland Islands and South Tyrol to reflect on the elements which make territorial autonomy either successful or not in managing national identity conflicts within Western European states. To develop our analysis, we will systematically describe the similarities and differences between the three cases, concentrating on the different legal and political aspects. Finally, we will draw some conclusions, including some future prospects. ll. 7he Basque Country The Basque Country' is located in Southwestern Europe, at the western corner of the Per- enees Mountains. The concept and delimitation of the Basque Country is not a peaceful one. Traditionally, the term 'Basque Country' has referred to the Basque-speaking popula- tions and, subsequently to the lands occupied by them. However, the influence of Latin languages has been reducing the Basque-speaking area for the last ten centuries. Today we consider the Basque Country to be formed by all the political or historical communities in which the Basque language (Euskera) and culture have remained alive in some way.
    [Show full text]
  • 1 the Emergence of a Democratic Right to Self-Determination in Europe
    The emergence of a democratic right to self-determination in Europe 1 THE EMERGENCE OF A DEMOCRATIC RIGHT TO SELF-DETERMINATION IN EUROPE DANIEL TURP MARC SANJAUME-CALVET DIRECTORS / COORDINATORS CENTRE MAURITS COPPIETERS 2016 2 The emergence of a democratic right to self-determination in Europe 3 Contents Foreword 6 Preface 8 Authors 12 ÅLAND ISLANDS - Bjarne Lindström 20 ARAGON - Carlos Serrano Lacarra 26 BAVARIA - Klaus-Jürgen Nagel 38 BRITTANY - Tudi Kernalegenn 56 CATALAN COUNTRIES - Marc Sanjaume-Calvet and Lluís Pérez Lozano 66 CORNWALL - Joanie Willett 90 CORSICA - Thierry Dominici 100 ALSACE - Étienne Schmitt 112 THE BASQUE COUNTRY - Jule Goikoetxea 122 THE FAROE ISLANDS - Sjúrður Skaale 136 GALICIA - Henrique del Bosque Zapata 146 GREENLAND - Adam Grydehøj 156 NORTHERN IRELAND - Alex Schwartz 162 SARDINIA - Andrea Deffenu 172 SCOTLAND - Ailsa Henderson 182 SICILIA - Diego Praino 192 SOUTH TYROL - Sergiu Constantin 200 THE AOSTA VALLEY - Roberto Louvin 212 VENETO - Gennaro Ferraiuolo 222 FLANDERS - Bart Maddens 234 WALES - Alan Sandry 246 WALLONIA - Mathias Berhoumi 254 Conclusion - Daniel Turp 264 Abbreviations 273 Legal sources 279 Bibliography 283 This publication is financed with the support of the Centre Maurits Coppieters 296 European Parliament (EP). The EP is not responsible for Members of the CMC 299 any use made of the content of this publication. The Colophon 301 editor of the publication is the sole person liable. The emergence of a democratic right to self-determination in Europe 5 ples should be able to determine their path towards autonomy or greater autonomy, or to independence and with ties to the European Union. Its content is diverse – it looks into the struggles of the peoples of Europe from many different perspectives, be they cultural, economic, historical, legal, political or sociological.
    [Show full text]
  • The 2013 South Tyrolean Election: the End of SVP Hegemony
    This is an Accepted Manuscript of an article published by Regional & Federal Studies, available online: http://dx.doi.org/10.1080/13597566.2014.911732 The 2013 South Tyrolean Election: The End of SVP Hegemony Matthias Scantamburlo and Günther Pallaver (University of Innsbruck) Abstract The results of the 2013 South Tyrolean elections, held on 27 of October, caused major changes in the political system of the autonomy. For the first time since the Second World War the South Tyrolean People’s Party (SVP) lost its absolute majority. While the German secessionist parties increased their electoral support, the Italian parties suffered heavy electoral losses, thus leading to an underrepresentation of Italian- speakers in the political institutions. The election report shows how the electoral results affect the South Tyrolean system of ethnic proportional representation, which is characterised by an increasing asymmetry. Keywords: territorial politics, regional elections, regionalist parties, nationalism, South Tyrol 1 Introduction After the February parliamentary elections in Italy, there were South Tyrolean elections on 27 October 2013, which were accompanied by a number of uncertainties. The South Tyrolean People’s Party (SVP) attracted the attention of the national and international spectators. The SVP has always mustered an absolute majority in South Tyrolean state legislature elections since 1948, however, it has lost support over the last couple of years. It remained to be seen whether the SVP would be able to retain its absolute majority as a minority party, whether the German-speaking secessionist parties would increase their voter shares, whether the Italian parties continued to have a decreasing share of seats in the South Tyrolean legislature and whether the consociational model of democracy would be able to resist the centrifugal tendencies.
    [Show full text]