La criminalità organizzata Dalle origini ai giorni nostri di Tiziana Terribile e Salvatore Tonti Primo dirigente della Polizia di Stato Vice questore aggiunto della Polizia di Stato Direttore Divisione analisi del Servizio centrale operativo Capo della II sezione della Divisione analisi

con la prefazione di Francesco Gratteri Direttore della Direzione centrale anticrimine

SOMMARIO Prefazione ...... 6 1. La Mafia siciliana ...... 8 2. La ‘Ndrangheta ...... 11 3. La ...... 15 4. La criminalità mafiosa pugliese ...... 17

INSERTO DI POLIZIAMODERNA - maggio 2008 mensile ufficiale della polizia di stato me alla polizia scientifica e al Servizio controllo del Prefazione territorio, nella Direzione centrale anticrimine, or- ganismo creato nell’ambito del Dipartimento della pubblica sicurezza, con il fine di unificare gli uffici di Francesco Gratteri della Polizia di Stato a vocazione investigativa. Oggi lo Sco costituisce lo strumento di vertice nel contrasto ai grandi fenomeni criminali. Il Servi- zio esercita un ruolo di impulso all’azione di scam- bio informativo ed operativo con le Squadre mobi- li presenti in tutto il Paese e realizza un massiccio apporto di risorse umane e tecnologiche agli or- ganismi investigativi dislocati sul territorio, fino a partecipare direttamente alle inchieste più im- pegnative e delicate, affiancando i propri investi- gatori a quelli delle Squadre mobili di volta in vol- ta interessate. Sco, vent’anni d’indagini Così, nel corso degli anni, il Servizio centrale operativo è stato direttamente interessato a tut- ad alto rischio ti i più rilevanti fatti di cronaca. Quali ad esempio, La medaglia d’oro alla bandiera della Polizia di sul fronte della criminalità organizzata, molti se- Stato quest’anno premia il Servizio centrale ope- questri di persona, tra cui i casi di Augusto De Me- rativo (Sco), che in ormai quasi venti anni è diven- gni, Roberta Ghidini e Giuseppe Soffiantini. Altro tato il fulcro del coordinamento nazionale e inter- campo d’azione per il Servizio, la ricerca e la cattu- nazionale di tutte le più impegnative indagini di ra dei latitanti di assoluta pericolosità, quali Ber- criminalità organizzata e comune portate avan- nardo Provenzano, Benedetto Santapaola, Pietro ti dalle varie articolazioni territoriali della Polizia e Nino Vernengo, Giuseppe Madonia e tanti altri di Stato. boss, fino a Giuseppe Lucchese, e Lo Sco è nata infatti nel 1989, inquadrato nel- in ultimo Vincenzo Licciardi. Contro il crimine ma- la Direzione centrale della polizia criminale, come fioso lo Sco ha portato a termine numerose opera- evoluzione del Nucleo centrale anticrimine, fonda- zioni che hanno permesso l’arresto di centinaia di to nel 1984, e fin da subito ha costituito una solida mafiosi. Alcune di queste azioni – tra le altre “Piz- protezione contro ogni tipo di delinquenza, proprio za connection”, “Iron tower”, “Green ice”, “Old bri- per le sue caratteristiche peculiari: una struttura dge” – sono state realizzate congiuntamente con agile caratterizzata da strumenti di indagine inno- l’Fbi e la Dea degli Stati Uniti. Le indagini del Ser- vativi, legati, per esempio, alla gestione dei primi vizio centrale operativo hanno poi portato agli au- collaboratori di giustizia o al contrasto al crimine tori e ai mandanti dell’omicidio di Francesco For- economico ed informatico. tugno, presidente del Consiglio regionale della Ca- Nel 1998 il Servizio viene rimodulato e, nello labria, con l’arresto di 15 persone. Infine, la crimi- stesso tempo, vengono istituite, presso le Squadre nalità comune. In questo ambito, gli investigatori mobili, le Sezioni criminalità organizzata. Un mo- dello Sco hanno individuato i responsabili dei ra- dello organizzativo, sorto in origine con partico- pimenti di Patrizia Tacchellla, di Barbara Verga- lare riferimento alla lotta alle associazioni di tipo ni e del piccolo Tommaso Onofri, hanno posto fine mafioso, che ha incontrato un crescente successo e ai delitti seriali di Michele Profeta e Angelo Izzo, e che ha indotto il legislatore ad allargarne l’orizzon- si sono specializzati nella lotta a chi favorisce l’im- te investigativo in direzione della contrapposizio- migrazione clandestina, collegata alla tratta di es- ne ad ogni forma di criminalità, fino all’inserimen- seri umani da ridurre in schiavitù, realizzando mi- to nel 2005 del Servizio centrale operativo, assie- gliaia di arresti e liberando centinaia di donne co-

6 POLIZIAMODERNA maggio 2008 Nella foto, a partire da destra, il Direttore della Dac Francesco Gratteri, Pietro Grasso Procuratore nazionale antimafia e il questore di Giuseppe Caruso, durante la conferenza stampa relativa all’operazione “Old bridge”. strette a prostituirsi. modo il Servizio è stato chiamato a interessarsi, per Nel corso degli anni, i componenti dello Sco sono la sua riconosciuta professionalità, di minori scom- stati in grado di portare avanti la missione loro as- parsi, di recupero di prostitute, di sette sataniche, di segnata con ininterrotta dedizione: essi, con una co- “stalking”, di contrasto alle pratiche di mutilazione stante maturazione della propria esperienza, han- genitale femminile, di vittime vulnerabili. no assicurato alla giustizia i più efferati delinquenti Per la indiscutibile preparazione dei suoi appar- sullo scenario nazionale ed estero e nel tempo, an- tenenti, allo Sco è stata demandata anche l’orga- che sotto la guida di acuti investigatori – e tra que- nizzazione dei percorsi formativi del personale del- sti i capi della Polizia di Stato, prefetti Giovanni De la Polizia di Stato che esplica attività di polizia giu- Gennaro e Antonio Manganelli – sono stati raggiun- diziaria. Allo stesso modo, gli organismi di Polizia ti risultati in ogni settore di intervento. Lo Sco, gra- esteri corrispondenti hanno fortemente voluto la zie alla costante capacità di adattamento della pro- collaborazione diretta dello Sco, proprio in ragio- pria esperienza ad ogni mutamento di strategia cri- ne dell’acquisita credibilità internazionale, matura- minale, ha contribuito a mantenere alto il prestigio ta sul campo dai suoi appartenenti. A tal fine, il Ser- dell’Amministrazione, concorrendo alla realizzazio- vizio centrale operativo scambia i suoi investigatori ne di una equilibrata condizione di civile e pacifica con gli investigatori dell’Fbi statunitense; nella sede convivenza, immune dalle conseguenze dell’azione del Servizio è presente un ufficiale di collegamento dei criminali, circostanza fondamentale per garan- della polizia francese; di recente sono stati impiega- tire la libertà dei cittadini. ti in Italia poliziotti rumeni nell’ambito del progetto In questa logica, il Servizio centrale operativo è di- di collaborazione bilaterale che ha portato, a par- ventato punto di riferimento per numerose associa- tire dalla fine del 2006, alla positiva conclusione di zioni, agenzie e organizzazioni, che chiedono il con- numerose operazioni e all’arresto di 1.104 persone, tinuo e qualificato contributo dei suoi rappresentan- di nazionalità rumena, per delitti che rientrano nel- ti per portare avanti le loro finalità sociali. In questo l’alveo della criminalità diffusa.

maggio 2008 POLIZIAMODERNA 7 sione per riacquisire il controllo delle campagne, sof- La criminalità focando ogni tipo di protesta contadina e organiz- zando una propria presenza politica in Sicilia, attra- verso il Movimento indipendentista siciliano (Mis) organizzata ed un esercito, l’Evis (Esercito volontario di indipen- denza siciliana), nel qua- di Tiziana Terribile e Salvatore Tonti le militarono delinquen- ti e mafiosi, sotto la gui- da del noto bandito Sal- vatore Giuliano. A partire dagli anni Cinquanta la svolta: com- parve Cosa nostra e nel febbraio 1958, anche se- condo le dichiarazioni di noti pentiti, fu costitui- 1. La Mafia siciliana ta a Palermo una “com- missione provinciale” do- Per collocare storicamente le origini della mafia sicilia- ve confluirono le cosche na occorre risalire a prima dell’Unità d’Italia quando, in palermitane ed il potente un modello relazionale di tipo feudale, i signori affida- nucleo corleonese di Lu- vano le proprietà terriere ai gabellotti, amministratori ciano Leggio, abile regi- Luciano Leggio che riscuotevano le gabelle per conto dei padroni, an- sta di un nuovo corso – con- che con metodi intimidatori e violenti. dotto sino al suo definitivo arresto, avvenuto a Mi- All’indomani dell’Unità d’Italia, i gabellott i continua- lano il 16 maggio 1974 – realizzato attraverso inte- rono ad essere utilizzati dai possidenti, determinati a se e patti stretti con capi mafiosi attivi in altre zone ricorrere alla protezione dei mafi osi per la presunta del territorio siciliano. Egli diede impulso al contrab- incapacità del nuovo Stato nazionale di assicurare bando dei tabacchi, anche in collegamento con co- l’ordine e la sicurezza. sche calabresi e campane, al narcotraffico interna- Il nuovo secolo vide il Fascismo impegnato in una zionale in stretto rapporto con gli Usa ed al riciclag- politica di forte repressione del fenomeno mafioso; gio del denaro. l’azione del prefetto Cesa- La “commissione interprovinciale” o “regionale” di re Mori, insediatosi a Pa- Cosa nostra, costituita nel febbraio 1975, non riuscì lermo nell’ottobre 1925, ne a mediare i conflitti che, dopo il 1978, con un apice nel fu il simbolo e molti mafio- periodo 1981-1984, caratterizzarono la “seconda guer- si furono costretti ad emi- ra di mafia”, una campagna di sterminio operata dai grare negli Usa per evitare Corleonesi nei confronti delle fazioni rivali apparte- la cattura. nenti allo schieramento dei gruppi riconducibili ai Bon- Il ritorno alla ribalta del- tade, agli Inzerillo ed ai Badalamenti. Forti di una su- la mafia coincise con le ul- periore capacità militare essi riuscirono a garantirsi il time fasi della seconda predominio incontrastato all’interno di Cosa nostra. guerra mondiale, favorito Per tutt i gli anni Ott anta e nella prima metà degli dall’operato dei boss italo- anni Novanta si verifi carono fatt i di sangue per il rias- americani che cooperaro- sett o degli equilibri sopratt utt o apicali. Contestual- no alla realizzazione del- mente ebbe inizio la stagione degli omicidi eccellenti, lo sbarco anglo-americano senza pari nella storia di Cosa nostra, e per oltre 20 in Sicilia. Essa colse l’occa- anni caddero numerosi rappresentanti delle Istitu-

8 POLIZIAMODERNA maggio 2008 zioni e della società civile per contrastare l’egemonia tezza da nuove defezioni. mafi osa. L’11 aprile 2006 ha avuto termine la latitanza di Ber- Ciononostante, l’azione investigativa di quegli anni nardo Provenzano, arrestato dagli investigatori del ebbe notevole peso: furono disarticolati i collegamen- Servizio centrale operativo e della Squadra mobile di ti con i gruppi mafi osi nordamericani, sudamericani Palermo in contrada Montagna dei cavalli di ed orientali per la gestione dei grandi traffi ci interna- (PA): è il punto di partenza di una rinnovata esplora- zionali di droga (eroina in particolare) e nel 1984, con zione delle dinamiche criminali della mafi a siciliana, l’operazione Pizza connection, fu inferto un duro colpo anche att raverso l’analisi del materiale documentale a Cosa nostra, con la catt ura in Spagna del boss Gae- rinvenuto dopo la sua catt ura. tano Badalamenti, il successivo arresto a Palermo e I pizzini sequestrati al latitante ribadiscono il ca- negli Usa di 44 affi liati e l’individuazione delle att ività ratt ere verticistico ed unitario di Cosa nostra, almeno illecite gestite e dei canali di riciclaggio utilizzati. per quanto concerne i territori di Palermo, Iniziò poi la stagione del pentitismo interno a e , fornendo indicazioni sugli interessi illeciti Cosa nostra. L’estradizione dal Brasile, nel luglio delle famiglie e sul ruolo di Provenzano nelle conse- 1984, di Tommaso Buscetta segnò l’avvio di un’im- guenti scelte strategiche. portante collaborazione con la giustizia che trovò in Proprio con i pizzini veicolati att raverso circuiti Giovanni Falcone il suo più eminente protagonista. sicuri, egli aveva rideterminato linee guida e obiett ivi Esponente dello schieramento perdente nella lot- delle famiglie, ricompatt ando le fi la della strutt ura e ta intestina messa in atto dai Corleonesi, Buscetta mantenendo bassa la visibilità, anche imponendo il svelò la struttura e le funzioni dell’organizzazione circoscritt o ricorso alla violenza. Aveva sostanzial- mafiosa, antesignano di successive defezioni di altri mente recuperato alcuni “dogmi” della vecchia mafi a; mafiosi di rango. il comune interesse per gli aff ari aveva fatt o il resto, Negli anni Novanta, continuando a perseguire l’ope- inducendo i vertici dell’organizzazione ad accett are ra di annientamento degli avversari, Cosa nostra alzò il compimento di ogni sforzo per non turbare l’equi- il tiro contro lo Stato, att uando quella che fu defi nita la librio raggiunto. “fase stragista” decisa da , con delitt i La “restaurazione” operata dal boss corleonese era ancor più gravi e terroristici. fi nalizzata anche a sott rarre Cosa nostra al fenomeno La forte risposta dello Stato, adott ata anche con del pentitismo, con un più selett ivo e rigoroso crite- provvedimenti normativi idonei a dotare gli inquiren- rio di arruolamento dei nuovi affi liati e una più rigida ti di strumenti più effi caci, consentì l’arresto di Riina compartimentazione dell’intera associazione. I risul- (15 gennaio 1993, Palermo), di Leoluca Biagio Bagarel- tati del pentitismo sono ben chiari agli stessi boss: in la (24 giugno 1995, Palermo) e di Giovanni Brusca (20 una conversazione intercett ata nel 2005, noti mafi osi maggio 1996, Cannitello - AG), tutt e fi gure di vertice aff ermavano: «Questo è il periodo più brutt o di Cosa di Cosa nostra. La loro catt ura segnò un passaggio nostra, più brutt o perché non ci fi diamo l’uno dell’al- di consegne della direzione dell’organizzazione nelle tro, perché… ogni arricogghiuta (leggasi retata) c’è un mani del latitante Bernardo Provenzano, con un con- operaio (leggasi ) nuovo». seguente cambiamento di strategia rivolto verso una L’esperienza investigativa conseguente alla catt u- bassa visibilità dell’azione criminale per limitare le ra di Bernardo Provenzano è di assoluto rilievo; tra le iniziative sociali antimafi a e, principalmente, fuorvia- operazioni principali la Gotha, realizzata dalla Squa- re l’att enzione dello Stato. dra mobile di Palermo nel giugno 2006, con il fermo di 52 indagati, considerati ai vertici di Cosa nostra pa- Il panorama attuale lermitana. Tra loro capi-mandamento e capi-famiglia Lo scenario mafi oso regionale delineato dalle recenti ritenuti responsabili di associazione mafi osa, estor- inchieste giudiziarie conferma la centralità della Cosa sione ed altro; vengono svelati i meccanismi di interre- nostra palermitana nell’imposizione delle strategie lazione e comunicazione tra i più importanti latitanti operative; fa tutt avia rilevare la sua diffi coltà nel ga- dell’Isola e Provenzano stesso. Tra i destinatari della rantire la sicurezza dei latitanti e preservare compat- misura fi gurano esponenti di indiscusso spessore cri-

maggio 2008 POLIZIAMODERNA 9 questione del rientro in Ita- lia degli “scappati”. Sintesi In una fase di vera e pro- pria transizione di Cosa no- stra, aveva anche avvertito l’esi- genza di suggellare in uno scritto, autentico decalogo, la strutturazione dell’orga- nizzazione, replicando quel- la impiantata dai suoi prede- cessori e le ferree regole che ogni “uomo d’onore” deve ri- spettare. Di assoluta attuali- tà risultano, quindi, gli antichi dettami concernenti la fami- glia, il capo-famiglia, il sotto- capo, il , il capo- decina e i soldati e, ancora, L’attentato del 1993 alla chiesa di San Giorgio al Velabro a Roma, attribuito a Cosa nostra. il mandamento e la commis- minale, Antonino Rotolo, Antonino Cinà, ex medico di sione, per ognuno dei quali descrive ruolo e funzioni. Salvatore Riina, Francesco Bonura e Pierino Di Napoli. Nel boss Lo Piccolo emerge un duplice aspett o: da A Palermo viene accertata la presenza di due schie- un lato il rispett o per la tradizione, con la messa in di- ramenti in opposizione: uno riconducibile a Salvatore scussione della “cultura” mafi osa imposta negli ultimi Lo Piccolo (fautore del rientro in Italia degli Inzerillo, decenni dai Corleonesi; dall’altro la volontà di restitui- riparati negli Usa durante la citata guerra di mafi a dei re a Cosa nostra centralità e prestigio, anche in campo primi anni Ott anta), l’altro ad Antonino Rotolo (con- internazionale, ripercorrendo il solco già tracciato nel trario al ritorno degli “scappati”). Tra i due gruppi, che passato, rinnovando vecchi legami, mai interrott i, con riuniscono tutt e le famiglie mafi ose della citt à, erano gli americani. già stati registrati ripetuti segnali di frizione e l’ope- I rapporti dei Lo Piccolo con le famiglie mafi ose razione di polizia ha, verosimilmente, impedito il loro d’oltreoceano sono stati documentati, sia a Palermo degenerare in un confl itt o aperto. che negli Usa, nel corso delle indagini svolte nel tem- Il successo investigativo viene replicato il 5 novem- po dal Servizio centrale operativo e dalla Squadra bre scorso, quando la Squadra mobile di Palermo trae mobile di Palermo con il Federal bureau of investiga- in arresto, in agro di Montelepre (PA), i ricercati Salva- tion, nell’ambito del Progett o Pantheon. Esse hanno tore Lo Piccolo, di anni 55, il fi glio Sandro, di anni 32, evidenziato i collegamenti strutt urali con gli Inze- Andrea Adamo, di anni 45 e Gaspare Pulizzi, di anni 36: rillo di New York, che rappresentano la Cosa nostra i Lo Piccolo ed Adamo, in particolare, erano inseriti nel americana; su tale fronte si inserisce l’operazione Programma speciale di ricerca dei 30 latitanti di mas- Old Bridge del 7 febbraio scorso, con la quale sono sima pericolosità. stati tratt i in arresto in Italia e negli Usa 92 soggett i, Anche in questa occasione il contenuto dei pizzini tra esponenti della famiglia Gambino di New York ed rinvenuti nel loro covo è prezioso. In essi sono aff ron- elementi di vertice palermitani. tate tutt e le tematiche concernenti la vitalità di Cosa I successi ott enuti con la disarticolazione dei più nostra palermitana del dopo Provenzano: la gestione alti livelli di Cosa nostra, non devono, comunque, far delle att ività illecite, in particolare le estorsioni, la re- abbassare i livelli di att enzione, bensì produrre rinno- golamentazione dei rapporti tra le varie componenti vato slancio nell’azione di contrasto. Si registra ora a mafi ose del capoluogo e di altre province siciliane, la Palermo una situazione straordinaria: gli imprenditori

12 POLIZIAMODERNA maggio 2008 estorti denunciano le intimidazioni subite e diverse I caratt eri della consorteria vennero delineati già componenti sociali manifestano apertamente il loro con la sentenza del primo maxi-processo alla picciot- consenso all’operato degli inquirenti, come dimostra teria del 1892: i giudici del tribunale di Palmi (RC) ac- l’operazione Addio , conclusa il 16 gennaio scor- certarono l’esistenza in Calabria di un’organizzazione so dalla Squadra mobile di Palermo, con l’esecuzione criminale ove i rapporti interni erano regolati da una di 38 provvedimenti restritt ivi nei confronti di espo- serie di prescrizioni assimilabili ad un codice; ne de- nenti di spicco della frangia di Cosa nostra facente scrissero la strutt ura organizzativa in singole cellule capo a Salvatore Lo Piccolo, responsabili di numerose operative, individuando le funzioni svolte al suo inter- estorsioni, att uate anche in forma violenta, in danno di no dai vari soggett i; distinsero i ruoli dei picciott i. operatori commerciali dei quartieri palermitani di San La ’ndrina costituiva l’unità di base, territorial- Lorenzo, Cruillas, e Pagliarelli. mente delimitata (in un comune o in un quartiere I segnali che provengono dalla società civile fanno citt adino), contraddistinta da un forte senso di ap- pensare che, forse, ci troviamo di fronte ad una svolta partenenza per ius sanguinis. Non era esclusa l’ag- nell’azione di contrasto a Cosa nostra, tale da rompe- gregazione di altre famiglie spesso imparentate a re defi nitivamente il muro del silenzio che per lunghi quella del capobastone. Come sempre, i matrimoni periodi ha caratt erizzato quella realtà. rinsaldavano i rapporti. Il locale rappresentava il collegamento fra ‘ndrine 2. La ‘Ndrangheta della stessa zona: era costituito da un capo, da un con- tabile (una sorta di ministro delle Finanze) e da un cri- L’evoluzione storica mine (una specie di ministro della Guerra), in grado di Le origini della ‘Ndrangheta risalgono alla metà del- intervenire in occasione di faide tra gruppi familiari. l’Ott ocento, in una Calabria economicamente fragile Tra gli anni Cinquanta e Sessanta le ’ndrine si di- e affl itt a dal brigantaggio; è allora che fanno la loro mostrarono in grado di realizzare un’effi ciente rete comparsa i primi nuclei di picciott i, in special modo estorsiva e di infi ltrare gli appalti statali. Fra tutt e, tre nell’area di Palmi, nella Locride e nella zona di Reggio famiglie del reggino furono in grado di determinare Calabria. le sorti della ‘Ndrangheta dell’epoca: i Piromalli della Sintesi

La cittadina di San Luca (RC), epicentro della faida tra le famiglie Vottari-Pelle-Romeo e Nirta-Strangio.

maggio 2008 POLIZIAMODERNA 13 IL SERVIZIO CENTRALE OPERATIVO Le strutture di contrasto delle fenomenologie delittuose presenti nel Paese sono costituite dal Servizio centrale operativo, dalle Squadre mobili distrettuali e dalle altre Squadre mobili sul territorio. Il Servizio centrale operativo della Polizia di Stato – ufficio investigativo specializzato nel contrasto della grande criminalità organizzata e comune, compresa l’infiltrazione nei settori dell’economia e della finanza – è inserito nella Direzione centrale anticrimine ed è diretto da un dirigente superiore. Costituisce l’unità centrale che coordina le attività investigative condotte, in particolare, dalle 26 Sezioni criminalità organizzata inserite nelle Squadre mobili delle questure aventi sede nei capoluoghi di distretto di Corte d’appello. Esse costituiscono Servizi interprovinciali della Polizia di Stato. Partecipa direttamente alle indagini di particolare complessità svolte dalle Squadre mobili, anche con profili internazionali, che richiedono il supporto operativo di speciali risorse investigative e l’impiego di mezzi tecnologici d’avanguardia. Prende parte direttamente alle indagini per la cattura dei latitanti più pericolosi inseriti nello speciale programma di ricerca gestito dal Gruppo integrato interforze (Girl). È articolato in 4 Divisioni dirette da primi dirigenti della Polizia di Stato. La 1^ e la 2^ Divisione costituiscono Servizi centrali della Polizia di Stato, ex art. 12 D.L. 152/91. Il loro campo di intervento è lo svolgimento delle indagini in forma coordinata, anche con partecipazione diretta, sulle più gravi fenomenologie delittuose, di criminalità organizzata e comune. In particolare, la struttura è cosi articolata:

Piana di Gioia Tauro, i Tripodo a Reggio Calabria e i Ma- cui alla fine degli anni Settanta iniziarono ad essere crì nella Locride. segnalate interrelazioni tra la nuova ‘Ndrangheta e A cavallo degli anni Sessanta e Settanta, una nuo- la massoneria deviata. va generazione criminale decise di eliminare i ver- La realizzazione di alcune grandi opere nella tici della vecchia ‘Ndrangheta. Il 20 gennaio 1975, regione entrò, peraltro, nel mirino degli interessi con l’omicidio del settantunenne don Antonio Macrì criminali della ‘Ndrangheta. Tra queste il centro si- a Siderno, scoppiò la prima guerra di ‘Ndrangheta, derurgico di Gioia Tauro (RC), l’autostrada A3 Sa- con circa 300 vittime. In palio c’erano la gestione di lerno-Reggio Calabria, la megacentrale a carbone nuove attività illecite ritenute più redditizie, quale dell’Enel nella piana gioiese, il raddoppio della linea il traffico di sostanze stupefacenti su scala inter- ferroviaria di Melito di Porto Salvo (RC), i porti di nazionale. Tropea e Gioia Tauro. Dopo il confl itt o si defi nirono nuovi equilibri, sia a Dal 1985 al 1991 la provincia di Reggio Calabria Reggio Calabria, ove la famiglia dei De Stefano sosti- visse la seconda guerra di ‘Ndrangheta, che provocò tuì al potere quella dei Tripodo, sia nella Locride, ove circa 700 morti. La successiva pax mafi osa tra i De quella dei Morabito soppiantò il clan dei Macrì. La Stefano e gli Imerti non fece registrare segni di crisi nuova dirigenza, denominata Santa, durerà per circa o disgregazione interna, bensì di riorganizzazione. un ventennio, sino alle ultime modifi cazioni organiz- Perseguendo una precisa strategia, la ‘Ndrangheta zative della fi ne degli anni Novanta. tornò ad essere invisibile per poter continuare a ge- La strategia economica perseguita era semplice stire “aff ari”. ed utilitaristica: i proventi dei sequestri di persona L’o pe ra zio n e Armonia, del marzo 2000, contro venivano riciclati nel narcotraffi co internazionale, esponenti di spicco della ‘Ndrangheta reggina, con- grazie anche ai canali aperti con le fi liali d’oltreoceano fermò il riassetto dei vertici dell’organizzazione ma- (in specie Canada e Australia) ed ai contatt i instaurati fiosa e la suddivisione geografica del territorio pro- con fornitori di droga sudamericani e mediorientali. vinciale in tre macroaree definite mandamenti: tirre- Divenne, poi, sempre più sentita l’esigenza di nico, comprensivo della Piana di Gioia Tauro, ionico, convertire i guadagni illeciti in attività legali, per corrispondente alla Locride, e di centro, ricadente nel inserirsi nella società civile. Questo il contesto in capoluogo reggino.

14 POLIZIAMODERNA maggio 2008 LA 1^ DIVISIONE LA 2^ DIVISIONE all’analisi ed all’elaborazione > Coordina e concorre alle > Coordina e concorre alle dei dati e delle informazioni indagini di particolare attività investigative sulle concernenti le manifestazioni complessità nei confronti organizzazioni criminali delittuose di abuso sessuale di organizzazioni criminali dedite al traffico illecito di in pregiudizio di donne e mafiose e delle loro stupefacenti, alla riduzione in minori; proiezioni ultraregionali e schiavitù, alla tratta di esseri > è referente degli organismi internazionali. Svolge compiti umani e sui delitti più gravi, rappresentativi, enti di propulsione, raccordo in contesti non riconducibili e associazioni, anche informativo ed investigativo alla criminalità organizzata; internazionali, per anche in tema di riciclaggio > assicura le procedure per lo l’elaborazione di progetti di denaro, ecomafia e svolgimento delle attività finalizzati al contrasto della infiltrazioni criminali nel cosiddette “sottocopertura” prostituzione, anche minorile, e settore legale dei giochi e per il contrasto al traffico di delle fenomenologie criminali in delle scommesse. Partecipa stupefacenti, elabora e dirama danno o commesse da minori; direttamente alla ricerca ed metodologie di indagine rivolte > gestisce il sito www. alla cattura dei latitanti più al contrasto di manifestazioni bambiniscomparsi.it ; pericolosi, alle indagini sui della criminalità comune di > nel suo ambito, per il delitti di mafia più gravi e sui maggiore gravità; contrasto delle attività sequestri di persona a scopo > per la Polizia di Stato è illecite riconducibili alle sette di estorsione; referente Europol, Sirene e similari, opera una apposita > assicura le procedure (Supplementary information squadra (Sas), in sinergia con per lo svolgimento dei request at national entries) e l’Uacv (l’Unità di analisi del colloqui investigativi, delle Direzione centrale per i servizi crimine violento) del Servizio intercettazioni preventive antidroga; polizia scientifica e con le e delle attività cosiddette > in Libia, investigatori della Squadre mobili. “sottocopertura” nel settore Divisione sono operativi in del traffico di armi e del una task force costituita per LA 4^ DIVISIONE riciclaggio di denaro; acquisire informazioni utili a > Organizza il supporto > elabora e dirama metodologie ricostruire le rotte dei flussi informatico, tecnologico e di indagine per il contrasto di immigrazione clandestina, logistico alle indagini svolte delle manifestazioni criminali il modus operandi e le dal Servizio e dalle Squadre mafiose di maggiore gravità; caratteristiche dei sodalizi mobili con l’impiego operativo > cura i rapporti con la Direzione delinquenziali transnazionali. di tecnologie avanzate e nazionale antimafia, la innovative; Direzione investigativa LA 3^ DIVISIONE > promuove iniziative finalizzate antimafia e i Servizi centrali > Cura la raccolta, l’analisi e alla qualificazione ed al delle altre forze di polizia. l’elaborazione dei dati e delle costante aggiornamento Nell’ambito della cooperazione informazioni sulle dinamiche professionale degli operatori e collaborazione nella lotta dei fenomeni criminali, per del Servizio e delle Squadre al crimine organizzato pianificare e realizzare, mobili, con la progettazione e la transnazionale, nella divisione d’intesa con i responsabili realizzazione di specifici corsi; è operativo un ufficio di degli uffici investigativi > cura gli affari generali e la collegamento con l’Fbi, il cui territoriali della Polizia di gestione delle risorse umane protocollo d’intesa prevede Stato, adeguate strategie di del Servizio; lo svolgimento di indagini prevenzione e contrasto; > nel suo ambito opera il settore congiunte. > provvede alla raccolta, “meccanica fine”.

maggio 2008 POLIZIAMODERNA 15 della cocaina, tale da consenti- re, anche, copertura e suppor- to logistico ai latitanti. Pur nel profi lo di modernità non sembra, tutt avia, apparte- nere al passato la tradizione dei riti iniziatici di affi liazione e di passaggio di grado, che ri- sultano tutt ora indispensabili per defi nire appartenenza e gerarchie interne e per raff or- zare il senso di identità e rico- noscibilità, anche in contesti internazionali. Coniugando il rispett o delle antiche tradizioni e la vocazio- ne al network relazionale, la ‘Ndrangheta è in grado di ma- nifestarsi anche oltre i confi ni Il panorama attuale nazionali, con azioni eclatanti. Con la strage di Dui- La ‘Ndrangheta si è insediata e replicata nella strut- sburg (Germania) si è riproposto il problema della sua turazione orizzontale che la contraddistingue anche estrema off ensività. in altre regioni, sopratt utt o del Nord Italia industria- La citt à di San Luca (RC), da anni insanguinata dal- lizzato; in particolare, nella realtà di Milano e della la faida tra le famiglie Vott ari-Pelle-Romeo e Nirta- Lombardia, ove le indagini svolte dalla fi ne degli anni Strangio, costituisce l’epicentro del gravissimo fatt o Ott anta hanno accertato, rispett o ad altri sodalizi ma- di sangue avvenuto nella citt adina tedesca il 15 agosto fi osi, una posizione dominante. scorso, ove sono stati assassinati 6 esponenti delle Tale forte espansione ultraregionale è stata realiz- famiglie Vott ari-Pelle-Romeo. zata grazie a “cellule operative”, costituite sia sul ter- Immediata è stata la risposta delle Istituzioni: il 30 ritorio nazionale che all’estero (Germania, Paesi Bas- agosto 2007 investigatori del Servizio centrale ope- si, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Canada, Stati Uni- rativo e della Squadra mobile di Reggio Calabria han- ti d’America, Colombia, Argentina, Brasile, Venezuela, no eseguito un provvedimento di fermo nei confronti Australia), collegate alle famiglie d’origine. Fuori dal- di 32 esponenti delle cosche di San Luca (RC), arginan- le aree di provenienza la struttura criminale si avvale do la possibile progressione di sangue. della collaborazione di organizzazioni di appoggio cui Lo scorso 18 dicembre, poi, gli stessi Uffi ci, in colla- demanda ruoli secondari. borazione con il collaterale organo di polizia tedesco, Nel traffi co internazionale di stupefacenti il coin- hanno eseguito, in Italia e in Germania, un’ordinan- volgimento della ‘Ndrangheta è ormai consolidato; za di custodia cautelare in carcere nei confronti di 5 vengono costantemente documentati approvvigio- sanlucoti. Tra i destinatari del provvedimento anche namenti dirett i dal Sud America e dal Medio Oriente, Giovanni Strangio, ancora latitante, ritenuto uno degli grazie alla costituzione di “cartelli”, spesso trasversali esecutori materiali della strage di Duisburg. agli stessi schieramenti criminali tradizionali. Gli investigatori sono ancora impegnati, sia sul Anche in tale scenario essa conserva la strutt ura versante tedesco che su quello nazionale, nelle in- del modello organizzativo originario, sua caratt eristi- dagini sulla dei Nirta-Strangio e nelle ricerche ca ed essenza che ne consente sviluppo, durata e pre- di Giovanni Strangio, inserito nel Programma spe- senza in più realtà continentali, con l’acquisizione di ciale di ricerca dei 30 soggetti di massima perico- una posizione di primazia, in special modo nel traffi co losità.

16 POLIZIAMODERNA maggio 2008 La vocazione imprenditoriale delle cosche conti- zone limitate della citt à, il potere dei guappi di quar- nua a manifestare la propria essenza seguendo diver- tiere, che cercarono di moltiplicare le occasioni di si step; mantiene la pressione estorsiva ed usuraria guadagno illegale sopratt utt o att raverso il controllo in pregiudizio di commercianti ed imprenditori; tenta del contrabbando. l’infi ltrazione dei sett ori produtt ivi e dei diversi rami Il fatt ore nuovo fu il legame con i capimafi a, grossi dell’apparato pubblico, penetrando, talvolta, anche il traffi canti di droga, espulsi dagli Stati Uniti ed inviati fronte politico-amministrativo. a Napoli. In particolare Lucky Luciano e Vito Genove- se, suo successore al vertice della mafi a americana, 3. La Camorra che erano riusciti rispett ivamente a favorire lo sbarco alleato in Sicilia e a sostenere sia il governo fascista L’evoluzione storica che quello di liberazione. A Napoli, già dal Cinquecento, si costituirono più sett e Negli anni Sessanta Napoli divenne il punto di criminali dalle diverse denominazioni, identifi cate dal transito delle sigarette di contrabbando e, in pro- termine generico Camorra, usato nel linguaggio gergale. spettiva, il possibile snodo del traffico degli stupe- Una delle più conosciute, nata nei primi decenni facenti da organizzare su larga scala. La Camorra, dell’Ott ocento, era la Bella società riformata, fonda- frammentata in piccoli gruppi guidati da guappi, fu ta sulla segretezza, anche all’interno, su dimensione sopraffatta dalla presenza dominante dei mafiosi citt adina, con strutt ura e rituali di affi liazione utiliz- siciliani, inviati in in regime di soggiorno zati sino a dopo l’Unità d’Italia. obbligato. Essa controllava le bische e im- Solo alcuni camorristi ebbero la poneva tangenti su ogni forma di forza di interloquire in maniera pari- commercio. taria con i nuovi detentori del potere Come avviene nei nostri giorni, malavitoso: tra questi, l’emergente agli affiliati in stato di detenzione Michele Zaza. l’organizzazione elargiva quote del- Paradossalmente, la presenza le tangenti riscosse in città; in cam- mafiosa siciliana a Napoli consentì bio i detenuti si impegnavano ad uc- la nascita di una nuova organizza- cidere quei compagni di prigionia zione camorristica che ebbe i suoi che, prima dell’arresto o durante gli principali canali di arricchimento interrogatori della polizia, si fosse- nel contrabbando: emersero i fra- ro rivelati delatori. telli D’Amico ai Quartieri spagnoli, Nell’ultimo decennio dell’Ottocen- Umberto Ammaturo a Santa Lucia to, nelle sedi istituzionali, si cominciò e si rafforzarono i Giuliano a For- a parlare di connivenze tra alcuni set- cella. Il trait d’union fu il siciliano tori degli apparati burocratici e politi- Lucky Luciano Gerlando Alberti che, collegato al ci e la Camorra partenopea. potente capomafia di Cosa nostra Luciano Leggio, All’inizio del nuovo secolo, il processo “Cuocolo” ebbe il suo principale alleato napoletano proprio vide sul banco degli imputati l’intero stato maggiore in Michele Zaza. L’arresto di Alberti, agli inizi degli della Bella società riformata, accusato di un grave fat- anni Settanta, diede il via alla guerra della Camorra to di sangue, e ne ricostruì le regole e l’organigramma. contro i Marsigliesi, sopraffatti nel 1974. Per legitima suspicione il processo fu celebrato a Vi- Intanto, si avvertivano segnali di profondi cam- terbo e, l’8 luglio 1912, fu emessa la sentenza di con- biamenti e trasformazioni nella Camorra, ad opera danna per mandanti ed esecutori. principalmente di Raffaele Cutolo, il primo capa- Terminò così la storia della setta camorristica ce di parlare di nuovo faccia a faccia con mafiosi e che aveva taglieggiato un’intera città per decenni. boss americani e di liberarsi dalla dipendenza dalla Sul fi nire della seconda guerra mondiale, si ricrea- mafia siciliana, reclamando il primato campano sul rono le condizioni perché si potesse riaff ermare, in contrabbando.

maggio 2008 POLIZIAMODERNA 17 Cutolo fondò la Nuova Camorra organizzata (Nco) ta, anche con vittime giovanissime. Cutolo, sebbene nel carcere di Poggioreale, il 24 ott obre 1970, diven- detenuto, non esitò ad ordinare omicidi, e non man- tando l’unico referente per le mafi e americana e sici- carono le risposte. liana e per la ‘Ndrangheta. I cutoliani erano in numero maggiore, ma la Nuova L’espansione della Nco, dal contrabbando di siga- famiglia era militarmente meglio organizzata e pote- rett e al traffi co internazionale di droga, dalle estor- va contare sull’appoggio della mafi a siciliana. sioni agli appalti del post terremoto, cominciò ad in- A partire dal 1982 cominciò il declino di Cutolo e fastidire le famiglie della vecchia Camorra, che videro si delineò l’ascesa di Carmine Alfi eri. Il processo a diminuire i loro introiti per lo spostamento delle rott e carico della Nco infl isse il colpo di grazia: quasi 400 dei traffi ci illeciti. Esse, quindi, decisero di sfrutt are imputati del maxi-blitz del giugno 1983 ebbero con- gli antichi collegamenti con i mafi osi siciliani per di- danne defi nitive, decine di assolti da sentenze giu- struggere Cutolo e la sua organizzazione. diziarie dello stesso processo furono uccisi al loro Scoppiò, così, una cruenta guerra di Camorra che ritorno in libertà. Unica superstite rimase Rosett a determinò, nel 1978, la nascita del “cartello” della Cutolo, sorella di Raff aele, arrestata ad Ott aviano Nuova famiglia, promosso dai Giuliano di Forcella, solo l’8 febbraio 1993, a 57 anni. i Vollaro di Portici (NA) e Michele Zaza, con l’intesa Una nuova situazione si presentò inevitabilmen- che fosse un’alleanza temporanea tra le famiglie ca- te anche in provincia di Caserta dopo la sconfitta di morristiche tradizionali, volta solo a combatt ere Cu- Cutolo: venendo meno un clan egemone ramificato tolo. Ad essi si unirono Umberto Ammaturo (con Pu- in tutta la Campania, esplose la conflittualità tra pett a Maresca ed i loro seguaci), il gruppo di Antonio gruppi localmente attivi; l’episodio più importante Bardellino in provincia di Caserta, Lorenzo Nuvolett a fu la scomparsa di Antonio Bardellino, probabil- di Marano (NA), Carmine Alfi eri e, nel 1981, i Misso del mente ucciso in Brasile nel maggio del 1988, dopo quartiere Sanità. un incontro con il suo braccio destro Mario Iovine, Per anni si dovette assistere ad un’escalation di cui seguì l’assassinio del luogotenente e nipote Pa- omicidi che raggiunsero numeri considerevoli nei ride Salzillo. primi anni Ottanta; agguati veloci, su auto o moto, Ciò segnò una rottura all’interno della federazio- a colpi di mitra, pistola o fucile a pallettoni, talora ne dei Casalesi, tradizionalmente egemone a Casal con modalità spietate ed atroci, usate per vendet- di Principe e fin dagli anni Settanta preminente nell’intero casertano; la faida interna indebolì l’intero cartello crimina- Contrasto le a vantaggio di Mario Iovine, che godeva del- l’appoggio di Francesco Schiavone (detto San- dokan), quest’ultimo poi divenuto capo clan, coa- diuvato da Francesco Bidognetti. Dagli inizi degli anni Novanta si ripropose- ro ciclicamente diverse guerre di Camorra, a seguito delle quali, nel 1992, Carmine Alfi eri ed il suo luogotenente Ma- rio Fabbrocino tentaro-

18 POLIZIAMODERNA maggio 2008 no di costituire la Nuova mafi a campana, per dare al- nazionale di stupefacenti. l’organizzazione una strutt ura verticistica: l’impresa Sempre nel profilo internazionale, deve aggiun- fallì in breve tempo. gersi l’attitudine delle organizzazioni camorriste Da quel momento in poi la Camorra non ha più ab- verso la costituzione di reticoli per la produzione e bandonato le proprie peculiarità pulviscolari, conti- la commercializzazione di prodotti contraffatti, di nuando ad esprimere violente e spregiudicate meto- ogni genere e specie, utili al reimpiego, in partico- dologie operative. lare nei Paesi dell’Est europeo, dei capitali illeciti Diverse le forme di aggregazione che hanno rical- in attività commerciali esercitate da soggetti con- cato lo schema della Nuova famiglia: a Napoli, il car- tigui ai clan. tello dell’Alleanza di nella zona nord, i In tale contesto, l’azione congiunta del Servizio gruppi flegrei (Puccinelli, D’Ausilio, Beneduce, Lago) centrale operativo e della Squadra mobile di Napoli nella zona ovest, le famiglie di Ponticelli e San Gio- ha portato alla cattura di importanti latitanti. In par- vanni (capeggiate dai Sarno e dai Mazzarella) nella ticolare, il 7 febbraio scorso è stato catturato Vin- zona est; a Caserta, il cartello dei Casalesi. cenzo Licciardi, di 43 anni, al vertice dell’omonimo L’azione della Camorra cominciò ad incidere for- clan di Secondigliano, ricercato dal 2004 per asso- temente sulla tenuta della sicurezza pubblica, so- ciazione mafiosa ed altri gravi reati; il 14 dicembre, prattutto a Napoli, da anni scossa da centinaia di ag- in un appartamento di Casavatore (NA), è stato trat- guati mortali. to in arresto Edoardo Contini, di 53 anni, capo indi- scusso dell’omonimo clan e massimo esponente del- Il panorama attuale la direzione strategica dell’Alleanza di Secondiglia- Ancora oggi la criminalità organizzata camorrista con- no, entrambi inseriti nell’elenco dei 30 ricercati di ferma l’accentuata polverizzazione sul territorio; i grup- massima pericolosità. pi sono composti anche da affiliati che alimentano il ba- cino della microcriminalità. 4. La criminalità Persiste la tendenza delle organizzazioni numeri- mafiosa pugliese camente più consistenti a federarsi tra loro, riservan- do a sé la gestione delle attività illecite più complesse L’evoluzione storica e remunerative. Diverso percorso ha vissuto la Puglia che, nel tempo, Ne sono esempio l’Alleanza di Secondigliano, non è stata interessata da forme di criminalità defi - formatasi a seguito di un accordo tra le famiglie più nibili mafi ose e solo negli anni Sett anta e Ott anta le infl uenti operanti nell’area centro nord della citt à di nuove dinamiche socio-economiche che interessaro- Napoli (Licciardi, Mallardo, Contini) e la contrappo- no le province pugliesi prepararono un terreno fertile sta confederazione dei Misso-Pirozzi-Mazzarella- affi nché queste potessero att ecchire. Sarno, con il quartier generale nel rione Sanità, nel In quel periodo, infatt i, la regione iniziò a risentire cuore di Napoli. delle diverse spinte criminogene, in parte provocate Analogo assett o organizzativo è espresso, nel ca- dalla presenza di molti mafi osi, sopratt utt o siciliani, sertano, dal clan dei Casalesi, costituito da schiera- in soggiorno obbligato, mentre nelle carceri pugliesi menti riconducibili, in generale, a Francesco Schiavo- furono trasferiti affi liati alla Nuova camorra organiz- ne, dett o Sandokan, e a Francesco Bidognett i, dett o zata di Raff aele Cutolo. Cicciott o ‘e mezzanott e, entrambi da tempo detenuti La Camorra instaurò, così, una solida relazione in regime speciale. con i contrabbandieri pugliesi che fornivano la ma- Sempre att uali i tentativi dei clan più potenti di infi l- novalanza (scafi sti e scaricatori) per i trasbordi delle trarsi nella pubblica amministrazione, ad ogni livello. casse di sigarett e dalle “navi-emporio” che staziona- La spiccata vocazione transnazionale dei clan vano al margine delle acque territoriali italiane ovve- campani è favorita dalla capacità delle organizza- ro dirett amente dalle coste albanesi. zioni più radicate di relazionarsi con le consorterie Nonostante la collaborazione con la Nco alcuni boss italiane e straniere, soprattutto nel traffico inter- pugliesi, con l’intento di aff rancarsi dalla Camorra, av-

maggio 2008 POLIZIAMODERNA 19 L’arresto del pugliese Francesco Prudentino, boss dei boss del contrabbando.

cata da un contrasto interno alla Scu, tra Giuseppe Rogoli ed un elemento di spicco, Antonio Antonica, che aveva tentato di pre- valere nella gestione dei traffici illegali del- le estorsioni e della prostituzione. Il carattere mafio- so della Scu fu ricono- sciuto nelle aule giu- diziarie nel 1990 dalla

Ansa Corte d’appello di Lec- ce che condannò il Ro- viarono relazioni con esponenti di rilievo della ‘Ndran- goli e numerosi suoi affiliati. La Puglia venne così in- gheta, dei quali si assicurarono l’appoggio. serita tra le regioni caratterizzate da fenomenologia Presero, così, vita due organizzazioni mafi ose con mafiosa. le caratt eristiche dei sodalizi calabresi e siciliani: nel Nel 1992 e nel 1993, la lott a al fenomeno mafi oso Salento la (Scu), un’aggregazione pugliese fece registrare momenti di assoluta rilevan- di gruppi criminali fondata in carcere nel 1983 da Giu- za, con la disarticolazione delle cosche più agguerrite seppe Rogoli; a Bari, con la “benedizione” di quest’ulti- del nord leccese e del tarantino, con la catt ura di alcu- mo, presumibilmente nel 1987, il sodalizio La Rosa che, ni latitanti ed il ritrovamento di alcuni depositi di armi sott o il controllo del clan Romano di Acquaviva delle dell’organizzazione. Fonti (BA), mantenne rapporti con i siciliani Fidanzati Nel 1998, Pasimeni, D’Amico e Vitale, affi liati alla per il commercio della cocaina. Scu, esautorarono il Rogoli e fondarono la Sacra coro- La Scu era strutturata in modo piramidale, con na libera (Scl). La nuova organizzazione mafi osa – cui Giuseppe Rogoli al vertice, con uno statuto che aderì anche il boss dei boss del contrabbando, Fran- disciplinava i vari aspetti della consorteria (riti di cesco Prudentino – acquisì saldamente il dominio in affiliazione, ruoli dei diversi affiliati, regole di com- provincia di Brindisi ed in parte di quella di Taranto, portamento e principi ispiratori). Essa raggruppava nonostante i duri colpi inferti dall’azione di contrasto. diversi clan, ognuno con autonomia di azione nel- Il passaggio al nuovo millennio segnò la fine del- l’area di influenza, con obbligo di rispettare gli in- la Scl, grazie all’azione delle forze di polizia che, nel teressi comuni. 2000, operarono una serie di catture eccellenti, tra Ai traffici di droga e di armi, al contrabbando di si- cui quella del citato Prudentino, inserito nell’elenco garette ed al riciclaggio di denaro, si aggiunsero le dei 30 ricercati di massima pericolosità, arrestato estorsioni, le rapine, l’usura, il favoreggiamento della dagli investigatori del Servizio centrale operativo prostituzione, il caporalato, la gestione del gioco d’az- in Grecia. zardo clandestino, le frodi agricole ai danni dell’Unio- Ciò nonostante, nel 2002 Massimo Pasimeni ne europea e dell’Aima. riannodò le fila dell’associazione ed assieme al fra- Nelle province di Lecce e Brindisi nel 1989 scop- tello Giuseppe, a Carlo Gagliardi ed a Francesco piò una guerra di mafia che durò sino al 1991, provo- Campana, riorganizzò la Nuova sacra corona libe-

20 POLIZIAMODERNA maggio 2008 ra (Nscl). Ancora una volta questo tentativo di rior- sa, att raverso la formazione mafi osa denominata So- ganizzazione fallì in seguito all’azione di contrasto cietà, costituita dalle cosiddett e batt erie. delle forze di polizia. Dagli anni Ott anta ad oggi, la criminalità organiz- In defi nitiva, la criminalità mafi osa pugliese si è zata foggiana, uffi cialmente riconosciuta nel gotha identifi cata essenzialmente in quella espressa dalla criminale grazie all’intermediazione di Franco Coco Scu e dalle sue dinamiche evolutive. Trovato, esponente storico della ‘Ndrangheta, è stata La storia della criminalità mafi osa barese seguì, interessata da cicliche, cruente confl itt ualità tra grup- per altro verso, un percorso non omogeneo, polve- pi avversi. rizzato fra una pluralità di gruppi che non ebbero mai progett ualità di cartello, per cui si identifi cò con le vi- Il panorama attuale cende dei singoli sodalizi e delle loro lott e per la con- La criminalità pugliese è oggi connotata dalla quista della supremazia su territori ben delimitati. presenza di una pluralità di consorterie dotate di Le consorterie foggiane ebbero una genesi diver- spiccata capacità di adattamento e da una partico-

LE INFILTRAZIONI DELLA CRIMINALITÀ NEL SETTORE DEI GIOCHI E DELLE SCOMMESSE L’osservazione e l’analisi, nel le slot machine e gli even- profilo di polizia, di alcuni fe- ti sportivi correlati all’orga- nomeni sociali non poteva la- nizzazione di scommesse. sciar passare inosservati la Sotto il profilo strettamen- crescita esponenziale, regi- te operativo, in quasi sei an- strata negli ultimi anni, del ni di attività, le indagini con- fatturato economico ricon- dotte dal “circuito investiga- ducibile al settore dei giochi tivo” descritto – conferman- e delle scommesse e, in con- do l’interesse delle consor- seguenza, i possibili tentati- terie mafiose per un settore vi di infiltrazione della crimi- particolarmente redditizio – nalità organizzata nel setto- hanno consentito di arresta- re, per assicurarsi la gestione re oltre 500 persone, mol- “in forma imprenditoriale” del suo circuito legale. te delle quali – espressione di Mafia, Camorra e ‘Ndran- Ravvisata la necessità di rafforzare l’azione di prevenzio- gheta – sono state chiamate a rispondere del reato di as- ne e contrasto alla criminalità nel comparto, nei primi mesi sociazione mafiosa. Fra gli oltre 5.000 soggetti segnala- del 2002, sono state potenziate le Sezioni criminalità or- ti in stato di libertà, è elevato il numero di indagati per as- ganizzata delle 26 Squadre mobili distrettuali – quali or- sociazione per delinquere finalizzata all’esercizio di scom- ganismi investigativi in grado di condurre una sistemati- messe clandestine o alla raccolta abusiva di scommesse ca attività di indagine sulle eventuali “aggressioni” al si- su eventi sportivi. Le indagini svolte nei diversi contesti stema – con l’istituzione di appositi Nuclei interprovincia- hanno svelato truffe e frodi informatiche perpetrate con li formati da operatori dotati di adeguata professionalità sofisticate tecnologie in danno dell’Amministrazione au- ed in possesso di specifiche competenze. tonoma dei monopoli di Stato e dell’Erario, con sistemi che L’impianto concepito – cui il Servizio centrale operativo alteravano dati oggetto di prelievo fiscale, relativi agli in- assicura impulso e sostegno – si avvale anche del contri- cassi ed alle vincite in danaro elargite con slot machine, buto di una “rete” di riferimento di specialisti operanti al- e dell’Unire (Unione nazionale incremento razze equine), l’interno di ciascuna Squadra mobile non distrettuale. falsando concorsi ippici, anche in violazione della norma- La “missione” della polizia dei giochi e delle scommesse tiva antidoping. Frequente è risultato l’uso della rete In- è rivolta alla tutela dell’impermeabilità del circuito lega- ternet da parte di intermediari operanti nella raccolta non le dei giochi e delle scommesse nei diversificati settori autorizzata di scommesse per conto di bookmaker esteri dell’intrattenimento, quali le case da gioco, le sale bingo, e per il gioco d’azzardo correlato a casinò on line.

maggio 2008 POLIZIAMODERNA 21 lare vocazione affaristica. I sodalizi pugliesi, versatili e flessibili verso “af- Tali peculiarità comportano una situazione in evo- fari” sempre diversi, continuano a prediligere, sfrut- luzione continua, caratt erizzata dall’accentuata fram- tando il rilevante ritorno economico, i traffici di stu- mentazione dei gruppi criminali e dalla mancanza di un pefacenti, ricercando all’occorrenza sempre nuovi vertice comune ed aggregante, anche per l’assenza di interlocutori, anche di matrice straniera. Nel pano- capi carismatici. rama criminale della regione, infatti, non va sottova- Tale stato, col progressivo indebolimento della lutata la presenza delle aggregazioni di origine alba- Sacra corona unita determinato dalle numerose in- nese e cinese. chieste giudiziarie, spesso arricchite dalle dichiara- Tra le att ività illecite di maggior interesse mantie- zioni collaborative di esponenti di rilievo, è oramai ne un ruolo di primaria importanza quella estorsiva ed vigente da tempo e, per ora, non risultano segnali il correlato fenomeno usurario. I sodalizi più articolati relativi alla presenza di aggregazioni criminali strut- tendono ad infi ltrarsi nella cosa pubblica per realizza- turate e durature. re profi tt i indebiti.

LA TUTELA DEI MINORI Tra gli obiettivi del Servizio centrale operativo, la tutela dei minori rappresenta un momento di particolare attenzione verso una fascia di soggetti spesso vittime di varie e gravi forme di delitto. In tale contesto, il Servizio centrale operativo coordina le attività delle “sezioni specializzate” costituite presso le Squadre mobili, che si occupano, in particolare, delle investigazioni riguardanti gli abusi, lo sfruttamento sessuale e ogni altra fenomenologia delittuosa che li riguarda. Lo scorso anno, in proposito, il Servizio centrale operativo ha promosso e coordinato il progetto Davide, indirizzato al contrasto di gravi forme di abuso, conseguendo ragguardevoli risultati investigativi. Con il progetto Davide è stata, altresì, richiamata l’attenzione delle Istituzioni locali verso iniziative di sensibilizzazione sulla tematica. In particolare, tale profilo di informazione è stato curato dagli Uffici minori – istituiti nel 1996 in ogni questura – che, oltre ad avere il compito di promuovere iniziative di carattere preventivo, anche con la collaborazione di enti pubblici e privati di settore, elaborano ed analizzano tutte le informazioni fornite dagli organismi investigativi operanti nella provincia. In via autonoma o su input del Servizio centrale operativo, molte questure, d’intesa con gli Uffici scolastici provinciali, hanno anche organizzato incontri con classi di studenti, presso le scuole pubbliche o strutture della Polizia di Stato, ove sono state illustrate le situazioni di “rischio” riguardanti i minori, fornendogli dei suggerimenti. Sono stati sottoscritti anche protocolli d’intesa tra le questure e diverse Istituzioni locali, pubbliche e private, per la realizzazione di interventi di natura “integrata” contro la violenza ed i maltrattamenti. Il Servizio centrale operativo cura anche il profilo della formazione professionale promuovendo ed organizzando corsi, convegni e seminari, cui hanno fornito preziosi contributi figure professionali specialistiche. Gestisce, altresì, il sito italiano per i bambini scomparsi, consultabile agli indirizzi web www.bambiniscomparsi.it e www.missingkids. it, costituito il 15 marzo 2000 a seguito dell’adesione della Polizia di Stato al network internazionale dell’Icmec (International center for missing and exploited children).

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