Apr 2008 Anno VIII N. 2 Le Mal De Naples Il Presente Annulla Il Passato
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apr 2008 anno VIII inchiostro n. 2 Periodico a cura della Scuola di giornalismo diretta da Paolo Mieli nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli Il presente annulla il passato di Gennaro Sangiuliano * Napoli è una grande capitale, lo è per storia, per cultura, per la sua colloca- zione nel bacino del Mediterraneo. Lo è stata in un passato nobile, in un millennio di cultura che ha prodotto, potrebbe conti- nuare ad esserlo se solo lo volesse. Essere capitali, nel Terzo millennio, non significa occupare solo una posizione giuridico am- ministrativa, ma significa esercitare un ruolo policentrico capace di esplicitare po- tenzialità geoeconomiche. Guardare al proprio passato per proiettarsi nel futuro. Il presente di Napoli, purtroppo, non è questo. È quello – sia detto senza facili iro- Città nie – di una città in declino, dove una certa abitudine declaratoria, la retorica del “si farà”, stride con una realtà tangibile di ri- tardi e degrado. Una città dove un grande passato è stato annichilito dal presente. Gli ultimi decenni del secolo scor- a confronto so e l’inizio del nuovo secolo hanno visto grandi capitali, regionali e statali, d’Europa misurarsi in maniera felice con la sfida della globalizzazione. Queste città sono passate con successo da un sistema preva- lentemente industriale e manifatturiero a quello innovativo della produttività post in- dustriale. La Londra decadente degli anni Settanta è diventata capitale della finanza mondiale; la Berlino del Muro, segata in due dalla Guerra Fredda, ora è risorta al ruolo di capitale della Germania unita gra- zie a un imponente programma di recu- pero urbanistico; Barcellona è il simbolo della rinascita civile e economica della Spa- gna; Marsiglia, come Napoli città portuale, ex crocevia del traffico della droga, domi- nata dal malaffare, è risanata e ripulita nella sua propensione al mare. E ancora, Bilbao, Sheffield, la Ruhr, città e regioni che hanno saputo invertire la rotta della de- cadenza recuperando, attraverso interventi rapidi e incisivi, una vocazione produttiva e la qualità della vita civile. Tutte storie che questo numero di “Inchiostro”, con i limiti dello spazio di un giornale, tenta di raccon- tare. Abbiamo anche voluto gettare lo sguardo Oltreoceano, a New York, città simbolo della multietnicità, passata dall’es- sere la capitale del crimine a una invidia- bile condizione di assoluta sicurezza. La scelta di questo confronto fra la città, Na- www. unisob.na.it/inchiostro poli, e le città, le altre capitali, è il punto di partenza per chi spera ancora di poter pro- ’A nuttata secondo Giordano Bruno gettare un futuro. Nella dedica della sua commedia Il Candelaio alla signora Quello che altrove è stato fatto, con a pagina 4 Morgana (1582) Giordano Bruno, che si trovava esule a Parigi, concretezza del fare, in un tempo ragione- Le mal de Naples parla di Napoli come “codesta patria ove voi vi siete”. Il va- vole, e quello che a Napoli si dichiara da de- L’oro di Londra scello “dismesso, scasciato, rotto mal impeciato”della comme- cenni di voler realizzare senza far seguire di Filomena Leone Il terziario rilancia i Docks dia (Il Candelaio appunto) deve dunque attraversare il “gran caos” che separa le due grandi città. Due città così grandi e così alle parole i fatti. Ne scaturisce un contrasto di Ylenia Gifuni importanti che “tutto quel che c’è, o è qua, o è là”. Al termine amaro fra la modernità del fare e una reto- La napoletanità è ‘le mal de Na- della dedica Bruno conferma la circolarità della sua concezione rica roboante degli annunci. Tuttavia, il raf- ples’. A dirla con la celebre battuta di Pa- L’effetto Bilbao del mondo aggiungendo “io che son nella notte, aspetto il fronto che proponiamo fra la città e le città pini sono molti intellettuali. Bocca, Ce- L’architettura cambia la città giorno, e quei che son nel giorno, aspettano la notte”. non vuole essere solo un lamento per ciò ronetti, Vertone. Ma per molti scrittori di Claudia Ceci Sono passati da allora più di quattro secoli e molta acqua che non è stato ma punta ad essere una partenopei la napoletanità è il proprio è scorsa sotto i ponti della Senna giacchè nel frattempo il Se- proficua base di discussione per gli indi- beto, fiume napoletano, è scomparso come tante altre cose punto di forza. Rea, Starnone, Parrella: Lieto fine a Buenos Aires della città, lasciando a secco il bel ponte della Maddalena sotto rizzi da intraprendere sulla strada del ri- tutti scrivono romanzi in cui è presen- L’economia riparte cui passava. Certo, nonostante una qualche resistenza del scatto. Le esperienze messe a confronto te una forte dose di napoletanità. dopo il disastro topos del “paese del sole”, oggi sarebbe difficile dire che chi è dimostrano che solo grandi interventi ur- C’è Lanzetta che lancia un inno a di Marco Marino a Napoli si trova “nel giorno” mentre chi è a Parigi, divenuta banistici, sia pur nel rispetto delle vocazioni nel frattempo ville lumiére, è “nella notte”. Anche il grande Napoli suburbio del mondo. De Luca che di ciascun territorio, hanno saputo ridare a pagina 5 caos che separava le due città sembrerebbe aver rotto qualche energia alle città. Questa è un’inchiesta racconta di una città sineddoche dell’u- confine invadendo una delle due città (quale?) e assumendo, per verità, un nome un pò meno classico, “monnezza”. nella città globale, condizione del nostro niverso. E La Capria, sottile critico della Uno sviluppo d’acciaio mentalità napoletana, al quale capita di A Sheffield l’industria In qualche modo però la circolarità bruniana continua ad tempo, alla ricerca di una speranza. aiutarci, e a darci speranza: “oggi così potremmo dire noi che difendere la Campania malgrado i cu- si unisce alla cultura siamo nella notte aspettiamo il giorno”. L’ha detto anche un * Caporedattore TGR RAI redazione centrale muli di monnezza. di Anna Maria Giaquinto altro ottimista di queste parti “adda passà a nuttata”. Spedizione in A.P. - 45% art. 2 - comma 20/b - legge 66/92 - Filiale di Napoli continua a pag. 11 Il fratello di Abele CITTÀ MONDIALI pagina 2 inchiostro 2/08 pagina 3 LONDRA la capitale finanziaria BERLINO del mondo il successo della riqualifi- Napoli, capitale tradita cazione urbana La città non è riuscita a mantenere i suoi storici primati economici e culturali di Enza Petruzziello città viene annessa al Regno di Sicilia. I Nor- Nel Quattrocento con gli Aragonesi italiani o stranieri, civili, letterati, militari al- manni portano al Ducato una nuova organiz- Napoli accresce il suo rilievo di centro di cul- leati o studiosi. Essere capitale oggi? È una questione zazione, favoriscono l’integrazione dei di- tura. Scrivono e si formano in questo pe- Nodo cruciale della vita politica ita- di metodo. Lo sanno bene Barcellona, Fran- versi fattori etnici, il commercio è fiorente e riodo filosofi come Bruno, Campanella, Vico. liana assume una posizione di rilievo nel coforte, Monaco e Milano. Perché per diven- il porto il più importante del Mediterraneo. Le sue strade si affollano presto di gente e campo giuridico, economico, letterario. BILBAO tare capitali non basta ospitare un Parla- Si stringono importanti alleanze con Napoli diventa la prima Nel capoluogo campano il Guggenheim ridisegna mento. E Napoli? Difficile rispondere. le Repubbliche Marinare e nel 1164 Napoli città italiana per numero Nel 1926 il Banco di Napoli aveva rimane fin oltre la se- l’economia Certo capitale lo è per storia, cultura, entra, unica tra le città marittime italiane, a di abitanti. Tra Sette- valuta aurea per 952 milioni e conda guerra mondiale la tradizione; per un passato millenario che la far parte della famosa Lega della Compa- cento e Novecento mu- finanziava le principali industrie Corte di Cassazione. BARCELLONA rende città prolifica sotto molti aspetti. gnia, detta delle “Città Anseatiche”. sica e letteratura danno della città Il porto continua a essere protagonista della Fondata dai Greci, dominata dagli Posizione strategica, rilevanza econo- lustro alla capitale. Il San Carlo è considerato la base di traffici nazionali ed internazionali. rinascita spagnola NAPOLI Aragonesi e Borboni, Napoli vive da sempre mica e commerciale, ricco entroterra agricolo uno dei templi della nuova musica artistica. L’industria cresce grazie a un impor- tra potenzialità e risorse molte vite. È sotto il do- portano Napoli a diventare Rossini, Donizetti, Verdi presentano qui tante finanziatore, il Banco di Napoli che nel una sfida ancora aperta BARI minio dell’Impero Ro- Per sette secoli la Federico II nel 1266 la capitale del Re- molte opere prime. 1926 possedeva valuta aurea per 952 mi- la città vecchia riscopre mano che la nuova città è stata l’unica università del gno. Per Carlo d’Angiò la Con l’unità d’Italia la capitale si lioni, capitale mai avuto da alcun istituto di il suo valore storico (“Neapolis”) conosce una Mezzogiorno, con la prima città è la piattaforma ideale sfalda, ma le sue funzioni rimangono in- credito. Fino al 1993 rimarrà la quinta grande prosperità econo- cattedra di Economia nel da cui muovere verso nuove tatte. Nel cuore del centro storico nasce nel banca d’Italia. VALENCIA mica e culturale. La bel- mondo conquiste. 1902 la prima casa discografica italiana, la Poi qualcosa scivola su un piano incli- lo sviluppo economico SALERNO lezza delle sue coste e le Alla fine del Duecento le Phonotype record. Negli stessi anni la casa nato. Emerge la cultura della camorra. La viene dal mare alla ribalta dell’architettura lussuose terme, celebri in tutto l’Impero, strade cittadine brulicano di studenti. editrice Ricciardi supera in qualità e produ- grande economia si trasforma in capillare il- con le firme internazionali conquistano personalità politiche e intellet- La “Federico II” inizia le sue attività, zione la più nota Mondadori.