Ilritornodelcantautore
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l’attualità La vita nuda del campo rom La BEPPE SEBASTE Domenica l’immagine Gli eroi a fumetti di casa Bonelli DOMENICA 18 MAGGIO 2008 di Repubblica PINO CORRIAS e LUCA RAFFAELLI IL RITORNO DEL CANTAUTORE Francesco De Gregori e il suo nuovo cd: “Ho scritto la mia biografia” FOTO © LUCIANO VITI / GRAZIANERI DARIO CRESTO-DINA Francesco De Gregori ha fatto un nuovo disco. Si intitola Per bre- vità chiamato artista. Uscirà tra pochi giorni. Nove canzoni bellis- la memoria ROMA sime, nessuna sperimentazione musicale, questa volta nessuna fascinazione rocchettara, la voce migliore da Rimmelin poi. Un ri- Cronache vere dalla Russia comunista rancesco De Gregori è un uomo riservato e curioso. A torno da cantautore a cinquantasette anni, lungo il sentiero della LEONARDO COEN e NATALIA GORBANEVSKAJA suo modo un ossimoro. Cammina come un’ombra sua esistenza fino a qui, nelle mani un timone per aprirsi, forse, lunga tra le ombre di Roma, ha un fisico asciutto, ari- un’altra rotta ma senza sapere da che parte svolterà. Da qualche stocratico e va all’Auditorium per ascoltare la musica tempo ama il mare, la barca a vela, la velocità degli antichi. Da sem- cultura Fpopolare, ha mani da musicista e lo sguardo del giocatore di poker pre predilige la buona educazione, qualità divenuta merce rara in che si diverte per qualsiasi bluff, i suoi come quelli degli altri. Non Italia. Dice: «È un disco realizzato in assoluta libertà che chiude un Viaggio in Iran, paese degli scontenti sono un grande artista, dice, ma un artista sì. Prende a prestito contratto con una casa discografica, la Sony-Bmg, e che mi lascia Totò: non ci tengo né ci tesi mai. «Ma, e lo rivendico senza pudore, davanti a una prateria, a una tela bianca. Torno a interpretare sto- SIEGMUND GINZBERG canto per lasciare un segno, come un regista fa un film, il pittore un rie rotonde, con il rischio di risultare noioso e autoreferenziale. quadro. Ho avuto periodi più o meno felici, ma ho sempre cercato Guardo il tempo che passa, cerco di riflettere sulla dolce decaden- di restare me stesso dentro una vita piena di errori». Arrivederci za e sugli errori che ho commesso. In un certo senso ho tracciato il la lettura maestro, il cameriere della trattoria toscana lo saluta così. Lui sor- mio autoritratto. Ho scritto la mia biografia. Non ho più nulla da ride. E racconta: «Da parte di padre ho antenati piemontesi. Ver- dimostrare, non sono più un grande venditore di dischi e adesso Faust e il Mostro secondo Manguel celli, credo. Qualche goccia di sangue nobile, per questo motivo potrei anche smettere di fare questo mestiere. Mi piacerebbe mol- ALBERTO MANGUEL qualcuno ancora mi chiama il Principe. È un modo per pigliarmi to trasformarmi in un pittore, ma sarebbero necessari un rigore e in giro». Quando se ne va, sulle sue scarpe bianche, il cappello una fatica che non si possono improvvisare e che forse non mi pos- bianco, la cintura bianca e con la schiena dritta, e attraversa piaz- so permettere. Quand’ero giovane avrei voluto diventare archi- spettacoli za Mazzini sotto il sole di maggio e il cielo pulito, quartiere Prati, le tetto, ma a venticinque anni ho cominciato ad andare in giro con sue strade da quand’era ragazzino, mi accorgo che mi ha regalato la chitarra». Parliamo a tavola, in un angolo tranquillo che si capi- L’officina segreta di Pietro Garinei parole da conservare perché potranno tornare utili più tardi, co- sce essere riservato a lui. Davanti ha un’insalata che alla fine non GINO CASTALDO e MARIA PIA FUSCO me le carezze non accettate che si mettono da parte in previsione mangerà e un bicchiere di vino bianco. di tempi scuri e solitari. (segue nelle pagine successive) Repubblica Nazionale 34 LA DOMENICA DI REPUBBLICA DOMENICA 18 MAGGIO 2008 la copertina Nessuna sperimentazione musicale, De Gregori, il ritorno nessuna fascinazione rocchettara nei nove brani di “Per brevità chiamato artista” Un disco da cantautore a cinquantasette anni, per “cercare di riflettere sulla dolce decadenza e sugli errori che ho commesso” Autoritratto d’artista con chitarra DARIO CRESTO-DINA que della storia italiana. Allora lo è stato di cipare la riforma della legge elettorale, nel- più il ‘78, con l’omicidio Moro. Lì il Paese ha le condizioni in cui si è andati a votare la vit- (segue dalla copertina) cominciato davvero a cambiare, lì è succes- toria era impossibile. Adesso si potranno fa- so qualcosa di veramente storico. Oggi mol- re cose importanti anche dall’opposizione. ominciamo dal titolo, Per ti rimpiangono il Sessantotto perché rim- Il Pd ha avuto poco tempo, l’errore è avere brevità chiamato artista. piangono la loro giovinezza, un po’ come se aspettato troppo. Doveva nascere prima, Che cosa significa? mio padre avesse rimpianto le leggi razziali non si doveva attendere che la figura e il go- «Era la formula che veniva perché a quel tempo aveva vent’anni. Lo so, verno di Prodi fossero così consumati. È co- usata quando firmavi un con- è un paradosso esagerato. Chiedo scusa». me se il Partito democratico fosse nato in tratto con una casa discogra- Le riporto un passaggio di Finestre rotte: contrapposizione a Prodi stesso. Peccato». Cfica: Francesco De Gregori, per brevità «C’è gente senza cuore in giro per la città, di Ancora Berlusconi a Palazzo Chigi, Schi- chiamato artista. Come dire, non sappia- notte bruciano persone e cose solo per vede- fani al Senato, il postfascista Fini alla Ca- mo bene che cosa sei, qual è la tua carta d’i- re che effetto fa». È l’Italia di questi giorni? mera. È preoccupato? dentità. Mi è sempre piaciuta la distanza «È ciò che vediamo tutti. Il problema è che «Io vivo d’istinto anche la politica. Non che c’è tra le due parole. Brevità e artista. Le subito dopo aver guardato chiudiamo gli temo l’arrivo dei barbari, non sto con chi si ho incamerate tanti anni fa. Ora, final- occhi. Quello che sta accadendo in queste straccia le vesti. Non possiamo pensare che mente, le ho utilizzate». ore nei confronti degli extracomunitari e ci governino sempre quelli che ci sono sim- Sembra un brano autocritico, non tene- dei Rom è il sintomo di una democrazia patici, a volte ci capita di trovarci a dover fa- ro. Un elogio amaro della doppiezza d’ani- bloccata e in crisi. La colpa è di tutti, anche re i conti con chi viene da una cultura oppo- mo. mia. Siamo un Paese triste, arretrato e in- sta alla nostra. Ho apprezzato il messaggio «Non del tutto. È un avviso ai naviganti. cattivito che ha bisogno di essere moder- di Berlusconi per il 25 aprile e il discorso di Difende da una parte la libertà dell’artista e nizzato in fretta. Dandosi allegria, rigore, Fini il giorno dell’insediamento alla Came- dall’altra il suo diritto all’incoerenza. Può giustizia sociale. Dovremmo prendere ra. Mi piace l’idea del dialogo sulle riforme. essere illuminista e cattolico, Caino e Abe- esempio dalla Spagna». Spero nella condivisione, non nell’inciucio le, uno stupido o un ballerino. Io sono dav- Mai accarezzata la tentazione di fuggire? e nello scambio di fiori, naturalmente. Sia- vero uno che conta i cani per strada e dà la «Più di una volta. Ci penso spesso. Non è mo agli inizi, aspetto di vedere i fatti prima buonanotte ai fiori. Metto le mani avanti. E detto che siccome sei nato in un certo posto, di giudicare. Non ho mai amato l’antiberlu- vi dico: attenzione, la nostra risma è questa, in quel posto tu debba anche morire. Alla fi- sconismo a prescindere della sinistra, un abbiamo vite disordinate. Sappiatelo, pri- ne resto qui, non so bene perché. Potrei atteggiamento che chiudeva così la porta a ma di invitarci a cena». prendermi una pausa, un anno o due in qualsiasi altra analisi. La pregiudiziale del- Le piace l’immagine dell’artista male- un’altra città. Sceglierei Atene, splendida e l’antiberlusconismo ha condizionato l’op- detto? caotica culla di tutte le civiltà moderne». posizione, è stata un limite alla sua intelli- «Mi affascina l’immagine, anche se io ne Esistono ancora la destra e la sinistra? genza politica e alla sua crescita culturale». sono lontanissimo. Pensi che non mi sono «È una contrapposizione ormai vecchia, Torniamo alla musica. Quanto amore mai fatto una canna, né l’ho mai cantata. come ha dimostrato l’esito delle ultime c’è in questo ultimo disco? Sono stato e resto contrario alle droghe. È «Spero molto, e mi auguro non declinato ciò che ho cercato di insegnare ai miei figli». in maniera zuccherosa. Considero l’amore, Nel brano c’è anche una richiesta di il poter amare, un grande privilegio. Non bi- maggiore rispetto nei confronti di chi fa sogna vergognarsi di amare, è l’unico cam- musica. po nel quale va evitato il pudore dei senti- «Sì. La canzone è considerata arte di serie menti. L’amore è la vita. E l’amore è spesso B, e questa cosa più si va avanti e più mi stan- incomprensibile. Nell’album c’è una can- ca. Se al Quirinale ci va il cinema per i David zone, L’angelo di Lyon, scritta da un artista di Donatello, non capisco perché non ci statunitense, Tom Russel, e tradotta da mio possa andare anche la musica. Fossati, Li- fratello, Luigi Grechi, che è un inno alla tra- gabue, Battiato, Dalla… Non tutta la musi- scendenza dell’amore. È la storia misterio- ca, come non tutti i film. In Italia manca la sa di un americano che abbandona tutto critica, mancano le occasioni.