Prof. Giuseppe Conte Presidente Del Consiglio Dei Ministri On. Lucia Azzolina Ministro Dell'istruzione Prof
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Organizzazione di Rappresentanza per le Scienze Motorie Prof. Giuseppe Conte Presidente del Consiglio dei Ministri On. Lucia Azzolina Ministro dell'Istruzione Prof. Gaetano Manfredi Ministro dell'Università e della Ricerca On. Roberto Speranza Ministro della Salute On. Fabiana Dadone Ministro per la Pubblica Amministrazione Sen. Giuseppe Luciano Calogero Provenzano Ministro per il Sud e la Coesione territoriale On. Vincenzo Spadafora Ministro per le Politiche giovanili e lo Sport Sen. Elena Bonetti Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia On. Luigi Di Maio Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Sen. Roberto Gualtieri Ministro dell'Economia e delle Finanze Sen. Stefano Patuanelli Ministro dello Sviluppo Economico Sen. Paola De Micheli Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Sen. Nunzia Catalfo Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Responsabile del Comitato Sede Legale: Via Giuseppe Orsi n°50 – 80128 ,Napoli (NA) 081-5562182 / 331-4331789 C.F. 95234330637 E-mail: [email protected] / [email protected] Pagina Facebook: Scienze Motorie Italia CISM (https://www.facebook.com/ScienzeMotorieItalia/) Oggetto: Covid-19: Sostegno ai Lavoratori del mondo dell’Esercizio Fisico e dello Sport Per effetto del combinato disposto degli articoli 67, comma 1, lett. m) e 69, comma 3, del D.p.r. 917/1986, i compensi, i rimborsi forfettari, i premi e le indennità di trasferta corrisposti nell’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche, non concorrono a formare il reddito del percipiente entro il limite di euro 10.000 per ogni periodo d’imposta. Alla luce del chiarimento fornito dall’art. 35, comma 5, D.l. 207/2008 costituiscono esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche anche le attività di formazione, didattica, di preparazione e di assistenza all’attività sportiva dilettantistica. Pertanto i compensi sportivi sono sottratti alla regola generale della soggezione ad imposizione fiscale e contributiva, con la conseguenza che il regime dei compensi sportivi si pone come eccezionale rispetto alle ordinarie regole fiscali e contributive. Giova ricordare che la legge 205/2017 (c.d. legge di bilancio 2018) mirava a correggere il suddetto sistema con il tentativo, seppur timido, di formalizzare il rapporto di lavoro sportivo mediante la categoria delle collaborazioni coordinate e continuative e l’iscrizione del collaboratore al Libro Unico. Tuttavia il predetto tentativo è stato abolito per effetto del D.l. 87/2018. Invero l’abolizione del suddetto tentativo di formalizzare il rapporto di lavoro sportivo è naufragata non per l’opposizione dei lavoratori sportivi, ma per l’opposizione delle associazioni sportive, in senso lato datrici di lavoro, preoccupate dell’aggravio dei costi di gestione. Ciò significa che il regime speciale di cui ai suddetti articoli 67, comma 1, lett. m) e 69, comma 3, del D.p.r. 917/1986, avvantaggia le associazioni sportive in misura senz’altro maggiore di quanto non avvantaggi i lavoratori sportivi. Anzi, questi ultimi, sono vittime della disciplina speciale, che li priva di tutele e sostanzialmente li abbandona. In un momento di emergenza come questo, non può essere tollerato che una intera categoria di lavoratori, che assomma decine di migliaia di persone, resti del tutto priva di tutele come effetto collaterale del regime speciale fiscale e contributivo a cui sono soggetti. E’ del tutto evidente che la sospensione delle attività delle palestre, dei circoli sportivi e dello sport dilettantistico in genere, disposta dai D.P.C.M. che, con cadenza quasi giornaliera si sono susseguiti in questi ultimi giorni, abbia comportato la sospensione delle attività dei lavoratori sportivi e quindi li abbia privati della retribuzione e delle risorse necessarie per il proprio mantenimento e per il mantenimento dei propri familiari. Ne consegue che i provvedimenti di sostegno al reddito promessi dal Governo non potranno dimenticare i lavoratori sportivi e non li potranno discriminare sulla base del regime fiscale di tassazione ordinariamente applicato, il quale, come detto, non avvantaggia loro bensì le associazioni sportive. Esigenze di coerenza, proporzionalità e ragionevolezza dei provvedimenti normativi, che in momenti di emergenza devono essere garantiti soprattutto tra le fasce deboli della popolazione, impongono di includere i lavoratori sportivi tra i beneficiari delle forme di sostegno al reddito che saranno introdotte. Napoli, 15 Marzo 2020 Responsabile Centro Studi Il Presidente .