Un progetto per trattenere le acque di piena Cassa di espansione tra e Mestrino Illustrato ai sindaci e all’assessore Pan

Presso la sede del Consorzio a si è tenuta giovedì 20 ottobre scorso una riunione con i sindaci di Mestrino, , , Selvazzano e Veggiano per presentare il progetto preliminare di una nuova cassa di espansione tra il Tesinella e il Ceresone, poco a monte della loro confluenza nel fiume Tesina Padovano. Era presente anche l’assessore regionale alla bonifica, Giuseppe Pan.

L’area individuata nel progetto è risultata particolarmente vocata sia per la sua ubicazione, in mezzo ai corsi d’acqua citati, sia per le quote, sia per la presenza di manufatti idraulici già esistenti. L’ipotesi è di creare un bacino (su un’area di 60 ettari e della capacità di 1,5 milioni di metri cubi) in cui far confluire temporaneamente le acque di piena nei momenti di eccessiva abbondanza, in modo da trattenerla ed evitare danni a tutto il sistema di valle, affluente del fiume Bacchiglione. Un notevole beneficio quindi per tutta l’area dalla città di Padova fino al mare.

Inoltre, la nuova opera consentirebbe di mantenere il pompaggio presso l’idrovora di Brentelle, recentemente potenziata, anche in casi estremi in cui il sistema fluviale di contorno fosse in condizioni critiche, con vantaggio quindi anche per tutto il bacino fortemente urbanizzato che fa capo alla citata idrovora: i territori di Rubano, Mestrino, Saccolongo, Selvazzano e Veggiano, appunto.

La progettazione, sviluppata da un gruppo di lavoro coordinato dal prof. ing. Vincenzo Bixio dell’Università di Padova, ha tenuto conto anche degli aspetti ambientali, prevedendo la salvaguardia delle alberature esistenti, dei sistemi irrigui e di scolo presenti e la creazione di un’area ambientale, proprio a ridosso dell’esistente centralina idroelettrica di Arlesega già realizzata dal Consorzio, e che si colloca nelle immediate vicinanze.

Il progetto è stato molto apprezzato dai presenti, che hanno dichiarato la volontà di fare squadra per portarlo avanti.

E’ un’opera importante, anche dal punto di vista dell’impegno finanziario, stimato in 12 milioni di euro, tuttavia sarebbe preziosa per concorrere alla salvaguardia di un ampio territorio dal rischio idraulico.