Gelmini: “La non ha bisogno di showman, Caldoro garanzia di competenza”

Stefano Caldoro è garanzia di competenza, è garanzia di serietà e di concretezza. Io credo che la Campania non abbia bisogno di uno showman, ma che abbia bisogno di qualcuno che prenda a cuore il suo destino, il suo futuro, e che sappia costruire buone politiche”. Lo ha detto , capogruppo di alla Camera dei deputati, parlando al Giffoni Film Festival, a Giffoni Valle Piana (). “ è un uomo di esperienza, che ha fatto della competenza la sua cifra. Io sono in Campania oggi anche per presentare la lista di Forza Italia a Caserta e per sostenere il nostro candidato. Qui come in tutta Italia il centrodestra si presenta unito, mi auguro che Forza Italia e la nostra coalizione possano vincere questa importante sfida, nell’interesse dei cittadini campani che hanno diritto a più lavoro, a più infrastrutture, e a una regione efficiente e snella”.

Regionali 2020, otto candidati per una poltrona

Sono 8 i candidati alla presidenza della Giunta regionale della Campania. A sfidare l’uscente Vincenzo De Luca (sostenuto da 15 liste) ci saranno Stefano Caldoro, candidato del centrodestra e gia’ presidente della Regione Campania dal 2010 al 2015, Valeria Ciarambino del M5s, il candidato di Potere al Popolo, Giuliano Granato; del Terzo Polo, Sergio Angrisano; di Terra, Luca Saltalamacchia, della lista Naturalismo, Giovanni Nappi e del partito delle Buone Maniere, Giusepe Cirillo. Per Caldoro e De Luca sara’ la terza sfida per la presidenza della Giunta regionale della Campania. La prima e’ del 2010 quando vinse Caldoro, poi nel 2015 quando e’ risultato vincitore l’ex sindaco di Salerno ed infine quella fissata per il prossimo settembre.

Ecco tutte le liste in campo:

PD: Canfora Marinella, Amabile Tommaso, Buonomo Michele, Longanella Anna, Petrosino Vincenzo detto Enzo, Picarone Franco, Sabia Gina, Siani Margherita, Valiante Simone.

Più Europa in Campania: Stefania De Martino, Genua Antonio, Iandiorio Francesco Marino, Robertazzi Olga, Cataneo Antonella, Grieco Gianluigi, Crucio Giacinto, Vicinanza Alessandra, Longobardi Giuseppe.

Italia Viva: Tommaso Pellegrino, Domenico Mazzeo, Antonio Cuomo detto Tonino, Francesco Longanella, Ernesto Sica, Gaetano Montalbano, Elvira Serra, Patrizia Longobardi, Anna Botta.

De Luca presidente: Cappelli Angelo, Cascone Luca, Castagna Carla Alessia, Catalano Mario, Cavaliere Vincenza detta Enza, Comunale Daniela, Fiammenghi Katiuscia detta Katia, Giordano Antonio, Iosca Renato.

Campania Libera: Bellissimo Gabriella, Cioffi Olga, Fiore Aniello detto Nello, Fogliame Virgilia, Malfeo Romina, Piccininno Fabio, Rizzo Marco, Savastano Giovanni detto Nino, Squitieri Maria Laura.

Psi: Bisogno Monica, Bottone Salvatore, Di Cerbo Antonello, Guzzo Giovanni, Maffia Fulvio, Rosciano Emiliana, Sabatella Luca, Sica Antonietta, Volpe Andrea.

Davvero Ecologia&Diritti: Andrea Cretella, Anna Casaburi, Nicola Carrara, Giovanni Casella, Erika De Simone, Giuliano d’Antonio, Vincenzo Ferrara, Raffaella Mammone, Vincenzo Sica.

Popolari-Fare Democratico: Corrado Matera, Maria Ricchiuti, Giovanni Baldi, Gaetana Falcone, Antonio Fezza, Alfonso Forlenza, Marta Gallo, Antonella Milite, Vincenzo Pellegrino.

Centro Democratico: Adinolfi Vincenzo, Albano Giuseppe, Cammarano Maria Teresa detta Teresa, D’Avenia Giovanni, Gorrasio Angela, Montinaro Carlo, Pagano Lucia, Postiglione Umberto, Scifo Emanuele.

Liberaldemocratici-Moderati per De Luca:Gennaro Aievoli, Alessia Apuzzo, Attilio Coppola, Giuseppa Errico, Mario Iannone, Giacomo Rosa detto Gianni, Lorenzo Santoro, Maria Soriente, Antonella Vaccaro.

Noi Campani: Arena Salvatore, Della Rocca Mariarosaria, Grattacaso Vincenzo, Guida Vincenzo, Guardigni Maria, Marinello Domenica Francesca detta Nika, Parisi Sergio, Pica Donato, Pisacane Maria Franca. Forza Italia: Angelo Avallone, Roberto Celano, Lello Ciccone, Antonietta Coraggio, Monica Giuliano, Francesco Marrazzo, Monica Paolino, Annamaria Palumbo, Costabile Spinelli

Fratelli d’Italia: Nunzio Carpentieri, Imma Vietri, Giovanni Fortunato, Antonella Ianniello, Carlo Fabio Ferrigno, Alessandro Roberto Arpaia, Vitantonio Marchesano, Francesco Bellomo, Giusy Sorgente.

Lega: Aurelio Tommasetti (capolista), Gisella Botticchio, Valentino di Brizzi, Immacolata Famularo, Attilio Pierro, Dante Santoro, Anna Pia Strianese, Sebastiano Odierna, Renato Vicinanza.

Caldoro presidente: Campochiaro Bruno, Conforti Giuseppe, Cupo Paola, De Cristofaro Lucia, Gallotta Donato, Iuorio Giovanni, Raele Giuseppina, Scotillo Rolando, Vitagliano Raffaele.

Identità Meridionale-Macroregione Sud con Caldoro Presidente: Pinelli Ciro, Balzano Maria, Barese Vincenzo, Bianco Domenico, Migliore Giuseppe, Marchese Giuseppe, Miele Fabio Cristian, Pinto Daniela, Vitolo Ciro.

Alleanza di centro: Raffaele Gallotta, Francesco Casciano, Giuseppina Crescenzo, Antonio Fernicola, Aniello Gaito, Donatella Martuscelli, Samantha Memoli, Mario Romanelli, Maria Francesca Sproviero.

Movimento 5 Stelle, Valeria Ciarambino candidata presidente: Cammarano Michele, Virtuoso Francesco, Farina Enrico, Milite Pasquale, Paolucci Fabio, Petrosino Alessandra, Bufano Carmela, Panico Cosimo, Di Benedetto Grazia.

Terzo Polo, con Sergio Angrisano candidato presidente: Emilia Giordano, Lucio Iuliano, Teresa Arpaia, Giovanni De Lauso, Mario Soldovieri, Giuseppina Minutoli, Stefania Pacifico, Angelica Visconti, Lucio Caruccio.

Potere al Popolo con Giuliano Granato candidato presidente: Nicola Catania, Pio Antonio De Felice, Adelaide Sara Cavallo, Benedetto De Maio detto Dino, Mariema Faye, Filippo Isoldi, Marco Manna, Clementina Sasso. Terra, con Luca Saltalamacchia candidato presidente: Francesco Mari, Nicola Comanzo, Aniello De Felice detto Nello, Francesco Turco, Nello Iovine, Gerardina Gabriele detta Dina, Maria Rosaria Ciao, Rosa Mazzarella, Teresa Vicidomini.

giuseppe cirillo Nappi sergio angrisano Giuliano Granato Luca Valeria Saltalamacchia Ciarambino

Stefano Caldoro Vincenzo De Luca

Fasano: «Non farò mancare sostegno» Sangiuliano in pole, in calo Caldoro di Andrea Pellegrino

Le dimissioni erano state già annunciate ai dirigenti provinciali e regionali ma sono state formalizzate solo qualche ora fa. Prima del commissariamento generale di Forza Italia in Campania. Ma Enzo Fasano, attuale deputato azzurro annuncia: «Non farò mai mancare il sostegno a Forza Italia e al centrodestra». Mesi complicati quelli per Fasano a Salerno diviso tra i carfaniani e i caldoriani, in una storica guerra accentuatasi ora in vista delle elezioni regionali. Ora la guida passa nelle mani di Domenico De Siano che dovrà gestire la fase elettorale, compresa la composizione delle liste. «Avevo anticipato a molti dirigenti e colleghi parlamentari in tempi non sospetti – spiega Enzo Fasano – la volontà di favorire un ricambio al vertice del coordinamento provinciale di Forza Italia Salerno. Prevedendo, però, un approfondimento e un percorso più partecipato e concordato. In ogni caso prendo atto di quanto deciso e non farò mancare a Forza Italia e al centrodestra, nel quale mi riconosco da sempre, un contributo importante sin dalla prossima campagna elettorale per le Regionali in Campania».

IN POLE SANGIULIANO

Ma l’operazione Berlusconi in Campania non avrebbe fatto calare le quotazioni di Gennaro Sangiuliano sempre più piazzato rispetto a Stefano Caldoro nella corsa verso Palazzo Santa Lucia. Sangiuliano, svestito dai panni leghisti, potrebbe convincere anche alcuni forzisti campani, coinvolgendo così anche l’ala di Mara Carfagna il cui veto pende esclusivamente su Stefano Caldoro. Nei prossimi giorni i neo commissari campani, dunque, avranno l’obiettivo di rimettere in piedi la coalizione e avviare la campagna elettorale. Già questa mattina, acquisiti i risultati delle suppletive di Napoli ci sarà un quadro politico più chiaro. I NOMI IN CAMPO A Salerno si va verso un recupero di Salvatore Gagliano, già consigliere regionale, che potrebbe ritornare alla politica attiva sotto la bandiera azzurra. Si parte comunque dall’uscente Monica Paolino, moglie dell’ex sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti. Posto in caldo per Lello Ciccone e Roberto Celano, quest’ultimo consigliere comunale di Salerno. Poi Costabile Spinelli, sindaco di Castellabate mentre resta in piedi l’incognita Ernesto Sica, sempre più distante dalla Lega di Matteo Salvini. «C’è volontà di camminare insieme, restituiamo immagine unitaria» di Adriano Rescigno

Sabato sera il tavolo congiunto del centrodestra per fare il punto della situazione sui venti comuni al voto. «C’è la volontà di avanzare tutti insieme», commenta al termine il senatore azzurro Vincenzo Fasano. . L’incontro – a cui hanno preso parte l’onorevole Enzo Fasano, coordinatore provinciale di Forza Italia, l’onorevole Nino Marotta, commissario provinciale dell’Udc, Nicholas Esposito, coordinatore provinciale della Lega, Alfonso Baviera e Luigi Cerruti per Cambiamo con Toti e i portavoce provinciali di FdI Imma Vietri e Ugo Tozzi – è stato proficuo ed ha rispettato le aspettative di tutti i partecipanti, perché da tutte le componenti è stata espressa la volontà di collaborare in vista delle elezioni amministrative della primavera prossima, con l’obiettivo di trovare candidature unitarie nei Comuni chiamati al voto. Al termine dell’incontro la quadra, come già preannunciato, non è stata trovata anche alla luce del fatto che il centrodestra ancora deve trovare un nome per il suo candidato alla presidenza della regione Campania, che però con molta probabilità sarà Stefano Caldoro. A far il punto della situazione, al termine dell’incontro è stato il senatore Vincenzo Fasano, che chiosa: «Dobbiamo riaggiornarci, questione di pochi giorni, l’importante è che abbiamo restituito un’immagine unitaria al centrodesta in provincia di Salerno». Cava de’ Tirreni, Eboli e Pagani i nodi più importanti da sciogliere per gli addetti ai lavori, visto che: «Su Cava de’ Tirreni – dice Fasano, c’è l’avvocato Murolo che ha avanzato la candidatura, ci sono convergenze, ma il quadro ancora deve delinearsi. Su Eboli siamo in alto mare perchè nessuno si è espresso. L’altra volta ci siamo divisi, adesso cerchiamo un nome condiviso». Rimane spinoso anche il caso Pagani: «Siamo appesi alla decisione del sindaco uscente. Se si ricandida Gambino? Vediamo». Dal suo canto Forza Italia dei 20 comuni chiamati al voto ha avocato a se la scelta del candidato della coalizione, il dirigente di Forza Italia Francesco D’Antuono: «Ha sempre lavorato bene per il partito – conclude Fasano – e noi abbiamo la volontà di valorizzare il suo impegno con la candidatura a sindaco».

Caldoro scalda i motori: “Con De Luca siamo ultimi” di Andrea Pellegrino

Scalda i motori in attesa dell’ufficializzazione, nonostante l’investitura da parte di . Stefano Caldoro pensa al futuro della Regione Campania, bocciando pesantemente i cinque anni di governo regionale guidato da Vincenzo De Luca.

Siamo alla vigilia di una campagna elettorale, i sondaggi segnano un vantaggio del centrodestra, è pronto per questa nuova avventura?

«Non è una partita personale, non è una vicenda dei singoli. È la grande sfida di una squadra che deve essere unita e coesa. Pronta a rilanciare questa Regione con un programma fatto di cose concrete. Poi verrà il ragionamento sui ruoli. I sondaggi, che leggono la realtà campana, ci danno avanti perché c’è una coalizione credibile e perché questa Sinistra ha fallito».

Come immagina la sua coalizione? Di recente ha ricevuto numerosi attestati di stima da parte degli alleati. Ma manca l’ufficializzazione nonostante l’investitura di Berlusconi.

«Immagino semplicemente una squadra. La stessa che ha fatto una opposizione intelligente sui temi e che ha il dovere di allargarsi a tanti dirigenti ed amministratori, alla società civile. Ma ripeto che non è una partita personale. Ho ringraziato Berlusconi per le parole di stima e l’indicazione ed attendo le determinazioni del tavolo nazionale con gli alleati. Nel frattempo continuiamo il lavoro. Con gli amministratori, con i militanti, interrogando e coinvolgendo le professioni».

Sanità, ambiente, trasporti: come sono stati i cinque anni di Vincenzo De Luca?

«Ho avuto modo di dirlo in Consiglio regionale. Su questi temi e su altri – e penso alle grandi macroaree di intervento, rischio povertà, reddito, occupazione giovanile, salute, assistenza sociale, trasporti e rifiuti – siamo ultimi in Italia. Lo certificano osservatori terzi come Banca d’Italia, Svimez ed Eurostat che ci pone fanalino di coda in Europa. È questo il bilancio di questi ultimi cinque anni».

Il governatore in carica non ha mai risparmiato accuse alla sua gestione, soprattutto su trasporti e sanità, vuole controbattere?

«Siamo ultimi con questa Giunta. Parlano i dati e le ricordo che con il buon governo del centrodestra, in un contesto difficile, abbiamo recuperato su tutte le aree di intervento. Abbiamo fatto miracoli veri e parlato ai campani con il linguaggio della verità. Senza inutile propaganda. Abbiamo dato credibilità alla Campania e rimesso i conti in ordine, nel bilancio ordinario e nella sanità. Abbiamo impresso una svolta nell’utilizzo dei fondi europei, tagliato gli sprechi». Gli ultimi eventi climatici hanno mostrato una fragilità del territorio. Tra tutti la Costiera Amalfitana, che è stata pesantemente danneggiata. Quale programma per salvaguardare i territori?

«Bisogna utilizzare bene e meglio i fondi europei. Lo abbiamo fatto e torneremo a farlo. Sarà necessario puntare sulla prevenzione e sul monitoraggio del territorio. La Giunta regionale ha grandi responsabilità sulle frane che hanno fortemente penalizzato la costiera amalfitana e tanti centri della provincia. Noi, con l’assessore Cosenza, avevamo preparato in Arcadis dei tecnici, delle vere sentinelle per il presidio territoriale. Una vera scuola organizzata con il Dipartimento Nazionale di Protezione civile, con la Scuola regionale, con l’Ordine degli ingegneri e quello dei geologi. Figure che dove- vano essere messe a disposizione dei Comuni. Un errore non seguire questa strada».

Aeroporto di Salerno: sostanzialmente si è tornato al punto di partenza, immaginando una fusione con Napoli.

«L’aeroporto di Salerno è stato inserito nel piano nazionale aeroportuale all’epoca della mia Giunta e con quella provinciale guidata dall’ottimo Edmondo Cirielli. Il bando, immaginato all’epoca e validato da Enac, Mit e Mef, ha sempre previsto un investimento economico per chi volesse gestirlo, secondo le direttive degli enti citati. Con la giunta De Luca e con la fusione scompare del tutto l’obbligo per il gestore di investire ed in più si confermano i 40 milioni di euro pubblici appostati per l’aeroporto dal governo Renzi nel decreto sblocca Italia. Difatti oggi il gestore può utilizzare quei fondi per allungare la pista ma non ha obblighi ulteriori».

Nuovo “Ruggi d’Aragona” di Salerno, cosa pensa e soprattutto secondo lei ci sono i presupposti affinché venga realizzato e completato? «Non serve investire sul mattone ma intervenire per migliorare la qualità delle prestazioni. Serve procedere, perché è possibile grazie all’azione avviata nel 2010, alle assunzioni di giovani medici ed infermieri. Serve stabilizzare i precari e non fare ‘regali’ ai soliti noti».

Un ultimo pensiero: un ricordo di Marta Naddei, recentemente scomparsa a seguito di un tragico incidente stradale. In diverse occasione ha partecipato agli eventi organizzati per presentare l’ebook “Il sistema Salerno”.

«Ho conosciuto Marta in diverse occasioni ed ho apprezzato il suo stile, la serietà, la passione e la voglia di conoscere i temi. Ha scritto a Salerno pagine di giornalismo dal grande valore, vere e coraggiose».

«Non possiamo consegnare la Campania agli affaristi della Lega» di Erika Noschese

«Come cittadini della Cam- pania siamo seriamente pre- occupati per l’inquietante scenario che ci restituiscono alcuni sondaggi in vista delle prossime regionali». A puntare il dito contro il centrodestra, in vista delle prossime elezioni regionali, è la capogruppo in Regione Campania del Movimento 5 Stelle, Valeria Ciarambino che punta il dito contro il candidato alla carica di go- vernatore Stefano Caldoro e contro la Lega. Al centro della polemica la questione Lega: secondo la Ciarambino, infatti, Caldoro presidente significherebbe «consentire che la nostra terra sia governata da chi oggi rappresenta il centrode- stra in Italia equivale a con- segnarla a partiti come la Lega che, fingendo ipocrita- mente di eliminare la parola Nord dal simbolo, avrebbe finalmente vita facile nel- l’opera di smantellamento e delocalizzazione delle no- stre imprese a tutto vantag- gio del Nord». Per la capogruppo del Movi- mento 5 Stelle a Palazzo Santa Lucia, il partito gui- dato a livello nazionale da Matteo Salvini è «una forza politica rappresentata da gente che da decenni si prende gioco del nostro no- bile dialetto, delle nostre tra- dizioni, della nostra millenaria cultura e che punta allo smantellamento dei nostri servizi essenziali nell’ambito di un più ampio piano di autonomia diffe- renziata». Da qui, dunque, l’attacco di- retto sulla vicenda rifiuti, tema ancora oggi estrema- mente delicato: «con la Lega al governo della Campania si aprirebbero le porte a in- ceneritoristi e affaristi dei ri- fiuti, che finirebbero la loro opera di avvelenamento di una terra già devastata dagli scarichi abusivi prodotti delle imprese del Nord. Salvini, del resto, non ha mai fatto mistero di preten- dere almeno un inceneritore per ciascuna provincia della Campania, nell’esclusivo in- teresse di chi gestisce im- pianti di questo tipo, a cominciare da A2A di cui il segretario della Lega è risul- tato essere uno degli azioni- sti». Una sorta di appello, quello lanciato dalla consigliera pentastellata, che di fatto chiede di non cedere al cen- tro destra: «Non possiamo consegnare la nostra terra a una coalizione che esprime il maggior numero di espo- nenti coinvolti in indagini e processi per voto di scambio politico-mafioso, alcuni dei quali siedono oggi in Consi- glio regionale – prosegue la Ciarambino – Né possiamo permettere che, dopo il falli- mento certificato di De Luca e di Caldoro prima di lui, che hanno precipitato la no- stra regione agli ultimi posti in tutti gli indici di vivibilità, la Campania sia governata per cinque anni da Mara Carfagna, l’amica di Berlu- sconi tenuta in formalina nell’operazione che vede oggi un usurato Caldoro im- molato per la causa, nel- l’ambito di una squallida strategia, nell’attesa che il nome dell’ex ministra berlu- sconiana sia tirato fuori come il coniglio dal cilindro. Confidiamo in un rigurgito di dignità dei cittadini di questa terra, che siamo certi non consentiranno di essere rappresentati dai nemici nu- mero uno della Campania. Ovvero, da un esercito di af- faristi, imputati e rappresen- tanti di lobby di potere che hanno a cuore esclusiva- mente i loro interessi e non certo il bene della colletti- vità e che hanno visto lievi- tare i loro consensi attraverso una becera propa- ganda di disprezzo e odio per il Sud, la Campania e il popolo napoletano».

«Caldoro? E’ il candidato di Cesaro e De Siano» di Andrea Bignardi

“Nessun veto su Caldoro ma serve rinnovamento”. Così la vicepresidente della Camera dei Deputati Mara Carfagna è intervenuta in occasione del consueto brindisi augurale organizzato dal coordinamento provinciale di Forza Italia Salerno. Un evento che suona come un’anteprima della presentazione della nuova associazione, Voce Libera, che si terrà venerdì nella Capitale. Obiettivo della Carfagna è quello di rilanciare l’azione dei moderati nel centrodestra e al contempo assumere un ruolo da protagonista nella corsa verso le Regionali. Una tornata elettorale che dovrebbe vedere, a meno di sorprese, Stefano Caldoro candidato della coalizione di centrodestra alla guida di Palazzo Santa Lucia. La parlamentare salernitana non ha espresso contrarietà a Caldoro ma al tempo stesso ha sostenuto l’esigenza di un rinnovamento richiesto – a sua detta – da una parte cospicua di dirigenti e militanti azzurri. “C’è una parte di partito che crede che bisogna rinnovare e offrire agli elettori campani dinamiche nuove – ha dichiarato la Carfagna – Sarebbe la terza sfida tra Caldoro e De Luca. Quella delle regionali è una straordinaria occasione per privilegiare unità”. Toni pacati, nonostante il duello interno alle correnti, con il coordinamento regionale guidato da Domenico De Siano che secondo la Carfagna sostiene insieme a Luigi Cesaro con forza la candidatura di Caldoro. “Naturalmente siamo pronti a fare la nostra parte – ha poi infatti aggiunto la Carfagna – Proviamo ad allargare il campo, ma pronti a riconoscere a Caldoro tutte le qualità che gli ho personalmente sempre riconosciuto, siccome l’ho appoggiato con convinzione sia nel 2010 che nel 2015”. Il richiamo della Carfagna sembra dunque essere orientato a maggior collegialità nella scelta del percorso da seguire, senza scartare l’ipotesi primarie, “purché siano organizzate per evitare condizionamenti e infiltrazioni di ogni tipo”. Nessuna spaccatura né sul piano regionale né su quello nazionale, dove la vicepresidente della Camera ha più volte preso le distanze dalla linea del Cav giudicata troppo incline alle posizioni della Lega di Matteo Salvini. “Voce Libera non disgregherà il partito – ha concluso la Carfagna – Il nostro obiettivo sarà non quello di togliere ma di aggiungere, di aggregare, di rivitalizzare l’area del centrodestra, anche per aggregare mondi che hanno fatica ad indossare una casacca di partito”.

Il brindisi/ Il Natale unisce i forzisti salernitani

Un brindisi augurale con la grande famiglia azzurra salernitana. Lo spirito del Natale ha unito la stragrande maggioranza del coordinamento provinciale azzurro per il consueto appuntamento prenatalizio. Dopo l’incontro con nella sede del coordinamento provinciale in via Dei Principati, infatti, la vicepresidente della Camera si è spostata, insieme a dirigenti e militanti, presso la saletta interna della Boutique dei Sapori, un popolare locale sito nelle immediate adiacenze della sede azzurra. Come ogni anno la cerimonia è stata vivace, con i militanti uniti dalla ricerca di un incontro con la vicepresidente della Camera, uno scambio d’idee, nel caso dei più giovani di un selfie da scattare. Presenti alla cerimonia prenatalizia sono stati, oltre ai parlamentari Gigi Casciello, Enzo Fasano e Marzia Ferraioli, anche il consigliere provinciale Roberto Celano, una nutrita rappresentanza del coordinamento provinciale, tra cui spiccavano i volti di Pasquale Marrazzo, Sonia Senatore, Rossella Sessa, Vittorio Acocella, Valerio Longo, Francesco Pastore. Tra gli altri, sono stati presenti anche Antonio Ilardi, già candidato alle elezioni europee dello scorso giugno, e Guido Milanese, che già nel recente passato si era riavvicinato alla bandiera azzurra. Assenti invece i “caldoriani”, che hanno così preso ulteriormente le distanze dalle posizioni della Carfagna sostenendo la candidatura dell’ex governatore della regione. Il Cav conferma Caldoro Mara insiste per il no di Andrea Pellegrino

Il nome sulla scrivania di Silvio Berlusconi resta quello di Stefano Caldoro. Anche durante il vertice ad Arcore, il Cavaliere avrebbe ribadito la sua scelta: ricandidare Caldoro alla Regione Campania. Un nome non condiviso dalla schiera di Mara Carfagna e da alla ricerca di nuovo candidato. Si racconta che proprio mentre era in corso un vertice ad Arcore tra i leader del centrodestra, un gruppo di parlamentari si riuniva a Montecitorio con Mara Carfagna. Tra questi, i salernitani Gigi Casciello, Marzia Ferraioli ed Enzo Fasano (coordinatore azzurro in provincia di Salerno), oltre il sindaco di Benevento Clemente Mastella, da tempo ostacolo sulla strada dell’ex governatore. I dissidenti avrebbero posto una questione di metodo e di sostanza. «Il candidato – avrebbero fatto sapere – va scelto coinvolgendo tutti gli azzurri». In particolare, il gruppo campano avrebbe chiesto all’ex ministro alle pari opportunità Mara Carfagna di rappresentare le loro istanze a Berlusconi e di informare il coordinatore regionale De Siano, che presto potrebbe convocare tutti i deputati e senatori campani di Fi per fare il punto della situazione. De Siano, però, insieme al senatore Luigi Cesaro, è pronto a sostenere l’ex governatore, rispettando così l’indicazione di Silvio Berlusconi. I più vicini al Cavaliere, infatti, avrebbero dimostrato che il metodo non è altro che quello utilizzato alle ultime elezioni politiche. Lo stesso, insomma, che avrebbe eletto gli stessi dissidenti alla Camera dei Deputati, sotto la bandiera di Forza Italia. Intanto il nome di Caldoro resiste. Ed anche la Lega di Matteo Salvini si ammorbidisce intorno alla figura dell’ex presidente. Per Salvini è necessario risolvere il nodo legato alle altre regioni chiamate al voto, prima del disco verde su Caldoro. Ma nessuna pregiudiziale sul nome. Così come ci sarebbe il via libera da parte dei Fratelli d’Italia, con lo stesso Edmondo Cirielli, candidato indicato alla presidenza da , pronto al passo indietro a favore di Caldoro. Insomma, la guerra politica è tutta interna a Forza Italia, innescata da una parte che da tempo vive con insofferenza all’interno delle mura azzurre. Tant’è che la via verso Renzi non sarebbe completamente sbarrata. Vale per la Carfagna ma anche per Clemente Mastella, forse il primo a guardare con interesse al nuovo progetto dell’ex presidente del Consiglio.

C’è da sciogliere il nodo Carfagna Trattative in corso su più fronti di Andrea Pellegrino

Il nodo principale da sciogliere riguarda Mara Carfagna. A quanto pare, l’accelerata di Silvio Berlusconi su Caldoro sia dovuto proprio allo strappo tra il Cavaliere e l’ex ministro alle pari opportunità. Le ultime dichiarazioni della parlamentare salernitana e le repliche di Berlusconi a quanto pare avrebbero aperto una frattura quasi insanabile. Al punto che la Carfagna pare stia già pensando alla costituzione di nuovi gruppi parlamentari. Fallita la trattativa con Toti, alla Carfagna, sancita la frattura con Forza Italia, non resterebbe che la strada solitaria, prima di immaginare un accordo con Matteo Renzi, più volte “corteggiato” dopo la costituzione di Italia Viva. Al momento Carfagna potrebbe contare, a Salerno, sui fedelissimi Gigi Casciello e Marzia Ferraioli. Secondo in- discrezioni, i due parlamentari seguirebbero l’ex ministro incondizionatamente. La macchina di Caldoro, intanto, avrebb e riacceso i motori, dopo l’investitura di Berlusconi. La sua lista (Caldoro presidente) sarebbe già in fase di allestimento. Si tratta con ex del calibro di D’Acunzi e Gagliano. Occhi puntati sulla famiglia ebolitana Cardiello, il papà Franco, ex senatore, e il figlio Damiano, consigliere comunale. Dai socialisti in pole Fasolino e Amatruda. Ciccone e Celano, invece, già vedono una candidatura nella lista di Forza Italia. (

Mara Carfagna divide i forzisti salernitani di Andrea Pellegrino

«Tutto il coordinamento provinciale di Forza Italia sostiene Mara Carfagna». Così Sonia Senatore, dirigente provinciale azzurra, da anni vicina alle posizioni politiche dell’ex ministro alle pari opportunità. Ed ora più che mai sostiene la linea Carfagna all’interno del partito. Scissione? «Assolutamente no, Mara Carfagna resterà all’interno di Forza Italia fino a quando non sarà cacciata direttamente dal presidente Berlusconi». Per Sonia Senatore, «la strada tracciata da Mara Carfagna è quella giusta: occorre rispetto, basta guerre interne. Non è una guerra contro Berlusconi ma è una battaglia giusta per ristabilire in buon senso all’interno della coalizione». La partita importante e centrale è proprio in Campania, in vista delle prossime elezioni regionali: «Mara è la candidata giusta ma al momento non penso ci siano le condizioni affinché accetti la sfida. Con lei penso che si vinca, non ci sia proprio partita perché intercetta un consenso trasversale. Ma ciò deve partire dalla consapevolezza che i nemici sono il Pd e Vincenzo De Luca». Auspica unità, Francesco Pastore, ex candidato sindaco di Pontecagnano Faiano e attuale consigliere comunale: «Solo uniti si può portare in alto il partito come i vecchi tempi, soprattutto in vista di questa difficile ma non impossibile campagna elettorale per le regionale. Se si marcia tutti insieme – prosegue Pastore – la vittoria può essere realtà». «Mi auguro che Mara riprenda il suo posto da leader, quale è, all’interno del partito», incalza Roberto Celano, capogruppo di Forza Italia al Comune di Salerno e consigliere provinciale. «Non conosco le intenzioni dell’onorevole Carfagna – prosegue Celano – ma spero che all’interno della compagine si recuperi e che dunque Mara possa riprendere in mano le redini del partito. In Campania abbiamo bisogno di lei per vincere le regionali». Per Enrico Tucci, già consigliere comunale e coordinatore cittadino di Forza Italia a Battipaglia, «la strada giusta è quella di Mara. Molti amministratori locali sono pronti a seguirla». «La questione non è facile da spiegare, ma sono perfettamente consapevole che la Carfagna, in un momento di appiattimento, cerca di ricavare uno spazio per Forza Italia. Vedo i sondaggi e per la prima volta dopo tantissimo tempo, dopo le parole della Carfagna, Forza Italia acquista uno 0.2 per cento. Mara sta ragionando la leader e se fosse lei la candidata alle regionali vinceremmo sicuramente». «Noi non siamo né la stampella di Salvini né la stampella della Meloni; tanti amministratori locali in questo momento la seguirebbero, anche se fosse con Renzi, ci sarebbe da pensare», conclude. Minimizza su un possibile allontanamento della Carfagna da Forza Italia il coordinatore d’area nord della provincia di Salerno, Francesco d’Antuono. «Non cambierebbe granché, la collocazione della Carfagna è sempre all’interno del centrodestra, lei ha espresso il suo pensiero, quello che caratterizza Forza Italia, dove c’è libertà. Assicuro che qualsiasi ragionamento dell’onorevole Carfagna è all’interno del centrodestra quindi non cambierebbe quasi nulla». Critico Alfonso Maria Fimiani, ex dirigente azzurro: «Penso che Mara Carfagna abbia contribuito direttamente o indirettamente in maniera significativa al fallimento di Forza Italia in provincia di Salerno: le scelte della classe dirigente, la mancata valorizzazione delle forze migliori, le gratificazioni di yes-men e yeswomen hanno fatto sì che Forza Italia non fosse in grado di contrastare lo strapotere di De Luca e di arginare la leadership di Cirielli. Sognavo ed ho lottato per un Partito diverso, ma hanno soffocato la mia voglia di impegnarmi». Lapidario, infine, il segretario cittadino di Forza Italia di Cava de’ Tirreni, Fortunato Palumbo, che preferisce non esprimersi sul caso Carfagna: «Quello che interessa è l’unità del centrodestra, io sono di Forza Italia, lavoro sul territorio per questa unità e seguo le direttive del presidente Silvio Berlusconi».