Panizza Giovan Battista 1852 Ottobre 7 - 1923 Luglio 5
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Persona Panizza Giovan Battista 1852 ottobre 7 - 1923 luglio 5 Luoghi Volano, Trento, Piazzola di Rabbi, Preghena, Arco, Tuenno, Lizzana Archivi prodotti Archivio di don Giovan Battista Panizza, 1852 ottobre 7 - 1923 luglio 5 Storia Giovan Battista Panizza nacque il 7 ottobre 1852 a Volano; frequentato il seminario diocesano di Trento, venne consacrato sacerdote l'8 luglio 1877 per mano del vescovo Riccabona. Cooperatore a Piazzola di Rabbi in Val di Sole (1877), a Preghena (1879), a Volano (1879) e ad Arco (1882), nel 1886 fu nominato curato di Tuenno in Val di Non, dove rimase fino al 1898, distinguendosi immediatamente non solo per la sua attività pastorale ma anche per l'impegno nel campo sociale ed economico, come dimostrano l'istituzione dell'asilo infantile (1893), e le fondazioni della Famiglia Cooperativa (1894) e della Cassa Rurale (1895). Nel 1898 venne nominato parroco di Folgaria, assolvendovi la cura d'anime fin quasi alla fine del 1900. Il 25 novembre di quell'anno infatti fu investito della parrocchia di Lizzana, che resse fino alla morte, avvenuta il 5 luglio 1923. Don Panizza fu uno dei più autorevoli ed attivi protagonisti del movimento cooperativistico trentino. Nel III Congresso federale del 1898 venne nominato presidente provvisorio della Federazione dei Consorzi Cooperativi, sorta nel 1895, sostituendo don Lorenzo Guetti, primo presidente della Federazione, morto il 19 aprile 1898; l'anno successivo venne riconfermato in tale carica, divenendo quindi presidente effettivo della Federazione. Sempre nel 1899 fu nominato vicepresidente del SAIT (Sindacato Agricolo Industriale Trentino) e consigliere della Banca Cattolica Trentina, nuovi organismi cooperativi centrali di coordinamento e di assistenza sia nel settore del consumo che in quello del credito, istituiti in seguito al particolare sviluppo del movimento cooperativo. A livello locale e cioè nell'ambito della parrocchia di Lizzana fondava intanto nel 1901 la locale Famiglia Cooperativa e dava maggior impulso alla già esistente Cassa Rurale, di cui divenne presidente; in questi anni assunse anche la presidenza del Consorzio Agrario di Lizzana. Attento al progresso economico complessivo della società, ritenuto indispensabile per un miglioramento delle condizioni morali e religiose, si impegnò anche nella promozione di forni essiccatoi per i bozzoli e di associazioni di bachicoltori per la vendita dei medesimi: nasceva così nel 1905 per sua iniziativa l'Unione dei Consorzi economici e Società Operaie Cattoliche della Vallagarina, di cui fu nominato vicepresidente. Promotore del Partito Popolare Trentino, nelle elezioni del 14 maggio 1907 fu eletto deputato al parlamento di Vienna e l'anno successivo deputato alla dieta di Innsbruck per il collegio della Val Lagarina. In questi stessi anni, e precisamente nel febbraio 1908, fondò la SAVL (Società degli Agricoltori della Val Lagarina, dal 1939 SAV, Società Agricoltori Vallagarina), della quale assunse la presidenza, e promosse l'istituzione delle Cantine riunite, diventandone vicepresidente. Non essendo stato candidato per le elezioni per il rinnovo del parlamento di Vienna, nel 1911 don Panizza venne però ripresentato e rieletto alla dieta di Innsbruck, conservando la carica di deputato provinciale fino alla fine della guerra. Durante la prima guerra mondiale accompagnò i suoi parrocchiani nel viaggio verso la Moravia, dove l'intero paese dovette sfollare assieme a molti altri della provincia. Durante l'esodo don Panizza assieme ad altri personaggi di spicco della politica e della società trentina, quali per esempio l'onorevole Degasperi, il conte Antonio Thun, i consiglieri aulici Bonfioli e Tschopp, fu membro del Comitato centrale di soccorso per i profughi del sud, costituito nel 1915 a Vienna; compito dei membri del comitato era di percorrere i distretti in cui erano dislocati i profughi, verificarne i bisogni e sollecitare in merito interventi da parte delle autorità governative competenti. Durante questo stesso periodo don Panizza assunse anche temporaneamente l'incarico di segretario e amministratore del comune di Lizzana. Dopo la fine del conflitto e il ritorno in patria, il sacerdote riprese le mai dimesse presidenze della Federazione dei Consorzi Cooperativi (fino al 1919) e della SAVL (fino al 1923); a questo ultimo periodo della sua vita risalgono anche la costruzione del ricreatorio parrocchiale di Lizzana, di cui don Panizza era stato efficace promotore come a Tuenno, la riedificazione del 1/2 distrutto asilo infantile, eretto e istituito sempre per sua iniziativa già nel 1910 e la ricostruzione del paese di Lizzana, devastato dalla guerra. 2/2.