Bologna Città D'acque
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Bologna città d’ACQUE 7. Chiesa del SS. Crocifisso: eretta 1. Acquedotto Romano: l’acqua del in senso longitudinale sul torrente Apo- torrente Setta scorre nel cunicolo Apparentemente questo enunciato suona singolare: Bologna non ha un fiume sa (1516), fu ampliata (1534) sul ponte sotterraneo pedonabile lungo km 18 che l’attraversi e non presenta un sistema visibile di canalizzazioni né di nume- costruito da Antonio Morandi detto (pendenza media 0,1%), giunge in rose fontane. Così per chi vi passa, ma anche per chi vi risiede, è città che non Terribilia. Rinnovata nel 1782-88 su città nei pressi di v.le Aldini sottopas- mostra acqua corrente, ma solo strade d’infiniti portici e saldi legami con la progetto decorativo di Antonio Gamba- sando il colle dell’Osservanza. Ripuli- pianura e le incombenti colline. rini, conserva stucchi di Luigi Acquisti to in brevi tratti fra i sec. XVI-XVIII, Il pieghevole illustrato si prefigge di dimostrare il contrario, ovvero che nell’area e quadrature di Flaminio Minozzi. Via fu riattivato nel 1881 dall’ing. Antonio urbana bolognese rimangono testimonianze numerose di un sistema idraulico del Cestello-via S. Domenico; linee bus Zannoni come acquedotto cittadino. artificiale che nel passato ne connotò l’immagine e che, soprattutto, favorì lo 32, ferm. Parcheggio Staveco. Non visitabile perché attivo. BOLOGNA sviluppo delle industrie, in particolare quella per la lavorazione della seta, men- tre consentiva traffici e trasporti mediante una navigazione allacciata al corso CITTÀ D’ACQUE del Po, e da qui a Venezia e alle terre d’oltremare. 8. Condotto sotterraneo del tor- Oltre a ciò Bologna possiede un acquedotto romano scavato nelle colline che, rente Aposa: è una galleria di ca. km 6. Battifredo dell’Aposa: corri- come 2000 anni fa, porta l’acqua del torrente Setta in città; e restano ancora 7 (larga 4-5 metri, alta 3-4 metri) che sponde al punto d’ingresso del tor- affascinanti manufatti che servirono per alimentare le fontane di piazza. attraversa la città da sud a nord. La rente Aposa in città, un tempo era Si propone quindi la segnalazione di tutti i luoghi notevoli, sia in area urbana che copertura risale a epoche diverse, dal difeso da una grata in ferro; viale metropolitana, ove ancora l’acqua incanalata si vede e si apprezzano edifici lega- sec. XIV agli anni ’30 del XX. Per info Panzacchi-via Rubbiani. Linee bus ti alla regolazione e al suo sfruttamento energetico. La dimensione spaziale pre- visite: www.bolognawelcome.com. 32, ferm. Parcheggio Staveco. scelta dal pieghevole è quella che asseconda lo sviluppo della rete idrica artifi- ciale derivata dal fiume Reno e dal torrente Savena, passante per la città e 2. Conserve di Valverde: costruite fra il 1563-64 da Tommaso Laureti per ali- defluente alla pianura sino a Bentivoglio, secondo una misura adattabile anche mentare, insieme all’acquedotto del Remondato, le fonti da lui stesso progettate alla bicicletta, per un viaggio realmente regolato sull’andare dell’acqua. Un invi- (Fontana del Nettuno e Fonte Vecchia). Il complesso comprende 4 cunicoli e 3 to alla riscoperta disegnato su di un’apposita cartografia descrittiva, costruita canale di Savena conserve sotterranee. Per info visite: www.bolognawelcome.com. Via S. Mamo- alla maniera antica, in cui le vignette imitative del vero mirano a sollecitare lo-via Bagni di Mario. Linee bus 29b, ferm. Bagni di Mario. curiosità e una visita, su percorsi spesso lontani, anche mentalmente, dalle vie che percorriamo tutti i giorni. La ristampa dell’opuscolo (ediz. 1998), vuole contenere un suggerimento per continuare a operare in direzione della valorizzazione delle aree e dei manufatti 2 3. Fonte Remonda: situata sot- lungo le vie d’acqua, potenzialmente recuperabili a possibili centri d’aggregazio- to il colle S. Michele in Bosco ne, in un’area metropolitana che ha bisogno di riconoscere la sua storia territo- S. Michele faceva parte dell’acquedotto del Porta in Bosco riale, economica e sociale. S. Stefano Remondato, che fra 1473-83 ali- Infine è un necessario richiamo a come questa connotazione idraulica bolognese mentò la prima fonte di piazza; è sia in totale sintonia con la vicenda secolare dei centri urbani lungo l’asse della rifornita da un impianto idrauli- via Emilia, che ha visto la realizzazione di derivazioni d’acqua dai fiumi discen- condotto dell’Aposa “Eppure il nostro picciol Reno co formato da 4 cunicoli e da 3 denti dall’Appennino, sia per navigare verso il Po sia per lo sviluppo di diffuse 9. Il Ponte Romano: posto a 7 metri conserve sotterranee, costruito attività artigianali e industriali. L’episodio bolognese, favorito da una lunga sedi- di profondità sotto via Rizzoli, sul Porta 3 diventa un pubblico dai monaci del convento nel sec. mentazione di studi e progetti, trova ora una nuova occasione nella disponibilità decumanus maximo di Bononia, fu Castiglione stabilimento balneare per i ragazzi, XIII. Via Codivilla, linee bus 30, dei Consorzi dei Canali di Reno e di Savena di promuovere la seconda edizione individuato nel 1914 e riscoperto 29b, ferm. p.le Bacchelli. della carta, aggiornata con gli interventi realizzati nel periodo 1998-2013, e tra- durante il risanamento del condotto nelle sere d’estate, e serve anche alle dotta in lingua inglese per favorire la più ampia conoscenza del patrimonio dell’Aposa nel 1996; ha una luce di 6 idraulico della città. 5,50 m e una volta a botte in muratu- donne del popolo, che su apposite Ezio Raimondi ra mista. Presidente onorario dell’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna banchine lungo il canale Porta “L’acqua è sotto la strada… S. Mamolo o ne’ guazzatoi conservano la vecchia e brutta abitudine 20. Cisterna del Giardino dei È l’Aposa, qui sotto sepolta: via Savenella Semplici: opera di Francesco Terri- di risciacquarvi il bucato!” bilia (1587), fu eretta al centro del giace immortale e sepolta, 7 1 primo orto botanico dello Studio, det- melodiosa e antica; acquedotto A. Testoni, 1930 to Orto dei Semplici, realizzato romano (1567) da Ulisse Aldrovandi nel come cancellata iscrizione via Rialto Palazzo Apostolico; era destinata a raccogliere l’acqua in esubero delle di poesia latina; fonti di piazza. Venne trasferita nel cortile della Pinacoteca (1886) a cau- riposa sotto sa della costruzione della Sala Borsa; nel cortile del Palazzo Comunale la copertura di ferro, rimane una copia. Via Belle Arti 56; chiodata con tondi, Linee bus 32,33, ferm. P.ta S. Donato. 8 ricolmi chiodi di ferro.” 4. 5. Fonti pubbliche: volute da papa Pio IV e dal Vicelegato Pier Donato Cesi, G. Raimondi, 1949 furono progettate da Tommaso Laureti fra il 1563-66; la Fontana del Nettuno, Porta S. Vitale ornata con bronzi dello scultore CREDITI fiammingo Jean de Boulogne, “C’è una strada Edizione 2013 a cura di Stefano Pezzoli e M. Cecilia Ugolini 9 via Val d’Aposa detto il Giambologna,venne poi nel centro di Bologna 4 protetta da inferriate e dotata di Edizione 1998-2000 a cura di Stefano Pezzoli, M. Cecilia Ugolini, Sergio Venturi quattro fontanelle esterne. La che ha un buco Fonte Vecchia, destinata al pre- Illustrazioni di Giovanni Bernardi 5 lievo popolare, fu realizzata da sotto il portico, Fotografie di: Rino Bertuzzi 10 - Massimo Brunelli (Bologna sotterranea) 11, 25, 4, 8, 9, 11a - Giovanni Andrea Della Porta. Dal Secondo Gnani (Magic Vision) 2 - Gruppo Speleologico Bolognese - Unione Speleologica 1564 il Senato affidò al custode una finestrella quadrata Bolognese 1 - Vanna Rossi 11 - M. Cecilia Ugolini 3, 5, 6, 7, 10, 10a, 12, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20; della Fonte la cura del sistema 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 12, 13, 13a, 14, 15, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 22a, 23, 24 - Riccardo Vlahov 3a che sembra scavata idraulico, utilizzato fino al 1881. P.zza del Nettuno-via U. Bassi. In copertina: Luigi Venturi, Veduta del Canale delle Moline, metà sec. XIX, Pinacoteca nel muro di una casa, Nazionale di Bologna (foto Riccardo Vlahov) coperta da uno sportello Porta S. Donato BIBLIOGRAFIA di legno incassato Alberto Guenzi, Acqua e industria a Bologna in antico regime, Torino 1993 in una cornice di ferro. Bologna d’acqua. L’energia idraulica nella storia della città, Bologna 1994 18. Canale delle Moline: resta sco- 19. Fossato delle mura a Porta 20 11-11a La Salara. Storia di un luogo e di un restauro, Bologna 1995 perto per un breve tratto nell’isolato Galliera: gli scavi archeologici È il centro di Bologna, 10-10a Acque nascoste. Antichi manufatti e nuovi recuperi lungo i corsi d’acqua della città fra le vie Alessandrini e Capo di Luc- (2001-03) hanno messo in luce parte di Bologna, Bologna 1997 il centro di una città 17 ca. Qui furono collocati i mulini da del condotto ove scorrono le acque via della Grada canale Il torrente Aposa a Bologna, Bologna 2000 grano comunali (1219-1416), poi riunite dell’Aposa e del Canale delle 18 16 di Reno Angelo Zanotti, Il sistema delle acque a Bologna, dal XIII al XIX secolo, Bologna 2000 di terra, ma basta di Reno venduti a privati riuniti nell’Universi- Moline, che confluiscono nel Navile 12 via Riva Alla scoperta di Bologna d’acqua, Bologna 2000 (ristampa e trad. inglese 2012) tà delle Moline e Moliture, attiva fino al sostegno della Bova. Ai lati della dare un colpo Bologna e l’invenzione delle acque. Saperi, arti e produzione tra ’500 e ’800, catalogo alla seconda metà dell’800. Visibile passerella due altorilievi in bronzo di mostra e video VHS, Bologna 2001 dal terrazzo del bar di via Alessandri- Silverio Montaguti, realizzati (1910) allo sportellino di legno, Le acque a Bologna.