RIVISTA GRATUITA // #12 ESTATE 2017 PER CHILA MUSICA LA FA, L’ASCOLTA, LA VIVE da Bergamo Quattro cannibali LE CAPREASONAGLI al 'partitodell'oramai' Tosca: nonmisvenderò OFFICINA PASOLINI EUGENIO INVIADIGIOIA MUSICA EFORMAZIONE (Eu)Genio esregolatezza da Torino con furore In tour tra festival e workshop

EDITORIALE CHI SIAMO A CURA DI FRANCESCO GALASSI

magazine La Redazione Contatti Web: www.exitwell.com EDITORE Info: [email protected] Associazione A.d.a.s.t.r.a. Proposte: [email protected] DIRETTORE SOMMARIO Riccardo De Stefano DIRETTORE CREATIVO Hanno collaborato 5 EDITORIALE Francesca Radicetta Raffaella Aghemo DIRETTORE RESPONSABILE Benedetta Barone EXITWELL ExitWell - Molto più di una rivista Federico Formica Giuliano Biasin Edoardo Biocco COORDINATORE DI REDAZIONE Francesco Bommartini 6 LO SCATTO Matteo Rotondi Giovanni Carpentiere MOLTO PIÙ DI UNA Davide Cuccurugnani Lucky Chops RESPONSABILE WEB Guido de Beden Gianluca Grasselli Giovanni Flamini Gianluca Grasselli 8 IL RECENSORE Kants Exhibition Francesca Marini I dischi del momento recensiti da ExitWell Sede Francesco Pepe Via Pietro Adami, 32 - 00168 Roma Alberto Quadri LIBRI IN TOUR Tel: 338.1786026 Luca Secondino E-mail: [email protected] Sara Serra RIVISTA Per chi la musica la legge Simone Spitoni Paolo Tocco 10 TOUCH & PLAY - SCEGLI UN MOOD E PARTI Rubrica di recensioni da viaggi indipendenti Sono passati più dei canonici due mesi dall’ultimo numero di ExitWell, ma sapete una cosa!? Non è che mi dispiaccia poi così tanto. 14 MUSICA E FORMAZIONE In tour tra festival e workshop PUBBLICITÀ E SERVIZI Lo so qual è il primo pensiero che vi ronza per la testa: cia con il nostro, ad un anno circa dal lancio dell’Acce- “EW ha problemi economici e non riesce a stampare più co- leratore Musicale, del quale abbiamo parlato un paio 16 IN COPERTINA Pubblicità cartacea & web me prima”. Invece no, strano ma vero EW riesce a so- di numeri fa. E-mail: [email protected] stenersi economicamente in maniera piuttosto serena. Coez Tengo per ultimo il piatto forte, la portata principale: il Il mio piccolo disturbo bipolare Abbonamento alla rivista E allora cosa sta succedendo? Mei 2017. Una cosa bellissima: EW sta diventando quel fulcro di È indubbiamente l’attività che ci sta assorbendo mag- E-mail: [email protected] attività, quel polo aggregatore che abbiamo sempre so- giormente in questi ultimi tempi, il Meeting degli LE INTERVISTE gnato e cercato di ottenere, grazie alla nostra associa- Indipendenti fondato da Giordano Sangiorgi, da più 20 Tosca: "Non mi svenderò al partito dell'ormai" zione Adastra, ma non solo. di vent’anni un punto di riferimento per artisti e profes- 22 Le capre a sonagli - Anche le capre fanno il rock sionisti, il contenitore di tutto ciò che accade in Italia a STAMPA e DISTRIBUZIONE Vi ho parlato lo scorso numero del progetto workshop livello di musica indipendente, l’aggregatore e il punto e seminari, che dopo le esperienze di prova del 2016 di incontro per gli addetti ai lavori di ogni settore mu- 26 SPAGHETTI & FRIENDS si è concretizzato nel primo seminario ufficiale targa- sicale. Ci siamo dentro fino al collo e vi aggiorneremo Spaghetti Unplugged chiude una quarta stagione to Adastra lo scorso marzo, presso la scuola di musica costantemente su tutte le attività e i progetti che stia- di successo Stampa Fr.am Print s.r.l - Via Panfilo Castaldi, 24 - 00153 Roma Centro Ottava. Bene, il progetto si sta arricchendo di mo sviluppando. nuove pagine, pagine estive, con pacchetti dedicati e Noi insieme, ancora una volta, a Done Communication: 28 EXTRA Distribuzione nazionale modellati sui festival legati alla Rete dei Festival. più che un matrimonio un’unione di fatto, un’accop- (Eu)Genio e srgolatezza in Via di Gioia Astarte Agency (Milano) / Francesco Bommartini (Verona) / Radio Tweet Italia (Trieste) / La Dal Meeting del Mare di Marina di Camerota, al Karel piata che si completa a vicenda e le cui attività di in- Suburbana (Bologna) / Protosound (Pescara e Chieti) / StrictlyInc (Pesaro) / Giuseppe Fontanella Music Expo di Cagliari, passando per l’Indiegeno Fest trecciano ancora di più, andando ad ampliare in manie- (Napoli) / Fabio Carta (Cagliari) / The Goodness Factory (Torino) di Tindari, il Mei di Faenza ed il _reset di Torino, Adastra ra sensibile la già ampia rete di professionalità che ab- I NOSTRI ESPERTI girerà l’Italia portando con sé il suo progetto forma- biamo creato in questi quattro anni e mezzo. 29 La musica è un lavoro: come mettersi in regola? zione, con Riccardo De Stefano, Fabrizio Galassi e par- 7 dritte per superare il blocco del compositore tner come Esibirsi di Giuliano Biasin e lo stesso _reset. Per realizzare tutto questo dobbiamo però neces- 30 Condivisione e diritto d'autore sariamente fare i conti con il tempo, e non è facile. Ma non è la sola carne al fuoco, dalla sinergia con l’a- Abbiamo quindi preferito prenderci più tempo per genzia di comunicazione Done Commuication è na- incastrare le attività di realizzazione del cartaceo di to quest’anno il contest Incisioni, un piccolo gioiello, ExitWell con il resto, piuttosto che affannarci alla rin- conclusosi l’11 giugno con la finale al Contestaccio di corsa delle scadenze e far uscire una rivista di bas- Roma, che ci ha dato veramente molta soddisfazione e sa qualità. che ha riscosso un grandissimo successo, sia di pubbli- co che da parte dei partecipanti. Insomma, dovrete aspettare un po’ di più per leggere Vincitori di questa prima edizione sono i Blùmia, duo un nuovo numero di ExitWell, ma ci faremo perdonare pugliese con il quale abbiamo già iniziato un percorso offrendovi sempre tanta qualità e progetti sempre nuo- insieme al fine di pianificare i ricchissimi premi (registra- vi, in lungo e in largo per l’Italia. zione di due brani, stampa di 300 dischi in vinile, vide- oclip, servizio fotografico e sito web) nella maniera più Non ci fermiamo mai! funzionale possibile per loro. Un percorso che si intrec-

ExitWell è un marchio registrato. Testata registrata presso il Tribunale Civile di Roma. Numero di registrazione: 284/2014 Finito di stampare: luglio 2017

Foto di copertina a cura di Danilo D’Auria - Elaborazione grafica a cura di Francesca Radicetta La riproduzione anche parziale degli articoli è permessa solo dietro autorizzazione scritta.

5 LO SCATTO LUCKY CHOPS DALLA STRADA AL PALCO

Arrivano nella capitale i Lucky Chops: Josh Holcomb (trombone), Daro Behroozi (sax te- nore), Leo P. (sax baritono), Kevin Congleton (batteria), Joshua Gawel (tromba) e Raphael Buyo (sousaphone) – un piccolo gruppo di fia- ti che ha iniziato a muovere i primi passi nelle metropolitane di New York.

Sono partiti da lì, reinterpretando nelle me- tropolitane i grandi classici del rock esclusi- vamente con strumenti a fiato e una batte- ria. I loro video hanno spopolato sul web fino a portarli live in giro per il mondo. Assistere a un loro concerto è un esplosione di colo- ri di allegria e vitalità hanno un tanto fiato e sono letteralmente fuori di testa!

Sara Serra

Foto © Sara Serra 6 7 IL RECENSORE IL RECENSORE

BRUNORI SAS CAMPOS FINE BEFORE YOU CAME LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA ANGELA BARALDI COLOMBRE A casa tutto bene Viva Il numero sette Terra Tornano sempre Pulviscolo di Benedetta Barone di Francesca Marini di Francesca Marini di Edoardo Biocco di Riccardo De Stefano di Luca Secondino

La verità è che Brunori Sas a ‘sto giro Primo capitolo per i Campos, band Ma quale stanchezza. I Fine Before Vasco Brondi a marzo ha concluso il Angela Baraldi il punk ce l'ha nel- Pulviscolo è l’album d’esordio di ha fatto il botto. Album giusto, al mo- per due terzi pisana e per un terzo You Came sanno ancora il fatto loro. La suo viaggio interstellare iniziato nel le vene. Dopo le collaborazioni con Colombre, l’alter ego di Giovanni mento giusto, forse non all’età giu- australiana. band simbolo della scena emo-core ita- 2014 con Costellazioni ed è tornato Massimo Zamboni, il ritorno all'ope- Imparato, già con i Chewing Gum sta, “ma che ce frega?”. liana è tornata in grande stile, con un sul suo pianeta natale. Il nuovo lavo- ra solistica con questo Tornano sem- e Maria Antonietta, che si presenta Viva è un lavoro dal sapore internazio- lavoro forse più maturo e introspettivo. ro Terra sembra disegnare una para- pre avviene con un altro protagonista da solista con un lavoro in cui tutte Giusto perché più reale dei lavori pre- nale, che unisce un folk di chiara im- bola del ritorno, sia nel gioco dei titoli di quegli anni fedeli alla linea: Giorgio le esperienze precedenti confluisco- cedenti, quasi più politico nel senso pronta americana a una leggera elet- Il numero sette rappresenta un grup- di ispirazione astrale, sia nello sguar- Canali opera infatti come produttore no e convivono in armonia. Il sound che impegnato, corale e diretto. È il tronica. Il tutto coronato dalla voce po cresciuto, meno arrabbiato e più do che assume in quest'opera: legger- del disco e chitarrista nella band, per è sincero, senza artifici inutili, con racconto di un uomo maturo che si profonda ma dolce di Simone Bettin riflessivo. Non che la rabbia non ci mente meno autoreferenziale in favo- una lunga session istintiva e di cuo- ogni nota al suo posto e dove tutto “spoglia” davanti al suo pubblico, (già bassista di quei Criminal Jokers sia, ma è diventata meno esplosiva, re di tematiche più globali (ma pensa re dove c'è spazio tanto per la rabbia è enfatizzato da un groove pulsan- cresciuto anche lui. A casa tutto be- di Francesco Motta), una voce che ci più ragionata. Si mischia a un dolo- un po’) eppure mai generiche. Il vene- urlata, come nel tesissimo finale di te: le chitarre spaziose e cristalline ne è un incontro tra paure e dubbi accompagna in questo viaggio visio- re intenso che sembra avvolgere ogni to, il nord e in generale l'Italia, ovvia- Chiudimi gli occhi, quanto per il deca- e l’elettronica ridotta al minimo es- dell'uomo, è un dialogo a più voci; un nario. Dalle venature blues di "Cargo nota e colare dalla voce di Jacopo mente sempre presenti, non sono più dente sussurro, nevrotico e sensuale senziale sono la base perfetta per li- coro al cui centro, emotivamente, fi- Cult" alle morbide psichedelie di Lietti e proprio per questo fa più ma- il solo luogo illuminato dalle “Luci”: i (“Michimaus”, “1000 poeti”). riche semplici e malinconiche. Da no- sicamente, tematicamente, c’è il can- "Space", dalle atmosfere desertiche di le. Sette tracce crudeli che passano confini si allargano e si fanno strada Così, l'album si svela lentamente, tare il duetto con Iosonouncane su tautore con la sua vita tra la via urba- "Storm" a "Freezing", malinconica ma da momenti più malinconici come nei versi delle tracce l'attualità e gli ar- regalando prima i passi di danza di "Blatte", la title track "Pulviscolo" in na e i letti di fiumare. Dario Brunori è passionale ballata: i Campos giocano "Ultimo giorno", che apre ironicamen- gomenti che tengono banco quotidia- Josephine, col suo “Bo Diddley be- apertura, priva di punti di riferimen- molto meno ironico di come ce lo ri- con sonorità distanti tra di loro, crean- te le danze, a momenti più ruggen- namente, come il dramma delle migra- at”, passando attraverso l'Hollywo- to, e il ritmo funky di "Dimmi tu". cordiamo, si concentra su di sé verso do una sorta di folk elettronico del tut- ti come "Penultima notte", penulti- zioni o le guerre di religione. od Babilonia che sembra un viaggio la fine dell’album, sulla sua (dis)gra- to nuovo, che convince. mo brano del disco. Sporco, elettrico, di Lou Reed nella Desolation Row, per Alla fine dell'ascolto il disco supera il zia di cantautore, volgendo lo sguar- dritto al punto, ma con un certo ma- Dal punto di vista musicale, come al sette intensissimi minuti che si chiu- test, dimostrando un sound che non do umano all’umanità di mezzo. Sperimentale, ma mai esagerato. Viva lessere interiore che in qualche modo solito, Brondi è geloso dei suoi mo- dono negli arabeschi di un electric si lascia influenzare dalle recenti ten- Avere un pubblico comporta una re- rappresenta il debutto di un gruppo ammorbidisce tutto. Il canto rimanda menti armonici, ci ha da sempre abi- violin e salutandoci nel tremolo chi- denze elettro per tornare a una musi- sponsabilità, ce lo aveva già detto in già con le idee chiare e una cura ma- ai Diaframma dei primi tempi, un'infe- tuati ad uno stile molto vicino al parla- tarristico in adagio di Immobili. ca più spontanea ed autentica, in cui “Kurt Cobain”, una responsabilità im- niacale per i dettagli, una precisione e licità circondata da echi. to con qualche “spot” melodico e una si possono sentire le dita scorrere sul- mensa, quella dell’ascolto. È un al- una pulizia del suono impeccabili. metrica molto flessibile, e Terra non è Tornano sempre è un efficace ritrat- le corde e le bacchette sulle pelli. bum da ascoltare tutto d’un fiato, Acido, amaro, doloroso. L'espressione di da meno, anche se la ricerca di sono- to di Angela Baraldi: complesso, pro- con un bel bicchiere di vino in mano e Misterioso, cupo, evocativo. Non stareb- un tormento che trova sfogo attraverso rità nuove è più che evidente, ma an- fondo, elettrico e misteriosamente Pulviscolo ci riporta ai primi anni 2000 al tramonto, un racconto di riflessio- be male come colonna sonora di qualche chitarre pungenti, distorsioni, suoni ve- cora migliorabile. Insomma Vasco sta affascinante. e questo ci piace molto. ni che fanno riflettere. film, un selvaggio on the road. Un inizio lati di ruggine e una voce velenosa. crescendo. Quasi di pari passo con la delicato ma potente per i Campos. Bentornati. sua barba.

LIBRI IN TOUR A CURA DI FRANCESCO BOMMARTINI ATLANTE ROCK I 100 MIGLIORI DISCHI ROCK 1968-1979 – L'EPOCA D'ORO di Ezio Guaitamacchi Tsunami Edizioni New York, Washington, San Francisco. E ancora New Orleands, americane, sulla 61 del blues così come tra gli artisti country di I 100 migliori dischi rock 1968-1979 – L'epoca d'oro è la selezio- do di poterlo dire, competente”, spiega Della Cioppa, 52 anni Seattle, Memphis. Sono 25 i capitoli dedicati ad altrettante cit- Nashville. Un viaggio tra musei dedicati a stelle della musica ame- ne dei dischi più significativi dell’epoca più significativa per il ge- passati a stretto contatto con la storia della musica; “Internet è tà e alle relative storie musicali contenuti in Atlante Rock, libro ricana e mondiale, negozi di dischi, locali degni di nota. Il punto nere. Pubblicato da Tsunami Edizioni, casa editrice di riferimento una grande fonte di informazioni, ma rischia di alimentare la su- vergato con sapienza da Ezio Guaitamacchi, riconosciuto critico di forza dell’opera è la capacità di Guaitamacchi di scendere nel- per gli amanti di rock e metal, si pone l’obiettivo di limitare il rag- perficialità. Dalla prima all’ultima scheda sono passati circa die- musicale che ha travalicato i limiti che spesso sono insiti in que- le profondità cultural/musicali, mostrando una competenza re- gio d’azione concentrandosi sulla scena hard rock, ed evitando ci mesi. Ovviamente in questo lasso di tempo ho fatto anche al- sto tipo di competenze. E anche questo libro, fortuna sua e di ale nella tematica trattata. Il limite, forse, è l’americanizzazione sottogeneri come hard prog, darkrock e hard pomp. Quindi non tre cose”. Nel volume di Tsunami - accanto a Jimi Hendrix, Led Hoepli che lo ha pubblicato, non è confinabile nella pletora di pro- del lavoro, che prende in considerazione l’Inghilterra (Liverpool, troverete Dictators, Lou Reed, Journey, The Litter, Judas Priest, Zeppelin, Ac/Dc, Kiss e Deep Purple – si scoprono nomi come dotti editoriali dedicati ai soli addetti ai lavori e fanatici. Aiutato Londra, il punk) solo nelle ultime 80 delle quasi 400 pagine che gruppi importanti che hanno aperto nuovi percorsi ed influenza- Bloodrock, Titanic, Buffalo, Stray, Mother's Finest, Trapeze, i gre- da un’impaginazione felice, fotografie, un’ottima stampa, box di compongono il volume. Attendiamo quindi un capitolo due, con to nuovi stili. “Credo che la forza di un libro di questo tipo sia l’a- ci Socrates Drank The Conium e i giapponesi Blues Creation. Tra approfondimento, Atlante Rock si muove agile tra le highways la descrizione dei viaggi a Parigi, Berlino e altre zone del mondo. gilità di lettura e l’approccio critico di un orecchio esperto e, cre- gli italiani Røsenkreϋtz, Methodica, Bullfrog.

8 9 IL RECENSORE IL RECENSORE

TOUCH & PLAY - SCEGLI UN MOOD E PARTI UMBERTO MARIA GIARDINI JULIE'S HAIRCUT SICK TAMBURO MA.DE.DO.PO Rubrica di recensioni da viaggi indipendenti Futuro proximo Invocation and ritual dance of my demon twin Un giorno nuovo Un incubo stupendo di Gianluca Grasselli di Simone Spitoni di Giovanni Carpentiere di Giovanni Flamini A cura di Paolo Tocco (Protosound)

CANTAUTORE Ruvido e incrostato di ruggine sopra la quale svetta il silenzio intimo di una riflessione. La parola di Francesco Garito è dolce, comoda, è disposta con cura e con ordine, è sporca e Futuro Proximo, questo il titolo Il nuovo album dei Julie's Haircut Un giorno nuovo è una ventata d'aria L’incubo del Management del Dolore graffia la pelle se l'ascoltiamo per bene. Una voce che canta sta dicendo cose importanti e dell’ultimo album di Umberto Maria porta avanti il discorso del grup- intrisa di nostalgia anni '90: le schitar- Post Operatorio è stupendo. Tanto quasi se ne fotte di ciò che la melodia sta tramando alle spalle. Ed il suono analogico di po- Giardini, per nostra fortuna, è un pre- po modenese iniziato con Ashram rate rock e le voci melodiche dei Sick stupendo che viene voglia di addor- chi amici ma buoni che si siedono attorno all'ispirazione e un poco improvvisano e un po- sente bellissimo. Ancora una volta Equinox (2014), ossia un post-rock Tamburo, velate di malinconia, sem- mentarsi e di sognare con loro. C’è fi- co rispettano la scrittura. L'Attesa è un disco da ascoltare per riacquistare quella salvifica per La Tempesta, ancora una volta un intriso di neo-psichedelia e marcate brano abbandonare i rimandi techno nalmente (a seconda dei punti di vi- voglia di mettersi in discussione. lavoro di gran qualità. Il fu Moltheni è influenze krautrock. A partire dal pri- dei primi album, cullandoci tra la deli- sta) l’abbandono dell’aggressività un cantautore che non si acconten- mo brano, intitolato “Zukunft” (''fu- catezza confortante della title track, degli inizi, per abbandonarsi a una di- CANTAUTORE ta mai e ogni sforzo compositivo vol- turo'' in tedesco) omaggio-remake ai per poi sorprenderci con la striscian- mensione più intima e melodica. E c’è Il suono di ferro diventa appena di plastica ma neanche troppo. La produzione di Angelo ge lo sguardo alla ricerca, alla cura Can di Tago Mago, appare chiarissi- te sensualità del mantra “Sei il mio de- Epifani fa stare al suo posto ogni computer che fa il suo ingresso per aiutare tutti nella soprattutto la rinuncia a quell’istrio- dei particolari, all’importanza di de- mo il nuovo corso della band, tra ispi- mone”. “Oltre la collina” è una pa- difficile arte della pittura. Ma non è il suono dello Yeti a colpire, non è la produzione che nismo spesso forzato dei primi lavori, stare l’attenzione dell’ascoltatore. Lo razioni/prestiti a livello chitarristico rentesi nell'album che ci proietta verso per quanto bella fa un compito svolto ormai con sicurezza da tanti. Sono i testi e le melo- che qui lascia spazio ad una dolcezza dicono i testi da cui emerge la strut- da Michael Karoli e distorsioni in sti- “Perdo conoscenza”, non solo highlight die scritte in questo Le memorie dell'acqua che sembrano trasparenti e leggere, sembra- spacca-cuore. Le melodie sono più in- no velluti e lenzuoli. La voce sottile de lo Yeti incanta con ricami testuali ricchi di soluzioni turata e complessa personalità del- le Neu! presenti nel brano “Deluge”. del disco, ma tra i brani migliori dei Sick cisive, i giri d’accordi più pop e meno gustose senza rime baciate e senza sconti per nessuno. Questo disco pretende bellezza. la penna che li ha composti (“Caro Tamburo, che riescono a annodare con cacofonici e i testi regalano immagi- Dio”, “Mea Culpa”); lo dicono i suo- Ipnotico e visionario, l'album (seppur grazia il riff con la voce di Gian Maria ni incredibilmente poetiche (“il suo in- POP ni delle chitarre che navigano tra psi- non originalissimo per motivi ''ana- Accusani, sospinta con brio dagli stac- ferno sono gli altri, hanno fame dei suoi Il ferro ancora di più si fa da parte, senza lasciare del tutto il campo di gioco. Nel pop de La chedelia (“Avanguardia”) e sofistica- grafici'') è assai accattivante soprat- chi di chitarra elettrica. Un brano diffici- spazi”, “si sente come un fiume che vuo- Differenza, il sommo Jakka ha programmato i suoni che restavano da mettere dopo il la- te trame melodiche (“Dimenticare il tutto nella sua seconda metà, inizian- le da raccontare e che merita di essere le diventare mare”). “Naufragando” e voro incessante del gruppo. Un disco che pesca dalla memoria grandi canzoni, ne rivede tempo”); lo dicono, infine, le canzoni do da “Sailing Traces” per concludere ascoltato a fondo. Molto diversa la vo- “Il vento” emergono su tutte, ma è la faccia ed i suoni, chiama a raccolta i diretti proprietari per duetti da favola e forgia un di- che funzionano anche quando su di con “Koan”, brani senz'altro dallo ce di Elisabetta Imelio, che in “Dedicato l’insieme dei brani a creare quell’at- sco che non ha tempo. Si intitola, guarda caso, Il tempo non (D)Esiste e rende meraviglio- esse non domina il timbro caratteri- spirito visionario e sperimentale ma a me” canta l'autoerotismo con affa- mosfera da cui è difficile avere voglia samente semplice il gioco di convivenza tra i miti italiani di ieri e la voce fresca di oggi. Da stico di Umberto Maria Giardini (“Ieri che non fanno mai calare l'attenzio- scinate e provocatoria monotonia, o di di uscire. I MaDeDoPo, al loro quar- Bennato a Britti passando per gli Skiantos. Ed un solo inedito per Falcone e compagni, giu- nel futuro proximo”). ne dell'ascoltatore, evitando la noia. Motta, guest in “Meno male che ci sei to lavoro, decidono di fare i conti col sto per farci venire fame. Maledetti... “Cycles”, forse il miglior brano del di- tu”, che sostiene il brano con la sua rit- proprio passato musicale, abbando- Umberto Maria Giardini è una con- sco, presenta un'interessante unione mica tribale. Un giorno nuovo è un la- nandosi ad una malinconia catartica ELETTRONICA ferma, ma anche una continua sco- tra dub, echi mediorientali e droni di voro strutturato meglio rispetto ai pre- che sa di illuminazione. Una redenzio- È così che ogni suono reale diventa sintetizzato dagli studi e dalle ricerche di laborato- perta. Perché ogni album aggiunge chitarra alla Amon Duul II (ennesimo decessori, quadrato e completo già al ne non richiesta ma quanto mai com- rio di Ottodix. Micromega è un capolavoro di finezza letteraria, sociale e antropologia. un tassello fondamentale per la com- ''omaggio'' della band ai maestri del primo ascolto, in attesa della conferma movente, che lascia soltanto la voglia L'osservazione parte dal microcosmo e raggiunge l'uomo in tutta la sua statura. E poi si prensione del suo Universo e, da par- genere). Da ascoltare. sul palco. di scoprire cosa verrà dopo. allontana fino ad arrivare al concetto di mega, il cosmo e la terra e la visione di insieme. te sua, aggiunge un altro piccolo ca- Ottodix ci descrive, ci racconta, i suoi simili e se stesso, la scimmia nuda impara ad usare polavoro nelle nostre discografie. i computer e parla cliccando “mi piace” e mandando dei poke a chi sta fuori dal branco. Il disco e le sue orchestrazioni sono salvifiche per chi cerca vie di fuga dalla banalità.

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GIOVANNI TRUPPI BANDA RULLI FRULLI TINTINNABULA Solopiano Il mare della Luna Mamacita di Francesca Marini di Guido de Beden di Gianluca Grasselli

Solopiano è un album solo voce e pia- Una vera e propria Banda composta Mamacita, terzo album dei Tintinnabula, noforte in cui Giovanni Truppi ha se- da 70 elementi tra bambini, adole- è un calderone bollente in cui si mescola- lezionato alcuni suoi brani dei dischi scenti, abili e diversamente abili tra gli no gli ingredienti sulle note di una ricet- precedenti e li ha reinterpretati in 8 e i 25 anni. ta magica per dare vita ad una nuova for- questa nuova, intima chiave. Un disco, otto tracce, tante collabo- ma del rock. In Solopiano il cantautore si siede da- razioni, questo è Il mare della Luna: Dentro, la band siciliana, ha messo cor- vanti ai tasti del suo Kimball modifi- countdown, schitarrate, archi, fiati, posi elementi hard’n’heavy, andature cato e dona una nuova luce ad alcuni ritmi electropop e folk che avvolgono magmatiche dalla deriva stoner, cambi suoi pezzi scelti con cura. Una vena l'ascoltatore in un tutt'uno con la lo- di rotta improvvisi verso territori tipica- più dolorosa del solito che emerge, ro musica; il coinvolgimento è totale, mente folk, cantati grotteschi ed ecletti- festival e senza perdere quell'ironia tipica. la testa si muove a suon di ritmo, in- ci su testi ironici, ma spesso impegnati. Solo, con il suo pianoforte e il suo controllata fin dal primo pezzo al pri- La costante è sicuramente lo stupore timbro inconfondibile, il signor Truppi mo ascolto. L'alternanza tra le can- nell’ascoltare come i Tintinnabula rie- trasforma "Superman" in una roman- zoni strumentali e i brani cantati è scano con manovre esperte a guidarci tica ballata, arricchisce "Tutto l'uni- funzionale al disco che si presenta co- in delle canzoni spesso molto distanti verso" con un assolo mantenendo il me una vera opera d'arte da presenta- tra di loro lungo un album composto da re nelle migliori gallerie internazionali ben sedici canzoni. Se pensate di aver ritmo vivace della versione originale, e nelle piazze. capito tutto dal primo brano, "Money", workshop "Come una cacca secca" si tinge di La Banda, di Finale Emilia, con abile in cui emerge con prepotenza una ri- una vaga sfumatura jazz. maestria fa staccare letteralmente i presa anni ’00 molto SOAD, sarete I brani diventano più scarni, abbrac- piedi da terra per portarti in un viag- poi costretti a ricredervi con La mia re- ciando completamente questa nuova gio tra sonorità e testi epici ma nel- sa, canzone drasticamente più melodi- veste più introspettiva, senza perdere lo stesso tempo, a tratti, malinconici. ca, quasi pop se vogliamo, ma pur sem- l'essenza dell'originale. La Banda Rulli Frulli riesce ad espri- pre fedele a quel sound che, con forza Ridotto all'osso, viscerale: Solopiano mere attraverso la sua musica stati e carattere, i Tintinnabula hanno co- è un'altra faccia dell'identità musica- d'animo che possono non appartener- struito in Mamacita. Ed è qui che biso- le di Giovanni Truppi, una faccia in- ci, evoca immagini e contrasti con gli gna sottolineare il pregio: la continuità solita ma che al tempo stesso non occhi rivolti sempre verso l'alto, come identitaria nella sperimentazione e nel cambia la personalità irriverente del a cercare un altro punto di vista per cambiamento. cantautore, evidenziando un lato più guardare il nostro mondo. profondo.

12 13 MUSICA & FORMAZIONE FAENZA (RA) IN TOUR TRA FESTIVAL E WORKSHOP MEI Il Meeting degli Indipendenti, il più longevo aggre- gatore del mondo indipendente che ha reso Faenza Il festival: un naturale punto di riferi- capitale della musica “artigianale”, alternativa nel vero senso della parola. mento dell’attività live, come delle at- Una intera città dedicata alla musica, dove l’atten- tività collaterali alla musica suonata. zione maggiore viene riservata al nuovo, al futuri- bile, con una serie di attività rivolte ai giovani che si Molti sono i festival che danno largo articolano per tutti i tre giorni di evento. spazio ad artisti giovani e/o emergen- www.meiweb.it ti, affiancandoli magari ad artisti più TORINO affermati e che attirano pubblico inte- ressato, ma quale punto di riferimento _RESET FESTIVAL dell’attività musicale, il festival ha an- che la responsabilità morale e culturale L’esempio perfetto di come un festival può coniu- dello sviluppo dell’ambiente, con parti- gare musica e formazione. Una settimana in cui una selezione di giovani arti- MARINA DI CAMEROTA (SA) colare riferimento alla formazione. sti viene ospitata per partecipare ad attività mira- te e studiate appositamente per loro, tra affianca- I grandi cambiamenti degli ultimi anni, mento nella composizione con artisti affermati e MEETING DEL MARE partendo dalla grande rivoluzione incontri con professionisti dell’ambiente musicale Da più di vent’anni porta sulle rive del bellissimo ed esibizioni. della musica “liquida”, ovvero digitale mare del Cilento i più grandi artisti italiani ed inter- (solo negli ultimi anni veramente as- www.resetfestival.it nazionali, senza tralasciare mai di seguire la musica emergente attraverso il progetto Jam Camp. similata dal mercato soprattutto at- Una accurata selezione di giovani artisti, che ven- traverso lo streaming), fino ai recenti gono seguiti da professionisti del settore che si avvenimenti relativi al monopolio del mettono a loro disposizione con i propri consigli e diritto d’autore, e dove quelli che pri- ai quali viene data la possibilità di calcare il grande palco dedicato ai “grandi”. ma erano mondi distinti per attitudine e forma come l’indipendente e il main- CAGLIARI www.meetingdelmare.it stream oggi collimano e in alcuni casi www.jam-camp.com si sovrappongono, portano con loro una situazione di confusione generale, KAREL MUSIC EXPO soprattutto degli artisti e gli operatori Format di musica e cultura con una forte conno- più giovani, ma anche dei più navigati. tazione internazionale, promuove tutte le forme espressive estranee a meccanismi della grande distribuzione all'interno di un vetrina di livello eu- Il festival in quest’ottica si pone come ropeo. L'articolazione del KME prevede concerti, contenitore perfetto agevolando, po- installazioni, incontri, convegni e seminari. tenzialmente, molti aspetti dell’appa- Un punto di incontro unico tra esperienze e lin- rato formativo, date le sue caratteri- guaggi provenienti da ogni parte del globo. stiche aggregative. www.karelmusicexpo.com

Molti sono gli esempi virtuosi di inte- grazione tra spettacolo dal vivo e for- mazione, ve ne proponiamo alcuni di particolare rilievo per quanto riguarda i contenuti e l’approccio.

TINDARI (ME)

INDIEGENO FEST Nella cornice naturalistica mozzafiato del Golfo di Rete dei Festival e Adastra – acceleratore musicale, Patti, tra spiagge, borghi, grotte ed un antico Teatro Greco si districa quello che è uno dei più affascinan- promuovono e sostengono lo sviluppo delle attività ti festival italiani. Grande attenzione degli organiz- formative all’interno di rassegne e festival. zatori nei confronti degli emergente, con una vera e www.assadatra.org propria opera di scounting nazionale per portare lì www.retedeifestival.org il meglio delle nuove generazioni di musicisti italiani ed integrare l’esperienza con seminari e workshop. www.indiegenofest.it

1424 2515 Queste opere sono distribuite con Licenza Creative Commons La musica illustrata da ANDREA SPINELLI ONSTAGE PORTRAITS www.andreaspinelliart.it Il diario del Primo Maggio di Andrea Spinelli lo trovate sul sito di iCompany: www.i-company.it Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale e tutelate dal plagio su www.patamu.com IN COPERTINA

a vedere i Pop X, così si aggiunse Sine, la terza per- sona in collaborazione nel progetto. Dopo, a casa mia, Sine sente il disco, dice “ti mancano 'ste cose”, butta giù due loop e così è nata la veste sonora di “Delusa da me”. “La musica non c'è” è nato il primo giorno con Sine: avevamo affittato lo studio per rag- gruppare i pezzi e dargli una pasta comune, Alfonso [vero nome di Sine ndr] stava poco bene e ho detto a Niccolò di vederci da lui e dopo poche ore il pez- zo era finito, da mix. È stato l'ultimo pezzo del disco quindi, sbem!

NC: Poi ci sono stati dei giorni in cui non è uscito un cazzo, non siamo riusciti a quagliare. C'è anche la frustrazione del giorno in cui non esce un cazzo che però ti dà qualche cosa che poi ti fa lavorare bene. COEZ Quanto ha preso questo processo di scrittura? C: Ci siamo beccati per scrivere circa otto volte a di- stanza di mesi. Entrambi eravamo in tour e quando IL MIO ci trovavamo a Roma sfruttavamo le occasioni.

NC: Questo per scrivere. Poi c'è stata la produzio- PICCOLO ne di tutto il disco con Sine, che quello avrà preso al- tri venti giorni.

DISTURBO C: In totale una trentina di giorni per raggruppare tutto il materiale, poi lavorato in un botto di studi diversi. Dai BIPOLARE credits sembra il disco di Kanye West. Sei un artista trasversale e ti sei trova- to ad avere un linguaggio che non è A cura di Riccardo De Stefano riconducibile a una formula speci- Foto a cura di Danilo D'Auria fica. Questo ti ha alienato deter- minati giri? Sopratutto colla- borando con artisti avulsi da quel mondo?

C: Mi ha allontanato dal cuo- Il nuovo disco di Coez, “Faccio un casino”, è difficile da definire. C'è il rap e c'è la canzone pop. C'è anche, soprattutto, la re della scena del rap e non collaborazione con Niccolò Contessa de I Cani, tra le band culto del cosiddetto “indie”. Li abbiamo chiamati entrambi per sarò mai un artista indie, parlare di questo lavoro, e per scoprire se esiste il punto di contatto tra “rap” e “indie”. sfuggo alle denominazio- ni. Però allo stesso tem- po il vero trasversale è quello che prende un po' tutti. Il fat- Coez e Niccolò Contessa e I Cani. Una “strana NC: in apertura mentale Silvano mi batte e ha ca- NC: Su “Faccio un casino” avevo una idea melo- to che magari non coppia”? Come è avvenuto l'incontro, vi cono- pito prima lui che avevamo qualcosa da dirci, e an- dica del pezzo. incarno il gene- scevate da prima? che se non suona nessuno strumento ha una visio- re preciso per ne musicale libera. C: Il testo è mio, ma quando scrivevo lui era pre- ora potreb- C: No, “strana coppia” neanche troppo. Siamo tut- sente, così come lo ero io quando scriveva lui. Mi be sem- ti e due di Roma e siamo coetanei. Non facciamo lo C: Quando l'ho contattato volevo solo trasporta- ha dato un grande supporto quando mi bloccavo brare stesso identico genere, ma non mi sembra così stra- re il featuring del rap nella canzone. Non pensavo su qualche punto del testo. È la prima volta che u n no. Sicuramente stimo più io lui che lui me! Ci sia- a lui come “produttore”. scrivo in presenza di qualcuno che ha una bella mo conosciuti anni fa, quando avevo firmato con esperienza di scrittura, accelera il processo. Carosello Records e cercavo un produttore, che poi Ti sei proposto come Niccolò Contessa piut- è diventato Sinigallia. Tra gli altri ho contattato an- tosto che come I Cani. È per dare spazio al NC: Vorrei anche io ad avere una persona che ti dà che Niccolò: ero andato a un paio di concerti suoi progetto di Coez e ridurti a un ruolo tecni- indicazioni, perché uno tende spesso ad autocensu- (lui ai miei non è mai venuto!), poi alla fine ci siamo co, oppure perché I Cani sono un progetto rarsi. È stata davvero una scrittura d'insieme, che è visti più volte. Un anno fa stavo iniziando il nuovo diverso? una cosa rara, perché quando si parla di co-auto- progetto e volevo fare un pezzo con lui, ci siamo bec- ri, si parla di persone che non stanno neanche nel- cati a casa sua e abbiamo realizzato questo pezzo NC: Io vorrei iniziare a scindere le cose: I Cani è la stessa stanza, non si sono neanche conosciute. che, possiamo dirlo, non è niente di che! Lui aveva il gruppo, le mie canzoni che faccio nel buio della buttato giù l'idea di “Faccio un casino” la notte do- mia cameretta da solo. Poi ci sono gli altri proget- Come sono nate le altre canzoni che avete po: c'eravamo trovati bene umanamente, io avevo ti a nome mio, come la colonna sonora de “La feli- scritto insieme? lanciato l'amo dicendo che volevo lavorare con lui. cità è un sistema complesso”. Quando ha buttato giù gli accordi di “Faccio un ca- C: Per “Delusa da me” ci avevamo lavorato, ma sino” ha pensato che doveva essere una roba mia e Autorialmente c'è stato uno scambio vero, o un la- non l'avevamo preso in considerazione come altri lì abbiamo iniziato a lavorare a più brani. voro di produzione e suoni? brani, nettamente più forti. Niccolò era a Milano

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qualcosa in meno, però magari tra qualche anno potrebbe essere un “di più”. Penso re un “pezzo indie”. La sua mano è molto riconoscibile: non è una ricerca, ma che ci vuole solo più tempo per uscire fuori. una conseguenza, perché è lui. Io nel disco ho messo le mie due anime, poi ai posteri l'ardua sentenza. Che ne pensate dell'esplosione della trap, come Dark Polo Gang o Carl Brave x Franco 126? NC: la prima volta che ci siamo visti, io cercavo di fare il rapper e lui cercava di fare l'indie. Poi quando ho capito cosa piaceva a lui è andato tutto bene, NC: Carl Brave x Franco 126 sono sotto Bomba Dischi, che sono amici miei e che non è né indie né rap, ma era un'altra cosa. mi piacciono per partito preso, anche se non li ho ascoltati! No, in realtà li ho ascoltati, ma non ho capito, forse c'è un gap generazionale. Per la Dark Polo È solo una questione di moda e di passaggi storici? Gang, sto cercando come esercizio spirituale di non aver nessuna opinione, sto cercando di contare quanti giorni passano prima che qualcuno mi chieda C: Stanno solo chiamando “indie” una nuova scuola di canzone. Nel rap ci cosa ne penso... e sto a zero! sono degli stilemi molto più forti: ci sono molti sound che seguono la moda americana, mentre quello chiamato “indie” è meno catalogabile, chiamata C: Capisco bene il suo discorso, credo che la trap stia per sfuggire, per fortu- così per non dire “pop”. Per me il rap è cassa, rullante, un campione figo e un na, al nostro target di età. È giusto che sia così, come quando ero io ragazzi- MC che spacca a fa' le rime. Quella roba là non passerà mai veramente, per- no e rappavo e non pretendevo che magari raccontando storie queste venis- ché è diventato un classico. Se prendo questa nuova ondata di trap, hanno sero comprese dai trentenni. tutti le basi di Charlie Charles, e se ai nuovi artisti che escono gli dai lo stesso produttore stai creando qualcosa di troppo catalogabile. Quindi si può fare rap una volta che si è cresciuti? NC: Sul seguire le mode americane, anche nell'indie succedono. Ritorna un quattro su tutto. Però ben oliate in anni e anni, l'ho conosciuto ed è una persona incredibile. C'è il cento cerco di scopare! Ma vedo che c'è tanto C: I pezzi rap che stanno nel disco sono onesti per un trentatreenne, forse ci certo sound, un certo approccio. È difficilmente catalogabile come suono. ognuna che ha il proprio ruolo. Succede che l'in- ruolo del “cattivo”, che mi è stato presto stretto, rancore sulle scelte che uno fa, quando in real- sono un paio di uscite goliardiche, ma è rap anche quello. Se nei dischi vecchi La trap italiana è il genere più etichettabile possibile, senti certe cose ed è vestitore sono io, proprietario quasi al 100% del ed è stato uno dei motivi per cui ho voluto allonta- tà le persone cercano solo di fare il meglio e non c'erano le canzoni con i dissing mo' c'è il pezzo su mi' madre. Anche il rap può quello. mio progetto. È tutto molto più semplice e veloce: narmi, perché poi sei incazzato davvero. Da una andrebbero neanche troppo lapidati per questo. evolvere: ho allargato il pubblico a gente che non ascolta solo il rap e penso con Carosello l'ultimo disco uscì su Spotify dopo parte quelli che dicono “quel disco era stupendo” La musica aiuta talmente tanto le persone, più che questi brani possano piacere. C'è poco di pensato a tavolino, soprattutto Nell'indie penso a Cantaluppi che ha un forte impatto su un certo tipo sei mesi e fu un grosso problema, mentre adesso ti fanno piacere perché quel disco lo hai fatto tu, di quanto ci rendiamo conto, che alla fine quan- rispetto agli altri dischi: è nato in maniera spontanea, poi è logico che mentre di sonorità. “Faccio un casino” sta oltre tre milioni di ascolti. ma se all'epoca non stavi bene, sei pure contento do cambi una formula, e qualcuno non sente più fai il disco, anche se non vuoi, un disegno si crea, ma lo capisci anche dopo. Numeri importanti. di non aver più quell'approccio alla vita. quell'aiuto, quell'ancora di salvezza, tu artista C: E i Thegiornalisti si sono mai definiti un progetto “indie”? No, ovviamente. vieni flagellato. È anche vero che non può dipen- Il mondo dell'indie e quello dell'hip hop si basano su due concetti oppo- È una classificazione troppo stretta. A proposito del singolo, come è nato il video di NC: Io ho il problema contrario, mi son controllato dere tutto da noi. sti: il “disagio” del primo e l'“attitudine” del secondo. “Faccio un casino”? Mi sembra che tu faccia troppo. Anche se nel mio primo disco ho detto cose NC: È un gruppo che fa ha fatto “Amici”, fanno i palazzetti. Il disco di esattamente il contrario, mettendo a posto casa! come “Saviano è terribile”, che un conto è scriver- NC: Questa cosa mi ha impegnato molto la te- NC: quando sei più giovane sei convinto che quello è il modo per spaccare, ti Calcutta, per dire, è uscito sotto etichetta Sony. la e sentirsela in cameretta, poi quando vedi gen- sta nei primi tempi. Qualsiasi cosa che ho fatto dà forza. Io non ho ascoltato rap da ragazzino, poco, e quando sei per strada C: In quei giorni stavo da Niccolò a lavorare alla te che la canta al concerto, magari la prende trop- fin dall'inizio sono stato aggredito. Il primo di- ti senti che ti sta dando forza. Quando cresci capisci che le batoste della vita C: Allora io sono indie perché sono indipendente. Se mi ci mettono per quel- canzone, e mentre stavo scrivendo “ho casa nuova po sul serio. Ma tu tiri fuori cose che hai dentro. sco quando è uscito in anteprima streaming su arrivano. Sono due aspetti della vita complementari, tutti quanti hanno den- lo, allora ci sta. di sistemare”, mi chiamarono per dirmi che avevo Rockit, il primo commento era “B E L L A C A C A tro quei due aspetti. È come un “piccolo disturbo bipolare”. realmente preso la casa. Da qui l'idea, il ricomin- C: Che poi dire “Saviano è terribile”, specie nel mo- T A” [lo scandisce esattamente così, tra le risate Come è stato tornare ad essere indipendente? È anche un modo per ave- ciare: mi trasferisco a Milano, sistemo tutto, invito mento in cui l'hai scritta, è molto peggio di me che di tutti. Ndr] e questo è stato il primo commen- Dove si trova il punto tangente ai due? re un controllo totale? a cena gli amici poi a fine video mi pettino ed esco. insulto Mondo Marcio! L'attitudine rap alla fine è to sulla mia musica! Poi succede di tutto, anche È il primo video che dà il La al tutto, son tutti linka- sempre sul filo del “sto dicendo una cazzata”. minacce di morte... la gente non prende tranquil- C: Non volevo essere un ponte come è stato detto tra l'indie e il rap. Sì, ho la- C: Ci ho messo cinque anni a costruire un team di persone che potessero la- ti tra loro ma si capirà dopo. È un casino ordina- lamente la musica. Però non sono la massa, né la vorato con Niccolò che è un pilastro del genere, ma non c'era una voglia di fa- vorare con me, e se in Carosello avevo otto persone interne, ora siamo in to alla fine. Lo stesso disco è un caos ordinato: far Quindi non c'è una “responsabilità” quando si maggioranza, è difficile che davvero ti vengano a coesistere le anime e gli stili diversi, dal “mi scopo scrivono canzoni. cercare a casa. la tipa” al pezzo su mia madre. NC: Tutti i miei idoli o sono eroinomani o sono morti C: Io due calcetti per strada li ho presi! Non pro- Il disco si apre con “still fenomeno”. Come mai suicidi, eppure sono abbastanza equilibrato nella vita! prio per le canzoni però... COEZ // FACCIO UN CASINO il bisogno di riaffermarlo, dopo tanto tempo? L'unica responsabilità è nel non fare musica brutta: se vuoi fare una cosa solo per svoltarci, perché è figo, allo- È meglio essere pop, popolari o populisti? C: Per dirti, avevo detto su Facebook di aver fat- ra sbagli, ma come col ragazzino anche col sessantenne. Passati due anni da Niente che non va, vendicare un passato che non giace sepol- to disco più bello dell'anno, e una fan mi disse che NC: Io ho sempre fatto il contrario di quello che Coez lo dichiara, ma non lo fa: Faccio un to tra le tracce, come ben sottolineato nel- avrei dovuto imparare da Niccolò a non fare così C: Quello che traspare dalle canzoni è molto me- ci si aspettava da me, e non voglio essere né pop, casino è tutto, tranne che un caos. Vero, la conclusiva “Mille fogli” e nei featuring il coatto. Invece le ho risposto che lui aveva capito glio di quello che sono davvero, anzi, mi sembra né popolare né populista, cerco solo di essere me c'è il rap, c'è la canzone pop, d'autore, ci con Gemello (“Taciturnal”), Gemitaiz, sca- l'approccio meglio di lei e si era divertito. C'è que- di dare un buon esempio! Ho dedicato un brano stesso e già non è facile. Magari son populista e sono i beat, i testi aggressivi e quelli smie- tenato in “Occhiali scuri” e Lucci, compa- sta autocelebrazione nel rap, che se lo fai in una a mia madre, che il più delle volte pensa che sono non me ne rendo conto. Ogni tanto ci penso e ma- lati. Ma l'elemento che lega tutto quanto gno di una vita nei Brokenspeakers in “Un maniera tua non dà fastidio veramente. Poi capi- uno stronzo. Non traspare una mia brutta immagi- gari in futuro farò qualcosa come... La Macarena! è la cantabilità del disco: forse per la col- sorso d'Ipa” (“chi è cambiato in questi an- sco che per un esterno può sembrare spocchia: sì, ne dalle canzoni, quindi non mi preoccupo. Non lo so, non mi precludo nessuna strada. laborazione con Niccolò Contessa de I ni? Io forse no”). Indie, rap? Pop, elettroni- un po' di spocchia c'è, ma è anche un modo per au- Cani, i brani, melodicamente obliqui, ac- ca? Forse tutto, forse niente. Sta di fatto, se tocaricarsi. Veniamo dal nulla e quando ti prendi C'è la vergogna del pop in italia? C: Leverei subito il populista, rischi di essere Fedez! quistano questa aura crepuscolare, vellu- brani come “E yo mamma” - che uccide il qualcosa lo sbandieri. Quindi te lo dico pure, “still “Popolari” dipende, né a me né a lui fa impazzire l'i- tata, che sussurra più che dichiarare e ac- cliché del “rapper cattivone” una volta per fenomeno”, ci sta e nessuno ci deve rimanere ma- C: C'è, eccome! Se dici che Coez è “pop”, è come dea di essere “popolari” al punto da non poter usci- coglie più che allontanare. Si sente la ma- tutte -, “Parquet” e soprattutto “Ciao”, il le. E se ci rimani male anche sticazzi. Non è che Nek, la Pausini. Però magari anche i Blur son pop. re di casa, è una cosa che spaventa. “Pop”, se lo in- no dell'autore di Aurora nei brani scritti in- brano forse più forte del disco, sono il frut- uno deve per forza mettere d'accordo tutti. Bisognerebbe essere più sfrontati e dire “sì, fancu- tendiamo in una maniera neutra... ma in realtà do- sieme, la più innocua title track “Faccio un to di questa ibridazione, ben venga. Perché lo, faccio pop”, a prescindere da quello che farò. vrebbe includere le altre due, devi essere anche po- casino” e le radiofoniche – e vincenti - “La Faccio un casino è un gran bel disco, al di Non temete di sbilanciarvi, e che questo possa Etichettatemi come artista pop! pulista e popolare... non c'è via di uscita! Sceglierei musica non c'è” o “Delusa da me” (tra le là dei generi. influenzare i giovani ascoltatori? tra i tre mali l'esser popolare! mie preferite). Poi c'è il Coez “Still feno- C'è anche la vergogna del successo? meno”, che apre e chiude il disco per ri- C: Da ragazzino, per dirti, feci questo singolo dove insultavo Mondo Marcio che rappava “con un caz- C: Noi non viviamo la musica con morbidezza. A zo in bocca”, per come parlava; poi mi son pentito, me prende il 98% della mia vita, l'altro due per-

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TOSCA: NON MI SVENDERÒ AL “PARTITO DELL’ORAMAI”

È un caldo pomeriggio, Tosca mi accoglie nello splendido quadro di uno dei suoi tanti progetti -vir tuosi, una sorta di “casa felice” per i giovani artisti italiani. Un posto dove le Arti (sì, quelle con la “a” maiuscola, vere, sincere e vissute con la passione che ti toglie il fiato) si fondono e danno vita ad una realtà unica e avvolgente; dove teatro, canzone e multimediale si lasciano esplorare e vivere senza muri di sorta: l’Officina Pasolini.

«Io da giovane ho avuto la fortuna di vi- moltiplicato, e continua a farlo. Nel mio da me cantato in varie lingue, perfino in vere il “Cenacolo” (di Ennio Menis, ndr), progetto i docenti non sono professori di arabo, non è stato assolutamente un mo- dove tutti noi giovani BMG potevamo conservatorio, ma professionalità operan- tivo di stallo nel rapporto con il pubblico confrontarci, scambiarci idee, interfac- ti in maniera attiva nel panorama musica- che invece ha cantato assieme a me, è riu- ciarci artisticamente e umanamente, e le, come Niccolò Fabi o il produttore Piero scito ad amare il mio lavoro. questo è vita per un artista. In un epoca Fabrizi, poiché loro sono capaci di trasfe- “Il suono della voce” è stato solo l’inizio, lo di talent show, dove non esiste altro che rire ai ragazzi non solo il “know how”, che starting point dal quale ho deciso di ideare competizione, dove “io” mi metto a lottare è essenziale, ma anche di introdurli all’a- “Appunti Musicali dal Mondo” uno spetta- con un’altra persona, e se quella persona spetto lavorativo della musica». colo che comprende tutto quello che ho “muore” io “vivo”, ho deciso di provare a raccolto in questi viaggi. Andremo a Rio, mettere in piedi un posto dove gli artisti L’Officina in questi suoi primi anni di vita a Parigi, a Lisbona e in tantissime altre non fossero in competizione ma in assolu- è riuscita a portare a contatto i giovani città del mondo, ma tutto è cominciato ta collaborazione. Questo mestiere è fatto partecipanti alle sue iniziative con mol- da Roma, con il concerto dello scorso 6 di tutto ciò, di famiglie. Se devo a tutti i ti artisti della scena musicale italiana gennaio 2017 all’Auditorium Parco del- costi appartenere ad una globalizzazione, come Paola Turci, Carmen Consoli, Le- la Musica, dove ho condiviso il palco con mi devo per forza “spersonalizzare”». vante, Max Gazzè e tanti altri, propo- tutti i miei più cari amici, le persone più nendo al contempo numerose rassegne importanti per la carriera artistica, come L’Officina Pasolini è progettata per teatrali e proiezioni cinematografiche. Gegè Telesforo, il maestro Nicola Piovani, essere veramente un luogo “allo stato Gabriele Mirabassi, Danilo Rea, Germa- dell’arte”, con tre teatri, studio di re- Ma Tosca, artista vulcanica ed instan- no Mazzocchetti, Giò Barbieri. Eravamo gistrazione, sale prova, una palestra, cabile, non ha certo rinunciato a por- tutti ragazzini insieme. E da lì è partito un dormitori, living room, e tanti progetti tare avanti i progetti della sua carriera ennesimo progetto, assieme a Rai Musica, ancora in essere, che in un futuro pros- mentre si occupava della Pasolini: un documentario, e poi il disco live che simo arricchiranno questa bella realtà «Tre anni fa ho dato vita ad un disco in- uscirà il prossimo settembre. Devo dirti che la stessa Tosca ama definire «un sieme a Sony Classical che all’apparenza la verità, da quando ho smesso di avere esempio di buona politica». era una follia: un viaggio nella musica, obiettivi ne ho molti più di prima. Molti Sì, perché tutto nasce nel non trop- attraverso tutti gli studi che ho fatto ne- dei miei colleghi si svendono alla bandiera po remoto 2013, con un appunto su gli ultimi dieci anni. Proprio nel 2014 del menefreghismo e della rassegnazione un piccolo foglio di carta presentato ho incontrato Ivano Fossati, il quale ha nei confronti dell’attuale situazione della all’audit proposto dal neo presidente voluto sostenere questa mia nuova espe- discografia e della musica in Italia: io non della regione Zingaretti per iniziative rienza con una canzone, che è stata la apparterrò mai al partito dell’oramai, al- di valore artistico e sociale. «Dopo due base dell’album “Il suono della voce”, il trimenti cambierei mestiere». anni l’Assessorato alla formazione ha svi- mio album della maturità. Dentro ci sono luppato il progetto attraverso il FSE e ha tutte le etnie, tutte le sfumature culturali Tosca ha lo spirito di chi crede forte- trovato casa presso il teatro Palladium e che ho conosciuto e amato. Questo disco è mente in quello che fa, e lo vive con l’università Roma Tre. Il sogno di creare riuscito in qualche modo a farsi strada da l’entusiasmo dei grandi, con la consa- una piccola “cittadella dell’arte” prende- solo, accompagnandomi nei luoghi dell’ar- pevolezza dei propri mezzi professio- va finalmente vita. Per cominciare ci sia- te, perfino fuori dall’Italia, e non come un nali e morali, e attendendo il nuovo mo appoggiati a varie realtà già esistenti classico disco da cantante, ma come vero bando per l’Officina Pasolini (prossimo ed operanti sul territorio, in modo un po’ e proprio progetto culturale. Sono stata a autunno) ci dice: «Mi sembra che il pub- sacrificato, in stanze piccole e con risorse Tunisi a presentarlo, sul prestigiosissimo blico sia stanco della bonaccia mentale a modeste, ma nonostante questo, è scat- palco del Jazz à Carthage, dove ho rice- cui l’ha condotto la televisione. C’è aper- tata la scintilla. Inizialmente aderirono vuto un ritorno incredibile da pubblico e tura e voglia di nuovo, voglia di vero». pochi ragazzi, ma col tempo l’entusiasmo critica, credo proprio per la lealtà del pro- nei confronti dell’Officina Pasolini si è getto stesso. Il fatto che il concerto fosse Francesco Pepe Foto © Simone Cecchetti 22 23 LE INTERVISTE

CANNIBALE

Continua la saga esoterica de Le capre a sonagli. Con questo Cannibale (terzo capitolo della loro carriera) il gruppo si con- cede il lusso di evolversi, senza perdere però la stoffa originale. A dispetto della veemenza del titolo, l’album conta episodi de- cisamente più melodici rispetto ai precedenti, lasciando intra- vedere un maggior lavoro sulla forma-canzone e sulla melodia. Foto © Ivan Bignami Le parole sono più intellegibili e i testi ancora più grotteschi (“Ride ANCHE LE CAPRE FANNO IL ROCK il pagliaccio” su tutte), ma il risul- tato è ancora un burlesque sata- nico dal sapore classico e terri- LE CAPRE A SONAGLI Foto © Ivan Bignami gno. Compaiono in maniera più massiccia pianoforti compressi Vengono dalla provincia di Bergamo. Il loro terzo album Cannibale, appena pubblicato dalla Woodworm Label, è un è piaciuto. Poi nel tempo abbiamo aggiun- Dal vivo riuscite a riproporre il vostro e suoni ricercati (come quello episodio maggiormente melodico nel loro universo grottesco e inquietante. Noi li abbiamo incontrati per parlarci di to diverse sfumature al cantato, tanto che sound particolare alla perfezione? delle seghe circolari, utilizzate esoterismo e seghe circolari, ma anche di gavetta e progetti futuri. ogni tipo di voce ha il suo personaggio: “Il Sì. Certo, con alcuni pezzi abbiamo delle dif- su molti brani), ma si avverte demone”, “la vecchia pazza” e via dicendo… ficoltà, soprattutto quelli dell’ultimo disco, anche una tensione ritmica più Prima domanda: siete pazzi? sono concetti che ci appartengono. Forse è l’unico modo in cui dato che abbiamo abusato con il reverse. evidente, che calca ancor più la Interessante! Mah, direi che ci divertiamo. riusciamo a vedere la realtà. Da questo, poi, nasce anche l’idea di I pezzi come li scrivete? Ma ce la caviamo. mano sul solito approccio sto- fare un prodotto lo-fi. ner, ancora imprescindibile. Il gruppo è nato grazie a una chitarra scordata, giusto? In questo disco siamo partiti dalla base rit- mica, basso e batteria, per poi costruirci so- Com’è stare alla Woodworm? Sì, la “chitarra indiana”. Era la chitarra classica di mia cugina e Come è stato lavorare in quest’ultimo album con Tommaso pra il brano. Negli altri dischi, invece, spesso Della Woodworm non ci potrai mai sentire Con la produzione artistica aveva il ponte delle corde rotto! Le corde in questo modo sbat- Colliva? Si avverte un maggior lavoro sulla melodia e sulla for- l’idea embrionale delle canzoni era di Stefa- parlare male. È come una famiglia, una re- di Tommaso Colliva, Le capre tevano alla cassa producendo un suono “indianeggiante”. “Note ma-canzone. no, il cantante. Questo album è stato molto altà fatta di persone. Noi abbiamo bisogno hanno fatto il salto di qualità, d’Amor” è stata scritta e registrata con quella chitarra ed è sta- Sì, anche se a quel punto ci eravamo arrivati già da soli. Avevamo facendo del in , e suo- più corale. del contatto umano, è fondamentale. lo-fi hi-fi to il brano che ci ha aperto la mente sulla strada da prendere. Il già dei provini, poi lui ha accettato il ruolo di produttore artistico nando la musica del diavolo in nostro primo disco Sadicapra è tutto incentrato su quel pezzo. dopo averli ascoltati. Le idee che si sentono nel disco, in gran par- maniera sporca ma pulita. Inol- E che mi dite dell’idea di usare le seghe È cambiata la vostra identità di band? La chitarra la usiamo ancora per registrare, ma ormai è un cimelio. te c’erano già. Ma la cosa bella è stata che lui non ha snaturato tratevi nell’oscuro e fidatevi di circolari nel disco? No, non direi. Però stiamo vivendo un’esperien- il prodotto iniziale. Si è limitato a darci degli spunti e ci ha fatto loro. Sanno bene dove portarvi. (ridono) Uno di noi ha un bar e un falegna- za fantastica. Stiamo suonando in locali più Il vostro sound è molto esoterico. Ma di un esoterismo che più prendere più coscienza sulla potenza del testo. che essere astratto, ha il sapore della terra e della polvere. Un me, cliente affezionatissimo, un giorno ci grandi e il pubblico sta crescendo. C’è ancora po’ alla Robert Johnson che incontra il diavolo all’incrocio. Infatti in questo album si distinguono decisamente di più le pa- ha consigliato di usare il suono delle seghe. un po’ di gavetta da fare, ma non vediamo l’ora. Ce ne ha portate un po’, abbiamo iniziato a Che complimento! A noi piace parlare di cose lineari, vere, ma role! Da dove nasce l’esigenza di cantare in maniera gutturale? sperimentarci e così è venuta fuori l’idea. Giovanni Flamini osservandole da un’altra angolazione. Il grottesco, il bizzarro, Il nostro cantante un giorno ha provato a cantare in quel modo e ci

24 25 SPAGHETTI & FRIENDS SPAGHETTI & FRIENDS //News dal saloon della canzone romana//

SPAGHETTI UNPLUGGED CHIUDE UNA QUARTA STAGIONE DI SUCCESSO di Riccardo De Stefano // Foto © Silvano Ti Si chiude un'altra stagione di successo per Spaghetti Unplugged, il saloon romano che unisce band emergenti a grandi nomi del panorama indipendente italiano. Un format che continua a entusiasmare il pubblico romano e a riavvicinarlo alla musica dal vivo, garantendo a giovani artisti la possibilità di ottenere un ottima visibilità. Oltre alle centinaia di band emergenti esibitesi durante la stagione, a Spaghetti Unplugged sono venuti ospiti come: Tiromancino, Motta con Petra Magoni, Thegiornalisti, Giorgio Canali, Wrongonyou, Bob Angelini, Theniro, Gazzelle, Giulia Anania, Forni & Graziano, Marco Conidi, Gnut, per una grande domenica all'insegna della musica originale.

26 27 grandi osservazioni, di immedesimazioni (vedi “Chiodo fisso”). GLI ESPERTI (EU)GENIO E Non c’è dubbio che questi Eugenio in Via di Gioia siano cre- sciuti molto dai loro primi “morsi” alla scena musicale italia- SREGOLATEZZA... na: «Non siamo cambiati cambiati, abbiamo subito una trasfor- LA MUSICA È UN LAVORO: COME METTERSI IN REGOLA? mazione naturale, magari alcune cose funzionavano meglio e le IN VIA DI GIOIA abbiamo adottate. È un album meno goliardico: abbiamo con- L’intrattenimento, che sia musicale o di altro genere artistico, di un pubblico, quando questi è com- posto da clienti di un’attività di lucro, è un lavoro. Quest’affermazione, indipendentemente da qual- A cura di Francesco Pepe & Kants Exhibition segnato alla gente una parte più seria di noi, cosa che vorremo cominciare a fare anche sui social». sivoglia considerazione personale o ideologica, è indiscutibile. Se la musica fosse davvero tutta uguale saremmo in un bel casino. Ci sono pochi spazi, poche luci, qualcuno dice troppe Non c’è niente di peggio per un artista che non essere compreso poche possibilità di essere diversi. per quel che è, e un po’ questo discorso gli Eugenio lo hanno subito. Quindi chi effettua tale esibizione è un l’artista sia iscritto ad una Cooperativa esibendo all’interno del luogo di lavoro. Tutti questi discorsi suonano ignoti ai torinesi Eugenio in Via «Gli addetti ai lavori ci prendevano più come cabarettisti che lavoratore e, in quanto tale, deve essere (nel qual caso il datore di lavoro è la Se dovessero venire rilevati artisti sprov- regolarizzato. Cooperativa), o abbia una sua Partita Iva. visti di Agibilità il datore di lavoro verrà di Gioia, riusciti a crearsi da soli la loro strada, una dimensio- come musicisti. Volevamo far capire che oltre la comicità e la sim- ne parallela in cui nulla è scontato e la musica è l’arte delle Da anni si susseguono leggende metro- sanzionato per avere dei dipendenti non patia c’era altro, la volontà di comunicare messaggi seri in maniera politane su responsabilità, sanzioni e L’Agibilità non è un abbonamento che si regolari. differenze. Sono originali, e la gente li capisce e si auspica leggera. Vogliamo giocare, fare politica senza farla, proporre rifles- quant’altro. Cercherò quindi di mettere può fare all’artista a scadenza annuale, che continuerà a capirli. In questo nuovo Tutti su per terra c’è sioni senza essere schierati. Se poi il pubblico associa la nostra mu- ordine alle vostre idee e rispondere ai vo- ma deve riportare, oltre ai dati del datore L’Agibilità, di per sé, non ha alcun co- l’essenza di questa stravagante band piemontese: gli stru- sica ad una idea politica può farlo, ma non abbiamo quell’intento». stri quesiti. di lavoro e del lavoratore/i (l’artista o gli sto. Il “costo”, per il datore di lavoro, so- menti acustici, caldi, e le parole, tantissime, così come le celle artisti se si tratta di una band), la retribu- no i contributi che dovrà versare e che so- delle gabbie metriche nelle quali sono incasellate con argu- Questo gruppo ha una sua identità, difficile da spiegare perché Il termine che più di tutti ha creato panico tra zione, data e luogo dell’esibizione. Deve no calcolati in percentuale sul compenso zia, precise ma libere di interpretare le regole del gioco, di loro e basta, con radici forti, una chioma verdissima e un modo gli artisti è “Agibilità ex Enpals”. Ma sapete essere redatto obbligatoriamente prima dell’artista. di cosa si tratta esattamente? Tanti credono dello svolgimento dell’esibizione e mo- cambiarle e di inventarne di proprie. di comunicare paradossale, che si eleva per rendersi unico. Ma in sia un “abbonamento”, altri un “lasciapassare strato in caso di controlli. L’obbligo di fare l’Agibilità e versare i con- «Volevamo cambiare approccio, sperimentare negli arrangia- fondo che ce ne frega delle etichette? Loro dicono di essere folk per suonare”... Niente di tutto ciò! tributi viene meno dal momento in cui menti: i nostri live davano al nostro pubblico qualcosa che il disco sulla loro pagina Facebook? Definiamoli folk, per quanto limitan- Nel caso il gestore del locale o organiz- l’Artista è un Musicista e questi rientra in non riusciva a dare. È un disco molto più forte del precedente, più te. Raccontano il mondo, le cose semplici, il terribile splendore L’ Agibilità INPS ex gestione ENPALS è zatore dell’evento non si occupi in pri- determinate casistiche. Di questo e di co- “da studio”, nonostante i testi siano rimasti gli stessi, accompa- della quotidianità, ma vista da una prospettiva diversa, una pro- quel documento che comprova il fatto ma persona della richiesta di agibilità in sa significa “essere esenti” parleremo nel gnati da una musica meno scarna e più complessa». spettiva profonda e nitida. Il futuro è carico di novità per gli Eu- che, per una determinata prestazione di quanto si affida ad artisti iscritti ad una prossimo articolo. genio in Via di Gioia, che in estate e poi in autunno saranno im- un artista, il datore di lavoro verserà i con- Coop o con Partita IVA, questi dovrà ri- Sì, perché i testi rappresentano il fiore all’occhiello degli Eu- pegnati “on the road”, pronti a lanciare il loro nuovo sito internet. tributi sul compenso che questi erogherà chiedere i certificati prima che l’esibizio- Giuliano Biasin genio e di questo lavoro: intelligenti e sarcastici, a tratti cinici, all’artista. ne abbia inizio. In caso di controlli da par- «Sul nostro sito ufficiale vogliamo far intervenire dieci persone Chi è il datore di lavoro? Il gestore del lo- te degli organi competenti, il datore di la- come nella più che realistica “Selezione naturale”; più spen- di diversa estrazione professionale, dal professore universitario cale o organizzatore dell’evento, salvo che voro è responsabile per chiunque si stia sierati, pregni di quella “saggezza di strada” spesso snobbata allo scrittore di libri. Li abbiamo già scelti, anche grazie ad un dai circoli letterari internettiani, o molto riflessivi, frutto di divulgatore scientifico che ci segue live. Aggiungeremo un blog, dove scambiare opinioni e riflessioni con i fan. Non ci interes- A CURA DI ALBERTO QUADRI sano talent show, nonostante diverse QUADRIPROJECT richieste in merito. La nostra car- Anche questo contribuisce a creare una Sostenitore della musica emergente, musicista lui stesso nonché Coach sul suo musica sincera e sentita, che ti legherà an- riera è una crescita graduale blog d’informazione musicale, Alberto Quadri porta avanti la sua mission: soste- ma costante. Il sogno è riem- nere le band locali emergenti attraverso la comunicazione. cora di più a chi l’ascolterà. pire gli stadi, senza svender- www.quadriproject.com 5. Cerca dentro di te ci o non riconoscerci più». 7 DRITTE PER SUPERARE IL BLOCCO DEL COMPOSITORE Come ti senti? C’è un sentimento che hai dentro e vuoi condividere con il mondo? Sei intrappolato nel famoso blocco dello una delle cose migliori che puoi fare è ri- Alle volte non è necessario avere una sto- scrittore? Niente paura! Non importa se portare la mente nel pieno di una fase cre- ria da raccontare, ma puoi partire dal pre- usi ancora carta e penna oppure strumenti ativa, e partire da una storia che vuoi rac- sente e da quello che senti in quel preci- elettronici, ho 7 suggerimenti che ti aiute- contare o che può ispirarti è la strada più so momento. ranno a risolvere la tua crisi quanto prima. stimolante, perché inoltre ti permette di connetterti con le persone. 6. Ascolta una musica che ti ispira 1. Riscrivi da una progressione di accordi Ci sarà di certo quella canzone, quel tipo Questo forse è uno dei metodi più diffusi 3. Crea un mondo nella tua testa di musica che ti ha segnato e ti ha porta- tra i musicisti. Se stai provando ad andare L’immaginazione è una delle parole chia- to oggi a fare il musicista. Torna allora al- avanti ma non riesci a scrivere nulla inizia ve che devi sempre tenere a mente. Sono le tue origini, riascolta i pezzi del passato a suonare note a caso, che tu lo faccia da molti i musicisti che immaginano e crea- e lascia che le idee riaffiorino e ti ispirino. una tastiera midi o da uno strumento re- no mondi nella loro testa. Cosa vedi? Cosa ale poco importa. Inizia a strimpellare, ad stai ascoltando, con chi sei? Come ti senti, 7. Ascolta altri generi musicali appuntare idee musicali partendo da una che tipo di storia vorresti raccontare? Tornare alle origini ma aprirsi anche a semplice progressione di accordi, e vedrai nuove prospettive: ascolta canzoni che che le idee arriveranno. 4. Cerca tra le tue esperienze non hai sentito, generi musicali nuovi o Una storia non deve essere per forza in- che sono particolarmente in voga. Chissà 2. Crea una storia di riferimento ventata ma può anche essere una storia che tu mescolando più generi non riesca a Se stai vivendo il blocco dello scrittore, che ti appartiene e che vuoi raccontare. scrivere una canzone che li mescoli!

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CONDIVISIONE E DIRITTO D'AUTORE

L’era della comunicazione social, la filosofia la Mesfin un migliaio di dollari. della totale e sfrenata condivisione, il diffuso Egli si definisce, in realtà, un “deejay delle immagini” guizzo di vantarsi dell’originalità di un proprio perché avrebbe realizzato semplicemente, come di- scatto, spesso porta a conseguenze inaspetta- ce lui, un “campionamento”. te. La mia constatazione, ribadita e ripetuta più volte, in questa e in altre sedi, sembra aver La verità è che internet ha creato una nuova catego- trovato, ahimè, conferma in una vicenda recen- ria di artisti, i quali, assemblando materiale di altri, tissima, di cui vi voglio parlare. creano qualcosa di nuovo ed originale. Ma in que- sta maniera, diventa estremamente complicato defi- Salve a tutti i lettori di Tempo fa, alcuni conoscenti di una studentessa nire il concetto di proprietà dell’opera. Si assottiglia ExitWell, sono l’Avvo- d’arte del Rhode Island di origine etiope, di nome drasticamente la distanza tra la creazione di un’o- cato Raffaella Aghemo. Gelila Mesfin, la contattano per complimentarsi con pera e il suo “remix”. Così diventa molto più faci- Specializzata in diritto lei della pubblicazione di una sua opera su un palaz- le “copiare”. d’autore, sono anche zo di Chicago: inizialmente confusa ma entusiasta, titolare di un’agenzia chiede di quale opera si tratti e va a verificarne la Questa consuetudine ha fatto anche dilagare la multimediale, pertan- corrispondenza: qui cominciano i problemi. L’opera cultura dei MEME, termine coniato originariamen- to un ponte perfetto tra due mondi, quel- in questione ritrae l’ex first lady americana, Michelle te, e con un significato leggermente diverso, dallo lo della legge e della Obama, come un’antica regina egizia. Si, il ritratto scienziato Richard Dawkins nel suo trattato “Il ge- burocrazia ammini- è quello, ma la firma riportata in basso al “murale”, ne egoista”, per indicare idee, a sfondo divertente, strativa e quello della non è la sua, è di Chris Devins, un urbanista. Costui che si trasmettono da cervello a cervello, diventan- creatività e della co- municazione. dichiara: “Volevo mostrare Michelle Obama come la do virali, e dominanti in rete (Osho ne è un esem- immagino io”. pio lampante). Gelila, sconvolta, fa presente che quel dipinto è il suo, ne reclama legittimamente la “paternità”. Ritornando al caso del ritratto di Michelle Obama, nel giudizio ci si è concentrati sul grado e la natu- Come può essere accaduto? La Mesfin aveva con- ra della trasformazione secondo due o più passag- diviso il suo disegno sul popolare social fotografico gi: dalla foto originale di Shorr, al disegno di Gelila Instagram, e, inoltre, aveva realizzato un video, in cui Mesfin per arrivare al murale di Chris Devins. mostrava come, partendo da uno scatto del fotogra- Si deve necessariamente convenire che tutto ormai fo Collier Shorr, aveva poi realizzato il disegno finale. è digitale fino al momento in cui non lo è più, ma Quasi nello stesso periodo di tempo, Chris Devins potendo anche ritornare ad esserlo: una immagine aveva lanciato una campagna di crowdfunding, per digitale può diventare un oggetto fisico, per esem- realizzare un “murale” su Michelle Obama, nel quar- pio un ritratto, e quell’oggetto fisico può essere ri- tiere della South Side di Chicago, dove la First Lady è trasformato in una nuova immagine digitale; que- cresciuta, per dare ai bambini un modello da seguire. sti passaggi, oggi così facili e immediati, stanno ren- Devins non si dichiara un artista, né rivendica di es- dendo sempre più indefiniti i confini tra omaggio e sere autore dell’opera, lui dice di aver lavorato con plagio, tra arte e “pirateria”. la vernice su una immagine trovata su Pinterest e “non firmata”, ma ora che ne conosce la provenien- Avv. Raffaella Aghemo za, è disposto, tramite il suo legale, a riconoscere al-

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