ODEPORICA ADRIATICA 3 Collana Diretta Da Giovanna Scianatico

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ODEPORICA ADRIATICA 3 Collana Diretta Da Giovanna Scianatico ODEPORICA ADRIATICA 3 Collana diretta da Giovanna Scianatico COMITATO SCIENTIFICO Klodeta Dibra, Grazia Distaso, Pasquale Guaragnella Vitilio Masiello, Pavle Sekeruˇs QUESTIONI ODEPORICHE Modelli e momenti del viaggio adriatico a cura di Giovanna Scianatico e Raffaele Ruggiero Questa pubblicazione è stata realizzata con un contributo dell’Università degli Studi di Bari nell’ambito del Progetto INTERREG IIIA Transfrontaliero Adriatico VIAGGIADR. © 2007 Palomar di Alternative s.r.l. Via Nicolai, 47 - 70122 Bari www.edizioni-palomar.it ISBN 978-88-7600-239-7 Fotocomposizione: Linopuglia s.n.c. - Bari È vietata la riproduzione, anche parziale o ad uso interno o didattico, con qualsiasi mezzo effettuata, non autorizzata. Introduzione Hoc erat in votis Col Convegno di cui qui si presentano gli atti, il Centro In- teruniversitario Internazionale di Studi sul Viaggio Adriatico intende compiere, a due anni dalla sua fondazione, un ulteriore passo, uscendo dal campo delimitato dai suoi precedenti incon- tri scientifici per misurarsi, partendo dalla propria specificità, con la più ampia problematica della letteratura di viaggio quale è andata crescendo e trasformandosi a partire dagli anni Ottanta. Fin dal titolo, Questioni odeporiche. Modelli e momenti del viaggio adriatico, si configura la direzione di ricerca di questi e dei futuri lavori del CISVA – che ne caratterizzerà la collana – di ana- lisi e lettura dei testi del viaggio adriatico nel contesto e nel con- fronto con gli interrogativi più ampi posti da quello che ormai non può più essere definito se non in termini di sistema odeporico. La prima sessione del Convegno, a Zadar (Zara), mira dun- que a delineare e discutere il campo teorico generale in cui si in- scrivono organicamente, con molteplici richiami e riprese, gli in- terventi delle successive scansioni dei lavori, ordinate cronologi- camente a partire dal mondo antico e dalle forme corografiche e storico-geografiche che riveste in esso la testimonianza di viag- gio. Da Artemidoro di Efeso a Dione Cassio, a Plinio e a Ci- cerone, fino ai modelli umanistici che ne riprendono e rifondano in nuove forme la lezione, si configurano – nella tappa di Nin – “bilanci e prospettive” di una scrittura che trova nell’Adriatico una propria specifica caratterizzazione. All’insegna delle raccolte di viaggi di Ramusio, la terza ses- sione analizza autori e testi di diversa tipologia della scrittura adriatica fra Rinascimento e Barocco: scrittori e poeti, cosmo- grafi, ecclesiastici, ambasciatori, storici come Paolo Sarpi. Dell’odeporica nel Settecento – se ne è discusso a Trebinje – si prendono in esame diversi modelli, dalla narrativa alla memo- 5 rialistica, alle relazioni di scienziati e naturalisti, di viaggiatori in missione diplomatica e viaggiatori del Grand Tour. La sessione di Shkoder (Scutari) analizza i viaggi dall’inizio dell’Ottocento fino al crinale del XX secolo, da Byron a d’An- nunzio, mentre le due ultime, a Durrës (Durazzo), indagano le forme dell’odeporica novecentesca, dal principio del secolo, da uno sconosciuto Marinetti e dalle prime viaggiatrici inglesi in Albania, passando per le riflessioni di artisti italiani e stranieri, alle testimonianze per così dire “dal vivo” di scrittori e studiosi contemporanei, ai generi moderni del reportage e del cinema on the road, alle esperienze dell’emigrazione. In particolare nelle sessioni albanesi è stato anche dato spa- zio, in collegamento all’odeporica, alla discussione sulle attuali possibilità di sviluppo del turismo culturale nei Paesi adriatici, a partire dagli itinerari del Consiglio d’Europa. Ragguagliati così sinteticamente i lettori sui lavori del Conve- gno*, resta dell’altro da dire. Dalle coste italiane alla Dalmazia e fino all’Albania, dai viag- gi reali a quelli immaginari, dai diversi paesi di provenienza alle molteplici lingue, motivazioni e tipologie dei viaggiatori, i viag- gi di carta analizzati dagli interventi del Convegno si sono redu- plicati nell’esperienza reale del suo viaggio itinerante attraverso i Balcani. * Nelle varie sessioni del Convegno – susseguitesi tra la Croazia, la Bosnia Erzegovina e l’Albania – numerosi sono stati gli interventi, anche non pro- grammati, che hanno arricchito il dibattito e il raggio di riflessione della nostra iniziativa; numerose sono state anche le manifestazioni di concreto interesse espresse dalle autorità locali che hanno ospitato i lavori, accogliendo relatori e studiosi con vivace spirito di collaborazione inter-adriatica. Non tutti coloro che hanno partecipato hanno potuto redigere in tempo utile la propria relazio- ne in forma scritta: è questo il caso della relazione, svolta nella sessione intro- duttiva a Zadar dal presidente dell’Associazione degli Italianisti italiani (ADI), Amedeo Quondam, dal titolo Viaggio in una stanza: un intervento dedicato al ruolo della corografia e dell’odeporica nel quadro etico-civile della institutio principis. 6 Hoc erat in votis. E come ogni viaggio che si rispetti, anche questo ha conosciuto i suoi momenti ameni e quelli avventurosi (dalle pittoresche esperienze paesistiche ai perigliosi passaggi alle frontiere), incontri fra dotti dei diversi Paesi e con le giovani ge- nerazioni, scoperte, nascita di amicizie, esperienze di lavoro e aspetti conviviali, aule maestose e locali caratteristici, monasteri, castelli, musei. Insomma un’esperienza in corpore vili del viaggio adriatico di cui raccontiamo le storie. Con questa particolarità: che mentre la dialettica del viaggio è normalmente scandita dal rapporto con l’altro, ossia col diver- so, in questo caso l’altro è anche lo stesso. Vogliamo dire che sul volto delle diverse popolazioni che si affacciano alle sponde del- l’antico Sinus Hadriaticus c’è l’impronta comune di una identità transfrontaliera condivisa. Il Programma Europeo di iniziativa comunitaria Interreg, che ha dato vita al progetto VIAGGIADR e a numerose analo- ghe azioni congiunte da parte delle Regioni adriatiche Italiane (RAI) e dei Paesi dell’Adriatico Orientale (PAO), perseguiva ap- punto quale obiettivo primario il rafforzamento, in tutte le co- munità locali partecipanti, della convinzione d’appartenenza ad un’unica comunità adriatica, la cui costruzione è la finalità del programma. Cosa troverà il lettore in questi nostri atti? Studi panorami- ci sull’odeporica dal mondo antico alla modernità e contempo- raneità, ma anche saggi di analisi specifica su singoli testi, su fi- gure peculiari che animano e rendono variegata quella comune identità culturale adriatica che, presupposta in fase di proget- to, stiamo, nel corso del tempo e della ricerca, cercando di far emergere, incarnata in carte, ma anche in volti e corpi concreti. Partecipano alle nostre iniziative specialisti di riconosciuto pre- stigio e giovani ricercatori in formazione; ci rivolgiamo a stu- diosi, a studenti e a viaggiatori un po’ speciali, ma anche a tutti coloro che desiderano saperne di più, a quelli che “prima di par- tire” sono soliti passare dalla libreria, ma anche a coloro che, non usi a farlo, diffidano delle mappe altrui e ne cercano di pro- prie, rispondenti alle esigenze di un “occhio interiore” varia- mente curioso. 7 Consapevoli del monito di Alfred Korzibsky, “la mappa non è il territorio”, ci siamo lasciati sedurre dai “resoconti di Marco Polo”, grazie ai quali “Kublai Kan riusciva a discernere, attra- verso le muraglie e le torri destinate a crollare, la filigrana d’un disegno così sottile da sfuggire al morso delle termiti”. Giovanna Scianatico e Raffaele Ruggiero La successione delle attività progettate in seno a VIAGGIADR si è configurata, in certa misura, come un “cammino a ritroso”, un percor- so all’indietro nello spazio e nel tempo, ma anche un percorso dal gran- de al piccolo, dalla cornice al dettaglio. Dopo la progettazione (il “viaggio in una stanza”, vorremmo dire, per ricorrere ad una metafora ripresa dai lavori del convegno), il primo momento istituzionalmente rilevante è stato costituito dalla giornata di studi a Otranto il 23 aprile 2005, atto fondativo del Centro Interuni- versitario Internazionale di Studi sul Viaggio Adriatico (CISVA). Isti- tuito con la partecipazione degli otto Atenei partners di VIAGGIADR (Lecce, Bari, Molise, Trieste, Zadar, Novi Sad, Banja Luka e Tirana), in- sieme con la Regione Puglia, per dare sviluppo e continuità ai risultati del progetto, nel corso del biennio trascorso il CISVA ha raccolto nu- merose adesioni da parte di altre Istituzioni universitarie e di gruppi di studiosi attenti ai temi del viaggio adriatico e più in generale della let- teratura odeporica. Nei giorni 3 e 4 marzo 2006 si è svolto presso l’Università di Bari il primo seminario di studi dedicato ai Viaggiatori dell’Adriatico. Percorsi di viaggio e scrittura, seguito a breve distanza dal secondo se- minario, presso le Università di Novi Sad e del Montenegro (sede di Kotor), dal titolo Scrittura di Viaggio. Le terre dell’adriatico. Gli atti di queste giornate sono entrambi pubblicati e costituiscono il primo e se- condo volume della collana “Odeporica adriatica”. Al secondo di que- sti volumi si accompagna una plaquette di Itinerari dell’Adriatico che, aprendo una sezione di narrativa nella collana, raccoglie i racconti ela- borati, a partire dall’esperienza, ancora una volta ‘vissuta’, di una gita al Quarnaro, da Giuseppe Bevilacqua e Claudio Magris, che qui desi- deriamo ringraziare. Intanto, l’Università di Trieste ha realizzato un seminario di studi, aperto da due dense giornate, il 13 e 14 giugno 2006, proprio intorno 8 agli Itinerari adriatici. Dai
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