PERCORSI ARCHEOLOGICI - MUSEALI ATTRAVERSO LA ROMAGNA: Realizzazione Del Parco Archeologico Di S
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SCHEDA A – Sistema delle Aree Archeologiche Format per la presentazione della manifestazione di interesse per la realizzazione di interventi nel quadro dell’attività IV.I.I Interventi di valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale (il format va compilato per ciascun singolo intervento presentato dalle Amministrazioni Provinciali. Vanno presentati quindi tanti format compilati quanti sono gli interventi candidati) A. CARATTERISTICHE DELL’IDEA PROGETTO Amministrazione Provinciale di: FORLÌ-CESENA Referente dell’Amministrazione Provinciale Nome: Marina Flamigni Funzione: Dirigente Servizio Programmazione, Artigianato, Commercio, Turismo e Statistica Tel.: 0543 – 714354 / 0543 - 714383 E-mail: [email protected] Patrimonio culturale, storico, artistico, architettonico ed ambientale oggetto dell’intervento : (descrizione del bene oggetto dell’intervento) PERCORSI ARCHEOLOGICI - MUSEALI ATTRAVERSO LA ROMAGNA: Realizzazione del Parco Archeologico di S. Giovanni in Compito nel Comune di Savignano sul Rubicone; realizzazione dell'intervento di recupero e restauro dell'antico ponte medioevale sottostante l'attuale piazza del Torricino nel Comune di Savignano sul Rubicone; realizzazione dell'area archeologica Villa di Teodorico, località Saetta di Galeata con recupero delle emergenze architettoniche ed ambientali inserite nel circuito; valorizzazione didattica dell’area archeologica di Mevaniola loc. Pianetto di Galeata. Il primo intervento è localizzato nella frazione di S. Giovanni in Compito, lungo la via Emilia, nel tratto fra Cesena e Rimini, alle porte di Savignano sul Rubicone, nella zona di confine territoriale fra i Comuni di Longiano e Savignano sul Rubicone ed è denominato “Area Archeologica di S. Giovanni in Compito”. L'intervento consiste nella realizzazione della ristrutturazione dell'ala della canonica adiacente la Chiesa di S. Giovanni in Compito a fini museali. L'intervento in oggetto si inserisce come prosecuzione ed ampliamento del Museo Archeologico del Compito, nato attorno al 1930 ad opera del Sacerdote Don Giorgio Franchini, per raccogliere i reperti provenienti dall'area circostante, con l'intento di arginare la dispersione dei materiali perpetrata da secoli nella zona. La pieve di San Giovanni è, fin dal Medioevo, il primo museo archeologico del Compito, poiché vede nella sua costruzione il reimpiego di materiali antichi, che altrimenti sarebbero andati perduti. Dal 1998 il Museo promuove iniziative scientifiche e didattiche, realizzate dal Comune di Savignano sul Rubicone d'intesa con la Sovrintendenza per i beni archeologici dell'Emilia Romagna e con la curia Vescovile di Rimini. La raccolta è distribuita in tre sale e consta di reperti tutti di provenienza locale che ricoprono un arco cronologico ampio, dalla preistoria all'Alto Medioevo, con una significativa raccolta di frammenti architettonici e scultorei, come alcuni grossi rocchi di colonne scanalate, terrecotte figurate legate alla decorazione di importanti edifici di età repubblicana. La documentazione più abbondante è quella di età romana, compresa fra il III sec. a.C. e il IV d.C.; i reperti permettono di ricostruire la vita di un importante villaggio, che sorse lungo la via Emilia fra le due città di Cesena e Rimini quale stazione di posta per il cambio dei cavalli, luogo di ristoro per i viaggiatori, snodo stradale fra la via Emilia e le direttrici che collegavano la collina e la pianura e luogo religioso a conforto dei viandanti, come lasciano ipotizzare alcuni reperti riferibili ad un edificio pubblico di considerevoli dimensioni, probabilmente un tempio. Da tali ipotesi, suffragate dal parere della sovrintendenza competente, è auspicabile l'ampliamento degli scavi per il ritrovamento di quanto ancora si suppone esista, per avere un quadro più completo della vita di quell'epoca. Da questa azione si prevede un incremento delle visite con finalità didattiche che potranno richiamare il pubblico anche in periodi dell'anno diversi da quello estivo e pertanto si attende un incremento delle presenze durante tutto l'anno. L'intervento porterà nella fase conclusiva alla realizzazione di aule didattiche come prosecuzione e 1 ampliamento del Museo Archeologico del Compito già attivo e presente nell'edificio attiguo alla chiesa di San Giovanni. La finalità dichiarata è principalmente turistico-didattica; in alcune sezioni dell'ala della canonica è prevista la creazione di laboratori didattici per la simulazione di scavo da parte degli utenti visitatori. Il secondo intervento è localizzato all'interno del perimetro storico della città di Savignano, a ridosso della via Emilia, nel punto in cui sorgeva l'antico mulino. Il luogo in oggetto denominato “Piazza del Torricino”, appartiene all'ambito storico del Castello, l'antica città edificata dall'Albornoz nel quattordicesimo secolo. Dalla lettura delle mappe catastali, a partire da quelle che risalgono al XIX secolo, fino a quella del 1915, si desume come lo spazio fosse costituito dall'accostamento di due strade, via del Torricino e via del Molino, separate dal canale che, deviando le acque del fiume Rubicone all'interno del paese, permetteva il funzionamento del vecchio mulino. Solo all'inizio del ventesimo secolo, con l'interramento dell'antico fossato, quello che prima era un semplice “slargo” di via del Molino, assume una dimensione che si avvicina di più a quella di una piccola piazza: la prima testimonianza del nuovo assetto si ha nel Piano di Ricostruzione post-bellica. La Piazza ha una forma irregolare, presenta una pavimentazione in asfalto ed è attualmente utilizzata a parcheggio; essa interessa una superficie di circa 670 mq. Lo spazio pubblico si configura come un piano inclinato che degrada verso l’edificio del Mulino, ampliato nei primi del novecento e completamente trasformato; l'edificio delimita la piazza sul lato nord; a fianco di esso si trova il collegamento con la circonvallazione (la nuova via Emilia). Sul lato ovest la piazza è delimitata dalle mura dell’antico Castello, ancora parzialmente leggibili. Sul lato est è presente un muro in mattoni, che fa da contenimento all'accesso agli spazi pubblici del Comparto Ghigi e precisamente ai giardini della zona absidale della Chiesa del Suffragio. A sud lo spazio è chiuso da un edificio moderno di tre piani e si ha l'accesso al Corso Vendemini (l'antica via Emilia) attraverso via del Molino. Proprio sul lato sud in occasione di lavori effettuati sulle reti impiantistiche è stato ritrovato la volta dell'antico ponte che permetteva l'attraversamento del canale; da qui la volontà dell'Amministrazione Comunale di procedere con il progetto di recupero e restauro dell'antico ponte che permetteva l'accesso al castello fortificato ai fini di restituire alla città un pezzo di grande valore storico testimoniale. L'intervento si propone di ricavare in questo invaso uno spazio di relazione utile alla vita della collettività savignanese. Le attività culturali di Savignano, rivolte spesso all'organizzazione di concerti, festival ed eventi legati alla fotografia ed alle immagini artistiche, trovano in questo spazio una conformazione ottimale, che, con la sua pendenza, bene si presta alla creazione di gradinate e, con il suo ambiente raccolto, offre la possibilità di svolgere all'aperto anche eventi che richiedono un certo “raccoglimento”. Il terzo intervento è localizzato nel Comune di Galeata, centro dell'entroterra romagnolo emergente perché ricco di testimonianze archeologiche, storico-artistiche e culturali. Sono infatti presenti importanti aree di interesse archeologico quali la Città romana di Mevaniola e la Villa di Teodorico. Mevaniola, città fondata da genti di origine umbra, diverrà municipio romano nel I secolo a.C. mentre agli inizi del VI secolo d.C. si colloca l’edificazione della elegante residenza tardo-antica del “Palazzo” di Teodorico in località Saetta, oggetto di scavi archeologici già dal 1942 (da parte dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma), ripresi a partire dal 1998 e proseguiti fino ad oggi ad opera del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna. L'intervento proposto per il Comune di Galeata è: - la musealizzazione della Villa di Teodorico in località Saetta e la realizzazione delle infrastrutture destinate ad usi turistici; - la sistemazione della casa colonica posta presso l’edificio teatrale della Città romana di Mevaniola, utilizzando l’edificio per scopi didattici (con la sistemazione all’interno di un plastico dell’area archeologica, di pannelli didattici e di strumentazioni multimediali) in modo da poter facilitare la vista al sito archeologico e come struttura di supporto per gli eventi culturali e le manifestazioni; - acquisizione e sistemazione di un area a parcheggio presso l’area archeologica di Mevaniola per facilitare la fruizione del sito archeologico. Localizzazione risorsa del bene: (indicazione dell’ubicazione esatta del bene) • Area archeologica di S. Giovanni in Compito: località S. Giovanni in Compito- Savignano sul Rubicone • area archeologica dell'antico ponte medioevale: piazza del Torricino - Comune di Savignano sul Rubicone 2 • Area archeologica Villa di Teodorico: località Saetta di Galeata • Area archeologica della Città romana di Mevaniola: località Pianetto di Galeata Destinazione dei beni oggetto dell'intervento ad attività di interesse collettivo: (descrizione dell’utilizzo dei beni ad ultimazione dell’intervento) area archeologica S. Giovanni in Compito: visite guidate e didattiche attività di ricerca e di studio ponte medioevale, piazza del Torricino: attività