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Federico Pedrazzoli, Cristina Salvatori

Infestazioni stagionali di cimici associate a piante forestali ed ornamentali

Introduzione Nel corso degli ultimi anni si è assistito, in Trentino-Alto Adige così come in altre Sempre più frequentemente i tecnici ope- aree italiane ed europee, alla rapida e massi- ranti nel settore della difesa delle piante fo- va diffusione di alcune cimici, tra cui Lepto- restali ed ornamentali si trovano a dover far glossus occidentalis Heidemann ed Aroca- fronte a vere e proprie “emergenze” causate tus melanocephalus (Fabricius), due Eterot- dalla pullulazione d’insetti fitofagi, connota- teri (Rhynchota, Heteroptera) appartenenti te non tanto dal danno fitosanitario, quanto rispettivamente alle famiglie e dall’impatto delle stesse sulla popolazione. Coreidae. La prima è una specie invasiva Le ripercussioni sociali originate da infesta- proveniente dall’America settentrionale, la zioni entomatiche non sono nuove, se si pensa seconda, invece, è stata segnalata in Italia solo alla gestione dei problemi causati dalla più di un secolo fa (Lessona, 1878), ma ha presenza in bosco, e più ancora in aree urba- trovato condizioni favorevoli all’espansione ne e periurbane, di larve di processionaria del del suo areale solo negli ultimi anni, proba- pino o delle querce provviste di peli urticanti. bilmente anche in conseguenza dei cambia- A fronte di tali situazioni, che espongono sia menti climatici in atto. gli operatori, sia i fruitori del verde ad un re- Il presente lavoro, oltre a fornire indica- ale rischio sanitario (irritazioni, allergie), altre zioni su distribuzione, morfologia e bioeco- volte il problema si configura come un disa- logia delle due specie, affronta il problema gio determinato dalle caratteristiche etologi- del loro contenimento in un’ottica ecologi- che degli insetti in questione, soprattutto dalla ca e di reale valutazione del danno da esse loro abitudine ad invadere in gran numero le cagionato. abitazioni alla ricerca di un riparo per le sta- gioni più sfavorevoli. È questo il caso di al- cune specie appartenenti a diverse famiglie di Leptoglossus occidentalis Eterotteri, comunemente chiamate cimici, che al fastidio provocato dalla loro vista associano Distribuzione quello, altrettanto privo di conseguenze, do- vuto all’odore emesso quale sistema di difesa Il cimicione delle conifere, L. occiden- quando molestate. Il risultato è spesso un qua- talis, è originario dell’America nord-occi- dro di “entomofobia” individuale o collettiva, dentale (Fig. 1). Quest’insetto, caratteriz- con atteggiamenti d’intolleranza, interventi zato da doti di buon volatore e dalla capa- non adeguati di contenimento degli insetti o cità di adattarsi a diversi ospiti vegetali, si persino la richiesta di eliminazione delle pian- è in seguito diffuso in tutto il continente te ospiti “responsabili” dell’infestazione. nord-americano, anche grazie ad attività 29

tutte le regioni, comprese le isole (Tamburi- ni, 2009). In Trentino è stato segnalato per la prima volta nel 2002 (Salvadori, 2004).

Descrizione e biologia Gli adulti hanno una lunghezza media di 15-20 mm e la femmina ha dimensioni maggiori del maschio. Le antenne, piuttosto lunghe, sono costituite da quattro articoli. Il colore delle parti dorsali è bruno-rossiccio, mentre l’addome presenta un caratteristi- co disegno a bande alternate gialle e nere. Le emielitre sono attraversate da una linea chiara a zig-zag. Le zampe posteriori sono lunghe con i femori a margini dentati e ti- piche espansioni appiattite a forma di foglia in corrispondenza delle tibie, dalle quali deriva il nome volgare americano di “leaf- footed bug” (cimice dalle zampe a foglia). Nel continente americano questo Corei- de compie da una a tre generazioni all’anno a seconda del clima dell’area in cui vive, mentre in Trentino sono state descritte una- due generazioni/anno in base alla quota. Gli Fig. 1 - Adulto svernante di Leptoglossus occidentalis adulti svernanti in primavera si portano sul- Heidemann le piante ospiti, dove si accoppiano e ovide- pongono. Le uova, deposte lungo gli aghi in file di 8-12 elementi, sono lunghe circa due antropiche quali il trasporto di legname e millimetri ed hanno una forma cilindrica. specie ornamentali. Altri fattori che hanno Presentano una colorazione giallo-arancio sicuramente facilitato questo processo di subito dopo l’ovideposizione ed in seguito espansione sono il cambiamento climati- diventano via via più scure fino al momen- co e l’alterazione dell’habitat (Marshall, to della schiusura. Lo sviluppo embrionale 1991; Gall, 1992). La prima segnalazione dura circa 10-15 giorni. Gli stadi preimma- di questa cimice in Europa risale al 1999 e ginali sono cinque e iniziano ad alimentarsi riguarda proprio l’Italia e più precisamente sugli aghi e sui coni ancora verdi. Più tardi il Veneto (Taylor et al., 2001). Ritrovamen- le ninfe utilizzano gli stiletti per nutrirsi dei ti isolati riguardano anche Spagna, Francia, semi in via di sviluppo. La colorazione degli Belgio e Gran Bretagna (Ribes et al., 2005; stadi giovanili è inizialmente giallo-arancio Dusoulier et al., 2007; Malumphy et al., con evidenti tubercoli scuri sull’addome, 2008). È probabile che l’insetto sia giunto mentre con le successive mute essi si scu- in Europa attraverso il trasporto di legname riscono progressivamente fino ad assumere via nave dagli Stati Uniti. La mancanza di la colorazione bruno-rossiccia tipica degli nemici naturali e la presenza di condizioni adulti. Questi compaiono a luglio-agosto e climatiche ottimali per la sua proliferazione si nutrono di semi fino all’autunno, quan- hanno determinato una rapida diffusione del do iniziano a cercare luoghi di riparo per Coreide nel continente europeo, dove ha co- l’inverno. Nei mesi di settembre-ottobre, lonizzato anche Germania, Polonia e i Bal- infatti, con temperature comprese tra 14°C cani (Wyniger, 2007; Lis et al., 2008; Hra- e 17°C, gli adulti manifestano comporta- dil, 2008). In Italia esso è presente ormai in mento gregario, riunendosi sulle pareti delle 30

case esposte al sole e cercando un varco per lanocephalus (Fig. 2). La distribuzione di penetrare all’interno. Laddove è possibile lo questa specie comprende l’Europa centro- sviluppo di due generazioni/anno, gli adulti meridionale e in parte l’Asia sud-occiden- di prima generazione già in luglio si accop- tale, mentre mancano dati sulla sua presen- piano e ovidepongono, dando origine a una za in altre aree del mondo. In Italia, questo progenie che si evolve fino alla comparsa Ligeide è stato sicuramente riscontrato in dei nuovi adulti, generalmente verso fine Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino- settembre. Alto Adige, Toscana, Lazio, Sicilia e Sarde- Giovani e adulti di L. occidentalis sono gna (Servadei, 1967; Zandigiacomo, 2003; antospermocarpofagi abbastanza polifagi: Hellrigl, 2007). Le cause delle gradazioni si alimentano a carico d’infiorescenze, semi di quest’insetto in alcune zone italiane non ed aghi dei pini (Pinus spp.), ma anche di sono per ora completamente chiare. Da una varie altre specie di conifere, tra cui Picea parte è ormai accertato che i fattori naturali spp., Pseudotsuga spp. e Tsuga spp. che limitano la crescita delle sue popola- L’attività trofica del Coreide può interes- zioni non stiano funzionando (Santi et al., sare gli sporofilli, con riduzione della quan- 2002). Inoltre, sembra ipotizzabile una cor- tità di polline prodotto dalle piante (Koer- relazione tra i cambiamenti climatici in atto ber, 1963), gli strobili del primo anno, con negli ultimi anni e l’alterazione del compor- il danneggiamento degli ovuli e di conse- tamento e delle dinamiche di popolazione di guenza l’aborto dei futuri semi (Schowal- questi insetti (Maistrello et al., 2006). La ter et al., 1990), e infine i coni del secondo diffusione di A. melanocephalus in Trenti- anno, causando il parziale o totale svuota- no è limitata a realtà ristrette, vista la ridotta mento del seme e la fusione dello stesso alla presenza delle specie ospiti. Tuttavia negli squama dello strobilo (Bates et al., 2002). ultimi anni, in un viale di Rovereto piantato In generale il periodo iniziale della stagione è quello più critico, poiché sono presenti sia gli adulti svernanti sia neanidi e ninfe (Ba- tes et al., 2000). I danni economici riscontrati in seguito alle pullulazioni del cimicione consistono nella perdita di produzione di semi nelle coltivazioni di Pinus pinea L. e di pistac- chio (Pistacia vera L.) per scopo alimentare (Benassai et al., 2007). Inoltre, negli arbo- reti da seme, L. occidentalis può determina- re perdite produttive del 40-50% e riduzione della germinabilità fino all’80%. In ambien- ti naturali è tuttavia difficile quantificare i danni, che sono ad ogni modo trascurabili nel caso di piante mature.

Arocatus melanocephalus

Distribuzione A partire dal 1999 sono state segnala- te in differenti zone del Nord Italia, tra cui l’Emilia Romagna, il Veneto ed il Friuli- Venezia Giulia, invasioni estive di ingenti Fig. 2 - Adulto di nuova generazione di melano- popolazioni della cimice dell’olmo A. me- cephalus (Fabricius) su samare di olmo. 31 ad Ulmus pumila L., le elevate popolazioni tina che completa il suo ciclo biologico su del Ligeide hanno reso necessaria, a seguito varie specie del genere Ulmus, tra cui U. delle sollecitazioni da parte della popola- campestris auct., non L. e U. pumila L. zione, l’attuazione di monitoraggi e di inter- (Péricart, 1998; Zandigiacomo, 2003) (Fig. venti endoterapici. 3). Lo svernamento di questa cimice av- viene allo stadio di adulto nelle fessure dei Descrizione e biologia tronchi, sotto le cortecce o sotto le foglie della lettiera. Gli adulti riprendono l’attività Gli adulti, lunghi circa 6-6,5 mm, hanno nella prima metà di marzo, nutrendosi delle capo e scutello neri, mentre il protorace, le samare degli olmi in formazione. In seguito, antenne, le zampe e le emielitre presentano tra marzo e aprile, si ha l’accoppiamento. disegni rossi e neri, con aree rosse di esten- Le femmine depongono le uova nei tessuti sione variabile. La parte ventrale dell’ad- degli organi riproduttivi dell’olmo (calice), dome è rossa. Stichel (1955) descrisse due singolarmente o in piccoli gruppi; lo svilup- forme dell’insetto, la forma austera St. f. n. po degli stadi giovanili è piuttosto rapido, e la forma melanocephala (F.), in base alla tanto che le ninfe cominciano a comparire colorazione del pronoto (area dorsale del già nella seconda metà di maggio. Gli adulti primo segmento toracico) (Santi, Baronio, della nuova generazione si presentano tra la 2002). Le uova, lunghe circa 1,3 mm, hanno fine di maggio e l’inizio di giugno, quan- una forma ovalare allungata e sono di co- do gli adulti svernanti sono ancora vitali e lore variabile dal biancastro (subito dopo la attivi, cosicché a inizio estate si possono deposizione) al rossastro (poco prima della trovare contemporaneamente adulti di vec- schiusura). Gli stadi giovanili sono cinque. I chia e nuova generazione assieme a neanidi giovani presentano testa e torace neri, men- e ninfe (Nicoli Aldini, Peretti, 2002). Già tre l’addome è rossastro. Le ninfe di prima all’inizio di giugno si notano i primi voli età si distinguono dalle neanidi per la pre- degli adulti, che si aggregano per la ricer- senza di abbozzi alari, che sono di colore ca di luoghi di estivazione. Anche in autun- nero; nelle ninfe dell’età successiva invece no gruppi più o meno numerosi di adulti si l’addome assume una forma allungata e di possono rinvenire negli edifici, ove cercano colore rosso mattone mentre il capo e gli un rifugio per svernare. abbozzi alari rimangono neri. Questa cimice può essere confusa con al- tre specie, che tuttavia non sono moleste e non hanno l’abitudine di entrare nelle abi- tazioni: • Oxycarenus lavaterae (Fabricius) che vive su Malvaceae (es. malva e ibisco) e in estate si ammassa sui tronchi di piante arboree (es. tiglio); • Pyrrhocoris apterus L. che vive su piante spontanee (soprattutto tigli e platani, ma anche noccioli, carpini, querce); • Arocatus longiceps Stål, molto simile ad A. melanocephalus, che vive su platano. Con tali specie A. melanocephalus condi- vide la livrea, caratterizzata da contrasto di colori e disegno intimidatorio, che segnala ai predatori il cattivo gusto e la non-com- mestibilità della specie (esempio di mimeti- smo fanerico). Fig. 3 – Ciclo biologico di Arocatus melanocephalus (Fa- A. melanocephalus è una specie univol- bricius). 32

L’alimentazione di giovani e adulti, Controllo provvisti di apparato boccale pungente- succhiatore, avviene a spese delle samare Prima di programmare qualunque tipo dell’olmo in maturazione ma anche di quel- d’intervento per il controllo di questi fito- le cadute a terra, dai quali sono prelevati gli fagi è molto importante valutare l’effettiva umori vegetali. Tuttavia, secondo Nicoli entità delle popolazioni. In particolare, le Aldini e Peretti (2002), è verosimile che popolazioni di A. melanocephalus possono A. melanocephalus si nutra anche su altri essere monitorate in primavera per mezzo alberi, tra cui latifoglie dei generi Quercus di campionamenti sugli olmi, in corrispon- e Platanus. denza delle fruttificazioni, o controllando Poiché giovani e adulti si nutrono esclu- le samare cadute a terra. Nel corso della sivamente sui frutti, il danno alle piante tarda primavera e in estate è possibile mo- ospiti è del tutto trascurabile. nitorare la presenza degli adulti mediante l’installazione di trappole cromotropiche Danni sugli olmi o all’esterno delle abitazioni limitrofe (Nicoli Aldini, Peretti, 2002; Come si è in precedenza anticipato, Zandigiacomo, 2003). Più difficile è stima- i danni arrecati da questi Eterotteri alle re la densità di popolazione di L. occiden- specie vegetali sono, almeno nei nostri talis, vista l’elevata dispersione degli indi- ambienti, trascurabili. Di maggiore rilie- vidui nell’ambiente in cui vivono ed il loro vo è invece il disturbo arrecato alle per- comportamento elusivo. sone quando questi insetti s’introducono, Per L. occidentalis prove condotte nei in numeri anche ingenti, nelle abitazioni. boschi da seme del Nord America hanno In contesti urbani, soprattutto in prossimi- dimostrato che l’applicazione d’insetticidi tà di boschi di conifere o di alberature di ad ampio spettro (tra cui il piretroide fen- olmo, i problemi insorgono nel periodo in valerate), soprattutto ad inizio stagione, cui gli adulti abbandonano le piante ospiti può essere una strategia efficace per ri- alla ricerca di ricoveri per l’estivazione e lo durre le popolazioni del Coreide (Strong, svernamento. Quando la densità degli indi- 2006). Tale approccio è tuttavia impropo- vidui è elevata, come nel caso di A. mela- nibile nei nostri ambienti, dove non esiste nocephalus in alcune città di Emilia Roma- l’esigenza di garantire la produzione di gna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, la loro semi. È stata anche valutata la possibilità presenza può creare reazioni di disgusto e a di utilizzare mezzi di controllo alternativi volte di vero e proprio panico. per questa cimice. Blatt e Borden (1996) Va ricordato che entrambe le specie non hanno individuato un feromone di aggre- si alimentano né si riproducono nei periodi gazione emesso in autunno dai maschi, che trascorsi all’interno delle case, poiché per funziona da potente richiamo per formare ovideporre e per potersi sviluppare hanno gruppi numerosi nei siti di svernamento. bisogno delle piante ospiti, ma sopravvi- L’individuazione della composizione di vono in uno stato di semidormienza. Sono questo feromone e la sua successiva sin- del tutto innocue per l’uomo e gli animali tesi in laboratorio potrebbe rendere pos- domestici, poiché non pungono e non sono sibile la cattura in massa dell’insetto nel vettori di agenti patogeni, e non arrecano periodo autunnale. Osservazioni in natura danni ai manufatti. Il disagio è provoca- e prove preliminari indicano che anche la to dall’odore acre emesso dalle ghiandole lotta biologica mediante imenotteri o dit- repugnatorie degli adulti quando vengo- teri parassitoidi potrebbe rivelarsi in futuro no molestati. Queste ghiandole, tipiche di un mezzo efficace per il controllo delle po- molte famiglie di Eterotteri, sboccano in polazioni di L. occidentalis (Bates, Bor- genere lateralmente al torace, a livello delle den, 2004). Altri approcci interessanti per metapleure, ed hanno una funzione antipre- il futuro potrebbero essere l’uso del fungo datoria (Nicoli Aldini, Peretti, 2002). entomopatogeno Beauveria bassiana (Ru- 33 mine, Barzanti, 2008) e delle radiazioni a isolati, costituiscono una fonte d’inquina- infrarosso come sistema di attrazione (Ta- mento e presentano rischi sanitari se utiliz- kács et al., 2008). zati da personale non addetto. Inoltre l’uso Nel caso di A. melanocephalus, in- indiscriminato di questi prodotti rallenta il vece, laddove le infestazioni si ripetono raggiungimento di un equilibrio tra i fito- anno dopo anno a livelli molto alti, si può fagi e i loro nemici naturali. È importante prendere in considerazione l’eventualità ricordare che l’abuso d’insetticidi, oltre ad di irrorare gli olmi con insetticidi (ad es. essere pericoloso per la salute pubblica e piretroidi o fenossiderivati). Dalle prove gli organismi utili (impollinatori come gli finora condotte, i trattamenti adulticidi a apoidei, farfalle, predatori d’insetti nocivi inizio stagione sembrano avere scarsa ef- come le coccinelle, ecc.), porta alla rapida ficacia nel contenimento delle popolazioni selezione di popolazioni di insetti resisten- (Ferracini, Alma, 2008), mentre si hanno ti al prodotto usato. buoni risultati dai trattamenti contro le for- Il metodo di contenimento più efficace, me giovanili, assai localizzate e vulnerabili invece, consiste nel prevenire l’ingresso di (Nicoli Aldini, Peretti, 2002; Zandigiaco- questi ospiti indesiderati nelle abitazioni mo, 2003). Si possono utilizzare solo pro- mediante la chiusura delle fessure di por- dotti insetticidi espressamente autorizzati te, finestre, rotolanti, ecc. e la scherma- all’uso, rispettando tutte le avvertenze ri- tura delle aperture con reti o zanzariere. portate in etichetta, e il periodo più adat- Gli adulti già penetrati nelle case possono to corrisponde indicativamente al mese di essere raccolti mediante aspirapolvere ed maggio (Reggiani et al., 2007). Un’altra eliminati meccanicamente (Bernardinel- strategia è quella dell’intervento endote- li, Zandigiacomo, 2002; Zandigiacomo, rapico con prodotti specificatamente regi- 2003). strati per l’uso; i risultati dell’applicazione di tale metodo sono tuttavia contrastanti (http://www.comune.torino.it/verdepubbli- Considerazioni conclusive co/patrimonioverde/documenti_materiali/ notizie/fastidiosacimice20080630.shtml). L’attenzione riservata allo stato fitosa- La potatura invernale degli alberi e l’eli- nitario del verde urbano e periurbano si è minazione di polloni e ricacci possono accresciuta negli ultimi decenni in consi- avere un effetto positivo sul contenimento derazione delle molteplici funzioni da esso delle infestazioni in quanto diminuiscono, svolte. Accanto a ruoli storico-culturali ed per l’anno successivo, i potenziali ripari estetico-paesaggistici, infatti, gli si ricono- per l’insetto. sce un’importanza ecologica sempre mag- Come lotta preventiva, inoltre, in mag- giore nel migliorare la qualità di vita dei gio è utile aspirare e rimuovere gli ammas- cittadini, fornendo vantaggi sia alla salute si di materiale e di semi che si trovano nei fisica (rimozione d’inquinanti, mitigazione pressi degli alberi di olmo dove l’insetto di estremi climatici, ecc.), sia, indiretta- si rifugia, prestando particolare attenzione mente, a quella mentale (beneficio psicolo- alle zone umide. Inoltre, offrendo agli in- gico del vivere in un ambiente più salubre setti ripari graditi vicino alle case, si pos- e rilassante). sono creare luoghi di aggregazione, dove Gli insetti infeudati a piante di parchi, più facile ne diventa l’eliminazione. giardini, viali, nonché di boschi periurba- Sono peraltro fortemente sconsiglia- ni o ad elevata valenza turistico-ricreativa, ti i trattamenti insetticidi all’interno delle oltre ad essere considerati da un punto di case, lungo i muri perimetrali e sui telai vista fitosanitario per il possibile danno degli infissi per evitare l’ingresso delle due alle piante ospiti, sono spesso fonte di pre- cimici nelle abitazioni. occupazione per i gestori di tali tipologie Gli insetticidi, infatti, oltre a dimostrarsi di verde a causa delle implicazioni igieni- scarsamente efficaci nel caso d’individui co-sanitarie legate alla loro presenza. La 34

distinzione tra le due categorie d’insetti A tale scopo sarà necessario che gli nocivi (per le piante e per la salute uma- sforzi della ricerca si orientino nei prossi- na, rispettivamente) è spesso poco chiara e mi anni verso l’approfondimento di alcu- complicata dagli ampi margini di sovrap- ni aspetti della biologia di queste specie, posizione. Inoltre, esiste tutta una serie di come lo studio dei meccanismi che de- specie associate a piante ornamentali e/o terminano il riconoscimento delle specie forestali, di per sé con scarsa importanza ospiti (cairomoni) o l’aggregazione degli fitosanitaria e non dannosi per l’uomo, la individui (feromoni). Inoltre, per comple- cui presenza nei pressi o entro le abitazioni tare il quadro di conoscenze di questi fito- è avvertita con grande disagio della popo- fagi, sarà importante quantificare i rischi lazione, originando atteggiamenti d’intol- effettivi derivanti da questi insetti, valu- leranza e paura spesso esagerati. Le due tando, oltre ai danni diretti, anche il loro specie prese in considerazione nel presen- eventuale coinvolgimento nella trasmissio- te lavoro, L. occidentalis e, soprattutto, A. ne di agenti patogeni alle piante ospiti. melanocephalus, s’inseriscono in questo gruppo di fitofagi, temuti dagli abitanti, ma ritenuti pressoché innocui dagli operatori del verde. Federico Pedrazzoli La definizione in tali contesti della so- Cristina Salvadori glia di danno, superata la quale andreb- FEM-IASMA - Centro Trasferimento Tecnologico bero pianificati ed intrapresi interventi di Area Sperimentazione Agraria, contenimento, risulta quanto mai difficile Ambientale e Forestale -U.O. Fitoiatria Via E. Mach, 1 – 38010 S. Michele all’Adige (TN) non solo da un punto di vista quantitativo, email: [email protected] ma anche per la scelta stessa dei criteri di [email protected] valutazione: danno estetico o fitosanitario? danno economico o igienico-sanitario? ar- gomentazioni scientifiche o proteste dei BIBLIOGRAFIA CITATA cittadini?

Altrettanto complessa appare poi la de- Bates S. L., Borden J. H., 2004 – Parasitoids of Lepto- cisione inerente la tipologia d’interventi da glossus occidentalis Heidemann (Heteroptera: Coreidae) attuare per il controllo. In linea generale, in British Columbia. Journal of the Entomological So- in ambienti caratterizzati da equilibri bio- ciety of British Columbia, 101: 143-144. logici precari e da elevata povertà e sem- Bates S. L., Borden J. H., Kermode A. R., Bennett R. G., 2000 – Impact of Leptoglossus occidentalis (Hemipte- plificazione delle biocenosi, evitare un ra: Coreidae) on Douglas-fir seed production. Journal of trattamento chimico, se non indispensabile Economic Entomology, 93: 1444-1451. per garantire la sopravvivenza delle piante Bates S. L., Strong W. B., Borden J. H., 2002 – Abor- o la tutela della salute collettiva, si tradu- tion and seed set in lodgepole and western white pine ce nel medio-lungo periodo in innegabili conelets following feeding by Leptoglossus occidentalis benefici ecologici inerenti la complessità e (Heteroptera: Coreidae). Environmental Entomology, 31: 1023-1029. la stabilità dell’ecosistema. In particolare, per gli insetti che causano solo danni este- Benassai D., Feducci M., Innocenti M., Capretti P., Ti- beri R., 2007 – Danni alla fruttificazione del pino dome- tici alle piante o fastidio alla popolazione, stico: indagine sulle cause e sulle perdite di produzione come le cimici suddette, si dovrebbero in Toscana. Linea Ecologica – Economia Montana, 39: usare esclusivamente mezzi alternativi, da 59-64. individuare tra interventi di lotta biologi- Bernardinelli L., Zandigiacomo P., 2002 – Prima segna- ca classica (uso di antagonisti naturali), lazione per il Friuli-Venezia Giulia del “cimicione delle meccanica (utilizzo di barriere fisiche, ri- conifere” (Leptoglossus occidentalis). Notiziario ERSA, 5: 44-46. mozione manuale degli insetti, lavaggi con acqua di chiome e tronchi) o basata sui si- Blatt S. E., Borden J. H., 1996 – Evidence for a male- produced aggregation pheromone in the western conifer stemi di comunicazione (uso di semiochi- seed bug, Leptoglossus occidentalis Heidmann (Hemip- mici, infrarossi, repellenti, ecc.). tera: Coreidae). Canadian Entomologist, 128: 177-178. 35

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Riassunto Negli ultimi anni si è assistito a una rapida e massi- va diffusione di alcune cimici in diverse aree italiane ed europee, tra cui il Trentino-Alto Adige. Le specie di mag- gior rilievo sono Leptoglossus occidentalis Heidemann e Arocatus melanocephalus (Fabricius) (Rhynchota, Heteroptera). La prima è una specie invasiva provenien- te dall’America settentrionale, la seconda, invece, è pre- sente in Italia dalla fine dell’Ottocento. In realtà l’impatto di questi insetti sulle piante ospiti è relativamente basso tanto da non giustificare interventi fitosanitari. Tuttavia l’abitudine degli adulti di introdursi in numero anche elevato nelle abitazioni può creare notevoli disagi alle persone, anche a causa dell’odore acre da essi emesso se disturbati. In questo lavoro, oltre a fornire indicazioni su distribuzione, morfologia e bioecologia delle due specie, si affronta il problema del loro contenimento in un’ottica ecologica e di reale valutazione del danno da esse cagio- nato.

Summary A rapid and massive diffusion of some bugs took pla- ce in several Italian and European areas, among which Trentino-Alto Adige, in recent years. The most important species are Leptoglossus occidentalis Heidemann and Arocatus melanocephalus (Fabricius) (Rhynchota, He- teroptera). The first one is an invasive species native of North America, the other one is present in Italy since the 19th Century. In fact the impact of these two species on their host plants is relatively low, so phytosanitary mea- sures are not justified. Nevertheless, adults use to get into the houses, in some cases even in high numbers, causing annoyance to people, sometimes for the pungent smell emanated by the teased adults. This paper gives some in- dications about the geographic distribution, morphology and bio-ecology of the two species. Moreover, it deals with their control in an ecological context, which takes into account the actual assessment of the damage caused by these insects.