COMUNE DI Provincia di ______AREA TECNICA

______

______

REGOLAMENTO URBANISTICO DEL COMUNE DI OPPIDO LUCANO

LEGGE REGIONALE N. 23 DEL 1999

______RELAZIONE SULLE OSSERVAZIONI

CONTRODEDUZIONI TECNICHE ______

IL RESPONSABILE DELL’AREA TECNICA E DEL PROCEDIMENTO

Ufficio Tecnico Comune di Oppido Lucano ing. Donato Michele RAMUNNO

______

Oppido Lucano: AGOSTO 2014 1

ELENCO OSSERVAZIONI AL REGOLAMENTO URBANISTICO DEL COMUNE DI OPPIDO LUCANO

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Far a. SINTESI OSSERVAZIONE Foglio 19 p.lle 1471 1472 (sub da 1 a 11) 1473 (sub 1 e 2)

Lasciare inalterata la viabilità e le sistemazioni esistenti su Via Appia Oppido 1 Ramunno Antonio Via Wojtyla 3 6208 - non realizzare: strada parallela a Via Appia - lotto edificatorio Lucano e zona verde - che il lotto ricada nella proprietà a cui spetta la

12/09/13 volumetria .- volumetria spettante alla p.lla 1471 sia accorpata al fabbricato esistente sulla p.lla 1473

Foglio 19 p.lle 315, 317, 2313, 2314, 2315, 2316, la realizzazione della nuova viabilità causerebbe il fraz. delle p.lle 2313 e 315 Oppido 2 Galasso Lucia Via Appia 19 6476 riducendo le capacità operative e produttive dei proprietari , Lucano chiusura accessi carrabili e relative compromissione accesso

19/09/13 fabbricati esistenti

Foglio 19 p.lla 2199, 1840, 1839, la realizzazione della nuova viabilità causerebbe il fraz. della p.lle 1840 e 2199 riducendo le Oppido 3 Viola Gerardo Via Appia 75 6475 capacità operative e produttive dei proprietari e demolizione di Lucano manufatti e muri di recinzione esistenti

19/09/13 D.Ur. IV 5

Foglio 19 p.lla 2200 1842 1841 la realizzazione della nuova Oppido viabilità causerebbe il fraz. della p.lle 1842 e 2200 riducendo le 4 Viola Giuseppe Via Appia 77 6474 Lucano capacità operative e produttive dei proprietari e demolizione di

19/09/13 manufatti e muri di recinzione esistente

Foglio 19 p.lla 2323, 1087, 2323, la realizzazione della nuova viabilità causerebbe il fraz. della Oppido 5 Lancellotti Pasquale Via Appia 6473 p.lla 2323 riducendo le capacità operative e produttive dei Lucano proprietari e demolizione di manufatti e muri di recinzione

19/09/13 esistenti Foglio 19 p.lla 1715 1716 1086 la realizzazione della nuova viabilità causerebbe il fraz. della Oppido p.lla 1715 del Foglio 19 riducendo le capacità operative e 6 Lancellotti Donato Via Appia 13 6472 Lucano produttive dei proprietari e demolizione di manufatti e muri di

19/09/13 recinzione esistenti D.Ur. IV 2 Foglio 28 p.lla 871 873 realizzazione di una diversa destinazione dei suoli inseriti nel piano di lottizzazione delle strade di accesso Oppido e delle aree verdi - venga riconosciuto una volumetria per un 7 Tamburrino Domenica Via Verdi 1 6531 Lucano edificazione, da assegnare in compenso alla cessione delle aree,

20/09/13 su altro suolo oppure sia mantenuto diritto edificatorio come stabilito piano di lottizzazione per la C4 Foglio 28 p.lle 843 richiesta viabilità adeguata - cessione gratuite aree private per Oppido uso pubblico secondo il diritto di perequazione - venga 8 Fidanza Annunziata Via Verdi 4 6551 Lucano riconosciuta volumetria agi aventi diritto - creazione di nuovi

23/09/13 suoli edificatori e ripristinare tracciato originario della strada di pia prevista dal P.L. C4

Via Foglio 10 p.lla 30 918 Rocco Oppido 9 Sannella Passeggiata 6696 eliminazione dell'uso pubblico pur mantenendo la funzione di Antonio Lucano Archeologica 4 verde giardino

26/09/13 Foglio 11 p.lla 479

in riferimento alla tavola 37 si chiede che venga confermata sulla particella 479 Foglio 11 il regime d'uso dello spazio Via Zanardelli Oppido 10 Zingaro Rosa 6710 edificato - garage a valle con gradinata pubblica a conferma di 46 Lucano quanto già previsto da vecchio piano attuativo - si chiede inoltre

26/09/13 di poter sopraelevare la struttura fino ad una altezza massima consentita

Foglio 11 p.lla 232, 233 Via Zanardelli Oppido 11 Provenzale Domenico 6711 Chiede di completare l'edificazione del 3° fabbricato come 46 Lucano previsto dalle concessioni edilizie

26/09/13

Foglio 19 p.lla 1564 1308 Oppido correggere l'errore grafico tavola 28 (lotto e15 in zona F3 si 12 Sportella Rocco Via Gramsci 54 6645 Lucano sovrappone all'edificato esistente) - di essere assegnatario

25/09/13 restante parte del lotto

Foglio 19 p.lla 601 707 703 80 Via Annunziata Oppido 13 Sesta Lucia 6715 chiede che venga confermata la destinazione di verde pubblico 31 Lucano come PRG vigente

27/09/13

2

Foglio 28 p.lle 496 497 499 chiede l'opportunità di trasformare Via cesare 14 Seva Marcello Roma 6719 la destinazione agricola in destinazione residenziale apportando ricotti 16 agli elaborati le modifiche proposte

27/09/13

Foglio 19 p.lla 314 le norme che vietano l'accesso carrabile C.da serra Oppido lungo Via Appia vengano rivedute e modificate mantenendo e 15 Viola Maria 6720 Romaniello Lucano migliorando lo stato di fatto e di diritto attualmente esistente,

27/09/13 consolidato e autorizzato

Foglio 19 p.lle 2323, 1087, 2323 - Chiede modifica del RU Oppido mantenendo gli accessi carrabili dei lotti esistenti su Via Appia 16 Lancellotti Teresa Via Appia 11 6722 Lucano ed eliminando i nuovi percorsi carrabili

27/09/13 D.Ur. IV 2

Foglio 10 p.lla 738

Chiede che relativamente agli attuali lotti e1 ed e3 (ex lotti A4 Giuseppe ed A5) sia ripristinata la possibilità di edificare, secondo i Oppido 17 Colangelo Donato Via Gramsci 12 6738 parametri stabiliti dal previgente PRG, mantenendo autonomi Lucano Antonio diritti di edificazione diretta, svincolata da qualunque altra

27/09/13 imposizione e prescrizione eventualmente previsti per l'unità elementare E8

Foglio 28 p.lla 871, 874 - Chiede la realizzazione di una diversa destinazione d'uso dei suoli inseriti nel piano di lottizzazione e Via Vestricio 18 Tamburrino Caterina Roma 6757 che venga riconosciuto una volumetria in compensazione alla Spurinna 147 cessione delle aree, su altro suolo oppure sia mantenuto diritto

27/09/13 edificatorio come stabilito piano di lottizzazione per la C4

Via Gianturco Oppido Osservazioni varie per conto del Movimento 5 Stelle di Oppido 19 Mosca Guglielmo 6755 118 Lucano Lucano

27/09/13

Via Monastero Oppido Area tra Via Mazzini e Via Pio IX 20 Paolucci Salvatore 6756 61 Lucano Si chiede di trasformare l'area in verde pubblico

27/09/13 Foglio 28 p.lla 1254 chiede nell'ambito della realizzazione delle opere stradali la previsione di una strada di piano urbanistico Oppido che colleghi le attali strade PDL e di PRG realizzate per evitare la 21 Balsamo Angela Via Racioppi 8 6762 Lucano interclusione dei fondi e degli immobili già realizzati ed in corso

30/09/13 di completamento D.Ur IV 7 Foglio 28 p.lla 1254 richiesta modifica art. 53 nella parte che prevede asservimento di terreni contigui - (completamento di Oppido programmi edilizi già avviati) chiede inoltre la modifica della 22 Balsamo Angela Via Racioppi 8 6763 Lucano previsione di destinazione d'uso per tali zone con la possibilità

30/09/13 di modificare le eventuali destinazioni d'uso di tipo agricolo a destinazioni d'uso di tipo artigianale e/o produttivo

Oppido 23 Lioi Domenico Via Roma 25 6765 Richieste informazione su lotto B3 - e lotto D 37 Lucano

30/09/13

Via Foglio 19 p.lla 365 849 chiede che parte del terreno sia reso a Rocco Oppido 24 Sannella Passeggiata 6766 uso residenziale e correzione geometrica degli archi di Antonio Lucano Archeologica 4 perimetro del vincolo cimiteriale

30/09/13

Foglio 19 p.lla 322 - D.Ur IV 5 l'osservazione è volta ad congrua distribuzione interna che tiene conto degli assetti proprietari e Oppido 25 Pepe Maria Via Gramsci 12 6767 all'utilizzo a verde pubblico di un'area di risulta e nuova viabilità Lucano di distribuzione interna che tiene conto della suddivisione

30/09/13 catastale

Foglio 19 modifica del RU mantenendo gli accessi carrabili dei Oppido 26 Sprovera Rosa Via Appia 61 6770 lotti esistenti su Via Appia ed eliminando i nuovi percorsi Lucano carrabili

30/09/13

Foglio 10 p.lla 135 rideterminare la superficie riservata Oppido all'edificazione all'interno della particella 135 così come 27 De Rosa Annamaria C.da Montrone 6771 Lucano specificato negli elaborati grafici

30/09/13 D.Ur II 5

3

Oppido Foglio 10 p.lla 417 - Chiede di uniformare l’indice di 28 Lancellotti Teresa Via Bari 119 6772 Lucano fabbricabilità territorialità al valore di 0,33mc/mq

30/09/13

Foglio 10 p.lla 230, 240 - Chiede che l'area di pertinenza a Oppido monte del proprio fabbricato venga ampliato fino a 10 mt. così 29 Carbone Gerardo Via Bari 119 6773 Lucano da poter utilizzare in modo adeguato lo spazio privato (modifica

30/09/13 ricadente all'interno delle particelle di proprietà dello scrivente)

Foglio 10 p.lla 352 - Chiede di rideterminare l'indice di Antonio Cinisello 30 Caputo Via Dante 40 6774 fabbricabilità relativo alla particella nella misura di 1,20 mc/mq Francesco Balsamo D.Ur II 5

30/09/13

Foglio 10 p.lla 818 - Chiede di rideterminare l'indice di C.da sera Oppido fabbricabilità relativo a porzione di particella nella misura di 31 Carbone Rosa 6775 signora angela Lucano 1,20 mc/mq

30/09/13 D.Ur II 5

Foglio 10 p.lle 177, 722, 723, 718, 719 - Chiede di rideterminare 32 Carbone Patrizia Marranella 7 Roma 6776 la superficie riservata all'edificazione all'interno del proprio lotto relativo al D.Ur II 6

30/09/13

C.da Serra Oppido Foglio 10 p.lla 818 - Chiede di uniformare l’indice di 33 Carbone Rosa 6777 Signora Angela Lucano fabbricabilità territorialità al valore di 0,70 mc/mq

30/09/13

C.da San Oppido Foglio 10 p.lla 136 - Chiede di uniformare l’indice di 34 Lancellotti Marzia 6778 Francesco Lucano fabbricabilità territorialità al valore di 0,70 mc/mq

30/09/13

Via De Angelis Oppido Foglio 10 p.lla 653 - Chiede di uniformare l’indice di 35 De Rosa Luigi 6779 20 Lucano fabbricabilità territorialità al valore di 0,70 mc/mq

30/09/13

Antonio Via F. S. Nitti Oppido Foglio 10 p.lla 678 - Chiede che venda esteso alla particella 36 De Rosa 6780 Donato 22 Lucano l'indice di fabbricabilità territoriale di 0,70 mc/mq

30/09/13

Oppido Foglio 28 p.lla 1488 - Chiede di non far rientrare l'immobile in 37 Giganti Anna Via Santa Lucia 6781 Lucano questione all'interno del perimetro urbano H9

30/09/13

Donato Oppido Foglio 19 p.lla 582 - Chiede di considerare la volumetria 38 De Luca Via Roma 91 6782 Antonio Lucano spettante sul lotto A31 e spostarla nel comparto E12

30/09/13

Foglio 28, p.lla 1469 - Chiede l'eliminazione del camminamento Via Magenta Oppido 39 Americano Francesco 6784 (vg) e la sua sostituzione con diverso percorso (PG A.U.I. IV7 17 Lucano progetto guida)

30/09/13

Via Gianturco Oppido Foglio 10 p.lla 820 821 82 823 ridiscussione viabilità pedonale e 40 Esposito Benedetto 6787 45 Lucano carrabile

30/09/13

C.da San Oppido Localizzazione di un capannone artigianale al Foglio 10 p.lla 642 41 Grieco Michele 6788 Mennaio Lucano attività estranea al territorio agricolo

30/09/13

Oppido Foglio 10 p.lla 354 - Chiede di uniformare l'indice di 42 De Rosa Teresa Via Nitti 11 6789 Lucano fabbricabilità territoriale al valore di 0,7 mc/mq

30/09/13

Foglio 10 p.lla 655 657 355 318 654 319 distretto urbanistico Via De Angelis Oppido 43 De Rosa Luigi 6790 D.Ur II5 20 Lucano aumento indice di fabbricabilità territoriale di 1,20 mc/mq

30/09/13

Rocco Oppido Richiesta eliminazione vincolo di inedificabilità particelle 44 Giacinto Via Manzoni 8 6791 Michele Lucano ricadenti nel Foglio 26 e Foglio 5

30/09/13

Foglio 18 p.lla 7 - Foglio 19 p.lle 17 20 24 27 28 378 - Foglio 28 Oppido 45 Viola Beatrice Via Gramsci 90 6792 p.lla 272 Lucano Richiesta eliminazione vincolo di inedificabilità

30/09/13

4

Via Vittorio Oppido 46 Martino Michele 6798 Richiesta modifica art. 53 delle NTA Emanuele 8 Lucano

30/09/13

Maria Oppido Foglio 19 p.lla 2307 inserire attività di Via Annunziata come 47 Mancuso Via Togliatti 4 6801 Antonia Lucano attività estranee al territorio agricolo

30/09/13

Tav. 36 e 38 Foglio 19 p.lla 1746, 1749 - chiede di considerare la Felice Oppido 48 Stefanile Via Roma 95 6802 volumetria spettante sul lotto B4 e di spostare comparto E12 Antonio Lucano del R.U. B3 del P.A. o immobile di Via Roma

30/09/13 Tav. 36, 38 e 40b Via Tenente La Sala (via Fontana Medica) Foglio 18 p.lla 458 466 467 - inserimento a fine perequativo Via Gianturco Oppido della fascia di marciapiede Via Gianturco- considerare nuova 49 Picciani Giuseppe 6803 88 Lucano viabilità pubblica la fascia di strada esistente su Via Fontana

30/09/13 Medica - scorporare aree destinate al privato da quelle di pertinenza del velodromo

Via Tav. 6 - Via Passeggiata Archeologica Foglio 10 p.lla 342 - Oppido 50 Pace Paolo Passeggiata 6804 chiede di effettuare una permuta tra l'area privata espropriata Lucano Archeologica 2 dal Comune e l'area pubblica da assegnare al privato

30/09/13 TAV 36 - 38 - Via Gramsci Foglio 19 p.lla 1802 1803 1326

ridurre area a verde arretrandola al limite della strada di accesso al garage già esistente - ai sensi dell'art. 44 parte II Maria Oppido 51 Mancusi Via Gramsci 27 6805 norme tecniche di attuazione (conseguenze per espropri event. Ippolita Lucano non perfezionati) sfruttare indice perequativo rinveniente dalle

30/09/13 aree limitrofe espropriate per realizzazione di Via Gramsci pista ciclabile e parcheggio

Tav. 36 - Foglio 28 p.lla 357 (H1) chiede d'inserire un lotto sull'area in oggetto potendo la stessa essere classificata come Oppido 52 Lancellotti Nicola Via Torraca 1 6806 territorio urbano consolidato - vuoto intercluso di I classe Lucano (T.U.C. - V.I. 1°) o in alternativa perequare l'area in oggetto ed

30/09/13 assegnare la volumetria spettante in altri comparti. Via tenente La Sala (via Fontana Medica) Foglio 10 p.lla 700 Chiede d'inserire un lotto sull'area in oggetto potendo la stessa Via P.A. Oppido essere classificata come territorio urbano consolidato - vuoto 53 Amato Canio 6808 Lancellotti 2 Lucano intercluso di I classe (T.U.C. - V.I. 1°) o in alternativa perequare

30/09/13 l'area in oggetto ed assegnare la volumetria spettante in altri comparti.

Tav. 37 - Foglio 19 p.lla 1732 Chiede che venga Data la possibilità di realizzare un locale Via P.A. Oppido 54 Amato Canio 6807 garage al piano seminterrato e la realizzazione di una gradinata Lancellotti 2 Lucano pubblica che collega le due strade di piano (Via P.A. Lancellotti e

30/09/13 via Madre Teresa di Calcutta) Chiede di modificare il primo comma dell'art. 54 delle norme

tecniche di attuazione nel seguente modo. attività estranee al territorio agricolo al fine della loro Via P.A. Oppido 55 Amato Canio 6809 riqualificazione possano modificare la destinazione d'uso in Lancellotti 2 Lucano attività produttive purché legittimamente realizzati, per tale

30/09/13 edifici è possibile realizzare un ampliamento nel max. del 25% della sup. lorda di pavimento esistente Via Tenente Lasala (via Fontana Medica) Foglio 18 p.lla 532 Chiede d'inserire un lotto sull'area potendo la stessa essere Via M. Pagano Oppido classificata come territorio Urbano consolidato - vuoto 56 Basilio Anna Rosa 6810 14 Lucano intercluso di I classe o in alternativa, perequare l'area in oggetto

30/09/13 ed assegnare la volumetria spettante da poter sfruttare in G3 o in altri comparti Foglio 19 p.lla 589 Via Gramsci Oppido Chiede il mantenimento della destinazione urbanistica già 57 Caputo Mario Via Gramsci 6811 Lucano prevista dal piano particolareggiato della zona F cioè verde

30/09/13 pubblico attrezzato Via Appia Foglio 28 p.lla 1419, 1462, 936, 1517 Oppido lo stato dei luoghi non permette la realizzazione della viabilità 58 Giovanni Via Appia 104 6812 Lucano interna dell'ambito unitario I2 del R.U. che risulta inattuabile e

30/09/13 necessita di rivisitazione e rielaborazione Foglio 19 p.lla 1618 - 1619 Chiede la soppressione del lotto di edilizia pubblica previsto dal Via Gianturco Oppido piano aree 167 sulla Via Appia fiancheggiante il proprio edificio 59 Fidanza Antonio 6813 21 Lucano e che l'area svincolata venga urbanizzata con verde pubblico

30/09/13 attrezzato lasciando una distanza di almeno mt. 5,00 dal proprio edificio 5

Via Gianturco Foglio 18 p.lla 281 Oppido Chiede che venga riconfermata la destinazione d'uso di cui al 60 Martino Aniello Via Roma 83 6814 Lucano piano regolatore generale

30/09/13 osservazione tav. 40b

Nicola Oppido 61 De Felice Via Appia 6815 Via Appia Foglio 30 p.lla 299 chiede l'eliminazione della strada Salvatore Lucano

30/09/13

Richiesta di modifica della destinazione d'uso di un area per Oppido 62 Lancellotti Enrico C.da Fontana 6816 attività di trasporto viaggiatori diversa da quella agricola Lucano ubicazione C.da fontana Foglio 10 p.lla 942 559

30/09/13

Rimodulazione della distribuzione dell'area dell'ambito Oppido d'intervento I3 63 Sportella Marco Vito Via Gramsci 54 6817 Lucano - valutazione soluzione grafica proposta

30/09/13 Foglio 19 p.lla 2301

Vico I San Oppido C.da Petrito - Foglio 17 p.lle 444 445 richiesta insediamento di 64 Moliterno Pasqua Rosa 6819 Giovanni 4 Lucano attività artigiana

30/09/13

Opposizione alla riconferma della viabilità prevista dal piano di Oppido lottizzazione dell'area C4 insistenti sulle p.lle 888, 889, 890 del 65 Lepore Donatella Via Appia 76 6820 Lucano Foglio 28

30/09/13 C.da Pantoni - Via Appia

Foglio 18 p.lle 767, 768, 769, 770, interessate da P. di C. Via De Angelis Oppido 66 De Rosa Michele 6821 25/2013 (fabbricato Rurale) richiesta che l'area venga inserita 20 Lucano nel nuovo perimetro urbano

30/09/13

Richiesta di modifica della destinazione d'uso di parte di un area Oppido 67 De Luca Silvana Via De Angelis 6822 individuata in catasto al Foglio 28 p.lle 1505, 1506, 1508, 1509, Lucano 1510

30/09/13

Foglio 5 p.lla n. 293 - Richiesta aumento percentuale superficie Oppido 68 Casale Nicola C.da Serra 6823 lorda di pavimentazione da destinare ad attività sportive e Lucano culturali dal 20% al 30%

30/09/13 Richiede: - la modifica dell’art. 56 delle NTA: norme transitorie

- la modifica dell’art. 39 delle NTA - manufatti giardini - la possibilità di trasferimento di volume tra lotti della stessa Via Magenta Oppido 69 Evangelista Michele 6826 zona omogenea 15 Lucano - modificare l'art. 6 indici e parametri urbanistici, - inserire

30/09/13 misure di sostegno per l'edilizia eco-compatibile, - inserire norma di salvaguardia per evitare proliferare di pale eoliche a poca distanza dall'abitato

Oppido Chiede che l'area racchiusa tra la strada Monte Orfani e la 70 De Rosa Michele Via De Angelis 6827 Lucano sottostante S.S. n. 169 ricada in ambito periurbano

30/09/13

Richiesta modifica alle prescrizioni riguardanti l'unità Oppido immobiliare soprana ubicata nel comparto n. 15, regolata dalla 71 Martino Maria Giulia Via Umberto 9 6828 Lucano prescrizioni della componente insediativa A, classificata RA3a

30/09/13 nell'Abaco Schede Regole Insediative (Tav. 40a)

Oppido Richiesta attribuzione cubatura Foglio 10 p.lle 750 e 751 72 Potenza Eufemia Via Gianturco 6829 Lucano C.da Montrone

30/09/13

Via R. Girasole Oppido Richiesta attribuzione cubatura Foglio 10 p.lle 750 751 73 Potenza Carmine 6830 3 Lucano C.da Montrone

30/09/13

Oppido Richiesta attribuzione cubatura Foglio 10 p.lle 750 751 74 Potenza Domenico C.da Cappella 6831 Lucano C.da Montrone

30/09/13

Maria C.da Cappella Oppido Chiede che venga consentito il completamento del fabbricato in 75 Viola 6833 Immacolata 1 Lucano Via Locantore Foglio 28 p.lla 818 in virtù della C. E. n. 6/1987

30/09/13

6

PERVENUTE FUORI TERMINE

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

Francesco Via Falcone n. Oppido Foglio 17 mappale n. 492 - chiede che l'immobile venga censito 1FT Lancellotti 7800 Saverio 4 Lucano tra le attività estranee al territorio agricolo

04/11/13

7

OSSERVAZIONE N° 1:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

1 Ramunno Antonio Via WOJTYLA 3 Oppido 6208 Foglio 19 p.lle 1471 1472 (sub da 1 a Lucano 11) 1473 (sub 1 e 2) Chiede di lasciare inalterata la viabilità

12/09/13 e le sistemazioni esistenti su Via Appia - non realizzare: strada parallela a Via Appia - lotto edificatorio e zona verde - che il lotto ricada nella proprietà a cui spetta la volumetria. - volumetria spettante alla p.lla 1471 sia accorpata al fabbricato esistente sulla p.lla 1473

Premessa. Il R.U. ha preso atto di dell’attuale situazione urbanistica ed ha operato delle scelte in relazione all’obiettivo generale della riqualificazione dell’insediamento esistente (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Infatti, il R.U. ha analizzato lo stato di compromissione dell’ambito agricolo periurbano ed ha chiamato a nuovi usi urbani le parti che di fatto erano urbanizzate e dove la qualità degli spazi residenziali e la sicurezza dell’abitare erano basse. Queste aree se pur manifestano per flussi e numero di abitazioni presenti un carattere spiccatamente urbano hanno caratteristiche prestazionali da zona agricola, ovvero assenza di standard pubblici e viabilità principale non adeguata. Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano. I suoli e gli immobili oggetto dell’osservazione n. 1 sono ubicati lungo via Appia. L’intero ambito, edificato e non, situato lungo via Appia è oggetto di riqualificazione urbanistica e fa parte dello Schema Direttore IV. I fabbricati presenti per 8

tipologia e morfologia sono di fatto fabbricati di tipo urbano, l’intera area descritta presenta numerosi problemi urbanistici. È, infatti, un’area urbanizzata e in parte edificata e la via Appia, un tempo viabilità extraurbana, è divenuta la strada principale di una lottizzazione di fatto, avvenuta nel tempo. Gli edifici sono diversi gli uni dagli altri essendo frutto di singoli atti concessori rilasciati nel tempo; non vi sono regole di aggregazione, allineamenti, altezze, numero di piani omogenei e partiture del suolo coerenti per forma e dimensione dei lotti; sono, in buona sostanza, parti del territorio, edificate e non, prive di regola e principio insediativo. Oltre a questo vi è la totale assenza di standard pubblici e ad uso pubblico (D.I. 1444/68 art. 3 e 4), come il verde e i parcheggi, e la viabilità portante, via Appia, è priva delle più elementari regole di sicurezza per pedoni e veicoli motorizzati, oltre ad avere dimensioni tipologiche non idonee per i flussi veicolari presenti. Il progetto urbanistico si è posto l’obiettivo operativo di dotare di standard pubblici le aree edificate, di riqualificare via Appia attraverso un allargamento delle carreggiate, l’inserimento di marciapiedi e di aree di sosta pedonale e veicolare e di limitare, ove possibile, gli accessi carrabili diretti, consentendo l’accesso alle aree edificate e di nuovo impianto attraverso una viabilità secondaria e pertinenziale interna alle unità elementari ivi localizzate, oltre a dotare l’intera area ubicata su via Appia di un parco pubblico urbano quale terminale qualificato della Città verso ovest. Per fare tutto questo si è utilizzata la perequazione urbanistica ovvero si sono messi in gioco dei volumi, frutto di indici perequativi che agiscono sull’intera superficie territoriale dei distretti urbanistici, per ottenere senza esproprio le aree necessarie al perseguimento degli obiettivi su enunciati. Conclusioni. L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi IV 1, di cui fa parte il Distretto Urbanistico Dur IV 1 e l’Unità Elementare I3 (art. 50 c delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore IV partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi su esposti. Anche per il Dur IV 1 il volume concesso è funzione unicamente del suolo da acquisire al pubblico senza ulteriori oneri, suolo che anche in questo caso partecipa a farsi che l’attuale insediamento diventi urbanisticamente “Città”. Non può però non evidenziarsi la complessità di tutta l’area ricadente lungo Via Appia (Schema Direttore IV) dovuta proprio alla crescita urbana nel tempo senza adeguati strumenti regolatori. La complessità della situazione consigliano quindi di demandare il più possibile la regolamentazione futura ad un livello inferiore di pianificazione (piani attuativi) con studi più dettagliati dello stato di fatto e dei vincoli esistenti. Alla luce delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione possa trovare parziale accoglimento con le modifiche alle NTA del RU alla Tav. 40b ed alle altre tavole grafiche, di seguito riportate. (In rosso o barrate le modifiche che si ritiene possano essere apportate):

Modifiche alle NTA – Schema Direttore IV – Via Appia - (pagine 99 e 100): In particolare, per la Componente H )  nuovo impianto di Piani Attuativi vigenti,  riqualificazione dell’insediamento esistente e ridefinizione del sistema degli accessi attraverso: - eliminazione degli accessi carrabili dei singoli lotti lungo via Appia, e creazione di nuovi percorsi carrabili a cul de sac, - Consolidamento dell’insediamento esistente attraverso unità elementari separate tra loro e dotate di standard pubblici la cui relazione è assicurata dalla ridefinizione di via Appia In particolare, per la Componente I ) ..  nuovo impianto degli Ambiti Unitari di intervento,  riqualificazione dell’insediamento esistente e ridefinizione del sistema degli accessi attraverso: - eliminazione degli accessi carrabili dei singoli lotti lungo via Appia, e creazione di nuovi percorsi carrabili a cul de sac, - Consolidamento dell’insediamento esistente attraverso unità elementari separate tra loro e dotate di standard pubblici la cui relazione è assicurata dalla ridefinizione di via Appia

Modifiche all’art. 50c come di seguito riportato: Articolo 50c) - Schema Direttore IV Via Appia ●AUi IV 1 Ambito Unitario di Intervento situato lungo il versante meridionale di Via Appia tra la Strada vicinale Santa Lucia e la Strada vicinale della Cappella. Comprende il Distretto Urbanistico Dur IV1, L’Unità Elementare I3. Il Progetto prevede: La riqualificazione urbanistica e paesistico-ambientale complessiva dell’area attraverso: - la realizzazione di spazi pubblici per la sosta veicolare, spazi di verde pubblico di vicinato, percorsi pedonali nel verde tra le aree di nuova edificazione e tra queste e l’insediamento esistente, lo schema urbanistico previsto assicurerà la relazione pedonale interna e verso gli spazi centrali urbani esistenti, oltre a potenziare gli elementi della rete ecologica urbana esistenti.; - l’ampliamento pedonale del versante settentrionale di via Appia; - il completamento edilizio del margine urbano attraverso specifici principi e regole insediativi la cui matrice è la tipologia urbanistica a “cul de sac”; - l’eliminazione degli accessi carrabili dei lotti esistenti su Via Appia e l’adeguamento al nuovo principio insediativo; - l’attenuazione dell’impatto visivo dell’insediamento esistente attraverso vegetazione arborea ed arbustiva a carattere massivo costituita da essenze autoctone;

9

- la conservazione di tutte le aree arborate esistenti, il nuovo insediamento, pubblico e privato, dovrà avere, nelle aree non interessate da edificazione, superficie impermeabile in misura non superiore al 20% 25 % della St, Superficie territoriale del Dur. Le indicazioni progettuali sopra elencate rappresentano indicazioni di massima e potranno subire modifiche in sede redazione del Piano Attuativo. Attuazione differita attraverso: Piano Attuativo di iniziativa privata con convenzione. il Piano Attuativo potrà prevedere, fermo restando le quantità degli standard, una diversa distribuzione delle aree destinate a standard pubblici e viabilità. Il Piano è attuato dai privati aventi crediti volumetrici nell’Ambito Unitario di Intervento, sia in forma diretta che riuniti in consorzio. Riferimenti prescrittivi per l’attuazione e la realizzazione degli interventi: Progetto Guida AUi Dur IV 1 Allegato 40b di queste norme; Attuazione del Dur IV 1; Tav. 36 e Tav. 37 del Regolamento Urbanistico dove sono definiti puntualmente, rispettivamente i regimi di intervento e i regimi d’uso dell’unità elementare I3 e degli altri spazi edificati esistenti; Tav. 38 del Regolamento Urbanistico dove sono definiti puntualmente i regimi di intervento e i regimi d’uso degli spazi aperti pubblici di uso pubblico e privati. L’area comprende : Dur IV 1 Distretto Urbanistico di nuovo impianto - unità di suolo. Situato lungo il versante settentrionale di via Appia, comprende suoli liberi ricadenti in territorio periurbano. Attuazione differita attraverso: Piano Attuativo di iniziativa privata con convenzione. Il Piano Attuativo potrà prevedere, fermo restando le quantità degli standard, una diversa distribuzione delle aree destinate a standard pubblici e viabilità. Il Piano è attuato dai privati aventi crediti volumetrici nell’Ambito Unitario di Intervento, sia in forma diretta che riuniti in consorzio. Riferimenti prescrittivi: Scheda Dur IV 1 Allegato 40b di queste norme. La scheda prevede: nella parte pubblica: - Arre di verde pubblico e parcheggi pubblici di vicinato, - percorso pedonale di margine dell’unità elementare I3 che si riconnette all’antico percorso della Strada vicinale di Santa Lucia. - V p verde pubblico - V g verde a giardino - V pk-al parcheggio alberato - V pz spazi pavimentati Nella parte privata: a completamento dell’Unità Elementare, si realizzerà nuova edificazione con destinazione residenziale. - SR completamento dell’Unità Elementare I3. L’Unità Elementare I3. Unità elementare I 3 Regimi d’uso Uso prevalentemente residenziale e pari al 80% delle superficie utile lorda abitabile. Attività pararicettive sono insediabili ai piani terra. Regimi di intervento Edilizio Conservazione tipologica, Conservazione con adeguamento, Per gli edifici in corso di realizzazione vale il titolo concessorio rilasciato. Nuova edificazione di perequazione, Interventi sui coremi Identificativi Ristrutturazione urbanistica, Riqualificazione ambientale e paesistica. Nelle more di formazione del Piano Attuativo il regime edificatorio ammesso riguarda i soli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia a1, se previsti e come definiti all’Art. 9 delle presenti norme. Sugli spazi aperti pubblici e di pertinenza degli edifici è consentita la manutenzione come definita all’Art. 28 delle presenti norme.

●AUi IV 2 Ambito Unitario di Intervento situato lungo il versante settentrionale di Via Appia, all’innesto con la Strada vicinale della Cappella I. Comprende il Distretto Urbanistico Dur IV2, L’Unità Elementare I4. Il Progetto prevede: La riqualificazione urbanistica e paesistico-ambientale complessiva dell’area attraverso: - la realizzazione spazi di verde pubblico di vicinato, percorsi pedonali nel verde tra le aree di nuova edificazione e tra queste e l’insediamento esistente, lo schema urbanistico previsto assicurerà la relazione pedonale interna e verso gli spazi centrali urbani esistenti, oltre a potenziare gli elementi della rete ecologica urbana esistenti; - l’ampliamento pedonale del versante settentrionale di via Appia, e creazione di aree di belvedere; - la sistemazione dell’area di innesto con la Strada vicinale della Cappella I, realizzando al margine del tratto iniziale, e lungo la parte inferiore dell’area, un sentiero pedonale di raccordo; - il completamento edilizio del margine urbano attraverso specifici principi e regole insediativi la cui matrice è la tipologia urbanistica a “cul de sac”; - l’eliminazione degli accessi carrabili dei lotti esistenti su Via Appia e l’adeguamento al nuovo principio insediativo; - l’attenuazione dell’impatto visivo dell’insediamento esistente attraverso vegetazione arborea ed arbustiva a carattere massivo costituita da essenze autoctone;

10

- la conservazione di tutte le aree arborate esistenti, il nuovo insediamento, pubblico e privato, dovrà avere, nelle aree non interessate da edificazione, superficie impermeabile in misura non superiore al 20% 25 % della St, Superficie territoriale del Dur. Le indicazioni progettuali sopra elencate rappresentano indicazioni di massima e potranno subire modifiche in sede redazione del Piano Attuativo.

Attuazione differita attraverso: Piano Attuativo di iniziativa privata con convenzione. Il Piano Attuativo potrà prevedere, fermo restando le quantità degli standard, una diversa distribuzione delle aree destinate a standard pubblici e viabilità. Il Piano è attuato dai privati aventi crediti volumetrici nell’Ambito Unitario di Intervento, sia in forma diretta che riuniti in consorzio.

Riferimenti prescrittivi per l’attuazione e la realizzazione degli interventi: Progetto Guida DUr PG IV 2 Allegato 40b di queste norme; Attuazione del Dur IV 2; Tav. 36 e Tav. 37 del Regolamento Urbanistico dove sono definiti puntualmente, rispettivamente i regimi di intervento e i regimi d’uso dell’unità elementare I4 e degli altri spazi edificati esistenti; Tav. 38 del Regolamento Urbanistico dove sono definiti puntualmente i regimi di intervento e i regimi d’uso degli spazi aperti pubblici di uso pubblico e privati. L’area comprende : Dur IV 2 Distretto Urbanistico di nuovo impianto - unità di suolo. Situato lungo il versante settentrionale di via Appia, comprende suoli liberi ricadenti in territorio periurbano. Attuazione differita attraverso: Piano Attuativo di iniziativa privata con convenzione. Il Piano Attuativo potrà prevedere, fermo restando le quantità degli standard, una diversa distribuzione delle aree destinate a standard pubblici e viabilità. Il Piano è attuato dai privati aventi crediti volumetrici nell’Ambito Unitario di Intervento, sia in forma diretta che riuniti in consorzio.

Riferimenti prescrittivi: Scheda Dur IV 2 Allegato 40b di queste norme. La scheda prevede: nella parte pubblica: - Arre di verde pubblico di vicinato e di belvedere, - percorso pedonale di margine dell’unità elementare I4 che si riconnette all’antico percorso della Strada vicinale della Cappella I - V p verde pubblico - V pz spazi pavimentati Nella parte privata: a completamento dell’Unità Elementare, si realizzerà nuova edificazione con destinazione residenziale. - SR completamento dell’Unità Elementare I4. L’Unità Elementare I4. Unità elementare I 4 Regimi d’uso Uso prevalentemente residenziale, pari all’80% della superficie utile lorda abitabile. Attività pararicettive sono insediabili le lungo ai piani terra. Regimi di intervento Edilizio Conservazione tipologica, Conservazione con adeguamento, Per gli edifici in corso di realizzazione vale il titolo concessorio rilasciato. Nuova edificazione di perequazione. Interventi sui coremi Identificativi Ristrutturazione urbanistica, riqualificazione ambientale e paesistica. Nelle more di formazione del Piano Attuativo il regime edificatorio ammesso riguarda i soli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia a1, se previsti e come definiti all’Art. 9 delle presenti norme. Sugli spazi aperti pubblici e di pertinenza degli edifici è consentita la manutenzione come definita all’Art. 47 delle presenti norme.

●AUi IV 3 Ambito Unitario di Intervento situato lungo il versante meridionale di Via Appia, all’innesto con la Strada vicinale Serra Romaniello. Comprende il Distretto Urbanistico Dur IV3, l’Unità Elementare I5. Il Progetto prevede: La riqualificazione urbanistica e paesistico-ambientale complessiva dell’area attraverso: - la realizzazione spazi di verde pubblico di vicinato, percorsi pedonali nel verde tra le aree di nuova edificazione e tra queste e l’insediamento esistente, lo schema urbanistico previsto assicurerà la relazione pedonale interna e verso gli spazi centrali urbani esistenti, oltre a potenziare gli elementi della rete ecologica urbana esistenti; - l’ampliamento pedonale del versante meridionale di via Appia, e creazione di aree di belvedere; - la sistemazione dell’area di innesto con la Strada vicinale della Serra Romaniello; - il completamento edilizio del margine urbano attraverso specifici principi e regole insediativi la cui matrice è la tipologia urbanistica a “cul de sac”; - l’eliminazione degli accessi carrabili dei lotti esistenti su Via Appia e l’adeguamento al nuovo principio insediativo; - l’attenuazione dell’impatto visivo dell’insediamento esistente attraverso vegetazione arborea ed arbustiva a carattere massivo costituita da essenze autoctone; - la conservazione di tutte le aree arborate esistenti, il nuovo insediamento, pubblico e privato, dovrà avere, nelle aree non interessate da edificazione, superficie impermeabile in misura non superiore al 20% 25 % della St, Superficie territoriale del Dur. 11

Le indicazioni progettuali sopra elencate rappresentano indicazioni di massima e potranno subire modifiche in sede redazione del Piano Attuativo. Attuazione differita attraverso: Piano Attuativo di iniziativa privata con convenzione. Il Piano Attuativo potrà prevedere, fermo restando le quantità degli standard, una diversa distribuzione delle aree destinate a standard pubblici e viabilità. Il Piano è attuato dai privati aventi crediti volumetrici nell’Ambito Unitario di Intervento, sia in forma diretta che riuniti in consorzio.

Riferimenti prescrittivi per l’attuazione e la realizzazione degli interventi: Progetto Guida DUr PG IV 3 Allegato 40b di queste norme; Attuazione del Dur IV 3; Tav. 36 e Tav. 37 del Regolamento Urbanistico dove sono definiti puntualmente, rispettivamente i regimi di intervento e i regimi d’uso dell’unità elementare I5 e degli altri spazi edificati esistenti; Tav. 38 del Regolamento Urbanistico dove sono definiti puntualmente i regimi di intervento e i regimi d’uso degli spazi aperti pubblici di uso pubblico e privati. L’area comprende : Dur IV 3 Distretto Urbanistico di nuovo impianto - unità di suolo. Situato lungo il versante meridionale di via Appia, comprende suoli liberi ricadenti in territorio periurbano. Attuazione differita attraverso: Piano Attuativo di iniziativa privata con convenzione. Il Piano Attuativo potrà prevedere, fermo restando le quantità degli standard, una diversa distribuzione delle aree destinate a standard pubblici e viabilità. Il Piano è attuato dai privati aventi crediti volumetrici nell’Ambito Unitario di Intervento, sia in forma diretta che riuniti in consorzio.

Riferimenti prescrittivi: Scheda Dur IV 3 Allegato 40b di queste norme. La scheda prevede: nella parte pubblica: - Arre di verde pubblico di vicinato e di belvedere, - percorso pedonale di margine dell’unità elementare I5 che si riconnette sia all’antico percorso della Strada vicinale di Serra Romaniello che al percorso che conduce all’area del Casino Bruno. - V g verde a giardino - V pz spazi pavimentati - V pk-al, parcheggio alberato Nella parte privata: a completamento dell’Unità Elementare, si realizzerà nuova edificazione con destinazione residenziale. - SR completamento dell’Unità Elementare I5. L’Unità Elementare I5. Unità elementare I 5 Regimi d’uso Uso prevalentemente residenziale, pari all’80% della superficie utile lorda abitabile. Attività para ricettive sono insediabili ai piani terra. Regimi di intervento Edilizio Conservazione tipologica, Conservazione con adeguamento, Per gli edifici in corso di realizzazione vale il titolo concessorio rilasciato. Nuova edificazione di perequazione. Interventi sui coremi Identificativi Ristrutturazione urbanistica, riqualificazione ambientale e paesistica. Nelle more di formazione del Piano Attuativo il regime edificatorio ammesso riguarda i soli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia a1, se previsti e come definiti all’Art. 9 delle presenti norme. Sugli spazi aperti pubblici e di pertinenza degli edifici è consentita la manutenzione come definita all’Art. 28 delle presenti norme.

●AUi IV 4 Ambito Unitario di Intervento situato lungo il versante meridionale di Via Appia, di fronte al promontorio collinare che delimita verso est l’insediamento urbano. Comprende il Distretto Urbanistico Dur IV4, l’Unità Elementare I6. Il Progetto prevede: La riqualificazione urbanistica e paesistico-ambientale complessiva dell’area attraverso: - la realizzazione spazi di verde pubblico di vicinato, percorsi pedonali nel verde tra le aree di nuova edificazione e tra queste e l’insediamento esistente, lo schema urbanistico previsto assicurerà la relazione pedonale interna e verso gli spazi centrali urbani esistenti, oltre a potenziare gli elementi della rete ecologica urbana esistenti; - l’ampliamento pedonale del versante meridionale di via Appia, e creazione di aree di belvedere; - la sistemazione dell’area di innesto con la Strada vicinale della Serra Romaniello; - il completamento edilizio del margine urbano attraverso specifici principi e regole insediativi la cui matrice è la tipologia urbanistica a “cul de sac”; - l’eliminazione degli accessi carrabili dei lotti esistenti su Via Appia e l’adeguamento al nuovo principio insediativo; - l’attenuazione dell’impatto visivo dell’insediamento esistente attraverso vegetazione arborea ed arbustiva a carattere massivo costituita da essenze autoctone; - la conservazione di tutte le aree arborate esistenti, il nuovo insediamento, pubblico e privato, dovrà avere, nelle aree non interessate da edificazione, superficie impermeabile in misura non superiore al 20% 25 % della St, Superficie territoriale del Dur. Le indicazioni progettuali sopra elencate rappresentano indicazioni di massima e potranno subire modifiche in sede redazione del Piano Attuativo. Attuazione differita attraverso:

12

Piano Attuativo di iniziativa privata con convenzione. Il Piano Attuativo potrà prevedere, fermo restando le quantità degli standard, una diversa distribuzione delle aree destinate a standard pubblici e viabilità. Il Piano è attuato dai privati aventi crediti volumetrici nell’Ambito Unitario di Intervento, sia in forma diretta che riuniti in consorzio.

Riferimenti prescrittivi per l’attuazione e la realizzazione degli interventi: Progetto Guida DUr PG IV 4 Allegato 40b di queste norme; Attuazione del Dur IV 4; Tav. 36 e Tav. 37 del Regolamento Urbanistico dove sono definiti puntualmente, rispettivamente i regimi di intervento e i regimi d’uso dell’unità elementare I6 e degli altri spazi edificati esistenti, Tav. 38 del Regolamento Urbanistico dove sono definiti puntualmente i regimi di intervento e i regimi d’uso degli spazi aperti pubblici di uso pubblico e privati. L’area comprende : Dur IV 4 Distretto Urbanistico di nuovo impianto - unità di suolo. Situato lungo il versante meridionale di via Appia, comprende suoli liberi ricadenti in territorio periurbano. Attuazione differita attraverso: Piano Attuativo di iniziativa privata con convenzione. Riferimenti prescrittivi: Scheda Dur IV 4 Allegato 40b di queste norme. La scheda prevede: nella parte pubblica: - Arre di verde pubblico di vicinato e di belvedere, - percorso pedonale di margine dell’unità elementare I6 che si riconnette all’antico percorso della Strada vicinale di Serra Romaniello - V g verde a giardino - V pz spazi pavimentati - V pk-al, parcheggio alberato - V p a piazza Nella parte privata: a completamento dell’Unità Elementare, si realizzerà nuova edificazione con destinazione residenziale. - SR completamento dell’Unità Elementare I6. L’Unità Elementare I6. Unità elementare I 6 Regimi d’uso Uso prevalentemente residenziale, pari all’80% della superficie utile lorda abitabile. Attività para ricettive sono insediabili ai piani terra. Regimi di intervento Edilizio Conservazione tipologica, Per gli edifici in corso di realizzazione vale il titolo concessorio rilasciato. Nuova edificazione di perequazione. Interventi sui coremi Identificativi Ristrutturazione urbanistica, riqualificazione ambientale e paesistica. Nelle more di formazione del Piano Attuativo il regime edificatorio ammesso riguarda i soli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia a1, se previsti e come definiti all’Art. 9 delle presenti norme. Sugli spazi aperti pubblici e di pertinenza degli edifici è consentita la manutenzione come definita all’Art. 47 delle presenti norme.

●AUi IV 5 Ambito Unitario di Intervento situato lungo il versante settentrionale di Via Appia, tra la Strada vicinale della Cappella I e la Strada vicinale Sopra il Monastero. Si localizza sul promontorio collinare che delimita verso est l’insediamento urbano. Comprende il Distretto Urbanistico Dur IV5, l’Unità Elementare I7. Il Progetto prevede: La riqualificazione urbanistica e paesistico-ambientale complessiva dell’area attraverso: - la realizzazione del parco urbano situato sulle aree di sommità del promontorio che sovrasta l’area del Cimitero, che si caratterizza quale estremo avamposto urbano verso le aree esterne agricole di rilevante valore paesistico; - la realizzazione di spazi di verde pubblico di vicinato, percorsi pedonali nel verde tra le aree di nuova edificazione e tra queste e l’insediamento esistente, lo schema urbanistico previsto assicurerà la relazione pedonale interna e verso gli spazi centrali urbani esistenti, oltre a potenziare gli elementi della rete ecologica urbana esistenti; - l’ampliamento pedonale del versante settentrionale di via Appia, e creazione di aree di belvedere; - la sistemazione dell’area di innesto con la Strada vicinale della Cappella I e della Strada Vicina Sopra il Monastero; - il completamento edilizio del margine urbano edificato a corona dell’area di sommità riservata al parco urbano, attraverso specifici principi e regole insediativi la cui matrice è la tipologia urbanistica a “cul de sac”; - l’eliminazione degli accessi carrabili dei lotti esistenti su Via Appia e l’adeguamento al nuovo principio insediativo; - l’attenuazione dell’impatto visivo dell’insediamento esistente attraverso vegetazione arborea ed arbustiva a carattere massivo costituita da essenze autoctone; - la conservazione di tutte le aree arborate esistenti, il nuovo insediamento, pubblico e privato, dovrà avere, nelle aree non interessate da edificazione, superficie impermeabile in misura non superiore al 20% 25 % della St, Superficie territoriale del Dur. Le indicazioni progettuali sopra elencate rappresentano indicazioni di massima e potranno subire modifiche, ad esclusione del parco urbano sulle aree di sommità del promontorio che sovrasta l’area del Cimitero, in sede redazione del Piano Attuativo.

Attuazione differita attraverso: 13

Piano Attuativo di iniziativa privata con convenzione. Il Piano Attuativo potrà prevedere, fermo restando le quantità degli standard, una diversa distribuzione delle aree destinate a standard pubblici e viabilità. E’ comunque vincolante la realizzazione del parco urbano sulle aree di sommità del promontorio che sovrasta l’area del cimitero. Il Piano è attuato dai privati aventi crediti volumetrici nell’Ambito Unitario di Intervento, sia in forma diretta che riuniti in consorzio.

Riferimenti prescrittivi per l’attuazione e la realizzazione degli interventi: Progetto Guida DUr PG IV 5 Allegato 40b di queste norme; Attuazione del Dur IV 5; Tav. 36 e Tav. 37 del Regolamento Urbanistico dove sono definiti puntualmente, rispettivamente i regimi di intervento e i regimi d’uso dell’unità elementare I7 e degli altri spazi edificati esistenti; Tav. 38 del Regolamento Urbanistico dove sono definiti puntualmente i regimi di intervento e i regimi d’uso degli spazi aperti pubblici di uso pubblico e privati. L’area comprende : Dur IV 5 Distretto Urbanistico di nuovo impianto - unità di suolo. Situato lungo il versante meridionale di via Appia, comprende suoli liberi ricadenti in territorio periurbano. Attuazione differita attraverso: Piano Attuativo di iniziativa privata con convenzione. Il Piano Attuativo potrà prevedere, fermo restando le quantità degli standard, una diversa distribuzione delle aree destinate a standard pubblici e viabilità. Il Piano è attuato dai privati aventi crediti volumetrici nell’Ambito Unitario di Intervento, sia in forma diretta che riuniti in consorzio.

Riferimenti prescrittivi: Scheda Dur IV 4 Allegato 40b di queste norme. La scheda prevede: nella parte pubblica: - Arre di verde pubblico urbano e di vicinato, aree di belvedere, - percorso pedonale di margine dell’unità elementare I7 che si riconnette all’antico percorso della Strada vicinale della Cappella I - V g verde a giardino - V pz spazi pavimentati - V a, verde attrezzato - V p verde pubblico Nella parte privata: a completamento dell’Unità Elementare, si realizzerà nuova edificazione con destinazione residenziale. - SR completamento dell’Unità Elementare I7. L’Unità Elementare I7. Unità elementare I 7 Regimi d’uso Uso prevalentemente residenziale, pari all’80% della superficie utile lorda abitabile. Attività pararicettive sono insediabili ai piani terra. Regimi di intervento Edilizio Conservazione tipologica, Per gli edifici in corso di realizzazione vale il titolo concessorio rilasciato. Nuova edificazione di perequazione. Interventi sui coremi Identificativi Ristrutturazione urbanistica, riqualificazione ambientale e paesistica. Nelle more di formazione del Piano Attuativo il regime edificatorio ammesso riguarda i soli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia a1, se previsti e come definiti all’Art. 9 delle presenti norme. Sugli spazi aperti pubblici e di pertinenza degli edifici è consentita la manutenzione come definita all’Art. 28 delle presenti norme.

●AUi IV 6 Ambito Unitario di Intervento situato lungo il versante meridionale di Via Appia all’innesto con la Strada vicinale Pantani. Comprende il Distretto Urbanistico Dur IV6, l’Unità Elementare I1, l’Unità Elementare I2. Il Progetto prevede: la riqualificazione urbanistica e paesistico-ambientale complessiva dell’area attraverso: - la realizzazione di spazi di verde pubblico di vicinato, percorsi pedonali nel verde tra le aree di nuova edificazione e tra queste e l’insediamento esistente, lo schema urbanistico previsto assicurerà la relazione pedonale interna e verso gli spazi centrali urbani esistenti, oltre a potenziare gli elementi della rete ecologica urbana esistenti; - l’ampliamento pedonale del versante meridionale di via Appia, e creazione di aree di belvedere; - la sistemazione dell’area di innesto con la Strada vicinale Pantani; - il completamento edilizio del margine urbano edificato; - l’eliminazione degli accessi carrabili dei lotti esistenti su Via Appia dell’Unità Elementare I2 e l’adeguamento al nuovo principio insediativo la cui matrice è la tipologia urbanistica a “cul de sac”; - l’attenuazione dell’impatto visivo dell’insediamento esistente attraverso vegetazione arborea ed arbustiva a carattere massivo costituita da essenze autoctone; - la conservazione di tutte le aree arborate esistenti, il nuovo insediamento, pubblico e privato, dovrà avere, nelle aree non interessate da edificazione, superficie impermeabile in misura non superiore al 20% 25 % della St, Superficie territoriale del Dur. Le indicazioni progettuali sopra elencate rappresentano indicazioni di massima e potranno subire modifiche in sede redazione del Piano Attuativo. Attuazione differita attraverso:

14

Piano Attuativo di iniziativa privata con convenzione. Il Piano Attuativo potrà prevedere, fermo restando le quantità degli standard, una diversa distribuzione delle aree destinate a standard pubblici e viabilità. Il Piano è attuato dai privati aventi crediti volumetrici nell’Ambito Unitario di Intervento, sia in forma diretta che riuniti in consorzio.

Riferimenti prescrittivi per l’attuazione e la realizzazione degli interventi: Progetto Guida DUr PG IV 6 Allegato 40b di queste norme; Attuazione del Dur IV 6; Tav. 36 e Tav. 37 del Regolamento Urbanistico dove sono definiti puntualmente, rispettivamente i regimi di intervento e i regimi d’uso delle unità elementari I1 ed I2 e degli altri spazi edificati esistenti; Tav. 38 del Regolamento Urbanistico dove sono definiti puntualmente i regimi di intervento e i regimi d’uso degli spazi aperti pubblici di uso pubblico e privati. L’area comprende : Dur IV 6 Distretto Urbanistico di nuovo impianto - unità di suolo. Situato lungo il versante meridionale di via Appia, comprende suoli liberi ricadenti in territorio periurbano. Attuazione differita attraverso: Piano Attuativo di iniziativa privata con convenzione. Il Piano Attuativo potrà prevedere, fermo restando le quantità degli standard, una diversa distribuzione delle aree destinate a standard pubblici e viabilità. Il Piano è attuato dai privati aventi crediti volumetrici nell’Ambito Unitario di Intervento, sia in forma diretta che riuniti in consorzio.

Riferimenti prescrittivi: Scheda Dur IV 6 Allegato 40b di queste norme. La scheda prevede: nella parte pubblica: - Aree di verde pubblico di vicinato, aree di belvedere, - percorso pedonale di margine dell’unità elementare I2 che si riconnette sia all’antico percorso della Strada vicinale Pantani che al percorso che conduce all’area del Casino Bruno - V g verde a giardino - V pz spazi pavimentati Nella parte privata: a completamento dell’Unità Elementare I1, si realizzerà nuova edificazione con destinazione residenziale. - SR completamento dell’Unità Elementare I1. Le Unità Elementari I1 ed I2. Unità elementare I 1 Regimi d’uso Uso prevalentemente residenziale e pari al 100% 80% delle superficie utile lorda abitabile. Attività pararicettive sono insediabili ai piani terra. Regimi di intervento Edilizio Conservazione con adeguamento, nuova edificazione di perequazione. Interventi sui coremi Identificativi Ristrutturazione urbanistica. Unità elementare I 2 Regimi d’uso Uso prevalentemente residenziale e pari al 80% delle superficie utile lorda abitabile. Attività pararicettive sono insediabili ai piani terra. Regimi di intervento Edilizio Conservazione tipologica Conservazione con adeguamento, Per gli edifici in corso di realizzazione vale il titolo concessorio rilasciato. Interventi sui coremi Identificativi Ristrutturazione urbanistica, riqualificazione ambientale e paesistica. Nelle more di formazione del Piano Attuativo il regime edificatorio ammesso riguarda i soli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia a1, se previsti e come definiti all’Art. 9 delle presenti norme. Sugli spazi aperti pubblici e di pertinenza degli edifici è consentita la manutenzione come definita all’Art. 28 delle presenti norme.

●AUi IV 7 Ambito Unitario di Intervento situato lungo la parte iniziale della via Appia e lungo il proseguimento della Strada vicinale di Costa Pisani. Comprende il Distretto Urbanistico Dur IV7, le Unità Elementari H6, H7 e l’Unità Elementare H9. Il Progetto prevede: La riqualificazione urbanistica e paesistico-ambientale complessiva dell’area attraverso: - la realizzazione di spazi di verde pubblico di vicinato, percorsi pedonali nel verde tra le aree di nuova edificazione e tra queste e l’insediamento esistente, lo schema urbanistico previsto assicurerà la relazione pedonale interna e verso gli spazi centrali urbani esistenti, oltre a potenziare gli elementi della rete ecologica urbana esistenti; - la sistemazione dell’area di innesto con la Strada vicinale Costa Pisani e l’ adeguamento di quest’ultima sino al margine dell’Unità Elementare H9; - la ridefinizione dei percorsi carrabili e degli spazi pubblici del Piano Attuativo “C4”che consentirà l’accesso carrabile anche alla Unità Elementare H7 di progetto; - il riammagliamento di tutte le are pubbliche derivanti dal Distretto Urbanistico di perequazione e quelle derivanti dal Piano Attuativo “C4”; - il completamento edilizio del margine urbano edificato; - l’attenuazione dell’impatto visivo dell’insediamento esistente attraverso vegetazione arborea ed arbustiva a carattere massivo costituita da essenze autoctone; 15

- la conservazione di tutte le aree arborate esistenti, il nuovo insediamento, pubblico e privato, dovrà avere, nelle aree non interessate da edificazione, superficie impermeabile in misura non superiore al 20% 25% della St, Superficie territoriale del Dur e del Piano attuativo “C4”;

Attuazione differita attraverso: Progetto Unitario di iniziativa privata con convenzione. Il Piano Attuativo potrà prevedere, fermo restando le quantità degli standard, una diversa distribuzione delle aree destinate a standard pubblici e viabilità. Il Piano è attuato dai privati aventi crediti volumetrici nell’Ambito Unitario di Intervento, sia in forma diretta che riuniti in consorzio.

Riferimenti prescrittivi per l’attuazione e la realizzazione degli interventi: Progetto Guida AUi PG IV 7 Allegato 40b di queste norme; Attuazione del Dur IV 7; Tav. 36 e Tav. 37 del Regolamento Urbanistico dove sono definiti puntualmente, rispettivamente i regimi di intervento e i regimi d’uso delle unità elementari H6 e H9 e degli altri spazi edificati esistenti; Tav. 38 del Regolamento Urbanistico dove sono definiti puntualmente i regimi di intervento e i regimi d’uso degli spazi aperti pubblici di uso pubblico e privati. L’area comprende : Dur IV 7 Distretto Urbanistico di nuovo impianto - unità di suolo. Situato tra l’unità elementare H3 e H9. Attuazione differita attraverso: Piano Attuativo di iniziativa privata. Il Piano Attuativo potrà prevedere, fermo restando le quantità degli standard, una diversa distribuzione delle aree destinate a standard pubblici e viabilità. Il Piano è attuato dai privati aventi crediti volumetrici nell’Ambito Unitario di Intervento, sia in forma diretta che riuniti in consorzio.

Riferimenti prescrittivi: Scheda Dur IV 7 Allegato 40b di queste norme. La scheda prevede: nella parte pubblica: - Aree di parcheggio e di verde pubblico di vicinato, - area di verde a giardino che connetterà il verde pubblico di progetto con le aree a Standard del Piano Attuativo “C4” ridefinite - V g verde a giardino - V pz spazi pavimentati - V p verde pubblico Nella parte privata: accoglierà i volumi generati dall’unità di suolo. SR Unità Elementare H7. Unità elementare H 7 Regimi d’uso Uso prevalentemente residenziale pari al 100% della superficie utile lorda abitabile. Regimi di intervento Edilizio Nuova edificazione di perequazione. Interventi sui coremi Identificativi Nuovo impianto. Le Unità Elementari H6 ed H9. Unità elementare H 6 Regimi d’uso Uso prevalentemente residenziale pari al 100% della superficie utile lorda abitabile. E’ ammessa la presenza di piccoli esercizi commerciali di vicinato e piccoli studi professionali. Sono fatte salve le attività preesistenti. Regimi di intervento Edilizio Conservazione tipologia. Nuova edificazione Piano Attuativo “C4”. Interventi sui coremi Identificativi Ristrutturazione urbanistica. Nelle more di formazione del Progetto Unitario il regime edificatorio ammesso riguarda i soli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia a1, se previsti e come definiti all’Art. 9 delle presenti norme. Sugli spazi aperti pubblici e di pertinenza degli edifici è consentita la manutenzione come definita all’Art. 28 delle presenti norme. La realizzazione della nuova edificazione prevista dal piano attuativo “C4” è subordinata, oltre che alla stipula della convenzione relativa alla lottizzazione, anche all’accettazione di quanto previsto dal progetto dell’AUi IV7. all’approvazione del nuovo Piano Attuativo di iniziativa privata dell’ambito unitario di intervento Aui IV 7.

Unità elementare H 9 Regimi d’uso Uso prevalentemente residenziale pari al 100% della superficie utile lorda abitabile. E’ ammessa la presenza di piccoli esercizi commerciali di vicinato e piccoli studi professionali. Sono fatte salve le attività preesistenti. Regimi di intervento Edilizio Conservazione tipologica, conservazione con adeguamento, Per gli edifici in corso di realizzazione vale il titolo concessorio rilasciato. Interventi sui coremi Identificativi Ristrutturazione urbanistica, 16

riqualificazione ambientale e paesistica. Nelle more di formazione del Progetto Unitario il regime edificatorio ammesso riguarda i soli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia a1, se previsti e come definiti all’Art. 9 delle presenti norme. Sugli spazi aperti pubblici e di pertinenza degli edifici è consentita la manutenzione come definita all’Art. 28 delle presenti norme.

Si ritiene, per quanto detto, possibile modificare le schede D.Ur. da IV 1 a IV 7 contenute nella tavola 40b del R.U. eliminando gli ultimi due commi delle “PARTICOLARI PRESCRIZIONI” ed aggiungendo il seguente comma: Il progetto guida, fermo restando quanto prescritto dall’art. 50c delle NTA, è modificabile in sede di redazione del Piano Attuativo dell’AUi sia in termini di diversa distribuzione delle aree edificabili che di distribuzione degli standard pubblici e della viabilità interna, fermo restando le volumetrie e le quantità di standard pubblici previste.

Si prescrive, infine, la correzione dell’errore materiale nella numerazione delle AUI contenuto nel primo comma delle “PARTICOLARI PRESCRIZIONI” in tutte le schede da D. Ur. IV 1 a D.Ur. IV 7 ove in tutte le schede è erroneamente indicato (AU II 1) invece che la giusta numerazione che segue la numerazione del D.UR. (es. D.Ur. IV 1  AUI IV 1 e così via).

Si ritiene, per quanto detto, necessario modificare l’art. 4 delle NTA come segue: Articolo 4 – Valore prescrittivo degli elementi costitutivi Gli elaborati sono vincolanti nei confronti : - della quantità di aree destinate a servizi e attrezzature di uso pubblico, - delle destinazioni d’uso pubbliche, di uso pubblico e private. In riferimento a queste ultime sono ammissibili anche destinazioni diverse, purché siano compatibili con quelle previste, in misura non eccedenti il 10% del totale, e nel rispetto della superficie lorda totale indicata. Ai perimetri delle aree soggette a Piano Attuativo sono ammessi adattamenti per tener conto dell’effettivo stato dei luoghi. Le dimensioni previste per le aree a servizi e attrezzature si intendono minime, quelle per i volumi edificabili si intendono massime. Nelle schede dei Distretti Urbanistici restano vincolanti, ad esclusione dei suoli soggetti a P.O., gli indici territoriali delle diverse classi di suolo e le percentuali di suolo pubbliche (extra standard) e private definite per le diverse classi di suolo. Tracciati stradali, aree pubbliche e aree di uso pubblico possono modificarsi in sede di redazione dei piani attuativi ad eccezione delle parti indicate come vincolanti nell’art. 50 delle NTA. per mero aggiustamento geometrico alle condizioni del dettaglio locale o per esigenze che derivino dai progetti esecutivi, nel rispetto delle indicazioni generali e senza diminuzione della relativa superficie. Le quantità di superfici destinate a standard non possono subire decrementi. I tracciati dei percorsi pedonali sono indicativi, mentre sono prescrittivi i loro recapiti, fermo restando il rispetto delle caratteristiche prestazionali in merito alla sicurezza, alla morfologia del suolo, all’accessibilità, e che favoriscano la realizzazione delle migliori qualità relazionali, se di progetto; sono prescrittive le caratteristiche dimensionali delle aree riservate ai percorsi pedonali. Sono parte integrante di questo regolamento gli elaborati relativi allo Studio Geologico redatto ai sensi dell’art. 10 della Legge Regionale. 38/97 e successive modifiche e integrazioni, secondo i contenuti di cui alla Legge Regionale 23/99 e suo Regolamento Attuativo.

Si ritiene, infine, necessario modificare l’art. 16 delle NTA, come segue: Articolo 16 – Criteri relativi agli standard Le dotazioni di aree di standard nel territorio comunale sono previste dal Regolamento Urbanistico ai sensi del Decreto Interministeriale n 1444/68, secondo le indicazioni regionali. Le dotazioni di aree destinate a spazi pubblici nei Progetti Guida o negli Interventi di Riqualificazione dovranno rispettare l'ubicazione e le quantità previste all'interno delle singole Ambiti Unitari di intervento (AUi) e dei singoli Ambiti di Riqualificazione (ARq), se indicate. Le dotazioni di spazi pubblici specificamente richieste per i Piani Attuativi degli interventi di demolizione con ricostruzione e di nuova edificazione sono indicate nelle Schede allegate relative alle Ambiti Unitari di Intervento e agli Ambiti di Riqualificazione, oltre che alle aree soggette a eventuale Progetto Unitario. Per le attività commerciali i parcheggi di uso pubblico dovranno essere comunque previsti nelle quantità prescritte dalle norme vigenti in materia. Nell'attuazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria dovrà essere Data priorità agli interventi che concorrono a rafforzare il Sistema dei Luoghi Centrali.

17

OSSERVAZIONE N° 2:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

2 Galasso Lucia Via Appia 19 Oppido 6476 foglio 19 p.lle 315 317 2313 2314 2315 Lucano 2316. La realizzazione della nuova viabilità

19/09/13 causerebbe il fraz. della p.lle 2313 e 315 riducendo le capacità operative e produttive dei proprietari (allevamento di animali da carne) presenza di vasche di raccolta - chiusura accessi carrabili e relative compromissione accesso fabbricati esistenti D.Ur. IV 5

I suoli e gli immobili oggetto dell’osservazione n. 2 sono ubicati lungo via Appia, tra quest’ultima e la Strada Vicinale della Cappella. L’intero ambito, edificato e non, situato lungo via Appia è oggetto di riqualificazione urbanistica e fa parte dello Schema Direttore IV. Valgono tutte le considerazioni di carattere generale svolte nella controdeduzione all’osservazione n. 1 in cui sono state affrontate e dato risposta alle problematiche delle aree ricadenti nello Schema Direttore IV (art. 50c delle NTA). Conclusioni. L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi IV 5, di cui fa parte il Distretto Urbanistico Dur IV 5 e l’Unità Elementare I7 (art. 50 c delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore IV partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi su esposti. Anche per il Dur IV 5 il volume concesso è funzione unicamente del suolo da acquisire al pubblico senza ulteriori oneri, suolo che anche in questo caso partecipa a far sì che l’attuale insediamento diventi urbanisticamente “Città”.

18

Alla luce delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione possa trovare parziale accoglimento con le modifiche al RU riportate in risposta all’osservazione n. 1.

OSSERVAZIONE N° 3:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

3 Viola Gerardo Via Appia Oppido 6475 foglio 19 p.lla 2199 1840 1839. 75 Lucano La realizzazione della nuova viabilità causerebbe il fraz. della p.lle 1840 e 2199

19/09/13 riducendo le capacità operative e produttive dei proprietari e demolizione di manufatti e muri di recinzione esistenti D.Ur. IV 5

I suoli e gli immobili oggetto dell’osservazione n. 3 sono ubicati lungo via Appia, tra quest’ultima e la Strada Vicinale della Cappella. L’intero ambito, edificato e non, situato lungo via Appia è oggetto di riqualificazione urbanistica e fa parte dello Schema Direttore IV. Valgono tutte le considerazioni di carattere generale svolte nella controdeduzione all’osservazione n. 1 in cui sono state affrontate e dato risposta alle problematiche delle aree ricadenti nello Schema Direttore IV (art. 50c delle NTA). Conclusioni. L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi IV 5, di cui fa parte il Distretto Urbanistico Dur IV 5 e l’Unità Elementare I7 (art. 50 c delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore IV partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi su esposti. Anche per il Dur IV 5 il volume concesso è funzione unicamente del suolo da acquisire al pubblico senza ulteriori oneri, suolo che anche in questo caso partecipa a far sì che l’attuale insediamento diventi urbanisticamente “Città”. Alla luce delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione possa trovare parziale accoglimento con le modifiche al R.U. riportate in risposta all’osservazione n.1.

19

OSSERVAZIONE N° 4:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

4 Viola Giuseppe Via Appia Oppido 6474 foglio 19 p.lla 2200 1842 1841 77 Lucano La realizzazione della nuova viabilità causerebbe il fraz. della p.lle 1842 e 2200

19/09/13 riducendo le capacità operative e produttive dei proprietari e demolizione di manufatti e muri di recinzione esistenti D.Ur. IV 5

I suoli e gli immobili oggetto dell’osservazione n. 4 sono ubicati lungo via Appia, tra quest’ultima e la Strada Vicinale della Cappella. L’intero ambito, edificato e non, situato lungo via Appia è oggetto di riqualificazione urbanistica e fa parte dello Schema Direttore IV.

Valgono tutte le considerazioni di carattere generale svolte nella controdeduzione all’osservazione n. 1 in cui sono state affrontate e dato risposta alle problematiche delle aree ricadenti nello Schema Direttore IV (art. 50c delle NTA).

Conclusioni.

L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi IV 5, di cui fa parte il Distretto Urbanistico Dur IV 5 e l’Unità Elementare I7 (art. 50 c delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore IV partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi su esposti. Anche per il Dur IV 5 il volume concesso è funzione unicamente del suolo da acquisire al pubblico senza ulteriori oneri, suolo che anche in questo caso partecipa a far sì che l’attuale insediamento diventi urbanisticamente “Città”.

Alla luce delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione possa trovare parziale accoglimento con le modifiche al R.U. riportate in risposta all’osservazione n. 1.

20

OSSERVAZIONE N° 5:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

5 Lancellotti Pasquale Via Appia Oppido 6473 foglio 19 p.lla 2323 1087 2323 Lucano La realizzazione della nuova viabilità causerebbe il fraz. della p.lla 2323 riducendo le

19/09/13 capacità operative e produttive dei proprietari e demolizione di manufatti e muri di recinzione esistenti D.Ur. IV 2

I suoli e gli immobili oggetto dell’osservazione n. 5 sono ubicati lungo via Appia. L’intero ambito, edificato e non, situato lungo via Appia è oggetto di riqualificazione urbanistica e fa parte dello Schema Direttore IV.

Valgono tutte le considerazioni di carattere generale svolte nella controdeduzione all’osservazione n. 1 in cui sono state affrontate e dato risposta alle problematiche delle aree ricadenti nello Schema Direttore IV (art. 50c delle NTA).

Conclusioni.

L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi IV 2, di cui fa parte il Distretto Urbanistico Dur IV 2 e l’Unità Elementare I4 (art. 50 c delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore IV partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi su esposti. Anche per il Dur IV 2 il volume concesso è funzione unicamente del suolo da acquisire al pubblico senza ulteriori oneri, suolo che anche in questo caso partecipa a far sì che l’attuale insediamento diventi urbanisticamente “Città”.

Premesso che l’intervento è soggetto (art. 50c del NTA) a piano attuativo di iniziativa privata con convenzione secondo il progetto guida AUi IV 2 – D.Ur. IV 2 riportato nella Tav. 40b del R.U. si ritiene possibile accogliere in parte l’osservazione con le modifiche da apportare al RU riportate in risposta all’osservazione n. 1.

21

OSSERVAZIONE N° 6:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

6 Lancellotti Donato Via Appia Oppido 6472 Foglio 19 p.lla 1715 1716 1086 13 Lucano La realizzazione della nuova viabilità causerebbe il fraz. della p.lla 1715 del foglio 19

19/09/13 riducendo le capacità operative e produttive dei proprietari e demolizione di manufatti e muri di recinzione esistenti - D.Ur. IV 2

I suoli e gli immobili oggetto dell’osservazione n. 6 sono ubicati lungo via Appia. L’intero ambito, edificato e non, situato lungo via Appia è oggetto di riqualificazione urbanistica e fa parte dello Schema Direttore IV.

Valgono tutte le considerazioni di carattere generale svolte nella controdeduzione all’osservazione n. 1 in cui sono state affrontate e dato risposta alle problematiche delle aree ricadenti nello Schema Direttore IV (art. 50c delle NTA). Conclusioni.

L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi IV 2, di cui fa parte il Distretto Urbanistico Dur IV 2 e l’Unità Elementare I4 (art. 50 c delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore IV partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi su esposti. Anche per il Dur IV 2 il volume concesso è funzione unicamente del suolo da acquisire al pubblico senza ulteriori oneri, suolo che anche in questo caso partecipa a far sì che l’attuale insediamento diventi urbanisticamente “Città”.

Premesso che l’intervento è soggetto (art. 50c del NTA) a piano attuativo di iniziativa privata con convenzione secondo il progetto guida AUi IV 2 – D.Ur. IV 2 riportato nella Tav. 40b del R.U. si ritiene possibile accogliere in parte l’osservazione modificando il RU secondo quanto riportato in risposta all’osservazione n. 1.

22

OSSERVAZIONE N° 7:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

7 Tamburrino Domenica Via Verdi Oppido 6531 Foglio 28 p.lla 871 873 1 Lucano Chiede una diversa destinazione dei suoli inseriti nel piano di lottizzazione, delle strade

20/09/13 di accesso e delle aree verdi. Che venga riconosciuta una volumetria per edificazione da assegnare in compensazione alla cessione delle aree, su altro suolo oppure sia mantenuto diritto edificatorio come stabilito piano di lottizzazione per la C4

Le particelle in oggetto ricadevano nel piano attuativo C4 del P.R.G., e per questo sono entrate all’interno del perimetro dei suoli urbanizzati e quindi del Territorio Urbano di progetto del R.U. adottato. Attualmente sul lato meridionale della zona C4 è presente, in continuità, una densa area edificata frutto delle regole del P.R.G. in zona agricola. Sono altresì sopraggiunti i vincoli ricognitivi dovuti al Piano stralcio dell’Autorità di Bacino di riguardanti, nello specifico, il bacino idrografico del fiume Bradano. Tali condizioni di fatto e di diritto hanno, da un lato condizionato la corretta attuazione del piano attuativo C4 del P.R.G., e dall’altro hanno inibito l’edificazione nelle parti ricadenti in R4. Il R.U. adottato ha preso atto dei diritti acquisiti ed ha rimodulato la zona C4 inserendone le aree in un ambito unitario di intervento più ampio che comprende anche le aree edificate del margine meridionale su descritto. L’area in oggetto è interessata da una zona R 4 del P.A.I. che di fatto e di diritto ha inibito le possibilità edificatorie sancite dal piano attuativo C4. Il R.U. adottato ha agito con regole uguali per tutti gli immobili che si trovavano nella stessa condizione di fatto e di diritto. Nello specifico per tutti i suoli interessati da aree a rischio R3 e R4 del P.A.I. e rientranti comunque all’interno del perimetro dei Suoli Urbanizzati con possibilità edificatorie sancite dal P.R.G. e inibite dal vincolo sovraordinato, il R.U. non ha previsto alcun indennizzo o spostamento in altra area delle capacità edificatorie non più attuabili. Né il R.U. adottato può confermare capacità edificatorie pregresse in aree a rischio R3 ed R4 in attesa di eventuali bonifiche di cui attualmente non si conosce neppure l’esito, ovvero il declassamento eventuale da R4 a un fattore di rischio minore che ne dovesse consentire un domani l’edificazione. Per quel che attiene l’innesto della viabilità principale in parte esistente interna all’ambito unitario di intervento AUi IV7 con via Appia si fa notare che la scheda che riguarda l’AUi IV 7 (Allegato 40b delle N.T.A. del R.U. adottato) non è un piano attuativo e sebbene contenga indicazioni di dettaglio di natura prescrittiva in fase di redazione del piano attuativo vero e proprio sono consentite piccole modifiche come quella citata nell’osservazione in oggetto.

23

Conclusioni.

L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi IV 7, di cui fa parte il Distretto Urbanistico Dur IV 7 e le Unità Elementari H6 e H7 (art. 50 c delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore IV partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi che riguardano la complessiva riqualificazione dell’insediamento urbano esistente lungo via Appia.

Il R.U. adottato ha agito con regole uguali per tutti gli immobili che si trovavano nella stessa condizione di fatto e di diritto. Nello specifico per tutti i suoli interessati da aree a rischio R3 e R4 del P.A.I. o da criticità III e IV dello studio geologico e rientranti comunque all’interno del perimetro dei Suoli Urbanizzati con possibilità edificatorie sancite dal P.R.G. e inibite da tali condizioni, il R.U. non ha previsto alcun indennizzo o spostamento in altra area delle capacità edificatorie non più attuabili. Né il R.U. adottato può confermare capacità edificatorie pregresse. Eventuali modifiche al RU, per riconsiderare diritti pregressi sanciti dal PRG, potranno essere valutate sono ad avvenuta esecuzione di interventi di bonifica dell’area. Nel dettaglio, si osserva che nelle Tavole grafiche e nel progetto Guida P.G. IV 7 è stato erroneamente indicato quale verde pubblico Vpk anche l’area ricadente nel vincolo idrogeologico “R4” che dovrà essere riclassificata come area a “verde privato di filtro Vv1”

Alla luce delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione n. 7 non può trovare accoglimento, fermo restando la modifica di destinazione d’uso dell’area destinata a verde pubblico Vpk che dovrà essere riclassificata come area a verde privato di filtro “VV1”.

Eventuali varianti al RU, per riconsiderare diritti pregressi sanciti dal PRG, potranno essere valutate sono ad avvenuta esecuzione di interventi di bonifica dell’area.

OSSERVAZIONE N° 8:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

8 Fidanza Annunziata Via Verdi 4 Oppido 6551 foglio 28 p.lle 843 Lucano Chiede una viabilità adeguata - cessione gratuite aree private per uso pubblico

23/09/13 secondo il diritto di perequazione con ripristino del tracciato originario della strada di piano prevista dal P. di L. C4

Le particelle in oggetto ricadono nell’area edificata al margine meridionale nel piano attuativo C4 del P.R.G., e per questo sono entrate all’interno del perimetro dei suoli urbanizzati e quindi del Territorio Urbano di progetto del R.U. adottato. L’area edificata con continuità su descritta è frutto delle regole del P.R.G. in zona agricola. Sono altresì sopraggiunti i vincoli ricognitivi dovuti al Piano stralcio dell’Autorità di Bacino di Basilicata riguardanti, nello specifico, il bacino idrografico del fiume Bradano. Tali condizioni di fatto e di diritto hanno condizionato la corretta attuazione del piano attuativo C4 del P.R.G.. Il R.U. adottato ha preso atto dei diritti acquisiti ed ha rimodulato la zona C4 inserendone le aree in un ambito unitario di intervento più ampio che compre anche le aree edificate del margine meridionale su descritto

24 e quindi anche l’area in oggetto. Complessivamente l’area inserita nell’AUi IV 7 attualmente presenta molte criticità dovute ad una carenza di standard pubblici in relazione ai carichi urbanistici presenti e una viabilità di fatto quasi inesistente. Per quel che attiene l’innesto della viabilità principale in parte esistente interna all’ambito unitario di intervento AUi IV7 con via Appia si fa notare che la scheda che riguarda l’AUi IV 7 (Allegato 40b delle N.T.A. del R.U. adottato) non è un piano attuativo e sebbene contenga indicazioni di dettaglio di natura prescrittiva in fase di redazione del piano attuativo vero e proprio sono consentite piccole modifiche come quella citata nell’osservazione in oggetto.

Conclusioni.

L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi IV 7, di cui fa parte il Distretto Urbanistico Dur IV 7 e le Unità Elementari H6, H7 e H9 (art. 50 c delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore IV partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi che riguardano la complessiva riqualificazione dell’insediamento urbano esistente lungo via Appia. Nello specifico l’AUi IV7 prevede la riqualificazione urbanistica e paesistico-ambientale complessiva dell’area.

Considerato che la Tavola 38 del R.U. individua la suddetta strada come percorso oggetto di adeguamento, si ritiene che la proposta di inserire una strada carrabile, così come riportato in “rosso” sull’elaborato planimetrico a corredo dell’osservazione, possa trovare accoglimento con la precisazione che la esatta ubicazione della strada ed il suo dimensionamento è demandato al Piano Attuativo dell’ambito unitario di intervento AUI IV 7.

OSSERVAZIONE N° 9:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

9 Sannella Rocco Via Passeggiata Oppido 6696 foglio 10 p.lle 30 e 918. Antonio Archeologica 4 Lucano Eliminazione dell'uso pubblico a favore di verde giardino con recupero del volume

26/09/13

25

Il R.U. adottato, attraverso la suddivisione dei suoli (Tav. 27 del R.U.), prima, e la classificazione dei suoli (Tav 39 del R.U.), successivamente, da un lato ha individuato lo stato di fatto e di diritto degli immobili, lo ha attualizzato inserendo i vincoli sovraordinati e i valori e criticità evidenziati attraverso le analisi a corredo del R.U. adottato, e dall’altro chiamando a nuovo impianto le aree necessarie al perseguimento degli obiettivi posti in essere, ha individuato regole omogenee per tutti gli immobili che si trovano nel medesimo stato di fatto e di diritto. I suoli liberi oggetto dell’osservazione, i cui perimetri sono stati ricavati dal P.R.G., sono stati classificati in classe T.U.M., territorio urbano marginale, (Tav. 39 del R.U. adottato), allo stesso modo sono stati classificati tutti i suoli liberi che si trovano nella stessa condizione di fatto e di diritto e sono stati assegnati indici perequativi omogenei per classe e sottoclasse di appartenenza. Il R.U. adottato, attraverso la suddivisione dei suoli (Tav. 27 del R.U.), prima, e la classificazione dei suoli (Tav 39 del R.U.), successivamente, da un lato ha individuato lo stato di fatto e di diritto degli immobili, lo ha attualizzato inserendo i vincoli sovraordinati e i valori e criticità evidenziati attraverso le analisi a corredo del R.U. adottato, e dall’altro chiamando a nuovo impianto le aree necessarie al perseguimento degli obiettivi posti in essere, ha individuato regole omogenee per tutti gli immobili che si trovano nel medesimo stato di fatto e di diritto. I suoli liberi oggetto dell’osservazione, i cui perimetri sono stati ricavati dal P.R.G., sono stati classificati in classe T.U.M., territorio urbano marginale, (Tav. 39 del R.U. adottato), allo stesso modo sono stati classificati tutti i suoli liberi che si trovano nella stessa condizione di fatto e di diritto e sono stati assegnati indici perequativi omogenei per classe e sottoclasse di appartenenza.

Tanto premesso si ritiene che i rilievi posti alla base dell’osservazione prodotta abbiano una loro forma di ragionevolezza per cui si ritiene di poter accogliere in parte l’osservazione mantenendo la destinazione di verde giardino pubblico (Vg) per una fascia di circa tre metri parallela a Via Passeggiata archeologica mentre la restante parte può essere destinata a verde giardino privato. Il volume spettante potrà essere realizzato, così come richiesto nell’osservazione, come ampliamento del fabbricato residenziale realizzato.

Conclusioni.

Le richieste finali esplicitate nell’osservazione n. 9 si ritiene possano essere accolte in parte mantenendo la destinazione di verde giardino pubblico (Vg) per una fascia di tre metri parallela a Via Passeggiata Archeologica mentre la restante parte può essere destinata a verde giardino privato. Il volume spettante potrà essere realizzato, così come richiesto nell’osservazione, mediante intervento diretto come ampliamento del fabbricato residenziale esistente.

26

OSSERVAZIONE N° 10:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

10 Zingaro Rosa Via Oppido 6710 Foglio 11 p.lla 479 Zanardelli Lucano In riferimento alla tavola 37 si chiede che 46 venga confermata sulla particella 479

26/09/13 foglio 11 il regime d'uso dello spazio edificato - garage a valle con gradinata pubblica a conferma di quanto già previsto da vecchio piano attuativo - si chiede inoltre di poter sopraelevare la struttura fino ad una altezza massima consentita

Le aree libere tra gli edifici posti lungo il tornante di via Zanardelli sono importanti per le relazioni pedonali tra queste parti della Città esistente poste tra l’altro a quote altimetriche diverse. La creazione di gradonate pubbliche di sicuro agevola la mobilità pedonale da e verso la zona settentrionale della Città storica.

Conclusioni.

La richiesta esplicitata nell’osservazione n. 10 così come formalizzata, per quanto esposto in premessa, può trovare accoglimento. Si ritiene pertanto che possa essere consentita la tipologia di “garage a valle con gradinata pubblica” con posizione laterale della gradinata con larghezza non inferiore a 150 cm e altezza massima su Via Zanardelli non superiore a 3,50 m, fermo restando il rispetto di limiti di distanze ed altezze stabilito dalla legge. Tutti gli oneri per la costruzione della gradinata compreso le finiture sono poste a carico del proprietario che provvederà alla cessione, a fine lavori, a titolo gratuito della stessa al patrimonio comunale.

OSSERVAZIONE N° 11:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

11 Provenzale Domenico Via Zanardelli 46 Oppido 6711 Foglio 11 p.lla 232, 233. Lucano Si chiede di completare l'edificazione del 3° fabbricato come previsto da precedenti C.E.

26/09/13 scadute. 27

Premessa.

L’area oggetto dell’osservazione ricade nella classificazione dei suoli e regime edificatorio (Tav. 39 del R.U. adottato) in T.U.C. - R.O.D.2 suoli privati in regime operativo diretto che comprende l'insediamento urbano non pianificato, ricadente in aree con vincoli di natura funzionale scaduti e/o in zona agricola, con regole puntuali riferite ad aree a maglia minuta, il regime edificatorio è dettato dal titolo concessorio rilasciato. Nella Tavola 36, del R.U. adottato, che esplicita i regimi di intervento degli spazi edificati vi è effettivamente una incongruenza, poiché l’area in questione essendo stata classificata come sopra riportato doveva avere come regime edificatorio la conservazione tipologica (manutenzione ordinaria, straordinaria, ristrutturazione edilizia a4, nuova edificazione) dove la nuova edificazione è regolata dalla classe di appartenenza su citata.

Conclusioni.

La richiesta esplicitata nell’osservazione n. 11 così come formalizzata e per quanto esposto in premessa può trovare accoglimento. L’edificazione potrà completarsi nel rispetto dei volumi assentiti dalle C.E. rilasciate, previa cessione al Comune delle aree individuate a standard nel Dur. II 4 e P.G. II 4. Rimangono valide tutte le norme e le prescrizioni dell’articolo 50a delle N.T.A. del R.U. adottato relative all’Ambito di Riqualificazione ARq II2.

OSSERVAZIONE N° 12:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

12 Sportella Rocco Via Gramsci Oppido 6645 Foglio 19 p.lla 1564 1308. 54 Lucano Correggere l'errore grafico tavola 28 (lotto e15 in zona F3 si sovrappone all'edificato

25/09/13 esistente) - di essere assegnatario restante lotto e15 e p.lla 1308 -

28

L’area oggetto dell’osservazione ricade nella classificazione dei suoli e regime edificatorio (Tav. 39 del R.U. adottato) in T.U.C. - R.O.D. 3 suoli privati in regime operativo diretto e comprende l'insediamento urbano consolidato in regime operativo diretto il cui regime edificatorio dei lotti residui è dettato dal relativo piano attuativo vigente. Nel caso in esame si tratta del Piano Attuativo “Area F” e della successiva variante al Piano Attuativo approvata con D.C.C. n° 6 del 30/03/2007, integralmente recepito dal R.U. adottato, infatti l’intera area ricade nell’Unità Elementare F3 le cui norme relative a regimi di intervento rimandano direttamente alle norme del Piano Attuativo su richiamato. La sovrapposizione esistente tra la sagoma di progetto e l’edificato esistente nella Tav. 28 è un mero errore grafico non riportato in altre tavole.

Conclusioni. Nel merito della osservazione si precisa che la discussione sulla eventuale cessione/permuta del lotto di edilizia convenzionata E15 in favore della ditta Sportella Antonio & Rocco snc non può essere discussa in questa sede. Tale istanza dovrà essere valutata con altro atto dall’A.C. con assunzione di relative determinazioni. Data la particolarità della situazione si ritiene che in tal caso si possa procedere con assegnazione in deroga dal Regolamento per l’assegnazione di lotti di edilizia residenziale pubblica, approvato con D.C.C. n. 21 del 18/04/2002. Per quanto riguarda l’utilizzo di volume rinveniente da espropri non indennizzati, ciò può essere consentito con i limiti riportati nell’art. 44 delle NTA: “In riferimento alle opere pubbliche realizzate e/o appaltate nel corso degli ultimi 30 anni ed oggetto di esproprio per pubblica utilità, qualora per l’esproprio non sia stato nel frattempo corrisposto alcun indennizzo, vi si potrà provvedere tramite sfruttamento dell’indice perequativo della rispettiva Classe e/o sottoclasse di appartenenza dei terreni interessati. La relativa volumetria potrà essere utilizzata nei Distretti contigui e se questo non dovesse essere possibile nel Distretto Urbanistico DUr II5 di compensazione dei diritti edificatori” In conclusione, la richiesta esplicitata nell’osservazione n. 12, con le precisazioni prima riportate, non può, a parere di questo Ufficio, trovare accoglimento in questa sede.

OSSERVAZIONE N° 13:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

13 Sesta Lucia Via Oppido 6715 foglio 19 p.lle 601, 707, 703, 80. Annunziata Lucano Chiede che venga confermata la destinazione di 31 verde pubblico come PRG vigente

27/09/13

L’area oggetto dell’osservazione costituisce una porzione della Zona V14- Verde pubblico attrezzato del P.R.G. di Oppido Lucano. Attualmente l’intera area appena descritta è gravata per oltre due terzi da vincoli sovraordinati R3 ed R4 del P.A.I., Piano di Assetto Idrogeologico del fiume Bradano, che ne inibiscono non solo l’edificazione ma anche cambi di destinazione d’uso che farebbero aumentare i fattori di rischio per persone e cose. Il resto dell’area ricade in area con criticità III b2 (non utilizzabili allo stato attuale) della tavola di sintesi della pericolosità e criticità geologica e

29 geomorfologica dello Studio Geologico. Nella Tav. 38, del R.U. adottato, relativa ai regimi di uso e di intervento degli spazi aperti tale area è stata denominata Vv1 - aree verdi private e/o condominiali di filtro. Il R.U. adottato non avrebbe potuto far diventare le aree oggetto dell’osservazione, e per medesimo stato di fatto e di diritto l’intera ex zona V14, area pubblica per attrezzature di qualsiasi genere poiché tali aree non sono trasformabili urbanisticamente essendo gravate da fattori di rischio e pericolosità elevati.

Conclusioni. La richiesta esplicitata nell’osservazione n. 13, così come formalizzata e per quanto esposto in premessa, non può trovare accoglimento.

OSSERVAZIONE N° 14:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

14 Seva Marcello via cesare Roma 6719 Osservazione per conto della sig.ra PEPE ricotti 16 Beatrice. Foglio 28 p.lle 496, 497, 499.

27/09/13 Chiede l'opportunità di trasformare la destinazione agricola in destinazione residenziale apportando agli elaborati le modifiche proposte.

30

Il R.U. adottato ha escluso dalla possibilità di nuova edificazione tutti i suoli ricadenti in criticità III e IV dello studio geologico predisposto quale studio necessario per la formalizzazione del R.U., e tutti i suoli ricadenti nelle aree a rischio frana R3 e R4 del P.A.I., oltre ai suoli gravati da vincoli archeologici diretti. Questo in ottemperanza alle norme regionali e nazionali vigenti in materia. Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. Lo stato di fatto e di diritto è stato chiaramente, attualizzato con tutto quello che nel frattempo ha inciso e incide urbanisticamente sul territorio comunale. Lo stato di diritto, che parte da ciò che il P.R.G. (D.P.G.R. n. 703/1995) sancisce, è stato sovrapposto ai vincoli conformativi e ricognitivi sovraordinati quali il vincolo archeologico diretto del Monte Montrone e i vincoli imposti dal P.A.I.. Lo stato di fatto è stato attualizzato, da un lato, attraverso l’individuazione dell’ambito agricolo periurbano, prendendo in esame il reale stato di edificazione e/o urbanizzazione del territorio prossimo alla regione urbana ed ai suoli urbanizzati in territorio esterno, considerando fattori ecologico ambientali quali la copertura vegetazionale e la clivometria del suolo. Il suolo oggetto dell’osservazione prodotta è inedificato, non è intercluso da costruzioni, ma soprattutto ricade in buona parte in area a rischio R4 del P.A.I. del fiume Bradano. Il suolo in oggetto e, pertanto, di fatto e di diritto al momento non urbanizzabile.

Conclusioni. La richiesta esplicitata nell’osservazione, così come formalizzata e per quanto esposto in premessa, non può trovare accoglimento. In sede di redazione del Piano Strutturale e a seguito dell’esecuzione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico dell’area, la situazione del terreno, essendo prossimo alla regione urbana, potrà eventualmente essere ripresa in considerazione.

OSSERVAZIONE N° 15:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

15 Viola Maria C.da Serra Oppido 6720 Foglio 19 p.lla 314 Romaniello Lucano Chiede che le norme che vietano l'accesso carrabile lungo Via Appia vengano rivedute e

27/09/13 modificate mantenendo e migliorando lo stato di fatto e di diritto attualmente esistente, consolidato e autorizzato

31

Il R.U. ha preso atto dell’attuale situazione urbanistica ed ha operato delle scelte in relazione all’obiettivo generale della riqualificazione dell’insediamento esistente (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Infatti, il R.U. ha chiamato a nuovi usi urbani le parti che di fatto erano urbanizzate e dove la qualità degli spazi residenziali e la sicurezza dell’abitare erano basse. Queste aree se pur manifestano per flussi e numero di abitazioni presenti un carattere spiccatamente urbano hanno caratteristiche prestazionali da zona agricola, ovvero assenza di standard pubblici e viabilità principale non adeguata.

Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano.

I suoli e gli immobili oggetto dell’osservazione n. 15 sono ubicati lungo via Appia. L’intero ambito, edificato e non, situato lungo via Appia è oggetto di riqualificazione urbanistica e fa parte dello Schema Direttore IV.

I fabbricati presenti per tipologia e morfologia sono di fatto fabbricati di tipo urbano, l’intera area descritta presenta numerosi problemi urbanistici. È, infatti, un’area urbanizzata e in parte edificata e la via Appia, un tempo viabilità extraurbana, è divenuta la strada principale di una lottizzazione di fatto, avvenuta nel tempo. Gli edifici sono diversi gli uni dagli altri essendo frutto di singoli atti concessori rilasciati nel tempo; non vi sono regole di aggregazione, allineamenti, altezze, numero di piani omogenei e partiture del suolo coerenti per forma e dimensione dei lotti; sono, in buona sostanza, parti del territorio, edificate e non, prive di regola e principio insediativo. Oltre a questo vi è la totale assenza di standard pubblici e ad uso pubblico (D.I. 1444/68 art. 3 e 4), come il verde e i parcheggi, e la viabilità portante, via Appia, è priva delle più elementari regole di sicurezza per pedoni e veicoli motorizzati, oltre ad avere dimensioni tipologiche non idonee per i flussi veicolari presenti.

Il progetto urbanistico si è posto l’obiettivo operativo di dotare di standard pubblici le aree edificate, di riqualificare via Appia attraverso un allargamento delle carreggiate, l’inserimento di marciapiedi e di aree di sosta pedonale e veicolare e di limitare, ove possibile, gli accessi carrabili diretti, consentendo l’accesso alle aree edificate e di nuovo impianto attraverso una viabilità secondaria e pertinenziale interna alle unità elementari ivi localizzate, oltre a dotare l’intera area ubicata su via Appia di un parco pubblico urbano quale terminale qualificato della Città verso ovest. Per fare tutto questo si è utilizzata la perequazione urbanistica ovvero si sono messi in gioco dei volumi, frutto di indici perequativi che agiscono sull’intera superficie territoriale dei distretti urbanistici, per ottenere senza esproprio le aree necessarie al perseguimento degli obiettivi su enunciati.

Conclusioni.

L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi IV 2, di cui fa parte il Distretto Urbanistico Dur IV 2 e l’Unità Elementare I4 (art. 50 c delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore IV partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi su esposti. Anche per il Dur IV 2 il volume concesso è funzione unicamente del suolo da acquisire al pubblico senza ulteriori oneri.

Premesso che l’intervento è soggetto (art. 50c del NTA) a piano attuativo di iniziativa privata con convenzione secondo il progetto guida AUi IV 2 – D.Ur. IV 2 riportato nella Tav. 40b del R.U. si ritiene possibile accogliere in parte l’osservazione modificando il RU come da risposta all’osservazione n. 1.

Si constata, infine, che l’attrezzatura esistente censita dal R.U. adottato identificata con la sigla St servizi tecnologici nella Tav. 37 del R.U. costituisce una imprecisione sia in relazione all’uso che alla proprietà e, pertanto, va eliminata.

32

OSSERVAZIONE N° 16:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

16 Lancellotti Teresa Via appia Oppido 6722 Foglio 19 p.lle 2323, 1087, 2323. 11 Lucano Chiede modifica del RU mantenendo gli accessi carrabili dei lotti esistenti su Via Appia

27/09/13 ed eliminando i nuovi percorsi carrabili D.Ur. IV 2

I suoli e gli immobili oggetto dell’osservazione n. 16 sono ubicati lungo via Appia. L’intero ambito, edificato e non, situato lungo via Appia è oggetto di riqualificazione urbanistica e fa parte dello Schema Direttore IV. Valgono tutte le considerazioni di carattere generale svolte nella controdeduzione all’osservazione n. 1 in cui sono state affrontate e dato risposta alle problematiche delle aree ricadenti nello Schema Direttore IV (art. 50c delle NTA).

Conclusioni. L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi IV 2, di cui fa parte il Distretto Urbanistico Dur IV 2 e l’Unità Elementare I4 (art. 50 c delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore IV partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi su esposti. Anche per il Dur IV 2 il volume concesso è funzione unicamente del suolo da acquisire al pubblico senza ulteriori oneri, suolo che anche in questo caso partecipa a far sì che l’attuale insediamento diventi urbanisticamente “Città”. Pur con le considerazioni svolte si ritiene possibile l’accoglimento parziale dell’osservazione con le modifiche al RU già riportate in risposta all’osservazione n.1.

33

OSSERVAZIONE N° 17:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE 17 Colangelo Giuseppe Via Oppido 6738 Foglio 10 p.lla 738 Donato Gramsci 12 Lucano Si richiede che relativamente agli attuali lotti Antonio e1 ed e3 (ex lotti A4 ed A5) sia ripristinata la possibilità di edificare, secondo i parametri stabiliti dal previgente PRG, mantenendo

autonomi diritti di edificazione diretta, svincolati da qualunque altra imposizione e prescrizione eventualmente previsti per l'unità elementare E8

27/09/13

I due lotti, oggetto dell’osservazione, sono denominati nel R.U. adottato e2 ed e3 (Tav. 36 e 37 del R.U. adottato), di questi si conservano i diritti acquisiti in termini di volumetrie e parametri urbanistici così come previsti dal P.R.G. di Oppido Lucano. Il R.U. ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto residenziale previsto. I due lotti su descritti sono interni all’Ambito di Riqualificazione II 1 i cui obiettivi operativi sono: la connessione pedonale tra la viabilità esistente alle diverse quote (Via A. Moro, Via Racioppi, Via F.S. Nitti, Via De Angelis), l’adeguamento di Via A. Moro e Via Racioppi. La creazione di spazi edificati pertinenziali. La riproposizione delle regole di insediamento e la qualificazione degli spazi aperti di relazione e la nuova edificazione di completamento costituita proprio dai due lotti su citati. Conclusioni Si ritiene poter accogliere l’osservazione, trattandosi di residui lotti edificabili del PRG (lotti e1, e2, e3), subordinando il rilascio del P. di C. alla sottoscrizione di atto unilaterale d’obbligo di impegno alla cessione delle aree pubbliche occorrenti per l’attuazione dell’Ambito di Riqualificazione II 1.

34

OSSERVAZIONE N° 18:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

18 Tamburrino Caterina Via Roma 6757 foglio 28 p.lla 871, 874. Vestricio Chiede una diversa destinazione dei suoli Spurinna inseriti nel piano di lottizzazione, delle

27/09/13 147 strade di accesso e delle aree verdi - venga riconosciuta una volumetria per edificazione da assegnare in compensazione alla cessione delle aree, su altro suolo oppure sia mantenuto diritto edificatorio come stabilito piano di lottizzazione per la C4

Le particelle in oggetto ricadevano nel piano attuativo C4 del P.R.G., e per questo sono entrate all’interno del perimetro dei suoli urbanizzati e quindi del Territorio Urbano di progetto del R.U. adottato. Attualmente sul lato meridionale della zona C4 è presente, in continuità, una densa area edificata frutto delle regole del P.R.G. in zona agricola. Sono altresì sopraggiunti i vincoli ricognitivi dovuti al Piano stralcio dell’Autorità di Bacino di Basilicata riguardanti, nello specifico, il bacino idrografico del fiume Bradano. Tali condizioni di fatto e di diritto hanno, da un lato condizionato la corretta attuazione del piano attuativo C4 del P.R.G., e dall’altro hanno inibito l’edificazione nelle parti ricadenti in R4. Il R.U. adottato ha preso atto dei diritti acquisiti ed ha rimodulato la zona C4 inserendone le aree in un ambito unitario di intervento più ampio che comprende anche le aree edificate del margine meridionale su descritto. L’area in oggetto è interessata da una zona R 4 del P.A.I. che di fatto e di diritto ha inibito le possibilità edificatorie sancite dal piano attuativo C4. Il R.U. adottato ha agito con regole uguali per tutti gli immobili che si trovavano nella 35 stessa condizione di fatto e di diritto. Nello specifico per tutti i suoli interessati da aree a rischio R3 e R4 del P.A.I. e rientranti comunque all’interno del perimetro dei Suoli Urbanizzati con possibilità edificatorie sancite dal P.R.G. e inibite dal vincolo sovraordinato, il R.U. non ha previsto alcun indennizzo o spostamento in altra area delle capacità edificatorie non più attuabili. Per quel che attiene l’innesto della viabilità principale in parte esistente interna all’ambito unitario di intervento AUi IV7 con via Appia si fa notare che la scheda che riguarda l’AUi IV 7 (Allegato 40b delle N.T.A. del R.U. adottato) non è un piano attuativo ed in tale sede si potrà eventualmente tenere conto di tale osservazione. Eventuali modifiche al RU, per riconsiderare diritti pregressi sanciti dal PRG, potranno essere valutate sono ad avvenuta esecuzione di interventi di bonifica dell’area. Nel dettaglio, si osserva che nelle Tavole grafiche e nel progetto Guida P.G. IV 7 è stato erroneamente indicato quale verde pubblico Vpk anche l’area ricadente nel vincolo idrogeologico “R4” che dovrà essere riclassificata come area a “verde privato di filtro Vv1”

Alla luce delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione non può trovare accoglimento, fermo restando la modifica di destinazione d’uso dell’area destinata a verde pubblico Vpk che dovrà essere riclassifica come area a verde privato di filtro “VV1”.

Eventuali varianti al RU, per riconsiderare diritti pregressi sanciti dal PRG, potranno essere valutate sono ad avvenuta esecuzione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico dell’area.

OSSERVAZIONE N° 19:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

Via Oppido Osservazione del Movimento 5 Stelle di Oppido 19 Mosca Guglielmo Gianturco 6755 Lucano Lucano. 118

27/09/13

Controdeduzione per punti sulle argomentazioni apportate nell’osservazione prodotta.

Dopo RILEVATO (pag. 2 dell’Osservazione 19)

Punto a) (primo capoverso): 67.637 mq. rappresenta la superficie territoriale della zona sottoposta a Piano di Recupero dal P.R.G. di Oppido Lucano (D.P.G.R. n. 703/1995) tale superficie non coincide assolutamente con le Unità Elementari a prevalente carattere di conservazione del Regolamento Urbanistico (R.U.) adottato; gli interventi edilizi, contenuti nella tavola n. 36 del Regolamento Urbanistico, a prevalente carattere di conservazione che comprendono i primi quattro regimi di intervento edilizio, conservazione integrale, conservazione integrale dei caratteri costitutivi, conservazione integrale con accorpamento delle unità abitative e conservazione con adeguamento investono un’area più ampia rispondente circa al doppio di quella sottoposta a P. di R. L’indice territoriale pari a 1,2 mc./mq. è l’indice territoriale assegnato ai vuoti urbani e lotti interclusi di prima classe (piccole medie dimensioni inferiori comunque a 5000 mq.), tale indice si applica solo su tali spazi chiamati a trasformazione urbanistica dal R.U. adottato. Quindi l’operazione matematica espressa in tale rilievo è errata e fuorviante. Si precisa inoltre che il R.U. adottato nel proporzionare e dimensionare il progetto urbanistico per quel che concerne il volume residenziale ha utilizzato lo standard abitativo di 100 mc./ab., riferimento comma 3 art. 3 del D.I. 1444/68.

Punti b) e c) (secondo e terzo capoverso): Le unità elementari di analisi, strumentalmente individuate per verificare lo stato di attuazione del P.R.G. di Oppido Lucano (D.P.G.R. n. 703/1995), contengono al loro interno i lotti individuati e normati dal P.R.G.. Le previsioni del P.R.G. per tale insieme di lotti si sono attuate per il 45,05% (pari a 17.589 mc.) della somma della volumetria totale dei singoli lotti, pari a 39.047 mc., vi è un residuo non attuato pari a 21.458 mc.. Complessivamente la volumetria prevista dal P.R.G. per la zona B, pari a 39.047 mc., poggia su una superficie fondiaria, somma delle superfici dei vari lotti, pari a 18.170 mq., e non sui 177.579 mq. Frutto della somma delle superfici delle singole unità elementari di analisi. Queste ultime sono edificate a meno dei lotti individuati dal P.R.G., è, quindi, impreciso e fuorviante sulla superficie territoriale di 177.579,01 mq. delle zone B, in gran parte edificate, applicare un indice volumetrico qualsiasi esso sia. Oltre a tutto questo si vanno a sommare, poi, le volumetrie dei lotti residui realmente inedificati, pari a 21.452 mc., aggiungendole a quelle precedentemente calcolate. Il residuo in termini di volumetrie delle zone B del P.R.G. inedificate è pari a 21.458 mc. ed è stato ampiamente reso inedificabile dal Piano Stralcio dell’Autorità di bacino competente (P.A.I.) e dalle criticità geologiche e geomorfologiche dello studio geologico

36 propedeutico alla redazione del R.U.. Quanto asserito è facilmente desumibile dalla tavola 36 dei regimi di intervento degli spazi edificati del R.U..

Punti d), e) ed f) (quarto, quinto e sesto capoverso): in tale rilievo si sintetizzano i risultati del Bilancio Urbanistico sullo stato di attuazione delle zone C del P.R.G. e risulta incomprensibile la finalità di tutto il ragionamento quantitativo esposto. Non si tiene ancora una volta in considerazione il P.A.I. e le criticità dello studio geologico, nonché il vincolo archeologico diretto del Monte Montrone. L’insieme di tali vincoli ha reso, di fatto e di diritto, inedificabili ben 62.435 mq. di superficie territoriale che il P.R.G. ha chiamato ad usi urbani come zone per servizi e zone residenziali, inibendo tutte le volumetrie che per tali aree erano previste.

Punti g) ed h) (settimo e ottavo capoverso): Il R. U. ha analizzato lo stato di attuazione del piano per gli insediamenti produttivi nella scheda 1D del Bilancio Urbanistico (Tavola 19). Per la parte non attuata della zona D del P.R.G. il R.U. all’art. 1 comma 2 delle Norme tecniche di Attuazione (N.T.A.), tavola 40, ribadisce che . “È redatto altresì con riferimento alla Legge 1150 del 1942 e successive modifiche e integrazioni, ed alle altre Leggi Statali e Regionali in materia urbanistica, e pertanto, ove non specificatamente indicato, si intendono applicabili le vigenti disposizioni di legge in materia urbanistica”. Ovvero le zone non attuate del P.R.G. libere e non da vincoli sovraordinati e/o da criticità geologica e geomorfologica, rimangono come previsioni a carattere strutturale e ricognitivo e saranno oggetto del futuro Piano Strutturale Comunale (P.S.C.), punto 7.0 ultimo capoverso del D.G.R. n. 1749/2006.

Punti i) ed l) (nono e decimo capoverso): per tutte le aree non attuate del P.R.G. vale quanto asserito per il punto h) (ottavo capoverso).

Punti m) ed n) (undicesimo e dodicesimo capoverso): Tutte le aree della Regione Urbana non attuate e libere da vincoli archeologici diretti e da vincoli di criticità geologica e geomorfologica introdotti dal P.A.I. e/o dallo studio geologico, senza il quale non sarebbe stato possibile redigere il progetto di R.U., sono state inserite all’interno del Territorio Urbano (T.U.) di progetto con obiettivi diversi da quelli del P.R.G., anche la loro attuazione segue strade e meccaniche diverse, la tecnica della perequazione urbanistica del piano per il R.U. e attuazione differita e esproprio per il P.R.G.. Si ricorda che lo studio geologico è parte integrante del R.U., concetto sancito nelle N.T.A. (tavola 40 del R.U.) articolo 4 ultimo comma. Per tutti i suoli chiamati a urbanizzazione dal P.R.G. situati nel R.U. in Territorio Esterno (T.E.) vale quanto asserito al punto h) (ottavo capoverso).

Punto o) (tredicesimo capoverso): Si precisa che lo standard pubblico fissato agli articoli 3 e 4 del D.I. 1444/68 è un minimo e non un massimo; che il R.U. ha ragionato sulla qualità prestazionale degli spazi della Città pubblica e ad uso pubblico; che le verifiche quantitative degli standard pubblici e ad uso pubblico sono state condotte a valle per verificare il rispetto dei minimi fissati e sanciti per legge. Si chiarisce inoltre che le quantità di standard pubblici e ad uso pubblico prodotti dal R.U. fanno riferimento, da un lato, allo standard autoprodotto dalle Unità Elementari di Nuovo Impianto di perequazione fissati in 18 mq./ab., dall’altro alla cessione non onerosa prodotta attraverso attuazione con perequazione urbanistica tale quantità è un extra standard che serve per gli obiettivi di qualità della Città pubblica esistente assunti dal R.U.. Tutto quanto asserito è facilmente verificabile nelle N.T.A. (tavola 40) al Titolo 6, nell’Allegato 40b alle N.T.A. e nella tavola 41 Suoli Riservati all’Armatura Urbana (S.R.A.U.).

Gli standard autoprodotti dalle Unità Elementari di Nuovo Impianto di perequazione sono pari a 9.926 mq., mentre quelli riferiti ai Distretti Urbanistici di perequazione (Dur) sono pari a complessivi 68.557 mq.. E’ un errore grossolano risalire dallo standard pubblico totale agli abitanti insediabili. Corretto è, applicando lo standard abitativo assunto dal R.U. pari a 100 mc./ab. (art. 3 ultimo comma D.I. 1444/68), risalire agli abitanti insediabili partendo dal volume totale prodotto dai Dur che nella tavola 41 è esplicitato, pari a 55.148 mc., ovvero il R.U. produce 551 nuovi abitanti; tale risultato si ottiene anche dividendo lo standard pubblico autoprodotto dalle U.E. di N.I. pari a complessivi 9.917 mq. per 18 mq./ab., riferimento del R.U., anche tale calcolo è facilmente desumibile dalla tavola 41 S.R.A.U. su citata. Il R.U. ha inteso onde soddisfare l’obiettivo generale della riqualificazione della Città esistente, destinare le quantità extra standard prevalentemente per nuovi parchi urbani e di quartiere, parcheggi e sistemazioni di sedi viarie esistenti come via della Fontana Medica e via Appia, che in origine erano extra urbane ma che di fatto sono divenute per flusso e urbanizzazioni strade urbane, i cui livelli prestazionali sono da garantire per la sicurezza della collettività attuale e futura.

Punto p) e p1) (quattordicesimo e quindicesimo capoverso): La carenza quantitativa di attrezzature scolastiche (che ricomprende aree per l’istruzione: asili nido, scuole materne e scuole dell’obbligo) pari a 0,87 mq./ab., per la popolazione attualmente residente (3.883 abitanti anno di riferimento 2011), è difatti evidenziata nel R.U..Tale carenza riguarda tutte le scuole ricomprese all’articolo 3 del D.I. 1444/68, se di fatto si dovesse manifestare la necessità di nuovi spazi scolastici tale esigenza può essere sopperita attraverso svariate soluzioni. Ampliando gli edifici scolastici esistenti poiché il regime di intervento previsto dal R.U. per gli edifici pubblici è conservazione con adeguamento funzionale (tavola 36 e N.T.A. del R.U.). Oppure attraverso una variante endoprocedimentale, ovvero un mero cambio di

37 destinazione d’uso per tempi e procedure, di edifici pubblici esistenti, di aree già pubbliche o di aree acquisite al patrimonio pubblico attraverso la perequazione urbanistica. La palestra e il campo sportivo in via Appia sono stati conteggiati una sola volta ai fini della verifica degli standard pubblici esistenti (vedi scheda 1.S.2 del B.U.). le tavole di progetto del R.U. in scala 1:2000 tengono separati i regimi di uso e di intervento definiti per gli spazi aperti da quelli definiti per gli spazi edificati e per gli spazi edificati tengono separati i regimi di uso da i regimi di intervento. Tali elaborati non danno luogo a verifiche quantitative circa gli standard pubblici ma formalizzano graficamente le norme sui modi d’uso, ovvero regimi di intervento edilizio, regimi di intervento sui coremi identificativi e regimi d’uso, mentre le N.T.A. e le schede (Allegato 40b delle N.T.A.) esplicitano gli altri indicatori urbanistici e le prescrizioni generali e particolari. Tale formalizzazione si è resa necessaria per adeguarsi a quanto previsto dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.), il R.U. ha normato puntualmente tutti gli elementi e le relazioni tra gli elementi che compongono lo spazio urbano esistente e di progetto.

Punto q) (sedicesimo capoverso): All’articolo 25 delle N.T.A. (tavola 40) il R.U. definisce e norma il Sottosistema delle Attrezzature e dei servizi (SR, spazi edificati) distinguendo in modo lapalissiano due classi: gli spazi per attrezzature e servizi che non generano standard pubblici e ad uso pubblico (articoli 3 e 4 del D.I. 1444/68) classe 1, e gli spazi per attrezzature e servizi che generano standard pubblici e ad uso pubblico (articoli 3 e 4 del D.I. 1444/68) classe 2. La tavola 41 S.R.A.U. e la tavola 19 B.U., esplicitano tale differenziazione sia nelle classi di appartenenza che nella quantificazione degli standard pubblici e ad uso pubblico. Le leggi nazionali e regionali e la giurisprudenza esplicitano le definizioni di opere pubbliche e di interesse pubblico, i servizi pubblici e la funzione pubblica di attività ricettive e pararicettive, gli alberghi sono opere di interesse pubblico, i bar e i ristoranti sono esercizi pubblici in quanto offrono servizi alla persona; ma al di là delle definizioni, il R.U. ha verificato quantitativamente gli standard pubblici e ad uso pubblico del D.I. 1444/68 (articoli 3 e 4) escludendo le attività ricettive e pararicettive per cui non si ravvisa alcuna interpretazione “blanda” della normativa.

Punti r) ed s) (diciassettesimo e diciottesimo capoverso): Il R.U. adottato ha escluso dalla possibilità di nuova edificazione tutti i suoli ricadenti in criticità III e IV dello studio geologico predisposto quale studio necessario per la formalizzazione del R.U., e tutti i suoli ricadenti nelle aree a rischio frana R3 e R4 del P.A.I., oltre ai suoli gravati da vincoli archeologici diretti. Questo in ottemperanza alle norme regionali e nazionali vigenti in materia. Il R.U. è strumento urbanistico predisposto ai sensi della L.R. 23/99 (e s.m.i.), del Regolamento di Attuazione e delle altre norme nazionali e regionali vigenti in materia. Il P.R.G. di Oppido Lucano (D.P.G.R. n. 703/1995) è stato predisposto e formalizzato prima dell’entrata in vigore della L.R. 23/99 ed è figlio sostanzialmente della L. 1150/42 (e s.m.i.). La L.R. 23/99 ha segnato uno spartiacque con il consueto modo di concepire la pianificazione territoriale e urbanistica. La nuova legge regionale ha cambiato la struttura sulla quale si poggia la pianificazione territoriale e urbanistica dalle finalità da garantire e perseguire, alle procedure da seguire ed al principio di sussidiarietà per citarne solo alcune. Basti pensare, ancora, alla natura sistemica del progetto urbanistico e all’uso della perequazione urbanistica quale modalità attuativa a garanzia di equità, efficienza ed efficacia delle azioni promosse dalle amministrazioni pubbliche. Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. Lo stato di fatto e di diritto è stato chiaramente, attualizzato con tutto quello che nel frattempo ha inciso e incide urbanisticamente sul territorio comunale. Lo stato di diritto, che parte da ciò che il P.R.G. (D.P.G.R. n. 703/1995) sancisce, è stato sovrapposto ai vincoli conformativi e ricognitivi sovraordinati quali il vincolo archeologico diretto del Monte Montrone e i vincoli imposti dal P.A.I.. Lo stato di fatto è stato attualizzato, da un lato, attraverso l’individuazione dell’ambito agricolo periurbano, prendendo in esame il reale stato di edificazione e/o urbanizzazione del territorio prossimo alla regione urbana ed ai suoli urbanizzati in territorio esterno, considerando fattori ecologico ambientali quali la copertura vegetazionale e la clivometria del suolo. All’interno di questa metodica trovano sufficiente spiegazione i rilievi esplicitati. Dell’area V11 del P.R.G. è stata inserita all’interno del Territorio Urbano di progetto solo la parte ricadente in criticità IIb dello studio geologico, che è parte integrante del progetto di R.U. (art. 4 ultimo comma delle N.T.A., tavola 40 del R.U.), poiché è idonea ad essere urbanizzata, ed essendo ad attuazione indiretta sarà oggetto di uno studio geologico di dettaglio redatto secondo le norme vigenti in materia. L’indice territoriale perequativo della relativa classe di appartenenza (tavola 39 del R.U.) è stato ridotto della metà poiché l’area ricade in criticità IIb, e questo è stato fatto per tutte le aree chiamate a usi urbani dal R.U. e ricadenti nella stessa condizione di fatto e di diritto.

Dopo RILEVATO INOLTRE (pag. 6 dell’Osservazione 19)

Punti a1) ed b1) (primo e secondo capoverso): L’articolo 19 delle N.T.A. del R.U. spiega in modo chiaro come si è passati dalla suddivisione del suolo, elaborato di sintesi (tavola 27 del R.U.), alla classificazione del suolo e regime edificatorio, elaborato di progetto conformativo della proprietà (tavola 39 del R.U.). L’articolo su citato correla le due elaborazioni per rendere evidente che ad immobili che si trovano nella stessa condizione di fatto e di diritto, nel nuovo progetto urbanistico, il R.U., se chiamati da quest’ultimo ad usi urbani e/o trasformazione viene riservato lo stesso trattamento in relazione all’indice territoriale ed alla quantità di suolo extra standard da cedere al Comune attraverso la

38 perequazione urbanistica. Tutto ciò che non è rientrato nel perimetro del Territorio Urbano e dei Suoli Urbanizzati in Territorio Esterno, è normato al Titolo 7 delle N.T.A. del R.U., quale norma di salvaguardia in attesa della redazione del Piano Strutturale Comunale (P.S.C.). In tale richiamato Titolo 7 per quel che riguarda il Territorio Agricolo Periurbano il R.U. detta norme fortemente restrittive proprio ad evitare quello che seguendo regole opinabili del P.R.G., ma che restano pur sempre regole interne al progetto di P.R.G. così come formalizzato, è successo sino ad ora nel territorio agricolo. Il R.U., inoltre, ha fatto propri gli indirizzi e direttive del Parere del CESE 1209/2004 (Tavola 1 Relazione) congelando tale parte del Territorio Esterno, il Territorio Agricolo Periurbano, e demandando la sua definizione urbanistica al futuro P.S.C..

Punti c1) ed d1) (terzo e quarto capoverso): Tutto quello che urbanisticamente è accaduto nella zona agricola e nelle zone chiamate a usi urbani non attuate (ovvero con vincolo funzionale scaduto) del P.R.G. è legale poiché sorto con regole, che possono essere considerate opinabili, del P.R.G. o seguendo i dettami della norma nazionale e regionale per le aree prive di regime urbanistico (con vincoli funzionali scaduti). Il R.U. non ha legalizzato nulla ma ha preso atto di tale situazione urbanistica ed ha operato delle scelte in relazione all’obiettivo generale della riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Infatti, il R.U. ha analizzato lo stato di compromissione dell’ambito agricolo periurbano ed ha chiamato a nuovi usi urbani le parti che di fatto erano urbanizzate e dove la qualità degli spazi residenziali e la sicurezza dell’abitare erano basse. Queste aree se pur manifestano per flussi e numero di abitazioni presenti un carattere spiccatamente urbano hanno caratteristiche prestazionali da zona agricola, ovvero assenza di standard pubblici e viabilità principale non adeguata. Le parti dell’ambito agricolo periurbano non contigue alla regione urbana e dove l’originario dato della naturalità e/o dell’uso effettivo agricolo dei suoli non è andato perso del tutto sono state normate, come già detto al Titolo 7 delle N.T.A. del R.U., attraverso regole di salvaguardia volte, in attesa del P.S.C., a disincentivare le dinamiche abitative degli ultimi anni. Si precisa che Territorio Urbano Non Consolidato classificato come T.U.N.C. 2 non ha altre possibilità edificatorie se non quelle sancite dal titolo concessorio a suo tempo regolarmente rilasciato. Stessa cosa vale per il Territorio Esterno Urbanizzato Non Pianificato, T.E.U.N.P., non ha altri diritti edificatori se non quelli sanciti dal titolo concessorio a suo tempo regolarmente rilasciato.

Punti e1) ed f1) (quinto e sesto capoverso): Gli standard dimensionali assunti dal progetto di R.U. sono 18 mq./ab. quale standard pubblico delle Unità Elementari di nuovo impianto di perequazione, 100 mc./ab. quale standard abitativo il cui riferimento è l’art. 3 ultimo comma D.I. 1444/68, la superficie extra standard dei Dur di perequazione urbanistica è prodotta da percentuali di cessione al pubblico di superficie territoriale direttamente relazionata alle diverse classi di suolo presenti, 60% di cessione al pubblico per i vuoti e i lotti interclusi in Territorio Urbano Consolidato (T.U.C.), 40% di cessione al pubblico per Il Territorio Urbano Marginale (T.U.M.) e 45% di cessione al pubblico per il Territorio Periurbano (T.P.) (vedi Allegato 40b alle N.T.A. e tavola 39 del R.U.). I suoli extra standard così prodotti sono relazionati ad obiettivi di qualità della Città (parchi urbani e di quartiere, parcheggi, adeguamento viabilità esistente e nuova viabilità urbana). Da tali assunti si chiarisce che il R.U. produce, dal punto di vista meramente quantitativo, 136.731 mq di superficie territoriale chiamata a trasformazione urbanistica e a nuovo impianto, di questi il 55,58% diventa pubblica, ovvero 75.991 mq., per adeguare la Città a nuovi standard prestazionali di armatura urbana, a questi si va ad aggiungere un ettaro circa di standard pubblici autoprodotti dalle unità elementari di nuovo impianto di perequazione. Tutto questo è possibile concedendo 55.148 mc. di volumetrie ai privati proprietari dei suoli coinvolti nel processo di riqualificazione urbanistica, tale volume è generato da indici territoriali differenziati per classi di suolo (vedi tavola 39 del R.U.) e applicati su tutte le superfici territoriali quelle che rimarranno private e quelle che dovranno essere cedute, senza oneri aggiuntivi, al pubblico. Il volume prodotto dà luogo a 551 nuovi abitanti (vedi Allegato 40b alle N.T.A. e tavola 41 del R.U.).

Punti g1) ed h1) (settimo e ottavo capoverso): Le principali classi di suolo che danno luogo a tre diversi regimi edificatori sono i vuoti urbani e i lotti interclusi in T.U.C., il T.U.M. e il. T.P.. Il riconoscimento è frutto di criteri dedotti dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.) e da Regolamento di Attuazione (D.G.R. 512/2003), dal D.G.R. 1749/2006, dalla L. 865/71, dal Parere del CESE 1209/2004 e dalla Giurisprudenza italiana (Sentenza storica della Corte Costituzionale 5/1980). Si è adottato quale riferimento metodologico di prassi urbanistica i testi: “Il Piano Regolatore perequativo” di Stefano Pompei e “Principi teorici e prassi operativa nella pianificazione urbanistica” di Francesco Forte e Fusco Girard, nonché i piani urbanistici prodotti nelle Regioni Emilia Romagna e Toscana come i piani dei comuni di Casalecchio di Reno e Reggio Emilia. Il metodo attraverso il quale si è formalizzato il R.U. adottato del comune di Oppido Lucano si colloca in tale alveo concettuale ed operativo. Si ribadisce che i vuoti urbani e i lotti interclusi interni al Territorio Urbano Consolidato sono spazi residuali zone per servizi non attuate del P.R.G. oppure aree di una certa estensione non edificate. Tali aree hanno dato luogo nella maggior parte dei casi a Dur di trasferimento dei diritti edificatori, poiché le stesse sono risultate strategiche nella rete di spazi pubblici urbani da garantire con il progetto urbanistico. L’indice territoriale perequativo di 1,2 mc./mq. è di molto inferiore agli indici previsti dal P.R.G. per le aree ad intervento diretto ovvero le zone B, parte consolidata dell’insediamento. 39

Punti i1), l1), m1) e n1) (nono, decimo, undicesimo e dodicesimo capoverso): In tali punti articolati nell’osservazione n. 19 per capoversi si continua a sostenere un ragionamento fondato sono su quantità numeriche e peggio ancora facendo riferimento a standard pubblici quantitativi minimi stabiliti per legge dal D.I. 1444/68. Si ribadisce che gli standard riferiti al su citato decreto sono, appunto, minimi nel senso che il Legislatore ha inteso frenare le trasformazioni urbanistiche delle Città che non prevedevano alcuno standard pubblico o ne prevedevano quantitativamente molti di meno dei 18 mq./ab., non ha inteso, di certo, frenare i Comuni virtuosi che hanno tra i loro obiettivi una maggiore qualità della Città pubblica che si ottiene anche avendo a disposizione quantità più elevate di suolo rispetto ai minimi previsti per legge. Si ribadisce che il R.U. adottato ha associato alle quantità standard prestazionali e lo ha potuto fare perché ha osservato descritto ed analizzato i luoghi fisici dell’insediamento urbano e le loro caratteristiche associandovi i modi di uso sedimentati della collettività che li vive. Per puro onore di cronaca nel 1997 la Città di Reggio Emilia ha programmato il suo piano urbanistico su 36 mq. /ab. per quel che concerne solo gli standard pubblici relativi all’art. 3 del D.I. 1444/68, ovvero senza contare gli standard pubblici dell’art. 4 dello stesso decreto relativi all’interesse generale.

Punti o1) e p1) (tredicesimo e quattordicesimo capoverso): Area discarica

Si fa rilevare che contrariamente a quanto sostenuto nell’osservazione il RU non introduce alcuna nuova discarica ma si limita a recepire una variante al P.R.G. autorizzata in conferenza di localizzazione in Data 01/10/2002 e definitivamente approvata con D.C.C. n. 62 del 29/11/2002.

Si fa rilevare che le aree oggetto di variante di localizzazione al P.R.G. sono relative ad attività connesse alla gestione dei rifiuti ed in particolare al recupero di rifiuti ferrosi, ingombranti e durevoli e al recupero di rifiuti inerti, con lo scopo proprio di implementare la raccolta differenziata.

Punti q1) (quindicesimo capoverso): I permessi di costruire (e le ex concessioni edilizie, e gli altri edifici presenti in cartografia) esterni alle aree programmate del P.R.G., sono stati trattati tutti dal R.U. come diritti acquisiti i quindi i diritti edificatori sono esclusivamente quelli contenuti nel titolo concessorio a suo tempo rilasciato (tavola 39 e art. 56 delle N.T.A. del R.U.).

Punti r1) e s1) (sedicesimo e diciassettesimo capoverso): Le differenze riscontrate tra gli elaborati progettuali redatti in scala 1:5000 relativi alla verifica di assoggettabilità alla VAS, rispetto a quelli definitivi redatti in scala 1:2000 e 1:1000 riguardano l’area di ingresso all’insediamento urbano lungo Via Gianturco, oltre due piccole incongruenze di perimetrazione. L’inserimento nel Territorio Urbano dell’area insediata posta all’ingresso della Città lungo Via Gianturco si è resa necessaria, successivamente alla redazione degli elaborati progettuali in scala 1:5000 necessari per la verifica di assoggettabilità alla VAS, poiché si è reso necessario prevedere il terminale della pista ciclabile pubblica; tutte le aree sono interne all’Ambito di Riqualificazione ARq II4 che non prevede nuove volumetrie ma la sistemazione dell’area in edificata dell’ex collinetta punto di arrivo del percorso ciclabile. Le incongruenze possono comunque essere presenti tra elaborati redatti in scale di rappresentazione grafica diversa, ma si fa notare che gli elaborati prescrittivi sono sempre e comunque quelli redatti alla scala grafica più ravvicinata. Infatti nelle N.T.A. del R.U. sono richiamati quali elaborati grafici prescrittivi e conformativi della proprietà esclusivamente quelli di progetto redatti in scala 1:2000 e 1:1000 oltre naturalmente agli elaborati relativi allo studio geologico.

Dopo CONSIDERATO (pag. 11 dell’Osservazione 19)

Punti a2) e b2) (primo e secondo capoverso): Si riassumono in sintesi, i dati quantitativi che riportano direttamente agli abitanti insediabili, riferiti a trasformazioni urbanistiche e/o nuovo impianto inseriti per condizioni di diritto (zone con piani attuativi approvati e vigenti lotti residui in zona B del P.R.G.) e/o introdotti ex novo dal R.U. adottato.

1) Abitanti residenti attualmente (anno di riferimento 2011) ab. 3.883

2) Residuo zone C (del P.R.G.) attuate 110.329 mc. ab. 1.103

3) Lotti residui zona B (del P.R.G.) inseriti in Ambiti di Riqualificazione (ARq) ad attuazione indiretta 4.660 mc. ab. 47

4) Dur di perequazione urbanistica (R.U. adottato) 55.148 mc. ab. 551

Totale Abitanti insediabili, somma di 2), 3), e 4) ab. 1.701

TOTALE COMPLESSIVO ABITANTI RESIDENTI E INSEDIABILI ab. 5.584.

Si fa rilevare che non c’è alcuna rispondenza con i numeri riportati a pagina 11 dell’osservazione n 19.

40

Punto c2) (terzo capoverso): Le due aree in parte interessate dal vincolo archeologico indiretto del Monte Montrone sono quelle inserite negli Ambiti Unitari di intervento AUi II2 (contenente il Dur II5) e L’AUi III1, rispettivamente sul versante orientale e occidentale del Monte Montrone. Entrambi gli ambiti sono demandati a Piano Operativo ai sensi dell’art. 15 della L.R. 23/99 (e s.m.i.), articoli 50a e 50b delle N.T.A. del R.U.. Tale scelta è derivata proprio in ragione della complessità dei fattori derivanti sia dallo stato di fatto che dallo stato di diritto, nonché dall’ampiezza stessa delle aree. Il vincolo archeologico indiretto del Monte Montrone che interessa direttamente il Territorio Urbano di progetto dei due ambiti su citati non pregiudica l’edificabilità delle aree ivi ricadenti, ma ne condiziona aspetti morfo - tipologici come l’altezza massima degli edifici oltre ad aspetti di natura procedurale.

Punto d2) (quarto capoverso): L’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata ha espresso parere favorevole, con prescrizioni, di esclusione dalla procedura VAS ai sensi dell’art. 12 del D. lgs. 152/2006 (e s.m.i.) relativamente al Regolamento Urbanistico del comune di Oppido Lucano, riferimento D.D. n. 75AB/2010/D/382 del 26 marzo 2010.

Punto e2) (quinto capoverso): La Conferenza di Pianificazione del 22 gennaio 2013, conclusasi con il parere favorevole all’adozione del Regolamento Urbanistico di Oppido Lucano, ha tra gli allegati i singoli pareri espressi dagli enti partecipi del processo di pianificazione tra cui vi è il Parere favorevole della Provincia di Potenza Ufficio Pianificazione Territoriale e Protezione Civile, riferimento Potenza 21.01.2013 - Prot. 2310. In ogni caso il Piano Strutturale Provinciale, una volta approvato andrà ad incidere sul quello che sarà il Piano Strutturale Comunale (tra l’altro l’area archeologica del Montrone non è stata affatto oggetto di pianificazione nel R.U.). Si rappresenta, infine, che la L.R. 23/99 (e s.m.i.) all’articolo 36 esplicita chiaramente al punto 5) che: “ciascuno strumento di PT e U deve comunque conformarsi alle prescrizioni dello strumento sovraordinato”, una volta che quest’ultimo è stato definitivamente approvato (punto 4 dello stesso articolo su richiamato). Appare chiaro che essendo il processo di pianificazione per sua natura ciclico e mai chiuso in se stesso, ogni cambiamento che avviene nelle norme vigenti Comunitarie, Nazionali e Regionali, nonché nei piani di settore o nella pianificazione sovraordinata produrrà un adeguamento del Regolamento Urbanistico di Oppido Lucano che si potrà formalizzare attraverso varianti o accordi di localizzazione e che oggi non vanno di certo ad inficiare la sua definitiva approvazione.

Punto f2) (sesto capoverso): Vale il commento in risposta espresso al Punto a1) e b1) della presente controdeduzione.

Punto g2) (settimo capoverso): Inserite nel R.U. adottato e relative a previsioni sancite dal P.R.G. vi sono solo le aree a standard dei piani attuativi delle zone C (P.R.G. approvato con D.P.G.R. n. 703/1995). La loro realizzazione è regolamentata dai relativi piani attuativi e dalle convenzioni stipulate con il Comune. Il R.U. prevede 68.557 mq. di aree extra standard prodotte dai Dur di perequazione urbanistica e destinate a verde parcheggi e adeguamento viabilità esistente. Il costo di realizzazione complessivo di tali opere è decurtato del costo dell’esproprio, poiché i terreni vengono ceduti senza oneri attraverso la compensazione volumetrica regolamentata dalla perequazione urbanistica come formalizzata nel R.U.. Sulla citata sentenza della Corte Costituzionale 179/1999, essa dichiara incostituzionali l’articolo 7 numeri 2, 3 e 4, e l’articolo 40 della L. 1150/42, nonché l’articolo 2, primo comma, della L. 1187/68 nella parte in cui consentono alla pubblica amministrazione la reiterazione senza indennizzo dei vincoli urbanistici preordinati all’espropriazione o di inedificabilità assoluta dopo la scadenza quinquennale. Si fa rilevare che il R.U. adottato non ha reiterato alcun vincolo preordinandolo all’esproprio né tantomeno ha introdotto nuovi vincoli preordinati all’espropriazione poiché tutte le aree chiamate direttamente a trasformazione urbanistica o a nuovo impianto generano volumetrie e quindi sono edificabili. L’edificazione è condizionata da regole di posizionamento delle volumetrie generate e dalla cessione senza oneri aggiuntivi delle aree extra standard. La volumetria concessa al privato proprietario del suolo chiamato a nuovi usi urbani compensa ampiamente il ristoro monetario previsto dalle norme vigenti, sia dell’indennizzo per il quinquennio trascorso sia per il costo di acquisizione al pubblico delle aree. Ovvero il privato proprietario, su citato, potrà lucrare quota parte della rendita fondiaria urbana, la rendita edilizia e in molti casi anche la rendita posizionale in relazione alle diverse aree della Città in cui è localizzato l’intervento di nuovo impianto previsto dal R.U.. Per quel che attiene l’inedificabilità prevista da norme o da vincoli sovraordinati di natura ricognitiva e conformativa, non è previsto alcun indennizzo, come è ben esplicitato nella citata sentenza che fa riferimento esclusivamente a vincoli urbanistici, ovvero vincoli funzionali imposti dalla pianificazione ordinaria, quindi per i vincoli geologici, archeologici, ambientali e paesistici , ecc. non è previsto alcun indennizzo dalle norme nazionali vigenti in materia.

Punto h2) (ottavo capoverso): Si ribadisce che la perequazione urbanistica è una tecnica attuativa alternativa all’esproprio. Si fonda, poiché è perequazione del piano e non del progetto urbano o architettonico, su un corretto riconoscimento dello stato di fatto e di diritto presente nel territorio prima della formalizzazione del nuovo piano urbanistico (il R.U. adottato). Lo stato di diritto porta a riconoscere da un lato i diritti acquisiti che sono funzione dello stato di attuazione delle zone territoriali omogenee del P.R.G. e dall’altro a verificare se tali diritti sono inficiati da vincoli sovraordinati di natura conformativa e ricognitiva (P.A.I., vincolo archeologico, ecc.). Lo stato di fatto si fonda sul 41 riconoscimento del reale stato di urbanizzazione e/o edificazione del territorio, si fonda su analisi volte ad individuare criticità (come lo studio geologico) e valori (rete ecologica regionale e locale, ovvero morfologia del suolo, copertura vegetazionale, corsi d’acqua e delle loro relazioni). Lo stato di fatto e di diritto fotografano il territorio preso in esame e ne restituiscono lo stato di edificazione e di urbanizzazione, accanto a valori e criticità. Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico, e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano. In buona sostanza il R.U. adottato è partito da necessità di spazi pubblici e ad uso pubblico, necessità si ribadisce non solo quantitative, e non da dimensionamenti basati su, molte volte artificiosi, studi socio economici. Non è il suo compito, tutto ciò spetta al Piano Strutturale Comunale in relazione alla Carta Regionale dei Suoli e al Piano Strutturale Provinciale. Pertanto il R.U. norma direttamente tutti i suoli e gli immobili ricadenti all’interno del Territorio Urbano e dei suoli urbanizzati in territorio esterno, per il resto del territorio comunale detta norme di salvaguardia in attesa della redazione del P.S.C..

Punto i2) (nono capoverso): Il commento a tale rilievo è stato espresso al Punto r) ed s).

Punto l2) (decimo capoverso): Il commento a tale rilievo è stato espresso ai Punti i1), l1), m1) ed n1).

Punto m2) (undicesimo capoverso): Il commento a tale rilievo è stato espresso al Punto p1) discarica.

Punto n2) (dodicesimo capoverso): Il commento a tale rilievo è stato espresso al Punto d2).

Punto o2) (tredicesimo capoverso): Quanto dichiarato nella Relazione (tavola 1 del R.U. adottato) è confermato, ma il R.U. adottato non è assolutamente sostitutivo del P.R.G. (approvato con D.P.G.R. n. 703/1995), ovvero R.U., come definito, e il futuro P.S.C., che andrà a regolamentare usi e modi di uso della restante parte del territorio comunale di Oppido Lucano quella che oggi è sottoposta a regimi di salvaguardia, insieme saranno integralmente sostitutivi del P.R.G.. Il R.U. adottato non rappresenta neppure una variante generale al P.R.G., poiché il R.U. adottato è strumento innovativo introdotto dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.). La L.R. 23/99 articola la pianificazione territoriale e urbanistica per sistemi e sub sistemi dando così rilievo e precedenza alle relazioni tra elementi che compongono Città e territorio considerando anche aspetti e fattori immateriali come il tempo. Tutto questo ponendolo in stretta dipendenza con la natura degli oggetti di cui si occupa, con la strategicità delle azioni connesse agli obiettivi assunti ed alla temporalità degli interventi. I principi della prassi che introduce fanno riferimento alla sostenibilità dello sviluppo e all’equità, efficacia, efficienza e trasparenza dei processi che introduce. Il P.R.G. è figlio della L. 1150/42 opera in una logica previsionale e, quindi, di risposta ai bisogni della collettività adeguando il territorio e rendendolo idoneo alla localizzazione delle attività umane. In tale equazione sono le caratteristiche dell’attività da localizzare ad avere la precedenza. Il P.R.G. come concepito dalla legislazione nazionale si fonda sulla zonizzazione del territorio ovvero genera regole generalizzate su aree a maglia grande, demandando approfondimenti di natura funzionale, morfologica e di progetto urbanistico ai piani di dettaglio come piani di recupero, di lottizzazione, ecc.. Il P.R.G. si fonda essenzialmente sull’esproprio quale tecnica di attuazione della Città pubblica e sull’intervento privato per le parti ovviamente non ad uso pubblico della Città, senza porsi il problema dell’equità, dell’efficienza e dell’efficacia delle decisioni assunte. I due strumenti sono strutturalmente diversi e per questo motivo il R.U. adottato non è, e non può esserlo, una variante generale del P.R.G., è invece strumento formalizzato ed adottato che con il futuro P.S.C. andrà a normare con regole e finalità diverse, dal passato, l’intero territorio comunale di Oppido Lucano.

Punto p2) (quattordicesimo capoverso): Il commento a tale rilievo è stato espresso al Punto d2).

Conclusioni.

Tutto quanto è enunciato in sintesi, nell’osservazione n. 19, a pagina 14, 15 e 16 è relazionato nella premessa articolata per punti su esposta.

Si ritiene dopo quanto esposto in premessa, come commento ai rilievi contenuti nell’osservazione n. 19 di volta in volta esplicitati e più volte ripetuti, che tutte le altre osservazioni eccepite non possono trovare accoglimento per le motivazioni di volta in volta esplicitate.

42

OSSERVAZIONE N° 20:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

Via Oppido area tra via Mazzini e via pio IX 20 Paolucci Salvatore Monastero 6756 Lucano Si chiede di trasformare l'area in verde pubblico 61

27/09/13

L’area oggetto dell’osservazione fa parte dell’Unità Elementare E9 (Tav. 36 e 37 del R.U. adottato) descritta e normata rispettivamente agli articoli 24 e 50d delle N.T.A. del R.U. adottato. L’intera unità elementare, costituita da una prevalenza di pieni (edifici) rispetto ai vuoti (spazi aperti e strade) è caratterizzata da un principio insediativo, derivante da schede del Programma di Fabbricazione, costituisce variante sincronica dovuta alla preesistenza dei percorsi di via Roma e via Monastero II, tra loro convergenti. I lotti di forma rettangolare allungata sono disposti perpendicolarmente al percorso di impianto principale, Via Mameli-Via Monastero II, su percorsi di impianto secondari tra loro paralleli. L’impianto complessivo, frutto di due diverse direzioni morfologiche, ha trovato soluzione lungo Via Pio IX. La regola insediativa è caratterizzata dalla sequenza di ingressi sui fronti lunghi degli edifici, e depositi e garage sui fronti opposti. L’area oggetto dell’osservazione costituisce attualmente, insieme agli altri spazi aperti presenti, spazio pertinenziale dell’unità elementare a prevalente uso residenziale E9. Si ritiene che l’osservazione possa essere accolta

Conclusioni.

La richiesta esplicitata nell’osservazione n. 20 così come formalizzata e per quanto esposto in premessa può trovare accoglimento e l’area destinata a verde pubblico.

I conseguenti diritti volumetrici ottenuti moltiplicando la superficie da destinare a verde per un indice di fabbricabilità territoriale pari a 1,2 mc/mq, Data la loro modesta entità, potranno essere utilizzati per ampliamento di altra costruzione del proprietario del terreno o ceduti a terzi per la realizzazione di edificio in altra area edificabile del R.U. ovvero, in caso di mancato accordo, oggetto di espropriazione per pubblica utilità.

43

OSSERVAZIONE N° 21:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

foglio 28 p.lla 1254. Chiede nell'ambito della realizzazione delle opere stradali la previsione di una strada di Via Racioppi Oppido 30/09/13 21 Balsamo Angela 6762 piano urbanistico che colleghi le attali strade P. 8 Lucano di L. e di PRG realizzate per evitare la interclusione dei fondi e degli immobili già realizzati ed in corso di completamento.

Il R.U. adottato ha escluso dalla possibilità di nuova edificazione tutti i suoli ricadenti in criticità III e IV dello studio geologico predisposto quale studio necessario per la formalizzazione del R.U., e tutti i suoli ricadenti nelle aree a rischio frana R3 e R4 del P.A.I., oltre ai suoli gravati da vincoli archeologici diretti. Questo in ottemperanza alle norme regionali e nazionali vigenti in materia. Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. Lo stato di fatto e di diritto è stato chiaramente, attualizzato con tutto quello che nel frattempo ha inciso e incide urbanisticamente sul territorio comunale. Lo stato di diritto, che parte da ciò che il P.R.G. (D.P.G.R. n. 703/1995) sancisce, è stato sovrapposto ai vincoli conformativi e ricognitivi sovraordinati quali il vincolo archeologico diretto del Monte Montrone e i vincoli imposti dal P.A.I.. Lo stato di fatto è stato attualizzato, da un lato, attraverso l’individuazione dell’ambito agricolo periurbano, prendendo in esame il reale stato di edificazione e/o urbanizzazione del territorio prossimo alla regione urbana ed ai suoli urbanizzati in territorio esterno, considerando fattori ecologico ambientali quali la copertura vegetazionale e la clivometria del suolo. Il suolo in oggetto si trova lungo il margine meridionale dell’Unità Elementare H3 che corrisponde all’area interessata dal Piano Attuativo “C1-C2-C3” del P.R.G. di Oppido Lucano; il R.U. adottato ha integralmente recepito il piano attuativo citato; tale piano prevede la viabilità principale di progetto proprio lungo il margine meridionale dell’Unità Elementare H3 (Tav. 36, 37 e 38 del R.U. adottato). Il suolo oggetto dell’osservazione prodotta è inedificato, non è affatto intercluso da costruzioni ed è ampiamente servito dalla viabilità di piano. Conclusioni. La richiesta esplicitata nell’osservazione n. 21 così come formalizzata e per quanto esposto in premessa non può trovare accoglimento.

44

OSSERVAZIONE N° 22:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

Foglio 28 p.lla 1254 Richiesta modifica dell’art. 53 nella parte che prevede asservimento di terreni contigui -

30/09/13 (completamento di programmi edilizi già Via Racioppi Oppido avviati ) chiede inoltre la modifica della 22 Balsamo Angela 6763 8 Lucano previsione di destinazione d'uso per tali zone con la possibilità di modificare le eventuali destinazioni d'uso di tipo agricolo a destinazioni d'uso di tipo artigianale e/o produttivo

Il suolo in oggetto si trova lungo il margine meridionale dell’Unità Elementare H3 che corrisponde all’area interessata dal Piano Attuativo “C1-C2-C3” del P.R.G. di Oppido Lucano; Le norme in zona esterna all’ambito urbano. L’osservazione riguarda richiesta di modifica dell’art. 53 delle NTA che sarà affrontato in sede di controdeduzione all’osservazione n° 46. Conclusione L’osservazione si intende parzialmente accolta con le modifiche agli articoli 52 e 53 delle NTA riportate come controdeduzione all’osservazione n° 46 a cui si rimanda.

OSSERVAZIONE N° 23:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

23 Lioi Domenico Via Roma Oppido 6765 richieste informazione su lotto B3 - e lotto D 25 Lucano 37

30/09/13

45

L’area oggetto dell’osservazione ricade nella classificazione dei suoli e regime edificatorio (Tav. 39 del R.U. adottato) in T.U.C. - R.O.D. 3 suoli privati in regime operativo diretto e comprende l'insediamento urbano consolidato in regime operativo diretto il cui regime edificatorio dei lotti residui è dettato dal relativo piano attuativo vigente. Conclusioni. La richiesta più che una osservazione al RU è una richiesta di informazioni cui, per quanto possibile, si dà, di seguito, riscontro. La possibilità di edificazione dell’ex lotto B3 del P.R.G. è stata confermata nel R.U., così come si evince della tav. 35 “regimi di intervento”. L’edificazione sarà soggetta a convenzione con il Comune per la cessione a titolo gratuito dell’area destinata ad adeguamento della viabilità. La volumetria spettante al comparto è quella rinveniente dall’applicazione dell’indice di fabbricabilità territoriale pari a 1,6 mc/mq (stabilita dal PRG) sull’area individuata nella tavola 9 del P.R.G. depurata dall’area rientrata nel vincolo PAI e destinata nel RU non più a Area di Interesse Comune ma verde privato. Relativamente alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primarie necessarie a rendere edificabile il comparto si precisa che le stesse saranno regolate dalla convenzione con il Comune ed i relativi costi posti a carico dei compartisti così come previsto dall’art. 28 comma 5 della Legge 1150/1942 così come modificata dalla legge 765/1967. Per quanto riguarda il lotto D37 del Piano Attuativo approvato con D.C.C. n° 2 del 2001 e successive varianti si precisa che gli aventi diritto sullo stesso sono da ricercare tra gli attuali proprietari delle aree collegate al lotto nel PEEEP della zona omogenea “F” la cui variante è stata approvata con DCC n. 49/1989. In conclusione, l’osservazione, pur se non pertinente, può essere accolta nei termini e modi prima indicati.

OSSERVAZIONE N° 24:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

24 Sannella Rocco Via Oppido 6766 Foglio 19 p.lle 365, 849 Antonio Passeggiata Lucano Chiede che parte del terreno sia reso a uso Archeologica residenziale e correzione geometrica degli 4 archi di perimetro del vincolo cimiteriale

30/09/13

46

Il R.U. adottato ha escluso dalla possibilità di nuova edificazione tutti i suoli ricadenti in criticità III e IV dello studio geologico predisposto quale studio necessario per la formalizzazione del R.U., e tutti i suoli ricadenti nelle aree a rischio frana R3 e R4 del P.A.I., oltre ai suoli gravati da vincoli archeologici diretti e da vincoli conformativi come quello cimiteriale. Questo in ottemperanza alle norme regionali e nazionali vigenti in materia. Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. Lo stato di fatto e di diritto è stato chiaramente, attualizzato con tutto quello che nel frattempo ha inciso e incide urbanisticamente sul territorio comunale. Lo stato di diritto, che parte da ciò che il P.R.G. (D.P.G.R. n. 703/1995) sancisce, è stato sovrapposto ai vincoli conformativi e ricognitivi sovraordinati come in questo caso il vincolo cimiteriale, il vincolo archeologico diretto del Monte Montrone e i vincoli imposti dal P.A.I.. Lo stato di fatto è stato attualizzato, da un lato, attraverso l’individuazione dell’ambito agricolo periurbano, prendendo in esame il reale stato di edificazione e/o urbanizzazione del territorio prossimo alla regione urbana ed ai suoli urbanizzati in territorio esterno, considerando fattori ecologico ambientali quali la copertura vegetazionale e la clivometria del suolo. Il suolo in oggetto si trova al di sopra del cimitero, tra la Strada Vicinale Sopra il Monastero e la Strada Vicinale della Cappella. Il vincolo cimiteriale è imposto ai sensi del D.P.R. n. 285/90, e prevede una fascia di rispetto di 200 metri calcolata dal perimetro chiuso dell’area cimiteriale. Tale fascia di rispetto deve avere larghezza costantemente di 200 metri, da ogni punto che va a formare il perimetro cimiteriale su descritto. Il cimitero di Oppido Lucano, la parte più antica più vicina alla Strada Provinciale S.P. 35, ha una forma rettangolare irregolare, i raccordi per tracciare correttamente la fascia di rispetto sono necessari altrimenti negli angoli si avrebbe una distanza maggiore dal perimetro del cimitero di quella prevista dalle norme vigenti. Detto questo si fa notare che la piccola parte del suolo in oggetto che ricade all’interno della fascia di rispetto cimiteriale risulta inclusa non dai raccordi effettuati ma dal lato lineare della fascia. Si fa presente inoltre che il vincolo cimiteriale non inibisce l’uso agricolo del suolo, ma la possibilità di edificazione sulla parte di suolo che ricade all’interno della fascia di rispetto. Ciò detto nel caso il Comune provveda alla riduzione della fascia di rispetto cimiteriale, nella considerazione tra l’altro che l’ampliamento del Cimitero sta avvenendo dall’altra parte (verso nord-est), si potrà riperimetrare il D.Ur. IV 5 (vista la piccola superficie da includere) includendo la parte della particella 365 esclusa per la presenza del vincolo cimiteriale. Conclusioni. La richiesta esplicitata nell’osservazione n. 24 così come formalizzata non può al momento essere accolta fermo restando che, nel caso in cui il Comune provveda alla riduzione della fascia di rispetto cimiteriale, nella considerazione tra l’altro che l’ampliamento del Cimitero sta avvenendo dall’altra parte (verso nord-est), si potrà riperimetrare il D.Ur. IV 5 (vista la piccola superficie da includere) includendo la parte della particella 365 esclusa per la presenza del vincolo cimiteriale.

47

OSSERVAZIONE N° 25:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

25 Pepe Maria Via Gramsci Oppido 6767 foglio 19 p.lla 322 - D.Ur IV 5 12 Lucano l'osservazione è volta ad congrua distribuzione interna che tiene conto degli

30/09/13 assetti proprietari e all'utilizzo a verde pubblico di un'area di risulta e nuova viabilità di distribuzione interna che tiene conto della suddivisione catastale

Il R.U. ha operato delle scelte in relazione all’obiettivo generale della riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Infatti, il R.U. ha analizzato lo stato attuale dell’ambito agricolo periurbano ed ha chiamato a nuovi usi urbani le parti che di fatto erano urbanizzate e dove la qualità degli spazi residenziali e la sicurezza dell’abitare erano basse. Queste aree se pur manifestano per flussi e numero di abitazioni presenti un carattere spiccatamente urbano hanno caratteristiche prestazionali da zona agricola, ovvero assenza di standard pubblici e viabilità principale non adeguata. I suoli e gli immobili oggetto dell’osservazione n. 25 sono ubicati lungo via Appia, tra quest’ultima e la Strada Vicinale della Cappella. L’intero ambito, edificato e non, situato lungo via Appia è oggetto di riqualificazione urbanistica e fa parte dello Schema Direttore IV. Valgono tutte le considerazioni di carattere generale svolte nella controdeduzione all’osservazione n. 1 in cui sono state affrontate e dato risposta alle problematiche delle aree ricadenti nello Schema Direttore IV (art. 50c delle NTA). Conclusioni. L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’AUi IV 5, di cui fa parte il Distretto Urbanistico Dur IV 5 e l’Unità Elementare I7 (art. 50 c delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore IV partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi su esposti. Anche per il Dur IV 5 il volume concesso è funzione unicamente del suolo da acquisire al pubblico senza ulteriori oneri, suolo che anche in questo caso partecipa a far sì che l’attuale insediamento diventi urbanisticamente “Città”. In questo caso specifico ciò che è rilevante è la realizzazione del parco pubblico sulla sommità della collina che caratterizza morfologicamente l’area. Alla luce delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione possa trovare parziale accoglimento con le modifiche al RU riportate in risposta all’osservazione n. 1.

48

OSSERVAZIONE N° 26:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

26 Sprovera Rosa Via Appia 61 Oppido 6770 foglio 19 modifica del RU mantenendo gli Lucano accessi carrabili dei lotti esistenti su via appia ed eliminando i nuovi percorsi carrabili

30/09/13

I suoli e gli immobili oggetto dell’osservazione n. 26 sono ubicati lungo via Appia. L’intero ambito, edificato e non, situato lungo via Appia è oggetto di riqualificazione urbanistica e fa parte dello Schema Direttore IV. Valgono tutte le considerazioni di carattere generale svolte nella controdeduzione all’osservazione n. 1 in cui sono state affrontate e dato risposta alle problematiche delle aree ricadenti nello Schema Direttore IV (art. 50c delle NTA). Conclusioni. L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi IV 2, di cui fa parte il Distretto Urbanistico Dur IV 2 e l’Unità Elementare I4 (art. 50 c delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore IV partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi su esposti. Anche per il Dur IV 2 il volume concesso è funzione unicamente del suolo da acquisire al pubblico senza ulteriori oneri, suolo che anche in questo caso partecipa a far sì che l’attuale insediamento diventi urbanisticamente “Città”. Si fa notare inoltre che le norme e le leggi vigenti sono volte anche alla tutela della proprietà privata, ma l’interesse generale della collettività ha interesse prevalente rispetto a quello del singolo privato cittadino, fatte salve le questioni della scadenza dei vincoli preordinati all’esproprio e del giusto ristoro per i privati proprietari dei suoli, questioni risolte dal R.U. adottato attraverso la perequazione urbanistica. L’interesse collettivo in questo caso è giocare, percorrere, passeggiare in luoghi sicuri ed aventi una prestazione generale degli spazi pubblici e non più alta rispetto alla “non Città e non campagna” che caratterizza oggi l’intero ambito insediato e non lungo la Via Appia. Alla luce delle considerazioni su esposte e sulla base di quanto già determinato per altre osservazioni simili si ritiene cha l’osservazione possa trovare parziale accoglimento con le modifiche da apportate al RU già riportate in risposta all’osservazione n° 1.

OSSERVAZIONE N° 27:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

27 De Rosa Annamaria C.da Oppido 6771 foglio 10 p.lla 135 Montrone Lucano Rideterminare la superficie riservata all'edificazione all'interno della particella 135

30/09/13 così come specificato negli elaborati grafici D.Ur II 5

49

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. La perequazione urbanistica, utilizzata, è una tecnica attuativa alternativa all’esproprio. Si fonda, poiché è perequazione del piano e non del progetto urbano o architettonico, su un corretto riconoscimento dello stato di fatto e di diritto presente nel territorio prima della formalizzazione del nuovo piano urbanistico (il R.U. adottato). Lo stato di diritto porta a riconoscere da un lato i diritti acquisiti che sono funzione dello stato di attuazione delle zone territoriali omogenee del P.R.G. e dall’altro a verificare se tali diritti sono inficiati da vincoli sovraordinati di natura conformativa e ricognitiva (P.A.I., vincolo archeologico, ecc.). Lo stato di fatto si fonda sul riconoscimento del reale stato di urbanizzazione e/o edificazione del territorio, si fonda su analisi volte ad individuare criticità (come lo studio geologico) e valori (rete ecologica regionale e locale, ovvero morfologia del suolo, copertura vegetazionale, corsi d’acqua e delle loro relazioni). Lo stato di fatto e di diritto fotografano il territorio preso in esame e ne restituiscono lo stato di edificazione e di urbanizzazione, accanto a valori e criticità. Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico, e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano. Si precisa che il riconoscimento del reale stato di edificazione dell’insediamento più propriamente urbano è avvenuto anche attraverso l’individuazione del perimetro del centro edificato con continuità, ai sensi della Legge 865/71. La individuazione dell’area da includere o meno nel centro edificato in assenza di riferimenti omogenei o univoci è avvenuta considerando intorno agli spazi edificati una distanza di cinque metri dalla superficie coperta cartografata (distanza minima dai confini C.C.). In questo modo si è verificata l’inclusione o meno delle aree edificate all’interno del perimetro urbano del centro edificato con continuità e questo principio operativo è stato utilizzato ovunque. Tali aree sono rientrate all’interno del perimetro dei Suoli Urbanizzati e del perimetro del Territorio Urbano di progetto. Con le perimetrazioni appena descritte non si decide quali siano nominalmente le proprietà private e la loro appartenenza giuridica ma solo, si ribadisce, in modo univoco uguale per tutti si sono incluse le aree edificate, se risultate tra loro contigue e senza vuoti, nel perimetro dei suoli urbanizzati.

50

Conclusioni. L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi II 2, di cui fa parte il Distretto Urbanistico Dur II 5 e l’Unità Elementare E12 (art. 50 a delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore II partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi su esposti. Il Dur II 5 , è un distretto urbanistico di trasferimento dei diritti edificatori. La sua attuazione differita dovrà avvenire attraverso la redazione del Piano Operativo di cui all’articolo 15 della Legge Regionale n°23/99 ed s.m.i.. Alla luce delle considerazioni su esposte complessivamente l’osservazione n. 27 non può, al momento, trovare accoglimento.

OSSERVAZIONE N° 28:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

28 Lancellotti Teresa Via Bari Oppido 6772 foglio 10 p.lla 417 119 Lucano Chiede di uniformare l’indice di fabbricabilità territorialità al valore al valore di 0,33 mc/mq

30/09/13

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. La perequazione urbanistica, utilizzata, è una tecnica attuativa alternativa all’esproprio. Si fonda, poiché è perequazione del piano e non del progetto urbano o architettonico, su un corretto riconoscimento dello stato di fatto e di diritto presente nel territorio prima della formalizzazione del nuovo piano urbanistico (il R.U. adottato). Lo stato di diritto porta a riconoscere da un lato i diritti acquisiti che sono funzione dello stato di attuazione delle zone territoriali omogenee del P.R.G. e dall’altro a verificare se tali diritti sono inficiati da vincoli sovraordinati di natura conformativa e ricognitiva (P.A.I., vincolo archeologico, ecc.). Lo stato di fatto si fonda sul riconoscimento del reale stato di urbanizzazione e/o edificazione del territorio, si fonda su analisi volte ad individuare criticità (come lo studio geologico) e valori (rete ecologica regionale e locale, ovvero morfologia del suolo, copertura vegetazionale, corsi d’acqua e delle loro relazioni). Lo stato di fatto e di diritto fotografano il territorio preso in esame e ne restituiscono lo stato di edificazione e di urbanizzazione, accanto a valori e criticità. Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città,

51 sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico, e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano. Il suolo in oggetto si trova lungo Via della Fontana Medica e si sviluppa lungo il pendio meno acclive del Monte Montrone; è interessato per intero da criticità III a2 dello studio geologico, parte integrante del R.U. adottato, ovvero aree situate alla base del versante con elevata inclinazione del Monte Montrone, versante soggetto a fenomeni di erosione per lo scorrere di acque superficiali ovvero di arretramento del ciglio per fenomeni di tipo gravitativo. È quindi potenzialmente soggetta all’accumulo di materiale proveniente dal descritto versante. Il suolo in oggetto è interessato anche dal vincolo archeologico indiretto del Monte Montrone. Le principali classi di suolo che danno luogo a tre diversi regimi edificatori sono i vuoti urbani e i lotti interclusi in T.U.C. – Territorio Urbano Consolidato, il T.U.M. – Territorio Urbano marginale e il. T.P. – Territorio Periurbano. Il riconoscimento è frutto di criteri dedotti dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.) e da Regolamento di Attuazione (D.G.R. 512/2003), dal D.G.R. 1749/2006, dalla L. 865/71, dal Parere del CESE 1209/2004 e dalla Giurisprudenza italiana (Sentenza storica della Corte Costituzionale 5/1980). Le tre classi principali su elencate danno luogo a sottoclassi in relazione alla presenza di criticità geologica derivante dallo studio geologico su menzionato, ed hanno indice territoriale perequativo diverso direttamente proporzionale alla criticità geologica in cui i suoli ricadono. Tali assunti sono omogenei per tutti i suoli che si trovano nella stessa condizione di fatto e di diritto. L’area oggetto dell’osservazione prodotta è stata classificata T.P.2- N.I.b - Territorio Periurbano sottoclasse 1° Nuovo Impianto e comprende i suoli liberi chiamati a nuovi usi urbani interessati da criticità geologica III, il cui indice territoriale perequativo è pari a it = 0.10 mc./mq. (Tav 39 del R.U. adottato). Conclusioni. L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi III 1, di cui fa parte l’Unità Elementare G4 (art. 50 b delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore III partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi su esposti. Gli obiettivi operativi specifici di tale ambito sono: - Interventi di bonifica e consolidamento, giustificati da accurati studi geologici basati su specifiche indagini geognostiche estese ad un ambito geologico e morfologico significativo. - Riqualificazione ambientale e paesistica attraverso il completamento edilizio mirato alla creazione di insediamento rado a bassa densità volumetrica, progettato ad intervalli tali da produrre scansioni significative di pieni e di vuoti, evitando sia masse compatte di edifici che scansioni lineari di lotti; la creazione di schermi arborei ad attenuazione dell’impatto visivo che gli edifici attualmente producono, attraverso vegetazione arborea ed arbustiva a carattere massivo costituita da essenze autoctone. - Riqualificazione urbanistica attraverso la rimodulazione della viabilità carrabile e la riqualificazione di Via della Fontana Medica e dei suoi margini; attraverso la creazione di spazi di verde pubblico per lo svago e il tempo libero e di percorsi pedonali nel verde che assicurino la fruizione dell’intera Unità Elementare G4 e la sua riconnessione all’insediamento urbano consolidato. L’attuazione degli interventi pubblici e privati dovrà prevedere il ricorso alla perequazione urbanistica il cui riferimento è la Classificazione dei suoli (Tavola 39 di questo regolamento Urbanistico). L’Attuazione prevista, a causa della complessità di fattori derivanti sia dallo stato di fatto che dallo stato di diritto, nonché dall’ampiezza stessa dell’area è quella differita attraverso il ricorso al Piano Operativo articolo 15 della Legge Regionale n°23/99 ed s.m.i.. Tanto premesso, sulla base delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione non può al momento trovare accoglimento. Si precisa però che, poiché l’edificazione dell’area è sottoposta alla preliminare redazione ed approvazione del Piano Operativo di cui all’art. 15 della L.R. n. 23/1999 e del relativo Regolamento di Attuazione, approvato con D.G.R. n. 512 del 24/03/2003, si potrà in tale momento ed a seguito dell’interpretazione dei risultati di più approfondite indagini geologiche e della elaborazione dei bilanci urbanistici ed ambientali previsi per la redazione del PO, prevedere una diversa distribuzione con eventuali diversi valori (compresi comunque tra il minimo e massimo di tale zona) degli indici di fabbricabilità territoriali perequativi.

52

OSSERVAZIONE N° 29:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

29 Carbone Gerardo Via Bari Oppido 6773 Foglio 10 p.lle 230 e 240. 119 Lucano Chiede che l'area di pertinenza a monte del proprio fabbricato venga ampliato fino a 10

30/09/13 mt. così da poter utilizzare in modo adeguato lo spazio privato (modifica ricadente all'interno delle particelle di proprietà dello scrivente)

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. La perequazione urbanistica, utilizzata, è una tecnica attuativa alternativa all’esproprio. Si fonda, poiché è perequazione del piano e non del progetto urbano o architettonico, su un corretto riconoscimento dello stato di fatto e di diritto presente nel territorio prima della formalizzazione del nuovo piano urbanistico (il R.U. adottato). Lo stato di diritto porta a riconoscere da un lato i diritti acquisiti che sono funzione dello stato di attuazione delle zone territoriali omogenee del P.R.G. e dall’altro a verificare se tali diritti sono inficiati da vincoli sovraordinati di natura conformativa e ricognitiva (P.A.I., vincolo archeologico, ecc.). Lo stato di fatto si fonda sul riconoscimento del reale stato di urbanizzazione e/o edificazione del territorio, si fonda su analisi volte ad individuare criticità (come lo studio geologico) e valori (rete ecologica regionale e locale, ovvero morfologia del suolo, copertura vegetazionale, corsi d’acqua e delle loro relazioni). Lo stato di fatto e di diritto fotografano il territorio preso in esame e ne restituiscono lo stato di edificazione e di urbanizzazione, accanto a valori e criticità. Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico, e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano. Si precisa che il

53 riconoscimento del reale stato di edificazione dell’insediamento più propriamente urbano è avvenuto anche attraverso l’individuazione del perimetro del centro edificato con continuità, ai sensi della Legge 865/71. La individuazione dell’area da includere o meno nel centro edificato in assenza di riferimenti omogenei o univoci è avvenuta considerando intorno agli spazi edificati una distanza di cinque metri dalla superficie coperta cartografata (distanza minima dai confini C.C.). In questo modo si è verificata l’inclusione o meno delle aree edificate all’interno del perimetro urbano del centro edificato con continuità e questo principio operativo è stato utilizzato ovunque. Tali aree sono rientrate all’interno del perimetro dei Suoli Urbanizzati e del perimetro del Territorio Urbano di progetto, fanno parte, infatti, dell’Unità Elementare E 12. Con le perimetrazioni appena descritte non si decide quali siano nominalmente le proprietà private e la loro appartenenza giuridica ma solo, si ribadisce, in modo univoco uguale per tutti si sono incluse le aree edificate, se risultate tra loro contigue e senza vuoti, nel perimetro dei suoli urbanizzati. Conclusioni. L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi II 2, di cui fa parte il Distretto Urbanistico Dur II 5 e l’Unità Elementare E12 (art. 50 a delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore II partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi su esposti. Il Dur II 5 , è un distretto urbanistico di trasferimento dei diritti edificatori. La sua attuazione differita dovrà avvenire attraverso la redazione del Piano Operativo articolo 15 della Legge Regionale n°23/99 ed s.m.i.. Alla luce delle considerazioni svolte e considerato che la modifica richiesta non impatta e né comporta modiche di rilievo al RU si ritiene che la stessa possa essere accolta con ampliamento della fascia di pertinenza del fabbricato posto al Foglio 10, mappale 410 a 10 metri.

OSSERVAZIONE N° 30:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

30 Caputo Antonio Via Dante Cinisello 6774 Foglio 10 p.lla 352 Francesco 40 Balsamo Chiede di rideterminare l'indice di fabbricabilità relativo alla particella nella misura di 1,20 mc/mq

30/09/13 D.Ur II 5

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U..

54

La perequazione urbanistica, utilizzata, è una tecnica attuativa alternativa all’esproprio. Si fonda, poiché è perequazione del piano e non del progetto urbano o architettonico, su un corretto riconoscimento dello stato di fatto e di diritto presente nel territorio prima della formalizzazione del nuovo piano urbanistico (il R.U. adottato). Lo stato di diritto porta a riconoscere da un lato i diritti acquisiti che sono funzione dello stato di attuazione delle zone territoriali omogenee del P.R.G. e dall’altro a verificare se tali diritti sono inficiati da vincoli sovraordinati di natura conformativa e ricognitiva (P.A.I., vincolo archeologico, ecc.). Lo stato di fatto si fonda sul riconoscimento del reale stato di urbanizzazione e/o edificazione del territorio, si fonda su analisi volte ad individuare criticità (come lo studio geologico) e valori (rete ecologica regionale e locale, ovvero morfologia del suolo, copertura vegetazionale, corsi d’acqua e delle loro relazioni). Lo stato di fatto e di diritto fotografano il territorio preso in esame e ne restituiscono lo stato di edificazione e di urbanizzazione, accanto a valori e criticità. Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico, e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano. Le principali classi di suolo che danno luogo a tre diversi regimi edificatori sono i vuoti urbani e i lotti interclusi in T.U.C. – Territorio Urbano Consolidato, il T.U.M. – Territorio Urbano marginale e il. T.P. – Territorio Periurbano. Il riconoscimento è frutto di criteri dedotti dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.) e da Regolamento di Attuazione (D.G.R. 512/2003), dal D.G.R. 1749/2006, dalla L. 865/71, dal Parere del CESE 1209/2004 e dalla Giurisprudenza italiana (Sentenza storica della Corte Costituzionale 5/1980). Le tre classi principali su elencate danno luogo a sottoclassi in relazione alla presenza di criticità geologica derivante dallo studio geologico su menzionato, ed hanno indice territoriale perequativo diverso direttamente proporzionale alla criticità geologica in cui i suoli ricadono. Tali assunti sono omogenei per tutti i suoli che si trovano nella stessa condizione di fatto e di diritto. Il suolo in oggetto si trova lungo Via Bari, ricade per circa metà in T.U.M. 1 – N.I. - Territorio Urbano Marginale di classe 1 Nuovo Impianto, ovvero libero da vincoli sovraordinati e/o criticità geologica con indice territoriale perequativo pari a it = 0,70 mc./mq., e la restante parte ricade in T.U.M. 1 – N.I. a - Territorio Urbano Marginale sottoclasse 1a Nuovo Impianto gravato da criticità geologica II b3 e indice territoriale perequativo pari a it = 0,35 mc./mq. (Tav. 39 del R.U. adottato). Si precisa che i vuoti urbani e i lotti interclusi hanno indice territoriale perequativo che può essere pari a it = 1,20 mc./mq. oppure pari a it = 1,00 mc./mq. in relazione alle dimensioni dell’area, ma in entrambi i casi per ricadere in tale classe devono essere interni al T.U.C. – Territorio Urbano Consolidato e interclusi da lotti edificati strade ed attrezzature pubbliche ed ad uso pubblico esistenti. L’area in oggetto se pure di piccole dimensioni non si configura quale lotto intercluso poiché non è circondata da edificazione, infatti l’area in oggetto e l’intero Distretto urbanistico Dur II 5, in cui ricade la particella n. 352, sono esterni al perimetro del Territorio Urbano Consolidato e risultano liberi da edificazione.

Conclusioni. Tanto premesso, sulla base delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione non può al momento trovare accoglimento. Si precisa però che, poiché l’edificazione dell’area è sottoposta alla preliminare redazione ed approvazione del Piano Operativo di cui all’art. 15 della L.R. n. 23/1999 e del relativo Regolamento di Attuazione, approvato con D.G.R. n. 512 del 24/03/2003, si potrà in tale momento ed a seguito dell’interpretazione dei risultati di più approfondite indagini geologiche e della elaborazione dei bilanci urbanistici ed ambientali previsi per la redazione del PO, prevedere una diversa distribuzione con eventuali diversi valori (compresi comunque tra il minimo e massimo di tale zona) degli indici di fabbricabilità territoriali perequativi.

OSSERVAZIONE N° 31:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE 31 Carbone Rosa c.da Serra Oppido 6775 Foglio 10 p.lla 818.

Signora Lucano Chiede di rideterminare l'indice di Angela fabbricabilità relativo a porzione di particella nella misura di 1,20 mc/mq D.Ur II 5

30/09/13

55

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. La perequazione urbanistica, utilizzata, è una tecnica attuativa alternativa all’esproprio. Si fonda, poiché è perequazione del piano e non del progetto urbano o architettonico, su un corretto riconoscimento dello stato di fatto e di diritto presente nel territorio prima della formalizzazione del nuovo piano urbanistico (il R.U. adottato). Lo stato di diritto porta a riconoscere da un lato i diritti acquisiti che sono funzione dello stato di attuazione delle zone territoriali omogenee del P.R.G. e dall’altro a verificare se tali diritti sono inficiati da vincoli sovraordinati di natura conformativa e ricognitiva (P.A.I., vincolo archeologico, ecc.). Lo stato di fatto si fonda sul riconoscimento del reale stato di urbanizzazione e/o edificazione del territorio, si fonda su analisi volte ad individuare criticità (come lo studio geologico) e valori (rete ecologica regionale e locale, ovvero morfologia del suolo, copertura vegetazionale, corsi d’acqua e delle loro relazioni). Lo stato di fatto e di diritto fotografano il territorio preso in esame e ne restituiscono lo stato di edificazione e di urbanizzazione, accanto a valori e criticità. Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico, e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano. Si precisa che il riconoscimento del reale stato di edificazione dell’insediamento più propriamente urbano è avvenuto anche attraverso l’individuazione del perimetro del centro edificato con continuità, ai sensi della Legge 865/71. La individuazione dell’area da includere o meno nel centro edificato in assenza di riferimenti omogenei o univoci è avvenuta considerando intorno agli spazi edificati una distanza di cinque metri dalla superficie coperta cartografata (distanza minima dai confini C.C.). In questo modo si è verificata l’inclusione o meno delle aree edificate all’interno del perimetro urbano del centro edificato con continuità e questo principio operativo è stato utilizzato ovunque. Tali aree sono rientrate all’interno del perimetro dei Suoli Urbanizzati e del perimetro del Territorio Urbano di progetto. Si precisa che i suoli, liberi da edificazione o spazi pertinenziali edificati, per essere classificati come vuoti urbani o lotti interclusi devono essere interni al T.U.C. – Territorio Urbano Consolidato e interclusi da lotti edificati strade ed attrezzature pubbliche ed ad uso pubblico esistenti. L’area in oggetto edificata e dotata di annessi pertinenziali è interna all’Unità Elementare E 12. L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi II 2, di cui fa parte il Distretto Urbanistico Dur II 5 e l’Unità Elementare E12 (art. 50 a delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore II partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi 56 su esposti. Il Dur II 5, è un distretto urbanistico di trasferimento dei diritti edificatori. La sua attuazione differita dovrà avvenire attraverso la redazione del Piano Operativo articolo 15 della Legge Regionale n°23/99 ed s.m.i..

Conclusioni. Tanto premesso, sulla base delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione non può al momento trovare accoglimento. Si precisa però che, poiché l’edificazione dell’area è sottoposta alla preliminare redazione ed approvazione del Piano Operativo di cui all’art. 15 della L.R. n. 23/1999 e del relativo Regolamento di Attuazione, approvato con D.G.R. n. 512 del 24/03/2003, si potrà in tale momento ed a seguito dell’interpretazione dei risultati di più approfondite indagini geologiche e della elaborazione dei bilanci urbanistici ed ambientali previsi per la redazione del PO, prevedere una diversa distribuzione con eventuali diversi valori (compresi comunque tra il minimo e massimo di tale zona) degli indici di fabbricabilità territoriali perequativi.

OSSERVAZIONE N° 32:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

32 Carbone Patrizia Via Roma 6776 Foglio 10 p.lle 177, 722, 723, 718, 719 Marranella 7 Chiede di rideterminare la superficie riservata all'edificazione

30/09/13

Il R.U. adottato, attraverso la suddivisione dei suoli (Tav. 27 del R.U.), prima, e la classificazione dei suoli (Tav 39 del R.U.), successivamente, da un lato ha individuato lo stato di fatto e di diritto degli immobili, lo ha attualizzato inserendo i vincoli sovraordinati, come in questo caso il vincolo archeologico diretto del Monte Montrone, e i valori e criticità evidenziati attraverso le analisi a corredo del R.U. adottato, e dall’altro chiamando a nuovo impianto le aree necessarie al perseguimento degli obiettivi posti in essere, ha individuato regole omogenee per tutti gli immobili che si trovano nel medesimo stato di fatto e di diritto. I suoli liberi oggetto dell’osservazione, i cui perimetri sono stati ricavati dal P.R.G. escludendo le aree gravate dal su citato vincolo archeologico, sono stati classificati in classe T.U.M., Territorio Urbano Marginale, (Tav. 39 del R.U. adottato), allo stesso modo sono stati classificati tutti i suoli liberi che si trovano nella stessa condizione di fatto e di diritto e sono stati assegnati indici perequativi omogenei per classe e sottoclasse di appartenenza. Le particelle, in oggetto, libere da edificazione, insieme agli altri suoli, interni al distretto urbanistico Dur II6 di trasferimento dei diritti edificatori (scheda Dur II6 Allegato 40b alle N.T.A. del R.U. adottato) costituiscono il margine sudorientale tra l’area archeologica e l’insediamento urbano consolidato, fascia di verde a giardino di progetto sancito dal R.U. adottato e la cui cessione al pubblico avviene tramite perequazione urbanistica. Il ruolo di tale area è duplice poiché costituisce una fascia di area pubblica per percorsi pedonali lungo la via Passeggiata Archeologica e, in prospettiva, guardando ai contenuti del futuro Piano Strutturale Comunale, assume una rilevanza ancora maggiore in

57 relazione alla possibilità di istituire un parco archeologico nell’area del “Montrone” che lo stesso P.R.G. prevede, infatti, in questo caso le aree a margine del vincolo archeologico diretto assumono rilevanza e risultano strategiche per gli scopi pubblici volti alla tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico oggetto di vincolo. Le aree in oggetto sono edificabili ma l’edificazione, e quota parte del suolo, è compensata nel Dur II5 lungo via Bari. L’alternativa a tale procedura sarebbe l’esproprio per pubblica utilità. Conclusioni. Le richieste esplicitate nell’osservazione n. 32 non sono al momento accoglibili per le motivazioni espresse in premessa, in quanto “diritti di proprietà e diritti edificatori” di suoli liberi da edificazione interni al Territorio Urbano di progetto e chiamati a nuovi usi urbani, seguono regole omogenee e strutturalmente diverse da quelle sancite a suo tempo dal P.R.G. di Oppido Lucano. La problematica potrà essere comunque rivista in sede di redazione ed approvazione del Piano Strutturale o in caso di redazione ed approvazione del progetto di “Parco Archeologico del Montrone” con conseguente variante al piano urbanistico.

OSSERVAZIONE N° 33:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

33 Carbone Rosa c.da Serra Oppido 6777 foglio 10 p.lla 818 uniformare un indice di Signora Lucano fabbricabilità territorialità al valore di 0,70 Angela mc/mq

30/09/13

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. La perequazione urbanistica, utilizzata, è una tecnica attuativa alternativa all’esproprio. Si fonda, poiché è perequazione del piano e non del progetto urbano o architettonico, su un corretto riconoscimento dello stato di fatto e di diritto presente nel territorio prima della formalizzazione del nuovo piano urbanistico (il R.U. adottato). Lo stato di diritto porta a riconoscere da un lato i diritti acquisiti che sono funzione dello stato di attuazione delle zone territoriali omogenee del P.R.G. e dall’altro a verificare se tali diritti sono inficiati da vincoli sovraordinati di natura conformativa e ricognitiva (P.A.I., vincolo archeologico, ecc.). Lo stato di fatto si fonda sul riconoscimento del reale stato di urbanizzazione e/o edificazione del territorio, si fonda su analisi volte ad individuare criticità (come lo studio geologico) e valori (rete ecologica regionale e locale, ovvero morfologia del suolo, copertura vegetazionale, corsi d’acqua e delle loro relazioni). Lo stato di fatto e di diritto fotografano il territorio preso in esame e ne restituiscono lo stato di edificazione e di urbanizzazione, accanto a valori e criticità. Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di 58 analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico, e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano. Le principali classi di suolo che danno luogo a tre diversi regimi edificatori sono i vuoti urbani e i lotti interclusi in T.U.C. – Territorio Urbano Consolidato, il T.U.M. – Territorio Urbano marginale e il. T.P. – Territorio Periurbano. Il riconoscimento è frutto di criteri dedotti dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.) e da Regolamento di Attuazione (D.G.R. 512/2003), dal D.G.R. 1749/2006, dalla L. 865/71, dal Parere del CESE 1209/2004 e dalla Giurisprudenza italiana (Sentenza storica della Corte Costituzionale 5/1980). Le tre classi principali su elencate danno luogo a sottoclassi in relazione alla presenza di criticità geologica derivante dallo studio geologico su menzionato, ed hanno indice territoriale perequativo diverso direttamente proporzionale alla criticità geologica in cui i suoli ricadono. Tali assunti sono omogenei per tutti i suoli che si trovano nella stessa condizione di fatto e di diritto. Il suolo in oggetto si trova lungo Via Bari, ricade in parte in T.U.M. 1 – N.I. a - Territorio Urbano Marginale sottoclasse 1a Nuovo Impianto gravato da criticità geologica II b3 e indice territoriale perequativo pari a it = 0,35 mc./mq. (Tav. 39 del R.U. adottato). Le aree a criticità II b3 dello studio geologico, parte integrante e strutturale del R.U. adottato (ultimo comma articolo 4 delle N.T.A. del R.U. adottato), sono aree situate lungo le testate di incisioni fluviali che fungono da collettori di raccolta e deflusso delle acque superficiali e sono caratterizzate da coperture superficiali costituite da depositi eluvio-colluviale e detriti di versante che poggiano su un substrato costituito da torbiti arenaceo-pelitiche; Le indagini geologiche dovranno essere mirate soprattutto all’accertamento degli spessori delle coperture superficiali. Non vi è nulla di “presunto” poiché la Tav. 6 - Carta di sintesi della pericolosità e criticità geologica e geomorfologica, è stata redatta in conformità alle norme nazionali e regionali in materia ed è al riguardo molto chiara e comprensibile. Non ha inibito l’edificazione ma ha reso chiara una condizione diversa dei suoli dal punto di vista geologico, gli spessori delle coperture superficiali possono incidere sulla possibile futura edificazione del suolo, condizione che per gli altri suoli del Distretto urbanistico Dur II5 non sussistono. Questo ha generato classi diverse di suolo e questo ha portato il progetto urbanistico (scheda Dur II5 Allegato 40b delle N.T.A. del R.U. adottato) a posizionare in prossimità delle incisioni il verde pubblico di progetto (Vg) costituito da verde a giardino con elevata permeabilità, la cui realizzazione avrà incidenza minore rispetto ad un edificio oppure ad altri spazi edificati. Conclusioni. Tanto premesso, sulla base delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione non può al momento trovare accoglimento. Si precisa però che, poiché l’edificazione dell’area è sottoposta alla preliminare redazione ed approvazione del Piano Operativo di cui all’art. 15 della L.R. n. 23/1999 e del relativo Regolamento di Attuazione, approvato con D.G.R. n. 512 del 24/03/2003, si potrà in tale momento ed a seguito dell’interpretazione dei risultati di più approfondite indagini geologiche e della elaborazione dei bilanci urbanistici ed ambientali previsi per la redazione del PO, prevedere una diversa distribuzione con eventuali diversi valori (compresi comunque tra il minimo e massimo di tale zona) degli indici di fabbricabilità territoriali perequativi.

OSSERVAZIONE N° 34:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

34 Lancellotti Marzia c.da San Oppido 6778 Foglio 10 p.lla 136. Francesco Lucano Chiede di uniformare l’indice di fabbricabilità territorialità al valore di 0,70 mc/mq

30/09/13

59

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. La perequazione urbanistica, utilizzata, è una tecnica attuativa alternativa all’esproprio. Si fonda, poiché è perequazione del piano e non del progetto urbano o architettonico, su un corretto riconoscimento dello stato di fatto e di diritto presente nel territorio prima della formalizzazione del nuovo piano urbanistico (il R.U. adottato). Lo stato di diritto porta a riconoscere da un lato i diritti acquisiti che sono funzione dello stato di attuazione delle zone territoriali omogenee del P.R.G. e dall’altro a verificare se tali diritti sono inficiati da vincoli sovraordinati di natura conformativa e ricognitiva (P.A.I., vincolo archeologico, ecc.). Lo stato di fatto si fonda sul riconoscimento del reale stato di urbanizzazione e/o edificazione del territorio, si fonda su analisi volte ad individuare criticità (come lo studio geologico) e valori (rete ecologica regionale e locale, ovvero morfologia del suolo, copertura vegetazionale, corsi d’acqua e delle loro relazioni). Lo stato di fatto e di diritto fotografano il territorio preso in esame e ne restituiscono lo stato di edificazione e di urbanizzazione, accanto a valori e criticità. Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico, e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano. Le principali classi di suolo che danno luogo a tre diversi regimi edificatori sono i vuoti urbani e i lotti interclusi in T.U.C. – Territorio Urbano Consolidato, il T.U.M. – Territorio Urbano marginale e il. T.P. – Territorio Periurbano. Il riconoscimento è frutto di criteri dedotti dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.) e da Regolamento di Attuazione (D.G.R. 512/2003), dal D.G.R. 1749/2006, dalla L. 865/71, dal Parere del CESE 1209/2004 e dalla Giurisprudenza italiana (Sentenza storica della Corte Costituzionale 5/1980). Le tre classi principali su elencate danno luogo a sottoclassi in relazione alla presenza di criticità geologica derivante dallo studio geologico su menzionato, ed hanno indice territoriale perequativo diverso direttamente proporzionale alla criticità geologica in cui i suoli ricadono. Tali assunti sono omogenei per tutti i suoli che si trovano nella stessa condizione di fatto e di diritto. Il suolo in oggetto si trova lungo Via Bari, ricade in parte in T.U.M. 1 – N.I. a - Territorio Urbano Marginale sottoclasse 1a Nuovo Impianto gravato da criticità geologica II b3 e indice territoriale perequativo pari a it = 0,35 mc./mq. (Tav. 39 del R.U. adottato). Le aree a criticità II b3 dello studio geologico, parte integrante e strutturale del R.U. adottato (ultimo comma articolo 4 delle N.T.A. del R.U. adottato), sono aree situate lungo le testate di incisioni fluviali che fungono da collettori di raccolta e deflusso delle acque superficiali e sono 60 caratterizzate da coperture superficiali costituite da depositi eluvio-colluviale e detriti di versante che poggiano su un substrato costituito da torbiti arenaceo-pelitiche; Le indagini geologiche dovranno essere mirate soprattutto all’accertamento degli spessori delle coperture superficiali. Non vi è nulla di “presunto” poiché la Tav. 6 - Carta di sintesi della pericolosità e criticità geologica e geomorfologica, è stata redatta in conformità alle norme nazionali e regionali in materia ed è al riguardo molto chiara e comprensibile. Non ha inibito l’edificazione ma ha reso chiara una condizione diversa dei suoli dal punto di vista geologico, gli spessori delle coperture superficiali possono incidere sulla possibile futura edificazione del suolo, condizione che per gli altri suoli, liberi da criticità geologica, del Distretto urbanistico Dur II5 non sussistono. Questo ha generato classi diverse di suolo e questo ha portato il progetto urbanistico (scheda Dur II5 Allegato 40b delle N.T.A. del R.U. adottato) a posizionare in prossimità delle incisioni il verde pubblico di progetto (Vg) costituito da verde a giardino con elevata permeabilità, parcheggi pubblici e viabilità, la cui realizzazione avrà incidenza minore rispetto ad un edificio oppure ad altri spazi edificati. Conclusioni. Tanto premesso, sulla base delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione non può al momento trovare accoglimento. Si precisa però che, poiché l’edificazione dell’area è sottoposta alla preliminare redazione ed approvazione del Piano Operativo di cui all’art. 15 della L.R. n. 23/1999 e del relativo Regolamento di Attuazione, approvato con D.G.R. n. 512 del 24/03/2003, si potrà in tale momento ed a seguito dell’interpretazione dei risultati di più approfondite indagini geologiche e della elaborazione dei bilanci urbanistici ed ambientali previsi per la redazione del PO, prevedere una diversa distribuzione con eventuali diversi valori (compresi comunque tra il minimo e massimo di tale zona) degli indici di fabbricabilità territoriali perequativi.

OSSERVAZIONE N° 35:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

35 De Rosa Luigi Via De Oppido 6779 FOGLIO 10 P.LLA 653 Angelis 20 Lucano Chiede di uniformare l’indice di fabbricabilità territorialità al valore di 0,70 mc/mq

30/09/13

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. La perequazione urbanistica, utilizzata, è una tecnica attuativa alternativa all’esproprio. Si fonda, poiché è perequazione del piano e non del progetto urbano o architettonico, su un corretto riconoscimento dello stato di fatto e di diritto 61 presente nel territorio prima della formalizzazione del nuovo piano urbanistico (il R.U. adottato). Lo stato di diritto porta a riconoscere da un lato i diritti acquisiti che sono funzione dello stato di attuazione delle zone territoriali omogenee del P.R.G. e dall’altro a verificare se tali diritti sono inficiati da vincoli sovraordinati di natura conformativa e ricognitiva (P.A.I., vincolo archeologico, ecc.). Lo stato di fatto si fonda sul riconoscimento del reale stato di urbanizzazione e/o edificazione del territorio, si fonda su analisi volte ad individuare criticità (come lo studio geologico) e valori (rete ecologica regionale e locale, ovvero morfologia del suolo, copertura vegetazionale, corsi d’acqua e delle loro relazioni). Lo stato di fatto e di diritto fotografano il territorio preso in esame e ne restituiscono lo stato di edificazione e di urbanizzazione, accanto a valori e criticità. Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico, e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano. Le principali classi di suolo che danno luogo a tre diversi regimi edificatori sono i vuoti urbani e i lotti interclusi in T.U.C. – Territorio Urbano Consolidato, il T.U.M. – Territorio Urbano marginale e il. T.P. – Territorio Periurbano. Il riconoscimento è frutto di criteri dedotti dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.) e da Regolamento di Attuazione (D.G.R. 512/2003), dal D.G.R. 1749/2006, dalla L. 865/71, dal Parere del CESE 1209/2004 e dalla Giurisprudenza italiana (Sentenza storica della Corte Costituzionale 5/1980). Le tre classi principali su elencate danno luogo a sottoclassi in relazione alla presenza di criticità geologica derivante dallo studio geologico su menzionato, ed hanno indice territoriale perequativo diverso direttamente proporzionale alla criticità geologica in cui i suoli ricadono. Tali assunti sono omogenei per tutti i suoli che si trovano nella stessa condizione di fatto e di diritto. Il suolo in oggetto si trova al di sopra di Via Bari, ricade in parte in T.U.M. 1 – N.I. a - Territorio Urbano Marginale sottoclasse 1a Nuovo Impianto gravato da criticità geologica II b3 e indice territoriale perequativo pari a it = 0,35 mc./mq. (Tav. 39 del R.U. adottato). Le aree a criticità II b3 dello studio geologico, parte integrante e strutturale del R.U. adottato (ultimo comma articolo 4 delle N.T.A. del R.U. adottato), sono aree situate lungo le testate di incisioni fluviali che fungono da collettori di raccolta e deflusso delle acque superficiali e sono caratterizzate da coperture superficiali costituite da depositi eluvio-colluviale e detriti di versante che poggiano su un substrato costituito da torbiti arenaceo-pelitiche; Le indagini geologiche dovranno essere mirate soprattutto all’accertamento degli spessori delle coperture superficiali. Non vi è nulla di “presunto” poiché la Tav. 6 - Carta di sintesi della pericolosità e criticità geologica e geomorfologica, è stata redatta in conformità alle norme nazionali e regionali in materia ed è al riguardo molto chiara e comprensibile. Non ha inibito l’edificazione ma ha reso chiara una condizione diversa dei suoli dal punto di vista geologico, gli spessori delle coperture superficiali possono incidere sulla possibile futura edificazione del suolo, condizione che per gli altri suoli, liberi da criticità geologica, del Distretto urbanistico Dur II5 non sussistono. Questo ha generato classi diverse di suolo e questo ha portato il progetto urbanistico (scheda Dur II5 Allegato 40b delle N.T.A. del R.U. adottato) a posizionare in prossimità delle incisioni il verde pubblico di progetto (Vg) costituito da verde a giardino con elevata permeabilità, parcheggi pubblici e viabilità, la cui realizzazione avrà incidenza minore rispetto ad un edificio oppure ad altri spazi edificati. Conclusioni. Tanto premesso, sulla base delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione non può al momento trovare accoglimento. Si precisa però che, poiché l’edificazione dell’area è sottoposta alla preliminare redazione ed approvazione del Piano Operativo di cui all’art. 15 della L.R. n. 23/1999 e del relativo Regolamento di Attuazione, approvato con D.G.R. n. 512 del 24/03/2003, si potrà in tale momento ed a seguito dell’interpretazione dei risultati di più approfondite indagini geologiche e della elaborazione dei bilanci urbanistici ed ambientali previsi per la redazione del PO, prevedere una diversa distribuzione con eventuali diversi valori (compresi comunque tra il minimo e massimo di tale zona) degli indici di fabbricabilità territoriali perequativi.

OSSERVAZIONE N° 36:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

36 De Rosa Antonio Via F.S. Oppido 6780 Foglio 10 p.lla 678. Donato Nitti n. 22 Lucano Chiede che venga estesa alla particella di proprietà l’indice di fabbricabilità territoriale di 0,70 mc/mq

30/09/13

62

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. La perequazione urbanistica, utilizzata, è una tecnica attuativa alternativa all’esproprio. Si fonda, poiché è perequazione del piano e non del progetto urbano o architettonico, su un corretto riconoscimento dello stato di fatto e di diritto presente nel territorio prima della formalizzazione del nuovo piano urbanistico (il R.U. adottato). Lo stato di diritto porta a riconoscere da un lato i diritti acquisiti che sono funzione dello stato di attuazione delle zone territoriali omogenee del P.R.G. e dall’altro a verificare se tali diritti sono inficiati da vincoli sovraordinati di natura conformativa e ricognitiva (P.A.I., vincolo archeologico, ecc.). Lo stato di fatto si fonda sul riconoscimento del reale stato di urbanizzazione e/o edificazione del territorio, si fonda su analisi volte ad individuare criticità (come lo studio geologico) e valori (rete ecologica regionale e locale, ovvero morfologia del suolo, copertura vegetazionale, corsi d’acqua e delle loro relazioni). Lo stato di fatto e di diritto fotografano il territorio preso in esame e ne restituiscono lo stato di edificazione e di urbanizzazione, accanto a valori e criticità. Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico, e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano. Le principali classi di suolo che danno luogo a tre diversi regimi edificatori sono i vuoti urbani e i lotti interclusi in T.U.C. – Territorio Urbano Consolidato, il T.U.M. – Territorio Urbano marginale e il. T.P. – Territorio Periurbano. Il riconoscimento è frutto di criteri dedotti dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.) e da Regolamento di Attuazione (D.G.R. 512/2003), dal D.G.R. 1749/2006, dalla L. 865/71, dal Parere del CESE 1209/2004 e dalla Giurisprudenza italiana (Sentenza storica della Corte Costituzionale 5/1980). Le tre classi principali su elencate danno luogo a sottoclassi in relazione alla presenza di criticità geologica derivante dallo studio geologico su menzionato, ed hanno indice territoriale perequativo diverso direttamente proporzionale alla criticità geologica in cui i suoli ricadono. Per quel che concerne la classe T.U.M. – Territorio Urbano marginale si sono distinte due diverse classi: la T.U.M. 1 che comprende i suoli liberi chiamati a nuovi usi urbani dal R.U. adottato, ricadenti in aree con vincolo funzionale di natura non pubblicistica scaduto del P.R.G. di Oppido Lucano; la

63

T.U.M. 2 che comprende i suoli liberi chiamati a nuovi usi urbani dal R.U. adottato, ricadenti in aree con vincolo funzionale di natura pubblicistica scaduto del P.R.G. di Oppido Lucano. Le due diverse classi, T.U.M. 1 e T.U.M. 2, hanno indici territoriali perequativi diversi, rispettivamente pari a it 0,70 mc/mq e pari a it 0,40 mc/mq, questo deriva da maggiori oneri fiscali cui nel tempo le aree edificabili sono state e sono tuttora sottoposte. Tali assunti sono omogenei per tutti i suoli che si trovano nella stessa condizione di fatto e di diritto. Il suolo in oggetto si trova al di sopra di Via Bari, ricade in parte nella classe T.U.M. 2 su descritta ed è per questo che ha, nella parte ricadente in tale classe, indice territoriale perequativo pari a it 0,40 mc./mq.. Conclusioni. Tanto premesso, sulla base delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione non può al momento trovare accoglimento. Si precisa però che, poiché l’edificazione dell’area è sottoposta alla preliminare redazione ed approvazione del Piano Operativo di cui all’art. 15 della L.R. n. 23/1999 e del relativo Regolamento di Attuazione, approvato con D.G.R. n. 512 del 24/03/2003, si potrà in tale momento ed a seguito dell’interpretazione dei risultati di più approfondite indagini geologiche e della elaborazione dei bilanci urbanistici ed ambientali previsi per la redazione del PO, prevedere una diversa distribuzione con eventuali diversi valori (compresi comunque tra il minimo e massimo di tale zona) degli indici di fabbricabilità territoriali perequativi.

OSSERVAZIONE N° 37:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

37 Giganti Anna Via Santa Oppido 6781 foglio 28 p.lla 1488 Lucia Lucano Chiede di non far rientrare l'immobile in questione all'interno della delimitazione dell’ambito urbano.

30/09/13

Il R.U. adottato ha escluso dalla possibilità di nuova edificazione tutti i suoli ricadenti in criticità III e IV dello studio geologico predisposto quale studio necessario per la formalizzazione del R.U., e tutti i suoli ricadenti nelle aree a rischio frana R3 e R4 del P.A.I., oltre ai suoli gravati da vincoli archeologici diretti. Questo in ottemperanza alle norme regionali e nazionali vigenti in materia. Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. Lo stato di fatto e di diritto è stato chiaramente, attualizzato con tutto quello che nel frattempo ha inciso e incide urbanisticamente sul territorio comunale. Lo stato di diritto, che parte da ciò che il P.R.G. (D.P.G.R. n. 703/1995) sancisce, è stato sovrapposto ai vincoli conformativi e ricognitivi sovraordinati quali il vincolo archeologico diretto del Monte Montrone e i vincoli imposti dal P.A.I.. Lo stato di fatto è stato attualizzato, da un lato, attraverso l’individuazione dell’ambito agricolo periurbano, prendendo in esame il reale stato di edificazione e/o urbanizzazione del territorio prossimo alla regione 64 urbana ed ai suoli urbanizzati in territorio esterno, considerando fattori ecologico ambientali quali la copertura vegetazionale e la clivometria del suolo. La particella in oggetto si trova lungo il margine meridionale dell’Unità Elementare H3 che corrisponde all’area interessata dal Piano Attuativo “C1-C2-C3” del P.R.G. di Oppido Lucano. Il R.U. adottato ha integralmente recepito il piano attuativo citato; tale piano prevede la viabilità principale di progetto proprio lungo il margine meridionale dell’Unità Elementare H3 (Tav. 36, 37 e 38 del R.U. adottato), e di fatto l’immobile verrebbe ad essere direttamente prospiciente su una strada urbana a tutti gli effetti. Conclusioni. La richiesta esplicitata nell’osservazione n. 37 così come formalizzata e per quanto esposto in premessa non può trovare accoglimento. OSSERVAZIONE N° 38:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

38 De Luca Donato Via Roma Oppido 6782 Foglio 19, p.lla 582 Antonio 91 Lucano Chiede di spostare la volumetria spettante sul lotto A31 del PRG nel comparto E12 del R.U.

30/09/13

La particella in oggetto, individuata come lotto A31 del P.R.G. di Oppido Lucano, è situata lungo via Roma, a valle della stessa. Attualmente l’intera fascia insediata a monte della zona R4 del Piano stralcio di assetto idrogeologico del fiume Bradano (P.A.I.), è interessata da una criticità III b1 (Tav. 6 dello studio geologico parte integrante del R.U. adottato). Tali condizioni di fatto e di diritto inibiscono le possibilità edificatorie sancite dal P.R.G.. Il R.U. adottato ha agito con regole uguali per tutti gli immobili che si trovavano nella stessa condizione di fatto e di diritto. Nello specifico per tutti i suoli interessati da aree a rischio R3 e R4 del P.A.I. o da criticità III e IV dello studio geologico e rientranti comunque all’interno del perimetro dei Suoli Urbanizzati con possibilità edificatorie sancite dal P.R.G. e inibite da tali condizioni, il R.U. non ha previsto alcun indennizzo o spostamento in altra area delle capacità edificatorie non più attuabili. Né il R.U. adottato può confermare capacità edificatorie pregresse. Eventuali modifiche al RU, per riconsiderare diritti pregressi sanciti dal PRG, potranno essere valutate sono ad avvenuta esecuzione di interventi di bonifica dell’area. Conclusioni. Alla luce delle considerazioni su esposte complessivamente l’osservazione n. 38 non può trovare al momento accoglimento. Eventuali varianti al RU, per riconsiderare diritti pregressi sanciti dal PRG, potranno essere valutate solo ad avvenuta esecuzione di interventi di bonifica dell’area. 65

OSSERVAZIONE N° 39:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

39 Americano Francesco Via Magenta 17 Oppido 6784 Foglio 28 part.lla 1469 Lucano eliminazione camminamento vg e la sua sostituzione con diverso percorso

30/09/13 (PG A.U.I. IV7 progetto guida)

Le particelle in oggetto ricadevano nel piano attuativo C4 del P.R.G., e per questo sono entrate all’interno del perimetro dei suoli urbanizzati e quindi del Territorio Urbano di progetto del R.U. adottato. Attualmente sul lato meridionale della zona C4 è presente, in continuità, una densa area edificata frutto delle regole del P.R.G. di Oppido Lucano in zona agricola. Sono altresì sopraggiunti i vincoli ricognitivi dovuti al Piano stralcio dell’Autorità di Bacino di Basilicata riguardanti, nello specifico, il bacino idrografico del fiume Bradano. Tali condizioni di fatto e di diritto hanno, da un lato condizionato la corretta attuazione del piano attuativo C4 del P.R.G., e dall’altro hanno inibito l’edificazione nelle parti ricadenti in R4. Il R.U. adottato ha preso atto dei diritti acquisiti ed ha rimodulato la zona C4 inserendone le aree in un ambito unitario di intervento più ampio che comprende anche le aree edificate del margine meridionale su descritto.

66

Il R.U. ha preso atto di tale situazione urbanistica ed ha operato delle scelte in relazione all’obiettivo generale della riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano. Conclusioni. L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi IV 7, di cui fa parte il Distretto Urbanistico Dur IV 7 e le Unità Elementari H6 e H7 (art. 50 c delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore IV di via Appia, partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi che riguardano la complessiva riqualificazione dell’insediamento urbano esistente lungo via Appia. Nello specifico l’AUi IV7 prevede la riqualificazione urbanistica e paesistico-ambientale complessiva dell’area. Alla luce di quanto detto e di quanto già determinato con la proposta di accoglimento dell’osservazione n° 1 si ritiene che l’osservazione possa trovare favorevole accoglimento.

OSSERVAZIONE N° 40:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

40 Esposito Benedetto Via Oppido 6787 foglio 10 p.lle 820, 821, 82, 823. Gianturco Lucano Chiede un ridisegno della viabilità pedonale 45 e carrabile prevista dal R.U.

30/09/13

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U..

67

La perequazione urbanistica, utilizzata, è una tecnica attuativa alternativa all’esproprio. Si fonda, poiché è perequazione del piano e non del progetto urbano o architettonico, su un corretto riconoscimento dello stato di fatto e di diritto presente nel territorio prima della formalizzazione del nuovo piano urbanistico (il R.U. adottato). Lo stato di diritto porta a riconoscere da un lato i diritti acquisiti che sono funzione dello stato di attuazione delle zone territoriali omogenee del P.R.G. e dall’altro a verificare se tali diritti sono inficiati da vincoli sovraordinati di natura conformativa e ricognitiva (P.A.I., vincolo archeologico, ecc.). Lo stato di fatto si fonda sul riconoscimento del reale stato di urbanizzazione e/o edificazione del territorio, si fonda su analisi volte ad individuare criticità (come lo studio geologico) e valori (rete ecologica regionale e locale, ovvero morfologia del suolo, copertura vegetazionale, corsi d’acqua e delle loro relazioni). Lo stato di fatto e di diritto fotografano il territorio preso in esame e ne restituiscono lo stato di edificazione e di urbanizzazione, accanto a valori e criticità. Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico, e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano. Le particelle in oggetto si trovano lungo Via della Fontana Medica e si sviluppano lungo il pendio meno acclive del Monte Montrone; sono interessate per intero da criticità III a2 dello studio geologico, parte integrante del R.U. adottato, ovvero aree situate alla base del versante con elevata inclinazione del Monte Montrone, versante soggetto a fenomeni di erosione per lo scorrere di acque superficiali ovvero di arretramento del ciglio per fenomeni di tipo gravitativo. È quindi potenzialmente soggetta all’accumulo di materiale proveniente dal descritto versante. Le aree agricole sovrastanti, esterne al T.U., ricadono in area a criticità geologica e geomorfologica IV b1, ovvero aree di versante potenzialmente instabili, non utilizzabili per la presenza di processi morfologici in rapida evoluzione e dissesti attivi. Il suolo in oggetto è interessato anche dal vincolo archeologico indiretto del Monte Montrone. Le principali classi di suolo che danno luogo a tre diversi regimi edificatori sono i vuoti urbani e i lotti interclusi in T.U.C. – Territorio Urbano Consolidato, il T.U.M. – Territorio Urbano marginale e il. T.P. – Territorio Periurbano. Il riconoscimento è frutto di criteri dedotti dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.) e da Regolamento di Attuazione (D.G.R. 512/2003), dal D.G.R. 1749/2006, dalla L. 865/71, dal Parere del CESE 1209/2004 e dalla Giurisprudenza italiana (Sentenza storica della Corte Costituzionale 5/1980). Le tre classi principali su elencate danno luogo a sottoclassi in relazione alla presenza di criticità geologica derivante dallo studio geologico su menzionato, ed hanno indice territoriale perequativo diverso direttamente proporzionale alla criticità geologica in cui i suoli ricadono. Tali assunti sono omogenei per tutti i suoli che si trovano nella stessa condizione di fatto e di diritto. Conclusioni. L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi III 1, di cui fa parte l’Unità Elementare G4 (art. 50 b delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore III partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi su esposti. L’attuazione degli interventi pubblici e privati dovrà prevedere il ricorso alla perequazione urbanistica il cui riferimento è la Classificazione dei suoli (Tavola 39 di questo regolamento Urbanistico). L’Attuazione prevista, a causa della complessità di fattori derivanti sia dallo stato di fatto che dallo stato di diritto, nonché dall’ampiezza stessa dell’area è quella differita attraverso il ricorso al Piano Operativo articolo 15 della Legge Regionale n°23/99 ed s.m.i.. La scheda AUi III 1 (Allegato 40b delle N.T.A. del R.U. adottato) non esplicita il Dur interno all’ambito poiché sarà necessario redigere uno studio geologico ad hoc, del Piano Operativo previsto, che espliciti meglio i termini della bonifica necessaria e i costi. Infatti, le quantità edificatorie derivanti dalla classificazione dei suoli andranno rimodulate quando, a seguito del Piano Operativo e degli interventi di bonifica e di messa in sicurezza, la criticità dei suoli da III scenderà a II; gli indici perequativi dovranno tener conto anche dell'incidenza dei costi di bonifica e dei soggetti, pubblici e/o privati, che se ne faranno carico. Il progetto morfologico funzionale, schematizzato nella scheda AUi III 1, si fonda su caratteristiche prestazionali urbanistiche e paesistiche da garantire per la riqualificazione complessiva del versante; la soluzione morfologico funzionale proposta servirà da schema urbanistico prestazionale ed andrà verificata con i dati che si acquisiranno nel redigere il Piano Operativo. Alla luce delle considerazioni su esposte complessivamente l’osservazione n. 40 può trovare parziale accoglimento nel senso che il disegno della viabilità proposta nel RU non è vincolante ma potrà eventualmente essere variato in sede di redazione ed approvazione del P.O., si propone infine, di conseguenza di modificare l’art. 50b delle NTA del RU come segue:

Articolo 50b) Schema Direttore III

68

Via della Fontana Medica – Via Medichecchio ●Aui III 1 Ambito Unitario di Intervento situato a monte di Via della Fontana Medica. Comprende l’Unità Elementare G4 in parte gravata da vincolo archeologico indiretto e le aree agricole gravate da vincolo archeologico diretto del versante occidentale del Monte Montrone. Per entrambe si rimanda ai decreti di vincolo per quel che concerne le prescrizioni ivi contenute. L’Unità Elementare G4 ricade in area a criticità geologica e geomorfologica IIIa2, ovvero aree situate alla base del versante con elevata inclinazione del Monte Montrone, versante soggetto a fenomeni di erosione per lo scorrere di acque superficiali ovvero di arretramento del ciglio per fenomeni di tipo gravitativo. È quindi potenzialmente soggetta all’accumulo di materiale proveniente dal descritto versante. Le aree agricole ricadono in area a criticità geologica e geomorfologica IV b1, ovvero aree di versante potenzialmente instabili, non utilizzabili per la presenza di processi morfologici in rapida evoluzione e dissesti attivi. Il Progetto prevede: - Interventi di bonifica e consolidamento, giustificati da accurati studi geologici basati su specifiche indagini geognostiche estese ad un ambito geologico e morfologico significativo. - Riqualificazione ambientale e paesistica attraverso il completamento edilizio mirato alla creazione di insediamento rado a bassa densità volumetrica, progettato ad intervalli tali da produrre scansioni significative di pieni e di vuoti, evitando sia masse compatte di edifici che scansioni lineari di lotti; la creazione di schermi arborei ad attenuazione dell’impatto visivo che gli edifici attualmente producono, attraverso vegetazione arborea ed arbustiva a carattere massivo costituita da essenze autoctone. - Riqualificazione urbanistica attraverso la rimodulazione della viabilità carrabile, prevista a “cul de sac”; attraverso la riqualificazione di Via della Fontana Medica e dei suoi margini; attraverso la creazione di spazi di verde pubblico per lo svago e il tempo libero e di percorsi pedonali nel verde che assicurino la fruizione dell’intera Unità Elementare G4 e la sua riconnessione all’insediamento urbano consolidato. - L’attuazione degli interventi pubblici e privati dovrà prevedere il ricorso alla perequazione urbanistica il cui riferimento è la Classificazione dei suoli (Tavola 39 di questo regolamento Urbanistico). Le indicazioni progettuali sopra elencate rappresentano indicazioni di massima e potranno subire modifiche in sede di redazione del P.O. Attuazione differita attraverso: A causa della complessità di fattori derivanti sia dallo stato di fatto che dallo stato di diritto, nonché dall’ampiezza stessa dell’area, l’attuazione degli interventi è demandata deve prescriversi il ricorso al Piano Operativo di cui all’articolo 15 della Legge Regionale n°23/99 ed s.m.i.. Riferimenti prescrittivi per l’attuazione e la realizzazione degli interventi: Progetto Guida Aui PG III 1 Allegato 40b di queste norme; Tav. 36 e Tav. 37 del Regolamento Urbanistico dove sono definiti puntualmente, rispettivamente i regimi di intervento e i regimi d’uso dell’unità elementare G4 e degli altri spazi edificati esistenti; Tav. 38 del Regolamento Urbanistico dove sono definiti puntualmente i regimi di intervento e i regimi d’uso degli spazi aperti pubblici di uso pubblico e privati.

L’area attualmente comprende : L’Unità Elementare G4. Unità elementare G4 Regimi d’uso Uso prevalentemente residenziale pari al 100% della superficie utile lorda abitabile. Sono fatte salve le attività preesistenti e il nuovo insediamento di piccoli esercizi commerciali di vicinato o piccoli studi professionali Regimi di intervento Edilizio Conservazione con adeguamento, Per gli edifici in corso di realizzazione vale il titolo concessorio rilasciato. Interventi sui coremi Identificativi Ristrutturazione urbanistica, riqualificazione ambientale e paesistica. Nelle more di formazione del Piano Operativo il regime edificatorio ammesso riguarda i soli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia a1, se previsti e come definiti all’Art. 9 delle presenti norme. Sugli spazi aperti pubblici e di pertinenza degli edifici è consentita la manutenzione come definita all’Art. 28 delle presenti norme.

●AUi III 2 Ambito Unitario di Intervento situato a valle di via della Fontana Medica. Comprende il Distretto Urbanistico Dur III 1, il Distretto Urbanistico Dur III 2 parte dell’Unità Elementare G1. Il Progetto prevede: La riqualificazione urbanistica e paesistico-ambientale complessiva dell’area attraverso: - la realizzazione spazi di verde pubblico di vicinato, percorsi pedonali nel verde tra le aree di nuova edificazione e tra queste e l’insediamento esistente, lo schema urbanistico previsto assicurerà la relazione pedonale interna e verso gli spazi centrali urbani esistenti, oltre a potenziare gli elementi della rete ecologica urbana esistenti; - l’ampliamento pedonale del versante a valle di via della Fontana Medica; - il completamento edilizio del margine urbano attraverso specifici principi e regole insediativi la cui matrice è la tipologia urbanistica a “cul de sac”; - l’eliminazione degli accessi carrabili dei lotti esistenti su Via della Fontana Medica e l’adeguamento al nuovo principio insediativo; - la creazione su Via Gianturco, nell’unità Insediativa G2, di una piazza pubblica delimitata da edifici con porticati, che assicurino la relazione pedonale con l’insediamento alle spalle del nuovo luogo centrale; - la creazione del nuovo parco urbano del velodromo; - la conservazione di tutte le aree arborate esistenti, il nuovo insediamento privato, dovrà avere, nelle aree non interessate da edificazione, superficie impermeabile in misura non superiore al 20% 25 % della St, Superficie territoriale dei rispettivi distretti urbanistici. Le indicazioni progettuali sopra elencate rappresentano indicazioni di massima e potranno subire modifiche in sede redazione del Piano Attuativo.

Attuazione differita attraverso: Piano Attuativo di iniziativa privata con convenzione. Il Piano Attuativo dovrà rispettare la ubicazione delle aree a standard previste nel progetto guida. Il Piano è attuato dai privati aventi crediti volumetrici nell’Ambito Unitario di Intervento, sia in forma diretta che riuniti in consorzio.

69

Riferimenti prescrittivi per l’attuazione e la realizzazione degli interventi: Progetto Guida DUr PG III 1 e Progetto Guida DUr PG III 2 Allegato 40b di queste norme; Attuazione del Dur III 1 e del Dur III 2; Tav. 36 e Tav. 37 del Regolamento Urbanistico dove sono definiti puntualmente, rispettivamente i regimi di intervento e i regimi d’uso dell’unità elementare G1 e degli altri spazi edificati esistenti; Tav. 38 del Regolamento Urbanistico dove sono definiti puntualmente i regimi di intervento e i regimi d’uso degli spazi aperti pubblici di uso pubblico e privati. L’area comprende : Dur III 1 Distretto Urbanistico di nuovo impianto – unità di suolo. Situato a valle del tratto iniziale di Via della Fontana Medica all’innesto con Corso Gianturco. E’ costituito da suoli liberi ricadenti in territorio urbano marginale. Attuazione differita attraverso: Piano Attuativo di iniziativa privata con convenzione. Il Piano Attuativo dovrà rispettare la ubicazione delle aree a standard previste nel progetto guida. Il Piano è attuato dai privati aventi crediti volumetrici nell’Ambito Unitario di Intervento, sia in forma diretta che riuniti in consorzio.

Riferimenti prescrittivi: Scheda Dur III 1 Allegato 40b di queste norme. La scheda prevede: nella parte pubblica: - la realizzazione di verde pubblico per la sosta e lo svago, di percorsi pedonali nel verde, di piccole aree pavimentate attrezzate, di locali per servizi tecnici connessi all’attrezzatura del Velodromo - Vp, verde pubblico - Vg, verde a giardino - Vpz spazi pavimentati La parte privata accoglierà i volumi generati dall’unità di suolo, è prevista nuova edificazione con destinazione residenziale. Le aree non interessate da edificazione dovranno avere superficie impermeabile in misura non superiore al 20% 25% della St, Superficie territoriale - SR Unità Elementare G2. Unità elementare G2 Regimi d’uso Uso prevalentemente residenziale pari al 70% della superficie utile lorda abitabile. Attività commerciali, di servizio e pararicettive sono insediabili ai piani terra degli edifici. Regimi di intervento Edilizio Nuova edificazione di perequazione. Interventi sui coremi Identificativi Nuovo impianto.

Dur III 2 Distretto Urbanistico di nuovo impianto – unità di suolo. Situato a valle di Via della Fontana Medica, lungo via Medichecchio. E’ costituito da suoli liberi ricadenti in territorio periurbano. Attuazione differita attraverso: Piano Attuativo di iniziativa privata con convenzione. Il Piano Attuativo dovrà rispettare la ubicazione delle aree a standard previste nel progetto guida. Il Piano è attuato dai privati aventi crediti volumetrici nell’Ambito Unitario di Intervento, sia in forma diretta che riuniti in consorzio.

Riferimenti prescrittivi: Scheda Dur III 2 Allegato 40b di queste norme. La scheda prevede: nella parte pubblica: - Verde pubblico Verde a giardino aree pavimentate e parcheggio scoperto alberato a servizio del Velodromo - Vp, verde pubblico - Vg, verde a giardino - Vpz spazi pavimentati - Vpk-al parcheggio pubblico alberato La parte privata accoglierà i volumi generati dall’unità di suolo, è prevista nuova edificazione con destinazione residenziale. Le aree non interessate da edificazione dovranno avere superficie impermeabile in misura non superiore al 20% 25 % della St, Superficie territoriale. - SR Unità Elementare G3. Unità elementare G3 Regimi d’uso Uso prevalentemente residenziale pari al 100% della superficie utile lorda abitabile. E’ ammessa la presenza di piccoli esercizi commerciali di vicinato e piccoli studi professionali. Regimi di intervento Edilizio Nuova edificazione di perequazione. Interventi sui coremi Identificativi Nuovo impianto.

Parte dell’Unità Elementare G1 come definita nella Tav. 35 del R.U.. Unità elementare G 1 interna all’AUi III 2

70

Regimi d’uso Uso prevalentemente residenziale pari al 100% della superficie utile lorda abitabile. E’ ammessa la presenza di piccoli esercizi commerciali di vicinato e piccoli studi professionali. Sono fatte salve le attività preesistenti. Regimi di intervento Edilizio Conservazione tipologica, Conservazione con adeguamento, Per gli edifici in corso di realizzazione vale il titolo concessorio rilasciato. Interventi sui coremi Identificativi Ristrutturazione urbanistica, riqualificazione ambientale e paesistica. Nelle more di formazione del Piano Attuativo il regime edificatorio ammesso riguarda i soli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia a1, se previsti e come definiti all’Art. 9 delle presenti norme. Sugli spazi aperti pubblici e di pertinenza degli edifici è consentita la manutenzione come definita all’Art. 28 delle presenti norme.

OSSERVAZIONE N° 41:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

41 Grieco Michele C.da San Oppido 6788 localizzazione di un capannone artigianale al Mennaio Lucano foglio 10 p.lla 642 attività estranea al territorio agricolo

30/09/13

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della Legge Regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. Il R.U. adottato norma specificatamente i suoli ricadenti all’interno del Territorio Urbano ed i Suoli Urbanizzati ricadenti nel Territorio Esterno, nel resto del territorio comunale indica le Norme di Salvaguardia in ottemperanza a quanto previsto dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.), dal D.G.R. 1749/2006 e dal Parere dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata D.D. n. 75AB/2010/D/382 del 26 marzo 2010. Il Titolo 7 delle N.T.A. del R.U. adottato detta specificatamente le norme di salvaguardia del Territorio Esterno in attesa della redazione del Piano Strutturale Comunale. Il caso posto all’attenzione nell’osservazione in oggetto, costruzione di un nuovo edificio per attività non agricola, non rientra in nessuno degli articoli delle NTA del R.U. Il suolo in oggetto è interno al territorio esterno agricolo periurbano alle cui norme si rimanda oltre che alla norma relativa (art 54 delle NTA) ai siti estranei al territorio agricolo ove sono previsti ampliamenti degli edifici esistenti e non nuove costruzioni da adibire ad attività diverse da quelle connesse all’attività agricola vera e propria. Conclusioni. Alla luce delle considerazioni su esposte complessivamente l’osservazione n. 41 non può trovare accoglimento

71

OSSERVAZIONE N° 42:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

42 De Rosa Teresa Via Nitti Oppido 6789 foglio 10 p.lla 354 11 Lucano Chiede di uniformare indice di fabbricabilità territoriale al 0,7 mc/mq

30/09/13

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. La perequazione urbanistica, utilizzata, è una tecnica attuativa alternativa all’esproprio. Si fonda, poiché è perequazione del piano e non del progetto urbano o architettonico, su un corretto riconoscimento dello stato di fatto e di diritto presente nel territorio prima della formalizzazione del nuovo piano urbanistico (il R.U. adottato). Lo stato di diritto porta a riconoscere da un lato i diritti acquisiti che sono funzione dello stato di attuazione delle zone territoriali omogenee del P.R.G. e dall’altro a verificare se tali diritti sono inficiati da vincoli sovraordinati di natura conformativa e ricognitiva (P.A.I., vincolo archeologico, ecc.). Lo stato di fatto si fonda sul riconoscimento del reale stato di urbanizzazione e/o edificazione del territorio, si fonda su analisi volte ad individuare criticità (come lo studio geologico) e valori (rete ecologica regionale e locale, ovvero morfologia del suolo, copertura vegetazionale, corsi d’acqua e delle loro relazioni). Lo stato di fatto e di diritto fotografano il territorio preso in esame e ne restituiscono lo stato di edificazione e di urbanizzazione, accanto a valori e criticità. Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico, e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano. Le principali classi di 72 suolo che danno luogo a tre diversi regimi edificatori sono i vuoti urbani e i lotti interclusi in T.U.C. – Territorio Urbano Consolidato, il T.U.M. – Territorio Urbano marginale e il. T.P. – Territorio Periurbano. Il riconoscimento è frutto di criteri dedotti dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.) e da Regolamento di Attuazione (D.G.R. 512/2003), dal D.G.R. 1749/2006, dalla L. 865/71, dal Parere del CESE 1209/2004 e dalla Giurisprudenza italiana (Sentenza storica della Corte Costituzionale 5/1980). Le tre classi principali su elencate danno luogo a sottoclassi in relazione alla presenza di criticità geologica derivante dallo studio geologico su menzionato, ed hanno indice territoriale perequativo diverso direttamente proporzionale alla criticità geologica in cui i suoli ricadono. Tali assunti sono omogenei per tutti i suoli che si trovano nella stessa condizione di fatto e di diritto. Il suolo in oggetto si trova al di sopra di Via Bari, ricade in parte in T.U.M. 1 – N.I. a - Territorio Urbano Marginale sottoclasse 1a Nuovo Impianto gravato da criticità geologica II b3 e indice territoriale perequativo pari a it = 0,35 mc./mq. (Tav. 39 del R.U. adottato). Le aree a criticità II b3 dello studio geologico, parte integrante e strutturale del R.U. adottato (ultimo comma articolo 4 delle N.T.A. del R.U. adottato), sono aree situate lungo le testate di incisioni fluviali che fungono da collettori di raccolta e deflusso delle acque superficiali e sono caratterizzate da coperture superficiali costituite da depositi eluvio-colluviale e detriti di versante che poggiano su un substrato costituito da torbiti arenaceo-pelitiche; Le indagini geologiche dovranno essere mirate soprattutto all’accertamento degli spessori delle coperture superficiali. Non vi è nulla di “presunto” poiché la Tav. 6 - Carta di sintesi della pericolosità e criticità geologica e geomorfologica, è stata redatta in conformità alle norme nazionali e regionali in materia ed è al riguardo molto chiara e comprensibile. Non ha inibito l’edificazione ma ha reso chiara una condizione diversa dei suoli dal punto di vista geologico, gli spessori delle coperture superficiali possono incidere sulla possibile futura edificazione del suolo, condizione che per gli altri suoli, liberi da criticità geologica, del Distretto urbanistico Dur II5 non sussistono. Questo ha generato classi diverse di suolo e questo ha portato il progetto urbanistico (scheda Dur II5 Allegato 40b delle N.T.A. del R.U. adottato) a posizionare in prossimità delle incisioni il verde pubblico di progetto (Vg) costituito da verde a giardino con elevata permeabilità, parcheggi pubblici e viabilità, la cui realizzazione avrà incidenza minore rispetto ad un edificio oppure ad altri spazi edificati. Conclusioni. Tanto premesso, sulla base delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione non può al momento trovare accoglimento. Si precisa però che, poiché l’edificazione dell’area è sottoposta alla preliminare redazione ed approvazione del Piano Operativo di cui all’art. 15 della L.R. n. 23/1999 e del relativo Regolamento di Attuazione, approvato con D.G.R. n. 512 del 24/03/2003, si potrà in tale momento ed a seguito dell’interpretazione dei risultati di più approfondite indagini geologiche e della elaborazione dei bilanci urbanistici ed ambientali previsi per la redazione del PO, prevedere una diversa distribuzione con eventuali diversi valori (compresi comunque tra il minimo e massimo di tale zona) degli indici di fabbricabilità territoriali perequativi.

OSSERVAZIONE N° 43:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

43 De Rosa Luigi Via De Oppido 6790 foglio 10 p.lla 655, 657, 355, 318, 654, 319. Angelis 20 Lucano Chiede l’aumento dell’indice di fabbricabilità territoriale a 1,20 mc/mq

30/09/13

73

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. La perequazione urbanistica, utilizzata, è una tecnica attuativa alternativa all’esproprio. Si fonda, poiché è perequazione del piano e non del progetto urbano o architettonico, su un corretto riconoscimento dello stato di fatto e di diritto presente nel territorio prima della formalizzazione del nuovo piano urbanistico (il R.U. adottato). Lo stato di diritto porta a riconoscere da un lato i diritti acquisiti che sono funzione dello stato di attuazione delle zone territoriali omogenee del P.R.G. e dall’altro a verificare se tali diritti sono inficiati da vincoli sovraordinati di natura conformativa e ricognitiva (P.A.I., vincolo archeologico, ecc.). Lo stato di fatto si fonda sul riconoscimento del reale stato di urbanizzazione e/o edificazione del territorio, si fonda su analisi volte ad individuare criticità (come lo studio geologico) e valori (rete ecologica regionale e locale, ovvero morfologia del suolo, copertura vegetazionale, corsi d’acqua e delle loro relazioni). Lo stato di fatto e di diritto fotografano il territorio preso in esame e ne restituiscono lo stato di edificazione e di urbanizzazione, accanto a valori e criticità. Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico, e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano. Le principali classi di suolo che danno luogo a tre diversi regimi edificatori sono i vuoti urbani e i lotti interclusi in T.U.C. – Territorio Urbano Consolidato, il T.U.M. – Territorio Urbano marginale e il. T.P. – Territorio Periurbano. Il riconoscimento è frutto di criteri dedotti dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.) e da Regolamento di Attuazione (D.G.R. 512/2003), dal D.G.R. 1749/2006, dalla L. 865/71, dal Parere del CESE 1209/2004 e dalla Giurisprudenza italiana (Sentenza storica della Corte Costituzionale 5/1980). Le tre classi principali su elencate danno luogo a sottoclassi in relazione alla presenza di criticità geologica derivante dallo studio geologico su menzionato, ed hanno indice territoriale perequativo diverso direttamente proporzionale alla criticità geologica in cui i suoli ricadono. Per quanto su esposto le aree in oggetto, interne al distretto urbanistico Dur II 5, ricadono in parte in parte T.U.M. 1 – N.I. a - Territorio Urbano Marginale sottoclasse 1a Nuovo Impianto gravato da criticità geologica II b3 e indice territoriale perequativo pari a it = 0,35 mc./mq. (Tav. 39 del R.U. adottato). Tali condizioni, si ribadisce, sono le stesse per tutti quei suoli aventi stesso stato di fatto e di diritto. Si precisa che i vuoti urbani e i lotti interclusi hanno indice territoriale perequativo che può essere pari a it = 1,20 mc./mq. oppure pari a it = 1,00 mc./mq. in relazione alle dimensioni dell’area, ma in entrambi i casi per ricadere in tale classe devono essere interni al T.U.C. – Territorio Urbano Consolidato e interclusi da lotti edificati strade ed attrezzature pubbliche ed ad uso pubblico esistenti. Le aree in oggetto se pure di piccole dimensioni non si configurano quali lotti interclusi poiché non sono circondate da edificazione, infatti le aree in oggetto e l’intero Distretto urbanistico Dur II 5, in cui ricadono le particelle in oggetto, sono esterne al perimetro del Territorio Urbano Consolidato e risultano libere da edificazione. Il R.U. adottato non è il P.R.G. di Oppido Lucano, ha scopi e natura diversi, è redatto in conformità a leggi diverse e si pone obiettivi diversi portati avanti con tecniche diverse. I vecchi indici territoriali del P.R.G. di Oppido Lucano non sono più proponibili, poiché la perequazione urbanistica (L.R. 23/99 e s.m.i.) ha ridefinito lo scenario progettuale e d attuativo dei piani urbanistici comunali. Nei vecchi P.R.G. gli indici erano attribuiti solo alle aree con vincoli funzionali di natura privatistica (ex zone C, D, ecc.) mentre per le aree da acquisire al patrimonio comunale era previsto solo l’esproprio, con evidente disparità di trattamento tra privati proprietari dei suoli. Il R.U. adottato ha utilizzato logiche e meccaniche diverse per il progetto urbanistico e la sua attuazione. Gli indici perequativi, che derivano dalla classificazione dei suoli (Tav. 39 del R.U. adottato) sono applicati su tutte le aree chiamate a trasformazione urbanistica o a nuovo impianto, sia sulle aree con vincoli funzionali di natura privatistica (nuove unità elementari) sia sulle aree da acquisire al patrimonio comunale per scopi pubblici. Ancor di più il R.U. adottato Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto; è la necessità di spazi pubblici che ha guidato il proporziona mento e il dimensionamento del R.U. adottato. I suoli in oggetto si trovano al di sopra di Via Bari, ricadono in parte in T.U.M. 1 – N.I. a - Territorio Urbano Marginale sottoclasse 1a Nuovo Impianto gravato da criticità geologica II b3 e indice territoriale perequativo pari a it = 0,35 mc./mq. (Tav. 39 del R.U. adottato). Le aree a criticità II b3 dello studio geologico, parte integrante e strutturale del R.U. adottato (ultimo comma articolo 4 delle N.T.A. del R.U. adottato), sono aree situate lungo le testate di incisioni fluviali 74 che fungono da collettori di raccolta e deflusso delle acque superficiali e sono caratterizzate da coperture superficiali costituite da depositi eluvio-colluviale e detriti di versante che poggiano su un substrato costituito da torbiti arenaceo- pelitiche; Le indagini geologiche dovranno essere mirate soprattutto all’accertamento degli spessori delle coperture superficiali. Non vi è nulla di “presunto” poiché la Tav. 6 - Carta di sintesi della pericolosità e criticità geologica e geomorfologica, è stata redatta in conformità alle norme nazionali e regionali in materia ed è al riguardo molto chiara e comprensibile. Non ha inibito l’edificazione ma ha reso chiara una condizione diversa dei suoli dal punto di vista geologico, gli spessori delle coperture superficiali possono incidere sulla possibile futura edificazione del suolo, condizione che per gli altri suoli del Distretto urbanistico Dur II5 non sussistono. Questo ha generato classi diverse di suolo e questo ha portato il progetto urbanistico (scheda Dur II5 Allegato 40b delle N.T.A. del R.U. adottato) a posizionare in prossimità delle incisioni il verde pubblico di progetto (Vg) costituito da verde a giardino con elevata permeabilità, la cui realizzazione avrà incidenza minore rispetto ad un edificio oppure ad altri spazi edificati. Conclusioni. Tanto premesso, sulla base delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione non può al momento trovare accoglimento. Si precisa però che, poiché l’edificazione dell’area è sottoposta alla preliminare redazione ed approvazione del Piano Operativo di cui all’art. 15 della L.R. n. 23/1999 e del relativo Regolamento di Attuazione, approvato con D.G.R. n. 512 del 24/03/2003, si potrà in tale momento ed a seguito dell’interpretazione dei risultati di più approfondite indagini geologiche e della elaborazione dei bilanci urbanistici ed ambientali previsi per la redazione del PO, prevedere una diversa distribuzione con eventuali diversi valori (compresi comunque tra il minimo e massimo di tale zona) degli indici di fabbricabilità territoriali perequativi.

OSSERVAZIONE N° 44:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

44 Giacinto Rocco Via Oppido 6791 richiesta eliminazione vincolo di inedificabilità Michele Manzoni 8 Lucano particelle ricadenti nel foglio 26 e foglio 5

30/09/13

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della Legge Regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. Il R.U. adottato norma specificatamente i suoli ricadenti all’interno del Territorio Urbano ed i Suoli Urbanizzati ricadenti nel Territorio Esterno, nel resto del territorio comunale indica le Norme di Salvaguardia in ottemperanza a quanto previsto dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.), dal D.G.R. 1749/2006 e dal Parere dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata D.D. n. 75AB/2010/D/382 del 26 marzo 2010. Il Titolo 7 delle N.T.A. del R.U. adottato detta specificatamente le norme di salvaguardia del Territorio Esterno in attesa della redazione del Piano Strutturale Comunale. I suoli si trovano in Territorio Esterno al di fuori del perimetro del Territorio Urbano e dei Suoli Urbanizzati in Territorio Esterno. L’informazione che si riporta nell’osservazione in oggetto non è esatta. Il R.U. adottato parla di suoli non urbanizzabili ovvero di suoli che per caratteristiche intrinseche o relazionali, dovute a valori o criticità presenti, non è possibile chiamare a nuovo impianto per usi di tipo urbano. Tutto il resto del territorio, in attesa della redazione del Piano Strutturale Comunale, è normato al Titolo 7 e l’edificabilità può essere inibita o condizionata solo se in presenza di vincoli ricognitivi o conformativi sovraordinati (articolo 51 delle N.T.A. del R.U. adottato). La norma ordinaria per il Territorio Esterno è dettata dalle norme di salvaguardia agli articoli 52, 53 e 54 delle N.T.A. del R.U. adottato. Conclusioni. Alla luce delle considerazioni esposte in premessa complessivamente l’osservazione n. 44 è senza fondamento ed in particolare le aree in questione ricadono in “TERRITORIO AGRICOLO NON URBANIZZABILE PER RILEVANTE VALORE PAESAGGISTICO ED ECOLOGICO-AMBIENTALE” per le quali è comunque ammessa una densità fondiaria massima, esclusivamente residenziale, pari a 0,03 mc/mq (come imposto dal parere dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata). Per quanto riguarda, infine, la presenza nelle tavole del R.U., nella parte esterna alla delimitazione dell’ambito urbano, di aree individuate come “Territorio agricolo non urbanizzabile per la presenza di elevati fattori di rischio e vulnerabilità si precisa che tale delimitazione e retinatura non va presa in considerazione in quanto è stata erroneamente riportata (deriva da precedenti versioni). Tale individuazione a seguito di richiesta dell’Ufficio Geologico Regionale è stata infatti eliminata (vedi tavola G06 del R.U.) per le aree poste all’esterno della delimitazione dell’Ambito Urbano.

75

OSSERVAZIONE N° 45:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

45 Viola Beatrice Via Oppido 6792 Foglio 18 p.lla 7 - foglio 19 p.lle 17 ,20, 24, 27, Gramsci Lucano 28, 378 - foglio 28 p.lla 272 90 Richiesta eliminazione vincolo di inedificabilità

30/09/13

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della Legge Regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. Il R.U. adottato norma specificatamente i suoli ricadenti all’interno del Territorio Urbano ed i Suoli Urbanizzati ricadenti nel Territorio Esterno, nel resto del territorio comunale indica le Norme di Salvaguardia in ottemperanza a quanto previsto dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.), dal D.G.R. 1749/2006 e dal Parere dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata D.D. n. 75AB/2010/D/382 del 26 marzo 2010. Il Titolo 7 delle N.T.A. del R.U. adottato detta specificatamente le norme di salvaguardia del Territorio Esterno in attesa della redazione del Piano Strutturale Comunale. Il Titolo 7, delle N.T.A., su citato è composto dagli articoli: art. 51) aree vincolate, art. 52) aree agricole, art. 53) aree agricole periurbane e art. 54) siti estranei in territorio agricolo. I suoli si trovano in Territorio Esterno al di fuori del perimetro del Territorio Urbano e dei Suoli Urbanizzati in Territorio Esterno. L’informazione che si riporta nell’osservazione in oggetto non è esatta. Il R.U. adottato parla di suoli non urbanizzabili ovvero di suoli che per caratteristiche intrinseche o relazionali, dovute a valori o criticità presenti, non è possibile chiamare a nuovo impianto per usi di tipo urbano. Tutto il resto del territorio, in attesa della redazione del Piano Strutturale Comunale, è normato al Titolo 7 e l’edificabilità può essere inibita o condizionata solo se in presenza di vincoli ricognitivi o conformativi sovraordinati articolo 51 delle N.T.A. del R.U. adottato. La norma ordinaria per il Territorio Esterno è dettata dalle norme di salvaguardia agli articoli 52, 53 e 54 delle N.T.A. del R.U. adottato. Conclusioni. Alla luce delle considerazioni esposte in premessa complessivamente l’osservazione n. 45 è senza fondamento e vale quanto già riportato nelle controdeduzioni alla osservazione n. 44.

OSSERVAZIONE N° 46:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

46 Martino Michele Via Vittorio Oppido 6798 modifica normativa art. 53 Emanuele Lucano 8

30/09/13

L’osservazione chiede una modifica all’art. 53 delle NTA “Aree Agricole Periurbane”. Si premette che le norme per la zona agricola devono rispettare quanto stabilito dall’art. 44 della Legge Regionale n. 23/1999, così come sostituito dall’art. 13 della L.R. n. 25 del 03/12/2012, di seguito riportato: “... 7. In via transitoria, nei RU approvati ai sensi del precedente comma 1, fino alla Data di approvazione del PSC (o scheda strutturale comunale), gli interventi consentiti in "zona agricola" (zona "E" D.M. n. 1444/68), previa dimostrazione della loro funzionalità all'attività agricola, sono sottoposti, fatta salva la normativa comunale vigente eventualmente più restrittiva, alle seguenti limitazioni: a) densità fondiaria massima residenziale = 0,03 mc/mq; b) densità fondiaria massima per annessi agricoli = 0,07 mc/mq. 8. Entro sei mesi dalla Data di entrata in vigore del PSC, i Comuni sono comunque obbligati a sostituire le norme transitorie del RU, di cui al precedente comma 7, alle prescrizioni del PSC” Si richiama inoltre quanto stabilito nel parere favorevole di esclusione dalla procedura VAS, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. rilasciato con prescrizioni con D.D. n. 75AB/2010/B/382 dal Dirigente dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata che prescrive: “... 1. La destinazione d’uso ammissibile per gli interventi di nuova costruzione ricadenti all’interno delle aree del “Territorio Esterno”, di cui alla Tavola 34 “La classificazione del suolo e regime edificatorio” del R.U., deve essere esclusivamente quella residenziale. “... 2. Nelle more di approvazione del PSC, la zona agricola comunale dovrà essere disciplinata come segue:  La zona agricola risulta costituita da tutto il territorio comunale non compreso nei perimetri delle aree individuate nella Tavola n. 34 “La classificazione del suolo e regime edificatorio” del R.U.;

76

 Lotto minimo pari a 5.000,00 mq per la costruzione di fabbricati rurali da destinare, anche parzialmente, ad abitazioni;  Indice di fabbricabilità pari a 0,03 mc/mq per abitazioni e 0,07 per annessi agricoli. La realizzazione di annessi agricoli potrà essere assentita solo sula base di uno specifico Piano Agricolo Aziendale, proposto dal richiedente e redatto da un tecnico agricolo abilitato, che attesti l’effettiva necessità ai fini della conduzione dell’azienda agricola e rispettando un rapporto di copertura di 1/40...” Si richiama infine la recente sentenza del Consiglio di Stato, Sez. IV, n. 4707 de 24/09/2013, con la quale pronunciandosi sul R.U. del Comune di Potenza il Consiglio di Stato ha stabilito che l’operatività del Regolamento Urbanistico non può essere limitata unicamente a considerare le aree all’interno del perimetro dei suoli urbanizzati, ma ben può operare anche nelle zone periurbane; tale possibilità deriva dalla particolare collocazione del R.U. che non ha una posizione gerarchica statica, ma si atteggia in modo differente a seconda delle scelte pianificatorie e, soprattutto, in relazione agli altri strumenti prescelti dall’amministrazione.

Per quanto sopra esplicitato si ritiene che gli articoli 52 “Aree Agricole” e 53 “Aree Agricole Periurbane” delle NTA del R.U. debbano essere modificati come di seguito riportato, invertendo la numerazione, al fine di tener conto delle prescrizioni dell’art. 44 della L.R. n. 23/1999 e s.m.i. e della Determina n. 75AB/2010/B/382 del Dirigente dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata, prima citata. Si prescrive, inoltre, la correzione di alcuni errori contenuti nella Tav. 34 ed in particolare: a) l’individuazione del depuratore di C.da Medica e della relativa fascia di rispetto; b) la individuazione corretta delle aree soggette a P.O. conformemente a quanto riportato nella tavole da 36 a 42; c) la eliminazione tra le aree del “Territorio agricolo non urbanizzabile per la presenza di elevati fattori di rischio e vulnerabilità” delle aree a criticità III e IV derivanti dalla carta di sintesi della pericolosità e criticità geologica e geomorfologica, in quanto tale individuazione a seguito di richiesta dell’Ufficio Geologico Regionale è stata effettuata (vedi tavola G06 del R.U.) solo per le aree poste all’interno della delimitazione dell’Ambito Urbano. Tale eliminazione è prescritta per tutte le tavole grafiche che erroneamente la riportano. Si prescrive, infine, l’eliminazione dall’art. 26 delle NTA della parte non congruente con le altre tavole del RU coincidente con la parte sottostante alla definizione di “P2 Tessuto Produttivo marginale”.

NORMA ATTUALE Articolo 52 -Aree agricole In attesa della redazione del Piano Strutturale Comunale sono consenti nel territorio ad uso agro - silvo - pastorale diritti edificatori pari a 0,03 mc/mq per usi residenziali e pari a 0,07 mc/mq per usi di annessi agricoli, per questi ultimi la loro realizzazione potrà essere assentita solo sulla base di uno specifico Piano Agricolo Aziendale. Tali interventi di nuova edificazione dovranno essere ammessi solo se necessari e pertinenti alla effettiva conduzione agricola dei fondi. Il lotto minimo è pari a 5.000 metri quadri, l’altezza massima non deve essere superiore a 6.50 metri dal piano di campagna e il numero massimo di piani è pari a due, il rapporto di copertura massimo è di 1/40 della superficie del lotto. Trattandosi di normativa transitoria valida fino all’approvazione del Piano Strutturale Comunale, si ritiene che non debba essere permesso il trasferimento di volumetria da terreni non contigui e di altre proprietà; inoltre, in relazione alla differenziazione degli usi, si ritiene che le volumetrie derivanti dall’applicazione dei due suddetti indici di fabbricabilità, debbano interessare obbligatoriamente fabbricati distinti e spazialmente separati. Nel Territorio Esterno ogni intervento assume rilevanza sulla definizione del paesaggio, per cui è indispensabile prevedere normative che considerino le specificità dei vari contesti e che garantiscano il mantenimento della qualità dei luoghi e delle loro peculiarità. Per le aree ubicate in Territorio Esterno aventi destinazione effettivamente agricola produttiva, in attesa del Piano Strutturale Comunale, sono consentiti per gli edifici esistenti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia a1 come definiti all’articolo 9 delle presenti norme. Gli ampliamenti degli edifici esistenti sono consentiti e riguarderanno limitate superfici localizzate prioritariamente in contiguità con gli edifici e le aree produttive esistenti. L’ampliamento potrà essere pari al 30% della superficie lorda di pavimento esistente ed effettivamente utilizzata ai fini produttivi agricoli. Al fine del contenimento delle emissioni in atmosfera e dei consumi energetici, per gli edifici oggetto di ristrutturazione edilizia e per quelli di nuova edificazione, dovrà essere previsto l’utilizzo di tecnologie utili a consentire il contenimento energetico ed idrico dei fabbricati ed il ricorso all’energia prodotta da fonti rinnovabili.

Articolo 53 - Aree agricole periurbane. Le aree agricole periurbane sono costituite dai suoli ricadenti nella regione periurbana o intermedia come definita all’articolo 19 delle presenti norme.

77

Per tali aree sono consentiti interventi di nuova edificazione con indice di edificabilità fondiaria pari a 0,03 mc/mq per usi residenziali e pari a 0,07 mc/mq per usi di annessi agricoli, per questi ultimi la loro realizzazione potrà essere assentita solo sulla base di uno specifico Piano Agricolo Aziendale. Tali interventi di nuova edificazione dovranno essere ammessi solo se necessari e pertinenti alla effettiva conduzione agricola dei fondi. In relazione alla differenziazione degli usi, si ritiene che le volumetrie derivanti dall’applicazione dei due suddetti indici di fabbricabilità, debbano interessare obbligatoriamente fabbricati distinti e spazialmente separati. Il lotto minimo è pari a 5.000 metri quadri, l’altezza massima non deve essere superiore a 6.50 metri dal piano di campagna e il numero massimo di piani è pari a due, il rapporto di copertura massimo è di 1/40 della superficie del lotto. Al fine del contenimento delle emissioni in atmosfera e dei consumi energetici, per gli edifici oggetto di ristrutturazione edilizia e per quelli di nuova edificazione, dovrà essere previsto l’utilizzo di tecnologie utili a consentire il contenimento energetico ed idrico dei fabbricati ed il ricorso all’energia prodotta da fonti rinnovabili. Per gli edifici esistenti sono consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia a1 come definiti all’articolo 9 delle presenti norme. È vietato il frazionamento dei terreni e l'asservimento, a scopo edificatorio, di volumetrie provenienti da altri suoli non contigui.

VARIAZIONE PROPOSTA Articolo 52 – TERRITORIO ESTERNO

52.1 Il “territorio esterno” è costituito da tutte le aree esterne all’Ambito Urbano così come delimitate nella Tav. n. 34 del R.U., ed è suddiviso in: - T.E.U. – TERRITORIO ESTERNO URBANIZZATO - T.E. – TERRITORIO ESTERNO - S.E. – SITI ESTRANEI

52.2 Il “Territorio Esterno Urbanizzato” è suddiviso in: a) T.E.U.N.C. – TERRITORIO ESTERNO URBANIZZATO NON CONSOLIDATO – b) T.E.U.N.P. – TERITORIO ESTERNO URBANIZZATO NON PIANIFICATO -

52.3 Il T.E.U.N.C. – TERRITORIO ESTERNO URBANIZZATO NON CONSOLIDATO – così come individuato nella Tav. 34 del R.U. comprende l’insediamento urbano in via di consolidamento in regime operativo pianificato di carattere coattivo, il regime edificatorio è dettato dalle norme della zona P.A.I.P. vigente con le modifiche sotto indicate: a) I lotti per l’edificazione sono quelli individuati dal relativo frazionamento delle aree, è ammesso in caso di particolare esigenze dell’impresa l’accorpamento di più lotti confinanti o il frazionamento in due o più parti in caso di richiesta congiunta di più imprese. b) Le aree possono essere assegnate per lo svolgimento delle seguenti categorie di attività economiche: attività produttive di beni, sia artigianali che industriali, attività produttive di servizi, attività commerciali, attività direzionali. c) L’edificazione è ammessa nel rispetto dei seguenti indici e parametri:  Indice di fabbricabilità fondiaria:  Volume max realizzabile 3,00 mc/mq  Superficie coperta max ½ della superficie del lotto  Altezza massima: 8,00 ml salvo costruzioni speciali  Distacco dai confini: 5,00 ml (sono consentite costruzioni in aderenza previo accordo tra confinanti  Distacchi delle costruzioni dalle strade: 5,00 m  All’interno dei lotti sono consentite solo costruzioni per attività produttive e servizi connessi e locali destinati ad abitazione per una volumetria uguale a quella necessaria al conduttore e proprietario dell’azienda e al custode  I parcheggi interni al lotto dovranno avere una estensione pari al 10% del lotto medesimo. d) L’ampliamento della zona nella parte non ancora urbanizzata è condizionata alla realizzazione delle urbanizzazioni ed all’approvazione di apposito Piano Attuativo che deve essere redatto nel rispetto delle prescrizioni indicate ai punti b) e c).

52.4 Il T.E.U.N.P. – TERRITORIO ESTERNO URBANIZZATO NON PIANIFICATO – così come individuato nella Tav. n° 34 del R.U. comprende l’insediamento urbano in via di consolidamento non pianificato ricadente in area con vincoli di natura scaduti e/o in zona agricola, il regime edificatorio è dettato dal titolo concessorio rilasciato. Non è prevista la realizzazione di nuovi edifici fatti salvi i Permessi Rilasciati o in corso di rilascio (pratiche presentate in data anteriore 78 all’adozione del R.U.). Limitatamente ai fabbricati esistenti ultimati, in corso di realizzazione o da realizzare sono consentiti interventi di cambio di destinazione da annessi agricoli a residenza e cambi d’uso volti alla realizzazione di attività connesse alla residenza, quali piccole attività artigianali, esercizi commerciali di vicinato, pubblici esercizi e studi professionali, purché la superficie da assoggettare alla modifica sia stata legittimamente realizzata o condonata, anche con possibilità di cambio d’uso direttamente dagli altri usi diversi dalla residenza. In ogni caso non potranno accedere a tale modifica di destinazione d’uso locali con superfici utili superiori a 200 mq per le attività artigianali, per gli esercizi commerciali di vicinato e per i pubblici servizi, e a 100 mq per gli studi professionali. La superficie utili minima da assoggettare a cambio d’uso non potrà invece essere inferiore a 45 mq. Sono sempre consentiti cambi d’uso cambi d’uso per finalità sociali e culturali con l’obbligo di reperire parcheggi privati nella misura di mq 8 ogni 10 mq di superficie utile realizzabile. Sono, altresì, consentiti cambi d’uso per attività ricreative e per il tempo libero (purché di piccole dimensioni – non superiori a 200 mq - e che non richiedano aree di rispetto per la prevenzione dell’inquinamento acustico), con l’obbligo di reperire parcheggi privati nella misura di mq 8 ogni 10 mq di superficie utile realizzabile.

52.5 Il “Territorio Esterno” è suddiviso in: a) TERRITORIO AGRICOLO NON URBANIZZABILE PER RILEVANTE VALORE PAESAGGISTICO ED ECOLOGICO-AMBIENTALE; b) TERRITORIO AGRICOLO NON URBANIZZABILE PER LA PRESENZA DI ELEVATI FATTORI DI RISCHIO E VULNERABILITA’; c) TERRITORIO AGRICOLO NON URBANIZZABILE PER VINCOLI SOVRAORDINATI DI INEDIFICABILITA’; d) TERRITORIO AGRICOLO PERIURBANO; e) TERRITORIO AGRICOLO PERIURBANO EDIFICATO;

52.6 Il TERRITORIO AGRICOLO NON URBANIZZABILE PER RILEVANTE VALORE PAESAGGISTICO ED ECOLOGICO- AMBIENTALE, così come individuato nella Tav. 34 del R.U. è costituito da aree acclivi e da aree con presenza di vegetazione arborea e arbustiva. In tali aree sino all’approvazione del P.S.C. il R.U. si attua a mezzo intervento diretto, sono ammesse le seguenti destinazioni: - Uso residenziale: connesso alla conduzione agricola del fondo; - Attività strettamente connesse all’uso residenziale quale: artigianato produttivo delle tipicità locali, agriturismo, impianti per la tutela dell’ambiente, strutture per il recupero del disagio sociale che utilizzano in tutto o in parte il lavoro in agricoltura e/o in attività produttive connesse o che necessitano di grandi spazi all’aperto. Non è consentita nuova realizzazione di capannoni, serre, strutture per allevamenti di animali, ed altre attività incompatibili con la residenza. - La realizzazione di nuovi edifici è consentita nel rispetto dei seguenti indici e parametri: a) Densità fondiaria massima residenziale: 0,03 mc/mq. b) Altezza massima: 7,50 m. c) Lotto minimo: 5.000 mq, per la costituzione del lotto minimo è ammesso l’accorpamento di più particelle catastali aventi almeno un punto di contatto; non interrompe la continuità del lotto la presenza di strada pubblica che separi le particelle attraversando il lotto. Non è ammesso l’accorpamento/asservimento a scopo edificatorio, di volumetrie provenienti da fondi non contigui. d) Rapporto di copertura: max 1/15. e) Distanza minima dai confini di altre proprietà: 5,00 m, è ammessa la possibilità di edificare sul confine previo assenso scritto del confinante; nel caso in cui il confinante abbia già edificato sul confine di proprietà è possibile costruire il nuovo edificio in aderenza. f) Distanza minima tra fabbricati: 10,00 m. g) Distanza dalle strade: come previsto dall’art. 6.

52.7 Il TERRITORIO AGRICOLO NON URBANIZZABILE PER LA PRESENZA DI ELEVATI FATTORI DI RISCHIO E VULNERABILITA’, così come individuato nella Tav. 34 del R.U. è costituito dalle aree a rischio R3 e R4 del PAI, in tali aree non sono consentite nuove urbanizzazioni o nuovi interventi edilizi. 52.8 Il TERRITORIO AGRICOLO NON URBANIZZABILE PER VINCOLI SOVRAORDINATI DI INEDIFICABILITA’, così come individuato nella Tav. n. 34 del R.U. è costituito dalle aree ricadenti:  nella fascia di rispetto cimiteriale  nel vincolo archeologico diretto  nelle fasce di rispetto dal depuratore di C.da Pozzella e dal Depuratore di C.da Medica in tali aree non è consentita nuova edificazione.

79

52.9 Il TERRITORIO AGRICOLO PERIURBANO, così come individuato nella Tav. 34 del R.U. è costituito dai suoli ricadenti nella regione periurbana. In tali aree sino all’approvazione del P.S.C. il R.U. si attua a mezzo intervento diretto, è ammesso esclusivamente l’uso residenziale o di attività strettamente connesse all’uso residenziale. Non è consentita nuova realizzazione di capannoni, serre, strutture per allevamenti di animali, ed altre attività incompatibili con la residenza. La realizzazione di nuovi edifici è consentita nel rispetto dei seguenti indici e parametri: a) Densità fondiaria massima residenziale: 0,03 mc/mq. b) Altezza massima: 7,50 m. c) Lotto minimo: 5.000 mq, per la costituzione del lotto minimo è ammesso l’accorpamento di più particelle catastali aventi almeno un punto di contatto; non interrompe la continuità del lotto la presenza di strada pubblica che separi le particelle attraversando il lotto. Non è ammesso l’accorpamento/asservimento a scopo edificatorio, di volumetrie provenienti da fondi non contigui. d) Rapporto di copertura: max 1/15. e) Distanza minima dai confini di altre proprietà: 5,00 m, è ammessa la possibilità di edificare sul confine previo assenso scritto del confinante; nel caso in cui il confinante abbia già edificato sul confine di proprietà è possibile costruire il nuovo edificio in aderenza. f) Distanza minima tra fabbricati: 10,00 m. g) Distanza dalle strade: Secondo quanto previsto all’art. 6 delle presenti NTA. Limitatamente ai fabbricati esistenti ultimati o in corso di realizzazione, sono consentiti interventi di cambio di destinazione da annessi agricoli a residenza e cambi d’uso volti alla realizzazione di attività connesse alla residenza, quali piccole attività artigianali, esercizi commerciali di vicinato, pubblici esercizi e studi professionali, purché la superficie da assoggettare alla modifica sia stata legittimamente realizzata o condonata, anche con possibilità di cambio d’uso direttamente dagli altri usi diversi dalla residenza. In ogni caso non potranno accedere a tale modifica di destinazione d’uso locali con superfici utili superiori a 200 mq per le attività artigianali, per gli esercizi commerciali di vicinato e per i pubblici servizi, e a 100 mq per gli studi professionali. La superficie utili minima da assoggettare a cambio d’uso non potrà invece essere inferiore a 45 mq. Sono sempre consentiti cambi d’uso cambi d’uso per finalità sociali e culturali con l’obbligo di reperire parcheggi privati nella misura di mq 8 ogni 10 mq di superficie utile realizzabile. Sono, altresì, consentiti cambi d’uso per attività ricreative e per il tempo libero (purché di piccole dimensioni – non superiori a 200 mq - e che non richiedano aree di rispetto per la prevenzione dell’inquinamento acustico), con l’obbligo di reperire parcheggi privati nella misura di mq 8 ogni 10 mq di superficie utile realizzabile. 52.10 Il TERRITORIO AGRICOLO PERIURBANO EDIFICATO, così come individuato nella Tav. 34 del R.U. è costituito dai suoli ricadenti nella regione periurbana. In tali aree sino all’approvazione del P.S.C. è ammesso esclusivamente l’uso residenziale o di attività strettamente connesse all’uso residenziale. Non è consentita la realizzazione di nuovi edifici. Sono consentiti gli interventi edilizi di cui alle lettere a), b), c) e d) dell’art. 3 del D.P.R. n° 380/2001 e s.m.i.. Limitatamente ai fabbricati esistenti ultimati o in corso di realizzazione, sono consentiti interventi di cambio di destinazione da annessi agricoli a residenza e cambi d’uso volti alla realizzazione di attività connesse alla residenza, quali piccole attività artigianali, esercizi commerciali di vicinato, pubblici esercizi e studi professionali, purché la superficie da assoggettare alla modifica sia stata legittimamente realizzata o condonata, anche con possibilità di cambio d’uso direttamente dagli altri usi diversi dalla residenza. In ogni caso non potranno accedere a tale modifica di destinazione d’uso locali con superfici utili superiori a 200 mq per le attività artigianali, per gli esercizi commerciali di vicinato e per i pubblici servizi, e a 100 mq per gli studi professionali. La superficie utili minima da assoggettare a cambio d’uso non potrà invece essere inferiore a 45 mq. Sono sempre consentiti cambi d’uso cambi d’uso per finalità sociali e culturali con l’obbligo di reperire parcheggi privati nella misura di mq 8 ogni 10 mq di superficie utile realizzabile. Sono, altresì, consentiti cambi d’uso per attività ricreative e per il tempo libero (purché di piccole dimensioni – non superiori a 200 mq - e che non richiedano aree di rispetto per la prevenzione dell’inquinamento acustico), con l’obbligo di reperire parcheggi privati nella misura di mq 8 ogni 10 mq di superficie utile realizzabile. 52.11 I “Siti Estranei” sono suddivisi in: a) T.E.T.A. - TERRITORIO ESTRANEO AL TERRITORIO AGRICOLO b) A.E.T.A. – ATTIVITA’ ESTRANEE AL TERRITORIO AGRICOLO 52.12 Il T.E.T.A. - TERRITORIO ESTRANEO AL TERRITORIO AGRICOLO, così come individuato nella Tav. 34 del R.U. è costituito dai suoli ricadenti nel territorio agricolo che sono destinati ad attività di gestione dei rifiuti. Il regime edificatorio è dettato dalle norme di variante al P.R.G. autorizzata in conferenza di localizzazione in Data 01/10/2002 e definitivamente approvata con D.C.C. n. 62 del 29/11/2002. 80

52.13 Le A.E.T.A. – ATTIVITA’ ESTRANEE AL TERRITORIO AGRICOLO, così come individuate nella Tav. 34 del R.U. sono attività produttive ricadenti nel territorio agricolo. Tra le attività estranee al territorio agricolo vanno ricomprese le attività produttive realizzate lungo la S.S. n. 96-bis. La normativa applicabile a tali attività è riportata all’art. 54 delle presenti NTA. Per le attività di distribuzione carburanti valgono le norme del Piano Comunale Carburanti.

Articolo 53 - AREE AGRICOLE 53.1 La zona agricola è costituita da tutto il territorio comunale non compreso nei perimetri delle aree individuate nella tavola n. 34 del R.U. “La classificazione del suolo e regime edificatorio” quale “T.E. – territorio esterno” (tutte le aree bianche non retinate della Tav. 34). 53.2 Nella zona agricola il R.U. si attua a mezzo di intervento diretto, sono ammesse le seguenti destinazioni d’uso: a) Uso residenziale: connesso alla conduzione agricola; b) Uso Produttivo: annessi agricoli e impianti produttivi agro-alimentari, strutture per la zootecnia, artigianato produttivo delle tipicità locali, maneggi, campeggi, agriturismo; c) Uso infrastrutturale e tecnologico: impianti per la tutela dell’ambiente e per la produzione di energia; d) Uso sociale: strutture per il recupero del disagio sociale che utilizzano in tutto o in parte il lavoro in agricoltura e/o in attività produttive connesse o che necessitano di grandi spazi all’aperto; e) Uso Culturale e Ricreativo per il tempo libero: impianti all’aperto o con copertura pressostatica purché di piccole dimensioni, che non richiedano aree di rispetto e la realizzazione di volumetrie; 53.3 Per incentivare il riuso del patrimonio edilizio esistente e la valorizzazione delle tradizioni locali, è consentito impiegare i fabbricati già realizzati alla data di approvazione del RU, anche destinati ad annessi agricoli, per lo svolgimento di attività volte alla produzione e commercializzazione di prodotti tipici locali, fermo restando la cubatura esistente. 53.4 La realizzazione di nuovi edifici è consentita nel rispetto dei seguenti indici e parametri:  Densità fondiaria massima residenziale: 0,03 mc/mq;  Densità fondiaria massima per annessi agricoli (attrezzature): 0,07 mc/mq alle condizioni di cui al successivo comma 53.5  Altezza massima: 7,50 m escluso i volumi tecnici per particolari attrezzature connesse all’attività agricola  Lotto minimo: 5.000 mq, per la costituzione del lotto minimo è ammesso l’accorpamento di più particelle catastali aventi almeno un punto di contatto; non interrompe la continuità del lotto la presenza di strada pubblica che separi le particelle attraversando il lotto.  Rapporto di copertura: max 1/15 della superficie del lotto per le residenze e max 1/40 della superficie aziendale per gli annessi agricoli alle condizioni di cui al successivo comma 53.5  Distanza minima dai confini di altre proprietà: 5,00 m, è ammessa la possibilità di edificare sul confine previo assenso scritto del confinante; nel caso in cui il confinante abbia già edificato sul confine di proprietà è possibile costruire il nuovo edificio in aderenza.  Distanza minima tra fabbricati: 10,00 m  Distanza dalle strade: come previsto dall’art. 6.

81

53.5 La realizzazione di annessi agricoli potrà essere assentita solo sulla base di uno specifico Piano Agricolo Aziendale, proposto dal richiedente e redatto da un tecnico agricolo abilitato, che ne attesti l’effettiva necessità ai fini della conduzione dell’azienda agricola; tali annessi devono rispettare un rapporto di copertura di 1/40 della superficie aziendale. Nel caso di costruzione di stalle o di altri ricoveri per animali le strutture dovranno essere poste ad una distanza non inferiore a 10 m dalle residenze. 53.6 Ai fine del calcolo della volumetria e del rapporto di copertura ammissibile per l’edificazione è ammesso, solo per gli imprenditori agricoli professionali, e fatta salva la presenza del lotto minimo, l’accorpamento e l’asservimento di tutti i terreni dell’azienda agricola posti nell’intero territorio comunale. L’accorpamento ed il conseguente asservimento è ammesso solo per terreni di proprietà o detenuti in fitto. 53.7 Ai fini del calcolo della volumetria e della superficie coperta, non costituiscono volume ma superficie coperta le tettoie aperte su almeno tre lati e le strutture posizionate sul terreno portanti pannelli fotovoltaici, non costituiscono, invece, né volume né superficie coperta i depositi completamente interrati, i silos, i serbatoi e tutti i manufatti non calpestabili internamente. 53.8 I soggetti non addetti all’agricoltura, ovvero per coloro che non rivestono la qualifica di imprenditore agricolo professionale, possono utilizzare esclusivamente l’indice di fabbricabilità fondiaria di 0,03 mc/mq. 53.9 Per i tutti i manufatti edilizi legittimamente realizzati o condonati, fatto salvo quanto previsto al comma 3 e per gli edifici tutelati ai sensi dell'ex Legge n.1089 del 1939 e D.Lgs 42/2004, sono consentiti gli interventi edilizi di cui alle lettere a), b), c) e d) dell’art. 3 del D.P.R. n° 380/2001 e s.m.i.. 53.10 Le serre ed i manufatti precari per lo svolgimento delle attività agricole sono quei manufatti smontabili, rimovibili non stabilmente ancorati al suolo e a carattere temporaneo. A queste si applicano le procedure vigenti di cui alla Legge Regionale n.37 del 2000 e ss.mm.ii. 53.11 Ai fini del contenimento delle emissioni in atmosfera e dei consumi energetici, per gli edifici oggetto di ristrutturazione edilizia e per quelli di nuova edificazione, dovrà essere previsto l’utilizzo di tecnologie utili a consentire il contenimento energetico ed idrico dei fabbricati ed il ricorso all’energia prodotta da fonti rinnovabili. 53.13 E’ ammessa l’esenzione dal pagamento del contributo di costruzione di cui all’art. 17, comma 3, lettera a) del D.P.R. n. 380/2001 per la costruzione di residenze in funzione della conduzione del fondo e delle esigenze dell’imprenditore agricolo professionale solo sino alla concorrenza massima di 600 mc di costruzione ad uso residenziale; nella verifica del rispetto di tale limite di 600 mc vanno incluse tutte le abitazioni di proprietà del richiedente e dell’eventuale coniuge convivente site nel Comune di Oppido Lucano. E’ ammessa deroga solo in caso di particolari e dimostrate esigenze valutate ed approvate con deliberazione della Giunta Comunale. La presente norma trova, altresì applicazione in tutto il territorio esterno così come individuato all’art. 52.5 delle presenti norme.

OSSERVAZIONE N° 47:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

47 Mancuso Maria Via Oppido 6801 foglio 19 p.lla 2307 Antonia Togliatti 4 Lucano inserire attività di Via Annunziata come attività estranee al territorio agricolo

30/09/13

82

Con l’osservazione viene chiesta l’inserimento dell’immobile sito in territorio esterno all’ambito urbano riportato in Catasto al Foglio 19, mappale 2307 tra le attività estranee al territorio agricolo normate dall’art. 54 delle NTA.

Si ritiene che l’osservazione possa essere favorevolmente accolta.

OSSERVAZIONE N° 48:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

48 Stefanile Felice Via Roma Oppido 6802 Foglio 19 p.lle 1746, 1749 Antonio 95 Lucano Chiede di poter spostare la volumetria spettante sul lotto B4 del P.R.G. ora

30/09/13 ricedente in area inedificabile nel comparto E12 del R.U. o nel comparto B3 del P.A. o su immobile di Via Roma

83

Le particelle in oggetto, individuate come lotto B4 del P.R.G. di Oppido Lucano, sono situate al di sotto di via Roma, a valle della stessa. Attualmente l’intera fascia insediata a monte della zona R4 del Piano stralcio di assetto idrogeologico del fiume Bradano (P.A.I.), è interessata da una criticità III b1 (Tav. 6 dello studio geologico parte integrante del R.U. adottato), immediatamente al di sotto di tale area a criticità III b1 vi è la zona a rischio R4 del P.A.I.. Tali condizioni di fatto e di diritto inibiscono le possibilità edificatorie sancite dal P.R.G.. Il R.U. adottato ha agito con regole uguali per tutti gli immobili che si trovavano nella stessa condizione di fatto e di diritto. Nello specifico per tutti i suoli interessati da aree a rischio R3 e R4 del P.A.I. o da criticità III e IV dello studio geologico e rientranti comunque all’interno del perimetro dei Suoli Urbanizzati con possibilità edificatorie sancite dal P.R.G. e inibite da tali condizioni, il R.U. non ha previsto alcun indennizzo o spostamento in altra area delle capacità edificatorie non più attuabili. Eventuali modifiche al RU, per riconsiderare diritti pregressi sanciti dal PRG, potranno essere valutate sono ad avvenuta esecuzione di interventi di bonifica dell’area. Conclusioni. Alla luce delle considerazioni su esposte complessivamente l’osservazione n. 48 non può trovare accoglimento. Eventuali varianti al RU, per riconsiderare diritti pregressi sanciti dal PRG, potranno essere valutate sono ad avvenuta esecuzione di interventi di bonifica dell’area.

OSSERVAZIONE N° 49:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

49 Picciani Giuseppe Via Oppido 6803 Via tenente La Sala (via fontana medica) Gianturco Lucano foglio 18 p.lle 458, 466, 467. 88 Chiede l’inserimento a fine perequativi di

30/09/13 fascia di marciapiede via Gianturco; di considerare nuova viabilità pubblica la fascia di strada esistente Via Fontana Medica; di scorporare aree destinate al privato da quelle di pertinenza del velodromo

84

Il suolo relativo alle particelle in oggetto si trova di fianco al Velodromo tra Via Gianturco e Via della Fontana Medica. La perequazione urbanistica prevista per il suolo in oggetto è definita e specificata nella scheda Dur III 1 Allegato 40b delle N.T.A. del R.U. adottato. I parametri relativi all’indice territoriale perequativo ed alle percentuali di suolo extrastandard da cedere al Comune sono specificati in senso assoluto, it e percentuali di suolo, e in metri cubi e metri quadri specifici relativi al distretto urbanistico in cui i suoli in oggetto ricadono. La scheda illustra e definisce i meccanismi attraverso i quali attuare gli interventi attraverso la perequazione urbanistica ed è prescrittiva, con tutti i suoi contenuti, per la redazione del piano attuativo convenzionato previsto dalle N.T.A. del R.U. adottato. Il piano attuativo nella sua fase di formalizzazione attuerà verifiche specifiche in relazione alle proprietà coinvolte ed alla loro effettiva consistenza anche per poter chiaramente definire, tra le diverse proprietà coinvolte, gli oneri ed i diritti in relazione alla quota parte di suolo posseduto; in tale fase i rilievi espressi nell’osservazione potranno trovare accoglimento attraverso una precisa e finale definizione (articoli 4 e 16 delle N.T.A. del R.U. adottato). Gli espropri non perfezionati relativi agli ultimi trenta anni sono definiti all’articolo 44 (Conseguenze per espropri eventualmente non perfezionati) delle N.T.A. del R.U. adottato e saranno oggetto, su istanza di parte, di valutazione da parte dell’Amministrazione Comunale attraverso gli uffici preposti.

Si precisa inoltre che per quanto su esposto gli elaborati che formalizzano il R.U. adottato non necessitano di essere ridefiniti, poiché sono stati costruiti e formalizzati su cartografia aereofotogrammetrica ufficiale. Le correzioni richieste e contenute nell’allegato B e C dell’osservazione 49 saranno oggetto di istruttoria nella fase di adozione e approvazione del piano attuativo convenzionato, prescrittivo per la effettiva realizzazione degli interventi. Si ricorda inoltre che il Dur III 1, e quindi i suoli in oggetto, è inserito nell’ambito unitario di intervento AUi III 2 (art. 50b delle N.T.A. del R.U. adottato) di cui si dovrà tener conto nella fase di attuazione degli interventi previsti.

Conclusioni:

Alla luce delle considerazioni su esposte l’osservazione n. 49 non può trovare accoglimento in questa sede, poiché i rilievi espressi trovano comunque soluzione nel R.U. così come è stato formalizzato ed adottato e, di conseguenza, le modifiche proposte alla scheda Dur III 1 (Allegato 40b delle N.T.A. del R.U. adottato), contenute negli allegati B e C dell’osservazione prodotta, se pertinenti, potranno trovare accoglimento e definizione nella formalizzazione del piano attuativo convenzionato prescritto.

OSSERVAZIONE N° 50:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

85

50 Pace Paolo via Oppido 6804 Via Passeggiata Archeologica foglio 10 p.lla

passeggiata Lucano 342. archeologica Chiede di effettuare un permuta tra l'area 2 privata occupata dal Comune e l'area pubblica adiacente la propria abitazione.

30/09/13

La particella in oggetto si trova lungo via Passeggiata Archeologica è interna all’Unità Elementare E8. L’Unità Elementare E8 e l’Unità Elementare E7 sono ricomprese nell’ambito di riqualificazione ARq II 1 (articolo 50a delle N.T.A. del R.U. adottato). Per tale area il R.U. non prevede una specifica destinazione pubblica per cui l’osservazione appare accoglibile.

Conclusioni.

Alla luce delle considerazioni su esposte l’osservazione n. 50 può essere, dal punto di vista urbanistico, accolta. Il proprietario dovrà presentare apposita istanza di permuta da approvarsi in Consiglio Comunale.

OSSERVAZIONE N° 51:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

51 Mancusi Maria Via Oppido 6805 Via Gramsci foglio 19 p.lle 1802, 1803, 1326. Ippolita Gramsci Lucano Chiede di ridurre area a verde arretrandola al 27 limite della strada di accesso al garage già

30/09/13 esistente - ai sensi dell'art. 44 parte delle norme tecniche di attuazione (conseguenze per espropri non perfezionati) sfruttare indice perequativo rinveniente dalle aree limitrofe espropriate per realizzazione di via Gramsci pista ciclabile e parcheggio

86

Il suolo relativo alle particelle in oggetto si trova lungo via Gramsci, precisamente le particelle in oggetto, ricomprendono un tratto di via Gramsci, la pista ciclabile esistente e il parcheggio pubblico di progetto interno all’Unità Elementare F3 (Piano Attuativo “Area F” del P.R.G. di Oppido Lucano). La perequazione urbanistica prevista per una parte del suolo in oggetto è definita e specificata nella scheda Dur II 3 Allegato 40b delle N.T.A. del R.U. adottato. I parametri relativi all’indice territoriale perequativo ed alle percentuali di suolo extrastandard da cedere al Comune sono specificati in senso assoluto, it e percentuali di suolo, e in metri cubi e metri quadri specifici relativi al distretto urbanistico in cui i suoli in oggetto ricadono. La scheda illustra e definisce i meccanismi attraverso i quali attuare gli interventi attraverso la perequazione urbanistica ed è prescrittiva, con tutti i suoi contenuti, per la redazione del piano attuativo convenzionato previsto dalle N.T.A. del R.U. adottato. Il piano attuativo nella sua fase di formalizzazione attuerà verifiche specifiche in relazione alle proprietà coinvolte ed alla loro effettiva consistenza anche per poter chiaramente definire, tra le diverse proprietà coinvolte, gli oneri ed i diritti in relazione alla quota parte di suolo posseduto; in tale fase i rilievi espressi nell’osservazione, relativi alla riduzione della superficie territoriale del Dur II 3, poiché investono parte della viabilità pertinenziale di accesso ai garage dell’abitazione citata nell’osservazione in oggetto, potranno trovare accoglimento attraverso una precisa e finale definizione (articoli 4 e 16 delle N.T.A. del R.U. adottato). Gli espropri non perfezionati relativi agli ultimi trenta anni sono definiti all’articolo 44 (Conseguenze per espropri eventualmente non perfezionati) delle N.T.A. del R.U. adottato e saranno oggetto di valutazione da parte dell’Amministrazione Comunale attraverso gli uffici preposti. Si precisa inoltre che per quanto su esposto gli elaborati che formalizzano il R.U. adottato non vanno ridefiniti, poiché sono stati costruiti e formalizzati su cartografia aereofotogrammetrica ufficiale; le correzioni relative alla viabilità pertinenziale su citata saranno correttamente riportate nella fase di redazione, adozione e approvazione del piano attuativo convenzionato, prescrittivo per la effettiva realizzazione degli interventi. Si ricorda inoltre che il Dur III 1, e quindi i suoli in oggetto, è inserito nell’ambito unitario di intervento AUi II 1 (art. 50a delle N.T.A. del R.U. adottato) di cui si dovrà tener conto prescrittivamente nella fase di attuazione degli interventi previsti.

Conclusioni.

Alla luce delle considerazioni su esposte l’osservazione relativa alla introduzione della strada privata di accesso ai garage dell’edificio esistente può trovare accoglimento così come proposto dall’osservante mentre l’altra richiesta relativa allo sfruttamento dell’indice perequativo su aree espropriate non perfezionate potrà trovare soluzione, se ne ricorrono i presupposti, in sede di redazione ed approvazione del Piano Attuativo prescritto per l’attuazione.

OSSERVAZIONE N° 52:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

52 Lancellotti Nicola Via Oppido 6806 Foglio 28 p.lla 357 Torraca 1 Lucano Chiede d'inserire un lotto sull'area in oggetto potendo la stessa essere classificata come

30/09/13 territorio urbano consolidato - vuoto 87

intercluso di I classe (T.U.C. - V.I. 1° ) o in alternativa perequare l'area in oggetto ed assegnare la volumetria spettante in altri comparti.

Il suolo relativo alla particella in oggetto si trova lungo via Locantore all’innesto con via Appia. Il suolo in oggetto risulta interno all’Unità Elementare H1 così come è stato formalizzato e sancito nelle Tavole 36 e 37 del R.U. adottato. L’Unità Elementare H1 non prevede la nuova edificazione tra i regimi di intervento previsti. Conclusioni. Alla luce delle considerazioni su esposte complessivamente l’osservazione n. 52 non può trovare accoglimento.

OSSERVAZIONE N° 53:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

53 Amato Canio Via P.A. Oppido 6808 Via tenente La Sala (via Fontana Medica) Lancellotti Lucano foglio 10 p.lla 700 2 Chiede d'inserire un lotto sull'area in oggetto

30/09/13 potendo la stessa essere classificata come territorio urbano consolidato - vuoto intercluso di I classe (T.U.C. - V.I. 1°) o in alternativa perequare l'area in oggetto ed assegnare la volumetria spettante in altri comparti.

88

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006).

Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U..

La perequazione urbanistica, utilizzata, è una tecnica attuativa alternativa all’esproprio. Si fonda, poiché è perequazione del piano e non del progetto urbano o architettonico, su un corretto riconoscimento dello stato di fatto e di diritto presente nel territorio prima della formalizzazione del nuovo piano urbanistico (il R.U. adottato). Lo stato di diritto porta a riconoscere da un lato i diritti acquisiti che sono funzione dello stato di attuazione delle zone territoriali omogenee del P.R.G. e dall’altro a verificare se tali diritti sono inficiati da vincoli sovraordinati di natura conformativa e ricognitiva (P.A.I., vincolo archeologico, ecc.). Lo stato di fatto si fonda sul riconoscimento del reale stato di urbanizzazione e/o edificazione del territorio, si fonda su analisi volte ad individuare criticità (come lo studio geologico) e valori (rete ecologica regionale e locale, ovvero morfologia del suolo, copertura vegetazionale, corsi d’acqua e delle loro relazioni). Lo stato di fatto e di diritto fotografano il territorio preso in esame e ne restituiscono lo stato di edificazione e di urbanizzazione, accanto a valori e criticità. Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico, e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano. Il suolo in oggetto si trova a monte di Via della Fontana Medica e si sviluppa lungo il pendio meno acclive del Monte Montrone; la particella in oggetto è interessata per intero da criticità III a2 dello studio geologico, parte integrante del R.U. adottato, ovvero aree situate alla base del versante con elevata inclinazione del Monte Montrone, versante soggetto a fenomeni di erosione per lo scorrere di acque superficiali ovvero di arretramento del ciglio per fenomeni di tipo gravitativo. È quindi potenzialmente soggetta all’accumulo di materiale proveniente dal descritto versante. Le aree agricole sovrastanti, esterne al T.U., ricadono in area a criticità geologica e geomorfologica IV b1, ovvero aree di versante potenzialmente instabili, non utilizzabili per la presenza di processi morfologici in rapida evoluzione e dissesti attivi. Il suolo in oggetto è interessato anche dal vincolo archeologico indiretto del Monte Montrone. Le principali classi di suolo che danno luogo a tre diversi regimi edificatori sono i vuoti urbani e i lotti interclusi in T.U.C. – Territorio Urbano Consolidato, il T.U.M. – Territorio Urbano marginale e il. T.P. – Territorio Periurbano. Il riconoscimento è frutto di criteri dedotti dalla L.R. 23/99

89

(e s.m.i.) e da Regolamento di Attuazione (D.G.R. 512/2003), dal D.G.R. 1749/2006, dalla L. 865/71, dal Parere del CESE 1209/2004 e dalla Giurisprudenza italiana (Sentenza storica della Corte Costituzionale 5/1980). Le tre classi principali su elencate danno luogo a sottoclassi in relazione alla presenza di criticità geologica derivante dallo studio geologico su menzionato, ed hanno indice territoriale perequativo diverso direttamente proporzionale alla criticità geologica in cui i suoli ricadono. Tali assunti sono omogenei per tutti i suoli che si trovano nella stessa condizione di fatto e di diritto.

Conclusioni.

L’Ambito Unitario di intervento in cui rientra il suolo in oggetto è l’ AUi III 1, di cui fa parte l’Unità Elementare G4 (art. 50 b delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore III partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi su esposti. Gli obiettivi operativi specifici di tale ambito sono:  Interventi di bonifica e consolidamento, giustificati da accurati studi geologici basati su specifiche indagini geognostiche estese ad un ambito geologico e morfologico significativo.  Riqualificazione ambientale e paesistica attraverso il completamento edilizio mirato alla creazione di insediamento rado a bassa densità volumetrica, progettato ad intervalli tali da produrre scansioni significative di pieni e di vuoti, evitando sia masse compatte di edifici che scansioni lineari di lotti; la creazione di schermi arborei ad attenuazione dell’impatto visivo che gli edifici attualmente producono, attraverso vegetazione arborea ed arbustiva a carattere massivo costituita da essenze autoctone.  Riqualificazione urbanistica attraverso la rimodulazione della viabilità carrabile e la riqualificazione di Via della Fontana Medica e dei suoi margini; attraverso la creazione di spazi di verde pubblico per lo svago e il tempo libero e di percorsi pedonali nel verde che assicurino la fruizione dell’intera Unità Elementare G4 e la sua riconnessione all’insediamento urbano consolidato. L’attuazione degli interventi pubblici e privati dovrà prevedere il ricorso alla perequazione urbanistica il cui riferimento è la Classificazione dei suoli (Tavola 39 di questo regolamento Urbanistico). L’Attuazione prevista, a causa della complessità di fattori derivanti sia dallo stato di fatto che dallo stato di diritto, nonché dall’ampiezza stessa dell’area è quella differita attraverso il ricorso al Piano Operativo articolo 15 della Legge Regionale n°23/99 ed s.m.i.. La scheda AUi III 1 (Allegato 40b delle N.T.A. del R.U. adottato) non esplicita il Dur interno all’ambito poiché sarà necessario redigere uno studio geologico ad hoc, del Piano Operativo previsto, che espliciti meglio i termini della bonifica necessaria e i costi. Infatti, le quantità edificatorie derivanti dalla classificazione dei suoli andranno rimodulate quando, a seguito del Piano Operativo e degli interventi di bonifica e di messa in sicurezza, la criticità dei suoli da III scenderà a II; gli indici perequativi dovranno tener conto anche dell'incidenza dei costi di bonifica e dei soggetti, pubblici e/o privati, che se ne faranno carico. Il progetto morfologico funzionale, schematizzato nella scheda AUi III 1, si fonda su caratteristiche prestazionali urbanistiche e paesistiche da garantire per la riqualificazione complessiva del versante; la soluzione morfologico funzionale proposta servirà da schema urbanistico prestazionale ed andrà verificata con i dati che si acquisiranno nel redigere il Piano Operativo. Alla luce delle considerazioni su esposte e delle controdeduzioni alle precedenti osservazioni che hanno interessato l’area in esame (n. 30, 31, 33, 34, 35, 40 e 42) l’osservazione n. 53 non può trovare accoglimento essendo l’attuazione delle previsioni di RU per l’area demandata a P.O.

OSSERVAZIONE N° 54:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE 54 Amato Canio Via P.A. Oppido 6807 tav. 37 foglio 19 p.lla 1732 Lancellotti Lucano Chiede che venga Data la possibilità di

2 realizzare un locale garage al piano seminterrato e la realizzazione di una gradinata pubblica che collega le due strade di piano (via P.A. Lancellotti e via Madre Teresa di Calcutta)

30/09/13

90

Le aree libere tra gli edifici posti lungo la viabilità longitudinale dell’Unità Elementare F3, dove ricade il suolo in oggetto, risultano essere importanti per le relazioni pedonali trasversali tra i vari percorsi carrabili esistenti, situati questi ultimi, tra l’altro, a quote altimetriche diverse. La creazione di gradonate pubbliche di sicuro agevola la mobilità pedonale trasversale tra la viabilità urbana di Via P.A. Lancellotti e Via M. Teresa di Calcutta. Conclusioni. La richiesta esplicitata nell’osservazione n. 54 così come formalizzata per quanto esposto in premessa può trovare accoglimento. Si ritiene pertanto che possa essere consentita la tipologia di “garage a valle con gradinata pubblica” con posizione laterale della gradinata con larghezza non inferiore a 150 cm e altezza massima sulla viabilità a quota maggiore non superiore a 3,50 m, fermo restando il rispetto di limiti di distanze ed altezze stabilito dalla legge. Tutti gli oneri per la costruzione della gradinata compreso le finiture sono poste a carico del proprietario che provvederà alla cessione, a fine lavori, a titolo gratuito della stessa al patrimonio comunale.

OSSERVAZIONE N° 55:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

55 Amato Canio Via P.A. Oppido 6809 Chiede di modificare il primo comma dell'art. Lancellotti Lucano 54 norme tecniche di attuazione relativo alle 2 “Attività Estranee al Territorio agricolo”,

30/09/13

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della Legge Regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. Il R.U. adottato norma specificatamente i suoli ricadenti all’interno del Territorio Urbano ed i Suoli Urbanizzati ricadenti nel Territorio Esterno, nel resto del territorio comunale indica le Norme di Salvaguardia in ottemperanza a quanto previsto dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.), dal D.G.R. 1749/2006 e dal Parere dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata D.D. n. 75AB/2010/D/382 del 26 marzo 2010. Il Titolo 7 delle N.T.A. del R.U. adottato detta specificatamente le norme di salvaguardia del Territorio Esterno in attesa della redazione del Piano Strutturale Comunale. Conclusioni. Alla luce delle considerazioni su esposte si ritiene che la possibilità di un maggiore incremento della percentuale di ampliamento possa essere accolta. Si ritiene perciò utile modificare l’art. 54 delle NTA come di seguito riportato: NORMA ATTUALE Articolo 54 - Siti estranei in territorio agricolo Per le aree che rivestono carattere puntuale, ubicate in Territorio Esterno, aventi destinazione produttiva, è previsto un ampliamento, detto ampliamento riguarda limitate superfici localizzate prioritariamente in contiguità con gli edifici e le aree produttive esistenti. L’ampliamento potrà essere pari al 20% della superficie lorda di pavimento esistente ed effettivamente utilizzata ai fini produttivi.

91

Al fine del contenimento delle emissioni in atmosfera e dei consumi energetici, per gli edifici oggetto di ristrutturazione edilizia e per quelli di nuova edificazione, dovrà essere previsto l’utilizzo di tecnologie utili a consentire il contenimento energetico ed idrico dei fabbricati ed il ricorso all’energia prodotta da fonti rinnovabili. PROPOSTA DI MODIFICA Art. 54 – Siti estranei in territorio agricolo 54.1 Le aree aventi carattere puntuale ubicati in Territorio Agricolo che hanno perso la loro originaria vocazione agricola, censite nelle tavole grafiche del R.U. come “attività produttive estranee al territorio agricolo” al fine di una loro riqualificazione, possono conservare la loro destinazione d’uso attuale ovvero modificarla in altra attività di tipo produttivo o di tipo sportivo-culturale e ricreativo. 54.2 In tali aree, fino all’approvazione del Piano Strutturale Comunale, è ammessa l’esecuzione degli interventi edilizi di cui alle lettere a), b), c) e d) dell’art. 3 del DPR n. 380/2001. 54.3 In tali aree è inoltre possibile, in caso di presenza di strutture precarie non adeguabili, la demolizione delle stesse e la costruzione di un nuovo immobile avente una superficie lorda di pavimento pari a quella preesistente, fatta salva la possibilità di ampliamento di cui al successivo comma 4. 54.4 In tali aree è possibile, inoltre, realizzare un ampliamento delle strutture esistenti nel limite massimo del 30% della superficie lorda di pavimento esistente. 54.5 L’ampliamento dovrà essere funzionale all’attività produttiva e realizzato nell’ambito dello stesso lotto. Per quanto riguarda le distanze e le altezze si applicheranno le norme per la zona agricola. 54.6 L’esecuzione di qualsiasi intervento che riguardi tali aree è subordinato alla cessione bonaria e senza indennizzo al Comune, con spese a totale carico del richiedente, delle aree per standard pubblici e/o viabilità. La superficie dell’area da cedere al Comune dovrà essere pari ad almeno il 10% del lotto ipotetico di estensione uguale a 3 volte la Slp della struttura. Le spese per la realizzazione delle urbanizzazioni primarie necessarie ad ottenere l’agibilità sono poste a totale carico del richiedente. 54.7 Al fine del contenimento delle emissioni in atmosfera e dei consumi energetici, per gli edifici oggetto di ristrutturazione edilizia e per quelli di oggetto di ampliamento, dovrà essere previsto l’utilizzo di tecnologie utili a consentire il contenimento energetico ed idrico dei fabbricati ed il ricorso all’energia prodotta da fonti rinnovabili.

OSSERVAZIONE N° 56:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

56 Basilio Anna Via Pagano Oppido 6810 Via Tenente Lasala ( via Fontana Medica) Rosa 14 Lucano foglio 18 p.lla 532 Chiede d'inserire un lotto sull'area potendo la

30/09/13 stessa essere classificata come territorio Urbano consolidato - vuoto intercluso di I classe o in alternativa, perequare l'area in oggetto ed assegnare la volumetria spettante da poter sfruttare in G3 o in altri comparti

92

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della Legge Regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. Il R.U. adottato norma specificatamente i suoli ricadenti all’interno del Territorio Urbano ed i Suoli Urbanizzati ricadenti nel Territorio Esterno, nel resto del territorio comunale indica le Norme di Salvaguardia in ottemperanza a quanto previsto dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.), dal D.G.R. 1749/2006 e dal Parere dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata D.D. n. 75AB/2010/D/382 del 26 marzo 2010.

Il suolo relativo alla particella in oggetto si trova lungo Via della Fontana Medica e ricade all’interno dell’ambito unitario di intervento AUi III 2 che comprende il Distretto Urbanistico Dur III 1, il Distretto Urbanistico Dur III 2 e parte dell’Unità Elementare G1. La particella in oggetto ricade all’interno dell’Unità Elementare G1 e più precisamente nella parte dell’unità elementare interna all’AUi III 2.

La perequazione urbanistica prevista per il distretto urbanistico Dur III 2 è definita e specificata nella scheda Dur III 2 Allegato 40b delle N.T.A. del R.U. adottato. I parametri relativi all’indice territoriale perequativo ed alle percentuali di suolo extrastandard da cedere al comune sono specificati in senso assoluto, it e percentuali di suolo, e in metri cubi e metri quadri specifici relativi al distretto urbanistico in cui i suoli in oggetto ricadono. La scheda illustra e definisce i meccanismi attraverso i quali attuare gli interventi attraverso la perequazione urbanistica ed è prescrittiva, con tutti i suoi contenuti, per la redazione del piano attuativo convenzionato previsto dalle N.T.A. del R.U. adottato. Il suolo in oggetto ricade in Territorio Urbano Consolidato (T.U.C. – R.O.D. 2, Tav. 39 del R.U. adottato). La osservazione è accoglibile sempre che il terreno non sia stato utilizzato (asservito) per la realizzazione dell’edificio sottostante, con utilizzazione di un indice territoriale It = 0,70 mc/mq e cessione al Comune dello spazio pubblico a confine della Via Medica, così come previsto nella Tav. 38 del R.U..

Conclusioni.

Alla luce delle considerazioni su esposte complessivamente l’osservazione n. 56 è accoglibile sempre che il terreno non sia stato utilizzato (asservito) per la realizzazione dell’edificio sottostante, con utilizzazione di un indice territoriale It = 0,70 mc/mq (cui occorre sottrarre eventuale volumetria già realizzata per precedenti asservimenti) e cessione al Comune dello spazio pubblico a confine della Via Medica, così come previsto nella Tav. 38 del R.U..

93

OSSERVAZIONE N° 57:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

57 Caputo Mario Via Oppido 6811 foglio 19 p.lla 589 Via Gramsci Gramsci Lucano Chiede il mantenimento della destinazione urbanistica già prevista dal piano

30/09/13 particolareggiato della zona F cioè verde pubblico attrezzato.

L’area pubblica di cui si rileva il cambio di destinazione d’uso nell’osservazione in oggetto, è situata lungo Via Gramsci. È un’area interna al piano attuativo “Area F” del P.R.G. di Oppido Lucano. L’intera area del piano attuativo su citato fa parte dell’Unità Elementare F3 (Tav. 36 e 37 del R.U. adottato), e nella Tav. 38-regimi di uso e intervento degli spazi aperti è individuata come area pubblica di progetto con destinazione Vpk, ovvero parcheggi scoperti. Si precisa che l’Unità Elementare F3 è classificata come Territorio Urbano Consolidato in regime operativo diretto ove per i lotti residui valgono le norme dei piani attuativi vigenti (T.U.C. - R.O.D. 3, Tav. 39 del R.U. adottato). Nel caso in esame si tratta del Piano Attuativo “Area F” integralmente recepito dal R.U. adottato, infatti l’intera area ricade nell’Unità Elementare F3 le cui norme relative a regimi di intervento rimandano direttamente alle norme del Piano Attuativo su richiamato. Per quel che concerne le aree pubbliche interne al piano attuativo “Area F” e non ancora realizzate il R.U. adottato ha ritenuto di dover destinare l’area a parcheggio pubblico poiché via Gramsci – via Falcone ha ruolo di viabilità urbana principale nonché sede di attività pararicettive e commerciali, con notevole aumento di carico urbanistico rispetto alla viabilità di margine urbano prevista a suo tempo dal P.R.G. di Oppido Lucano.

94

Conclusioni.

Alla luce delle considerazioni su esposte complessivamente l’osservazione n. 57 non può trovare accoglimento.

OSSERVAZIONE N° 58:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

58 Pietragalla Giovanni via appia Oppido 6812 Via Appia foglio 28 p.lla 1419, 1462, 936, 1517 104 Lucano Osserva che lo stato dei luoghi non permette la realizzazione della viabilità interna

30/09/13 dell'ambito unitario I2 del R.U. che risulta inattuabile e necessita di rivisitazione e rielaborazione

Il R.U. ha come obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente. (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). Infatti, il R.U. ha analizzato lo stato di compromissione dell’ambito agricolo periurbano ed ha chiamato a nuovi usi urbani le parti che di fatto erano urbanizzate e dove la qualità degli spazi residenziali e la sicurezza dell’abitare erano basse. Queste aree se pur manifestano per flussi e numero di abitazioni presenti un carattere spiccatamente urbano hanno caratteristiche prestazionali da zona agricola, ovvero assenza di standard pubblici e viabilità principale non adeguata.

Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano.

I suoli e gli immobili oggetto dell’osservazione n. 58 sembrerebbero ubicati lungo via Appia. L’intero ambito, edificato e non, situato lungo via Appia è oggetto di riqualificazione urbanistica e fa parte dello Schema Direttore IV. I fabbricati presenti per tipologia e morfologia sono di fatto fabbricati di tipo urbano, l’intera area descritta presenta numerosi problemi urbanistici. È, infatti, un’area urbanizzata e in parte edificata e la via Appia, un tempo viabilità extraurbana, è divenuta la strada principale di una lottizzazione di fatto, avvenuta nel tempo. Gli edifici sono diversi gli uni dagli altri essendo frutto di singoli atti concessori rilasciati nel tempo; non vi sono regole di aggregazione, allineamenti, altezze, numero di piani omogenei e partiture del suolo coerenti per forma e dimensione dei lotti; sono, in buona sostanza, parti del territorio, edificate e non, prive di regola e principio insediativo. Oltre a questo vi è la totale assenza di standard pubblici e ad uso pubblico (D.I. 1444/68 art. 3 e 4), come il verde e i parcheggi, e la viabilità portante, via Appia, è priva delle più elementari regole di sicurezza per pedoni e veicoli motorizzati, oltre ad avere dimensioni tipologiche non idonee per i flussi veicolari presenti.

Il progetto urbanistico si è posto l’obiettivo operativo di dotare di standard pubblici le aree edificate, di riqualificare via Appia attraverso un allargamento delle carreggiate, l’inserimento di marciapiedi e di aree di sosta pedonale e veicolare e di limitare, ove possibile, gli accessi carrabili diretti, consentendo l’accesso alle aree edificate e di nuovo impianto attraverso una viabilità secondaria e pertinenziale interna alle unità elementari ivi localizzate, oltre a dotare l’intera area ubicata su via Appia di un parco pubblico urbano quale terminale qualificato della Città verso ovest. Per fare tutto questo si è utilizzata la perequazione urbanistica ovvero si sono messi in gioco dei volumi, frutto di indici perequativi che agiscono sull’intera superficie territoriale dei distretti urbanistici, per ottenere senza esproprio le aree necessarie al perseguimento degli obiettivi su enunciati.

Conclusioni.

Si fa rilevare che i riferimenti contenuti nell’osservazione prodotta, che risulta anche priva di planimetrie, attraverso i quali poter risalire in modo univoco a quale area o ambito, del R.U. adottato, le particelle in oggetto appartengano, non 95 sono chiari. Infatti nell’osservazione 58 si fa riferimento a via Appia e all’Ambito Unitario di Intervento AUi I2, quest’ultimo non esiste, poiché lo Schema Direttore I, di via Cervellino – via Campanile, cui dovrebbe appartenere contiene solo un ambito di riqualificazione. Se, come sembrerebbe dai rilievi espressi nell’osservazione 58, i suoli in oggetto sono ubicati lungo via Appia allora l’ambito unitario di intervento, di cui sono errati i riferimenti, fa parte dello Schema Direttore IV di Via Appia. Si precisa che tutti gli ambiti unitari di intervento appartenenti allo Schema Direttore IV partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi su esposti e per tutti i distretti urbanistici, dello schema direttore su citato, il volume concesso è funzione unicamente del suolo da acquisire al pubblico senza ulteriori oneri, suolo che partecipa a fare in modo che l’attuale insediamento diventi urbanisticamente “Città”.

Alla luce delle considerazioni su esposte complessivamente l’osservazione n. 58 può trovare, comunque, parziale accoglimento con le modifiche al RU proposte in risposta all’osservazione n° 1.

OSSERVAZIONE N° 59:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

59 Fidanza Antonio Via Oppido 6813 foglio 19 p.lla 1618 – 1619 Gianturco Lucano Chiede la soppressione del lotto di edilizia 21 pubblica previsto dal piano aree 167 sulla via

30/09/13 appia fiancheggiante il proprio edificio - che l'area svincolata venga urbanizzata con verde pubblico attrezzato lasciando una distanza di almeno mt. 5,00 dal proprio edificio

L’area oggetto dell’osservazione ricade nella classificazione dei suoli e regime edificatorio (Tav. 39 del R.U. adottato) in T.U.C. - R.O.D. 3 suoli privati in regime operativo diretto e comprende l'insediamento urbano consolidato in regime operativo diretto il cui regime edificatorio dei lotti residui è dettato dal relativo piano attuativo vigente. Nel caso in esame si tratta del Piano Attuativo “Area G” integralmente recepito dal R.U. adottato, infatti l’intera area ricade nell’Unità Elementare F6 le cui norme relative a regimi di intervento rimandano direttamente alle norme del Piano Attuativo su richiamato. Qualora l’A.C. ritenga necessario apportare delle modifiche al Piano Attuativo si dovrà necessariamente seguire l’iter previsto dalle norme regionali per l’approvazione delle varianti ai piani attuativi. Conclusioni. La richiesta esplicitata nell’osservazione n. 59 così come formalizzata e per quanto esposto in premessa non può trovare accoglimento in questa sede.

96

OSSERVAZIONE N° 60:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE 60 Martino Aniello Via Roma Oppido 6814 via Gianturco foglio 18 p.lla 281

83 Lucano Chiede che venga riconfermata la destinazione d'uso di cui al piano regolatore generale osservazione tav. 40b

30/09/13

L’area in oggetto ricade nel Distretto urbanistico Dur II 1 e fa quindi parte dello Schema Direttore II via Roma – via Bari. La perequazione urbanistica è una tecnica attuativa alternativa all’esproprio. Si fonda, poiché è perequazione del piano e non del progetto urbano o architettonico, su un corretto riconoscimento dello stato di fatto e di diritto presente nel territorio prima della formalizzazione del nuovo piano urbanistico (il R.U. adottato). Lo stato di diritto porta a riconoscere da un lato i diritti acquisiti che sono funzione dello stato di attuazione delle zone territoriali omogenee del P.R.G. e dall’altro a verificare se tali diritti sono inficiati da vincoli sovraordinati di natura conformativa e ricognitiva (P.A.I., vincolo archeologico, ecc.). Lo stato di fatto si fonda sul riconoscimento del reale stato di urbanizzazione e/o edificazione del territorio, si fonda su analisi volte ad individuare criticità (come lo studio geologico) e valori (rete ecologica regionale e locale, ovvero morfologia del suolo, copertura vegetazionale, corsi d’acqua e delle loro relazioni). Lo stato di fatto e di diritto fotografano il territorio preso in esame e ne restituiscono lo stato di edificazione e di urbanizzazione, accanto a valori e criticità. Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico, e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano.

Le principali classi di suolo che danno luogo a tre diversi regimi edificatori sono i vuoti urbani e i lotti interclusi in T.U.C., il T.U.M. e il. T.P.. Il riconoscimento è frutto di criteri dedotti dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.) e da Regolamento di Attuazione (D.G.R. 512/2003), dal D.G.R. 1749/2006, dalla L. 865/71, dal Parere del CESE 1209/2004 e dalla Giurisprudenza italiana (Sentenza storica della Corte Costituzionale 5/1980). Si è adottato quale riferimento metodologico di prassi urbanistica

97 i testi: “Il Piano Regolatore perequativo” di Stefano Pompei e “Principi teorici e prassi operativa nella pianificazione urbanistica” di Francesco Forte e Fusco Girard, nonché i piani urbanistici prodotti nelle Regioni Emilia Romagna e Toscana come i piani dei comuni di Casalecchio di Reno e Reggio Emilia. Il metodo attraverso il quale si è formalizzato il R.U. adottato del comune di Oppido Lucano si colloca in tale alveo concettuale ed operativo. Si ribadisce che i vuoti urbani e i lotti interclusi interni al Territorio Urbano Consolidato sono spazi residuali zone per servizi non attuate del P.R.G. oppure aree di una certa estensione non edificate. Tali aree hanno dato luogo nella maggior parte dei casi a Dur di trasferimento dei diritti edificatori, poiché le stesse sono risultate strategiche nella rete di spazi pubblici urbani da garantire con il progetto urbanistico. L’indice territoriale perequativo di 1,2 mc./mq. è di molto inferiore agli indici previsti dal P.R.G. per le aree ad intervento diretto ovvero le zone B, parte consolidata dell’insediamento. Il suolo in oggetto è classificato (Tav. 39 del R.U. adottato) come vuoto intercluso di prima classe e ricade quindi in Territorio Urbano Consolidato, tale regime edificatorio è frutto dello stato di fatto, ovvero dell’edificazione avvenuta nel tempo che di fatto ha intercluso l’area in oggetto. Tale area è stata ritenuta idonea, dal R.U. adottato, a soddisfare le esigenze di attrezzature di uso pubblico previste.

Conclusioni.

La richiesta esplicitata nell’osservazione n. 60 così come formalizzata e per quanto esposto in premessa non può trovare accoglimento.

OSSERVAZIONE N° 61:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

61 De Felice Nicola Via Appia Oppido 6815 Via Appia - Foglio 30 p.lla 299 Salvatore Lucano Chiede l’eliminazione strada che attraversa il proprio terreno

30/09/13

Il R.U. ha preso atto di tale situazione urbanistica esistente ed ha operato delle scelte in relazione all’obiettivo generale della riqualificazione dell’insediamento esistente (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006). A tal fine il R.U. ha chiamato a nuovi usi urbani le parti che di fatto erano urbanizzate e dove la qualità degli spazi residenziali e la sicurezza dell’abitare erano basse. Queste aree se pur manifestano per flussi e numero di abitazioni presenti un carattere spiccatamente urbano hanno caratteristiche prestazionali da zona agricola, ovvero assenza di standard pubblici e viabilità principale non adeguata.

Questo è quanto è stato fatto coerentemente nelle elaborazioni prodotte di analisi, sintesi sino a giungere al progetto urbanistico, a corredo del R. U. adottato. Il R.U., è stato già detto, ha il compito di riqualificare l’insediamento esistente e per farlo si è posto obiettivi di qualità prestazionali in primo luogo della Città pubblica e ad uso pubblico, ovvero

98 l’armatura urbana che permette ad un insieme di case e d edifici di diventare Città, sino a condizionare, attraverso la prestazionalità dei completamenti residenziali posti in essere, il nuovo impianto previsto. La perequazione urbanistica è stata così applicata quale tecnica di attuazione che concorre alla definizione e formalizzazione del progetto urbanistico. Si è passati dalla suddivisione dei suoli alla classificazione dei suoli, ovvero ad individuare indici perequativi rappresentativi di diverse condizioni di fatto e di diritto. Tale riconoscimento ha interessato quei suoli ritenuti idonei, oggettivamente, al perseguimento degli obiettivi posti in essere dal progetto urbanistico e quindi necessari per la riqualificazione dell’insediamento urbano di Oppido Lucano.

Il suolo e gli immobili oggetto dell’osservazione n. 61 sono ubicati lungo via Appia. L’intero ambito, edificato e non, situato lungo via Appia è oggetto di riqualificazione urbanistica e fa parte dello Schema Direttore IV. I fabbricati presenti per tipologia e morfologia sono di fatto fabbricati di tipo urbano, l’intera area descritta presenta numerosi problemi urbanistici. È, infatti, un’area urbanizzata e in parte edificata e la via Appia, un tempo viabilità extraurbana, è divenuta la strada principale di una lottizzazione di fatto, avvenuta nel tempo. Gli edifici sono diversi gli uni dagli altri essendo frutto di singoli atti concessori rilasciati nel tempo; non vi sono regole di aggregazione, allineamenti, altezze, numero di piani omogenei e partiture del suolo coerenti per forma e dimensione dei lotti; sono, in buona sostanza, parti del territorio, edificate e non, prive di regola e principio insediativo. Oltre a questo vi è la totale assenza di standard pubblici e ad uso pubblico (D.I. 1444/68 art. 3 e 4), come il verde e i parcheggi, e la viabilità portante, via Appia, è priva delle più elementari regole di sicurezza per pedoni e veicoli motorizzati, oltre ad avere dimensioni tipologiche non idonee per i flussi veicolari presenti.

Il progetto urbanistico si è posto l’obiettivo operativo di dotare di standard pubblici le aree edificate, di riqualificare via Appia attraverso un allargamento delle carreggiate, l’inserimento di marciapiedi e di aree di sosta pedonale e veicolare e di limitare, ove possibile, gli accessi carrabili diretti, consentendo l’accesso alle aree edificate e di nuovo impianto attraverso una viabilità secondaria e pertinenziale interna alle unità elementari ivi localizzate, oltre a dotare l’intera area ubicata su via Appia di un parco pubblico urbano quale terminale qualificato della Città verso ovest. Per fare tutto questo si è utilizzata la perequazione urbanistica ovvero si sono messi in gioco dei volumi, frutto di indici perequativi che agiscono sull’intera superficie territoriale dei distretti urbanistici, per ottenere senza esproprio le aree necessarie al perseguimento degli obiettivi su enunciati.

Ciò detto non può non riscontrarsi una effettiva complessità della zona con la necessità di demandare ad uno studio più dettagliato e di livello inferiore (Piano Attuativo) la risoluzione delle problematiche della zona.

Valgono tutte le considerazioni di carattere generale svolte nella controdeduzione all’osservazione n. 1 in cui sono state affrontate e dato risposta alle problematiche delle aree ricadenti nello Schema Direttore IV (art. 50c delle NTA).

Conclusioni.

L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi IV 4, di cui fa parte il Distretto Urbanistico Dur IV 4 e l’Unità Elementare I6 (art. 50 c delle N.T.A. del R.U. adottato). Tale ambito come tutti gli altri appartenenti allo Schema Direttore IV partecipano, attraverso regole omogenee e coerenti, al perseguimento degli obiettivi operativi su esposti. Anche per il Dur IV 4 il volume concesso è funzione del suolo da acquisire al pubblico senza ulteriori oneri, suolo che anche in questo caso partecipa a farsi che l’attuale insediamento diventi urbanisticamente “Città”.

Alla luce delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione possa trovare parziale accoglimento con le modifiche al RU riportate in risposta all’osservazione n. 1.

OSSERVAZIONE N° 62:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

62 Lancelloti Enrico c.da Oppido 6816 richiesta di modifica della destinazione d'uso di Fontana Lucano un area per attività di trasporto viaggiatori diversa da quella agricola ubicazione c.da fontana foglio 10 p.lla 942 559

30/09/13

99

Il R.U. adottato ha quale obiettivo generale la riqualificazione dell’insediamento esistente (articolo 16 comma 1 della L.R. 23/99 e s.m.i. e del D.G.R. 1749/2006).

Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della Legge Regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. Il R.U. adottato norma specificatamente i suoli ricadenti all’interno del Territorio Urbano ed i Suoli Urbanizzati ricadenti nel Territorio Esterno, nel resto del territorio comunale indica le Norme di Salvaguardia in ottemperanza a quanto previsto dalla L.R. 23/99 (e s.m.i.), dal D.G.R. 1749/2006 e dal Parere dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata D.D. n. 75AB/2010/D/382 del 26 marzo 2010.

Il caso posto all’attenzione nell’osservazione in oggetto riguarda una attività estranea al territorio agricolo, normata dall’art. 54 delle NTA come proposto di modificare in risposta all’osservazione n° 55.

Conclusioni.

L’osservazione può ritenersi parzialmente accolta nei termini in cui è stato modificato l’art. 54 alle NTA in risposta all’osservazione n° 55.

OSSERVAZIONE N° 63:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

63 Sportella Marco Via Oppido 6817 rimodulazione della distribuzione dell'area Vito Gramsci Lucano dell'ambito d'intervento I3 54 - valutazione soluzione grafica proposta foglio 19 p.lla 2301

30/09/13

100

I suoli e gli immobili oggetto dell’osservazione n. 63 sono ubicati lungo via Appia. L’intero ambito, edificato e non, situato lungo via Appia è oggetto di riqualificazione urbanistica e fa parte dello Schema Direttore IV. I fabbricati presenti per tipologia e morfologia sono di fatto fabbricati di tipo urbano, l’intera area descritta presenta numerosi problemi urbanistici. È, infatti, un’area urbanizzata e in parte edificata e la via Appia, un tempo viabilità extraurbana, è divenuta la strada principale di una lottizzazione di fatto, avvenuta nel tempo. Gli edifici sono diversi gli uni dagli altri essendo frutto di singoli atti concessori rilasciati nel tempo; non vi sono regole di aggregazione, allineamenti, altezze, numero di piani omogenei e partiture del suolo coerenti per forma e dimensione dei lotti; sono, in buona sostanza, parti del territorio, edificate e non, prive di regola e principio insediativo. Oltre a questo vi è la totale assenza di standard pubblici e ad uso pubblico (D.I. 1444/68 art. 3 e 4), come il verde e i parcheggi, e la viabilità portante, via Appia, è priva delle più elementari regole di sicurezza per pedoni e veicoli motorizzati, oltre ad avere dimensioni tipologiche non idonee per i flussi veicolari presenti.

Conclusioni.

L’Ambito Unitario di intervento in cui rientrano gli immobili in oggetto è l’ AUi IV 1, di cui fa parte il Distretto Urbanistico Dur IV 1 e l’Unità Elementare I3.

Ciò detto non può non riscontrarsi una effettiva complessità della zona con la necessità di demandare ad uno studio più dettagliato e di livello inferiore (Piano Attuativo) la risoluzione delle problematiche della zona.

Valgono tutte le considerazioni di carattere generale svolte nella controdeduzione all’osservazione n. 1 in cui sono state affrontate e dato risposta alle problematiche delle aree ricadenti nello Schema Direttore IV (art. 50c delle NTA).

Alla luce delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione possa trovare, al fine di valutare in sede di redazione del Piano Attuativo tutte le particolarità dell’area, parziale accoglimento con le modifiche al RU riportate in risposta all’osservazione n. 1.

OSSERVAZIONE N° 64:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

64 Moliterno Pasqua vico I san Oppido 6819 C.da Petrito foglio 17 p.lle 444, 445 Rosa Giovanni 4 Lucano Richiesta insediamento di attività estranea al territorio agricolo

30/09/13

Conclusioni.

Si ritiene che l’osservazione possa essere accolta con applicazione all’area in cui ricade l’edificio delle norme di cui all’art. 54 delle NTA e la individuazione nelle tavole grafiche del RU così come proposto dall’osservante.

101

OSSERVAZIONE N° 65:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

65 Lepore Donatella Via Appia Oppido 6820 Opposizione alla riconferma della viabilità 76 Lucano prevista dal piano di lottizzazione dell'area C4 insistenti sulle p.lle 888, 889, 890 del foglio 28 c.da Pantoni - Via appia

30/09/13

102

Le particelle in oggetto ricadevano nel piano attuativo C4 del P.R.G., e per questo sono entrate all’interno del perimetro dei suoli urbanizzati e quindi del Territorio Urbano di progetto del R.U. adottato. Attualmente sul lato meridionale della zona C4 è presente, in continuità, una densa area edificata frutto delle regole del P.R.G. in zona agricola. Sono altresì sopraggiunti i vincoli ricognitivi dovuti al Piano stralcio dell’Autorità di Bacino di Basilicata riguardanti, nello specifico, il bacino idrografico del fiume Bradano. Tali condizioni di fatto e di diritto hanno, da un lato condizionato la corretta attuazione del piano attuativo C4 del P.R.G., e dall’altro hanno inibito l’edificazione nelle parti ricadenti in R4. Il R.U. adottato ha preso atto dei diritti acquisiti ed ha rimodulato la zona C4 inserendone le aree in un ambito unitario di intervento più ampio che comprende anche le aree edificate del margine meridionale su descritto. L’area in oggetto è interessata dalla viabilità principale del piano attuativo C4 del P.R.G. di Oppido Lucano e che il Regolamento Urbanistico adottato ha lasciato inalterata all’interno del progetto complessivo di riqualificazione che interessa un ambito più ampio. Il R.U. adottato ha agito con regole uguali per tutti gli immobili che si trovavano nella stessa condizione di fatto e di diritto. Nello specifico tutti i suoli ricadenti all’interno di piani attutivi del P.R.G. sono entrati a far parte dei suoli urbanizzati e quindi del Territorio Urbano di progetto. Tra l’altro se fosse vero quanto specificato nell’osservazione in oggetto, che le aree del piano attuativo C4 erano nel tempo divenute “zone bianche”, allora non solo la viabilità pubblica ma anche i diritti edificatori previsti dovevano essere rimodulati dal progetto di R.U. in corso di formalizzazione.

Il R.U. adottato nello specifico ha riconfermato le volumetrie previste, ove non inibite da vincoli sovraordinati, e il progetto urbanistico generale, che è divenuto riferimento anche del Distretto urbanistico Dur IV 7 necessario per aumentare gli standard pubblici della zona. Le aree extrastandard cedute attraverso la perequazione urbanistica hanno lo scopo anche di aumentare le aree pubbliche di progetto per sopperire ai carichi urbanistici generati dalla presenza dell’attività ricettiva.

Conclusioni.

Ciò detto non può non riscontrarsi una effettiva complessità della zona con la necessità di demandare ad uno studio più dettagliato e di livello inferiore (Piano Attuativo) la risoluzione delle problematiche dell’area.

Valgono perciò tutte le considerazioni di carattere generale svolte nella controdeduzione all’osservazione n. 1 in cui sono state affrontate e date risposte alle problematiche delle aree ricadenti nello Schema Direttore IV (art. 50c delle NTA).

Alla luce delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione possa trovare, al fine di valutare in sede di redazione del Piano Attuativo tutte le particolarità dell’area, parziale accoglimento con le modifiche al RU riportate in risposta all’osservazione n. 1.

103

OSSERVAZIONE N° 66:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

66 De Rosa Michele Via De Oppido 6821 foglio 18 p.lle 767 768 769 770 interessate da Angelis 20 Lucano p. di c. 25/2013 (fabbricato Rurale) richiesta che l'area venga inserita nel nuovo perimetro urbano

30/09/13

I suoli oggetto dell’osservazione prodotta non sono contigui al perimetro dei Suoli Urbanizzati né al perimetro della Regione Urbana ma si trovano nel territorio agricolo. I criteri utilizzati dal Regolamento Urbanistico adottato per l’individuazione del perimetro dei suoli urbanizzati e dell’ambito agricolo periurbano non consentono di inserire porzioni di territorio agricolo lontane dall’insediamento urbano esistente all’interno del Territorio Urbano di progetto.

Conclusioni.

La richiesta esplicitata nell’osservazione n. 66 così come formalizzata e per quanto esposto in premessa non può trovare accoglimento.

OSSERVAZIONE N° 67:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

67 De Luca Silvana Via De Oppido 6822 richiesta di modifica della destinazione d'uso di Angelis Lucano parte di un area individuata in catasto al foglio 28 p.lle 1505 1506 1508 1509 1510

30/09/13

104

I suoli oggetto dell’osservazione ricadono nel perimetro della Regione Urbana, in area che il P.R.G. destinava ad “attività Turistiche” mai però attuata e con vincolo decaduto.

Sulla stessa area sono stati richiesti, prima dell’adozione del Regolamento Urbanistico, permessi di costruire che hanno ottenuto parere pareri favorevoli al rilascio, invocando la decadenza dei vincoli e l’applicazione dei parametri urbanistici ed edilizi delle aree di prossimità.

Si ritiene che l’osservazione possa essere accolta facendo ricadere l’area oggetto di osservazione, per una fascia di 40 metri di profondità dal limite stradale catastale di Via Appia e comunque con l’esclusione della parte di terreno ricadente nell’area a vincolo idrogeologico di cui al R.D.L. 3267/1923, in area “T.E.U.N.P. – TERRITORIO ESTERNO URBANIZZATO NON PIANIFICATO” di cui all’art. 52 comma 4 del R.U. così come da proposta di modifica in risposta all’osservazione n° 46.

Tutte le opere di urbanizzazione primarie dovranno essere a carico dei richiedenti.

Conclusioni.

La richiesta esplicitata nell’osservazione n. 67 così come formalizzata e per quanto esposto in premessa può trovare accoglimento facendo ricadere l’area oggetto di osservazione, per una fascia di 40 metri di profondità dal limite stradale catastale di Via Appia e, comunque, con l’esclusione della parte di terreno ricadente nell’area a vincolo idrogeologico di cui al R.D.L. 3267/1923, in area “T.E.U.N.P. – TERRITORIO ESTERNO URBANIZZATO NON PIANIFICATO” di cui all’art. 52 comma 4 del R.U. così come da proposta di modifica in risposta all’osservazione n° 46.

Tutte le opere di urbanizzazione primaria dovranno essere poste in carico ai proprietari delle aree i quali dovranno altresì provvedere a cedere gratuitamente al Comune una fascia di 3 metri dal ciglio di Via Appia, necessaria alla realizzazione a cura e spese dei proprietari dell’ampliamento della strada ed alla realizzazione di marciapiedi.

OSSERVAZIONE N° 68:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

68 Casale Nicola C.da Serra Oppido 6823 Chiede un aumento della percentuale superficie Lucano lorda di pavimentazione da destinare ad attività sportive e culturali dal 20% al 30% foglio 5 p.lla 293

30/09/13

105

L’osservazione può trovare accoglimento nei limiti con cui è stato riformulato l’art. 54 delle NTA in risposta all’osservazione n. 55.

OSSERVAZIONE N° 69:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

69 Evangelista Michele Via Oppido 6826 Richiede: Magenta Lucano - la modifica dell’art. 56 delle NTA: norme 15 transitorie

30/09/13 - la modifica dell’art. 39 delle NTA - manufatti giardini - la possibilità di trasferimento di volume tra lotti della stessa zona omogenea - modificare l'art. 6 indici e parametri urbanistici, - inserire misure di sostegno per l'edilizia eco-compatibile - inserire norma di salvaguardia per evitare proliferare di pale eoliche a poca distanza dall'abitato

Al punto 1 si chiede di modificare la norma transitoria di cui all’art. 56 delle NTA che testualmente recita:

“I Piani Attuativi approvati alla Data di adozione di questo Regolamento Urbanistico sono integralmente recepiti anche se non risultanti graficamente nelle planimetrie. Per i permessi di costruire e le domande autorizzatorie, presentate almeno 60 giorni prima dell'adozione del Regolamento Urbanistico, continua ad applicarsi la disciplina in vigore al momento della loro presentazione sempreché gli interventi non costituiscano pregiudizio alle previsioni del presente regolamento. Ai provvedimenti già rilasciati prima dell'adozione del Regolamento Urbanistico, nonché alle relative varianti in corso d'opera non essenziali, continua ad applicarsi la normativa urbanistica vigente al momento del loro rilascio. Fino all'approvazione del Regolamento Urbanistico nelle aree del Territorio Urbano oggetto di piani attuativi e/o di progetti unitari sono consentiti: - il regime edificatorio ammesso riguarda i soli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia a1, se previsti e come definiti dalle presenti Norme Tecniche di Attuazione, - gli unici interventi ammessi sugli spazi aperti pertinenziali sono la manutenzione ordinaria, il restauro e il risanamento conservativo. Fino all'approvazione del Regolamento Urbanistico nelle aree del Territorio Urbano ad attuazione diretta sono consentiti gli interventi non costituiscano pregiudizio alle previsioni del presente regolamento”.

Con altra norma che faccia salva la possibilità di rilascio del Permesso di costruire delle domande presentate sino al 01/07/2013. Si ritiene che l’osservazione possa essere accolta esclusivamente per gli interventi ricadenti all’esterno della delimitazione dell’Ambito Urbano, con la seguente modifica all’art. 56:

ARTICOLO 56 – NORME TRANSITORIE - “I Piani Attuativi vigenti alla data di approvazione del Regolamento Urbanistico sono integralmente recepiti anche se non risultanti graficamente nelle planimetrie. Eventuali norme generali di cui all’art. 6 delle NTA del RU più favorevoli possono comunque essere applicate ai Piani Attuativi vigenti. Per le richieste di permessi di costruire e le domande autorizzatorie, presentate sino al 01/07/2013 in area esterna alla delimitazione dell’Ambito Urbano, continua ad applicarsi la disciplina in vigore al momento della loro presentazione, fatta salva l’applicazione di norme più favorevoli sopravvenute con l’approvazione del R.U. Per tutte le altre pratiche continua ad applicarsi la disciplina in vigore al momento della loro presentazione sempreché gli interventi non costituiscano pregiudizio alle previsioni del presente R.U. e purché siano state presentate almeno 60 giorni prima dell’adozione del R.U.. Ai provvedimenti già rilasciati prima dell'adozione del Regolamento Urbanistico, nonché alle relative varianti in corso d'opera non essenziali, continua ad applicarsi la normativa urbanistica vigente al momento del loro rilascio. Fino all'approvazione del Regolamento Urbanistico nelle aree del Territorio Urbano oggetto di piani attuativi e/o di progetti unitari sono consentiti:

106

- il regime edificatorio ammesso riguarda i soli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia a1, se previsti e come definiti dalle presenti Norme Tecniche di Attuazione, - gli unici interventi ammessi sugli spazi aperti pertinenziali sono la manutenzione ordinaria, il restauro e il risanamento conservativo.

Al punto 2 dell’Osservazione si chiede di modificare l’art. 39 delle NTA per aumentare la superficie di piccole strutture per il ricovero di attrezzi da giardino in area a verde privato Vv2. L’osservazione si ritiene possa essere accolta alle condizioni riportate nella modifica alla tabella dell’art 39 relative alle superfici ammesse. L’attuale norme prevede: Per lotti inferiori o uguali a mq 1.000 o Slp max = mq 6,00 o H max = m l 2,20 Per lotti superiori a mq 1.000 o Slp max = mq 12,00 o H max = m l 2,20

Si ritiene possa modificarsi come segue: Per lotti inferiori o uguali a mq 1.000 o Slp max = mq 9,00 o H max = m l 2,40 Per lotti superiori a mq 1.000 o Slp max = mq 16,00 o H max = m l 2,40

Al punto 3 dell’Osservazione si chiede di conservare le norme dei Piani Attuativi che consentivano il trasferimento di volume tra lotti della stessa zona omogenea. Si ritiene che l’osservazione possa essere accolta con le precisazioni che seguono. Al riguarda si precisa che il Regolamento Urbanistico ha recepito integralmente i Piani Attuativi vigenti, così come risulta dall’art. 56 delle NTA, e pertanto sono state fatte salve anche le eventuali norme di trasferimento di volumi tra i lotti all’interno dello stesso Piano Attuativo. Per quanto riguarda i nuovi Piani Attuativi, progetti unitari, P.O., si ritiene che gli stessi possano contenere norme per il trasferimento di volume tra lotti dello stesso ambito unitario di intervento.

Ai punti 4 e 5 dell’Osservazione si chiede al punto 4 di modificare l’art. 6 – indici e parametri urbanistici al fine di renderlo il più possibile coerente con le norme del vigente Regolamento Edilizio al fine di evitare possibili disparità di trattamento tra chi ha costruito con regole più favorevoli e chi andrà a costruire in futuro ed a punto 5 di inserire, così come previsto dalla L.R. n° 28/2007 norme per incentivare e sostenere la realizzazione di interventi di edilizia eco-compatibile.

Si ritiene che l’osservazione debba essere accolta sia per il punto 4 che per il punto 5 ed al riguardo si osserva che lo stesso parere favorevole di esclusione dalla procedura VAS, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. rilasciato con prescrizioni con D.D. n. 75AB/2010/B/382 dal Dirigente dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata prescrive al punto 3 di prevedere, al fine del contenimento delle emissioni in atmosfera e dei consumi energetici, l’utilizzo di tecnologie utili a consentire il contenimento energetico degli edifici ed il ricorso all’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili.

Si propone pertanto di dover modificare l’art. 6 del R.U. come segue:

NORMA ATTUALE Articolo 6 – Indici e parametri urbanistici ed edilizi Le prescrizioni del Regolamento Urbanistico sono completate dai seguenti indici numerici (urbanistici ed edilizi), finalizzati alla individuazione delle quantità edificabili. St ...... Superficie territoriale Misura in mq la superficie complessiva di un'area, comprensiva delle aree di pertinenza degli edifici e di quelle destinate ad opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Sf ...... Superficie fondiaria Misura in mq la superficie dell'area di pertinenza degli edifici, con esclusione di quella per opere di urbanizzazione primaria e secondaria. 107

Sc ...... Superficie coperta Misura in mq la superficie ottenuta attraverso la proiezione orizzontale del perimetro esterno fuori terra degli edifici, compresi i cavedi, le parti porticate, i balconi aggettanti con sbalzo superiore a ml 1,50 e le logge. It Indice di fabbricabilità territoriale E’ il rapporto (mc/mq) fra il volume ammissibile in una determinata area e la superficie territoriale complessiva della stessa. If Indice di fabbricabilità fondiaria E’ il rapporto (mc/mq) fra il volume realizzabile e la superficie fondiaria. Rc ...... Rapporto di utilizzo o di copertura Misura in mq/mq la percentuale di superficie fondiaria occupata dalla superficie coperta (Sc/Sf). Slp ...... Superficie lorda di pavimento Misura in mq la somma di tutte le superfici pavimentate che fanno parte dell'edificio, comprese quelle dei cavedi, dei muri perimetrali, dei vani - scala condominiali. Sono esclusi i sottotetti non abitabili e i piani seminterrati e interrati, i porticati e le gallerie coperte di uso pubblico. Ap ...... Aree permeabili Sono le aree che consentono il percolamento delle acque meteoriche nel sottosuolo, e pertanto sono quelle non coperte da edifici, né in elevazione né sotterranei, e che non sono pavimentate o bitumate. Con esclusione di quelle pavimentate con autobloccanti. H ...... Altezza del fabbricato Per altezza del fabbricato si intende la distanza intercorrente tra il riferimento in sommità e quello alla base dell'edificio. Si assume come riferimento alla sommità del fabbricato l'estradosso del solaio di copertura, se la stessa risulta essere piana, o la linea di gronda, per coperture a tetto o inclinate, purché la sporgenza delle falde non superi di 50 cm quella della parete esterna; se la sporgenza supera i 50 cm la linea di gronda si intende misurata a tale distanza; se l’inclinazione risulti superiore al 35%, l’altezza è misurata sino ai due terzi della proiezione verticale del tetto. Nel caso di copertura arretrata rispetto al piano della facciata principale, l'altezza dell'edificio sarà ottenuta riportando l'andamento della falda di copertura più elevata fino all'intersezione con il piano di facciata. Per i fabbricati produttivi l'altezza sarà computata con riferimento al piano di posa della struttura principale. Non vengono considerati ai fini della determinazione dell'altezza i volumi tecnici, intendendosi per questi ultimi, anche ai fini della determinazione del calcolo della volumetria ammissibile, i volumi strettamente necessari a contenere ed a consentire l'accesso di quelle parti degli impianti tecnici (idrico, termico, elevatorio, televisivo, di parafulmine, di ventilazione, ecc.) che non possono, per esigenze di funzionalità degli impianti stessi, trovare luogo entro il corpo dell'edificio realizzabile nei limiti imposti dalle norme urbanistiche, purché siano contenuti nei limiti strettamente indispensabili e costituiscano una soluzione architettonicamente compiuta. Nel caso di linee di gronda a diverse quote sulle stesso prospetto, l’altezza si misurerà per i singoli tratti di gronda Si assumerà come riferimento alla base del fabbricato: - la linea di incontro di ogni facciata della costruzione col marciapiede a protezione del fabbricato, nel caso che questo disti più di ml. 5,00 dal retro marciapiede stradale o dal filo stradale; - la quota del retro marciapiede stradale qualora l'edificio non disti da esso più di ml. 5,00; nel caso di strada in pendenza la quota sarà quella media del tratto di strada posto in corrispondenza dell'edificio; - la linea d'incontro della costruzione col terreno considerato allo stato naturale, quando non esista il marciapiede suddetto. Il numero di piani previsti, quando non vi siano ulteriori indicazioni, è da intendersi comprensivo del piano terreno compreso l’eventuale piano in rituro ed il seminterrato, se abitabile. L’altezza massima consentita degli edifici realizzati su terreni in pendio può essere incrementata nei seguenti casi:

a) Zone a prevalente carattere residenziale: l’altezza massima consentita può essere incrementata nella misura corrispondente al dislivello esistente tra la parete di monte e quella di valle, con un massimo di 2,80 m;

108

b) Zone agricole: Per i terreni in pendenza l’altezza a valle può essere incrementata di una quota pari al dislivello esistente naturale tra monte e valle fino ad un massimo di 1,80 ml. Sono esclusi i volumi tecnici per particolari attrezzature connesse all’attività agricola quali silos, serbatoi, ecc..; V ...... Volume Misura il prodotto Sc x H, del manufatto edilizio o dei manufatti edilizi, risultante dalla somma di volumi di ciascun piano al netto delle logge, dei balconi aggettanti e degli aggetti dei tetti. Esso è ottenuto moltiplicando la superficie lorda di ciascun piano per l’altezza misurata all’estradosso del piano superiore; nel caso di piano sottotetto va computato il solo volume nello spazio in cui l’altezza interna è pari o superiore a 2,50 m; il tal caso il volume del sottotetto è calcolato considerando un’altezza convenzionale pari a 2,75 m (2,50 m + 0,25 m di solaio). Il volume del piano seminterrato, è ottenuto moltiplicando la superficie lorda del piano per la media ponderata delle altezze rispetto ai lati. Nel volume complessivo non vanno computati:

1) i volumi dei piani interrati quando l’estradosso del solaio superiore risulta sottostante in ogni punto alla quota delle sistemazioni esterne circostanti l’edificio;

2) i volumi dei piani seminterrati qualora il piano sia completamente interrato su almeno il 90% del perimetro esterno complessivo;

3) le logge, le tettoie e le pensiline, aperte su tre lati, per una superficie non superiore al 30% della superficie del piano in cui sono ubicati;

4) i porticati ad uso privato per una superficie non superiore al 30% della superficie del piano in cui sono ubicati;

5) i porticati destinati ad uso pubblico;

6) i volumi tecnici; Vanno inclusi nel calcolo del volume terrazze e balconi per la parte chiusa su almeno tre lati del perimetro. I volumi non computabili, hanno natura pertinenziale ai rispettivi appartamenti e al relativo edificio. Sono altresì esclusi dal computo del volume i portici e le gallerie di uso comune. Qualora l'edificio sia composto da più corpi di fabbrica, V misura la somma dei singoli volumi calcolati come sopra. Vt Volumi tecnici Sono i volumi strettamente necessari a contenere ed a consentire l'accesso di quelle parti degli impianti tecnici che non possono, per esigenze di funzionalità degli impianti stessi, trovare luogo entro il corpo dell'edificio realizzabile nei limiti imposti dalle norme urbanistiche. Ovvero sono quelli destinati ad ospitare impianti aventi un rapporto di strumentalità necessaria per l’utilizzazione dell’immobile, quali vani ascensori, locali per impianti termici e di condizionamento, impianti idrici di accumulo (serbatoi) e di pressurizzazione (autoclavi), parti del vano scala (torrini) ricadenti al di sopra della linea di gronda o del piano terrazzo. Essi vanno commisurati in rapporto alla consistenza degli edifici di riferimento. Non sono volumi tecnici quelli svolgenti mere funzioni complementari all’abitazione, quali soffitti, locali di sgombero, stenditoi chiusi. Per edifici e costruzioni destinati ad attività produttive (industriali e artigianali), i volumi tecnici, se non individuabili rispetto ai volumi tecnologici, vengono considerati commisurati al 5% dei volumi esclusivamente tecnologici Dc ...... Distanza minima dai confini Per distanza minima dai confini si intende la lunghezza del segmento minimo congiungente la parete dell'edificio più vicina al confine e il confine stesso. De ...... Distanza tra gli edifici Per distanza fra gli edifici si intende la lunghezza del segmento minimo congiungente le pareti degli edifici, che si fronteggiano. Per gli edifici comunque orientati e che non si fronteggiano il segmento da misurare è quello tra pareti e spigoli più vicini. In ogni caso dovranno essere rispettate le distanze minime, anche in relazione alle altezze, stabilite dalle normative vigenti per le costruzioni in zone sismiche. Ds ...... Distanze dal filo stradale Per distanza dal filo stradale si intende la lunghezza del segmento minimo congiungente la parte più avanzata del fabbricato, considerata ai fini del computo del volume, con la sede stradale 109

(comprendente questa l'eventuale marciapiede, le banchine e le eventuali strutture laterali come parapetti, muri, scarpate). Ai fini della misurazione della distanza non sono computate le opere edilizie necessarie a superare il dislivello fra la strada e il piano terra del fabbricato. Nella determinazione della distanza degli edifici dal filo stradale dovranno essere rispettate le prescrizioni e le fasce di rispetto previste dal Codice della strada.

NORMA MODIFICATA Articolo 6 – Indici e parametri urbanistici ed edilizi – Norme per la sostenibilità ambientale degli edifici 6.1 Le prescrizioni del Regolamento Urbanistico sono completate dai seguenti indici numerici (urbanistici ed edilizi), finalizzati alla individuazione delle quantità edificabili. St ...... Superficie territoriale Misura in mq la superficie complessiva di un'area, comprensiva delle aree di pertinenza degli edifici e di quelle destinate ad opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Sf ...... Superficie fondiaria Misura in mq la superficie dell'area di pertinenza degli edifici, con esclusione di quella per opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Sc ...... Superficie coperta Misura in mq la superficie ottenuta attraverso la proiezione orizzontale del perimetro esterno fuori terra degli edifici, compresi i cavedi, le parti porticate, i balconi aggettanti con sbalzo superiore a ml 1,50 e le logge. It Indice di fabbricabilità territoriale E’ il rapporto (mc/mq) fra il volume ammissibile in una determinata area e la superficie territoriale complessiva della stessa. If Indice di fabbricabilità fondiaria E’ il rapporto (mc/mq) fra il volume realizzabile e la superficie fondiaria. Rc ...... Rapporto di utilizzo o di copertura Misura in mq/mq la percentuale di superficie fondiaria occupata dalla superficie coperta (Sc/Sf). Slp ...... Superficie lorda di pavimento o superficie utile lorda (Sul) Misura in mq la somma di tutte le superfici lorde di pavimento dei piani che fanno parte dell'edificio. Sp ...... Superficie lorda di pavimento di piano o superficie di piano Misura in mq la superficie lorda del piano così come perimetrata dalla linea esterna di chiusura verticale con esclusione della superficie lorda delle scale condominiali per la parte non eccedente i 15 mq in assenza di ascensore e 18 mq in presenza di ascensore. Si considera Superficie lorda di pavimento del Piano nulla: a) Quella dei locali completamente posti al di sotto della linea di sistemazione esterna dell’edificio; b) Quella dello spazio di sottotetto con altezza interna netta, in ogni punto, inferiore a 2,50 m; c) Quella del piano seminterrato quanto il perimetro complessivo del piano sia completamente posto al di sotto della linea di sistemazione esterna per almeno il 90% della misura del perimetro stesso; d) Quella dei porticati, logge e gallerie di uso pubblico. e) Quella posta al di sotto della pensiline sia a sbalzo che, in caso siano distaccate dall’edificio, sorrette da una sola fila di colonne centrali. Rientrano nella Superficie lorda di pavimento di piano i balconi incassati rispetto al piano della facciata per una profondità maggiore di 1,20 m e la superficie di porticati, logge e tettoie private per la superficie eccedente il 30% della superficie di lorda di pavimento del piano. Non si considera superficie lorda di pavimento di piano nulla, fatte salve norme di deroga in zona agricola, la superficie di tettoie separate dell’edificio anche se aperte su tutti i lati; in tal caso la superficie di piano è pari alla superficie racchiusa dal perimetro esterno della tettoia. Ap ...... Aree permeabili Sono le aree che consentono il percolamento delle acque meteoriche nel sottosuolo, e pertanto sono quelle non coperte da edifici, né in elevazione né sotterranei, e che non sono pavimentate o bitumate. Con esclusione di quelle pavimentate con autobloccanti. hf ...... Altezza delle fronti o pareti dei fabbricati 1. L’altezza delle fronti dei fabbricati (Hf), è l’altezza in metri delle fronti o pareti esterne di un edificio, ad eccezione dei soli volumi tecnici, purché siano contenuti nei limiti strettamente indispensabili e costituiscano una soluzione architettonica compiuta. 2. Si intende per parete esterna ogni superficie esterna con inclinazione superiore al 100%. L’altezza di una parete esterna è la distanza verticale misurata dalla linea di terra (definita dal piano stradale, di 110

marciapiede o di sistemazione esterna dell’edificio) alla linea di copertura (definita dall’estradosso del solaio di copertura, se la stessa risulta essere piana, o dalla linea di gronda, per coperture a tetto o inclinate, purché la sporgenza delle falde non superi di 50 cm quella della parete esterna; se la sporgenza supera i 50 cm la linea di gronda si intende misurata a tale distanza; se l’inclinazione risulti superiore al 35%, l’altezza è misurata sino ai due terzi della proiezione verticale del tetto). 3. Nel caso di linee di gronda a diverse quote sullo stesso prospetto, l’altezza si misurerà per i singoli tratti di gronda. 4. Quando la linea di terra e quella di copertura non sono orizzontali, si considera la media ponderale delle altezze della parete esterna, scomposta in elementi quadrangolari e triangolari o mistilinei. 5. L’altezza di una parete arretrata rispetto al fronte principale è misurata, con le modalità esposte nella presente definizione, rispetto alla linea di terra ideale che si ottiene collegando i due punti nei quali il piano della parete incontra il perimetro esterno dell’edificio in corrispondenza del piano stradale o della sistemazione esterna. 6. Nell’ipotesi di edifici contigui, o terrazzati, l’altezza delle fronti dei singoli corpi di fabbrica prospicienti i terrazzamenti sarà misurata con le modalità indicate nella presente definizione, intendendo in questo caso per linea di terra quella ideale congiungente i due punti nei quali il piano della parete incontra il perimetro esterno dell’edificio in corrispondenza del piano stradale o della sistemazione esterna. 7. Non vengono considerate, ai fini del calcolo, le rampe di accesso ai piani interrati e/o seminterrati aventi larghezze non superiori a quella prevista dalle vigenti norme antincendio. H ...... Altezza max del fabbricato L’altezza massima fabbricato (H), è la massima fra le altezze hf delle varie fronti dell’edificio. L’altezza massima consentita degli edifici realizzati su terreni in pendio può essere incrementata nei seguenti casi: a) Zone ricadenti nella delimitazione dell’ambito urbano: l’altezza massima consentita può essere incrementata nella misura corrispondente al dislivello esistente tra la parete di monte e quella di valle, con un massimo di 2,80 m; b) Zone esterne all’ambito urbano: Per i terreni in pendenza l’altezza a valle può essere incrementata di una quota pari al dislivello esistente naturale tra monte e valle fino ad un massimo di 1,80 ml. Le altezze di volumi tecnici per particolari attrezzature connesse all’attività agricola quali silos, serbatoi, ecc.. non sono calcolate ai fini della verifica dell’altezza massima. V ...... Volume Il volume di un fabbricato è pari alla somma dei volumi di ciascun piano. Il Volume di ogni piano è determinato moltiplicando la superficie lorda di pavimento i piano (Sp) per la relativa altezza lorda. Il volume di ogni piano è determinato moltiplicando la superficie di piano (Sp) per la relativa altezza lorda misurata dal piano di calpestio all’estradosso del piano superiore; nel caso di piano sottotetto va computato il solo volume nello spazio in cui l’altezza interna è pari o superiore a 2,50 m; il tal caso il volume del sottotetto è calcolato considerando un’altezza convenzionale pari a 2,75 m (2,50 m + 0,25 m di solaio). Il volume del piano seminterrato, è ottenuto moltiplicando la superficie di piano per la media ponderata delle altezze rispetto ai lati. Nel volume complessivo non vanno computati i volumi tecnici. I volumi non computabili, hanno natura pertinenziale ai rispettivi appartamenti e al relativo edificio. Qualora l'edificio sia composto da più corpi di fabbrica, V misura la somma dei singoli volumi calcolati come sopra. Dal computo della volumetria vanno detratti gli spessori dei solai in eccesso rispetto a quelli ordinari, in quanto progettati con specifico riferimento alle tecnologie per il contenimento dei consumi energetici calcolati secondo la vigente legislazione regionale in materia. Dal computo della volumetria vanno detratti gli spessori delle chiusure verticali ed orizzontali necessari all’esclusivo miglioramento dei livelli di isolamento termico ed acustico o di inerzia termica dell’edificio così come previsto dall’art. 11 della Legge Regionale n° 28 del 28/12/2007 e s.m.i.. Vt...... Volumi tecnici Sono i volumi strettamente necessari a contenere ed a consentire l'accesso di quelle parti degli impianti tecnici che non possono, per esigenze di funzionalità degli impianti stessi, trovare luogo entro il corpo dell'edificio realizzabile nei limiti imposti dalle norme urbanistiche. Ovvero sono quelli destinati ad ospitare impianti aventi un rapporto di strumentalità necessaria per l’utilizzazione dell’immobile, quali vani ascensori, locali per impianti termici e di condizionamento, impianti idrici di accumulo (serbatoi) e di pressurizzazione (autoclavi), parti del vano scala (torrini) ricadenti al di sopra della linea di gronda 111

o del piano terrazzo. Essi vanno commisurati in rapporto alla consistenza degli edifici di riferimento. Non sono volumi tecnici quelli svolgenti mere funzioni complementari all’abitazione, quali soffitti, locali di sgombero, stenditoi chiusi. Per edifici e costruzioni destinati ad attività produttive (industriali e artigianali), i volumi tecnici, se non individuabili rispetto ai volumi tecnologici, vengono considerati commisurati al 5% dei volumi esclusivamente tecnologici D ...... Distanze - Generalità Le distanze, misurate a partire dal limite esterno di ogni opera in elevazione anche se aperta, sono sempre indicate come minime, le modalità di misurazione sono contenute nel Regolamento Edilizio secondo la seguente suddivisione:  Dc – distanza dai confini - è la distanza tra le pareti di un edificio e il confine del lotto. Tale distanza si misura ortogonalmente a partire dal limite esterno di ogni opera in elevazione e di ogni aggetto superiore a ml 1,40;  Df – distanza tra fabbricati - è la distanza che intercorre tra le pareti o parti di pareti di edifici diversi, misurata ortogonalmente a partire dal limite esterno di ogni opera in elevazione e di ogni aggetto superiore a ml 1,40;  Ds – distanza dalle strade - è la distanza tra le pareti di un edificio che fronteggia una strada e il confine stradale. Tale distanza si misura a partire dal limite esterno di ogni opera in elevazione e di ogni aggetto superiore a ml 1,40.

Dc ...... Distanze dai confini Per gli interventi di recupero sul patrimonio edilizio esistente che non comportino variazioni della sagoma planovolumetrica sono ammesse le distanze preesistenti. Per interventi di recupero con variazione della sagoma planovolumetrica sono da rispettare le seguenti distanze:  in caso di ampliamenti o sopraelevazioni che non comportino pareti finestrate sul lato prospettante il confine di proprietà: 1/2 dell'altezza dell'edificio, con un minimo di ml 3,00 dal perimetro esterno;  in caso di ampliamenti o sopraelevazioni che comportino pareti finestrate sul lato prospettante il confine di proprietà: 1/2 dell'altezza dell'edificio, con un minimo di ml 5,00 dal perimetro esterno; Per interventi di nuova costruzione, anche previa demolizione, sono da rispettare le seguenti distanze: 1/2 dell'altezza dell'edificio, con un minimo di ml 5,00; tale distanza si applica a pareti finestrate e non finestrate e per qualsiasi sviluppo del fronte dell'edificio e si misura dal perimetro esterno. E' consentita la costruzione in aderenza a edificio preesistente costruito sul confine.

Df ...... Distanze tra fabbricati 1. Per interventi di recupero sul patrimonio edilizio esistente che non comportino variazione della sagoma planovolumetrica sono ammesse le distanze preesistenti. 2. Per interventi di recupero con variazione alla sagoma planovolumetrica la distanza da osservare tra pareti finestrate è di ml 10,00. La norma si applica anche quando una sola parete sia finestrata. 3. Per interventi di nuova costruzione, qualora gli edifici, aventi anche una sola parete finestrata, si fronteggino per uno sviluppo inferiore a ml 12,00, la distanza da osservare è di ml 10,00, qualora gli edifici si fronteggino per uno sviluppo uguale o superiore a ml 12,00, la distanza da osservare è pari all'altezza del fabbricato più alto, con un minimo di ml 10,00. 4. Per interventi di nuova costruzione la distanza minima da osservare fra pareti finestrate è di ml 10,00. La norma si applica anche quando una sola parete sia finestrata. In caso di pareti non finestrate vale la distanza minima di ml 3,00. E' consentita la costruzione in aderenza. 5. Nel caso di gruppi di edifici che formino oggetto di interventi urbanistici preventivi sono ammesse, fra gli edifici interni al perimetro dell'intervento, distanze inferiori a quelle indicate nei comuni precedenti. 6. Per i fabbricati esistenti (quali che siano le distanze che li separano da confini di proprietà o da limiti di zona o da altri fabbricati) per i quali si renda necessaria la realizzazione sul perimetro esterno dei fabbricati stessi, di ascensori, montacarichi, canne fumarie o di aspirazione, è consentita la realizzazione dei volumi strettamente necessari a contenere le attrezzature tecniche di cui sopra, indipendentemente dalle distanze che ne conseguiranno (che comunque non potranno essere inferiori ai minimi dettati dal Codice Civile), tenendo presente che il dimensionamento interno degli ascensori e dei montacarichi e relativi attributi tecnici deve consentire l'agevole accesso e l'uso da parte di persone su sedia a rotelle o con ridotte capacità motorie. Conseguentemente, nel caso di nuova 112

costruzione su lotto limitrofo, per il distacco del nuovo edificio si potrà non tenere conto del volume relativo alle attrezzature tecniche di cui sopra, già concesso.

Ds ...... Distanze dalle strade  per interventi di recupero sul patrimonio edilizio esistente che non comportino variazione della sagoma planovolumetrica sono ammesse le distanze preesistenti, a meno che non si tratti di costruzione di porticati a continuità di tratti di portici già esistenti e a condizione che il porticato sia destinato a suo pubblico;  per interventi di recupero con variazione della sagoma planovolumetrica e per interventi di nuova costruzione, sono da rispettare le distanze dal limite di zona stradale o ciglio stradale esistente o previste dai piani attuativi.  In assenza di prescrizioni le distanze si calcolano nel modo seguente: - ml 5,00 per strade di larghezza inferiore a ml 10,00; - ml 7,50 per strade di larghezza compresa tra ml 10,00 e ml 15,00; - ml 10,00 per strade di larghezza superiore a ml 15,00.  Quando l'applicazione della norma di cui ai punti che precedono alteri negativamente l'assetto complessivo degli allineamenti stradali preesistenti, questi prevalgono sulla disciplina delle distanze.  Per le strade a fondo cieco non valgono le distanze di cui sopra, ferme restando le distanze minime fra edifici.  Sono comunque fatte salve dall'osservanza della disciplina delle distanze eventuali parti edilizie accessorie di modeste dimensioni poste alla base degli organismi edilizi (portinerie, guardiole, percorsi coperti, portici, ecc.) colleganti la strada o gli edifici adiacenti con l'edificio principale.  Sono comunque sempre da rispettare le distanze, le prescrizioni e le fasce di rispetto dalle strade previste dal Nuovo Codice della Strada e dal Regolamento di Attuazione ed Esecuzione dello stesso.  La disciplina sulle distanze di competenza delle norme comunali, fermo restando quelle del Codice Civile e del Codice della Strada, non si applica: - ai manufatti per impianti tecnologici al servizio del territorio e degli edifici di modesta entità (cabine elettriche, impianti telefonici, cabine di decompressione della rete del gas, piattaforme, ecologiche, ecc.); - ai manufatti per la rete dei percorsi pedonali e ciclabili; - alle strutture di arredo urbano (chioschi, gazebi, pensiline di attesa per il servizio di trasporto pubblico, cabine, opere artistiche, ecc.); - ai manufatti totalmente interrati, i quali quindi possono essere realizzati, fatte salve le comuni norme di sicurezza, sino a ml 1,50 dai confini di proprietà, fatte salve le previsioni dei piani attuativi; - alle pensiline in genere e ai box prefabbricati a blocco, al servizio di strutture di arredo stradale; - ai muri di cinta e di contenimento fino a ml 3 di altezza; - alle strutture di sostegno di manufatti privi di tompagnatura quali pergolati, tettoie, gazebo, tendoni, ecc..

6.2 MISURE PER LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DEGLI EDIFICI Nel rispetto di quanto previsto nell’art. 11 della Legge Regionale n° 28 del 28/12/2007 e s.m.i. sono previste misure di sostegno e di incentivo alla realizzazione di interventi di edilizia eco-compatibili caratterizzati da standard abitativi atti a migliorare il benessere psicofisico dei residenti. Per le finalità di cui al comma 1 saranno conferiti premi di cubatura, nel rispetto dei limiti di distanza e di altezze previsti negli strumenti urbanistici vigenti, per ciascuna delle seguenti tipologie di intervento:

N TIPOLOGIA INTERVENTO INCREMENTO VOL. A edifici che utilizzano, per la produzione di acqua calda sanitaria e per il 2% per V < = 1200 mc riscaldamento a servizio delle relative unità immobiliari, moduli solari 1,5% per V > 1200 termici posti sull’involucro esterno dell’edificio e/o impianti di geotermia a bassa entalpia che assicurino non meno del 50% del fabbisogno di energia termica necessaria, e/o impianti alimentati da

113

biomasse e biogas derivanti da prodotti agricoli, di allevamento e forestali B edifici condominiali che utilizzano moduli fotovoltaici integrati 2% per V < = 1200 mc nell’involucro esterno dell’edificio stesso per autoproduzione in misura 1,5% per V > 1200 non inferiore a 0,4 Kw di potenza nominale dell’impianto per ogni unità immobiliare, e/o impianti alimentati da biomasse e biogas derivanti da prodotti agricoli, di allevamento e forestali; C edifici non condominiali che utilizzano impianti fotovoltaici integrati 2% per V < = 1200 mc nell’involucro esterno dello stesso edificio la cui potenza nominale 1,5% per V > 1200 complessiva è tale da soddisfare almeno il 70% del proprio fabbisogno di energia elettrica (autoproduzione), e/o impianti alimentati da biomasse e biogas derivanti da prodotti agricoli, di allevamento e forestali; D edifici il cui involucro esterno è realizzato con le seguenti tipologie di 2% per V < = 1200 mc elementi costruttivi: 1,5% per V > 1200 1. pareti esterne costituite da materiali permeabili assorbenti e con elevati indici di conservazione dell’energia, dello spessore complessivo non superiore a 40 cm, con inserto in pannello isolante di materiale in grado comunque di controllare i fenomeni di condensazione, dei ponti termici, delle infiltrazioni e dei ricambi d’aria; 2. solai intermedi e di copertura, dello spessore complessivo (compreso sottofondo, isolante e pavimento) non superiore a 40 cm, con pavimento galleggiante su supporto di materiale isolante; E edifici che dispongono di sistemi di captazione, filtro ed accumulo delle 2% per V < = 1200 mc acque meteoriche, con relativa rete di adduzione e distribuzione idrica 1,5% per V > 1200 all’interno ed all’esterno degli stessi edifici, quali alimentazione delle cassette di scarico dei WC, delle prese per lavaggio auto e pavimenti, per annaffiatura giardini e per usi tecnologici F edifici che dispongono di aree pertinenziali esterne sistemate a giardino 2% per V < = 1200 mc e/o pavimentate con elementi filtranti in misura inferiore al 60% delle 1,5% per V > 1200 stesse superfici.

Le disposizioni previste dal presente articolo si applicano a tutti gli interventi edilizi ed urbanistici, diretti ed indiretti, previsti dal RU. I volumi tecnici destinati ad impianti energetico efficienti ed al controllo del ciclo dell’acqua non sono computabili nel volume massimo ammissibile sempre che gli stessi siano totalmente sottesi al piano campagna, ovvero siano integrati nell’involucro esterno dell’edificio con soluzioni che comunque rispettino i limiti di distanza tra i fabbricati e le altezze massime previste. I suddetti volumi, nel caso di realizzazione in copertura, sono ammissibili e non computabili ai fini volumetrici, ove gli stessi siano integrati nell’involucro esterno dell’edificio, abbiano altezza netta interna non superiore a m 2,30 e si arretrino dal fronte dell’edificio secondo un’inclinata non superiore a 30°. Gli stessi volumi tecnici, qualora siano realizzati fuori terra, non possono superare il 4% del volume ammissibile dell’edificio ai fini urbanistici; qualora siano interrati non possono superare il 15% della superficie netta interna dell’edificio servito, ed il 35% per le vasche. I suddetti volumi sono vincolati alla destinazione d’uso che non può subire variazioni.

Al punto 6 dell’Osservazione si chiede di introdurre una norma per la salvaguardia del paesaggio atta ad impedire la costruzione di pale eoliche a poca distanza dal centro abitato.

SI RITIENE POSSIBILE IMPEGNARE IL CONSIGLIO COMUNALE A VERIFICARE SE ESISTE LA POSSIBILITA’ DI APPROVARE UNO SPECIFICO ATTO FINALIZZATO ALLA REGOLAMENTAZIONE DELLE COSTRUZIONI DI IMPIANTI DI PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI IN ZONA AGRICOLA.

114

OSSERVAZIONE N° 70:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

70 De Rosa Michele Via De Oppido 6827 Chiede che l'area racchiusa tra la strada Angelis Lucano Monte Orfani e la sottostante S.S. n. 169 ricada in ambito periurbano

30/09/13

L’osservazione chiede l’inserimento dell’area racchiusa tra la strada Monte Orfani e la sottostante S.S. n. 169 in ambito periurbano.

L’osservazione è di per se già accolta essendo quasi tutta l’area compresa tra la Via Monte Orfani e la sottostante S.S. n° 169 in territorio agricolo periurbano ad esclusione della zona più acclive.

OSSERVAZIONE N° 71:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

71 Martino Maria Via Oppido 6828 richiesta modifica alle prescrizioni riguardanti Giulia Umberto 9 Lucano l'unità immobiliare soprana ubicata nel comparto n. 15, regolata dalla prescrizioni della

30/09/13 componente insediativa A, classificata RA3a nell'Abaco Schede Regole Insediative (Tav. 40a)

115

Il centro storico di Oppido Lucano è stato oggetto di un attento studio di descrizione analisi e sintesi che ha consentito di individuare valori presenti da salvaguardare e criticità da mitigare attraverso il progetto urbanistico, questi obiettivi hanno guidato la formalizzazione del R.U. adottato ed hanno riguardato l’intero insediamento urbano esistente e in modo più puntuale e dettagliato il centro storico. L’immobile in oggetto è ubicato lungo via Umberto e ricade nella componente insediativa A e nell’Unità Elementare A1 segue le norme generali contenute nelle Tavole 35, 36, 37, 38 e 39 e nelle N.T.A. del R.U. adottato, è normato in modo specifico dalla Scheda RA.3a (Allegato 40a delle N.T.A del R.U. adottato). La Scheda RA.3a definisce e norma le Unità abitative disposte lungo il percorso d'impianto principale, via Umberto; poiché costituiscono cortina edilizia che insieme al percorso, si configura quale margine della componente insediativa A. La sotto regola è caratterizzata da abitazioni a due livelli. Alla quota del percorso principale d'impianto, si trova l'ingresso diretto alla cosiddetta "casa terrana", e quello indiretto alla "casa soprana", alla quale si accede attraverso scala esterna. La regola insediativa individuata è definita proprio dalle relazioni esistenti tra i diversi edifici e tra questi ultimi e la viabilità, le scansioni tra pieni e vuoti la morfologia delle coperture e rapporti tra le diverse altezze presenti. Il centro storico di Oppido Lucano non ha valori architettonici di pregio ma ha valori che risiedono nelle relazioni tra spazi edificati e non, tra la morfologia del suolo e tracciati viari.

Si ritiene che la richiesta, Data la modesta entità e lo scarso pregio architettonico dell’immobile possa essere accolta.

Conclusioni.

Alla luce delle considerazioni su esposte si ritiene che l’osservazione n. 71 possa trovare accoglimento, consentendo pertanto un innalzamento della linea di gronda sino ad un massimo di 2,20 metri dall’estradosso del solaio di sottotetto; il nuovo tetto dovrà avere due falde della stessa pendenza non superiore al 35% con divieto di realizzare abbaini, realizzazione di romanella, infissi esterni in legno.

OSSERVAZIONI N° 72-73-74:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

72 Potenza Eufemia via Oppido 6829 richiesta attribuzione cubatura foglio 10 p.lle Gianturco Lucano 750, 751 C.da Montrone

30/09/13

73 Potenza Carmine via Oppido 6830 idem Girasole 3 Lucano

30/09/13

74 Potenza Domenico c.da Oppido 6831 idem Cappella Lucano

30/09/13

Le osservazioni numero 72,73 e 74 vengono trattate insieme in quanto attinenti relative alla stessa zona ed allo stesso argomento.

116

-

Il R.U. adottato ha escluso dalla possibilità di nuova edificazione tutti i suoli ricadenti in criticità III e IV dello studio geologico predisposto quale studio necessario per la formalizzazione del R.U., e tutti i suoli ricadenti nelle aree a rischio frana R3 e R4 del P.A.I., oltre ai suoli gravati da vincoli archeologici diretti. Questo in ottemperanza alle norme regionali e nazionali vigenti in materia. Il R.U. adottato ha fatto propri i contenuti della legge regionale 23/99 ed ha formalizzato il progetto urbanistico basandosi sullo stato di fatto e di diritto precedente alla redazione del R.U.. Lo stato di fatto e di diritto è stato chiaramente, attualizzato con tutto quello che nel frattempo ha inciso e incide urbanisticamente sul territorio comunale. Lo stato di diritto, che parte da ciò che il P.R.G. (D.P.G.R. n. 703/1995) sancisce, è stato sovrapposto ai vincoli conformativi e ricognitivi sovraordinati quali il vincolo archeologico diretto del Monte Montrone e i vincoli imposti dal P.A.I.. Lo stato di fatto è stato attualizzato, da un lato, attraverso l’individuazione dell’ambito agricolo periurbano, prendendo in esame il reale stato di edificazione e/o urbanizzazione del territorio prossimo alla regione urbana ed ai suoli urbanizzati in territorio esterno, considerando fattori ecologico ambientali quali la copertura vegetazionale e la clivometria del suolo.

Il suolo in oggetto si trova lungo via Passeggiata Archeologica ricade all’interno della Regione Urbana perché è interessato da zone di espansione residenziale e da zone per servizi pubblici del P.R.G. di Oppido, tali aree ricadono altresì all’interno del vincolo archeologico diretto del Monte Montrone e sono state escluse per questo dal Territorio Urbano di progetto.

Il R.U. adottato non avrebbe potuto chiamare a nuovi usi urbani le aree oggetto dell’osservazione poiché tali aree non sono urbanizzabili essendo gravate dal vincolo su richiamato. Si precisa che il R.U. adottato non ha promosso alcuna compensazione per tutti i suoli gravati da vincoli sovraordinati di inedificabilità siano essi vincoli P.A.I. o come nel caso in esame vincoli archeologici diretti.

Conclusioni. Le richieste esplicitate nelle osservazioni n. 72-73-74 così come formalizzate e per quanto esposto in premessa non possono al momento trovare accoglimento. In caso di revisione della delimitazione del vincolo DIRETTO si potrà, se ne ricorreranno le condizioni, eventualmente proporre una variante al R.U. per includere le aree escluse dal vincolo.

OSSERVAZIONE N° 75:

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

75 Viola Maria c.da Oppido 6833 Completamento del fabbricato in Via Immacolata Cappella 1 Lucano Locantore foglio 28 p.lla 818 in virtù della C. E. n. 6/1987

30/09/13

117

Gli immobili oggetto dell’osservazione ricadono nella classificazione dei suoli e regime edificatorio (Tav. 39 del R.U. adottato) in T.U.N.C. 1 Territorio Urbano in regime operativo pianificato convenzionato con il Comune e comprende l'insediamento urbano in via di consolidamento in regime operativo in regime operativo pianificato convenzionato con il Comune il cui regime edificatorio è dettato dal relativo piano attuativo vigente. Nel caso in esame si tratta del Piano Attuativo “C1-C2-C3” integralmente recepito dal R.U. adottato, infatti l’intera area ricade nell’Unità Elementare H3 le cui norme relative ai regimi urbanistici rimandano direttamente alle norme del Piano Attuativo su richiamato. Si precisa che l’area oggetto dell’osservazione corrisponde nel piano attuativo su richiamato, ai lotti edificati n. 3 e 4, per i quali è prevista una specifica norma esplicitata al comma 2 dell’articolo 9 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Attuativo “C1-C2-C3”.

Conclusioni.

La richiesta esplicitata nell’osservazione n. 75 così come formalizzata e per quanto esposto in premessa non può trovare accoglimento in quanto il regime edilizio del fabbricato è già normato dal Piano Attuativo delle Zona C1-C2-C3.

118

OSSERVAZIONI PERVENUTE FUORI TERMINE

N. Cognome Nome Indirizzo Città Data Prot. SINTESI OSSERVAZIONE

1FT Lancellotti Francesco Via Oppido 7800 Foglio 17 mappale n. 492 - chiede che Saverio Falcone Lucano l'immobile venga censito tra le attività n. 4 estranee al territorio agricolo

04/11/13

Pur essendo l’osservazione pervenuta si ritiene che la stessa possa essere comunque presa in considerazione.

Si ritiene che l’osservazione sia accoglibile e l’immobile censito tra attività estranee al territorio agricolo normate dall’art. 54 delle NTA del RU.

119