PREFAZIONE

Gentile ospite, l’idea di questa piccola guida nasce dall’esperienza di circa quindici anni di attività del Residence Belvedere, dalle domande e dalle richieste che ci sono state rivolte dai nostri ospiti ma soprattutto dalla speranza di offrirvi un sempre migliore servizio di accoglienza. Pertanto, sempre lieti di fornirvi tutte le informazioni che ci chiederete e tutto l’aiuto possibile in caso di piccole difficoltà, abbiamo realizzato questa guida che vuole essere solo un servizio a vostra disposizione per consentirvi un buon soggiorno e di dimenticare per qualche tempo il lavoro,lo stress cittadino e il covid 19; Nella stessa abbiamo riportato informazioni e notizie: - sulla storia e configurazione architettonica di S. Stefano di Sessanio; - sui borghi vicini (, Castel del Monte, ecc.); - sulle passeggiate ed escursioni a piedi, in bicicletta e a cavallo; - sui punti di interesse nelle vicinanze (Grotte di Stiffe, Bominaco, ecc.); - sui servizi offerti dal nostro piccolo borgo(ristoranti, botteghe artigiane, ecc.) - sulla localizzazione dei servizi per soddisfare le minime esigenze quotidiane (distributori di carburanti, supermercati, banche, ecc.)

Nella speranza di aver realizzato qualche cosa di utile,vi auguriamo una splendida vacanza nel nostro borgo e nel territorio circostante.

Lo staff del Residence Belvedere

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Santo Stefano di Sessanio, uno dei borghi più belli d’Italia

Uno dei più famosi architetti italiani, noto anche per voluminosi trattati di storia dell’arte, mentre percorreva una delle tante viuzze (rue) ebbe a dire:

“ Santo Stefano non si può descrivere, si deve visitare ….. per respirare la magia del tempo, per sentire le pietre narrare storie di vita, per sentire i passi e le voci, in una atmosfera notturna da fiaba, di contadini e pastori che nei secoli ………”.

La strada provinciale che collega la statale 17 all’altipiano di Campo Imperatore, mentre si snoda lenta tra crinali pietrosi e rari campi coltivati, offre al viaggiatore panorami di incomparabile bellezza: la valle dell’Aterno, la catena del Sirente e in lontananza la Maiella. Improvvisamente, mentre la nostra automobile sembra respirare dopo l’erta salita, appare, raccolto su una ripida altura fra due valli chiuse, il borgo medioevale di S. Stefano di Sessanio, uno dei centri più belli d’ e d’Italia per integri valori ambientali, decoro architettonico ed omogeneità stilistica. Incerte ma remote le origini del borgo. La prima citazione documentata risale al 760: tra le terre di Carapelle donate dal re longobardo Desiderio, al monastero di S. Vincenzo al Volturno. È discretamente accertata la presenza umana dell’epoca del Rame o dell’Eneolitico, circa 4.000 mila anni fa, presso il laghetto del paese, dove è stata rinvenuta una particolare ceramica detta a “squame” o di stile Spilamberto. Il borgo medioevale affonda le sue radici tra l’XI e il XII secolo, sorto sui ruderi di un pago romano chiamato Sextantio. Le prime fonti che identificano come borgo risalgono al 1308; fu possedimento, tra gli altri, dei Conti Piccolomini e successivamente della famiglia dei Medici Residence Belvedere – S.Stefano di Sessanio Pagina 2

(1579 – 1743). Fu il periodo di massimo splendore per S.Stefano, centro di produzione e commercio della lana carfagna prevalentemente usata per le uniformi militari e per il saio dei monaci, prodotta nel borgo e lavorata a Firenze. I legami con la Toscana e, in particolare con il suo capoluogo si sono risaldati subito dopo il terremoto del 2009 con l’organizzazione nel borgo di due mostre (2011 e 2012) di quadri della Galleria degli Uffizi. Il Comune di S. Stefano di Sessanio può fregiarsi del riconoscimento di Città degli Uffizi, onorificenza concessa a poche città del mondo. Nel 1800 appartenne al Regno di Napoli e successivamente ha vissuto tutte le traversie di un piccolo borgo dell’Italia meridionale. All’epoca medicea appartengono i piccoli loggiati che conferiscono a case e palazzetti una nota gentile, imprevedibile o almeno inconsueta in paesi di alta montagna, con clima rigido, come S. Stefano, a 1251 metri sul livello del mare. Più che alle singole opere, e ve ne sono alcune di notevole pregio, il fascino del borgo è da ricercare in quell’armonia architettonica ed urbanistica nella quale coesistono case austere e palazzetti con loggiati, strade curve collegate fra loro da anguste gradinate, strade coperte per ripararsi dal freddo e dalla neve, archi ed angiporti Il sistema viario presenta un assetto anulare, con strade quasi a spirale fiancheggiate, le più esterne, da una corona di “case-mura”, alte ed imponenti, con rare e piccole finestre, autentiche fortificazioni in luogo della tradizionale cinta muraria. Nell’aria limpidissima, tra giochi di luci ed ombre, appaiono logge dalla linea elegante, portali con formelle fiorite, bifore, finestre ornate e minuscole aperture negli alti muri delle case posizionate in modo che “ .. ognun abbia a goder della luce e del calore….”. Il centro abitato è dominato dall’alta e cilindrica torre merlata, di epoca trecentesca, impropriamente detta medicea; il terremoto del 2009 ne ha causato il crollo ed ora è in via di conclusione la sua ricostruzione. Non appena saranno ultimati i lavori sarà riaperta al pubblico. Dall’alto della torre si gode di un paesaggio meraviglioso ma, spesso l’occhio del visitatore viene attratto dalla poca terra coltivata, tra rocce e declivi pietrosi, opera, durante i secoli, del duro lavoro di spietratura di contadini e pastori. Le pietre venivano raccolte in cestoni e trasportate, spesso senza l’ausilio di pazienti animali, a costituire dei mucchi (macere) ai bordi dei campi dove non era possibile nessuna coltivazione. L’occhio viene anche attratto dai cosiddetti campi aperti : lineamenti paesistici che più direttamente rispecchiano i rapporti e le tecniche di produzione agricola di origine medioevale. Si tratta di campi aperti perché sprovvisti di qualsiasi recinzione e nastriformi in quanto la loro larghezza è notevolmente inferiore alla loro lunghezza. I singoli apprezzamenti si sviluppano perpendicolarmente alle curve di livello e raramente la loro estensione supera i 1000-1500 metri quadrati. Le origini sono da ricercare nella necessità di assicurare che ad ogni membro della “universitas civum “ toccasse, se non l’identica quantità, almeno un poco di tutte le qualità del terreno comunale. Da qui la dispersione dei singoli possessi, spesso composti da un numero notevole di “terre”, sparsi sull’intero territorio comunale. I campi sono privi di recinzione per necessità della pastorizia legate con la rotazione obbligatoria delle colture e con il “pasci-pascolo” delle pecore sui terreni a riposo. Per secoli, fu l’economia basata sulla pastorizia e sulla transumanza ad assicurare a questa zona poverissima la prosperità; fino a quando l’avvento della rivoluzione industriale e diverse politiche

Residence Belvedere – S.Stefano di Sessanio Pagina 3 agrarie nel Tavoliere delle Puglie non misero in crisi tutto il sistema. Venuti meno i mezzi di sussistenza, con una terra avara a 1251 metri di altitudine, l’unica soluzione era l’emigrazione. Per S. Stefano di Sessanio, fu una emigrazione di lunga durata verso terre lontane (Nord America) che determinarono lo spopolamento e un destino di marginalità ma, lasciando inalterato il patrimonio storico architettonico perfettamente fuso con l’ambiente naturale. Accurati restauri conservativi, iniziati negli anni settanta del secolo scorso, la passione e la testardaggine dei pochi abitanti rimasti ed oculati investimenti privati e pubblici, ci consentono oggi di ammirare il meraviglioso paese di S.Stefano di Sessanio, uno dei Borghi più belli d’Italia.

Passeggiando nel borgo di S. Stefano

Vi proponiamo due passeggiate nel borgo di S. Stefano ma, il nostro consiglio è di perdersi, senza guardare l’orologio, nelle stradine del borgo per scoprire ed ammirare la bellezza di ogni angolo. Ripetete l’esperienza di notte, alla luce della luna, per scoprire la magia del borgo e udire nel silenzio le voci dei pastori e dei contadini che nei secoli ……

Vi invitiamo gentilmente a lasciare le automobili nei parcheggi pubblici fuori del centro abitato.

Dall’Aia di Borgonuovo alla Torre –

Dal parcheggio dell’Aia di Borgonuovo tornate a piedi sulla Strada Provinciale e percorrete la strada in salita sulla vostra sinistra. Percorrendo la strada verso La Giudea potete ammirare in lontananza i campi aperti di Presuta, il Laghetto e la Chiesa della Madonna del Lago (o delle Grazie – XVII secolo) . Quest’ultima fortemente danneggiata dal terremoto del 2009 e non ancora stata restaurata Residence Belvedere – S.Stefano di Sessanio Pagina 4

Dalla Giudea entrate nel borgo e immediatamente potete ammirare sulla vostra destra il magnifico portale in pietra della Casa Giudiziaria e sulla sinistra la Buscella, un piccolo vicolo, posto al disotto di un arco, che termina con una strettoia. Il passaggio è consentito ad una sola persona per volta che si muova lateralmente ; non sono note le motivazioni che hanno portato alla realizzazione della strettoia, si possono fare solo delle ipotesi non sempre sostenute da concrete argomentazioni. La Buscella è anche detta il Vicolo dei baci in quanto, una voce popolare, narra che i fidanzati di altri tempi si scambiavano casti baci posti ai due lati della strettoia. Superata la strettoia, si sbuca in uno slargo (Fonte di Capo Castello) dove si può ammirare un magnifico cortile e Porta Lorda; percorrendo, senza fretta, la strada alla nostra destra arriviamo alla base della Torre dalla cui sommità si gode un panorama meraviglioso. Dopo qualche minuto di sosta, proseguiamo a sinistra uscendo dal recinto della torre; dopo qualche metro sbuchiamo in Largo Anelli, dove insistono la chiesetta privata di S. Caterina e i resti del Palazzo Anelli. Superato l’arco sulla destra, percorrendo Via Principe Umberto (Via Boragno) si raggiunge La Piazzetta del Municipio; nella vecchia sede comunale troveremo il punto informativo del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Dopo una eventuale sosta al punto informativo, percorso l’arco, si ammira sulla destra un casa rinascimentale con una bella loggia in pietra, forse sede dei rappresentanti dei Medici nella zona. Di fronte una delle porte di ingresso al borgo, con lo stemma della casa fiorentina e la piazza principale del borgo: Piazza Medicea. Superata la piazza, si imbocca la caratteristica Via Sotto gli archi , una strada coperta per ripararsi dal freddo e dalla neve (in realtà realizzata per economizzare lo spazio per costruire abitazioni , spazio sempre poco nei borghi fortificati di montagna) ; percorrendola si torna alla Giudea e quindi all’Aia di Borgonuovo.

Dalla Piazzuccia alla Torre

Lasciata l’automobile nei dintorni dell’attuale sede comunale, dalla Piazzuccia (Piazza C. Colombo) percorriamo l’erta scalinata della Villa (Via V. Emanuele) raggiungiamo Piazza Carlo del Prete (La Piazzetta) dove abbiamo la possibilità di ammirare esempi di case-mura, le vere fortificazioni del borgo. Proseguendo, sempre in salita incontriamo una delle porte di accesso al paese con un arco ogivale e lo stemma della casa dei Medici. Siamo giunti nella piazza principale del borgo (Piazza Medicea) dopo, un attimo di riposo, proseguiamo per la caratteristica Via degli archi, un percorso coperto per riparasi dal freddo e dalla neve. Al termine della strada imbocchiamo la strettoia della Buscella) e sbuchiamo nello slargo della Fonte di Capo Castello dove possiamo ammirare un magnifico cortile e Porta Lorda; percorrendo, senza fretta, la strada alla nostra destra arriviamo alla base della Torre dalla cui sommità si gode un panorama meraviglioso. Dopo qualche minuto di sosta, proseguiamo a destra uscendo dal recinto della torre; dopo qualche metro incontriamo il Palazzo del Capitano, palazzetto con loggiato in pietra sede del capitano delle guardie. Proseguendo lungo la suggestiva via della Chiesa, caratterizzata da un susseguirsi di gradini ed angiporti, torniamo verso Piazza Medicea nei cui pressi possiamo ammirare una casa rinascimentale con una bella loggia in pietra. Dalla Piazza Medicea possiamo tornare verso la nostra automobile o proseguire per Via Borogano.

Sono solo due possibili passeggiate, il nostro consiglio è di perdersi tra le viuzze per gustare a pieno, anche in notturna, la magia del borgo medievale

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Le chiese del borgo

Nelle nostre passeggiate nel borgo non abbiamo parlato delle chiese perché, tranne una, sono ancora inagibili a causa del terremoto del 2009; di seguito vi diamo alcune brevi notizie

CHIESA S. MARIA IN RUVO – in fase di restauro

E’ La Chiesa Parrocchiale il cui titolo è strettamente in rapporto con l’attività legata alla transumanza degli ovini in terra di Puglia. I pastori della nostra terra assunti per la custodia e per il pascolo delle greggi, a sera, dopo aver provveduto a tutte le incombenze, quando potevano uscivano dalla locazione per recarsi in chiesa ad implorare salute e protezione. La chiesa più vicina alla locazione era nella città di Ruvo, ove si praticava una particolare devozione alla Madonna. I pastori, vollero riportare tale devozione nel paese di origine, attribuendo alla Chiesa Parrocchiale il titolo di S. Maria in Ruvo. Le origini della chiesa sono incerte, la scarsità di fonti documentali e la complessità della struttura consentono solo delle ipotesi non sempre sostenute da concrete motivazioni. Una attenta analisi della facciata fa supporre uno sviluppo per fasi successive. Vi si accede da un piccolo slargo percorrendo il quale, a causa della ristrettezza dello spazio, è difficile accorgersi dell’imponente facciata ed apprezzarne l’intero sviluppo verticale. Nella configurazione attuale è un blocco molto compatto a navata unica con una estensione laterale e un coro.

CHIESA DEL SUFFRAGIO –

E’ contigua alla Porta Medicea nella piazza omonima. Vi sono due altari, di cui quello maggiore, è sotto il titolo di Madonna del Monte Carmelo ovvero sotto il titolo di S. Maria del Suffragio. Nel 1668 la chiesa venne ampliata per opera di Giuseppe Anelli, Vicario Generale dell’abate Principe di Capestrano e la Confraternita, attiva fino ad oltre un trentennio fa, venne aggregata alla Confraternita dei Morti di Roma. Nella notte fra il 18 e il 19 maggio 2001 vennero rubate tutte le tele dalle pareti, oltre a quadri raffiguranti la strage degli Innocenti e S. Isidoro. Le pareti laterali della Chiesa erano adornate di pitture che avevano per tema fondamentale la morte. Nel 1691 fu apposta nella Cappella del Suffragio una lapide in marmo che ricorda, nello stile ampolloso del secolo, la nobile Antonia Scorpione della città di Penne, moglie di Girolamo Anelli. Da qualche anno, essendo l’unico luogo di culto agibile, vi si celebrano quasi tutte le funzioni religiose. Sulla parete frontale del tempio sono state collocate due lapidi che ricordano i nomi dei caduti nelle due guerre mondiali.

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CHIESA MADONNA DEL LAGO – inagibile

Sorge nei pressi del piccolo lago del paese, nelle cui acque dolcemente si specchia. In essa vi sono tre altari. L’altare maggiore è sotto il titolo della Madonna delle Grazie. Nella parte più alta è collocata la piccola immagine in pietra della Madonna. Dietro l’immagine della Vergine, a quanto si dice per tradizione, si trova un piccolo ripostiglio destinato a conservare votivi preziosi. L’altare costruito nella parete laterale sinistra per chi entra è sotto il titolo di S. Ciro. Sovrasta una pittura di rilevante interesse. L’altare situato nella parete destra è sotto il titolo di S. Giovanni Battista. Il quadro sovrastante di mirabile fattura è opera di Domenico Gizzone di Roccacasale, firmato 1720. La chiesa è stata costruita nel 1668 da Giuseppe Anelli e fratelli per ringraziare la Madonna per una grazia ricevuta. Nella stessa Chiesa si trovano quattro dipinti ad olio, racchiusi in cornici di stucco, che raffigurano scene della vita di Gesù.

CHIESA DI S. STEFANO PROTOMARTIRE -inagibile

E’ sita in posizione ad est appena fuori del borgo nei pressi del cimitero. La chiesa, originaria per tipologia e per tecniche costruttive, è ascrivibile al XIV – XV secolo. Sono evidenti i rifacimenti e gli ampliamenti secenteschi che ne hanno modificato i caratteri originari. La Chiesa si presenta come una monoaula in cinque campate, caratterizzata da una insolita area presbiterale su cui si aprono lateralmente le cappelle ed un abside semicircolare. Il vano della sagrestia e la torre campanaria concludono il corpo di fabbrica. Vi si possono ammirare vari affreschi, tra i quali quello della Natività, della Deposizione dalla Croce di Gesù, della caduta di Gesù sotto la Croce, delle Stimmate di S. Francesco e di altri Santi e di Profeti.

ORATORIO DI S. ROCCO

E’ un piccolo oratorio contiguo al Parco della Rimembranza, ubicato a nord-ovest del centro abitato, fuori della cinta muraria. Si presenta con una sola navata divisa in due campate quadrate simili in dimensioni ma con due diversi tipi di copertura. La prima campata, quella di ingresso, ha una copertura a botte la seconda invece, ove è eretto l’altare, ha copertura a crociera. Anche le pareti interne manifestano un diverso trattamento.

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Nella prima campata le pareti sono intonacate di bianco, quelle della seconda sono completamente coperte di pitture, Logicamente questi diversi trattamenti inducono a ritenere che la chiesetta ha avuto due diversi tempi di realizzazione. L’incisione sul frontale di ingresso porta la data 1598, ma non possiamo stabilire quanto sia attendibile.

I BORGHI VICINI

CALASCIO

E’ il paese più vicino a S. Stefano di Sessanio dista solo 6 chilometri. E’ sorto tra il XIV e il XV secolo a causa dei continui terremoti che devastarono Rocca Calascio e spinsero gli abitanti a preferire una posizione meno al sicuro dalle incursioni militari ma più al riparo dai capricci della natura. E’ un paese fatto di pietra e ricco d’arte: il nucleo urbano è un dedalo di vie e piccole piazze su cui si affacciano case torre a due o tre piani e case patrizie segno di una antica ricchezza.

Da vistare

- La chiesa di S. Nicola di Bari cui si accede passando attraverso un portale ligneo del cinquecento. All’interno dipinti del seicento, una fonte battesimale e confessionali lignei intagliati;

--La chiesa di S.Antonio Abate edificata nel 1645 e arricchita circa due secoli dopo da una mirabile opera di Teofilo Patini : Le Tentazioni di S. Antonio nel deserto. La tela, per ovvi motivi di sicurezza, è stata sostituita da una copia;

- Il convento di Santa Maria delle Grazie, fondato nel 1549 da Padre Mario da Balascio. All’interno arredi barocchi, un ciborio ed un candelabro secentesco in legno, una tela del Bedeschini e una Madonna col Bambino del cinquecento in terracotta.

Per Rocca Calascio : vedere i percorsi pedonali

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CASTELVECCHIO CALVISIO

E’ il borgo che possiamo ammirare in lontananza da qualunque finestra delle abitazioni di S. Stefano di Sessanio rivolte verso la valle ai piedi del paese. Il centro storico di Castelvecchio Calvisio è, senza ombra di dubbio, uno dei più belli d’Abruzzo. Le stradine del paese, che ha conservato la sua antica forma ellittica, sono coperte di volte ed archi risalenti al Medioevo; le origini del borgo possono ricondursi ad un pagus vestino- romano ipotesi, suffragata, tra l’altro, dall’impianto ortogonale delle strade.

Da visitare

- La chiesa di S. Giovanni Battista, sita nel centro storico ed edificata su una precedente fortificazione. All’interno, suddiviso in due navate asimmetriche, si conservano preziose statue lignee e croci processionali di scuola sulmonese. Notevole l’altare maggiore. - La chiesa di San Cipriano, vecchia parrocchia, con un campanile a vela. E’ stata recentemente restaurata. - La chiesa di S. Giacomo, un po’ discosta dal paese, di cui sono rimasti solo i ruderi e la facciata, decorata con elementi lapidei romani e tracce di affreschi.

CARAPELLE CALVISIO

E’ sito a circa 3 chilometri da Castelvecchio; La fondazione di Carapelle Calvisio può essere fatta risalire al XII secolo, quando gli abitanti del vicino contado, per motivi di sicurezza, si riunirono dando origine alborgo fortificato. Fu il paeseche diede il nome alla Baronia di Carapelle, che comprendeva anche Santo Stefano di Sessanio, Castelvecchio Calvisio e Calascio. Il centro storico ha mantenuto integro il suo impianto medioevale.

Da visitare - La chiesa di S. Francesco, dove si conservano affreschi di notevole interesse e un quadro del 1592. Notevoli l’altare maggiore e il soffitto a cassettoni, entrambi di epoca barocca; Residence Belvedere – S.Stefano di Sessanio Pagina 9

- La chiesa di S.Vittorino (XII-XIII sec.), con un portale laterale in pietra, finemente lavorato. E’ sulla strada per Castelvecchio Calvisio; - La parrocchiale di Santa Maria (sec. XVI), dove si conserva una croce d’argento di scuola sulmonese - La fonte di S. Vittorino, a nord del paese, risalente al XI secolo.

CASTEL DEL MONTE

E’ un paese di origini antichissime che ha goduto di enormi ricchezze legate all’allevamento e alla transumanza delle pecore verso la Puglia. Da non perdere assolutamente la visita al Ricetto, l’antico paese, chiamato come il ricovero dei pastori, chiuso in sé come nel Medioevo. Salendo le erte e strette vie, passando sotto gli archi e lunghe gallerie che forano le case si incontrano chiese e pregevoli palazzi appartenuti a famiglie patrizie.

Da visitare

- La chiesa di S. Rocco, edificata nel 1656 come ringraziamento al Santo per una pestilenza superata. Sorge accanto alla porta omonima; - La chiesa di S. Maria (XV sec.), dalle linee architettoniche semplici ma di notevole interesse. E’ sita presso la porta omonima, vi si conserva un bellissimo organo e una croce di argento del Quattrocento; - La chiesa di S. Caterina, del 1791; poco appariscente ma perfettamente integrata tra le abitazioni che la circondano. Gode, dal 1795 del privilegio di concedere l’indulgenza a coloro che la visitano al tramonto del Sabato Santo e della Pasqua;La chiesa di S. Marco Evangelista, posta al centro del paese, subito fuori dell’antico castello, di cui un torrione di avvistamento superstite è stato trasformato in torre campanaria. Il ricchissimo interno, suddiviso in tre navate, testimonia il benessere economico legato alla pastorizia e al commercio della lana. Da ammirare due altari laterali in legno (tardo rinascimento) e un bassorilievo del 1508 raffigurante l’Annunciazione; - Il museo della cultura popolare: centri museali raffiguranti la pastorizia, l’arte della lana, la casa antica e il lavoro nei campi.

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BARISCIANO

Le origini del paese risalgono all’VIII secolo, epoca dell’abbandono della vicina città romana di Peltuinum i cui abitanti fondarono diversi villaggi, dei quali solo Barisciano è giunto fino ai nostri giorni. Sulla collina che domina il paese sorgono i ruderi del castello che dava sicurezza al centro abita- to, distrutto da Braccio da Montone nel 1426.

Da visitare

- La chiesa di S. Flaviano, del XVII secolo, con una notevole facciata in pietra . All’interno, suddiviso in tre navate, si conserva un organo ligneo settecentesco e una fonte battesimale del cinquecento; - La chiesa della SS Trinità, ora sconsacrata , adibita dal Comune a varie manifestazioni; - La chiesa di Santa Maria di Valleverde, tardo rinascimentale, con un porticato e il campanile a vela. La facciata e coronata da un cornicione a mensole. - Il convento di S. Colombo, all’interno di un bosco di querce sulla strada per S.Stefano, con annessa chiesa rinascimentale di S. Maria d’Asprino. E’ stato restaurato da qualche anno ed adibito ad albergo ristorante e a centro erboristico del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga

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Passeggiando a piedi, in bicicletta o a cavallo

Vi suggeriamo alcune semplici passeggiate ed escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo; alcune sono alla portata di tutti mentre per altre è necessario un buon grado di allenamento. In tutti i casi è necessario indossare scarpe da trekking e l’abbigliamento adatto per affrontare rapidi ed imprevisti cambiamenti climatici. Prima di partire informatevi sulle previsioni meteo e, durante l’escursione, osservate costantemente l’evoluzione del tempo. Non dimenticate di portare uno zaino con bottiglie di acqua e/o altre bibite e cibo, non pesante ma nutriente (es. barrette di cioccolato, frutta, ecc.).Inoltre, portate nello zaino l’occorrente per eventuali situazioni di emergenza, assieme ad una minima dotazione di pronto soccorso. VI SEGNALIAMO CHE IN ALCUNE ZONE DI CAMPO IMPERATORE MANCA IL SEGNALE PER I TELEFONINI. In caso di incidente chiamate il Soccorso Alpino (118): indicate il nome, numero di telefono, posizione (se possibile quota e coordinate, cosa è successo, quando, genere di ferite, condizioni meteo ed eventuali ostacoli nella zona (cavi elettrici, ecc.) Evita di intraprendere da solo una escursione in montagna; in ogni caso, lascia detto a qualcuno l’itinerario (personale dello staff del Residence e/o amici) che prevedi di percorrere ed avvisalo del tuo ritorno. Per scalate di vette importati della catena del Gran Sasso, rivolgetevi alla staff del Residence per qualsiasi informazione e la fornitura di cartine specifiche Nel borgo esistono delle organizzazioni in grado di accompagnarvi nelle vostre escursioni, anche con pazienti asinelli per il divertimento dei bambini e il trasporto di vettovaglie. E’ inoltre possibile organizzare passeggiate a cavallo o affittare biciclette, anche con pedalata assistita. In merito rivolgetevi allo staff del Residence che, sarà ben lieto di fornirvi tutto l’aiuto e le informazioni necessarie. Ricordatevi di camminare lungo il sentiero, evitate inutili fuoripista e scorciatoie. Aiuterete a preservare le importati e preziose praterie e la vostra sicurezza Riportate a valle i vostri rifiuti, rispettate l’ambiente che attraversi, non danneggiate la flora e non disturbate gli animali, rispettate le colture e le tradizioni locali.

LE INFORMAZIONI FORNITE SONO PURAMENTE INDICATIVE, FRUTTO DELLA NOSTRA CONOSCENZA E DEI VALORI PAESAGGISTICI CHE CI CIRCONDANO; SUGGERIAMO DI MUNIRVI DI UNA CARTA DEI SENTIERI/ATTIVARE IL VOSTRO GPS OPPURE DI CHIEDERE MAGGIORI INFORMAZIONI ED EVENTUALI CARTINE ALLO STAFF DEL RESIDENCE BELVEDERE.

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Per scaldare i muscoli

Vi proponiamo due passeggiate facilissime, utili per scaldare i muscoli dopo un lungo periodo di inattività o per mantenersi in esercizio senza eccessiva fatica. In tutti i casi è necessario indossare scarpe da montagna

Il circuito di Presuta

Da località La Croce ( nei pressi del parcheggio della Aia di Borgonuovo ) imboccare il sentiero a sinistra del triangolo a verde ai bordi della strada provinciale e proseguire per circa 400 metri fino al Connicello (individuabile da una croce metallica infissa in un masso). Prendere la strada in discesa e proseguire fino a raggiungere il Lago e, in direzione del paese, l’Oratorio di S. Rocco. Si può tornare al punto di partenza seguendo la strada provinciale oppure raggiungere il centro del borgo.

Il circuito di Lucchiano

Nei pressi della chiesetta di S. Rocco imboccare la strada asfaltata per Campo Imperatore , seguirla per circa 800 metri fino ad incontrare una croce metallica su un masso (Croce di Macino) posta in corrispondenza del primo bivio che si incontra. Imboccando la strada a destra si scende nella Valle di Lucchiano, al primo bivio girare a destra e proseguire fino a raggiungere le strada provinciale. Incamminandosi verso destra si raggiunge S. Stefano.

Vita Park Diffuso

Il vita park diffuso è un percorso ginnico ad anello che si svolge alle porte del borgo, ricalcando in larga parte il circuito di Presuta; lungo il tracciato sono presenti stazioni attrezzate per poter effettuare numerosi esercizi all’aperto. Il percorso inizia nella piccola area verde nella parte bassa del borgo, all’incrocio della strada provinciale con la strada per Campo Imperatore (SP 97). Dalla Stazione 1 (vedi planimetria), attraversando la strada asfaltata, si sale verso il paese lungo un sentiero a gradoni che attraversa la pinetina e poi lungo la sterrata, sempre nella pinetina, che conduce alla strada sotto le case del borgo. Si prosegue verso destra fino ad incrociare nuovamente la strada provinciale. Nella piccola zona a verde troviamo la Stazione 2; continuando lungo la mulattiera a destra si giunge in breve tempo alla Stazione 3 sita nei pressi dell’area camping. Da qui, percorrendo la strada asfaltata che attraversa la valle arriviamo alla Stazione 4 nei pressi del laghetto. Da ultimo, costeggiando il laghetto e il Parco dei Caduti torniamo al punto di partenza. Il percorso è ad anello e può essere iniziato in qualunque punto.

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S. Stefano – Fonte di Rofano – S. Stefano

E’ una passeggiata facilissima, basta aver voglia di lasciare per un po’ di tempo il tavolino del bar o le comode sedute. In tutti i casi è necessario indossare scarpe da montagna. Imboccare, nei pressi dell’ Oratorio di S. Rocco (parte bassa del paese prima di arrivare al laghetto), la strada asfaltata per Campo Imperatore e percorrerla per circa 2400 metri fino ad incontrare uno slargo; un evidente ripido sentiero ci porterà dopo neanche 50 metri al Fonte di Rofano e ad una chiesetta privata dedicata alla Madonna. Per il ritorno seguire lo stesso percorso dell’andata.

Dislivello :200 metri circa

Difficoltà : escursionismo facile

Tempo di percorrenza : 2 ore circa a.r.

Dopo qualche giorno…..

S. Stefano – Fonte di Vallonga – S. Stefano

Si tratta di un fontanile alla base del bosco visibile dal paese; nelle immediate vicinanze si trova una vasca in cemento (ru vagne) in cui venivano lavate le pecore prima della tosatura.

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Qualche metro prima di raggiungere, dalla strada provinciale, la chiesa di S. Stefano Protomartire (cimitero) imboccare la strada asfaltata in discesa e proseguire per circa 2,7 chilometri fino a raggiungere un bivio. Deviare verso destra e proseguire 1,5 chilometri fino a raggiungere il fontanile. Si consiglia una sosta, il ritorno è tutto in salita.

Dislivello: 230 m circa

Difficoltà: escursionismo facile

Tempo di percorrenza: 2 – 2,5 ore circa a.r.

S. Stefano – Le Locce – S. Stefano

Dal Laghetto, imboccare la strada, in parte asfaltata, che attraversa la Valle di Presuta ( direzione campeggio) e raggiungere, andando sempre diritti, il Valico delle Strette e goderesi il bellissimo panorama: il sottostante piano Le Locce, monte Carpesco e il . Da qui, seguendo tracce evidenti, si scende al Piano delle Locce raggiungendo con facilità il laghetto delle Locce e la chiesetta, semi diruta, di S. Maria ai Carboni. Per il ritorno seguire il percorso all’inverso. Il piano prende il nome dalle locce, ripari scavati nella roccia ed utilizzati per il ricovero di persone ed animali. Ospitavano nel periodo invernale, in una sorta di transumanza verticale, i frati della grancia di S. Maria del Monte, sita a 1619 metri, nella piana di Campo Imperatore

Dislivello: 100 m circa

Difficoltà: escursionismo facile

Tempo di percorrenza: 2 – 2,5 ore circa a.r.

S. Stefano – Monte Cofanello – S. Stefano

Da località La Croce (nei pressi del parcheggio dell’Aia di Borgonuovo, all’ingresso del paese) imboccare la strada sterrata che conduce al serbatoio dell’acquedotto e poi seguendo evidenti tracce si raggiunge la cima di Monte Cofanello ( 1572 m.) da cui, si gode un panorama indescrivibile. Per il ritorno si può seguire lo stesso percorso oppure proseguire lungo un evidente sentiero che conduce al Valico delle Strette e da qui raggiungere S. Stefano attraversando la Valle di Presuta.

Dislivello: 350 m circa

Difficoltà: escursionismo

Tempo di percorrenza: 2,5 ore circa a.r.

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Rocca Calascio

La prima domanda che ci pongono i nostri ospiti appena giunti al Residence Belvedere è quasi sempre come possiamo raggiungere Rocca Calascio, inserito dal National Geographic tra i 15 castelli del mondo. In realtà non si tratta di un castello ma, di una torre fortificata di avvistamento e comunicazione, con muri di cinta e bastioni difensivi; questi ultimi furono fatti costruire, nel 1462-63, da Antonio Piccolomini, conte di Celano, nel cui feudo si trovava il paese. Intorno all’avamposto militare, posto a 1460 slm, si sviluppò il paese che, tra il XIV e XV sec., venne quasi totalmente abbandonato dagli abitanti a seguito di catastrofici terremoti che sconvolsero la rocca. Gli abitanti in fuga fondarono Calascio, preferendo una posizione meno sicura dalle incursioni militari ma più al riparo dai capricci della natura. A poca distanza dalla torre fortificata, su un piccolo pianoro a strapiombo, appartata dalle altre abitazioni, sorge la chiesa, a pianta ottagonale, di S. Maria della Pietà.; Secondo la tradizione è stata edificata, nel 1451, come ex voto sul luogo dello scontro tra una banda di briganti e le truppe dei feudatari del luogo. La chiesa, con la sua pianta ottagonale vicina alla perfezione del cerchio, isolata e lontana da qualsiasi altra abitazione, si staglia dinanzi ai vasti altipiani e alle vette del Gran Sasso. Dall’alto della rocca, si gode di un panorama indescrivibile, l’occhio spazia dalla Maiella, al Morrone, alla catena del Velino Sirente e a quella del Gran Sasso. Si scoprono la valle del Tirino e quasi tutti i borghi del circondario. Scenari meravigliosi che non sono sfuggiti all’industria cinematografica internazionale, sono stati girati a Rocca Calascio e nei borghi vicini film e fiction televisive, quali: Ladyhawke, Il nome della rosa, Il viaggio della sposa, Amici miei II secondo, The American ……….. l’elenco è molto lungo. Per raggiungere la magica rocca, dal fascino particolare anche in notturna, vi proponiamo quattro possibili percorsi.

Per i più pigri

Raggiungere Calascio in auto, parcheggiare negli spazi pubblici consentiti e, nel periodo estivo, raggiungere Rocca Calascio con l’apposito servizio navette. Chiedere allo staff del residence gli orari delle navette: in generale il servizio è attivo tutti i giorni in agosto e settembre dalle 10,00 alle 18,15, questa ultima corsa solo in discesa. I biglietti sono acquistabili in loco

Per i meno pigri

Raggiungere Calascio a piedi seguendo la strada provinciale, sono circa 6 chilometri; raggiunto il paese, proseguire sulla provinciale ed imboccare nei pressi del convento di Santa Maria delle Grazie la strada per Rocca Calascio. Per il ritorno a S.Stefano di Sessanio vi può seguire l’itinerario all’ inverso oppure percorrere il ritorno dei prossimi due percorsi.

Dislivello: 200 m circa

Difficoltà: escursionismo facile

Tempo di percorrenza: 3,5 - 4 ore circa a.r.

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Sentiero Panoramico

Seguire a piedi la strada provinciale per Calascio, a circa 500 metri dall’ultima abitazione di S .Stefano imboccare una strada non asfaltata sulla sinistra, in leggera salita (Bivio di Lucchiano). Dopo pochi metri, al culmine della piccola salita, sulla destra, troverete segnaletica in legno che indica un evidente ed agevole sentiero che il condurrà a Rocca Calascio. Per il ritorno si può seguire l’itinerario all’inverso oppure scendere a Calascio, visitare il borgo, e tornare a S.Stefano seguendo la strada provinciale.

Dislivello: 200 m circa

Difficoltà: escursionismo facile

Tempo di percorrenza: 2 - 2,5 ore circa a.r.

Sentiero Panoramico alto

Imboccare, nei pressi della chiesina di S. Rocco, la strada asfaltata per Campo Imperatore e percorrerla, a piedi, per circa 1,7 chilometri fino ad incontrare, in corrispondenza di una curva, una strada non asfaltata; percorrere la strada bianca, per circa 1,8 chilometri, fino a giungere la base dell’altura su cui sorge la rocca (Fontanile) Seguire la segnaletica e un evidente percorso in salita consente di raggiungere la Rocca di Calascio. Per il ritorno seguire lo stesso percorso dell’andata ovvero il ritorno degli altri percorsi.

Dislivello: 200 m circa

Difficoltà: escursionismo facile

Tempo di percorrenza: 2,5 - 3 ore circa a.r.

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Alla scoperta della Pulsatilla – Sentiero Davide De Carolis

La Pulsatilla montana è un pianta, abbastanza comune sulle Alpi, ma rarissima sugli Appennini. E’stata, alcuni anni fa, individuata da amici e da botanici del Centro Ricerche dell’Appennino nei pressi della località Le Gondele (Condole) di S.Stefano di Sessanio. La Pulsatilla, nota anche come “erba del vento” e “croco dei parti”, si caratterizza per la presenza di fiori campaniformi di colore viola scuro con la zona centrale arancione e foglie ricoperte da una sottile peluria argentea. Il nome deriva dalla peluria della pianta, che al vento sembra quasi che pulsi. Sono note da secoli le sue proprietà omeopatiche ha principalmente un’azione sedativa ed analgesica. Il sentiero è dedicato a Davide De Carolis che ogni anno accompagnava gli escursionisti alla ricerca della Pulsatilla; Davide, tecnico del soccorso alpino, è una delle sei vittime dell’incidente all’elicottero del 118 caduto il 24 gennaio 2017 a Campo Felice durante un volo di soccorso. Il percorso inizia nei pressi del parcheggio dell’Aia di Borgonuovo e in particolare dal triangolo verde/belvedere che fiancheggia la strada provinciale. Nelle vicinanze c’è anche una bacheca in legno che riporta una cartina dell’itinerario e segnala l’inizio del percorso. Si prende una comoda mulattiera e la seguiamo fino ad incrociare una strada bianca che imboccheremo a sinistra. In circa mezz’ora raggiungiamo Le Strette: splendido panorama sul piano Le Locce, monte Carpesco e il Corno Grande. Proseguendo sulla destra, a metà costa, imbocchiamo un sentiero segnalato che ci porterà, dopo l’attraversamento di varie vallette, alla località Le Gondole. Si possono ammirare i ruderi di antiche strutture agro pastorali, legate alla Grancia ( convento) di S. Maria del Monte (o di Casanova). Per il ritorno, sempre seguendo la segnaletica, si attraversa la Valle di Traetta e proseguendo su evidenti tracce si arriva ad incrociare la strada asfalta per Campo Imperatore: seguendola verso destra, dopo circa 500 metri si arriva a Capo Le Serre. Ora il paese è ben visibile,imboccando una vecchia mulattiera si arriva al serbatoio dell’acquedotto di Rionne (fabbricato in muratura circondato da alberi) e da questo al laghetto di S. Stefano. Ci possiamo rifocillare presso la Locanda sul Lago ed poi andare a riposare

Lunghezza: 11 Km

Tempo di percorrenza: 4,30 ore a.r.

Dislivello: 480 m. in salita- 503 m. in discesa

Difficoltà : E – Escursionismo

Periodo consigliato : aprile - novembre

Percorribile l’inverno con racchette da neve

Dal Lago Racollo alla Grancia di S. Maria del Monte

I ruderi della grangia cistercense di Santa Maria del Monte si trovano, ad un altitudine di 1616 metri, sull’altopiano di Campo Imperatore nel comune di Santo Stefano di Sessanio. L’ultima notizia che abbiamo di un’attività nella grangia, fondata intorno al 1221, risale al 1568. I vari terremoti e le condizioni meteorologiche estreme hanno favorito il degrado del sito.

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L’Ordine cistercense, nato in Francia alla fine dell’XI secolo e da lì diffusosi in tutta Europa, aspirava ad un estremo rigore religioso e morale basato sulla preghiera e il lavoro. Fondamento di questa concezione della vita monastica erano le grange, vere e proprie strutture produttive dove il capitale fondiario di proprietà dell’Ordine monastico veniva acquisito o donato. Nelle grange di montagna, i lavoratori (monaci, conversi e laici), si occupavano dell’alpeggio degli armenti, recintati la notte in prossimità della grangia, dove si stoccavano e conservavano anche i prodotti derivati da questa attività (lana, prodotti caseari, carne...). La grangia o le sue strutture adiacenti dovevano garantire un alloggio ai lavoratori, delle zone dedicate alla preghiera e alla produzione. Santa Maria del Monte, situata in un luogo strategico per la gestione e il controllo del territorio, era un punto cardine del sistema della transumanza. Le greggi si spostavano lungo il vicino Tratturo Magno dalle praterie di Campo Imperatore, dove stazzavano in estate, fino a spostarsi in inverno verso le pianure del Tavoliere delle Puglie. Le greggi partivano dalla grangia, impiegavano un tratturo comunale che era collegato ad insediamenti fortificati come Rocca Calascio o Santo Stefano di Sessanio e passavano da percorsi secondari per raggiungere il Tratturo Magno.

Esisteva anche un altro tipo di transumanza, detta «transumanza verticale», che interessava il territorio limitrofo. I monaci si spostavano ad una quota inferiore e utilizzavano delle strutture ancor oggi visibili: le condole o gondole, abitazioni in pietra costruite con la stessa tecnica costruttiva della grangia, e le locce, semplici ripari scavati nella roccia oltre ad un’altra grangia cistercense di minore importanza detta Santa Maria ai Carboni.

Il Lago Racollo (1573 metri) si raggiunge da Santo Stefano di Sessanio per la strada che sale a Campo Imperatore. Circa 500 metri prima di sbucare sulla regionale 17 bis, che traversa l'altopiano, si passa a poca distanza dal lago, non visibile dalla strada ma riconoscibile grazie al Rifugio di Lago Racollo

A piedi, dalle rive lago, si segue una carrareccia che si dirige verso ovest, scavalcando delle modestissime elevazioni e traversando la conca di Prato del Bove. Alla fine della conca una rampa un po' più ripida porta a una larga sella erbosa. Una breve salita sulla destra porta ai ruderi di Santa Maria del Monte (1616 metri), in spettacolare posizione in vista delle Torri di Casanova, del Monte Prena, del Monte Camicia e dell'intero settore orientale dell'altopiano. Tornati alla sella erbosa, una breve discesa verso ovest sulla strada sterrata permette di raggiungere anche il Lago di Passaneta (1561 metri, 0.45 ore), accanto al quale sorge un più piccolo rifugio utilizzato in estate dai pastori. Chi cerca un itinerario un po' più lungo, dalla sella, può salire senza sentiero verso sud (sinistra arrivando dal Lago Racollo) fino al panoramico cocuzzolo del Monte Mesola (1706 metri, 0.30 ore a/r in più). Il ritorno, per lo stesso richiede lo stesso tempo dell'andata.

Partenza: Lago Racollo (1573 m)

Tempo di percorrenza: Da 1.30 a 2 ore

Difficoltà: T - Turistico

Dislivello: Da 90 a 190 mt

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Una gondola o condola Una loccia

Da S.Stefano al lago di Passaneta e la Grancia di S.Maria del Monte

E’ uno splendido itinerario ad anello che dal borgo di S. Stefano arriva a Campo Imperatore, nei pressi del lago di Passaneta e dei ruderi della Grancia di Santa Maria del Monte.Lungo il percorso è possibile osservare il lavoro millenario svolto dagli abitanti per ricavare piccoli fazzoletti di terra da coltivare, anche nelle zone più impervie; i numerosi mucchi di pietre (macere) sono il frutto del lavoro di spietra mento effettuato a mano.

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Il percorso inizia nei pressi del parcheggio dell’Aia di Borgonuovo e in particolare dal triangolo verde/belvedere che fiancheggia la strada provinciale.Si prende una comoda mulattiera e la seguiamo fino ad incrociare una strada bianca che imboccheremo a sinistra.

In circa mezz’ora raggiungiamo Le Strette: splendido panorama sul piano Le Locce, monte Carpesco e il Corno Grande.

Ora si continua su un comodo sentiero che scende al piano delle Locce, in breve si arriva ad una recinzione per prevenire i danni da cinghiali e si prosegue sulla sua sinistra fino al primo accesso. Si entra e senza un sentiero ben definito si va verso in rudere e un rifugio (sempre aperto).Dal rifugio si inizia a percorrere la strada sterrata in direzione della Chiesa di S. Maria ai Carboni; superata la chiesa si continua lungo la strada fino ad un cancello. Si esce e si costeggia la recinzione per pochi metri fino al termine della stessa, piegando a destra si imbocca la vecchia mulattiera che inizia a salire fra innumerevoli dossi e vallette. Dopo aver attraversato una zona con alcuni pini sempre seguendo il sentiero si arriva al valico sopra il lago di Passaneta. Splendido panorama sulla dorsale orientale e sulla Grancia di S. Maria del Monte.Da qui il sentiero piega a destra e, seguendo tracce evidenti arriviamo alla Grancia.

Per il ritorno, dalla Grancia ci si dirige in direzione sud-est (verso sinistra se avete alle spalle la grancia) senza perdere quota; Si taglia a mezza costa il pendio fino ad una ampia sella, si prosegue verso sud (a destra) fino a raggiungere una zona rocciosa dove la traccia si fa più evidente. Si continua a scendere su tracce sempre più evidenti fino a giungere nei pressi di un fontanile in località Le Condole. Non possiamo fare a meno di ammirare i resti delle vecchie costruzioni agro- pastorali omonime.Si prosegue lungo una strada sterrata che abbandoneremo per prendere un sentiero sulla destra, in corrispondenza di un grosso mucchio di pietre poco prima di un rimboschimento di pini. In breve arriveremo ad una sella – Capo le Serre – da dove si individuano facilmente tracce e mulattiere che scendono prima verso il serbatoio dell’acquedotto di Rionne (fabbricato in muratura circondato da alberi) e poi a S. Stefano di Sessanio

Lunghezza: 14 chilometri Dislivello (in salita e in discesa): 680 metri Tempo percorrenza: 5 ore Difficoltà : Escursionismo Nella pagina successiva planimetria indicativa

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Il Rifugio Duca degli Abruzzi dal Piazzale dell’albergo di Campo Imperatore

Probabilmente è uno dei sentieri più frequentati del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga; il panorama che si apre una volta terminato il percorso è stupendo: si spazia a 360° su tutte le alte cime della catena del Gran Sasso.

Dopo aver raggiunto il Piazzale dell’Albergo di Campo Imperatore (noto per la breve prigionia di Mussolini) e aver parcheggiato il nostro mezzo di trasporto, iniziamo a camminare verso l’ Osservatorio Astronomico che lasceremo alla nostra destra. Seguendo le evidentissime tracce saremo in circa 45 minuti al Rifugio. Per il ritorno seguiremo lo stesso percorso.

Lunghezza: 1,5 chilometri Dislivello: 250 metri Tempo percorrenza a.r.: 1,45 -2 ore Difficoltà : Escursionismo

L'anello di Santo Stefano di Sessanio, Calascio e Castelvecchio Calvisio

Da Santo Stefano di Sessanio si imbocca a piedi la strada per Campo Imperatore. Dopo qualche centinaio di metri (cartello non sempre evidente) si piega a destra per una stradina e poi per un viottolo che traversa un altopiano (Lucchiano) e poi sale in un vallone (la Val Pareta) fino a una strada a mezza costa. La si segue verso destra, ci si tiene a destra a una biforcazione e si sale alla fortezza di Rocca Calascio (1460 metri, 1 ora) e alla Chiesa di S. Maria della Pietà.

Dopo la sosta di rito, si riparte traversando in discesa il borgo di Rocca Calascio; All'uscita del paese si lascia la sterrata che scende a tornanti e si segue il largo crinale erboso a sinistra di questa. Incrociata altre due volte la strada si raggiunge il suggestivo centro storico di Calascio (1210 metri, 0.30 ore), dove si può interrompere l'escursione per tornare a Santo Stefano in autobus o con l’auto di un amico compiacente. Per seguire il nostro percorso, si riparte lungo la strada per Santo Stefano, e alle ultime case di Calascio si piega a sinistra (vecchio cartello) per un sentiero non sempre ben visibile che scende per un ripido pendio erboso in direzione del Piano Buto e di Castelvecchio Calvisio.

Alla fine, senza raggiungere il pianoro, ci si tiene a sinistra, si raggiunge la strada asfaltata, e la si segue fino a Castelvecchio Calvisio (1045 metri, 1 ora), dove si entra nel borgo fortificato del Ricetto accanto alla chiesa.

Dalla piazza all'ingresso del Ricetto si traversa in discesa il paese moderno. Al termine di un lungo rettilineo, dove la strada piega a sinistra, si stacca a destra (cartello) una strada sterrata che scende a mezza costa. Prima di imboccarla, piegando a sinistra, si può raggiungere la chiesa medievale di San Cipriano.

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La sterrata si affaccia sul Piano Buto e poi scende al valico (981 metri, 0.45 ore) che separa quest'ultimo dal Piano Viano. Si continua traversando il Piano Viano, dove la strada inizia a salire si taglia un largo tornante, si ritrova il tracciato. Superati il cimitero e la vicina chiesa si torna a Santo Stefano.

• Tempo di percorrenza: 3 ore 30 minuti • Difficoltà: E - Escursionistico • Dislivello: 590 m • Segnavia: segnato (bianco-rosso) • Periodo consigliato: da aprile a novembre

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Dal rifugio Ricotta all’ altipiano del Voltigno

Raggiungere Castel del Monte e seguire la strada per Campo Imperatore. Scavalcato il valico di Capo di Serre la strada traversa una pineta di rimboschimento e raggiunge una svolta verso sinistra. Qui, sulla destra, si stacca la sterrata che porta al vicinissimo rifugio Ricotta (1517 metri, 5,5 km dal paese), invisibile dalla strada. Un cartello che indica la vendita di formaggio e ricotta segnala il bivio giusto.

A piedi si segue la carrareccia che inizia accanto al rifugio e scende a un fontanile sull'altopiano del Pacino, dominato dal roccioso Pizzo di Meta. A un bivio si devia a sinistra su una carrareccia che sale a un crinale inciso da doline, dal quale riappaiono il Monte Prena e il Monte Camicia. A un bivio (1515 metri) si lascia la sterrata, e si piega a destra su un sentiero segnato che scende nella faggeta della Valle della Cornacchia.

Usciti sui pascoli del Voltigno, si raggiunge il grosso stazzo di Fonte Cornacchia (1390 metri, 1.15 ore). Proseguendo sulle tracce del bestiame si raggiungono il Lago Sfondo (1364 metri), ben riconoscibile per la presenza di abbeveratoi in cemento, e gli altri laghetti. Senza raggiungere la ben visibile Casa Macerone si piega a destra, si raggiunge un tratturo e lo si segue verso destra (sud), aggirando a sinistra il modesto cocuzzolo del Colle della Biffa e salendo alla Fonte Aciprano (1452 metri, 1 ora).

Si continua per una sterrata tra i faggi del Bosco Carboniere. Dopo un centinaio di metri la si lascia e si segue una mulattiera, indicata da qualche segnavia giallo-rosso, che sale con ripida a una sella (1638 metri) a sud di Monte Capo di Serre. Incrociata la sterrata trascurata in precedenza si scende per una mulattiera che costeggia le rocce di Capo le Serre e raggiunge un valloncello e una carrareccia pianeggiante (1654 metri, 0.45 ore).

Alla prima curva la si lascia a sinistra e si sale a destra fino a sbucare nel caratteristico solco della Vallestrina, sorvegliata dalle rocce del Monte Meta. Dove la valle si allarga nel pianoro del Pacino ci si tiene a destra a un bivio, si ritrova la carrareccia dell'andata e la si segue fino al rifugio Ricotta (0.45 ore). Il ritorno sul percorso dell'andata permette di risparmiare un'ora.

• Tempo di percorrenza: 3.45 ore • Difficoltà: E - Escursionistico • Dislivello: 400 m • Segnavia: parzialmente segnato (bianco-rosso) • Periodo consigliato: da maggio a novembre

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Sentiero Italia del CAI - Club Alpino Italiano

Il nostro Residence è punto di accoglienza dei camminatori del Sentiero Italia del Club Alpino Italiano (CAI), tracciato escursionistico, della lunghezza di circa 7200 km, che collega tutta l’Italia, sviluppandosi lungo l’intera dorsale appenninica, isole comprese, e sul versante meridionale delle Alpi. Il progetto Sentiero Italia CAI è stato ideato nel 1983 da un gruppo di giornalisti escursionisti, fatto proprio dal CAI nel 1990 ed inaugurato nel 1995. Quando nel 2017 il Sentiero Italia sembrava solo un ricordo, il Club Alpino Italiano ha deciso di mettere insieme le forze e dare una seconda vita al tracciato, rilanciandolo. Ad oggi la maggior parte delle tappe risulta percorribile, grazie alle attività di manutenzione e cura svolte dalle sezioni CAI dei territori pertinenti ai tracciati. Un sentiero di lunga percorrenza ha una necessità importantissima: quella di poter disporre, all’inizio e alla fine di ogni tappa, di adeguati punti d’accoglienza, fondamentali per i camminatori.

Le tappe che interessano il nostro borgo sono 2 e precisamente la SI P09 Ofena – S. Stefano e la SI P10 S. Stefano – Rifugio Duca degli Abruzzi.

Ofena – S. Stefano di Sessanio

Una tappa piuttosto lunga e di discreto dislivello che riporta in quota addentrandosi nel Parco Nazionale del Gran Sasso. Da Ofena in direzione est si sale all’abitato di Castelvecchio Calvisio sul versante opposto alla famosa Rocca di Calascio. Percorrendo in salita la valle che sale fino alle cime dei monti Cofanello e della Selva, si prende gradualmente quota finché intorno a quota 1100 metri si svolta raggiungendo l’abitato di Santo Stefano di Sessanio.

Lunghezza: 19,2 km Punto di partenza: Ofena (503 m) Punto di arrivo: Santo Stefano di Sessanio (1251 m) Dislivello: + 988 m Dislivello: - 258 m Quota massima: 1251 m Quota minima: 440 m

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La cartina riportata è solo indicativa, si raccomanda di scaricare il tracciato GPX o in KML ovvero di vedere su Open Street Map

S.Stefano di Sessanio – Rifugio Duca degli Abruzzi

Un’altra tappa piuttosto lunga e di discreto dislivello esclusivamente in salita che raggiunge il cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso, sotto la cima della montagna più elevata dell’Appennino. Dall’abitato di Santo Stefano di Sessanio si parte in direzione nord inoltrandosi tra le cime del Monte Cappellone, del Monte Tre Colli e del Monte Cecco d’Antonio prima di svoltare verso ovest passando a nord della cima del Monte Mesola. Qui ci si affaccia sulla piana di Campo Imperatore ma si procede lungo una valletta che conduce alla Strada Statale 17 bis ai piedi del Monte Cristo. Si sale poi lungo il versante del Monte Scindarella da cui si raggiunge Campo Imperatore e poco oltre il Rifugio Duca degli Abruzzi

Lunghezza: 18,6 km Punto di partenza: Santo Stefano di Sessanio (1251 m) Punto di arrivo: Rifugio Duca degli Abruzzi (2367 m) Dislivello: + 1236 m Dislivello: - 126 m Quota massima: 2367 m Quota minima: 1222 m

La cartina riportata è solo indicativa, si raccomanda di scaricare il tracciato in GPX o in KML ovvero di vedere su Open Street Map

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Bici, solo bici

Vi suggeriamo alcuni itinerari da percorrere in bicicletta; i nostri consigli, ma siamo certi che gli appassionati non ne hanno bisogno, sono di studiare bene il percorso, di scegliere il mezzo idoneo all’itinerario (moutain bike, fat bike, da corsa, ibrida, ecc.), prima della partenza verificarne la perfetta efficienza del mezzo, portare con se il necessario per piccole riparazioni; Non dimenticare bevande, cibo e abbigliamento per improvvise variazioni meteorologiche.

• S. Stefano – Campo Imperatore – Castel del Monte – S. Stefano

E’ un percorso di rara bellezza, da affrontare con la bici tradizionale o con la mountain – bike, su strade asfaltate in un continuo alternarsi di salite e discese La lunghezza complessiva di circa 50 chilometri e le difficoltà altimetriche richiedono una buona preparazione atletica. Il circuito inizia da S. Stefano di Sessanio imboccando, nei pressi della chiesolina di S. Rocco, la strada provinciale per Campo Imperatore; si sale, dai 1251 metri del borgo mediceo ai 1600 metri dell’altipiano di Campo Imperatore in un continuo alternarsi, lungo i 13,5 Km del primo tratto del percorso complessivo, di salite dolci con altre impegnative. Si consiglia una prima sosta ristoratrice al rifugio di Lago Racollo, qualche centinaio di metri prima dell’incrocio con la S.R. 17 bis dir. b. All’incrocio con la Strada Regionale (ex Statale) sopra indicata, girare a destra in direzione Castel del Monte e percorrendo un falsopiano di 9 Km si raggiunge il bivio per Vado di Sole; proseguire in direzione Castel del Monte e, dopo un primo tratto di salita fino al valico di Capo di Serre una quasi continua discesa ci permette di raggiungere il paese ( 1310 metri slm). Da Castel del Monte, seguendo la strada provinciale per circa 8 Km, si raggiunge Calascio (1.210 metri) e con un ultimo sforzo lungo un falsopiano di 6 Km raggiungiamo S.Stefano.

Percorso

S. Stefano – Campo Imperatore 13,5 Km Bivio Vado di Sole 8,8 Km Castel del Monte 11,2 Km Calascio 8,0 Km S. Stefano 6,0 Km

Totale 47,5 Km

• S. Stefano – Albergo di Campo Imperatore – S. Stefano

Gli appassionati di ciclismo, seduti davanti al televisore, hanno spesso visto la tappa del Giro d’Italia arrivare fino al piazzale dell’albergo di Campo Imperatore. Hanno visto il loro campione preferito salire spedito sui tornati che portano ai 2130 metri e molti altri, soprattutto i velocisti, arrancare dopo una dura tappa di montagna.

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La lunghezza del percorso è di 56 chilometri ma, le difficoltà altimetriche richiedono una buona preparazione atletica. Il percorso proposto inizia da S. Stefano di Sessanio imboccando, nei pressi dell’ Oratorio di S. Rocco, la strada provinciale per Campo Imperatore; si sale, dai 1251 metri del borgo mediceo ai 1600 metri dell’altipiano di Campo Imperatore in un continuo alternarsi, lungo i 13,5 Km del primo tratto della impegnativa passeggiata, di salite dolci con altre impegnative. Giunti in corrispondenza del bivio con la S.R. 17 bis dir. b, girare verso sinistra in direzione L’Aquila; un falsopiano di circa 4,5 Km consente di raggiungere, nei pressi dei ruderi di S. Egidio, il bivio con la S.R. 17 bis dir. c. Da tale bivio, ponendo le ruote in direzione dell’albergo, inizia il tratto più impegnativo del percorso che in 10 chilometri consente di raggiungere la meta, posta a 2.130 metri. All’arrivo, è d’obbligo una sosta ristoratrice; i meno stanchi possono raggiungere, a piedi, in pochi minuti il rifugio Duca degli Abruzzi a 2388 metri. All’interno dell’albergo è possibile visitare la camera dove per alcuni giorni fu tenuto prigioniero Mussolini prima della sua liberazione ad opera di soldati tedeschi. Per il ritorno al borgo mediceo, seguire il percorso in direzione opposta.

Percorso

S. Stefano – Campo Imperatore 13,5 Km Bivio S.S. 17 bis dir c. 4,5 Km Albergo 10,0 Km S. Stefano 28,0 Km

Totale 56,0 Km

• Itinerari per MB con partenza da Santo Stefano di Sessanio

• Partenza: Santo Stefano di Sessanio • Arrivo: Santo Stefano di Sessanio • Vedi: cartina di massima pagina successiva

1) Santo Stefano di Sessanio - Calascio Lunghezza: 6,7 km Dislivello: 125 m Altitudine massima: 1342 m Fondo stradale: 70% naturale; 30% asfalto. Tempi di percorrenza: ca. 2 h, A+R Difficoltà: Facile

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2) Santo Stefano di Sessanio - Rocca Calascio Lunghezza: 6 km Dislivello: 191 m Altitudine massima: 1421 m Fondo stradale: 80% naturale; 20 % asfalto. Tempi di percorrenza: ca. 2 h, A+R Difficoltà: Media

3) Santo Stefano di Sessanio - Castelvecchio Calvisio Lunghezza: 10,30 km Dislivello: 276 m Altitudine massima: 1231 m Fondo stradale: 80% naturale; 20 % asfalto. Tempi di percorrenza: ca. 3 h, A+R Difficoltà: Media

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• Itinerari per MB con partenza da Lago Racollo

• Partenza: Lago Racollo

• Arrivo: Lago Racollo

• Vedi: cartina di massima pagina successiva

1)Anello dei Laghetti

Lunghezza: 15,8 km Dislivello: 211 Altitudine massima: 1766 m Fondo stradale: 50% naturale, 50 % asfalto. Tempi di percorrenza: ca. 3 h Difficoltà: Impegnativa

2) Lago Racollo - verso Fonte Vetica

Lunghezza: 8,56 km Dislivello: 86 m Altitudine massima: 1577 m Fondo stradale: 100 % asfalto. Tempi di percorrenza: ca. 2 h, A+R Difficoltà: Facile

3) Lago Racollo - Colle Sparviero

Lunghezza: 10,3 km Dislivello: 189 m Altitudine massima: 1663 m Fondo stradale: 70% naturale; 30 % asfalto. Tempi di percorrenza: ca. 2 h e 30 min, A+R Difficoltà: Media

Da Colle Sparviero si può tornare direttamente a S. Stefano percorrendo la strada provinciale verso il borgo

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• S.Stefano di Sessanio – Castelvecchio Calvisio - Calascio – Castel del Monte – Campo Imperatore – S. Stefano di Sessanio

E’ un percorso impegnativo che richiede una buona preparazione fisica, da affrontare in MB, ibrida o e-bike dotata di un buona copertura. Nei pressi del cimitero di S. Stefano imboccare la strada che conduce a Castelvecchio Calvisio, seguendo il percorso più volte descritto, sono circa 10,5 Km Da Castelvecchio C. si raggiunge Calascio percorrendo la SP 8, sono circa 7 Km quasi tutti in salita ma, si aprono alla vista dei magnifici panorami. Non possiamo fare a meno di raggiungere la rinomata Rocca Calascio imboccando la strada in salita (sono solo 4 chilometri) nei pressi del convento di Santa Maria delle Grazie. Dopo una rapida visita alle note emergenze locali ed esserci rifocillati al Rifugio della Rocca, riprendiamo il nostro itinerario, raggiungendo Castel del Monte percorrendo S.P. 7. Giunti al menzionato e meraviglioso borgo, imbocchiamo la strada per Campo Imperatore e la percorriamo fino al Bivio per Vado di Sole, sono circa 12 Km quasi tutti in salita. Al suddetto bivio, seguiamo le indicazioni per Campo Imperatore oppure per La Vetica e dopo 9 Km di falsopiano incontriamo la segnaletica per S.Stefano (bivio sulla sinistra).

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La strada provinciale per il borgo mediceo distante 14,5 Km, dopo un primo tratto in salita prosegue con dolci salite e discese, tranne la parte finale (Capo le Serre) in discesa piuttosto ripida.

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PUNTI DI INTERESSE NELLE VICINANZE

• L’AQUILA

La vicina città di L’Aquila, sebbene porti ancora i segni del terremoto dell’aprile del 2009, merita senz’altro una visita per ammirare i palazzi nobiliari appena riparati, le splendide basiliche e i tanti altri monumenti. Vi suggeriamo di non mancare di ammirare: -Fontana delle 99 Cannelle, fu costruita nel 1272 da Tancredi da Pentima su commissione del governatore regio. L’area della fontana ha forma trapezoidale e i 99 mascheroni che la compongono raffigurano volti di frati, animali e muliebri; secondo la leggenda il numero di essi sta a simboleggiare i castelli che parteciparono alla fondazione della città. -Basilica di S.Maria di Collemaggio,la costruzione ebbe inizio nel 1287. Sul lato sinistro della si trova la Porta Santa, che venne varcata il 25 agosto 1294 da Celestino V per essere incoronato Papa; da allora ogni anno il 28 agosto migliaia di fedeli varcano la Porta Santa per ricevere l’indulgenza plenaria. -Basilica di San Bernardino, progettata da Cola dell’Amatrice fu fatta erigere da Giovanni da Capestrano nel XV secolo in onore di Bernardino da Siena. La facciata si presenta con tre portali cinquecenteschi sormontati da un cornicione intagliato sorretto da colonne tortili. Tanti altri monumenti (Torre Civica, S.Maria Paganica, Castello Cinquecentesco o Forte Spagnolo, Duomo, ecc.) sono ancora in fase di restauro.

Come raggiungerla: dista solo 28 Km - da S.Stefano scendere a Barisciano,al bivio con la S.S. 17girare a destra ed andare sempre diritto.

• GROTTE DI STIFFE

Le grotte di Stiffe rappresentano uno dei fenomeni carsici più conosciuti dell'Italia centrale. Il complesso venne utilizzato sin dall'età del bronzo anche se al suo interno sono stati rinvenuti resti archeoleogici risalenti a Neolitico ed Eneolitico. La presenza di un corso d'acqua sotterraneo che ha dato origine al complesso ha portato, nel 1907 e per iniziativa del marchese Alfonso Cappelli, alla realizzazione di una centrale idroelettrica di cui sono visibili ancora oggi alcuni resti nei pressi dell'ingresso alle cavità.

Nel 1956, allo smantellamento della centrale, hanno avuto inizio le prime esplorazioni speleologiche; a queste è poi seguito un percorso di valorizzazione del sito che ha portato all'apertura al pubblico del complesso. Nel 1994 un gruppo misto di speleologi aquilani e francesi è riuscito ad accedere per la prima volta alla zona inesplorata successiva alla prima cascata mentre nel 1996 è stato aperto il museo di speleologia intitolato a Vincenzo Rivera. Un secondo ampliamento del percorso turistico è stato realizzato nel 2007 con l'apertura ai visitatori della seconda cascata; il percorso turistico è stato così portato sino alla definitiva lunghezza di circa 700 metri mentre l'estensione della parte di cavità esplorata supera il chilometro

Per visitare le Grotte di Stiffe, a causa dell’emergenza Covid, è obbligatoria la prenotazione telefonica al numero 333/785 1582, oppure tramite il sito internet www.visitsandemetrio.it dove è possibile anche acquistare il biglietto.

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Come raggiungerle: dista circa 30 Km da S.Stefano – scendere a Barisciano e al bivio con la SS 17 proseguire per L’Aquila fino alla prima rotatoria, imboccare in direzione S. Demetrio ne’ Vestini. Prima di giungere al paese girare a destra in direzione Villa Sant’Angelo e proseguire fino a Stiffe.

• BOMINACO

Bominaco è l'unica frazione di comune di Caporciano, dista circa 25 km da S.Stefano di Sessanio, è costituita da un piccolo borgo famoso per le sue chiese benedettine, Santa Maria Assunta e San Pellegrino, che nel medioevo facevano parte di un unico complesso monastico.

Santa Maria Assunta

La chiesa abbaziale di Santa Maria Assunta è un esempio di architettura romanica abruzzese del XII secolo, con importanti affreschi al proprio interno. Ma ancor più notevole è la decorazione lapidea, individuabile nei capitelli delle robuste colonne e soprattutto nell'arredamento liturgico: oltre ad un ambone del 1180 a base quadrilatera su quattro colonne caratterizzate da capitelli sfarzosi - di certo l'opera migliore - vi sono anche il cero pasquale, la cattedra abbaziale e il ciborio

Oratorio di San Pellegrino.

L'oratorio di San Pellegrino, costruzione ad una navata,, facente parte del complesso benedettino di Santa Maria forse fondato da Carlo Magno di passaggio in Abruzzo, rifatto dall'abate Teodino nel 1263 con importanti pitture; mostra al suo interno affreschi di scuola abruzzese del XIII secolo, fra i più vasti ed integri complessi pittorici dell'epoca, essi rappresentano episodi di storia sacra: Infanzia di Cristo, la Passione, il Giudizio Finale ed episodi della vita di San Pellegrino Ma gli affreschi più interessanti sono quelli che illustrano sulle due pareti contrapposte del presbiterio un calendario monastico: accanto ad un'immagine allegorica del mese vista attraverso l'attività agricola principale, c'è una pagina con i giorni e le memorie liturgiche, con particolare riferimento ai santi dell'ordine benedettino. A separare la zona destinata ai pellegrini da quella dei monaci - ci sono due transenne marmoree scolpite con l'immagine di un drago ed un grifone e l'iscrizione che ricorda Teodino e la data 1263.

Eremo di San Michele

L'Eremo di San Michele, situato a poca distanza dal paese, verso il castello, è costituito da una grotta, all'interno della quale è presente un altare e resti delle strutture necessarie per vivere in isolamento in questo luogo, si pensa che vi peregrinò nel IX secolo Sant'Onofrio l'eremita

Castello di Bominaco.

Il castello è del XIII secolo, la torre di avvistamento del XV secolo.Fu ricavata da una torre preesistente normanna, che fungeva da maschio di controllo al recinto fortificato, di cui si conservano tracce di mura, che dividevano i vani e le stanze dei soldati e della servitù, e l'arsenale. Il castello recinto, alla stessa maniera dei vicini castelli di San Benedetto in Perillis, Collepietro, Barisciano e Rocca Calascio, serviva da riparo alla popolazione durante gli assedi. Dopo l'attacco di Braccio da Montone del 1423 divenne inservibile, ma la torre continuò ad essere usata. Residence Belvedere – S.Stefano di Sessanio Pagina 36

Come raggiungere Bominaco: dista circa 25 Km da S.Stefano – scendere a Barisciano e al bivio con la SS 17 girare a sinistra in direzione Pescara – alla prima rotatoria dopo San Pio delle Camere prendere la prima uscita e proseguire per Caporciano/Bominaco

• LAGO SINIZZO

Il lago Sinizzo è un piccolo e grazioso lago, ubicato poco fuori l’abitato di San Demetrio ne’ Vestini. Meta frequente di villeggianti e turisti nei week-end grazie all’ambiente ameno circondato da rive erbose, boschi e salici e attrezzato al bivacco, il lago, di origine carsica e forma circolare, con diametro di circa 120 m e profondità massima di 10 m, alimentato da due sorgenti di acqua potabile (una di queste dà il nome al lago), ha subito gli effetti del rovinoso terremoto del 2009 riportando danni alle sponde con formazione di vistose crepe al punto da far temere per la sua sparizione, poi rientrata grazie a lavori di riconsolidamento terminati con successo.

L’area picnic è costituita da tavoli e panche in legno, barbecue in muratura (ce ne sono 4), chiosco bar e servizi igienici. Completano i servizi anche un parco giochi per bambini, parcheggio per auto, moto e sosta camper.A farla da padrona è senza dubbio la natura, con un fitto e fresco bosco che sarà sicuramente l’ideale per sfuggire alla calura della città nelle afose giornate estive

Come raggiungere il lago: dista circa 28 Km da S.Stefano – scendere a Barisciano e al bivio con la SS 17 girare a destra in direzione L’Aquila – alla prima rotatoria proseguire per S. Demetrio e seguire la segnaletica locale.

• AMITERNUM - SITO ARCHEOLOGICO

Amiternum era un'antica città italica fondata dai Sabini, le cui rovine sorgono oggi a poca distanza dall'Aquila. Il suo nome deriva dal fiume, l'Aterno appunto, che l'attraversava anche se originariamente la città era collocata più a nord, sul colle di San Vittorino, e solo in seguito si spostò nella piana sottostante dove oggi è situata un'importante area archeologica. Altre importanti testimonianze, tra cui una villa d'epoca romana, sono state rinvenute recentemente nell'area circostante, nei pressi di Coppito e Pizzoli.

La città ha dato i natali ad uno dei maggiori storici romani, Sallustio ed è stata sede di diocesi insieme alle vicine città di Forcona e Pitinum. Pur essendo sopravvissuta alla caduta dell'Impero romano, Amiternum visse un periodo di grande decadenza fino a scomparire completamente nel X secolo.

Notevole è l’Anfiteatro Romano , sito sulla strada che porta alla frazione Preturo del comune di L’Aquila nonché le catacombe di S. Vittorino (site nella frazione omonima).

Come raggiungere Amiternum: raggiunta L’Aquila proseguire sulla S.S.80 in direzione Teramo per circa 12 Km fino a giunger a una rotonda poi seguire la segnaletica locale.

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• NECROPOLI DI FOSSA

La necropoli si trova in una zona alluvionale sulla sponda orientale del fiume Aterno. La sua scoperta è avvenuta in maniera casuale nel 1992 durante gli scavi per la costruzione di un capannone industriale. L'area sottoposta a campagne di scavo è di 3.500 m², con circa 500 tombe di tipi differenti (tumuli, fosse, tombe a camera e sepolture infantili in coppi di laterizi) risalenti a tre differenti periodi principali (età del ferro, età orientalizzante/ arcaica ed età ellenistica).

La nascita della necropoli di Fossa si fa risalire alla prima popolazione residente nell'area, che è stata quella dei Vestini sul Monte Cerro, sul quale ci sono resti di una cinta fortificata di un villaggio risalente tra il IX e l'VIII secolo a.C. Successivamente, lo sviluppo di Aveia in epoca romana ne ha continuato l'utilizzo fino a circa il I secolo a.C.

I monumenti circolari a tumulo della fase più antica sono simili a quelli dell'area marchigiana, con grandi tumuli di terra e pietre e sono caratterizzati dalla presenza di file di stele lapidee allineate all'esterno, sull'asse della tomba, in senso decrescente. Le tombe più recenti (VI - I sec.a.C.) sono a fossa prive di monumento, con un unico esempio di tomba a camera e dromos di età ellenistica

Come raggiungere Fossa: dista circa 23 Km da S.Stefano – scendere a Barisciano e al bivio con la SS 17 girare a destra in direzione L’Aquila – alla prima rotatoria prendere la direzione S. Demetrio e girare al primo incrocio sulla destra per Fossa

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NOTIZIE UTILI PER UNA VACANZA SERENA

LO STAFF DEL RESIDENCE BELVEDERE E’ SEMPRE A VOSTRA DISPOSIZIONE PER QUALSIASI INFORMAZIONE, DI SEGUITO RIPORTIAMO ALCUNE NOTIZIE SUGGERITE DALLA ESPERIENZA

• BAR – PANINOTECHE - TAGLIERI

MEDICEO – P.zza Medicea - tel.320 2720407

OVINO – P.zza Medicea - tel. 347 6073353

IL RISTORO DEGLI ELFI – Via dell’Aia – tel.340 4810763

LA LOCANDA SUL LAGO – Via del Lago – tel. 343 3634322 – 0862 1966440

OSTERIA AL CENTRO – Via della Chiesa – tel. 328 1615128

• RISTORANTI – TRATTORIE - si consiglia la prenotazione

LA LOCANDA DEL PALAZZO – Via G. D’Annunzio – tel. 328 1615128

LA BETTOLA DI GEPPETTO – Via Principe Umberto tel. 0862.1965309

LA LOCANDA SUL LAGO – Via del Lago – tel. 343 3634322 – 0862.1966440

IL RISTORO DEGLI ELFI – Via dell’Aia – tel.340 4810763

LA LOCANDA SOTTO GLI ARCHI – Via N. Sauro – tel. 0862. 899112

L’ELISIR DEL POETA – P.zza C. Colombo – tel. 389 1955586

AGRITURISMO AL BORGO - Via C. Battisti – 0862 89407

RIFUGIO LAGO RACOLLO – Campo Imperatore – tel. 320 8503575

IL CANTINONE – Via Principe Umberto – tel. 0862 899112

• ENOTECHE

CANTINA CHIESAMADRE – Via Sotto gli Archi – tel. 3476601328

IL CANTINONE – Via Principe Umberto – tel. 0862 899112

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• INFORMAZIONI TURISTICHE

CENTRO VISITE DEL PARCO - Roberta Ianni – P.zza Vecchio Municipio Tel. 340 7100218

• GUIDE TURISTICHE - ESCURSIONI

ASS. I VIAGGIATORI NEL PARCO – Roberta Ianni – visite guidate - tel. 3407100218

GIRA E RIGIRA ASD – Passeggiate a passo d’asino – Chiara o Luigi – tel. 3288414477

MONTAIN EVOLUTION – Lorenzo Baldi – accompagnatori media montagna – tel. 3280828539

GAM 246 – Alessandro Fusco - accompagnatore media montagna – istruttore nordic walking – tel. 3473443530

THE DREAM – Centro Equituristico – passeggiate a cavallo – tel.3407698447

COOP. IL BOSSO – Bussi sul Tirino – canoa, pesca, escursioni – 085 808009

• SERVIZI PRESSO IL RESIDENCE

Nel Residence è possibile, su appuntamento da concordare, consultare un nutrizionista oppure organizzare, con un numero minimo di partecipanti, corsi di formazione (fotografia, nordic walking, ricerca tartufi, lavorazione della lana, yoga, ecc.)

• BOTTEGHE D’ARTE

FRANCESCO PIETROPAOLI - P.zza Medicea – tel.338 88803157

• BOTTEGHE ARTIGIANALI

AQUILANA – LA VECCHIA BOTTEGA di Valeria Gallese – P.zza Medicea, 1 -2 tel.393 1957511 – lavorazione e tintura lana naturale abruzzese

LA BOTTEGA DI ANTONELLA di A. Mantini – Via Sotto gli Archi – saponi, cere e prodotti artigianali

LOVILE di Roberta Zauri – P.zza Medicea – 347 6837865 – ceramiche, stoffe e legni artigianali

LA BOTTEGA DEL TOMBOLO – P.zza Medicea – 347 8141247– tombolo artigianale

LA BOTTEGA DELLE ARTI E DEI MESTIERI – Via della Torre - 3400779713 – ceramiche e stoffe artigianali

ARTIGIANATO LA BUSCELLA – Via Sotto gli Archi –ceramiche e stoffe artigianali Residence Belvedere – S.Stefano di Sessanio Pagina 40

I SAPORI DEL BORGO – Via C. Battisti -3463525034 – biscottificio artigianale

OVINO di Claudio Mecoli - P.zza Medicea - tel. 347 6073353 – prodotti tipici

• PRODOTTI DELLA TERRA

AZ. AGRICOLA CIARROCCA ETTORE – P.zza Medicea – tel. 3483309131 – lenticchie, farro integro e in macinato, miele e altri prodotti della terra

AZ. AGRICOLA CIARROCCA ROSA – Via della Giudea – tel. 3666816786 – lenticchie, farro e altri prodotti della terra

APIARIO COLLEVERNESCO - P.zza Medicea – miele – tel. 3392783625

• NEGOZIO ALIMENTARI

NONNA PEPPINA – Via Sotto gli Archi – alimentari e prodotti tipici

• SUPERMERCATI

S. PIO DELLE CAMERE – Km 15 – scendere a Barisciano all’incrocio con la SS 17girare a sinistra Pescara Zona Bazzano – Onna – Km 18 - scendere a Barisciano all’incrocio con la SS 17girare a destra L’Aquila

• DISTRIBUTORI CARBURATI

Castel del Monte – Km 14 – seguire la SP per Castel del Monte Castelnuovo – km 14 - scendere a Barisciano e all’incrocio con la SS 17 girare a sinistra direzione Pescara Poggio Picenze – Km 15 - scendere a Barisciano e all’incrocio con la SS 17 girare a destra direzione L’Aquila

• SERVIZI BANCARI

Barisciano – Monte dei Paschi – Piazza del Mercato

• EDICOLA

Calascio – nei pressi del bar Vittoria

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INDICE

S. Stefano di Sessanio pag. 3 Borghi vicini (Calascio, Castel del Monte, ecc.) pag. 9 Passeggiate a piedi pag. 13 Rocca Calascio pag. 17 Alla scoperta della Pulsatilla – Sentiero Davide De Carolis pag. 19 Grancia di S. Maria del Monte pag. 19 Rifugio Duca degli Abruzzi pag. 24 Anello S. Stefano - Calascio – Castelvecchio – S.Stefano pag. 24 Dal Rifugio al piano Voltigno pag. 26 Sentiero Italia CAI pag. 28 Bici,solo bici pag. 30 Itinerari con MB con partenza da S.Stefano di Sessanio pag. 31 Itinerari con MB con partenza da Lago Racollo pag. 33 S.Stefano – Castelvecchio - Castel del Monte – Campo Imperatore – S.Stefano pag. 34 L’Aquila pag. 36 Grotte di Stiffe pag. 36 Bominaco pag. 37 Lago Sinizzo pag. 38 Amiternum pag. 38 Necropoli di Fossa pag. 39 Servizi nel borgo pag. 40 Servizi in altri borghi pag. 42

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