La popolazione Sinta e Rom nei campi sosta in provincia di al 30 novembre 2009 (dati provvisori)

A cura di Eugenio Gentile – Osservatorio provinciale delle Immigrazioni La situazione relativa alla popolazione presente nei campi sosta in provincia di Bologna al 30 novembre 2009 è la seguente: in complesso sono stati rilevati 10 campi sosta in aree attrezzate, situati nei seguenti 6 comuni:

o Bologna - 3 campi (Q.ri Borgo Panigale, Navile e Savena) o Budrio - 1 campo o - 1 campo o - 1 campo o Granarolo dell’Emilia - 3 campi o - 1 campo • Inoltre è stato indicato un insediamento su terreno privato, di proprietà degli zingari che vi abitano, nel di Bentivoglio.

• Nell’ultimo triennio si registra la chiusura di 4 campi in gestione al Comune di Bologna. Si tratta del Piratino nel quartiere San Donato, quello di via Volta in zona Lame, quello di Trebbo di Reno nel comune di e quello di Pianazze nel comune di . Inoltre si registra la chiusura di un campo di sosta temporanea rilevato nel comune di nella precedente rilevazione del 2006.

• Successivamente alla rilevazione è stato inoltre segnalato dal Comune di Castel Guelfo il tentativo di insediamento sul proprio territorio, da parte di un gruppo di zingari, in un area non attrezzata e non adibita alla sosta di caravan e roulotte.

Popolazione In complesso la popolazione censita al 30 novembre 2009 nei 10 campi sosta della provincia di Bologna è di 524 persone, per 123 famiglie, il 95% dei quali sono di cittadinanza italiana. La dimensione media delle famiglie presenti nei campi sosta supera le 4 unità e si attesta intorno alle 4,3 persone a famiglia. I minori rilevati sono 201, pari al 38,5% della popolazione totale nei campi.

Nei campi sosta si registra un sostanziale equilibrio di genere, con una leggera prevalenza femminile: 257 i maschi e 265 le femmine.

Nell’insediamento di Bentivoglio vive una famiglia di cittadini italiani (Sinti) composta da 9 persone, 3 delle quali sono minori. Nel comune di Castel Guelfo è stata rilevata la presenza approssimativa di una settantina di persone.

Gruppi La popolazione presente nei campi sosta in provincia di Bologna si può classificare in base al gruppo di appartenenza ed alle cittadinanze rilevate. Il gruppo principale è decisamente rappresentato dai Sinti (cittadini italiani), che contano oltre l’80% della popolazione rilevata nei campi sosta della provincia, con 428 persone complessive, di cui 163 minori. I Sinti si trovano in quasi tutti i campi della provincia, con l’unica eccezione di quello di Casalecchio, dove la popolazione censita è composta da Rom abruzzesi (cittadini italiani), 56 persone, la metà delle quali sono minorenni, e rappresentano l’11% della popolazione complessiva che vive nei campi. Tra i restanti gruppi di appartenenza, i Rom con cittadinanza straniera rappresentano appena il 4% della popolazione presente nei campi della provincia di Bologna, con 22 persone rilevate, di cui 14 minori, appartenenti a 4 famiglie originarie della Bosnia, all’interno del campo di San Lazzaro di Savena. Le altre persone rilevate sono: 9 cittadini marocchini e 7 gagi (italiani non zingari).

I percorsi per l’integrazione Per quanto riguarda l’inserimento nel mondo del lavoro della popolazione rilevata nei campi sosta in provincia di Bologna, risulta che il 37% della popolazione adulta rilevata è occupata in una attività lavorativa. Su 321 persone in età adulta, 120 svolgono un lavoro regolare: si tratta principalmente di lavoratori autonomi, impegnati nella raccolta dei metalli e di giostrai. Le donne rappresentano 1/3 della popolazione attiva regolarmente. Tra coloro che invece non hanno una occupazione stabile la maggior parte è composta da donne, che svolgono per lo più attività saltuaria come la vendita porta a porta.

Per quanto riguarda l’inserimento scolastico, la metà dei minori rilevati nei campi frequenta la scuola primaria, 1/3 è alle medie e il 13% nella scuola dell’infanzia. Da sottolineare come per chi deve frequentare il primo ciclo di istruzione (elementari e medie), pari al 54% dei minori rilevati nei campi sosta, l’inserimento scolastico raggiunge il tasso del 97%. Rilevante la quota di bambini non ancora in età dell’obbligo scolastico: 1/3 dei minori nei campi ha meno di 6 anni, divisi tra il 12% fino a 2 anni e il 20% tra 3 e 5 anni. Più limitata la quota di minori di età superiore ai 15 anni, il 14% dei minori nei campi. Rari i casi di iscrizione alle scuole superiori o a corsi di Formazione Professionale.

Tipologia dei campi I 10 campi sosta in provincia di Bologna sono tutti situati in di proprietà pubblica con eccezione: - di 2 campi a Granarolo dell’Emilia, tra loro adiacenti, che insistono su un’area privata di proprietà degli stessi Sinti; - il campo di via Erbosa a Bologna – Quartiere Navile, che è un’area privata presa in affitto dal Comune.

I 10 campi sono regolari ai sensi della LR 47/88, con l’eccezione dell’insediamento di Calderara di Reno, dove il Comune ha concesso l’area pubblica in uso gratuito ai Sinti che vi abitano, ma non ha mai provveduto a definire la destinazione dell’area ai sensi della legge regionale.

Gestione dei campi La metà dei campi sono gestiti dai Comuni in collaborazione con educatori socio-educativi appartenenti ad una o più Cooperative sociali (Dolce, La Rupe, Csapsa e IT2 le cooperative coinvolte): si tratta di 3 campi del comune di Bologna (Savena, Navile e Borgo Panigale) e dei campi di Casalecchio e San Lazzaro. Negli altri casi la gestione è autonoma.

Interventi socio-educativi Complessivamente sono stati indicati progetti specifici rivolti alla popolazione che vive nei campi: - dal comune di San Lazzaro (2 progetti). - dal comune di Bologna, relativamente ai 4 campi chiusi nel 2008 ed al progetto di riqualificazione urbanistica che ha interessato il campo del quartiere Savena nel 2008.