OTTOBRE 2016 ANNO XLI -205 TISHRÌ 5777

Sped. in A.p: 70% - filiale di Torino - n. 2 - 2° semestre 2016 - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a pagare i diritti dovuti - C/O CMP TORINO-NORD www.hakeillah. com HA KEILLAH (LA COMUNITÀ) - BIMESTRALE - ORGAN O DEL GRUPPO DI STUDI EBRAICI DI TORINO [email protected] PASSATO E FUTURO Vivere nel passato. Vivere per il futuro. Sono tanza al passato e al futuro, con la coscienza due atteggiamenti e mentalità che si trovano e la convinzione che la nostra azione, istante spesso in contrasto tra loro e dividono le sin - dopo istante, contribuisce a tracciare la stra - gole persone, o le famiglie, i gruppi o le re - da del tempo che verrà. lative ideologie in due nette categorie di pen - La cultura ebraica ha il pregio di fornirci me - sieri e di interessi: i cosiddetti “conservato - taforicamente due enormi recipienti, entram - ri”, che valorizzano il tempo trascorso, che bi di grande valore: quello del passato, ric - vivono nei loro ricordi, che rimpiangono ciò chissimo di storia, di gioie e sofferenze, di che è stato, nella convinzione che contenga leggi e di regole morali, di costumi, di amici dei beni irripetibili, definitivamente perduti; e nemici, di meccanismi per la sopravviven - i cosiddetti “progressisti”, che nutrono piena za; quello del futuro, che contiene la prospet - fiducia e speranza nell’avvenire, ma tendono tiva messianica, fornendo il modello idoneo a guardare solo avanti, operando spesso in per condurci, passo dopo passo, a costruire modo avventato per ignoranza e superficia - un mondo migliore, di intese per la pace e lità e trascurando le esperienze della storia, per il benessere globale di tutta l’umanità. delle tradizioni, della dinamica dei progressi Spetta a ciascuno di noi attingere continua - compiuti. mente piccolissime gocce dal recipiente del In mezzo c’è il presente, che è difficile iden - passato, trasformarle opportunamente e ri - tificare e quantificare come intervallo di tem - versarle nel recipiente del futuro. po, in quanto è piuttosto un insieme di istan - La grammatica biblica ci indica non solo che ti che si susseguono con continue mutazioni, manca nei verbi la forma del presente, ma trasformando via via il futuro più prossimo anche che la lettera vaw ha il potere di tra - nel più recente passato. sformare il verbo a cui si aggancia dal passa - L’ebraismo non valorizza il presente: è trop - to al futuro e dal futuro al passato. La nostra po fugace e inafferrabile per potergli conce - azione svolge una funzione analoga: la goc - dere una consistenza e un’autonomia, di cia del passato si trasforma in goccia del fu - fronte alle due eternità di ciò che c’è prima e turo, ma nell’istante successivo è nuovamen - Tunnel biblici “Ubriachezza di Noè” di ciò che verrà dopo. Il presente è effimero te una goccia del passato. (Genesi 9, 20-23) ed ingannevole: vivere alla giornata è diffici - All’inizio di ogni nuovo anno abbiamo il Cham irride la nudità le e improduttivo e nasconde un implicito ri - compito di esaminare criticamente quelle e antiche iscrizioni del padre, Shem fiuto dell’utilizzo delle capacità intellettuali. gocce che abbiamo travasato con il nostro e Jafet camminano Non è un caso che nella grammatica ebraica operato da un recipiente all’altro: controllia - Degli innumerevoli cimiteri che vanta Gerusa - indietro per coprire il tempo presente sia quasi inesistente: vi è mo le nostre azioni, identifichiamo gli errori, lemme ( Una città circondata da cimiteri come il padre solo un participio, che, con l’ausilio del ver - meditiamo sul modo di correggerli, di adatta - la definì Melville), uno dei meno conosciuti è con un mantello bo essere sottinteso, fotografa gli istanti infi - re il nostro comportamento alle esigenze dei quello dei membri dell’American Colony. Una (Disegno di Stefano nitesimi e inafferrabili che separano il passa - nuovi tempi che ci attendono o attendono i colonia di protestanti americani di Chicago, Levi Della Torre) to dal futuro. nostri figli e nipoti, e ci ripromettiamo di agi - venuti a Gerusalemme nel 1881 con scopi fi - Nelle nostre attenzioni non è facile fermarsi re di conseguenza, nella certezza e nella pro - lantropici, per aiutare la popolazione locale. su quel punto o su quel piccolissimo seg - spettiva di quel tempo migliore, che dobbia - Guidati da Anna e Horatio Spafford, continua - mento della retta del tempo che rappresenta mo supporre che inizi a maturare “presto ai rono la loro attività fino agli anni ’50 del seco - il presente, perché ci troviamo in bilico co - nostri giorni”. lo scorso. Il loro piccolo cimitero si trova sul stante tra il passato e il futuro. Si rischia di Tachel shanah uvirkhotea! Inizi l’anno con Monte Scopus, a pochi passi dall’Università cadere indietro o in avanti. Occorre allora le sue benedizioni! Ebraica. Tra le tombe ci sono quelle di Anna compiere lo sforzo continuo di non cadere, Spafford e di Jacob Spafford. Jacob era il figlio per dare contemporaneamente peso e impor - Franco Segre adottivo di Anna e Horatio. La sua lapide non precisa che non era nato cristiano e soprattutto non dice che a lui si deve, a soli 16 anni di età, NELL’INTERNO: SALVA ISRAELE, FERMA L’OCCUPAZIONE una delle scoperte più importanti in quasi due n ARGOMENTI (GIOR - secoli di scavi archeologici a Gerusalemme. GIO BERRUTO, DAVÌ, AN - Daniel Bar-Tal ha insegnato psicologia politi - Ha tratto dall’indagine scientifica ispirazione Jacob era nato a Ramallah nel 1864 da una fa - NA SEGRE, RAV ARIEL DI ca all’Università di ; ha scritto lavori e alimento per la denuncia dell’occupazione e miglia ebraica sefardita, convertitasi al cristia - PORTO) 2-3 n ISRAELE sulle barriere psico-sociali alla soluzione di dei suoi costi. Essa opprime e umilia gli occu- nesimo per opera della London Society for Pro - (GIORGIO BERRUTO, conflitti; ha analizzato, in particolare, gli ef - pati, ma corrompe altresì gli occupanti. “Lo moting Christianity Amongst the , cono - GIUSEPPE GIGLIOTTI, fetti politici, legali, e socio-culturali del l’oc - sciuta anche col nome abbreviato London Jews REUVEN RA VENNA, 4-9 cu pa zione israeliana di territori palestinesi. Giorgio Gomel (segue a pag. 4) Society. Si trattava di una organizzazione evan - n STORIA (ALESSAN - gelica cristiana, che, come dice il suo nome, DRO TREVES) 9 n STO - RIE DI EBREI TORINESI era stata creata ad hoc per gli ebrei, con lo sco - (GUIDO NEPPI MODO - IERI UN SOGNO; OGGI UN IMPEGNO po di convertirli, e che dal 1836 aveva iniziato NA INTERVISTATO DA Discorso di Shimon Peres in occasione della firma del Trattato di Oslo ad operare a Gerusalemme. I coniugi Eliahu PAOLA DE BENEDETTI, erano stati tra i primi a convertirsi, e anche Ja - DAVID TERRACINI) 10-11 Abbiamo scelto di ricordare Shimon Peres con le parole da lui stesso usate in occasione della cob era diventato cristiano. Era un ragazzo n STORIE DI EBREI (BRU - firma degli accordi di Oslo (13 settembre 1993). Parole che oggi suonano ancora più utopi - molto sveglio, con un grande interesse per l’ar - NO SEGRE INTERVISTA - stiche di quanto suonassero allora e che lasciano un po’ di amaro in bocca pensando a un so - cheologia. Lo attirava in particolare il tunnel- TO DA BRUNA LAUDI, gno che ancora attende di essere realizzato. E tuttavia sono parole di speranza, adatte ad apri - acquedotto di Ezechia, che risale all’ottavo se - DAVID TERRACINI) 12-13 re questo primo numero del 5777. colo a.e.v., a cui accenna chiaramente due vol - n MEMORIA (ANNA BISES E BRUNO MON - Signor Presidente, Eccellenze, Signore e Si - coloro che hanno reso possibile questa te anche la Bibbia. Il tunnel, voluto dal re Eze - TE-SANO, BEPPE SE - gnori, giornata. Quello che stiamo facendo oggi è chia, aveva lo scopo di deviare le acque della GRE) 14-15 n LETTERE 16 Signor Presidente, vorrei ringraziare Lei e più che firmare un accordo; è una rivolu - fonte del Gihon, che era fuori le mura , nella ci - n LIBRI 17-19 n UNA il grande popolo americano per la pace ed il POESIA IN GIUDAICO- sostegno. Vorrei veramente ringraziare tutti (segue a pag. 20) Davide Silvera (segue a pag. 8) PIEMONTESE 20 n 2 OMOFOBIA GIUDAICA IN RETE Laicità intollerante “Il peggior peccato per l’ebraismo dopo l’i - re con questa storia. È un dato di fatto che in In uno stato democratico le leggi proibiscono dolatria”? L’omosessualità, naturalmente. alcuni ambienti, digitali e non, le persone o permettono determinati comportamenti, Dopo che domenica 11 settembre si è cele - tendano a esprimere il peggio di sé. E Face - non le motivazioni che li determinano (se non brato in Italia, a Roma, il primo matrimonio book è senza dubbio un territorio percorso da nei rari casi in cui queste possano costituire ebraico secondo il rito reform tra due uomi - legioni di propagandisti, sobillatori e tifosi; un’attenuante), e certamente non il valore

i ni, per alcuni giorni sui più attivi e frequen - un luogo dove la maggioranza silenziosa tro - simbolico che viene loro attribuito da terzi. tati gruppi Facebook dell’ebraismo italiano è va la parola e la usa quasi sempre per grida - Come si può giustificare in termini legali il stato questo il più diffuso argomento di di - re; uno specchio del Paese reale infinitamen - fatto che una donna su una spiaggia possa av - t scussione. Di discussione, a onor del vero, ce te più fedele delle librerie, dei musei e anche volgersi in un pareo e mettersi un cappello in n’è stata poca: di insulti, di rigurgiti omofobi di molte delle comunità ebraiche italiane, at - testa ma non possa indossare il burkini? Con più o meno consapevoli, più o meno in cerca tendibile forse come mercati di quartiere, quale logica si può permettere di coprirsi per di giustificazione presso il Dio degli ebrei, concerti pop e incontri di calcio. evitare le scottature e contemporaneamente

n invece, ne ho visti centinaia. Centinaia. Ma non basta. Facebook è un po’ come un vietare di coprirsi più o meno nella stessa mi - “Avrebbero dovuto pensare che qualcun altro castagneto dopo un acquazzone di settembre: sura per motivi religiosi? Confesso che fatico avrebbe potuto offendersi e risentirsi”, sono il luogo ideale perché nascano i funghi, ma a capirlo, così come, in generale, fatico a im - le parole di un consigliere Ucei, una persona non sufficiente al loro sviluppo. La pioggia maginare in quali termini si possano proibire

e che, almeno in teoria, sarebbe chiamata a aiuta le spore a svilupparsi, non le produce: comportamenti ampiamente diffusi e social - rappresentarci. Ci sono inviti a trascinare di le spore sono già nel terreno. Così l’omofo - mente accettati quando tali comportamenti fronte al Bet Din (tribunale rabbinico) i “cri - bia ha radici profonde nella società, e anche derivano da un comandamento religioso minali”; anzi, no – chiosa qualcheduno che nelle comunità ebraiche è presente, talvolta a mentre al contempo i medesimi comporta - deve ritenersi straordinariamente moderato – sprazzi, talaltra diffusamente. menti restano perfettamente legali quando le poiché “non sono ebrei” il Bet Din no, sareb - Gli argomenti, quando si parla di omofobia – motivazioni sono altre (salute, estetica, ecc.). be troppo onore. Forse voleva dire che gli e di omofobia ebraica – a me sembrano labi - Il massimo del paradosso su questi temi, a m sposi si sono convertiti, a suo tempo, secon - li. L’omofobia e ogni altra discriminazione e mio parere, è stato raggiunto dal numero di do rito ebraico riformato, o forse soltanto da - pregiudizio in base all’orientamento e alle maggio del periodico torinese L’Incontro , in re aria alla bocca senza prima collegarla al scelte sessuali altrui è qualcosa di ripugnante cui campeggia una grande scritta “No al cibo cervello: cambiano le operazioni, il risultato e basta. Lo stesso vale per gli impavidi com - Kasher!” seguita da un articoletto che con -

o neanche di una virgola. Qualche impavido mentatori da tastiera che si rifugiano dietro clude: “ Queste scelte, separatiste rispetto al - paragona il matrimonio a “una seconda formule come “non ho niente contro gli omo - l’ambiente in cui gli ebrei vivono nella dia - Shoah”. Altri, dando sfogo a penose velleità sessuali, ma...”, foglie di fico che tanto ne ri - spora, appaiono non soltanto superate stori - ironiche, ipotizzano che sia come l’unione cordano di analoghe: “non ho niente contro camente, ma nel complesso ridicole, incom - sotto la chuppà di un uomo con una mucca. E gli ebrei, ma...”, “non ho niente contro l’esi - patibili con il laicismo e pertanto da respin - g poi gli insulti diretti, espliciti, che non meri - stenza di Israele, ma...”. Ma , ma , ma : ante di gere fermamente ”. Cosa s’intende per “re - tano citazione. Infine c’è chi dall’alto di uno vetro sottile che non riescono a celare gli sche - spingere”? E chi è il destinatario di questo scranno dispensa condanne verso tutti coloro letri ammonticchiati nell’armadio, ante traspa - invito? Gli ebrei stessi o la società? Dato che

r che, “cogliendo un pretesto si sono precipita - renti. Tanti, tantissimi ma , tutti di troppo. L’Incontro non è un giornale ebraico temo ti in trincea”, sorvolando su quella differenza Concludo con una analogia – non un parago - purtroppo che siamo obbligati a scegliere la neppure sottilissima che c’è tra un “mazal ne – duplicemente discutibile. Credo che, di seconda interpretazione. Dunque, bisogna tov!” e un’offesa più o meno gratuita. fronte alle sempre più frequenti stragi com - vietare agli ebrei di mangiare kasher? E con Nell’arco di poche ore, su un gruppo tradi - piute dal terrorismo islamico, sia oggi legitti - quali mezzi? Proibire gli alimenti con il mar -

a zionalmente caldo frequentato per la mag - mo pretendere dalle autorità dell’universo chio Kasher? In effetti l’articolo se la pren - gior parte da ebrei romani, è stata toccata musulmano una presa di posizione. È fin deva proprio con questi, ma chi lo ha scritto quota 500 commenti. Ci sono state anche di - troppo banale sottolineare che responsabile non si è accorto che eliminare i marchi Ka - scussioni vere, non soltanto interventi gros - di un’azione è chi la compie e basta, non va sher non sarebbe sufficiente: per eliminare solani e insultanti, ma ogni tre, quattro inter - però dimenticato che il terrorismo è una del - certi pericolosi comportamenti dalla vita so - venti al massimo, ecco spuntare un funghet - le molte declinazioni possibili dell’Islam – ciale bisognerebbe controllare che gli ebrei to variabilmente velenoso. Se gli ammini - naturalmente non la più diffusa – non un in - non si astengano dall’acquisto di determinati stratori del gruppo non avessero bloccato a cidente di percorso di origine esogena. Le prodotti alimentari. Ma come distinguere le un certo punto i commenti avremmo potuto autorità e i maestri, in ogni caso, sono sem - diete permesse da quelle proibite? Come si raggiungere numeri record – almeno, in pro - pre responsabili, e lo sono doppiamente distinguono gli ebrei dai vegetariani o dai ve - porzione a quelli tanto piccoli dell’ebraismo quando rimangono in silenzio. Analogamen - gani? Bisogna verificare che chi si astiene italiano. In compenso, l’argomento è stato ri - te, credo che le autorità e i maestri dell’e - dalla carne non sia colto in flagrante ad ac - sollevato fino alla nausea per più di una set - braismo, anche in Italia, dovrebbero prende - quistare una trota o un branzino? timana sul medesimo e su altri gruppi, e non re una posizione sull’omofobia, rispondendo A quanto pare i confini tra la laicità e l’intol - ha mancato di tenere banco nelle discussioni a chi la giustifica in nome del Dio degli leranza non sono chiari e condivisi da tutti. non virtuali. ebrei. Certo, se in nome della libertà si approvano Certo, quel fenomeno che “Pagine ebraiche” leggi che violano le libertà più elementari, se ama definire “demenza digitale” ha a che fa - Giorgio Berruto in nome dell’uguaglianza si approvano leggi che discriminano, se in nome di supposti va - lori universali si va a fare un indebito pro - cesso alle intenzioni sanzionando non i com - LA FORZA DELL’INTESTINO portamenti ma ciò che dal nostro punto di vi - Ho ingerito per sbaglio un piccolo ciottolo di è composta la maggior parte del nostro sta quei comportamenti significano, vuol di - fiume, che è passato nel mio intestino senza mondo, che non la assimili, cioè non la ren - re che abbiamo abdicato ai principi fonda - che lui se ne accorgesse. Non l’ha assimilato, da simile a me stesso, perché inutile alla mentali di una società democratica. cioè non l’ha reso simile a me, perché non mia sopravvivenza? Perché concedere questa vittoria ai negatori era utile alla mia sopravvivenza, e il giorno Ne sono quasi certo. di quei principi? dopo l’ha restituito tal quale. E dire che l’in - Anzi, sono certo dell’esistenza dell’incono - testino ha una superficie vastissima in un vo - scibile. Anna Segre lume relativamente limitato, grazie ai villi ed D’altra parte, ripensandoci, non occorre sco - alle anse. E il ciottolo era fatto di gneiss, una modare i ciottoli ed il nostro intestino per roccia di cui è composta la maggior parte convincersi dell’esistenza dell’inconoscibile. della crosta terrestre, con gli stessi elementi Basta pensare a tutto ciò che i nuovi stru - chimici presenti nel mantello, nel nucleo del menti scientifici ci fanno scoprire ogni gior - nostro pianeta e nei corpi celesti. E il mio in - no: nel mondo infinitamente lontano o infini - testino non se ne è accorto! Il mio intestino si tamente piccolo o non percepibile altrimenti. accorge solo degli alimenti, cioè di una infi - È per questo che ho deciso di credere nel - nitesima parte del mondo vivente, che è l’incredibile. un’infinitesima parte della terra, che è un’in - Vai piano, mi dice un amico: così rischi di finitesima parte dell’universo… avere le traveggole. C’è un’altra parte del mio corpo che ha una Stai tranquillo, come non mangio regolar - forma che somiglia a quella del mio intesti - mente ciottoli di fiume, così non frequento no: ha una grande superficie in un piccolo tutti i giorni fantasmi, cherubini, dibbuk, go - volume. È il mio cervello. lem, che non sono utili per la nostra soprav - Non è che per caso anche il mio cervello vivenza. O no? non si accorga di oggetti e fenomeni di cui Davì cante esperienza del collasso della torre. I disastri come distruttori di culture. Ironica - 3 MOLTEPLICITÀ NEI LINGUAGGI mente Voltaire nel Dizionario filosofico scrive di non capire perché Babele è sinoni - Poiché riteniamo che contenga molti spunti di riflessione interessanti per i nostri lettori, pub - mo di confusione, perché il termine, molto blichiamo la prima parte della conversazione (in forma di domande e risposte) di Rav Ariel Di usato nelle capitali dell’antichità, non vuol Porto con Franco Segre in occasione della giornata europea della cultura ebraica 2016, il cui dir altro che “città di D.”, ed invece rappre - tema era “Lingue e dialetti ebraici”. senta doppiamente la confusione, la confu - sione delle lingue e quella degli architetti, Il primo linguaggio siano incapaci di dare un nome agli esseri vi - che non riuscirono a portare a termine la co - venti, come risulterà ulteriormente da altri struzione. I testi apocrifi e pseudoepigrafi biblico brani nei capitoli successivi della Genesi, co - forniscono una serie di elementi interessan - me quelli dell’assegnazione del nome a Qain ti: dopo la confusione delle lingue l’ebraico Il primo riferimento biblico alla nascita di e Noach, per i quali la rispondenza fra il no - rimane patrimonio esclusivo di Shem ed ’E - un linguaggio si trova in Genesi, 2, 19: “Il me e la sua giustificazione funziona solo per ver, e pertanto dei figli di Israele. In questi Signore D. che aveva formato dalla terra l’ebraico. Se i nomi fossero arbitrari questo testi l’ebraico viene chiamato lingua della tutte le bestie dei campi e tutti i volatili del scarto fra uomini e angeli non sarebbe così rivelazione o leshon ha-qodesh , lingua del cielo, li portò all’uomo per vedere come li evidente. Tale visione non è tuttavia condivi - santo. Il senso di quest’ultima espressione è avrebbe chiamati; qualunque nome l’uo - sa da tutti gli autori: Maimonide e i suoi di - stato variamente interpretato dagli studiosi: mo avesse dato agli esseri viventi sarebbe scepoli per esempio sostengono la teoria secondo alcuni infatti viene così chiamato stato il suo nome”. Quale significato si può convenzionalista del linguaggio. Nachmani - in quanto utilizzato nel contesto sacrale, per attribuire a questo prima traccia di lin - de considera questa posizione al limite del - altri perché lingua del Signore. Il Talmud guaggio, sorto ancor prima che nascesse l’eresia, perché rischia di negare la natura di - Yerushalmì nel trattato di Meghillah intende l’esigenza di comunicazione? vina della Torah. Hirsch nel suo commento l’espressione safah achat , un’unica lingua, Nell’ebraismo la dimensione linguistica ed alla Torah si dilunga sulla questione: sola - che compare all’inizio della narrazione del - acustica predomina certamente su quella vi - mente il Signore è in grado di conoscere la l’episodio della torre, come la lingua dello suale. Uno dei momenti maggiormente so - vera essenza delle cose. yechidò shel ’olam , l’Unico del mondo. lenni, quello della rivelazione divina, è carat - L’uomo può solo giudicare in base al pro - Questa lingua fra l’altro, secondo l’interpre - terizzata in modo esclusivo dall’ascolto, pre - prio punto di vista individuale, ed è sotto - tazione di Sof. 3,9 sarà quella che caratte - scindendo totalmente dalla vista (Deut. posto agli stimoli esterni, in base ai quali rizzerà la fine dei giorni, quando l’umanità 4,12): “voi udiste il suono delle parole, ma attribuisce i nomi alle cose. E nonostante la parlerà un unico idioma. non vedeste immagine alcuna; soltanto una fallacia delle sensazioni umane, i nomi che Questa lingua verrà “impastata”, “diluita” voce udiste”. Linguaggio e verità rivelata so - attribuisce sono veri, perché il Signore ha (balal) nelle altre. Questo fatto di certo com - no indissolubilmente legati, sebbene i Mae - concesso all’uomo il privilegio di attribuire porterà delle conseguenze negative, perché stri del Talmud discutano sull’esclusività i nomi, e la fede in D., che ha dato all’uo - nella tradizione mistica la lingua ebraica ha dell’ebraico; infatti secondo un’opinione nel mo questo potere, è alla base della veridi - poteri straordinari, ma possiamo consolarci trattato di Shabbat (12b) la Torah è stata ri - cità delle conoscenze umane. Togliendo la pensando che in tutte le lingue è presente velata in tutte le lingue. I primi capitoli della fede alla scienza, se ne mina il fondamento. una porzione dell’ebraico. Isidoro da Sivi - Genesi suscitano una serie di interrogativi, glia considera la lingua come il principale affrontati nei secoli dalle varie tradizioni re - fattore di divisione: “ex linguis gentes, non ligiose, relativi al linguaggio. Che lingua Babele ex gentibus linguae exortae sunt”. In una so - parlava D. quando ha creato il mondo? Come cietà multiculturale, nella quale le differenze comunicava con Adamo? Qual è l’unico lin - Un solo linguaggio, una sola intenzione, un vanno salvaguardate, è necessario altresì ri - guaggio che si parlava ai tempi della torre di solo obbiettivo, un solo ordine sono le ca - cercare un linguaggio comune, individuare i Babele? ratteristiche della vita collettiva di Babele, punti di contatto e comunicare, perché altri - Tutti questi problemi sono collegati fra di lo - che mira alla potenza assoluta, all’impero menti la ricchezza dei linguaggi e delle cul - ro, e il nostro approccio per risolverli in - mosso da una sola volontà. ture, anziché rivelarsi elemento portatore di fluenza in modo significativo il nostro ap - La conseguente nascita delle differenze dei arricchimento reciproco rischiano di diveni - proccio nei confronti del linguaggio. Quando linguaggi, pur essendo fonte di incom - Marta Minujin, re fonte di divisione e di contrasto. nella Torah è scritto che il nome che Adamo prensioni e di rivalità, rappresenta per La Torre di Babele di libri, Buenos Aires, avrebbe attribuito agli esseri viventi sarebbe contro la nascita di culture diverse, che Rav Ariel Di Porto 2011 stato “il suo nome”, cosa si intende dire? poste a confronto, possono favorire e sti - Che, come per esempio recepisce la Vulgata, molare il dialogo e il progresso. La multi- che traduce l’ebraico hù shemò con nomini - etnicità può quindi essere considerata un bus suis , i nomi che Adamo attribuisce alle arricchimento reciproco, una vittoria an - creature rispondono alla loro essenza, o, più ziché una sconfitta? semplicemente, che, da quando Adamo ha Se facciamo attenzione la posizione del bra - scelto arbitrariamente questi nomi, noi ne no sulla torre di Babele nella Genesi è quan - facciamo uso? Questa indecisione è riflessa tomeno sospetto. Infatti nel capitolo prece - nella discussione fra Cratilo ed Ermogene dente, il capitolo 10, dove viene illustrata la nel Cratilo platonico. L’uno sosteneva infatti discendenza dei figli di Noè, e la suddivi - che una forza sovrannaturale avesse genera - sione dell’umanità in settanta nazioni, già si to i nomi, mentre l’altro credeva che questi parla per ben tre volte, e non può quindi fossero arbitrari, ipotesi poi accolta da Ari - trattarsi di un caso, di varie lingue. Se è co - stotele nel De interpretatione . L’approccio sì, e dovessimo rispettare l’ordine cronolo - nel Vicino Oriente è certamente differente gico nella narrazione, anche se sappiamo dal nostro. Il linguaggio è anzitutto veicolo che non è un elemento indispensabile nel - del sacro, lo strumento attraverso il quale la l’esegesi rabbinica, la differenziazione del - divinità si rivela agli uomini. Proseguendo le lingue non sarebbe pertanto una punizio - con la narrazione biblica in Genesi 2,23 sen - ne, ma un fatto assolutamente naturale. An - tiremo per la prima volta la voce viva di Ada - zi, attenendoci al testo, il voler parlare un’u - mo, che attribuisce questa volta un nome al - nica lingua, l’avere pertanto un unico obiet - la sua compagna, che verrà chiamata ishah tivo, in questo caso contrastare la divinità (nella Vulgata virago ), in quanto derivante per mezzo della torre, è uno dei presupposti da ish . Anche il suo nome proprio sarà di quanto avverrà poco dopo, anche se, dob - Chawwah, perché madre di tutti i viventi ( em biamo notare, le conseguenze non saranno kol chay ). Da questo passo emerge con netta disastrose come quelle del diluvio, che evidenza che il linguaggio non è arbitrario, portò l’umanità sull’orlo della scomparsa. ma quantomeno etimologicamente corretto. L’unità, la vicinanza fra gli esseri umani, Questo emerge anche da un altro passo in anche se per perseguire una finalità errata, è Genesi Rabbah, quando il Signore, confron - ciò che scongiurerà una catastrofe, che tandosi con gli angeli circa la creazione del - avrebbe potuto avere effetti ben più deva - l’uomo, dice loro che la sua saggezza sarà stanti. È interessante vedere come vari auto - superiore alla loro, e per dimostrarlo fa vede - ri arabi abbiano letto questo episodio: la re come, al contrario dell’uomo, gli angeli confusione delle lingue nasce dalla terrifi - 4 (segue da pag. 1) Salva Israele,... sforzo di nazionalisti e della destra religiosa – osserva Bar-Tal – è stato quello di trasforma - re un’occupazione temporanea in conquista, volta non solo a mantenere il controllo dei ter - ritori, ma a colonizzarli e annetterli a Israele. Gli insediamenti sono stati la sciagura del - l’occupazione perché hanno comportato la cattura illegale di terre e risorse idriche, l’in - e sediarsi di un numero elevato di persone e la correità dell’esercito nella protezione dei co - l loni e nella repressione dei palestinesi 1. Con lui ex diplomatici, parlamentari, ministri e diplomatici, accademici, scrittori e artisti, nonché diversi ex alti ufficiali dell’esercito, e spinti da un senso di urgenza circa il futuro di Israele, per il degrado di norme e prassi de - mocratiche di convivenza nel paese e per il pericolo che il persistere dell’occupazione

a conduca di fatto ad uno stato binazionale in cui i palestinesi restano privati di ogni diritto. In uno dei documenti della campagna SISO da loro avviata con l’Appello agli ebrei del mon -

r do (vedi box qui sotto), i promotori afferma - no: “Noi crediamo che mezzo secolo di occu - stati” del conflitto? nal-religioso, ma a quella parte della società pazione sia ormai troppo e che da tempo sia Tre elementi fondamentali: scettica circa le possibilità di un accordo di pa - ora di porvi fine… Far durare ancora questa L’attenzione ai costi distruttivi dell’occupa - ce, quasi rassegnata all’ineluttabilità del con - s situazione condanna i due popoli che condivi - zione per Israele stesso. Altri tipi di occupa - flitto, che non subisce i costi dell’occupazione dono la terra a un inutile spargimento di san - zione militare nella storia degli stati non han - o non ne è consapevole. È un processo ostaco -

i gue … La creazione di uno stato di Palestina no sortito tali conseguenze perché gli stati lato da preconcetti difficili da rimuovere dopo accanto allo stato di Israele … impedirà i ten - occupati erano distanti fisicamente, o non vi 50 anni. Nei sondaggi recenti 2, mentre israelia - tativi di fondere le due entità in una terra di era un’azione rivolta sistematicamente ad in - ni e palestinesi ancora sostengono in prevalen - Israele dove vige l’apartheid, come propugna - sediare coloni o perché il potere occupante za, pur con consensi declinanti, la soluzione “ a to dalla destra israeliana dominata dai coloni”. non era una democrazia. Israele è in questo due stati” – rispettivamente 59 e 51 per cento –, Cosa distingue questa campagna da altri ri - senso un caso speciale. il 72 per cento degli ebrei israeliani ritiene che petuti e falliti tentativi di giungere ad un ac - La campagna è rivolta in Israele non all’opi - il dominio che Israele esercita sui palestinesi cordo di pace che contempli il ritiro di Israe - nione pubblica ostinatamente annessionista, non sia “occupazione”. Ma come chiamare una le dalla West bank e una soluzione “a due nutrita dell’ideologia dell’estremismo nazio - realtà, in cui vi è un sistema legale doppio e se - parato – militare per i palestinesi, civile per gli abitanti ebrei ivi insediatisi –; un potere, quello della Civil Administration, braccio amministra - tivo dell’esercito, che espropria terreni privati APPELLO AGLI EBREI DEL MONDO per insediamenti ebraici e decide unilateral - mente in materia di permessi edilizi, di confisca di terre per uso militare, di permessi di transito Se amate Israele, il silenzio non è più un’opzione possibile e di lavoro, ecc.? Una tale pervicace “cecità” è il risultato deliberato di anni di rimozione della Con l’avvicinarsi del 2017 che segna il cinquantesimo anno dell’occupazione israeliana di realtà (la linea verde, il confine armistiziale territori palestinesi Israele è ad un punto di svolta. La situazione attuale è disastrosa. Il pre-67 rimosso dalle mappe, dai libri di scuola, protrarsi dell’occupazione opprime i palestinesi e alimenta un ciclo ininterrotto di spargi - dai documenti ufficiali dello stato; il costo ef - mento di sangue. Corrompe le fondamenta morali e democratiche dello Stato di Israele e fettivo degli insediamenti celato dal bilancio danneggia la sua posizione nella comunità delle nazioni. La nostra migliore speranza per pubblico). il futuro – il tragitto più sicuro verso la sicurezza, la prosperità e la pace – risiede in una La campagna di SISO è rivolta precipuamente soluzione negoziata del conflitto israelo-palestinese che conduca alla creazione di uno sta - alla Diaspora mondiale perché essa, malgrado i to palestinese indipendente accanto e in rapporti di buon vicinato con lo Stato di Israele. guasti geopolitici del Medio Oriente, l’irrompe - Facciamo appello agli ebrei nel mondo intero perché si uniscano a noi israeliani in un’a - re del terrorismo islamista, il cataclisma umani - zione coordinata per porre fine all’occupazione e costruire un futuro nuovo per la salvezza tario in Siria e Iraq, non sia spettatrice indiffe - dello Stato di Israele e delle generazioni future. rente e inane di quanto accade in Israele, ma unisca voce ed azione a quella degli israeliani Sottoscritto da oltre 500 israeliani, tra cui: per il fine comune. Il movimento che si sta for - David Grossman, Amos Oz, Achinoam Nini (Noa), David Broza, Avishai Margalit, mando in sostegno all’Appello include ebrei di Avraham Burg, Edward Edy Kaufman, Ohad Naharin, Orly Castel Bloom, Ilan Baruch, paesi europei, delle Americhe, dell’Australia. In Alon Liel, Elie Barnavi, Alice Shalvi, -Shakhar, David Harel, David Tartakover, David Ru - Europa JCall lo sostiene ( www.jcall.eu ). Il pro - binger, David Shulman, Doron Tsabari, Dani Karavan, Daniel Bar-Tal, Daniel Kahneman, posito è svolgere incontri, spettacoli, attività Zeev Sternhell, Chaim Oron (Jumes), Haim Ben-Shahar, Chaim Yavin, Yair Tzaban, Yehu - educative nelle comunità del mondo fino al giu - da Bauer, Judith Katzir, Joshua Sobol, Yehoshua Kolodny, Yoram Bilu, Yoram Groner, Yo - gno 2017, 50 anni dalla guerra dei sei giorni e ram Peri, Yasmeen Godder, Yael Dayan, Iftach Spector, Yitzhak Frankenthal, Lahav Halevy, dall’inizio dell’occupazione. L’appello rivolto Leora Rivlin, Motti Lerner, Mossi Raz, Michael Benyair, Micha Ullman, Menahem Yaari, alla diaspora manifesta l’angoscia che attana - Moshe Gershuni, Noga Alon, Nahum Tevet, Naomi Chazan, Nathan Sharony, Savyon Lie - glia questa parte della società israeliana. Tipica - brecht, Sami Michael, Sammy Smooha, Edit Doron, Amos Gitai, Amram Mitzna, Anat mente, anche nella sinistra in Israele, il rappor - Maor, Colette Avital, Ronit Matalon, Raphael Mechoulam, Shaul Arieli, Shimon Shamir, to con la diaspora è stato controverso. La dia - Akiva Eldar, Aharon Shabtai, Eva Illouz (e altri 500). spora, percepita come irrilevante per le sorti di Israele, decise dai suoi cittadini, pur con gli agi dell’appoggio materiale e morale degli ebrei del mondo. Qui l’atteggiamento è opposto: si invo - Perché amiamo Israele, non possiamo più tacere ca un’azione coesa e comune dei due poli del - l’ebraismo per salvare Israele dalla pulsione au - Esprimiamo la nostra solidarietà alle 500 personalità israeliane che hanno lanciato un ap - todistruttiva che lo spinge lontano da quello pello in favore di “una soluzione negoziata del conflitto israelo-palestinese che conduca al - “stato democratico degli ebrei” voluto e fonda - la creazione di uno stato palestinese accanto allo Stato di Israele”. to dal sionismo classico, herzliano e socialista. In quanto amiamo Israele e siamo preoccupati per il benessere e la sicurezza del paese e dei suoi cittadini, non possiamo più restare silenti. Sosteniamo gli sforzi dei nostri amici Giorgio Gomel israeliani e del resto del mondo rivolti a “porre fine all'occupazione e costruire un futuro nuovo, per la salvezza di Israele e delle generazioni future”. 1 Daniel bar-Tal and Itzhak Schnell (eds), The im - Yoseph Zaritsky, pacts of lasting occupation: lessons from Israeli Primavera society, Oxford U.P., 2012. Per adesioni: [email protected] a Gerusalemme, 2 democracy Institute, Peace index, giugno serigrafia 2016. sto da Della Pergola rischi di risultare più of - fensivo per i palestinesi, anzi, mi pare molto 5 UNA VERSIONE ALTERNATIVA più attento al loro coinvolgimento diretto. L’unico vero problema che il testo potrebbe L’appello Siso è stato pubblicato sui giornali scere Israele come lo stato degli ebrei op - creare per un destinatario palestinese, secon - israeliani il 15 settembre. Nei giorni successi - prime i palestinesi, sfianca gli israeliani , e do me, è la richiesta di accettare Israele come vi il dibattito ha raggiunto anche l’ebraismo alimenta un ciclo ininterrotto di spargimento stato ebraico, che forse potrebbe suonare co - italiano grazie agli interventi di Stefano Jesu - di sangue dalle due parti . Corrompe le fon - me una legittimazione di comportamenti di - rum e Dario Calimani sul notiziario quotidia - damenta morali e democratiche dello Stato scriminatori nei confronti dei cittadini arabi no dell’Unione delle Comunità Ebraiche Ita - di Israele, corrompe la legittimità morale e d’Israele. D’altra parte è anche necessario li - liane. Qualche giorno dopo, sempre sullo stes - politica del futuro Stato di Palestina e dan - berare gli israeliani destinatari dell’appello so notiziario, il demografo Sergio Della Per - neggia la posizione dei due stati nella comu - dal timore che si legittimi la pretesa di un di - gola ha proposto una sua versione alternativa nità delle nazioni. La nostra migliore spe - ritto generalizzato al ritorno in Israele per dell’appello con alcune aggiunte (le parti in ranza per il futuro – il tragitto più sicuro ver - milioni di palestinesi, cosa che renderebbe grassetto e sottolineate). so la sicurezza, la prosperità e la pace – ri - gli ebrei minoranza anche in uno stato di “Non firmerò il documento originale di SISO siede in una soluzione negoziata del conflit - Israele che tornasse ai confini del 1967. Dal Grazie! – scrive Della Pergola in calce alla sua pro - to israelo-palestinese che conduca alla crea - mio punto di vista è chiaro che chi ha scritto posta – ma firmerei volentieri questa nuova zione di uno stato palestinese indipendente l’appello Siso non intendeva certo legittima - La redazione versione. E invito chiunque voglia a farlo ”. accanto al riconoscimento della personalità re simili richieste (che a mio parere non di Ha Keillah Ormai l’appello è stato diffuso in tutto il nazionale dello stato ebraico , e a rapporti di avrebbero fondamento, a meno che conte - mondo nella sua versione originale (quella buon vicinato fra lo Stato di Israele e lo Sta - stualmente non si concedesse un analogo di - ringrazia che leggete nella pagina qui a fianco), e quin - to di Palestina . Facciamo appello agli ebrei ritto al ritorno per tutti gli ebrei espulsi o fug - di non so fino a che punto la proposta di Ser - e ai palestinesi nel mondo intero perché si giti da paesi islamici dopo il 1948); tuttavia, calorosamente gio Della Pergola potrà avere effetti pratici, uniscano a noi residenti israeliani e palesti - per evitare ambiguità, mi pare opportuna la i lettori che eppure mi sembra interessante farla conosce - nesi in un’azione coordinata per porre fine proposta di un’aggiunta al testo che chiarisca re ai nostri lettori perché la ritengo molto uti - all’occupazione, al terrorismo e alla nega - senza equivoci possibili questo punto. ci hanno le per il dibattito che probabilmente si svol - zione dell’altro, e costruire un futuro nuovo In generale mi pare che nessuna delle modi - sostenuto gerà nei prossimi mesi a proposito di Siso. E per la salvezza dello Stato di Israele e dello fiche proposte da Della Pergola sia tale da sarebbe anche interessante capire quale sa - Stato di Palestina nell’interesse delle gene - stravolgere l’appello nella sostanza. Questo con le loro rebbe il consenso intorno a un testo come razioni future”. significa che i firmatari di Siso sono (o po - questo, perché se si scoprisse che è significa - trebbero essere) meno isolati nell’opinione generose tivamente molto più ampio, forse potrebbe L’elemento più evidente che balza agli occhi pubblica israeliana di quanto possa sembrare offerte divenire un utile punto di riferimento in vista nella versione dell’appello proposta da Ser - a prima vista? Non saprei rispondere a que - di altre iniziative future volte a coinvolgere gio Della Pergola è l’esigenza di non far ap - sta domanda. Resta il fatto che, a mio parere, settori più larghi dell’opinione pubblica parire Israele come il solo responsabile della per quanto un dibattito aperto nella diaspora israeliana e diasporica. situazione attuale. Questo a prima vista po - su questi temi sia opportuno e auspicabile, trebbe sembrare una strumentale concessione alla fine saranno gli israeliani stessi a deter - “Con l’avvicinarsi del 2017 che segna il cin - a una parte più moderata dell’opinione pub - minare il proprio futuro e qualunque possibi - quantesimo anno del tentativo concertato da blica ebraica. In realtà, a mio parere, c’è più le soluzione dovrà trovare una maggioranza diversi paesi arabi di distruggere lo stato di di questo: i riferimenti espliciti ai palestinesi, parlamentare in Israele pronta a sostenerla; Israele e il cinquantesimo anno dell’occu - anche come destinatari dell’appello, non si dunque il dialogo con quella parte dell’opi - pazione israeliana di territori palestinesi, limitano a sottolineare le loro responsabilità, nione pubblica israeliana più moderata ma Israele e la Palestina sono ad un punto di ma li chiamano anche in causa come sogget - sostanzialmente favorevole alla nascita di svolta. La situazione attuale è disastrosa per ti attivi e consapevoli, che dovranno essere uno stato palestinese al fianco di Israele do - entrambe le parti del conflitto . Il protrarsi protagonisti, e non destinatari passivi, di vrà essere cercato incessantemente. dell’occupazione israeliana dei territori pa - qualunque iniziativa di pace futura. lestinesi e del rifiuto palestinese a ricono - Dunque, non credo affatto che il testo propo - Anna Segre

come particolarmente felice: senza restrizio - scienza, non documento urbano. L’informale L’astrattismo lirico ni e censure, senza questioni ideologiche cir - dei suoi quadri è una dichiarazione circa il ca la rappresentazione della figura umana, luogo ove la pittura deve scavare vie nuove. di Yoseph Zaritsky senza particolari remore religiose. Possiamo credere che possa avere indossato E, in ispecie, l’astrattismo lirico di Zaritsky, l’uniforme russa come un soldato diligente e (1891-1985) che non aveva raffigurazioni specifiche da obbediente? Possiamo immaginare che possa mostrare, quanto invece relazioni inedite tra essere stato un artista imprestato al mercato Chi andasse a visitare il Museo d’Arte Moder - forma e colore, composte secondo una ricerca dell’arte? Possiamo solo immaginare che qual - na di Tel Aviv troverebbe, tra gli altri, in espo - di scavo interiore legata a una auto-analisi, cuno possa avergli proposto onorificenze uffi - sizione degli acquarelli di Joseph Zaritsky. Chi fatta di doloroso rinvenimento di proprie mo - ciali, attestati o solo un plauso formale? In Jo - era questo pittore? In Italia non lo conosce qua - dalità pittoriche, risolveva su un’altra scala le seph Zaritsky bruciava il fuoco di Goya che è si nessuno, ma in Israele è giustamente consi - tradizionali questioni che nel corso dei secoli parte dell’irrequietezza e del tormento; freme derato uno dei pittori “storici” più importanti. erano state spesso causa di conflitto tra la ri - una coscienza tragica, inquieta: il contrario di Egli può essere definito un astrattista lirico. cerca pittorica e la coscienza ebraica. Zaritsky quella che possiede l’intellettuale di corte, che Pittore isolato e solitario di carattere, ma an - non supera l’antinomia “pittura figurativa-or - al contrario è fatta di invidie, ricerca di ricono - che lontano da quella che allora in Israele era todossia ebraica” slittando verso l’informale scimenti esteriori e bramosia di successo. la tendenza espressiva più “à la mode”, cioè come se questa via potesse essere una scappa - Yoseph Zaritsky, quella ripresa di Chagall che tanto infervora - toia. No, non questo: egli è informale per altri Giuliano Della Pergola , 1924 va l’animo dei giovani artisti. Bisogna dire motivi, su un’altra scala di riferimenti. È che il clima degli anni Cinquanta dovette ap - informale per un anelito di riprodurre in pittu - parire a molti pittori già immigrati in Israele ra la propria coscienza di profugo, di disere - dato, di perseguitato. L’astrattismo lirico di Zaritsky pesca nel suo disagio morale, nel - Josef Zaritsky (1891-1985), nato nel - l’irrequietezza, nella ricerca indotta dall’ango - la provincia russa, oggi Ucraina, ha scia, nel tentativo di dare forma pittorica a studiato pittura all’Accademia di quel tormento culturale e vitale che aveva ca - Kiev. Nel ’23 ha fatto l’alià. Prima a ratterizzato tanta parte dell’ebreo che viveva Gerusalemme e poi a Tel Aviv, ha in una Ucraina antisemita e poverissima. prodotto diversi paesaggi. In segui - Si placa, questa tragedia, con l’alià in Israele to ad un breve soggiorno parigino (1923)? Senz’altro, muta. Sicuramente non è nel ’27, l’opera di Zaritsky si avvici - più la stessa di prima. Ma la sua radice è na alla corrente “modernista”. Dal profonda, e rimugina all’infinito dolore e 1948 si spinge verso una rappre - umiliazioni. Si placa, cambiandosi; ma senza sentazione sempre più astratta. Pit - spegnersi mai. ture monumentali sono state com - La sua pittura diventa feriale, diaristica, do - missionate all’artista da fondazioni cumentale, sperimentale, anti-capolavoristi - pubbliche e private. Negli ultimi ca, mai fotografia. Il movimento delle navi anni della sua vita la sua pittura ri - nel porto è un suo movimento interiore, sot - torna a forme quasi veriste. tratto alla nautica. La povertà di una città pa - lestinese (Safed, 1924) è dramma della co - 6 IL RITORNELLO DI BIBI L’ATTORE “Sono sicuro che molti di voi hanno sentito amaro in bocca, un senso di fastidio, come se dire che le comunità ebraiche in Giudea e qualcosa fosse fuori posto, falso, sbagliato. Samaria, la West Bank, sono un ostacolo al - Perché? la pace. Questa idea mi ha sempre lasciato Netanyahu fa propria la dizione “Giudea e e perplesso, perché nessuno sosterrebbe mai Samaria”, peraltro largamente impiegata nel seriamente che i quasi due milioni di arabi dibattito politico israeliano. All’inizio tradu - l che vivono in Israele siano un ostacolo alla ce l’espressione con “West Bank”, ma solo pace: e questo perché non lo sono, al con - perché il video è destinato alla diffusione trario. La diversità all’interno di Israele mo - fuori da Israele, in primo luogo negli Stati stra la sua apertura e disponibilità alla pace. Uniti, come chiarisce in modo inequivocabi - e Ma la leadership palestinese in realtà chiede le il riferimento successivo a ispanici e neri. uno stato con una precondizione: nessun Più avanti nel discorso il binomio ricompare, ebreo. Questa cosa ha un nome: pulizia etni - e questa volta non viene tradotto nel linguag - ca. È una pretesa scandalosa, ed è persino gio internazionale: Netanyahu, non a torto,

a più scandaloso ancora che il mondo non la ha fiducia nella propria capacità persuasiva. trovi scandalosa. Alcuni cosiddetti Paesi il - Ma le parole, come ben sa proprio chi si oc - luminati giungono a promuovere questo cupa di disinformazione contro Israele, non scandalo. Chiedetevi questo: accettereste la sono mai etichette neutre. La locuzione dovkin fino ai romanzi di Steinbeck.

r pulizia etnica nel vostro Paese? Un territo - “Giudea e Samaria” certamente non lo è. Av - Al di là della retorica a tratti eccessiva e del - rio senza ebrei, senza ispanici, senza neri? valersi nel discorso politico contemporaneo la scelta lessicale discutibile, entrambi ele - Da quando l’ipocrisia è un fondamento del - di riferimenti topografici di origine biblica menti di cui nel dibattito israeliano Ne - la pace? In questo momento bambini ebrei in ha una conseguenza immediata: riavvolgere tanyahu non detiene certo l’esclusiva, il di - s Giudea e Samaria stanno giocando con la in un istante i millenni, riallacciare l’Israele scorso contenuto nel video è impeccabile. Lo sabbia insieme ai loro amici: è la loro pre - odierna ai lontani regni omonimi. “Giudea e è perché evidenzia alcuni aspetti che sono

i senza a rendere la pace impossibile? Non Samaria” è oggi per migliaia di ebrei che ri - semplicemente veri. Perché allora questa credo proprio. Credo che ciò che rende im - siedono nei territori caduti sotto il controllo persistente sensazione di amarezza, come se possibile la pace sia l’intolleranza verso gli israeliano nel 1967 un dittico di pietra, paro - tutte le tessere del mosaico, prese singolar - altri. Le società capaci di rispettare tutte le la d’ordine che svela una visione del mondo mente, fossero perfette, ma unite insieme persone sono quelle che perseguono la pace, oltranzista, messianismo irresponsabile get - dessero forma a un incastro che non tiene, a quelle che chiedono la pulizia etnica no. Im - tato sulla faccia della politica, idolo terroso una figura ingannevole? La risposta, a mio magino un Medio Oriente in cui i giovani, in fondo a una strada senza uscita. Non sto avviso, è che Netanyahu, da retore navigato, arabi ed ebrei, imparino, lavorino, vivano negando la possibilità, la necessità anzi, per sposti sensibilmente ma decisivamente l’asse insieme, fianco a fianco, in pace. La nostra l’ebraismo di riferirsi in modo peculiare alla del discorso. Che finga di voler parlare di regione ha bisogno di più tolleranza, non terra di Israele, intesa anche (ma non solo) in qualcosa, ma discuta in realtà di altro. È vero meno. Dunque la prossima volta che sentire - senso strettamente geografico. Sto dicendo che la presenza ebraica nei territori contesi te qualcuno dire che gli ebrei non possono semplicemente che le parole trascinano con non è in linea teorica un ostacolo alla pace, vivere da qualche parte, e tantomeno nella sé il peso dei secoli. Tutte, ma alcune più di ma lo è il disegno complessivo che viene ab - loro patria ancestrale, riflettete un istante altre. Se Netanyahu anziché “Giudea e Sa - bracciato dalla maggioranza di coloro che sulle conseguenze. La pulizia etnica in vista maria” avesse preferito “territori palestinesi” scelgono di risiedere in quella regione, ai della pace è un’assurdità. È ora che qualcu - o “territori occupati” avrebbe utilizzato paro - quali la sacralità dello spazio sembra interes - no lo dica, io l’ho appena fatto ”. le altrettanto cariche di interpretazione e let - sare più della santità del tempo. Agli ebrei Sono le parole di , dif - teralmente fuorvianti. Anche “West Bank” delle colline non preme che i propri figli gio - fuse in un video che negli scorsi mesi ha avu - non è espressione perfettamente neutra: è chino con i compagni arabi, anche se a rigore to grande diffusione in rete. In estrema sinte - stata introdotta quando dalla Palestina man - non hanno nulla in contrario quando questo si Netanyahu ha ragione su tutto. Eppure, a dataria britannica, nel 1922, è stato staccato accade, ma importa presidiare zolle che con - Vignetta di Davì rileggere questo breve discorso, resta un e reso formalmente indipendente il 70% del siderano proprie per diritto divino. territorio, quella regione che giace a oriente Nonostante tutto, sono convinto che la pre - rispetto al fiume Giordano, la “East Bank” senza ormai radicata di ebrei nazionalisti nei appunto, che ha preso il nome di Transgior - territori contesi non sia il principale ostacolo dania prima e di Giordania poi. “West Bank” alla pace, che dal 1947 a oggi è rimasto lo ha il pregio indiscutibile di riferirsi a un ele - stesso: il rifiuto arabo. Sui confini ci si può mento morfologico e non a costruzioni di si - mettere d’accordo, sulla negazione dell’altro gnificato politiche, storiche e culturali, e mi come altro – così come su una pretesa inve - sembra perciò preferibile anche se cela l’idea stitura ricevuta direttamente dal Cielo – evi - che esista una “East Bank” a cui andrebbe for - dentemente no: qui affondano lo radici del se ricongiunta. Infine “territori contesi”, an - problema. Senza considerare che gli insedia - che se talvolta viene impiegato con lo scopo menti ebraici sono un comodissimo pretesto di sminuire il legame degli arabi palestinesi per la propaganda arabo-palestinese. In ogni con la regione, mi sembra si avvicini mag - caso, Netanyahu ha torto quando sostiene giormente all’equidistanza, evitando di antici - che la presenza ebraica nei territori contesi pare giudizi in merito al controllo della zona. sia irrilevante nei termini di una possibile pa - Un secondo aspetto emblematico della para - ce. Ha torto doppiamente perché dovrebbe bola politica di Netanyahu ben evidente nel occuparsi di più di quello che può fare il go - video è la retorica. Come Ronald Reagan, il verno che presiede da molti, troppi anni, e di leader del è un grande attore, carattere meno di chi, antistoricamente, ritiene che che peraltro non squalifica il politico di pro - Israele non abbia diritto di esistere. Il con - fessione. A tratti, però, la retorica si fa popu - fronto con gli arabi palestinesi e i regimi di lismo, per esempio con il riferimento ai Hamas e Fatah, oppure con il mondo arabo “bambini ebrei in Giudea e Samaria” che circostante, è impietoso. È questo che serve a “stanno giocando con la sabbia insieme ai lo - Israele? Io credo di no, credo che Israele me - ro amici”: un riferimento, tra l’altro, logica - riti termini di confronto alla sua altezza, non mente superfluo all’interno della stessa argo - contesti invaria bilmente illiberali i cui carat - mentazione in cui è inserito. È una citazione teri migliori equivalgono ai suoi peggiori. Ne - facile e consunta in cui risuonano echi degli tanyahu ha costruito una fortunata ma non anni Venti e Trenta, quando l’argomentazio - eterna parabola politica su un principio sem - ne si serviva spesso dell’immagine dei più plice, capace di fare presa facilmente sulla piccoli per descrivere l’irruzione delle masse massa degli elettori: parlare degli altri. Solo, nella storia, per mostrare il senso materiale sempre degli altri, altri impresentabili come del termine “proletariato” con il riferimento Hamas, l’Autorità nazionale palestinese, l’I - più ovvio, quello alla prole: dalla pubblicisti - ran. È un principio irresponsabile, che an - ca fascista, socialdemocratica e sovietica in drebbe sostituito con uno op posto: che cosa Europa a quella del New Deal, dai film di possiamo fare noi? Chaplin e Capra a quelli di Ejzenstejn e Pu - Giorgio Berruto dall'ispirare un genuino confronto su tema - tiche scottanti quali il ruolo degli arabi 7 ETNOCENTRISMO, israeliani nello Stato, finisce per esacerba - re sentimenti di sospetto e discriminazio - ne. ISRAELE E DIASPORA Al di là dell'infelice espressione, particolar - Nei circoli israeliani è un ritornello fre - mode, al di fuori del consenso e spesso inu - mente scandalosa se si considerino gli quente accusare di antisemitismo o di odio tilmente provocatorie. Continuare a racco - obiettivi officiali del Fondo, è però eviden - verso di sè chiunque evidenzi il progressi - gliere testimonianze anonime di presunti te come simili episodi gettino luce sulla vo declino dei valori democratici occiden - abusi commessi dallo Tzahal, come nel ca - crescente incompatibilità tra le aspirazioni tali in Israele. Al riguardo, lo status del so di Breaking the Silence, promuovere d'Israele e gli interessi della diaspora. Nes - New Israel Fund può fornire un utile metro strategie di lawfare (ovverosia il ricorso a sun dubbio può ormai essere avanzato sul di paragone. Fondata negli States nel 1979, corti straniere o internazionali per indeboli - fatto che, in Israele, una crescente maggio - ed oggi operante in diversi paesi tra cui re Israele), come nel caso di Yesh Din, od ranza dell'opinione pubblica consideri il Israele, questa ONG, come evidenziato dal impiegare palestinesi esprimenti sentimenti mantenimento e rafforzamento del caratte - suo stesso nome, è impegnata nel promuo - antisemiti, come nel caso di B'tselem (il cui re etnocratico della nazione un obiettivo vi - vere cambiamenti democratici nello Stato collaboratore Atef Abu a-Rab è stato colto tale, cui lecitamente sacrificare elementari ebraico. A tal fine, elargisce ad una miriade da Tuvia Tenembaum a negare l'Olocau - garanzie democratiche. Disquisendo sulle di ONG israeliane fondi annuali, per il va - sto), non possono che suscitare reazioni ne - colonne di Yediot Aharonot sulla necessità lore di svariati milioni di dollari. Da un gative in un'opinione pubblica ossessionata della Legge Basilare Israele come Stato- punto di vista teorico, il Fondo presente - dall'idea di vivere una lotta esistenziale Nazione del Popolo Ebraico , Yoaz Hendel, rebbe tutte le carte in regola per fungere da contro il resto del mondo. intellettuale vicino a Netanyahu, ha esposto ponte tra Israele ed un ebraismo liberale Tuttavia, le campagne di demonizzazione con chiarezza ciò che è universalmente ac - sempre più ostile nei confronti delle politi - rivolte contro queste ONG non possono cettato dall'intero spettro sionista, con la che dello Stato ebraico. Nella realtà, la po - cambiare la realtà operante sul terreno: che parziale eccezione del Meretz: legittimare sizione del NIF è andata sempre più dete - Israele stia dominando milioni di non meccanismi discriminatori verso i cittadini riorandosi nell'arena israeliana, esemplifi - ebrei, sottoponendoli ad un regime di dirit - non ebrei è una condicio sine qua non per cando in sommo grado il crescente divario ti differenti simile all'apartheid è una situa - mantenere integro il carattere ebraico dello tra le aspirazioni di certa parte della dia - zione che necessita di risposte urgenti. Ed stato. Sennonchè simili ideologie vanno spora, e l'élite nazional-religiosa ormai do - a tali ONG deve riconoscersi quanto meno contro il convincimento di un'importante minante in Israele. Alla base dell'ostilità nei il disperato merito di portare alla luce si - sezione della diaspora, per il semplice mo - confronti del Fondo sta un miscuglio tra mili realtà presso un pubblico israeliano tivo che esse finiscono per mettere in di - una serie di sue infelici scelte e la crescen - spesso assuefatto all'ineluttabilità dello scussione la legittimazione degli ebrei qua - te demonizzazione operata in Israele verso status quo. Più sostanziali sono invece le li cittadini aventi pari diritti al di fuori d'I - quanti ritengano ingiustificato anteporre la critiche rivolte nei riguardi dell'infelice sraele. E ciò non per caso: per comunità ebraicità alla democraticità dello Stato. supporto prestato dal NIF nei confronti di fiere di sostenere laicità ed eguaglianza, il Esplosa nel 2010, a seguito dell'efficace at - Adalah. Accusare le ONG arabe di portare supporto ad uno stato sempre più ostile a tacco mediatico orchestrato dalla ONG di alla bancarotta la coesistenza è un tema co - tali valori è destinato a trasformarsi in un destra Im Tirtzu contro l'allora Presidente mune nel discorso israeliano, teso a margi - insopprimibile fardello, non foss'altro per - del NIF Naomi Chazan, la campagna con - nalizzare tali gruppi, a ragione della loro chè fornisce ai nemici degli ebrei la con - tro il Fondo ha assunto nel corso degli anni feroce opposizione al carattere etnocentri - vincente arma di poter accusare le comu - toni sempre più isterici, sia in Israele che co dello Stato. Tuttavia, addebitare a senti - nità di praticare un ipocrita doppio stan - nella diaspora, al punto da costringere il menti razzisti l'opposizione a questi grup - dard. E, sebbene questo argomento sia uno Fondo a continue campagne di rilegittima - pi, come ripetutamente insinuato dal NIF, dei più dolorosi nel popolo ebraico, ciò che zione del proprio ruolo. tradisce una preoccupante incapacità di va - la vicenda del NIF insegna è palese: per ol - Cercando di riassumere i punti salienti del - lutare il reale ruolo giocato da questa tre mezzo secolo, la diaspora liberale e pro - la vicenda, due sono le accuse mosse in ONG. Nessun dubbio che essa svolga un gressista ha fedelmente sostenuto Israele, Israele al fondo: quella di continuare a fi - ruolo meritorio nella lotta, sul piano lega - nella convinzione che il legame tra religio - nanziare ONG ritenute "nemiche dall'inter - le, alla ragnatela di discriminazioni che av - ne e Stato, e l'istituzionale discriminazione no", con particolare riguardo a B'tselem, velenano i rapporti tra lo Stato e la mino - nei confronti di chi non fosse ebreo fosse Breaking the Silence,Yesh Din ed Adalah, e ranza araba. Sennonchè, un peso sempre destinata a scomparire man mano che la na - soprattutto di celare una supposta agenda più crescente nelle attività di Adalah è rap - zione avesse realizzato il sogno sionista occulta, mirante alla distruzione d'Israele presentato da quello che può definirsi un della "fioritura nel deserto". Sennonchè il come stato ebraico. Ambedue le accuse autentico assalto ideologico alla legittima - conseguimento del sogno ha tragicamente peccano a mio avviso di parzialità ideologi - zione d'Israele. Tra le più recenti iniziati - finito per deludere le aspettative: Israele è ca, tendendo a bloccare essenziali dibattiti ve, venute alla ribalta mediatica, vi è l'isti - oggi una superpotenza ad elevata crescita su doppi standard insiti nel sistema israe - gazione ad includere nella piattaforma del economica e reddituale. Ma la ventata na - liano. È però innegabile al contempo che le movimento americano Black Lives Matter zionalista e religiosa, lungi da attenuarsi, critiche mosse in Israele contengano un una sezione che accusa lo stato ebraico di ha ormai penetrato ogni ambito della so - fondo di verità, cui i sostenitori del NIF in genocidio ed apartheid. Le strutture demo - cietà, spingendola inesorabilmente verso America ed Europa dovrebbero prestare ra - cratiche d'Israele hanno saputo sino a que - un disastro binazionale, che la diaspora zionale ascolto. Con riguardo al primo pun - sto momento impedire derive repressive sembra incapace di evitare. to, indubbiamente le succitate ONG hanno nei confronti di simili attività. Resta però il svolto e continuano a svolgere attività sco - fatto che l'attività di questi attivisti, lungi Giuseppe Gigliotti

Yoseph Zaritsky, Tetti di Tel Aviv Yoseph Zaritsky, Zfat, 1924 (segue da pag. 1) Missionari inglesi... ne. Il ragazzo continuò il percorso, e quando to che i due gruppi siano riusciti ad incontrasi 8 oramai cominciava ad intravedere la luce alla senza disporre di alcuna tecnologia. La spiega - fine del tunnel le sue dita “sentirono” che i se - zione più logica è che i due gruppi si siano in - sterna di Siloe, che era invece all’interno della gni erano cambiati. Quello che toccava con le contrati seguendo una vena d’acqua lungo una città e permettere così alla popolazione di ab - sue dita erano incisioni diverse, che sembrava - spaccatura della roccia. Ciò spiegherebbe sia beverarsi in caso di assedio. Era stato scavato no lettere scolpite nella pietra. Si affrettò verso come i due gruppi si possano essere incontrati in vista dell’imminente assedio di Gerusalem - la fine del tunnel per annunciare la scoperta a che l’andamento sinuoso del tunnel. Dieci anni me per mano degli Assiri, che ebbe luogo nel - Sampson. Ma l’amico nel frattempo se l’era dopo la scoperta, mentre ancora si pensava co - l’anno 701 a.e.v. Da allora il tunnel continua a data a gambe, ed era ritornato a scuola. Uscen - sa farne, un mercante greco tentò di fare il col - portare acqua alla cisterna di Siloe. Nel 1867 il do dal tunnel, infangato e abbagliato dalla luce, paccio. Entrato nel tunnel di notte staccò l’i - Capitano inglese Charles Warren, uno dei pri - individuò a fatica un ragazzo, e afferrandolo gli scrizione dalla roccia, spezzandola però in al - mi archeologi di Gerusalemme, aveva scavato urlò: “Sampson, ce l’ho fatta!” Il ragazzino cuni pezzi. Prima di riuscire a svignarsela fu parti del tunnel e aveva ripulito il pozzo che fi - arabo, sopraffatto, sicuro che il jinn lo avesse catturato dalle autorità turche e imprigionato. niva nel tunnel stesso. (Fino a pochi anni fa il agguantato, svenne, cadendo nell’acqua. Jacob Da allora l’iscrizione, spaccata al centro, è pozzo di Warren, come è ufficialmente chia - riuscì per miracolo a salvarsi dalla furia delle esposta nel Museo Archeologico di Istanbul. mato oggi, era considerato il misterioso “tzin - donne arabe che lavavano i panni intorno alla Due anni dopo la sua eroica scoperta Jacob nor” di cui parla la Bibbia descrivendo la con - piscina: scappò con tutta la forza che aveva e lasciò la scuola di Schick per essere ufficial - quista di Gerusalemme da parte del re Davide. tornò a scuola, dove raccontò quello che gli era mente adottato dagli Spaffords, con cui andò Oggi sappiamo che il “pozzo” è in realtà po - successo. Al posto della punizione che si aspet - ad abitare. Diventato insegnante nella scuola steriore al periodo della conquista e quindi non tava, la sua scoperta provocò, invece, una gran - dell’American Colony, Jacob Spafford istrui - poteva essere stato usato da Davide per pren - de sensazione sia a scuola che in tutta la città. va i suoi allievi sul Tunnel di Ezechia, senza dere la città.) Ma, tornando al tunnel, correva Conrad Schick, il grande archeologo tedesco, però mai menzionare che il ragazzo che ave - voce tra gli arabi del villaggio di Siloam, dove che era il direttore della scuola di Jacob, pub - va trovato l’iscrizione era lui . esso è situato, che era frequentato da un jinn, blicò immediatamente la scoperta, che fu ac - uno spirito maligno, o addirittura da un drago. colta con grande scalpore tra i biblisti e gli ar - Davide Silvera Jacob e gli amici con cui giocava avevano sen - cheologi del mondo intero. L’iscrizione, scritta [email protected] tito parlare spesso del jinn. Ma ciò non frenò la nel l’antico alfabeto ebraico, quello in uso tra voglia di avventura di Jacob, che un giorno del gli ebrei fino al ritorno giugno 1880 convinse il suo amico Sampson dall’esilio babilonese, ad unirsi a lui per esplorare il tunnel. I due ra - descrive in maniera entu - gazzi non sapevano quanto fosse lungo il tun - siastica e assai realistica nel e quanto profonda l’acqua. Muniti di can - l’incontro di due gruppi Jacob Spafford dele, fissate su una base galleggiante, e fiam - di minatori. Partiti rispet - con le sorelle miferi entrarono ognuno ad un’estremità diver - ed un’amica tivamente uno dalla fon - sa del tunnel, con l’intenzione di incontrarsi a te del Gihon e l’altro dal - metà. Quasi subito Jacob si ritrovò in acqua la piscina di Siloe, di - fangosa fino al collo, le candele si stanti tra di loro 323 me - spensero e i fiammiferi erano tri, i due gruppi scavaro - troppo bagnati per accender - no a zigzag per 538 me - si. Jacob decise comunque tri, finché si incontraro - di andare avanti, usando no, probabilmente nel come guida nel buio le in - punto in cui Jacob si era cisioni, sulle pareti bagna - accorto del brusco cam - te, lasciate dagli scalpellini biamento di direzione. Il che scavarono il tunnel 2500 anni fatto che scavarono quasi prima. All’improvviso si rese conto che le in - il doppio della distanza è cisioni sulle pareti avevano cambiato direzio - irrilevante rispetto al fat -

guidata da attivisti di Peace Now, dolorosa e istruttiva circa l’assurdità dell’occupazione. L’antica tavoletta HEBRON, IL SOLDATO OMICIDA Ma la casistica, al di là degli accadimenti di di Gerusalemme Hebron, di palestinesi uccisi per errore, faci - Sergio Della Pergola in un articolo dal titolo Eisenkot ha ribadito più volte negli ultimi loneria, licenza di uccidere, anche allorché “Estremismo ebraico, responsabilità di chi mesi che i militari non devono uccidere ter - non vi è pericolo di vita è purtroppo molto ignora la minaccia” (Pagine Ebraiche, feb - roristi sospetti se non vi sono minacce in - vasta. Dall’ottobre 2015, con oltre 200 pale - braio 2016), in cui denuncia la gravità del - combenti alla propria vita. Questa frattura ha stinesi uccisi dopo aggressioni a israeliani o l’estremismo di ebrei fondamentalisti, asser - condotto, insieme ad altri fattori, alle dimis - in altri episodi di violenza (manifestazioni, tori della “Grande Israele”, predicatori e at - sioni del Ministro della difesa Yaalon, che ha cortei con conseguenti scontri con l’esercito tori di violenza antiaraba fin dai primi anni accusato “elementi estremisti e pericolosi al o la polizia), secondo le statistiche ufficiali di ’80, conclude: “Esiste chi è disposto a com - potere nel Likud e nel governo di Israele”, e Israele, una sola indagine è stata avviata con - mettere un crimine. Segue … chi lo approva. alla nomina di Lieberman in quell’incarico tro agenti di polizia sospettati di aver usato le Segue chi non approva ma tollera. Segue chi così delicato. In realtà Azaria non è Dreyfus, armi violando le regole circa l’uso delle stes - non tollera ma capisce. Chi non capisce ma ma il suo atto è consono allo Zeitgeist, allo se. La prassi legale in questi casi prevede che non critica. Segue chi critica ma non fa nulla spirito dei tempi. Azaria era di guardia a He - l’indagine si basi soltanto sui rapporti degli per evitare. Così si arriva al crimine. Così è bron, città cisgiordana dove 200.000 abitanti agenti e sulle inchieste interne della polizia, stato per l’uccisione di Rabin.” palestinesi soffrono le vessazioni quotidiane senza interrogare i testimoni o gli agenti stes - Il dibattimento nel processo di Elor Azaria, il dell’occupazione ad opera dell’esercito posto si implicati né esaminare altra evidenza do - e soldato che ha assassinato a Hebron Abd al a protezione di 700-800 coloni ebrei fra i più cumentaria. Così il caso si chiude rapida - Fatah al Sharif, un giovane palestinese che ideologicamente oltranzisti. Uno dei mercati mente. l aveva aggredito un altro soldato e giaceva fe - più antichi della città è abbandonato da anni, Ma soprattutto è grave la copertura “politi - rito a terra, è un paradigma esemplare di intere strade del centro cittadino sono chiuse ca”. Bennett, Ministro dell’istruzione, di - quanto Della Pergola descrive. Al di là delle agli abitanti, le provocazioni dei coloni agli chiara: “Dovete uccidere i terroristi, non li - indagini, delle testimonianze – che sia nei abitanti frequenti. Il filmato dell’omicidio berarli”; Erdan, Ministro della sicurezza, e filmati sia nelle dichiarazioni dei suoi stessi prodotto da B’tselem – una delle più corag - echeggia: “Ogni terrorista deve sapere che comandanti, secondo i quali l’assalitore feri - giose ONG israeliane nel campo dei diritti non sopravviverà all’aggressione che intende to a terra con il coltello lontano dalle sue ma - umani – mostra Baruch Marzel, ex leader del commettere”; Hotovely, vice Ministro degli ni non poneva più pericolo alcuno, ne prova - Kach, il partito antiarabo fondato da Meir esteri, proclama: “Se qualcuno viene per uc - no l’intenzione omicida – delle argomenta - Kahane e messo fuori legge in Israele per ciderti, uccidilo tu prima” ; Lieberman, Mi - a zioni dell’accusa e della difesa e di quale razzismo, che giunge sul posto e stringe la nistro della difesa, invoca la pena di morte sarà l’esito del processo, il contesto è rile - mano al soldato Azaria. Lo stesso Azaria nel - per i terroristi. vante dal punto di vista simbolico e politico. la deposizione in tribunale racconta che Mar - La destra, con la sua retorica bellicosa e scio -

r I difensori di Azaria, la famiglia e alcuni me - zel e i suoi invitano regolarmente a Tel Ru - vinista, incita, infiamma e poi fugge dalle dia lo dipingono come un novello Dreyfus, meida nel centro di Hebron i soldati a pranzo sue responsabilità e abbandona i soldati sul un capro espiatorio usato dai vertici dell’e - nei giorni di Shabbat, una amicale e piacevo - campo. Essa, non solo il soldato Azaria, do - sercito nel conflitto sorto da qualche tempo le camaraderie fra i coloni e i militari chia - vrebbe essere sul banco degli imputat i.

s con il governo di destra al potere del paese mati a proteggerli. Bisogna visitare la città circa le regole di comportamento dei soldati per capire l’humus di violenza che la oppri - e l’etica delle armi. Il capo di stato maggiore me. L’ho fatto qualche anno fa in una visita Giorgio Gomel i tualità. Gli antichi concetti di “destra” e di “si - vasore sionista”, ponendo una fine cruenta al nistra” sembrano relegati al passato. La de - secolare conflitto. 9 BLOCKNOTES stra, da decenni al potere, sembra solo ora esternare nella prassi la propria vocazione a Infanti Vademecum spalmare l’identikit nazionale. In primis, ac - Sarà per la mia sensibilità di nonno, ma negli Come analista dei fatti e delle idee, non solo di cusando l’influenza delle élite ashkenazite, ultimi tempi osservo bimbi di tutte l’età nel - Erez Israel, debbo soppesare determinati crite - eredi dei fondatori dell’ prestatale a le vie della città, esprimendo nell’intimo ri - ri di valutazione e di espressione. Prima di tut - danno degli esclusi di ieri, orientali-sefarditi, flessioni sul loro futuro. E, inevitabilmente, to il condizionamento ferreo della periodicità haredim o nazional religiosi; accentuando la vedo le strazianti immagini, propinate dai dell’analisi. Nel turbine delle notizie, certi giu - connotazione ebraica di Israele, a danno, a media, delle vittime dei conflitti in corso. E dizi possono diventare anacronistici nel giro, detta dei critici, dei valori universali enuncia - mi ritrovo nel novembre ’43, sul confine ita - dico, di pochi giorni o persino di poche ore. te dalla Dichiarazione dell’Indipendenza. E il lo-svizzero, in braccio alla Mamma, fuggen - Considerare i lettori a cui esterno la mia visio - tutto si esprime nell’acceso dibattito sui con - te dal pericolo incombente verso la salvezza. ne spesso su posizioni contrastanti, per una se - tenuti e sulla prassi politica, sui giudizi nei rie di motivi, in primis il non vivere in loco. E confronti della geopolitica e nei risvolti perso - Parole più di tutto il continuo equilibrio tra la mia vi - nalistici dei dibattiti. Netanyahu ha espresso la “propria verità”, in sione, certamente derivata dalla biografia cul - una eccellente retorica, all’Assemblea Gene - turale e politica, e il rischio di strumentalizza - rale dell’ONU. Concetti scontati, con l’invi - Futurologia to a Mahmud Abbas a parlare alla Keneset… zioni ideologiche o interessate da tutte le dire - Leggo una statistica. Nel giro di pochi de - Il Presidente palestinese l’ha preceduto con zioni, esterne o interne al mondo ebraico, con - cenni vivranno nella Giudea-Samaria (West attacchi anche al “peccato originale” di Lord scio del contributo dell’Informazione all’iden - Bank) settecentomila ebrei e tra il Mare e il Balfour di un secolo fa… L’impasse conti - tità di ognuno, nello spirito della centralità del - Giordano, e così, continuando lo status quo nua come la routine degli attentati dei “lupi lo Stato ebraico nella nostra vita. attuale, vivremo in una realtà binazionale, e solitari”, previsti dalle forze di sicurezza nel non uso il termine esplosivo di sudafricana periodo delle feste di Tishrì. Kulturkampf memoria. Per molti sarà la fine dello stato Da lungo tempo assistiamo a dibattiti ideolo - ebraico e democratico, per gli altri, ulteriori Reuven Ravenna gici, culturali, e sociologici, nella società di concessioni ai palestinesi porterebbero al ri - Israele, che si riflettono in tutti campi dell’at - schio mortale della cacciata a mare dell’“in - Fine Elul 5715

conda fase cerca di mostrarsi più conciliante, vengano ritrovati il suo asino e i suoi vestiti Mille anni ma non gli servirà molto: nel 1011 il califfo ab - sporchi di sangue, e c’è chi accusa la sua sorel - baside riunisce un consesso di dotti sunniti, e di lastra Sitt al-Mulk di averlo fatto uccidere. In di separazione sciiti non ismailiti, che firmano il Manifesto di effetti lei diventa reggente per il nipote. E Ham - Baghdad, quasi un precursore del Manifesto za? Si ritira anche lui in una località segreta, la - Non è facile riandare con l’immaginazione a della Razza: in esso si afferma fra l’altro che la sciando la guida del movimento a Baha'ud-Dīn, quell’estate di mille anni fa, quando i sostenito - dinastia fatimide non discenderebbe da Fatima, un predicatore suo discepolo, che nella succes - ri di Hamza e quelli di Al Darazi si affrontava - bensì da un ebreo, Ibn Al Qaddah. siva sistemazione teologica diventa l’“Ala Sini - no per le polverose strade del Cairo. Ma può In quella che il Prof Nissim Dana di Bar Ilan stra”, ovvero il quinto dei cinque “ministri di - servire per cercare di capire almeno un ele - definisce come la sua terza fase, Al Hakim ri - vini” (il primo è Hamza stesso, la Mente Uni - mento della tragedia siriana di questi giorni. torna allora sui suoi passi, riacutizza l’ostilità versale, cui seguono l’Anima Universale, la Nel 1016 il giovane califfo Al Hakim è già nel - verso i sunniti e permette a cristiani ed ebrei di Parola, l’Ala Destra e appunto l’Ala Sinistra). la terza fase del suo turbolento periodo alla gui - ricostruire i loro luoghi di culto. Paradossal - Segue un ventennio di cui si sa molto poco, in da dei Fatimidi, che solo da cinquant’anni si so - mente, è in questo periodo che il suo rapporto cui la riforma unitaria evidentemente fa molti no presi l’Egitto e hanno fondato il Cairo, la lo - con gli stessi sciiti si fa più complesso, ed ac - proseliti, ma suscita anche forti resistenze, radi - ro nuova capitale. La dinastia ismailita, che quistano visibilità i “suoi” predicatori, in parti - candosi saldamente per qualche motivo solo su vanta la discendenza da Fatima, la figlia del colare Hamza e Al Darazi, che porteranno i lo - quei monti del Libano dove Al Darazi era stato Profeta, è cresciuta in Nord Africa grazie al - ro seguaci ad uscire dall’Islam. Entrambi di ori - mandato dal Califfo. Secondo Philip Hitti, che l’appoggio di tribù berbere, e si trova ora a con - gine persiana, di Hamza si sa che era coetaneo scrive sulle origini dei drusi nel 1924, su quei trollare un territorio esteso dalla Sicilia alla Si - del califfo e poco dopo essere arrivato venten - monti vivevano tribù di origine persiana a prio - ria alle coste Mar Rosso. La popolazione è un ne al Cairo era stato nominato Responsabile ri ricettive al messaggio ismailita. Fatto sta che misto di arabi, copti, berberi, ebrei, cristiani delle Lettere e della Corrispondenza. Forse Al altrove i nuclei dei riformati scompaiono, e sol - d’oriente, sciiti di varie persuasioni, sunniti Darazi era un suo subordinato, o forse un co - tanto lì rimangono, e quando nel 1043 pronti a sostenere i rivali califfi Abbasidi inse - mandante mandato dal califfo a reprimere una Baha’ud-Dīn dichiara terminato il periodo del diati a Baghdad. Al Hakim, diventato califfo rivolta congiunta di montanari cristiani, sciiti e proselitismo i drusi, come ormai vengono chia - undicenne per l’improvvisa morte del padre, a sunniti del Libano, oppure in missione a con - mati dagli altri, si chiudono a riccio, le loro dot - 15 anni prende le redini del potere dopo esser - vertirli, ovvero viene lui convertito da loro. Co - trine diventano inaccessibili ai non drusi, come si sbarazzato dell’eunuco Barjawan, che alcuni sa succeda esattamente fra Hamza e Al Darazi anche alla maggior parte, non iniziata, degli dicono fosse un nero africano, o forse invece un anche non è chiaro, e le scarse fonti sono pre - stessi drusi, e l’endogamia ne fa un popolo, che ex schiavo siciliano, o uno slavo, ma insomma valentemente di detrattori dell’operato di en - adesso conta fra uno e due milioni di abitanti, era riuscito a mantenere un certo equilibrio fra trambi. Pare che che Al Darazi si autoproclami concentrati in Libano, Galilea e Siria meridio - i berberi ed i turchi, le due componenti forti “Spada della Fede” e che Hamza ribatta che la nale. Quel poco che si sa del loro sistema di dell’esercito. fede non ha bisogno di una spada. Che Al Da - pensiero deriva, fino a tempi recenti, da poche Al Hakim dagli occhi celesti all’inizio sembra razi dichiari la natura divina del califfo, forse opere giunte fortunosamente in occidente, un in grado, eliminati altri uomini forti, di valoriz - per ingraziarselo e soppiantare Hamza, ma che manoscritto portato nel 1700 da un medico si - zare al meglio la multiculturalità del suo regno. quando i cairoti non la prendono bene lui ne ri - riano a Luigi XIV, altri trafugati durante i con - Tenendo a bada i sunniti, verso cristiani ed versi la responsabilità sullo stesso Hamza, che flitti nel Libano di metà ottocento. ebrei, pur assoggettati alla tassa sui dhimmi, è costretto dai tumulti a sospendere per un an - La riforma degli unitari ha dato vita ad un po - mantiene una politica di relativa tolleranza; al no la predicazione. Fatto sta che nel 1017 il ca - polo che ha vissuto per mille anni nella separa - Cairo apre la Casa della Saggezza, una sorta di liffo si schiera con Hamza, che nomina “Imam zione. La Mente Universale ha prodotto una università dove si studia il Corano ma anche dei Monoteisti” (al-Muwahhidūn, ovvero gli forma estrema di particolarismo. astronomia, e finanzia l’istruzione superiore, Uni tari, come i seguaci della riforma religiosa Dovrebbe quindi il califfo Al Hakim essere in - promuovendo riunioni seminariali sia pubbli - si chiamano fra loro). Al Darazi viene messo a criminato per creazione accidentale d’etnia? Si a che che private, le Sessioni della Saggezza. morte per eresia, ma il suo nome rimane, stor - può invocare, se si è dato origine ad un nuovo Stabilisce una rete di relazioni diplomatiche, e piato, ad indicare i fedeli della nuova setta fino popolo, completo di clero e sacre scritture, la una sua ambasceria arriverà nel 1008 fino in ai giorni nostri: i Drusi. preterintenzionalità? Non erano forse i suoi in - i Cina. Intanto però si fa più rigido nell’imporre Hamza continua la predicazione, ed il movi - tenti originali nobili e puri, e rivolti al bene del - la legge islamica, nel definire l’abbigliamento mento degli Unitari si diffonde anche a gran di - l’umanità tutta? E che dire allora, per rimanere da tenere ai bagni pubblici, nel costringere le stanza dal Cairo. Scrive il primo nucleo delle sulle rive del Nilo, del nostro Mosè, quando in donne a girare a capo coperto. Presto anche a Epistole della Saggezza, testo sacro aggiunto a un momento di collera colpì l’egizio? Aveva in - r cristiani ed ebrei viene vietato il vino e qualsia - quelli delle tradizioni di pensiero che in qual - teso davvero generare il popolo ebraico? si alcolico, ed imposto di indossare una cintura che modo confluiscono nella riforma unitaria: ed un turbante nero che li identifichino come oltre a varie correnti dell’Islam, giudaismo, cri - Alessandro Treves

tali, e in aggiunta i cristiani debbono portare al stianesimo, neoplatonismo, probabilmente zo - Trieste e Tel Aviv o collo una croce di ferro, e gli ebrei, supremo roastrismo, mandeismo, samaritanesimo, altri sfregio, un vitello di legno. Forse anche per di - culti ancora. Il 12 febbraio del 1021 Al Hakim, Chi fosse interessato ad un approfondimento fendersi dalle insinuazioni dei sunniti, che lo 36enne semi-dio riluttante, o forse messia man - può trovare online: Al-Darazî and Ḥamza in the t dicevano figlio di una cristiana, nel 1009 ordi - cato, si allontana per una delle sue sessioni di Origin of the Druze Religion, di Marshall G.S. na la distruzione della chiesa del Santo Sepol - ascetismo e meditazione sulle colline fuori del Hodgson, nel Journal of the American Oriental cro a Gerusalemme. Con i sunniti in questa se - Cairo, e non fa più ritorno. C’è chi dice che Society, 82:5-20 (1962). s Marco Levi è stato l’ultimo ebreo di Mon - 10 dovì e per anni, seppur anziano, ha custodito IL GIUDICE CHE OGNI DIECI quel delizioso piccolo gioiello che è la Sina - goga, incastonata all’ultimo piano del caseg - giato ove era il ghetto, aprendola al pubblico ANNI CAMBIA MESTIERE e ricevendo i visitatori. Intervista a Guido Neppi Modona Due anni prima di morire, nel 1999, ha costi - tuito la Fondazione del Museo della Ceramica, ha acquistato da Carlo Baggioli, appassionato i Scusa l’ignoranza, ma cos’è il reato im - In Tunisia il lavoro della Commissione è stato collezionista, una grande raccolta di ceramiche possibile, titolo del primo libro che hai coronato dall’emanazione di una costituzione dello storico distretto monregalese e l’ha dona - scritto? assai avanzata. In monarchie illuminate come ta insieme alla sua collezione personale alla

s È il titolo della mia tesi di laurea, discussa il Marocco è stato lo stesso re a promuovere Fondazione, costituendo così la base del futu - nel 1962. Per spiegare il termine faccio un un’ottima costituzione emanata nel 2011 ed ro Museo della Ceramica. In un certo senso so - esempio: A spara a B credendolo addormen - entro quest’anno entreranno in funzione il no divenuto per diritto ereditario presidente tato, ma B era già deceduto per un infarto. A Consiglio superiore del potere giudiziario e la della Fondazione e a partire dal 2005 mi sono

e ha agito con l’intenzione di uccidere, ma Corte costituzionale. Anche la Giordania si è impegnato per la realizzazione del Museo, gra - quell’omicidio era impossibile, perché la vit - dotata di analoghi organi di garanzia. Debbo zie anche alla preziosa e validissima collabora - tima non era più in vita. dire che in questi paesi ho avuto l’impressione zione di Claudia Abbina, segretaria generale Potremmo incominciare dalla tua vita che le donne – presenti sia in magistratura che della Fondazione. Cinque anni dopo il Museo professionale. nelle assemblee parlamentari – svolgano un della Ceramica è stato inaugurato nel settecen - n Mi rendo conto che nella mia vita, con ca - ruolo trainante dello sviluppo democratico. Fi - tesco Palazzo Fauzone di Germagnano a Mon - denza decennale o poco più, il centro delle no al 2013 la Commissione ha anche intratte - dovì Piazza, occupa 17 sale distribuite su tre

i mie attività e dei miei interessi ha subito dei nuto positivi rapporti con la Turchia. piani, Negli infernotti è stata attivata una Unità cambiamenti, o si sono create delle sovrap - E con Israele? Produttiva, che consente di realizzare tutte le posizioni: magistrato – pubblico ministero e Israele fa parte della Commissione e la fre - fasi del ciclo lavorativo della ceramica. Ven - giudice penale – per 11 anni (dal 1964 al quenta assiduamente, ma non ha sinora avu - gono riprodotti anche piatti con scritte ebrai - r 1975, negli ultimi tre anni presso il Ministe - to bisogno di alcuna consulenza. C’è da dire che e decori floreali, che mio zio produceva in ro della Giustizia ove ho poi partecipato an - che la Corte Suprema di Israele ha svolto e fabbrica per gli amici. che successivamente alle varie commissioni svolge una preziosa azione di tutela dei dirit - A proposito di ebraismo, come avvocato o per la riforma del codice di procedura pe - ti. Notevoli sono state ad esempio le sen - come giudice hai mai trattato cause in cui

o nale) ; per una ventina d’anni (1976- tenze della Corte sotto la presidenza di è stata coinvolta la tua identità ebraica? 1996) professore universitario di dirit - Aharon Barak (che ho avuto la fortuna Non ricordo alcuna vicenda del genere. Pro - to e procedura penale, editorialista di incontrare sia negli Stati Uniti che in babilmente in casi simili avrei dovuto aste - t della Repubblica e nel contempo Israele) in difesa dei diritti dei palesti - nermi. Però quel po’ di cultura ebraica che ho per una decina di anni avvo - nesi. La Commissione di Venezia è un acquisito in casa e nella scuola ebraica ha

cato penalista; per nove terreno di incontro importante: può ad acuito la mia sensibilità per i temi della li - anni (1996-2005) giudice esempio offrire occasioni di dialogo tra bertà e dell’uguaglianza. Quale è stato invece il tuo impegno in

i alla Corte Costituziona - israeliani e palestinesi, tra le; per un decina di anni russi e ucraini. campo ebraico? (2006-2015) Presidente I paesi membri della A partire dai primi anni Cinquanta ho parte - della Fondazione per il Commissione sono ormai cipato ad alcuni congressi annuali della Fe -

e Museo della Ceramica di Mondovì ; infine da sessanta, ne fanno parte anche stati dell’Asia, derazione Giovanile Ebraica – a Venezia e a circa dieci anni sono componente della Com - dell’Africa, delle due Americhe. L’intervento Roma – quale delegato del CGE di Torino, missione di Venezia. Negli anni Ottanta del della Commissione può essere chiesto dallo ricordo un intervento sul dovere degli ebrei, secolo scorso ho avuto esperienze di studio e stesso stato interessato, ma sovente la Com - in quanto minoranza, di difendere i diritti di

r di insegnamento in università negli Stati missione è sollecitata a intervenire da organi libertà e di uguaglianza di tutte le minoranze. Uniti, in Canada e in Australia. dell’Unione Europea in caso di leggi libertici - Per il neonato Centro di Documentazione Nel corso di oltre cinquant’anni ho scritto de che violano diritti fondamentali, l’indipen - Ebraica Contemporanea (CDEC) ho compi - molto, forse troppo: scritti tecnico-giuridici denza della magistratura o della Corte costitu - lato, giovanissimo, le schede sui partigiani

b di diritto penale e processuale penale, ricer - zionale, come è successo nei confronti di Un - ebrei di Torino, sia viventi che caduti nella che storico-istituzionali sui rapporti tra magi - gheria e Polonia e ora della Turchia. Guerra di Liberazione. Da quell’esperienza è stratura e potere politico nello stato liberale, Andiamo a ritroso: a Mondovì, in memo - nato il mio costante interesse per le vicende durante il regime fascista e nei primi anni ria di tuo zio Marco Levi, hai fondato il e i valori della Resistenza.

e dell’ordinamento repubblicano, sulle istitu - Museo della Ceramica. Ho avuto poi due occasioni recenti di impe - zioni penitenziarie nell’ultimo secolo di sto - A Mondovì da bambino passavo lunghi pe - gno in campo ebraico. Nel 2010 sono stato chiamato come consulente per la modifica ria italiana, sui processi per i reati di collabo - riodi in estate. Mio zio, oltre alla Banca razionismo con i tedeschi e con la Repubbli - Cambio Levi, aveva una fabbrica di piatti, dello Statuto dell’Unione delle Comunità. È ca Sociale Italiana dopo la caduta del fasci - che era per me un inesauribile terreno di sco - stato un lavoro intenso e impegnativo per ol - i smo. Sia da magistrato sia da docente le mie perte e di curiosità, tra i reparti della forgia - tre due anni, perché abbiamo praticamente prese di posizione mi hanno creato qualche tura, della decorazione del biscotto, della riscritto lo Statuto, introducendo tra l’altro difficoltà; nel periodo delle Brigate Rosse cottura nei forni, collegati tra loro da carrelli l’istituto del Consiglio permanente. La com - per tre anni ho vissuto sotto protezione. su rotaia. Ero piuttosto vivace, e un giorno missione per la modifica era composta da Al di là di quello che riuscirò ancora a scri - riuscii a provocare un rovinoso scontro tra una trentina di persone, e allora avevo lavo - d vere, non so se nella mia vita vi sarà tempo carrelli pieni di piatti. rato molto bene con Valerio Di Porto, fun - per altre esperienze decennali… In bocca al lupo! Ad maiora! Spiegaci co - s’è la Commissione di Venezia e quale è stata la tua attività in questa istituzione. Si chiama convenzionalmente così, perché si e riunisce quattro volte all’anno a Venezia, la European Commission for Democracy Th -

i rough Law , organo del Consiglio d’Europa che presta consulenza e supporto giuridico- istituzionale alle nazioni di recente democra - zia, soprattutto in tema di tutela dei diritti r fondamentali, indipendenza della magistra - tura, giustizia costituzionale, sistemi eletto - rali , rapporti tra poteri dello stato. Ho avuto occasione di compiere missioni in diversi stati dell’ex Unione Sovietica, dell’ex Jugo - o slavia e più recentemente in alcuni Paesi ara - bi del bacino del Mediterraneo.

t All’inizio mi scandalizzavo per gli alti livel - li di corruzione nelle istituzioni pubbliche nei paesi dell’est europeo, poi mi sono reso conto che forse oggi in Italia stiamo peggio s di loro… La sede della Corte Costituzionale Hai anche lavorato per i paesi arabi? zionario della Camera, con il quale ho poi mantenuto un ottimo rapporto. 11 E quale è stata la seconda occasione? PROPHETA EXTRA MOENIA Sempre intorno al 2010 ho iniziato ad occu - Bruno Segre, ebreo quasi per caso parmi in maniera più approfondita della legi - slazione razziale del periodo ’38-’43 e delle Bruno Segre è un giovanotto di 86 anni, molto determinato nelle sue idee e dotato di senso del - profonde connivenze della società italiana, l’umorismo. Vive a Milano, non fa l’avvocato, e perciò sostiene di essere il “falso” Bruno Se - temi che erano stati per decenni rimossi e co - gre perché, secondo lui, quello “vero” è il direttore del periodico torinese L’Incontro . perti da un colpevole oblio. Solo nel 1988 La i Rassegna Mensile di Israel ha pubblicato i Di solito si inizia un’intervista sintetizzan- ta e cultura ebraica Keshet (Arcobaleno), testi integrali delle principali leggi razziali e do la vita e le opere dell’intervistato. Pre- che si proponeva di far valere le ragioni del diversi articoli di commento (prima, nel feriamo questa volta che sia tu a presen- pluralismo e della laicità in seno all’ebrai- 1961, il CDEC aveva pubblicato ampi stralci smo italiano. Sotto la mia direzione la rivista

tarti. e della legislazione antiebraica). Da allora l’in - Nell’autunno del 1938 avevo otto anni e mi è uscita per dieci anni, dal 2001 al 2011. E teresse per le leggi razziali si è intensificato apprestavo a frequentare a Milano la quarta questi sono i miei libri: Gli ebrei in Italia, e nell’ultimo quindicennio numerose ricer - elementare. Ho scoperto allora cosa voleva Giuntina, Firenze 2001; Shoah, Il Saggiato- che hanno messo in luce le responsabilità del dire essere ebreo perché, abbastanza improv- re, Milano 1998, 2003; Israele, la paura, la r ceto dei giuristi – soprattutto alti magistrati e visamente, mi sono reso conto di fare parte di speranza, dal progetto sionista al sionismo docenti universitari – nell’aderire e sostenere una minoranza che non poteva ‘contaminare’ realizzato, ed. Wingsbert House, 2014; la persecuzione razziale. La ricerca più re - con la propria presenza la scuola pubblica Adriano Olivetti, ed. Imprimatur, 2015. Va

cente ed esaustiva è di un giovane studioso frequentata dai coetanei ‘ariani’. bene come curriculum? Sono stato assunto? b dell’Università Cattolica di Milano, Saverio La mia famiglia, di origine ebraica (come si Le faremo sapere. Ma scrivi anche oggi su Gentile, che ho avuto occasione di recensire dice), era assolutamente a-religiosa, antifasci- giornali ebraici italiani… su Ha Keillah [ dicembre 2014, ndr ]. sta e cosmopolita. Mio padre, nato nel 1889, Sì, ma, per ragioni che nessuno si prende la

Tu sei nato nel 1938: come hanno influito era di famiglia torinese-repubblicana (re- briga di chiarirmi, gli articoli che spedisco e le leggi razziali sulla tua infanzia? gnanti i Savoia). Da suo padre era stato chia- alle testate che si considerano le più ‘paluda- Sono nato il 14 novembre, tre giorni prima del - mato Emanuele Camillo, non in onore di Ca- te’ vengono ignorati, come se io non esistes- l’entrata in vigore della principale legge raz - vour ma di Camille Desmoulins, il massone si. Forse perché ho diretto Keshet o perché ziale. Nonostante questo, posso dire di aver conquistatore della Bastiglia. Mia madre, collaboro con associazioni di amicizia ebrai- avuto un’infanzia serena, mentre la vita della Kathleen Keegan, nata a Londra nel 1895, co-cristiane? Ma lo faceva anche il presiden- i mia famiglia diventava sempre più difficile. studiava canto, era appassionata di opera liri- te UCEI Amos Luzzatto! Mistero. Mio padre, funzionario del Comune di Torino, ca, ed era figlia di un medico militare catto- è stato naturalmente licenziato, ha lavorato pri - lico di Dublino e di Fanny Stern, ebrea vien- ma nello studio di un avvocato amico e poi co - nese. I miei genitori si conobbero a Londra me rappresentante di macchine per scrivere. Il perché mio padre, uno dei primi laureati in d 19 settembre del ’43 dalla “Vigna”, la casa di economia alla Bocconi, ferito lievemente du- campagna sopra Mondovì, si vedeva Boves rante la rovinosa ritirata dall’Isonzo al Piave che bruciava. Poi è arrivata una telefonata: (1917), dopo Caporetto era stato inviato in “Hanno preso tutti gli ebrei di Cuneo”. Mia Gran Bretagna per trattare l’acquisto di ma- mamma, mia nonna, mia zia, mia sorella ed io teriale bellico. Mia madre conosceva l’italia- siamo rimasti nascosti sino alla Liberazione no “lirico”, ed era segretaria nell’ufficio do- e nel convento delle Suore domenicane di Do - ve si trattavano questi affari. Lì i due colom-

gliani, mentre mio zio Marco e mio Papà con bi iniziarono ad amoreggiare. Ritrovatisi a i modalità diverse sono riusciti a mimetizzarsi e Milano dopo la fine della guerra, suppongo a sfuggire alle razzie dei nazi-fascisti. Ho poi che abbiano convissuto per qualche tempo frequentato le elementari e le medie alla scuo - prima di sposarsi con rito civile a Palazzo La tua famiglia è stata laica almeno per un la ebraica di Torino, prima con la maestra Marino nel novembre 1919. paio di generazioni: com’è che ti sei avvi- r Quinzia Amar e poi con la professoressa Mor - All’entrata in vigore delle leggi razziali io cinato all’ebraismo? purgo, moglie di Primo Levi. L’unica cosa che ero avanti di un anno alle elementari e in- In famiglia la tradizione ebraica era filtrata lamento è che in otto anni non mi hanno inse - spiegabilmente, dopo essere stato bandito da attraverso l’uso tramandato di alcune tipiche gnato l’ebraico moderno, ma solo a leggere lo tutte le scuole del Regno, non sono stato espressioni ebraico-piemontesi e per via di stampatello con le vocali dei libri di preghiera. iscritto alla gloriosa scuola ebraica di via Eu- alcune “strane usanze” alimentari della non- o Facciamo di nuovo un passo indietro; par - pili, ma ho studiato da privatista. Mi ha fatto na paterna. Per il resto, ignoravamo total- laci dei tuoi impegni da studente. da maestra la signora Maria Gilardoni, che mente la ritualità e la vita comunitaria. t Devo dire che l’atmosfera che si respirava in noi chiamavamo zia Maria, un’anziana inse- Da giovane, invece, dopo la fine della se- casa ha indirizzato le mie scelte politiche fin gnante in pensione, antifascista, dalla quale conda guerra mondiale sono diventato filo- dai tempi del liceo; scrivevo articoli per il ho imparato un mare di cose importanti. Mio sionista, perché per me lo Stato d’Israele era giornale studentesco “la Zanzara”, ho fonda - padre, che non si era mai iscritto al Partito l’attuazione di un sogno libertario e antifa- s to il circolo d’istituto del Liceo Alfieri, ove Nazionale Fascista, morì di ictus nel ’41, al- scista, dopo la Shoah e dopo 2000 anni di ho organizzato un ciclo di sei lezioni sulla l’età di 51 anni, due giorni dopo aver ricevu- demonizzazione oppressiva da parte della Storia d’Italia dal 1918 al 1945, che allora to, al termine di una trafila durata oltre due maggioranza cristiana. Ancora adesso sono non era oggetto di insegnamento, invitando anni, la risposta ministeriale di rigetto della un convinto sionista, ma sono anche fiera- intellettuali e protagonisti della Resistenza sua domanda di “discriminazione”, di esen- mente incavolato con coloro che comandano del calibro di Norberto Bobbio, Paolo Serini, zione cioè dalle norme persecutorie previste oggi in Israele perché quelli, secondo me, Giuseppe Grosso, Franco Antonicelli, Anto - dalle leggi razziali. Ho saputo per caso di sono degli antisionisti. In Israele sono stato nino Repaci. Di quel ciclo di lezioni sono an - questa vicenda da una ricercatrice dell’Uni- una infinità di volte in passato, però oggi cora oggi molto orgoglioso. In quello stesso versità di Torino che, un paio d’anni fa, nel- non ce la faccio più a metterci piede, perché periodo ho preso contatti attraverso il Centro l’Archivio Centrale dello Stato a Roma ha ci sto troppo male. Gobetti con Danilo Dolci, presso la cui orga - trovato tra l’altro la domanda, dignitosissi- Ma veniamo alla mia ‘metamorfosi’. nizzazione ho lavorato d’estate nel 1954 e ma, di mio padre, che chie deva alla Direzio- Quando negli anni ’56-’58 lavoravo al Movi- 1955 a Palermo e a Partinico, facendo scuo - ne DemoRazza che gli venisse soltanto resti- mento Comunità di Adriano Olivetti, facevo la agli analfabeti e interviste per un volume tuito “l’onore dell’italianità” e che ai suoi il pendolare settimanale Ivrea – Milano, e poi pubblicato da Einaudi nel 1956. Il ciclo due figli, Laura e Bruno, fosse consentito di con me viaggiava un certo Renzo Fabris, un di questi impegni da studente si è concluso frequentare la scuola pubblica. mio quasi coetaneo, un brillante giovane in- con una spedizione in Spagna per prendere So che hai lavorato per il Movimento Co- tellettuale cattolico che, anni prima del Con- collegamenti con gli oppositori clandestini munità di Adriano Olivetti, che sei uno cilio Vaticano II e dell’avvio di una qualsiasi del regime di Franco. storico, che hai scritto libri e articoli per forma di dialogo ebraico-cristiano, sapeva Al di là dell’impegno politico, ma di grande riviste… Come nasci professionalmente? tutto sull’ebraismo, mentre io non ne sapevo soddisfazione personale è stata la passione Se vuoi proprio il mio curriculum, eccolo nulla. Com’è come non è, grazie a lui co- per la montagna. Sin dagli anni del ginnasio qui. Ho studiato filosofia a Milano alla scuo- mincio a interessarmi anche degli aspetti re- ho frequentato la scuola di sci alpinismo del - la di Antonio Banfi. Nel Movimento Comu- ligiosi della cultura ebraica, che ignoravo la Sezione universitaria del CAI, della quale nità mi sono occupato di sociologia della completamente. D’istinto, io mai e poi mai sono poi diventato istruttore. cooperazione e di educazione degli adulti. avrei avvicinato un personaggio come Fa- Debbo dire che sono molto grato ai miei ge - Ho insegnato in Svizzera dal 1964 al 1969. bris, che era lontano anni luce dal mio mon- nitori che non hanno mai posto ostacoli a Per oltre dieci anni ho fatto parte del Consi- do. Ma lui era una persona integra, civile, queste iniziative, alcune delle quali non glio del “Centro di documentazione ebraica mai invadente, per cui siamo diventati amici, usuali per uno studente così giovane. contemporanea” di Milano. Sono stato tra gli ci siamo tenuti in contatto, e questa amicizia Intervista di animatori dell’associazione “Sinistra per Paola De Benedetti e David Terracini Israele”, e per anni ho diretto la rivista di vi- (segue a pag. 12) (segue da pag. 11) polo di Gesù’), sono cittadino israeliano 12 ma, essendo nato in Egitto, capisco la cul - è durata da allora per vari decenni. tura degli arabi e sono sensibile alle loro Come ti sei avvicinato ad ambienti che istanze”. Dopo la Guerra dei Sei Giorni del BERTINO praticano il dialogo ebraico-cristiano? ’67, frequentando l’Università Ebraica di Nel ’91 l’amico Renzo Fabris mi telefona. Gerusalemme, il domenicano Hussar entra PANIFICIO KASHER (Nota che nel frattempo mi ero sposato, ave - in contatto con i gruppi di studenti ebrei e vo avuto figli, ero andato per cinque anni a arabi che si danno da fare per ipotizzare i PANE - PIZZE - FOCACCE percorsi di una pace possibile. Dice loro: i insegnare in Svizzera, avevo visitato Israe - TORTE - BISCOTTI le varie volte per periodi significativi, men - perché non mi venite a trovare a Nevè Sha - tre Renzo era stato al Gazzettino di Vene - lom, non lontano da Gerusalemme? Loro SALUMI - FORMAGGI E VINI zia, era stato capo del personale alla Rank- vanno, e trovano soltanto, in cima a una CARNI KASHER CONGELATE

e Xerox italiana eccetera). Al telefono mi di - collinetta pietrosa, una sorta di container di ce: sono in contatto con un villaggio israe - cemento armato dove Hussar vive da solo. liano che si chiama Nevé Shalom / Wāħat Gli chiedono: Ma dov’è il villaggio? E lui: APERTO MERCOLEDÌ POMERIGGIO as-Salām (Oasi della Pace), dove convivo - Prima che voi arrivaste qui, Nevè Shalom

r no ebrei e palestinesi fautori di iniziative di non c’era, ora che voi ci siete, il villaggio è pace. Vorrei fondare un’associazione di nato! Eccoti descritta l’origine di questa Tel. 011/669.95.27 amici italiani di questo villaggio, e vorrei singolarissima comunità bi-nazionale che tu ne fossi il presidente. Io gli rispondo: ebraico-araba, fondata sulla convivenza tra Via B. Galliari, 14 - TORINO

b non ne so nulla, ma tu sei una persona in - ‘nemici’ e su una comune aspirazione alla telligente, sei mio amico e mi fido di te. An - pace. Hussar all’inizio aveva pensato a un diamo dal notaio e costituiamo l’associa - villaggio pluri-religioso, ma ben presto si zione, dotata di statuto eccetera. Passano rese conto che, per costruire la pace, l’im -

e due settimane e Renzo muore repentina - portante non era educare alla convivenza brato nel cimiterino di Nevé Shalom, parte - mente all’età di 63 anni. E dopo avere me - tra fedi diverse ma far lavorare insieme, a cipano commossi tutti gli abitanti del vil -

tabolizzato questa fulminea tragedia, io mi un progetto comune, persone di etnie nemi - laggio, ebrei e arabi. Durante la settimana di ritrovo a essere il presidente di un’associa - che, seriamente disposte a operare per la lutto viene in visita al villaggio il presiden - zione di cui ignoro tutto, perché non avevo pace. Tra i fondatori del villaggio c’erano te d’Israele Ezer Weizman per le condo - i fatto in tempo a parlarne con lui! Appurato ebrei e arabi dell’estrema sinistra, con una glianze ai genitori del ragazzo, e io per che l’unico membro non cattolico dell’as - mentalità laica, aperta verso la convivenza combinazione sono lì con loro. Passano due sociazione ero io, decido di prendere con - pacifica. anni, a Nevé Shalom è prevista l’inaugura - tatto con il villaggio. Parlami dei tuoi rapporti con il villaggio. zione di un campo di basket. I genitori di E in Israele poi ci sei andato? L’istituzione più notevole di Nevé Shalom è Tom chiedono che sulla struttura venga po - d Certo, per oltre quindici anni, e plurime volte la scuola, dove le lingue-madri parlate dal - sta una targa in memoria del loro figlio ca - l’anno. A Nevé Shalom trovo una situazione l’insieme dei bambini sono lingue “nemi - duto. La popolazione araba del villaggio in - estremamente interessante. Ne conosco il fon - che”, l’arabo e l’ebraico. Un bilinguismo dif - sorge e, in assemblea, si oppone aspramen - datore, Bruno Hussar, che non era certo un ficile, problematico, carico di valori positivi. te a tale omaggio alla memoria del ragazzo, personaggio ordinario. Nato al Cairo nel 1912 Per diversi anni questa scuola è stata un uni - perché Tom ‘era morto da militare’. Questo o ’13, figlio di un ebreo ungherese e di un’e - cum in Israele, ed è stata frequentata anche improvviso, netto contrasto ha rappresenta - e brea francese totalmente laici, alla morte del da bambini ebrei ed arabi dei villaggi circo - to una profonda frattura all’interno della co - padre si trasferisce con la madre in Francia, stanti. Per 17 anni ho continuato a fare il pre - munità, che ha posto in evidenza quanto,

i dove si laurea in ingegneria. Animato da inte - sidente dell’associazione di amicizia col vil - nel martoriato Vicino Oriente, sia impervio ressi religiosi, prende il battesimo cattolico e laggio. In Italia sono stato chiamato a parla - il cammino verso la pace persino per gli diventa frate domenicano. Nel ’53 lo chiama il re di questa esperienza presso parrocchie, abitanti di Nevé Shalom. priore dell’ordine dei Domenicani in Francia e scuole, comuni, associazioni culturali e poli - In origine il villaggio era nato su terreni in r gli chiede di fondare nel neonato Stato d’Israe - tiche. Siccome me la cavo bene con l’ingle - affitto, di proprietà del vicino monastero le un istituto di studi sul giudaismo. Hussar ob - se, in questa lingua dall’Italia ho tenuto rap - trappista di Latrun. Quando, poco dopo la bedisce. Nella sua autobiografia, dal titolo porti quasi quotidiani, via internet, col vil - morte di Bru no Hussar (1996), i Trappisti Quando la nube si alzava , racconta di aver laggio. Quando esponenti di Nevé Shalom hanno dichiarato che intendevano mettere al - scoperto che i preti arabi, presso i quali abita - venivano in Italia per raccontare il loro siste - l’asta quei terreni, mi sono dato da fare con - o va nei primi tempi in Israele, non solo erano ma educativo, li ospitavo a casa mia. tattando il Cardinale Martini, il Cardinale antisionisti, ma anche ferocemente antisemiti. Ma ho anche vissuto sul posto eventi dram - Piovanelli arcivescovo di Firenze e mons. t E come è nato il villaggio Nevè Shalom? matici, come questo. Era il ’97 quando due Bottoni, responsabile delle relazioni ecume - Quando ho conosciuto questo anziano do - elicotteri dell’esercito che volavano in for - niche della Diocesi di Milano, ottenendo che, menicano, diventandone amico, mi ha det - mazione sul confine libanese si scontrano, e tramite trattative, i terreni venissero venduti to: “Io ho quattro identità: sono ebreo in con il loro precipitare muoiono 73 soldati, al villaggio. s quanto figlio di genitori ebrei, sono cristia - tra i quali Tom Kitain, un ragazzo del nostro Oggi Nevé Shalom conta oltre una trentina di no (lui preferiva dire: ‘sono un ebreo disce - villaggio. Al funerale militare di Tom, cele - famiglie ebraiche e un pari numero di fami - glie arabo-palestinesi. Quando Yossi Sarid era ministro per l’istru - zione nel governo laburista retto da Ehud Ba - rak, s’invaghì del sistema educativo inventa - to a Nevé Shalom, promovendolo a ‘scuola modello a livello regionale’. Sull’esempio di quella scuola interetnica, per contrastare la diffusione di scuole separate per i due popo - li e su iniziativa di un arabo palestinese, è na - ta anni fa la associazione “Hand in Hand”, che ha aperto a oggi sei scuole in tutto Israe - le, frequentate da ragazzi arabi ed ebrei.

Intervista di Bruna Laudi e David Terracini

Vignetta di Davì I CENTO ANNI DI ISRAEL

Ai primi di gennaio 1916 i due direttori dei dei Ragazzi , alla Casa editrice Israel e so - preesistenti periodici ebraici in lingua italiana prattutto, dal ’25, La Rassegna Mensile d’I - La Settimana Israelitica fiorentina e Il Cor - srael che costituì l’organo elitario della dif - riere Israelitico della Trieste ancora austroun - fusione culturale anche al di fuori della cer - garica, fondavano un settimanale unico, chia propriamente ebraica, accogliendo Israel , a Firenze. L’Avvocato Alfonso Pacifi - scritti dei nomi più prestigiosi della rinata ci, protagonista di primo piano del movimen - letteratura ebraica e saggi ancora validi di to di rinascita che aveva avuto nella città del storia e di pensiero. L’Italia dopo il tormen - giglio il suo centro propulsore negli anni pre - tato periodo postbellico era diventata una cedenti, accolse il Rabbino Dante Lattes che dittatura antidemocratica. Leggendo le pagi - aveva lasciato in tempo la Comunità giuliana, ne del settimanale del ventennio notiamo un alla vigilia del fatidico 24 maggio 1915, per cauto approccio alla realtà circostante, pur non essere internato come suddito nemico. affrontando momenti di crisi, come alla fine Entrambi avevano ricoperto un ruolo di punta degli anni venti, minacciato di soppressione nel dibattito ideologico e culturale prebellico, da parte del regime per le simpatie sionisti - sia pure da posizioni diverse, l’uno in un’ap - che e il dissidio interno con i fautori toto passionata azione tesa ad un risveglio ebraico corde di fedeltà al Fascio quasi alla vigilia “integrale”, mentre Lattes sulle colonne del della bufera. Lo storico, tuttavia, vi rivive la Corriere aveva proseguito battaglie aperte al - vita ebraica di allora, nei suoi molteplici le correnti dell’Europa ebraica, in primis al aspetti nazionali e internazionali, fino al fa - sionismo, rivelando uno stile polemico che lo tidico ’38. Negli scritti antecedenti alla sop - contraddistinse lungo la sua esistenza. pressione di Israel, Dante Lattes indicò co - Nel primo numero l’articolo di apertura fun - me la perennità dell’Idea ebraica fosse dive - se da vero e proprio manifesto che, pur nei nuta strumento di consolazione, nell’“ora cambiamenti determinati dagli eventi dei de - della prova”. L’angoscia per l’ingiustizia su - cenni successivi, ha caratterizzato l’anima bita viene mitigata dalla certezza della fede del giornale sino all’ultimo suo apparire: da trasmettere a tutta la comunità colpita, da “Israele, concepito quale storicamente è, co - far rivivere in coloro che in tempi più fausti me unità di sangue,di tradizione, di civiltà, l’avevano abbandonata o rinnegata. È l’inse - di aspirazioni che, sebbene oggi frazionata gnamento che si innalza alle più alte vette in parti lontane, attende con fermezza il ri - nelle ore più buie. conoscimento dei suoi diritti di personalità 1938-1944: la voce degli ebrei d’Italia è storica nel mondo della civiltà e dei popoli”. messa a tacere. Dall’esclusione alla repres - Una concezione che superava la visione po - sione cruenta. Nella Roma liberata, Carlo Al - stemancipatoria dell’israelitismo-religione berto Viterbo, l’allievo di Rav Margulies, e, pur simpatizzante nei confronti dell’aspi - l’antico compagno del giovane Pacifici, atti - razioni nazionali del movimento herzliano, vo nella direzione di Israel e nel movimento le superava in una visione unitaria. Ma la sionistico, alla fine del ’44 rifondò il giorna - contingenza condizionava la vita del setti - le, che guidò con costante tenacia fino agli manale. Dopo pochi mesi Pacifici veniva ultimi giorni della sua vita, nel ’74. L’ebrai - mobilitato quale rabbino militare, mentre smo, come l’Italia, esce dall’immane conflit - Minima moralia Lattes, dopo una breve funzione rabbinica, a to pro fondamente provato. Seguiamo passo Siena, colpito da un tragico lutto famigliare, per passo la ripresa faticosa, ma piena di spe - Noi, che portavamo allora la di - pur rimanendo condirettore, passava a Ro - ranze. Altri organi di stampa vengono fonda -

visa, che avevamo giurato e vo - a ma, rappresentante dell’organizzazione sio - ti, ma il vecchio settimanale riprende il cam - nista che, alla fine del conflitto e nel primo mino, riporta eventi storici: rileggiamo il nu - levamo mantenere fede al nostro dopoguerra, fu uno dei centri di intensa mero, con commozione, della fondazione giuramento, ci trovammo d’im - i azione diplomatica e politica, in seguito del - dello Stato di Israele, riviviamo la ricostru - provviso allo sbaraglio, privi di la Dichiarazione Balfour. L’ Israel divenne zione delle comunità e, pure, i dibattiti acce - ordini. La memoria di quei gior - sempre più un organo di informazione, non - si nel l’atmosfera della rinnovata democrazia. ché di formazione. Uno specchio sia della Uno strumento insostituibile per ricostruire i ni è ancora ben viva in noi. In - r vita delle comunità italiane sia della diaspo - decenni del secondo dopoguerra, della cre - terrogammo la nostra coscienza. ra, riportando i progressi della Palestina scita dello Stato ebraico e dei conflitti del Avemmo, per guidarci, soltanto ebraica, avvalendosi della collaborazione di mondo. Nel ricordo dell’ultimo direttore, il senso dell’onore, l’amor di Pa - giovani forze che stavano diventando ele - che, quasi solitario, portò al termine della sua menti di primo piano in una ampia gamma esistenza la “creatura” nata un secolo fa, fe - tria, maturato nelle grandi gesta o di attività pubbliche e culturali. Firenze ne - dele all’insegnamento di un moto ideale da del Risorgimento. gli Anni Venti fu l’epicentro delle maggiori indicare alle generazioni future. … t espressioni di una variata azione di divulga - Ai giovani di oggi, educati nello zione e di formazione ebraica, dall’ Israel Reuven Ravenna spirito di libertà e di concordia tra le nazioni europee, eventi co - s “Alcuni libri vanno assaggiati, altri La libreria ideale dove incontrarsi, leggere, me quelli che commemoriamo divorati e alcuni, rari, masticati degustare le nostre specialità sempre circondati e digeriti” Francis Bacon sembrano appartenere a un pas - dal calore dei libri sato remoto, difficilmente com - Via G. Mazzini 23 da martedì a sabato 10:00 - 22:00 prensibile. Possa rimanere vivo 10123 Torino domenica 10:00 - 19:30 / lunedì chiuso nel loro animo il ricordo dei loro Tel. 011/885004 Vasto assortimento di libri di narrativa e saggistica padri che diedero la vita perché con possibilità di ordinare titoli anche via e-mail rinascesse l’Italia, perché na - ([email protected]) scesse un’Europa di libertà e di pace. Ai giovani italiani, ai gio - Per essere informati sulle nostre attività potete passare a trovarci oppure lasciare la vostra e-mail sul sito www.bardotto.com vani greci e di tutte le nazioni sorelle del’Unione Europea di - co: non dimenticate.

Carlo Azeglio Ciampi, discorso pronunciato Dall’alto: a Cefalonia nel marzo 2001 Yoseph Zaritsky, commemorando l’eccidio Tel Aviv in blu della Divisione “Acqui ” Yoseph Zaritsky, litografia un convento, in pieno centro, a Roma. 14 Nella lettera, Enrico cerca di mostrarsi sicu - LE DIFFICOLTÀ DI EMIGRARE ro e ottimista ma ciò serviva a nascondere la verità alla eventuale censura. La lettera infat - Un ebreo a Ventimiglia nel 1939 e i migranti oggi ti sarebbe potuta essere tacciata di disfatti - smo. Sistemati i genitori, Enrico riuscì a pas - torie della compagnia di navigazione, dovet - sare la frontiera francese con alcuni dei te sbarcare a terra perché il piroscafo non sa - membri del gruppo di ebrei romani, senza rebbe più partito. Il 1° settembre infatti la bagaglio e a piedi. A Marsiglia salparono con Germania invase la Polonia. la prima nave possibile, la sgangherata nave Tutto questo lo possiamo evincere da una let - spagnola Cabo S.Antonio . Dormirono per tera che Enrico scrisse a Lea il 29 agosto del terra, senza nemmeno un materasso, nel bar ’39. Con lui, oltre ai Terracini di Torino, c’era - di terza classe. Il viaggio durò più di un me - no altre famiglie romane che si trovavano nel - se e Enrico arrivò a Buenos Aires con dieci le stesse condizioni. A Genova, così, Enrico chili di meno e la piorrea. Il Cabo S.Antonio cercò subito altre vie d’uscita. Prese la mac - affondò due viaggi dopo. Ciò che salvò gran china assieme ad altri sperando che in Francia, parte della nostra famiglia furono il benesse - che allora era guidata dal radicale Deladier, re economico e la lungimiranza. avrebbero potuto prendere il primo piroscafo Il razzismo e l’esposizione alla morte non per - da Marsiglia per il Sudamerica. Ma la frontie - mettono vie di fuga a chi è sprovvisto di dena - ra di Ponte San Luigi era chiusa, scrive Enrico ro. A meno che questi trovi una comunità soli - nella stessa lettera, e lasciò passare solo il Si - dale, come gli attivisti No Borders di Ventimi - gnor Cavallo, che aveva passaporto argentino glia. Abbiamo deciso di riportare questa vicen - e che Enrico aveva conosciuto per l’importa - da a seguito delle violenze subite dai migranti zione dei film italiani in Argentina. Enrico ri - di Ventimiglia, pur essendo l’intero continente Profughi a Ventimiglia All’emanazione delle leggi razziali, Enrico trovò più tardi Cavallo, proprietario del cine - europeo ad affondare nella gestione liberticida Bises e sua moglie Lea decisero di lasciare ma Rex, a Buenos Aires ma lì comprese l’im - dei suoi confini. I paesi di Visegrad (Polonia, Roma per emigrare in Argentina il prima possibilità di portare a termine l’affare. Slovacchia, Ungheria e Repubblica ceca), e, possibile, avendo compreso subito che la si - Tornato indietro dal confine, Enrico venne a con diversa intensità, quelli europei, praticano tuazione degli ebrei italiani avrebbe seguito sapere che tutti i passeggeri erano stati fatti politiche razziste ed erigono muri. La Dani - il destino di quelli tedeschi. Enrico, essendo scendere dall’ Augustus . Afflitto, il figlio ave - marca requisisce gli averi dei rifugiati. La Tur - un noto avvocato quarantacinquenne, era va quindi riaccompagnato i genitori alla sta - chia, a cui è stata delegata dalla UE la gestio - piuttosto benestante, sia perché era il legale zione per farli andare a Montecatini da sua ne delle frontiere esterne, viola i diritti umani. di tutto l’ambiente artistico-figurativo e tea - sorella Fernanda in villeggiatura. Fernanda In molti paesi le destre nazionaliste e xenofo - trale, sia perché era socio della ditta di tessu - infatti sperava ancora che la situazione sareb - be crescono. E il mar Mediterraneo, nonostan - ti Bises di proprietà sua famiglia paterna. be potuta migliorare, e così, nell’attesa, pro - te le commosse parole dei leader europei, è un Con le cosiddette “Leggi razziali” Enrico vava a fingere che tutto fosse come prima. terribile mare di morte. Le frontiere sono chiu - perse la possibilità di lavorare in proprio co - I due anziani ottantenni, nonostante il divieto se, come negli anni ’30, e i sogni di libertà e di me avvocato e i tre figli, Andrea, Anna e di avere una donna di servizio e di possedere la vita migliore vedono ancora molti ostacoli alla Fiammetta, dal settembre ’38 non poterono radio così da essere esclusi dalla ricezione del - loro realizzazione. più frequentare la scuola. Così nel febbraio le notizie, sarebbero poi tornati a Roma, allog - Come allora, così, per chi fugge ed è privo di a ’39 partirono per l’Argentina, il primo paese giando al Grand Hotel, dove morirono di cau - denaro, la vita dipende dalla disobbedienza che concesse loro il visto. I Bises fecero ri - se naturali prima della deportazione. A Roma di pochi giusti a leggi ingiuste.

i chiesta anche per l’Egitto, che sapevano ac - si trovava il figlio Carlo che riuscì a mantene - cogliere favorevolmente persone colte. La re il proprio negozio fino al 16 ottobre ’43. Si Anna Bises e Bruno Montesano partenza di un gruppo di ebrei romani verso salvò, come Fernanda, pagando delle suore in (figlia e pronipote di Enrico Bises) l’Argentina fu permessa dal giovane ebreo r triestino Calimani, che aveva appena vinto il concorso per entrare in diplomazia dalla qua - le, però, venne subito radiato. Così questi si diede da fare per andare via dall’Italia occu -

o pandosi di ottenere i permessi. Calimani in - fatti aveva saputo che il console argentino di Trieste concedeva visti a 5000 lire a testa. VIAGGI E PROMOZIONI TURISTICHE Purtroppo per espatriare bisognava disporre 10137 TORINO - Piazza Pitagora, 9 di un buon capitale e così solo i più ricchi po - Tel. 011/301.88.88 - Fax 011.309.12.01 terono uscire dall’Italia fascista. Questo spie - e-mail: [email protected] - internet: www.promoturviaggi.it ga perché, ad esempio, molti dei deportati m dal ghetto di Roma, il 16 ottobre ’43, appar - • TUTTE LE POSSIBILITÀ PER VIAGGI IN ISRAELE tenevano ai ceti più umili. Con Enrico partirono anche il fratello mino - • TARIFFE AEREE “GIOVANI E STUDENTI” SU TEL AVIV re Sergio con la giovane moglie Liliana; i • SISTEMAZIONI ECONOMICHE E DI LUSSO e due fratelli, nel centro di Buenos Aires, apri - DOVUNQUE SUL POSTO rono poi un negozio di tessuti all’ingrosso. CONTATTATECI E... DIVENTEREMO AMICI!! In Argentina regnava un antisemitismo catto - lico e nazionalista e, da circa un anno, il pre - sidente era il conservatore Ortiz che più tar - di, nel ’40, per ragioni di salute, sarà sosti - TorinoToStay apar tments m tuito da Castillo e in seguito da dei militari di Via C amerana, 6 Torino estrema destra. cell +39 3318169827 Appena sistemati, Enrico tornò nel giugno ’39 in Europa a prendere i genitori e per ri - tel/f ax +39 011 5621670 solvere alcuni problemi rimasti in sospeso, come il modo per avviare una nuova attività Situati a pochi passi dalla Co munità Ebraic a, potete trovare sette commerciale in Argentina di importazione di apparta menti appena ristrutturati in uno stabile di fine ’800 con tut - film italiani. ti i co mfort di un hote l: a 100 m. dalla Stazione di Porta Nuova, dalla Per la traversata di ritorno dall’Italia, prenotò Metropolitana e dal bus per l’aeroporto di Caselle, a pochi passi dai la più bella suite del transatlantico Augustus , per dare la massima comodità ai genitori ot - musei cittadini, da via Ro ma e dalle vie dello shopping. Potrete al - tantenni e perché, non potendo esportare la loggiare nella casa del libro, in quella del gusto, del verde, del mer - valuta, aveva deciso di spendere il più possi - cato, del cinema, dell’arte o della musica. bile, sapendo che altrimenti la propria fortu - È disponibile al primo piano un appartamento attrezzato per lo na sarebbe sparita. Infatti Enrico aveva già Shabbat, con timer, plata , termos e pentole e stoviglie kasher . spedito dei soldi attraverso il Vaticano, ma la seconda transazione non arrivò mai in Ar - gentina. LA TUA CASA PER ANDARE ALLA SCOPERTA La partenza era da Genova alla fine di agosto DELLA TORINO CHE NON TI ASPETTI del ’39. Enrico si imbarcò con i genitori ma, dopo una serie di comunicazioni contraddit - che della Shoah sentono ancora la sofferen - za. 15 COME OGNI ANNO, Arielle, che di lavoro è una freelance art wri - ter, critica d’arte e curatrice di mostre, insie - me con la sorella Adine ha scelto di vivere a SUL CONFINE Berlino, il luogo da cui fu deportato il bi - snonno e da cui la bisnonna decise di fuggi - La voce della terza generazione re. Berlino è oggi la città più vivace e acco - gliente per i giovani che intendono occupar - Sono 18 anni che nell’anniversario dell’8 ma di persecuzione e di terrore. Persone e si di creazioni artistiche. settembre ci si dà appuntamento alternativa - famiglie apparentemente senza grandi stru - Arielle ha raccontato la propria sofferenza mente sul colle Ciriegia o sul Colle di Fine - menti di lettura e di interpretazione del reale personale: “ Ogni anno per il mio complean - stra, al confine con la Francia, per ricordare seppero vedere in quelle persone affaticate e no mia nonna mi ha regalato dei libri, sia la tragica odissea delle centinaia di ebrei, impaurite scese in valle non già l’”Ebreo” delle biografie che dei romanzi sugli altri so - profughi da tutta Europa, costretti in residen - vituperato e diffamato dalla propaganda di pravvissuti e bambini nascosti. Ogni anno ho ce forcée a Saint Martin Vésubie, e di qui in regime, ma l’uomo o la donna bisognosi di finto di essere sorpresa e gentilmente l'ho fuga in val Gesso, nell’illusione che in Italia aiuto. I Giordana, gli Oberto, i Grasso, gli ringraziata, cercando di non essere irrive - la guerra fosse finita. Olivero, gli Allemandi, gente semplice che rente, ma ho sempre sentito dell'acidità nel Gigi Ferraro e Sandro Capellaro, dell’Asso - campava di pane di segale e latte bollito ci mio stomaco. “Perché tutto deve sempre es - ciazione Giorgio Biandrata di Saluzzo, lan - insegna che anche nei tempi più bui è possi - sere a proposito dell'Olocausto? mi doman - ciarono la proposta di ricordare e meditare in bile tenere accesa la fiamma dell’umano che do. Non c'è qualcosa di più nella vita?” Non questo modo, rivisitando i sentieri percorsi è in noi. leggo mai i libri. Nemmeno uno. Non potrei dagli ebrei braccati, e immedesimandoci a Noi siamo qui per questo, per dirci ancora sopportarlo. Ho già visto la sofferenza nella immaginare la sofferenza di quelle famiglie, una volta che anche quest’anno abbiamo re - mia famiglia e come le loro psicologie e re - che allora, con vecchi e bimbi, valigie pesan - sistito alle urla dei violenti, e che per quanto lazioni interpersonali sono state influenzate. ti e vestiti poco adatti a riparare dal freddo, dipenderà da noi continueremo a incontrar - Era parte della nostra esistenza quotidiana. attraversarono le Alpi nel vano tentativo di ci sui confini, non già per cancellarli, ma per Temevo di venirne consumata e di restare in - sfuggire ai nazisti. restituire loro in virtù della memoria ciò che trappolata nella storia delle ferite, dell'orro - All’iniziativa promossa e organizzata con pure a lungo sono stati: linee di sutura tra re e della morte. Il mondo è pieno di così tan - entusiasmo dall’Associazione Biandrata, mondi diversi e luogo di contatto tra uomini to dolore, perché abbiamo bisogno di rima - partecipano e danno sostegno l’Istituto Stori - che insieme lottano per difendere la loro co - nerci? Così l'ho rifiutato per molto tempo. co della Resistenza di Cuneo, alcuni Enti Lo - mune dignità ”. Questa è una risposta che ho visto in molti cali, le Comunità Ebraiche di Torino e di Alla Marcia della Memoria hanno preso par - altri della mia generazione, specialmente in Nizza, il Comitato Yad Vashem di Nizza, le te tra gli altri le discendenti della famiglia quelli c he vivono in Germania ”. scuole di Saluzzo. Horowitz, che abitava a Berlino ed era com - E anche Adina ha parlato di come la soffe - renza è stata trasmessa attraverso le genera - zioni: “ le memorie, gli incubi, le storie terri - ficanti non furono mai dimenticate. Sono na - ta con queste memorie. Le mie sorelle, mia madre, zii, zie, cugini siamo tutti nati nel conservare queste memorie che si sono così profondamente manifestate in ogni nostro istante di vita da apparire persino nei nostri più gioiosi ritratti di famiglia. Insieme con - dividiamo un trauma collettivo e subconscio. Le storie sono radicate nei nostri corpi e nel - le nostre menti”. Ma il ricordare insieme aiuta a superare l’an - goscia. Conclude così il suo intervento Arielle: “Quando la nostra famiglia venne per la pri - ma volta in contatto con queste "Marce del - la Memoria" ai colli, che ricordano i rifugia - ti ebrei alla ricerca della salvezza, molti dei quali non sopravvissero, fummo stupiti da Il prof. Gigi Garelli ha espresso le riflessio - posta dal padre Aron Yacov, dalla mamma quante persone volessero rapportarsi alla ni sul significato della manifestazione: Channa Kantorowicz e dalle due bambine nostra esperienza. Ci siamo resi conto che “Vien allora da chiedersi se abbia ancora un Chaya, nata nel 1934 e Gitta, di quattro anni non eravamo soli e che la nostra storia per - senso coltivare il ricordo, dacché la storia più piccola. sonale non si era svolta in modo isolato e il stessa ci rammenta la propria incapacità di Quando nel 1939 il padre fu deportato nel desiderio di fare i conti con la frattura del evitare il ripetersi di errori già commessi. In campo di concentramento di Sachsenhausen, passato continuò. tanti, all’apertura dei cancelli di Auschwitz o e lì assassinato, la madre con le due bambine La nostra storia è parte di una storia più di Mauthausen gridarono “Mai più!” agli fuggì in Belgio. Da Bruxelles nel 1942 si tra - grande dell'Europa e anche di questa bella orrori dei lager, al genocidio, alle elimina - sferirono in Francia, a Nizza. Quando questa regione e delle persone che vivono qui, delle zioni di massa. Eppure da allora quanti altri zona fu occupata dall’esercito italiano, la fa - battaglie tra fascisti e partigiani e della vita stermini si sono ripetuti, facendo di Srebre - miglia fu costretta in residence forcée in St. della povera gente. nica in Bosnia o di Nyarubuye in Ruanda i Martin Vésubie e di qui dopo l’8 settembre Guardare questa storia attraverso i vostri nuovi emblemi dell’orrore. 1943, con gli altri profughi, attraversò le Alpi occhi ha aiutato me e la mia famiglia diffusa Nonostante questo il nostro esser qui dice scendendo in Italia. Da qui, con i documenti a fare i conti con la nostra. La sfida è quella che sì, un senso rimane al fare memoria, al - falsi forniti da Don Brondello, le sorelle di trovare modi di far tornare di nuovo la meno per due motivi. Chaya e Gitta, con la mamma Chana, riusci - storia nella vita. Per attivare le memorie ol - Dobbiamo fare memoria di quanto accaduto rono a raggiungere Roma dove trovarono ri - tre i numeri, i nomi e le date. Promuovere per un debito nei confronti di chi fu perse - fugio in un convento. Alla Liberazione Chaya l'apprendimento per dissipare l'ignoranza. guitato, per riabilitare e restituire dignità a e Gitta migrarono in Palestina, ma dopo due Questa marcia, che ha luogo ogni anno, fa chi venne calpestato come un verme, lette - anni tornarono in Belgio, per ricongiungersi giustappunto questo. Non è soltanto un eser - ralmente coperto di sputi e di ignominia; a con la madre. Entrambe negli anni ’50 immi - cizio della mente, ma anche del corpo. chi subì l’onta della discriminazione e tardò grarono negli Stati Uniti, a Chicago. La memoria scritta e quella orale diventano a esser risarcito per quanto subito. Non di - Chaya e Gitta non hanno più le forze per fa - memoria fisica”. mentichiamo che le leggi razziali vennero re un viaggio intercontinentale e partecipare E ancora Adina: “Siamo qui oggi, riuniti co - abrogate in Italia solo tardivamente – tra il alla marcia, ma c’erano quest’anno le nipoti me una Comunità per ricordare di non di - settembre e il dicembre del’43 – dopo che di Gitta, Arielle e Adine Bier, che rappresen - menticare e per andare avanti a braccia già da mesi era caduto il fascismo mussoli - tano la terza generazione dopo quella massa - aperte ”. niano... Ma, ancor più, far memoria vuol di - crata dalla Shoà e che hanno portato i senti - re ricordare che fu possibile sottrarsi al menti e le riflessioni dei giovani che non “pensiero unico” nonostante il pesante cli - hanno vissuto gli anni dello sterminio, ma Beppe Segre 1 6

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sta esperienza dei primi anni e sentiamo con i dre commerciante di cineserie nella città rammarico la mancanza di un’altra autobio - partenopea. Si innamorarono, ma il giovane grafia che coprisse i decenni nell’Italia de - tornò in Italia. Luisa con i genitori si trasfe - mocratica e nell’Israele attuale. Non sono rirono in seguito a Napoli, dove la figlia d’accordo con il titolo. La vita di Bubi non r Marely viveva con il marito ebreo della è stata “qualunque”. Avendo letto tanti libri Bessarabia. Vittorio e Luisa si rividero e si di memorie e autobiografie, mi convinco sposarono nel ’36. Il figlio Eugenio nacque come la Storia con la esse maiuscola (Mo - nel ’39, vigenti da un anno le famigerate

rante docet) sia un immenso mosaico di vi - b leggi razziste. Vittorio, richiamato, a guerra cende umane, che ci fanno riflettere e ci for - iniziata, non rispose ad una lettera delle au - niscono forze e stimoli lungo il non facile torità che chiedevano se il figlioletto fosse iter della nostra esistenza. E lungo il cam - i cattolico o di religione “mosaica”. Da que - mino ci imbattiamo in persone come i geni - sto momento, la famiglia visse anni avven - tori di Bubi, che da diverse “sponde” lo l turosi nel bolognese e nel ferrarese, soprat - hanno protetto e poi, adulto, l’hanno segui - tutto dopo il settembre ’43, allorché Vitto - to in Eretz Israel, e la famiglia Candini, i rio, ufficiale di complemento, non aderendo salvatori contadini, esempi di “humanitas”, alla RSI, e la moglie ebrea con il piccolo “rahamim”, che ci rinfrancano non poco in Eugenio, erano forzatamente uccelli di bo - momenti angosciosi nel turbine degli eventi sco, con carte false, avendo dopo tempesto - attuali se traversie, trovato un caldo rifugio in una casa di contadini nelle campagne bolognesi. Reuven Ravenna Aprile ’45, Luisa porta il figlio alla Comu - Visitate il Sito dei Siti nità Ebraica di Bologna, semidistrutta dai http://www.hakeillah.com/links.htm bombardamenti, e gli rivela il suo essere Eugenio Izhak Cuomo, Una vita qualun - Oltre 400 siti commentati e aggiornati su 23 argomenti ebraici, da An - ebreo. Fu la seconda nascita di Eugenio, di tisemitismo a Yiddish , un mare di informazioni e di link ulteriori. Bubi, l’amico di ideali e di battaglie condi - que – Minerva – 2015 – pp. 72 – € 9,90

a registrare per la storia. Una parte poi, e di medico girando a dorso di mulo i villag - Meditazioni questo mi da una certa soddisfazione, erano gi circostanti; 19.VI.1944 (ore 16) Baruch in origine idee personali mie, di apparenza attà Adonai… leggiamo, traslitterata e tra - Marco e Roberto Maestro avevano supera - anche troppo originali e paradossali, e col dotta, la benedizione sheecheianu, il ringra - to l’età del loro padre, morto a 73 anni, tempo sono divenute automaticamente opi - ziamento a Dio che ci ha tenuti in vita e sor - quando hanno iniziato con lui questo dialo - nioni generali di tutti” retto fino a questo momento. go a distanza, pubblicandone le “Medita - In molte occasioni affiora la sua angoscia La pubblicazione delle Meditazioni di Leo - zioni” scritte tra il 1939 e il 1944; era stato per il destino degli ebrei, per le notizie che ne Maestro si chiude il 10 settembre 1944: lo stesso Leone Maestro a intitolare così le arrivano dalla Francia, per la deportazione “ore 10,00, finalmente a Firenze”. Altre no - sue annotazioni di cui nel giugno 1944 – anche dei vecchi e dei bambini. Ma di sé te erano seguite, fino alla sua morte (scritte durante la clandestinità – scriveva: “quan - racconta poco, nulla della famiglia: il suo anche in esperanto) che i figli non hanno re - do mi vien voglia di confidarmi con qual - non è un diario. so pubbliche. Marco Maestro conclude con cuno apro questo taccuino e gli affido i La sua ebraicità è oggetto di diverse rifles - alcune pagine che ha intitolato Cosa direi a miei pensieri”. sioni: “ 20.V.1942 – come è bella la parola mio padre: è insieme ricordo, confessione, Leone Maestro era un medico fiorentino, teshuvà. È molto più esatta e esplicativa che recupero di un rapporto, che si riassume in aveva vasti interessi scientifici, una profon - pentimento. Infatti l’anima deve percorrere una poesia “… lo scoprire che ti somiglio da cultura, conoscenza di lingue e di paesi, all’indietro la via dell’errore, e questo è non mi fa più paura”. un interesse critico verso le vicende italiane l’atto più difficile del colpevole” . e del mondo; ma soprattutto, come risulta Il 19.IX.1942 “(Capodanno ebraico)” ri - Paola De Benedetti leggendo le sue annotazioni, aveva una flette sulla scala dei valori di varie civiltà e straordinaria lucidità di giudizio, condita a conclude che “tutto considerato la scala di Leone Maestro, Meditazioni – Carte volte con una pungente ironia, che gli con - valori stabilita dall’E braismo mi sembra scelte di un medico ebreo (1939-1944) – sentiva anche di prevedere in modo sor - ancora la più accettabile”. Yoseph Zaritsky, Ed. Salomone Belforte – 2015 – € 20 prendente l’evolversi delle situazioni nei Il 17.I.1944 confessa che “non avendo per Dipinto alla Vermeer caotici e tragici anni del conflitto e delle natura una notevole sensibilità per la pre - persecuzioni; il 19.IX.1942 (Rosh ha ghiera, trovo ora un nuovo gusto alla tefil - Shanà) scriveva: “la maggior parte delle là quotidiana come di cosa proibita e ri - note di questo libretto… è costituita da pen - schiosa”. sieri miei personali e, credo, originali. Altri La liberazione lo raggiunge ad Annifo, allo - invece sono pensieri del ‘man on the street’ ra un ancora selvaggio paesino sulle monta - alberganti in tutti i cervelli e che ho tenuto gne umbre, dove esercitava la professione

Giardino e germoglio

Il romanzo Il celeste scolaro del nostro redattore Emilio Jona (Neri Pozza), di cui avevamo parlato nel numero di Ha Keillah del luglio 2015, ha ricevuto lo scorso 4 settembre il premio Pardes (Giardino), sezione letteratura alla Festa del Libro Ebraico a Ferrara ed è inoltre tra i finalisti al premio Bottari Lattes Grinzane per la sezione Il Ger - moglio , destinata ai migliori titoli di narrativa italiana e straniera, in - novativi e originali, pubblicati in Italia fra il mese di gennaio 2015 e il mese di gennaio 2016. Congratulazioni a Emilio Jona per questo duplice meritato ricono - scimento! naudi – 2016 (pp. 210, € 15) “È andata più che il drammatico racconto di Maria, madre 18 Rassegna o meno così”, “Le cose andarono più o me - di Sarah Lichtsztejn, altra compagna di no così”: nella nota bibliografica si precisa, scuola di Louise, anche loro deportate ma Serena Nepi (a cura di) – Storie int reccia - infatti, che “questa raccolta di miti non è sopravvissute, sulle circostanze del loro ar - te. Cristiani, ebrei e musulmani tra scrittu - guidata da un intento di ordine scientifico, resto e dell’arrivo ad Auschwitz. Sempre re, oggetti e narrazioni (Mediterraneo, sec. né nella selezione dei materiali testuali né nei documenti si ritrovano rapporti dei mili - XVI-XIX) – Ed. di storia e letteratura – nell’approccio ai medesimi. Si tratta, dun - tanti tedeschi delle SS che riferiscono che 2015 (pp. 207, € 32) Nella collana Temi e que, di una scelta arbitraria, né esaustiva né “alcuni militari italiani” presenti si erano testi delle Edizioni di Storia e letteratura, organizzata, di leggende, racconti, spunti opposti gli arresti (e) i questo volume è il primo di una nuova serie narrativi, che sono stati a loro volta rinarra - Michael Sfaradi – Am Groner Freibad n. 5 intitolata “Religioni Frontiere Contamina - ti e non analizzati: l’intento è stato quello – Ed. Holiday srls – 2016 (pp. 248, € 15) zioni” che “si propone di pubblicare nuove di fornire “leggibilità” a questi testi in par - L’autore è un giornalista free-lance in lingua ricerche sulla circolazione dei saperi, delle te molto antichi, renderli avvincenti, sugge - italiana che dal 2013 collabora con la pagina

r persone, delle merci e delle idee nello spa - stivi o, anche, soltanto oggetto di curiosità, “Esteri” del quotidiano Libero per il quale è zio geografico europeo ed extraeuropeo”, invito a esplorare altri testi e altre tradizio - stato anche reporter di guerra. Benché lo ne - interrelazioni che acquistano particolare ni”. E l’autrice soggiunge che ha voluto an - ghi, il romanzo è anche, almeno in parte, la evidenza nel mondo attuale sempre più glo - che “offrire al lettore un approccio imme - sua autobiografia essendo lui stesso, come il bale e interconnesso. Questo volume, in diato e comprensibile al corpus del mito protagonista, un immigrato in Israele dall’I -

b particolare, analizza le interazioni culturali, ebraico, nella sua specificità e nella sua talia all’inizio degli anni ’80 e avendo scelto materiali e sociali tra cristiani, islamici e straordinaria suggestione narrativa” invi - di “costruire, a partire dall’esperienza sua e minoranze ebraiche nel Mediterraneo di età tando il lettore “a seguire un ordine perso - dei suoi compagni di avventura, una vita in

i moderna e si compone di otto relazioni pre - nale dettato dalla curiosità, dalla domanda cui i lati difficili del ‘trapianto’ in Israele su - sentate nel corso del seminario “Oltre la in sospeso, dal puro piacere di leggere”. perano quelli facili e positivi” nel percorso di Guerra Santa. Rappresentazione, confronto Per questo il tono è colloquiale e lo stile è una non facile integrazione. Il libro è stato l e conoscenza dell’Islam nelle collezioni di divulgativo. (e) presentato anche a Torino con interventi di età moderna. Il caso romano in chiave com - Louise Jacobson – Uscirò vittoriosa da Enrico Fubini e Ugo Volli. (e) parativa” tenuto nel febbraio 2012. Partico - questa prova – Ed. Castelvecchi – 2016 Aryeh Kaplan – SEFER YETZIRAH. Li - larmente interessante per gli studiosi di sto - (pp. 142, € 16) “È assolutamente necessa - bro della creazione – Ed. Spazio Interiore ria e di religioni, il libro presenta, comun - rio lasciare tracce concrete e tangibili”: tali – 2016 (pp. 416, € 25) Il Sefer Yetzirah è il que, spunti di interesse per tutti. (e) sono, certamente le coraggiose e toccanti più antico e misterioso di tutti i testi kabba - Michel Wieviorka – L’antisemitismo spiega - lettere inviate a familiari e compagne di listici. Il significato del libro è altrettanto to ai ragazzi (e ai loro genitori) – Ed. Deho - scuola da Louise, giovane ebrea di 17 anni misterioso e ne esistono molte interpreta - niane Bologna – 2016 (pp. 133, € 11) Un arrestata dalla polizia francese a fine agosto zioni. È considerato un testo meditativo con dialogo sull’antisemitismo tra un padre e una del 1942, deportata il 13 febbraio 1943 ad forti implicazioni magiche, un manuale di figlia liceale: un modo intelligente per spiega - Auschwitz donde non tornerà. Esse sono istruzioni che descrive precisi esercizi di re che cosa sono stati e che cosa sono l’antise - venute alla luce solo nel 1989 dopo un lun - meditazione. È un libro molto piccolo e mitismo e l’antigiudaismo a livello di divul - go silenzio, dovuto alla indicibilità di orro - conciso e ne esistono quattro versioni im - gazione, senza particolari approfondimenti ri, così grande da parte dei sopravvissuti, portanti: la versione breve, la versione lun - ma con risposte chiare ed esaurienti. (e) per opera della sorella Nadia. Nella parte ga, la versione di Saadia, la versione del Elena Loewenthal – Miti ebraici – Ed. Ei - documentaria posta a fine libro, si trova an - Gra. L’autore ha scelto di pubblicare que - st’ultima in quanto considerata la più auten - tica dai kabbalisti (le altre tre versioni sono tuttavia riportate in Appendice insieme con altri documenti). Il testo è diviso in otto ca - pitoli ognuno dei quali presenta il testo in lingua ebraica, la traduzione, il commento analitico dell’autore relativo alle singole se - zioni di ogni capitolo. Libro accessibile in - teramente solo agli studiosi della kabbalah ma i curiosi possono dedicargli uno sguardo stupito. (e) Claudia De Martino – La storia degli ebrei dei paesi islamici (1948-77) – Ed. Carocci – 2015 (pp. 14, € 23) Il libro af - fronta un aspetto fondamentale ma trascura - to della storia dello Stato di Israele: l’immi - grazione, quasi altrettanto numerosa di quella proveniente dall’Europa in grandissi - ma parte di origine e di cultura askenazita, di ebrei sefarditi ( mizrahim ) giunti dai Pae - si del Nord Africa, dall’Iraq, dall’Iran, dal - lo Yemen e da Aden; le difficoltà del loro processo di integrazione negli anni compre - si tra il 1948 e il 1977, tra la fondazione del - lo Stato e l’alternanza al governo dello stes - so tra la sinistra e la destra nazionalista di Begin, favorita anche proprio dal sorpasso demografico degli ebrei dei Paesi arabi e islamici; i conseguenti cambiamenti sostan - ziali nella mentalità, nei costumi, nelle poli - tiche, nel governo e, soprattutto, nel rappor - to tra Stato e religione che hanno messo in forse il pensare ancora oggi a Israele come Paese di matrice europea. L’autrice segue passo passo questo processo con una analisi precisa e puntuale e una stile limpido e in - calzante. (e) Wieslaw Kielar – Anus mundi. Cinque an - ni ad Auschwitz-Birkenau – Ed. Gingko – 2016 (pp. 387, € 15) Sin dal titolo, questo libro non lascia illusioni sul suo contenuto. L’autore, che l’ha pubblicato per la prima volta nel 1972 in edizione polacca, raccon - ta, senza velature, tutti gli orrori che ha vi - sto e vissuto nei cinque anni in cui è stato nel campo di Auschwitz prima della libera - zione. Perciò il suo libro è stato definito il più vivido e bruciante di tutte le memorie scritte su Auschwitz ed è anche scritto mol - to bene, con una narrazione incalzante che zione della Shoah; la scelta di non concede tregua. (e) una durevole linea filoaraba e Howard Jacobson – Il mio nome è Shy - filopalestinese. (e) lock – Ed. Rizzoli – 2016 (pp. 298, € 19) Harry Freedman – Storia A quattrocento anni dalla morte di Shake - del Talmud. Proibito, censu - speare, l’editore ne fa riscrivere i drammi, rato e bruciato. Il libro che in chiave moderna, da autori famosi del no - non è stato possibile cancel - stro tempo. Jacobson, cui è toccato Il mer - lare – Ed. Bollati Borin - cante di Venezia , lo trasforma in una storia ghieri – 2016 (pp. 296, € contemporanea che, se pur sconta la consa - 24) Da Gerusalemme a Babi - pevolezza della Shoah allora inimmaginabi - lonia, da Cordova a Toledo, le e di forme di antisemitismo che non esi - da Vilna alla Germania nazi - stevano al tempo dell’autore dei drammi, ri - sta, la storia di questo testo mane polemica, carica di ebraicità e ricca di coincide con quella del po - ironia (consigliabile rileggersi prima il polo che lo ha generato, ali - dramma di Shakespeare). (e) mentato, integrato, studiato e R.D. Rosen – Le bambine invisibili – Ed. che, per modalità generativa, Piemme – 2016 (pp. 297, € 18) La storia di può oggi essere indicato co - tre donne che sono sopravvissute alla Shoah me precursore della rete in - raccontata dall’autore sulla base dei loro ri - ternettiana. Testo letterario la cordi e di qualche testimonianza storica. cui creazione si è dipanata nello spazio e nel Kaufman – Ed. Liberaria – 2016 (pp. 329, Vignetta di Davì Donne che, da bambine, sono state costrette tempo, ad opera di autori diversi e lontanis - € 16) In una comunità ultraortodossa londi - a cambiare nome e vita per nascondersi e simi, i cui contributi, trascritti fedelmente, nese si sta organizzando un matrimonio, ov - sopravvivere e, perciò, sono divenute “invi - ci consentono di assistere, quasi in diretta, viamente combinato. In un mondo dove per sibili” agli occhi altrui ma anche ai loro pro - al dialogo delle diverse voci a confronto. ( s) sposarsi non è necessario “innamorarsi” ma pri occhi, nella loro nuova vita ricostruita. Yonathan Netanyahu – Lettere. Con una si imparerà a conoscersi e rispettarsi a vi - Un libro che unisce, non sempre perfetta - premessa e una postfazione di Benjamin e cenda, i due giovani, timorati di Dio e proni mente, romanzo, testimonianza, reportage , Iddo Netanyahu – Ed. Liberilibri (Libre - al volere delle famiglie, non rinunceranno ma scritto in stile semplice e scorrevole. (e) ria Editrice Vaticana) – 2015 (pp. 203, € tuttavia a rivendicare quel sacrosanto dirit - Jonathan Safran Foer – Eccomi – Ed. 16) Un brillante giovane si affaccia alla vita to… Scritto dal di dentro e con notevole do - Guanda – 2016 (pp. 666, € 22) Il ritorno con entusiasmo e con la consapevolezza del se di umorismo. ( s) del l’autore, soprattutto famoso per il grande coacervo di problematiche connesse con Ariel S. Lewin – Le guerre ebraiche dei successo del suo primo libro Ogni cosa è il - l’esistenza stessa dello Stato d’Israele. Inca - Romani – Ed. Il Mulino – 2015 (pp.180, € luminata , avviene con questo “romanzo- ricato di una missione “impossibile”, ne 18) – Testo didattico e perciò sintetico ed mondo” – come è stato definito per l’am - uscirà vittorioso e al contempo disgraziata - esaustivo su vicende le cui fonti continuano piezza degli argomenti che affronta: la fa - mente “eroe”. Questo epistolario, per la va - ad essere Giuseppe Flavio, Cassio Dione e miglia, la Storia, la cronaca quotidiana, l’i - rietà delle tematiche, può considerarsi ro - in misura minore l’Historia Augusta e gli dentità ebraica, l’a more, il sesso, la religio - manzo di formazione e ci consente di cono - scritti rabbinici. Per la conoscenza della so - ne. Ampiezza cui corrisponde pienamente la scere i palpiti più profondi di quel giovane cietà giudaica vengono segnalati i testi dif - variazione dello stile, dei modi di racconta - cuore. Yonathan era fratello dell’attuale Pri - fusi all’epoca e cioè gli Apocrifi dell’Anti - re, del tono (ora ironico e irriverente, ora mo Ministro dello Stato d’Israele. (s ) co Testamento, i Vangeli e gli Atti degli partecipe e commosso). Una lettura da non Abraham Cahan – Lo sposo importato – Apostoli. Le novità offerte da Lewin (do - perdere senza farsi spaventare dalla mole Ed. Elliott – 2016 (pp. 126, € 14,50) Gu - cente di Storia Romana all’Università della del volume. (e) stosa storiella sul teorema della perdita del - Basilicata) riguardano le recenti importanti Moni Ovadia – Il coniglio Hitler e il cilin - l’identità ebraica a contatto con il mondo scoperte archeologiche. ( s) dro del demagogo – Ed. La nave di Teseo – esterno. Solo lo studio dei testi sacri e la vi - Riccardo Di Segni – Perdonare le offese – 2016 (pp. 153; € 15) Strano libretto spac - ta all’interno della comunità (shtetl dell’est Ed. Marcianum Press – 2016 (pp. 42, € cato in due: nella prima l’autore attacca tut - europeo oppure nucleo ultraortodosso a 6) Nella collana Dialogoi si colloca oppor - to e tutti e, in modo particolare, il sionismo New York) assicura la permanenza dell’in - tunamente questo conciso ed esauriente te - e Israele ma senza la solita verve , anzi in dividuo all’interno del popolo ebraico. Al sto sul significato del perdono nell’etica e modo particolarmente serioso; nella secon - primo contatto con il mondo esterno la con - nella prassi ebraica. Il confronto con la vi - da parte, tornano le storielle umoristiche an - taminazione è in agguato! Già alla fine del - sione cristiana del concetto è sollecitato tinaziste, sempre divertenti anche se, in par - l’Ottocento la pratica dei matrimoni combi - dal Giubileo Straordinario della Misericor - te, datate. (e) nati mostrava pericolose falle . (s) dia indetto da papa Francesco per l’anno Sergio Minerbi – Una relazione difficile. Thomas Harding – La casa sul lago. La 2016. ( s) Vaticano, ebraismo, Israele – Ed. Bonanno storia di una casa. La storia d’Europa – Zerouya Shalev – Dolore – Ed. Feltrinel - – 2016 (pp. 241, € 22) Il volume raccoglie Ed. Ponte alle Grazie – 2016 (pp. 415, € li – 2016 (pp. 286, € 18) “Archeologa del - gli scritti dell’autore, giornalista e poi diplo - 18) Non inganni il cognome! L’autore è di - l’anima” è stata definita questa grande scrit - matico (come emerge dalla autobiografia po - scendente da quella famiglia ebraica il cui trice israeliana per la profondità dell’indagi - sta a conclusione del libro) sulle relazioni del capostipite, noto medico berlinese, ne ideò ne e non solo in ambito femminile. A tutto Vaticano con l’ebraismo, e, in particolare, da architettura, arredamento e uso. Inutile dire tondo, con un quadro realistico privo di ce - un certo punto in avanti, con il sionismo e che all’avvento del nazismo l’edificio passò dimenti retorici, in questo sublime romanzo con lo Stato di Israele, in un periodo di tem - di mano e che, trovandosi nei pressi del Mu - si affrontano le situazioni della più scottan - po che va dal papato di Pio IX (1846-1878) a ro eretto dalla DDR, ne risentì le conse - te attualità per gli stati d’animo connessi quello corrente di Papa Francesco. Relazioni guenze. Oggi, grazie all’appassionata rico - con le varie esperienze umane da cui il do - che, come risulta dalla Riflessione critica po - struzione storica, il land del Brandeburgo e lore non è mai escluso e l’elaborazione del sta dall’autore a capo del libro, “non sono an - il comune di Potsdam (attuali proprietari) lutto non può giungere a compimento. cora migliorate come sarebbe stato lecito hanno attribuito all’edificio il riconosci - Splendida, come sempre, l’opulenta tradu - sperare” non essendo stati sciolti i nodi prin - mento di Denkmal , monumento storico e, zione italiana di Elena Loewenth al. ( s) cipali che emergono dalla lettura del testo: il sempre in virtù della Fondazione creata da peso della tradizione antigiudaica e antisioni - Harding, si procederà auspicalmente alla ri - A cura di sta della Chiesa; il silenzio di Pio XII sulla costruzione materiale. (s) Enrico Bosco (e) Shoah; i tentativi di operare una cristianizza - Eve Harris – Il matrimonio di Chani e Silvana Momigliano Mustari (s)

Libreria CLAUDIANA Cerimonie di estremo saluto Via Principe Tommaso, 1 10125 Torino - tel. 011.669.24.58 PRIMO STABILIMENTO DI TORINO specializzata in CASA FONDATA NEL 1848 studi storici e religiosi scienze umane e sociali ebraismo ORGANIZZAZIONE FIDUCIARIA DELLA COMUNITÀ EBRAICA DI TORINO classici e narrativa novità e libri per ragazzi Via Barbaroux, 46 - 10122 TORINO - Tel. (011) 54.60.18 - 54.21.58 a due passi dal Centro Ebraico (segue da pag. 1) Ieri un sogno... israeliani in un triangolo di trionfo politico e stri cuori oggi si addolorano per la perdita di 20 di prosperità economica. Noi abbasseremo le giovani vite innocenti ieri nel nostro paese. zione. Ieri un sogno; oggi un impegno. nostre barriere ed amplieremo le nostre stra - Sia la loro memoria il fondamento di ciò che I popoli israeliano e palestinese, che hanno de in modo che merci e ospiti siano in grado stiamo stabilendo oggi, una memoria di pace combattuto tra loro per quasi un secolo, han - di muoversi liberamente non solo in tutti i su vecchie e fresche questioni. no deciso di muoversi con decisione sulla luoghi santi ma ovunque. La sofferenza è prima di tutto umana. Lo strada del dialogo, della comprensione e del - Questa dovrebbe essere un’altra Genesi. Dob - sentiamo anche per la perdita di vite inno - la cooperazione. Viviamo in una terra antica; biamo costruire un nuovo Commonwealth sul centi palestinesi. Si inizia un nuovo giorno. siccome la nostra terra è piccola, grande de - nostro vecchio territorio: un Medio Oriente del La giornata può essere lunga e le sfide enor - ve essere la nostra riconciliazione. Siccome popolo, e un Medio Oriente per i bambini. Per mi. Il nostro calendario deve soddisfare un DIRETTRICE RESPONSABILE: le nostre guerre sono state lunghe, rapida de - il loro bene, dobbiamo porre fine allo spreco intenso programma. Signor Presidente, Lei Anna Segre ve essere la guarigione. Solchi profondi ri - delle corse agli armamenti e investire le nostre sta presiedendo una storica giornata tra le più COMITATO DI REDAZIONE: chiedono alti ponti. risorse in educazione. promettenti nella lunghissima storia della no - Manuel Disegni, Alda Guastalla Voglio dire alla delegazione palestinese che Signore e signori, due tragedie parallele si stra regione, della nostra gente. Pons, Emilio Hirsch, Emilio Jona, Anna Maria Levi Fubini, Anna siamo sinceri, che facciamo sul serio. Noi sono dispiegate. Cerchiamo ora di diventare Ringrazio tutti voi, signore e signori. E pre - Segre, David Terracini non cerchiamo di modellare la vostra vita o una società civile. Cerchiamo di dire una vol - ghiamo insieme. Aggiungiamo speranza di WEBMASTER: di determinare il vostro destino. Trasformia - ta per tutte addio alle guerre, alle minacce, determinazione, dal momento che tutti noi, a Sergio Franzese mo i proiettili in voti, le pistole in vanghe. alla miseria umana. Cerchiamo di dare l’ad - partire da Abramo, crediamo nella libertà, SEGRETARIA DI REDAZIONE: Pregheremo con voi. Noi offriamo il nostro dio all’ostilità, e forse non ci saranno più vit - nella pace, nella benedizione della nostra Paola De Benedetti aiuto per far di nuovo prosperare Gaza e ri - time su entrambi i lati. Cerchiamo di costrui - grande terra e del nostro grande spirito. REDAZIONE: Piazzetta Primo fiorire Gerico. Come abbiamo promesso, po - re un Medio Oriente di speranza dove si pro - Dalla città eterna di Gerusalemme, da questo Levi, 12 - 10125 Torino tremo negoziare con voi un accordo perma - duca il cibo di oggi e dove sia garantita la promettente verde prato della Casa Bianca, PROGETTO GRAFICO di Bruno nente, e con tutti i nostri vicini una pace glo - prosperità di domani, una regione con un diciamo insieme nel linguaggio della nostra Scrascia, David Terracini bale. Pace per tutti. mercato comune, un Vicino Oriente con un Bibbia: “Pace, pace a chi è lontano e a chi è COMPOSIZIONE Dobbiamo sostenere l’accordo con una strut - programma che guardi lontano. vicino”, dice il Signore. “Ed io rimarginerò E VIDEOIMPAGINAZIONE: la fotocomposizione , tura economica. Noi dobbiamo trasformare Lo dobbiamo ai nostri soldati caduti. Alla le ferite”. (Isaia 57:19). Via S. Pio V, 15 – 10125 Torino l’amaro triangolo tra giordani, palestinesi ed memoria delle vittime dell’Olocausto. I no - Grazie STAMPA: La Grafica Nuova, via Somalia 108/32 – Torino REGISTRAZIONE: Tribunale di re e anche lui poeta. La sua presenza nella co - da, che ci riporta alle gioie delle festività, al - Torino 16-9-1975 n. 2518 Mogned munità ebraica torinese fu di primo piano: nel l'allegria che regna nelle case ebraiche quan - suo ruolo di mohel fu una figura di riferimento do si avvicina una festa, e questo anche in PROPRIETÀ: Il tema delle lingue e dei dialetti ebraici ita - per generazioni. Risulta aver eseguito mille quella terribile primavera, allorché si celebrò Gruppo di Studi liani è assai composito e variegato e tra i tan - Ebraici, associazione - presso milot, di cui l’ultima pochi giorni prima della il secondo Pesach dopo l'emanazione delle il Centro Sociale della Co - ti dialetti di cui si è parlato nella recente morte, il 20 novembre 1952, In quell’occasio - leggi razziali, mentre l’Europa era precipitata munità Ebraica di Torino, Giornata Europea della Cultura Ebraica non ne Ij Brandé-giornal ëd poesìa piemontèisa gli nella guerra. Piazzetta Primo Levi, 12 - può non tornare alla mente quel giudaico pie - dedicava l’articolo “An 10125 Torino montese così magistralmente descritto da mòrt èd Giulio Segre”, a c/c Postale 34998104 Primo Levi nel racconto Argon contenuto nel firma Pinin Pacòt (Giu - GRUPPO STUDI EBRAICI Sistema Periodico . seppe Pacotto), che ri - Piazzetta Primo Levi, 12 Ebbene, a scrivere in giudaico piemontese non chiamava i lettori al de - 10125 Torino furono certo in molti, tanto che si ricorda sem - stino dei due amici verso Codici IBAN: pre La gran battaja d'i' abrei ad Moncalv co - “col àutr mond dij giust e me esempio di utilizzo del dialetto, ma a ci - dij pur, ant ël qual tuti Banca Prossima: mentarsi in racconti, ballate e poesie vi furono c/c n. 1000/115568 doi, combin che ‘d reli - diversi personaggi, tra cui anche Giulio Segre, gion diverse, a-i chërdìo IT20K0335901600100000115568 nato nel 1881 a Torino dove visse fino alla con l’istessa fede, rasonà morte, avvenuta nel 1952, conosciuto per esse - e istintiva”. BIC BCITITMX re un valente medico chirurgo, il mohel della Aveva dedicato molte BancoPosta: Comunità e anche un poeta. poesie ad un mondo che IT 40 O 07601 01000 Segre – come ricorda Giuseppe Goria in un amava tantissimo, ossia 000034998104 articolo apparso su questa rivista (luglio la montagna. 2008), dal titolo Giulio Segre, mohel e poe - Di recente, Giulio Dise - ta – studiò al liceo Gioberti, con Onorato Ca - gni, che di Segre era stellino, laureandosi in medicina nel 1904. pronipote, ha ritrovato e Durante la Prima Guerra Mondiale fu ufficia - ci ha inviato una poesia le medico, iniziando la pratica chirurgica al - inedita dal titolo Mo - l’ospedale militare di Feltre e dedicando tut - gned scritta in piemon - ta la sua vita alla medicina, come professio - tese a Pesach 5700 nista e come docente alla Clinica di Patologia (1940), che di seguito Chirurgica a Torino, e poi facendo per qua - pubblichiamo, con a rant’anni il medico dei poveri. fianco la traduzione in Pubblicò testi scientifici e d’informazione; la italiano a cura di un no - prima pubblicazione avvenne nel 1919 nella ti - stro redattore. È una pografìa di Giacomo Sacerdote, piccolo edito - poetica semplice, limpi -

MO NED MO’ED

Quand ca torna Mo nèd a nôstra ca Quando torna il Mo’ed nella magione A j’è ’nt l’aria la festa e l’alegria, C’è nell’aria la festa e l’allegria, A s emna i sô tesôr la poesia Semina i suoi tesori la poesia E a ve no su i ricôrd d el temp passà. Torna dei tempi la rievocazione. A torno i vei per dene la Brahà Tornano i vecchi a dar la Berachà E a benedì ’l Santuari dla famia; E a benedir la casa consacrata; As d esvia quaic anima andurmia Si sveglia qualche alma addormentata, A fan bela la festa le masnà. E i bimbi adornan la festività. Dcô noi soma stait cit, le nôstre mare Noi fummo bimbi, e allor le nostre madri Ca l’an mostrane a savei di SCEMA N Ci insegnarono a dire lo SHEMÁ A vivo ant ‘l nôst chēūr, memôrie care. E i ricordi di lor tornan leggiadri. Masnà amparé; Cascér l’è nen Rassagn; Bimbi, imparate che Cascer è buono; Sparisso i trav campà travers dla stra La trave sulla strada sparirà Quand ca ’v sosten la fôrsa dla THORÁ. Se vi sostiene forte la TORÁH.