Quaderni Brembani3
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CENTRO STORICO CULTURALE VALLE BREMBANA QUADERNI BREMBANI3 Anno 2005 QUADERNI BREMBANI3 QUADERNI BREMBANI Bollettino del Centro Storico Culturale Valle Brembana Via P.Polli, 4 - Zogno (BG) Tel. 0345-94391 www.culturabrembana.com [email protected] IN COPERTINA: Il lanciere, incisione rupestre in Val Camisana (Carona) Corponove BG - dicembre 2004 CENTRO STORICO CULTURALE VALLE BREMBANA QUADERNI BREMBANI3 Anno 2005 Le finalità del CENTRO STORICO CULTURALE VALLE BREMBANA (dall’atto costitutivo) costituita l’Associazione denominata “Centro Storico Culturale Valle Bremba- È na”, Associazione di promozione sociale e culturale senza fini di lucro. Il Centro Storico Culturale Valle Brembana ha le seguenti finalità: a. promuovere la conoscenza, la conservazione e la diffusione del patrimonio storico, culturale, artistico e ambientale della Valle Brembana; b. pubblicare un bollettino periodico annuale dell’Associazione; tale bollettino sarà distribuito ai soci in regola con la quota sociale; c. pubblicare o ripubblicare documenti e studi storici, artistici, geografici, etno- grafici, letterari e linguistico-dialettali; d. raccogliere e ordinare documenti, riproduzioni, pubblicazioni e audiovisivi di interesse locale; e. operare in collaborazione con gli enti locali, con le istituzioni culturali, con le associazioni turistiche, con le varie agenzie educative e ricreative pubbli- che e private alla promozione di iniziative di carattere culturale inerenti la Valle Brembana; f. attuare il collegamento con le scuole del territorio per incentivare studi e ri- cerche in campo storico, geografico, etnografico, artistico; g. offrire servizi di consulenza culturale, tecnica, amministrativa a chiunque ne farà richiesta in coerenza con gli scopi dell’Associazione; h. promuovere conferenze, corsi, convegni e occasioni di dibattito e di con- fronto culturali su tutto il territorio rivolti a tutta la popolazione. L’Associazione potrà altresì svolgere, in via strumentale, ogni attività di carattere commerciale, finanziario, mobiliare ed immobiliare, ritenuta utile dall’organo am- ministrativo dell’Associazione stessa. Le norme che regolano la vita del Centro Storico Culturale Valle Brembana sono contenute nello Statuto che è stato approvato dall’Assemblea dei Soci in data 28 marzo 2002. Sommario Presentazione 7 Incisioni rupestri sulle montagne di Carona .....di Felice Riceputi e Francesco Dordoni 8 Un antichissimo ponte fortificato sul Brembo ......................... di Giuseppe Pesenti 18 Orazioni ed epistole ad uso salvifico ........................................ di Flavio Galizzi 22 Il batacchio di Arlecchino .................................................... di Claudio Gotti 29 Le fortificazioni della Valle Brembana .............................. diGabriele Medolago 32 in Oltre Goggia. con la collaborazione Appunti per lo studio di Francesco Macario Le Note dell’abate Angelo Mazzoleni sull’Alta Val Brembana (1767) ................... di Gabriele Medolago e Roberto Boffelli 51 Le fontane di Trieste. O dei Mazzoleni del Monte di Zogno .... di don Giulio Gabanelli 61 A proposito di alcune campane nella parrocchia di San Martino Oltre la Goggia .......................................... di Silvia Comerlati 65 Bortolo Losma, un lennese nell’esercito austriaco dal 1853 al 1859 ........................................................... di Ermanno Arrigoni 69 Valle Brembana: dai “mastri ferrai” al “ pontefice dell’arte siderurgica” ....................................... di Giacomo Calvi 74 La lavorazione del ferro a Valtorta nella prima metà dell’Ottocento .......................................... di Gianni Molinari 79 La Famiglia Rosmini: da San Pellegrino a Rovereto ...............di Bernardino Luiselli 83 I Gimondi dalle origini a... ................................................. di Diego Gimondi 87 Omaggio alla Valle Brembana ..................................... disegni di Vito Sonzogni 93 Una storia di acque minerali a Zogno ................................. di Sergio Tiraboschi 96 Stampa cattolica ed emigrazione in Valle Brembana agli inizi del Novecento ............................... di Wanda Taufer 99 A 90 anni dalla strage di Simone Pianetti ....... diErmanno Arrigoni e Tarcisio Bottani 103 Dall’America un nuovo capitolo sull’enigmatico passato di Simone Pianetti ................................................... di Denis Pianetti 110 Storia e fantasia popolare .............................................. di Giuseppe Giupponi 113 Piazza bergamasca ........................................................... di Bortolo Belotti 115 Tatan tatan ....................................................................... di Bruno Reffo 118 Öna stèla “cadente” ........................................................ di Mario Giupponi 119 Ü mèrel dispetus ........................................................ di Giambattista Gozzi 120 Come una stella alpina ...................................................... di Eleonora Arizzi 122 Ciò che siamo .................................................................... di Nunzia Busi 123 I pröföm de la mè tèra ................................................... di Cristian Pellegrini 124 Il mattino dopo il diluvio ................................................ di Michela Lazzarini 125 CONCORSO SCOLASTICO “Storia e tradizioni della Valle Brembana”. IIª edizione 134 5 Presentazione alle incisioni rupestri di Carona alle torri e fortificazioni medievali d’Oltre D Goggia, dai nuovi contributi su vicende e personaggi già famosi (Arlecchi- no, Belotti, Rosmini, lo stesso Pianetti) alla riscoperta di tradizioni e nuove figure (le antiche orazioni, gli scultori Mazzoleni, le acque minerali, la lavorazione del ferro, l’emigrazione). E poi i disegni, i racconti, le poesie, così ricchi di sentimen- to, e i contributi degli studenti che anche quest’anno hanno partecipato al nostro concorso. Basta scorrere l’indice di questo terzo numero di Quaderni Brembani per ave- re ancora una volta la conferma di quanto ricca sia la nostra storia e con quanta passione sia coltivato l’amore per la nostra terra, la nostra gente, le nostre tradi- zioni. Pensiamo di non peccare di presunzione se diciamo che mai probabilmente la nostra valle ha vissuto un clima di fervore culturale così intenso e partecipato. E siamo naturalmente lieti che un piccolo contributo in questo senso venga an- che da una pubblicazione come la nostra, subito divenuta punto di aggregazione per decine di appassionati e appuntamento fisso ogni fine anno per centinaia di lettori. Del resto la memoria storica, l’amore per l’arte, la cultura e le proprie tradizio- ni sono elementi essenziali e costitutivi per qualsiasi comunità voglia conservare la propria identità, pena la perdita di importanti valori e l’omologazione passiva ai modelli di vita più vuoti e più insulsi. Certo. Non manca chi ancora considera tutto questo come qualcosa di super- fluo, utile al massimo come veicolo per lo sviluppo turistico. Ma in generale assi- stiamo a una nuova forte consapevolezza e lo dimostra ad esempio la sensibilità crescente che istituzioni pubbliche e private dimostrano nei confronti delle nostre e di altre analoghe iniziative. Un ringraziamento quindi a quanti hanno collaborato direttamente o indiretta- mente a questo terzo numero di Quaderni Brembani, l’impegno nostro a lavorare per valorizzare sempre meglio le risorse umane e materiali della nostra valle, e a tutti l’invito a continuare a seguirci e a partecipare. FELICE RICEPUTI 7 Incisioni rupestri sulle montagne di Carona di Felice Riceputi e Francesco Dordoni a bibliografia sulla Valle Brembana, poverissima fino a una ventina di anni fa, si Lè arricchita negli ultimi tempi in maniera davvero sorprendente. Storie di paesi, biografie di personaggi famosi, pubblicazioni sui nostri beni artistici, ricerche e studi a carattere etnografico. Decine di libri che ci consentono oggi di conoscere in modo molto più approfondito la nostra storia e ciò grazie a quei ricercatori e appassionati che, oltre a studiare le testimonianze materiali, hanno frugato in archivi parrocchiali, comunali, notarili ecc. per recuperare alla memoria collettiva i documenti redatti da sacerdoti, notai, medici, ingegneri, agrimensori, maestri e segretari comunali. Coloro insomma che sapevano leggere e scrivere. Ma, oltre ai “dotti”, c’era anche (ed erano i più) chi non sapeva o non poteva scri- vere su una pergamena, su un quaderno o su un registro. E tuttavia ci ha lasciato ugual- mente il proprio messaggio. Come? Incidendo date, nomi, pensieri, disegni, simboli sulla pietra. Quella delle incisioni rupestri è una tradizione diffusa su tutto l’arco alpino fin dal- la preistoria e ha dato luogo, come nel caso della Val Camonica, anche a manifesta- zioni artistiche di altissimo livello. La pietra dunque come un libro aperto che ha per tetto il cielo, esposto al sole, al ven- to, alla tempesta, alla neve. Ciò che non ha impedito che esso potesse essere in gran par- te consultato e letto ancora oggi, come testimoniano centinaia, forse migliaia di incisio- ni rupestri sparse anche sulle nostre montagne. Certo, parliamo di una storia “povera”, minore se vogliamo, fatta per lo più da pastori e minatori analfabeti o semianalfabeti. Una storia poco conosciuta e considerata, nemmeno paragonabile alle grandi ope- re rupestri della Val Camonica. E tuttavia non per questo non meritevole di interesse, perché riguarda decine di siti sparsi su un territorio vastissimo e molto ci può dire in- torno a ciò che sono stati per secoli la vita, il lavoro, la mentalità,