Lo scorso giugno l'organizzazione internazionale WikiLeaks ha pubblicato una presunta bozza dell'Accordo commerciale sugli scambi di servizi (TiSA). Tali rivelazioni, che denotano importanti conseguenze in merito alla privatizzazione di servizi fondamentali, come banche, sanità e istruzione, vanno ad aggiungersi alle analisi previste dai negoziati in atto, quali la disamina dei principi comuni per la regolamentazione dei servizi finanziari e la valutazione dei potenziali vantaggi per crescita e occupazione.

L'UE ha inoltre pubblicato recentemente un concept paper che indica una struttura dell'accordo basata su un approccio modulare simile a quello utilizzato per il ciclo negoziale di Doha.

Per giunta l'accordo, oltre ad essere delineato con marginale trasparenza, potrebbe, secondo le disposizioni, non essere rivelato per i cinque anni successivi alla sua approvazione.

A tal proposito, può la Commissione indicare:

— come il TiSA determinerà le politiche economiche dei maggiori paesi a capitalismo avanzato e se i parlamenti degli Stati interessati verranno coinvolti;

— quali benefici concreti potranno avverarsi per crescita e occupazione, e come il disciplinamento delle attività finanziarie e dei servizi summenzionati verrà alterato;

— se ritiene che l'approccio strutturale indicato possa portare a un risultato fallimentare come accaduto per il Doha Round e se, in omaggio alla trasparenza, prevede una consultazione pubblica relativamente ai dieci cicli di negoziati che avranno luogo quest'autunno?

Marco Valli (EFDD) , (EFDD) , David Borrelli (EFDD) , (EFDD) , (EFDD) , (EFDD) , Dario Tamburrano (EFDD) , (EFDD)

Secondo quanto riferito di recente da diversi comunicati stampa, la Commissione potrebbe approvare il piano di aiuti di Stato del Regno Unito a favore della centrale nucleare «Hinkley Point C». L'approvazione da parte della Commissione: — sarebbe in contraddizione con la sua precedente posizione(1), secondo cui il settore nucleare non si trova in uno stadio sufficientemente immaturo dal punto di vista tecnologico per richiedere aiuti di Stato; — sarebbe in contraddizione con la disciplina dell'Unione in materia di aiuti di Stato a favore dell'ambiente e dell'energia 2014-2020, sezione 1.2, che esclude l'energia nucleare dai settori che possono ricevere aiuti di Stato compatibili con il mercato interno a norma dell'articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, e — costituirebbe un precedente per altri Stati membri, legittimando in tal modo gli aiuti di Stato a favore del settore nucleare, circostanza che, a sua volta, estrometterebbe dal mercato i produttori di energia rinnovabile. Alla luce di quanto precede, può la Commissione far sapere se la sua decisione in merito agli aiuti di Stato del Regno Unito sia da interpretare come un'indicazione della direzione che imboccherà la futura strategia di politica energetica dell'UE?

Dario Tamburrano (EFDD) , (EFDD) , David Borrelli (EFDD) , Ignazio Corrao (EFDD) , (EFDD) , Marco Zanni (EFDD) , Daniela Aiuto (EFDD) , Marco Affronte (EFDD) , (EFDD) , Tiziana Beghin (EFDD) , Laura Agea (EFDD) , Rosa D'Amato (EFDD) , Michèle Rivasi (Verts/ALE) , Laura Ferrara (EFDD) , Fabio Massimo Castaldo (EFDD) , Marco Valli (EFDD)

Il 3 febbraio 2014 la Commissione ha pubblicato la sua prima relazione in materia di corruzione. All'interno del capitolo riguardante l'Italia è riportato l'impatto nazionale stimato di tale fenomeno che, secondo la Corte dei conti italiana, equivale a 60 miliardi di euro l'anno, ossia a circa la metà dell'ammontare complessivo della corruzione dell'intera Unione.

L'8 luglio scorso, l'ECOFIN ha approvato le raccomandazioni specifiche per l'Italia nel contesto del semestre europeo, le quali prevedono il potenziamento dell'Autorità anticorruzione nazionale.

Negli ultimi decenni, l'Italia si è vista protagonista di considerevoli episodi di corruzione legati alla politica: dallo scandalo «tangentopoli» sui finanziamenti illeciti ai partiti a quelli più recenti riguardanti gli appalti EXPO 2015, il progetto MOSE e la ricostruzione dell'Aquila. In aggiunta, sono state riscontrate irregolarità nel contesto della formazione professionale sovvenzionata da fondi europei, nel settore bancario e nell'ambito dei consigli regionali.

La corruzione risulta pertanto un fenomeno oltremodo diffuso a tutti i livelli istituzionali, rivelandosi una piaga che affligge direttamente i contribuenti e che incentiva la perdita di fiducia nella politica.

Vista la gravità della situazione panitaliana e l'inadeguatezza di un sistema di auto-vigilanza nazionale, può la Commissione indicare se intende prevedere misure concrete in aggiunta alle raccomandazioni summenzionate al fine di arginare il fenomeno?

Marco Valli (EFDD) , Marco Affronte (EFDD) , Laura Agea (EFDD) , Daniela Aiuto (EFDD) , Ignazio Corrao (EFDD) , Rosa D'Amato (EFDD) , Laura Ferrara (EFDD) , Giulia Moi (EFDD) , Piernicola Pedicini (EFDD)

La Regione Calabria si avvale dei Consorzi di bonifica per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione del territorio rurale, la gestione delle acque, la salvaguardia dell'ambiente e altre attività. Tali enti, le cui funzioni presentano gravi criticità, oltre ad usufruire di fondi regionali, nazionali ed europei, impongono tributi ritenuti illegittimi, non basati sul principio del beneficio e calcolati in assenza di piani di classifica aggiornati e approvati. I consorziati-contribuenti calabresi, pertanto, da anni presentano un alto numero di ricorsi davanti ai Giudici tributari. Con il contributo del FEAOG è stato finanziato (nell'ambito dell'Accordo di Programma Quadro «Tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche» — POR Calabria 2000/2006 — Asse I — Misura 1.3 — Azione 1.3b, intervento D101) il progetto «La Bonifica. Sviluppo del territorio», finalizzato a realizzare anche un Sistema informativo geografico (GIS), utile ai fini dell'aggiornamento dei dati catastali, della corretta redazione dei piani di classifica e dell'emissione dei tributi. Per la consultazione dei dati è stato creato il sito www.bonifichecosentine.it. Poiché tale sito risulta inesistente ed essendoci dubbi sul raggiungimento degli obiettivi del progetto, può la Commissione far sapere se è a conoscenza dei fatti descritti? La Commissione ha intrapreso o ritiene di intraprendere azioni per verificare gli obiettivi e la corretta gestione dei fondi europei relativi al menzionato progetto?

Laura Ferrara (EFDD) , Marco Valli (EFDD) , Laura Agea (EFDD) , Dario Tamburrano (EFDD) , Piernicola Pedicini (EFDD)

Secondo l'UNHCR dall'inizio dell'anno sono circa 125.000 gli immigrati arrivati via mare in Europa, di cui ben 110 mila in Italia, circa il doppio del 2013. La Sicilia rimane la meta principale di approdo. Dall'inizio del 2014 circa 1900 persone sono morte nel Mediterraneo cercando di raggiungere l'Europa. Il Viminale (il ministero dell'Interno italiano) ultimamente ha autorizzato la chiusura di alcuni centri di accoglienza già al collasso. L'operazione Tritone non sostituirà l'operazione italiana Mare Nostrum, lasciando scoperte le azioni di ricerca, salvataggio ed accoglienza, limitandosi infatti ad una azione di controllo delle frontiere. 1.Non ritiene la Commissione di essere in presenza di una violazione dell'articolo 80 del TFUE e dell'articolo 18 della Carta europea dei diritti fondamentali? 2. Data la grave situazione del confine sud dell'Europa e visti i dati dei flussi migratori verso l’Unione europea dall'Africa, in costante aumento nei prossimi 15 anni, non ritiene sia più corretto spostare la sede di Frontex in Sicilia piuttosto che tenerla a Varsavia? 3. È intenzione della Commissione promuovere la rinegoziazione del regolamento Dublino III, al fine di garantire un equo meccanismo di ripartizione dei compiti e dei flussi migratori che permetta all'Italia di ricevere un aiuto sostanziale e di fornire un'accoglienza adeguata?

Ignazio Corrao (EFDD) , Laura Ferrara (EFDD) , Fabio Massimo Castaldo (EFDD) , David Borrelli (EFDD) , Marco Zullo (EFDD) , Daniela Aiuto (EFDD)

Nella Regione Calabria il pagamento dei contributi FESR è attualmente sospeso, giacché essa è in regime di prorogatio, per cui dovrebbe esercitare i propri poteri solo in riferimento ad «atti necessari ed urgenti, dovuti o costituzionalmente indifferibili», nonché atti di «ordinaria amministrazione» (sentenza Corte Costituzionale 68/2010). Nonostante quanto premesso, la Regione Calabria, con delibera di Giunta 295/2014, ha approvato la «strategia regionale» sulla gestione dei fondi europei e alla delibera è stato successivamente allegato un verbale integrativo inerente il cambio delle funzioni di «Autorità di Gestione» del POR FESR 2007/2013 adesso affidate al dirigente responsabile dell'Unità Operativa Autonoma. Tali disposizioni sono state riportate nel testo approvato dal Consiglio Regionale, mentre nel testo inviato alla Commissione sono state inserite solo in forma di allegato. Tanto premesso, può la Commissione riferire se ha preso atto delle suddette deliberazioni, nonostante queste siano state riportate in allegato e non nel testo caricato? Ritiene siano regolari le decisioni adottate dalla Regione Calabria, con particolare riferimento al cambio delle funzioni di «Autorità di Gestione», peraltro operate senza la modifica delle piste di controllo ex art. 15 del regolamento CE 1828/2006?

Laura Ferrara (EFDD) , Fabio Massimo Castaldo (EFDD) , Piernicola Pedicini (EFDD) , David Borrelli (EFDD) , Marco Valli (EFDD) , Rosa D'Amato (EFDD) , Ignazio Corrao (EFDD) , Marco Zanni (EFDD)

Impianti di depurazione della regione Calabria (Italia)

Premesso che:

— la Corte di giustizia europea ha accertato le violazioni della direttiva 91/271/CCE, concernente il trattamento delle acque reflue urbane, da parte di un considerevole numero di agglomerati italiani, nelle sentenze relative ai casi di infrazione 2004/2034 e 2009/2034, relativamente agli articoli 3, 4, 5 e 10 della direttiva;

— oggi è in corso un'ulteriore procedura di infrazione, la numero 2014/2059, per la violazione della medesima direttiva.

Considerato che:

— la regione Calabria, nel periodo 2000-2013, ha stanziato oltre 700 milioni di euro per colmare le gravi lacune del sistema depurativo calabrese attraverso diversi tipi di intervento, tra i quali: realizzazione di nuovi impianti, adeguamento normativo degli esistenti, ripristino funzionale, revisione impianti, potenziamento delle strutture, azioni di disinquinamento della costa, rifacimento delle condutture, costruzione di collettori fognari, lavori di manutenzione fino all’ammodernamento degli impianti;

— di questi finanziamenti quasi 300 milioni sono provenienti da fondi POR.

Tanto premesso e considerato, può la Commissione far sapere:

— se è a conoscenza di come siano stati utilizzati i finanziamenti europei destinati alle opere sopra descritte;

— se intende adoperarsi al fine di accertare che i fondi europei siano stati correttamente destinati agli scopi per i quali sono stati stanziati?

Laura Ferrara (EFDD) , Fabio Massimo Castaldo (EFDD) , Piernicola Pedicini (EFDD)

Il disastro aereo del volo MH17 della Malaysia Airlines ha determinato un forte aggravamento delle tensioni nelle relazioni tra la Russia e l'Ucraina e tra la Russia e l'Unione europea. Il Consiglio europeo tenutosi nei giorni immediatamente seguenti all'incidente ha stabilito di inasprire ulteriormente le misure restrittive in atto nei confronti della Russia, mentre gruppi ucraini e separatisti si sono accusati e si accusano tuttora reciprocamente di essere responsabili del disastro aereo. Le misure restrittive applicate alla Russia a seguito della situazione stanno causando gravi danni economici alle imprese europee che hanno relazioni commerciali con la Federazione russa, ed è pertanto estremamente importante stabilire in maniera rapida e inequivocabile la vera causa del disastro aereo dell'MH17. Stando a quanto riportato dalle agenzie di stampa internazionali, le autorità degli Stati incaricati delle indagini in corso, tra cui l'Ucraina, i Paesi Bassi e il Belgio, hanno deciso di mantenere la riservatezza sui risultati e di non divulgarli. 1. È la Commissione a conoscenza dei risultati delle indagini tecniche in corso? 2. Reputa la Commissione legittima e appropriata la riservatezza sui risultati delle indagini in corso da parte delle autorità degli Stati membri incaricati delle medesime?

Gianluca Buonanno, , Marco Affronte, Laura Agea, Daniela Aiuto, Marie-Christine Arnautu, Zoltán Balczó, , Tiziana Beghin, , , , David Borrelli, Marie- Christine Boutonnet, Klaus Buchner, Fabio Massimo Castaldo, Aymeric Chauprade, Ignazio Corrao, Rosa D'Amato, Mireille D'Ornano, Eleonora Evi, Laura Ferrara, , Georgios Epitideios, Lorenzo Fontana, Lampros Fountoulis, Sylvie Goddyn, Bruno Gollnisch, Jean-François Jalkh, Hans Jansen, Barbara Kappel, Béla Kovács, , Jean-Marie Le Pen, Marine Le Pen, Philippe Loiseau, Vicky Maeijer, Dominique Martin, , Giulia Moi, Bernard Monot, Sophie Montel, Krisztina Morvai, Franz Obermayr, Piernicola Pedicini, , Olaf Stuger, Eleytherios Synadinos, Dario Tamburrano, Mylène Troszczynski, Marco Valli, , Udo Voigt, Marco Zanni, Marco Zullo, Jordi Sebastià, Jean-Luc Schaffhauser

Premesso che:

— la trasmissione «Report», in onda in Italia sul canale Rai 3, nella puntata del 5 ottobre 2014 ha documentato le condizioni fatiscenti del laboratorio ubicato presso l'Istituto superiore di Sanità (di seguito ISS), indispensabile per svolgere i test dei pacemaker ed elettrostimolatori; considerato che:

— a certificare la sicurezza dei pacemaker è l'ISS, ente italiano riconosciuto dall'Europa;

— in assenza dei test di collaudo, non potrebbero essere rilasciati i certificati di conformità da parte dell'ufficio di bioingegneria cardiovascolare;

— per ottenere il marchio CE occorre rispettare dei requisiti previsti dalle direttive europee;

— le prove di collaudo per pacemaker sono previste dagli standard europei EN45502-1, EN45502-2-1, 606010-1, 6060101-2;

— l'ISS era a conoscenza del non funzionamento del laboratorio già da settembre 2010, quando l'ingegnere nominato nuovo responsabile del laboratorio rinunciò all'incarico perché il laboratorio «non consente nessuna delle prove previste dall'attuale normativa tecnica» in quanto tale laboratorio «di fatto, non esiste»! chiediamo alla Commissione:

1. se è a conoscenza dei fatti quali sopra descritti;

2. quali iniziative intende intraprendere per verificare se l'ISS possiede e/o possedeva le caratteristiche tecniche e funzionali per effettuare i collaudi dei pacemaker ai fini del rilascio delle certificazioni di conformità.

Laura Ferrara (EFDD) , Ignazio Corrao (EFDD) , Fabio Massimo Castaldo (EFDD) , Rosa D'Amato (EFDD) , Marco Valli (EFDD) , Tiziana Beghin (EFDD) , Marco Affronte (EFDD) , Marco Zanni (EFDD)

I recenti indicatori economici e statistici confermano una pericolosa e diffusa tendenza recessiva nell'Unione europea, dove al momento si contano 25 milioni di disoccupati, mentre l'economia rallenta anche in Germania, che nel corso degli anni è stata una forza trainante. Gli Stati membri dell'UE sono obbligati a rispettare vincoli estremamente rigorosi di spesa pubblica, nonché altre restrizioni imposte a livello europeo, grazie a una serie di misure che di fatto hanno avuto l'effetto di privarli dei loro strumenti di intervento e della loro responsabilità di farvi ricorso. Da quando è stato adottato il regolamento n. 1466/97 (il Patto di stabilità e crescita), cui sono seguite le misure del "Six-Pack" e del "Two-Pack" e successivamente il trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell'Unione economica e monetaria, comunemente noto come "Fiscal compact", l'UE ha scelto una politica che sostituisce gli obiettivi di crescita stabiliti nei trattati con l'impegno di perseguire un'austerità estrema. Considerando che, ai sensi dell'articolo 3 del TUE, all'Unione è richiesto di adoperarsi a favore dello sviluppo sostenibile basato sulla crescita economica mirando alla piena occupazione e al progresso sociale, e che tutto ciò non è stato conseguito, non ritiene la Commissione che occorra un immediato cambio di direzione, abbandonando le politiche di austerità e lasciando agli Stati membri una maggiore libertà di azione?

Isabella Adinolfi, Marco Affronte, Laura Agea, Daniela Aiuto, Tiziana Beghin, David Borrelli, Fabio Massimo Castaldo, Ignazio Corrao, Rosa D'Amato, Eleonora Evi, Laura Ferrara, Giulia Moi, Piernicola Pedicini, Dario Tamburrano, Marco Valli, Marco Zanni, Marco Zullo, Rolandas Paksas, a nome del gruppo EFDD

L'articolo 50 del TUE prevede che uno Stato membro possa decidere, conformemente alle proprie norme costituzionali, di recedere dall'Unione; non è prevista invece alcuna possibilità di recedere solo dalla moneta unica europea, l'euro. Per valutare la presunta irrevocabilità dell'euro si deve risalire al Trattato di Maastricht, che comprendeva un protocollo sulla transizione alla terza fase dell'Unione economica e monetaria nel quale gli Stati membri dichiaravano «il carattere irreversibile della transizione della Comunità alla terza fase dell'Unione economica e monetaria». Si faceva quindi un chiaro riferimento a un approccio globale, comunitario e valido per tutti. Due successivi protocolli, allegati allo stesso trattato e tuttora in vigore, rendono nei fatti non più valido questo assioma, in quanto il Regno Unito e la Danimarca hanno ottenuto esenzioni che hanno consentito loro di non entrare, in maniera legale, nella terza fase dell'Unione economica e monetaria, ovvero nell'euro. Alla luce di questa chiara contraddizione, la Commissione europea non ritiene necessario prevedere delle regole nel caso in cui uno Stato membro decida, senza una deroga, di recedere solo dalla moneta unica, pur volendo continuare a essere a tutti gli effetti membro dell'Unione europea? La sola fissazione irrevocabile del tasso di cambio con cui l'euro è subentrato (articolo 140 TFUE) non può certo costituire una barriera in questo senso.

Marco Zanni (EFDD) , Marco Valli (EFDD) , Marco Zullo (EFDD) , Ignazio Corrao (EFDD) , Eleonora Evi (EFDD) , Laura Agea (EFDD) , Laura Ferrara (EFDD) , Daniela Aiuto (EFDD)

Nello studio di impatto ambientale annesso al progetto preliminare per la costruzione della nuova linea Lyon-Turin (tratta transfrontaliera) redatto dalla società Lyon Turin Ferroviaire SAS (LTF), si afferma quanto segue: 1. per le polveri (PM10): «Tali incrementi giustificano ipotesi di impatto sulla salute pubblica di significativa rilevanza soprattutto per le fasce di popolazione ipersuscettibili a patologie cardiocircolatorie e respiratorie che indicano incrementi patologici dell'ordine del 10 %» (Sintesi non tecnica); 2. per il biossido di azoto (NO2): «In tali condizioni ci si può attendere un incremento delle affezioni respiratorie intorno al 10-15 %» (Tomo 2); 3. «[..] un giudizio di impoverimento della qualità dell'aria cui è possibile associare potenziali effetti sulla salute pubblica» (Sintesi non tecnica). È evidente che le emissioni inquinanti causate per numerosi anni dai cantieri di costruzione dell'opera determineranno un peggioramento della qualità dell'aria ed effetti sulla salute pubblica. Alla luce di quanto precede, può la Commissione rispondere a quanto segue: — Sono tali impatti ambientali e sanitari compatibili con gli adempimenti richiesti all'Italia e alla Regione Piemonte per la procedura di infrazione IP/10/1586 per violazione della direttiva 2008/50/CE, con i propositi del Settimo programma europeo di azione per l'ambiente e, infine, con l'art. 35 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea?

Eleonora Evi (EFDD) , Tiziana Beghin (EFDD) , Daniela Aiuto (EFDD) , Marco Valli (EFDD) , Michèle Rivasi (Verts/ALE) , Marco Affronte (EFDD) , Dario Tamburrano (EFDD) , Marco Zanni (EFDD) , Fabio Massimo Castaldo (EFDD) , (Verts/ALE) , Ignazio Corrao (EFDD) , David Borrelli (EFDD) , Piernicola Pedicini (EFDD) , Rosa D'Amato (EFDD) , Laura Agea (EFDD) , Marco Zullo (EFDD) , Laura Ferrara (EFDD) , Isabella Adinolfi (EFDD) , Giulia Moi (EFDD)

Nella provincia di Trento, l'11 settembre 2014, a seguito dell'ordinanza di cattura emessa dalla Provincia autonoma di Trento, l'orsa Daniza, arrivata in Trentino nel 2000 nell'ambito di un progetto di ripopolamento dell'area, è stata uccisa da una dose eccessiva di narcotico. L'ordinanza era stata emessa dopo che l'orsa, il 15 agosto, in presenza dei propri cuccioli, si crede abbia ferito un uomo nei boschi. La conservazione dell'orso bruno è tutelata dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE. La Provincia autonoma di Trento non ha applicato il protocollo stabilito dal progetto LIFE Arctos, progetto attuato nell'ambito dello strumento finanziario dell'UE LIFE+ Natura, ma ha invece adottato il piano d'azione PACOBACE, integrando unilateralmente il testo includendovi la possibilità di abbattimento di orsi considerati «problematici». Il nuovo progetto LIFE DINALP BEAR prevede una dotazione di 5 987 478 euro, di cui 4 149 202 euro di contributi UE, per la conservazione e la gestione dei livelli di popolazione dell'orso bruno nell'arco alpino e nel nord delle alpi Dinariche. Ciò premesso, non ritiene la Commissione che la Provincia autonoma di Trento agisca in contrasto con gli obiettivi specificati dal progetto LIFE DINALP BEAR e che tali azioni potrebbero portare alla sospensione dei fondi per questo progetto poiché la Provincia autonoma di Trento risulterebbe non idonea a svolgere il compito assegnatole?

Laura Ferrara (EFDD) , Marco Zullo (EFDD) , Marco Affronte (EFDD) , Tiziana Beghin (EFDD) , David Borrelli (EFDD) , Dario Tamburrano (EFDD) , Marco Valli (EFDD) , Isabella Adinolfi (EFDD) , Ignazio Corrao (EFDD)

Nel 1999 il complesso archeologico di Villa Adriana (Tivoli) è stato inserito nell'elenco dei siti patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO. La definizione del perimetro del bene iscritto è stata stabilita con un accordo internazionale includendo una buffer zone di protezione per l'area archeologica della Villa.

Il consiglio comunale di Tivoli con delibera n. 74/2011 ha approvato il piano di lottizzazione «comprensorio di Ponte Lucano» per costruzioni di oltre 120.000 metri cubi all'interno dell'area «buffer-zone»: i nulla-osta ottenuti dai competenti uffici della Direzione regionale e Soprintendenza per i Beni Culturali del Lazio ignorano gli impegni internazionali sottoscritti dall'Italia con l'Unesco.

L'UNESCO in seduta presso il World Heritage Committee (24/6-6/7/2012) ha affermato: «Si richiede allo Stato membro di informare il WHC in tempo utile rispetto a qualsiasi progetto di sviluppo pianificato nell'area buffer, includendo anche il progetto di sviluppo edilizio del “comprensorio di Ponte Lucano”, per il quale deve fornire inoltre una valutazione sull'impatto in relazione alle linee guida, prima di mettere in atto qualsiasi impegno irreversibile».

Può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti?

1. In che modo l'UE può sostenere l'Italia al fine di salvaguardare il suo patrimonio culturale (come prevede l'articolo 167, paragrafo 2, del TFUE), e come potrebbe intervenire in particolare nel caso della Villa Adriana?

2. Ritiene compatibile tale edificazione con la protezione accordata dal TFUE circa la salvaguardia del patrimonio culturale?

Fabio Massimo Castaldo (EFDD) , Laura Ferrara (EFDD) , Ignazio Corrao (EFDD) , David Borrelli (EFDD) , Dario Tamburrano (EFDD) , Tiziana Beghin (EFDD) , Eleonora Evi (EFDD)

Con delibera n. 680/13/CONS, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) italiana ha approvato il regolamento in materia di diritto d'autore sulle reti di comunicazione elettronica. Sulla base della direttiva 98/34/CE la Commissione europea aveva comunicato al governo italiano le proprie osservazioni sulla bozza del suddetto regolamento. Al riguardo, svariati erano stati i rilievi espressi circa diversi aspetti — procedurali e non — del nuovo regolamento. Siffatti rilievi erano stati condivisi da diversi esperti, quali Stefano Rodotà e Frank La Rue (rappresentante per la libertà d'espressione dell'Onu in Italia), che segnalavano la possibile violazione di diritti fondamentali, quali la libertà di espressione e il diritto di cronaca e di difesa. L'AGCOM può infatti ordinare, tramite procedimento abbreviato e senza un approfondito contraddittorio, la rimozione dallo spazio pubblico telematico di contenuti che violerebbero il diritto d'autore. Recentemente si sono moltiplicati gli ordini di rimozione rivolti da AGCOM a giornali online. L'ultimo ha riguardato il sito Gay.it che ha dovuto rimuovere un articolo contenente l'autoscatto (ispirato dall'attrice Swinton) di un giornalista-fotografo italiano sulla piazza Rossa di Mosca mentre reggeva una bandiera rainbow. La Commissione è al corrente di questi ordini di rimozione, compreso quello rivolto a Gay.it? Quali misure intende intraprendere per tutelare i diritti fondamentali violati?

Isabella Adinolfi (EFDD) , Marco Valli (EFDD) , Laura Ferrara (EFDD) , Eleonora Evi (EFDD)

Considerato che: in data 30.05.2014 è stato pubblicato sul British Medical Journal un articolo che conferma la necessità di abbandonare il modello animale nella ricerca; negli Stati Uniti si sta sviluppando una sensibilità alla necessità di adottare metodologie alternative, e le tre più importanti agenzie americane, NIEHS, NHGRI e EPA, stanno operando per realizzare il programma dell'NRC americano contenuto nel rapporto «Tossicologia del XXI secolo»; al contrario il progetto REACH, se basato sulla tradizionale sperimentazione preclinica con animali, innalzerà a cento gli anni previsti per la conclusione dei test di sicurezza sulle sostanze destinate all'uomo e all'ambiente; circa 1.300.000 cittadini europei hanno firmato per l'iniziativa Stop Vivisection consapevoli che il finanziamento della ricerca preclinica su animali non è solo controverso, ma anche controproducente; il benessere degli animali è un valore dell'Unione sancito dall'articolo 13 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, si chiede: — se sono state prese misure necessarie a reindirizzare i fondi per la ricerca biomedica verso progetti che non facciano in alcun modo uso di animali;

— se non si ritenga di costituire, sulla base dei dati finora disponibili, un albo dei metodi tossicologici scientificamente validi e alternativi alla sperimentazione animale al fine di favorire il superamento della stessa.

Fabio Massimo Castaldo (EFDD) , Laura Ferrara (EFDD) , David Borrelli (EFDD) , Dario Tamburrano (EFDD) , Laura Agea (EFDD) , Tiziana Beghin (EFDD) , Ignazio Corrao (EFDD) , Marco Valli (EFDD) , Eleonora Evi (EFDD)

Il rapporto 2012 UIF-Banca d'Italia segnala come l'incidenza dell'usura su cittadini e imprenditori sia in costante aumento. In Italia è in vigore la legge 108 /1996 che fissa un tetto massimo ai tassi d'interesse oltre al quale si sconfina nell'usura. Tuttavia, una circolare della Banca d'Italia, dello stesso anno, permetteva alle banche di non considerare nel conto degli interessi la commissione di massimo scoperto. In questo modo, interessi reali pagati dai clienti superiori al tetto legale, risultavano a norma di legge. Lo scorso Giugno un PM ha quindi contestato il reato di usura ad alcune banche, con il concorso morale degli ex vertici di Bankitalia, per avere aggirato la norma antiusura del 1996. In seguito, la Scuola Superiore della Magistratura ha organizzato un corso di aggiornamento per magistrati civili e penali proprio sull'usura, con il patrocinio di Banca d'Italia e Abi, coinvolte esse stesse in maniera più o meno diretta nelle indagini. 1. La Commissione europea è a conoscenza della problematica relativa all'usura bancaria in Italia? 2. Quali misure sono in vigore a livello europeo per contrastare questo fenomeno? 3. Non ritiene inoltre pericolosa questa commistione tra potere giudiziario e potere bancario, potenzialmente lesiva della rispettiva autonomia?

Piernicola Pedicini (EFDD) , Marco Zanni (EFDD) , Marco Valli (EFDD) , Daniela Aiuto (EFDD) , Marco Zullo (EFDD) , Marco Affronte (EFDD) , Tiziana Beghin (EFDD) , Laura Ferrara (EFDD) , David Borrelli (EFDD) , Laura Agea (EFDD) , Rosa D'Amato (EFDD) , Dario Tamburrano (EFDD) , Fabio Massimo Castaldo (EFDD) , Isabella Adinolfi (EFDD) , Ignazio Corrao (EFDD) , Giulia Moi (EFDD) , Eleonora Evi (EFDD)