IPPOGRIFO 23-24.Rtf
EDITORIALE L’avvenire delle riviste di cultura sembra essere on line dacché l’avvento del digitale scombina la divisione dei compiti tra rivista, libro e quotidiano. Ciò comporta però la perdita della fisicità della rivista, il suo essere oggetto, la individualità del fascicolo come tale, amato dal tatto, dalla vista e dall’olfatto del lettore appassionato. Questa la ragione della vitalità secolare del cartaceo, che si conferma anche per la nostra rivista “l’Ippogrifo” che viene ricercata, richiesta, prenotata e, in breve giro di giorni, esaurita dai lettori che amano l’inedito letterario e, con rispetto, la collocano nella libreria di casa. Difendiamo il cartaceo! Gianna Vancini Gianfranco Rossi CONVERSAZIONI CON IL SILENZIO di Carlo Alberto Scullin* Gianfranco Rossi era uno scrittore ebreo ferrarese, molto conosciuto a livello locale, nato a Ferrara nel 1931 e morto nel 2000. Dopo essersi laureato in lettere presso l’Università di Bologna ha collaborato, prevalentemente, con molte riviste letterarie e quotidiani attraverso la pubblicazione di racconti e saggi critici. Tra le sue opere più importanti ricordiamo Puttaneg-giar coi regi (Liberty house, Ferrara), che, con Gli spettatori dimenticati (La Cisterna, Milano) e Conversazioni con il silenzio (Liberty house, Ferrara) costituisce una trilogia sulla vicenda del mondo ebraico nella storia del nostro tempo. Nel breve arco di tempo tra il 17 settembre e l’8 ottobre del 1943 accade quanto è narrato in Conversazioni con il silenzio, un romanzo denso e inquietante, dove dolenti e consapevolmente imprecisi sono i riferimenti alla storia. Ciò che a lui, infatti, importa è prima di tutto ricostruire, attraverso i ricordi, il clima di una città, Ferrara, dove una folla di ombre, nell’attesa che si compia il destino, viene instancabilmente spiata, indagata, a volte capita e accettata.
[Show full text]