Torre Bormida Altitudine M
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
1 PIERO FRIGGERI - Comunità Montana di Bossolasco - Etnografia e Storia Torre Bormida altitudine m. 391 Superficie: km² 7,65 Abitanti: 253 (nel 1961 abitanti 453) Municipio: v. Umberto Maddalena - 0173/88.015 Albergo Ristorante Pizzeria Nuovo Secolo: viale Umberto Maddalena, 21 - tel. 0173/82.82.00 Osteria Pizzeria en Cantôn ‘d Langa, nella statale per Cortemilia, loc. Fontane, 4 - tel. 338/44.28.232 Agriturismo La Bertorella: reg. Goretta, 8/A - 0173/88.153 Agriturismo La Costa: v. della Costa, 1 - tel. 0173/88.079 - 88.109 Cenni storici: alcuni studiosi ci dicono che a Torre Bormida, nel periodo in cui i Liguri Statielli vi soggiornarono, ci fosse una torre, adibita alla difesa del loro territorio. Già in un papiro antico dell’anno 991, si colloca col nome di Turre , per cui pensiamo che l’etimologia di Torre Bormida ( Turre Burmea ), sia ben appropriata, per la torre che si affaccia sul Bormida. I Liguri che sono sopravvissuti, come già spiegato in altre pagine, furono soggetti alla cittadinanza romana. Per quanto riguarda l’Alta Langa, qui vissero due tribù: la Camilia e la Publilia (divise come “municipium” dal fiume Belbo), che sono la testimonianza della nostra storia (la banca-dati, con l’aiuto del prof. Giovanni Mennella, le ha recensite tutte). Torre Bormida è appartenuto al Contado Albese Pompeiano. Nel 967, è nominato in un diploma da Ottone I, a favore del grande Aleramo. Feudo di Bonifacio del Vasto, è dato a Bonifacio Minore di Cortemilia, con testamento del 1125. Alla morte di Bonifacio Minore, marchese di Cortemilia, il territorio fu diviso dai fratelli e dai nipoti (non avendo, questi, avuto figli), per cui il marchesato fu spartito in diversi pezzi. Della loro eredità, il marchese Ottone di Savona o del Carretto e il figlio Ugone, lo davano, nel 1209, al Comune di Asti. Nel 1332, passò ai marchesi di Saluzzo. Sono subentrati anche gli Sforza di Milano, i Fresia di Monesiglio, i Saraceni di Cortemilia ed infine i Vasco della Bastia. Torre Bormida è stata annessa nei domini di Casa Savoia, nel 1531, per donazione dell’imperatore Carlo V, alla cognata Beatrice, madre del duca Emanuele Filiberto. Secondo i dati storici, la costruzione del castello di Torre Bormida, risale al principio del 1200 ad opera di Ottone del Carretto. E’ distrutto poi dalla soldataglia straniera, che all’ordine dei “Madamisti” e “Principisti” (circa 1637-1642), hanno sfogato i loro rancori per motivi di reggenza, lasciando dietro di sé solo rovine. Del castello (soggetto per tanti secoli ai del Carretto), non sono rimasti che pochi ruderi. Notizie curiose: “Basso latino: Turris ad Burniam, Turre Burmea . In una carta dell’anno 991, Turre , per antonomasia. Antica località con torre di difesa già appartenuta ai Liguri Stazielli e successivamente al territorio albese” (Marchisio), da “Invito alle Langhe”, di Domi Gianoglio. Nel 1926, è sotto il Comune di Cortemilia. Nel 1948 Comune autonomo. Ritornano le antiche scritte… 2 La chiesa parrocchiale dell’Assunta. Nel 1890 vi è stata una ristrutturazione radicale di tutto l’edificio. Tale modifica fu effettuata sulla preesistente chiesa del 1583. Un altare della parrocchiale, indica che nell’Anno Santo 1900, la Madonna del Rosario, è stata qui deposta. 3 S. Giuseppe con Bambino. Nella chiesa parrocchiale dell’Assunta, si trova una pregevole tela di Rodolfo Morgari, del 1898, forse commissionata per la ristrutturazione della chiesa, avvenuta nel 1890. Il presente dipinto, di una delicatezza sublime, è stato eseguito quando Rodolfo Morgari aveva 71 anni. E’ evidente che l’esperienza acquisita negli anni, è stata determinante per migliorare le sfumature, le luci, ma soprattutto, la cromaticità dei colori. Rodolfo Morgari nasce a Torino nel 1827, dove frequenta gli studi all’Accademia Albertina di Torino, dedicandosi principalmente al quadro di composizione e di soggetto storico. Muore nel 1909 a Torino, all’età di 82 anni. 4 La prima volta che vidi questa costruzione, lontana dalla strada rotabile, nei miei appunti di viaggio, specificai che si trattava di uno “scau” (essiccatoio per le castagne). Ma parlando di Torre Bormida, con Mariangela Garino, allora messo comunale del suddetto paese, mi corresse, dicendomi che era una casa in cui i proprietari, baroni di Torre Bormida, vi abitavano saltuariamente. In effetti, l’attuale proprietario di tale casa, Giovanni Isnardi, mi dice che vi soggiornava, per brevi pause, una certa Beatrice, moglie di Vincenzo Cervetti. La casa è formata da due piani: a levante, l’entrata della cantina, a ponente, il piano abitativo, con credenze murali, un camino per scaldare e dipinti alle pareti circostanti. 5 Ecco i dipinti della “casa rotonda”, che ho appena accennato. Entrando in casa, il primo impatto visivo, è stato quello di trovarmi in una “garçonniere” francese, i cui modelli, semplici nelle forme, ti facevano però sentire al sicuro da occhi ed orecchi indiscreti. Chissà che cosa ne pensano i responsabili dei Beni culturali? (logicamente mi riferisco alla costruzione...). Nell’altro dipinto, che presento nella pagina seguente , si nota ancora bene, anche se un poco sbiadito dal tempo, un pescatore con la lenza, che cerca di far abboccare alla sua canna qualche pesce. La figura del personaggio sembra che sia spiato da qualcuno dentro una casa. 6 7 Dentro la Casa rotonda , in un affresco, spunta una torre… Terrazzamenti di Torre Bomida. La dura fatica del langarolo. 8 Chiesa parrocchiale. Girando per i Comuni di Langa, ho avuto modo di ammirare, nelle chiese, diversi affreschi del Finati (qui, la firma, è del 1910). Il pittore presenta il Sacro Cuore di Gesù. Particolare della firma di Finati. Affresco del Finati. Gesù, nell’orto di Getsemani, beve l’amaro calice della tristezza. 9 Dipint o della parrocchiale, in cui viene celebrata Maria Assunta . 10 La parrocchiale è ornata con tanti dipinti e affreschi. Sotto : lo svettante campanile dell’Assunta. 11 Vetusta scala del borgo antico di Torre Bormida. L’entrata della piscina di Torre Bormida. 12 Chiesa dei Battuti, del sec. XIV . Dette cappelle ci rammentano i tempi andati, quando la popolazione (diciamo pure la plebe), era ridotta alla fame e soggetta alle più dure traversie, veniva qui a pregare per avere un conforto da Dio e per sperare in un domani più sereno. 13 La chiesa dei Battuti, dopo una ristrutturazione. Ma anziché inserire un cartello di “ex chiesa di”, è stato affisso un cartello agrituristico… 14 L’abside della chiesa dei Battuti. Una finestra-lunetta della chiesa. 15 Tela della parrocchia. Particolare della tela del Morgari, di S. Giuseppe con Bambino. L’estasi di Giuseppe e la “serietà” di Gesù Bambino, è indicativo come il pittore abbia voluto creare una scena tutta particolare: il Bambino già pensa al suo martirio, mentre il padre, con un sorriso beato, ignora tale evento. “I popoli che abbandonano la terra sono condannati alla decadenza”. La lapidaria frase, posta da un “signore” del luogo, è un monito e un invito ai contadini, per dir loro che la terra è il bene più prezioso, per cui non bisogna abbandonare le proprie radici. 16 Portale rinascimentale, nel centro storico di Torre Bormida. 17 Le varie ristrutturazioni della casa sopraccennata. Ho documentato tanti edifici con questi cambiamenti e ogni volta mi sono chiesto come poteva presentarsi l’edificio o la chiesa prima dei cambiamenti. 18 Le case in pietra di Torre Bormida. A sinistra : caratteristico passaggio medievale. A destra : il campanile dei Batù con la cuspide esagonale. 19 Vecchie case abbarbicate sui crinali di Langa. Casa soggiorno che si trova a Torre Bormida, appena fuori dal centro storico. 20 REGIONE PIEMONTE Ecomuseo dei terrazzamenti e della vite I terrazzamenti coltivati a vite costituiscono uno degli aspetti paesaggistici di maggior rilievo nella fisionomia del territorio di Cortemilia e di tutta la Valle Bormida. Questo paesaggio è il risultato della secolare integrazione tra attività umane e risorse naturali. Il progetto individua come prima area di intervento la regione Morera molto prossima all’abitato di Cortemilia e pertanto più vicina alla memoria e all’identità degli abitanti. Quattro sono gli elementi che il progetto intende documentare, conservare e valorizzare: i terrazzamenti, la coltivazione della vite e le espressioni della cultura materiale ad essa collegata, le architetture tradizionali. Centro dell’Ecomuseo sarà una cascina ristrutturata ed adibita a centro visita da cui partiranno percorsi nell’area terrazzata e lungo la Valle Bormida. L’Ecomuseo si propone inoltre di organizzare corsi di formazione e momenti dimostrativi diretti soprattutto all’utilizzo della pietra a secco in area locale ma anche con scambi a livello europeo. 21 Un arco a tutto sesto, chiude forse un antico passaggio. Qualunque cosa sia stato, chi ha ideato una simile struttura è senz’altro una persona che ama la precisione. Ad un certo punto ( vedi in basso ) è stato inglobato nell’arenaria una specie di “folletto” o uno strano animale onirico. Originale. 22 Costruzione che sta “nascendo” accanto alla piscina per simboleggiare Torre Bormida. 23 La lapide posta accanto alla chiesa parrocchiale non ha bisogno di spiegazione. L’unica “perla” che si può notare nella scritta, è la parola GIUGNIO con la «i». 24 Gli uffici comunali. Qui sopra : lapidi a ricordo dei Caduti. 25 Lapidi dei Caduti che sono state sostituite con quelle che si trovano davanti alla Comunità Montana. Il campo da tennis. 26 Una veduta di Torre Bormida, in cui primeggia il campanile dell’Assunta, che sembra a tutela del borgo che lo circonda. ______________________________________________________________________________________ Piscina: utile, quando il caldo è opprimente. Calcio: qui si svolgono tornei locali. Bocciofila: 2 campi da bocce ben tenuti. Tennis: un campo regolarmente attrezzato. Fiume: Bormida. Venti: riparato dalle colline, il clima è più che ottimo. Geologia: terreni di natura prevalentemente argillosi. Flora: castagno, ciliegio selvatico, betulla, faggio, frassino, gaggia, ginestra, pioppo, pino, ontano nero, roverella.