Comune Regione Provincia Comune Comune Comune di Castel di San Vito di di Frisa di di Frentano Chietino

Piano d’Azione (Progetto Esecutivo – Fase 2 – Punto 2.2, 2.4, 2.5)

Verifica di Assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica

(Art.12, Titolo II, Parte II D.Lgs.152/2006 e s.m.i.)

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza

Versione n. del Autori Arch. Valentina Scutti Dott. Tommaso Pagliani 1 20/11/2017

Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali per l’Abruzzo

Contratto di Fiume del Feltrino – Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione

SOMMARIO

PREMESSA ...... 1

1. ITER PROCEDURALE, SOGGETTI COINVOLTI E CONSULTAZIONE ...... 2

1.1 RIFERIMENTI METODOLOGICO NORMATIVI IN MATERIA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ ALLA VAS ...... 2

1.2 INDICAZIONI SUI SOGGETTI COINVOLTI NELLA PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ ...... 2

1.3 DESCRIZIONE SINTETICA DEL PIANO D’AZIONE...... 2

1.4 MOTIVAZIONI PER CUI SI DECIDE L’APPLICAZIONE DELLA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VAS ...... 4

1.5 ELENCO DEI SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE DA CONSULTARE ...... 5

1.6 DESCRIZIONE DELLE MODALITÀ DI CONSULTAZIONE ATTIVATE ...... 7

2. INFORMAZIONI GENERALI DEL PIANO D’AZIONE E INQUADRAMENTO NORMATIVO / PIANIFICATORIO ..... 7

2.1 QUADRO NORMATIVO...... 7

2.2 FINALITÀ DEL PIANO D’AZIONE ...... 7

2.2.1. Considerazioni ambientali e di promozione dello sviluppo sostenibile ...... 8

2.2.2 Rilevanza del Piano d’Azione per l’attuazione della normativa comunitaria ...... 10

2.3 OBIETTIVI E STRATEGIE DEL PIANO D’AZIONE ...... 11

2.4 STRUMENTI E MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEL PIANO D’AZIONE ...... 11

2.5 RISORSE FINANZIARIE COINVOLTE ...... 12

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza 2.6 NORMATIVA AMBIENTALE PERTINENTE AL PIANO D’AZIONE...... 12

2.7 STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE E DI PROGRAMMAZIONE PERTINENTI AL PIANO D’AZIONE ...... 13

2.8 INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE ...... 14

2.9 RELAZIONI CON GLI OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE ...... 14

2.10 RAPPORTI CON GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE ...... 15

3. AMBITO DI INFLUENZA TERRITORIALE, ASPETTI AMBIENTALI E PROBLEMI AMBIENTALI ...... 16

3.1 INQUADRAMENTO GENERALE DEL CONTESTO TERRITORIALE ...... 16

3.1.1. Il contesto del torrente Feltrino ...... 16

3.1.2. Il sistema dei vincoli ...... 17

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Contratto di Fiume del Feltrino – Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione

3.2 LA CARATTERIZZAZIONE DELLO STATO DELL’AMBIENTE ...... 20

3.2.1 Acqua ...... 21

3.2.2 Clima ...... 22

3.2.3 Suolo ...... 23

3.2.4 Rifiuti ...... 26

3.2.5 Siti contaminati ...... 26

3.2.6 Dinamiche demografiche e socioeconomiche ...... 27

3.3 IL QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO E PROGRAMMATICO ...... 29

4. CARATTERISTICHE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI ...... 35

4.1 MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ E DEGLI USI DELLE ACQUE NATURALI ...... 35

4.1.1 Probabilità, durata e frequenza degli effetti ...... 36

4.1.2 Reversibilità degli effetti ...... 37

4.1.3 Carattere cumulativo degli effetti ...... 37

4.1.4 Natura transfrontaliera degli effetti ...... 38

4.1.5 Rischi per la salute umana o per l’ambiente ...... 38

4.1.6 Entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate) ...... 38

4.2 DIFESA E USO SOSTENIBILE DEL SUOLO ...... 38

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza 4.2.1. Probabilità, durata e frequenza degli effetti ...... 39

4.2.2 Reversibilità degli effetti ...... 40

4.2.3 Carattere cumulativo degli effetti ...... 40

4.2.4 Natura transfrontaliera degli effetti ...... 40

4.2.5 Rischi per la salute umana o per l’ambiente ...... 41

4.2.6 Entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate) ...... 41

4.3 RINATURALIZZAZIONE DEL TERRITORIO E SALVAGUARDIA DELLA BIODIVERSITÀ E DEL PAESAGGIO ...... 41

4.3.1 Probabilità, durata e frequenza degli effetti ...... 42

4.3.2 Reversibilità degli effetti ...... 43

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Contratto di Fiume del Feltrino – Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione

4.3.3 Carattere cumulativo degli effetti ...... 44

4.3.4 Natura transfrontaliera degli effetti ...... 44

4.3.5 Rischi per la salute umana o per l’ambiente ...... 44

4.3.6 Entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate) ...... 44

4.4 CAMBIAMENTI CLIMATICI: ADATTAMENTO E MITIGAZIONE ...... 44

4.4.1 Probabilità, durata e frequenza degli effetti ...... 45

4.4.2 Reversibilità degli effetti ...... 46

4.4.3 Carattere cumulativo degli effetti ...... 46

4.4.4 Natura transfrontaliera degli effetti ...... 47

4.4.5 Rischi per la salute umana o per l’ambiente ...... 47

4.4.6 Entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate) ...... 47

4.5 VALORIZZAZIONE DELLA FRUIZIONE TURISTICA, RICREATIVA E EDUCATIVA DEL TERRITORIO ...... 47

4.5.1 Probabilità, durata e frequenza degli effetti ...... 47

4.5.2 Reversibilità degli effetti ...... 48

4.5.3 Carattere cumulativo degli effetti ...... 48

4.5.4 Natura transfrontaliera degli effetti ...... 49

4.3.5 Rischi per la salute umana o per l’ambiente ...... 49

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza 4.5.6 Entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate) ...... 49

4.6 AUMENTO DEL COINVOLGIMENTO E DELLA CONSAPEVOLEZZA AMBIENTALE DELLA COMUNITÀ LOCALE ...... 49

4.5.1 Probabilità, durata e frequenza degli effetti ...... 50

4.5.2 Reversibilità degli effetti ...... 52

4.5.3 Carattere cumulativo degli effetti ...... 52

4.5.4 Natura transfrontaliera degli effetti ...... 52

4.5.5 Rischi per la salute umana o per l’ambiente ...... 52

4.5.6 Entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate) ...... 52

iii

Contratto di Fiume del Feltrino – Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione

5. GIUDIZIO DI ASSOGGETTABILITÀ A VAS ...... 53

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza

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Contratto di Fiume del Feltrino – Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione

PREMESSA

L’attuazione del Piano d’Azione di un contratto di fiume deve necessariamente produrre effetti, ovviamente positivi e il più possibile duraturi, sul bacino idrografico interessato. Trattandosi dunque di un piano/programma che produce effetti sull’ambiente, il CdF dev’essere sottoposto preventivamente a verifica di assoggettabilità a VAS.

L’iter procedurale richiede la predisposizione del Rapporto preliminare, un documento tecnico contenente l’indicazione di:

- Soggetti coinvolti e loro consultazione; - Riferimenti metodologico normativi in materia di Verifica di assoggettabilità alla VAS; - Indicazioni sui soggetti coinvolti nella procedura di Verifica di assoggettabilità (Autorità Proponente, Autorità Competente, Autorità Procedente e soggetto che predispone il Rapporto preliminare); - Descrizione del piano/programma; - Motivazioni per cui si decide l’applicazione della Verifica di Assoggettabilità a VAS del piano/programma; - Fasi operative della procedura di verifica che si intende attuare in relazione al quadro normativo di riferimento; - Elenco dei Soggetti competenti in materia ambientale (ACA) da consultare; - Descrizione delle modalità di consultazione attivate; - Giudizio di assoggettabilità o di non assoggettabilità a VAS del Piano.

Qualora la procedura si concluda con un giudizio di non assoggettabilità a VAS, la procedura di valutazione si arresta e il piano/programma può essere adottato, approvato o attuato, a seconda del contesto legislativo e amministrativo di riferimento. Nel caso del Piano d’Azione del CdF, esso dev’essere sottoposto direttamente ad attuazione nelle singole azioni indicate nell’Abaco.

Qualora la procedura si concluda con un giudizio di assoggettabilità a VAS, oppure in fase di consultazione le ACA coinvolte richiedano che il piano/programma venga assoggettato alla VAS, allora dovrà essere nuovamente incaricato un soggetto per la redazione del Rapporto Preliminare (Scoping), del Rapporto Ambientale, del Piano di Monitoraggio e della Sintesi non tecnica, rispettando le tempistiche di consultazione previste per legge per i vari passaggi.

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza

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Contratto di Fiume del Feltrino – Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione

1. ITER PROCEDURALE, SOGGETTI COINVOLTI E CONSULTAZIONE

1.1 Riferimenti metodologico normativi in materia di verifica di assoggettabilità alla VAS I riferimenti Comunitari sono rappresentati dalla Direttiva 2001/42/CE “Valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente” e dalle Linee Guida della Commissione Europea per l'applicazione della Direttiva 2001/42/CE.

A livello nazionale, il recepimento effettivo della suddetta Direttiva è avvenuto con il D.lgs. 3 aprile 2006, n.152 e s.m.i. recante "Norme in materia ambientale". Dal punto di vista metodologico il riferimento è rappresentato dalle Linee Guida dell’ISPRA 2015.

La Regione Abruzzo disciplina l'articolazione del processo di Valutazione Ambientale Strategica mediante la Legge Regionale 9 agosto 2006, n. 27 "Disposizioni in materia ambientale" e la Delibera di Giunta Regionale 19 febbraio 2007, n.148 recante "Disposizioni concernenti la Valutazione Ambientale Strategica di Piani e Programmi regionali".

1.2 Indicazioni sui soggetti coinvolti nella procedura di Verifica di assoggettabilità

Il Comune di Lanciano, nell’accordo di programma concluso a suo tempo con i comuni di , Frisa, e Treglio, ricadenti nel bacino idrografico del fiume Feltrino, è stato individuato quale comune capofila del predetto accordo, al quale è stata delegata l’attuazione del progetto del CdF del Feltrino.

In qualità di Capofila, il Comune di Lanciano risulta essere anche Ente procedente/competente della procedura di verifica di assoggettabilità a Vas, di cui all’art. 12 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.

Il Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali per l’Abruzzo (CDCA Abruzzo) è il soggetto incaricato dal Capofila a fornire supporto tecnico-scientifico per l’elaborazione del presente rapporto preliminare di verifica di assoggettabilità a VAS.

1.3 Descrizione sintetica del Piano d’Azione

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza Il Piano d’Azione rappresenta fra i documenti del Contratto di Fiume quello dal carattere prevalentemente operativo, essendo costituito in sostanza dalle azioni da compiere per raggiungere gli obiettivi prefissati di risanamento e di sviluppo. Questi sono stati individuati in esito al processo di partecipazione del CdF Feltrino, che ha preso in esame le risultanze dell’analisi territoriale condotta nel 2015 con aggiornamenti del 2017.

L’elaborazione del Piano d’Azione, prevista nel corso della Fase di Attivazione del CdF, si fonda sull’Analisi Territoriale Definitiva, costituita dall’aggiornamento del Dossier Preliminare del 2015.

L’Analisi è basata concettualmente sul modello del DPSIR (Driving force, Pressure, State, Impact, Response) dell’Agenzia Europea per l’Ambiente1, allo scopo di identificare, con una metodologia standard e consolidata nel tempo, quali risposte scegliere per mitigare e, se possibile, rimuovere più efficacemente e stabilmente le problematiche ambientali che affliggono il bacino idrografico del Feltrino.

1 https://www.eea.europa.eu/publications/TEC25 2

Contratto di Fiume del Feltrino – Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione

Tale approccio ha inoltre avuto come naturale conseguenza l’individuazione, dove possibile, di indicatori ambientali da tenere sotto controllo nel tempo allo scopo di verificare l’efficacia delle azioni poste in essere.

L’Analisi Territoriale Definitiva evidenzia inoltre le relazioni fra le diverse criticità rilevate al fine di valutare l’effetto della sommatoria degli impatti sull’ambiente e di indirizzare correttamente la scelta delle misure. Come per il Dossier Preliminare, il documento è corredato da cartografia tematica rappresentativa dello stato ambientale di partenza e descrittivo degli scenari cui tendere attraverso la realizzazione delle azioni di risposta.

L’Analisi Territoriale può essere pertanto interpretata come un rapporto sullo stato dell’ambiente, analogo a quelli derivanti dai processi di Agenda21 Locale, poiché è stata realizzata durante e a valle di un processo partecipativo.

Il Piano d’Azione contiene il Piano di Comunicazione e di Partecipazione, che è stato concepito con l’obiettivo di assicurare il pieno coinvolgimento sia delle istituzioni (cooperazione verticale), sia dei portatori di interesse (cooperazione orizzontale) presenti sul territorio, promuovendo al contempo la partecipazione diffusa di tutti gli altri attori presenti sul territorio (istituzioni scolastiche, associazioni, organizzazioni di categoria, privati, ecc.).

Esso esplicita inoltre le modalità e le tempistiche attraverso cui garantire:

- il corretto coinvolgimento (informazione, consultazione, partecipazione attiva) di tutti i soggetti, in relazione al ruolo riconosciuto ed esercitato nell’ambito del processo partecipato; - l’individuazione di criticità e problematiche;

- la piena condivisione e il supporto all’operato della Cabina di Regia; - la massima divulgazione attraverso adeguati canali informativi (logo del contratto, sito web, newsletter, organizzazione e partecipazione ad eventi, ecc.) al fine di comunicare e pubblicizzare gli orientamenti maturati e le scelte relative all’attivazione, attuazione e gestione continuativa del CdF.

Il processo partecipativo del Contratto di Fiume del Feltrino è stato inserito dal Ministero dell’Ambiente nel Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) come «progetto pilota/buone pratiche/iniziative degne di nota» all’interno della sezione dedicata alle azioni di adattamento, nell’ambito della macro-categoria Processi organizzativi e partecipativi2 (Allegato 1).

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza Il Piano di Azione si completa con l’Abaco delle Azioni, che contiene l’elenco e la descrizione sintetica delle attività previste per concretizzare gli obiettivi del CdF (ambientali, naturalistici, di mitigazione del rischio, di fruizione del territorio, ecc.). L’Abaco annovera:

- interventi già contemplati in altri piani e programmi di livello regionale/nazionale/europeo da contestualizzare e adattare al bacino idrografico e attuare anche anticipando le normali tempistiche; - integrazioni di azioni derivanti da pianificazioni diverse esistenti; - nuovi interventi a livello locale per il raggiungimento degli obiettivi, eventualmente legati a specifiche istanze emerse dal processo partecipativo, le cui risorse sono da reperire presso programmi finanziari esistenti (ad es. bandi competitivi LIFE+, INTERREG, fondazioni bancarie ecc.) e iniziative di crowd funding.

2 http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio_immagini/adattamenti_climatici/documento_pnacc_luglio_2017.pdf

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Contratto di Fiume del Feltrino – Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione

Il Piano si conclude con il Piano di Monitoraggio, che deve essere strutturato in modo da valutare sia l’evoluzione del processo sia il grado di attuazione del Piano d’Azione, attraverso:

- l’efficacia ed efficienza dell’intero processo; - le prestazioni del Piano d’Azione (livello di attuazione e relativa efficacia); - l’evoluzione del contesto socio-economico-ambientale.

Per ciascuno di questi ambiti sono individuati degli indicatori, il più possibile specifici, già esistenti nella letteratura di riferimento e facilmente misurabili, che consentono in modo semplice ed oggettivo di descrivere i risultati via via ottenuti. Essi sono riportati nell’Abaco delle Azioni e nel Piano di Monitoraggio. In entrambi i casi, ogni singola azione del Piano è stata messa in relazione con i rispettivi indicatori per verificare il raggiungimento degli obiettivi.

Sulla base dei risultati del Piano di Monitoraggio le misure del Contratto potranno essere modificate e integrate, al fine di rendere il Piano d’Azione più flessibile e aderente alle necessità del territorio.

1.4 Motivazioni per cui si decide l’applicazione della Verifica di Assoggettabilità a VAS

Come più volte discusso e condiviso con i Sindaci e Funzionari dei Comuni del Feltrino nonché, recentemente, con l’Assemblea del CdF, la segreteria tecnica del CdF Feltrino ha proposto di avviare la procedura di verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione del CdF Feltrino che si conclude con un giudizio di non assoggettabilità.

La proposta si basa sull’assunto principale secondo cui il contratto di fiume, per sua natura, deve necessariamente perseguire obiettivi di riqualificazione e di risanamento di un bacino idrografico e, pertanto, gli effetti sull’ambiente che esso intende produrre non possono che essere positivi.

Vi è inoltre da considerare che tutto il contratto di fiume, un processo dal basso, deve obbligatoriamente svolgersi in un clima di concertazione e consultazione fattive con tutti i portatori di interesse, pubblici e privati, come effettivamente verificatosi per il CdF Feltrino.

Il processo di contratto di fiume prevede inoltre dei passaggi che si presentano molto simili, se non sovrapponibili negli scopi e nei metodi, a quelli previsti dalla VAS, come riepilogato nella seguente COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza tabella 1.

Tabella 1 – Similitudini e simmetrie fra il contratto di fiume e la VAS

Contratto di Fiume Valutazione Ambientale Strategica Rapporto Preliminare Dossier Preliminare (Art. 13, comma 1. DLgs. 3 aprile 2006 n. 152 e sm.i.) Rapporto Ambientale

Analisi Territoriale Definitiva CIPAZIONE! (Art. 13, comma 4, D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 e s.m.i.) Abaco delle Azioni Sintesi non tecnica

PARTE Piano di Monitoraggio Piano di Monitoraggio

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Contratto di Fiume del Feltrino – Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione

1.5 Elenco dei Soggetti competenti in materia ambientale da consultare

Soggetti competenti in materia ambientale

- Servizi Regionali (GdL Contratti di Fiume di cui alla DGR n. 603/2015; Gestione delle Acque; Qualità delle Acque, Genio Civile Regionale – Sez. Chieti; Previsione e Prevenzione Rischi; Politiche Forestali Demanio Civile ed Armentizio; Ispettorato Prov.le Agricoltura Chieti; Politica Energetica; Qualità dell'Aria, Inquinamento Acustico ed Elettromagnetico, Rischio Ambientale, SINA; Tutela, Valorizzazione del Paesaggio e Valutazioni Ambientali; Prevenzione dei Rischi di Protezione Civile; Gestione dei Rifiuti; Trasporti, Infrastrutture, Mobilità e Logistica; Infrastrutture Strategiche, Pianificazione e Programmazione; del Sistema dei Trasporti; Infrastrutture Viarie, Intermodalità e Logistica) - Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell'Abruzzo con esclusione della città dell'Aquila e dei Comuni del cratere - ARTA Abruzzo - Autorità dei Bacini di Rilievo Regionale dell'Abruzzo - Ente Regionale Servizio Idrico (ERSI) – ATO Abruzzo - Società Abruzzese per il Servizio Idrico Integrato (SASI) SpA - ASL02 Lanciano Chieti

Enti territorialmente interessati

- Provincia di Chieti; - Comuni contermini (, , S. Maria Imbaro, , , , Sant’Eusanio del Sangro, , , , , ).

Oltre ai suddetti Enti, il Piano d’Azione verrà messo a disposizione di tutti i partecipanti all’Assemblea del Contratti di Fiume del Feltrino. Ai lavori dell’Assemblea e ai 6 eventi partecipativi svolti nel 2017 sono invitate a partecipare le seguenti organizzazioni:

- Comuni: Lanciano ([email protected], [email protected], [email protected], [email protected]), Castel Frentano ([email protected], [email protected]), Frisa ([email protected], [email protected]), Treglio ([email protected], [email protected], [email protected]), San Vito Chietino COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza ([email protected], [email protected]). - Regione Abruzzo ([email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected]). - Provincia di Chieti ([email protected], [email protected]). - Tavolo Nazionale Contratti di Fiume ([email protected], [email protected]). - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ([email protected]). - ARTA Abruzzo ([email protected]). - ASL 02 Lanciano Vasto Chieti ([email protected], [email protected], [email protected], [email protected]). 5

Contratto di Fiume del Feltrino – Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione

- Ente d’Ambito Acquedottistico del Chietino ([email protected]). - SASI SpA ([email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected]). - EcoLan SpA ([email protected]). - Azienda Regionale Attività Produttive ([email protected]). - Consorzio di Bonifica Sud ([email protected]). - Soc. Cons. Sangro Aventino ([email protected]). - DMC Sangro Aventino ([email protected]). - GAC Costa dei Trabocchi ([email protected]). - Comando Carabinieri Tutela per l'Ambiente ([email protected]). - Ex Corpo Forestale dello Stato ([email protected], [email protected]). - Confederazione Italiana Agricoltura Chieti-Pescara ([email protected], [email protected], [email protected]). - Confindustria Chieti/Pescara ([email protected], [email protected]). - ANCI Abruzzo ([email protected], [email protected]). - Federalberghi ([email protected]). - Camera di Commercio di Chieti ([email protected], [email protected], [email protected]). - Confesercenti ([email protected], [email protected], [email protected]). - Frantoi oleari ([email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected],

[email protected], [email protected]). - Cantine sociali ([email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected]). - WWF Zona Frentana e Costa Teatina ([email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected]). - Forum H2O ([email protected]). - Nuovo Senso Civico ([email protected], [email protected], [email protected]).

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza - Associazione Ambiente e/è Vita Abruzzo ([email protected]). - Consulta per l’Ambiente del Comune di Lanciano ([email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected]). - Istituti scolastici ([email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected] [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected]). 6

Contratto di Fiume del Feltrino – Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione

1.6 Descrizione delle modalità di consultazione attivate

Il Piano d’Azione verrà inserito nella sezione “Documenti” del sito internet ufficiale e della pagina facebook del Contratto di Fiume del Feltrino, rispettivamente ai seguenti indirizzi:

- http://www.contrattodifiumefeltrino.net/documenti/ - https://www.facebook.com/contrattodifiumefeltrino/ L’inserimento del Piano

La disponibilità del Piano ai suddetti indirizzi verrà comunicata a tutti i partecipanti dell’Assemblea mediante posta elettronica normale e/o certificata.

Le osservazioni pervenute dalle ACA e/o dall’Assemblea verranno riportate nel Piano d’Azione, che verrà pubblicato nuovamente nella sua stesura emendata.

2. INFORMAZIONI GENERALI DEL PIANO D’AZIONE E INQUADRAMENTO NORMATIVO / PIANIFICATORIO

2.1 Quadro normativo

I principali riferimenti normativi per l'attuazione dei contratti di fiume sono i seguenti:

- Ambito europeo: Direttive 2000/60/CE, in materia di tutela delle acque che individua il bacino idrografico come corretta unità di riferimento per il governo delle risorse idriche, 2007/60/CE, in materia di rischio idrogeologico, 92/43/CEE (Habitat), 2033/4/CE (accesso del pubblico all'informazione ambientale), 2003/35/CE (partecipazione del pubblico nell'elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale). - Ambito nazionale: D.lgs. 152/2006 “Norme in materia ambientale” (testo unico Ambiente) e s.m.i. che ha recepito la suddetta Direttiva; D.lgs. n.133 del 12 settembre 2014 detto “Sblocca Italia”, coordinato con la Legge di conversione (L. 11 novembre 2014, n. 164) e 50/2016 (Contratti pubblici); Legge 183/89 (difesa del suolo), 14/06 (ratifica Convenzione Europea sul Paesaggio), 662/1996 (art. 2 comma 203 lett. A - accordo negoziato); Piano Nazionale Adattamento Cambiamenti Climatici.

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza - Ambito regionale: DGR n. 264/2010, DGR 314/2014 (adesione alla Carta Nazionale dei CdF); DGR 716/2014 e DGR 603/2015 (istituzione di un Gruppo di lavoro Regionale per l'atlante dei Contratti di Fiume Regionali), DGR 37/2014 (Documento “Obiettivi e Linee Guida per la Programmazione Unitaria dei Fondi Comunitari 2014/2020” e individuazione dei CdF quali strumenti di programmazione e pianificazione di interventi nei bacini idrografici, strumenti allineati con la Direttiva Europea che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque), D.G.R. 442/2009 (Piano di Tutela delle Acque della Regione Abruzzo); PAL (Piano di Azione Locale della Regione Abruzzo, rapporto finale di contrasto alla desertificazione (2007); D.G.R. n. 915/2015.

2.2 Finalità del Piano d’Azione

Il Piano d’Azione del Contratto di fiume costituisce uno strumento di pianificazione partecipata che necessariamente produce effetti, ovviamente positivi, possibilmente duraturi e irreversibili, sul bacino idrografico interessato, la cui finalità primaria si delinea nel riconoscere il ruolo centrale del sistema acqua nelle politiche e nelle programmazioni inerenti il governo del territorio, nel rafforzare il ruolo ecologico e migliorare lo stato ecologico complessivo del corso d’acqua.

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Contratto di Fiume del Feltrino – Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione

È uno strumento chiamato a risolvere le problematiche e le criticità evidenziate e al contempo individuare le strategie e le azioni puntuali al fine di arrivare a un progetto/piano tecnicamente robusto, dal punto di vista delle tre dimensioni della sostenibilità ambientale, economica e sociale, in modo che possa essere ritenuto “comprensibile e accettabile dalla maggioranza dei soggetti direttamente e indirettamente coinvolti, e tecnicamente, economicamente, socialmente e politicamente fattibile”.

Attraverso il Contratto di Fiume si vuole portare il territorio ad “adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale” (II Forum Mondiale dell’Acqua), nel caso specifico quello del Torrente Feltrino.

Questo percorso ha prodotto un Piano di Azione condiviso, redatto con l’obiettivo di migliorare lo stato ecologico complessivo del corso d’acqua, in maniera negoziale con gli altri principali obiettivi in gioco: la riduzione del rischio idrogeologico, la valorizzazione della risorsa idrica per gli usi antropici, senza dimenticare la fruizione del corso d’acqua e gli altri obiettivi di carattere ambientale e territoriale che sono emersi durante il percorso partecipativo di formazione.

Il CdF del torrente Feltrino ha l’obiettivo di:

– migliorare lo stato ecologico dei corsi d’acqua e del loro bacino garantendo l’uso sostenibile delle risorse idriche, la riduzione del rischio idraulico e la possibilità di fruizione;

– costruire, attraverso la partecipazione, una rete di informazioni condivise e un coordinamento delle politiche territoriali degli enti coinvolti;

– diffondere la cultura dell’acqua e del fiume: il CDF del Torrente Feltrino è un’occasione per quest’ambito territoriale in quanto pur avendo problemi di salute legati alla qualità e alla disponibilità delle acque e al degrado della vegetazione riparia presenta un buon potenziale per migliorare il proprio stato ecologico.

Il Piano costituisce un quadro di riferimento per i successivi progetti e per le attività che si svolgeranno nell’ambito del bacino idrografico, poiché detta le strategie per eliminare e compensare le problematiche ambientali riscontrate e al contempo indica le azioni da porre in essere per evitare l’insorgere ex novo degli stessi. Nel Piano il ruolo di riferimento è rivestito dall’Abaco delle Azioni che contiene l’elenco e

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza la descrizione sintetica delle attività previste per concretizzare gli obiettivi del CdF, descrivendo l’ubicazione nell’ambito di riferimento del bacino idrografico, i soggetti coinvolti nonché le condizioni operative relative al cronoprogramma, alla ripartizione delle risorse interne e all’individuazione delle risorse finanziarie.

2.2.1. Considerazioni ambientali e di promozione dello sviluppo sostenibile

La redazione del Piano d'Azione è il frutto dell’elaborazione di differenti tipologie di dati e informazioni, a partire dall’analisi territoriale definitiva e dall’acquisizione di dati quali-quantitativi ufficiali, dai suggerimenti e dalle proposte emerse dal percorso partecipativo e dalla richiesta di informazione e approfondimento di interventi e progetti già esistenti.

Quest'ultima categoria di dati ha permesso di integrare azioni pensate ex-novo per il Contratto di Fiume con azioni già pensate (previste e/o già realizzate). In questo senso è stato possibile rintracciare interventi di consolidamento idraulico già esistenti nel tratto basso del torrente Feltrino, opere idrauliche realizzate con tecniche di ingegneria naturalistica e che hanno ottenuto un buon risultato.

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Contratto di Fiume del Feltrino – Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione

Questo è il caso del progetto del Dipartimento Opere Pubbliche, Governo del Territorio e Politiche Ambientali – DPC021– Servizio del Genio Civile Regionale di Chieti.

Altresì sono state rintracciate delle criticità legate al dissesto idrogeologico in relazione al verificarsi di eventi estremi e al carattere torrentizio del Feltrino, per i quali i comuni di riferimento hanno già provveduto a quantificare il costo del ripristino a seguito dei danni subiti. Le risultanze del percorso partecipativo del CdF del Feltrino hanno indotto all’inserimento di interventi di ripristino e consolidamento, principalmente con tecniche di ingegneria naturalistica, atti a contrastare i fenomeni critici legati al dissesto idrogeologico nel Piano d'Azione, rimandando alla ricerca di fondi per la loro realizzazione.

Inoltre tali interventi sono stati inseriti anche a causa del disagio e delle difficoltà che creano nella fruizione del territorio e del fenomeno dell'abbandono dei terreni agricoli, dovuto all'impossibilità in diversi casi di poter raggiungere i terreni. In quest'ottica è stato inserito l’intervento di ripristino di una strada rurale, con l'intento di permettere l’accesso ai fondi agricoli riducendo le percorrenze. Su quest’ultimo intervento occorrerà prestare attenzione in fase di progettazione esecutiva poiché sarà necessario l’introduzione di accorgimenti tecnici atti a contrastare eventuali fenomeni di degrado legati all’abbandono di rifiuti, all’attività di bracconaggio, all’aumento della circolazione di veicoli, nonché eventuali effetti sugli aspetti paesaggistico – naturalistico. Questi ultimi possono essere compensati non ricorrendo a materiali bituminosi ma realizzando una strada bianca battuta.

Un approfondimento ulteriore va fatto, a partire dai dati emersi dall’analisi territoriale definitiva sull’attività agricola, la quale si conferma a maggiore vocazione per la produzione legnosa agraria, in particolare dell'olivo (42% della SAU) e della vite (26% della SAU), spesso localizzati ed estesi fino alle immediate vicinanze del corso d’acqua. Su questo punto si potrebbero avere ripercussioni prettamente socio-economiche in riferimento all’azione relativa all’acquisizione a demanio di terreni

agricoli all'interno del bacino del Feltrino per facilitare processi di rinaturalizzazione e riduzione degli impatti negativi dell'agricoltura sulla fascia perimetrale del torrente, a seguito della quale gli imprenditori agricoli o i singoli agricoltori si vedrebbero ridotta la SAU. Tuttavia, ciò non costituisce un danno ambientale poiché, nella prassi, la diminuzione della SAU è considerata un effetto ambientale positivo. A riguardo si cita il riferimento alle pressioni ambientali che sono esercitate nell’alto corso del Feltrino, rilevate dall’ARTA Abruzzo e riportate nell’aggiornamento del Piano di Tutela delle Acque della Regione Abruzzo del 2015, rappresentate da un’elevata consistenza delle attività agricole (SAU=65% del sottobacino).

Nel campo delle politiche ambientali, le azioni sia normative che distributive promosse dalla Comunità

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza Europea prima e successivamente dall’Unione Europea costituiscono da decenni non solo un riferimento imprescindibile per le politiche nazionali e locali, ma anche il principale impulso a considerare nuovi problemi e innovare l’approccio adottato per trattarli. Accanto agli obiettivi di conservazione e valorizzazione delle risorse naturali, sempre di più vengono perseguite le finalità di promozione dello sviluppo sostenibile nell’attività di gestione dei territori. L’armonioso rapporto dell'uomo con l'ambiente naturale, l’uso responsabile delle risorse finite (acqua, energia, suolo, produzione di rifiuti), la promozione di attività economiche compatibili (agricoltura, turismo), la valorizzazione della cultura, delle tradizioni e delle tipicità locali sono alcune delle tematiche sulle quali si stanno indirizzando attenzioni, risorse, attività.

La promozione dello sviluppo sostenibile è definibile come:

– "mantenimento dei processi ecologici essenziali per la produzione di alimenti, salvaguardia della diversità genetica nel mondo animale e vegetale, sviluppo degli ecosistemi" (World Conservation Strategy,1980);

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Contratto di Fiume del Feltrino – Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione

– "sviluppo che risponda alle necessità del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze" (World Commission for Environment and Development – WCED, 1987);

– "miglioramento della qualità della vita, senza eccedere la capacità di carico degli ecosistemi alla base" (UNEP, 1992);

– "sviluppo che offra servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità, senza minacciare l'operabilità del sistema naturale, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di tali servizi" (International Cities for Local Environmental Initiatives - ICLEI, 1994).

Tra queste definizioni la più nota è quella del 1987 della WCED. La prima parte della definizione (la soddisfazione dei bisogni della generazione attuale) include, in modo indissociabile, tanto esigenze di sviluppo economico (la produzione e la distribuzione di ricchezze, le opportunità di lavoro) quanto esigenze di ordine sociale, culturale, politico. Al tempo stesso, la seconda parte (la garanzia della possibilità di soddisfare i bisogni di generazioni future") comporta l'avvio di interventi per la riduzione del consumo di risorse non riproducibili, e per la loro sostituzione con risorse riproducibili, come pure il controllo dell'inquinamento. Ne deriva che lo sviluppo sostenibile non è semplicemente protezione ambientale, è un modo nuovo di pensare la vita e la politica, è un tipo di crescita economica durevole in armonia con la natura, è la ripresa dei concetti di giustizia, opportunità ed eguaglianza tra gli uomini.

2.2.2 Rilevanza del Piano d’Azione per l’attuazione della normativa comunitaria

Il Piano è stato strutturato in obiettivi generali/specifici ed azioni in grado di dare attuazione alle finalità previste dalla Comunità Europea in materia di tutela delle acque, così come declinati nel VI Programma di Azione per l’Ambiente e nella Direttiva 2000/60/CE (recepita a livello nazionale al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.), in materia di gestione dei rifiuti e di conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.

Con la Direttiva Habitat (Direttiva 92/42/CEE) è stata istituita la rete ecologica europea “Natura 2000”. Natura 2000 è un complesso di siti caratterizzati dalla presenza di habitat e specie sia animali e vegetali, di interesse comunitario (indicati negli allegati I e II della Direttiva) la cui funzione è quella di garantire la sopravvivenza a lungo termine della biodiversità presente sul continente europeo.

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza L'insieme di tutti i siti definisce un sistema strettamente relazionato da un punto di vista funzionale. Infatti, la rete non è costituita solamente dalle aree ad elevata naturalità identificate dai diversi paesi membri, ma anche da quei territori contigui ad esse ed indispensabili per mettere in relazione ambiti naturali distanti spazialmente ma vicini per funzionalità ecologica.

La Rete Natura 2000 è costituita da:

- Zone a Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva Uccelli (79/409/CEE) al fine di tutelare in modo rigoroso i siti in cui vivono le specie ornitiche contenute nell’allegato I della medesima Direttiva. Le ZPS vengono istituite anche per la protezione delle specie migratrici non riportate in allegato, con particolare riferimento alle zone umide di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar; - Siti di Importanza Comunitaria (SIC) istituiti ai sensi della Direttiva Habitat al fine di contribuire in modo significativo a mantenere o a ripristinare un habitat naturale (allegato I della direttiva 92/43/CEE) o una specie (allegato II della direttiva 92/43/CEE) in uno stato di conservazione soddisfacente. Gli stati membri definiscono la propria lista di Siti di Importanza Comunitaria proposti (pSIC) sulla base dei criteri individuati nell’articolo III della Direttiva 92/43/CEE.

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Non si riscontrano all’interno del bacino idrografico né aree protette né siti inseriti nella Rete Natura 2000, mentre nel contesto territoriale, immediatamente adiacente al suo confine orientale è localizzato il SIC IT7140106 “Fosso delle Farfalle (sublitorale chietino)”, un’area di rilevanza ambientale con una superficie pari a 792 ha che ricade per oltre l’82% nel territorio di Rocca San Giovanni, il cui Piano di Gestione è in fase di approvazione da parte della Regione.

La porzione settentrionale del bacino (porzione all’interno del Comune di San Vito) ricade tuttavia all’interno del perimetro dell’istituendo “Parco Nazionale Costa dei Trabocchi”. Un altro Parco in fase di istituzione è il Parco Regionale Marino “Trabocchi del Chietino”, che impegna tutto il litorale da San Vito Chietino a Rocca San Giovanni fino alla distanza di 12 mn.

2.3 Obiettivi e strategie del Piano d’Azione

Vista la situazione dello stato ambientale del Feltrino, descritta nell'analisi territoriale definitiva, e gli obiettivi che per sua natura il CdF si pone, il Piano d'Azione individua gli obiettivi e le azioni da mettere in atto per la risoluzione delle criticità rilevate e per il miglioramento dello stato ecologico complessivo del corso d’acqua, in attuazione delle finalità e degli obiettivi previsti dalla Comunità Europea in materia di tutela delle acque.

Gli obiettivi del CdF sono stati definiti alla luce dell’attività conoscitiva iniziale e dei successivi forum di partecipazione, sono stati ripresi e sviluppati all’interno della proposta tecnica di Piano d’Azione, che si sottopone a Verifica di Assoggettabilità a VAS, nonché nel relativo Piano di Monitoraggio.

Il Piano d'Azione del CdF Feltrino è articolato in azioni volte al raggiungimento degli obiettivi generali desunti ed ispirati alle direttive di riferimento e al generale miglioramento delle criticità di bacino emerse

nell'analisi territoriale.

Gli obiettivi generali possono essere così sintetizzati:

- OG1 - Miglioramento della qualità e degli usi delle acque naturali; - OG2 - Difesa e uso sostenibile del suolo; - OG3 - Rinaturalizzazione del territorio e salvaguardia della biodiversità e del paesaggio; - OG4 - Cambiamenti climatici: adattamento e mitigazione;

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza - OG5 - Valorizzazione della fruizione turistica, ricreativa e educativa del territorio; - OG6 - Aumento del coinvolgimento e della consapevolezza ambientale della comunità locale

La descrizione esaustiva e completa delle azioni in cui è articolato il Piano, è desumibile dall’Abaco delle azioni che contiene l’elenco delle attività previste per concretizzare gli obiettivi del CdF, delineate nei principali elementi relativi all’ambito, ai piani e alle norme di riferimento, ai soggetti coinvolti, alle risorse (interne e/o esterne), tiene conto del grado di coerenza tra le azioni e gli obiettivi del CdF per permettere l’attribuzione del grado di priorità e degli indicatori per il Monitoraggio.

2.4 Strumenti e modalità di attuazione del Piano d’Azione

Nell’ambito del Piano di Azione si delineano strategie e si identificano misure che spaziano su un ampio campo di attività: dalla riqualificazione ambientale al miglioramento della fruizione, dalla mitigazione del rischio idraulico fino agli aspetti inerenti specifici inquinanti e l’uso della risorsa. Tutto questo interessa un ampio territorio, il bacino idrografico, e coinvolge diversi Comuni ed attività produttive al di là delle procedure applicate ai singoli interventi.

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A valle della definizione del Piano di Azione e della valutazione di assoggettabilità a VAS, con la sottoscrizione del Contratto si dà formalmente avvio alla fase di Attuazione. Un formale Accordo di programmazione negoziata, che i soggetti sottoscrittori stipulano, è lo strumento attraverso cui ognuno si assume concretamente, nell’ambito delle proprie attribuzioni, impegni concreti per la realizzazione delle misure e delle azioni.

La sottoscrizione, pur essendo il coronamento di un percorso impegnativo, non deve essere intesa come la chiusura del processo, bensì come il punto di partenza di un cammino di attività partecipata che deve garantire l’operatività del Piano di Azione e lo stabilizzarsi di un metodo di lavoro. Questo dovrebbe diventare prassi nell’accompagnare i programmi di sviluppo del territorio, in una fase di Consolidamento.

L’attuazione del CdF avverrà secondo le modalità, le responsabilità, le tempistiche, le priorità e le risorse finanziarie indicate e sottoscritte nel Piano d’Azione. Si darà concreto avvio alle azioni-attività, nelle modalità descritte e in relazione alle tempistiche, attraverso la progettazione esecutiva delle azioni nel rispetto dell’ordine di priorità stabilito. Questa verrà accompagnata costantemente ed in modo continuativo dall’attività di monitoraggio per verificare lo stato di attuazione del Piano d’Azione.

Nell’ottica di un processo continuativo di monitoraggio previsto dal Piano e della partecipazione che accompagna fin dall’inizio il processo di formazione del CdF, saranno possibili l’attuazione e il progressivo aggiornamento del Piano sulla base delle risultanze del monitoraggio o di nuove esigenze del territorio.

2.5 Risorse finanziarie coinvolte

Il Piano riporta dettagliatamente la dotazione finanziaria disponibile e il fabbisogno di risorse interne ed esterne necessarie all’attuazione delle azioni-attività individuate nell’Abaco d’Azione, nella misura e secondo i tempi previsti e concordati nel Piano d’Azione.

La Dotazione finanziaria prevista dal Contratto di Fiume e dal relativo Piano d’Azione è così riassumibile:

- risorse interne di ciascun Comune aderente eventualmente reperibili dai bilanci annuali; - programmi di finanziamento europei e internazionali (PSR, POR - FESR, INTERREG, LIFE+,

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza EU Climate Change, Mibact – FS ecc.); - fondi del Masterplan Abruzzo e del Piano Strategico del Turismo 2017 – 2022; - iniziative di crowd funding e simili.

2.6 Normativa ambientale pertinente al Piano d’Azione

Per quanto riguarda nello specifico il Piano d'Azione, i riferimenti normativi sono i seguenti:

- Ambito europeo: Carta Europea per il Turismo Sostenibile. - Ambito nazionale: Legge 16.3.2001, n. 108 "Ratifica ed esecuzione della Convenzione sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale, con due allegati, fatta ad Aarhus il 25 giugno 1998": Regio Decreto 25 luglio 1904, n. 523 (Testo unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie.); Art. della Costituzione Italiana (polizia locale demandata ai Comuni); Codice della Strada; D.L.vo 31 marzo 1998 n. 112 ("Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59”); D.Lgs. 30/2009 "Attuazione della direttiva 2006/118/CE (relativa alla protezione elle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento); 12

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L. 36/94 (Disposizioni in materia di risorse idriche ); Circolare Min. LL.PP. N. 11633, 1974 (Istruzioni per la progettazione delle fognature e degli impianti di trattamento delle acque di rifiuto); Delibera Ministero LL.PP. del 04/02/1977 – Allegato 4 (“Norme tecniche generali per la regolamentazione dell’installazione e dell’esercizio degli impianti di fognatura e depurazione”); Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 04/03/1996 ("Disposizioni in materia di risorse idriche" ); Decreto Ministero LL.PP. del 08/01/1997 n° 99 (Regolamento sui criteri e sul metodo in base ai quali valutare le perdite degli acquedotti e delle fognature); D. Lgs. 49/2010 (Attuazione della direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni);Decreto Legislativo n. 31/2011 s.m.i. (Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano); D.M. 06/07/2005 (fitodepurazione); L.G Ispra; Criteri e tecniche per la manutenzione del territorio ai fini della prevenzione del rischio idrogeologico del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio; Codice Civile; Nuovo codice della strada di cui al D.Lgs 285/92 e s.m.i.; Linee guida emanate dalla Protezione civile Nazionale e Regionale (manutenzione fossi di scolo); D.Lgs 267/2000 e s.m.i. ; L. n. 225/1992 e s.m.i.; Decreto 12 luglio2017 n.2/Reg. - Ambito regionale: L.R. 20 novembre 2013, n. 42 “Norme in materia di Polizia amministrativa locale e modifiche alle leggi regionali 18/2001, 40/2010 e 68/2012”; L.R. 20 ottobre 2015, n. 32 (funzioni demandate ai comuni – polizia idraulica polizia provinciale); L.R. 13 gennaio 1997, n. 2 (Disposizioni in materia di risorse idriche di cui alla legge n. 36 del 1994); L.R. 7/2003 s.m.i. (Disposizioni per il riordino delle funzioni amministrative delle Province in attuazione della Legge 56/2014); L.R. 6/2005 e s.m.i. (Legge Forestale Regionale); L.R. n. 25 del 3/8/2011 (tariffazione dell'acqua); Regolamento Regionale n. 3/Reg 13/08/2007 (attuazione Arhus); Attuazione Piano Tutela Acque con Delibera Consiglio Regionale 51/09 del 8/01/2016; Piano d’Ambito Acquedottistico dell’ATO 6; L.R. 17/2008 (competenza regionale suolo); L.R. n.31/2010 (Norme regionali contenenti la prima attuazione del decreto legislativo 3 aprile 2006,

n. 152 (norme in materia ambientale); L.R. n. 32/2015 (Disposizioni per il riordino delle funzioni amministrative delle Province in attuazione della Legge 56/2014. ); L.R. n. 28/2017 (Gestione della fauna ittica e disciplina della pesca nelle acque interne ); PAI; PSDA; PSR; Legge Regionale n. 81/1998 (prelievo vegetazione in alveo); L.R. 4 gennaio 2014, n. 3 (Legge organica in materia di tutela e valorizzazione delle foreste, dei pascoli e del patrimonio arboreo); LR n° 5/2017 (Gestione della fauna ittica e disciplina della pesca nelle acque interne ); LR n° 14/2017 (Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città); Modifiche all’articolo 11 della LR 36/1996 (Adeguamento funzionale, riordino e norme per il risanamento dei Consorzi di Bonifica); L.R. 8 ottobre 2015 n. 26 (istituzione Banca della Terra); L.R. 19 dicembre 2007, n. 45 (turismo sostenibile); DGR 10/08/2009 (Fitodepurazione); D.G.R. 227 del 28 marzo 2013

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza (Definizione dei criteri tecnici per la valutazione dei progetti degli impianti di depurazione di acque reflue urbane); DGR n.447/2013, n. 518/2014 e n.617/2015 (prevenzione rischio incendi e fondi POR-FESR).

2.7 Strumenti di pianificazione e di programmazione pertinenti al Piano d’Azione

Il processo decisionale pubblico ha in Italia un’articolazione sempre più complessa e frammentata. Dei piani e programmi che ne fanno parte, sono pochissimi quelli di livello nazionale o interregionale, mentre molteplici sono gli strumenti di pianificazione e programmazione riferiti ai livelli territoriali locali, dal regionale al comunale. È con tali strumenti che le Amministrazioni pubbliche, in attuazione di indirizzi politici e di normative specifiche, intervengono per risanare, migliorare, tutelare la qualità delle componenti ambientali, il territorio e il patrimonio culturale, nonché per dare risposta a specifiche domande sociali (ad es. mobilità, servizi idrici, smaltimento di rifiuti, ecc.). L’evoluzione delle diverse realtà territoriali dipende quindi dall’insieme degli effetti derivanti dalle scelte di tutti gli strumenti che compongono il processo decisionale.

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In conseguenza di ciò, è necessario individuare le connessioni tra il Piano d’Azione del CdF e gli strumenti della pianificazione e della programmazione vigenti, che sono molteplici e distribuiti a livello regionale, provinciale e comunale e sono individuabili nei seguenti:

- Piano regionale paesaggistico; - Quadro di riferimento regionale; - Piano regionale di tutela delle acque; - Piano di sviluppo rurale regionale 2014-2020; - Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani; - Piano energetico ambientale regionale; - Piano regionale per la tutela della qualità dell’aria; - Piano regionale per la bonifica delle aree inquinate; - P.A.I. – Piano stralcio dell’assetto idrogeologico; - P.S.D.A. – Piano stralcio difesa alluvioni; - P.T.C.P. – Piano territoriale di Coordinamento Provinciale; - P.T.A.P – Piano territoriale delle attività produttive; - Strumenti urbanistici generali dei Comuni interessati.

2.8 Individuazione degli obiettivi di protezione ambientale

Gli obiettivi del CdF, perseguiti attraverso la predisposizione e la realizzazione del Piano d’Azione, concorrono al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale del Piano di Tutela delle Acque della Regione Abruzzo (PTA), della Direttiva 2000/60/CE, della normativa comunitaria in materia di protezione ambientale, e riguardano, in sinergia con la riduzione e la prevenzione del rischio idraulico:

- la riduzione dell’inquinamento delle acque e salvaguardia dell’ambiente acquatico e degli ecosistemi ad esso connessi; - l’uso sostenibile delle risorse idriche;

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza - il riequilibrio del bilancio idrico; - la riqualificazione e la valorizzazione dei sistemi ambientali e paesistici afferenti al corso d’acqua anche nell’ottica del miglioramento della fruizione turistico-ambientale; - l’armonizzazione delle politiche urbanistiche ed insediative dei territori comunali coinvolti; - la condivisione delle informazioni e la diffusione della cultura dell’acqua; - l’impegno a limitare i cambiamenti climatici, i loro costi e le ripercussioni negative per la società e l’ambiente.

2.9 Relazioni con gli obiettivi di protezione ambientale

Il processo di definizione del CdF è sviluppato attraverso un Abaco di Azioni, tra loro fortemente correlate. La valorizzazione e la condivisione del patrimonio conoscitivo di dati, informazioni ed esperienze, l’analisi del territorio, il coinvolgimento degli attori, la partecipazione, la valutazione e l’automonitoraggio costituiscono parte integrante del processo, cui garantiscono efficacia e legittimità, in un’ottica di ottimizzazione delle attività nonché delle risorse umane e finanziarie.

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In considerazione di ciò, nel processo di definizione del Piano sono state prese costantemente in esame le sue relazioni con gli obiettivi di protezione ambientale suelencati, i quali rivestono un’importanza strategica per il raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile dell’intero territorio e della qualità ambientale del corso d’acqua.

Il piano è stato impostato in modo tale da verificare costantemente la coerenza tra le azioni/attività e gli obiettivi del CdF, con l’intento di attribuire efficacia e forza “strategico-programmatica” al CdF quale strumento riconosciuto per il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale entro il 2015 e il 2021, previsti dalla Direttiva Quadro sulle acque.

Dalle considerazioni precedenti ne consegue che l’obiettivo ambientale di mitigazione e riduzione delle criticità ambientali insistenti sul torrente Feltrino viene perseguito in maniera negoziale con gli altri principali obiettivi in gioco: riduzione del rischio idrogeologico, miglioramento della qualità e dell’uso dell'acqua, risparmio idrico e fruizione del corso d’acqua, miglioramento della qualità del paesaggio. In questo contesto è possibile affermare che il Piano d’Azione è teso a contribuire e favorire la riduzione dei danni ambientali e ancor più ad evitare le probabilità che insorgano nuovamente, tramite l’individuazione di azioni, descritte, valutate e selezionate prendendo ad esame le considerazioni proprie della sostenibilità.

2.10 Rapporti con gli strumenti di pianificazione e programmazione

La definizione e descrizione del quadro pianificatorio e programmatico in cui si inserisce il Piano e delle modalità di interazione con gli strumenti di pianificazione/programmazione, consente di stabilire in quale misura il piano sia in grado di influenzare altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati.

Schematicamente, i piani e i programmi possono essere suddivisi in due categorie: “orizzontale” (piani e programmi che appartengono allo stesso livello, o che hanno uno statuto uguale o simile) e “verticale” (piani e programmi che appartengono a una gerarchia). In una gerarchia, i piani e i programmi al livello più alto, generale, potrebbero influenzare quelli al livello più basso, dettagliato. Ad esempio, quelli al livello più basso potrebbero dover tenere esplicitamente in considerazione i contenuti e gli obiettivi del piano o del programma al livello più alto o potrebbero dover dimostrare in che modo contribuiscono agli obiettivi espressi nel piano al livello più alto. Naturalmente, è chiaro che le cose nella pratica possono essere meno semplici; in particolare, il piano o il programma al livello più basso potrebbe a volte influenzare quello al livello più alto.

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza La dottrina vede nei CdF lo strumento in grado di dare un indirizzo strategico alle politiche regionale, provinciali e comunali. In tale accezione si inserisce nei rapporti con strumenti pianificatori gerarchicamente ordinati. Da un lato va garantita la coerenza, dall’altro occorre precisare che i CdF costituiscono un metodo di lavoro per la gestione negoziata e partecipata delle risorse idriche a scala di bacino e non costituiscono un livello aggiuntivo di pianificazione ma una modalità di gestione territoriale del corso d’acqua e dell’intero bacino idrografico, a cui si aderisce volontariamente e attraverso cui integrare e coordinare gli strumenti di pianificazione e programmazione e gli interessi presenti sul territorio.

Per il Piano oggetto di verifica di assoggettabilità non si riscontrano evidenti influenze su altri piani o programmi, poiché esso agisce in coerenza con essi e si inserisce nel sistema di recepimento di eventuali prescrizioni e vincoli insistenti sul territorio, maggiormente in riferimento alla pianificazione e programmazione di settore (ambiente, territorio, acqua, rifiuti). Il Piano si confronta con la pianificazione vigente ai diversi livelli e fa propri gli interventi previsti in essi. L’Abaco, infatti, annovera:

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- interventi già contemplati in altri piani e programmi di livello regionale/nazionale/europeo da contestualizzare e adattare al bacino idrografico e attuare anche anticipando le normali tempistiche; - integrazioni di azioni derivanti da pianificazioni diverse esistenti; - nuovi interventi a livello locale per il raggiungimento degli obiettivi, eventualmente legati a specifiche istanze emerse dal processo partecipativo, le cui risorse sono da reperire presso programmi finanziari esistenti (ad es. bandi competitivi LIFE+, INTERREG, fondazioni bancarie ecc.) e iniziative di crowd funding.

3. AMBITO DI INFLUENZA TERRITORIALE, ASPETTI AMBIENTALI E PROBLEMI AMBIENTALI

3.1 Inquadramento generale del contesto territoriale

Il Piano si inserisce nel contesto territoriale definito dal bacino idrografico del torrente Feltrino, che è un bacino regionale, essendo interamente racchiuso entro il perimetro della Regione Abruzzo ed è, di conseguenza, di totale competenza dell’Autorità dei Bacini Regionali Abruzzesi.

L’area in cui si esplicano gli effetti ambientali delle azioni di Piano in linea generale è il bacino, con un ambito di influenza che potrebbe essere ampliato o estremamente ridotto se si considera la portata, l’estensione o la puntualità di ciascuna azione. L’ambito di influenza del CdF del Feltrino non è univocamente definibile, in quanto gli obiettivi generali di governo del territorio, le relative politiche e strategie avranno ambiti di influenza caratterizzati da dimensioni spaziali e temporali differenti.

3.1.1. Il contesto del torrente Feltrino

Il bacino del torrente Feltrino ricade interamente nella Provincia di Chieti, l’asta principale si estende per circa 16 km e sfocia nel Mar Adriatico. Il bacino idrografico occupa una superficie di 50,69 kmq e comprende, in proporzioni differenti, i territori di 6 Comuni.

Il Torrente sorge dalle colline di Castel Frentano a circa 300 m s.l.m. da due sorgenti principali e prosegue il suo corso attraversando i territori comunali di Lanciano, Treglio, Frisa e San Vito Chietino, interessa in minima misura Rocca San Giovanni, fino a sfociare nell’Adriatico (figura 1).

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza I suoi principali tributari sono il fosso Spirito Santo, detto anche Arno, che confluisce nel Feltrino nel territorio di San Vito Chietino, e il fosso Malsano, che incontra il Feltrino nel territorio di Lanciano. Il bacino del Feltrino comprende anche altri fossi minori di secondo (ad es. f.so del Gallo) e di terzo ordine (ad es. f.so Pagliarone).

L’andamento economico nell’area, in linee generali, riflette quello dell’Abruzzo e della Provincia di Chieti. Il sistema produttivo locale si caratterizza per la presenza di poche grandi imprese, di numerose PMI e di una polverizzazione di imprese artigiane, con un tessuto imprenditoriale più sviluppato nell’area costiera rispetto alle aree più interne della provincia per la presenza relativamente maggiore di medie imprese.

Allo stato attuale il sistema turistico locale appare, nel complesso, piuttosto debole. Mancano infrastrutture significative, il sistema ricettivo è molto frammentato e privo di realtà avanzate ed anche la domanda è nel complesso poco qualificata.

L’area ha una notevole vocazione agricola, fortemente orientata alla produzione legnosa agraria, in particolare dell’ulivo e della vite.

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Le coltivazioni sono molto rilevanti, anche sul piano della qualità del prodotto e una parte abbastanza significativa della popolazione locale è legata alla agricoltura e alle attività di trasformazione.

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Figura 1 - Estensione del bacino idrografico del torrente Feltrino (Dossier Preliminare)

3.1.2. Il sistema dei vincoli

La redazione del Piano si è confrontata con la necessità di individuare i vincoli normativi insistenti sull’ambito di influenza per evidenziare l’eventuale presenza di aree sensibili e vulnerabili per via di specifiche caratteristiche. Va precisato che l’elencazione dei vincoli vigenti (ambientali, paesaggistici e geologici) non può essere considerata né una descrizione sufficiente degli interventi né una caratterizzazione ambientale delle aree interessate dalla loro attuazione.

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Infatti, in questa sede non si sta procedendo alla verifica dell’osservanza dei vincoli di legge cui l’autorità procedente e i soggetti proponenti privati e pubblici sono comunque e sempre tenuti, ma alla valutazione di eventuali problematiche eccedenti l’osservanza dei vincoli stessi.

Il lavoro di ricognizione del sistema vincolistico insistente sul bacino ha preso le mosse dalla verifica dei dati già elaborati nel Dossier Preliminare e nell’Analisi Territoriale Definitiva mettendoli a confronto con le informazioni derivanti dagli strumenti urbanistici sovraordinati o completandoli con gli aggiornamenti di alcuni dati raccolti dai siti web istituzionali regionali. Data la complessità e la vastità della materia trattata, si è ritenuto necessario riassumere i vincoli in tre tematismi:

– Beni culturali, paesaggistici e ambientali;

– Aree naturali protette e siti d’interesse comunitario;

– Vincolo idrogeologico e vincoli di tutela dell’acqua e del suolo, ai sensi del R.D. 30 dicembre 1923 n. 3267, R.D. 25 luglio 1904 n. 523, D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 recante norme in materia ambientale.

Il tematismo relativo ai beni culturali, paesaggistici e ambientali può essere sviluppato facendo riferimento al Piano Regionale Paesistico 2004, la cui zonizzazione interessa parzialmente solo l’ambito costiero ricomprendendo la foce nella Zona A di Conservazione Integrale. Per la restante parte del territorio del bacino non si riscontrano ulteriori vincoli.

Riguardo al secondo tematismo, all’interno del territorio idrografico attualmente non ricadono aree protette né Siti di Interesse Comunitario, ma immediatamente adiacente al suo confine orientale è localizzato il SIC IT7140106 “Fosso delle Farfalle”. Tuttavia, la porzione settentrionale del bacino all’interno del Comune di San Vito ricade nel perimetro dell’istituendo “Parco Nazionale Costa dei Trabocchi” ed ulteriormente in fase di istituzione è il Parco Regionale Marino “Trabocchi del Chietino” che impegna tutto il litorale da S. Vito Chietino a Rocca San Giovanni.

Il corso d’acqua è interessato dal Vincolo idrogeologico, ai sensi dell’art.1 RD 3267/1923, e non in secondo luogo dalle indicazioni del PAI, il Piano Stralcio di Bacino per l'Assetto Idrogeologico dei Bacini Idrografici di Rilievo Regionale Abruzzesi e del Bacino Interregionale del Fiume Sangro "Fenomeni Gravitativi e Processi Erosivi". Questo è definito dal legislatore "strumento conoscitivo, COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d'uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo, sulla base delle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio interessato" (si veda art 17 della L. 183/89, Legge Quadro in materia di difesa del suolo). In termini generali la normativa di attuazione del PAI è diretta a disciplinare le destinazioni d'uso del territorio, attraverso prescrizioni puntuali su ciò che è consentito e ciò che è vietato realizzare, in termini di interventi opere ed attività, nelle aree a pericolosità molto elevata (P3), elevata (P2) e moderata (P1).

Dall’analisi condotta nel Dossier Preliminare, in cui sono state rielaborate in GIS la Carta delle Pericolosità (figure 2 e 3 ) e la Carta delle aree a rischio (figura 4), si evince che il bacino del Feltrino si presenta in gran parte con le caratteristiche del dissesto idrogeologico, manifestando vasti e lenti movimenti franosi delle pendici, erosioni, calanchi e asportazioni continue dell’humus vegetale, erosione dei corsi principali nell’alto bacino, trasporto torbido e deposito di fondo nei corsi medi e bassi, erosione progressiva delle anse e delle sponde nel tronco più basso e difficoltà di sbocco a mare.

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Figura 2 - Carta delle Pericolosità di classe 1-2 per tipologia di dissesto nel Bacino (Dossier Preliminare)

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Figura 3 - Carta delle Pericolosità di classe 3 e da Scarpata per tipologia di dissesto nel Bacino (Dossier Preliminare)

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Figura 4 – Carta delle aree a rischio frana e di erosione per classi di rischio nel Bacino (Dossier Preliminare)

3.2 La caratterizzazione dello stato dell’ambiente

Di seguito si propone una sintesi del quadro ambientale di riferimento per il CdF del torrente Feltrino. Esso propone la sintesi della caratterizzazione delle componenti ambientali allo stato di fatto evidenziando le principali criticità, la presenza di elementi di rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica, i rischi o gli eventuali superamenti dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite, che sarà utile per valutare le ricadute del Piano d’Azione all’interno dell’ambito di influenza.

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3.2.1 Acqua

La componente ambientale acqua ha sempre rappresentato una risorsa primaria e fondamentale per l’uomo e, come tutte le risorse ambientali, è stata oggetto negli ultimi anni di particolare attenzione da parte della Comunità Europea nella consapevolezza della necessità di una politica globale e sostenibile per la protezione delle acque e di una direttiva quadro in grado di fissarne i principi base.

Le risorse idriche svolgono molteplici funzioni ecologiche nel mantenimento degli equilibri ecosistemici e rappresentano una risorsa primaria per usi idropotabili, energetici, irrigui e industriali; tuttavia, sono soggette ad alterazioni qualitative e quantitative determinate in prevalenza dalle attività antropiche. Pertanto lo studio della risorsa acqua rappresenta il primo e fondamentale passo per la gestione integrata delle risorse idriche, in un’ottica di tutela, riqualificazione e sostenibilità ambientale. In quest’ottica è nata la Direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque.

Le risorse idriche superficiali

Il controllo della qualità delle acque superficiali è svolto dall’ARTA Abruzzo nell’ambito del piano di monitoraggio delle acque superficiali della Regione Abruzzo, ed ha lo scopo di valutare se esistono alterazioni nelle acque correnti superficiali, in che misura queste si verificano e dove, attraverso una rete di rilevamento che copre il corso d’acqua del Feltrino con n. 3 stazioni in corrispondenza delle quali vengono effettuati i prelievi. Le frequenze di prelievo ed analisi nonché i parametri analitici dei corsi d’acqua, sono stabiliti dal D.M. 56/09 che disciplina il monitoraggio delle acque superficiali.

Le informazioni ufficiali più recenti e consolidate sullo stato di qualità della rete idrografica nel bacino

del Feltrino sono state redatte dall’ARTA Abruzzo a seguito della D.G.R. 1013/2015 e lo stralcio dei risultati del monitoraggio relativo al Feltrino e all’Arno al 31/12/2015 sono riepilogati in riferimento allo Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua (SECA). Il SECA è un indicatore sintetico delle alterazioni in atto sugli ecosistemi dei corsi d'acqua. La determinazione dello Stato Ecologico viene eseguita incrociando i valori di LIM (Livello Inquinamento da Macrodescrittori, un indice che stima il grado di inquinamento causato da fattori chimici e microbiologici) con quelli di IBE (Indice Biotico Esteso, un indice delle alterazioni nella composizione della comunità di macroinvertebrati del corso d'acqua).

Dei 5 giudizi (elevato, buono, sufficiente, scarso, cattivo) in cui si declina lo stato ecologico dei corsi d’acqua, in riferimento al 2015, quello del Feltrino è cattivo, mentre per l’Arno è scarso.

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza La qualità delle acque, per il torrente Feltrino, è fortemente influenzata dall’immissione di scarichi urbani. La conseguenza principale è che lo stato ambientale ed ecologico del corso d’acqua ne risente particolarmente, descrivendo un generale stato di degrado. È stato quindi necessario intervenire al miglioramento della situazione delle infrastrutture di depurazione esistenti, già descritta puntualmente nel Dossier Preliminare, con l’inaugurazione e l’entrata in funzione nell’aprile 2017 del nuovo impianto di depurazione a fanghi attivi, a servizio dell’agglomerato IT13 69046 A01 superiore ai 15.000 AE (abitanti equivalenti), denominato Lanciano Castel Frentano in località Santa Croce di Lanciano. Il corpo idrico recettore dello scarico del nuovo depuratore è il torrente Arno, pertanto gli effetti ambientali del depuratore saranno maggiormente verificabili nel tempo attraverso i monitoraggi condotti nel punto di prelievo posto poco a monte della confluenza dell’Arno con il Feltrino.

Qualità delle acque di balneazione

Lo stato di qualità delle acque marino costiere è di norma fortemente influenzato dalla qualità delle acque dei fiumi, almeno nei litorali limitrofi alle foci. Il quadro normativo in materia a livello europeo è dato dalla "Direttiva Balneazione" (Dir. 2006/7/CE), recepita a livello nazionale dal D.lgs 116/2008 e dal successivo decreto attuativo (D.M. 30 marzo 2010), che stabilisce l’importanza della gestione integrata della qualità delle acque al fine di prevenire i rischi sanitari per i bagnanti. 21

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La classificazione della qualità delle acque di balneazione viene valutata in base a quanto stabilito dell’art. 8 e All. II del D.Lgs n. 116 del 30 maggio 2008 attraverso metodiche di stima di parametri microbiologici qualificanti, ma oltre ai parametri microbiologici, la normativa tiene conto anche di altri aspetti (proliferazione di cianobatteri, macroalghe e fitoplancton; la presenza di residui bituminosi, vetro, plastica, gomma o altri rifiuti) che non incidono nella classificazione, ma sono presi in considerazione come possibili ulteriori rischi per la salute.

Il controllo di qualità delle acque destinate alla balneazione è svolto dall’ARTA Abruzzo in supporto tecnico della ASL02 Lanciano Vasto Chieti. Il monitoraggio è effettuato attraverso una rete di rilevamento alla foce del torrente in n.3 punti di prelievo in cui vengono effettuati i prelievi, con cadenza mensile da aprile a settembre per la durata della stagione balneare. La situazione attuale della qualità delle acque di balneazione è desumibile dai divieti di balneazione contigui da 50 m a sud del f.so Cintioni a 100 a nord della foce del Feltrino, inoltre da questo punto alla radice del molo e per tuta la sua estensione, le acque risultano non classificate per la balneazione, mentre la zona delimitata a nord dal molo torna ad essere balneabile.

Ulteriore elemento di criticità è il rilevamento della presenza ripetuta di bacilli del genere Salmonella in due delle tre stazioni di monitoraggio ricadenti nel bacino idrografico di riferimento nel corso dei monitoraggi routinari sulla qualità delle acque effettuati dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente ed il Territorio (ARTA). Ciò ha indotto il Comune di San Vito Chietino, con ordinanza del Sindaco n. 14 dell’8 maggio 2015, imposta dalle ASL, a vietare temporaneamente l’uso ed il prelievo delle acque dei torrenti Feltrino e Arno per attività di pesca, uso irriguo di prodotti ortofrutticoli ed abbeveraggio animali.

3.2.2 Clima

L’analisi climatica è stata condotta confrontando i dati a disposizione sul bacino idrografico del Feltrino relativi alla temperatura e alla piovosità, rilevate nelle stazioni termopluviometriche del Servizio Idrografico e Mareografico della Regione Abruzzo ubicate a Lanciano e a San Vito Chietino. Lo studio a scala locale descritto dettagliatamente nell’Analisi Territoriale Definitiva ha richiesto anche un opportuno approfondimento sulla presenza di eventuali apprezzabili mutamenti del clima a scala locale, con particolare riferimento al fenomeno dell’aridità e il verificarsi di eventi estremi nel periodo 2013 – 2017.

Le temperature

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza Le stazioni considerate hanno registrato valori di temperatura media annua simili, e le temperature raggruppate nei 5 decenni del periodo considerato denotano un andamento tipico a campana con valori massimi nel bimestre luglio-agosto, con un sensibile innalzamento dei valori per quasi tutti i mesi, più evidente nei mesi invernali nel decennio 2000-2009.

Per concludere le considerazioni sulle temperature, è opportuno esaminare anche quelle del mare Adriatico in ambiente litoraneo, importanti per gli effetti sula determinazione del microclima della fascia costiera, da cui si evidenziano l’aumento delle minime dall’inverno 2012, l’assenza di variazioni apprezzabili nei valori massimi, in corrispondenza delle stagioni estive e un’escursione termica annuale di circa 20°C.

Le precipitazioni

Nel periodo 2007-2014, i dati del Servizio Idrografico e Mareografico della Regione Abruzzo presi in esame hanno registrato valori di precipitazioni totali annuale che variano da un minimo di 0,2 mm a un massimo di 295 mm, con una media annuale di 66,3 mm (figura 5).

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Figura 5 – Precipitazioni stagionali totali medie per anno (Dossier Preliminare)

Inoltre le precipitazioni medie stagionali per anno nel periodo 2007 – 2014 variano da valori di poco superiori ai 20 mm ad un massimo di 120 mm. Questi dati vanno analizzati anche in relazione all’analisi delle portate del torrente, la cui portata media è pari a 0,56 mc/sec.

3.2.3 Suolo

Nell'area di studio, la geomorfologia e i depositi continentali di superficie sono principalmente legati a pendii e alvei fluviali. A livello locale la mappa geomorfologica contribuisce a comprendere le cause, i meccanismi e le conseguenze dei cambiamenti geomorfologici e costituisce inoltre uno strumento per la valutazione dei rischi geomorfologici nei paesaggi caratterizzati da depositi di superficie

estremamente diffusi e da processi geomorfologici intensi e rapidi, nonché uno strumento per la gestione del suolo. Le ricerche pubblicate nel 2015 dal Prof. T. Piacentini del Dip. INGEO dell’Università d’Annunzio3 indicano che la litologia del bacino del Feltrino è costituita da argille, sabbie e conglomerati delle successioni marine del Plio-Pleistocene.

La carta dell’uso del suolo Corine Land Cover, 2012 e delle sue trasformazioni nel bacino del Feltrino desunte dall’Atlante del territorio rurale abruzzese, redatto dall’ARSSA e pubblicato dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Abruzzo nel 1998, rappresenta un territorio a forte vocazione agricola: l’83% è infatti ad uso agricolo, il 3% ad aree naturali ed il restante 14% è coperto da superficie urbano- industriale (figura 6).

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza La massiccia presenza delle colture legate alla produzione legnosa agraria che interessa oltre il 70% della SAU (circa 2.669,59 ettari), in particolare dell’ulivo (42% della SAU) e della vite (26%), seguito dai seminativi (29% della SAU) ha modificato nel tempo il paesaggio, livellando il terreno e comportando una rilevante frammentazione e riduzione della componente boschiva ripariale.

Infatti, il processo di diffusione delle coltivazioni ha provocato la quasi completa eliminazione della copertura vegetale nell’intero bacino e, in particolare, della fascia riparia, che con il tempo si è sempre di più assottigliata e frammentata. Solo pochi ma ben conservati lembi di bosco sono rimasti nelle zone difficilmente coltivabili. La mancanza di vegetazione rende inoltre il suolo facilmente erodibile dalle piogge che, in determinate occasioni, cadono in quantità tali che il terreno non riesce ad assorbirle. Il torrente Feltrino ha più volte dimostrato la sua pericolosa tendenza a straripare, condizione facilitata dalla mancanza di copertura arborea soprattutto nei punti dove il suolo può essere trascinato a valle dalle piogge.

3 Tommaso Piacentini, Marco Sciarra, Enrico Miccadei & Tullio Urbano. Near-surface deposits and hillslope evolution of the Adriatic piedmont of the Central Apennines (Feltrino Stream basin and minor coastal basins, Abruzzo, ). Journal of Maps Vol. 11 , Iss. 2, 2015 23

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Infatti tra le diverse funzioni che la copertura arborea svolge fondamentale è quella di trattenere gran parte delle precipitazioni sia grazie alle chiome, sia in virtù dell’elevata permeabilità del terreno a causa delle radici e del sottobosco. Ulteriore elemento di criticità è rappresentato dall’edificazione di nuove abitazioni quasi in area golenale ha reso esasperata la già pericolosa tendenza alla tracimazione del Feltrino.

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Figura 6 – Uso del suolo nel bacino idrografico del Feltrino (Dossier Preliminare)

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Il grado di vulnerabilità della componente ambientale suolo è determinato da diversi fattori critici di cui il dissesto idrogeologico rappresenta la criticità principale, in correlazione con l’erosione, le frequenti variazioni nelle portate e il rischio idrogeologico amplificato dall’incremento dell’urbanizzazione, con la costruzione di nuovi edifici, parcheggi e strutture ricettive nel tratto terminale del torrente e nelle immediate vicinanze dell'alveo.

Con il termine dissesto ci si riferisce genericamente ai fenomeni franosi che sono movimenti gravitativi di una massa di roccia, di terra o detrito lungo un versante distinto per tipo di materiale, dimensioni della massa e tipo di movimento (traslazione, rotazione, ecc.), e ai processi erosivi che riguardano la rimozione del suolo ad opera degli agenti superficiali. Entrambi sono influenzati dall’attività antropica, dagli usi del suolo e dalle caratteristiche geologiche e geomorfologiche dei terreni.

La mappa di distribuzione dei siti dissestati nei singoli comuni della Provincia di Chieti evidenzia la presenza di n. 125 siti per una superficie di 13,97 kmq (figura 7). Questi, confrontati con le elaborazioni condotte sui dati relativi ai dissesti del PAI (2002) che hanno evidenziato la presenza di 445 siti a vari livelli di pericolosità da frana o da processi erosivi e 227 a rischio idrogeologico di cui 196 a rischio frana, confermano una situazione di criticità che richiede la programmazione di azioni per il ripristino e il consolidamento dei versanti con interventi di ingegneria naturalistica.

Inoltre all’interno dell’Analisi Territoriale Definitiva i fenomeni di dissesto vengono individuati nello specifico, localizzati per ciascun Comune a seguito delle ricognizioni di competenza comunale effettuate successivamente al verificarsi degli eventi meteorologici del novembre - dicembre 2013 (segnalazioni del 14/02/2017 – Servizio Civile Chieti), e riconfermate a seguito delle ricognizioni del gennaio 2017 (segnalazioni del 5/06/2017 - Commissario Delegato - ordinanza n. 441 del 21 marzo 2017).

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Figura 7 – Classi di frequenza di distribuzione dei Siti Dissestati nei Comuni della Provincia di Chieti (Dossier Preliminare)

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3.2.4 Rifiuti

Lo stato ambientale del bacino del Feltrino è interessato dalla presenza di siti di abbandono rifiuti. Le sponde del Feltrino ospitano numerose piccole discariche di rifiuti di varia origine, principalmente macerie di demolizioni e rifiuti ingombranti.

Tali discariche sono fattori di perturbazione primari dell’ecosistema fluviale e, nel caso contengano rifiuti speciali pericolosi (contaminanti), anche fattori di rischio per la salute umana.

Attraverso i sopralluoghi effettuati è stato possibile realizzare una mappa degli abbandoni rifiuti all'interno dell'intero bacino del Feltrino (figura 8), che oltre ad essere un aggiornamento di quanto già descritto nel Dossier Preliminare nella prima fase, rappresenta la base di partenza per la futura realizzazione della Fase III (Ispezione e Bonifica), che prevede la ricognizione dell'intera area del bacino idrografico, tesa ad individuare le aree in cui sono presenti rifiuti, in particolare ingombranti, pneumatici e pericolosi.

I sopralluoghi effettuati hanno inoltre permesso di rilevare nuove e diverse criticità connesse ai rifiuti, da cui emerge che:

– tutte le strade asfaltate, e in particolare quelle più frequentate, presentano lungo i bordi plastica diffusa;

– i luoghi di abbandono non si limitano agli argini dei fiumi e dei fossi ma riempiono numerose scarpate anche a ridosso delle abitazioni.

La situazione è in continuo peggioramento e le elaborazioni dei dati scaturiti dai numerosi sopralluoghi mostrano che il fenomeno è in continua amplificazione e che necessita di azioni di contrasto efficienti.

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Figura 8 – Distribuzione degli abbandoni di rifiuti nel bacino al 18/09/2017 (Analisi Territoriale Definitiva)

3.2.5 Siti contaminati

L’ecosistema del bacino del Feltrino soffre da molti anni di un notevole stato di degrado. Le criticità presenti sono le seguenti:

– stato di inquinamento fin dall’alto corso, considerando che il Feltrino e i suoi tributari (Malsano, Arno) sono inquinati già dalle sorgenti;

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– presenza di siti contaminati.

Questi sono fattori che inducono alla perdita di biodiversità locale, con particolare riguardo alla flora riparia e alla fauna ittica.

I rilievi condotti hanno dimostrato come il Feltrino sia l’unico torrente privo di fauna ittica, condizione indicatrice di un grave stato di alterazione dell’ambiente acquatico, con qualità biologica tipica di ambienti molto inquinati. Si concretizza quindi una situazione di perdita della biodiversità, imputabile alla pessima gestione delle golene e degli alvei fluviali effettuata negli ultimi trenta anni ai fini di garantire la sicurezza idraulica, così come le attività antropiche legate all’uso del territorio, aggravata ancor più dal disseccamento estivo.

La situazione dei siti contaminati è stata analizzata a partire dall’elaborazione dei dati dei censimenti diversi redatti dalla Regione Abruzzo nel corso degli ultimi anni. Sono stati censiti n. 6 siti inquinati, che differiscono tra loro per il fatto di costituire un rischio di contaminazione potenziale o attuale, successivamente suddivisi per tipologie e localizzati all’interno del bacino idrografico (figura 9).

Figura 9 – Distribuzione dei siti inquinati nel bacino del Feltrino (Analisi Territoriale Definitiva)

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza La bonifica del sito CH 234402 nel territorio di San Vito Chietino è ritenuta necessaria ed urgente, poiché viene contemplata fra le pressioni ambientali prevalenti che si estrinsecano nel basso corso del Feltrino (discariche con superamenti delle CSC). A tale riguardo, un aspetto estremamente importante nella gestione dei siti contaminati concerne i costi economici delle bonifiche in capo alla collettività in ulteriore analisi rispetto alle problematiche ambientali e paesaggistiche connesse.

3.2.6 Dinamiche demografiche e socioeconomiche

L’andamento demografico dei comuni dell’area del bacino che contano un numero più basso di abitanti ha un trend opposto rispetto ai comuni della fascia più interna della Provincia, con una stabilità negli anni ed un leggero incremento per il comune di San Vito Chietino.

I comuni della fascia più interna hanno subito nel tempo un notevole decremento demografico, a causa di una generale tendenza allo spostamento delle popolazioni dalle zone più interne proprio verso la fascia costiera; allo stesso tempo, tuttavia, il comune capofila Lanciano ha subito un decremento che influenza il trend totale dell’area di interesse (figura 10).

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Ciò è dovuto, da un lato, al decremento generale della natalità ma, allo stesso tempo, ad uno spostamento di residenza di cittadini del Comune di Lanciano verso le aree limitrofe a seguito sia dell’aumento degli affitti che dei costi elevati delle nuove case.

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Figura 10 – Andamento della popolazione residente nei Comuni dal 2011 al 2015 (Dossier Preliminare)

L’andamento economico nell’area, in linee generali, riflette quello dell’Abruzzo e della Provincia di Chieti. Il sistema produttivo locale si caratterizza per la presenza di poche grandi imprese, di numerose PMI e per la polverizzazione di imprese artigiane.

Il tessuto economico produttivo dell’area è lo specchio di un’economia che, dopo il rapido sviluppo degli ultimi due decenni, sta vivendo una fase di transizione che potrebbe portarla ad un nuovo e diverso stadio del processo di sviluppo, abbandonando un modello di crescita basato su fattori e risorse esogene e promuovendo invece un modello di crescita basato sulle capacità endogene del sistema.

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Nell’ambito di influenza del bacino del Feltrino l’attività economica preponderante è rappresentata dal settore primario, seguito dalle attività di carattere commerciale, dal settore delle costruzioni e dall’industria manifatturiera. Il numero di addetti è invece maggiore per il settore manifatturiero, seguito dal commerciale, dalle costruzioni e dal settore agricolo.

Il numero di unità locali per categoria ATECO (fonte dati: Camera di Commercio della Provincia di Chieti, 2015) totale ammontava a 5.245, con un forte contributo del Comune di Lanciano che ne conta 3.775, mentre gli addetti per categoria ATECO ammontano 13.072 di cui 10.344 nel Comune di Lanciano.

Grazie ai dati 2017 si è potuto riscontrare un trend piuttosto costante per quanto riguarda il numero di attività locali presenti nel territorio esaminato, con un dato di diminuzione significativo (-1,8%) soltanto per la categoria “Servizi di informazione e comunicazione”, corrispondente a n. 102 attività in meno.

Rispetto al numero di addetti, variazioni percentuali significative rispetto al 2015 si osservano per le categorie “Attività manifatturiere” ( -6,56%, con una perdita di n. 953 persone impiegate), segue la categoria “Sanità, assistenza sociale” (+3,46%, corrispondente a +407 addetti), e “Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” (+1,62%, corrispondente a +189 addetti).

3.3 Il quadro di riferimento normativo e programmatico

Attraverso la definizione del Quadro Normativo e Programmatico si intendono acquisire elementi conoscitivi sugli obiettivi esistenti per il territorio in esame e sull’esistenza di eventuali ulteriori decisioni o previsioni al fine di integrare la dimensione ambientale nel Contratto di Fiume del Torrente Feltrino. Questa ricognizione consentirà di verificare la coerenza interna ed esterna degli obiettivi del programma e degli obiettivi di sostenibilità con le disposizioni vigenti o di giustificare eventuali scostamenti.

3.3.1. Normativa ambientale di riferimento

La seguente tabella 2 rappresenta una breve rassegna della normativa essenziale a livello nazionale ed europeo relativa ai fattori ambientali di interesse per lo studio.

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Tabella 2 – Sintesi della normativa ambientale comunitaria e nazionale di riferimento TEMA NORME, PROGRAMMI STRATEGIE RIFERIMENTI ARIA E FATTORI Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo CIPE n. 57 del 2 agosto 2002 Parte V CLIMATICI sostenibile in Italia Deliberazione Norme in materia di tutela dell’aria e di Decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 riduzione delle emissioni in atmosfera Decreto legislativo n. 4 del 16 gennaio 2008 Ulteriori modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale Piano Nazionale Adattamento Cambiamento Climatico ACQUA Parte III - Norme in materia di difesa del suolo Decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle Decreto legislativo n. 4 del 16 gennaio 2008 risorse idriche Ulteriori modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale

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TEMA NORME, PROGRAMMI STRATEGIE RIFERIMENTI SUOLO E SOTTOSUOLO Parte III - Norme in materia di difesa del suolo Decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle Decreto legislativo n. 4 del 16 gennaio 2008 risorse idriche Ulteriori modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale FLORA, FAUNA E Direttiva Habitat relativa alla conservazione Direttiva 92/43/CEE BIODIVERSITA’ degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche Direttiva 79/409/CEE Direttiva Uccelli concernente la conservazione degli uccelli selvatici Legge nazionale 394 del 6 dicembre 1991 e Legge quadro sulle aree protette smi Decreto Presidente della Repubblica n. 357 Regolamento recante attuazione della del 8 settembre 1997 e smi direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e Decreto Ministeriale del 3 settembre 2002 seminaturali, nonché della flora e della fauna Decreto Ministeriale n. 184 del 17 ottobre selvatiche 2007 Linee guida per la gestione dei Siti Rete Natura 2000

Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS) PAESAGGIO E BENI Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai Decreto Legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004 CULTURALI sensi dell’articolo 10 della L. n. 137 del 6 Decreto Legislativo n. 157 del 24 marzo 2006 luglio 2002 Disposizioni correttive ed integrative del D.lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004, in relazione al paesaggio RUMORE Legge quadro sull’inquinamento acustico Legge nazionale 447 del 26 ottobre 1995 RADIAZIONI Attuazione delle Direttive 89/618/Euratom, Decreto Legislativo 230/1995 e smi 92/3/Euratom, 96/29/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti Legge nazionale 36 del 22 febbraio 2001 Legge quadro sulla protezione delle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici RIFIUTI Attuazione delle Direttive 91/156/CEE sui Decreto Legislativo n. 22 del 5 febbraio 1997

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CEE sugli imballaggi e sui rifiuti di Decreto Ministeriale n. 468 del 18 settembre imballaggio (Decreto Ronchi) e smi 2001 Regolamento recante: Programma nazionale D.Lgs. 36/2003 di bonifica e ripristino ambientale Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 Decreto Legislativo n. 4 del 16 gennaio 2008 Norme in materia ambientale

Ulteriori modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale ENERGIA Norme per l’attuazione del nuovo Piano Legge nazionale 9 del 9 gennaio 1991 energetico nazionale: aspetti istituzionali, centrali idroelettriche ed elettrodotti, Legge nazionale 10 del 9 gennaio 1991 idrocarburi e geotermia, autoproduzione e disposizioni fiscali Norme per l’attuazione del nuovo Piano Decreto Ministeriale 11 novembre 1999 energetico nazionale in materia di uso Decreto Ministeriale 21 dicembre 2001 razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energie Legge nazionale 239 del 23 agosto 2004 Direttive per l’attuazione delle norme in materia di energia elettrica da fonti rinnovabili Decreto Ministeriale 27 luglio 2005

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TEMA NORME, PROGRAMMI STRATEGIE RIFERIMENTI di cui ai commi 1,2 e 3 dell’art. 11 del D.lgs. n. 79 del 16 marzo 1999 Decreto Ministeriale 28 luglio 2005 Programma di diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, efficienza energetica e mobilità sostenibile nelle aree naturali protette Riordino del settore energetico, nonché delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di energia Norma concernente il regolamento d’attuazione della legge n. 10 del 9 gennaio 1991 recante: “Norme per l’attuazione del nuovo Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energie” Criteri per l’incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare Strategie Energetica Nazionale 2017 MOBILITA’ E Mobilità sostenibile nelle aree urbane Decreto 27 marzo 1998 del Ministero TRASPORTI dell'ambiente. Valori limite per il benzene ed il monossido di Direttiva 2000/69/CE carbonio nell'aria ambiente Raccomandazione 2000/304/CE e seguenti Riduzione delle emissioni di CO2 prodotte della Commissione del 13 aprile 2000 dalle autovetture Direttiva 96/62/CE del Consiglio del 27 Valutazione e di gestione della qualità dell'aria settembre 1996

3.3.2 Quadro programmatorio

L’operazione di analisi del territorio, sviluppata attraverso lo studio degli strumenti di pianificazione che ne regolano e indirizzano lo sviluppo, è stata compiuta considerando il territorio percorso dal Torrente Feltrino e il relativo ambito di influenza, ossia il Bacino del Feltrino. I piani e i programmi individuati a scala regionale, rappresentano un quadro di riferimento di partenza per l’analisi del sistema insediativo, infrastrutturale e ambientale e relative interazioni. Tale analisi, su cui si fonda la verifica dello stato di coerenza esterna e/o interferenza, è stata effettuata, oltre che per livelli di pianificazione (interregionale, regionale, locale), per settore di pianificazione (energia, acqua, ambiente e territorio), al fine di inquadrare il regime vincolistico e programmatico che vige nel contesto territoriale interessato

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza dal contratto di Fiume del Torrente Feltrino. Nella tabella 3 sono riportati i piani e programmi rilevanti per il contesto locale, che costituiscono il Quadro Programmatico di riferimento.

Tabella 3 – Sinesi degli strumenti di pianificazione Strumenti di pianificazione Descrizione Istituito con D.G.R. n. 297 del 30 aprile 2004 e con rimando diretto all'art. 6 del D.Lgs. 42/2004 è lo strumento di pianificazione paesaggistica attraverso cui la Regione definisce gli indirizzi e i criteri relativi alla tutela, alla pianificazione, al recupero e alla valorizzazione Piano paesaggistico regionale del paesaggio e ai relativi interventi di gestione, contiene indirizzi, vincoli e prescrizioni per il rispetto e la valorizzazione del paesaggio inteso quale risultante delle componenti fisico- ecosistemiche, storico-culturali, urbanistico insediative e percettive/identitarie. PGRA - Piano di Gestione del rischio alluvioni del distretto dell'Appennino Centrale. D.G.R. 27.12.2007, n°1362, Quadro di riferimento Regionale che fissa strategie, individua interventi mirati al perseguimento dei seguenti obiettivi generali: A - QUALITÀ DELL'AMBIENTE; B - EFFICIENZA DEI SISTEMI URBANI; C - SVILUPPO DEI SETTORI PRODUTTIVI TRAINANTI Piano territoriale regionale Piano del Demanio Marittimo (PDM) definisce, ai sensi dell’art. 2 della L.R. n°141/97 e dell’art.6 della L.R. 18/83 e successive modifiche, i principi per l’esercizio delle attività aventi fini turistico-ricreativi, indica le modalità di attuazione delle funzioni amministrative ai Comuni, fissa i criteri e i parametri a cui devono attenersi gli enti locali nella redazione dei piani demaniali comunali

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Strumenti di pianificazione Descrizione PSDA - Piano stralcio di difesa dalle alluvioni in attuazione della Direttiva 2007/60/CE Distretto Appennino Centrale UoM-Cod ITR131 e ITI023 D.G.R. 614/2010 - Il Piano di Tutela delle Acque è lo strumento tecnico e programmatico attraverso cui realizzare gli obiettivi di tutela quali-quantitativa previsti dall'art. 121 del Piano Regionale di tutela delle D.Lgs. 152/06. ll piano consente alla regione di classificare le acque superficiali e acque sotterranee e fissa gli obiettivi e le misure di intervento per la riqualificazione delle acque.

Strumenti più importanti della nuova PAC a supporto della crescita dell'agricoltura, della Piano di sviluppo rurale selvicoltura, delle zone rurali dell’Abruzzo. La nuova programmazione si concentra sulla regionale 2014-2020 crescita intelligente sostenibile e inclusiva. L.R. n. 83 del 28 aprile 2000 “Programma per la riduzione dei rifiuti biodegradabili da collocare in discarica”, L.R. 19 dicembre 2007, n. 45 approvato il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti, viene istituito l’osservatorio regionale sulla produzione, raccolta, recupero, riciclo e smaltimento dei rifiuti, denominato Osservatorio Regionale Rifiuti (ORR) D.G.R. n. 226 del 18.05.2009 “Linee guida per il monitoraggio delle discariche per rifiuti non pericolosi” Delib.G.R. 10-8-2009 n. 442 Legge regionale 24 novembre 2008, n. 17, art. 21 comma 4. - Definizione dei criteri tecnici per la valutazione dei progetti degli impianti di depurazione di acque reflue urbane. D.G.R. n. 639 del 19.09.2011 "Linee Guida per l'individuazione di soluzioni tecniche equivalenti per le discariche di rifiuti non pericolosi.” DGR n. 1095 del 19.12.2015 “Direttive regionali per il conferimento dei rifiuti urbani in discarica senza preventivo trattamento” L.R. 23 Giugno 2006, n. 22 ha approvato anche il “Piano di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio”, effettuata in ottemperanza ai dettati dell'art.14 della Direttiva 94/62/Ce e, conseguentemente, dell'art.42 del D.Lgs. 22/97 (ora art. 225 del D.Lgs. 152/06), ha provveduto anche all’adozione del “Piano regionale per la raccolta e lo smaltimento degli apparecchi soggetti ad inventario ed attuazione dell’art. 4, comma 1 del D. Lgs 209/99 e dell’art. 11, comma 1 della Direttiva 96/59/Ce in ordine allo smaltimento dei PCB/PCT” D.G.R. n. 1192 del 04.12.2008 "Direttive in materia di varianti degli impianti di smaltimento e/o recupero di rifiuti". L.R. 21.11. 2008 n. 16 sono state recepite alcune osservazioni del MATTM. Inoltre nel 2011 è stata recepita a livello regionale la Direttiva 2008/98/Ce (modificata dalla Direttiva 2015/1127/Ue) relativa ai rifiuti; la legge regionale emanata è stata la L.R. 29.12.2011, n. Piano regionale di gestione dei 44 “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo derivanti rifiuti urbani e delle acque di dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea. Attuazione delle direttive 2008/98/Ce depurazione (modificata dalla Direttiva 2015/1127/Ue), 91/676/Ce, 2008/50/Ce (modificata dalla Direttiva 2015/1480/Ue), 2007/2/Ce, 2006/123/Ce e del Regolamento (CE) 1107/2009. (Legge comunitaria regionale 2011)”. Con la L.R. 44/2011 sono state confermate le azioni

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza prioritarie del Piano Regionale (L.R. 45/2007) in particolare, nel rispetto dei criteri di priorità definiti dal D.Lgs. n. 152/2006 ss.mm.ii. D.G.R. n. 628 del 09.07.2008 “Criteri e procedure di accettazione dei rifiuti biodegradabili in impianti di compostaggio” e con D.G.R. n. 690 del 26.11.2009 le “Linee guida per il compostaggio domestico dei rifiuti organici” DGR n. 1012 del 29.10.2008 è stato approvato il “Programma di prevenzione e riduzione della produzione rifiuti” DGR n. 116 del 26 febbraio 2016 “linee di indirizzo per l’adeguamento della normativa regionale in materia di gestione dei rifiuti” DGR n. 226 del 12 aprile 2016 DGR n. 693 del 13.09.2010 “Direttive regionali per la determinazione della tariffa di conferimento di rifiuti urbani agli impianti.” Catasto Rifiuti Regione Abruzzo. Approvazione ed avvio del sistema”, approvato con Determinazione Dirigenziale n. DN3/334 del 10.12.2008 L.R. 21.10.2013, n. 36 “Attribuzione delle funzioni relative al servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e modifiche alla legge regionale 19 dicembre 2007, n. 45 DGR n. 116 del 26 febbraio 2016 è stata inserita l’attuazione delle disposizioni di cui alla L.R. 21 ottobre 2013, n.36 in materia di "ATO Abruzzo", per l'istituzione ed il funzionamento dell'AGIR. Adeguamento del Piano di gestione rifiuti

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Strumenti di pianificazione Descrizione Piano Energetico Regionale (PER) è lo strumento principale attraverso il quale la Regione programma, indirizza ed armonizza nel proprio territorio gli interventi strategici in tema di Piano energetico ambientale energia. Piano Energetico Regionale (PER), il Rapporto ambientale e la Dichiarazione di regionale sintesi del processo di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) sono stati approvati con D.G.R. n. 470/C del 31 agosto 2009 Il Piano è stato redatto in conformità ai dettami legislativi del Decreto del Ministero

dell'ambiente e della tutela del territorio 1 ottobre 2002, n. 261 contenente il “Regolamento Piano regionale per la tutela recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i della qualità dell’aria criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto

legislativo 4 agosto 1999, n. 351” D.G.R. n. 1529 del 27.12.2006 “Anagrafe dei siti contaminati - Disciplinare tecnico per la gestione e l’aggiornamento”, richiamata dalle successive direttive, fornisce un elenco dei siti contaminati, in particolare siti di discariche dismesse o oggetto di abbandono o deposito incontrollato di rifiuti e siti industriali dismessi. D.G.R. n. 257 del 19.03.2007 approva il documento contenente “Linee di indirizzo in materia di bonifica di siti contaminati” di cui al Titolo V del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. Allegato 1 in cui vengono delineate le Procedure operative ed amministrative che i soggetti Piano regionale per la bonifica coinvolti devono attivare in presenza di un sito contaminato da bonificare. delle aree inquinate D.G.R. n. 137 del 03.03.2014 è stata resa nota l’Anagrafe regionale dei siti a rischio potenziale in particolare gli elenchi dei siti industriali dismessi, delle discariche RSU dismesse e dei siti in procedimento art. 242, 244, 245 e 249 del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.. D.G.R. n. 625 del 07.10.2014 è stata approvata la “Legge 27.12.2013, n. 147 Accordo di Programma Quadro per l’attuazione del piano straordinario di bonifica delle discariche abusive individuate dalle competenti autorità statali in relazione alla procedura di infrazione comunitaria n. 2003/2077” "strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e P.A.I. – Piano stralcio programmate le azioni e le norme d'uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla dell’assetto idrogeologico valorizzazione del suolo, sulla base delle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio

interessato" (si veda art 17 della L. 183/89, Legge Quadro in materia di difesa del suolo)

3.4 Ambito di Influenza

Per inquadrare sinteticamente l’ambito di influenza del Contratto di Fiume del Torrente Feltrino è importante stabilire quali possano essere gli effetti significativi sull’ambiente derivanti dalle trasformazioni da esso introdotte, e individuarne gli effetti a scala territoriale. L’ambito di influenza potrebbe essere di diversa estensione territoriale se si considerano diverse azioni, ad esempio le azioni di sensibilizzazione previste possono avere un ambito di influenza più ampio rispetto alla scala di bacino, mentre azioni più puntuali come il ripristino della viabilità in seguito ad eventi estremi e di COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza esondazione del torrente o al consolidamento di frane attive possono avere un’influenza più ristretta e rivolta ad una sola parte di bacino. Queste distinzioni possono aversi per ogni sistema indagato: il sistema ambientale agricolo-verde, il sistema insediativo-economico culturale, il sistema infrastrutturale-mobilità ed il sistema dei servizi.

Si può perciò dire che l’ambito di influenza del Contratto di Fiume del Torrente Feltrino non è univocamente definibile, in quanto gli obiettivi generali di governo del territorio e le relative politiche e strategie avranno ambiti di influenza caratterizzati da dimensioni spaziali (e temporali) differenti. Nel generale comunque, si può ipotizzare che l’ambito di riferimento generale è il solo bacino del Feltrino.

Ciascuna politica poi, in relazione alla specificità del tema trattato, potrà avere influenze tanto alla scala locale quanto a quella d’area vasta. Possiamo quindi affermare che le scelte di contratto di fiume del Torrente Feltrino, in particolar modo del Piano d’azione, avranno “contemporaneamente” un’influenza locale e una sovralocale: spetterà al percorso di concertazione per la stesura del Contratto di Fiume definirne la portata e le ricadute attese.

Il Piano d'Azione del CdF Feltrino è suddiviso in azioni a scala di bacino, intercomunale (tratto) e comunale (locale). Tra queste, è possibile individuare l’ambito specifico di interesse.

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3.5 Principali obiettivi di sostenibilità

Il Contratto di Fiume del Torrente Feltrino contiene obiettivi di sostenibilità di livello generale derivanti da indicazioni sovraordinate e dalle indicazioni fornite dal processo partecipativo. Nella tabella sottostante gli obiettivi di sostenibilità vengono strutturati per componente ambientale, in modo da facilitarne la lettura e fornire un quadro di riferimento completo nonostante allo stato attuale e per la realtà del bacino del Feltrino, il Piano d'Azione non prevede interventi rispetto ad ognuna delle matrici ambientali.

Poiché il Contratto di Fiume Feltrino continuerà nel tempo, fornire un quadro complessivo generale degli obiettivi di sostenibilità fornirà strumenti di analisi e di orientamento per situazioni che eventualmente interverranno in futuro.

Partendo dall’analisi del quadro di riferimento normativo e programmatico e dai primi risultati dell’analisi del contesto, e dalle indicazioni emerse dal processo partecipativo, nella seguente tabella 5 si rintracciano gli obiettivi di sostenibilità utilizzati nella valutazione degli obiettivi e delle azioni del CdF Feltrino.

Tabella 4 – Obiettivi di sostenibilità Componente considerata Obiettivi di sostenibilità da perseguire Atmosfera e clima - accrescere la consapevolezza e la conoscenza in merito ai fenomeni legati al cambiamento climatico e alle metodologie di adattamento al c.c. - mettere in campo azioni e politiche di riduzione e mitigazione del cambiamento climatico (efficientamento energetico, riduzione dei consumi, azioni carbon neutral, prevenzione e difesa del suolo ecc) - adottare azioni di manutenzione del territorio e prevenzione dei rischi

- adottare metodologie di ingegneria naturalistica nelle opere idrauliche - adottare azioni di risparmio idrico e miglioramento di uso della risorsa acqua Ambiente idrico - tutelare e valorizzare il patrimonio idrico, nel rispetto degli equilibri naturali e degli ecosistemi esistenti e ottimizzazione dell’utilizzo della risorsa idrica nel sistema insediativo; - conservare la qualità delle risorse idriche; - incentivare metodologie agronomiche che gestione e tutela delle acque non impattanti e che mirino al ripristino della fascia ripariale, alla riduzione del ruscellamento delle acque, alla riduzione di utilizzo di fitofarmaci, potenziamento della depurazione Beni culturali, materiali e - valorizzare le peculiarità storiche-culturali ed architettoniche presenti sul territorio; paesaggio - promuovere l’integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio, tramite la promozione della qualità progettuale,

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza la mitigazione degli impatti ambientali e la migliore contestualizzazione degli interventi già realizzati; - tutelare e valorizzare degli ambiti di qualità paesistica; - realizzazione di una pianificazione integrata col territorio, con particolare attenzione alla mitigazione degli impatti; - individuare e catalogare le invarianti del patrimonio paesaggistico e storicoculturale. proteggere la qualità degli ambiti individuati; - riqualificazione paesaggistica delle aree degradate; Flora, fauna e biodiversità - tutelare e valorizzare la biodiversità, gli habitat, la flora e la fauna: tutela dei luoghi di particolare interesse naturalistico locale, alcune specie animali, il loro ambiente di vita, alcune specie della flora spontanea e valorizzazione di ambiti come le fasce fluviali e l’ambiente boschivo che presentano grosse potenzialità ambientali inespresse ed inutilizzate; - promuovere degli interventi di conservazione e di recupero degli ecosistemi; - sensibilizzare sulle problematiche ambientali, anche in termini di formazione in campo ambientale; - promozione degli interventi di riduzione dei rischi derivanti dall’introduzione di specie naturali allogene; - sostegno al comparto agricolo anche come forma di manutenzione territoriale e valorizzazione delle potenzialità ambientali presenti; Suolo e sottosuolo - tutelare la qualità dei suoli e contenere il consumo di suolo; - proteggere il suolo da forme di inquinamento puntuale e diffuso; - ottimizzare il consumo di suolo contenendo fenomeni di espansione edilizia disordinata ed incentivando il recupero del patrimonio edilizio esistente;

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Componente considerata Obiettivi di sostenibilità da perseguire - identificare e catalogare i siti potenzialmente contaminati, anche nelle aree di sviluppo industriale in attività; Popolazione, aspetti - conservazione e miglioramento della qualità dell'ambiente urbano: tutelare la salute del economici e salute umana cittadino attraverso il miglioramento della qualità ambientale, la prevenzione ed il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso ed atmosferico; - perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti da modi errati di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio, sulla pianificazione e sulla costruzione di politiche strategiche sostenibili per lo sviluppo economico e sociale del paese; - miglioramento dei servizi offerti alla cittadinanza; - promuovere la collaborazione delle associazioni locali per uno sviluppo sociale: incentivare eventi e manifestazioni locali; - promuovere il consumo dei prodotti biologici: incentivare il mercato dei prodotti detti a “chilometro zero” e promuovere la conoscenza del sistema agricolo - gestione efficiente del ciclo di vita dei prodotti; Agenti fisici – rumore, - tutelare l’ambiente esterno ed abitativo dall’inquinamento acustico; vibrazioni e inquinamento - protezione della popolazione all’esposizione di campi elettromagnetici generati da elettrodotti; luminoso - ridurre l’inquinamento luminoso ed ottico sul territorio comunale attraverso il miglioramento delle caratteristiche costruttive e dell’efficienza degli apparecchi, l’impiego di lampade a ridotto consumo ed elevate prestazioni illuminotecniche e l’introduzione di accorgimenti antiabbagliamento, l’uso razionale e ottimizzato dell’illuminazione pubblica; - valorizzare la risorsa rifiuto con politiche di riduzione a monte attraverso politiche informative Rifiuti ed azioni per incentivare la raccolta differenziata ed il recupero; - incentivare l'uso della biomassa per la dotazione organica dei suoli e per il compostaggio; - riduzione del fenomeno dell'abbandono dei rifiuti Mobilità e trasporti - sviluppare forme di mobilità sostenibile anche attraverso la creazione di percorsi ciclo- pedonali e/o riqualificazione di tratti di ferrovia dismessi - completamento, ammodernamento e razionalizzazione della rete infrastrutturale per risolvere i nodi critici presenti allo stato di fatto; Energia - incrementare e promuovere l’utilizzo di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili (solare, fotovoltaico, minieolico): - ridurre i consumi specifici di energia migliorando l’efficienza energetica, - promozione di interventi per l’uso razionale dell’energia mediante promozione di campagne informative e incentivi a nuovi modelli insediativi (legati a nuove tipologie edilizie); - utilizzare le risorse rinnovabili entro i limiti delle possibilità di rigenerazione; - diminuire l’impiego di energie da fonti non rinnovabili.

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza 4. CARATTERISTICHE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI

4.1 Miglioramento della qualità e degli usi delle acque naturali

L’obiettivo generale OG1 che si sta esaminando può essere scomposto nelle azioni desunte dall’Abaco delle Azioni, individuate progressivamente con la sigla A1…An.

Acquisizione e sistematizzazione ed elaborazione dati qualità delle acque A1 superficiali e di scarico dei depuratori pubblici e privati.

Realizzazione di reti fognarie separate e vasche di raccolta acque di prima pioggia A2 con risanamento/adeguamento reti esistenti.

Realizzazione rete di distribuzione delle acque irrigue con recupero reflui di A3 depurazione.

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Introduzione di un sistema di tariffazione dell'acqua per uso irriguo basato sul A4 consumo reale e implementazione delle tecnologie funzionali al controllo dei volumi dei prelievi. Adduzione scarichi fognari di Frisa al depuratore di Lanciano-Santa Liberata e A5 dismissione depuratori esistenti a Frisa.

Dismissione di n. 8 fosse Imhoff con collettamento ad impianti centralizzati A6 completi di trattamento secondario esistenti.

Fitodepurazione sperimentale in alveo mediante realizzazione di barre in terra A7 piantumate con idrofite.

Perimetrazione di terreni all'interno del bacino del Feltrino destinabili allo A8 spandimento delle acque di vegetazione e sanse umide/fanghi di depurazione in agricoltura (frantoi).

4.1.1 Probabilità, durata e frequenza degli effetti

La proposta tecnica di Piano di Azione per il CdF del Torrente Feltrino è articolata in obiettivi generali (o strategie) e azioni (o attività). La proposta attuale di valutazione prevede la definizione di una matrice che contiene l’obiettivo generale del piano, a cui fanno riferimento le azioni individuate nell’Abaco delle Azioni ordinate per priorità di realizzazione, e le componenti ambientali su cui gravano i presumibili effetti ambientali.

Per ciascun obiettivo di piano e di azione sono stati valutati i probabili effetti ambientali attraverso giudizi espressi tenendo in considerazione due criteri:

- temporale: a breve [B], medio [M] e lungo [L] termine; - probabilità: probabili effetti positivi (in verde), neutri (in bianco) e negativi (in giallo) Di seguito si riporta la matrice di valutazione che sintetizza e graficizza le considerazioni sulla probabilità che si verifichino effetti ambientali a seguito dell’attuazione delle azioni previste sulle componenti ambientali del bacino del Feltrino, considerando l’asse temporale in cui si potrebbero manifestare (tabella 5).

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza Tabella 5 – Matrice di valutazione degli effetti ambientali dell’Obiettivo Generale 1 (OG1) ECOSISTEMA, SISTEMA POPOLAZIONE e ARIA e RISCHIO AZIONI OG1 ACQUA SUOLO FLORA e PAESAGGIO SOCIO- SALUTE UMANA CLIMA IDRAULICO FAUNA ECONOMICO A1 Acquisizione e sistematizzazione ed elaborazione dati qualità B M L M L delle acque superficiali e di scarico dei depuratori pubblici e privati A2 Realizzazione di reti fognarie separate e vasche di raccolta acque B B M M M M M di prima pioggia con risanamento/adeguamento reti esistenti A3 Realizzazione rete di distribuzione delle acque M M L L L L B L irrigue con recupero reflui di depurazione A4 Introduzione di un sistema di tariffazione dell'acqua per uso irriguo basato sul consumo reale M L e implementazione delle tecnologie funzionali al controllo dei volumi dei prelievi

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ECOSISTEMA, SISTEMA POPOLAZIONE e ARIA e RISCHIO AZIONI OG1 ACQUA SUOLO FLORA e PAESAGGIO SOCIO- SALUTE UMANA CLIMA IDRAULICO FAUNA ECONOMICO A5 Adduzione scarichi fognari di Frisa al depuratore di Lanciano- M M L L L L M B Santa Liberata e dismissione depuratori esistenti a Frisa A6 Dismissione di n. 8 fosse Imhoff con collettamento M M L L L L M B ad impianti centralizzati completi di trattamento secondario esistenti A7 Fitodepurazione sperimentale in alveo M M M M M M L mediante realizzazione di barre in terra piantumate con idrofite A8 Perimetrazione di terreni all'interno del bacino del Feltrino destinabili allo spandimento delle acque L di vegetazione e sanse umide/fanghi di depurazione in agricoltura (frantoi)

L’introduzione di misure per la riduzione dell’inquinamento delle acque, il miglioramento e potenziamento della gestione delle acque nei sui differenti usi condotta con il piano di azione del CdF del Feltrino, consente di sviluppare una strategia multi obiettivo in grado di registrare un effettivo e concreto miglioramento delle condizioni attuali. Le azioni considerate non presentano possibili conflitti ambientali in termini di effetti negativi diretti o indiretti sull’ambiente né sulle altre componenti.

4.1.2 Reversibilità degli effetti

La reversibilità dei possibili effetti sulle componenti ambientali è strettamente collegata alla modalità con la quale l’azione agisce: continua, temporanea o permanente, e alla capacità di auto-rinnovamento della risorsa (rigenerazione naturale) ossia alla capacità della risorsa di ripristinare le condizioni preesistenti al disturbo.

Per l’obiettivo generale di miglioramento della qualità e degli usi delle acque naturali saranno messe in atto azioni in grado di dare una definitiva soluzione all’origine della principale criticità relativa alle infrastrutture del sistema di depurazione e di raccolta delle acque, andando ad introdurre sistemi innovativi di trattamento delle acque reflue e di raccolta delle acque meteoriche.

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza 4.1.3 Carattere cumulativo degli effetti

Lo studio sui presumibili effetti derivanti dalle azioni proposto in questo lavoro porta ad individuare differenti modalità di cumulo:

- il cumulo degli effetti ambientali prodotti da una stessa azione di piano quando le modifiche apportate da un’unica azione di piano intervengono contemporaneamente sullo stesso fattore ambientale; - il cumulo degli effetti ambientali prodotti da più azioni di piano, è possibile che alcune di esse debbano essere necessariamente attuate non singolarmente ma assieme così che non avrebbe significato studiarne gli effetti ambientali separatamente; - il cumulo degli effetti derivanti da tutte le azioni.

Relativamente alle azioni dell’OG1 si può riscontrare un carattere cumulativo di effetti ambientali prodotti da più azioni del piano e un carattere sinergico degli effetti.

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4.1.4 Natura transfrontaliera degli effetti

Non si registrano effetti di natura transfrontaliera.

4.1.5 Rischi per la salute umana o per l’ambiente

Come si evince dalla tabella 5 non si riscontrano rischi per la salute umana o per l’ambiente essendo stati evidenziati soltanto presunti effetti positivi; dalle azioni analizzate non possono derivare rischi di incidenti in quanto sono tese a ridurre o eliminare le criticità presenti e indicare le modalità affinché non si ripresentino.

4.1.6 Entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate)

Nell’analisi dell’entità degli effetti nello spazio, che è strettamente correlata al grado di antropizzazione e alle caratteristiche di diffusione e propagazione degli effetti proprie dell’area, per quanto riguarda l’area d’influenza del CdF del torrente Feltrino, occorre considerare la superficie territoriale dell’intero bacino idrografico nonché la popolazione che vive e lavora nell’area.

Va evidenziato che le azioni proposte, dalla raccolta e separazione delle acque meteoriche dalle acque reflue al potenziamento del sistema depurativo oltre a garantire il miglioramento della qualità delle acque del corso d’acqua sicuramente garantirà il miglioramento della situazione delle acque di balneazione, che va ad interessare un’area pregiata della costa teatina, la Costa dei Trabocchi, con evidenti ricadute sul settore turistico abruzzese.

In relazione all’OG1, non sono stati individuati effetti negativi, diretti ed indiretti sull’ambiente ma solo effetti positivi che riguardano il miglioramento della qualità delle acque che determina vantaggi positivi dal punto di vista qualitativo sulle altre componenti: suolo, ecosistema, flora e fauna, popolazione e salute umana, aria e clima, paesaggio e il sistema socio-economico.

4.2 Difesa e uso sostenibile del suolo

L’obiettivo generale OG2 che si sta esaminando può essere scomposto nelle azioni desunte dall’Abaco delle Azioni, individuate progressivamente con la sigla B1…Bn.

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza Azioni di ripristino della viabilità rurale (ponti crollati e strade chiuse per B1 pericolo, danni da eventi estremi) e di consolidamento aree in frana. Predisposizione e attuazione di un regolamento delle lavorazioni del suolo agrario B2 e dei sistemi di allontanamento delle acque meteoriche.

Censimento dei terreni incolti/abbandonati. Piano per il recupero attraverso B3 incentivi con affitto a canoni agevolati, in particolar modo a vantaggio dell’agricoltura sostenibile e dell’imprenditoria giovanile.

Acquisizione a demanio di terreni agricoli all'interno del bacino del Feltrino per B4 facilitare processi di rinaturalizzazione e riduzione degli impatti negativi dell'agricoltura.

Studio per individuazione e realizzazione di opere idrauliche con tecniche di B5 ingegneria naturalistica.

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4.2.1. Probabilità, durata e frequenza degli effetti

La proposta tecnica di Piano di Azione per il CdF del Torrente Feltrino è articolata in obiettivi generali (o strategie) e azioni (o attività).

La valutazione prevede la definizione di una matrice che contiene l’obiettivo generale del piano, a cui fanno riferimento le azioni individuate e le componenti ambientali su cui gravano i presumibili effetti ambientali.

Per ciascun obiettivo di piano e di azione sono stati valutati i probabili effetti ambientali attraverso giudizi espressi tenendo in considerazione due criteri:

- temporale: a breve [B], medio [M] e lungo [L] termine; - probabilità: probabili effetti positivi (in verde), neutri (in bianco) e negativi (in giallo). Di seguito si riporta la matrice di valutazione che sintetizza e graficizza le considerazioni sulla probabilità che si verifichino effetti ambientali a seguito dell’attuazione delle azioni previste sulle componenti ambientali del Bacino del Feltrino, considerando l’asse temporale in cui si potrebbero manifestare (tabella 6).

Tabella 6 - Matrice di valutazione degli effetti ambientali dell’Obiettivo Generale 2 (OG2) ECOSISTEMA, POPOLAZIONE SISTEMA AZIONI ARIA e RISCHIO ACQUA SUOLO FLORA e e SALUTE PAESAGGIO SOCIO- CLIMA IDRAULICO OG2 FAUNA UMANA ECONOMICO B1

Azioni di ripristino della viabilità rurale (ponti crollati e strade B L M M B B chiuse per pericolo, danni da eventi estremi) e di consolidamento aree in frana B2 Predisposizione e attuazione di un regolamento delle lavorazioni del L B L L M B L suolo agrario e dei sistemi di allontanamento delle acque meteoriche

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza B3 Censimento dei terreni incolti/abbandonati. Piano per il recupero attraverso incentivi con affitto L L L B a canoni agevolati, in particolar modo a vantaggio dell’agricoltura sostenibile e dell’imprenditoria giovanile B4 Acquisizione a demanio di terreni agricoli all'interno del bacino del Feltrino per L L L M M L B B facilitare processi di rinaturalizzazione e riduzione degli impatti negativi dell'agricoltura B5 Studio per individuazione e realizzazione di B B L L B opere idrauliche con tecniche di ingegneria naturalistica

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L’introduzione di misure per la mitigazione e la prevenzione del rischio idraulico e del dissesto idrogeologico in un contesto come quello del Bacino del Feltrino altamente compromesso consente di attuare politiche e strategie che possano ridurre le criticità al minor costo in senso economico ed ambientale. La tabella 6 ci mostra come le azioni considerate presentino complessivamente un quadro ambientale non conflittuale; infatti in termini di effetti negativi è possibile individuare un unico effetto indiretto non sull’ambiente ma sul sistema socio-economico.

L’azione analizzata riguarda l’acquisizione a demanio di terreni agricoli all'interno del bacino del Feltrino per facilitare processi di rinaturalizzazione e riduzione degli impatti negativi dell'agricoltura sulla fascia perimetrale del torrente, a seguito della quale gli imprenditori agricoli o i singoli agricoltori si vedrebbero ridotta la SAU. Tuttavia, ciò non costituirebbe un danno ambientale poiché, nella prassi, la diminuzione della SAU è considerata un effetto ambientale positivo. Inoltre, l’intensità della SAU nell’alto corso del Feltrino è già identificata dal Piano di Tutela delle Acque come pressione prevalente.

4.2.2 Reversibilità degli effetti

La reversibilità dei possibili effetti sulle componenti ambientali è strettamente collegata alla modalità con la quale l’azione agisce: continua, temporanea o permanente, e alla capacità di auto-rinnovamento della risorsa ossia alla capacità della risorsa di ripristinare le condizioni preesistenti al disturbo.

Per l’obiettivo generale di difesa e uso sostenibile del suolo saranno messe in atto azioni in grado di dare una definitiva soluzione alle criticità individuate rispetto alla componente suolo. Il grado di vulnerabilità è determinato da diversi fattori critici di cui il dissesto idrogeologico rappresenta la criticità principale, in correlazione con l’erosione del suolo, le frequenti variazioni nelle portate e il rischio idrogeologico amplificato dall’incremento dell’urbanizzazione, con la costruzione di nuovi edifici, parcheggi e strutture ricettive nel tratto terminale del torrente e nelle immediate vicinanze dell'alveo.

Le azioni e le attività di monitoraggio, censimento e regolazione dell’uso del suolo permetteranno di avviare una manutenzione sostenibile del territorio orientata al riequilibrio dei dissesti idrogeologici e idraulici e alla riqualificazione ambientale della valle e del corso d’acqua; inoltre una progressiva regolamentazione dell’attività agricola consentirà un utilizzo compatibile e sostenibile delle risorse ambientali da parte degli agricoltori e degli imprenditori agricoli.

4.2.3 Carattere cumulativo degli effetti

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza Lo studio sui presumibili effetti derivanti dalle azioni proposto in questo lavoro porta ad individuare differenti modalità di cumulo:

- il cumulo degli effetti ambientali prodotti da una stessa azione di piano quando le modifiche apportate da un’unica azione di piano intervengono contemporaneamente sullo stesso fattore ambientale; - il cumulo degli effetti ambientali prodotti da più azioni di piano, è possibile che alcune di esse debbano essere necessariamente attuate non singolarmente ma assieme così che non avrebbe significato studiarne gli effetti ambientali separatamente; - il cumulo degli effetti derivanti da tutte le azioni.

Relativamente alle azioni dell’OG2 si può riscontrare un carattere cumulativo riferibile alle prime due categorie, non è stato possibile studiare le azioni separatamente ma considerandole globalmente e riferite alle diverse componenti ambientali.

4.2.4 Natura transfrontaliera degli effetti

Non si registrano effetti di natura transfrontaliera.

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4.2.5 Rischi per la salute umana o per l’ambiente

Come si evince dalla tabella 6 non si riscontrano rischi per la salute umana o per l’ambiente essendo stati evidenziati soltanto presunti effetti positivi.

4.2.6 Entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate)

Nell’analisi dell’entità degli effetti nello spazio, che è strettamente correlata al grado di antropizzazione e alle caratteristiche di diffusione e propagazione degli effetti proprie dell’area, per quanto riguarda l’area d’influenza del CdF del Torrente Feltrino, occorre considerare la superficie territoriale dell’intero Bacino idrografico nonché la popolazione che vive e lavora nell’area. Va evidenziato che le azioni proposte, dal consolidamento delle aree in dissesto idrogeologico alle opere idrauliche e di ingegneria naturalistica oltre a garantire la difesa del suolo sicuramente permetterà di garantire un livello di sicurezza adeguato sul territorio con finalità di proteggere e mettere in sicurezza i centri abitati, le infrastrutture, i luoghi e gli ambienti di riconosciuta importanza rispetto a eventi di dissesto.

Tra le azioni dell’obiettivo OG2 vi sono anche attività finalizzate all’uso sostenibile del suolo, riguardanti l’uso agricolo, per raggiungere condizioni di uso del suolo compatibili con le caratteristiche dei sistemi idrografici e dei versanti, funzionali a conseguire effetti di stabilizzazione e consolidamento dei terreni e di riduzione dei deflussi di piena.

Gli effetti presumibilmente generati determineranno i benefici individuati in primo luogo per i territori e le comunità dei Comuni aderenti, in secondo luogo i benefici si riverseranno in un contesto territoriale più ampio che ha rapporti funzionali con il bacino idrografico e tutte le sue componenti.

4.3 Rinaturalizzazione del territorio e salvaguardia della biodiversità e del paesaggio

L’obiettivo generale OG3 che si sta esaminando può essere scomposto nelle azioni desunte dall’Abaco delle Azioni, individuate progressivamente con la sigla C1…Cn.

Censimento e monitoraggio continuo delle criticità ambientali e paesaggistiche C1 insistenti lungo il corso d'acqua.

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza C2 Studio della fauna acquatica e potenziale reintroduzione.

Monitoraggio del deflusso minimo vitale in funzione della sensibilità alla C3 desertificazione.

Predisposizione e attuazione di un regolamento per la rimozione e prelievo di C4 alberi caduti o cadenti in alveo da parte dei proprietari frontisti o da loro incaricati e manutenzione degli alvei fluviali.

Predisposizione e attuazione di un regolamento per salvaguardia delle fasce di vegetazione ripariale nell’intero reticolo idrografico: rimboschimenti compatibili C5 e naturali, incentivi, prevenzione e repressione del fenomeno degli incendi a carico della vegetazione.

Predisposizione e attuazione di un regolamento per manutenzione dei fossi di C6 scolo (rurali e stradali).

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C7 Rimozione rifiuti abbandonati.

C8 Monitoraggio delle specie floro-faunistiche e degli habitat.

Bonifica del sito inquinato CH234402 discarica San Vito Chietino loc. Castellana C9 (n. 25 nella graduatoria per indice di pericolosità).

4.3.1 Probabilità, durata e frequenza degli effetti

La proposta tecnica di Piano di Azione per il CdF del Feltrino è articolata in obiettivi generali (o strategie) e azioni (o attività). La proposta attuale di valutazione prevede la definizione di una matrice che contiene l’obiettivo generale del piano, a cui fanno riferimento le azioni individuate nell’Abaco delle Azioni ordinate per priorità di realizzazione e le componenti ambientali su cui gravano i presumibili effetti ambientali.

Per ciascun obiettivo di piano e di azione sono stati valutati i probabili effetti ambientali attraverso giudizi espressi tenendo in considerazione due criteri:

- temporale: a breve [B], medio [M] e lungo [L] termine; - probabilità: probabili effetti positivi (in verde), neutri (in bianco) e negativi (in giallo). Di seguito si riporta la matrice di valutazione che sintetizza e graficizza le considerazioni sulla probabilità che si verifichino effetti ambientali a seguito dell’attuazione delle azioni previste sulle

componenti ambientali del Bacino del Feltrino, considerando l’asse temporale in cui si potrebbero manifestare (tabella 7).

Tabella 7 - Matrice di valutazione degli effetti ambientali dell’Obiettivo Generale 3 (OG3) ECOSISTEMA, POPOLAZIONE SISTEMA AZIONI ARIA e RISCHIO ACQUA SUOLO FLORA e e SALUTE PAESAGGIO SOCIO- CLIMA IDRAULICO OG3 FAUNA UMANA ECONOMICO C1 Censimento e monitoraggio continuo delle criticità M M M M M M M L ambientali e paesaggistiche

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza insistenti lungo il corso d'acqua C2 Studio della fauna acquatica M M L e potenziale reintroduzione C3 Studio della fauna acquatica M L M L e potenziale reintroduzione C4 Predisposizione e attuazione di un regolamento per la rimozione e prelievo di alberi caduti o cadenti in alveo B B L B M M da parte dei proprietari frontisti o da loro incaricati e manutenzione degli alvei fluviali C5 Predisposizione e attuazione di un regolamento per salvaguardia L M M B M M delle fasce di vegetazione ripariale nell’intero reticolo 42

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ECOSISTEMA, POPOLAZIONE SISTEMA AZIONI ARIA e RISCHIO ACQUA SUOLO FLORA e e SALUTE PAESAGGIO SOCIO- CLIMA IDRAULICO OG3 FAUNA UMANA ECONOMICO idrografico: rimboschimenti compatibili e naturali, incentivi, prevenzione e repressione del fenomeno degli incendi a carico della vegetazione C6 Predisposizione e attuazione di un regolamento per L M M B M M manutenzione dei fossi di scolo (rurali e stradali) C7 Rimozione B B B B M M B rifiuti abbandonati C8 Monitoraggio delle specie M M L floro- faunistiche e degli habitat C9 Bonifica del sito inquinato CH234402 discarica San Vito Chietino B B M M M loc. Castellana (n. 25 nella graduatoria per indice di pericolosità)

L’introduzione di misure per il risanamento e la riqualificazione del territorio e la salvaguardia della

biodiversità delle specie floro – faunistiche e degli habitat, in un contesto degradato come quello del bacino del Feltrino altamente compromesso da fattori che inducono alla perdita di biodiversità locale, con particolare riguardo alla flora riparia e alla fauna ittica, consente di attuare politiche e strategie che possano ridurre le criticità al minor costo per il sistema socio-economico e a maggior vantaggio degli ecosistemi naturali.

Allo stato attuale il Feltrino risulta essere l’unico torrente privo di fauna ittica, il che è indice di un grave stato di alterazione dell’ambiente acquatico, con qualità biologica tipica di ambienti molto inquinati, un sistema degradato compromesso ancor più dalla presenza di siti di abbandono rifiuti. Le possibili soluzioni a queste criticità si concretizzano nelle azioni analizzate per una migliore e più efficiente

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza gestione delle golene e degli alvei fluviali.

La tabella 7 ci mostra come le azioni considerate presentino generalmente un quadro di effetti ambientali positivi, pur individuando effetti che incidono sul sistema socio-economico relativi ai costi che la collettività dovrà affrontare a breve termine; occorre però tenere conto dei vantaggi che potrà trarre a seguito del risanamento e della riqualificazione nell’ottica della futura fruizione turistico-ricreativa del corso d’acqua e dei benefici ricavabili per la popolazione dai servizi ecosistemici.

4.3.2 Reversibilità degli effetti

Per l’obiettivo generale di rinaturalizzazione e salvaguardia della biodiversità, del territorio e del paesaggio saranno messe in atto azioni in grado di dare una definitiva soluzione alle criticità individuate rispetto alle componenti ambientali.

Le azioni e le attività di manutenzione della vegetazione ripariale sull'asta del Feltrino consentiranno di garantire adeguate condizioni di deflusso delle piene e di migliorare, quanto più possibile, l’aspetto paesaggistico del corso d’acqua, oggi fortemente degradato, per la riqualificazione ecologico-funzionale e paesaggistica del corridoio fluviale.

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4.3.3 Carattere cumulativo degli effetti

Lo studio sui presumibili effetti derivanti dalle azioni proposto in questo lavoro porta ad individuare differenti modalità di cumulo:

- il cumulo degli effetti ambientali prodotti da una stessa azione di piano quando le modifiche apportate da un’unica azione di piano intervengono contemporaneamente sullo stesso fattore ambientale; - il cumulo degli effetti ambientali prodotti da più azioni di piano, è possibile che alcune di esse debbano essere necessariamente attuate non singolarmente ma assieme così che non avrebbe significato studiarne gli effetti ambientali separatamente; - il cumulo degli effetti derivanti da tutte le azioni.

Relativamente alle azioni dell’OG3 si può riscontrare un carattere cumulativo di effetti ambientali prodotti da più azioni del piano, un carattere cumulativo degli effetti prodotti da una stessa azione sullo stesso fattore ambientale.

4.3.4 Natura transfrontaliera degli effetti

Non si registrano effetti di natura transfrontaliera.

4.3.5 Rischi per la salute umana o per l’ambiente

Come si evince dalla tabella 7 non si riscontrano rischi per la salute umana o per l’ambiente essendo

stati evidenziati soltanto presunti effetti positivi.

4.3.6 Entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate)

Nell’analisi dell’entità degli effetti nello spazio, che è strettamente correlata al grado di antropizzazione e alle caratteristiche di diffusione e propagazione degli effetti proprie dell’area, per quanto riguarda l’area d’influenza del CdF del Feltrino occorre considerare la superficie territoriale dell’intero bacino idrografico nonché la popolazione che vive e lavora nell’area. Va evidenziato che le azioni proposte, dalla rimozione dei rifiuti depositati lungo il corso d’acqua, alla bonifica, alle attività di COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza regolamentazione e studio delle specie floro-faunistiche e degli habitat per la salvaguardia della fascia ripariale, oltre a garantire la salvaguardia della biodiversità sicuramente permetteranno di procedere ad una graduale rinaturalizzazione del territorio e del paesaggio.

Dalla valutazione delle azioni relative all’obiettivo OG3 emerge che gli effetti interesseranno presumibilmente l’intero sistema ecologico-ambientale del bacino, il quale risulta essere strettamente in relazione con i sistemi ambientali interconnessi del contesto territoriale.

4.4 Cambiamenti climatici: adattamento e mitigazione

L’obiettivo generale OG4 che si sta esaminando può essere scomposto nelle azioni desunte dall’Abaco delle Azioni, individuate progressivamente con la sigla D1…Dn.

Sviluppo di un piano di emergenza idraulica (esondazione) e piani di gestione D1 delle crisi idriche.

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Contratto di Fiume del Feltrino – Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione

Attività di studio: attivazione di un team di esperti nel settore agricolo per attività D2 di ricerca, formazione e informazione sulle pratiche agricole virtuose e sulle coltivazioni più resistenti alle modificazioni del clima nel territorio.

Attività di studio: attivazione di un team di esperti nel settore idrico e geologico D3 per la realizzazione di sistemi di raccolta e regimazione delle acque meteoriche.

Attività di studio: attivazione di un team di esperti nel settore idrico e geologico D4 e geomorfologico per la realizzazione delle mappe di rischio e pericolosità del bacino idrografico e monitoraggio.

4.4.1 Probabilità, durata e frequenza degli effetti

La proposta tecnica di Piano di Azione per il CdF del Feltrino è articolata in obiettivi generali (o strategie) e azioni (o attività). La proposta attuale di valutazione prevede la definizione di una matrice che contiene l’obiettivo generale del piano, a cui fanno riferimento le azioni individuate nell’Abaco delle Azioni ordinate per priorità di realizzazione, e le componenti ambientali su cui gravano i presumibili effetti ambientali.

Per ciascun obiettivo di piano e di azione sono stati valutati i probabili effetti ambientali attraverso giudizi espressi tenendo in considerazione due criteri:

- temporale: a breve [B], medio [M] e lungo [L] termine; - probabilità: probabili effetti positivi (in verde), neutri (in bianco) e negativi (in giallo). Di seguito si riporta la matrice di valutazione che sintetizza e graficizza le considerazioni sulla probabilità che si verifichino effetti ambientali a seguito dell’attuazione delle azioni previste sulle componenti ambientali del Bacino del Feltrino, considerando l’asse temporale in cui si potrebbero manifestare (tabella 8). L’introduzione di misure di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici è uno degli elementi di forza e più innovati del Piano d’Azione del CdF del Feltrino, poiché riconosce la necessità di adattare i territori ai mutamenti del clima e della consistenza delle risorse, riducendone la vulnerabilità in favore

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza della “resilienza”, essendo questi temi molto discussi negli ultimi decenni che interessano tutte le competenze che si occupano del territorio. È largamente riconosciuto che ai ciclici mutamenti naturali, storicamente rilevati nei millenni scorsi, si è sovrapposto il contributo, decisivo e specifico, delle attività umane connesse ad un modello di sviluppo economico non sostenibile. Tabella 8 - Matrice di valutazione degli effetti ambientali dell’Obiettivo Generale 4 (OG4) ECOSISTEMA, POPOLAZIONE SISTEMA AZIONI ARIA e RISCHIO ACQUA SUOLO FLORA e e SALUTE PAESAGGIO SOCIO- CLIMA IDRAULICO OG4 FAUNA UMANA ECONOMICO D1 Sviluppo di un piano di emergenza idraulica L L L B M B M (esondazione) e piani di gestione delle crisi idriche D2 Attività di studio: attivazione di un team di esperti nel settore agricolo per attività di ricerca, formazione e L L L L M L L L informazione sulle pratiche agricole virtuose e sulle coltivazioni più resistenti alle modificazioni del clima nel territorio 45

Contratto di Fiume del Feltrino – Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione

ECOSISTEMA, POPOLAZIONE SISTEMA AZIONI ARIA e RISCHIO ACQUA SUOLO FLORA e e SALUTE PAESAGGIO SOCIO- CLIMA IDRAULICO OG4 FAUNA UMANA ECONOMICO D3 Attività di studio: attivazione di un team di esperti nel settore idrico e M M L L M M M geologico per la realizzazione di sistemi di raccolta e regimazione delle acque meteoriche D4 Attività di studio: attivazione di un team di esperti nel settore idrico e geologico e geomorfologico per M M L L M M M la realizzazione delle mappe di rischio e pericolosità del bacino idrografico e monitoraggio Le politiche di protezione del clima sia a livello globale sia a livello locale fanno riferimento alle politiche indirette di adattamento e di mitigazione, finalizzate alla riduzione dell’impatto dei cambiamenti climatici sui sistemi naturali e antropizzati. La mitigazione fa riferimento a quelle misure atte alla progressiva riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, mentre l’adattamento si riferisce a strategie attuabili in modo preventivo o reattivo volte a ridurre l’entità dei danni, qualora l’evento dannoso si manifesti attraverso specifici piani di adattamento nazionali e regionali. La tabella 8 ci mostra come le azioni dirette all’adattamento e alla mitigazione dei cambiamenti climatici influenzano positivamente la componente clima ed indirettamente tutte le altre componenti, con definizione di Linee Guida, buone pratiche da prendere come riferimento e specifici indirizzi per la pianificazione locale, finalizzate alla tutela del fiume, alla salvaguardia e al ripristino del corridoio fluviale.

4.4.2 Reversibilità degli effetti

Per l’obiettivo generale di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici saranno messe in atto azioni in grado di studiare, analizzare ed adottare le soluzioni e le buone pratiche messe in atto e ritenute adeguate per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Esse consentiranno di garantire maggiore sicurezza alle popolazioni riducendo la vulnerabilità del territorio, dei sistemi sociale, economico ed ambientale rispetto ai cambiamenti climatici.

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza 4.4.3 Carattere cumulativo degli effetti

Lo studio sui presumibili effetti derivanti dalle azioni proposto in questo lavoro porta ad individuare differenti modalità di cumulo:

- il cumulo degli effetti ambientali prodotti da una stessa azione di piano quando le modifiche apportate da un’unica azione di piano intervengono contemporaneamente sullo stesso fattore ambientale; - il cumulo degli effetti ambientali prodotti da più azioni di piano, è possibile che alcune di esse debbano essere necessariamente attuate non singolarmente ma assieme così che non avrebbe significato studiarne gli effetti ambientali separatamente; - il cumulo degli effetti derivanti da tutte le azioni.

Relativamente alle azioni dell’OG4 si può riscontrare un carattere cumulativo riferibile alle prime due categorie, e occorre considerare anche la totalità degli effetti derivanti da tutte le azioni proposte.

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4.4.4 Natura transfrontaliera degli effetti

Le azioni valutate possono avere ricadute transfrontaliere, poiché esse sono insite nella definizione data di adattamento e mitigazione come politiche di protezione del clima sia a livello globale sia a livello locale, finalizzate alla riduzione dell’impatto dei cambiamenti climatici sui sistemi naturali e antropizzati. Pur riferendoci ad azioni con effetti in ambito locale non si può escludere che esse determinino benefici nel contesto climatico globale.

4.4.5 Rischi per la salute umana o per l’ambiente

Come si evince dalla tabella 8 non si riscontrano rischi per la salute umana o per l’ambiente essendo stati evidenziati soltanto presunti effetti positivi.

4.4.6 Entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate)

Le azioni valutate evidenziano effetti esclusivamente positivi che agiscono prettamente sulla componente climatica, pur interessando le altre componenti, aspetto insito nella definizione data di adattamento e mitigazione. Tuttavia, risulta arduo definirne gli ambiti spaziali.

4.5 Valorizzazione della fruizione turistica, ricreativa e educativa del territorio

L’obiettivo generale OG5 che si sta esaminando può essere scomposto nelle azioni desunte dall’Abaco

delle Azioni, individuate progressivamente con la sigla E1…En.

Percorsi turistici: - creazione mappatura peschiere e percorsi ciclopedonali; E1 - coinvolgimento produttori locali; - creazione della mappa delle strade rurali (bianche) e dei punti panoramici del bacino.

Realizzazione di un marchio del bacino del Feltrino (Terre del Feltrino) in grado E2 COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza di strutturare l'offerta turistica come una rete di proposte integrate.

Redazione progetto/i di riqualificazione di edifici e tracciati abbandonati E3 appartenenti a RFI e TUA (ricezione, svago, fruizione turistica).

4.5.1 Probabilità, durata e frequenza degli effetti

La proposta tecnica di Piano di Azione per il CdF del Feltrino è articolata in obiettivi generali (o strategie) e azioni (o attività). La proposta attuale di valutazione prevede la definizione di una matrice che contiene l’obiettivo generale del piano, a cui fanno riferimento le azioni individuate nell’Abaco delle Azioni ordinate per priorità di realizzazione, e le componenti ambientali su cui gravano i presumibili effetti ambientali.

Per ciascun obiettivo di piano e di azione sono stati valutati i probabili effetti ambientali attraverso giudizi espressi tenendo in considerazione due criteri:

- temporale: a breve [B], medio [M] e lungo [L] termine; - probabilità: probabili effetti positivi (in verde), neutri (in bianco) e negativi (in giallo). 47

Contratto di Fiume del Feltrino – Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione

Di seguito si riporta la matrice di valutazione che sintetizza e graficizza le considerazioni sulla probabilità che si verifichino effetti ambientali a seguito dell’attuazione delle azioni previste sulle componenti ambientali del Bacino del Feltrino, considerando l’asse temporale in cui si potrebbero manifestare (tabella 9).

Tabella 9 - Matrice di valutazione degli effetti ambientali dell’Obiettivo Generale 5 (OG5) ECOSISTEMA, POPOLAZIONE SISTEMA AZIONI ARIA e RISCHIO ACQUA SUOLO FLORA e e SALUTE PAESAGGIO SOCIO- CLIMA IDRAULICO OG5 FAUNA UMANA ECONOMICO E1 Percorsi M B B turistici… E2 Realizzazione di un marchio del bacino del Feltrino (Terre del Feltrino) in M M M grado di strutturare l'offerta turistica come una rete di proposte integrate E3 Redazione progetto/i di riqualificazione di edifici e tracciati M M M M M M abbandonati appartenenti a RFI e TUA (ricezione, svago, fruizione turistica)

L’introduzione di misure per la valorizzazione del territorio, nel contesto dei Comuni aderenti al CdF

del Feltrino consente di attuare politiche e strategie che possano ridurre le criticità con ricadute economiche e sociali importanti.

Si potranno generare processi di valorizzazione dell’identità culturale, della qualità paesistica del territorio e delle vocazioni locali, e attività di riqualificazione del paesaggio costruito con effetti positivi in termini economici e qualitativi.

La tabella 9 ci mostra come le azioni considerate generalmente non influenzano le componenti prettamente ecologico - ambientali quali l’acqua, il suolo, l’aria e l’ecosistema; infatti si individuano effetti positivi sulle componenti connesse alle attività umane relativi ai benefici socio – economici che la collettività ricaverà.

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza

4.5.2 Reversibilità degli effetti

Per l’obiettivo generale di valorizzazione della fruizione turistica, ricreativa ed educativa del territorio saranno messe in atto azioni in grado di far conoscere la valle del Feltrino e permettere il potenziamento del sistema turistico che allo stato attuale vive uno stato di stallo.

Le azioni permetteranno di definire uno specifico piano di valorizzazione della valle del Feltrino, con particolare riferimento alle aree dedite al turismo esistenti e alle nuove prospettive turistiche e ricreative che si verranno a creare a seguito del processo di riqualificazione del bacino, con evidenti effetti positivi sul sistema socio – economico dei Comuni aderenti al CdF.

4.5.3 Carattere cumulativo degli effetti

Lo studio sui presumibili effetti derivanti dalle azioni proposto in questo lavoro porta ad individuare differenti modalità di cumulo:

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Contratto di Fiume del Feltrino – Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano d’Azione

- il cumulo degli effetti ambientali prodotti da una stessa azione di piano quando le modifiche apportate da un’unica azione di piano intervengono contemporaneamente sullo stesso fattore ambientale; - il cumulo degli effetti ambientali prodotti da più azioni di piano, è possibile che alcune di esse debbano essere necessariamente attuate non singolarmente ma assieme così che non avrebbe significato studiarne gli effetti ambientali separatamente; - il cumulo degli effetti derivanti da tutte le azioni.

Relativamente alle azioni dell’OG5 si può riscontrare prevalentemente un carattere cumulativo degli effetti prodotti da una stessa azione sullo stesso fattore ambientale.

4.5.4 Natura transfrontaliera degli effetti

Non si registrano effetti di natura transfrontaliera.

4.3.5 Rischi per la salute umana o per l’ambiente

Come si evince dalla tabella 9 non si riscontrano rischi per la salute umana o per l’ambiente essendo stati evidenziati soltanto presunti effetti positivi.

4.5.6 Entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate)

Nell’analisi dell’entità degli effetti nello spazio, che è strettamente correlata al grado di antropizzazione e alle caratteristiche di diffusione e propagazione degli effetti proprie dell’area, per quanto riguarda l’area d’influenza del CdF del Feltrino, occorre considerare la superficie territoriale dell’intero bacino idrografico nonché la popolazione che vive e lavora nell’area.

Va evidenziato che le azioni proposte sicuramente permetteranno di avviare processi di valorizzazione della fruizione turistica, ricreativa ed educativa del territorio.

Dalla valutazione delle azioni relative all’obiettivo OG5 emerge che gli effetti presumibilmente interesseranno l’intero Bacino il quale risulta essere strettamente in relazione con il contesto territoriale. Le azioni relative ai percorsi turistici e alla realizzazione di un marchio del bacino del Feltrino saranno COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza in grado di far conoscere la valle del torrente Feltrino nel contesto regionale e presumibilmente anche al di fuori nel contesto nazionale.

4.6 Aumento del coinvolgimento e della consapevolezza ambientale della comunità locale

L’obiettivo generale OG6 che si sta esaminando può essere scomposto nelle azioni desunte dall’Abaco delle Azioni, individuate progressivamente con la sigla F1…Fn.

Costituzione e attivazione degli organi di gestione del CdF (amministrativo e F1 tecnico).

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Sensibilizzazione: - AGRICOLTURA (formazione e informazione su: problematiche del territorio, problematiche nell'uso di fitofarmaci, manutenzione peschiere, lavorazione del terreno, redistribuzione delle tipologie di colture e adozione di tecniche agronomiche a basso impatto erosivo e a basso fabbisogno idrico, tecniche di irrigazione/riduzione del prelievo idrico, fondi PSR 2014-2020, agricoltura conservativa, ruolo dell'agricoltore come “sentinella del territorio”) - TURISMO E RISORSE CULTURALI (politiche partecipate e cultural common, strumenti e metodi per un'efficace mappatura delle risorse culturali di F2 territori e comunità, turismo responsabile come modello per il coinvolgimento dei residenti nello sviluppo turistico: teorie e strumenti; le indicazioni dell’Europa sul rapporto tra patrimonio culturale, sviluppo economico e crescita sociale: dai fondi europei (diretti e strutturali) alla Convenzione di Faro sul valore dell’eredità culturale per la società e nei processi di sviluppo sostenibile e responsabile) -URBANISTICA/PIANIFICAZIONE (cambiamenti climatici, prevenzione dissesti, messa in sicurezza del territorio, ingegneria naturalistica) - CITTADINANZA (contrasto abbandono rifiuti, manutenzione del territorio, risparmio energetico e idrico).

F3 Costituzione e funzionamento del Centro di Educazione Ambientale del Feltrino.

Mappatura delle BAT (buone pratiche) per la gestione dei reflui vitivinicoli e F4 oleari e traduzione in inglese.

Mappatura delle buone pratiche esistenti nel bacino del Feltrino nel settore F5 agricolo, turistico e naturalistico: networking a livello di bacino, regionale, nazionale ed europeo.

Valorizzazione dell'agricoltura e dei prodotti di qualità: - creazione di un calendario eventi di degustazione prodotti tipici biologici e di qualità; F6 - visite guidate nelle aziende agricole biologiche; - mappatura delle buone pratiche nel settore agricolo, turistico e naturalistico, COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza promozione delle Terre del Feltrino; - attività dimostrative, networking nel bacino, partecipazione della cittadinanza;

4.5.1 Probabilità, durata e frequenza degli effetti

La proposta tecnica di Piano di Azione per il CdF del Feltrino è articolata in obiettivi generali (o strategie) e azioni (o attività). La proposta attuale di valutazione prevede la definizione di una matrice che contiene l’obiettivo generale del piano, a cui fanno riferimento le azioni individuate nell’Abaco delle Azioni ordinate per priorità di realizzazione, e le componenti ambientali su cui gravano i presumibili effetti ambientali.

Per ciascun obiettivo di piano e di azione sono stati valutati i probabili effetti ambientali attraverso giudizi espressi tenendo in considerazione due criteri:

- temporale: a breve [B], medio [M] e lungo [L] termine; - probabilità: probabili effetti positivi (in verde), neutri (in bianco) e negativi (in giallo).

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Di seguito si riporta la matrice di valutazione che sintetizza e graficizza le considerazioni sulla probabilità che si verifichino effetti ambientali a seguito dell’attuazione delle azioni previste sulle componenti ambientali del bacino del Feltrino, considerando l’asse temporale in cui si potrebbero manifestare (tabella 10).

Tabella 10 - Matrice di valutazione degli effetti ambientali dell’Obiettivo Generale 6 (OG6) ECOSISTEMA, POPOLAZIONE SISTEMA AZIONI ARIA e RISCHIO ACQUA SUOLO FLORA e e SALUTE PAESAGGIO SOCIO- CLIMA IDRAULICO OG6 FAUNA UMANA ECONOMICO F1 Costituzione e attivazione degli organi di gestione del CdF (amministrativo e tecnico) F2 M M M B M M M B Sensibilizzazione… F3 Costituzione e funzionamento del Centro di L L L L L L B Educazione Ambientale del Feltrino F4 Mappatura delle BAT (buone pratiche) per la M L L L B gestione dei reflui vitivinicoli e oleari e traduzione in inglese F5 Mappatura delle buone pratiche esistenti nel bacino del Feltrino nel settore agricolo, turistico e M M M M L L M B naturalistico: networking a livello di bacino, regionale, nazionale ed europeo F6 Valorizzazione dell'agricoltura e L L B dei prodotti di qualità

L’introduzione di misure per aumentare e favorire il coinvolgimento e la consapevolezza ambientale nelle popolazioni dei Comuni aderenti al CdF del Feltrino consente di avviare attività di informazione COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza e comunicazione ambientale destinate alle comunità locali, finalizzate alla sensibilizzazione sulle tematiche legate al fiume e al rafforzamento dell’identità locale del bacino.

La costituzione degli organi di gestione del CdF e il potenziamento di progetti di educazione ambientale sul tema del fiume e del pertinente territorio, anche rivolti alle scuole, permetteranno un maggiore supporto all’attuazione e al successivo aggiornamento del CdF nonché la facilitazione della collaborazione tra gli Enti con competenze diverse e/o parzialmente sovrapposte.

La tabella 10 ci mostra come le azioni considerate influenzano principalmente il sistema socio – economico e la popolazione, ma indirettamente e secondariamente anche le componenti prettamente ecologico – ambientali, poiché la sensibilizzazione e l’educazione ambientale porteranno sempre più la collettività ad avere comportamenti più compatibili e sostenibili. Ad esempio in riferimento al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti deve essere ridotto anche tramite campagne di sensibilizzazione sugli effetti ambientali e sulla salute delle popolazioni, oltre che con l’introduzione di sistemi di controllo e vigilanza.

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4.5.2 Reversibilità degli effetti

Le attività di sensibilizzazione, di studio e di ricerca delle buone pratiche da poter metter in campo per risolvere le criticità evidenziate nel Dossier Preliminare e confermate nell’Analisi Territoriale Definitiva potranno generare maggiore consapevolezza e responsabilità in materia ambientale delle comunità che vivono il territorio.

A sostegno è utile ribadire quanto il CdF del Feltrino rappresenti una modalità di coinvolgimento nei processi decisionali delle comunità locali, dei cittadini e delle organizzazioni che vivono nel bacino idrografico del torrente. Come per altre problematiche complesse, la gestione delle risorse idriche non può essere risolta esclusivamente dagli enti locali ma necessita di un approccio condiviso capace di stimolare il coinvolgimento della collettività nel suo insieme. Un'opportunità per le amministrazioni pubbliche per cercare, in una fase di progressivo declino della partecipazione dei cittadini alla vita istituzionale, forme di coinvolgimento attraverso cui dare nuovi impulsi alla fiducia nelle istituzioni.

4.5.3 Carattere cumulativo degli effetti

Lo studio sui presumibili effetti derivanti dalle azioni proposto in questo lavoro porta ad individuare differenti modalità di cumulo:

- il cumulo degli effetti ambientali prodotti da una stessa azione di piano quando le modifiche apportate da un’unica azione di piano intervengono contemporaneamente sullo stesso fattore ambientale; - il cumulo degli effetti ambientali prodotti da più azioni di piano, è possibile che alcune di esse debbano essere necessariamente attuate non singolarmente ma assieme così che non avrebbe

significato studiarne gli effetti ambientali separatamente; - il cumulo degli effetti derivanti da tutte le azioni.

Relativamente alle azioni dell’OG6 si può riscontrare un carattere cumulativo di effetti ambientali prodotti da più azioni del piano e un carattere cumulativo degli effetti prodotti da una stessa azione sullo stesso fattore ambientale.

4.5.4 Natura transfrontaliera degli effetti

COMUNE DI LANCIANO Prot.n.71608 del 22-11-2017 partenza La natura transfrontaliera degli effetti è limitata all’azione F4 che prevede la mappatura delle BAT (buone pratiche) per la gestione dei reflui vitivinicoli e oleari con la traduzione in inglese, fattore che potrebbe conferire carattere internazionale alla divulgazione e all’intero processo.

4.5.5 Rischi per la salute umana o per l’ambiente

Come si evince dalla tabella 10 non si riscontrano rischi per la salute umana o per l’ambiente essendo stati evidenziati soltanto presunti effetti positivi.

4.5.6 Entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate)

Nell’analisi dell’entità degli effetti nello spazio per quanto riguarda l’area d’influenza del CdF del Feltrino occorre considerare la superficie territoriale dell’intero bacino idrografico nonché la popolazione che vive e lavora nell’area. Va evidenziato che le azioni proposte, dalle attività di sensibilizzazione in tema di agricoltura, turismo, urbanistica/pianificazione e di cittadinanza, alla creazione del centro di educazione ambientale permetterà di procedere all’aumento del coinvolgimento e della consapevolezza sulle tematiche ambientali riguardanti il proprio territorio e non solo da parte della comunità locale. 52

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Dalla valutazione delle azioni relative all’obiettivo OG6 emerge che gli effetti presumibilmente interesseranno l’intera comunità del bacino e offrirà la spinta di procedere in questa direzione per le comunità dei territori limitrofi.

5. GIUDIZIO DI ASSOGGETTABILITÀ A VAS

Con il presente Rapporto Preliminare di Valutazione di Assoggettabilità a VAS (Art.12, Titolo II, Parte II D.Lgs.152/2006 e s.m.i.) del Piano d’Azione del Contratto di Fiume del torrente Feltrino, è stato delineato il percorso che ha portato alla definizione del Piano oggetto di verifica. Esso si compone dell’Analisi Territoriale Definitiva, del Piano di Comunicazione e di Partecipazione, dell’Abaco delle Azioni e del Piano di Monitoraggio. Il percorso ha inoltre portato alla valutazione esaustiva delle azioni promosse in relazione agli obiettivi generali del CdF del Feltrino.

La verifica e la valutazione svolte sulle azioni di Piano non hanno evidenziato effetti negativi sull’ambiente, confermando quanto esposto in premessa relativamente allo strumento “contratto di fiume” che, per sua natura, persegue necessariamente obiettivi di riqualificazione e di risanamento di un bacino idrografico e, pertanto, gli effetti sull’ambiente che esso intende produrre non possono che essere positivi.

Alla luce delle considerazioni riportate nel presente Rapporto Preliminare, vi è la conferma che il processo di elaborazione del contratto di fiume prevede dei passaggi che si presentano molto simili, se non sovrapponibili negli scopi e nei metodi, a quelli previsti dalla VAS. Soprattutto dal punto di vista della partecipazione si evince come il CdF del Feltrino, essendo un processo dal basso, è stato sviluppato in concertazione e consultazione con tutti i portatori di interesse, pubblici e privati.

A conclusione della fase di verifica, vista l’assenza di effetti rilevanti sulle componenti ambientali naturali e urbane e date le finalità ambientali di riqualificazione e risanamento del bacino idrografico diffusamente descritte nel Rapporto, si ritiene che il Piano d’Azione, oggetto della presente analisi, non debba essere assoggettato al procedimento di Valutazione Ambientale Strategica.

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