Gli Agricoltori Nell'economia Delle Alpi Controlli Sanitari Bovini La Routine
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Rivista della Federazione Provinciale Allevatori Trento Gli agricoltori nell’economia delle Alpi Anno XXXIV gennaio-febbraio 2013 Controlli sanitari bovini La routine di mungitura Sezione equidi Classifica produttiva Bimestrale - Sped. in A.P. - 70% - Poste Italiane SpA - Filiale di Trento Anno XXXIV n. 1 gennaio - febbraio 2013 Sommario Il contributo e l’impegno degli agricoltori nell’economia delle Alpi .............................................................3 Dalla crisi alla riscoperta della terra .........................................6 Controlli sanitari del bestiame bovino anno 2012 ................10 Piano di controllo della malattia di Johne negli allevamenti bovini ........................................................................15 Corretta routine di mungitura ....................................................18 Il modello zootecnico-caseario delle valli di Primiero e Vanoi: evoluzione, attualità e prospettive ...........................26 Meeting della Grigio Alpina .......................................................28 Sezione equidi: stagione di monta 2013 ................................30 Anno 2012 - Classifica allevamenti per produzione kg proteine .....................................................................................37 Consorzio "Superbrown" di Bolzano e Trento .......................40 Copertina: Località Masetti di Pergine (foto G. Frisanco) Direttore responsabile: Claudio Valorz Comitato di redazione: Claudio Valorz, Giovanni Frisanco, Massimo Gentili, Walter Nicoletti Direzione - Redazione - Amministrazione - Pubblicità: 38121 Trento - Via delle Bettine, 40 - Tel. 0461 432111 - Fax 0461 432110 Aut. Trib. di Trento - N. 302 - 29.1.1980 Stampa: Litotipografia Alcione - 38015 Lavis (Trento) - Via Galileo Galilei, 47 È permessa la riproduzione degli articoli pubblicati sulla rivista solo citando la fonte Il contributo e l’impegno degli agricoltori nell’economia delle Alpi di Walter Nicoletti A proposito di allevamenti di montagna si parla spesso di “ester- nalità” a sottolineare il contributo o il valore aggiunto che queste at- tività assicurano al territorio. È una “scoperta” di questi ultimi anni della quale se ne è parlato il 30 gennaio scorso in un affollato incontro pres- so la Federazione Allevatori dove è intervenuto anche il professor Anni- bale Salsa. Già presidente nazionale dei CAI ed oggi presidente del Comita- to Scientifico dell’Accademia della Montagna, Salsa ha all’attivo diverse Il prof. Salsa durante il suo intervento alla Federazione Allevatori pubblicazioni sulle Alpi e una lunga oggettivi del territorio alpino e dalla si attori dello sviluppo locale. Per carriera di antropologo, tanto da necessità dello stesso di dare vita a questo si parla di “modello alpino”, essere universalmente riconosciuto dei veri e propri distretti ambientali, sottintendendo un’economia che si come uno dai maggiori esperti di turistici ed agricoli sostenibili. Le at- confronta continuamente con le dif- comunità e territori alpini. tività economiche nelle Alpi devono ficili condizioni della montagna, con La montagna, ha ricordato l’an- infatti comunicare fra loro al fine i suoi limiti, ma anche con le grandi tropologo, è stata interessata attor- di dare vita ad una sorta di corpo possibilità che questo comporta. no agli anni sessanta da un vero e unico dentro il quale vi sia la piena Possibilità che, secondo Salsa, proprio “esodo biblico” dovuto allo collaborazione e sinergia fra i diver- risiedono in grandi prodotti tipici, sviluppo urbano ed industriale. Que- sto processo di impoverimento della montagna ha prodotto, come conse- guenza diretta per le comunità alpi- ne, l’imposizione del modello della pianura. Un modello impersonificato anche a livello politico da personaggi quali, ad esempio, Sicco Manscholt, primo commissario europeo all’a- gricoltura, il quale aveva proposto un sostanziale azzeramento dell’a- gricoltura di montagna considerata (ovviamente a torto) non produttiva e non adatta al suo progetto di au- tosufficienza alimentare europea. Secondo Manscholt i contadini di montagna avrebbero dovuto abban- donare i loro insediamenti in quota per emigrare in pianura… Queste visioni “efficientiste” si sono però subito scontrate con la realtà dei fatti imposta dai limiti Il paesaggio agricolo alpino è di per sè un valore riconosciuto 3 codipra.indd 1 8-08-2007 12:53:32 nella grande alleanza fra contadi- ni e turismo, nella capacità della società moderna di riconoscere il contributo degli agricoltori di mon- tagna all’economia e al paesaggio delle Alpi. La speranza di futuro per l’am- biente alpino, serbatoio europeo per l’acqua e tante altre materie pri- me, grande distretto turistico, della ricerca ed innovazione, è dunque strettamente legata all’allevamento. Per questo Annibale Salsa, interpre- tando un ruolo “militante” ed appas- sionato di studioso, non risparmia critiche alle stalle che non hanno un corretto rapporto con la disponi- bilità di terra e che lui considera dei modelli errati d’economia importata dalla pianura. È fondamentale, con- L’allevamento è il fondamento dell’agricoltura di montagna clude Salsa, che le Alpi non vengano lasciate a se stesse, magari seguendo inseguire un modello “addomesti- mi socioeconomici conflittuali fra una certa moda ambientalista che cato dalla pianura”, non omologato loro. In pianura tutto può essere le vorrebbe un luogo abbandonato da una cultura che lo considera una semplificato e ogni comparto può a se stesso e quindi interessato a sorta di Disneyland o parco giochi andare avanti da solo, in montagna processi di “rinaturalizzazione” dove asservito alla città. tutto evolve nel segno dell’incontro, al posto dei pascoli ci si ritrova di In questa riscoperta del territorio della collaborazione e della coope- nuovo il bosco. la zootecnia di montagna può gioca- razione. Nell’ultimo decennio le Alpi han- re un ruolo fondamentale a patto che Per questo è importante che an- no perso il 30% dei loro spazi aperti, la politica sappia mettere in campo che gli uomini di cultura si leghino in ma questo non è un bene. La nostra serie azioni di accompagnamento e una nuova alleanza con gli allevatori agricoltura garantisce infatti stabi- servizi efficienti con meno burocrazia per fare fronte comune nell’interesse lità idrogeologica ed un paesaggio e risposte tecniche immediate nei di un ambiente la cui spina dorsale ordinato che può essere utilizzato confronti degli allevatori. è rappresentata dalle tante realtà dal turismo con grandi ritorni per Le Alpi e la pianura, ha avverti- contadine, diverse magari fra di loro, tutta la società. Da qui l’esigenza di to Salsa, non sono la stessa cosa in ma unite da un’unica passione per la presidiare lo spazio alpino e di non quanto appartengono a due siste- terra e la qualità del prodotto. CALENDARIO ASTE 2013 La Federazione Provinciale Allevatori ha stilato il calendario per le aste del 2013. Tali manifestazioni avran- no luogo tutte presso il Centro Zootecnico di Trento in via delle Bettine 40 con inizio ad ore 10.00.Le aste sono riservate a soggetti iscritti ai Libri Genealogici di tutte le razze. È in vigore il Regolamento approvato dal Consiglio d’Amministrazione il 14/10/2009. Mercoledì 13 febbraio Mercoledì 11 settembre Mercoledì 23 ottobre Mercoledì 04 dicembre Mercoledì 15 maggio Mercoledì 02 ottobre Mercoledì 13 novembre Ricordiamo agli allevatori che le domande d’iscrizione devono pervenire all’Ufficio Centraletassativamente entro e non oltre TRENTA GIORNI dalla data dell’asta tramite i controllori di zona; ciò per poter trasmet- tere in tempi utili gli elenchi dei soggetti iscritti alle rispettive ASL di competenza. Gli allevatori che iscriveranno soggetti in ritardo per cause motivate, dovranno mettere in contatto perso- nalmente la propria ASL per il rilascio dei necessari certificati sanitari. Si ricorda inoltre che la Federazione si riserva, in caso di problemi tecnico-organizzativi, di escludere o spostare parte dei soggetti ad aste successive dandone comunicazione agli interessati quindici giorni pri- ma dell’Asta. 4 Dalla crisi alla riscoperta della terra di Walter Nicoletti decenni di corsa al consumismo e all’individualismo è forse giunto il Don Marcello Farina alla celebra- tempo di riscoprire la forza della zione di Sant’Antonio Abate comunità, dei suoi legami, dei suoi La crisi non necessariamente è valori. Ed ecco anche una prima le- una parola tragica. Nel suo signifi- zione che apprendiamo da questa cato greco significa giudizio, sepa- crisi: sapere che il noi vale di più razione, vaglio, scelta. La crisi è un della dimensione dell’io. Se sapre- campanello d’allarme che ci indica mo mettere a frutto questo inse- la strada che non abbiamo percor- gnamento, la crisi potrà diventare so fino ad ora e per questo è una un’occasione propizia per mettere Don Marcello Farina grande occasione per correggerci, in campo quelle sagge strategie che poranee vivranno nella precarietà e migliorare, cambiare. hanno rappresentato la vera forza nel rischio. È quanto ha sostenuto don delle comunità alpine. Le filiere locali, il sistema alpino Marcello Farina, prete e professore <La prima grande opportuni- di allevamento, gli equilibri che sto- di filosofia, scrittore e sottile os- tà – è proseguito Farina nel corso ricamente caratterizzano l’agricol- servatore dei fenomeni culturali e dell’incontro promosso dall’Unio- tura di montagna sono una pagina religiosi del presente, partecipando ne di Valle solandra – è dunque la aperta sul futuro di tutta la nostra lo scorso gennaio a Malè alla ce-