Filosofia Greca
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EDOARDO ZELLER COMPENDIO DI STORIA DELLA TRADOTTO DA VITTORIO SÀNTOLI VALLECCHI EDITORE FIRENZE IL PENSIERO MODERNO a cura di E. Codignola VI EDOARDO ZELLER COMPENDIO DI STORIA DELLA FILOSOFIA GRECA EDOARDO ZELLER COMPENDIO DI STORIA DELLA FILOSOFIA GRECA TRADOTTO DA VITTORIO SÀNTOLI VALLECCHI EDITORE FIRENZE DIRITTI RISERVATI Fi re aie, 1921 - SUbilimeoli Gr*6ci Vallecchi - Vìa Ri cu soli, 8 Avvertenza Nel presente rifiorimento dello spirito filosofico e dell' interesse di ampii circoli di cultura per i problemi speculativi e per la loro storia, noi crediamo che non giunga inopportuna in Italia la traduzione di questo Compendio, anche dopo la pubblicazione della pregevole Storia della filosofìa greca del DE RUGGIERO. La quale ha l'occhio principalmente al movimento dialettico della Storia, guardando come ogni posizione e problema filo sofico generi infallantemente le sue conseguenze e le sue antitesi; mentre questo Compendio vuol essere innanzi tutto una sobria esposizione, pur sostenuta da un robu sto senso storico, di quel materiale che forma l'oggetto della monumentale Philosophie der Griechen, i cui linea menti e resultati si trovano riprodotti in quest'opera di minor mole. Abbiamo creduto necessario far seguire, in questa tra duzione italiana, alle scarse indicazioni bibliografiche date dallo ZELLER nell' Introduzione — le quali si limi tano alle fonti e, per la letteratura, alle opere generali e quasi esclusivamente tedesche (non v' è, per esempio, ci tato nessun lavoro italiano) — un'Aggiunta bibliografica che, pur non mirando alla compiutezza, sia però suffi ciente guida allo studioso, qualora voglia approfondire le sue conoscenze di questa o quella parte della filosofia greca. Per un più ampio repertorio, rimandiamo al i° voL ~ G — («Una ed., Berlin, 1920) del Grundriss der Geschichte der Philosophie di F. UEBERWEG (1862-66), tenuto ài corrente da M. HEINZE e, quindi, dal PRÀCHTER. Licenziando questo lavoro, ho il dovere di ringraziare vivamente il prof. Aldo Oberdorfer, il quale si sobbarcò alla revisione di tutto il mio manoscritto, ed anche Gio vanni Gentile e i professori Armando Carlini e Manata Valgimigli, che mi furono benevolmente larghi di consigli e di aiuti. V. SÀNTOLI. Pisa, gennaio 1921. PREFAZIONE Già da varii anni avevo il pensiero, alla cui realizza* zione ero anche incitato da varie parti, di far seguire alla mia ampia opera sulla Filosofìa dei Greci una breve trattazione del medesimo argomento. Ma solo dopo che la prima fu, nella sua terza edizione, portata a termine, mi fu possibile intraprendere quest'altro lavoro. A seconda dello scopo che si propongono, vario deve essere il procedimento di lavori di questa specie. Io ho voluto in primo luogo offrire agli studenti un aiuto per le lezioni accademiche, che facilitasse loro la preparazione e risparmiasse il lavoro, che ruba tanto tempo, degli ap punti, senza, con questo, voler anticipare la lezione del maestro né porvi limiti. Mi sono perciò proposto di dare ai miei lettori un quadro del contenuto dei sistemi filosofici e del loro processo di svolgimento storico, che ne contenesse tutte le caratteristiche essenziali, e, insieme, di fornire le più importanti indicazioni sulla letteratura e le fonti, limitandomi a quelle assolutamente indispen sabili» Anche nell'esposizione storica ho per solito accen nato brevemente quei punti a cui si riferiscono sia con siderazioni storiche generali 'sia spiegazioni e ricerche particolari, o pei quali sembrava opportuno un comple tamento dell''altra mia opera : il terzo e il quarto para grafo contengono una compiuta aggiunta di quest'ultima specie. Questo Compendio è principalmente destinato a principianti, che per solilo costituiscono la maggior parte degli uditori; ed essi vengono più confusi che aiutati, qualora si presenti loro un materiale storico pi& ampio di quello che non possano elaborare coli'aiuto delle lezioni, oppure vengano oppressi da titoli di libri e di — IO — saggi di cui non vedranno mai la minima parte. Chi poi voglia conoscere con maggior precisione la storia della filosofia o di singole parti di essa, non si potrà contentare dei compendii, ma dovrà ricorrere alle fonti e a lavori più ambii: senza eh' io voglia, con questo, disconoscere che anche opere fatte con criteri differenti dalla presente abbiano la loro ragion d'essere : che, per esempio, una buona bibliografia che contenga % necessari cenni sul va lore e il contenuto delle singole opere, o una crestomazia sul tipo di quella del Preller ma con una scelta più ri gorosa, possano essere di grande aiuto per V insegna mento. Non escludo neanche che questo mio lavoro possa trovare lettori anche fuori del pubblico a cui è più preci samente destinato ; son però d'opinione che ogni lavoro scientifico debba proporsi un fine ben determinato, e che non sia bene aver di mira, oltre allo scopo principale, fini ad esso esiti/nei. E. ZELLER Berlino, 27 settembre 1883. INTRODUZIONE a) Introduzione metodologico - letteraria. § i. LA STORIA DELLA FILOSOFIA. La Filosofia ha il compito di ricercare scientifica mente le ragioni ultime del conoscere e dell'essere, e d'intendere ogni realtà nella sua relazione con esse. I tentativi fatti per attuare questo compito formano l'oggetto di cui si occupa la storia della filosofìa ; ma solo in quanto tali tentativi conducano alla formazione di unità maggiori, alla determinazione di processi di svol gimento unitari. La storia della filosofìa deve mostrare da quali motivi lo spirito umano fu indotto alla ricerca filosofica ; in qual forma si presentarono da principio i suoi problemi, e come esso prese a risolverli ; come il pensiero, col tempo, spaziò in campi sempre più vasti ; come si sentirono necessari sempre nuovi pro blemi e nuove soluzioni, * e come dalla ripetizione — estremamente varia — di questo processo sorsero tutte le teorie e i sistemi filosofici che, ora compiuta mente, ora incompiutamente, conosciamo. In una pa rola, la storia della filosofia deve rappresentare, fino dai suoi inizi, lo sviluppo del pensiero filosofico nella sua unità storica, con quella maggiore compiutezza che ci è permessa dalle fonti che possediamo. i4 — Ora, poiché qui si tratta della conoscenza dì fatti storici, e poiché i fatti, che non abbiamo veduto noi stessi, possiamo conoscerli sol per mezzo della tradi zione, la storia della filosofìa deve, come ogni storia, cominciare col raccogliere testimonianze dirette e in dirette, con l'esaminarne l'orìgine e l'attendibilità, con l'accertare i fatti accostandoli alle fonti. Ma questo compito non si può assolvere, se non guardando al nesso storico dei fatti, in cui soltanto il fatto partico lare assume la sua precisa determinazione e la sua piena attendibilità; a maggior ragione, perciò, la com prensione di un complesso corso storico è possibile non soltanto se i singoli fatti sieno raggruppati per ragioni di contemporaneità e di successione, ma anche se ne sia conosciuto il legame causale, ed ogni fenomeno venga spiegato mediante le sue cause e le condizioni che 1' hanno determinato, e se ne sia mostrata 1* in fluenza su fenomeni contemporanei e posteriori. Ora, le ipotesi e i sistemi di cui si occupa la storia della filo sofia sono innanzi tutto opera di singole persone, e, come tali, si spiegano in parte con le esperienze parti colari da cui trassero origine, in parte col modo di pen sare e col carattere del loro autore, con le convinzioni, gli interessi e le aspirazioni, sotto la cui influenza si formarono. Ma se anche noi, per mezzo delle nostre fonti, fossimo in grado di dare, con compiutezza assai maggiore di quel che non possiamo realmente, queste spiegazioni biografiche e psicologiche, esse non sareb bero tuttavia sufficienti, poiché ci illuminerebbero solo sulle ragioni immediate dei fenomeni storici, trascu rando le cause più lontane e il complesso storico a cui quei fenomeni appartengono. Le dottrine dei singoli pensatori dipendono, non certo in tutti nello stesso grado, ma tuttavia sempre, dalle opinioni, dalle aspirazioni, dal modo di sentire dell'ambiente in. cui il loro spirito si nutrì, e sotto la cui influenza si 'sviluppò, e, similmente, la loro azione — 15 storica dipende dalla loro rispondenza ai bisogni del tempo e dalla fortuna incontrata. Ma d'altra parte quelle dottrine non rimangono circoscritte al loro pri mo autore ; si diffondono e si conservano nelle scuole e con gli scritti ; si forma una tradizione scientifica ; i po steri imparano dai predecessori e n * vengono incitati al compimento, al proseguimento e alla revisione dei ri sultati raggiunti, alla posizione di nuovi problemi, alla ricerca di nuovi metodi e di nuove soluzioni Cosi, per quanto originali e indipendenti, i sistemi filosofici appaiono sempre come parti d'un complesso storico più ampio, da cui solo può muovere una piena com prensione di essi, da cui vien condizionata, favorita o impedita, e volta in questa o in quella direzione, la loro efficacia storica. E quanto più noi terremo pre sente questo rapporto, tanto più chiaramente vedremo il singolo fatto unirsi al complesso dello svolgimento storico, rendendo cosi necessario spiegare non solo il tutto coi singoli momenti che lo condizionano, ma questi momenti l'uno coll'altro, e cosi il particolare coll'universale. Ciò non significa che gli avvenimenti storici debbano essere costruiti aprioristicamente, dal concetto di quel periodo di vita della cui storia ci si occupa, oppure dall' idea del fine da raggiungersi con questa storia : le condizioni sotto le quali si compf il processo storico, le cause da cui esso sorse, la conca tenazione dei singoli avvenimenti che ne risultò de vono invece essere accertate col puro metodo storico, sulla base della tradizione. Queste cause e condizioni, nei riguardi della storia della filosofia, si possono ridurre a tre classi : le condi zioni generali di cultura d' ogni tempo e di ogni popolo ; l'influenza dei sistemi precedenti sui successivi ; la ca ratteristica individuale dei singoli filosofi. Se per la spie gazione delle teoriefilosofiche ci si limita all'ultima classe, si ottiene quel pragmatismo biografico e psicologico, di cui abbiam già parlato.