1 oriental beat #5 >>EDITORIALE, GIULIANO FERRARA LO CHIAMEREBBE COSI’ novembre 2002 Questa volta salgo in cattedra e vi do un consiglio serio. Dite a chi vi sta prendendo per il culo di smetterla. Tanto sicuramente ci sarà t a x i - r e v o l v e r s - a m e r i c a n h e a r t b r e a k - h a qualcuno intorno a voi che lo sta facendo. Anzi, fate una bella cosa: n g o v e r r e c o r d s . ditevelo davanti allo specchio. Non prendetevi per il culo. Bene; dopo questa perla di saggezza, una confessione. Mi sono reso conto che collaborazionisti: vivere a Limbiate nel XXI secolo non fa per me, meglio New York nel Enrico Camanzi (
[email protected]) ’76. Purtroppo i miei amici predatori del tempo mi hanno dimenticato qui e non so se mai torneranno a prendermi… Insomma, almeno un Massilanciasassi (
[email protected]) altro numero di Oriental Beat dovete subirlo. Sto riascoltando lo Tseng Yao Sun split Stinking Polecats/Fairlanes e quel gruppo del cazzo americano (
[email protected]) mi ha fatto venire il mal di pancia. I Fairlanes fanno cagare. Anche la AGB (no@mail) copertina del CD non mi piace, ma gli Stinking mi fanno star meglio… Una bella botta di rock and roll questo #5. Leggendo le interviste copertina: Paper Resistance vi accorgerete sicuramente che non sono lunghissime, ma spero (www.inguine.net) almeno di aver tirato fuori qualcosa di interessante. Il fare interviste comporta due problemi: 1) porgere domande non banali, 2) rubare risposte intelligenti e non telegrafiche.