ASTRID Kirchherr the Beatles
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
ASTRID Kirchherr with The Beatles Introduzione di Vladislav Ginzburg 2 3 The Beatles al luna park, 1960 INTRODUZIONE Astrid Kirchherr, talentuosa studentessa d’arte e moda nell’Amburgo del dopoguerra, raggiunse l’apice della sua carriera come fotografa all’inizio degli anni ’60. La sua creatività e il suo gusto estetico plasmarono l’immagine dei Beatles agli albori del loro successo. Allieva del grande fotografo Reinhart Wolf, Astrid Kirchherr fece conoscere a tutto il mondo il look della sua Amburgo, roccaforte europea del beat e del rock and roll. Quando incontrò John, George, Paul, Peter e soprattutto Stuart Sutcliffe, i membri della band conosciuta come I Beatles, Astrid non immaginava quali e quanti cambiamenti la sua vita avrebbe subito. L’obiettivo di Astrid seguì questi teenager fino ad accompagnarli all’età adulta, ritraendoli in scatti caratterizzati da maestria tecnica e precisione della composizione, come solo Astrid avrebbe saputo fare. Ma la sua è una storia che insegna quanto velocemente possano cambiare le cose. Alcuni fatti tragici misero alla prova la giovane fotografa: la morte di Stuart Sutcliffe, suo fidanzato, e il peso di essere identificata come “la fotografa dei Beatles” furono le ragioni alla base della sua decisione di abbandonare la carriera fotografica. Ho conosciuto Astrid Kirchherr nella primavera del 2012 durante un viaggio ad Amburgo, circa sei mesi dopo aver iniziato a gestire il suo vasto archivio fotografico. Dopo un primo incontro formale, ci siamo seduti in privato a bere qualcosa nello splendido Kemps English Pub vicino all’Alster, dove ci siamo conosciuti, ed è lì che ho ascoltato per la prima volta le incredibili storie dietro le sue fotografie. Fui colpito da quanto Astrid fosse affabile con me, che in quel momento ero un perfetto sconosciuto; probabilmente proprio grazie a questa gentilezza riusciva a mettere i suoi soggetti a proprio agio e quindi ritrarli con naturalezza. 5 Ciò che ho imparato dal nostro primo incontro è ciò che spero imparerà chi sfoglierà questo libro. Astrid non ha quasi mai scattato una fotografia che non volesse scattare. Questi sono i ritratti di una fotografa di grande talento, professionalità e capacità di far apparire belli i suoi soggetti. I suoi scatti sono frutto dell’amore, e i suoi soggetti sono cari amici. È stato un grande privilegio poter lavorare con queste fotografie e con la grande fotografa che le ha scattate. La carriera fotografica di Astrid Kirchherr inizia quando si iscrive alla scuola d’arte Meisterschule für Mode, Werkschule für Textil, Grafik und Werbung nel 1957. Presto il suo talento viene notato da Reinhart Wolf, insegnante di fotografia della scuola. Astrid è colpita e profondamente influenzata da Reinhart, che la spinge ad affinare la sua abilità di fotografa e la guida con i suoi insegnamenti, suggerendole le letture da approfondire e presentandole artisti. E’ nel solco di questo rapporto fatto di ammirazione e conoscenza accademica che Astrid trova la strada per diventare una fotografa professionista. Poco più tardi Reinhart Wolf offrirà ad Astrid di diventare la sua assistente, un’opportunità che avrebbe influenzato le opere di Astrid e gettato le basi della sua carriera fotografica. Lo studio di Reinhart era frequentato anche da altri studenti della scuola d’arte di Astrid, tra cui Klaus Voormann e Jürgen Vollmer. Con loro Astrid andò al suo primo concerto dei Beatles che suonavano nel quartiere di St. Pauli. Klaus (ritratto a p. 42) in seguito iniziò a collaborare con i Beatles, che ne apprezzavano il talento artistico e l’abilità nel suonare il basso. Difatti, nel 1966 Klaus disegnò la celebre copertina dell’album dei Beatles Revolver. All’interno c’è una foto di Astrid che osserva Reinhart al lavoro con una macchina fotografica indossa una giacca di pelle che lei aveva commissionato appositamente per lui. In seguito scattata da Klaus Voormann (p. 19). fece realizzare per Stuart anche una giacca senza collo, che i membri dei Beatles amarono e Astrid incontra poi Stuart Sutcliffe, il bassista originario dei Beatles (ma cosa ancor più copiarono. Colpiti dal senso della moda di Astrid, i Beatles ne adottarono lo stile; si tratta di importante, un pittore di talento), e tra i due nasce subito l’amore. Dopo la prima esibizione un elemento importantissimo del legame tra Astrid e i Beatles. In questo modo, passo dopo ad Amburgo, Stuart lascia la band per dedicarsi completamente alla pittura e alla scena passo, Astrid creò ciò che sarebbe divenuto noto in tutto il modo come il tipico look Beatles. artistica locale, cercando di sviluppare una propria visione e cifra stilistica. Accolto anche Klaus per primo aveva sperimentato il livello di attenzione all’estetica che Astrid esigeva dal da Reinhart, Stuart divenne ben presto il soggetto di molti ritratti sia di Astrid che di Wolf. proprio compagno. Quando incontrò i Beatles, Astrid non solo cambiò il look di Stuart, ma Già in questi primi studi appare chiaro che Astrid sta maturando uno stile unico, che emerge si prese cura dello stile del resto della band: prediligeva i capelli lunghi pettinati in avanti anche quando fotografa se stessa. E’ importante notare la presenza costante di uno specchio (vedi il ritratto di Stuart a pagina 43), mentre disapprovava i tagli da teddy-boy portati dai nelle sue prime fotografie: tra queste il suoAutoritratto del 1960 (p. 17) in cui si fotografa Beatles nel 1960. Inizialmente gli altri membri (in particolare John) derisero il nuovo stile riflessa in uno specchio antico in cui irrompe il ramo di un albero appeso al soffitto. Lo di Stuart, ma osservando le foto di Astrid del 1962 capiamo che a quel punto tutti i membri specchio appare anche in un ritratto di Stuart scattato da Reinhart Wolf in cui Astrid è della band avevano adottato quel look. Lo stesso accadde con l’abbigliamento e ben presto, riflessa in posa (p. 22). Stuart, la cui vita sarebbe stata presto tragicamente interrotta, era sotto l’influenza di Astrid, tutti iniziarono a vestire in modo più elegante. uno dei soggetti preferiti da Astrid per i suoi ritratti. Stuart, che frequentava lo studio Reinhart Wolf, Stuart venne ritratto in molti scatti ambientati lì. Reinhart ammirava l’abilità artistica di Stuart, tanto da diventare un suo Si può dire che un singolo servizio fotografico sia stato alla base della svolta decisiva di collezionista. Un suo dipinto è visibile alla sinistra di Reinhart nella fotografia usata per il Astrid tanto in ambito artistico quanto in quello privato. Quando Astrid accompagnò Klaus suo biglietto di auguri di Natale del 1961 (pp. 20-21). Voormann, suo fidanzato di allora, ad assistere al concerto dei Beatles in uno dei locali della Reeperbahn, la giovane fotografa venne subito stregata dalla band e dalla loro energia. L’anno successivo, il 10 aprile 1962, la vita di Astrid fu segnata dalla prematura ed improvvisa Citando le sue parole, “mi innamorai immediatamente di Stuart”. Astrid decise quindi di scomparsa di Stuart Sutcliffe. Dopo mesi di sofferenza causati da mal di testa debilitanti il proporre alla band di realizzare un servizio fotografico nel vicino luna park. Nonostante le ventunenne Stuart Sutcliffe fu vittima di un’emorragia cerebrale. difficoltà oggettive, in primis la barriera linguistica, Astrid vedeva qualcosa di speciale in Poco dopo la morte di Stuart, sopraggiunta mentre i suoi ex compagni erano a Liverpool, i 6 quel gruppo e riuscì a fissare una data. Beatles fecero ritorno ad Amburgo per suonare nello Star Club. Pronti a congratularsi con 7 Fu così che con una macchina fotografica Rolliecord, in un giorno d’autunno del 1960, ad Astrid e Stuart per il loro imminente matrimonio, al loro arrivo in aeroporto appresero la un orario in cui solitamente la band dormiva, Astrid sistemò i ragazzi lungo un binario tragica notizia dalla stessa Astrid. usato per trasportare grosse impalcature, allestendo uno sfondo industriale che si abbinava Qualche giorno dopo, John Lennon e George Harrison andarono a trovare Astrid, e all’energia di questi ragazzi e dei loro strumenti. visitarono la soffitta che lei aveva liberato per farla usare a Stuart come studio. Sopraffatto Per la loro prima foto di gruppo, Astrid dispose con meticolosa attenzione Pete Best e Stuart dall’emozione nel vedere lo spazio dove il suo migliore amico dipingeva, John scoppiò Sutcliffe all’esterno e, quasi con istinto premonitore, George Harrison, John Lennon e Paul a piangere. George rimase dietro a John per sostenerlo e il momento venne catturato McCartney al centro; gli strumenti erano tenuti ad angoli netti, quasi come mitragliatrici. dall’obiettivo di Astrid (p. 46). McCartney, più alto degli altri, è in piedi, ma senza staccare di troppo i suoi compagni John sentiva la gravità della circostanza e chiese ad Astrid di scattargli dei ritratti nel buio seduti. di quella soffitta-studio, con solo un filo di luce che penetrava da una finestra vicina. Questa La scritta HUGO HAASE HANNOVER, oltre alla batteria e alle chitarre, fa da contrasto al serie permette di entrare nell’atelier di Stuart e ammirarne le opere. colore scuro dei capelli, dei vestiti e della struttura di metallo (pp. 2-3). Ancora una volta Astrid crea un ritratto a doppia esposizione, questa volta di John Lennon. Si tratta di un’immagine indimenticabile: il suo corpo seduto su una sedia e la cupa Dopo il primo servizio fotografico del 1960 Astrid e Stuart iniziarono la loro storia d’amore, espressione del volto di un ragazzo che ha perso il suo migliore amico (p. 47). e, anche grazie alla loro affinità artistica, il legame diviene sempre più profondo. Astrid In seguito Astrid dirà che quando scattò la fotografia di George Harrison in piedi dietro a fece di Stuart il soggetto principale di molti suoi scatti ritraendolo come un James Dean John Lennon seduto, in quel momento di grande emozione, fu forse la prima volta che vide degli anni ’50, con occhiali scuri e capelli lunghi tirati all’indietro.