Archivio Personale Del Senatore Alessandro Rossi (1819-1898)
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BIBLIOTECA CIVICA “RENATO BORTOLI” DI SCHIO ARCHIVIO PERSONALE DEL SENATORE ALESSANDRO ROSSI (1819-1898) INVENTARIO A cura di Rosa Maria Craboledda e Paolo Sbalchiero Coordinati da Franco Bernardi con la supervisione scientifica della Soprintendenza archivistica del Veneto COMUNE DI SCHIO 2004 Archivio personale Alessandro Rossi. INVENTARIO DEI FASCICOLI INTRODUZIONE Questo volume è il risultato del progetto di inventariazione e informatizzazione dell’archivio personale del senatore Alessandro Rossi. Tale progetto, affidato dall’Amministrazione comunale di Schio ai collaboratori Rosa Maria Craboledda e Paolo Sbalchiero, coordinati da Franco Bernardi, si è svolto nel corso del 2004 sotto la supervisione della Soprintendenza archivistica del Veneto, organo preposto alla vigilanza sugli archivi non statali. L’archivio dal 1985 è depositato presso la Biblioteca civica “R. Bortoli” di Schio, collocato nel magazzino superiore in scaffali metallici, per un’estensione di 12 metri lineari. Pur mantenendo in parte la fisionomia che, da annotazioni autografe, dalla corrispondenza e dall’ordinamento per fascicoli secondo le modalità dell’epoca, risulta aver acquisito nel periodo in cui il Senatore Rossi conservava le proprie carte sia nel villino di Santorso, sia nella casa paterna di Schio, l’archivio risente fortemente della risistemazione operata da Ferruccia Cappi Bentivegna1, che riorganizzò il materiale alterando l’ordine originario e risistemandolo in nuove buste e cartelle in funzione del suo lavoro. Questo risulta evidente esaminando alcuni indizi di ordinamenti precedenti presenti nell’archivio: 1) è stato ritrovato un numero esiguo di fascette che dovevano identificare il materiale così com’era ordinato nella villa di Santorso, in quanto la calligrafia è quella di Alessandro Rossi e le diciture corrispondono solo in parte ai titoli dati ai fascicoli nel 1955; 2) nella busta 81 è stato ritrovato copia dell’elenco degli stampati e manoscritti dell’Archivio senatore Alessandro Rossi, compilato in occasione del trasferimento presso il villino del figlio Giovanni. Il materiale risulta essere stato ordinato per lo spostamento in due grandi gruppi: “Stampati” e “Manoscritti”, mentre la consistenza delle buste e i titoli dei fascicoli riprendono approssimativamente quanto proposto dalla Cappi Bentivegna. Con l’acquisizione da parte della biblioteca nel 1985, il dr. Bernardi, dopo un accurato studio delle unità documentarie, ha realizzato un inventario sommario, compilato nel 1998, che riflette l’organizzazione delle carte del 1955. Prima dell’intervento del 2004 l’archivio risultava suddiviso in tre sezioni: la “Corrispondenza”, la “Miscellanea” (queste due sezioni sono riportate sommariamente nell’inventario del 1998) e la “Zavorra”2. Nella prima erano raccolte, in 27 buste (numerate dalla n. 1 al n. 28, la busta 18 attualmente è vuota3) contenenti un numero variabile di fascicoli, le lettere dei corrispondenti in ordine alfabetico, principalmente indirizzate ad Alessandro Rossi; ad ogni mittente era stato intestato un fascicolo. La seconda sezione, invece, conteneva il restante materiale in fascicoli per argomento, disposti nelle buste (in 1 Ferruccia Cappi Bentivegna, giornalista e scrittrice, fu incaricata dagli eredi Rossi negli anni cinquanta di elaborare una biografia di Alessandro Rossi. A questo proposito riordinò le carte d'archivio, sistemando la documentazione in apposite cartelle numerate progressivamente da 1-100 e collocando altro materiale considerato meno importante nelle originarie buste di confezionamento. Cfr. Alessandro Rossi e i suoi tempi, G. Barbera, Firenze, 1955. 2 Termine adottato dalla Cappi Bentivegna per definire quelle unità documentarie che riteneva prive di importanza per il suo studio, o in molti casi, dalla grafia di difficile comprensione. 3 La busta fisicamente si trova nell’archivio, ma poiché lacera, i fascicoli prima in essa contenuti sono stati accorparti alla busta 19. II Archivio personale Alessandro Rossi. INVENTARIO DEI FASCICOLI tutto 91) per soggetti affini, ma non sempre con un ordine preciso. Le ultime 10 buste, denominate “Zavorra” dalla Cappi Bentivegna, contenevano materiale giudicato di scarsa importanza dalla giornalista, ma che in occasione del riordino del 1998, è stato in parte risistemato e reinserito nei fascicoli corrispondenti. Con l’intervento del 2004 dopo l’esame dello stato di fatto del materiale e degli elementi acquisiti, è risultato impossibile ricostruire l’ordine originario delle carte così come era stato pensato e attuato da Alessandro Rossi. I ripetuti spostamenti dell’archivio e il passaggio ai figli, infatti, hanno favorito non solo un accrescimento della consistenza, con l’aggiunta di documenti di Giovanni e degli altri figli, ma anche continue riorganizzazioni delle carte funzionali ai nuovi possessori. L’intervento della Cappi Bentivegna, infine, ha portato a un nuovo ordine, che, però, in alcuni casi rispecchia quelli precedenti. Si è, quindi, deciso di limitarsi a fotografare l’esistente, spostando materiale solo nel caso in cui appariva chiaro l’errore dal confronto di più elementi4; qualsiasi ipotesi di ordinamento alternativo è stata proposta solo in nota, rispettando l’ordine delle carte. L’inventario attuale presenta la descrizione dei singoli fascicoli nei quali è stata posta la segnatura. In alcuni casi la segnatura delle unità è stata modificata, in quanto alla stessa corrispondevano più buste, ora ogni busta ha la sua segnatura progressiva5. Solo un caso è stato lasciato invariato, riguarda la busta 85: 2 buste, ora 85 e 85bis, perché la seconda busta era stata creata nel 1998 per ragioni pratiche di conservazione del materiale, impossibile da contenere in una sola unità di confezionamento, ma che non presenta un’autonomia archivistica rispetto alla prima. Questo ha portato ad una variazione di consistenza, infatti le attuali unità di confezionamento sono 131 rispetto alle 110 indicate nell’inventario del 1998. L’archivio, quindi, è composto da 131 buste e 2346 fascicoli, classificati in 29 serie (solo virtuali), partendo dalla suddivisione delle tre sezioni. La prima sezione definita “Corrispondenza”, mantiene la sua classificazione di serie “Corrispondenza” Qui sono stati inseriti i fascicoli delle buste 1-28 e quelli delle buste 125-130 per un totale di 1910 fascicoli ordinati per lo più in ordine alfabetico di mittente. Come si evince questa serie contiene la corrispondenza di Alessandro Rossi e ne riflette la poliedrica attività di industriale e soprattutto di politico. La seconda definita precedentemente “Miscellanea” è costituita dalle restanti buste del fondo e raccoglie tipologie diverse di materiale, per questo motivo si è tentato di individuare, solo a livello virtuale, delle serie che riflettano l’attuale intestazione dei fascicoli e dei contenuti, nel rispetto del vincolo archivistico e, al tempo stesso, utili per il reperimento e la consultazione del fondo. Un esempio è la Scuola industriale che contiene tutti i fascicoli (17) sulla scuola , il personale i programmi e la gestione. La terza sezione “Zavorra”, in parte lettere, è stata inserita nella serie “Corrispondenza” o nelle serie tematica alle quale il fascicolo fa riferimento. 4 La consultazione di repertori bibliografici e pubblicazioni, in particolare si segnala: Parlamento italiano 1861-1992, Milano, Nuova Cei, 1988. Molto utili sono stati i confronti calligrafici. 5 Le variazioni sono state riportate in nota. Vedi i singoli fascicoli. III Archivio personale Alessandro Rossi. INVENTARIO DEI FASCICOLI Descrizione e scelte di uniformità Per una facile consultazione del testo si riportano le modalità di descrizione e le scelte di uniformità adottate. • Titolo: nei fascicoli della “Corrispondenza” il titolo corrisponde al cognome e poi al nome del mittente con la qualifica o titolo tra parentesi tonde quando si evince dagli elementi intrinseci (intestazioni, sottoscrizioni o dal contesto), e tra parentesi quadre quando si specifica da elementi estrinseci (repertori, pubblicazioni), riportando in nota la fonte. Per i titoli dalle altre serie si è rispettato quello indicato nei fascicoli, riportando in nota le variazioni di titoli. • Luogo: il campo è stato compilato solo se si presentava una sola data topica. • Data: si sono indicati gli estremi cronologici (anno) con l’indicazione dell’anno di edizione nel caso di: opuscoli, periodici, manifesti e volantini. • Segnatura: il primo n. indica la busta, il secondo il fascicolo (es. 15. 5). • Contenuto: si è riportata la consistenza in numero e non in cifre delle carte, indicando la tipologia dei documenti presenti. Sono indicati i nomi dei mittente solo se diverso dal titolare del fascicolo (nella corrispondenza) e il destinatario solo se diverso da Alessandro Rossi. Le lettere con risposta sono separate da un (;). Quando si cita Alessandro Rossi si indica solo Rossi. • Note: indicano tutte le particolarità del fascicolo (integrazioni, allegati, valori bollati) a seguire gli eventuali interventi archivisti o eventuali rinvii. Abbreviazioni c. =carta cc. = carte cfr. = confronta PI = citazione del volume Parlamento italiano pp. = pagine s.d. = senza data s.s. = senza sottoscrizione IV Archivio personale Alessandro Rossi. INVENTARIO DEI FASCICOLI AVVERTENZE Questa è la versione a stampa dell’inventario realizzato su base informatica con il software Sesamo. Ogni ulteriore e successiva modifica verrà riportata solo sulla base dati elettronica, che costituisce, quindi, la versione più aggiornata e completa dell’inventario. L’impostazione