Osservatorio Strategico 2019 N
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CENTRO ALTI STUDI CENTRO MILITARE PER LA DIFESA DI STUDI STRATEGICI Osservatorio Strategico 2019 N. 6 Il Centro Militare di Studi Strategici (Ce.Mi.S.S.), costituito nel 1987 e situato presso Palazzo Salviati a Roma, è diretto da un Generale di Divisione (Direttore), o Ufficiale di grado equivalente, ed è strutturato su due Dipartimenti (Monitoraggio Strategico - Ricerche) ed un Ufficio Relazioni Esterne. Le attività sono regolate dal Decreto del Ministro della Difesa del 21 dicembre 2012. Il Ce.Mi.S.S. svolge attività di studio e ricerca a carattere strategico-politico-militare, per le esigenze del Ministero della Difesa, contribuendo allo sviluppo della cultura e della conoscenza, a favore della collettività nazionale. Le attività condotte dal Ce.Mi.S.S. sono dirette allo studio di fenomeni di natura politica, economica, sociale, culturale, militare e dell'effetto dell'introduzione di nuove tecnologie, ovvero dei fenomeni che determinano apprezzabili cambiamenti dello scenario di sicurezza. Il livello di analisi è prioritariamente quello strategico. Per lo svolgimento delle attività di studio e ricerca, il Ce.Mi.S.S. impegna: a) di personale militare e civile del Ministero della Difesa, in possesso di idonea esperienza e qualifica professionale, all'uopo assegnato al Centro, anche mediante distacchi temporanei, sulla base di quanto disposto annualmente dal Capo di Stato Maggiore dalla Difesa, d'intesa con il Segretario Generale della difesa/Direttore Nazionale degli Armamenti per l'impiego del personale civile; b) collaboratori non appartenenti all'amministrazione pubblica, (selezionati in conformità alle vigenti disposizioni fra gli esperti di comprovata specializzazione). Per lo sviluppo della cultura e della conoscenza di temi di interesse della Difesa, il Ce.Mi.S.S. instaura collaborazioni con le Università, gli istituti o Centri di Ricerca, italiani o esteri e rende pubblici gli studi di maggiore interesse. Il Ministro della Difesa, sentiti il Capo di Stato Maggiore dalla Difesa, d'intesa con il Segretario Generale della difesa/Direttore Nazionale degli Armamenti, per gli argomenti di rispettivo interesse, emana le direttive in merito alle attività di ricerca strategica, stabilendo le lenee guida per l'attività di analisi e di collaborazione con le istituzioni omologhe e definendo i temi di studio da assegnare al Ce.Mi.S.S.. I ricercatori sono lasciati completamente liberi di esprimere il proprio pensiero sugli argomenti trattati, il contenuto degli studi pubblicati riflette esclusivamente il pensiero dei singoli autori, e non quello del Ministero della Difesa né delle eventuali Istituzioni militari e/o civili alle quali i Ricercatori stessi appartengono. CENTRO ALTI STUDI CENTRO MILITARE PER LA DIFESA DI STUDI STRATEGICI Osservatorio Strategico 2019 N. 6 Osservatorio Strategico Anno XXI numero VI - 2019 NOTA DI SALVAGUARDIA Quanto contenuto in questo volume riflette esclusivamente il pensiero dei singoli autori, e non quello del Ministero della Difesa né delle eventuali Istituzioni militari e/o civili alle quali gli autori stessi appartengono. NOTE Le analisi sono sviluppate utilizzando informazioni disponibili su fonti aperte. L’Osservatorio Strategico è disponibile anche in formato elettronico (file .PDF) e nel formato E-Book (file .epub) al seguente link: http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Pubblicazioni/OsservatorioStrategico/Pagine/default.aspx Osservatorio Strategico 2019 Questo volume è stato curato dal Centro Militare di Studi Strategici Direttore Col. A.A.r.n.n. Pil. (AM) Marco Francesco D’ASTA Vice Direttore Capo Dipartimento Monitoraggio Strategico Col. A.A.r.n.n. Pil. (AM) Marco Francesco D’ASTA Progetto grafico Massimo Bilotta - Roberto Bagnato Autori Claudia Astarita, Claudio Bertolotti, Claudio Catalano, Francesca Citossi, Marco Cochi, Fabio Indeo, Gianluca Pastori, Luca Puddu, Paolo Quercia, Francesco Davide Ragno, Alessio Stilo. Stampato dalla tipografia del Centro Alti Studi per la Difesa Centro Militare di Studi Strategici Dipartimento Monitoraggio Strategico Palazzo Salviati Piazza della Rovere, 83 - 00165 – Roma tel. 06 4691 3204 - fax 06 6879779 e-mail [email protected] Chiuso ad novembre 2019 - Stampato a dicembre 2019 ISBN 978-88-31203-36-4 Osservatorio Strategico Indice Euro/Atlantica (USA-NATO-Parteners) 8 L’apertura della procedura di impeachment contro Donald Trump e le sue possibili ricadute sul voto presidenziale del 2020 Gianluca Pastori Iniziative di difesa Europeee e sviluppo tecnologico 12 Il difficile avvio della commissione Von Der Leyen Claudio Catalano Balcani e Mar Nero 18 Il nuovo Kosovo di Albin Kurti e gli effetti per la stabilità regionale Paolo Quercia Mashreq, Gran Maghreb, Egitto ed Israele 22 Razzi su Israele: l’attacco dopo l’uccisione di un leader del movimento terrorista palestinese Jihad Islamico Claudio Bertolotti Sahel e Africa Subsahariana 27 Il ruolo fondamentale di Internet nello sviluppo dell’Africa sub-sahariana Marco Cochi Golfo Persico 33 I tre prìncipi del Golfo: l’alleanza difficile Riyadh-Abu Dhabi e la crisi del GCC Francesca Citossi Corno d’Africa e Africa Meridionale 38 La variabile Grand Ethiopian Renaissance Dam (GERD) nel dibattito politico interno e di politica estera dell’Etiopia Luca Puddu Russia, Asia centrale e Caucaso 43 Il crescente ruolo della Russia in Medio Oriente Alessio Stilo Asia meridionale ed orientale 50 Le ambizioni della Cina su Taiwan: minacce ibride in supporto a dichiarazioni di intenti concrete Claudia Astarita America Latina 55 Le primavere latinoamericane Francesco Davide Ragno Pacifico 59 Regional Comprehensive Economic Partnership: verso un nuovo modello di cooperazione economica nella regione Indo-Pacifico Fabio Indeo 5 Area Tematica La Russia sta cercando di estendere la sua influenza. Quali sono le strategie adottate nelle diverse aree e quali obiettivi Euro/Atlantica (USA-NATO-Parteners) 66 Gianluca Pastori Iniziative di difesa Europeee e sviluppo tecnologico 68 Claudio Catalano Balcani e Mar Nero 70 Paolo Quercia Mashreq, Gran Maghreb, Egitto ed Israele 72 Claudio Bertolotti Sahel e Africa Subsahariana 74 Marco Cochi Golfo Persico 77 Francesca Citossi Corno d’Africa e Africa Meridionale 79 Luca Puddu Russia, Asia centrale e Caucaso 83 Alessio Stilo Asia meridionale ed orientale 88 Claudia Astarita America latina 90 Francesco Davide Ragno Pacifico 92 Fabio Indeo Lista degli acronimi 95 6 Osservatorio Strategico Euro/Atlantica (USA-NATO-Partners) Gianluca Pastori L’apertura della procedura di impeachment contro Donald Trump e le sue possibili ricadute sul voto presidenziale del 2020 L’apertura della procedura di impeachment a carico di Donald Trump e l’avvio delle sedute pubbliche per l’audizione dei testimoni convocati nel corso dell’indagine rappresentano l’ultimo sviluppo di una vicenda iniziata con lo stesso arrivo del Presidente alla Casa Bianca. Nei mesi della campagna elettorale e in quelli precedenti l’insediamento, voci di contatti fra l’entourage del candidato Trump e figure legate a vari titolo a Mosca e al suo governo si erano susseguite con una certa insistenza, contribuendo, fra l’altro, a screditare la candidatura dell’ex generale Michael Flynn (già consulente per la campagna elettorale di Trump) alla posizione di Consigliere per la sicurezza nazionale, dalla quale lo stesso Flynn si sarebbe dimesso il 13 febbraio 2017, meno di un mese dopo la formalizzazione della sua nomina (20 gennaio). Le dimissioni di Flynn hanno aperto la strada a una serie d’indiscrezioni giornalistiche volte a evidenziare l’ampiezza e la profondità del ruolo svolto dalla Russia nel voto del 2016 e la vicinanza al Presidente delle figure coinvolte, primi fra tutti Jared Kushner, genero di Trump e suo senior advisor alla Casa Bianca, il figlio dello stesso Trump, Donald Jr, e Paul Manafort, Presidente del comitato elettorale di Trump, successivamente condannato in due diversi procedimenti avviati nel quadro delle attività della Commissione speciale d’inchiesta guidata dall’ex Direttore del FBI Robert Mueller. La presentazione del c.d. “Rapporto Mueller” (diffuso il 24 marzo nella sintesi di quattro pagine redatta dal Procuratore generale William Barr e in forma integrale, in due volumi, nel corso del mese seguente1) non ha portato alla fine della vicenda. Il documento rilevava, infatti, l’assenza di prove che attestassero in modo conclusivo il coinvolgimento del Presidente o di figure legate alla sua campagna elettorale in una cospirazione con Mosca per orientare gli esiti del voto del 2016, nonostante le «diverse offerte» (various offers) ricevute da «Russian-affiliated individuals to assist the Trump campaign». Una formula che si prestava a interpretazioni divergenti e che ha portato, fra l’altro, a un’audizione pubblica di Mueller davanti al Congresso (Commissione giustizia della Camera dei rappresentanti, 24 luglio) senza che, peraltro, ciò servisse a fare maggiore chiarezza. Questo stato di cose (che, nella sostanza, permetteva sia all’amministrazione, sia all’opposizione di rimanere del proprio avviso, appoggiandosi ai molti interrogativi lasciati aperti dal rapporto) era ulteriormente deteriorato dalla decisione del Procuratore generale di aprire una propria indagine amministrativa (affidata al Procuratore federale per lo Stato del Connecticut, John Durham), in seguito trasformatasi in indagine penale a tutti gli effetti, sul ruolo svolto dagli organi di intelligence nell’avvio delle indagini sulle presunte interferenze russe. Percepita da larghe fette del Partito democratico come una sorta di “contro-inchiesta”