l n

l a t o e r . G Bric d S i V e g l i e

t d o Baracco B b a

. T.ta delle Gore a a Rocche Nuvolente r S V 900 a cc P c l A 1780 o

r a r c e c

1268 V b e s a o l d Vigna a a m i t

680 l G n a o Prea e V l n i N e t i o . n i e t T. Fuggin o l V e l i g i n T Fiolera . s 822 l e a s 876 a o n n r V a l l e F

V B.ta Oy o V B.ta Biroe Chiusa di Pesio i a Baracco a d e l l o d 566

l l ’ O y s n e C. Biule e n P o i

e r P.ta Besimauda O c B T. Capperoni g

1450 B.ta Barril h P e r e

o t v C. Fornelli a 2231 Sella Morteis u 1332 T. Mauri T. Baudinet i Bric Perrino d Il massiccio del Marguareis sembra fatto S a u Non prendete nulla, Sant’Anna g Le strutture del Parco San Bartolomeo V n 1181 Castello a l a Colle Fornelli a I s C. Pravine 752 l o s di Mirabello n S o o 1238 M tranne foto. apposta per essere attraversato, esplorato, 1634 e Monter i e Fallonio T.to Ciacioni d Rastello V V a e 830 a l l l o i l o n M a Non lasciate nulla, Sedi, musei, centri visita e interpretazione percorso a piedi e in bicicletta! n e u r i C. Pigna C Villa di Caccia e C o a P a r C.nap Colombo r S T. Crovera 1751 di ”Mombrisone” a v a C a v a a v l e Chiusa di Pesio, sede operativa i n é l e l o n tranne impronte. n t l

e é l t t Sede PARCO Via Sant’Anna 34, tel. +39 0171 976865

i T.to Rumiano M a c i a p E Non portate via nulla, P G Gias Mascarone Collezione M. Pellegrino i o V a n e v a [email protected], www.parcomarguareis.it meraviglie l l o Sottano c Bric Costa Rossa c a E h s Centro per la Biodiversità Grangia del Castlà i tranne ricordi. o s Montefallonio n ” 2404 R i Chiusa di Pesio, casotto di sorveglianza d’Ardua a s t Giardino fitoalimurgico1310 a piedi o Gias Mascarone ArtesinaSant’Anna località villaggio Madonna d’Ardua C 1300 i Gias Pittè Sottano C.na San Michele Sito arch. La Roccarina B o C. Gardiola r d n a 1741 c

C. La Motta e a P u n i S . B r n o c Chiusa di Pesio, sito archeodidattico “La Roccarina” e o d i 1890 o l l m e 2285 a u C.na San Paolo l o n V R V a l Grangia del Castlà, presso sede Parco i Certosa del Marguareisd e in bicicletta e C. Pittè n a di Pesio Gias Baus d’Lula Chiusa di Pesio, osservatorio faunistico, località Canavere l o i n 843 a l v Gias d’la Crösa 2175 V r a C S Chiusa di Pesio, Collezione fotografica Michele Pellegrino O c e 01 a n V l l o a l l l o e A seguito del restauro dell’antica segheria dell’Opera Pia Parroci, l’Ente Il Giro del Marguareis permette agli escursionisti a piedi di l l o n v a t a e d e l C a C. Piastra t 2127 V e Villaggio R circumnavigare le vette più alte dell’altopiano carsico, tutte raggiungibili C. Piana Gias sottano Casotto sorveglianza 1858 C. Durand Parco ha allestito, nei pressi della sede di Chiusa di Pesio, un museo del Colle Madonna d’Ardua d’Ardua P. Scalette anche dai non alpinisti. Una fitta rete di comodi sentieri conduce ai 920 Gias Pari soprano 2092 1950 fotografico che, attraverso 300 immagini in bianco e nero realizzate e E C. Bauzano Rifugio

1949 L. delle Scalette La Balma sviluppate personalmente in camera oscura dal fotografo chiusano colli in quota e a rifugi sempre accoglienti, che consentono di spezzare E Gias soprano P.ta Labiaia o Gias Pari di mezzo 1795 1883 del Colle Mirauda i V a l l o n L L.to Mondolè Michele Pellegrino (1934), tratta principalmente il tema della montagna il trekking in tappe alla portata di tutti e di assaporare una frugale s e Rifugio P. della Colletta

V d e l F t a n i n e u n . n e Comino 1611 con un’attenta analisi dell’ambiente, del paesaggio, dell’architettura

1971 V L P a M. Mondolè notte in montagna. Panorami aperti e dolci pendii, rocce bianche e P.ta Mirauda l a n g a C d e u e dei suoi abitanti.

L i Gias 2382 praterie multicolori, profili arrotondati e scenari ariosi: le montagne del 2155 F r C. Cars r

a t i a Colletta o E s C.tto Mirauda Punta Bartivolera 2219 s Parco sono fatte per la gioia del camminare, senza l’affanno della Rifugio del Parco r a Chiusa di Pesio, Centro Regionale

Pian delle Gorre 1957 e M. Grosso 2028 l 1032 2035 per la Biodiversità Vegetale“Emile Burnat”

difficoltà tecnica. In primavera o in autunno, quando le prime nevi Pian C. di Serpentera l Rocche Seirasso

M i . 2045 A e r a V a l l o n u Gias Madonna E

d a L delle Gorre sconsigliano di avventurarsi in quota, il trekking dell’Alto 1652 1690 2181 Il Centro di Referenza Regionale per la Biodiversità Vegetale (CBV), ha Osservatorio Colla Rossa

o Gias Pian del Creus o C P.ta Melasso i V V o come obiettivi la conservazione della ricchezza botanica piemontese,

02 n l

N soprano faunistico . l e r 2097 Tour conduce alla scoperta dei due versanti della Valle Tanaro, fra s n Gias Soprano t t a

1912 e e e f 2076 Canavere Rifugio di Serpentera Bolla P. ph:

ph: Archivio ph: Panzera d il censimento e monitoraggio scientifico delle specie vegetali, P e n Gias Vaccarile I boschi e antiche frazioni abbandonate, mentre la Via delle Borgate in l Villa Soche M. Castello Colletta Seirasso

S Gias bassi 1601 G A a di Pontetto l'approfondimento e l'aggiornamento delle conoscenze floristiche Val Pesio permette un’affascinante immersione lunga una giornata nel l sottano t 2217 Gias Fontana o 1660 1895 relative all’intero territorio delle Alpi Liguri e Marittime.

passato recente della tramontata civiltà alpina. 01 A C. Serpentera 08 Gias degli Arpi Gias alti Parte integrante del CBV sono le stazioni botaniche ”Bicknell” e ”Re”, ParcoCascata Gias 2305 di Pontetto C. Seirasso

Pis del Pesio della Costa

V del Saut N M. Jurin 2436 in alta Valle Pesio, il giardino botanico Valderia a Terme di Valdieri (Valle

Per gli appassionati della bici da montagna la strada militare Limone- Rifugio del Parco Colletto delle 2188 o

s Gesso) insieme al giardino fitoalimurgico “Oreste Mattirolo”, situato T. Baban i Sestrera Sottano Rocche di Serpentera r

Monesi, l’itinerario del Passo del Duca e la Balconata d’Ormea E C. del Prel

e

2206 a e r

03 1881 p l Gias sul tetto della "Sala Incontri" del Parco: uno speciale ”orto” suddiviso 2060 a p Certosa di Pesio l Bosco delle Navette

a

sono altrettante classiche imperdibili. I più ardimentosi possono cimentarsi u i Bellino C E Crest g

Passo del Duca r Stazione botanica in aiuole tematiche, in cui sono ospitate oltre 80 specie vegetali M 1989 a nell’impegnativo percorso transfrontaliero del Tour dei Forti, un modo Cuore del deserto certosino, la Certosa di Santa Maria sorge in alta 1852 Gias dell’Ortica Rifugio Se sei un gallo forcello, il bosco delle Navette è qualcosa di simile a M C. BICKNELL e L. Brignola P. di Sestrera L. delle Moie l i spontanee di interesse alimentare. C 2052 l Mondovì g

Valle Pesio, a 860 metri sul livello del mare. Fondata nel 1173, ha e 1147 o per rivisitare pacificamente il confine conteso fra Italia e Francia, R o Porta Sestrera un piccolo paradiso: un tappeto di mirtilli e rododendri all’ombra di

n d 1761 M

V T.ta del Duca 2228 Sorgenti 2239 Completa il CBV la Banca del Germoplasma vegetale della flora c . Rifugio

. n a scoprendo le bellezze dell’appartata Valle . ospitato per secoli una fervente comunità di uomini solitari, animata V 1970 dell’Ellero Gias Pra Canton uno dei boschi di larice più belli ed estesi delle Alpi Occidentali. e d C. Brignola-Seirasso E Garelli Pis 1764 autoctona, che opera per la conservazione in celle climatizzate dei semi d C. della Fascia e l Gias Soprano dalla fede e dal lavoro. I padri meditavano e pregavano nelle loro celle i l e Abisso Scarason del Marguareis L. Biecai dell’Ellero Ma nemmeno gli escursionisti sono immuni al fascino degli alberi delle S 2491 C della flora spontanea, con particolare interesse per il settore alpino sud a a r Stazione botanica silenziose e nell’appartata ombra del chiostro, i fratelli conversi si V s “Navette”: un tempo utilizzati per costruire barche e navi nella vicina n 04 e n 2135 G e D. RE occidentale e per le specie vegetali rare e/o minacciate. occupavano delle questioni materiali, amministrando con efficienza i o Capanna Laghetto del Marguareis B costa ligure, oggi fanno parte del Parco e ne incantano i visitatori, e l l i v 2355 n o grange, boschi e terreni a partire dalla vicina Correria – difendendo i a Morgantini Porta Marguareis vestendosi di morbidi aghi verde brillante in primavera e incendiando n 2237 C. Scarason Castello delle Aquile 1890 2219 n C. Malaberga C. delle Saline Gias Gruppetti padri dal rumore del mondo. Oggi è un luogo di spiritualità missionaria, i C. Piana 2298 di colore la testata della Val Tanaro d’autunno. 2312 2302 2513 C. dei Genovesi L. Ratavuloira Strutture ricettive M. Alpetta di Malaberga P.so Scarason 2580 05 C. dei Savonesi 2612 visitabile nelle sue parti più nascoste su richiesta. 1925 V a l l 2386 2661 2488 E o n C. Ciaudon (Valle Tanaro), Rifugio Don Barbera La più bella strada bianca e C. Palù B C. Marguareis 2448 V o 2486 L a C. dei Torinesi C. delle Colme tel. +39 0174 086157, apertura estiva . r C. Pian Ballaur n i e a V 2538 2377 d’Europa L a 2220 2579 Briga Alta (Valle Tanaro), d l C. Palù e C. Boaria l o Castel Frippi Capanna l 2102 n Gias delle Saline l C. de la Galine Foresteria di Carnino (rifugio escursionistico) a d Saracco Volante A e 2256 e P M 2400 n La sterrata militare Limone-Monesi, sospesa fra il Mediterraneo i tel. +39 0174 086108, apertura estiva e V a a C. de Malabergue l l Bric r V l l a a P. del Cavallo e le vette pallide delle Alpi Liguri, è un capolavoro di ingegneria che l o b S Campanino a n 2188 e 2079 06 2239 Chiusa di Pesio (Valle Pesio), Rifugio Pian delle Gorre d r naturale . g 2256 e d unisce il Colle di Tenda a Monesi in correndo per 40 chilometri Gias della Perla B u C. dei Signori Rifugio del Parco tel. +39 0171 738077 1914 a e 2112 e r a Don Barbera V c a n a quote comprese fra i 1800 e i 2300 metri. Sottoposta negli ultimi V o z 2086 a n Celle di Carnino e V. Chiusa di Pesio (Valle Pesio), Rifugio Sestrera Sottano l r 1520 C. della Perla l o a anni a interventi di ripristino e manutenzione, attraversa tre regioni, n C. de Sènèca Rifugio d 2138 non gestito, ritiro chiavi presso Rifugio Pian delle Gorre C. del Becco e è c a 07 Rifugio Mongioie due province e dieci comuni tra Francia e Italia. I ciclisti più allenati V S è n Cappella Carnino a e Sant’Erim V a l Ciarlo-Bossi l d l o 2300 m n e Sup. . d 1370 V possono percorrerla in giornata, altrimenti conviene fare tappa scala 1:140.000a C. di Pertegà P. di Flamalgal i 1397 Legenda V a C. Pepino u C 2178 a Inf. l 2344 r Rocca di Ferà r n l lungo il tracciato (ad esempio al rifugio Don Barbera). Un’opzione i 2402 e Sentieri autoguidati n Berg. de Seneca i n Foresteria C. Aurusi a V a l 2248 o d Strada statale Struttura del Parco l o n 1741 e d di Carnino l scelta da molti è quella di partire da Limone Piemonte e di continuare V e l Gr.ges de Pouchin B A a M Sentiero arte natura Certosa - Gorre (Valle Pesio) a 2054 a R c h C. di Selle Vecchie E A Il Castellazzo F e l 1493 i a 1620 u r il viaggio fino al mare, itinerario conosciuto come “l’Alta via del S. provincialel Rifugio del Parco t o 2099 s e o n e C O P. del Lagarè Sentiero natura Carnino (Valle Tanaro) n N C. del Caplet Sale”: il pernottamento in questo caso è d’obbligo, per immergersi Case Nivorina T 1746 d I 1958 V S. secondaria Rifugio/PostoRéfrei tappa G a e U e g r o n e Geotour de Marguareis (Valli Pesio e Tanaro) l 1444 N ancor meglio nella natura e nell’atmosfera unica all’incontro fra l’aria V A l o N e a i t n S. sterrata Rif./Bivacco non gestito a l l v o l V o n e r n d l i Cappella sottile delle montagne e i profumi della riviera. d n e Villani N. ph:

ph: E. Chiecchio E. ph: i e e i C. de L’Evèque U a V r r C f p Madonna T o h r é 2241 e g a Sentiero e Edificior V a religioso a della Neve . La recente realizzazione della Ciclovia del Duca, che assicura il o u g f l l o r é g n d e T i é M a ï n a a r d o 08 Upega A R O raccordo tra la Limone-Monesi e l’alta Valle Pesio, offre l’opportunità 02 S. chiusa al traffico R Fortificazione C. d’Veleg 1297 N A C. di Pian Cavallo 07 r n e Come si arriva a M a C. Cantalupo di compiere uno spettacolare anello Limone-Colle di Tenda-Capanna u n d e l 2380 1896 o V a l l o a S. ad accessoé Stazione sciistica j e 1892 Granges des u r Morgantini-Passo del Duca-Chiusa di Pesio-Boves-Limone. o Gr.ge de la Varne regolamentato O Lamentargue R ’ 1271 1323 del Marguareis d Per raggiungere il Sud del Piemonte gli aeroporti più vicini sono quelli e Gr.ge Cragnou Area Parco d n Viozene 1271 a Gr.ge desComune Féné i 1549 Pian delle Gorre n di Torino (aeroportotorino.it) e Nizza (nice.aeroport.fr). V Bosco delle Navette P Carnino o a Area contigua V a l l l Colla Bassa l l o l o n M. Bertrand v o n a r Un’isola di verde e azzurro nel mare increspato e scuro dell’abetina: d Località d e C o B. Scravaglion Chi ci crederebbe oggi che questo minuscolo villaggio situato in un e V I collegamenti ferroviari (trenitalia.com) permettono di arrivare a Cuneo C l a S t a

a r 919 Areac a l ZSC/ZPSe t 2482 1745 v a p P

questo è la radura di Pian delle Gorre nella bella stagione. Le nevicate i l l i n i diverticolo laterale dell’alta Val Tanaro fosse nel Medioevo un importante u e

o n CimaGrange de la Pia l l a e Mondovì con le linee Torino-Cuneo-(Ventimiglia) e Torino-Savona.

Baisse de o Alpeggio r

la trasformano in un angolo incantato di Grande Nord. Posto al fondo la Crocette M o n a snodo commerciale? Eppure fra queste case in pietra pare passasse il t g Gr.ges Stourze e 1627 l ph: D. Cantamessa D. ph: i

Colle S Colla Rossa e Le Autolinee Valle Pesio (+39 0171 734496, savgroup.it) coprono la della Valle Pesio, punto di partenza di alcune delle più famose escursioni 1068 n

Gr.ge de M. Long 1677 i 2172 C. delle Salse tracciato di una delle vie marenche su cui viaggiavano il sale e altri Sito archeologico e r o

1403 a d p tratta Cuneo-Chiusa di Pesio (corse per la Certosa in periodo estivo), e accogliente area attrezzata per ospitare allegre merende, il magico Gr.ges Taillapan Giro del Marguareis L u prodotti fra il mare e la pianura. Al riparo dei tetti in paglia di segale m e l n d t t a Pizzo Rodolfo A n a l’ATI assicura il servizio da Mondovì a Chiusa di Pesio (+39 0171 o i a i g n prato ondulato è chiuso dalle vette calcaree che fanno da spartiacque Gr.ges du Pont Riche ’ P P vivevano famiglie intere in equilibrio sull’alpe, fra pastorizia, prodotti l

1002 d Orsaire l M 1518 43210 km 43210 5 o 478811, buscompany.it).

con le valli Vermenagna ed Ellero. Ne vegliano l’accesso le severe punte i 1322 Bergerie de a n della terra ed emigrazione stagionale. Oggi Carnino e la sua foresteria 965 n Bergerie e V g

é h o Chambeuil o de la Mule t t e

Mirauda e Bartivolera, lo anima in ogni stagione il Rifugio del Parco. r Gr.ges du Pont Pauvre l 1667 C. Missun i r e offrono accoglienza a chi è di passaggio o in cerca di tranquillità. l 1616 f i a

G Tutto l’anno è attivo un servizio taxi dalle stazioni ferroviarie di Cuneo a é 2355 c a s V a n U o m o M e B o r (+39 0171 692113) e di Mondovì (+39 0174 339040). R t o Barchei t V ê Gr.ges d’Amarine Margh. Binda o

. B l n 1615 o l Gr.ge o r n 1227 P.te di Con mezzo privato, Chiusa di Pesio è raggiungibile dalle uscite di Carrù

d s t n f e r ’ I re

’ e 1180 o l l Valcona Sottana Tanarello A V M e a

r . d d 1042 e Mondovì dell’Autostrada A6 Torino-Savona, percorrendo una distanza m A n 1406 o n

m a d n a

’ o c o di poco superiore ai 20 km. Con altri 9 km lungo la Strada Provinciale

U Col de Tuana C. Farenga U T r l e g 1404 d e l

l Morignole S e

Yu ai p a s a 958 2209 e 42 si arriva a Certosa di Pesio e quindi a Pian delle Gorre (3 km da e l a Valcona Soprana

V u a n d e T Castel Vecchio M. Bergioin V a l l o n Briga Alta 1237 Certosa), ultimo punto di attestazione veicolare. O o r i g n o l e P. della Porta 1679 M C. Ventosa 1823 e Piaggia d C. Volpaira 1309 Per salire in alta Valle Tanaro, da Ceva (casello Autostrada A6 Torino- C. des Larderes 2137 R 1452 Bergerie de Corou Monesi di Mendatica n P. di Tanarello 1506 Savona) si segue la Strada Statale 28 fino a Ponte di Nava (41 km), 1544 o

l 2046 1300 a

l i proseguendo poi lungo la Provinciale per Viozene-Carnino-Upega (10-

a r V 1376 a B 17 km); Ponte di Nava è raggiungibile anche da Imperia (casello Monesi a 1593 Margh. M Craviola n a d Garlenda . r i 1204 M. Tanarello e o di Triora S Autostrada dei Fiori A10 Genova-Ventimiglia) con percorso lungo la v t a l a o B s l a Bens 2094 o C. de Bosélia 1076 e i t Statale 28 (38 km). M. Corni b L o n d e C r a v i o l a r n 996 a l l u 1374 V a

P. Basera Rab P a 2041 n n z e A L v e a l e C. Omo dell’Alpetta l T TORINO 1656 a Savigliano V Notre Dame Margh. Panizzi 2034 V de Fontaine 1881 748 Margh. Violetto 2200 Punta S. Maria C. Garlenda 1729 L M. Saccarello 2143 Fossano ph: M. Fissore M. ph: Archivio APAM ph: Archivio APAM ph: Vigna B. ph:

e 2138 a Margh. Soprana La rete Natura 2000 v C. de la Male

e n di Tanarello

n i

z Rifugio

C. du Pinet t Natura 2000 è il principale strumento della politica dell'Unione a 1580 1480 n SANREMO 2054 M. Frontè 03 04 05 e 06 Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di Les Fraches g 2152

C. de Dore r M. Cimanasso 1371 1322 una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell'Unione, 1420 A 2085 CUNEO

Col Linaire e 2016 Mondovì S l

e M. Noir l istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" per garantire c P. di Collardente Rocca Rossa P. di Garlenda

1366 c a Colle di A o 1400 1605 V

V O il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle C. d’Arpese 1805 Garezzo N Marguareis 1771 Carsena del Pas E Pis del Pesio Conca r dellea Carsene Verdeggia Rocca Barbone G specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. r g i o Savona e M e u 1105 1629 Parco naturale V a l l o n C. du Loup Parco naturale Marguareis Un pezzo di Luna precipitato sulla Terra: ci sentiamo 1636un ’ tutti Punta Marguareis è il cuore del massiccio calcareo, simbolo del Parco Una conca ondulata come un placido mare in bottiglia. Sulle rive, il La rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse Un salto d’acqua di oltre venti metri che sgorga direttamente dalla Alpi Marittime roccia: è la spettacolare origine del torrente Pesio. Meravigliosa ed cosmonauti quando mettiamo piede per la prima volta sull’orlo della e vetta più alta delle Alpi Liguri. Rivolgendo lo sguardo verso sud, la riverbero della Capanna scientifica Saracco-Volante. Prati verdi e rocce COLLE DI TENDA Comunitario (SIC), identificati dagli Stati Membri secondo effimera, la cascata è visibile solo per alcune settimane l'anno, quando Conca delle Carsene, uno degli angoli più appartati e suggestivi del sommità arrotondata è un balcone affacciato su una dolce fuga di chiare, attraversate da un piccolo corso d’acqua che… sparisce quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, che vengono Parc national il disgelo o le piogge stagionali saturano la montagna fino a farne Parco. Roccia bianca, suolo arido, crateri, silenzio: qui il calcare, levigato pendii verdi e intrisi di luce che digradano verso il mare. Ma basta improvvisamente, inghiottito da una nera voragine che si apre proprio Mercantour Albenga successivamente designati quali Zone Speciali di scaturire fuori con impeto l’acqua in eccesso. Durante gli altri periodi dall’azione glaciale e dalle intemperie, incanta con una pallida voltare le spalle perché si spalanchi ai piedi dell’escursionista la severa al centro della scena. È la Carsena del Pas, l’ingresso più famoso del Conservazione (ZSC), e comprende anche le Zone di dell’anno, il torrente è alimentato da una meno appariscente sorgente superficie tormentata, dove si aprono faglie, fratture, pozzi, inghiottitoi vertigine del roccioso versante nord, inciso dai canali ingombri di neve complesso carsico di Piaggiabella: al suo limitare, una persistente Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva perenne alla base della parete, che svela l’antica alleanza fra roccia e doline di varie dimensioni. fino a tarda primavera. Il Marguareis è anche una montagna “cava”, corrente d’aria fredda sembra mettere in guardia dall’avventurarsi 2009/147/CE "Uccelli" concernente la conservazione degli nell’oscuro labirinto… o forse è solo un invito a fare un passo oltre VENTIMIGLIA ZA e acqua: la pioggia modella il calcare, che la assorbe e inghiotte prima Molte sono le grotte presenti, alcune sprofondano per centinaia di che cela un labirinto sotterraneo che richiama ogni anno moltissimi NIZ IMPERIA uccelli selvatici. di restituirla al sole. metri e sono percorribili per chilometri da speleologi esperti. esploratori da tutto il mondo. l’orlo dell’abisso. LE AREE PROTETTE DELLE ALPI MARITTIME Il Parco, istituito nel 1978, tutela oggi circa Un luogo perfetto. Un’oasi di pace, dove la Sedimento su sedimento, nel corso di centinaia Il territorio del Parco è uno dei “paradisi Occhi grandi, corsa aggraziata, posteriore L’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime, creato dalla Regione 8000 ettari di ambiente alpino ripartiti sulle natura è rigogliosa, l’ombra dei boschi invita di migliaia di anni, sul fondo di un antico mare botanici” d’Europa. bianco: sono i caprioli, simbolo del Parco e Piemonte nel 2016, coordina le attività di due Parchi e otto Riserve naturali, che nell’insieme occupano una superficie di circa 40.000 ettari all’interno di due alte valli Pesio e Tanaro e su tre comuni alla meditazione, i pascoli aperti infondono caldo si sono formati i calcari del massiccio tra gli animali più facili da avvistare a bassa diciassette Comuni. Ne fanno parte: (Chiusa Pesio, Briga Alta, Ormea). serenità e le vette innalzano i pensieri. del Marguareis, poi emerso all’epoca del quota. Parco naturale Alpi Marittime Riserva naturale Grotte di Aisone A partire dal 2016 fa parte dell’Ente di Gestione sollevamento della catena alpina. Comuni: Aisone, Entracque, Roaschia, Valdieri, Comuni: Aisone boschi, rupi Vernante Superficie totale: 26 ettari delle Aree protette delle Alpi Marittime. Superficie totale: 28.360 ettari Riserva naturale Grotte del Bandito Ha il suo cuore e il suo simbolo nel massiccio i certosini caprioli Parco naturale Marguareis Comuni: Roaschia Comuni: Briga Alta, Chiusa Pesio, Ormea Superficie totale: 9 ettari calcareo del Marguareis, compreso nel sotto- e praterie Superficie totale: 7.833 ettari grotte e carsismo Riserva naturale Grotte di Bossea settore delle Alpi Liguri, che ospita uno dei Riserva naturale Benevagienna Comuni: Frabosa Soprana in valle pesio e galli forcelli Il suo segreto? La prossimità delle Alpi al Mediterraneo, la varietà dei Comuni: Benevagienna Superficie totale: 613 ettari più importanti sistemi carsici d’Europa. Queste rocce che l’acqua aggredisce e scava poggiano su di un Superficie totale: 438 ettari suoli e dell’orientamento dei versanti sono alcuni dei fattori alla base Riserva naturale Sorgenti del Belbo basamento impermeabile: una situazione estremamente favorevole allo Altri ungulati presenti nel Parco sono il cinghiale e il cervo nei boschi della ricchezza floristica e vegetazionale dell’area, dove sono rappresentati Riserva naturale Ciciu del Villar Comuni: Camerana, Montezemolo, Saliceto Qualcosa di simile devono aver pensato i primi Certosini, arrivati in alta sviluppo del fenomeno carsico. L’instancabile lavorio dell’acqua, delle alle quote più basse e il camoscio, frequentatore abituale delle praterie Comuni: Villar San Costanzo Superficie totale: 447 ettari Valle Pesio in cerca di un “fertile deserto”: un luogo isolato abbastanza tutti gli ambienti e le relative specie: boschi, praterie, aree umide, zone Superficie totale: glaciazioni e del tempo hanno modellato queste montagne “dal cuore in quota. 61 ettari per garantire ai religiosi la tranquillità indispensabile alla preghiera e aride, rupi e ghiaioni. L’elenco floristico delle specie censite all’interno Riserva nat. Rocca San Giovanni – Saben tenero”, dando vita a un imponente complesso sotterraneo, esempio Riserva naturale Crava – Morozzo Comuni: Valdieri alla contemplazione, ma anche ricco di risorse, così che i laici potessero del Parco è impressionante: conta attualmente circa 1500 specie, tra i più suggestivi in Italia e in Europa di carsismo d’alta quota, con Nella bella stagione è frequente l’incontro con le marmotte, che con Comuni: Mondovì, Morozzo, Rocca de’ Baldi Superficie totale: 233 ettari dedicarsi con successo alle attività agricole indispensabili per la quasi un quarto dell’intera flora italiana. Superficie totale: 292 ettari il parco i loro fischi acuti annunciano allarmate i passi degli escursionisti. oltre cento grotte esplorate. Le due più famose e più esplorate sono sopravvivenza materiale della Certosa. Piaggiabella (oltre 40 km di sviluppo) e Labassa (circa 15 km). Complessivamente, il numero delle specie animali presenti nel Parco TORINO Buona parte del territorio è coperta da estesi boschi di pregio. è stimato a circa 700 ed è continuamente incrementato dalla scoperta Fossano Riserva naturale Il nucleo più antico della Certosa di Santa Maria, fondata nel 1173, Riserva naturale speciale Benevagienna Le formazioni di fondovalle sono ben rappresentate in Valle Pesio, dove design&cartografia www.diegoviada.com e www.areagrafica.it – stampa Jollygraph, Villanova Mondovì – 02_2020 Villanova – stampa Jollygraph, www.diegoviada.com e www.areagrafica.it design&cartografia di nuove entità. Molto ricca e diversificata è l'avifauna alpina, con Ciciu del Villar aveva un aspetto molto più essenziale e spartano dell’imponente edificio ci sono castagneti, boschi misti di latifoglie, querceti, che, nell’insieme, attuale, che è il frutto di successivi ampliamenti e cambi di utilizzo. 120 specie censite fra cui il gallo forcello, i cui maschi si sfidano sulle Riserva naturale fanno da corona alla Certosa di Pesio. Il castagno più suggestivo e, Crava-Morozzo Riserva naturale arene di neve nelle albe di primavera. Fra le specie più caratteristiche CUNEO Sorgenti del Belbo “La croce sta ferma, mentre il mondo gira” è il motto che rispecchia i forse, anche il più anziano del Parco con i suoi cinquecento anni, è Riserva naturale che solcano i cieli del Parco ci sono l'aquila, il biancone, l'astore, il gufo Mondovì A Grotte di Aisone OV due volti della vita certosina: devozione e lavoro. Anche nel secondo posto nei pressi della Cascina San Michele. Appena più in alto troviamo EN G reale, la civetta capogrosso, la civetta nana e il picchio nero. Riserva naturale Rocca San Giovanni-Saben Riserva naturale ambito, i monaci dimostrano di essere efficaci e solerti: nel corso dei le faggete, utilizzate da secoli per ricavarne legname da ardere: Riserva naturale Grotte di Bossea Tra gli anfibi è da segnalare la presenza del geotritone: adattato a Grotte del Bandito Savona secoli, la Certosa diventa il cuore di un fiorente sistema economico certosini e valligiani hanno sfruttato da sempre questi boschi non solo Parco naturale vivere in ambienti umidi come l’ingresso delle grotte, respira attraverso Parco naturale Marguareis A fondato su una saggia gestione del legname, sull’allevamento e sui Alpi Marittime Z per uso domestico ma anche per rifornire fornaci, fabbriche di vasi, IZ la pelle. L’ittiofauna presente nei numerosi corsi d’acqua del Parco COLLE DI TENDA N prodotti agricoli, esteso dalle grange dell’alta Valle Pesio alle cascine martinetti. All’aumentare della quota, si trovano le conifere: in Valle è rappresentata principalmente dallo scazzone e dalla trota, di cui della pianura. I Certosini sono instancabili: alle medie quote si fanno Pesio domina l’abete bianco con le abetine del Prel e del Buscaiè, “pastori di alberi”, gestendo con saggezza il legno delle abetine; in sopravvivono alcune popolazioni autoctone relitte. A metà degli anni ’90 nella Valle di Carnino il pino uncinato nella pineta delle Larzelle e del secolo scorso hanno fatto ritorno nel Parco i primi esemplari di lupo alta montagna ripuliscono i pascoli e li dotano di ripari, recinti e casere; nel Vallone di Upega il larice con il famoso bosco delle Navette. mantengono in efficienza sentieri e mulattiere. Caduta in disgrazia nel in dispersione naturale dall’Appennino Ligure. Cacciati fino all’estinzione

Aree Protette periodo napoleonico, l’impronta della Certosa è tuttora evidente in all’inizio del Novecento, i lupi sono una presenza stabile da oltre Alpi Marittime Valle Pesio: il Parco ha raccolto oggi la sfida di tutelare la ricchezza vent’anni: schivi e difficilissimi da avvistare, lasciano lungo i sentieri naturale del territorio erede della gestione certosina, facendone un tracce che solo gli escursionisti più attenti sapranno cogliere… Ente di gestione Aree Protette Sede legale di Valdieri delle Alpi Marittime Piazza Regina Elena 30 “deserto biodiverso”. tel. +39 0171 976800 12010 – Valdieri – Cuneo fax +39 0171 976815 Sede operativa di Entracque [email protected] Strada Provinciale per San Giacomo 12 www.areeprotettealpimarittime.it 12010 – Entracque – Cuneo www.parcomarguareis.it Sede operativa di Chiusa di Pesio Via Sant’Anna 34 12013 – Chiusa di Pesio – Cuneo

Parco naturale Marguareis Dalle vette più alte del Parco, che superano i 2600 metri, lo sguardo spazia dalla Corsica al Monte Rosa. Al di sotto dei 2000 metri, splendidi boschi di abete bianco, faggio e larice fanno ombra agli escursionisti, mentre sulle tracce dei certosini negli ambienti più difficili vegeta l’ostinato Marguareis pino mugo. Il Parco ospita un’eccezionale varietà di specie floristiche. Varia e ricca anche la fauna: insieme Qui non ci sono laghi: l’acqua sparisce subito, assorbita dalle fratture a cervi, caprioli e cinghiali, è presente buona del terreno, e scorre invisibile nel sottosuolo. Tra le forme più caratteristiche del paesaggio carsico ci sono i pozzi a neve, voragini parte delle più tipiche specie alpine, dal nella roccia calcarea profonde alcuni metri, che si restringono al fondo camoscio alla marmotta, dall’aquila al gallo con accumuli di neve. Presenti un po’ ovunque nel massiccio, sono numerosi nella Conca delle Carsene. Gallerie e pozzi sono le forme forcello. con cui si manifestano gli ingressi di complesse e profonde cavità: l’esempio più classico di cavità “decapitate” sono le condotte venute Un’ottima rete sentieristica e gli a giorno come la Grotta di Labassa nella Gola della Chiusetta e accoglienti rifugi presenti sui due versanti l’ingresso dell’Arma delle Mastrelle. Facili da riconoscere sono le doline, avvallamenti erbosi o rocciosi di forma circolare, molto diffuse in tutto del massiccio del Marguareis, permettono agli il massiccio. Altrettanto caratteristici sono i lapiaz o campi solcati: escursionisti di scoprire il Parco prendendosi scanalature nella roccia incise dall’acqua che ricordano il passaggio di un carro nel fango. Se ne trovano bellissimi esempi sui calcari giurassici Le stazioni botaniche alpine il tempo di assaporarne i panorami luminosi della Piana del Solai e nella parte mediana della Conca delle Carsene. Roccarina Le due stazioni botaniche in quota del Parco, concepite secondo i più moderni e e aperti. Molti dei percorsi ricalcano le antiche La Roccarina è l’area immediatamente a monte della sede del Parco di Chiusa rigorosi modelli di impostazione dei giardini botanici alpini, permettono ai visitatori L’osservatorio faunistico vie del sale, vie di comunicazione fra la Pesio. Un facile anello escursionistico unisce alcuni punti di interesse, come di scoprire le specie vegetali più significative delle Alpi Liguri e Marittime. Sorgono il villaggio archeodidattico, la fornace per la produzione di calce e la vicina entrambe nei pressi dell’accogliente Rifugio Garelli. La stazione botanica “Clarence L’osservatorio si trova nel Vallone delle Canavere, in alta Valle Pesio, e ospita alcuni Pianura Padana e il mare. Più a valle, l’impronta palazzina di caccia del Mombrisone. Il percorso culmina nel punto panoramico In copertina: vallone del Marguareis (foto P. Bolla). Bicknell”, dedicata al celebre esploratore, custodisce habitat rari e minacciati e ospita esemplari di cervo. L’area recintata, allestita dal Parco nel 1990 per favorire su cui sorgono i resti, oggi messi in sicurezza e valorizzati con una piattaforma Il Pesio in prossimità delle sorgenti (foto P. Bolla). diverse entità rarissime o endemiche, fra cui Senecio persoonii, Silene cordifolia, l'acclimatazione dei primi animali reintrodotti, ha una superficie di circa quattro della storia è ben presente nell’eredità che i Il chiostro della Certosa di Pesio (foto E. Chiecchio). panoramica, della grangia certosina del Castlà, fondata nel 1206 e affacciata Saxifraga florulenta, Fritillaria tubaeformis subsp. moggridgei e Veronica allioni. ettari ed è dotata di un'altana per l'osservazione. In Valle Pesio, come del resto in monaci della Certosa hanno lasciato in La grangia del Castlà (foto N. Villani). sulla parete crollata di una vecchia cava. Le grange erano vere e proprie Arma Ciosa, Gola delle Fascette, alta Valle Tanaro (foto R. Zerbetto). La stazione botanica “Danilo Re”, dedicata alla memoria di un guardiaparco deceduto quasi tutta Italia, il cervo si era estinto in seguito alla caccia. Le condizioni ambientali Valle Pesio: un’attenta gestione forestale che comunità agricole, i cui abitanti lavoravano la terra a nome e nell’interesse Bosco misto in alta Valle Pesio (foto P. Bolla). in servizio, si trova presso il laghetto del Marguareis e tra le specie vegetali più rare ottimali per la specie, hanno indotto il Parco a elaborare un progetto di reintroduzione. oggi il Parco porta avanti con impegno e del monastero. Nello specifico, la grangia del Castellar era un «Edificio rustico In visita alla stazione Bicknell (foto E. Chiecchio). e significative ospita i paleoendemismi Phyteuma cordatum, Euphorbia valliniana e A seguito di donazioni è stato costituito il nucleo iniziale di una decina di animali. con cortile, seccatoio, una piccola casa per i religiosi della Certosa e, più in Maschio di capriolo (foto R. Audino). Berardia subacaulis e relitti glaciali rarissimi come Carex bicolor, Carex microglochin A partire dall’inverno del 1996 è documentato l’inizio della presenza di esemplari passione. alto su una montagnetta, le fornaci, la stalla, un altro seccatoio, l’aia e l’orto». L’altana dell’osservatorio faunistico (foto E. Chiecchio). e Juncus arcticus. in libertà.