la Vocedel popolo DALLA CONFERENZA DI WANNSEE ALLA «SOLUZIONE FINALE» UN’INDAGINE SULLA FOLLIA DOTTRINARIA E OMICIDA DEL NAZISMO

la Vocedel popolo

storia www.edit.hr/lavoce Anno 15 • n. 120 sabato, 12 gennaio 2019

TASSELLI PATRIMONIO SPIGOLATURE

Naufragar m’è dolce in queste terre L’antico castello di Piemonte d’Istria, Emigrazioni dalla Val Resia all’Istria Vedute di Pola, Istria e Dalmazia la struttura, i Contarini, il territorio le origini dell’odierna Unione europea Tre «perle ottocentesche» esposte dal Museo In cima al colle, assieme alla chiesa parrocchiale della Gruppi di resiani, genti appartenenti al gruppo archeologico dell’Istria: i volumi di Joseph Lavallée- Vergine Maria, si trovava l’importante struttura, sorta linguistico slavofono (secondo Baudouin de Courtenay), François Cassas, Thomas Allasone4|5 e Charles Yriarte sopra i resti di una statio militare6|7 romana si stabilirono anche a Pisino, Albona e Dignano8 del popolo 2 sabato, 12 gennaio 2019 storia&ricerca la Voce GIORNO DELLA MEMORIA – RIFLESSIONI COME I NAZISTI ORGANIZZARONO LA «SOLUZIONE FINALE»

eter Longerich, professore di Storia della organizzato nella quiete di un ambiente sugge- nente il progetto globale di sterminio degli ebrei mente dall’intero Governatorato e alla metà di Germania moderna alla Royal Holloway stivo e in condizioni di estrema gradevolezza, e rivela esistesse una comunanza d’intenti che luglio del 1941 lo stesso Frank proibì di fondare Pe all’Università di Londra, nonché fonda- parteciparono mostrando zelo, pragmatismo investiva ogni segmento decisionale. Va sottoline- nuovi ghetti, asserendo che i territori sotto il suo tore del Royal Holloway’s Holocaust Research e competenza quindici funzionari pubblici tra ato che siffatto documento, come erroneamente controllo dovevano considerarsi solo una sorta di Centre, è ricordato per gli studi sul nazismo. cui dieci laureati: nove di loro erano giuristi e, si crede, non servì a deliberare il genocidio “campo di transito” (p. 21). Dopo aver pubblicato nel 2016 una corposa tra questi, otto potevano vantare un dottorato; ebraico. Gli assassinii erano in atto su larga scala Le deportazioni a oriente avvennero nell’au- ed attenta biografia su Joseph Goebbels, con pur sostenendo, nel dettaglio, punti di vista e in Unione Sovietica, nel distretto della Galizia tunno del 1941, cioè nel corso delle ostilità con la Einaudi, per lo stesso editore torinese nel ambizioni assai diverse, nessuno mise in dubbio (Governatorato generale), in Serbia e nel co- l’Armata Rossa. Si assistette ad un’anticipazione 2018 è uscita la versione italiana dello stu- il progetto complessivo, lo sterminio di undici siddetto Warthegau, cioè la parte della Polonia del piano delle deportazioni che dev’essere consi- dio prodotto due anni prima a Monaco di milioni di ebrei” (p. 4). I profili biografici pro- annessa al Terzo Reich, in cui era stato eretto il derata “nell’ottica di una radicalizzazione della Baviera, ossia Verso la soluzione finale. posti nel prosieguo, con particolare attenzione primo campo di sterminio (Chełmno), preceduto Judenpolitik che, dopo l’attacco tedesco ai terri- La conferenza di Wannsee (traduzione ai percorsi all’interno del nazionalsocialismo e da quello di Lublino nel Governatorato generale, tori sovietici, assunse rapidamente le dimensioni di Valentina Tortelli, “Einaudi Storia” 79, alle relative carriere, giovano a farsi un’idea sui mentre altrove erano in corso i preparativi per di un genocidio” (p. 21). Il colossale scontro pp. 205). Al centro, la conferenza che riunì il personaggi coinvolti alla conferenza medesima eliminare nel giro di breve tempo un numero bellico ebbe le caratteristiche di una campagna 20 gennaio 1942 quindici gerarchi di primo (pp. 48-71). quanto maggiore di persone utilizzando i gas militare razzista di conquista e distruzione. piano del nazionalsocialismo e delle SS in una letali. Finalità del volume è dimostrare “che l’O- La parola d’ordine era l’eliminazione di quella villa non lontana da Berlino, nella periferia Prove distrutte e fonti recuperate locausto non fu l’esito di un’unica decisione presa che era definita la classe dirigente “ebraico- occidentale, sul lago di Wannsee. L’invito fu La fonte oggetto di attenta disanima non ri- a livello centrale, ma – nel quadro di una politica comunista”. Nelle operazioni di eliminazione esteso da Reinhard Heydrich, capo dell’Uf- produce esclusivamente il cinismo e il disprezzo antisemita di lungo periodo sottoposta a continue sistematica furono impiegate le , ficio centrale per la sicurezza del Reich. In assoluto per l’essere umano da parte di rilevanti modifiche – il risultato di un esteso processo che cioè le “unità operative” della Polizia di sicurezza quell’occasione furono stabiliti i criteri per la funzionari nazisti, ma è un documento di note- vide Hitler, istanza primaria del Terzo Reich, svi- e del Servizio di sicurezza, ma anche ventitre cosiddetta “soluzione finale della questione vole valore per cogliere e ricostruire i passaggi, luppare e avviare gradualmente, da una generica battaglioni della Polizia d’ordine, nonché tre di- ebraica”. “Oggi il verbale della conferenza di cioè il processo decisionale che determinò lo intenzione di distruggere gli ebrei, un programma visioni di SS “Testa di morto”. Wannsee è considerato sinonimo del genocidio sterminio degli ebrei nel vecchio continente. Lo di genocidio in stretta collaborazione con altre Entro la fine del 1941 il numero degli ebrei ci- degli ebrei d’Europa, di uno sterminio lucido, storico rammenta che le proposte, riunioni, or- componenti dell’apparato di potere” (p. 8). vili soppressi si aggirava intorno a non meno di burocratico, basato sulla divisione del lavoro: dinanze e gli accordi che videro coinvolti Hitler, Heydrich estese il primo invito il 29 novembre mezzo milione. Nell’autunno del 1941 i vertici un documento inconcepibile, il promemoria di Himmler, Heydrich e altri esponenti del partito 1941 e la riunione avrebbe dovuto tenersi l’8 di- del nazionalsocialismo condussero “la guerra come la follia dottrinaria e omicida del sistema furono essenzialmente verbali. Nei rari casi in cembre, successivamente rimandata a causa dei su tutti i fronti come una lotta ‘contro gli ebrei’. nazista, per ordine della principale autorità cui fu prodotto qualcosa di scritto ci si affrettò nuovi scenari bellici successivi all’attacco giappo- Soprattutto, la gerarchia si mostrò decisa a non del regime, si trasformò in azione concreta, in a distruggere le prove. Infatti, “il materiale do- nese a Pearl Harbor. Espellere, ossia allontanare farsi influenzare dall’andamento del conflitto e a intervento statale, in un piano portato a ter- cumentario giunto fino a noi, peraltro redatto gli ebrei dalla Germania fu uno degli obiettivi pro- perseverare nell’obiettivo perseguito sin dall’au- mine senza pietà” (p. 4). in una lingua cifrata con fine mimetico, non fessati dal nazionalsocialismo fin dalle origini, e fu tunno del 1939: deportare gli ebrei in un luogo Già nel prologo, “Incontro di lavoro e colazione”, si è conservato come fondo unitario, ordinato messo in pratica con la salita al potere nel 1933, isolato e abbandonarli al loro destino” (p. 29). l’autore evidenzia che dal verbale della confe- e organico. Gli artefici, gli organizzatori del dapprima con la discriminazione, l’oppressione, Il 18 novembre 1941 Alfred Rosenberg, ministro renza “era necessario determinare con esattezza genocidio cercarono di cancellare sistemati- l’intimidazione e l’esclusione dalla vita pubblica, per i Territori orientali occupati, nel corso di una la categoria di persone interessate dai provvedi- camente ogni traccia; perciò ricostruirne lo quindi con il loro sfruttamento economico e l’al- conferenza stampa dichiarata confidenziale af- menti, concordare la procedura per deportare svolgimento e le tappe decisive è un’opera la- lontanamento finale dallo Stato. Si trattava della fermò che l’obiettivo era spingere oltre gli Urali undici milioni di persone da destinare ai lavori boriosa che, pur potendo basarsi su migliaia cosiddetta Judenpolitik sostenuta sia dalle auto- gli ebrei d’Europa “o arrivare in qualche modo forzati in condizioni di vita dure e disumane di documenti, lascia aperti molti interrogativi rità statali sia dall’organizzazione del partito. Dal alla loro totale soppressione” (p. 40). Come av- e infine uccidere con ‘modalità’ non meglio e, dunque, uno spazio relativamente ampio 1937 il servizio d’intelligence del partito, diretto verte Longerich, malgrado il piano di deportare definite i sopravvissuti e gli inabili al lavoro” all’interpretazione” (pp. 4-5). da Reinhard Heydrich, mirava a delineare un nell’immediato tutti gli ebrei dai territori sotto oc- (pp. 3-4). “Dal verbale emerge che al dibattito, Il verbale, invece, palesa il dibattito concer- piano di espulsione integrale degli ebrei, evitando cupazione tedesca non esisteva un piano globale cioè fuggissero solo coloro che annoveravano un per il loro sterminio. Nell’autunno del 1941 non patrimonio di una certa entità. Allo scoppio del era stata ancora scartata l’intenzione di allonta- secondo conflitto mondiale, il regime aveva cac- nare, al termine del conflitto, gli ebrei rimasti nei ciato dalla Germania circa un quarto di milione territori sovietici occupati, “anche questo era un di ebrei; sebbene l’idea dell’”emigrazione” forzata piano di ‘soluzione finale’, di distruzione fisica non fosse stata accantonata, la guerra annullò degli ebrei d’Europa, ma da realizzarsi a lungo I partecipanti alla conferenza la possibilità di espellere i circa 190 mila ebrei termine e non con lo sterminio diretto” (p. 43). che vivevano entro i confini del 1937, ai quali Nel luglio 1941 Hitler incaricò Reinhard Heydrich, capo dei servizi di sicurezza, di risolvere la “questione ebraica” nella sfera si aggiungevano quelli inglobati nel 1938-39. Tre categorie di partecipanti di influenza tedesca in Europa. In una riunione segretissima, il 20 gennaio 1942 Heydrich convocò quattordici alti funzionari dei Con l’invasione della Polonia fu incorporata una Con la nuova convocazione, Heydrich si pro- principali ministeri tedeschi in una residenza tranquilla, lungo un lago a Wannsee: massa di ebrei pari a circa 1,7 milioni, “un pro- poneva di “rendere i rappresentanti della ♦ Gauleiter Dr. Alfred Meyer e Reichsamtsleiter dott. Georg Leibbrandt (Ministero per i Territori orientali occupati) blema che, nell’orizzonte mentale antisemita del burocrazia ministeriale ufficialmente conniventi ♦ Segretario di Stato dott. Wilhelm Stuckart (Ministero degli Interni) nazionalsocialismo, necessitava con urgenza di di un crimine di dimensioni inaudite”, ma gli ♦ Segretario di Stato Erich Neumann (Incaricato per il Piano quadriennale) una ‘soluzione’” (p. 17). invitati, comunque, “non vi arrivarono ignari o ♦ Segretario di Stato dott. Roland Freisler (Ministero della Giustizia) incolpevoli: le loro azioni li avevano resi complici ♦ Segretario di Stato dott. Josef Bühler (Ufficio del Governatore Generale) Si procedette per gradi già da molto ♦ Sottosegretario di Stato Martin Luther (Ministero degli Esteri) Fu proprio in quel torno di tempo che fu avanzata ♦ Oberführer delle SS Gerhard Klopfer (Cancelleria del partito) un’ipotesi nuova, ovvero la deportazione organiz- ♦ Direttore ministeriale Friedrich Wilhelm Kritzinger (Cancelleria del Reich) zata e sistematica di tutte le comunità ebraiche ♦ Gruppenführer delle SS Otto Hofmann (Ufficio centrale per la razza e le colonie) soggette al dominio tedesco in una sorta ♦ Gruppenführer delle SS Heinrich Müller di ‘riserva’ posta agli estremi ♦ Obersturmbannführer delle SS Otto (Ufficio centrale per la sicurezza del Reich) limiti delle aree con- ♦ Oberführer delle SS dott. Karl Eberhard Schöngarth, comandante della Polizia di sicurezza e del (SD quistate militarmente. Servizio di sicurezza) nel Governatorato generale (Polizia di sicurezza e SD) Ci fu una “soluzione ♦ Sturmbannführer delle SS dott. Herbert Lange, comandante della Polizia di sicurezza e del SD per il distretto generale territoriale” della della Lettonia, in rappresentanza del comandante della Polizia di sicurezza e del SD per il Reichskommissariat Ostland “questione ebraica” (Polizia di sicurezza e SD) che procedette per gradi: nell’autunno del 1939 nel distretto di Lublino fu istituita una ‘riserva’ destinata agli ebrei pro- venienti dall’intero Governatorato; con la sconfitta della Francia, invece, emerse quello che è conosciuto come Piano Madagascar, elaborato dall’Ufficio centrale per la sicurezza del Reich e || Il Protocollo dal ministero degli Esteri: l’intera popolazione del Wannsee ebraica soggetta al controllo nazista, da quattro (Archivio del Ministero degli a sei milioni secondo le diverse stime, doveva es- Affari esteri tedesco). La riunione era sere trasferita sull’isola africana, colonia francese, classificata come Geheime Reichsache, e sottoposta a un regime di polizia. Il persistere “top secret del Reich”. A redigere il verbale fu Adolf delle ostilità con la Gran Bretagna fece sì che il Eichmann, il criminale nazista addetto ai Trasporti territorio insulare diventasse inaccessibile ai tede- schi, pertanto l’idea fu abbandonata e avanzata tempo” (p. 49). I partecipanti appartenevano una terza “soluzione territoriale”. a tre categorie: gli esponenti delle ‘istanze cen- Heydrich, figura di primo piano nella persecu- trali’ del Reich (gli organi statali), i delegati delle zione degli ebrei, nel gennaio 1941 illustrò a autorità civili di occupazione (Governatorato Hitler un progetto dettagliato per la “soluzione generale e ministero per i Territori orientali finale” a livello europeo da compiere alla conclu- occupati), nonché i funzionari delle SS in rap- sione del conflitto. Si prevedeva l’‘insediamento’ di presentanza dei loro uffici centrali o di quelli un numero considerevole di ebrei in un “territorio distaccati nelle zone occupate. L’autore sottolinea ancora da definire”, molto probabilmente si trat- che alla conferenza di Wannsee, Heydrich non tava dell’Unione Sovietica i cui piani d’invasione invitò o fece in modo non fossero presenti diversi erano in fase di elaborazione. Pochi giorni prima funzionari delle SS e della polizia e i coman- dell’operazione Barbarossa, il governatore gene- danti in capo, cioè i rappresentanti di Himmler rale ottenne da Hitler la garanzia a livello territoriale, che nei mesi precedenti che gli ebrei sarebbero stati allontanati celer- avevano ricoperto un ruolo centrale nelle mat- del popolo la Voce storia&ricerca sabato, 12 gennaio 2019 3 di Kristjan Knez Dal verbale

Dal verbale della conferenza, emerge che la “soluzione finale della questione ebraica in Europa” riguardò “circa 11 milioni di ebrei, suddivisi come segue tra i singoli COME I NAZISTI ORGANIZZARONO LA «SOLUZIONE FINALE» Paesi”: Altreich – 131.800; Ostmark – 43.700; Territori dell’est – 20.700; Governatorato generale tenzione è il lessico, infatti proprio Frank tra la primavera e l’estate del 1941, perché – 2.284.000; Bialystok – 400.000; Protettorato di come nella lettera d’invito, l’inca- la situazione militare non lo permetteva, inoltre Boemia e Moravia – 74.200; Estonia – sgombra rico ottenuto dal maresciallo del la crisi dei trasporti non avrebbe acconsentito di da ebrei; Lettonia – 3.500; Lituania – 34.000; Reich, Hermann Göring, Heydrich attuare un’operazione su ampia scala. Belgio – 43.000; Danimarca – 5.600; Francia, Zona non lo indica più con “soluzione Pertanto sia Bühler sia il gauleiter Alfred Meyer occupata – 165.000; Francia, Zona non occupata globale” ma con “soluzione fi- erano dell’avviso “che determinate attività pre- – 700.000; Grecia – 69.600; Paesi Bassi –160.800; nale”, “che riflette, senza dubbio, paratorie in vista della soluzione finale siano Norvegia – 1.300; Bulgaria – 48.000; Inghilterra – l’inasprimento della cura prevista, da effettuare direttamente nei territori interes- 330.000; Finlandia – 2.300; Irlanda – 4.000; Italia una soluzione estrema, ‘finale’; sati, evitando però di creare allarmismo tra la compresa la Sardegna – 58.000; Albania – 200; l’evoluzione della Judenpolitik nei popolazione” (p. 122). Longerich ritiene che i Croazia – 40.000; Portogallo – 3.000; Romania mesi immediatamente precedenti, due gerarchi stessero facendo riferimento ai compresa la Bessarabia – 342.000; Svezia – 8.000; nonché le dichiarazioni in merito metodi messi in pratica da mesi per soppri- Svizzera – 18.000; Serbia – 10.000; Slovacchia – rilasciate da Hitler e dai vertici mere la comunità israelitica: le fucilazioni di 88.000; Spagna – 6.000; Turchia (parte europea) dello Stato e del partito indicano massa, l’introduzione del Gaswagen, l’erezione – 55.500; Ungheria – 742.800; URSS – 5.000.000 con inequivocabile chiarezza che del campo di annientamento di Bełżec. “Questi (di cui Ucraina – 2.994.684, Bielorussia eclusa, e questa ‘soluzione finale’ – seppure eccidi, già eseguiti o concretamente pianificati, Bialystok – 446.484). dal profilo ancora indeterminato riguardavano principalmente gli ebrei ‘inabili al Leggiamo ancora: “[...] Per quanto riguarda le misure – avrebbe condotto all’annien- lavoro’, i quali andavano dapprima selezionati relative alla soluzione finale nei territori europei da noi tamento” (p. 93) Un punto non e separati dal resto della popolazione ebraica, occupati e influenzati, si è proposto che i funzionari irrilevante è contenuto in un pa- poi subito dopo uccisi; i restanti (comunque addetti del Ministero degli Esteri si mettano d’accordo ragrafo del terzo foglio in cui è sia una minoranza) andavano impiegati per con il funzionario competente della Polizia di sicurezza indicato: “il controllo sulle attività il lavoro forzato e poi sottoposti ‘ad adeguato e del SD. In Slovacchia e in Croazia la questione è necessarie ad attuare la soluzione trattamento’, come Heydrich aveva spiegato nel ormai abbastanza facilitata, in quanto in quei Paesi i finale della questione ebraica spetta suo discorso” (p. 123). maggiori problemi di fondo, da questo punto di vista, al Reichsführer delle SS e capo L’essenza del piano di quest’ultimo si basava “sulle sono già stati avviati a soluzione. Anche in Romania della polizia tedesca (capo della deportazioni in massa verso i territori sovietici il governo ha ormai istituito un delegato per gli affari Polizia di sicurezza e del Servizio occupati, piano cui lavorava dalla primavera del ebraici. Per risolvere la questione in Ungheria, sarà di sicurezza) indipendentemente 1941 e che, sostanzialmente, sarebbe stato rea- necessario imporre entro breve tempo al governo dai confini geografici” (p. 94). lizzabile solo a guerra finita; il progetto, come ungherese un consulente per i problemi relativi agli Facendo riferimento a Himmler, aveva illustrato, doveva essere messo in atto di ebrei. [...]”. L’azione pianificata nel corso dell’incontro cioè alla seconda autorità dopo concerto con le ‘istanze centrali’, sulla base di una che si tenne a Villa Minoux, dimora utilizzata dalle SS Göring, Heydrich si garantiva un bozza da lui elaborata. Lo scopo cui mirava era come foresteria, iniziò nel marzo 1942 in Polonia, nel ruolo centrale nell’esecuzione della deportare undici milioni di ebrei dall’Europa alla campo di Chełmno; successivamente toccò a tutti gli “soluzione finale”, “mentre il passo periferia del nuovo impero tedesco e sterminarli altri campi dislocati nell’Europa occupata. relativo al fatto che il suo incarico fisicamente in un arco di tempo ancora inde- non avesse confini geografici era terminato, attraverso una miscela di fiaccante un avviso esplicito ai delegati del lavoro coatto, catastrofiche condizioni di vita nei Attuazione del programma su scala europea ministero per i Territori orientali lager e fucilazioni immediate (e contemporanea- Nel marzo 1942 le SS stavano gettando le occupati e del Governatorato gene- mente impedendo nuove nascite)” (p. 124). basi del programma di deportazioni su scala rale presenti alla riunione” (p. 95). Alla conferenza di Wannsee si assistette ad un europea che Heydrich aveva presentato alla Il documento evidenzia che “nel mutamento di prospettiva, infatti “il quando, conferenza di Wannsee; anche i trasporti tanze compiute in Unione Sovietica, nelle prime quadro della ‘soluzione finale’, sarà adesso op- il come e il dove della ‘soluzione finale’ furono provenienti dai territori esterni al Reich (dap- deportazioni e nei provvedimenti relativi alla portuno impiegare gli ebrei come manodopera ridefiniti”. L’annientamento degli ebrei del vec- prima Slovacchia e Francia, quindi Paesi Bassi “soluzione finale” sul territorio polacco. nei territori orientali, nel modo più idoneo e se- chio continente da progetto da concretizzare e Belgio) non si diressero verso lo spazio so- Tra gli assenti vi erano: , re- condo adeguate direttive. Inquadrati in grandi al termine del conflitto divenne un obiettivo vietico occupato ma si fermarono, come nel sponsabile delle uccisioni con il gas a Chełmo, squadre di lavoro separate per sesso, gli ebrei in da realizzare nel corso di quella guerra. Scrive caso degli altri, nei campi di concentramento i comandanti in capo delle SS e della polizia grado di lavorare saranno condotti in questi ter- Longerich: “la ‘soluzione finale della questione polacchi. Il 10 aprile 1942 Himmler dichiarò dei territori orientali come Friedrich August ritori per contribuire alla costruzione di strade ebraica europea non doveva svolgersi più nei al ministro slovacco Tuka fosse in atto l’‘e- Jeckeln, responsabile dell’Ostland, o il coman- e, senza dubbio, gran parte verrà a mancare per territori sovietici occupati: il baricentro fu vacuazione’ di circa mezzo milione di ebrei dante delle SS e della polizia Odilo Lotario decremento naturale. Sarà poi necessario prov- spostato nella Polonia posta sotto il dominio europei verso oriente. Quando i treni con i de- Globočnik, esponente di spicco nei progetti di vedere a sottoporre ad adeguato trattamento nazista; invece di uccidere gli ebrei d’Europa portati dal Reich e dalla Slovacchia iniziarono Himmler, colui che edificò il campo di stermi- l’eventuale residuo, essendo senza dubbio la con una miscela di catastrofiche condizioni di ad arrivare nel distretto di Lublino, gli ebrei nio di Bełżec nel distretto di Lublino. Longerich porzione più resistente di una popolazione che, vita e fucilazioni di massa, si prospettava la polacchi “inabili al lavoro” furono uccisi siste- sostiene che se Heydrich avesse voluto presen- in quanto frutto di una selezione naturale, in possibilità di utilizzare le diverse tecniche di maticamente, come previsto da Globočnik, che tare ai partecipanti un quadro autentico dello caso di rilascio andrà considerata la cellula ger- sterminio mediante gas sviluppate e perfezio- dall’autunno 1941 aveva avviato i lavori del stato della ‘soluzione finale’, avrebbe dovuto minale di una rinascita ebraica (come la storia nate nei mesi precedenti” (p. 125). Nel gennaio campo di Bełżec. necessariamente coinvolgere quei personaggi. insegna)”; ma anche “nel corso dell’attuazione 1942 fu avanzata un’alternativa al programma Le modalità adottate nei confronti degli ebrei Ma Heydrich li evitò, l’invito voleva essere “un pratica della soluzione finale, l’Europa sarà pas- della ‘soluzione finale’ presentato da Heydrich. presenti nel Governatorato generale erano bru- modo per imporre il proprio, personalissimo sata al setaccio da ovest a est” (pp. 104, 106). La macabra idea emerse in quel contesto, la tali, tanto che Goebbels nel suo diario scrisse: piano per la “soluzione finale”. Per questo Longerich avverte che “gli studi più datati hanno forma e le modalità, invece, non furono oggetto “il sistema in vigore è piuttosto barbarico e non non voleva ammettere che Himmler interpretato questo brano fondamentale come di discussioni ma sarebbero state decisioni dei è il caso di descriverlo qui più particolareggia- e i suoi collaboratori da tempo una perifrasi dello sterminio degli ebrei nelle mesi successivi. tamente. Non ne resteranno molti, di ebrei” lavoravano per ren- camere a gas che sarebbe iniziato pochi mesi (pp. 134-135). Uguale fu la sorte degli ebrei dere obsolete con dopo” (p. 107); le ricerche più recenti hanno di- Dalla pianificazione alla realtà della Galizia, dalla metà di marzo investita il loro operato mostrato, invece, che Heydrich stesse pensando Gli sviluppi sono presentati nel terzo capitolo da massacri e da trasferimenti forzosi verso i le sue piani- a progetti molto concreti, come la costruzione di “La ‘soluzione finale’ diventa realtà”. “L’idea di campi di sterminio. In tre settimane circa de- ficazioni; e un’arteria stradale (Himmler era intenzionato Heydrich di trasferire gli ebrei nei territori orien- cine di migliaia di individui, di Leopoli e di non voleva di portare a compimento quella che avrebbe tali occupati per impiegarli nella ‘costruzione di altri ghetti di quel distretto, furono trasportati che chi aveva collegato Leopoli alla regione del Donec’k) av- strade’ e destinarli così a morte certa si trasformò a Bełżec e soppressi; tutte le operazioni erano messo in atto valendosi anche di manodopera ebraica da nel piano di sfruttare il lavoro forzato degli inter- dirette dai collaboratori di Globočnik. simili ‘soluzioni utilizzare a piacimento. Questa condotta rien- nati nei campi di concentramento: lo scopo finale Tra maggio e giugno 1942 il modus operandi di ripiego’, come trava nei piani delineati da Himmler e dai suoi restava comunque la loro estinzione. Ma soprat- delle SS mutò drasticamente come conseguenza Heydrich avrebbe collaboratori, solo qualche giorno prima della tutto, l’eliminazione degli ebrei ‘inabili al lavoro’, dell’inasprimento della politica antisemita del detto, minimizzando, conferenza di Wannsee questi aveva avviato la tema che Heydrich aveva affrontato solo indiret- regime. L’obiettivo era la completa eliminazione durante la conferenza, fosse costituzione dell’Ufficio centrale per l’economia e tamente, fu tradotta adesso in un programma di degli ebrei nei territori soggetti al dominio na- presente al suo evento” (p. 72). l’amministrazione delle SS “in modo tale da ri- sterminio in piena regola: la selezione degli ebrei zista; “ucciderli sul posto nei territori sovietici unire sotto lo stesso tetto le autorità addette ai non adatti a essere impiegati come manodopera occupati (inclusi quelli annessi fino al 1940 Caratteristiche e contenuti del documento giganteschi progetti costruttivi delle SS e quelle o non indispensabili e la loro separazione dagli all’Unione Sovietica), sterminare gli altri so- Si passa all’analisi del verbale, il cui origi- impegnate nello sfruttamento degli internati nei altri ne decretarono automaticamente la con- prattutto nei lager eretti sul suolo polacco. Solo nale in lingua tedesca (pp. 75-89) è proposto campi di concentramento come forza lavoro co- danna a morte con il gas” (p. 127). Tra gennaio e chi era ancora “in grado di lavorare” doveva es- in riproduzione fotografica, quindi in traduzione atta” (p. 109). marzo 1942, Himmler gettò le basi organizzative sere lasciato provvisoriamente in vita, sfruttato italiana accompagnata dal commento critico di per uno sfruttamento del lavoro dei prigionieri, sino allo sfinimento e poi ucciso come gli altri” Longerich (pp. 90-125). Il testo fu redatto da Nel più breve tempo possibile, senza allarmismi che doveva essere efficace e produttivo. In quel (p. 137). Il piano di Heydrich poteva conside- Adolf Eichmann e autorizzato da Heydrich. Delle Nella parte finale del documento è riportato frangente fu istituito anche l’Ufficio centrale per rarsi già superato, in relazione all’andamento trenta copie originali ad oggi è stata rinvenuta quanto espose il segretario di Stato Joseph Bühler, l’economia e l’amministrazione delle SS, diretto del conflitto. Accanto alle deportazioni e agli solo una, la sedicesima, allegata a una lettera ossia la richiesta del governatore generale di av- da , il cui compito principale era eccidi fu messa in atto la macchina della morte del 26 febbraio 1942 e conservata tra gli atti di viare la “soluzione finale della questione ebraica” l’elaborazione di un imponente “programma di che avrebbe avviato il programma di sterminio. Marthin Luther, sottosegretario al ministero degli proprio entro i confini del Governatorato gene- costruzioni in vista della pace”. L’ingegnere delle Longerich avverte che il processo decisionale Esteri. L’esemplare esaminato fu scoperto dagli rale e “nel più breve tempo possibile”. Sosteneva SS Hans Kammler, invece, propose un mastodon- di tale nuovo piano in quel torno di tempo è Alleati nel marzo del 1947 e si conserva nell’Ar- che la componente ebraica costituisse un pericolo tico progetto edilizio del valore oscillante tra i 20 ancora oscuro. Tra la fine di aprile e l’inizio di chivio politico del Ministero degli Esteri a Berlino. in quanto portatrice di epidemie, ugualmente e i 30 miliardi di marchi tedeschi, che inglobava maggio Hitler, Himmler e Heydrich concorda- L’autore avverte che tale “verbale” non dev’essere dannosa sarebbe stata a suo avviso la pratica del anche le future colonie nell’Ostraum, lo “spazio rono la condotta da adottare per la “soluzione letto alla stregua di una relazione dell’incontro, mercato nero, che “rappresenta[va] un fattore vitale” del Terzo Reich; per attuarlo aveva previ- finale” nell’intero continente. Nei mesi successivi bensì come un documento che sintetizza le fasi destabilizzante nella struttura economica del sto l’utilizzo di circa 175.000 persone (detenuti, i progetti funesti degenerarono ulteriormente e più rilevanti ed i risultati conseguiti nell’ottica paese” (p. 122). Non faceva però riferimento alle prigionieri di guerra, ebrei), da organizzare in la guerra di sterminio razzista divenne lo stru- dell’Ufficio centrale per la sicurezza del Reich. deportazioni nei territori orientali occupati, come squadre di deportati addetti alle costruzioni, mento attraverso il quale il Terzo Reich avrebbe Un altro aspetto al quale bisogna prestare at- lo stesso Hitler aveva prospettato al governatore ossia le Baubrigaden delle SS (p. 128). costruito il “Nuovo Ordine”. del popolodel popolo 4 sabato, 12 gennaio 2019 lala V Voceoce TASSELLI

|| Lavalle-Cassas: panoramica del porto di Pola 200 anni or sono || Vista su Pola nel ritratto di Thomas Allason

volte, agli occhi del pubblico è celato il meglio della storia Adell’Istria e di Pola: un passato raccontato in lettere, ma soprattutto in eccellenti immagini prodotte da artisti dall’occhio fotografico vissuti alla fine del XVIII secolo e all’inizio del XIX secolo. Correva l’epoca quando non NAUFRAGAR M’È DOLCE IN QUESTE TERRE esisteva la tecnica degli obiettivi, delle inquadrature, delle camere oscure, d’antiquariato, per suscitare l’ammirazione mentre la protofotografia e l’eliografia dei visitatori (il pubblico ha tempo per POLA E ANCHE L’ISTRIA E LA DALMAZIA DEVONO erano ancora labili manovre sperimentali. farlo fino al 4 febbraio). A parte il fatto Eppure, mai a un fotografo professionista di poter finalmente vedere da vicino IL RITRATTO DELLE LORO VESTIGIA ANTICHE AI si è prestata l’occasione di riprendere dei volumi che eccellono in quanto le più remote panoramiche di Pola e esemplari rappresentativi di un tipo «FOTOGRAFI PAESAGGISTI» DI DUE SECOLI FA, di ritrarre così meravigliosamente i di monografia-illustrativa da diario di monumenti sopravvissuti dall’era romana. viaggio, il catalogo trilingue (traduzione LOUIS FRANÇOIS CASSAS E THOMAS ALLASON, E Alla faccia degli strumenti chimico- italiana di Elis Barbalich Geromella), che ottico-meccanici e della fotocamera accompagna l’esposizione (allestimento LE DESCRIZIONI DELLA LORO BELLEZZA A JOSEPH digitale, mai nessuno è riuscito a regalare e veste grafica di Vjeran Juhas), fornisce immagini così poetiche, e tanto di fedeli tutte le informazioni necessarie per LAVALLÉE E A CHARLES YRIARTE testimonianze di strutture architettoniche rinnovare le conoscenze in merito a questo e urbane ancora intatte nel tempo. Pola straordinario patrimonio librario. Andiamo ed anche l’Istria e la Dalmazia devono a sfogliare assieme alla responsabile quelli parte, l’etnografia dell’Istria e della il ritratto delle loro vestigia antiche ai che sono senza ombra di dubbio i più bei Dalmazia con i loro abitanti. La “fotografi paesaggisti” di due secoli fa libri, mai custoditi a Pola. seconda parte, ‘Viaggio pittoresco’, Louis François Cassas e Thomas Allason e accompagna Cassas nel suo le descrizioni della loro bellezza a Joseph Un viaggio «pittoresco» itinerario in Istria e Dalmazia, Lavallée e a Charles Yriarte. Il valore di “Il primo volume, il celebre Voyage riportandone il diario in terza tre volumi che ne contengono i disegni e pittoresque et historique de l’Istrie et de persona e aggiungendovi anche gli scritti è incommensurabile, tale da non la Dalmatie – spiega Adriana Gri Štorga testi di altri autori, ad es. di essere mai stati inseriti ed esibiti nella – riproduce le stampe realizzate nel Alberto Fortis. Purtroppo, mostra permanente dei reperti del Museo 1782 dal pittore e illustratore francese il diario originale è andato archeologico istriano, il cui edificio è in Louis François Cassas, volume edito nel perduto. La parte iconografica fase di totale ristrutturazione. 1802 nella redazione di Joseph Lavallée. consta di 68 tavole e di L’invidiabile privilegio di avere sotto Nello spirito del primo classicismo e tre lastre stampate come gli occhi tanto di monografie storico- preromanticismo, Cassas fu profondamente vignette all’inizio dei illustrative, è della bibliotecaria ispirato dai monumenti antichi e frontoni, accanto al testo, responsabile Adriana Gri Štorga, cui dalle relative aree circostanti, il che lo le cui descrizioni sono è affidata la gestione della biblioteca portò a viaggiare anche lungo la costa riportate alla fine”. del Museo archeologico dell’Istria, da orientale adriatica, da Trieste a Spalato, Si può ben dire che, in un considerarsi una vera istituzione a parte. immortalandone le vedute in disegni e solo enorme volume vi Annovera oltre 45mila unità bibliografiche, acquerelli. Lavallée, invece, fu un eclettico è concentrata un’intera il che la qualifica come una delle più personaggio dell’illuminismo francese e mostra d’arte. “È ricche fra le biblioteche specializzate un erudito assai apprezzato nella Parigi una pubblicazione – di Croazia. Le pubblicazioni contenute della Rivoluzione e dell’Impero. Possedeva conferma la bibliotecaria riguardano l’archeologia, la storia e la un’eccezionale cultura, coltivava una – riccamente dotata di || «I confini dell’Adriatico» di Yriarte (Parigi, 1878) storia dell’arte. Si parla di collezioni di grande passione per le arti e parlava acquetinte e acqueforti, periodici e di edizioni limitate. Adriana diverse lingue. Scrisse il testo in base al realizzate sulla base degli acquerelli Gri Štorga si è resa autrice di una mini diario di viaggio di Cassas, rinarrandolo originali di Cassas dai più eminenti come si presentavano alla fine del ‘700, prima esposizione di notevole pregio. “Tre e completandolo con proprie aggiunte, incisori francesi della seconda metà del dell’inizio del rigoglioso sviluppo cittadino perle ottocentesche” sono state esposte senza aver mai visitato le terre descritte. XVIII secolo, il che le conferisce un valore subentrato nel XIX secolo. L’opera di Cassas nella vetrina di via Carrara 3, e bastano Nella prima parte, intitolata ‘Viaggio aggiunto. Le incisioni illustrano, fra l’altro, ebbe una vasta eco negli ambienti classicisti queste, con il loro splendido aspetto storico’, Lavallée illustra la geografia, e in anche i monumenti antichi di Pola così degli architetti e artisti francesi. Anche Johann Wolfgang von Goethe, letterato tedesco fra i più grandi, ebbe a dichiarare, in occasione di un suo viaggio in Italia, che:’...i disegni di Cassas sono straordinariamente belli. Ne ho tratto idee in quantità’. Cassas è altresì l’autore di tutte le tavole che raffigurano i singoli monumenti e le loro ricostruzioni, eccetto una - la pianta del Palazzo di Diocleziano, da lui ripresa dal Clerisseau citandone la paternità. In origine il libro conteneva 14 fascicoli, in seguito rilegati in un unico volume formato da 190 pagine enumerate con cifre arabe. Per procacciare i mezzi necessari alla sua pubblicazione vennero associati degli abbonati. Un dato curioso è che, all’inizio del libro, al primo posto nell’elenco degli abbonati figura il nome di Napoleone Bonaparte, il che non è un caso. Data la sua politica espansionistica nel Mediterraneo a danno dell’Inghilterra, Napoleone era interessato all’Istria e alla Dalmazia, che infatti nel 1806 vennero occupate dai Francesi, cosicché non è escluso che, alcuni anni prima, egli – primo console e futuro imperatore – proprio per questi motivi si prodigasse per far stampare l’opera in parola. Accanto a lui, fra gli || Lavalle Cassas: frontespizio del Viaggio pittoresco || L’Arena “fotografata” dall’inglese Allason due secoli fa abbonati, sono citati i suoi generali, il re del popolo storiala Voce&ricerca sabato, 12 gennaio 2019 5 di Arletta Fonio Grubiša

|| L’Arco dei Sergi visto da Allason NAUFRAGAR M’È DOLCE IN QUESTE TERRE

antichità, un ciclo di acqueforti con gli || Un grande patrimonio librario in vetrina antichi monumenti polesi. Conosceva i e tra i suoi 60 soci vi sono prestigiosi disegni e i testi su Pola dei studiosi, conservatori e direttori di musei, || «Pittorsque views» di Thomas Allason (Londra, 1819) suoi predecessori, specialmente proprietari di collezioni storiche e storici”. quelli di Jakob Spon, George Si apprende che il libro di Allason Wheler, James Stuart, Nicolas contiene complessivamente 10 incisioni Revett e Robert Adam, sicché e 4 illustrazioni ed i monumenti di Pola fu in grado di confrontare la figurano rappresentati niente meno che situazione dei monumenti accanto all’Acropoli di Atene. Le lastre e della città in genere in del libro, pubblicato nel 1819 da John un arco di tempo di quasi Murray, uno dei più importanti e influenti 200 anni. Questo libro si editori della Gran Bretagna, vennero suddivide in tre parti. incise da W.B. Cooke, George Cooke, In quella introduttiva, Henry Moses e Cosmo Armstrong. l’autore spiega di aver voluto avvicinare Parte d’Europa dimenticata al largo pubblico Splendido anche il terzo volume. Oltre la bellezza dei che racconto di viaggio è un’opera monumenti polesi, antropologico-culturale, intitolata Les ma anche lo bords de l’Adriatique et le Monténégro: stato di completo Venise, l’Istrie, le Quarnero, la Dalmatie, abbandono in cui le Monténégro et la rive Italienne. Il suo versavano, da lui autore è il giornalista, pubblicista e riscontrato dopo scrittore di viaggi, Charles Yriarte. Un il breve dominio altro personaggio romantico ispiratosi || Il libro di Lavallée-Cassas, rivestito in pelle, impressioni a oro e tavole protette da carta trasparente francese. Nella alla romanità delle terre affacciate seconda parte all’Adriatico orientale. Viaggiando || Ritratto del Tempio d’Augusto di Charles Yriarte riporta i disegni da queste parti, studiò le genti e il della Gran Bretagna, lo zar russo, vari dell’Anfiteatro, del Tempio di Augusto, patrimonio storico e culturale. Descrisse dettagliata e esaustiva rappresentazione principi, amanti dell’arte, biblioteche. Il loro delle facciate retrostanti i templi di Augusto la costa croata in tutta la sua lunghezza, dei paesaggi, della vita e della gente, da numero complessivo ammontava a 280, cui e Diana, l’Arco dei Sergi e Porta Gemina, entrando anche nell’interno dell’Istria Venezia al litorale montenegrino. Accanto sarebbero andate 764 copie del volume. per ognuno dei quali c’è una dettagliata e della Dalmazia, fino ai confini della alle descrizioni delle località rivierasche Oggi è pressoché impossibile stabilire quante descrizione con cenni sulla loro storia e Bosnia ed Erzegovina e del Montenegro, come Pola, Rovigno e Parenzo, ci ha ne siano rimaste e dove si trovino, perché, lo stato in cui al tempo si presentavano. da dove tornò al punto di partenza, lasciato testimonianze dell’Istria interna a parte le biblioteche, di cui fanno fede i Nella terza parte illustra la storia e la cioè Venezia. “Voleva rappresentare ai quali Pisino, Monpaderno, e Antignana. cataloghi, un certo numero viene custodito geografia dell’Istria e della Dalmazia e ne lettori, come dice egli stesso ‘quella parte La sua opera ebbe una potente risonanza nelle collezioni private”. descrive le popolazioni. Pone in rilievo di d’Europa dimenticata’ che – come aggiuge negli ambienti intellettuali francesi aver tratto grande giovamento anche dalla la bibliotecaria – egli descrive come ed è direttamente meritevole per aver Vedute di Pola.... in Istria lettura dell’itinerario illustrato nel Voyage territorio inesplorato, vergine tracciando entusiamato Jules Verne – che a Pisino Vediamo il secondo libro, che porta la pittoresque et historique de l’Istrie et de la innumerevoli schizzi eseguiti ‘in sella al e in Istria non mise mai piede – con la firma dell’architetto, geodeta e geografo Dalmatie. cavallo, col sole, sotto gli acquazzoni, descrizione della Foiba e del castello di inglese Thomas Allason. Nel 1814, questo “Allason dedicò il libro alla Society of con le ultime luci del giorno’. L’autore Pisino, tanto da spingerlo ad ambientarvi personaggio – rileva Adriana Gri Štorga – Dilettanti, che da lungi si interessava a Pola ringrazia alcuni artisti che, facendo leva il suo fantastico romanzo d’avventure diretto in Grecia, visitò Pola per la prima e che avrebbe voluto costruire a Piccadilly sulle proprie intuizioni, seppero dare ‘Mathias Sandorf’”. volta, dove, dato il suo interesse per un proprio palazzo ispirato al Tempio „pienezza“ a quegli abbozzi. L’opera è In conclusione, ci troviamo di fronte a un l’architettura antica, rimase colpito dai d’Augusto, cui però dovette in seguito dedicata alla regina italiana Margherita libro di viaggi corredato da 257 incisioni e monumenti romani. Vi fece ritorno nel rinunciare. Era una società formata da di Savoia, consorte di Umberto di Savoia, 7 carte geografiche. Incredibile ma vero: il 1816 per studiarli più a fondo e disegnarli. aristocratici e scienziati, fondata nel 1734, assai popolare nei circoli conservatori e medesimo contiene numerose inesattezze Giunse a Pola proveniente da Trieste che sponsorizzava lo studio dell’arte antica. monarchici d’Italia, cantata da poeti e storiche e anche geografiche, dato che viaggiando con il connazionale J. R. S. I suoi soci sostennero importanti spedizioni scrittori, nonché dalla stampa di allora, l’autore si è abbondantemente servito Stanhopes, un artista. In Picturesque Views in Grecia e in Turchia, da cui sortirono, fra come simbolo di riformatrice morale”. di fonti orali, ma la rappresentazione of the Antiquities of Pola in Istria, l’unico l’altro, delle pubblicazioni che gettarono “Oltre all’introduzione, in cui spiega il saggistico-giornalistica che questi dà volume che scrisse, stampò, accanto al le basi per lo sviluppo di un’archeologia programma e gli scopi del suo viaggio, della costa croata dell’Adriatico regala suo singolare racconto di viaggio, ricco di intesa come seria disciplina scientifica. il libro comprende 11 capitoli. Da straordinarie informazioni utili sul piano una moltitudine di dati su Pola e le sue Quella Società filantropica esiste tuttora grande romantico, Yriarte ha scritto una etno-culturale e storico. del popolo 6 sabato, 12 gennaio 2019 storia&ricerca la Voce PATRIMONIO

alendo per lungo spazio il monte altissimo di Grisignana “Saccostandosi all’austro verso la valle si ritovano due chiese campestri, (…) di qua scendendo dopo tre miglia si scuopre il castello di Piemonte, ch’è posto sopra un colle assai eminente in mezzo a due altri monti che se gli innalzano da L’ANTICO CASTELLO DI PIEMONTE D’ISTRIA mattina a sera, e serrandosi in borea con un’apertura alla parte di mezzogiorno mura: la prima, posta a settentrione, sulla volevano togliere ai veneziani il caposaldo. occupati nuovamente dalla Serenissima verso la valle di Montona che gli rende un piazzetta antistante il borgo medievale Sette anni più tardi, nel 1355, il castello fu e affidati in custodia al castellano bellissimo prospetto. Il colle è molto elevato, dove nel 1603 fu innalzata la chiesa dei fortificato assieme agli altri possessi istriani Giovanni Venier. Rioccupato nuovamente e sopra questo è tutto il castello, con le SS. Giovanni e Paolo, restaurata nel 1792; dell’imperatore Carlo IV affinché fosse dall’Austria l’anno seguente, Piemonte case degli abitatori unite insieme, in modo la seconda, sita a meridione, verso la in grado di respingere qualsiasi attacco entrò definitivamente nell’orbita che da lontano sembra un gruppo ovvero valle del Quieto, conosciuta anche come nemico. E fu grazie alle sue fortificazioni veneziana nel 1511, dopo la conquista pigna, il cui centro è la chiesa parrocchiale, porta Contarini. In cima al colle, assieme che si riuscì a vanificare, nel 1360, l’assedio da parte di Damiano Tarsia, che fece campanile, e palazzo dei padroni del all’antica chiesa parrocchiale della Vergine portato dai triestini al seguito del patriarca abbattere le mura della rocca. castello”. Maria, si trovava il castello, sorto, come Lodovico della Torre e del vescovo Antonio Dopo il trattato di Worms del 1521 la Nel descrivere il castello di Piemonte tutto il nucleo antico, sopra i resti di una Negri nel tentativo di sottrarre l’Istria alla Repubblica di San Marco ne prese possesso il vescovo cittanovese Giacomo Filippo statio militare romana. sudditanza veneta. e, nel 1529, con delibera del Consiglio Tommasini metteva in risalto, verso la Che tutto l’agro di Piemonte fosse abitato Con il passaggio di Piemonte alla Contea dei Dieci, fu posto in vendita al maggior metà del Seicento, quelle caratteristiche ai tempi di Roma lo comprova il ricco d’Istria (1374) avvenne un consistente offerente. L’anno seguente il castello se lo geografiche che sono a tutt’oggi il tratto materiale archeologico, costituito per lo ingrandimento territoriale e la località aggiudicarono i gentiluomini veneziani saliente della località. Il pittoresco più da corredo funerario e lapidi sepolcrali, ottenne l’indipendenza amministrativa e lo Giustiniano Contarini e Girolamo Grimani, villaggio, chiuso a settentrione dalla scoperto a partire dagli anni Ottanta del status di Signoria immunitaria infeudata i quali, due anni dopo, lo divisero tirandolo cima di S. Andrea, a oriente dai monti XIX secolo, e che alcuni studiosi mettono a privati dietro corresponsione annua di a sorte. Il Contarini e il Grimani decisero Grzici e Circoti e a occidente da quelli in relazione con l’antica Via Flavia che 3000 ducati. Tra la fine del Trecento e che fosse “l’acqua del Batizan” a dividere le di Portole, deve a questa sua posizione i da Trieste a Pola attraversava l’interno gli anni Sessanta del Quattrocento erano due parti: al Contarini andarono Piemonte nomi di Piemontis, Pimontium, Poymont, dell’Istria. signori di Piemonte Ugone VI di Duino e Castagna, al Grimani i restanti luoghi. Pedemontis con i quali era ricordato Nonostante le origini antichissime del (1381) e, successivamente, il capitano di Bercenegla non fu compresa nella divisione a partire dal medioevo. Tuttavia, le luogo, Piemonte fece la sua comparsa nei Pisino, Michele di Wachsenstein, Ramberto in quanto possedimento del signore di caratteristiche morfologiche del territorio documenti appena nel basso medioevo. A di Walsee (1407), Pietro dell’Arsa (1423), Momiano, Bernardino de Raunicher e di favorirono, sin dall’età del bronzo, differenza di quanto sostenuto da molti, Ermanno Rauber (1457), Martino sua moglie Ingenua. Quando i Raunicher, il sorgere di antichi abitati su altura non comparve nell’atto di donazione a Schnitzenbaumer (1460). nel 1548, vendettero il castello di Momiano denominati castellieri, di cui troviamo favore della Chiesa aquileiese del 1102, ai conti Rota, anche la villa fu compresa conferma nella ceramica rinvenuta sul fatto dal marchese d’Istria Ulrico II di La signoria dei Contarini nell’atto d’acquisto, per essere in seguito colle Montisel e nei resti delle cinte Weimar e dalla consorte Adeleita, nel Anche nel XV secolo la storia di Piemonte ceduta ai Contarini. murarie di S. Croce. Piemonte stesso si quale si menzionava la “villam castan” fu caratterizzata da numerose aggressioni presume fosse sorto sui resti di un antico (Castagna) appartenente, assieme e saccheggi. Nel 1412 subì l’assalto degli L’amministrazione castelliere. a Visinada, Santa Maria del Campo, Ungari di Sigismondo, in guerra con L’amministrazione del castello e del Bercenegla, Rosario, Medelin al suo ampio Venezia e, nel 1421, quello veneziano territorio spettava al signore del castello, il Lo sviluppo dell’abitato territorio feudale. durante la guerra con l’Austria. Dopo il quale aveva l’autorità di “giudicare tutti li Lo sviluppo urbano dell’abitato, crollo del potere temporale dei patriarchi Casi Criminali di che qualità si voglia, et che nonostante la penuria di fonti Viene fortificato di Aquileia e l’avanzata delle milizie venete occorono Criminali nella Villa di Bercenegla documentarie, si può far risalire al XII Coinvolto ripetutamente nelle lotte tra la nei territori patriarchini, i miliziani del et suo territorio”. Gli zuppani di Piemonte, secolo, quando è attestata la presenza del Serenissima, il Patriarcato di Aquileia, i comandante Taddeo d’Este devastarono Castagna e Bercenegla, in carica per un palazzo che in seguito fu dei Contarini. Conti di Gorizia e l’Austria, il castello, per sia Piemonte sia la vicina Castagna. Nella anno solatanto, potevano giudicare sino Certamente all’epoca esisteva anche la la sua posizione strategica lungo una delle seconda metà del secolo (1476), nel corso a 20 lire, mentre l’appello era prerogativa chiesa, di cui oggi sono visibili solo le fasi arterie stradali che dall’altopiano carsico delle operazioni militari tra la Repubblica del signore o del capitano. In caso di furti costruttive successive; delle mura che scendono verso la valle del Quieto, subì e Lodovico Sforza, duca di Milano, il perpetrati nel castello, ville o territorio, cingevano l’abitato e della sua estensione frequenti assedi e distruzioni. castello fu circondato da un contingente il Capitano aveva l’obbligo di punire nulla possiamo affermare con certezza. Nel 1274, Giacomo Contarini, durante una di ventimila turchi, inviati dal sultano i colpevoli, mentre il sottratto doveva Nella seconda metà del XIV secolo, scorreria nella provincia, sostò a Piemonte, Bajazet II a sostegno dello Sforza. In quella essere restituito al legittimo proprietario. Piemonte assunse la sua attuale senza però danneggiarlo. Occupato circostanza la roccaforte, per non essere Lo stesso Capitano era in obbligo di fisionomia. A quest’epoca risalgono, da Venezia, in lotta con patriarchini e annientata, non oppose resistenza e aprì le sorvegliare l’amministrazione del fondaco, infatti, i tratti più antichi della cinta goriziani, nel 1348 il castello dovette porte agli assalitori. non potendo intromettersi nelle questioni difensiva. Due erano le porte di accesso essere strenuamente difeso dagli assalti Nel 1508, durante la guerra della Lega che lo riguardavano, poiché istituito e al castello difeso da una doppia cerchia di dei soldati croati del conte di Veglia, che di Cambrai, Piemonte e Castagna furono mantenuto dai vicini.

|| La porta Contarini del castello del popolo la Voce storia&ricerca sabato, 12 gennaio 2019 7 di Rino Cigui L’ANTICO CASTELLO DI PIEMONTE D’ISTRIA L’elezione del pievano e del cappellano l’anno per il signore, mentre i proprietari spettava al Consiglio di Piemonte, ma di grandi o piccole mandrie d’animali gli era al signore o al Capitano che spettava fornivano annualmente un formaggio. la conferma. Le cause civili superiori a Anche il torchio, fatto costruire a spese 20 lire si trattavano dinanzi al Capitano, del signore del castello, riscuoteva “la mentre l’appellazione spettava al undecima dell’oglio” ed i villici vi si podestà e capitano di Capodistria. In recavano “senza più pagar il cavallo che alcune cause criminali poteva giudicare macinerà l’olive, né far alcun’altra facione anche il Capitano di Piemonte con il (…) se non dar la spesa di bocca alli permesso del suddetto podestà e capitano torchieri, et famigli, acqua et legne per giustinopolitano. Al Capitano, infine, il luogo solamente”; le morchie erano a spettava pure l’elezione del cancelliere, il beneficio della chiesa maggiore. quale andava sostituito ogni due anni se I tributi riguardavano pure lo zuppano era poco gradito dal popolo. e i pozuppi, i quali, assieme ai quattro giudici, facevano visita al signore a Natale, I tributi feudali Carnevale e Pasqua portandogli “buzzoladi Numerose e pesanti erano le contribuzioni tre, et soldi due d’ova per cadauno”; anche alle quali dovevano soggiacere gli abitanti lo zuppano e il pozuppo di Castagna erano della signoria di Piemonte. Oltre alla tenuti a fargli visita, recandogli, a Natale decima dell’uva, pagavano “de ogni e e Carnevale, “buzzoladi tre, e tre galline, qualunque sorte de Biava grosso, et minuta ovvero sei soldi per una” ed a Pasqua et d’ogni et qualunque sorte de legumi, “un agnello, ovvero soldi sedeci”. Tutti i condotto il tutto in Castello, et così d’animali proprietari di cavalli portavano al castello, menudi i quali non abbiano a tenerli più la vigilia di Natale, una somma di legna al del tempo ordinario”. I proprietari di vigne, prezzo di un soldo la somma. || L’arma dei Contarini, proprietari del castello invece, erano tenuti a versare al signore un “gotto di vino” e portarlo al castello, mentre Il capitano Pietro Fines conserva un’epigrafe nella sacrestia della serva a chiara intelligenza di cadauno, che era obbligo degli stessi vicini dare una Nell’amministrazione del castello di vecchia chiesa parrocchiale che ricorda dovrà intervenire, e così susseguentemente botte alle cantine del signore; i guardiani Piemonte, la figura del Capitano era l’altare dedicato ai Santi Fabiano e la mattina seguente”. I ventiquattro delle vigne, dal sabato che precedeva la seconda solo a quella del signore che Sebastiano, da lui fatto erigere nel 1476 consiglieri erano tenuti ad assistervi sotto Madonna d’agosto, erano tenuti a portare ne era il proprietario. Nel momento in e dotato di propri beni stabili con una pena di due lire applicate all’altare della ogni sabato in castello un cesto d’uva cui assumeva tale funzione, il Capitano mansioneria a beneficio. Beata Vergine del Carmine; l’assenza che veniva retribuito dal signore con un emanava una sorta di regolamento di Nel 1642 fu ripristinato l’antico Consiglio per “legitima causa”, doveva essere soldo. Era, inoltre, prerogativa dello stesso polizia che contemplava, tra l’altro, il Civico, composto di ventiquattro riconosciuta dal Capitano. In caso di feudatario la vendita di ventidue “gorne” di pagamento delle decime nei tempi fissati, individui, già da tempo soppresso in modo morte di uno dei consiglieri, quest’ultimo vino, di buona qualità e al prezzo corrente. l’astenersi dal lavoro nei giorni festivi, il arbitrario da alcuni facinorosi. Sino allora andava immediatamente sostituito da una I proprietari di bestiame versavano la divieto di bestemmiare, di cacciare lepri e tutto il governo e le elezioni dipendevano persona ritenuta idonea e meritevole. cosiddetta “voluina”, che pernici con le reti, di tagliare gli olivi, di dai soli quattro giudici, i quali sceglievano Dal XVII secolo si assistette a un lento equivaleva a sei “starioli” di gettare immondizie nelle vie del castello gli ufficiali che duravano in carica un sviluppo dell’insediamento, attestato frumento e quattro di biada se e di tenere sempre pulite le fontane anno. I consiglieri dovevano essere scelti dalle modifiche apportate nel 1643 alla si possedevano due buoi, alla pubbliche. Altri capitoli riguardavano il tra le casate più degne e il giorno di S. chiesa parrocchiale, che culminò con il metà nel caso di uno solo. rispetto dell’altrui proprietà, il non portare Michele eleggevano, “a Bossoli e Ballotte”, grande sviluppo architettonico del secolo Essi erano obbligati ad arare armi, l’esattezza dei pesi e delle misure. lo zuppano e tutti gli altri incarichi. successivo che vide molte case nuovamente la terra del signore per tre Tra i numerosi Capitani in carica a Anche l’attività del Consiglio Civico edificate, l’occupazione degli spazi pubblici giornate l’anno ciascuno e Piemonte merita ricordare il portoghese fu regolata da normative (capitoli) e il restauro di molti edifici. Negli ultimi “sesolar le biave” ponendole Pietro Fines, che ricevette in dono, nel alle quali dovevano soggiacere tutti due secoli vi furono pochi cambiamenti, “in meda”. Secondo l’antica 1461, i castelli di Piemonte e Castelnuovo i membri eletti. La sera prima della localizzabili, per lo più, al di fuori degli consuetudine, ognuno era da Eleonora, moglie dell’imperatore convocazione, il pozuppo suonava la antichi perimetri. tenuto a cacciare due giorni Federico III. Del Fines si campana grande della chiesa “affine (Autore delle foto: Gianfranco Abrami)

|| Una veduta di Piemonte || La chiesa parrocchiale della località del popolo 8 sabato, 12 gennaio 2019 storia&ricerca la Voce SPIGOLATURE di Denis Visintin

a Val Resia, o Rozajanska dolina in slo- veno, si trova nel Comune di Resia, Lossia nella parte nordoccidentale del Friuli Venezia Giulia, in Provincia di Udine. Si estende per 21 km, con una larghezza che non supera il chilometro. Comunica, con la strada che passa per Sella Carnizza, con la Valle di Uccea. Altri sbocchi naturali la col- legano verso Resiutta, la pianura friulana e il bacino del Tagliamento a occidente, verso la Slovenia e il fiume Isonzo a est, verso la Valle del Torre e Tarcento a sud. Si presenta con una parte centrale ampia e soleggiata e le sommità ristrette, in gran parte rico- perte da boschi. Due sono i corsi d’acqua: la Resia e l’Uccea. I paesi componenti il Comune sono i seguenti: Prato/Ravana, capoluogo, San Giorgio/Bila, Gniva/Njïva, Oseacco/Oseane, Stolvizza/Solbica, Uccea/ Učja. Ci sono poi diverse borgate, tra cui: Lischiazze/Lišćace, Gost/Ta-na Huzdë, Coritis/Korito, e diversi casolari sparsi. Gli abitanti sono attualmente poco più d’un migliaio. Storicamente, i primi insedia- menti abitati risalgono al VI secolo dopo Cristo, e secondo la leggenda sorsero in località “Gospodnica” (dimora dei signori) a Poclanz/Ta-pod Klancom. Seguirono gli altri insediamenti, che si estesero fino alle pendici del Monte Canin. In questa valle, nel VII secolo s’insediò una popolazione di ceppo slavo, giunta al DALLA VAL RESIA ALL’ISTRIA seguito degli Avari e dei Longobardi, abban- donando il nomadismo. La singolare lingua, Stolvizza, i cui territori furono riuniti nell’at- Ferragosto. A Carnevale si celebra il Püst, La frequente mobilità degli arrotini e degli il resiano, riconosciuta dall’UNESCO, è stata tuale Comune di Resia, con sede a Prato. che termina il giorno delle Ceneri, con un altri mestieranti stagionali ebbe riper- oggetto d’importanti studi, assieme alle tra- A seguito della Terza guerra d’indipen- pupazzo di stoffa, detto bäbac, drumïheć o cussioni sullo sviluppo della vita interna dizioni che si custodiscono e si tramandano denza italiana, nel 1866, l’area fu inserita dëd, che è condannato a morte e bruciato resiana, in quanto essi venivano a contatto di generazione in generazione. I resiani, ap- nel Regno d’Italia. Al plebiscito, i contrari pubblicamente. L’onomastica cognomi- con nuove realtà, lingue, culture, infor- partenenti al gruppo linguistico slavofono, furono parecchi: temevano di non poter più nale resiana si rispecchia in 16 cognomi mazioni e novità che poi si portavano a secondo lo studioso polacco Baudouin de emigrare e svolgere le attività artigianali e d’appartenenza slovena, 6 patronimici, 12 casa: informazioni tecniche, scientifiche, Courtenay, provenivano da tribù diverse commerciali praticate nei territori asburgici. d’origine friulana e 3 d’incerta provenienza. architettoniche, moda, ecc. Ma soprattutto praticanti dialetti distinti. Originariamente, Paure poi rivelatesi infondate, perché non Nel XIII secolo i cognomini registrati erano furono i primi a entrare in contatto con la queste popolazioni occuparono il territorio seguì alcun provvedimento austriaco in me- i seguenti: Mina, Gorjanin, Bilina, Guriz, fotografia, con cui era immortalata la loro delle odierne Slovenia e Carinzia, nonché rito. Cernigoj, Kuzin, Pangy, Svetiz, Stojan, Ivan, attività da questi” litratavi/litrate”, ossia le aree che si estendono verso la pianura Sitic, Swenz, Cuz, Dobligoj. ritratti, personali o famigliari, è possibile friulana attraverso la Val Canale, il Canal Le conseguenze delle guerre e dei terremoti I resiani sono rimasti a lungo una comu- ricavare numerose nozioni etnografiche. del Ferro e il versante friulano montuoso. Durante la Prima guerra mondiale, la Valle nità chiusa, verso l’esterno. Soltanto a Le tribù stanziatesi in Friuli furono gradual- fu scavata dalle trincee e la popolazione, partire dal 1837, con la costruzione della Presenti a Pisino, Albona, Dignano mente assimilate dalle popolazioni romanze svincolata dagli obblighi militari (compresi prima strada carrozzabile verso Resiutta, Con il crollo dell’Impero asburgico e la ivi residenti o sopravvenute. Al contrario, si i giovani e le donne), fu impiegata nella iniziarono a praticare dei rapporti più in- successione, nei suoi territori, di nuovi sono mantenute e stabilizzate quelle della costruzione di strade e mulattiere e nel tra- tensi con le aree esterne. Iniziarono così i stati nazionali, gli arrotini sono costretti Resia, della Val Canale, delle Valli del Torre, sporto a spalla del materiale necessario. Nel fenomeni emigratori, che permisero la loro ad abbandonare il loro tradizionale bacino del Cornappo e del Natisone. 1917, a seguito della Rotta di Caporetto, conoscenza d’altre culture e tradizioni, d’utenza, e rivolgersi ai nuovi mercati siti in le truppe austriache invasero la zona, con ma anche di migliorare le loro condizioni Italia centrale e meridionale, e l’Occidente Ultima propaggine di un vasto mondo slavo conseguente sfollamento di buona parte di vita. Attualmente sono 5.000 i resiani europeo. La loro emigrazione allora di- Di conseguenza, i resiani sono ritenuti es- degli abitanti – anziani, donne e ammalati abitanti in altre parti d’Italia e d’Europa, venne da stagionale a definitiva. Numerose sere l’ultima e la più meridionale propaggine – verso Resiutta e il Friuli, per poi essere aventi ancora dei legami con la terra d’o- famiglie di Oseacco si stabilirono in Austria, di quel vasto mondo slavo che si estende smistati in tutta la penisola appenninica. rigine. Li troviamo a Udine, Tarvisio, quelli di S. Giorgio e Gniva raggiunsero fino all’Oceano Pacifico, tagliati però fuori Moti morirono di stenti e malattie varie, tra Milano, Trieste, Gorizia, Firenze, Roma. Ma l’America Latina o l’Oceania. Da Stolvizza da questo mondo dal sistema montuoso, cui la famigerata febbre spagnola del 1917. anche in Slovenia, Croazia, Serbia, Cechia, preferirono l’Istria, la Croazia, il Quarnero, che allo stesso tempo ha reso possibile la I sopravvissuti rientrarono a casa nel 1919, Slovaccha, Ungheria, Australia. la Serbia. Molti arrotini stabilitisi nei terri- loro sopravvivenza e la conservazione delle costretti ad affrontare nuove sfide, dovute a tori ex jugoslavi, dopo la II guerra mondiale, peculiarità culturali. Il sistema montuoso re- desolazione e miseria. Artigiani, soprattutto arrotini, e primi fotografi rientrarono a casa. Altri resiani si stabilirono siano è citato per la prima volta nell’atto di Per un periodo la vita trascorse tranquilla, Questi migranti resiani praticavano mestieri in Algeria, Germania, Belgio, Lussemburgo donazione del 1084 con cui il conte Kacelin poi scoppià la Seconda guerra mondiale. quali lo stagnino, il vetraio, il cenciaiolo, e in varie regioni italiane Si sfaldò così il (Chasili de Muosiza – Moggio), carinziano, Gli effetti si fecero sentire particolarmente il muratore, il boscaiolo, il venditore am- tradizionale sistema economico resiano, e consegna al suo congiunto Svatobor, o dopo l’8 settembre 1943, tra carestia e di- bulante. Ma erano soprattutto arrotini o cambiò profondamente anche l’aspetto de- Svatobar (detto dai tedeschi Federico II), sorientamento politico e amministrativo. brüsar. Quest’ultima categoria si diffuse mografico regionale. patriarca di Aquileia, i suoi possessi nel ba- Nell’aprile 1945 la Valle fu liberata e iniziò particolarmente a Stolvizza, Ligosullo, In Istria, li troviamo a Pisino, Albona, cino del Fella, con l’obbligo di costruire un una nuova fase, caratterizzato da difficili Paularo e Treppo Carnico, a partire per lo Dignano. L’odierno capoluogo peninsulare monastero a Moggio. Furono allora menzio- situazioni economiche, disoccupazione ed meno dal XIX secolo. Gli arrotini resiani fu più volte raggiunto da diverse famiglie nate le località di Resia superiore – l’odierna emigrazione. giravano l’Italia e l’Europa, con gli attrezzi Buttolo. Nel cimitero di Pisino esistono tut- S. Giorgio/Bila – e inferiore – Resiutta –, i Disastrose le conseguenze dei terremoti portati a spalla, spinti su due ruote o su di tora due tumuli recanti questo cognome. A monti Start e Baba. In un documento del del 6, 11 e 15 maggio 1976. Gran parte una bicicletta. Partivano generalmente dopo questa famiglia – così Gracijela Paulović, 1098 si ricorda la cappella della Beata del patrimonio resiano è andato distrutto; le festività carnevalesche, accompagnati dai presidente della Comunità degli italiani Vergine sul Prato. Nel 1118, l’area passò la gente fu sistemata inizialmente in tendo- figli maschi, se aventi almeno 10-11 anni di Pisino – appartenevano due sorelle: sotto il dominio veneziano. In un libro fon- poli, e prima dell’inverno a Grado, Bibione e d’età. Rientravano d’estate per raccogliere Iolanda, andata in sposa a un Millevoi, e diario del 1240 sono citate le località di S. Lignano. Altri si appoggiarono ai parenti, al- il fieno, e ripartivano dopo la Šmarna miša Maria. Dal ramo dei Millevoi nacquero due Giorgio/Bila, Prato/Ravanca, Stolvizza/ cuni nelle prime case ricostruite di Oseacco. agostana, tornando nuovamente a casa ad figlie, di cui una vive a Spalato, mentre l’al- Stolbica, Oseacco/Osojane e Gniva/ Vennero allestiti anche dei prefabbricati. Nel autunno inoltrato. L’emigrazione ambulante tra, da Sarajevo si era trasferita a Udine, e Njïva.. In epoca veneziana gli insediamenti 1980 iniziò la ricostruzione, che si protrasse era diffusa fin dal XVI secolo, ed era legata viene ogni tanto a Pisino a trovare la zia, s’ingrandirono sempre più, aumentò la pro- per un decennio. alla produzione ed alla mercantilizzazione oramai anziana”. duzione agricola, e si estesero l’allevamento tessile, quest’ultima portata avanti dai Sul portale del Castello di Pisino, ma anche e la pastorizia. Ovviamente, si trattava d’at- Lingua e tradizioni venditori ambulanti detti kramarji, e andò sul lastricato del cortile interno, ci sono tività economiche d’autoconsumo. La lingua, locale, il resiano, deriva dall’an- avanti fino ad epoche recenti, trasforman- degli stemmi di mestieranti che, secondo Nel 1797 l’area passò agli austriaci e sette tico slavo alpino, che sta alla base dello dosi talvolta in insediamenti definitivi. il dottor Sandro Quaglia, hanno delle ef- anni dopo al Regno Italico – Francese, e dal sloveno di oggi. Nel Medioevo il resiano fa- Gli arrotini usavano delle macchine dette fettive somiglianze con gli stemmi dei 1813, fu nuovamente asburgica. Nel 1805 ceva parte del raggruppamento linguistico krösme, simili alle cassettiere lignee note mestieranti ressiani e di quelli della mon- furono soppressi i quattro comuni originari, sloveno- carinziano. La grammatica gene- con il nome di krame o krašnje utilizzate dai tagna friulana. Questi mestieri oggi sono ossia quelli di S. Giorgio, Gniva, Oseacco e ralmente segue l’andamento della lingua kromarji. Erano attrezzature in gran parte scomparsi del tutto, a parte la presenza di slovena. L’espressione linguistica è distinta lignee, con pochi pezzi metallici – in questo un gruppo di arrotini o “brusarji” che or- in quattro varietà o gruppi: di S. Giorgio, caso i perni, di cui uno per la mola abrasiva ganizza vari eventi per far conoscere tale Gniva, Oseacco e Stolvizza. e la puleggia condotta, l’altro per la puleg- antico mestiere. Anno 15 / n. 120 / sabato, 12 gennaio 2019 del popolo Un aspetto importante della valle è la cul- gia motrice – mosse dal pedale, con la forza Concludiamo questa nostra breve rasse- la Voce IN PIÙ Supplementi è a cura di Errol Superina tura popolare. Sono più di 3.000 le sue motrice trasmessa da una cinghia. Spicca gna con le parole di Giovanni Negro, la [email protected] favole raccolte e catalogate, e le canzoni tra gli arrotino la famiglia Pusca di Antonio, cui famiglia raggiunse l’allora Regno di Edizione STORIA registrate più di 500. La musica che ac- nato a Resia nel 1845, che fece fortuna a Jugoslavia, precisamente Subotica, per poi compagna le danze è eseguita con i soli Sopron, in Ungheria, come testimoniato rientrare in Resia, ricordando ancora le strumenti a corda: il violino (cïtira) e il vio- dalle immagini fotografiche lì realizzate. messe domenicali nell’antico rito, secondo Caporedattore responsabile Redattore esecutivo Roberto Palisca Ilaria Rocchi loncello (bünkula).Tra le usanze regionali, Sua figlia Giuditta sposò Giuseppe Trancon una tradizione a lungo custodita dalla zia Impaginazione i falò/kris di S. Giovanni e dei SS. Pietro e (1866 -1953) di Lischiazze/Liščaca, anch’e- e dalla mamma, grazie ai libri di preghiera Denis Host-Silvani Polo, il lancio dei dischi infuocati di legno, gli emigrato a Sopron che, si dice, incaricato che si erano portati dietro dapprima a o čïdule, la Festa dei coscritti di Capodanno ad affilare le lame da cucina imperiali vien- Subotica eppoi nel viaggio di ritorno in Collaboratori Rino Cigui, Arletta Fonio Grubiša, Kristjan Knez, Denis Visintin e la Questua o Koleda dell’Epifania. Quini nesi. Suo cognato Antoni emigrò dopo la I Resia. “Ci piace credere che la nostra emi- la Šmarna miša, o Assunzione di Maria guerra mondiale negli Stati uniti, dove fece grazione abbia dato origine all’odierna al cielo, festa resiana per eccellenza di fortuna affilando i bisturi chirurgici. Unione europea”.