Montagne360 La rivista del Club alpino italiano novembre 2015 € 3,90

Alle porte del cielo Incontri ravvicinati Il sogno himalayano A tu per tu con la favolosa fauna di un alpinista qualunque dell’Appennino centrale La grotta di Fumane Alla ricerca dei primi uomini moderni del Club alpino italiano n. 38/2014. Poste Italiane Spa, sped. in abb. Post. - 45% 2 art. comma 20/b Post. - in legge 662/96 sped. Italiane abb. Filiale Spa, di Milano Poste del Club alpino italiano 38/2014. n. 3,90. Rivista mensile € 3,90. Montagne360. Novembre 2015, 2015, Novembre Montagne360. Editoriale Offerta riservata solo ai Soci orizzonti e orientamenti CLUB ALPINO ITALIANO Facciamo sentire la voce della montagne del P Abbonati mondo alla Conferenza sul clima Ormai ci siamo. Il 30 novembre partirà la Conferenza Parigi 2015 sul Clima, con lo sconto di oltre il COP21. Un’occasione da non perdere per far sentire la voce delle montagne del mondo. In un mio editoriale auspicavo una alleanza dei club alpini sul tema del contrasto ai cambiamenti climatici che vedesse il CAI, che è molto attivo su que- sto fronte, come motore propulsivo. A ulteriore conferma della proattività del CAI, mentre vi proponevo questa riflessione, il nostro Sodalizio, stava inviando all’UIAA (Union Internationale des Association d’Alpinisme) la proposta di in- serire nell’ordine del giorno dell’Assemblea generale di Seoul in Corea (20-24 ottobre 2015) l’adozione di una Delibera sul cambiamento climatico da parte delle Federazioni membri dell’Unione. Il CAI propone all’Assemblea, riprenden- do anche quanto espresso già nel 2013 da Mr. Ang Tshering Sherpa, presidente della Nepal Association, durante l’Assemblea generale UIAA di Pontresina un ordine del giorno in cui si esprime la preoccupazione per gli effetti dei cambiamenti climatici sulle risorse della terra in generale, e in particolare su quelle delle terre alle e sulle popolazioni che le abitano. Come sappiamo è pro- P 6 numeri di prio nelle zone montuose che tali effetti sono più evidenti. Alla preoccupazione però deve seguire una proposta concreta per capire il fenomeno e migliorare la Meridiani Montagne strategia di contrasto, in questo senso la comunità alpinistica mondiale con il a soli IN REGALO suo bagaglio di competenze, conoscenze e esperienze può essere (è) un valido IN OGNI aiuto. Questo numero di «Montagne360» sarà in fase di distribuzione proprio euro mentre l’Assemblea UIAA sarà in corso, pertanto tenete d’occhio Lo Scarpone: NUMERO in tempo (quasi) reale vi aggiorneremo sull’approvazione del documento. Se sarà 26,00 LA CARTINA approvato, il documento assumerà la veste di Risoluzione UIAA, che forte della € (più 1,90 contributo spese di spedizione) ESCLUSIVA volontà di 80 Associazioni aderenti, aiuterà a far sentire la voce delle montagne anziché euro 45,00 del mondo sul cambiamento climatico. (per un approfondimento sul tema vi in- vito a leggere l’articolo pubblicato su «Lo Scarpone»). Oltre all’iniziativa del CAI, anche il Board dell’UIAA insieme Mountain Partnership, un’organizzazione di In più, potrai vincere uno splendido viaggio alle Azzorre partner nell’ambito delle Nazioni Unite, finalizzata a migliorare la vita delle po- P polazioni di montagna e a proteggerne l’ambiente, ha predisposto con l’aiuto di partecipando al grande concorso “Le isole delle meraviglie” climatologi un altro documento, la “Declaration Mountain and Climate Change for COP21”. La Dichiarazione che è stata recentemente presentata alle Federazio- 12 giorni alla scoperta delle ni e Club alpinistici, ad altre organizzazioni e ai Governi nazionali, è più generica Azzorre: il gioiello dell’Atlantico. rispetto al documento del CAI. L’obiettivo di UIAA è che la Dichiarazione sia da Panorami mozzafiato, vulcani ricoperti di ortensie, crateri e sorgenti termali. tutti condivisa e sostenuta nelle sessioni negoziali della COP21. Un viaggio indimenticabile, in compagnia L’attività del Sodalizio su questo tema si arricchisce dell’impegno e il lavoro nell’ di un geologo esperto, nella cornice di una natura incontaminata e rigogliosa. “Alleanza per la montagna per contenere gli effetti dei cambiamenti nelle Terre Regolamento completo su alte”, nata a settembre in una riunione presieduta dal Presidente generale del Cai http://www.shoped.it/it/regolamento.cfm Umberto Martini. All’Alleanza, aderiscono UNCEM, FEDERBIM, Collegio delle Montepremi, IVA compresa, 3.600,00 e Il primo Tour Operator Italiano Guide Alpine, Società Speleologica Italiana, Università della Montagna, Associa- fondato da Geologi zione alpinistica Giovane Montagna, Fondazione Angelini e Intergruppo Parla- che ti fa scoprire il mondo come nessun altro. mentare per lo Sviluppo della Montagna. Il CAI ne coordina la parte associativa. L’Alleanza sosterrà tutti gli sforzi perché la Conferenza di Parigi-COP21 sul clima si concluda con successo, ponendosi l’obiettivo condiviso dagli Stati di contene- Abbonati e potrai vincere un viaggio indimenticabile! re entro i due gradi centigradi il riscaldamento globale e vengano approvate le proposte dell’Unione europea per la riduzione al 2030 del 40% delle emissioni Numero Verde ON LINE! di CO2. Nella grande sfida rappresentata dalla lotta al cambiamento climatico ciascuno di noi dovrebbe farsi ambasciatore e divulgatore dell’impegno del CAI. 800-001199 www.shoped.it Il successo di tutti dipende anche dall’impegno del singolo. ✆ Luca Calzolari Lunedì-venerdì dalle 8,45 alle 20,00 Servizio attivo tutti i giorni, 24 h su 24 h. Sabato dalle 8,45 alle 13,00 Da Pc, Tablet e Smarthphone novembre 2015 / Montagne360 / 1 Tutti i prezzi sono IVA inclusa. Lo sconto è computato sul prezzo di copertina al lordo di offerte promozionali edicola. La presente offerta, in conformità con l’art.45 e ss. del codice del consumo, è formulata da Editoriale Domus Spa. Puoi recedere entro 14 giorni dalla ricezione del primo numero. Per maggiori informazioni visita http://www.shoped.it/it/cga Sommario novembre 2015 Montagne360 La rivista del Club alpino italiano novembre 2015 € 3,90

Alle porte del cielo InContrI ravvICInatI Il sogno himalayano A tu per tu con la favolosa fauna di un alpinista qualunque dell’Appennino centrale lA grottA di FuMAne Alla ricerca dei primi uomini moderni Orso marsicano nel Ogni giorno le notizie CAI su 01 Editoriale Parco Nazionale 05 News 360 di Abruzzo Lazio www.loscarpone.cai.it del Club alpino italiano n. 38/2014. Poste Italiane Spa, sped. in abb. Post. - 45% 2 art. comma 20/b Post. - in legge 662/96 sped. Italiane abb. Filiale Spa, di Milano Poste del Club alpino italiano 38/2014. n. Molise. Ci trovi anche su facebook  3,90. Rivista mensile € 3,90. Foto Massimo Re

08 Le montagne dallo spazio 2015, Novembre Montagne360. Calegari twitter  e flickr  Mario Vianelli 10 Alle porte del cielo Italo Fasciani 18 L’altro Capo Nord Jacopo Pasotti 22 San Marco La Catola: balcone sul Tratturo regio Vito Paticchia 26 Il giro del Zimon Franco Gioppi 30 Grotta di Fumane: i segreti del primo uomo moderno M. Frera e V. Del Punta 18 36 Ischia: l’isola verde Francesco Mattera 40 I medici dei grandi alberi Roberto Mantovani 44 La rotta alpina di Gianluca 46 La grotta di Sant’Angelo Muxaro AA.VV. 54 Pennato e pennello, fra i castagni dell’Appennino Patrizia Calzolari 48 58 Portfolio 4858 Incontri ravvicinati massimo Re Cagliegari 68 Lettere 70 Cronaca extraeuropea 72 Nuove ascensioni 74 Libri di montagna 77 ConsiglioInforma 77 I GR si presentano: il CAI Liguria 4840 4846

01. Editorial; 05. News 360; 08. Mountains from 01. Editorial; 50. News 360; 08. Les montagnes 01. Editorial; 05. 360 News; 08. Berge vom All space; 10. To the sky gates; 18. The “Other” North vues de l’espace; 10. Aux portes du ciel; 18. L’autre aus; 10. An der Himmelspforte; 18. Der andere Cape; 22. San Marco La Catola: a balcony over the Cap Nord; 22. San Marco la Catola: un balcon Nordkap; 22. San Marco la Catola: der Balkon über der king’s trail; 26. The tour of Zimon; 30. The cave sur le sentier du roi; 26. Le tour du Zimon; 30. La königlichen Trift; 24. Auf den Spuren; 26. Die Runde des of Fiumane: the secrets of the first modern man; cave de Fiumane: le secrets du premier homme Zimon; 30. Die Höhle von Fumane: die Geheimnisse des 36. Ischia, the green island; 40. The doctors of big moderne; 36. Ischia, ile verte; 40. Les docteurs des ersten modernen Menschen; 36. Ischia: die grüne Insel; trees; 44. The alpine route of Gianluca; 46. The grandes arbres; 44. La route alpine de Gianluca; 40. Die ärtze der großen Bäume; 44. Der Alpenkurs cave of Sant’Angelo Muxaro; 54. Sickle and brush, 46. La cave de Sant’Angelo Muxaro; 54. Faucille et von Gianluca; 46. Die Höhle von Sant’Angelo Muxaro; among the chestnut trees of the Apennines; 58. pinceau dans les bois de châtaignes de l’Apennin; 54. Sichel und Hammer, zwischen den Kastanien des Close encounters; 68. Letters; 70. International 58. Rencontres rapprochées; 68. Lettres; 70. News Apennin; 58. Portfolio. Enge Begegnungen; 68. Briefe; News; 72. New Ascents; 74. Books about International; 72. Nouvelles ascensions; 74. Livres 70. Internationales; 72. Neue Besteigungen; 74. Bücher mountains; 77. The board informs; 77. Regional des montagnes; 77. Le Conseil informe; 77. Les über Berge; 77. Rat und Informationen; 77. Die GR Groups introduce themselves: CAI Liguria groupes régionales se présentent: CAI Liguria stellen sich vor: der CAI Ligurien

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MONTAGNE 360° CAI_200X270_MODELLO_12811_CAMBIO SCARPA.indd 1 27/04/15 14:03 News 360 Alle porte del cielo, p. 10 Sulla morena verso il campo base del Cho Oyu. Foto Italo Fasciani Alluvione valli piacentine CAI Emilia-Romagna e Sezione di Piacenza aprono la raccolta fondi

«La paurosa voragine apertasi lungo la strada aggiornata sul sito www.caipiacenza.it). Soci volontari della della Val Nure, i ponti demoliti sia in Val Treb- È ora fondamentale venire incontro alle necessi- sezione liberano dal bia che in Val Nure, la massa di detriti che hanno tà economiche correnti e future per il ripristino fango una struttura a Ottone (Val Trebbia). invaso i paesi, le case sventrate a Farini, il fango di un’area così duramente colpita. Per questo la Foto Renzo Garioni e i danni che hanno colpito tutti i paesi dalle alte Sezione piacentina e il Gruppo regionale CAI valli fino alle foci del Trebbia e del Nure sono le dell’Emilia-Romagna hanno lanciato una rac- Ex mulino Pomarolo. immagini dell’impatto dell’alluvione sulla viabili- colta fondi tra tutti i soci e i simpatizzanti, che Foto Marco Cassola tà, sulle comunità, sui loro spazi e sui singoli abi- possono versare sul conto corrente apposita- tanti». Con queste parole il Presidente del CAI mente aperto dal CAI Emilia-Romagna presso Piacenza Aldo Scorsoglio descrive la gravissima la banca UNICREDIT, filiale di Reggio Emilia, situazione degli abitanti delle due valli appenni- piazza del Monte, IBAN IT 15 I 02008 12834 niche interessate dall’alluvione del 14 settembre 000103925165, con la causale “Raccolta fondi scorso. Un vero e proprio nubifragio ha riversato alluvione valli piacentine”. sui versanti in quota una quantità d’acqua ecce- «I paesi dell’Appennino sono sempre più vuoti zionale: oltre 300 millimetri caduti in poco più e la chiusura pianificata di scuole e uffici posta- di due ore, un’enorme massa che correndo sui li e la minor disponibilità di servizi di trasporto terreni asciutti è rapidamente e impetuosamente pubblico non aiutano i pochi giovani a restare. scesa a valle, causando moltissimi danni, vittime E oggi la situazione è resa ancor più difficoltosa e sfollati. dai crolli e dalle frane. Come CAI dobbiamo as- «Fin dai primi istanti il gruppo sezionale iscritto solutamente dare il nostro contributo», conclude alla Protezione civile, formato da 24 soci volon- Scorsoglio. tari, si è presentato sui luoghi indicati dal coor- I fondi raccolti saranno destinati al ripristino di dinamento provinciale ed è stato costantemente un’opera pubblica danneggiata, che sarà indivi- impegnato in opere di svuotamento e pulizia delle duata dai soci della Sezione di Piacenza, unita- abitazioni più colpite e delle vie di comunicazio- mente al CDR CAI Emilia-Romagna, sulla base ne. Ma molti altri soci più o meno organizzati si dell’elenco delle opere danneggiate stilato dagli sono dati da fare raggiungendo le località più col- organi di Protezione Civile. pite per aiutare le famiglie, la gente alle prese con cantine allagate, case inagibili, vie di comunica- zione da riaprire o ripulire», continua Scorsoglio. Si può versare sul conto corrente aperto dal Gruppo regionale presso Il gruppo della sentieristica sta inoltre mappan- la banca UNICREDIT, filiale di Reggio Emilia, piazza del Monte, do tutta la viabilità minore (carrarecce e sentieri) IBAN IT 15 I 02008 12834 000103925165, con la causale per comunicarne al più presto la percorribilità e “Raccolta fondi alluvione valli piacentine” le necessità di ripristino in sicurezza (situazione

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Speleologia Osservatorio ambiente a cura di CCTAM 11 dicembre 2015 L’ONU dal 2003 ha inteso dedicare questa pubblico. Le sezioni che aderiranno, apriranno giornata all’importanza delle zone montane nel in contemporanea le loro sedi o promuoveran- Echi sotterranei Oltre l’abbandono a cura di Massimo (Max) Goldoni Giornata Internazionale mondo, anche ai fini dello sviluppo sostenibile no eventi durante la serata dell’11 dicembre. Si delle Montagne e della difesa dell’ambiente e degli abitanti del- canterà “La Montanara”, inno ufficiale del CAI, Homo naledi Le Sezioni CAI impegnate le terre alte. Il CAI, portatore degli interessi del- si leggerà un brano di un alpinista scrittore di In una grotta del Sudafrica è stata la montagna vissuta e frequentata, quest’anno montagna e si discuterà sul valore delle terre a celebrarla presso le scoperta una nuova specie di ominidi. intende celebrarla in grande stile, anche racco- alte. I 70 Cori del CAI, che fanno parte del Cen- proprie sedi, anche con la Lo straordinario ritrovamento è gliendo l’invito in tal senso della presidenza del- tro nazionale Coralità, si sono impegnati ad avvenuto nella cavità denominata partecipazione dei Cori CAI la Convenzione delle Alpi. Tutte le Sezioni sono animare la serata con una esibizione nelle Se- Rising Star, vicino a Johannesburg. state invitate a promuovere l’apertura serale al zioni di appartenenza. Decisivo il ruolo di un’equipe di speleologhe nel recupero dei numerosissimi resti. Primo sentiero con segnaletica Grande Guerra sul fronte alpino orientale: un CAI sull’Etna convegno a Trieste e un'escursione nel Carso ricerche nell’area del Grande Poiz in Friuli Venezia-Giulia Il CAI Belpasso ha inaugurato il primo sentiero realiz-

Nel 2015 sono proseguite le Vianelli Mario Foto zato con segnaletica del CAI sull’Etna (il numero 786) esplorazioni nel settore occidentale di cui seguirà anche la pulizia e la manutenzione. Il del Monte Canin. La Grotta Clemente è Un rudere nel bosco, dei muri a secco Oggi non si può sperare che la monta- tracciato congiunge Belpasso con il rifugio di Monte ora parte del Complesso del Foran del sgretolati, una baita crollata, un alpeg- gna resti in piedi da sola, specie in un Manfré e offre diversi punti di interesse: le Torrette di Muss; altre nuove scoperte a monte del gio deserto… tanti sono i segni dell’ab- contesto vulnerabile come è quello del Contrada Gattaino – piramidi di pietre laviche realizza- Fontanon di Goriuda. bandono della montagna, segni di una nostro territorio montano, reso ancora te un tempo dai contadini per rendere il terreno idoneo storia e di una civiltà scomparse come i più fragile dai mutamenti climatici che all’uso agricolo –, le lave dell’eruzione del 1669, le grot- La Grande Guerra sulle montagne del fronte orientale fra arte, storia, tecnica 20° ingresso naturale per il loro protagonisti. È triste pensare al se- moltiplicano gli eventi eccezionali. ta di Piscitello, l’area del santuario della Madonna della e malattie: è questo il titolo del convegno che la Sezione CAI XXX Ottobre Complesso del Monte Corchia colare duro lavoro di generazioni, consi- Che strategia, che politica, che gestio- Roccia, la grotta d’Angela e il fronte lavico del 1983. Il di Trieste con il Comitato Scientifico Veneto Friulano Giuliano del CAI ha or- Il Gruppo Speleologico Lucchese ed derato superfluo da un evoluzione della ne si prospettano per quella gran parte rifugio di Monte Manfrè rappresenta la meta interme- ganizzato per sabato 14 novembre nel capoluogo giuliano, presso il Teatro il Gruppo Speleologico Archeologico società che ha di fatto dimenticato le della montagna appenninica ed alpina dia per l’accesso all’Etna. La Sezione ora è al lavoro per Miela (Piazza Duca degli Abruzzi, 3). Saranno approfondite diverse “curio- Versiliese, entrambi del CAI, sono i terre alte; eppure si tratta di un patrimo- dove l’abbandono appare l’unica realtà? collegare il rifugio alla principale rete sentieristica del sità” per un pubblico amante della montagna e desideroso di conoscere gli protagonisti della scoperta del nuovo nio che ha costituito e costituisce garan- C’è bisogno di nuove idee e di una stra- Parco e all’Altomontana dell’Etna, il percorso che cir- aspetti bellici a questa legati. Previsti gli interventi, tra gli altri, di Paolo Rumiz ingresso. zia irrinunciabile per il mantenimento di tegia globale con scelte coraggiose, che cumnaviga il vulcano a quota media, privilegiato dagli ed Enrico Camanni. Il progetto La Guerra e la Montagna, nel quale il conve- un corretto equilibrio sul delicato ecosi- vadano oltre alle buone ma sporadiche escursionisti. gno è inserito, non vuole essere una celebrazione, ma al contrario vuole for- Ancora sulle esplorazioni stema della montagna. iniziative locali. Ma chi ci sta pensando? mare, soprattutto nei giovani, una cultura di pace, in armonia con la natura. speleosub alla Grava del Il giorno successivo, domenica 15 novembre, è in programma un'escursione Minollo nei luoghi di guerra del Carso triestino ed isontino: si raggiungeranno il Mu- A integrazione della notizia su Echi Web & Blog 5ª Edizione concorso Opere Video seo all’aperto del Monte Ermada, il Parco Tematico della Grande Guerra di Sotterranei di settembre, segnaliamo “Valentino Paparelli” Monfalcone, il Monte San Michele e il Monte Sabotino (Slovenia). I posti in che nel corso delle esplorazioni estive, www.famiglieingamba.it pullman per l'escursione saranno riservati ai primi iscritti, fino ad un è stato esplorato da AIRES anche il C’è tempo fino al 31 dicembre 2015 per partecipare alla numero massimo di 100 persone. Info e iscrizioni: caicsvfg.it sifone “Ciaccio” sino a una profondità «Il diario nel quale 5ª edizione del concorso per opere video “Valentino Pa- di -40. racconto la mia parelli”, organizzato dell’ambito dell’8ª edizione della passione per la rassegna di “Vette in Vista” (Terni, 28 - 31 gennaio 2016) -806 metri di profondità montagna, l’impegno dall’Associazione Stefano Zavka in collaborazione con il nell’Abisso Joiar in Iran che ci metto e le gioie CAI Terni. I video devono avere una durata massima di 20 La grotta, nella provincia di che mi dà». Soprattutto minuti e devono trattare temi quali la montagna, le sue Kermanshah, è ora la più profonda quando si è con la genti, l’avventura, l’esplorazione e l’ambiente. I lavori sa- dell’Iran. Il risultato è stato raggiunto propria famiglia e i ranno valutati da una giuria composta da Luca Calzolari IL TUO NEGOZIO PER LA MONTAGNA a settembre, nel corso di una propri bambini. (direttore di «Montagne360»), Tullio Bernabei (autore e spedizione che ha coinvolto diversi Con queste parole regista di documentari televisivi), Igor Moschcowitz (fo- piccozza Hound gruppi del Paese. Marco Tarantino toreporter “Notizie Comuni-Italiani.it”), Marina Rinaldi ramponi Evo presenta un sito ricco di proposte escursionistiche rivolte a chi vuole immergersi (rappresentante della sez. CAI Terni) e Ivano Cristofanelli prezzo di listino 179 € Spelaion 2015, dal 4 all’8 nella natura in compagnia dei propri figli. Gli itinerari descritti si trovano soprattutto (rappresentante dell’Ass.ne “S. Zavka”). Le prime tre OFFERTA DEL MESE 129 € dicembre a Martina Franca (TA) nell'Appennino laziale, con “puntate” nelle confinanti Campania, Abruzzo e Toscana, ma opere classificate saranno proiettate domenica 31 gen- Il tradizionale appuntamento della anche in Alto Adige. Presenti anche approfondimenti su borghi, castelli e musei ubicati naio 2016 in occasione della giornata conclusiva di “Vet- Reggio Emilia•0522-431875•[email protected] •www.reggiogas.it speleologia pugliese avrà come tema nelle zone descritte (adatti anche ai più piccoli) e una sezione denominata “Per i più te in vista”, durante la quale avverrà la premiazione dei “40 anni di esplorazioni”. grandi”, dove sono raccontate salite ed escursioni per esperti. vincitori. Informazioni su: www.precipizirelativi.it

6 / Montagne360 / novembre 2015 novembre 2015 / Montagne360 / 7 Le montagne dallo spazio a cura di Mario Vianelli Mario di a cura 8 ISS Crew Earth/Image Science & Analysis Group, Johnson Space Center / Montagne360 lunga oltre 200 chilometri delimita delimita chilometri 200 oltre lunga e metri 400 i e 300 i fra alta scarpata una dove Nilo, del corso del a occidente sabbia di e rocce di l’im estensione libico, mensa Deserto del cuore nel va tro si mesa di esempio bellissimo Un resistenti. e dure rocce da formato genere in sommitale, “cappello” dal protetta parte la lamente so risparmiando circostanti terreni i la smantel che differenziale nell’erosione ricercarsi da è genesi alto loro la la e - piani antichi di resta quanto sono o - altopiani di margini ai trovano si le mese solito Di pareti. proprie e vere o de ripi scarpate da delimitata piatta ciosa roc superficie una da geologica contraddistinta formazione una è toghese) Una Egitto Gebel Edmonstone mesa mesa / (“tavola” in spagnolo e por e spagnolo in (“tavola” novembre 2015 ------(simile a quello delle bianche scogliere scogliere bianche delle quello a (simile tenero piuttosto calcare chiaro un di è sommitale lo strato sedimentarie: rocce di formato è montuoso edificio L’intero Torino. di Egizio Museo del nucleo mo pri il costituirono viaggi suoi nei colti rac reperti 8000 oltre gli archeologo; appassionato e Francia della servizio al diplomatico Drovetti, Bernardino tese piemon il giorni dieci appena di dendo prece 1819, nel regione remota questa volta la prima per raggiunse che inglese viaggiatore Edmondstone, ad Archibald nome suo il deve tabulare rupe La Edmonstone. Gebel il forme sue delle regolarità fetta per la per impone si quali le sommità fra piatta, caratteristica dalla “isole” rocciose di arcipelago un in scarpata la del bordi i frammentato ha vento, dal indotta parte gran in L’erosione, piedi. suoi ai vento dal riparate ben entranze ri nelle coltivazioni e acco villaggi gliendo Dhakla, di l’oasi settentrione a ------nelle arenarie del basamento. basamento. del arenarie nelle contenute fossili acque dalle attingono che pozzi 600 da estratta dell’acqua le avva si che all’agricoltura dedite parte gran in persone, 75.000 circa abitano vi Oggi carovanieri. traffici dai qui fin condotti sudanesi e nubiani libici, che an ma beduini, e berberi prevalenza in abitanti, 6000 aveva circa l’oasi europei viaggiatori primi dei All’arrivo e paludi. laghi trovavano si qui e verdeggiante ra anco era Sahara il quando da popolata è Dakhla carovaniere, vie importanti di all’incrocio e Nilo del valle dalla metri chilo 350 oltre A egiziano. occidentale deserto del oasi grandi sette delle una Dakhla, di dell’oasi propaggini delle ri del è monocromatismo deserto dai scu interrotto riquadri il - settentrione da dominanti venti dai disegnate dune di - una linea oltre dell’immagine A destra fossilifere. arenarie da e driti) ani e (gessi evaporiti di basamento un e da argillosi da scisti seguito di Dover), ------Foto scattata dal Campo base al Nangpa La, a 5800 metri di quota. Il Alle porte del cielo passo, che unisce il Tibet al Nepal, è ancora usato dalle carovane di yak delle popolazioni locali Salire un Ottomila è un sogno alla portata di chiunque sia abbastanza allenato e determinato. La cronaca della salita al Cho Oyu di un “alpinista qualunque” di Italo Fasciani La tende del Campo 3 (7525 m)

A fronte: Il Cho Oyu visto dal Campo 1 (6400 m)

una fredda giornata di gennaio del 2010, e ho fatto tesoro delle informazioni avute da amici e sono sulla vetta del monte Papa. Su questa conoscenti che hanno fatto esperienze d’alta quota. È bella montagna, piccola – è alta poco più Ma una domanda restava impressa nei miei pensie- di 2000 metri - ma suggestiva dell’entroterra lu- ri: sarei stato in grado di percepire e anticipare i pe- cano, terra che ha dato i natali a Orazio, ma anche ricoli del deficit di ossigeno e capire di avere ancora a mia madre e a mia moglie, un sogno da sempre a disposizione le risorse psico-fisiche per tornare in- nebbioso, lontano, irraggiungibile, diventa improv- dietro? Questo interrogativo si è trasformato nella visamente palpabile. Attraversano la mia mente le mia scommessa. parole di Thomas Edward Lawrence: «… quelli che Quale montagna scalare? Ci sono mille motivi per sognano di giorno sono uomini pericolosi, giacché sceglierne una piuttosto che un’altra. Entrano in ad essi è dato vivere i sogni ad occhi aperti e far che ballo nella scelta la quota, le difficoltà oggettive e si avverino.». Come una folgore, si impossessa di soggettive, il tempo a disposizione, l’impegno eco- me un’idea: scalare un 8000. Questo pensiero mi nomico, le condizioni geopolitiche della regione e affascina e mi terrorizza; per un attimo sento un l’esperienza. Dato che questo sarebbe stato il mio freddo nelle ossa e la modesta vetta innevata si tra- primo 8000, era d’obbligo scegliere una montagna sforma in un colosso himalayano. Da quell’istante che non presentasse grandi difficoltà tecniche, tali ho cominciato a vivere due vite, la reale e il sogno. che avrei potuto facilmente affrontare a quote euro- Penso sia banale raccontare l’avventura puramente pee ma forse insormontabili in quell’ambiente così alpinistica della scalata. Provo invece a descrivere il povero di ossigeno. Sì, perché sono stato sempre suo impatto emotivo. Sono un istruttore di alpini- convinto di salire senza ossigeno e di arrivare sol- smo e di sci alpinismo del CAI, non un profano ma tanto fin là dove il mio fisico mi avrebbe consentito neanche un professionista della montagna. Abruz- di farlo in piena sicurezza. Un nome si è fatto largo zese, di Sulmona, ho forgiato la mia esperienza alpi- nella mia mente, il Cho Oyu, la Dea Turchese, con nistica principalmente sulle montagne d’Abruzzo. i suoi 8202 metri di altezza la sesta montagna del Passare dagli Appennini all’Himalaya ha generato mondo. Le parole «la più facile» e insieme «spesso un vortice di pensieri e di dubbi. Ho iniziato un’in- sottovalutata» di Reinhold Messner mi hanno ob- cessante ricerca bibliografica volta alla conoscenza bligato a non trascurare nessun particolare. di tutto quello che avrei dovuto affrontare. In quan- Con chi andare? Mi sarebbe piaciuto con gli amici to medico veterinario ho valutato scientificamen- di sempre: Marco, Paola, Pierluigi e Stefano. Ma te gli aspetti fisiologici che una scalata a un 8000 ho dovuto abbandonare questo desiderio, così ho comporta: l’acclimatazione, l’ipossia ipobarica, le trovato su internet un gruppo di italiani di una spe- conseguenze del mal di montagna acuto. Ho divo- dizione aperta con un’agenzia italiana. Lo stress è rato i libri dei “big” dell’alpinismo himalayano, le quindi aumentato. Come mi sarei trovato con per- pubblicazioni scientifiche di medicina di montagna sone sconosciute? Ho pensato che lassù sarei stato

12 / Montagne360 / novembre 2015 Un crepaccio fra il C1 e il C2 a 7000 metri ho affrontato la mitica Killer Slope, una ripida salita detritica che porta ai 6400 metri del campo 1, quindi il famoso seracco a quota 6800, tanto temuto quanto Il Cho Oyu visto superato con facilità e slancio. Dopo di che avremmo dovuto dormire al campo dall’altopiano tibetano 2 a 7200 metri, ma una bufera ci riporta al primo campo per la terza ed ultima notte in quota. L’indomani col sole ci accorgiamo che due valanghe sono cadute Nella pagina a fronte: attraverso il grande poco prima del secondo campo e questo aumenta la tensione. Si riscende al seracco a 6800 metri campo base per il riposo prima del tentativo finale, con la consapevolezza però di non aver dormito a 7200 metri. È il 21 settembre, la quota massima raggiun- ta finora è 6829 metri. Mi consolo pensando che fino a quel momento non ho sofferto di mal di montagna, mentre due compagni rinunceranno per problemi di salute legati alla quota. Il tempo passa ed io resto immerso in un turbine di emozioni, di sentimenti, ma sempre concentratissimo. In attesa della finestra di bel tempo per il ten- tativo finale, tutto il campo base discute sulle previsioni del tempo. Anche la nostra piccola spedizione, ormai di soli 6 alpinisti, discute sul periodo migliore e finalmente Luca, il nostro capo spedizione, decide saggiamente di rinviare la partenza prevista per il 26 che ci avrebbe portato in vetta affrontando -25°/-30 °C e vento a 40 km/h. Si parte invece il 29 per arrivare in vetta il 2 ottobre, con temperature fino a -40 °C ma senza vento. Così sotto pesanti zaini pieni soprattutto di speranza, si parte non prima di una preghiera davanti al chorten con il tormentone scaramantico del nostro gruppo nelle orecchie: «se c’è l’ha fatta Messner…». La salita al prino campo e la notte passano senza problemi. La lunga ascesa fino al campo 2 scorre tranquilla, solo un po’ di stanchezza nel tratto finale, ma mi distraggo pensando di gareggiare con uno sherpa. Lui va più veloce, mi supera di qualche decina di metri e si siede. Io cammino piano ma senza soste, così lo supero a mia volta. Lui riparte e così via fino ai 7200 metri del campo dove arriviamo insieme. Con me porto E. Bonino E. Bonino_Roccia Viva, Parete Nord Nord E. Bonino_Roccia Viva, Parete

Dato che questo sarebbe stato il mio primo 8000, era d’obbligo scegliere una montagna che non presentasse grandi difficoltà tecniche, comunque solo con me stesso, con le mie paure e sogno e la sua realizzazione, ho portato avanti – tra tali che avrei potuto # BE UP # NUPTSE facilmente affrontare la mia forza interiore da scoprire e valutare. Anche gli impegni familiari, lavorativi, organizzativi – gli Innovativo assicuratore / EVO la preparazione è stata un’avventura solitaria, este- allenamenti sulle montagne abruzzesi: alle cinque a quote europee ma discensore studiato per Ramponi a dodici pun- alpinismo, falesia, vie a forse insormontabili te in acciaio temprato, nuante, ma anche avvincente. Non mi sono fatto di mattina prima del lavoro, di notte coi cinghiali a più tiri e trad. Permette progettati per alpinismo prendere dal panico e non ho rinunciato. Arrivare farmi compagnia. E all’improvviso mi sono ritrova- in quell’ambiente così di dare corda veloce- tecnico, vie di misto e mente e in modo fluido. goulottes. Sistema rapi- fino in fondo, con o senza la vetta sarebbe stata già to a Katmandu insieme ad altri sei alpinisti. povero di ossigeno. Un Da utilizzare con mezze do di macro-regolazione una vittoria. Penso che quel senso di solitudine in- Dopo nove giorni eravamo già al campo base a nome si è fatto largo corde/corde gemelle Ø per spostarsi tra gli in- 7.3÷9 mm o corde sin- tervalli di misure 36÷43 teriore che avverto sempre in montagna, pur essen- 5600 metri. Ogni avanzamento sopra i 4810 (Mon- nella mia mente, il Cho gole Ø 8.5÷10.5 mm. / 42÷47. Antibotts inter- do fra amici, mi abbia dato quel valore aggiunto che te Bianco, quota più alta da me raggiunta) era per Oyu, la Dea Turchese, Ultraleggero: solo 85 g! cambiabili. mi ha permesso di portare a termine questa perso- me una conquista, ogni metro ancora da salire con i suoi 8202 metri nale grande impresa. Attraverso un “gate” virtuale, un’incognita. Al cospetto della Dea Turchese è co- di altezza la sesta in uno stato di trans emotivo in cui esisteva solo il minciata l’acclimatazione. Così giorno dopo giorno montagna del mondo. Seguici su FB e scopri tutte le novità 14 / Montagne360 / novembre 2015 per alpinismo e arrampicata su: www.climbingtechnology.com Foto in vetta con l’Everest alle spalle

un gagliardetto con la foto della mia famiglia, mio l’ossigeno e due sherpa per cliente. Alcuni di loro unico sponsor: mi faccio ancora una foto, ne ho fat- rallentano ulteriormente impedendomi il passag- ta una per ogni campo temendo ogni volta che fosse gio, sono così costretto ad un notevole sforzo ma li l’ultimo traguardo raggiunto. Il posto è meraviglio- supero nella neve fresca col cuore e i polmoni im- so, provo ad immaginare i sentimenti di Herbert pazziti. Finalmente sono alla Yellow rock band, due Tichy che ci è stato per primo. Un tramonto rosso salti rocciosi ora privi di ghiaccio e neve che salgo tinge la montagna di un colore pastello mai visto: senza problemi. Colle punte dei ramponi e della stento a crederci anche se sono qui. Commetto un piccozza sulle rocce non ho tempo per prendere errore banale, non livello bene la base della tenda e fiato e in stato ipossico ma soddisfatto mi ritrovo a ® la notte il mio sacco scivola continuamente di lato 7800 metri. Che bello! NAO fuori dal materassino, impedendomi di dormire. Il tratto superiore è ancora ripido ma meno impe- ® Non ho sofferto del tanto temuto mal di montagna gnativo. Avverto la stanchezza e mi ritorna in men- La salita verso NAO Nuova versione e un’inezia mi potrebbe costringere a rinunciare. te la mia domanda-scommessa: capirò se la riserva il terzo campo è Impreco, e spero che le imprecazioni non infastidi- sta per finire? Dietro di me c’è Luca, intuisce il mio subito durissima. Ma scano la Dea Turchese. tentennamento e mi incoraggia e mentalmente lo riesco a riprendermi Computer di bordo dotato di REACTIVE LIGHTING. Come previsto, il giorno dopo sono l’ultimo a parti- ringrazio. Continuo, -33 °C ma non ho freddo. Il e imponendomi Focalizzatevi sulla corsa. re per il terzo campo e la salita è subito durissima. pendio si addolcisce e senza alcun preavviso scop- una respirazione Ma riesco a riprendermi e imponendomi una respi- pio a piangere, singhiozzo come un bambino. Non diaframmatica e lenta, razione diaframmatica e lenta, arrivo ai 7525 metri faccio in tempo a spannare gli occhiali e vedo l’Eve- arrivo ai 7525 metri del campo superando molti alpinisti partiti prima rest in tutta la sua maestosità. del campo superando di me. Campo 3: mi godo il nuovo indimenticabile Sono in vetta. Ore 7,45. L’estasi è infinita. Nascondo molti alpinisti partiti paesaggio. Non riesco a crederci, ma tutto risulta nella neve un porta fortuna di mio figlio. Scattia- prima di me. Mi godo il perfetto, i miei polmoni e le mie funzioni cerebrali mo qualche foto con gli amici Stelvio, Luca e Nima nuovo l’indimenticabile sono OK, tutte le operazioni ordinarie si svolgono Dorjee Sherpa e naturalmente l’immancabile ga- paesaggio. Non con regolarità e al tramonto sono in tenda per la gliardetto. Dopo 40 minuti volati in un attimo, si riesco a crederci, ma notte più importante. La sveglia è per le 23 ma alle riparte per la discesa. Non ero al traguardo ma solo tutto risulta perfetto, 22 sono già attivo e sento di aver riposato bene. Alle al giro di boa. Sto bene, benissimo. Arrivo da solo al i miei polmoni e 24 sono fuori dalla tenda a litigare con il rampone campo base, stanco ma col grande sogno realizzato. le mie funzioni Lampada frontale intelligente e ultrapotente, con batteria ricaricabile destro che non ne vuole sapere di agganciarsi cor- Mi affascina ancora oggi pensare che la fatica che cerebrali funzionano Grazie al REACTIVE LIGHTING, NAO adatta automaticamente la potenza e il rettamente ma alla fine la spunto io. ho fatto io l’hanno fatta anche i grandi come Her- a meraviglia, e al fascio d’illuminazione alla luminosità dell’ambiente. Regolazioni manuali ridotte, Ore 0,30, si parte. Durante il primo tratto fatico a bert Tichy e Reinhold Messner e che ho respirato, tramonto sono in autonomia ottimizzata, comfort migliorato per le attività intense e di resistenza.

farmi strada fra i membri di una grande spedizione come loro, la stessa aria “sottile” che ti fa “scoppiare” tenda per la notte più Photo © www.kalice.fr Potenza: 575 lumen. www.petzl.com commerciale che prosegue lentamente nonostante i polmoni, il cuore e la mente. Grazie Dea Turchese. importante. DINAMICHE VERTICALI Agenzia di Petzl in Italia - Via Giovanni Battista Feroggio 54 - 10151 Torino - Tel: +39 011 27 32 500 - Fax: +39 011 22 41 853 - [email protected] 16 / Montagne360 / novembre 2015 Photo © www.kalice.fr

AD-NAO- montagne360.indd 1 02/09/15 15:03 n Capo Nord, questo senz’altro lo cono- dall’aereoporto di Kirkenes da qualche centinaio di scete, si raggiunge in auto o moto nel co- chilometri di betulle, abeti, renne, laghi, salmoni, L’altro Capo Nord U siddetto Finmark Orientale, in Norvegia. cielo, vento. Ed è lì che mi trovo a fine agosto. C’è però un altro Capo Nord, è meno frequentato e Dopo aver compilato il log book al Red Tree lodge si può raggiungere solo a piedi. di Ruan e Tina de Flamingh di Mehamn, ricevuti e L’estremo lembo settentrionale d’Europa, il famoso Si chiama Kinnarodden (o Capo Nordkinn) e, a registrati i punti GPS del percorso, e ascoltati i con- 71°8’ di latitudine, è il punto più settentrionale sigli di Ruan, mi metto in cammino. Nordkapp, si trova su un’isola. Non lontano da lì il meno dell’Europa continentale escluse le isole (e Capo Di fronte a me ci sono 25 chilometri di trekking in Nord è su un’isola). Ma non è tanto il primato ri- uno dei luoghi più solitari e vasti in cui mi sia trova- noto Kinnarodden è invece il punto più a nord della spetto al più noto Nordkapp ad avermi attratto. Il to a camminare (e altrettanti saranno i chilometri terraferma, raggiungibile soltanto a piedi nell’incanto del magnete è stato scoprire che per raggiungerlo è ne- per tornare, ovviamente). Con me ho uno zaino da cessario camminare a lungo, in un luogo desolato. 25 litri con il necessario per muovermi in un ter- paesaggio artico Il punto di partenza è il paese di pescatori di Me- reno pietroso per tre giorni. Ho il GPS, batterie di hamn, nel promontorio di Nordkyn, separato riserva, due macchine fotografiche, quel che serve di Jacopo Pasotti

Renne nella penisola Nordkyn Dopo circa un’ora torno sui miei passi, nella vallet- tenda. Il tempo è stabile come neanche all’isola di ta, e cerco un passaggio a occidente, dove la valle si San Pietro in Sardegna a fine luglio. Mi concedo apre su una ampia insenatura. L’insenatura si chia- perfino un tuffo nel gelido Mare di Barents, la nuo- ma Sandfjord ed è un’area protetta, invasa da una tata più settentrionale della mia vita. miriade di uccelli marini. Uno stormo di gabbia- ni sta cacciando rumorosamente contro sole. Poi Sono circondato dai doni del emerge anche una foca solitaria. Trovo il passag- mare, oggetti che il mare ha gio per scendere fino alla riva rocciosa. Ho finito strappato ai pescatori l’acqua da bere e la cosa mi preoccupa, perché vor- rei bivaccare per la notte, ho sete, dovrò cucinare Il sole tramonta, e poi risorge dopo poche ore. Ri- qualcosa. Ma dalle alte falesie che mi circondano prendo a camminare tra ciotoli e boe, fino a rag- non scende un rivolo d’acqua ed io cammino su giungere la spiaggia sabbiosa, in fondo al fiordo. blocchi rocciosi crollati dalle pareti. Di acqua, nelle Ormai è chiaro: a meno di non decidere di stare più rocce qui intorno deve essercene in abbondanza, a lungo in questo luogo ai confini del mio continen- l’altipiano è costellato da laghi. Ma probabilmente te, terminerò il trekking questa sera. Risalgo lungo le sorgenti sono quasi tutte sotto la superficie del il fiordo, camminando verso sud. Di fianco a me mare. c’è un torrente, cammino lungo sentieri di renna Quasi tutte, penso, e infatti cercando bene, dove in un terreno morbido, di erica e mirtilli. In poche qualche roccia del substrato affiora a pelo dell’ac- ore mi riallaccio al percorso del giorno preceden- qua, una sorgente o due le riesco a scovarle. Acqua te e ricomincia il salto da un blocco all’altro, fino a fresca, buona, si è fatta strada in duecento metri raggiungere ancora una volta il punto più elevato In alto da sinistra: Il per accamparmi e cucinare qualcosa di caldo. non lascia dubbi sulla mia posizione. Il paesaggio di granito prima di sgorgare ed essere intercettata dell’intero percorso: Bjornvik Tuva, a 320 metri di maestoso e solitario «È l’artico, c’è poco da scherzare», aveva detto è d’una monotonia che o infastidisce o rapisce da Sandfjord dalla mia bottiglia in PET. altitudine. Seguo i segnavia rossi che Ruan, su in- Ruan. «Preparati per ogni sorta di tempo, dalla qualunque pensiero e consente quindi di concetrar- Sono circondato dai doni del mare. No, niente per- carico della provincia, ha posto lungo il cammino. neve, alla bufera, alla pioggia, ma anche al sole, si su ogni passo che fai. Sulla carta i laghi sono ben Mehamn, Norvegia. Da le o carcasse di balena, ma una infinità di boe e cor- Segni che con il bel tempo rendono praticamente con un po’ di fortuna». Il Kinnarodden, si affac- disegnati, li distinguo per la loro forma. Sono le mie qui parte il trekking per dame multicolori, contenitori di plastica, suole. Un superfluo ogni strumento per l’orientamento, ma il Nordkinn cia sul Mare di Barents, ed è al confine tra due pietre miliari per decine di chilometri. C’è quello a casco da lavoro. Oggetti che il mare ha strappato che basta un po’ di nebbia, o la perdita della traccia zone climatiche un po’ turbolente. «Se prevedono forma di cuore, quello a forma di carretto. Consulto In basso a destra: in ai pescatori o che, più frequentemente, i pescatori per una decina di metri, e non si notano più. un po’ di nuvole basse in uno dei settori, sta sicu- il GPS soltanto un paio di volte (ma sarebbe stato contemplazione del hanno regalato al mare. Un mare che per secoli ha Bastano due giorni nella solitudine, e quando riap- ro: qui siamo nella nebbia più fitta», aveva detto. diverso nella nebbia). Mare di Barents riciclato i nostri materiali abbandonati, e che an- pare il paese di Mehamn per me è come rientrare in Aveva però aggiunto che se compilavo il log book Persa di vista Mehamn mi rendo conto di esse- cora farà così, solo su scale temporali millenarie una metropoli. Mi fermo più volte, indeciso. Non so e lasciavo il numero di cellulare, nel caso di arrivo re solo. Neppure le renne che incontro di tanto in perché le plastiche impiegano centinaia, anche mi- se fermarmi ancora una notte o tornare in città. Ma di una tormenta avrebbe provato ad avvisarmi. Il tanto sono di gran compagnia, mi guardano per Si chiama Kinnarodden gliaia di anni a decomporsi. Ma dal punto di vista le gambe continuano a muoversi e la scelta è fatta. promontorio, fortunatamente, è in gran parte co- qualche minuto, poi girano i tacchi, saltano da una (o Capo Nordkinn) e, del trekker, la costa così ricca di oggetti diventa un È durata troppo poco la visita all’altro Capo Nord, perto dal segnale telefonico. pietra all’altra e raggiungono le chiazze di verde che a 71°8’ di latitudine, gioco, una scoperta. quello che raggiungi e abbandoni nel silenzio. Uni- A compiere il trekking non sono più di 50-60 circondano i laghi. è il punto più Bivacco così, senza preoccuparmi di aprire la co souvenir: il palco di corna di una giovane renna. persone all’anno. Due di queste le avevo incon- E così cammino per ore. Tante ore. Il cammino fino settentrionale trate il giorno precedente la mia partenza: una al capo lo danno di 7-8 ore, ma sono d’accordo con dell’Europa coppia di russi, bagnati come spugne; avevano Ruan: bisogna metterne in conto 8-9. continentale (e Capo camminato tre giorni nella nebbia e nel vento. È sera quando giungo ad una marcata valle gla- Nord è su un’isola). Ma Era sorridenti, visibilmente soddisfatti dell’im- ciale che separa il capo dal resto del promontorio. non è tanto il primato presa, al parcheggio vicino all’aereoporto, punto Scendo lungo un pendio scosceso, ora cammino sul rispetto al più noto di partenza del trekking. ciglio di una scogliera di duecento metri a picco sul Nordkapp ad avermi Il cammino comincia nelle nuvole, una mattina mare. Vedo e sento i gabbiani volare sotto di me. attratto, quanto che di fine agosto. La stagione turistica qui è termi- Mi tocca risalire sull’altro lato della valletta e cam- per raggiungerlo è nata. Le nuvole si alzano presto e da lì in poi in- minare ancora una mezz’ora prima di raggiungere necessario camminare contro solo il sole. Un sole che non mi abbandona Nordkyn, ma ormai vedo l’immensa distesa del a lungo, in un luogo per venti ore circa, che gira basso sull’orizzonte ma Mare di Barents tutta intorno a me, e i passi si fanno desolato, con non vuole mai tramontare. Un percorso, il suo, così leggeri. A oriente intravedo lontano il faro di Slett- partenza dal paese di diverso da quello a cui siamo abituati da mandare nes Fyr, il più settentrionale d’Europa. A occiden- pescatori di Mehamn, in palla il senso d’orientamento: non sorge a est e te intuisco all’orizzonte quello che potrebbe essere che raggiungo tramonta a ovest, ma fa quasi tutto a nord. Sorge Capo Nord, sicuramente ancora popolato da centi- dall’aereoporto di a nord-nord est e tramonta a nord-nord ovest. Le naia di turisti. Di fronte, il mare, e poi la distesa dei Kirkenes attraversando giornate sono infinite. ghiacci artici (no, questi non li vedo, ma li sogno). qualche centinaio di Io cammino per ore in un oceano di pietre, tra una Sto a lungo accovacciato sulle rocce che cadono di- chilometri di betulle, miriade di laghi. Mi fido solo in parte della tecno- ritte in mare. Di fronte a me incrociano due grandi abeti, renne, laghi, logia, una buona carta topografica, se c’è visuale, pescherecci, altrimenti nessun segno umano. salmoni, cielo, vento.

20 / Montagne360 / novembre 2015 novembre 2015 / Montagne360 / 21 delle prerogative imperiali su tutta l’Italia affronta dopo aver attraversato la Statale folta vegetazione di canne e salici prima meridionale. Succedutisi Svevi, Angioini, 17. Qui si incontra quanto resta della se- di iniziare la salita lungo la cresta che, ad San Marco La Catola: Aragonesi e Borboni, all’arrivo dei Savoia gnaletica installata intorno all’anno 2000 ovest, si affaccia sulla valle del Fortore che l’imposizione della leva obbligatoria e del- dalla ex-Comunità montana in occasione il possente castello longobardo di Tufara, le tasse sul macinato per ripianare i debiti di un intervento per la valorizzazione del costruito su di uno sperone roccioso, pro- contratti nel finanziamento delle guerre Tratturo regio e del sentiero di crinale dei teggeva da possibili incursioni bizantine. balcone sul Tratturo regio di indipendenza, scatenarono un vasto e Monti Dauni che prosegue a sud verso Campi di cereali, grano e girasole alter- capillare movimento di rivolta popolare, Monte Cornacchia e Lago Pescara. No- nati a ortaggi e pomodori si succedono su il brigantaggio, che l’esercito piemontese nostante leggi e decreti ministeriali e re- entrambi i versanti della dorsale interca- stroncò duramente con saccheggi e vio- gionali considerino i tratturi beni storico- lati da zone boscate e uliveti. Quota 572, lenze anticipando, nel giudizio di molti testimoniali da tutelare; nonostante nel a pochi metri dalla Masseria Circelli che storici, gli orrori delle guerre coloniali e fa- giugno del 2006 i Regi Tratturi siano stati due cani ringhiosi difendono con zelo ec- sciste dei primi decenni del secolo scorso. candidati al riconoscimento di Patrimonio cessivo, è il confine delle tre regioni, oltre Imboccando via Cairoli da corso Vittorio dell’Umanità e recentemente siano entrati il quale il tratturo prosegue con saliscendi Emanuele, è possibile immettersi nel trat- in progetti transnazionali della Commis- passando dalla cresta del Toppo dei Mor- turo percorrendo un sentiero che scende sione europea sulla Transumanza, interi ti (640 m) per scendere poi ad un bivio. rapidamente passando dal Convento dei tratti sono abbandonati o scomparsi insie- Qui il tratturo volta decisamente a nord- Cappuccini, che conserva la cella dove me a segnavia, staccionate e tabellazioni. est puntando verso un picco di roccia sul soggiornò Padre Pio di Pietrelcina du- Queste in molti snodi e incroci giacciono quale è arroccata Volturara Appula (526 rante i suoi soggiorni nei vari conventi per terra rovesciate, bruciate o divelte m), circondata da forre e crepacci, luoghi collinari dell’ordine per alleviare la malat- dall’incuria e da una agricoltura di rapina ideali per rapaci e avvoltoi e battuta nel tia polmonare che l’affliggeva da tempo. e di saccheggio che sta divorando ampi corso dell’anno da un forte vento di sci- Campi di grano e girasole si alternano tratti della viabilità insieme a numerosi rocco: avvoltoi e vento di sud est, in latino a uliveti mentre la carrareccia procede canali naturali di scorrimento delle acque rispettivamente vultur e volturnus che lungo un corridoio verde con imponenti meteoriche. Si va quindi eliminando un sono all’origine del nome Volturara. esemplari di roverella, alberi selvatici di patrimonio collettivo che rappresenta un Si scende fino ad attraversare nuovamente prugnolo e pero, arbusti di ginestre, bian- potenziale elemento di attrazione turisti- il torrente La Catola su un ponte dalle alte cospino e rosa canina, intervallati a specie ca per territori che si stanno spopolando. arcate; occorre attenzione per riattraver- floreali tipiche di questo areale assolato Ma l’emozione di percorrere antiche vie sare la statale 17 prima di raggiungere un e a diverse varietà di cardi spinosi. Dalla originate dal calpestio di innumerevoli pianoro e proseguire sul tratturo che non strada si staccano mulattiere e tratturelli greggi fin dall’epoca preistorica è più forte attraversa il paese, ma lo costeggia pun- che costeggiano massicci di arenaria con di qualsiasi considerazione sul loro stato tando a est, in direzione di Toppo Crocella. numerose grotte che, insieme agli impervi attuale. Il tratturo, ridotto decisamente nella sua valloni e alla fitta boscaglia, offrivano ripa- Il letto del torrente in questo punto è mol- larghezza, si inerpica avendo come punto ro ai briganti, mentre sorgenti, fontanili e to ampio, tanto da garantire un tranquillo abbeveratoi, con le riserve alimentari del- passaggio anche in caso di maltempo o di A fronte: il tramonto sui Monti Dauni. le numerose masserie, ne garantivano la piene improvvise. Lo si attraversa fra una In questa pagina: il lago di Occhito sopravvivenza. Arrivati nel fondovalle (264 m), a 4 chi- In cammino lungo le antiche vie di transumanza lometri dalla partenza, si attraversano percorse da greggi e pastori fra le montagne due strade asfaltate parallele. La prima è un tratto superstite della antica viabilità appenniniche e i pascoli invernali delle Puglie che da Foggia, passando per l’agro di Lu- cera, portava a Campobasso. Un tempo di Vito Paticchia era parte del tratturo che scendendo da Gambatesa – all’altezza dell’attuale Ponte dei Tredici Archi, dove il Fortore riceve le 683 metri di quota San Marco sulla molisana Tufara, si vede un sentiero, Foggia, Campobasso e Benevento e quindi acque torrentizie del La Catola – entrava La Catola è un piccolo bor- una linea di cresta che sale dolcemente le tre regioni di Puglia, Molise e Campa- in Puglia nella piana alluvionale di Ce- A go medievale sulle colline dei lungo la dorsale tra il torrente La Catola e nia, in passato ha separato la Daunia dal lenza Valfortore. Qui pastori e greggi fa- Monti Dauni settentrionali fondato da un il fiume Fortore e si perde a sud est verso Sannio, prima che entrambe divenissero cevano tappa alla “Masseria del tratturo”, gruppo di crociati, ex-prigionieri del sulta- Volturara Appula. È una parte del Trattu- province romane. Caduto l’impero, il ter- prima di intraprendere le salite finali che no al-Malik al-Kamil, liberati da Federico ro regio Castel di Sangro-Lucera, luogo ritorio fu inglobato nel ducato longobardo li avrebbero portati a Toppo della Crocella II nel corso della sesta, incruenta, crociata di transumanza di greggi e mandrie che di Benevento fino all’arrivo dei Normanni e da lì a Lucera dove, pagati i tributi alle (1228-1229). dall’Abruzzo venivano a svernare nelle pia- che ne imposero la sudditanza al papa- casse borboniche, avrebbero avuto acces- Dal centralissimo Belvedere di Corso Vit- ne della Capitanata. Antica terra di confi- to, confermata nonostante il tentativo di so ai pascoli invernali. I pastori attraver- torio Emanuele che si affaccia, a ovest, ne dove ora confluiscono le province di Federico II di esercitare la supremazia savano il La Catola nel guado che ora si

22 / Montagne360 / novembre 2015 novembre 2015 / Montagne360 / 23 PARETE NORD GV UPGRADE YOUR CLIMBING PERFORMANCE asolo.com

Da sinistra: in cammino nel pressi del bosco al centro, la masseria Sant’ Antonio con Belvedere, davanti al Monumento ai Ca- di San Cristoforo. estesi campi di grano, uliveti, giardini con duti, dove un tempo era la seconda porta La longobarda Tufara, sul fiume Fortore vigneti e svariate alberature da frutto; a di accesso al paese, quella a sud, localmen- di riferimento un serbatoio dell’acquedot- ovest la valle si restringe in una gola av- te conosciuta come “Portabbash”. to pugliese e un gran numero di gigante- volta da una vegetazione impenetrabile. È Nella piazzetta-belvedere che affaccia sul sche pale eoliche poste sul crinale che si una valle molto suggestiva attraversata da fondovalle e sul Piano dell’Ariola, lungo affaccia sul Tavoliere e che servono per una carrareccia che in poco meno di 4 chi- tutto il Corso Vittorio Emanuele, ci at- orientarsi quando la traccia del tratturo lometri conduce in località Macchia Ros- tendono con la loro gentilezza Antonio, scompare inghiottito dalle sterpaglie. In sa (580 m). Qui cede il passo ad un’altra Matteo, Lino, Lucia e Rosa, insieme agli breve si giunge alla masseria Poncica, una strada comunale, asfaltata, che si raccorda altri gestori di bar, negozi, circoli o sempli- bella casa rurale con facciata rossa e uno con la periferia settentrionale di San Mar- ci cittadini di San Marco, pronti, i primi, snello cipresso verde circondata da un co La Catola, dove ci dirigiamo per chiu- ad alleviare la nostra fatica con bevande campo di terra rossa. Il tratturo incrocia dere l’anello. Quattrocento metri dopo il e cibo genuino; i secondi, ad ascoltare le una strada asfaltata con la quale condivide cartello “Grotta De Biase”, non visitabile nostre impressioni di viaggiatori ed arric- un breve tratto: un bivio e una staccionata per mancata manutenzione del sentiero chire, coi loro racconti, la conoscenza di segnalano che il tratturo procede verso il di accesso, all’altezza di un ponticello si un territorio antico. crinale dove l’attende un quadrivio, Toppo apre un sentiero che costeggiando per un Crocella di Motta (791 m), e la discesa ver- chilometro il torrente San Cristoforo, con- so Motta Montecorvino e la pianeggiante duce all’omonimo bosco e all’agriturismo vastità del Tavoliere fino a Lucera, punto Avellaneta, punto-tappa del Sentiero di Itinerario di arrivo e di sosta per i pastori e le greggi. crinale dei Monti Dauni e del “Cammino Noi lasciamo il tratturo a questo bivio e dell’Angelo”, possibile punto di partenza proseguiamo sulla comunale che condu- e arrivo di questo nostro anello. Si può Anello San Marco la Catola- ce al ripetitore della TIM e alla periferia proseguire sulla strada comunale oppure Volturara-Avellaneta-San Marco di Volturara, a 4 chilometri dal fondovalle. salire all’Avellaneta, e da lì ricongiungersi La Catola Fiancheggiando la chiesa di Maria Santis- alla panoramica comunale che si è lasciata Distanza: km 27,600 sima della Sanità si scende verso il paese, dopo l’incrocio che porta a Carlantino. Tempo di percorrenza: 7 ore che può essere visitato con una breve de- Si entra quindi in paese per salire fino al Dislivello: 1000 m in salita e viazione, oppure si prosegue in direzione Castello baronale da quella che i locali discesa del parco pubblico che si trova al km 288 chiamano “Portammonte” che nel mese della strada provinciale. Qui si stacca una di agosto fa da quinta alla Giostra della Come arrivare carrareccia che attraversa il vallone del Jaletta, un torneo equestre a squadre ri- San Marco la Catola (FG) dista 35 torrente Farina che racchiude una varietà onali che affonda le radici nella notte dei km da Lucera e da Campobasso, Anatomia di un modello unico per innovazione e performance. Parete Nord Gv è il nuovo dei paesaggi tipici dei Monti Dauni: a est, tempi. In Largo Amedeo si passa davanti lungo la statale Foggia-Campo- modello di alpinismo tecnico di Asolo particolarmente indicato per alpinismo, vie la parte alta della valle è occupata dal Bo- agli edifici della passata nobiltà locale e basso che si raggiunge dalla A14 ferrate ed escursionismo alpino. Tomaia in microfibra e nylon ad alta tenacità. Fodera sco di Sant’Antonio, un’area protetta rico- alla seicentesca chiesa parrocchiale dedi- uscendo a Termoli (da nord) o a in GORE-TEX® Insulated Comfort Footwear: termica, impermeabile e traspirante. 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Sulla soglia di “circumnavigare” l’intero nodo centrale ad una duplice elevazione della Corma mentre nel qua- Un nuovo affascinante del lago, il rifugio Ottone quota media di 2500 metri. Con il sommario rias- drante di grecale è sbarrato dall’imponente Spi- itinerario ad anello Brentari setto del piano di calpestio e la segnatura del lungo golo del Coronon e dal contiguo Col del Vento. Il tratto manchevole, infatti, in sei ore di cammino misterioso anfiteatro poggia su una possente mas- arricchisce le possibilità è ora possibile attraversare i sei bacini apicali del sa granitica ove alberga il recondito Lago del Bus Zimon di Cima d’Asta con partenza e arrivo al ri- (2283 m), un vero e proprio gioiello della natura escursionistiche del fugio Ottone Brentari. L’itinerario, inizialmente che trasmette tranquillità e impone un doveroso massiccio granitico di Cima suggerito dal compianto Franzi Vitlacil, decano silenzio. A seconda degli umori del cielo e, quindi, dei volontari “segnavia” locali e grande conosci- della rifrazione luminosa che ne consegue, lo spec- d’Asta, nel Trentino orientale tore del gruppo, è riservato a quegli escursionisti chio lacustre appare di tonalità compresa tra l’in- esperti che desiderano esplorare anche le fattezze daco e il blu di cobalto, contrastando fortemente di Franco Gioppi in ombra di questo “gigante montanino”, ovvero con i candidi residui delle nevi perenni che stanno quei declivi nord occidentali dall’elevato grado di all’interno del bacino o ne lambiscono le fredde naturalità affacciati alla valle del Vanoi che pre- pareti rivolte a settentrione. sentano circhi, vallette, terrazze e angoli straordi- nari per forme, linee, colori, ricchezza biologica e, Con il mutare della rifrazione nondimeno, singolarità geologica. luminosa, il lago appare di Come detto, si parte dal rifugio (2476 m) – e quin- tonalità tra l’indaco e il cobalto di dalle rive di uno dei più affascinanti laghi del Trentino orientale – per raggiungere attraverso Tra i pennacchi bianco-sericei offerti dall’Erio- l’itinerario SAT E 375 il vicino Passo Socede (2516 phorum che alberga sul lato levantino del lago m) ove ha inizio, a destra, il nuovo segnavia SAT si lascia a sinistra il bivio per Scivolo Rosa, Prà E 392. Mantenendosi pressoché in quota, si attra- Bastian e l’Alpe Pront per risalire la pietraia che versa l’intera testata del Vallone Occidentale e ben conduce alla stretta Forcella del Col del Vento presto si è alla Forcella Coronon (2537 m, possi- (2495 m), chiusa tra il colle omonimo e le pro- bilità di salire la Cresta del Brich). Con leggera paggini settentrionali del Col della Gropa. Qui discesa tra i detriti della ripida dorsale si supera si incontra il segnavia SAT E 363 che marca il

A seconda degli umori del cielo e, quindi, della rifrazione luminosa che ne consegue, lo specchio lacustre appare di tonalità compresa tra l’indaco e il blu di cobalto, contrastando fortemente con i candidi residui delle nevi perenni che stanno all’interno del bacino o ne lambiscono le fredde pareti rivolte a settentrione.

novembre 2015 / Montagne360 / 27 Il lago di Cima d’Asta con le Cime del Passetto

L’emiciclo settentrionale con il recondito Lago del Bus

Nodo centrale di Cima d’Asta visto da Cima Brunella

lungo sentiero militare italiano del Col del Ven- to, costruito con fatica e perizia negli anni della Grande guerra e ancor oggi aggrappato al ripido versante sinistro di Val Regana (dal valico verso sinistra: possibilità di salire la vetta del Col del Vento oppure di ammirare il Lago Negro dopo aver aggirato lo sperone orientale del rilievo, fin’anche di scendere alla Chiesetta Pront posta in fondovalle). Prima di intraprendere la via del ritorno che ci riporta al Brentari merita però riprendere fiato volgendo lo sguardo a ritroso, verso i Lagorai centro-orientali e le Pale di San Martino nonché, più in lontananza, all’incomparabile cornice of- ferta da questo segmento della catena alpina: dal Carè Alto, al Gruppo di Brenta, dalle Alpi Atesine alle Dolomiti venete e friulane. Ripreso il cammino in direzione di mezzogior- no si segue a destra l’ardita opera bellica che tra attrezzature metalliche di sicurezza, gradinate, affascinanti lembi glaciali e resti di baraccamen- ti militari permette di raggiungere le Laste Alte (2660 m circa), il minuscolo catino del Lastè dei Fiori e, quindi, il segnavia SAT E 364 che in bre- ve ci accompagna al bivio per il Zimon di Cima accogliente rifugio intitolato a Ottone Brentari. d’Asta (2680 m circaa), ovvero sulla soglia della Seguendo ancora i segnali del 364, infatti, si per- non lontana vetta maggiore (2847 m, 35 minuti de rapidamente quota e altrettanto celermente si circa). Se invece si sceglie diversamente occorre torna al luogo di partenza ove si chiude questo proseguire a sinistra verso l’intaglio della Forze- “girotondo” escursionistico che, conosciuto come leta (2680 m, breve tratto attrezzato) da dove già Giro del Zimon e consigliato in senso orario, co- si domina il poderoso circo meridionale, il bel- stituisce un’ulteriore, importantissimo anello lissimo lago di Cima d’Asta nonché l’omonimo, dell’apprezzata Alta Via del Granito.

28 / Montagne360 / novembre 2015 Grotta di Fumane: i segreti del primo uomo moderno

Proseguiamo il viaggio per conoscere la transizione dal Neanderthal al Homo sapiens: nel Parco della Lessinia sono emersi reperti archeologici unici al mondo. Incontro con il professor Marco Peresani, incaricato dall’Università di Ferrara di far parlare i nostri antenati

di Massimo Frera e Veronica Del Punta

Grotta di Fumane: il lavaggio dei reperti arco della Lessinia, comune di grotta sulla frequentazione montana superiore e delle interferenze che questi con quanto effettuato dai primi sapiens e decorazione di abiti, oggetti, abitazioni ed anni ha ingiustamente accompagnato, Fumane (VR), riparo Solinas, di quel lontano periodo. «Il vero nome mutamenti esercitarono nei confronti dalle popolazioni primitive attuali. individui anche di rango. nella letteratura scientifica e non, questo P meglio noto come “grotta di Fu- è Riparo Solinas in onore al Maestro delle frequentazioni antropiche, qui docu- Gli scavi nelle cavità montane rafforzano Aquile e rapaci in generale sono tra gli uc- nostro stretto parente.» mane”: un luogo di pace e serenità in Giovanni Solinas che nel 1964 ha solle- mentate da resti e manufatti riconducibi- questa opinione. Mi riferisco in partico- celli meno numerosi e più rari in natura, A marzo di quest’anno la rivista “Scien- una valle laterale della bellissima Valpo- citato il primo scavo effettuato dal Mu- li alle attività di caccia, alla macellazione lare a scoperte emerse in seguito a studi a causa della loro posizione alla sommità ce” ha pubblicato i risultati dello studio licella. Qui, da oltre vent’anni, le ricer- seo Civico di Storia Naturale di Verona, delle prede, all’accensione di fuochi e alla condotti su resti ossei di uccelli rinvenu- della catena trofica: un aspetto indicativo paleoantropologico e paleogenetico che archeologiche sono guidate dal prof. ma furono soprattutto le ricerche dirette fabbricazione di attrezzi da lavoro, fornen- ti a Fumane e in varie grotte dell’Europa di quanto questi grandi e potenti uccelli condotto su un incisivo deciduo rinve- Marco Peresani per conto dell’Universi- dal prof. Alberto Broglio dell’Università do non poche indicazioni per alimentare il meridionale. Grazie al loro perfetto stato diurni attraevano gli uomini preistorici nuto nei primi anni di scavo nel livello tà di Ferrara, la Soprintendenza Archeo- di Ferrara a liberare la grotta dai de- dibattito scientifico e filosofico sull’Uomo di conservazione, sono state riconosciute e stimolavano il loro impiego come me- A2 di Fumane: apparteneva ad uno dei logica del Veneto, la Comunità Montana triti di un’antica frana e permettere di di Neanderthal. Scomparso poco prima tracce microscopiche di tagli effettuati con diatori simbolici, compatibilmente con primi sapiens europei. della Lessinia, il Parco Naturale Regio- esplorarne il contenuto paleontologico e di 40.000 anni fa per cause che non co- schegge di pietra su ossa dell’ala e sugli quanto si osserva tra le società di caccia- «La nostra specie (Homo sapiens) è stata nale della Lessinia e il Comune di Fuma- archeologico, che la inserisce tra i mag- nosciamo con certezza, gli possiamo tut- artigli di grandi rapaci. La distribuzione tori-raccoglitori sub-attuali. In tal modo, l’artefice della cultura detta Protoauri- ne e con il supporto di molti Enti, dalla giori monumenti della preistoria noti in tavia attribuire comportamenti etnogra- dei tagli suggerisce il recupero forzato la selezione di artigli d’aquila può anche gnaziana, la quale può aver concorso alla Regione Veneto alla Fondazione Carive- Europa. L’impressionante quantità di ficamente “moderni”, cioè più prossimi al di questi vistosi elementi o addirittura rappresentare un ponte tra i comporta- definitiva scomparsa dei neanderthaliani rona senza dimenticare la National Ge- reperti restituita dagli scavi rappresen- modo sapiens di pensare e strutturare la di una porzione dell’ala. Parliamo di ra- menti sapiens e Neanderthal, suggerendo in Europa, secondo questa ricerca appe- ographic Society. ta una straordinaria documentazione del società. È pertanto inevitabile interrogarsi paci come il gipeto, l’avvoltoio monaco e l’esistenza di aspetti cognitivi condivisi tra na pubblicata su “Science”. Ricercatori del La grotta è al centro dell’interesse ar- modo di vita dei Neanderthal, veri autoc- sull’origine di questi comportamenti: au- il falco cuculo, e di altri uccelli (gracchio queste popolazioni. In conclusione, oltre Dipartimento di Beni Culturali dell’Uni- cheologico già da molti anni, in partico- toni dell’Europa glaciale, e dei primi Uo- toctona o il risultato di interazioni con i alpino e colombaccio). Queste pratiche, a retrodatare di decine di migliaia di anni versità di Bologna, del Department of Hu- lare da quando i reperti in essa rinvenuti mini Anatomicamente Moderni: Fumane primi sapiens Anatomicamente Moderni? che erano prima attestate solo a partire da nella storia evolutiva umana questi com- man Evolution e del Department of Evo- hanno comprovato che il Neanderthal – ha un valore assoluto nel comprendere le Se, da un lato, il DNA fossile dei primi 15.000 anni fa, rimandano alla vastissi- portamenti, considerati comunemente lutionary Genetics (Max Planck Institute che qui ha vissuto prima del sapiens tra dinamiche di uno dei principali cambia- Uomini Moderni in Romania ha recen- ma documentazione etnografica riferibile appannaggio di società più complesse, for Evolutionary Anthropology) di Lipsia, i 90.000 e i 45.000 anni fa – aveva ca- menti biologici e culturali della storia re- temente rivelato l’esistenza di “ibridi” in- all’arte piumaria delle popolazioni pri- le evidenze contribuiscono a modificare in collaborazione con ricercatori italia- pacità cognitive e una coscienza astrat- cente dell’evoluzione umana. Ricostruire teressati da un consistente flusso genico mitive attuali e sub-attuali, connessa alla l’immagine di “bruti” che per oltre cento ni delle Università di Ferrara, Genova, ta che prima non gli si riconosceva. La il destino dei Neanderthal è una tra le più neanderthaliano, dall’altro l’archeologia precisione scientifica delle campagne calde e attuali sfide della paleoantropolo- esclude contatti di lunga durata tra le due di scavo che annualmente si succedono gia, e l’Italia, grazie anche a Fumane, sta forme biologiche, sostenendo piuttosto a Fumane, fanno sì che nell’immediato giocando un ruolo di prim’ordine.» l’emergenza autonoma tra i Neanderthal futuro la grotta sarà al centro di un pro- Il Neanderthal frequentò ripetutamen- dell’uso di inumare i defunti, di certe in- getto fondamentale per la conoscenza te Fumane per circa 45.000 anni, in un venzioni nella scheggiatura della pietra, dell’Ultimo Neanderthal e dell’Uomo periodo in cui l’ambiente montano era nella lavorazione dell’osso e nell’impiego Anatomicamente Moderno, quell’Au- diverso da oggi. Come viveva le Terre di materiali ad uso ornamentale. Rocce rignaziano che 42.000 anni fa avrebbe alte il nostro predecessore? E perché lo incise, conchiglie marine e canini di volpe per primo calcato le terre europee. scavo di Fumane ha cambiato la conce- ed orso perforati suggeriscono un’atten- Andiamo per gradi e chiediamo in- zione comune sulle sue abilità? zione verso l’ornamento del corpo o degli nanzitutto a Marco Peresani quale sia «Fumane protegge un archivio estrema- abiti, arricchito dall’impiego di polveri co- l’importanza storica delle ricerche a mente dettagliato dei mutamenti paleo- loranti ricavate dalla triturazione di ossidi Fumane, soprattutto cosa ci insegna la ambientali e paleoclimatici del Pleistocene di ferro e manganese, compatibilmente

Grotta di Fumane: una sezione di scavo. Foto Università di Ferrara

A fronte: figurina dipinta ritrovata all’interno della grotta: lo “sciamano”. Foto Università di Ferrara

32 / Montagne360 / novembre 2015 novembre 2015 / Montagne360 / 33 Torino, dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR dati sul primo Uomo Moderno europeo e sulla di Pisa e della Soprintendenza Archeologia della sua eventuale interazione con il Neanderthal. Liguria, hanno analizzato due denti umani da latte Chiediamo all’archeologo dell’Università di rinvenuti rispettivamente alla Grotta di Fumane e Ferrara di presentarci questa ricerca che – di al Riparo Bombrini, in Liguria: questi preziosi re- fatto – eleva lo scavo di Fumane a uno dei più sti umani rappresentano gli individui più antichi di importanti siti al mondo per investigare la Homo sapiens e sono quindi coevi agli ultimi Nean- transizione tra i due Homo: derthal europei. Il risultato di questa ricerca confer- «Sì, ne siamo fieri, non è assolutamente fre- ma la Grotta di Fumane come un archivio paleoan- quente che le fondazioni americane decidano tropologico di eccezionale rilevanza internazionale. di finanziare progetti di ricerca coordinati da Homo sapiens si era differenziato dalla popolazione ricercatori stranieri e, in questo caso, italiani. Il di Homo heidelbergensis attorno a 200.000 anni progetto verte sull’Uluzziano, un complesso cul- fa in Africa, da dove aveva raggiunto il Vicino e il turale datato tra 45 e 41.000 anni fa, considera- Medio Oriente e infine, alcuni ritengono già at- to fino a pochi anni fa appannaggio degli ultimi torno a 45.000 anni fa, l’Europa attraversando la utilizzate per la caccia a stambecchi, camosci, cervi, Da sinistra: ingresso al importanza per esplorare questa delicata fase di Neanderthal ed ora attribuito, seppure con molti Transcaucasia e i Balcani. Fumane e altri siti delle megaceri e caprioli. Non si esclude l’utilizzo di frec- sito con reperto in primo rinnovamento culturale tra il Paleolitico medio dubbi, ad una prima ondata migratoria sapiens Alpi italiane rappresentano una delle innumerevoli ce, armate con punte di selce. Fumane ha fornito piano. Foto Pierluigi e il Paleolitico superiore nel nostro continente, che precedette quella aurignaziana. Ribadisco,- Grotto tappe di questa migrazione. La grotta ci trasmette, anche una ricca documentazione della spiritualità in quanto permette di porre a confronto le due l’Italia gioca un ruolo di prim’ordine in questo con dovizia di particolari, scene della vita quotidia- dei cacciatori. Essi usavano oggetti ornamentali di Ingresso della grotta forme umane sul piano economico e comporta- dibattito, in quanto dispone di siti-chiave, cioè di na e spirituale di queste prime comunità sapiens. significato simbolico, come le conchiglie marine di Fumane e vista della mentale, fornendo continue sorprese grazie alla grotte e ripari con depositi stratificati e ben con- L’area abitata all’entrata della cavità fu opportu- appartenenti ad oltre 40 specie diverse. Un ritro- Valpolicella. mole e alla varietà di reperti restituiti dai livelli servati: un’esclusiva della penisola italiana. Fu- namente spianata per regolarizzare la superficie di vamento eccezionale è rappresentato dalle figure Foto Pierluigi Grotto archeologici.» mane, come gli altri, diventerà di riferimento per calpestio e installare i focolari, strutture principali dipinte con ocra rossa, un pigmento minerale usato Proprio l’interesse della comunità scientifica ricostruire i processi alla base delle innovazioni Il prof Marco Peresani attorno alle quali venivano fabbricati e impiega- dagli Aurignaziani in molte occasioni: negli abitati, (Università di Ferrara) verso l’Uluzziano ha portato recentemente la culturali che caratterizzano questo complesso. Il ti attrezzi come spatole, punteruoli, aghi su osso e probabilmente nella pittura corporale e nelle sepol- all’interno della grotta Leakey Foundation ad affidare al prof. Marco progetto ha appena avuto inizio e si chiuderà alla palco di cervo per il trattamento delle pelli e di altri ture, in oggetti ornamentali e decorati, nelle scul- indica la stratigrafia. Foto Peresani – in qualità di principal investiga- fine del prossimo anno, dopo una serie di campa- materiali. Spettacolari sono le caratteristiche punte ture e nelle pitture. In sintesi, Fumane è di grande V. Del Punta e M. Frera tor – un fondo di ricerca per raccogliere nuovi gne di scavo, di studi e di incontri sul tema.»

GRAND BALCON NORD, CHAMONIX-MONT BLANC, FRANCIA Photo: TATONKA 45° 52’ N 6° 53’ E

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schia, la più grande delle isole partenopee, si locale, dando così origine ad una serie di struttu- trova a 40° e 44’ di latitudine nord e a 13° e re vulcaniche. Uno degli eventi particolarmente I 36’ di longitudine est da Greenwich. Dista 18 rilevanti nella storia geologica dell’isola è rappre- miglia da Napoli e qualche centinaio di metri da sentato proprio dall’eruzione detta del tufo verde. Procida. Presenta una forma regolare, con una su- Circa 60.000 anni fa, a seguito di eruzioni molto perficie complessiva di 46,5 kmq. violente, la camera magmatica presente sotto l’iso- La sua posizione geografica, che determina situa- la si svuotò. Il coperchio della camera sprofondò e zioni climatiche peculiari, unita ad una conforma- la conca che si creò nella crosta terrestre, chiamata zione geomorfologica speciale, rappresentano un caldera, costituisce proprio il sito dove oggi è loca- unicum ambientale nel Mediterraneo, un labora- lizzata l’isola. Nella caldera sprofondata e occupata torio naturale dove vivere e comprendere appieno dal mare, si depositarono vari materiali derivanti il significato del concetto di biodiversità. dalle eruzioni. Il contatto tra questi depositi e l’ac- Conosciuta come “Isola verde”, presenta una ric- qua marina, ad altissima temperatura per l’emis- chezza floristica prorompente. Il suo appellativo sione di fluidi idrotermali, ha fatto sì che la roccia non deriva però dalla vegetazione, ma alla partico- originaria, in seguito a trasformazioni chimiche, si lare roccia, unica al mondo, che costituisce l’ossa- sia tramutata in tufo verde. Successivamente, nuo- tura centrale dell’isola: il tufo verde. vo magma confluì nella vecchia camera magmati- Da un punto di vista geologico Ischia è un campo ca sotto l’odierna Ischia; il coperchio della camera vulcanico, un complesso di zolle diverse sollevate magmatica cominciò a sollevarsi dal mare e a far ed inclinate, separate da fratture e faglie, che ser- emergere l’isola. Il fatto che essa sia emersa dal virono spesso da via d’uscita al magma del bacino mare, oltre che dalle caratteristiche mineralogiche,

36 / Montagne360 / novembre 2015 novembre 2015 / Montagne360 / 37 Escursione estiva fra la fioritura delle ginestre Tutto per il tuo sport invernale.

emergere le forti identità locali, perfettamente in- a garantire un approccio scientificamente corretto tegrate con l’ambiente. Infatti, la natura vulcanica verso la specialità di un’area insulare, evidenzian- ed il suolo fertile hanno consentito lo sviluppo di done le micro e le macrocaratteristiche di partico- una cultura contadina che trova la sua massima lare valenza didattica. espressione nella coltivazione della vite e nella pro- L’organizzazione ha voluto affiancare alle lezioni e duzione del vino; cultura che si è andata consoli- conferenze l’esperienza di apprendimento sul cam- dando nel tempo e che ancora oggi – a tratti na- po, con escursioni mirate al contatto fisico con gli scosta, a tratti più evidente – si legge nel dedalo di ambienti trattati nella parte teorica. Le giornate sentieri e mulattiere che si intrecciano all’interno del corso, dunque, hanno offerto materiali tangibili del territorio. Il complesso assetto di quest’ultimo, (libri e documentazioni) e intangibili (l’esperienza infatti, ha comportato la realizzazione di una ca- del vissuto, del percorrere e “sentire” un territorio), pillare rete di collegamenti (sentieri, mulattiere, trasferibili nella pratica scolastica, in modo che gli ripide gradinate), spesso scavati negli strati roccio- studenti si accostino all’ambiente con una capacità si, mentre i terreni coltivati, scanditi dai terrazza- di lettura storica e geografica, con la modalità della menti, venivano sostenuti da una tipica muratura ricerca attraverso l’osservazione e, soprattutto, con a secco di contenimento, le parracine. una visione davvero sistemica. Ambiente e storia; mare e vulcani; biodiversità na- L’escursionismo, come ben sappiamo, sta diven- turale e biodiversità culturale, tradizioni ed enoga- tando una pratica culturale, ricreativa e sportiva stronomia: questi gli aspetti più rilevanti dell’iden- sempre più diffusa, al punto che un numero cre- La natura vulcanica tità ischitana, che non deluderà chiunque voglia scente di turisti sono attratti dalla possibilità di ed il suolo fertile scoprirla. percorrere i sentieri e di associare ad un’attività hanno consentito 5% sconto + E con il titolo “Biodiversità tra Mari e Monti fisica salutare la scoperta di paesaggi, l’incontro lo sviluppo di una nell’Isola d’Ischia, territori della natura e spazi con la natura, con l’etnografia, con la cultura e le cultura contadina che punti bonus della cultura: un binomio essenziale”, si è svolto il tradizioni di un territorio. trova la sua massima corso di aggiornamento per insegnanti di scuola Dal 2012 è attiva sul territorio la sottosezione del espressione nella secondaria ad Ischia dal 23 al 26 aprile 2015, cui CAI di Ischia e Procida. Contando su una sessan- coltivazione della vite hanno partecipato 40 docenti provenienti da tutte tina di soci e sul supporto della sezione di Napoli, e nella produzione del le regioni italiane. Il corso, organizzato della sezio- sta lavorando, in rete con enti e realtà del territorio, vino; cultura che si è Tutti i membri del CAI approfittano di uno sconto del 5% da SPORTLER! ne di Napoli del CAI e dalla sottosezione di Ischia allo scopo di riscoprire e valorizzare le straordina- andata consolidando Risparmia e raccogli punti mostrando la Carta Vantaggi SPORTLER e la tessera CAI alla cassa. e Procida, ha voluto fornire ai docenti conoscenze rie potenzialità dell’isola d’Ischia, di rafforzare la nel tempo e che ancora

scientifiche, ambientali, naturalistiche, antropo- conoscenza del suo patrimonio geologico, natura- oggi - a tratti nascosta, Valido su tutti i prodotti del mondo montagna ad eccezione di articoli già scontati e offerte set. logiche e culturali legate all’isola, consentendo il listico ed antropologico e di incentivare il turismo a tratti più evidente - si confronto pluridisciplinare ed interdisciplinare, in ambientale, incentrato sull’escursionismo e sulla legge nel dedalo di ordine sia ai metodi sia ai contenuti, tra docenti di corretta fruizione dei sentieri e della montagna, sul sentieri e mulattiere varie discipline e di varia provenienza nazionale. contatto con la natura e con il territorio. che si intrecciano www.sportler.com follow us! Sono stati forniti strumenti ed informazioni volti * Sottosezione CAI Ischia e Procida all’interno dell’isola.

38 / Montagne360 / novembre 2015 er me gli alberi sono pri- l’altro: quello a corda singola, che fun- Antonio Morini, responsabile dei corsi ma passione e poi me- ziona benissimo per la risalita, e quello professionali, sono dei veterani dell’atti- I medici dei grandi alberi «P stiere. La tecnica del free a doppia corda, che permette una mag- vità; gli altri sono tutti più giovani. Nella climbing, in fondo, è solo un mezzo: al gior stabilità al tree climber durante il nostra azienda, ogni persona svolge un primo posto c’è sempre e solo la pian- lavoro. Ad ogni modo, la cosa più im- compito specifico, anche se tutti devono ta». Chi parla è Andrea Maroè, 49 anni, portante, sugli alberi, è muoversi e lavo- saper arrampicare, fare pratica e aver di Tarcento in provincia di Udine. I suoi rare in perfetta sicurezza. Da trent’anni ottenuto il patentino. Nessuno escluso, titoli professionali lo indicano come io uso la corda singola, ma qualche volta anche chi ha avuto la delega per la co- agronomo, docente di arboricoltura faccio ricorso a quella doppia.» municazione o per l’amministrazione. E ornamentale urbana, istruttore master Una scelta coraggiosa, la tua, direb- comunque, ripeto, per tutti noi la tecni- di tree climbing e ispettore DPI 3a ca- bero in molti. ca del free climbing è solo un mezzo per tegoria Petzl. Ma Maroè è anche il team «Più che di una scelta, si è trattato di lavorare: la cosa fondamentale è sapersi leader di Superalberi, un’azienda di un percorso naturale, quasi ovvio. Mio relazionarsi con gli alberi.» giovani arboricoltori che – con compor- padre gestiva un vivaio di piante orna- Dicevi di essere contrario a camion e tamenti ecosostenibili e con tecniche mentali, e io sono cresciuto tra gli al- cestelli. di tree climbing – cura, pota, esegue beri. Avevo a disposizione un angolino «Del tutto. Abbiamo scelto di utilizzare perizie di stabilità, censisce gli alberi tutto mio, dove facevo i miei esperimen- biciclette a pedalata assistita. Con quel- monumentali, si occupa di educazione ti e le mie prove: innesti, riproduzioni, le trainiamo carrelli carichi di materiali ambientale, di documentazione e di di- talee. Qualche volta sbagliavo, a volte ci e attrezzi che funzionano a energia pu- vulgazione naturalistica. azzeccavo; e comunque imparavo. Poi lita. Abbiamo scelto motoseghe a batte- «Ho cominciato a occuparmi degli al- ho studiato, mi sono laureato in agra- ria, perché non facciamo abbattimenti, beri da ragazzino, nel vivaio di fami- ria, e ho continuato. Lavorando però a ma solo tagli selettivi: si accendono in glia. – racconta Andrea – Crescendo, ho terra.» un secondo e, per il nostro lavoro, un praticato l’arrampicata e la speleologia. E quand’è che hai cominciato a salire paio di ricariche sono sufficienti per Ed è stato unendo le due cose, la pas- tra i rami? un’intera mattinata. I nostri interventi sione per le piante e l’attività sportiva, «Quando una cliente mi chiese di fare sono ecosostenibili, per quanto riguar- che ho cominciato il mestiere. A un cer- qualcosa per un suo vecchio albero. Do- da le tecnologie impiegate; ecologici, to momento ho pensato che, se volevo veva proprio farlo abbattere? Qualcuno nel rispetto totale dell’albero.» dedicarmi ai grandi alberi utilizzando le aveva spiegato che era una piantac- Da come continui a parlarne i grandi attenzione nei confronti dell’ambiente, cia malata e senza speranze. Così sono alberi devono possedere una capacità avrei dovuto evitare i mezzi meccanici. corso a vederla. Altro che piantaccia: di attrazione di non poco conto. Al loro posto, avrei potuto utilizzare le si trattava una sequoia. Telefonai a «Infatti. Sono presenze affascinanti. tecniche di salita che già conoscevo e un’azienda specializzata. Arrivarono de- Finché non li si conosce a fondo, non ci che avrei potuto applicare nel mio lavo- gli operai con camioncino e cestello che, si rende conto di quanto i grandi albe- ro. È stato così che ho cominciato.» nonostante le mie raccomandazioni, ri siano più forti di noi. Pensa che sono Qualcuno, a quel tempo, parlava già fecero un sacco danni, anziché curare in grado di crearsi da soli il suolo in cui di tree climbing? la pianta. Oltretutto, in quel caso, il ce- «Macché. Però negli Stati Uniti qual- stello e il peso del camion non migliora- cuno già lo praticava. Ad ogni modo rono affatto la situazione, perché com- in quegli anni le notizie circolavano pattarono il terreno intorno al fusto. poco, internet non esisteva ancora, di Insomma, dopo quell’esperienza capii arboricoltura in giro si sapeva poco. In che bisognava imboccare una strada di- quel periodo partecipai, in Lombardia, versa studiando, lavorando di fantasia, Ai piedi di un albero a un corso di “arrampicata su albero”. sperimentando.» Intervista con Andrea Maroè, il fondatore di monumentale, prima di L’istruttore era uno speleologo. Ci ri- Proprio quello che stai facendo oggi “Superalberi”, un gruppo di arboricoltori che, utilizzando inziare il lavoro trovammo in 7-8 ragazzi, tutti capaci con Superalberi. di arrampicare. Alla fine provammo a «Sì, ma Superalberi è nato solo due anni A fronte: Andrea Maroè, mettere assieme esperienze e conoscen- fa, è uno spin-off dell’azienda preceden- tecniche di tree climbing e adottando severi criteri il team leader del gruppo ze, e così nacque il cosiddetto “metodo te, Verde verticale, che avevo fondato nel di sostenibilità ambientale, pota, cura e studia le italiano”, che era appunto costituito da 1994 con un amico che purtroppo oggi piante monumentali. Ma promuove anche iniziative di tecniche derivate dalle manovre della non è più con noi, Andrea Mocellini. speleologia e dell’arrampicata. Già allo- Oggi siamo in sette, cinque uomini e divulgazione naturalistica e cerca di introdurre la gente ra, però, qualcuno parlava di un metodo due ragazze, e ci occupiamo di un sacco americano da praticare con la doppia di cose, dall’educazione ambientale alla ai misteri dei giganti vegetali corda. Altri tempi: oggi di solito si in- formazione degli arboricoltori, dalla di- segnano entrambi i metodi, che posso- vulgazione scientifica alla potatura dei di Roberto Mantovani - foto archivio Superalberi no comunque essere integrati l’uno con grandi alberi. Due di noi, chi ti parla e

40 / Montagne360 / novembre 2015 novembre 2015 / Montagne360 / 41 ha trovato un clima e un terreno adat- io e i miei compagni ci troviamo ad as- avvicinare la gente agli alberi più gran- to per crescere a dismisura. Quando ci sorbire le essenze vegetali, ad aspirar- di e più vecchi del mondo, magari con sono salito sopra, ho scoperto che ave- ne gli effluvi. Si tratta di chimica pura, un programma graduale. Nel frattem- va già predisposto una seconda fila di avverti nettamente la reazione del tuo po conto di migliorare ulteriormente il ramificazioni da utilizzare nel caso in corpo. Curioso, no?» livello della squadra, e quindi di lavo- cui un evento atmosferico estremo gli Torniamo al team di Superalberi. A rare meglio sulla comunicazione. Anni danneggiasse chioma. Ma la cosa più parte il socio che hai nominato, da fa collaborai con Piero Angela a un incredibile è che si tratta di un albero dove provengono i ragazzi che lavora- programma televisivo di divulgazione che cammina.» no con te? scientifica. Tutto molto interessante, Che cammina? «Dal liceo scientifico, da ragioneria, ma Angela mi disse che purtroppo l’al- «Proprio così. Fa scendere dall’alto del- dalla facoltà di Lettere… c’è anche un bero non è televisivo. Sulle prime pensai le radici aeree, delle grandi liane, che si agrotecnico. Una delle due ragazze va che avesse ragione. Poi ho scoperto che piantano nel suolo, diventano simile a spesso ad arrampicare, ma è l’unica: gli quel giudizio è vero solo in apparenza. colonne e danno origine a nuovi fusti. altri hanno imparato a districarsi con Perché forse esiste anche un modo per Con il tempo, il ficus è stato capace di corde e chincaglieria tecnica frequen- raccontare, e vorrei riuscire a metterlo spostarsi di molti metri. Intendiamo- tando dei corsi specifici. Tieni conto che in pratica.» ci: tutti gli alberi, nel lungo periodo, si per imparare bene il mestiere ci vuole muovono, mettono nuovi rami, si spo- una manciata d’anni. » A fronte: al lavoro su un albero monumentale. stano a cercare la luce, ma questo è dav- Dove avete intenzione di arrivare, Qui sotto: vero capace di camminare!» con Superalberi? Maroè con una parte dell’équipe di Abbiamo cominciato la conversazio- «Personalmente, il mio obiettivo è di Superalberi. Foto R. Mantovani ne parlando di tre climbing, ma ci sia- mo spinti ben al di là della semplice tecnica dell’arboricoltura… «Lo ripeto, per me gli alberi sono una passione. E poi la nostra attività com- prende anche l’impegno legato alla dif- affondano le radici, di plasmare il clima «Un po’ in tutta Italia, anche al sud, in quei termini, e se tutto fosse partito fusione della cultura e dell’educazione locale e di produrre le condizioni idea- ovunque ci siano alberi monumentali, da un solo fusto, allora il castagno po- naturalistica. Non è sufficiente frequen- li per vivere. Inoltre hanno la capacità nei giardini botanici… Prima di imbar- trebbe raggiungere i 3000 anni d’età, se tare gli alberi per il proprio piacere, è di viaggiare letteralmente nel tempo. carmi nell’avventura di Superalberi, ho non di più. Secondo alcuni botanici, si importante anche trasmettere agli altri Mai sentito parlare del Ginko biloba, ad lavorato – e sono orgoglioso di averlo tratta dell’albero più antico d’Europa e quello che si è riusciti a imparare (e con esempio? È un albero antichissimo, le fatto – sul Castagno dei cento caval- il più grande d’Italia. Ovviamente è sta- gli alberi non si finisce mai).» sue origini risalgono al Permiano, a 250 li, nel bosco di Carpineto, in una zona to inserito nel patrimonio italiano dei E allora facciamo un passo indie- milioni di anni fa.» tutelata dal Parco regionale dell’Etna, monumenti verdi.» tro. Cosa rappresentano, per te, gli Incredibile, davvero… sul versante orientale del vulcano. Sto Insomma, dall’alboricoltura alla sto- alberi? «Comunque l’albero che forse mi ha parlando di un albero con una circon- ria e persino all’archeologia degli «Sono come la mia famiglia. Più cono- affascinato di più, nel corso degli anni, ferenza impressionante: 22 metri. Una alberi. sco le grandi piante, più le apprezzo. è stato il Pinus aristata, il bristleco- volta aveva sette fusti, ora solo tre, che «In effetti, questo è uno degli aspetti più Sono convinto che l’albero senta, perce- ne. Vive ad alta quota (l’ho incontrato sembrano polloni nati dalla stessa cep- affascinanti del nostro lavoro Gli alberi pisca, sia molto più sensibile di quanto a 3300 metri di altitudine), lontano paia. Dicono che abbia circa 800 anni. antichi per me sono dei monumenti: in possiamo supporre. Credo che l’albero dall’uomo, nelle White Mountains, in Ma potrebbe essere molto più vecchio. Australia, ad esempio, sono rimasto im- arrivi persino a capire chi ha sopra di California. Non è molto alto – in genere Vent’anni fa gli facemmo l’esame del pressionato dai kaùri (Agathis austra- sé e che intenzione ha l’arboricoltore. arriva a 15, 18 metri – e ha l’aspetto di Dna, per capire se i tre fusti fosse- lis). Sono altissimi, e vivono 1000, 2000 Lo dico sia da un punto di vista tecni- un grande bonsai. Hanno stabilito che ro uguali. Le analisi furono eseguite anni. Tempo fa hanno scoperto degli co-scientifico, sia da un punto di vista Mathusalem, l’esemplare più vecchio, dall’Università di Udine, con cui colla- esemplari fossili che, con la tecnica del del tutto personale. La stessa cosa, per ha più di 4800 anni. Se penso che uno boro tuttora. Il verdetto fu che i tre fusti radiocarbonio, sono stati datati a oltre certi versi, capita all’uomo che lavora solo dei suoi rametti, il più giovane, po- sono molto simili, ma non del tutto. Ad 45.000 anni fa. Oggi per fortuna sono sull’albero.» teva avere, per dire, quarant’anni, e che ogni modo è possibile che siano nati dai protetti. Poi mi è capitato di incontrare Mi viene da pensare che tu abbia tra- io all’epoca ero un 35enne… C’è davve- semi della stessa pianta. Qualche tempo le gigantesche sequoie americane…» scorso più tempo sugli alberi che a ro da rimanere sconcertati. E poi, sulla fa, in occasione di un convegno specia- Torniamo in Italia, però. terra corteccia di quei tronchi, se sei attento, listico, un luminare della materia mi «Per me è impossibile non ricordare «Davvero. E mi è capitato di provare a riesci a leggere una lunga storia fatta di spiegò che in quel castagno potrebbero l’enorme Ficus macrophylla di piazza lungo una sensazione curiosa. Percepi- stagioni rigidissime, di neve, di giornate esserci delle cellule mutagene. E, data Marina a Palermo, un altro gigante, il vo il lavoro quotidiano sugli alberi come assolate, di fulmini: è come se ti trovassi l’età dell’albero, il fatto che un ramo sia ficus più grande d’Europa. È stato pian- se l’esperienza mi “drogasse”. Detta così, di fronte a dei libri antichi.» un pochino diverso dall’altro è una cosa tato nel 1863, nel giardino dedicato a la cosa sembra una stupidaggine colos- Dove lavorate, di solito? normale. Insomma, se le cose stessero Giuseppe Garibaldi, e lì evidentemente sale, eppure… Se ci pensi, tutti i giorni

42 / Montagne360 / novembre 2015 novembre 2015 / Montagne360 / 43 Vorrei provare a dire cosa ho visto, quali In generale trovi che sia cambiato incontri m’è capitato di fare…» il modo di andare in montagna dei La rotta alpina di Gianluca D’accordo, comincia pure. cittadini? «Intanto, da piemontese, ho trovato un «Per molti contano solo l’aspetto sporti- sacco di motivi d’interesse nella parte vo, la performance, il tempo impiegato. È orientale delle Alpi. Storie che conosce- come se non sentissero e non vedessero vo poco o solo per sentito dire, paesaggi ciò sta loro intorno. Trasportano sem- che bisognerebbe valorizzare, un passa- plicemente il loro mondo e la loro men- to che i ragazzi della mia età dovrebbero talità a una quota più elevata di quella a poter riscoprire. Ho l’impressione che cui vivono di solito. Nessuna attenzione bisognerebbe fare di più per promuove- per l’ambiente montano, per la gente che re quella zona, lo meriterebbe senz’altro. abita lassù, per il significato dei luoghi. Il Carso, la vecchia linea del fronte 1915- Poi, ovviamente ci sono le eccezioni: ma 18, le montagne friulane. Oltre tutto in molti, troppi casi è così. Con questo l’alpinismo ha avuto una delle sue culle non mi sogno assolutamente di dire che proprio là. Penso a Comici, per esem- il turismo dei cittadini sia il peggiore dei pio, alle sue vie, alla Val Rosandra che mali; anzi. In molti luoghi il turismo ha è a due passi da Trieste e che secondo portato crescita, prosperità, benessere e me meriterebbe di essere rilanciata alla ha letteralmente cambiato la vita delle parte alcune province come l’Alto Adige. grande. E poi mi viene in mente il Tar- comunità alpine. Non è possibile fare di Parlare di mobilità sostenibile in alcuni visiano, che possiede montagne bellissi- ogni erba un fascio: occorre distingue- casi è davvero impossibile: è una defini- me, la cui immagine però si ferma ben re tra le differenti realtà, analizzarle e zione vuota, priva di significato.» prima di arrivare da noi, nel Nord Ovest. comprenderle.» E l’alimentazione del tuo blog? Ed è un peccato. Bisognerebbe che quel- Secondo te, le varie regioni alpine co- «La sera, dopocena, quasi tutti i giorni. le realtà potessero parlare a tutti. Da municano a sufficienza? Scrivevo volentieri. Ho avuto molti con- quelle parti ho trovato un sacco di mon- «Ho avuto l’impressione che, salvo qual- tatti, i miei post hanno avuto una note- tanari dalla mentalità apertissima, gen- che caso, le comunicazioni alpine funzio- vole quantità di condivisioni, gli iscritti te con cui si riesce a parlare e a discutere nano esattamente come i mezzi pubblici; al blog sono oltre 10mila. A proposito: piacevolmente. Un’altra cosa che mi pia- dal basso all’alto e viceversa, e mai in sen- si tratta di www.montagnedigitali.wor- ce citare è la ferrovia Merano-Malles, in so trasversale. Le realtà vicine si parlano dpress.com Segnatevelo: anzi, provate a Val Venosta: un gioiellino che appartie- poco. Ogni valle ha le proprie storie, la daragli un’occhiata.» Due mesi di viaggio da Trieste a Nizza, con i mezzi pubblici e a piedi, con la ne alla Provincia autonoma di Bolzano, propria vita. Difficile parlare di vera co- Il costo del viaggio? utile sia a chi cammina sia alla gente del municazione intervalliva. Una situazione «Più di 3500 euro. Il costo di mezzi pub- voglia di conoscere e studiare le Alpi. Protagonista, un ragazzo di 23 anni posto. A proposito, in Alto Adige/Südti- migliore l’ho riscontrata in Trentino.» blici, cibo, pernottamento, rifugi alpini. rol i mezzi pubblici funzionano davvero Parliamo di turismo. Hai visitato an- La cifra l’abbiamo coperta mio fratello e con un’ottima frequenza, e ti portano che le grandi disneyland alpine? ed io, con i nostri risparmi. Non ho mai o, nessun record, e che l’alpinismo in passato e oggi. Volevo sco- Lungo le trincee attorno al Cauriol, con un ovunque. Una realtà dei trasporti lonta- «Sì. Zermatt, Briga, Saas Fee, Sankt Mo- usato l’auto. Non ho avuto sponsor per non vi venga in mente prire cosa le Alpi avessero da rivelare a amico di Gianluca e due esperti di storia na anni luce da molte altre zone, magari ritz, Misurina, Courmayeur, a Cortina il viaggio né, per il momento, aiuti eco- «N di scriverlo. Non è vero, un ragazzo della mia età. E spesso, quasi locale; sullo sfondo il Cauriol. Foto G. Gasca anche decisamente blasonate.» d’Ampezzo non sono passato… Che dire? nomici. Ho potuto usufruire di un paio e oltre tutto non c’entra nulla con quello ogni giorno, ho raccontato i miei incon- occasione per conoscere da vicino alcu- Raccontaci degli incontri. Taccio. Per contro ci sono valli e zone di scarponi che mi sono arrivati dal mio che ho fatto. Il mio è stato un viaggio di tri e i luoghi incontrati in un blog. Tutto ni degli angoli più interessanti dell’arco «Prima della partenza avevo preso una non toccate dal turismo di massa, che sponsor tecnico, e poi un aiuto per la co- verifica, studio e conoscenza attraverso qui. Ho battezzato il progetto con il tito- alpino. serie di contatti, in vari settori delle Alpi. hanno conservato una grande dignità e municazione e un po’ di collaborazione e le Alpi, punto e basta. Lungo un itine- lo Montagne digitali, lo stesso del blog». Adesso, al suo rientro, rimane da capi- Qualche persona, nonostante le promes- un’anima alpina. Mi è piaciuto molto l’al- di informazioni dal Comitato scientifico rario che ha dovuto per forza sacrificare Chi si presenta così è Gianluca Gasca, re se le Alpi gli si sono svelate come lui se, è sparita nel nulla nel corso del mio topiano delle Pale di San Martino, è una del CAI, da qualche altra associazione o alcune zone e privilegiarne altre. Ho uti- 23 anni, di Revello nel Cuneese, repor- immaginava. viaggio, qualcun’altra è stata di parola. delle perle del mio viaggio. Per quanto ri- da singole persone. Tra i partner del mio lizzato solo i mezzi pubblici, e in più oc- ter e divulgatore scientifico nella vita «Se mi hanno parlato? Sempre, nel bene Altri incontri sono avvenuti per caso, e guarda le aree più incontaminate, citerei viaggio vanno citati il Museo Nazionale casioni ho camminato lungo mulattiere quotidiana, appassionato di sentieri e di e nel male, con luoghi incantevoli e altri sono stati molto interessanti. In qual- soprattutto certe zone della Slovenia, le della Montagna, l’associazione Dislivel- e sentieri. Ho fatto anche qualche bella montagna nel tempo libero. Gianluca è ormai irrimediabilmente danneggia- che occasione ho chiesto lumi nei bar, Dolomite friulane. La zona occidentale la li, il Museo di Trento, Alpine Pearls e la salita, ma da escursionista. Il mio pro- partito da Trieste il 14 giugno scorso ed ti dal turismo o da una frequentazione ai tabaccai, ai negozi: spesso mi hanno conoscevo già abbastanza bene, ma sono Fondation Grand Paradis. Gli enti patro- getto era quello di visitare le montagne è arrivato sulla spiaggia di Nizza l’8 ago- scorretta. Per certa gente, evidentemen- consigliato gli interlocutori migliori. riuscito a scovare angoli deliziosi in Valle cinatori sono stati il CAI, l’AITR (Asso- del Nord Italia, esplorarne i paesaggi, sto. Ha coperto il 70 per cento dell’iti- te, la montagna è diventata solo una Con loro ho vissuto esperienze di grande d’Aosta, ad esempio lungo il solco della ciazione italiana turismo responsabile), intervistare valligiani, alpinisti e testi- nerario con l’aiuto dei mezzi pubblici, valvola di sfogo, una sorte di luna park interesse. Persino emozionanti. Diciamo Valpelline. Comunque so di aver saltato la Fondazione Dolomiti Unesco, Cipra moni del passato. Mi interessavano – e com’era nelle sue previsioni (prima di in cui è lecito qualsiasi tipo di compor- che gli incontri, assieme a una serie di molte zone interessanti. Ma il mio tem- Italia, OriTrentini, Via Alpina, e l’asso- mi interessano – l’incontro con le cultu- partire ha studiato tutto a tavolino, con tamento, niente di più. Cosa volete che bei pensieri e di suggestioni che mi sono po era limitato, come pure il budget a ciazione Accompagnatori naturalistici re locali, l’ambiente, la storia, la mobilità la massima cura), e per l’altro 30 per gliene importi di tradizioni, cultura e state regalate dal viaggio, alla natura, ai disposizione.» Vesulus. Sono ben conscio che il viaggio sostenibile, le modalità con cui sono sta- cento ha preferito camminare. D’altra paesaggio… Ma non vorrei raccontare paesaggi e ai sentieri, sono stati la parte L’esperienza con mezzi pubblici? non mi farà diventare ricco. Ma il mio ti declinati il turismo, l’escursionismo e parte le escursioni sono state una bella cose che molti conoscono meglio di me. più appagante del mio percorso.» Difficile, non buona, poco consigliabile, a scopo non era quello.»

44 / Montagne360 / novembre 2015 novembre 2015 / Montagne360 / 45 La grotta di Sant’Angelo Muxaro L’area carsica si trova in un territorio ricco di storia, un importante tassello nella conoscenza dell’Italia speleologica di Marco Vattano, Marco M. Interlandi, Giovanni Buscaglia, Giuliana Madonia - foto M. Vattano

A fronte: galleria el cuore della Sicilia, nella provincia di questa porzione di territorio siciliano. Si sviluppa inferiore della Grotta di Agrigento, tra rilievi gessosi collinari in corrispondenza del rilievo gessoso su cui sorge S. Angelo Muxaro con e dolci e ondulate ampie vallate argil- l’abitato di Sant’Angelo Muxaro, ed è costituito incavi di dissoluzione N lungo le pareti lose, si sviluppa il sistema carsico di Sant’Angelo da tre cavità: la Grotta di Sant’Angelo Muxaro o Muxaro. Grotta Ciavuli (corvi in dialetto siciliano), l’In- In questa pagina: Quest’area, famosa per la sua storia millenaria – ghiottitoio Infantino e la Risorgenza della Grotta vista del rilievo come testimoniato dalla presenza di numerose Ciavuli, che rappresenta la risorgenza dell’intero gessoso isolato su sepolture e tombe a tholos scavate direttamente sistema. Dal 2000 la Grotta di Sant’Angelo Mu- cui sorge l’abitato di Sant’Angelo Muxaro. nella tenera roccia gessosa e dal ritrovamento di xaro, l’Inghiottitoio Infantino e una parte del loro Alla base del rilievo, in importanti reperti archeologici (e.g. coppe e anel- bacino di alimentazione, per un totale di circa 21 corrispondenza della li d’oro, ceramiche) – riveste anche una grande ettari, sono tutelati come Riserva Naturale In- terminazione della valle valenza naturalistico-ambientale per i suggesti- tegrale, istituita dalla Regione Sicilia, in quanto cieca, si apre l’omonima vi paesaggi dominati dalle forme carsiche lega- queste cavità “rivestono un notevole interesse per grotta te all’incessante lavoro di dissoluzione/erosione lo studio della circolazione idrica attuale e pas- dell’acqua sui rilievi gessosi sia in superficie – con sata e della speleogenesi in rocce gessose”. Attual- la formazione di numerose conche chiuse (doli- mente la risorgenza è al di fuori dell’area protetta, ne), piccole sculture nella roccia dalle forme più ma sono in corso le procedure da parte dell’en- svariate e bizzarre (karren), valli che interrompo- te gestore – Legambiente Sicilia – per inserirla no la loro continuità contro una parete gessosa all’interno dell’area di Riserva. (valli cieche) – sia nel sottosuolo con la forma- Quest’area ha suscitato l’interesse di diversi stu- zione di numerose grotte di diverse dimensioni e diosi fin dai primi anni del Novecento. Le prime profondità. ricerche si devono al geografo Olinto Marinelli il Il sistema carsico di Sant’angelo Muxaro, con le quale descrisse molte delle forme carsiche pre- sue grotte, rappresenta senza dubbio una tra le senti e gli inghiottitoi, allora tutti percorribili, più importanti e rappresentative peculiarità di del sistema carsico. Ma la Grotta di Sant’Angelo

novembre 2015 / Montagne360 / 47 Muxaro, conosciuta da sempre dalla popolazione strati di gesso si trovano poi sottili intercalazioni In questa pagina: locale, è stata per la prima volta rilevata e descrit- di marne (rocce in parte carbonatiche e in parte speleotemi di gesso ta solo intorno agli anni Novanta. Dopo circa 10 argillose) ricche in gesso, e carbonati evaporitici. cresciuti all’interno di una piccola pozza anni sono stati scoperti e esplorati nuovi rami che I gessi si ritrovano al di sopra di argille marnose e d’acqua, con forme che hanno richiesto l’aggiornamento e il rifacimento sabbiose (di età Serravalliano medio-Tortoniano ricordano coralli del rilievo topografico ipogeo, portando la grot- inferiore, circa 12 milioni di anni fa) e talvolta ta ad essere una delle cavità nei gessi più estese su rocce composte da gusci di diatomee (Tripoli) A fronte: dall’alto: tratto della Sicilia. formatesi circa 7 milioni di anni fa. a volta bassa della galleria principale della Le successioni rocciose sono interessate da si- Grotta di S. Angelo Inquadramento geologico stemi di faglie di età plio-pleistocenica (da circa Muxaro e geomorfologico 3 milioni di anni a 10.000 anni fa) che hanno L’intero sistema si sviluppa all’interno di rocce dislocato i rilievi gessosi spesso determinando Piccolo inghiottitoio gessose, appartenenti alla “Serie gessoso-solfife- contatti laterali tra le unità gessose e quelle sot- interno che si apre lungo il tratto mediano della ra”, formatesi nel Messiniano (circa 6 milioni di tostanti argillose. galleria principale della anni fa) durante quella che è definita “Crisi di L’acqua ha modellato incessantemente i rilievi, grotta Salinità del Mediterraneo”, un momento della disciogliendo ed erodendo velocemente la roccia storia geologica in cui, a causa delle scarse o nul- gessosa, (in 1 litro di acqua possono andare in le comunicazioni con l’Oceano Atlantico, il Mar soluzione circa 2,5 grammi gesso), e nel tempo Mediterraneo si trovò in una condizione di iso- ha dato origine a svariate forme carsiche sia in lamento. Questo ha portato alla deposizione, per superficie che nel sottosuolo. Tutta l’area è infat- evaporazione, di rocce evaporitiche, come calcari, ti caratterizzata dalla presenza di doline (conche gessi e cloruri (salgemma e sali potassici), molto chiuse con fondo drenante attraverso cui le ac- diffuse nel territorio siciliano. In Sicilia infatti le que piovane si infiltrano nel sottosuolo), di pic- evaporiti, affiorano per circa 1000 km2, principal- cole sculture nella roccia chiamate genericamen- mente nei settori centrale e centro-meridionale te karren, e da estese valli cieche il cui sviluppo dell’Isola, rappresentando i più estesi e completi è stato favorito dai contatti laterali tra gessi e affioramenti in tutto il bacino del Mediterraneo. argille. In particolare le evaporiti dell’area di Sant’Angelo Tra queste valli si annoverano quelle in cui il cor- Muxaro sono rappresentate da diversi tipi di ges- so d’acqua, dopo avere inciso i terreni argillosi in si: selenitici a grandi cristalli con la classica forma senso sud-nord, si inabissano nel sottosuolo at- a coda di rondine o ferro di lancia e organizzati in traverso gli inghiottitoi posti alla base del versan- spessi banconi, gessi depositati in sottili lamine, te meridionale del rilievo sui cui sorge Sant’An- gessi detritici provenienti dall’erosione di roc- gelo Muxaro, alimentando l’omonimo sistema ce gessose preesistenti. Frequentemente tra gli carsico sotterraneo.

Quest’area ha suscitato l’interesse di diversi studiosi fin dai primi anni del Novecento. Le prime ricerche si devono al geografo Olinto Marinelli il quale descrisse molte delle forme carsiche presenti e gli inghiottitoi, allora tutti percorribili, del sistema carsico. Ma la Grotta di San’Angelo Muxaro, conosciuta da sempre dalla popolazione locale, è stata per la prima volta rilevata e descritta solo intorno agli anni Novanta.

48 / Montagne360 / novembre 2015 FSNC_ADV_CAI_98x270_Nov15.pdf 1 28/09/15 14:05

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Il sistema carsico diversa tipologia e forma, tra cui cristalli di gesso In alto da sinistra: dell’asimmetria della morfologia delle pareti stesse. La cavità più estesa del sistema carsico è la Grotta lenticolari, tipo rosa del deserto, accresciutisi all’in- galleria inferiore attiva Proseguendo verso il fondo della grotta la galleria si della Grotta di S. Angelo di Sant’Angelo Muxaro, localizzata alla fine della terno di sedimenti argillo-sabbiosi e cristalli di ges- sviluppa in direzione prevalente sud est-nord ovest Curiosi di natura Muxaro, nel settore valle cieca più orientale tra quelle che alimentano so coralloidi legati alla risalita capillare da piccoli prossimo al sifone di alternando tratti a volta bassa a tratti con altezze Viaggiatori per cultura l’intero sistema. La grotta è costituita da due livelli ristagni d’acqua. fango che chiude la maggiori, fino ad una piccola sala dove l’acqua sifo- di gallerie sovrapposte che si snodano lungo piani Il ramo attivo della grotta, ubicato a quota inferio- cavità nando crea un piccolo laghetto. Dalla sala in cui è di faglia e frattura orientati prevalentemente nelle re, è costituito da due gallerie collegate tra loro solo ubicato il sifone si sviluppa un altro ramo inattivo di- Galleria inferiore della direzioni est-ovest e nord-sud e secondariamente idrologicamente tramite un sifone. Si distingue una retto verso il versante nord del rilievo gessoso. Que- Grotta di S. Angelo nord est-sud ovest, per uno sviluppo complessivo di galleria, estesa circa 170 metri, alimentata diretta- Muxaro percorsa dal sto ramo è costituito da ambienti abbastanza ampi in 1760 metri e un dislivello dall’ingesso di -34 metri. mente dall’inghiottitoio, e una galleria drenante fiume sotterraneo cui sono presenti ingenti depositi argillosi che hanno Il livello superiore della grotta è inattivo, non più che non presenta connessioni percorribili né con permesso la formazione di diverse forme parageneti- percorso quindi dalle acque. È costituito, nel suo il suo punto assorbente, né con quello di risorgen- che. Questo ramo, che si restringe progressivamente tratto iniziale, da due grandi sale, separate da una za e che costituisce gran parte della grotta ad oggi fino a diventare impraticabile, si trova a pochi metri Speciale Capodanno conosciuta. La prima galleria dopo un tratto ini- dalla superficie esterna, poco più a nord dell’attuale breve e serpeggiante galleria, impostate lungo un Abruzzo Puglia piano di faglia coincidente con le pareti settentrio- ziale interessato da crolli diffusi, prosegue con un risorgenza del sistema carsico (la Risorgenza della Liberi e selvaggi: I trulli, le murge e gli ulivi: nali delle sale stesse. L’ampliamento e la morfologia andamento prevalentemente meandriforme e con Grotta Ciavuli). Capodanno nel Parco! là dove sorge il sole di questi ambienti sono connessi a diffusi crolli di un progressivo abbassamento della volta fino a un L’Inghiottitoio Infantino si apre alla fine della val- dal 29/12/2015 al 2/01/2016 dal 30/12/2015 al 3/01/2016 DIFFICOLTÀ: DIFFICOLTÀ: imponenti blocchi rocciosi dalla volta e dalle pareti. sifone. Questa porzione di grotta ospita frequente- le cieca immediatamente a ovest della Grotta di La grotta si articola quindi attraverso una galleria mente una colonia di chirotteri. Le acque sifonanti Sant’Angelo Muxaro. La cavità si attiva in funzione La Palma Maiorca individuata durante le più recenti fasi di studio riemergono circa 20 metri a nord, nel settore più delle precipitazioni piovose, ma tende ad essere pe- La “Isla Bonita”, perla Un’isola da scoprire dalle cime dell’Arcipelago delle Canarie alle calette nascoste della cavità; questa è interessata da numerosi crol- occidentale della galleria drenante. Quest’ultima riodicamente riempita da sedimenti, da rami e tron- dal 29/12/2015 al 5/01/2016 dal 29/12/2015 al 5/01/2016 li e dalla presenza di cospicui depositi alluvionali a presenta un andamento prevalentemente rettilineo chi trasportati dall’acqua. DIFFICOLTÀ: DIFFICOLTÀ: componente argillosa, abbandonati dal fiume sot- impostandosi inizialmente lungo linee di frattura Durante le attività di un campo speleologico tenutosi terraneo, che talvolta ne hanno favorito un’evolu- orientate est-ovest e sud ovest-nord est. A testimo- agli inizi degli anni Novanta, l’inghiottitoio è stato Oman Tanzania Un trekking originale fra montagne, Un Safari nella natura selvaggia zione e allargamento dal basso verso l’alto, in con- nianza delle diverse quote di scorrimento dell’ac- esplorato e, dopo aver superato un restringimento in cascate e deserto dell’Africa Orientale dizioni dette paragenetiche. Questo ramo prosegue qua nel tempo, le pareti sono incise a differenti cui era incastrato un fusto metallico, è stato possibile dal 28/12/2015 al 5/01/2016 dal 30/12/2015 all’8/01/2016 sovrapponendosi per circa 80 metri alla galleria in- altezze da marcati incavi di dissoluzione. Spesso, raggiungere la galleria attiva della Grotta di Sant’An- DIFFICOLTÀ: DIFFICOLTÀ: feriore attiva idrologicamente, alla quale si collega lungo questa galleria, il lento lavoro di erosione del gelo Muxaro. Purtroppo in quell’occasione non è sta- attraverso stretti passaggi verticali tra i blocchi di corso d’acqua sotterraneo causa uno scalzamento to effettuato il rilievo topografico e negli anni a se- SCOPRI TUTTE LE NOSTRE PROPOSTE crollo in quattro settori distinti. In questi ambien- alla base con conseguenti movimenti gravitativi guire l’accesso alla grotta è risultato impossibile. La WWW.VIAGGINATURAECULTURA.IT O SCRIVICI SU [email protected] ti sono presenti delle cristallizzazioni gessose di dalle pareti che in alcuni luoghi sono responsabili comunicazione tra questa due cavità ha fatto sì che

50 / Montagne360 / novembre 2015 anche questa grotta venisse inclusa nell’area della più basse delle due grotte e pertanto diversi rami Galleria inferiore attiva Riserva e tutelata come zona A. delle due cavità non rivestono più una funzione della Grotta di S. Angelo L’Inghiottitoio Infantino, per quanto oggi possibi- drenante. Muxaro

le visitare, è costituito da un ingresso di notevoli A fronte: ingresso dimensioni caratterizzato dalla volta piatta, in re- Conclusioni dell’Inghiottitoio lazione alla giacitura sub-orizzontale degli strati Le nuove scoperte effettuate nella Grotta di Infantino, cavità gessosi. Nella parte più settentrionale di questo an- Sant’Angelo Muxaro, grazie anche alla stretta ed collegata alla più estesa tro è presente un pozzo, profondo circa 10 m, che efficace collaborazione con l’ente gestore della ri- Grotta di S. Angelo Muxaro conduce ad una piccola galleria periodicamente serva naturale, portano questa cavità ad essere at- impercorribile a causa del sua occlusione. tualmente la seconda grotta nei gessi siciliani per L’ultima grotta che costituisce il sistema carsico è sviluppo. la Risorgenza della Grotta Ciavuli, localizzata alla Analogamente a molte grotte gessose della Sicilia, base del versante nord-occidentale del rilievo ges- questo sistema costituisce un classico esempio di si- soso di Sant’Angelo Muxaro; da qui riemergono le stema carsico nei gessi in condizione di carso espo- acque sotterranee che, dopo qualche centinaio di sto, caratterizzato da una condotta attiva principale metri, confluiscono nel Fiume Platani. sub-orizzontale, su cui confluiscono alcuni tributari Si tratta di una piccola cavità sub-orizzontale, che si non più attivi, formatisi in equilibrio con la super- sviluppa per circa 45 metri. Nel suo tratto iniziale la ficie piezometrica durante fasi di stasi del livello di grotta è costituita da una breve galleria attualmente base carsico. non più percorsa dalle acque, dove tuttavia la pre- La possibilità di effettuare nuove indagini nell’In- senza di più livelli di incavi sulle pareti rocciose te- ghiottitoio Infantino e di connettere questo alla stimonia passate fasi di attività. Questo passaggio Grotta di Sant’Angelo Muxaro rappresenterebbe termina in corrispondenza di una piccola stanza in un’importante tappa per ampliare la conoscenza di cui è presente un laghetto che per anni ha segna- questo sistema sia in termini di sviluppo spaziale to il limite conosciuto della cavità. Indagini recenti sia in termini di evoluzione speleogenetica. hanno portato alla scoperta di una stretta galleria in salita orientata in direzione circa sud-nord, ricca Ringraziamenti di depositi fangosi, che si arresta in corrispondenza Gli autori desiderano ringraziare gli speleologi di ambienti di crollo. Attualmente la connessione dell’ANS Le Taddarite, del GS Belpasso, del GS idrogeologica fra l’inghiottitoio e la risorgenza av- Agrigento che hanno collaborato nelle fasi di rilievo viene attraverso condotte ubicate nelle porzioni e documentazione delle diverse cavità.

52 / Montagne360 / novembre 2015 A fronte: veduta invernale di Casa Calistri, uno dei borghi che compongono il Pennato e pennello, fra i comune di Granaglione Il ponte sul rio Muraglio castagni dell’Appennino dopo i lavori di restauro

A Granaglione, sull’Appennino bolognese, un gruppo di appassionati si dedica alla pulizia e manutenzione dei sentieri per renderli più fruibili e sicuri

di Patrizia Calzolari

astagni e ulivi hanno la stessa ci si dedicavano “in solitaria” – o amici di pas- anima. È l’anima lungimirante saggio, arruolati loro malgrado con la promessa «C dei montanari e dei contadini di una bella mangiata dopo la fatica. che li hanno piantati ben sapendo che non ne «Camminare in Appennino – spiega – è molto avrebbero goduto i frutti. Né loro né i loro fi- più difficile che sulle Dolomiti, dove i sentieri gli. Solo la terza generazione, quella dei nipoti, sono larghi, ben percorribili, con punti di riferi- avrebbe avuto in dono la spremitura d’oro delle mento chiari, inamovibili. Qui no, i sentieri sono olive o la ben più povera farina di castagne. Ep- stretti, immersi nelle frasche del sottobosco e pure li hanno piantati, hanno saputo guardare coperti dalle fronde degli alberi. Non vedi oltre, avanti». non hai punti di riferimento fissi. In autunno Ne è convinto Emilio, il cui nome ne raccoglie il poi le foglie che cadono dal faggio e dal casta- destino che dalla Puglia lo ha portato sui mon- gno ricoprono il camminamento rendendolo ti dell’Appennino tosco-emiliano. Ha imparato poco riconoscibile e soprattutto molto scivoloso. ad amare la montagna sin da bambino, quan- Si forma un folto tappeto che spesso nasconde do con tutta la famiglia lasciava Molfetta per le tracce dei muretti di contenimento, mentre i trascorrere le vacanze sulle Dolomiti. E oggi, solchi lasciati dal calpestio di cinghiali e caprio- neo pensionato, ha deciso di vivere stabilmen- li possono trarre in inganno. Ecco perché qui è te a Granaglione, il comune più verde d’Italia, a molto importante che i sentieri siano puliti». quota 800, e si è dato una missione: dimostra- re il suo amore alla montagna. Ripagarla per le Qui i sentieri sono stretti, tante emozioni che gli ha regalato. Accudirla. immersi nelle frasche e coperti Ringraziarla. Per questo di buon mattino, lo si dalle fronde degli alberi vede partire armato di pennello, vernice rossa e bianca, pennato, la tipica roncola dei boscaioli E allora via, si parte con la voglia di fare, con appenninici, e motosega in spalla. Destinazio- quell’entusiasmo che solo chi ha la montagna ne: il bosco con suoi sentieri da ripulire, la se- dentro può far proprio. Fatica e stanchezza si gnaletica da rinfrescare. Dapprima da solo, oggi avvertono solo a giornata conclusa. Una volta, ha radunato un bel gruppo di appassionati, fra i quando i boschi davano da mangiare e da scal- residenti – come Attilio, Roberto, Giò, Marcello, darsi, i sentieri erano tenuti in ordine come le Stefano, Riccardo, Mario... che come lui prima stanze di casa; oggi invece c’è sempre molto da

54 / Montagne360 / novembre 2015 novembre 2015 / Montagne360 / 55 A sinistra: rustico ponticello in legno lungo il sentiero 153 a

A fianco in alto: un segnavia nel bosco

A fianco in basso: rimozione di un albero caduto lungo il sentiero 131 a

fare: togliere i sassi che intralciano, falciare le sola condizione che provvedessimo noi al tra- frasche che impediscono l’avanzamento, se- sporto dei materiali fino al ponte, visto che nel gnalare cedimenti e restringimenti e soprattut- bosco non ci si poteva arrivare con i mezzi. Det- to sgomberare il camminamento da tronchi e to fatto: per due interi sabati oltre 35 persone si rami caduti. A questo serve la motosega, ma sia sono caricate in spalla attrezzi, cemento, calce e chiaro, ci spiega, «noi ci limitiamo a eliminare pietre e, mentre gli operai risistemavano il pon- l’ingombro dal sentiero, non tagliamo alberi né ticello, gli improvvisati facchini lo ripulivano da accatastiamo legna ai margini. A questo ci pen- frasche e detriti, riuscendo persino a riconvo- sano i boscaioli». gliare nelle acque del rio una piccola fonte. Un successo di buona volontà e passione condivisa Un successo di buona volontà per la montagna». Ed è su questo che Emilio si e passione condivisa sofferma più volte: quando si tratta di amore per la montagna non esiste l’io ma il noi, non ci sono per la montagna maestri, ma persone diverse legate dalla comu- ne passione e rispetto per le Terre alte. «Però non mi bastava. C’era tanto da fare e io Però alla fine una punta d’orgoglio personale ci sentivo il bisogno di comunicare, cosa che qui scappa: «Mi ero messo in testa di tracciare un non è poi così immediata. La mia anima del nuovo sentiero che costituisse un’alternativa al sud fremeva. Allora ho pensato di aprire una sentiero CAI 153, sentiero lungo, difficoltoso e pagina Facebook (sentieri CAI di Granaglione), snodato su quattro faticosi tornanti». Armato di per condividere esperienze e proposte, ricevere vernice gialla (che segnala un sentiero provviso- segnalazioni, insomma, allargare il gruppo. È rio) Emilio, insieme all’amico Ivan, ha studiato stato un pieno di entusiasmi e, ovviamente, il e segnato un nuovo percorso che escludesse i lavoro è aumentato. Poi qualcuno ha lanciato tornanti, lo ha sistemato e ha reso più agevoli l’idea di organizzare la manutenzione del ponti- i tratti sconnessi e ripidi con passatoie e gradi- cello sul rio Muraglio, un vecchio ponte in pietra ni di legno. Poi con il GPS ha rilevato il nuovo deteriorato dal tempo e dall’incuria sul sentiero tragitto e lo ha fotografato. E oggi “il sentiero che da Casa Calistri porta al Nibbio. Si è orga- di Emilio” è formalmente inserito nella carte dei nizzata una raccolta fondi e un’impresa del luo- sentieri del CAI dell’Appennino bolognese con go si è offerta di lavorare a prezzo di costo, alla il numero 153A.

56 / Montagne360 / novembre 2015 Portfolio Incontri ravvicinati Fotografare gli animali nel loro ambiente spesso richiede lunghi appostamenti e un’infinita pazienza. Ma talvolta è sufficiente camminare in silenzio per realizzare fortunati incontri di Massimo Re Calegari

gni volta che mi accor- Un animale mi ha attratto e affascinato sin parte del territorio e dei diversi ambien- go di atteggiare le labbra dall’infanzia, tanto da considerarlo il mio ti. E sono stato fortunato: in pochi giorni «O al torvo, ogni volta che animale totemico: l’orso. E in particolare sono riuscito a fotografare una straordina- nell’anima mi scende come un novembre l’orso marsicano, oramai ridotto ad appe- ria varietà di animali. umido e piovigginoso, ogni volta che mi na una cinquantina di esemplari che rie- Le montagne del Parco raramente supe- accorgo di fermarmi involontariamente scono a sopravvivere nel Parco Nazionale rano i 2000 metri di altitudine e spesso dinanzi alle agenzie di pompe funebri che dell’Abruzzo Lazio e Molise e nei territori le foreste giungono sino a 1800 metri. I incontro, e specialmente ogni volta che il confinanti. Conoscevo ben poco di lui: sa- sentieri che portano in alto - verso le cime, malumore si fa tanto forte in me che mi pevo della sua indole bonaria, della sua ali- le praterie di alta quota e le creste - attra- occorre un robusto principio morale per mentazione quasi totalmente vegetariana, versano vaste faggete dove la luce riesce a impedirmi di scendere risoluto in istrada delle sue modeste dimensioni. Desideravo fatica a penetrare, ma per fortuna abba- e gettare metodicamente per terra il cap- visitare quell’angolo privilegiato d’Italia stanza spesso gli alberi si aprono in lumi- pello alla gente, allora decido che è tempo dove ancora vive, i suoi monti, le sue fore- nose radure dove non è raro avere incontri di mettermi in mare al più presto»: così ste e praterie, parlare con gli abitanti, con ravvicinati con gli animali. l’incipit di Moby Dick nella sua più famosa i guardaparco. Ma soprattutto sognavo di Proprio in una di queste aperture nel bosco traduzione italiana, quella di Cesare Pave- incontrarlo: mi sarebbe bastato osservarlo ho incontrato per la prima volta due lupi. se del 1941. anche da lontano, anche riuscendo a cat- Uscendo silenziosamente dalla penombra Ismaele fuggiva per mare, io preferisco va- turare una sola fotografia sfocata. mi affaccio con cautela guardando in tutte gabondare per montagne. Ho visitato il Parco in due occasioni, le direzioni; e con grande sorpresa quasi di Sono nato e vivo in una zona di pianura nel settembre del 2014 e nel maggio del fronte a me, al confine del bosco, vedo un dove il territorio è stato completamente 2015, e in entrambe mi ha impressiona- lupo, un adulto intento a fiutare qualche trasformato ed occupato dall’uomo: sono to la grande biodiversità presente, una invisibile traccia. Emozionatissimo rien- circondato da rumori indesiderati, da ricchezza facilmente osservabile persino tro nella faggeta, tolgo lo zaino, impugno un eccesso di costruzioni, dalla fretta, da percorrendo in auto la SS 83 Marsicana, la macchina fotografica e nascosto dietro a odori sgradevoli, dalla superficialità, dalla che attraversa longitudinalmente l’area maestosi tronchi inizio a scattare. Le sor- velocità e dall’impazienza. Non sono un protetta: prima dell’alba, quando salivo prese non sono però terminate: un altro fotografo naturalista, ma amo fotografare in auto mentre il sole ancora dormiva, lupo, un giovane di qualche mese, sino a la natura e i suoi abitanti. Posseggo sola- era frequente incontrare cinghiali e cervi, quel momento sdraiato e invisibile, balza mente una comunissima reflex con tre mentre alla sera, quando già il buio in- in piedi per rincorrere una farfalla, poi si obiettivi, ma ne utilizzo solamente due, combeva, era il turno delle volpi, del tasso sdraia nuovamente dimenandosi, si rialza conosco a malapena le basi della fotogra- e della martora. Diverse persone mi han- e con il muso a terra cerca e trova qual- fia, nozioni che spesso non metto in prati- no raccontato di essersi imbattute perfino cosa di commestibile perché lo vedo ma- ca perché quando mi trovo al cospetto de- nell’orso ed ancora più frequentemente sticare, poi si siede sulle zampe posteriori gli animali sono talmente coinvolto dalla nei lupi. guardando nella mia direzione: sono certo loro presenza che mi dimentico di impo- Quasi sempre accompagnato dal sole ho che non mi vede e neppure sente la mia stare correttamente la fotocamera. camminato per 12-14 ore ogni giorno, sa- presenza perché si sdraia, si allunga con le Dopo anni di passeggiate nel Parco del lendo numerose cime, percorrendo creste zampe anteriori ed appoggia serenamente Gran Paradiso e di incontri con la fauna ed attraversando radure e foreste, privi- il capo tra le zampe. Nel frattempo l’altro alpina in me cresceva il desiderio di cono- legiando i lunghi percorsi lineari che mi scere nuove montagne e nuovi ambienti. avrebbero permesso di coprire una gran Giovane esemplare di lupo appenninico

58 / Montagne360 / novembre 2015 lupo continua a fiutare il terreno e dopo e riprende il suo lieve cammino senza far ore di cammino mi separano dall’auto. alcuni minuti si avvicina al giovane e lo in- rumore. Ho di fronte a me un’espressione Lungo il sentiero ogni tanto mi sorprendo vita ad entrare nella foresta. Tutto questo primitiva della natura, immagino un pas- a piangere di gioia. alle 9 e 30 di mattina! E nel mese di mag- sato di foreste immense popolate da lupi, gio 2015 ho avuto la fortuna di incontrare cervi, orsi, linci, dove pochi uomini armati nuovamente tre lupi, bellissimi animali di archi e frecce cercavano di sopravvivere, che non meritano certamente la cattiva dove la caccia non era ancora diventata un A fronte, dall’alto: l’averla piccola è un fama che per secoli li ha perseguitati. misero divertimento. Ma il tempo passa uccello carnivoro che nonostante le modeste 21 maggio 2015: nuvole basse, piogge- e un nuovo sentimento attraversa i miei dimensioni si nutre, di insetti, di piccoli rellina insistente per tutta la mattina. Gli pensieri: improvvisamente mi sento a di- mammiferi, lucertole e rane. Il camoscio d’Abruzzo (Rupicapra pyrenaica indumenti impermeabili ed il coprizaino sagio, ho invaso il territorio dell’orso, mi ornata) era in passato seriamente a rischio mi permettono di ignorare l’inclemenza sento un ospite non invitato. Non voglio di estinzione, mentre oggi è diffuso con oltre meteorologica, ma il mio animo è ancora che mi veda, non voglio che si spaventi, 2000 esemplari in vari gruppi montuosi più cupo del cielo: di lì a due giorni sarei non voglio che incontri l’uomo. Il mio è dell’Appennino centrale. ritornato a casa, e ancora una volta senza stato un grande privilegio e il tempo tra- In questa pagina, dall’alto: la poiana è uno dei rapaci più comuni in Italia. orso. Poco dopo mezzogiorno la pioggia scorso con lui tra i suoi boschi, tra le sue Nel Parco, accanto alla comune lepre cessa; il cielo rimane velato, ma il calore montagne è sufficiente ed è scaduto. Rin- europea, è presente anche la lepre italica del sole mi mette di buon umore. Decido graziandolo, gli auguro una buona e lunga (Lepus corsicanus), recentemente elevata al di variare itinerario, di attraversare una vita. È già pomeriggio inoltrato e diverse rango di specie distinta ripida faggeta per arrivare in cresta, così da poter osservare dall’alto con l’aiuto del binocolo le due valli. Percorrendo l’erto e scivoloso sentiero sento dei rumori nella foresta, come se un gruppo di cinghiali o un cervo corressero velocemente verso il fondo valle. Continuo a salire: la luce aumenta in prossimità di una radura, ral- lento il passo e allerto tutti i sensi. Ed ecco l’incanto, la meraviglia, la felicità! Poco so- pra di me un orso è intento a spostare sen- za alcuno sforzo massi enormi per cercare insetti e larve. Ora capisco l’origine di quel trambusto: grosse pietre che rotolavano nella foresta! Zaino a terra, impugno la macchina fotografica: le mani mi tremano per l’emozione. L’orso non mi ha sentito e continua nella sua attività, ma lentamente si sposta verso destra e lascia la radura per entrare nella faggeta. Durante una passeg- giata precedente avevo memorizzato l’an- damento della cresta soprastante: se mi fossi spostato velocemente sotto la bastio- nata rocciosa alla mia destra, seguendo il sentiero al margine del bosco, avrei potuto precedere l’orso, nella speranza che anche lui salisse in cresta. Mentre cammino a passo spedito, tre camosci mi osservano stupiti dall’alto. Le mie previsioni si avve- rano: quando vedo il suo dorso spuntare tra il cielo e la vegetazione sono estasiato, letteralmente raggiante di gioia. Riman- go ad osservarlo per quasi un’ora e scatto decine di fotografie: certamente non di- menticherò mai quei momenti. L’orso si muove lentamente, quasi con delicatezza, sembra sfiorare l’erba; spesso si ferma, fiuta, sposta qualche sasso, annusa i fiori

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Nella pagina precedente: la lontra è un raro mammifero semiacquatico; in Italia ne rimangono poche centinaia di esemplari, diffusi soprattutto al centro-sud

In questa pagina: un bel branco di cervi, con un maschio adulto circondato dalle femmine. L’orso marsicano è di dimensioni inferiori all’orso bruno alpino. Si ciba di bacche, radici, insetti, frutta e miele e solo il 20% della sua dieta è costituita da carne (soprattutto carcasse di animali morti)

A fronte: il capriolo, come il cervo, è stato reintrodotto nel Parco negli anni Settanta Il lupo appenninico è presente nel Parco con una popolazione stimata di 40-50 esemplari. Dopo aver colonizzato gli Appennini si è spostato a nord fino alle Alpi

64 / Montagne360 / novembre 2015 Il CAI beta tester di Casio PRO TREK

La tecnologia, si sa, è un valido aiuto per affrontare strumenti perderebbero parte della loro indubbia utilità. la montagna. Non sempre però i prodotti tecnologici Il CAI ha messo a disposizione di Casio istruttori di pensati per gli appassionati delle Terre alte centrano in alpinismo, soccorritori e accompagnatori per testare la pieno il bersaglio, per questo è importante farli testare gamma di orologi Pro Trek, con l'obiettivo di raccogliere a chi di montagna ne capisce sul serio. È questo il caso un feedback sull'utilità di questo segnatempo per gli dei beta tester CAI che stanno provando l'orologio amanti della montagna. Per “stressare” l'orologio Casio Pro Trek. A monte della collaborazione tra il CAI sono stati formati tre gruppi: Escursionismo (team e l'azienda giapponese vi è il presupposto condiviso composto da Maurizio Cerri, Tiziano Viscardi e Paolo da entrambi che qualsiasi tecnologia è certamente un Zambon, che ne è il coordinatore), Scialpinismo (team valido strumento per gli amanti della montagna, ma composto da Paolo Taroni, Gianni Perelli Ercolini, Fabio non sostituisce la formazione e la competenza, per Gregoriani e Antonio Radice che ne è il coordinatore), «Mi ricordo – racconta Misseroni – in particolare un ovest al di fuori dei sentieri opportunamente segnalati. esempio la capacità di leggere una carta topografica, Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (team evento che mi è capitato verso fine agosto. Avevo una Dalla descrizione del chiamante, si poteva supporre una la conoscenza del territorio, l'attenzione alla massima composto da Roberto Misseroni, Marco Garbellini, giornata libera da impegni e con un amico, anche lui quota alla quale si trovava in quel momento, stimata sicurezza possibile. Senza queste competenze anche gli Alessandro Molinu, che ne è il coordinatore). del Soccorso alpino, avevamo deciso che saremmo tra i 1900 e i 2000 metri. La tipologia di intervento andati a scalare. La sera prima però, quando ci aveva fatto mettere in moto personale tecnico e eravamo sentiti al telefono per accordarci, le previsioni sanitario del Soccorso alpino ed era decollato anche del tempo non lasciavano ben sperare e quindi l'elisoccorso di Trento che però non poteva arrivare avevamo deciso di andare a verificare le condizioni di oltre i 1500 metri di quota a causa di una fitta nebbia un percorso di mountain bike nella zona del Monte presente sul luogo dell'incidente. Con il collega in Baldo, sul versante trentino. L'attività doveva durare pochi minuti raggiungemmo il Rifugio Campei, dove poche ore, quindi i nostri zaini erano piuttosto leggeri. raccogliemmo alcune testimonianze utili. Da quel Nel mio c'era una borraccia con acqua, un paio di punto – prosegue Misseroni – utilizzando il Casio Pro barrette energetiche, una giacca a vento, un kit di Trek, in particolare le funzioni di bussola e altimetro, ci pronto soccorso, telefono, radio del Soccorso. Al polso dirigemmo verso la direzione stabilita e – arrivati nella portavo il mio Casio Pro Trek. Dopo un paio d'ore di fascia di quota nella quale presumibilmente si trovava pedalata, dal Soccorso alpino arrivò un messaggio la persona ferita – dopo ripetuti richiami, udimmo dei telefonico e subito a seguire una comunicazione lamenti. Fortunatamente, anche con l'aiuto di Casio Pro radio che avvisava della necessità d'intervenire Trek arrivammo piuttosto velocemente sulla persona

Foto Roberto Misseroni Roberto Foto per soccorrere un escursionista seriamente ferito e che effettivamente aveva urgente bisogno di aiuto. Via disperso proprio nella zona nella quale mi trovavo radio ci eravamo coordinati con gli altri soccorritori che Dopo una giornata di formazione sul campo ai Piani per la frequentazione delle Terre alte, i beta tester CAI in quel momento con il mio amico e collega. Presi a loro volta ci avevano raggiunti e insieme avevamo dei Resinelli, i beta tester CAI hanno indossato hanno apprezzato l'impermeabilità (garantita fino a 20 immediatamente contatto con il responsabile di zona completato l'operazione di soccorso. Per alcuni minuti l'orologio al polso e sono partiti per le prove che si atmosfere), il radiocontrollo e la ricarica solare. del Soccorso alpino per comunicare la nostra posizione la nebbia si alzò permettendo l'arrivo dell'elicottero e sono svolte sia durante l’attività istituzionale del CAI e Le occasioni per mettere alla prova l'utilità degli orologi e dare conferma della possibilità da parte nostra di quindi un veloce trasporto del ferito in ospedale. Anche del Soccorso alpino, sia in quella più personale. Tra le Pro Trek non sono mancate. Abbiamo chiesto a Roberto iniziare le ricerche dell'escursionista in difficoltà. Nel in questa occasione ho potuto constatare che Pro Trek numerose funzioni del Pro Trek sono risultati molto utili Misseroni, direttore della Scuola Nazionale Tecnici di frattempo erano arrivati nuovi dettagli che avevano è davvero utile e affidabile in tutte le situazioni.» tre strumenti fondamentali per chi pratica la montagna: Soccorso Alpino (SNATE) del CNSAS e membro del permesso di individuare l'ultimo punto noto in cui era l'altimetro, il barometro (con misurazione temperatura) gruppo di beta tester del CAI di raccontarci un episodio transitato il disperso. Con molta probabilità si trattava e la bussola. Oltre a queste funzionalità specifiche in cui l'orologio ha contribuito a fare la differenza. del Rifugio Campei, con successiva salita verso sud Per maggiori informazioni: www.protrek.eu/it

66 / Montagne360 / novembre 2015 novembre 2015 / Montagne360 / 67 Lettere IN EDICOLA

Etica e atletica della bicicletta equipaggiamento inadeguato (scarpe coi tacchi, in- Torno da un periodo di ferie e trovo due lettere di fradito o scarpe da ginnastica). Tutto ciò per il dio soci sulla mia traversata dei Pirenei cui mi affretto a denaro che viene raccolto dal Comune di Auronzo PUEZ-ODLE rispondere per placare i loro turbamenti. tramite parcheggi per camper, macchine e pedaggi Dunque, Antonio Sarzetto di Treviso dice che non è per la strada alle Tre Cime. Camper e macchine par- etico spingere per ore la bici su per i sentieri: non cheggiate ovunque. capisco che c’entri l’etica, forse intendeva l’atletica... Non capisco il senso di aver costruito un mega par- comunque due soli colli sono stati superati a spinta, cheggio vicino al Rifugio Auronzo. su 900 km, ed ho eliminato il primo nella mia gui- Per fortuna la cosa dura per 10-15 giorni e poi tutto da Bikepirenei (si trova su Amazon), il secondo è un ritorna tranquillo. passaggio obbligato e bellissimo... Il cicloescursio- Io terrei chiusa a qualsiasi traffico la strada per le Tre nismo prevede il portage, al pari dello scialpinismo, Cime e chi vuole salire ci va a piedi come io facevo Puez - Odle Con carta di dettaglio dove si portano gli sci sullo zaino... e non vi sono re- coi miei genitori 40 anni fa. Carta1:25 000 1:15 000 gole CAI in contrario! Vorrei il vostro parere in merito come CAI. Le biciclette sui prati preoccupano Maurizio Sonnino Grazie e cordiali saluti di Agordo, ma la foto nel servizio di agosto inganna, il Alessandro Gradenigo

sentiero c’è, eccome, da decenni, è segnalato e met- ▲ Estate: il Periplo delle Odle e altri itinerari te in comunicazione il percorso del GR11 spagnolo L’importanza delle parole ▲ Inverno: sei escursioni con ciaspole e pelli di foca con il parco francese dei Pirenei occidentali tramite Condivido la conclusione di Luca Calzolari: “la ▲ Tutti i rifugi e i numeri utili il Paso de Escale. Al di là della frontiera vi è il divieto montagna diventa un viaggio nella bellezza del pa-

per le mtb e noi infatti siamo andati a piedi sino alla esaggio” (settembre 2015). In questo ambito però, Allegato a Meridiani Montagne N° 77 - Direttore Responsabile Marco Albino Ferrari - Errestampa (Orio al Serio - BG) stradella sottostante. Un membro del GL ciclo della nell’ambito di un nuovo modello di sviluppo, anche CCE come il sottoscritto non va sui prati... le parole devono essere rinnovate. Se il turista diven- IN ALLEGATO Cordialità a tutti ta un viaggiatore (o viandante), anche i sentieri non LA CARTINA INEDITA Claudio Coppola sono un prodotto del sistema commerciale ma di- (sezione Este e GL ciclo della CCE) ventano una manifestazione della vita autentica. Per evitare equivoci conviene abbandonare le parole che La difficile convivenza fra parcheggi e sono troppo inquinate dall’ideologia moderna del ambiente alpino consumo. Anche la parola estremo non offre alcu- Caro Luca Calzolari, ho letto il suo editoriale su Mon- na possibilità di riscatto. All’estremo degli eroi, che MERIDIANI tagne360 di agosto 2015 “Un’alleanza delle monta- rappresentano il volto paranoico nella società dello gne per la lotta al cambiamento climatico”. spettacolo, si oppone la gioia dei viaggiatori che cer- Il mio pensiero è andato subito a una mattina di metà cano la perfezione della vita. agosto 2015 quando sono salito in zona Tre Cime di Bruno Telleschi Lavaredo e ho potuto constatare lo scempio che si fa (CAI Massa) delle nostre Dolomiti Patrimonio dell’Unesco. Centinaia di macchine, autobus che scaricano mi- La resistenza armena gliaia di persone che azzannano la montagna con sul Mussa Dagh Buongiorno. Mi chiamo Giuliano Bosco e vi scrivo da Torino. Sono un socio che ormai si può definire

“storico” in quanto il primo bollino l’ho staccato nel 6 lontano 1979. Desidero farvi un complimento per il bellissimo (a mio parere) articolo pubblicato nel numero di set- IL CALENDARIO tembre e che narra la vicenda del popolo armeno

prendendo lo spunto dall’episodio di resistenza che 1 ha avuto come teatro naturale il monte Mussa Dagh in Turchia. Ho trovato molto interessante la vicenda 2016 narrata che è stata sapientemente inquadrata nel contesto generale del genocidio del popolo armeno – Direttore–Responsabile: MarcoAlbino Ferrari Grafica:– MartinoStampa:– Varisco Centro Poligrafico Milano S.p.A. Casarile- (MI) di cui più volte avevo sentito parlare ma che mai ave- I laghi d’alta quota più

vo visto raccontare in modo così completo. 0 Complimenti sinceri all’autore dell’articolo. spettacolari delle Alpi Con l’occasione cordiali saluti. Giuliano Bosco (CAI Torino) a soli € 2,50 in più SupplementoMeridiania Montagne n°71Novembre 2014 2,50€– EDITORIALE– DOMUS S.p.A.

68 / Montagne360 / novembre 2015 Le acque cristalline dei Laghetti di Grava Longia trovano spazio tra le estese falde di detrito deposte sul versante nord delle Tre Cime di Lavaredo. I laghi di alta quota sono il risultato di un delicato equilibrio tra forme del paesaggio e apporti idrici superficiali e sotterranei. Nicola Bombassei Meridiani Montagne + Calendario 2016 € 10,00 - Solo rivista 7,50 2

PAG MONT PUEZ ODLE E CALENDARIO X LA RIVISTA CAI NOV 2015 FF-02.indd 1 08/10/15 09:58 Cronaca extraeuropea a cura di Antonella Cicogna e Mario Manica GLI 82 QUATTROMILA DELL‘ARCO re la grande traversata, ma Ueli continuerà. I PRIMI [email protected] ALPINO Certamente una delle fasi umanamente più La prima traversata di tutti i Quattromila Sommate le altezze delle 82 montagne delicate del progetto è stato il 22 luglio, con dell’intero arco alpino elencati nella salite e il risultato darà: 345.184 metri. Tra- già 41 cime alle spalle in 27 giorni (41 cima: lista ufficiale UIAA è stata realizzata ducetelo in dislivello percorso nell‘impresa Zinalrothorn - 7 luglio). Nel primo tentativo in inverno in 102 giorni dallo sloveno e otterrete: 117.489 metri. 1.772 chilometri di salita al Grandes Jorasses, infatti, l’alpini- Miha Valic (27 dicembre 2006 - 7 aprile macinati, passo dopo passo, in mountain sta olandese Martjin Seuren aggregatosi a 2007). Un’idea che aveva ereditato dal bike, parapendio, sugli sci, in solitaria, o in Steck nella salita con altri scalatori, ha per- francese Patrick Berhault che, tre anni cordata con amici o colleghi alpinisti:. Lo so la vita cadendo dalla cresta Rochefort. «È prima, il 28 aprile 2004, aveva perso svizzero Ueli Steck ha aggiunto tutto questo stato un dolore immenso. Sono rimasto pro- la vita a 4400 metri, su una cresta al suo già nutrito carnet. Il giorno 11 ago- fondamente colpito dalla scomparsa di Mar- del Täschhorn (4991 m) nel Vallese sto, sul Barre des Ecrins (Francia) ha infat- tjin Seuren. Ho chiesto di rispettare il dolore Svizzero in seguito al cedimento di una ti concluso il progetto di salire tutte e 82 le della sua famiglia e per questo non ho volu- cornice di neve. Davanti a sé Berhault cime di 4000 delle Alpi. «Un viaggio in alta to aggiungere commenti sul tristissimo ac- aveva solo 16 sedici giorni e sedici cime quota attraverso Svizzera, Francia e Italia di caduto», ha spiegato Steck. Due settimane per mettere a segno il suo progetto: due mesi e un giorno. Un sacco di emozioni più tardi, dopo aver completato la salita di realizzare con Philippe Magnin tutti gli ed esperienze che si sono impresse in me altre cime del massiccio del Bianco, inclusa 82 Quattromila dell’intero arco alpino profondamente», racconta Ueli. «La traver- la cima principale, Steck ritornerà sui Gran- in meno di tre mesi, appunto 82 giorni. sata del massiccio del Rosa in giornata con des Jorasses per completare questa parte Miha Valic, scomparso nel 2008 sul Andreas Steindel. Le 18 cime in un giorno (Punta Elena, Punta Margherita, Punta Croz, Cho Oyu, aveva utilizzato per tutti i suoi sempre con Andi nelle Alpi italiane, seguite Punta Whymper, Punta Walker) in solitaria. spostamenti il furgoncino Volkswagen l’indomani dal Cervino. La solitaria dell’in- «Un momento intensissimo, anche in me- Caravelle e scalato in condizioni inver- tero pilastro del Brouillard. Le vette con moria di quanto accaduto quindici giorni nali, con giornate più corte, mal tempo, mia moglie Nicole… L’elenco è immenso». prima», racconta Ueli. La grande cavalcata, rifugi chiusi. Anche lui, pur scalando Il progetto è partito l’11 giugno 2015 con la nella quale per gli spostamenti da un luogo diverse cime in solitaria, si era accom- salita della cima più occidentale dell’arco all’altro sono stati utilizzati mezzi rigorosa- pagnato a diversi amici nel progetto: alpino, il Piz Bernina 4049 m (Svizzera) mente non motorizzati (a piedi, parapendio, R.Blagus, A.Klemencic, B.Grapar, assieme a Michael Wohlleben. «Michi però mtb, sci) si è conclusa al Barré des Ecrins L.Kronegger, B.Lorencic, G.Rak, T.Di si è infortunato durante la discesa col para- (Francia) il 12 agosto. 30 le vette complessi- Batista, M.Lamprecht, M.Kramer, pendio dallo Schreckhorn, alla terza cima. E vamente salite in solitaria. T.Debevec, V.Niksic, M.Macek, B.Stres, Gli Ottantadue 4000 m 30/06 Piramide Vincent 4215 Tsessette 4141 m; 15/07 Grand Dôme du Goûter 4304 m; così alla quinta cima si è trovato costretto Per le relazioni e la personale collaborazio- K.Gricar, T.Jakofcic. delle Alpi saliti da Ueli m; 30/06 Lyskamm (Occiden- Combin de Valsorey 4184 m; 03/08 Mont Brouillard 4053 a dare forfait», ha raccontato Ueli. «È stata ne ringraziamo: Ueli Steck Steck in 62 giorni tale) 4480 m; 30/06 Lyskamm 15/07 Grand Combin de Grafe- m; 03/08 Punta Baretti 4013 una decisione dura e imprevista quella di Collegare tutti gli 82 Quattromila 11/06 Piz Bernina 4049 m; (Orientale) 4527 m; 30/06 Ca- neire 4314 m; 18/07 Les Droites m; 03/08 Picco Luigi Amedeo Michi, ma ho comunque voluto continua- spostandosi da un luogo all’altro senza A fronte: Ueli Steck sulla cima del Dent 17/06 Schreckhorn 4078 m; store 4226 m; 30/06 Polluce 4000 m; 19/07 Aiguille Verte 4469 m; 04/08 Aiguille de Ro- re nell’obiettivo, organizzandomi con altri far uso di mezzi motorizzati e in soli 60 d’Hérens. Foto Archivio U.Steck. 17/06 Lauteraarhorn 4042 m; 4091 m; 30/06 Breithorn 4165 4122 m; 19/07 Grande Ro- chefort 4001 m; 04/08 Dôme amici e colleghi, nella speranza di una sua Ueli Steck sulla cima di Punta Margherita- giorni è stato messo a segno per la prima 18/06 Mönch 4107 m; 20/06 m; 30/06 Breithorn (Mittelgi- cheuse 4102 m; 19/07 Aiguille de Rochefort 4015 m; 05/08 ripresa». Wohlleben non potrà più riprende- Grandes Jorasses. Foto U.Steck volta dagli italiani Franco Nicolini, Diego 4158 m; 24/06 pfel) 4160 m; 30/06 Breithorn du Jardin 4035 m; 21/07 Mont Grandes Jorasses (Punta Ele- Giovannini e Mirco Mezzanotte (quest’ul- Lagginhorn 4010 m; 24/06 (Westlicher Zwilling) 4141 m; Blanc du Tacul 4248 m; 21/07 na) 4045 m; 05/08 Grandes timo ne scalerà 55) con trasferimenti a Weissmies 4023 m; 25/06 30/06 Breithorn (Östlicher Mont Blanc du Tacul (Corne du Jorasses (Punta Margherita) piedi o in bicicletta, 90.000 metri di disli- Dürrenhorn 4035 m; 25/06 Zwilling) 4106 m; 30/06 Brei- Diable) 4069 m; 21/07 Mont 4066 m; 05/08 Grandes Jo- vello percorsi, 750 chilometri sui pedali. Hohbärghorn 4219 m; 25/06 thorn (Roccia Nera) 4075 m; Blanc du Tacul (Pointe Chau- rasses (Punta Croz) 4110 m; Nicolini e Michele Compagnoni avevano Stecknadelhorn 4241 m; 25/06 01/07 Monte Cervino 4477 m; bert) 4074 m; 21/07 Mont 05/08 Grandes Jorasses (Pun- già tentato il progetto nella primavera del Nadelhorn 4327 m; 25/06 Len- 03/07 Täschhorn/Alphubel Blanc du Tacul (Pointe Média- ta Whymper) 4184 m; 05/08 2006 ma avevano dovuto rinunciare al zspitze 4294 m; 25/06 Dom 4491 m; 05/07 Dent d’Hérens ne) 4097 m; 21/07 Mont Blanc Grandes Jorasses (Punta Wal- progetto per il mal tempo dopo 25 cime. 4545 m; 27/06 Strahlhorn 4181 m; 06/07 Dent Blanche du Tacul (Pointe Carmen) 4109 ker) 4208 m; 07/08 Gran Pa- La prima vetta affrontata dal trio italiano 4190 m; 27/06 Allalinhorn 4374 m; 07/07 Obergabelhorn m; 21/07 Mont Blanc du Tacul radiso 4061 m; 11/08 Dôme de era stata il Dôme de Neige des Ecrins 4027 m; 27/06 Alphubel 4206 4063 m; 07/07 Zinalrothorn (L’Isolée) 4114 m; 21/07 Mont Neige des Ecrins 4015 m; 11/08 4015 m, con cima il 26 giugno 2008. Per m; 28/06 Rimpfischhorn 4199 4221 m; 10/07 Finsteraarhorn Maudit 4465 m; 22/07 Dente Barre des Ecrins 4101 m; concludere il cerchio 60 giorni dopo, il 24 m; 30/06 Nordend 4609 m; 4274 m; 10/07 Grüenhorn del Gigante 4013 m; 31/07 Ai- agosto, sul Bernina 4049 m. 30/06 Punta Dufour 4634 m; (Gross) 4043 m; 11/07 Fie- guille de Bionnassay 4052 m; I compagni di cordata nel pro- 30/06 Punta Zumstein 4563 scherhorn (Hinter) 4025 m; 31/07 Monte Bianco (Grand getto: Daniel Mader, Nicole L’idea di compiere la traversata dei 4000 m; 30/06 Punta Gnifetti 4556 11/07 Fiescherhorn (Gross) Pilier d’Angle) 4243 m; 31/07 Steck, Andreas Wälchli, Micha- delle Alpi secondo l’elenco UIAA era già m; 30/06 Punta Parrot 4432 4049 m; 12/07 Aletschhorn Monte Bianco 4807 m; 31/07 el Wohlleben, Andreas Steindl, stata tentata anche dagli inglesi Martin m; 30/06 Ludwigshöhe 4341 4195 m; 13/07 Weisshorn Monte Bianco di Courmayeur Dan Patitucci, Robert Bösch, Moran e Simon Jenkins nel 1993, che m; 30/06 Corno Nero 4322 m; 4505 m; 13/07 Bishorn 4153 4748 m; 31/07 Aiguille Blan- David Göttler, Ueli Bühler, Jon avevano rinunciato alla loro 76ma cima, 30/06 Punta Giordani 4046 m; m; 15/07 Grand Combin de la che de Peutérey 4112 m; 31/07 Griffith, Andreas Aeschlimann dopo cinquantadue giorni di scalate.

70 / Montagne360 / novembre 2015 novembre 2015 / Montagne360 / 71 Nuove Ascensioni SPAZIO DIDA a cura di Carlo Caccia Minverecus, simende bistius, culland essinci net voloriores dolorest doluptasitas excestio Civetta excero volut ma cus autatemquate volum Cinque studenti per una via da 110 e lode audae sandebisto is eicilla utemostem facernatibus sim am, Guida alla mano, scorrendo i nomi delle tante vie sulla Nordovest ommod quaeperrum della Civetta, notiamo che il complemento di specificazione non lanimaiorent asit alite dipsunti dus experio è la regola ma è comunque ben rappresentato. Nel 1965, soprav- nsequis ad et ommo vivendo a varie disavventure, Ignazio Piussi, Roberto Sorgato e et la dicias ma voleni Pierre Mazeaud aprirono la Via del miracolo sul pilastro della doluptate doluptio. Punta Tissi. Due anni dopo, nel 1967, Reinhold Messner, Sepp Ipis aut im ratecab id Mayerl, Heini Holzer e Renato Reali firmarono la Via degli ami- moluptatquia dolores truptat uriorepuda sunt, ci: linea ambita a sinistra della Solleder. Ecco quindi la Via dei nis ius aut quibus, et polacchi, tracciata nel 1968 da Roman Bebak, Janusz Fereński labo. Obis reptur ad e Ryszard Kowalewski sulla parete della Punta Civetta, deviando que omnis doloraero a sinistra verso il Pan di Zucchero, e la Via dei cinque di Valma- dolor mos dolo que drera – Gianni e Antonio Rusconi, Gianbattista Crimella, Giorgio ratibeatur? Tessari e Giambattista Villa – che nell’inverno 1972 passarono per il “cuore” della muraglia. Nel 1979 fu la volta della Via dei fodomi Dentro l’avventura: i protagonisti e i dettagli della salita dedicata agli abitanti di Livinallongo del Col di Lana: autori Giu- liano Stenghel e Renzo Vettori, saliti a sinistra della Andrich. La Giorgio Travaglia, 24 anni, di Genova, è un Via del rifugio è invece del 1981, capolavoro di Graziano Maffei e ragazzo di mare che stravede per le Dolomi- Paolo Leoni sulla placconata tra la Punta Civetta e la Punta Tissi. ti. Tanto che a 18 anni era già in azione sulla E per concludere con la storia ricordiamo la Via del sogno, che Cima Su Alto, parete nordovest, sulle tracce Paolo Crippa, Walter Bellenzier e Giusto Callegari aprirono nel del maestro Livanos che pure arrivava dal 1986 appena a sinistra della Andrich, e la Via dei faccioni di Ste- mare (Marsiglia) e passava le “vacanze” sui fano Zaleri e Claudio Sardella, che nel 1987 si infilarono tra la Via monti pallidi. L’altro maestro di Giorgio, Ivo dei fodomi e Arzachena. Rabanser, è invece gardenese – ecco dun- La recentissima Via degli studenti, risolta il 3 e 4 agosto 2015 que svelato il mistero del singolare mix di dal genovese Giorgio Travaglia coi gardenesi Martin Dejori, Alex provenienze degli artefici della Via degli stu- do la parola a Giorgio Travaglia. «Abbiamo Walpoth e Titus Prinoth dopo un tentativo con Marta Mozzati, denti – e col Sassolungo sempre in testa ha studiato la linea come si deve, facendo pre- è quindi in buona compagnia, lasciando intendere la “professio- contagiato l’allievo, che su quel colosso ha sto un tentativo fermato dal maltempo. Per ne” dei suoi cinque giovani artefici: tutti universitari tranne Titus, firmato le prime invernali delPilastro Magno la puntata buona ci siamo trovati a casa di classe 1998, che frequenta ancora le superiori. Studenti e alpinisti (con Francesco Milani Capialbi, 8-10 genna- Alex e poi via, sotto la parete, con due idee: di livello, capaci di passare nel mezzo della Wand aller Wände – io 2013) e della Esposito-Butta (con Alex bivacco al termine del primo pilastro, come la “parete delle pareti”, come i tedeschi chiamano la Nordovest Walpoth, 18-19 febbraio 2015). Ma la Civetta Messner, oppure più in alto, come abbiamo – dove questa offriva ancora una valida possibilità, assolutamente è la montagna “che incanta” e tutto quello effettivamente fatto. Sulla cima del pilastro, fretta. Anche perché, nonostante i problemi logica e rispettosa delle linee già esistenti. E il bello è che i nostri spazio vuoto tra la Via degli amici e la Sol- raggiunta nel primissimo pomeriggio, ab- nell’issare il saccone, il meccanismo della non hanno dovuto accontentarsi, avendo inizialmente a loro di- leder era una tentazione troppo forte. Così, biamo vissuto attimi di sconforto perché il cordata unica, di quattro elementi, ha fun- sposizione tutto il gran pilastro tra la Via degli amici e la Solleder: coinvolto Walpoth in una ripetizione della seguito era piuttosto impressionante, con un zionato benissimo. Nessuno era mai inattivo, un settore vergine superato con undici lunghezze di corda (520 classica Aste, Giorgio ne ha approfittato per camino nero che sembrava inscalabile. Co- ciascuno aveva sempre qualcosa da fare, m, VII- e A1) fino ad incrociare la Via degli amici proprio sulla presentargli la sua idea. Per Alex, era il 2013, munque Alex ci ha provato e con un gran tiro dall’aprire la via a recuperare il materiale e il sommità del pilastro, dove Messner e compagni effettuarono il la Aste è stato il primo incontro con la “pa- ci ha portati sopra, dove abbiamo visto che la maledetto saccone. E a proposito di materia- bivacco e traversarono a destra per scalare un secondo pilastro e rete delle pareti”, dove con Martin Dejori ha strada c’era. A me è toccata la la lunghezza le: avevamo con noi chiodi, nut e friend, rivet- raggiungere le ultime lunghezze della Solleder. poi salito le vie più dure: Chimera verticale, successiva, dalla roccia non proprio sana, e ti e cinque spit d’emergenza che non abbia- Così nel 1967, quando procedere direttamente “sarebbe equivalso Colonne d’Ercole e Nuvole barocche. Una Titus è stato un mago subito dopo, risolven- mo usato, lasciando in parete alcuni chiodi a forzare la via ricorrendo a cento e più chiodi” (Messner), ma cordata di fuoriclasse, insomma, come con- do a friend un bagnatissimo tiro di VII+ e A1. di sosta e pochi di passaggio sui quattro tiri non così nel 2015, con gli studenti che senza deviare e by fair me- Comici) sbucando in cresta che era soltanto mezzogiorno. ferma anche la trilogia invernale sulla parete Dopo le lunghezze chiave, col sole che se ne chiave. La roccia è molto più buona di quello ans hanno risolto il settore chiave della parete: quattro lunghezze nord della Cima di Brogles (Odle) dove Wal- stava andando, il sottoscritto ha dato di nuo- che si potrebbe pensare, friabile soltanto in (135 m, VIII- e A1) fino ad una zona di cenge dove, superati al Civetta (3220 m, Dolomiti), parete nordovest, “Via degli studen- poth e Titus Prinoth hanno inanellato le vie vo spettacolo con altri numeri sul friabile. E due tratti (toccati a me...), e per i pochi passi buio altri due tiri (105 m, VI-), è arrivato il momento di bivaccare. ti” (1200 m, VIII- e A1) – Prima ascensione: Giorgio Travaglia, Rudi Runggaldier (26 dicembre 2014), Franz finalmente abbiamo trovato dove bivaccare, da liberare lasciamo spazio ai ripetitori. Per Il secondo giorno non ha riservato sorprese: la cordata ha scalato Martin Dejori, Alex Walpoth e Titus Prinoth il 3 e 4 agosto 2015, Runggaldier (29 gennaio 2015) e L cator (26 più o meno all’altezza della Cengia del mi- noi la Via degli studenti è questa, aperta sen- rapidamente le ultime dieci lunghezze (445 m, VI+, con un tratto dopo il tentativo (7 lunghezze) di Travaglia, Dejori e Walpoth con febbraio 2015). racolo. Da lì alla cima non manca molto e il za soluzione di continuità, ed è ugualmente in comune con la Solleder e un altro con la variante Cassin della Marta Mozzati dell’8 settembre 2014 Ma torniamo alla Via degli studenti, lascian- secondo giorno siamo usciti abbastanza in una grande soddisfazione!».

72 / Montagne360 / novembre 2015 novembre 2015 / Montagne360 / 73 Libri di montagna a cura di Linda Cottino • E. Camanni editrice Hoepli coglie l’attimo delle il collezionista (a cura di) celebrazioni e pubblica in ristam- a cura di Leonardo Bizzaro e Riccardo Le guide del Cervino pa anastatica quel gran manifesto Decarli, Biblioteca della Montagna-Sat Amato odiato Everest LeChâteau Ed., 270 pp., 38,00 € di letterarietà delle cime che fu Il Monte Cervino di Guido Rey: con Non è solo il più bel libro italiano dedicato Il film sulla tragedia del 1996 fa da traino a ristampe e nuovi titoli prefazione di Edmondo De Amicis, allo sci. È anche, “Introduzione al discesi- disegni di Edoardo Rubino e foto- smo”, il perfetto esempio di come un testo di grafie di Vittorio Sella, rimane un sport leggibile da tutti possa rappresentare Fisher. Mountain Madness, di Robert classico per chi voglia avvicinarsi al medesimo tempo un documento tecnico Birkby, un ritratto dell’esuberante alpi- alla storia della leggendaria icona. fondamentale. Non solo da un punto di vista nista statunitense, che con passione ed storico. Carlo Mollino - architetto, designer, equilibrio ne mette a fuoco la personalità. • Giulio Bressan, Diego Filippi pilota d’aerei e di macchine da corsa, foto- Le vere novità sono due, A un soffio dal- • Guido Rey Oltre la verticale grafo, “tombeur de femmes” - lo scrisse nel la fine di Beck Weathers e Sulla cima Il Monte Cervino Vividolomiti, 207 pp., 27,50 € 1950 per le Edizioni Mediterranee dopo aver- dell’Everest di Jon E. Lewis. Il primo è Hoepli, 295 pp., 29,90 € lo inutilmente proposto negli anni della guer- uscito negli Stati Uniti nel 2000, ma solo ra ad altre case editrici (Chiantore, Hoepli, ora viene tradotto e pubblicato da Cor- Longanesi). È il compimento di un ragiona- baccio. Si tratta del racconto a più voci mento sullo sci cominciato nel 1934, quando di uno dei sopravvissuti, il texano Wea- l’architetto imparò a sciare sulla neve di thers, a cui il tentativo di scalata (poiché Clavière, spinto dal padre ingegnere a Torino. non arrivò in cima) costò l’amputazione Un’età tarda, vista con gli occhi di oggi. Carlo delle mani e la ricostruzione del naso. Il ha già 29 anni, ma la passione scocca da libro è soprattutto il racconto delle sue È fatto inconsueto che si porti subito, soprattutto quando, alla scuola estiva due vite: prima della spedizione, nelle Nell’anno del centocinquantenario attenzione a una guida di itinerari del Livrio, sul passo dello Stelvio, incontra vesti di medico brillante, e dopo il dram- della conquista della Gran Becca alpinistici in uno spazio di Leo Gasperl che allena la nazionale azzurra ma sulla montagna quando, avvolto dalle (da Zermatt il 14 agosto 1865, dal recensioni; deroghiamo in questo per le olimpiadi di Garmisch: è “l’angelo spire della morte, sulla scorta di energie Breuil il 17), per la prima volta le gui- caso, poiché il lavoro compiuto va delle nevi”, il maestro di Gina Lollobrigida e nascoste e di una visione interiore non de alpine – le sole a riconoscersi in oltre la raccolta e la relazione di dell’Aga Khan. Quando Gasperl pubblica per

NASA Goddard Space Flight Center Space Goddard NASA si sa come si riprende e torna a casa con una montagna e non in una località vie, meritandosi una segnalazione Hoepli “Scuola di sci. Discesismo”, Mollino una consapevolezza nuova, che gli cam- – ricompongono la loro lunga storia particolare. Affermano gli autori gli fornisce alcune delle sue incomparabili La celebre risposta data da George Mal- drammatica ascensione del maggio 1996, bia l’esistenza e i rapporti con gli altri. Un di comunione con il Cervino. Una di aver voluto perseguire, tra i fotografie e una tavola fuori testo. lory a chi gli chiedeva perché mai volesse quando in un’infernale tempesta d’al- libro dal volto umano, che è ben più di un storia complessa da ricostruire, a loro scopi, anche quello di fare Nelle successive edizioni la collaborazione si scalare la montagna più alta della terra ta quota morirono in un solo giorno sei récit d’ascension. Un appunto alla tradu- cui mancano raccolte precedenti e cultura e divulgazione, aiutando a farà più stretta, ma nel frattempo, diventato fu, come sappiamo, «perché è lì». Il che componenti di due spedizioni commer- zione, che pare affrettata e non sempre protagonisti a far ponte con le ge- riscoprire una forma di alpinismo maestro di sci nel 1942, gli viene proposto ben esprime lo spirito laico e pragmati- ciali, compresi i loro leader, il neozelan- rende in modo appropriato la terminolo- nerazioni passate. Il libro, si rivela all’apparenza anacronistica, dalla Fisi di metter mano al “Manuale di co degli inglesi, che in un passaggio della dese Rob Hall e l’americano Scott Fisher. gia alpinistica. comunque una preziosa fonte di eppure tanto ricca di storia e sci delle truppe alpine”, ormai obsoleto. Il storia in cui lo sport in montagna ancora Sull’onda del film – che non ha ricevuto Il secondo libro porta la firma di Jon E. documenti, immagini, testimonian- significativa nell’evoluzione progetto sfuma, ma si concretizza nel 1950 non aveva scalzato romanticismo ed epi- buone critiche e che per chi scrive ha so- Lewis, storico e autore di antologie di ze e racconti. Anche la storica casa dell’arte di salire pareti. in “Introduzione al discesismo” (Edizioni ca, già avevano coniato con Leslie Ste- prattutto il pregio di dire chiaro che quan- racconti di viaggio, che compone un’arti- Mediterranee). phen la formula The Playground of Eu- do ci sono di mezzo i soldi ogni decisione colata raccolta di testi, perlopiù estratti di Le stupende fotografie fanno da contrappun- rope per definire le Alpi, terreno di gioco è falsata, fino a mettere a repentaglio la racconti più lunghi: dal primo del 1922 to ai disegni in cui Mollino traduce i movi- dell’Europa. Oggi sappiamo quanto la vita, propria e altrui – le case editrici han- a firma George Leigh Mallory al blog di menti dello sciatore in grafici di scomposi- definizione fosse azzeccata. Dal canto no colto la palla al balzo per riproporre uno scalatore californiano sulla valanga zione delle forze, con una modernità di cui è suo, quel «perché è lì» sembra aver preso alcuni titoli usciti all’indomani della che nel 2014 travolse sedici sherpa nepa- arduo capire perfino le ispirazioni. E il testo vigore e densità col passare dei decenni. tragedia. Accenniamo in primis a Il mio lesi sull’Ice Fall. Interessanti le appendi- rimane una più che godibile lettura con qual- L’Everest semplicemente esiste e poiché Everest della danese Lene Gammelgaard, ci, con bibliografia e statistiche, il diario che perfidia tipicamente sua, ad esempio esiste, nel tempo del “tutto è possibile”, del 1998, che Piemme rimanda in libreria della “prima” inglese del 1953, l’articolo sull’inattualità del telemark: “Quando cade altrettanto semplicemente si può im- col nuovo titolo Everest. Io c’ero; mentre del corrispondente del Times sulla sto- la loro eccezionale neve, fatta su misura maginare di scalarlo, fino a scalarlo per Priuli&Verlucca, editore che rilevò i tito- rica conquista, e il racconto del tentativo (…) escono sugli sci come rievocati da una davvero. Chi l’avrebbe detto, anche solo li del defunto Cda&Vivalda, propone tal solitario (e visionario) di Maurice Wilson leggenda”. Ritornato in libreria nel 2009 in trent’anni fa, che per poche decine di mi- quale Un posto in cielo, la voce del fortis- nel 1934. Un lavoro che, ripercorrendo edizione anastatica (Electaarchitettura), gliaia di euro/dollari chiunque avrebbe simo alpinista kazako Anatolij Bukreev, a tappe la storia alpinistica dell’Everest, con i margini incomprensibilmente tagliati potuto metter piede tanto vicino al cielo? ingaggiato come guida da Scott Fisher può far germinare l’interesse a un appro- ma con due pregevoli saggi di Mario Cotelli Parliamo di Everest, col suo nome oc- e che tanta parte ebbe nel salvataggio fondimento. Perché, nel bene e nel male, e Massimiliano Savorra, l’originale si trova cidentale, perché anche sugli schermi dei superstiti. Un terzo libro che meri- sulla massima cima della terra si è scrit- con qualche difficoltà a 150 euro senza la italiani (fin dall’anteprima al Festival ta attenzione, benché pubblicato ormai to un tratto di storia dell’esplorazione splendida sovracoperta, altrimenti supera di Venezia) è approdata la storia della quattro anni fa da Alpine Studio, è Scott umana. tranquillamente i 600.

74 / Montagne360 / novembre 2015 novembre 2015 / Montagne360 / 75 Titoli in libreria ConsiglioInforma • Tommaso Magalotti • Alberto Paleari In collaborazione con la Libreria la Montagna, a cura del Comitato Centrale di Indirizzo e Controllo L’epopea degli alpini Le montagne e il profumo Torino, www.librerialamontagna.it A difesa delle Dolomiti del mosto Nuovi Sentieri Ed., 95 pp., s.i.p. Monterosa Ed., 231 pp., 14,90 € NARRATIVA Monitoraggio giuridico fiscale per «Montagne 360» a novembre • , Montagne di una vita Nuova edizione illustrata con testi inediti Il Comitato Centrale Indirizzo e Controllo uniformarsi alle normative generali CAI , Questi sono alcuni dei dati più significativi a cura di Angelo Ponta. nelle ultime sedute ha analizzato i risultati ma anche, e soprattutto, uniformarsi alle del questionario ed è proprio analizzando Rizzoli, 361 pp., 35,00 € del monitoraggio lanciato dalla Direzione normative giuridico – fiscali. l’intero monitoraggio che si è riscontrata la lo scorso 2014 sollecitando più volte le Se- Alcuni dati: il 27% ha la personalità giuri- necessità di un forte contributo di suppor- • Mauro Corona (prefazione di Erri De zione alla compilazione ed aggiornandone dica, il 39% si è dichiarato Ente non com- to per uniformare le Sezioni sulle norma- Luca), Il bosco racconta i dati fino a luglio del 2015 merciale, tive giuridico/fiscali , ed ecco che un con- Raccolta in volume unico delle fiabe di Dall’analisi statistica delle informazioni il 13% - 8% e 7% sono rispettivamente: creto contributo di supporto e consulenza La vita va, tra tumulti e pace. Storie del bosco antico e i racconti di pervenute (ringraziamo di cuore l’86% Associazione di Volontariato – Associazio- arriva dai Gruppi Regionali con i Corsi di • Albert Reich E col passare del tempo fatti Torneranno le quattro stagioni. delle Sezioni che hanno risposto) è emer- ne Promozione Sociale - ONLUS (ma qui si Formazioni per Dirigenti CAI (rivolti ai Pre- Dolomiti 1915 e ricordi s’assommano, tanto Mondadori, 311 pp., 18,00 € so che ogni Sezione è veramente autono- deve far riferimento alle normative Regio- sidenti, Consiglieri, Tesorieri e Soci attivi a Il corpo alpino tedesco che può accadere di esser presi ma sia nella parte giuridica che fiscale, con nali che variano da Regione a Regione. livello amministrativo nelle Sezioni) come nella Grande Guerra dal desiderio di scioglierne la • Mario Curnis, , In cordata una visione diversificata sulle incombenze E ancora: il 10% delle Sezioni hanno un già ampiamente riportato nel precedente Nuovi Sentieri Ed., 88 pp., s.i.p. matassa. Può essere un evento Un’amicizia, due generazioni, tra zero e Sezionali pur nella consapevolezza del vo- Gruppo Sci o Sci Club di cui il 4% sono numero della Rivista «Montagne360». che ci spinge a farlo, ed è il caso ottomila. lontariato e con l’obiettivo primario della iscritti come Associazione Sportiva Dilet- I Consiglieri Centrali calorosamente invi- della valanga da cui l’autore del Rizzoli, 250 pp., 18,00 € promozione e la conoscenza della monta- tantistica con varie affiliazioni CONI tano alla partecipazione ai Corsi di Forma- libro si salva. Alberto Paleari da gna a 360°. Il regime fiscale adottato è vario e multifor- zione non solo i Soci con responsabilità Gravellona Toce, in Val d’Ossola, • David Lama con Christian Seiler, Free. Questa autonomia è un bene ma è altret- me: rilevazioni elementari (26%), contabi- sezionali, ma anche tutti i Soci che, con il è guida alpina, ma anche gusto- Il Cerro Torre e io tanto chiaro che sotto l’aspetto fiscale è lità semplificata (19%), contabilità ordina- solito spirito del volontariato, potranno nel so e prolifico narratore, noto ai La salita del Cerro Torre in libera nel necessario che le Sezioni, pur mantenendo ria (9%), forfettario ex 398/1991 (17%) e prossimo futuro, inserirsi nella guida della lettori di cose montane. Qui ha 2012. la propria gestione autonoma, debbano forfetario ex art. 145 DPR 917/86 (2%). propria Sezione di appartenenza. deciso di parlarci di sé, delle sue Corbaccio, 176 pp., 19,60 € montagne, dei suoi amori, delle Due libri dedicati alla Gran- sue radici. Imbevute di profumo SAGGI de Guerra, dove il conflitto è di mosto. • Marco Mondini, Andare per i luoghi raccontato in punta di matita della Grande Guerra o col pennello, a rendere con • AA.VV. Sui luoghi mutati o sconvolti dal confitto, I Gruppi regionali si presentano: il CAI Liguria immediatezza visiva combat- I più begli animali per ritrovare memoria. a cura di Luca Calzolari timenti e soldati (Magalotti), delle Alpi Il Mulino, 170 pp., 12,00 € paesi di valle e passi in quota, Blu Edizioni, 191 pp., 16,00€ e per insegnanti MIUR. Dobbiamo inoltre nismo) per diventare istruttore di 2° livello gallerie, cime, trincee (Reich). ESCURSIONISMO rinnovare gli accordi quadro con i Parchi è troppo lungo (per ragioni interne CAI) Poco nota è la storia, illustrata • Christian Roccati, Paolo De Lorenzi, liguri, ove l’accordo è in scadenza, e stiamo e troppo oneroso (anche per la distanza, in Dolomiti 1915, dell’Alpen- Villaggi fantasma Gianni inoltre perfezionando gli accordi quadro non trascurabile, della nostra regione dalle korps bavarese, sceso subito Passeggiate su antichi sentieri tra Pie- Carravieri: con AGESCI e CNGEI regionali (le associa- grandi montagne). Tutto questo determina dopo la dichiarazione di guerra monte e Liguria. Presidente del zioni Scout ). Con la nuova Giunta Regio- crisi di vocazioni e difficoltà a mantenere italiana ad aiutare gli alleati Edizioni del Capricorno, 141 pp., 9,90 € CAI Regione nale è da tempo in gestazione una conven- e rinnovare l’organico di istruttori/accom- Liguria dal zione di consulenza sui temi che ci stanno pagnatori adeguato ai livelli di qualità tipici austriaci nell’approntare difese 12/4/2015, adeguate sul confine alpino. • Fiorenzo Degasperi, Andar per malghe iscritto al CAI più a cuore, primo fra tutti la sentieristica. del CAI. Rispuntano ora questi delizio- Il successo di alcuni libri sulla 2 in Trentino dal 1966 Il Consiglio ha incoraggiato da tempo l’ade- Passiamo a lei, quali sono gli obbiettivi si disegni a matita di Albert fauna alpina, ha spinto Blu 30 itinerari semplici. sione delle Sezioni liguri a BiblioCai, la rete che si è dato per il suo mandato? Reich, disegnatore di guerra, Edizioni a tornare sull’argo- Curcu e Genovese, 191 pp., 15,00 € Composizione GR Liguria: 18 Sezioni CAI, informatica delle biblioteche CAI, facente Certamente intendo migliorare il dialogo membro dell’Alpenkorps, e poi mento con un’antologia di 45 6 Sottosezioni per un totale di 11.737 soci, capo alla Biblioteca Nazionale di Torino: con le Sezioni per stimolare lo sviluppo di dimenticato per il suo coinvol- animali; i più “belli”, non solo per • Andrea Rizzato, Andrea Favarato, 19 rifugi e 3 bivacchi, 19 Scuole , 4 OTTO hanno già aderito sei Sezioni della Liguria. tutte le attività sociali outdoor e indoor. È gimento col nazismo. Tomma- estetica, ma per i sentimenti che Dolomiti. 120 itinerari circolari (Organi Tecnici Territorali Operativi) diret- Quali sono le maggiori difficoltà che in- mia intenzione cercare di arrestare l’emor- so Magalotti pittore, invece, suscitano: paura o ammirazione, Guida escursionistica su sentieri, vie tamente controllati contrate sul vostro territorio? ragia di soci in alcune aree regionali con presenta «in una grande e tenerezza o simpatia, eleganza ferrate e viàz. Il Consiglio Regionale è formato da sette Il decremento demografico e la bassa azioni promozionali mirate, puntando in ideale tavolozza, personaggi, ed altri ancora. Un compendio Panorama, 515 pp., 28,00 € componenti più il Presidente. natalità, la forte emigrazione giovanile particolare sulle fasce giovanili. E’ allo stu- luoghi, battaglie e altri episodi agile, con schede e belle foto, di verso regioni/nazioni più avanzate econo- dio un piano di sostegno per la formazione che bene identificano l’epopea tante specie interessanti che ab- ARRAMPICATA E ALPINISMO Quali sono i temi e le attività in cui lei e il micamente determinano, in alcune aree, degli aspiranti istruttori/accompagnatori/ della Grande Guerra». Il libro, biamo incrociato (o vorremmo • Mauro Bernardi, Arrampicare in Direttivo siete maggiormente impegnati? una preoccupante diminuzione di soci. Il operatori CAI a livello interregionale e na- double face, include 30 tavole incrociare) durante una gita in Dolomiti III-IV grado Stiamo preparando una serie di corsi, a li- coinvolgimento dei giovani è sempre più zionale. È mio desiderio inoltre incremen- sugli Alpini nella tragica ritirata montagna e che ci affascinano Le più belle vie per principianti ed esperti. vello regionale e provinciale, per formatori difficoltoso. L’iter formativo in alcune di- tare i programmi culturali fruibili da tutti i di Russia del ‘43. sin dalle pagine del libro. Athesia, 183 pp., 24,00 € e ispettori sentieri, per dirigenti sezionali scipline (in particolare alpinismo e scialpi- soci su tutto il territorio regionale.

76 / Montagne360 / novembre 2015 novembre 2015 / Montagne360 / 77 Guide alpine Patagonia, Namibia, Nepal, Islanda e... Montagne360 La rivista del Club Alpino Italiano Novità dalle aziende Piccoli annunci [email protected] Direttore Responsabile: Luca Calzolari Annunci a pagamento Planet Trek 0586375161 – 3475413197 Direttore Editoriale: Alessandro Giorgetta a cura di Susanna Gazzola (GNP) Kilimanjaro 16.-29.01.16. Coordinatore di redazione: Mario Vianelli Redazione Lorenzo Arduini, Stefano Mandelli , * Per l’inserimento degli annunci Sci-alpinismo 2016: Naturaliter - trekking e ospitalità mediterranea Matilde Delfina Pescali INOOK OXM 335 5666370/0141 935258 - Alto Atlante, Marocco 27.02.-08.03. Trekking ed escursionismo – senza zaino Segreteria di redazione: Carla Falato Tel. 051/8490100 - [email protected] [email protected] - Montenegro 12-18.03. pesante in spalla – la racchetta ideale per gli sportivi e gli amanti della neve fresca Hanno collaborato a questo numero: Carlo - Bulgaria 19.-26.03. nei Parchi e Riserve della Calabria, Sicilia, Caccia, Linda Cottino, Massimo Goldoni, L'OXM di Inook è un modello super leggero che si insinua tra i mucchi di - Tra i fiordi della Norvegia 12-19.04. Puglia, Basilicata, Campania, Sardegna e in Roberto Mantovani neve fresca con molta fluidità, grazie ad una spatola sopraelevata po- - Caucaso.Elbrus-5642m. (a piedi e con gli sci) Grecia. Grafica e impaginazione: Francesca Massai sizionata sulla punta. La struttura del telaio evita l’accumulo della neve Service editoriale: Cervelli In Azione srl - 12-22.05. Tel. +39.3289094209 / +39.3473046799 Bologna Tel. 051 8490100 - Fax. 051 8490103 fresca sopra la racchetta, mentre la punta molto rialzata consente di sor- Iinfo: www.planetrek.net Email: [email protected] CAI - Sede Sociale: 10131 Torino, volare i mucchi di neve più alti senza incagliarsi. Tutte le racchette Inook E-mail: [email protected] www.naturaliterweb.it Monte dei Cappuccini. sono dotate di un comodo sistema di regolazione avanzato a cricchetto, Sede Legale: Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano Tel: 347 / 32 33 100 ; Uff. 0342 / 93 54 89 Cas. post. 10001- 20110 Milano - Tel. 02 per la caviglia. La regolazione del piede è facile da utilizzare in qualsiasi www.naturadavivere.it 2057231 (ric.aut) - Fax 02 205723.201 - situazione. È sufficiente schiacciare una leva e tirare la talloniera lungo dal 1985 tour di gruppo con guida www.cai.it una cremagliera, dove sono ben segnati i numeri di grandezza del piede. Telegr. centralCAI Milano c/c post. 15200207 Accompagnatori, guide turistiche e T.O. Patagonia intestato a CAI Club Alpino Italiano, Servizio L’OXM dispone inoltre di un rampone a 5 punte posizionato nella parte Nuova Zelanda Tesoreria Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano. anteriore del telaio. L’OXL è la versione da donna, con misure più piccole www.naturaviaggi.org Costa Rica Abbonamenti a Montagne360. La rivista del e colorazioni differenti. Per info: www.theclaunet.it Club alpino italiano: 12 fascicoli del mensile: Da oltre 25 anni produciamo e accompagniamo Tel 0586444407 abb. Soci familiari: € 10; abb. Soci giovani: € piccoli gruppi per magnifici tour NATURALISTCI [email protected] 5; abb. sezioni, sottosezioni e rifugi: € 10; abb. non Soci: € 24,00 + 2,10 (spedizione postale); supplemento spese per recapito all’estero: UE € 28,46 / Resto d’Europa e Mediterraneo SKIZERO® € 23,52 / Resto del mondo € 29,28. 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