IL GIORNALE DELL'arte N. 393 GEN. 2019 Il Meglio E Il Peggio
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18 Il meglio e il peggio IL GIORNALE DELL’ARTE Numero 393, gennaio 2019 Il ministro che non IL MEGLIO E IL PEGGIO DEL 2018, TRENTACINQUESIMO ANNO ama la storia dell’arte e i musei gratuiti è subissato di fischi, i migliori artisti sono Il caffè (e Bonisoli) i bravi architetti e nelle mostre l’antico e il moderno «asfaltano» ci rendono nervosi il contemporaneo. In calo (finalmente) degli esperti chiamati a valutare il bene Paesi a Governo populista e sovranista, Frida Kahlo. E siccome gli artisti con- no una loro grandezza. E soprattutto, e il male del 2018, punta dritto più sul con conseguenti scossoni allo spread, la temporanei non offrono né certezze (un sono necessari. Un esempio: va di moda Frida Kahlo, bocciato moderno che sul contemporaneo. Alla ricerca di un’arte che offra, al contrario, mercato dominato da logiche esclusiva- sparare sulle fiere, perché sono troppe, Cattelan, Banksy in prima categoria si è abbonato anche certezze (in termini di valore culturale e mente finanziarie li condanna all’usa e sono ripetitive, sono massificanti, di- Germano Celant, che ottiene mol- di prezzo di mercato) o che si ribelli all’o- getta) né complessità, salgono i veterani, sumane ecc. Persino Angela Vettese, bilico. Nell’anno del ti consensi per la sua mostra che alla mologazione «orizzontale» che mette al un pittore-pittore come David Hockney essendosi è macchiata della colpa di di- Fondazione Prada di Milano indaga tra bando il dubbio, la differenza e dunque e un concettuale che riflette sulla sto- rigere Arte Fiera a Bologna, finisce tra i populismo al governo, gli anni Venti e Quaranta. Ma tanti altri l’eccezionalità del talento, l’autorevo- ria dell’arte come Giulio Paolini. Ed è bocciati. Eppure sappiamo tutti che oggi emergono la voglia pareri sparsi sulle mostre preferite dello lezza dei competenti, la complessità: e sintomatico che, del crollo del ponte di come oggi non esisterebbero le gallerie scorso anno variano da Picasso a Giaco- l’arte è maledettamente complessa, non Genova ma soprattutto nel Paese degli senza le fiere. Più facile, purtroppo, il di valori reali e metti, da Carrà alla Fondazione Ferrero è roba da «Voyager» (come ci ricorda orrori edilizi, ci si aggrappi ai bravi ar- contrario. Una cosa, però, è vera: la fiere di Alba al Cubismo al Centre Pompidou. Marco Pierini, direttore della Galleria chitetti, evidentemente considerati i ve- sono dei fast food, come quelli che af- l’insofferenza verso i E in ogni caso la maggioranza relativa va Nazionale dell’Umbria), e neppure un ri artisti capaci di progettare un futuro, fliggono i centri storici delle nostre città talebani e i predicatori all’antico: Tintoretto a Venezia, Mante- evento «experience», cioè multimediale come Renzo Piano e Mario Cucinella. d’arte. Roma inclusa, ovviamente, dove gna e Bellini a Londra, la mostra-mer- e virtuale. Complessa e noiosa come, Qualcuno opportunamente ricorda la il Caffè Greco, luogo consacrato alla di- di ogni schieramento. cato Tefaf (ancorché massicciamente paradossalmente, sottolinea il fischia- Biennale dell’Architettura di Venezia, scussione, alla lentezza, al dialogo e alla rimpolpata d’arte moderna o di contem- tissimo ministro per i Beni culturali Al- ma anche l’architettura «primaria» di cultura (tutte cose che oggi non vanno E ridateci il Caffè Greco! poraneo classico) a Maastricht. Senza di- berto Bonisoli. che vorrebbe ulterior- Mario Merz, i cui igloo sono stati ospi- molto di moda) è stato sfrattato, come menticare la triplice rassegna nei luoghi mente umiliare l’insegnamento della tati dal Pirelli HangarBicocca a Milano. ricorda l’antiquario Gianluca Berardi. di Franco Fanelli di Gaudenzio Ferrari a Varallo, Vercel- storia dell’arte. È in questo contesto po- Sarebbe interessante, prima o poi, stilare Alessandra di Castro, sua collega, con- Ebbene sì, caro Giorgio Verzotti: mo- li, Novara. Da un lato, dunque, valori litico che va inquadrata l’insofferenza una classifica «assoluta» dei suoi protago- siglia il Café Sabarski della Neue Galerie riremo novecentisti, come lei si chiede saldamente storicizzati, dall’altro, a pro- verso i «talebani» di ogni tendenza, tra nisti, quelli che in tanti anni sono finiti di New York e otterrà il plauso di Nanni su queste pagine. O al massimo, toh, posito di Gaudenzio, chissà se quanti ne i quali spicca Tomaso Montanari, ma an- sulla lavagna di «Il Giornale dell’Arte» Moretti (che lascia il segno sul 2019 per futuristi. Del resto, guardi quante gal- hanno votato le mostre lo hanno fatto che nei confronti di altri fondamentali- del meglio e del peggio. Vittorio Sgarbi il suo splendido, perché necessario, do- lerie d’arte contemporanea flirtano con cogliendo la drammatica attualità di un sti, come i «curators» contemporaneisti, probabilmente avrebbe ottime chance cumentario «Santiago, Italia») noto esti- l’usato sicuro. Fa un certo effetto, ad «pittore di frontiera», attivo in un’epoca cui viene largamente preferito uno sto- come miglior cattivo di sempre. Sgarbi matore della Sachertorte. Sussurava ro- esempio, sapere che la ex trendyssima che, quanto a tormenti (politici, religio- rico dell’arte del ’900 come Luca Mas- sta nelle menti degli addetti ai lavori co Paolo Conte rimembrando le glorie di galleria kaufmannrepetto di Milano in si, economici) ha così tante parentele simo Barbero. La sovraesposizione dei come il professor Moriarty a Sherlock un mitico bar Mocambo: «Oggi il curatore questi giorni si rifugia in Bruno Munari. con la nostra. Trapela, nell’anno che ha «piacioni blockbuster», inoltre, punisce Holmes, Jocker a Batman, Mefisto a Tex mi ha offerto un caffè. Ah, era meglio quello Allo stesso modo, l’indice di gradimento ufficialmente iscritto l’Italia al club dei Banksy ma soprattutto (e finalmente) Willer. I cattivi a prescindere, si sa, han- fatto da me». q Franco Fanelli La mostra o la fiera Il critico o storico Il museo o la galleria pubblica La galleria, l’antiquario o la fondazione L’artista, l’architetto o l’opera dell’anno Il funzionario, il politico o l’addetto ai lavori Il restauro Il libro, catalogo, articolo o sito internet d’arte La notizia, la legge o il fatto politico GINO AGNESE Il meglio «Ovidio. Amori, miti e altre storie», a cura di Francesco Parisi curatore de «Il segno Il Museo Etrusco di Roma, per l’alta percentuale La Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, Lo scultore Salvatore Cuschera; il ceramista Mauro Felicori, direttore della Reggia di Caserta, Il restauro della facciata di Santa Maria in Maurizio Calvesi, Duchamp invisibile. Un’estetica L’idea del ministro Bonisoli di assegnare ai direttori saggista Francesca Ghedini, Scuderie del Quirinale, dell’Avanguardia. Il Futurismo e la Grafica», di visitatori stranieri presieduta dal prof. Emanuele, per l’antologica Salvatore Arancio giunto a fine mandato. Avrebbe meritato Trastevere a Roma, diretto dal soprintendente del simbolo tra arte e alchimia, Maretti Editore, dei musei statali la facoltà di scegliere, nell’anno, Roma; «Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics. Fondazione Ragghianti, Lucca; Marco Tonelli per «Verso il tempo dell’essere. Opere 1958-2018» di una proroga Prosperetti opera riproposta in migliore edizione venti giorni d’ingresso libero, e di fissare comunque Italia 1918-1943» a cura di Germano Celant, «Sculture in Piazza» a Mantova; Lorenzo Canova, Ennio Calabria, curata da Gabriele Simongini a 2 euro il ticket per gli under 25 Fondazione Prada, Milano curatore per la Metafisica di de Chirico, in «100% Italia» al Polo Museale Arca, Vercelli Il peggio La «quadreria» che lo stesso Celant, fattosi Il teorico dell’arte, sociologo, docente e artista Per ora delude il Macro di Roma: non più museo, Le gallerie di Anacapri e di Positano: kitsch Il declinante Cattelan, piazzista a Shanghai Il deputato Sgarbi Il tetto della seicentesca chiesa romana di San Rauda Kamis, Frida Kahlo, Edizioni Tea; Il peggio che si svela: «Sono stato un cortigiano «artista», ha firmato nella Galleria Nazionale Cesare Pietroiusti nel senso comune del termine, ma «asilo». Mera turistico di una riduzione a misura 1:6 di un’opera Giuseppe dei Falegnami, restaurato nel 2015 Alexandra Scheimann, Il diario perduto di Frida di Arcore e me ne vergogno dinanzi alla figura di d’Arte Moderna di Roma, valendosi delle curiosità di non pochi visitatori per artisti al smisurata, concepita per essere vista e crollato in agosto Kahlo, Bur; Il diario di Frida Kahlo, Electa mio padre», dichiarazione di Bondi, ex ministro dei «defissioni» di Rotella lavoro da lontano, la Sistina: riduzione che egli Beni culturali, raccolta da «il Fatto Quotidiano», 4 impropriamente definisce copia, scomodando a febbraio; fra le brutte notizie, la scomparsa della sproposito i meriti dei copisti critica d’arte Lea Mattarella e del pittore Eduardo Palumbo FRANCESCA Il meglio «Una Tempesta dal Paradiso», a cura di Sara Christine Macel I Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo Fondazione Prada, Milano Anne Imhof; Michal Rovner; Chiharu Shiota Paolo Baratta, presidente della Biennale di I restauri degli affreschi del Pordenone per Letizia Battaglia, Anthology, Drago publisher Gli orari prolungati dei musei e i giorni o le ore di ALFANO MIGLIETTI Raza, in collaborazione con Paola Zatti, e Omar Venezia la cupola della Basilica di Santa Maria di gratuità critico d’arte, docente Cucciniello, Gam, Milano; «Mario Merz», a cura Campagna a Piacenza di Vicente Todolí, HangarBicocca, Milano; «Frida Kahlo», a cura di Diego Sileo, Mudec, Milano Il peggio «The Artist is Present», a cura di Maurizio Nicolas Bourriaud Galleria d’arte moderna e contemporanea, Louvre Abu Dhabi Matt Mullican Stefania Giannini, ex ministro dell’Istruzione, I ritardi sui restauri delle opere danneggiate Catalogo Arte Fiera Bologna Le Accademie di Belle Arti italiane, che Cattelan, Alessandro Michele, Museo Yuz, Bergamo dell’Università e della Ricerca all’Aquila continuano a non essere Università come nel Shanghai; tutte le fiere d’arte resto d’Europa FRANCESCA ANTONACCI Il meglio «Un rêve d’Italie.