Carte D'identità Dei Personaggi Del Romanzo “Promessi Sposi”
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CARTE D’IDENTITÀ DEI PERSONAGGI DEL ROMANZO “PROMESSI SPOSI” Don Abbondio Bravi Perpetua Renzo Lucia Agnese Popolo Azzeccagarbugli Fra Cristoforo Lodovico Don Rodrigo Conte Attilio Griso Tonio Gervaso Gertrude Ferrer Bortolo Innominato Vecchia serva Federico Borromeo Conte Zio Donna Prassede Don Ferrante Lanzichenecchi Monatti Padre Felice Madre di Cecilia CARTA D’IDENTITA’ DEI PERSONAGGI DEL ROMANZO “PROMESSI SPOSI” Nome: DON ABBONDIO Età: SESSANT’ANNI Mestiere: CURATO Personaggio inventato o reale? INVENTATO CAPITOLO I “bel bello”, tranquillamente”, ”oziosamente”, “uomo tranquillo e inoffensivo” Tranquillo; pacifico; pacioccone; dal temperamento idillico “era solito”, “alzar sempre” Abitudinario “girati oziosamente gli occhi” È un osservatore superficiale e distratto; pigro; inerte; ozioso “buttando (…) sentiero”, “il suo sistema (…) scansare” Necessità di scansare gli impicci e i pericoli; codardo “vide una cosa che non s’aspettava e che non avrebbe voluto vedere” Sgomento; sorpreso; spaventato; preoccupato; preso dall’ansia e turbato nella sua serenità “voce mansueta e gentile” Dal fare tipico di chi vuole persuadere e raggirare “rimase a bocca aperta come incantato” Ingenuo; credulone “egli (…) guardandolo fisso”, “non potendo schivare il pericolo, vi corse incontro, Timoroso; sottomesso nei confronti dei potenti perché i momenti di incertezza erano così penosi per lui” “disposto all’ubbidienza”, “non era un cuor di leone, ma un animale senza artigli e Privo di forza d’animo; incapace di imporre la propria opinione senza zanne”, “uomo bonario, senza forza propria” “come un vaso di terracotta, costretto a viaggiare in compagni di tanti vasi di ferro” Animo debole alle prese con la società del suo tempo; vittima dei più forti “avendo ubbidito ai parenti che lo vollero prete” Falsa vocazione sacerdotale; incapace di prendere decisioni personali CAPITOLO II “ma io non voglio andarne di mezzo” Non vuole problemi “ma ora (…) dico”, “e i superiori (…) tutto”, “error (…) affinis” Cerca di dissimulare la verità facendo valere la sua autorità e servendosi della reticenza e della vaghezza nelle allusioni “quel (…) disubbidire” Pauroso “penso alla pelle”, “non voglio andar di mezzo” Accorto “Don Rodrigo (…) fuori” Timoroso verso coloro che costituiscono un problema per lui; codardo “di che giorno?”,“oggi? (...)per la prima volta” Finto tonto; dal fare di chi vuole imbrogliare “error (…) affinis…” Moralista; finto intellettuale; si serve della cultura come se fosse uno strumento per risolvere gli imbrogli CAPITOLO VIII “spaventato” Impaurito; timoroso “Carneade! Chi era costui?” “Don Abbondio si dilettava a leggere un pochino ogni Cultura modesta e superficiale giorno; e un curato suo vicino (…) il primo che gli veniva alle mani” “cavò le berlinghe, le contò, le voltò, le rivoltò, le trovò senza difetto”; “Già: se non Taccagno; attaccato ai soldi lo piglio ora, chissà quando lo potrò” “Don Abbondio (…) prese una risoluzione” Pronto; deciso; risoluto “le sue labbra (…) ha gettato un umido panno” Violento; aggressivo; impulsivo CAPITOLO XI “Don Abbondio poteva ben comandarle risolutamente, e pregarla cordialmente che Non vuole affrontare i propri problemi stesse zitta” CARTA D’IDENTITA’ DEI PERSONAGGI DEL ROMANZO “PROMESSI SPOSI” Nome: DON ABBONDIO Età: SESSANT’ANNI Mestiere: CURATO Personaggio inventato o reale? INVENTATO CAPITOLO XXIII “La noia, l’affanno, l’amaritudine…” E’ infastidito dal fatto che è coinvolto in qualche impegno sociale “Gli era vicino per tenersi lontano da quell’altro signore, (…) dava un’occhiatina di E’ evidente la sua piccolezza rispetto all’Innominato e a Federigo sotto in su ora all’uno ora all’altro (…) ma io credo che abbiano sbagliato” “Cosa devo dirgli? (…) Spedizione!” “è un gran dire (…) buio” Paura e diffidenza sono suoi tratti costanti e inconfondibili. Quando rischia in prima persona diventa egoista “Codarde”; “Oh, se posso uscirne a salvamento” Codardo “Don Abbondio, a cui nessuno badò” Non è tenuto in grande considerazione “Mi dia almeno una bestia quieta; perché, dico la verità, sono un povero È inetto fisicamente oltre che spiritualmente cavalcatore” “All’occhio ombroso di don Abbondio” Diffidente; timoroso; prudente “La povera Lucia: anche lei deve averla scampata grossa…” Non è del tutto privo di sensibilità, ma tutto sparisce quando ci sono di mezzo lui, la sua sicurezza e la sua tranquillità CAPITOLO XXIV “Non lo facciamo aspettare, un par suo” Soggezione verso i potenti “Non gli mancava purtroppo la materia di tormentarsi”; “perché deve toccare a me”; Lamentoso “si mise a considerare altri lontani pericoli” “Che s’andassero a immaginare che son venuto a fare il missionario!” Ignora i suoi doveri; falsa vocazione spirituale “Sviscerati complimenti all’innominato” Ossequioso verso i potenti; servile CAPITOLO XXV “Uggioso, in mezzo a tanta festa” Detesta tutto ciò che altera la sua pace e il suo quieto vivere “per il rodio segreto che le donne avesser potuto cicalar” Timoroso di dover rendere conto delle sue mancanze “il coraggio, uno non se lo può dare” Pavido “Gli stanno più a cuore gli amori di due giovani, che la vita di un povero sacerdote” Vuole difendere a tutti i costi la sua incolumità e si sente superiore a tutti gli altri Capitolo XXVI “A quel satanasso (…) sorte?” Non riconosce le sue colpe e cerca di trovare scuse “Oh che sant’uomo! Ma che tormento!”; “Oh, monsignore! Che mi fa celia? (…) troppo” rispetto al cardinale utilizza un linguaggio basso “Ecco come vanno le cose… di quella sorte?” Egoista “Tutto casca addosso a me (…) regole” Cerca in continuazione di difendersi “Don Abbondio (…) cuore” Avviene in lui un cambiamento e per la prima volta si mette dal punto di vista degli altri nei limiti della sua natura e della sua paura Raggiunge il momento della sua spiritualità e della sua commozione in tutto il romanzo Capitolo XXIX “Don Abbondio, risoluto di fuggire, risoluto prima di tutti e più di tutti” Codardo; intimorito; spaventato “Oh povero me! (…) Non c’è carità: ognun pensa a se; e a me nessun vuol pensare Situazione paradossale: nel suo immenso egoismo pensa che i popolani siano egoisti perché non lo aiutano Si dimostra egocentrico; ottuso; incoerente; insensibile. “Ma…” È quasi d’impiccio “convertito (…) altre?” Diffidente e codardo “Dopo (…) seguito” Lamentevole CARTA D’IDENTITA’ DEI PERSONAGGI DEL ROMANZO “PROMESSI SPOSI” Nome: DON ABBONDIO Età: SESSANT’ANNI Mestiere: CURATO Personaggio inventato o reale? INVENTATO Capitolo XXX “Ma don Abbondio (…) imbarcato!” “In molti? In molti? … seccatori!” Pessimista ed egoista “Chetatevi (…) buona” Per la piccolezza dei suoi argomenti non riesce più a rispondere alle obiezioni delle donne “Tra due fuochi (…) mondo!” Codardo; spaventato; intimorito “Ma se non ne voglio saper nulla (…) non rubare” Egoista; lamentoso “Don Abbondio cominciò a prendersela con Perpetua”; Come sempre se la prende con Perpetua ma con gli altri vuole evitare ogni contrasto “Ma se non ne voglio saper nulla di queste cose (…) perché m’è stata spogliata la casa?” “Non eran quelle facce (…) par che li voglia evitare!”; “Speriamo… ma (…)” Diffidente “Questo non aveva nulla da fare, ma non s’annoiava però (…) sciagura” L’ironia dell’autore fa emergere precisi tratti del suo carattere: il suo essere approfittatore e perennemente spaventato lo induce a cercare vie di fuga nonostante la protezione del castello. Capitolo XXXIII “Volto pallido e smunto”; “Quelle povere braccia ballar nelle maniche” Porta i segni della malattia “Fate a modo d’un vecchio … che vi parla per l’amore che vi porta” Sembra preoccuparsi per Renzo “ne sono morti molti qui? (…) cominciando da Perpetua” Il metterla in cima alla lista dei morti è l’unico atto d’omaggio che il curato compie nei suoi confronti “Maraviglia scontenta” Egoista Capitolo XXXVII “Don Abbondio … argomenti” Quieto vivere: teme don Rodrigo e il cardinale Capitolo XXXVIII “Non vedo proprio l’ora (…) vedete voi altre” Falso “Don Abbondio non disse di no (…) quest’altro” Sfuggente e timoroso “Ma che sia proprio vero …?” Timoroso “Ah è morto dunque! E’ proprio andato! (…) dire”; “E fai il tuo dovere … io” Riesce finalmente a sfogarsi. La sua esultanza, inopportuna, dimostra la sua viscerale paura verso don Rodrigo “no no … loro” Si lamenta inutilmente della sua situazione “Che lui tiro in lungo bubbole” Si sente solo “Il mondo non vuol finire” Dopo la peste ritorna la voglia di vivere CARTA D’IDENTITA’ DEI PERSONAGGI DEL ROMANZO “PROMESSI SPOSI” Nome: BRAVI Mestiere e stato sociale: SCAGNOZZI DEI POTENTI Personaggio reale o inventato? REALI Capitolo I “senza esercizio alcuno”; “senza salario” Disoccupati; poveri “non lo fanno…” Inaffidabili “spalle a…mercanti..”, “tendono insidie”; “danno e rovine”,“ferite,…delitti” Al servizio dei potenti e soverchiatori; dispettosi; prepotenti; criminali; ribaldi; scellerati “pessimo esempio fan contro il bene pubblico” Cattivo esempio per la gente per bene “minaccioso”; “iracondo”; “feroce”; “uomo avvertito… Minacciosi; ricattatori; autoritari; feroci “bestemmia”; “canzonaccia” Maleducati; irrispettosi “guardandolo fisso” Intimidatori; agghiaccianti “Piantogli gli occhi in faccia” Diretti “non vogliamo fargli … abbia giudizio Costringono il curato a ubbidire alle loro minacce “tra lo sguardo e il feroce” Feroci; cattivi Capitolo II “ma gli veniva in mente…salvo” Fanno la guardia al palazzo del signore e dipendevano da lui “C’è a questo mondo de’ birboni, de’ prepotenti, degli uomini senza timore di Dio Uomini potenti che vanno contro i più deboli; senza scrupoli Capitolo V “Aspettando d’essere chiamati