Pink Floyd Carmen Suite

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Pink Floyd Carmen Suite 6 TEATRO MASSIMO TEATRO PINK FLOYD / CARMEN SUITE / CARMEN FLOYD PINK Membro di seguici su: PINK FLOYD teatromassimo.it CARMEN SUITE Piazza Verdi - 90138 Palermo ISBN: 978-88-98389-84-1 euro 10,00 OPERE E BALLETTI OPERE E BALLETTI SOCI FONDATORI PARTNER PRIVATI REGIONE SICILIANA ASSESSORATO AL TURISMO SPORT E SPETTACOLI ALBO DEI DONATORI FONDAZIONE ART BONUS TEATRO MASSIMO FONDAZIONE SICILIA Francesco Giambrone Sovrintendente TASCA D’ALMERITA CONSIGLIO DI INDIRIZZO Leoluca Orlando (sindaco di Palermo) Presidente CAFFÈ MORETTINO Leonardo Di Franco Vicepresidente ANNIBALE BERLINGIERI Daniele Ficola Francesco Giambrone Sovrintendente SAIS AUTOLINEE Enrico Maccarone Anna Sica AGOSTINO RANDAZZO COLLEGIO DEI REVISORI FILIPPONE ASSICURAZIONE Maurizio Graffeo Presidente Marco Piepoli GIUSEPPE DI PASQUALE Gianpiero Tulelli PINK FLOYD Atom Heart Mother Creazione di Micha van Hoecke per il Corpo di ballo del Teatro Massimo TURNI dedicato a Marina van Hoecke su musiche dei Pink Floyd Prima rappresentazione: Palermo, Teatro di Verdura, 22 luglio 2018 Mercoledì 8 maggio 20.30 Prime Giovedì 9 maggio 18.30 B Allestimento del Teatro Massimo di Palermo Venerdì 10 maggio 20.30 F Sabato 11 maggio 18.30 DANZA Domenica 12 maggio 17.30 D CARMEN SUITE Martedì 14 maggio 18.30 C Coreografia Alberto Alonso Coreografia ripresa da Sonia Alonso e Cristina Alvarez su musiche di Georges Bizet e Jules Massenet La prima di mercoledì 8 maggio sarà trasmessa in streaming sul sito del Teatro Massimo rielaborate de Rodion Ščedrin Prima rappresentazione: Mosca, Teatro Bol’šoj, 20 aprile 1967 Allestimento del Teatro San Carlo di Napoli PINK FLOYD - ATOM HEART MOTHER 13 ARGOMENTO 14 SYNOPSIS 15 ARGUMENT 16 HANDLUNG 19 MICHA VAN HOECKE PINK FLOYD CARMEN SUITE 29 ARGOMENTO INDICE 30 SYNOPSIS 31 ARGUMENT 32 HANDLUNG 35 ELISA GUZZO VACCARINO ALBERTO ALONSO UN COREOGRAFO E UNA CARMEN ORMAI NEL MITO 61 NOTE BIOGRAFICHE 13 PINK FLOYD ARGOMENTO Sulla musica dei Pink Floyd, Micha van Hoecke racconta la sua storia. In primo luogo la scoperta della libertà a Parigi, anche grazie alla mu- sica dei Pink Floyd. Ma anche la storia della sua famiglia: il padre, ar- tista affascinante e donnaiolo, la bellissima madre, la sorella gemella Marina, alla quale l’ha legato per tutta la vita un legame fortissimo. Tra gli altri personaggi che affollano questo mondo poetico e colora- to anche un clown, a rappresentare la parte di follia che è presente in ognuno, e l’ombra, la componente oscura della personalità. 14 15 PINK FLOYD PINK FLOYD / CARMEN SUITE PINK FLOYD PINK FLOYD SYNOPSIS ARGUMENT With Pink Floyd’s music, Micha van Hoecke tells his story. Sur la musique de Pink Floyd, Micha van Hoecke raconte son histoire. A story that has its main moment in the discovery of freedom in En commençant par la découverte de la liberté à Paris, découverte Paris, discovery largely related to the music of Pink Floyd. But this en bonne partie liée à la musique de Pink Floyd. Mais aussi l’histo- is also the story of his family: the story of his father, charming artist ire de sa famille: celle de son père, charmant artiste et coureur de and womanizer, of his beautiful mother, of his twin sister Marina, jupons, de sa mère, femme très belle, de sa soeur jumelle Marina, to whom he was linked by a strong bond throughout his entire life. à qui il a été lien par une liaison forte tout au long de sa vie. Among the other characters that populate this colorful and poe- Parmi les autres personnages qui peuplent ce monde coloré et tic world, there is also a Clown, representing the part of madness poétique, il y a aussi un clown, qui représente la part de folie qui that is in everybody, and the Shadow, the dark component of every est dans chacun, et l’ombre, la composante sombre de chaque personality. personnalité. 16 PINK FLOYD PINK FLOYD HANDLUNG Mit Pink Floyds Musik erzählt Micha van Hoecke seine Geschichte. Eine Geschichte, die ihren Hauptmoment in der Entdeckung der Frei- heit in Paris hat, eine Entdeckung, die weitgehend mit der Musik von Pink Floyd zusammenhängt. Dies ist aber auch die Geschichte seiner Familie: die Geschichte seines Vaters, der bezaubernden Künstler und Verführer, seiner schönen Mutter, seiner Zwillingsschwester Ma- rina, zu der er während seines ganzen Lebens eng verbunden war. Unter den anderen Charakteren, die diese bunte und poetische Welt bevölkern, gibt es auch einen Clown, der den Teil des Wahnsinns dar- stellt, der in allen Menschen ist, und der Schatten, die dunkle Kompo- nente jeder Persönlichkeit. 19 PINK FLOYD DI MICHA VAN HOECKE Atom Heart Mother è un lavoro dei Pink Floyd che conosco da tantissimi anni. All’inizio degli anni ‘70 ero a Parigi con la compagnia di cui era direttrice Carolyn Carlson, perché lei era stata chiamata all’Opéra di Parigi per creare un gruppo di danza contemporanea e io le ero subentrato a dirigere la sua compagnia. Era un periodo un po’ triste della mia vita, e tutte le notti ascoltavo i Pink Floyd o Schubert. Soprattutto The Dark Side Of The Moon. E dopo “alcuni” anni ecco che mi ritrovo qui con i Pink Floyd! La musica dei Pink Floyd la trovo bellissima perché ancora oggi c’è un’anima che respira, che ti coinvolge. E ormai è diventata un’opera classica. Avevo fatto tempo fa un lavoro sui Pink Floyd del quale non sono rimasto molto contento, probabilmente le idee non erano arrivate a svilupparsi pienamente. L’avevo pre- sentato qui a Palermo abbinato a Carmina Burana, un lavoro che da allora ha mantenuto una sua struttura e fisionomia. Invece questo sui Pink Floyd, che allora si intitolava Isola, all’epoca era un’isola perduta, perché era un lavoro scritto per gli interpreti del momento ma che non era in grado di mantenersi nel tempo. 20 PINK FLOYD E quando ora mi sono ritrovato in questo mondo e sono ritornato a lavorare sulla musica dei Pink Floyd, ci sono delle connessioni che si sono attivate nella mia mente. Ho ricordato per esempio il ’68, quando ero ad Avignone con Jean Vilar e Maurice Bejart. Era il momento in cui il Living Theatre presentava i suoi spettacoli con gli interpreti che camminavano nudi e tutte le proteste e cen- sure che ne seguirono e bisognava prendere la decisione se fare il nostro spettacolo oppure sospenderlo anche noi per solida- rietà; e Bejart mi ha detto “dobbiamo andare a parlare con Jean Vilar per decidere”; ricordo come un momento importante della mia vita l’emozione di condividere con due personaggi di que- sto livello una simile decisione. E io ho detto “dobbiamo fare lo spettacolo”. Perché fin da piccolo, attraverso la mia famiglia, sono stato immerso nel canto, nella musica, nella danza, nella pittura, e ho assorbito che The show must go on. Ricordo un film tedesco geniale, Mephisto di István Szabó, su un attore che non rinuncia a recitare durante la guerra ma rimane nel teatro perché non può prendere la decisione di abbandonarlo. La musica è superiore a tutto, quando danziamo è la musica che ci fa danzare: la danza è la visibilità della musica. Tornando al ’68, l’idea era che da una parte c’erano i ribelli, gli operai con gli studenti ma con un forte sostegno dei grandi intellettuali come Sar- tre. E poi c’era il lato politico. Avevano bisogno di cultura, avevano fame di cultura. In un paese che ha vissuto la rivoluzione questo significava chiedere la possibilità di esprimersi, la libertà d’espressione. E in questo momento di oggi molto confuso, in Italia e nel mondo, vedo mescolarsi quello che ho vissuto e quello che racconto con quello che succede ora. 23 PINK FLOYD / CARMEN SUITE Oggi il mio più grande dolore è la morte della mia sorella gemel- la, Marina, che era un’insegnante di danza e una persona anche intellettualmente molto ricca – abbiamo avuto dei genitori stra- ordinari. Essendo gemelli è come una parte di me che mi man- ca sempre, in ogni momento lei è con me. E quando ho avuto quest’opportunità di mettere in scena questo spettacolo, tutto quanto si è mescolato. Mi sono chiesto: io cosa penso, cosa devo interpretare? E la risposta sono tre elementi: l’importanza della poesia, che per me si è incarnata in mia sorella; la fantasia, che spero sia una mia caratteristica; e la libertà; e per me questi sono i tre colori della bandiera francese, blu bianco e rosso, poesia, fantasia e libertà. La fantasia che cos’è? ricordo un giorno in cui eravamo riuniti in casa di amici, c’era anche Bejart, e giocavamo a “cosa volevi es- sere veramente?”. Ognuno dava la sua risposta, quella di Bejart era “direttore d’orchestra”; io risposi che volevo essere un clown. Perché per me il clown è la fantasia. Io lavoro in primo luogo con le persone, quindi quando ho iniziato a lavorare per questa co- reografia ho visto Giuseppe Bonanno, che da tanti anni fa parte del Corpo di ballo del Teatro Massimo, e per me lui è proprio il prototipo del clown; è sempre lì, ogni volta che mi vede mi abbraccia, è il mio portafortuna, c’è un sentimento che ci lega. E in modo diverso anche Denis Ganio per me è un altro clown, sia- mo amici da tempo, condividiamo la fantasia, il palcoscenico è la nostra vita. Ho inserito un po’ la mia vita: nel personaggio inter- pretato da Yuriko Nishihara c’è un po’ mia sorella, Michele Morelli ricorda me da giovane, Elisa Arnone somiglia a mia madre, che 24 25 PINK FLOYD PINK FLOYD / CARMEN SUITE era bellissima, e il padre è incarnato da Denis Ganio, che lo ricor- qualcosa che speriamo che piaccia al pubblico e che sia riuscito da abbastanza: mio padre era un bellissimo uomo che somigliava bene, ma in ogni caso si tratta di una coreografia legata al mo- a Mel Ferrer e aveva tantissime storie, pur essendo sposato.
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