Anno XLI

Repubblica Italiana BOLLETTINO UFFICIALE della Regione Toscana

Parte Seconda n. 17 del 28.4.2010 Supplemento n. 59 mercoledì, 28 aprile 2010 Firenze

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Nella Parte Prima si pubblicano lo Statuto regionale, le leggi e i regolamenti della Regione, nonché gli eventuali testi coordinati, il P.R.S. e gli atti di programmazione degli Organi politici, atti degli Organi politici relativi all'interpretazione di norme giuridiche, atti relativi ai referendum, nonché atti della Corte Costituzionale e degli Organi giurisdizionali per gli atti normativi coinvolgenti la Regione Toscana, le ordi- nanze degli organi regionali. Nella Parte Seconda si pubblicano gli atti della Regione, degli Enti Locali, di Enti pubblici o di altri Enti ed Organi la cui pubblicazione sia prevista in leggi e regolamenti dello Stato o della Regione, gli atti della Regione aventi carattere diffusivo generale, atti degli Organi di direzione amministrativa della Regione aventi carattere organizzativo generale. Nella Parte Terza si pubblicano i bandi e gli avvisi di concorso, i bandi e gli avvisi per l’attribuzione di borse di studio, incarichi, contributi, sovvenzioni, benefi ci economici e fi nanziari e le relative graduatorie della Regione, degli Enti Locali e degli altri Enti pubblici, si pubblicano inoltre ai fi ni della loro massima conoscibilità, anche i bandi e gli avvisi disciplinati dalla legge regionale 13 luglio 2007, n. 38 (Norme in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro).

Ciascuna parte, comprende la stampa di Supplementi, abbinata all’edizione ordinaria di riferimento, per la pubblicazione di atti di particolare voluminosità e complessità, o in presenza di specifi che esigenze connesse alla tipologia degli atti. 2 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010

SOMMARIO Proposta modifica disciplinare del Bianco Pisano SEZIONE I di S. Torpè DOC nel San Torpè DOC. ’’ 26 ______ALTRI ENTI Proposta riconoscimento disciplinare Suvereto A.PRO.VI.TO. SCA DOCG. ’’ 29 ______Proposta modifica disciplinare Ansonica Costa del­ l’argentario­ DOC. pag. 3 Proposta di Disciplinare di produzione Terre di ______Pisa Denominazione di Origine Controllata. ’’ 31 ______Proposta modifica disciplinare del Capalbio DOC. ’’ 5 ______Proposta modifica del disciplinare Val d’Arbia DOC. ’’ 33 Proposta modifica disciplinare Montecucco DOC. ’’ 8 ______

Proposta riconoscimento disciplinare Montecucco Proposta di Modifica del Disciplinare di Sangiovese DOCG. ’’ 12 Produzione Denominazione di Origine Controllata ______Pietraviva. Disciplinare di Produzione dei vini della Denominazione di Origine Controllata «Vald’Arno di Proposta modifica disciplinare Monteregio di Sopra». ’’ 37 Massa Marittima DOC. ’’ 15 ______Proposta modifica disciplinare Val di Cornia Orcia DOC. ’’ 19 DOC. ’’ 48 ______

Proposta modifica disciplinare del Bianco di Proposta disciplinare Val di Cornia Rosso o Rosso Pitigliano DOC. ’’ 23 della Val di Cornia DOCG. ’’ 52 ______Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 3 tratto ovest, il confine prosegue lungo la linea ferroviaria SEZIONE I suddetta, in direzione sud, sino a incontrare il punto di partenza. ALTRI ENTI La zona di produzione comprende altresì i comuni di Monte Argentario e dell’Isola del Giglio. A.PRO.VI.TO. SCA Articolo 4. Proposta modifica disciplinare Ansonica Costa del­ Norme per la viticoltura l’argentario­ DOC. Le condizioni ambientali e colturali dei vigneti desti- Articolo 1. nati alla produzione del vino a denominazione di origine Denominazione controllata «Ansonica Costa dell’Argentario» devono essere quelle tradizionali della zona e, comunque, atte a La denominazione di origine controllata «Ansonica conferire alle uve e ai vini derivati le specifiche caratte- Costa dell’Argentario» è riservata al vino bianco che ristiche di qualità. risponde alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal presen- I sesti di impianto, le forme di allevamento e i sistemi te disciplinare di produzione. di potatura devono essere quelli generalmente usati nella zona o comunque atti a non modificare le caratteristiche Articolo 2. delle uve e del vino. Base ampelografica È escluso l’allevamento espanso su tetto orizzontale. I nuovi impianti ed i reimpianti devono prevedere un Il vino a denominazione di origine controllata «Anso- minimo di 3.300 ceppi per ettaro e la produzione massi- nica Costa dell’Argentario» deve essere ottenuto da uve ma per ceppo non deve superare mediamente i kg 3,5. provenienti da vigneti aventi nell’ambito aziendale la È vietata ogni pratica di forzatura. È consentita l’irri- seguente composizione ampelografica: gazione di soccorso. Ansonica B.: minimo 85%. Possono concorrere alla produzione di detto vino, La quantità massima di uva ammessa per la produ- fino a un massimo del 15%, le uve a bacca bianca pro- zione del vino a denominazione di origine controllata venienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la «Ansonica Costa dell’Argentario» non deve superare regione Toscana. tonnellate 11 per ettaro di vigneto in coltura specializ- zata. Articolo 3. A detto limite, anche in annate eccezionalmente favo- Zona di produzione delle uve revoli, le produzioni dovranno essere riportate attraverso una accurata cernita delle uve, purchè la produzione per La zona di produzione del vino a denominazione di ettaro non superi del 20% il limite medesimo. origine controllata «Ansonica Costa dell’Argentario» è Qualora la produzione superi il 20% delle suddette ubicata nella parte collinare, pedecollinare ed insulare quantità, il vino ottenuto non avrà diritto alla denomina- dell’area sud della provincia di e comprende zione di origine controllata. in parte i comuni di Manciano, Orbetello e Capalbio e Fermo restando il limite massimo sopra indicato, la l’intero territorio dei comuni di Isola del Giglio e Monte resa per ettaro di vigneto a coltura promiscua deve esse- Argentario in provincia di Grosseto. re calcolata in rapporto alla effettiva superficie coperta Tale zona è così delimitata: dalle viti. la perimetrazione inizia a sud nel punto di intersezio- La regione Toscana, con proprio decreto, sentite le ne tra la linea ferroviaria Grosseto-Roma e il confine ter- organizzazioni di categoria interessate, di anno in anno, ritoriale del comune di Capalbio per continuare sempre prima della vendemmia, tenuto conto delle condizioni lungo lo stesso confine, a est sino alla intersezione della ambientali e di coltivazione, pur stabilire un limite strada provinciale n. 63, s.p. Capalbio che da Capalbio massimo di produzione rivendicabile di uva per ettaro conduce alla frazione di ricadente nel comune inferiore a quello fissato dal presente disciplinare di di Manciano; il confine prosegue nel tratto est lungo la produzione, dandone immediata comunicazione al Mini- strada statale n. 74 (s.s. Maremmana) fino al bivio per stero delle politiche agricole alimentari e forestali ed al Magliano in prossimità della frazione di Marsiliana. Comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di Prosegue poi nel tratto nord lungo la strada consorziale origine dei vini. delle Pulledraie fino al fosso che la interrompe per poi La resa massima delle uve in vino non deve essere reimmettersi sulla s.s. 74 al km 8,700 in direzione della superiore al 70%. frazione di sino alla intersezione con la linea fer- Le uve destinate alla vinificazione devono assicurare roviaria delle FF.SS. Roma-Grosseto. Da tale punto, nel al vino a denominazione di origine controllata «Ansonica 4 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 Costa dell’Argentario» un titolo alcolometrico volumico all’art. 1 è vietata l’aggiunta di qualsiasi qualificazione naturale minimo di 10,50%. diversa da quelle previste dal presente disciplinare di produzione ivi compresi gli aggettivi “extra”, “fine”, Articolo 5. “scelto”, “selezionato” e similari. Norme per la vinificazione È tuttavia consentito l’uso di indicazioni che faccia- no riferimento a nomi, ragioni sociali e marchi privati Nella vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche non aventi significato laudativo e non idonei a trarre in enologiche locali, leali e costanti atte a conferire al vino inganno l’acquirente. a denominazione di origine controllata «Ansonica Costa È consentito altresì l’uso di indicazioni geografiche dell’Argentario» le sue peculiari caratteristiche. e toponomastiche aggiuntive che facciano riferimento La vinificazione delle uve per la produzione del vino ad unità amministrative, frazioni, aree, fattorie e località a denominazione di origine «Ansonica Costa dell’Ar- dalle quali effettivamente provengono le uve da cui il gentario» deve essere effettuata nell’ambito dell’intero vino così qualificato è stato ottenuto, alle condizioni pre- territorio dei comuni di cui al precedente art. 3. viste dal decreto ministeriale 22 aprile 1992. Tuttavia, tenuto conto delle situazioni tradizionali di È inoltre consentito, nella designazione del vino a produzione il Ministero delle politiche agricole alimen- denominazione di origine controllata «Ansonica Costa tari e forestali, sentito il parere del Comitato nazionale dell’Argentario», l’uso del termine tradizionale “Anso- per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di naco dell’Isola del Giglio” o “Ansonico dell’Isola del origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini, Giglio”, in aggiunta alla indicazione della denominazio- pur consentire su apposita domanda delle ditte interes- ne riconosciuta, esclusivamente per i vini ottenuti da uve sate che le suddette operazioni di vinificazione siano Ansonica coltivate sul territorio dell’Isola del Giglio. effettuate nell’ambito della provincia di Grosseto, a Nella designazione può inoltre essere utilizzata la condizione che le ditte interessate dimostrino di aver tra- menzione “vigna” a condizione che sia seguita dal dizionalmente vinificato le uve prodotte nella zona nelle relativo toponimo o nome, che la relativa superficie cantine per le quali si chiede l’autorizzazione. sia distintamente specificata nell’albo dei vigneti, che È consentito l’arricchimento, nei limiti e condizioni la vinificazione, elaborazione e conservazione del vino stabilite dalle norme comunitarie e nazionali, con mosti avvengano in recipienti separati e che tale menzione, concentrati ottenuti da uve Ansonica prodotte nella zona seguita dal toponimo o nome, venga riportata sia nella di produzione delimitata dal precedente art. 3 o, in alter- denuncia delle uve, sia nei registri, sia nei documenti di nativa, con mosto concentrato rettificato o a mezzo di accompagnamento. altre tecnologie consentite. Sulle bottiglie ed altri recipienti contenenti il vino a denominazione di origine controllata «Ansonica Costa Articolo 6. dell’Argentario» deve figurare l’indicazione dell’annata Caratteristiche al consumo di produzione delle uve. Il vino a denominazione di origine controllata «Anso- nica Costa dell’Argentario» all’atto dell’immissione al Articolo 8. consumo deve corrispondere alle seguenti caratteristiche: Confezionamento - colore: giallo paglierino più o meno intenso; - odore: caratteristico, leggermente fruttato; Per il confezionamento dei vini a denominazione di - sapore: asciutto, morbido, vivace ed armonico; origine controllata «Ansonica Costa dell’Argentario» - titolo alcolometrico volumico totale minimo: sono ammessi tutti i recipienti di volume nominale auto- 11,50%; rizzati dalla normativa vigente, ivi compresi i contenitori - acidità totale minima: 4,5 g/l; alternativi al vetro costituiti da un otre in materiale pla- - estratto non riduttore minimo: 15 g/l. stico pluristrato di polietilene e poliestere racchiuso in un È facoltà del Ministero delle politiche agricole, ali- involucro di cartone o di altro materiale rigido. mentari e forestali - Comitato nazionale per la tutela e Per la tappatura dei vini, allorquando siano confezio- la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle nati in bottiglie di vetro, può essere utilizzata qualsiasi indicazioni geografiche tipiche modificare, con proprio tipo di chiusura, escluso il tappo a corona per bottiglie di decreto, i limiti minimi sopra menzionati per l’acidità capacità nominale superiore a 375 ml. totale e per l’estratto non riduttore minimo. Tuttavia, per le tipologie con menzione “vigna” sono consentite soltanto bottiglie di vetro aventi forma ed Articolo 7. abbigliamento consoni ai caratteri dei vini di pregio, con Etichettatura, designazione e presentazione volume nominale fino a 3 litri, con chiusura a tappo di sughero raso bocca. Al vino a denominazione di origine controllata di cui Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 5 A.PRO.VI.TO. SCA La zona di produzione delle uve atte alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Capal- Proposta modifica disciplinare del Capalbio DOC. bio», ricade nella zona collinare e pedecollinare dell’area sud della provincia di Grosseto e comprende parte dei Articolo 1. territori amministrativi dei comuni di Capalbio, Mancia- Denominazione no, Magliano e Orbetello. La linea di delimitazione inizia a Sud dal punto d’in- La denominazione di origine controllata «Capalbio» contro del confine comunale del comune di Capalbio con è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai la ferrovia Grosseto-Roma e risale (in senso anti orario) requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione ad Est e quindi a Nord lungo detto confine comunale, per le seguenti tipologie: rosso (anche nella tipologia entra poi nel comune di Manciano seguendo la strada di riserva), bianco, rosato, Vermentino, Sangiovese, Caber- bonifica n. 28 fino ad immettersi, in localita’ Sgrillozzo, net Sauvignon e Vin Santo. sulla strada statale n. 74, che percorre fino alla curva di casa Poggio Lepraio; prosegue poi con la strada di Articolo 2. bonifica n. 19, che passa per Casalnuovo e casa Pinzuto Base ampelografica e quindi con la strada di bonifica n. 17, passante per casa del Lasco fino al fiume Albegna. Da qui il confine I vini di cui all’art. 1 devono essere ottenuti dalle segue il corso del fiume Albegna fino al guado della uve prodotte dai vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la Marianaccia, deviando ad Ovest, entra nel comune di seguente composizione ampelografica: Magliano in Toscana, percorre la strada di Colle Lupo «Capalbio» rosso, rosato e rosso riserva: fino al Molino Vecchio, risale a Nord-Est per la strada di S. Andrea al Civilesco, discende verso Sud lungo la Sangiovese minimo 50%. strada Magliano in Toscana-Barca del Grazi, devia ad Per il complessivo rimanente possono concorrere le Ovest per la strada dell’Osa e prosegue lungo il limite uve a bacca rossa, non aromatiche, provenienti da altri comunale di Magliano in Toscana fino ad incontrare la vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana. ferrovia Grosseto-Roma in prossimita’ della Fattoria del «Capalbio» bianco e Vin Santo: Collecchio, segue detta ferrovia verso Sud fino ad incon- Trebbiano toscano minimo 50%. trare la SP 81 in prossimita’ del fiume Osa e la percorre Per il complessivo rimanente possono concorrere le sino ad oltrepassare il podere n. 39 e devia a Sud-Est uve a bacca bianca, non aromatiche, provenienti da altri lungo la strada che porta a S. Donato centro. Aggira parte vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana. del centro in senso antiorario e prosegue in direzione «Capalbio» Vermentino: Sud-Ovest lungo la strada che costeggia i poderi n. 23, il vino deve essere ottenuto da uve prodotte dai vigne- n. 24 e n. 20 e si immette sulla SP 56 in prossimita’ del ti composti dal vitigno Vermentino per almeno l’85%. podere n. 26 passando per S. Donato e la percorre sino Possono concorrere alla produzione di detto vino, al ponte sul fiume Albegna in prossimita’ della Barca del fino a un massimo del 15%, le uve a bacca bianca, non Grazi; segue quindi il corso del fiume risalendolo fino al aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla colti- centro agricolo dell’Alberone, scende verso Sud lungo la vazione per la regione Toscana; strada interpoderale che conduce alla SS 74 maremmana, «Capalbio» Sangiovese: si immette su di essa dirigendosi verso la costa tirrenica il vino deve essere ottenuto da uve prodotte dai vigne- fino ad incrociare la linea ferroviaria Grosseto-Roma che ti composti dal vitigno Sangiovese per almeno l’85%. percorre sino al punto di partenza. Possono concorrere alla produzione di detto vino, fino a un massimo del 15%, le uve a bacca rossa, non Articolo 4. aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla colti- Norme per la viticoltura vazione per la regione Toscana; «Capalbio» Cabernet Sauvignon: Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti desti- il vino deve essere ottenuto da uve prodotte dai nati alla produzione dei vini a denominazione di origine vigneti composti dal vitigno Cabernet Sauvignon per controllata «Capalbio» devono essere quelle tradizionali almeno l’85%. della zona e comunque tali da conferire alle uve ed ai Possono concorrere alla produzione di detto vino, vini derivati le specifiche caratteristiche di qualità. Sono fino a un massimo del 15%, le uve a bacca rossa, non esclusi i vigneti di fondo valle, in argille plioceniche, in aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla colti- zone golenali o comunque in terreni umidi o che difettano vazione per la regione Toscana; di adeguata sistemazione idraulico-agraria. Sono pertanto da considerarsi idonei, ai fini dell’iscrizione all’albo di cui Articolo 3. all’art. 15 della legge 10 febbraio 1992, n. 164, unicamente Zona di produzione delle uve i vigneti compresi nella fascia collinare e pedecollinare. 6 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 Per i nuovi impianti ed i reimpianti la densità media (spalliera semplice e cordone speronato) e, comunque, dei ceppi non può essere inferiore a 3.300 piante per atte a non modificare le caratteristiche delle uve e del ettaro. vino. I sesti di impianto sono adeguati alle forme di Le uve provenienti da vigneti iscritti all’albo della allevamento. La regione può consentire altre forme di denominazione di origine controllata «Capalbio» posso- allevamento qualora siano tali da migliorare la gestione no essere destinate alla produzione dei vini a denomina- dei vigneti senza determinare effetti negativi sulle carat- zione di origine controllata «Capalbio» Vin Santo, qualo- teristiche delle uve. ra i produttori interessati optino per tale rivendicazioni in È vietata ogni pratica di forzatura. È consentita l’irri- sede di denuncia annuale delle uve fatta alla competente gazione di soccorso. camera di commercio. La produzione massima di uva ad ettaro e il titolo I sesti di impianto, le forme di allevamento e i sistemi alcolometrico volumico minimo naturale sono le seguen- di potatura devono essere quelle tradizionali della zona ti:

Tipologia “Capalbio” Doc Produzione uva Titolo alcolometrico (tonnellate/ettaro) volumico naturale minimo (% vol) Rosso 11 10,50 Rosso riserva 11 11,50 Sangiovese 11 11,50 Cabernet Sauvignon 11 11,50 Rosato 11 10 Bianco 11,50 10 Vin Santo (prima dell’appassimento) 11,50 10 Vermentino 11,50 10,50 A detti limiti, anche in annate eccezionalmente favo- bito del territorio amministrativo della provincia di revoli, la resa dovrà essere riportata attraverso una accu- Grosseto. rata cernita delle uve, purché la produzione non superi Qualora le uve dei vigneti esistenti in ambito azien- del 20% i limiti medesimi, fermi restando i limiti resa dale vengano utilizzate per la produzione di diverse tipo- uva/vino per i quantitativi di cui trattasi. logie previste dall’art. 1 è consentito destinare, tramite Fermi restando i limiti di cui sopra, la resa per ettaro scelta vendemmiale, una parte delle uve alla produzione di vigneto a coltura promiscua deve essere calcolata, della tipologia “rosso” e della tipologia “rosato” purchè rispetto a quella specializzata, in rapporto alla effettiva risultino rispettati i requisiti posti dal presente discipli- superficie coperta dalla vite. nare sia per le uve destinate separatamente a una data La regione Toscana, con proprio decreto, sentite le tipologia sia per le rimanenti uve dello stesso vigneto organizzazioni di categoria interessate, di anno in anno, destinate ad altra tipologia. prima della vendemmia, tenuto conto delle condizioni Nella vinificazione ed elaborazione dei vini a D.O.C. ambientali e di coltivazione, può stabilire un limite «Capalbio» devono essere seguiti i criteri tecnici più massimo di produzione rivendicabile di uva per ettaro razionali ed effettuate le pratiche enologiche locali, leali inferiore a quello fissato dal presente disciplinare di e costanti atte a conferire ai vini medesimi le loro pecu- produzione, dandone immediata comunicazione al Mini- liari caratteristiche. stero delle politiche agricole alimentari e forestali ed al È consentito l’arricchimento dei mosti e dei vini di Comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di cui all’art. 1, fatta eccezione per la tipologia “Vin Santo”, origine dei vini. nei limiti e condizioni stabilite dalle norme comunitarie e nazionali, con mosti concentrati ottenuti da uve prodotte Articolo 5. nella zona di produzione delimitata dal precedente art. Norme per la vinificazione 3 o, in alternativa, con mosto concentrato rettificato o a mezzo di altre tecnologie consentite. Le operazioni di vinificazione, di appassimento delle La tipologia «Capalbio» rosato deve essere ottenuta uve e di invecchiamento obbligatorio dei vini a denomi- con la vinificazione «in rosato» delle uve a bacca rossa. nazione di origine controllata «Capalbio» devono essere La resa massima dell’uva in vino, all’atto dell’im- effettuate nell’ambito della zona di produzione di cui missione al consumo, compresa l’eventuale aggiunta all’art. 3. correttiva e la produzione massima di vino per ettaro L’imbottigliamento deve essere effettuato nell’am- sono le seguenti: Segue tabella Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 7

Tipologia “Capalbio” Doc Resa uva/vino Produzione massima vino (ettolitri/ettaro) Rosso, Rosso riserva e Rosato 70 77 Sangiovese e Cabernet Sauvignon 70 77 Bianco 70 80,5 Vermentino 70 80,5 Vin Santo 35 (al terzo anno di 40,25 invecchiamento)

Qualora la resa uva/vino superi il limite sopra indi- Il vino a denominazione di origine controllata «Capal- cato, ma non il 75% (40% per la tipologia “Vin Santo”), bio» rosso, sottoposto ad invecchiamento per un periodo anche se la produzione ad ettaro resta al di sotto del limi- non inferiore a 24 mesi, di cui almeno 6 in botti di legno, te massimo consentito, l’eccedenza non ha diritto alla ha diritto alla qualificazione riserva”. denominazione di origine controllata. Oltre il 75% (40% Per i seguenti vini l’immissione al consumo è con- per la tipologia “Vin Santo”), decade il diritto alla deno- sentita soltanto a partire dalla data per ciascuno di essi minazione di origine controllata per tutto il prodotto. di seguito indicata:

Tipologia “Capalbio” Doc Data Bianco, Rosato e Fermentino 31 dicembre (anno di produzione delle uve) Rosso 1° febbraio (anno successivo alla vendemmia) Sangiovese e Cabernet Sauvignon 1° marzo (anno successivo alla vendemmia) Rosso Riserva 1° giugno (terzo anno successivo alla vendemmia) Per la produzione della tipologia «Capalbio» Vin - acidità totale minima: 5,0 g/l; Santo il tradizionale metodo di vinificazione prevede - estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l. quanto segue: «Capalbio» Sangiovese: l’uva, dopo aver subito un’accurata cernita, deve - colore: rosso rubino più o meno intenso; essere sottoposta ad appassimento naturale; - odore: ampio, vinoso; l’appassimento delle uve deve avvenire in locali ido- - sapore: pieno, secco, giustamente tannico; nei; è ammessa una parziale disidratazione con aria ven- - titolo alcolometrico volumico totale minimo: tilata e l’uva deve raggiungere, prima dell’ammostatura, 12,00% vol.; un contenuto zuccherino non inferiore al 26,6%; - acidità totale minima: 5,0 g/l; la conservazione e l’invecchiamento deve avvenire in - estratto non riduttore minimo: 22,0 g/l. recipienti di legno (caratelli) di capacità non superiore a « Capalbio» rosato: 300 litri per un periodo minimo di 24 mesi a decorrere - colore: rosa più o meno intenso; - odore: vinoso, fruttato, fresco; dal 1° gennaio successivo all’anno di raccolta; - sapore: asciutto, fruttato, caratteristico; l’immissione al consumo non può avvenire prima - titolo alcolometrico volumico totale minimo: del 1° novembre del terzo anno successivo a quello di 10,50% vol.; produzione delle uve; - acidità totale minima: 5,0 g/l; al termine del periodo di invecchiamento il prodotto - estratto non riduttore minimo: 16,0 g/l. deve avere un titolo alcolometrico volumico complessi- « Capalbio» Cabernet Sauvignon: vo minimo del 16%. - colore: rosso talvolta con riflessi violacei; - odore: vinoso con note speziate tipiche; Articolo 6. - sapore: corposo, asciutto, sapido, giustamente tan- Caratteristiche al consumo nico; - titolo alcolometrico volumico totale minimo: I vini a denominazione di origine controllata «Capal- 12,00% vol.; bio» all’atto dell’immissione al consumo devono rispon- - acidità totale minima: 5,0 g/l; dere alle seguenti caratteristiche: - estratto non riduttore minimo: 22,0 g/l. «Capalbio» rosso: « Capalbio » rosso riserva: - colore: rosso rubino più o meno intenso; - colore: rosso rubino più o meno intenso tendente al - odore: vinoso caratteristico; granato con l’invecchiamento; - sapore: armonico, asciutto, giustamente tannico; - odore: ampio, vinoso; - titolo alcolometrico volumico totale minimo: - sapore: armonico, asciutto, sapido, giustamente 11,00% vol.; tannico; 8 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 - titolo alcolometrico volumico totale minimo: dalle quali effettivamente provengono le uve da cui il 12,00% vol.; vino così qualificato è stato ottenuto, alle condizioni pre- - acidità totale minima: 5,0 g/l; viste dal decreto ministeriale 22 aprile 1992. - estratto non riduttore minimo: 22,0 g/l. Nella designazione dei vini a denominazione di ori- «Capalbio» bianco: gine controllata «Capalbio» può inoltre essere utilizzata - colore: giallo paglierino scarico; la menzione “vigna” a condizione che sia seguita dal - odore: delicato, fresco, fruttato; relativo toponimo o nome, che la relativa superficie - sapore: asciutto; sia distintamente specificata nell’albo dei vigneti, che - titolo alcolometrico volumico totale minimo: la vinificazione, elaborazione e conservazione del vino 10,50% vol.; avvengano in recipienti separati e che tale menzione, - acidità totale minima: 5,0 g/l; seguita dal toponimo o nome, venga riportata sia nella - estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l. denuncia delle uve, sia nei registri, sia nei documenti di «Capalbio» Vermentino: accompagnamento. - colore: giallo paglierino più o meno intenso, talvol- È obbligatoria l’indicazione dell’annata in etichetta ta con riflessi verdognoli; per tutte le tipologie di vino. - odore: delicato, caratteristico e fruttato; - sapore: asciutto, sapido; Articolo 8. - titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,0% Confezionamento vol.; - acidità totale minima: 5,00 g/l; Per il confezionamento dei vini a denominazione di - estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l. origine controllata «Capalbio» sono ammessi tutti i reci- « Capalbio » Vin Santo: pienti di volume nominale autorizzati dalla normativa - colore: dal giallo dorato fino all’ambrato intenso; vigente, ivi compresi i contenitori alternativi al vetro - profumo: etereo, intenso e caratteristico; costituiti da un otre in materiale plastico pluristrato di - sapore: armonico, vellutato, con più pronunciata polietilene e poliestere racchiuso in un involucro di car- rotondità per il tipo amabile; tone o di altro materiale rigido. - titolo alcolometrico volumico totale minimo: Per la tappatura dei vini, allorquando siano confezio- 16,00% vol. di cui almeno il 12% svolto; nati in bottiglie di vetro, può essere utilizzata qualsiasi - acidità totale minima: 5,0 g/l; tipo di chiusura, escluso il tappo a corona per bottiglie di - estratto non riduttore minimo: 21,0 g/l; capacità nominale superiore a 375 ml. - acidità volatile massima: 1,60 g/l. Tuttavia, per le tipologie «Capalbio» Vin Santo e È facoltà del Ministero delle politiche agricole, ali- «Capalbio» rosso riserva, e per quelle recanti la menzio- mentari e forestali - Comitato nazionale per la tutela e ne “vigna” sono consentite soltanto bottiglie di vetro di la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle volume nominale fino a 3 litri e con chiusura a tappo di indicazioni geografiche tipiche modificare, con proprio decreto, i limiti minimi sopra menzionati per l’acidità sughero raso bocca. totale e per l’estratto non riduttore minimo. In relazione all’eventuale conservazione in recipienti di legno il sapore dei vini può rivelare lieve sentore di A.PRO.VI.TO. SCA legno. Proposta modifica disciplinare Montecucco DOC. Articolo 7. Etichettatura, designazione e presentazione Articolo 1. Denominazione Nella etichettatura, designazione e presentazione dei vini di cui all’art. 1 è vietata l’aggiunta di qualsiasi La denominazione di origine controllata «Montecuc- qualificazione diversa da quelle previste dal presente co» è riservata ai vini rosso, rosso riserva, rosato, bianco, disciplinare, ivi compresi gli aggettivi “extra”, “fine”, Vermentino, passito rosso, passito bianco, che rispon- “scelto”, “selezionato” e “similari”. dono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal presente È tuttavia consentito l’uso di indicazioni che facciano disciplinare di produzione. riferimento a nomi, ragioni sociali e marchi privati non aventi significato laudativo e non idonei a trarre in ingan- Articolo 2. no il consumatore. Base ampelografica È consentito altresì l’uso di indicazioni geografiche e toponomastiche aggiuntive che facciano riferimento I vini a denominazione di origine controllata «Mon- ad unità amministrative, frazioni, aree, fattorie e località tecucco» devono essere ottenuti da uve prodotte nelle Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 9 zone di produzione delimitate nel successivo art. 3 e Civitella , Campagnatico, Castel del Piano, provenienti da vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la Roccalbegna, e Seggiano. seguente composizione ampelografica: Tale zona è così delimitata: Montecucco rosso: a nord il confine parte dall’ incrocio della s.s. 223 Sangiovese: minimo 60%. con il confine amministrativo del comune di Civitella Possono concorrere alla produzione di detti vini da Paganico e lungo di esso prosegue fino ad incrociare in sole o congiuntamente, fino a un massimo del 40%, le direzione sud-est il confine amministrativo del comune uve a bacca rossa, non aromatiche, provenienti da altri di in prossimità della linea ferroviaria Siena vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana. - . Montecucco rosato: Da qui, seguendo il confine del comune di Cinigiano, Sangiovese, Ciliegiolo: da soli o congiuntamente prosegue in direzione est fino ad incontrare il confine almeno il 60%. amministrativo del comune di Castel del Piano lungo di Possono concorrere alla produzione di detti vini da esso in direzione nord-est fino ad incontrare il confine sole o congiuntamente, fino a un massimo del 40%, le amministrativo del comune di Seggiano, segue detto uve a bacca rossa provenienti da altri vitigni idonei alla confine fino ad incontrare la s.s. 323 al ponte sul fosso coltivazione per la regione Toscana. Ansitonia, si prosegue lungo detta statale 323 in dire- Montecucco bianco: zione sud e fino all’incrocio con la strada provinciale 64 Trebbiano Toscano, Vermentino e Malvasia bianca nei pressi del centro abitato di Castel del Piano. Da qui lunga: da soli o congiuntamente almeno il 40%. la delimitazione prosegue fino a quando la strada non Possono concorrere alla produzione di detti vini da incontra il confine amministrativo del comune di Castel sole o congiuntamente, fino a un massimo del 60%, le del Piano, si continua lungo detto confine in direzione sud-est lungo il torrente Ente fino al ponte della Peve uve a bacca bianca provenienti da altri vitigni idonei alla sul torrente Ente stesso, si prosegue lungo la provinciale coltivazione per la regione Toscana. n. 26 (Arcidosso) in direzione nord fino ad incontrare Montecucco Vermentino: il confine amministrativo del comune di Arcidosso e Vermentino: minimo 85%. si segue detto confine fino a quando non si incrocia il Possono concorrere alla produzione di detti vini da torrente in direzione sud fino ad incontrare il sole o congiuntamente, fino a un massimo del 15%, le confine amministrativo del comune di Cinigiano asud uve a bacca bianca provenienti da altri vitigni idonei alla dell’abitato di Monticello Amiata in località Banditaccia. coltivazione per la regione Toscana. Da qui si prosegue lungo il confine di Cinigiano fino Montecucco passito bianco: ad incontrare la strada provinciale n. 55 (Cinigiano- Malvasia bianca, Grechetto bianco e Trebbiano tosca- -), si prosegue a sud-ovest, lungo no: da soli o congiuntamente, almeno il 70%; detta strada sino al centro abitato di Stribugliano. Da Possono concorrere alla produzione di detti vini, fino qui si procede, in direzione sud-ovest, lungo la strada a un massimo del 30%, le uve a bacca bianca provenienti provinciale che si ricongiunge alla strada provinciale da altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione cinigianese, sino in prossimità del podere Il Cavallino. Toscana. Da qui si prosegue sino al torrente Trasubie a quota 308 Montecucco passito rosso: e quindi lungo il fosso Istrico, in direzione sud-ovest, Sangiovese: minimo 70%; sino a quota 400, dove percorrendo la strada interna per Possono concorrere alla produzione di detti vini, fino podere Pian di Simone, in direzione sud ci si ricollega a un massimo del 30%, le uve a bacca rossa provenienti alla strada provinciale n. 24 (-Cana).Da qui da altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione si prosegue in direzione Baccinello sino all’incrocio Toscana. della strada vicinale dell’Orto di Boccio che si segue L’adeguamento della composizione ampelografica sino ad intersecare con il fosso dell’Atleta. Da questo su base aziendale dei vigneti iscritti all’albo dei vigneti punto seguendo il corso del fosso dell’Atleta, il confine della denominazione di origine controllata «Montecuc- di ricongiunge alla strada provinciale n. 24. Detta strada co» dovrà essere effettuata entro cinque anni dalla data si percorre sino al limite amministrativo del comune di di entrata in vigore del presente disciplinare di produ- Scansano e di seguito, in direzione ovest, sino al limite zione. amministrativo del comune di Campagnatico in prossi- mità del podere Repenti. Lungo il confine del comune Articolo 3. di Campagnatico si prosegue in direzione sud-ovest e Zona di produzione delle uve poi verso nord fino al punto di incrocio con il comune di Civitella Paganico nei pressi della località Poggio La zona di produzione delle uve è collocata all’inter- dei Massani. Lungo il confine del comune di Civitella no della provincia di Grosseto. Paganico si prosegue verso nord fino al punto di partenza Comprende le zone vocate dei comuni di Cinigiano, dove questo incrocia la s.s. 223. 10 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 Articolo 4. È vietata ogni pratica di forzatura. È consentita l’irri- Norme per la viticoltura gazione di soccorso. La resa massima di uva per ettaro in coltura specializ- Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti desti- zata non deve superare 9 tonnellate per i vini a denomi- nati alla produzione dei vini a denominazione di origine nazione controllata «Montecucco» rosso e 11 tonnellate controllata «Montecucco» di cui all’art. 2 devono essere per i vini a denominazione controllata «Montecucco» quelle tradizionali della zona o comunque atte a conferire bianco, rosato e Vermentino. alle uve, al mosto e al vino derivato le specifiche caratte- A detti limiti, anche in annate eccezionalmente favo- ristiche di qualità. Sono da considerarsi pertanto idonei ai revoli, la resa dovrà essere riportata attraverso una accu- fini dell’iscrizione all’albo dei vigneti unicamente quelli rata cernita delle uve, purché la produzione non superi collinari di giacitura e orientamento adatti con sufficiente del 20% il limite medesimo, fermi restando i limiti resa altitudine e buona sistemazione idraulico-agraria. uva/vino per i quantitativi di cui trattasi. Sono da considerarsi invece inadatti, e non possono essere quindi iscritti al predetto Albo, quei vigneti situati L’eccedenza delle uve, nel limite massimo del 20%, in terreni umidi, su fondi valle ed in terreni fortemente non ha diritto alla denominazione di origine controllata. argillosi. Fermi restando i limiti sopra indicati la produzione La densità di impianto deve essere quella general- per ettaro in coltura promiscua deve essere calcolata, mente usata in funzione delle caratteristiche peculiari rispetto a quella specializzata, sulla base dell’effettiva delle uve e dei vini; per i nuovi impianti e i reimpianti la superficie coperta dalla vite. densità dei ceppi non può essere inferiore a 3.300 piante Per l’entrata in produzione dei nuovi impianti la pro- ad ettaro. duzione massima ad ettaro è la seguente:

Anno di produzione Produzione uva (tonnellate/ettaro) I e II anno vegetativo 0 III anno vegetativo 60% della produzione prevista IV anno vegetativo 100% della produzione prevista Ai fini dell’entrata in produzione si fa riferimento cui all’art. 1, fatta eccezione per le tipologie “Vin Santo”, all’anno vegetativo (per impianto primaverile si intende nei limiti e condizioni stabilite dalle norme comunitarie e anche quello effettuato nel periodo successivo con bar- nazionali, con mosti concentrati ottenuti da uve prodotte batelle in vaso). nella zona di produzione delimitata dal precedente art. La regione Toscana, con proprio decreto, sentite le 3 o, in alternativa, con mosto concentrato rettificato o a organizzazioni di categoria interessate, di anno in anno, mezzo di altre tecnologie consentite. prima della vendemmia, tenuto conto delle condizioni La tipologia “rosato” deve essere ottenuta con la vini- ambientali e di coltivazione, può stabilire un limite ficazione in “rosato” delle uve a bacca rossa. massimo di produzione rivendicabile di uva per ettaro Le uve destinate alla vinificazione devono assicurare inferiore a quello fissato dal presente disciplinare di al vino un titolo alcolometrico volumico naturale mini- produzione, dandone immediata comunicazione al Mini- mo di 12% per i vini «Montecucco» rosso e di 11% per stero delle politiche agricole alimentari e forestali ed al i vini «Montecucco» bianco, «Montecucco» rosato e Comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di «Montecucco» Vermentino. origine dei vini. La resa massima dell’uva in vino finito non deve essere superiore al 70% per i vini a denominazione di Articolo 5. origine controllata «Montecucco». Qualora superi detto Norme per la vinificazione limite, ma non il 75%, l’eccedenza non ha diritto alla denominazione di origine controllata. Oltre il 75% deca- Le operazioni di vinificazione, di appassimento de il diritto alla denominazione di origine controllata per delle uve e di invecchiamento devono essere effettuate tutto il prodotto. nell’ambito della zona di produzione di cui al precedente Tuttavia, la resa massima dell’uva in vino finito art. 3 e nelle relative aree amministrative comunali. “Montecucco passito bianco” e “Montecucco passito L’imbottigliamento deve essere effettuato nell’ambi- rosso” non deve essere superiore al 35% dell’uva fre- to della provincia di Grosseto. sca. Nella vinificazione ed elaborazione devono essere Il vino «Montecucco» rosso non può essere immesso seguiti i criteri tecnici più razionali ed effettuate le al consumo prima del 1° settembre dell’anno successivo pratiche enologiche atte a conferire al prodotto finale le a quello di produzione delle uve. migliori caratteristiche di qualità. Il vino «Montecucco» rosso con la qualifica “riserva” È consentito l’arricchimento dei mosti e dei vini di non può essere immesso al consumo prima del 1° aprile Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 11 del terzo anno successivo a quello di produzione delle - acidità totale minima: 5 g/l; uve, fermo restando il periodo di affinamento obbligato- - estratto non riduttore minimo: 17 g/l. rio di diciotto mesi in contenitori di rovere e di sei mesi in «Montecucco passito bianco»: bottiglia, così come specificato al successivo articolo 6. - colore: dal giallo dorato all’ambrato intenso; I vini «Montecucco» bianco, «Montecucco» rosato e - odore: profumo intenso caratteristico di frutta «Montecucco» Vermentino non possono essere immessi matura; al consumo prima del 1° febbraio dell’anno successivo a - sapore: intenso e vellutato; quello di produzione delle uve. - titolo alcolometrico volumico complessivo minimo: Il metodo di vinificazione per l’ottenimento del 17,00% vol di cui almeno il 12% svolto; «Montecucco passito bianco» e del «Montecucco passito - acidità totale minima: 4,5 g/l; rosso» prevede quanto segue: - acidità volatile massima: 1,7 g/l; l’uva, dopo aver subito un’accurata cernita, deve - estratto non riduttore minimo: 20 g/l. essere sottoposta ad appassimento naturale; l’appassi- «Montecucco passito rosso: mento delle uve deve avvenire in locali idonei; è ammes- - colore: rosso rubino, tendente al granato con l’in- sa una parziale disidratazione con aria ventilata e l’uva vecchiamento; deve raggiungere, prima dell’ammostatura, un contenuto - odore: profumo intenso, ricco, complesso, caratteri- zuccherino non inferiore al 26%. L’immissione al consu- stico di frutta matura e di altre sfumature; mo di detti vini non potrà avvenire prima del 1 Settembre - sapore: persistente con retrogusto dolce; dell’anno successivo a quello della vendemmia. - titolo alcolometrico volumico complessivo minimo: 20,00% vol di cui almeno il 15% svolto; Articolo 6. - acidità totale minima: 4,5 g/l; Caratteristiche al consumo - acidità volatile massima: 1,7 g/l; - estratto non riduttore minimo: 25 g/l. I vini a denominazione di origine controllata «Mon- tecucco» all’atto dell’immissione al consumo devono Il vino a D.O.C. «Montecucco» rosso che provenga rispondere alle seguenti caratteristiche: da uve con un titolo alcolometrico volumico naturale «Montecucco» rosso: minimo di 12,00% e sottoposto ad un periodo di invec- - colore: rosso rubino intenso; chiamento non inferiore a 24 mesi di cui almeno 18 in - odore: vinoso e ampio; contenitori di rovere, può ottenere la qualifica “riserva”. - sapore: armonico, asciutto giustamente tannico; Il periodo di invecchiamento decorre dal 1° novem- - titolo alcolometrico volumico totale minimo: bre dell’anno di produzione delle uve. 12,00% vol; Il vino a D.O.C. «Montecucco» rosso riserva all’at- - acidità totale minima: 4,5 g/l; to dell’immissione al consumo deve rispondere alle - estratto non riduttore minimo: 24 g/l. seguenti caratteristiche: «Montecucco» rosato: - colore: rosato; - colore: rosso rubino intenso tendente al granato; - odore: vinoso e ricco; - odore: ampio vinoso ed elegante, caratteristico; - sapore: profondo e armonico; - sapore: pieno, asciutto, caldo ed elegante, con even- - titolo alcolometrico volumico totale minimo: tuale sentore di legno; 11,50% vol; - titolo alcolometrico volumico totale minimo: - acidità totale minima: 5 g/l; 12,50% vol; - estratto non riduttore minimo: 20,5 g/l. - acidità totale minima: 4,5 g/l; «Montecucco» bianco: - estratto non riduttore minimo: 25 g/l. - colore: giallo paglierino; È facoltà del Ministero delle politiche agricole, ali- - odore: delicato, fresco, più o meno fruttato; mentari e forestali - Comitato nazionale per la tutela e - sapore: asciutto e vivace; la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle - titolo alcolometrico volumico totale minimo: indicazioni geografiche tipiche modificare, con proprio 11,50% vol; decreto, i limiti minimi sopra menzionati per l’acidità - acidità totale minima: 5 g/l; totale e per l’estratto non riduttore minimo. - estratto non riduttore minimo: 17 g/l. «Montecucco» Vermentino: Articolo 7. - colore: giallo paglierino; Etichettatura, designazione e presentazione - odore: delicato, fresco e caratteristico; - sapore: asciutto, morbido e sapido; Ai vini a denominazione di origine controllata «Mon- - titolo alcolometrico volumico totale minimo: tecucco» è vietata l’aggiunta di qualsiasi specificazione 11,50% vol; aggiuntiva diversa da quella prevista dal presente disci- 12 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 plinare, ivi compresi gli aggettivi “extra”, “fine”, “scel- rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal pre- to”, “selezionato” e “similari”. sente disciplinare di produzione. È tuttavia consentito l’uso di indicazioni che facciano riferimento a nomi, ragioni sociali, e marchi privati non Articolo 2. aventi significato laudativo e non idonei a trarre in ingan- Base ampelografica no il consumatore. È consentito altresì l’uso di indicazioni geografiche I vini a denominazione di origine controllata «Monte- e toponomastiche aggiuntive che facciano riferimento cucco» Sangiovese devono essere ottenuti da uve prodot- ad unità amministrative, frazioni, aree, fattorie e località te nella zona di produzione delimitata nel successivo art. dalle quali effettivamente provengono le uve da cui il 3 e provenienti da vigneti aventi, nell’ambito aziendale, vino così qualificato è stato ottenuto, alle condizioni pre- la seguente composizione ampelografica: viste dal decreto ministeriale 22 aprile 1992. Sangiovese: minimo 90%. Nella designazione dei vini a denominazione di Possono concorrere alla produzione di detti vini da origine controllata «Montecucco» può inoltre essere uti- sole o congiuntamente, fino a un massimo del 10%, le lizzata la menzione “vigna” a condizione che sia seguita uve a bacca rossa, non aromatiche, provenienti da altri dal relativo toponimo o nome, che la relativa superficie vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana. sia distintamente specificata nell’albo dei vigneti, che la vinificazione, elaborazione e conservazione del vino Articolo 3. avvengano in recipienti separati e che tale menzione, Zona di produzione delle uve seguita dal toponimo o nome, venga riportata sia nella denuncia delle uve, sia nei registri, sia nei documenti di La zona di produzione delle uve è collocata all’inter- no della provincia di Grosseto. accompagnamento. Comprende le zone vocate dei comuni di Cinigiano, È obbligatoria l’indicazione dell’annata in etichetta Civitella Paganico, Campagnatico, Castel del Piano, per tutte le tipologie di vino. Roccalbegna, Arcidosso e Seggiano. Tale zona è così delimitata: Articolo 8. a nord il confine parte dall’ incrocio della s.s. 223 Confezionamento con il confine amministrativo del comune di Civitella Paganico e lungo di esso prosegue fino ad incrociare in I vini a denominazione di origine controllata «Mon- direzione sud-est il confine amministrativo del comune tecucco» devono essere immessi al consumo esclusiva- di Cinigiano in prossimità della linea ferroviaria Siena mente in bottiglie dei tipi bordolese o borgognona di - Monte Antico. capacità non superiore a 15 litri. Da qui, seguendo il confine del comune di Cinigiano, Per la tappatura dei vini è obbligatorio il tappo di prosegue in direzione est fino ad incontrare il confine sughero ad esclusione dei vini «Montecucco» rosso in amministrativo del comune di Castel del Piano lungo di contenitori non superiori a litri 0,50, «Montecucco» esso in direzione nord-est fino ad incontrare il confine bianco, «Montecucco» rosato e «Montecucco» Vermen- amministrativo del comune di Seggiano, segue detto tino, i quali possono essere chiusi con qualsiasi disposi- confine fino ad incontrare la s.s. 323 al ponte sul fosso tivo ammesso dalla normativa vigente. Ansitonia, si prosegue lungo detta statale 323 in dire- Per la tipologia “riserva” e per quelle recanti la men- zione sud e fino all’incrocio con la strada provinciale 64 zione “vigna” sono consentite soltanto bottiglie di vetro nei pressi del centro abitato di Castel del Piano. Da qui aventi forma ed abbigliamento consoni ai caratteri dei la delimitazione prosegue fino a quando la strada non vini di pregio, con volume nominale fino a 5 litri e con incontra il confine amministrativo del comune di Castel chiusura a tappo di sughero raso bocca. del Piano, si continua lungo detto confine in direzione sud-est lungo il torrente Ente fino al ponte della Peve sul torrente Ente stesso, si prosegue lungo la provinciale A.PRO.VI.TO. SCA n. 26 (Arcidosso) in direzione nord fino ad incontrare il confine amministrativo del comune di Arcidosso e Proposta riconoscimento disciplinare Montecucco si segue detto confine fino a quando non si incrocia il Sangiovese DOCG. torrente Zancona in direzione sud fino ad incontrare il confine amministrativo del comune di Cinigiano asud Articolo 1. dell’abitato di Monticello Amiata in località Banditaccia. Denominazione Da qui si prosegue lungo il confine di Cinigiano fino ad incontrare la strada provinciale n. 55 (Cinigiano- La denominazione di origine controllata e garantita Stribugliano-Vallerona), si prosegue a sud-ovest, lungo «Montecucco Sangiovese» è riservata ai vini rossi che detta strada sino al centro abitato di Stribugliano. Da Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 13 qui si procede, in direzione sud-ovest, lungo la strada derivato le specifiche caratteristiche di qualità. Sono da provinciale che si ricongiunge alla strada provinciale considerarsi pertanto idonei ai fini dell’iscrizione all’al- cinigianese, sino in prossimità del podere Il Cavallino. bo dei vigneti unicamente quelli collinari di giacitura e Da qui si prosegue sino al torrente Trasubie a quota 308 orientamento adatti con sufficiente altitudine e buona e quindi lungo il fosso Istrico, in direzione sud-ovest, sistemazione idraulico-agraria. sino a quota 400, dove percorrendo la strada interna per Sono da considerarsi invece inadatti, e non possono podere Pian di Simone, in direzione sud ci si ricollega essere quindi iscritti al predetto Albo, quei vigneti situati alla strada provinciale n. 24 (Baccinello-Cana).Da qui in terreni umidi, su fondi valle ed in terreni fortemente si prosegue in direzione Baccinello sino all’incrocio argillosi. della strada vicinale dell’Orto di Boccio che si segue La densità di impianto deve essere quella general- sino ad intersecare con il fosso dell’Atleta. Da questo mente usata in funzione delle caratteristiche peculiari punto seguendo il corso del fosso dell’Atleta, il confine delle uve e dei vini; per i nuovi impianti e i reimpianti la di ricongiunge alla strada provinciale n. 24. Detta strada densità dei ceppi non può essere inferiore a 3.300 piante si percorre sino al limite amministrativo del comune di ad ettaro. Scansano e di seguito, in direzione ovest, sino al limite È vietata ogni pratica di forzatura. È consentita l’irri- amministrativo del comune di Campagnatico in prossi- gazione di soccorso. mità del podere Repenti. Lungo il confine del comune La resa massima di uva per ettaro in coltura specia- di Campagnatico si prosegue in direzione sud-ovest e lizzata non deve superare 7 tonnellate. poi verso nord fino al punto di incrocio con il comune A detto limite, anche in annate eccezionalmente favo- di Civitella Paganico nei pressi della località Poggio revoli, la resa dovrà essere riportata attraverso una accu- dei Massani. Lungo il confine del comune di Civitella rata cernita delle uve, purché la produzione non superi Paganico si prosegue verso nord fino al punto di partenza del 20% il limite medesimo, fermo restando il limite resa dove questo incrocia la s.s. 223. uva/vino per i quantitativi di cui trattasi. L’eccedenza delle uve, nel limite massimo del 20%, Articolo 4. non ha diritto alla denominazione di origine controllata Norme per la viticoltura e garantita. Fermo restando il limite sopra indicato la produzione Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti per ettaro in coltura promiscua deve essere calcolata, destinati alla produzione dei vini a denominazione di ori- rispetto a quella specializzata, sulla base dell’effettiva gine controllata e garantita «Montecucco» Sangiovese di superficie coperta dalla vite. cui all’art. 2 devono essere quelle tradizionali della zona Per l’entrata in produzione dei nuovi impianti la pro- o comunque atte a conferire alle uve, al mosto e al vino duzione massima ad ettaro è la seguente:

Anno di produzione Produzione uva (tonnellate/ettaro) I e II anno vegetativo 0 III anno vegetativo 60% della produzione prevista IV anno vegetativo 80% della produzione prevista V anno vegetativo 100% della produzione prevista Ai fini dell’entrata in produzione si fa riferimento Articolo 5. all’anno vegetativo (per impianto primaverile si intende Norme per la vinificazione anche quello effettuato nel periodo successivo con bar- batelle in vaso). Le operazioni di vinificazione e di invecchiamento La regione Toscana, con proprio decreto, sentite le devono essere effettuate nell’ambito della zona di pro- organizzazioni di categoria interessate, di anno in anno, duzione di cui al precedente art. 3 e nelle relative aree prima della vendemmia, tenuto conto delle condizioni amministrative comunali. ambientali e di coltivazione, può stabilire un limite L’imbottigliamento deve essere effettuato nell’ambi- massimo di produzione rivendicabile di uva per ettaro to della provincia di Grosseto. inferiore a quello fissato dal presente disciplinare di Nella vinificazione ed elaborazione devono essere produzione, dandone immediata comunicazione al Mini- seguiti i criteri tecnici più razionali ed effettuate le stero delle politiche agricole alimentari e forestali ed al pratiche enologiche atte a conferire al prodotto finale le Comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di migliori caratteristiche di qualità. origine dei vini. È consentito l’arricchimento dei mosti e dei vini di È consentita la scelta vendemmiale, ove ne sussistano cui all’art. 1, nei limiti e condizioni stabilite dalle norme le condizioni di legge, verso la denominazione di origine comunitarie e nazionali, con mosti concentrati ottenuti «Montecucco». da uve prodotte nella zona di produzione delimitata dal 14 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 precedente art. 3 o, in alternativa, con mosto concentrato Il vino a denominazione di origine controllata e rettificato o a mezzo di altre tecnologie consentite. garantita «Montecucco» Sangiovese riserva all’at- Le uve destinate alla vinificazione devono assicurare to dell’immissione al consumo deve rispondere alle al vino un titolo alcolometrico volumico naturale mini- seguenti caratteristiche: mo di 12%. - colore: rosso rubino intenso tendente al granato; La resa massima dell’uva in vino finito non deve - odore: ampio vinoso ed elegante, caratteristico; essere superiore al 70%. Qualora superi detto limite, ma - sapore: pieno, asciutto, caldo ed elegante, con even- non il 75%, l’eccedenza non ha diritto alla denominazio- tuale sentore di legno; ne di origine controllata e garantita. Oltre il 75% decade - titolo alcolometrico volumico totale minimo: il diritto alla denominazione di origine controllata e 13,00% vol; garantita per tutto il prodotto. - acidità totale minima: 4,5 g/l; Il vino «Montecucco» Sangiovese non può essere - estratto non riduttore minimo: 25 g/l. immesso al consumo prima del 1° settembre del secondo È facoltà del Ministero delle politiche agricole, ali- anno successivo a quello di produzione delle uve, fermo mentari e forestali - Comitato nazionale per la tutela e restando il periodo di affinamento obbligatorio minimo la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle di dodici mesi in contenitori di rovere e di sei mesi in indicazioni geografiche tipiche modificare, con proprio bottiglia. decreto, i limiti minimi sopra menzionati per l’acidità Il vino «Montecucco» Sangiovese con la qualifica totale e per l’estratto non riduttore minimo. “riserva” non può essere immesso al consumo prima del 1° settembre del terzo anno successivo a quello di produ- Articolo 7. zione delle uve, fermo restando il periodo di affinamento Etichettatura, designazione e presentazione obbligatorio minimo di ventiquattro mesi in contenitori di rovere e di sei mesi in bottiglia, così come specificato Ai vini a denominazione di origine controllata e al successivo articolo 6. garantita «Montecucco» Sangiovese è vietata l’aggiunta I prodotti vitivinicoli atti a divenire vino a denomi- di qualsiasi specificazione aggiuntiva diversa da quella nazione di origine controllata e garantita «Montecucco» prevista dal presente disciplinare, ivi compresi gli agget- Sangiovese possono essere riclassificati, con la deno- tivi “extra”, “fine”, “scelto”, “selezionato” e “similari”. minazione di origine controllata «Montecucco» rosso, È tuttavia consentito l’uso di indicazioni che facciano purchè corrispondano alle condizioni e ai requisiti pre- riferimento a nomi, ragioni sociali, e marchi privati non visti dal relativo disciplinare, previa comunicazione del aventi significato laudativo e non idonei a trarre in ingan- detentore agli organi competenti. no il consumatore. È consentito altresì l’uso di indicazioni geografiche Articolo 6. e toponomastiche aggiuntive che facciano riferimento Caratteristiche al consumo ad unità amministrative, frazioni, aree, fattorie e località dalle quali effettivamente provengono le uve da cui il Il vino a denominazione di origine controllata e vino così qualificato è stato ottenuto, alle condizioni pre- garantita «Montecucco» Sangiovese all’atto dell’immis- viste dal decreto ministeriale 22 aprile 1992. sione al consumo deve rispondere alle seguenti caratte- Nella designazione dei vini a denominazione di ori- ristiche: gine controllata e garantita «Montecucco» Sangiovese «Montecucco» Sangiovese: può inoltre essere utilizzata la menzione “vigna” a con- - colore: rosso rubino intenso; dizione che sia seguita dal relativo toponimo o nome, - odore: fruttato e caratteristico; che la relativa superficie sia distintamente specificata - sapore: armonico, asciutto, leggermente tannico; nell’albo dei vigneti, che la vinificazione, elaborazione e - titolo alcolometrico volumico totale minimo: conservazione del vino avvengano in recipienti separati 12,50% vol; e che tale menzione, seguita dal toponimo o nome, venga - acidità totale minima: 4,5 g/l; riportata sia nella denuncia delle uve, sia nei registri, sia - estratto non riduttore minimo: 24 g/l. nei documenti di accompagnamento. È obbligatoria l’indicazione dell’annata in etichetta. Il vino a denominazione di origine controllata e garantita «Montecucco» Sangiovese che provenga da uve Articolo 8. con un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di Confezionamento 12,50%, sottoposto ad un periodo di invecchiamento non inferiore a 36 mesi di cui almeno 24 in contenitori di I vini a denominazione di origine controllata e garan- rovere, può ottenere la qualifica «riserva». tita «Montecucco» Sangiovese devono essere immessi al Il periodo di invecchiamento decorre dal 1° novem- consumo esclusivamente in bottiglie dei tipi bordolese o bre dell’anno di produzione delle uve. borgognona di capacità non superiore a 5 litri. Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 15 Per la tappatura dei vini è obbligatorio il tappo di possono concorrere alla produzione di detti vini, fino sughero raso bocca. a un massimo del 15%, da sole o congiuntamente, le uve Tuttavia, per i contenitori di vetro con capacità fino a bacca nera, non aromatiche, provenienti da altri vitigni a 0,250 litri, è ammesso l’utilizzo di altri dispositivi di idonei alla coltivazione per la regione Toscana. chiusura. «Monteregio di Massa Marittima» Vermentino: Vermentino, minimo il 90%; possono concorrere alla produzione di detto vino, A.PRO.VI.TO. SCA fino a un massimo del 10%, le uve a bacca bianca, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla colti- Proposta modifica disciplinare Monteregio di Mas­ vazione per la regione Toscana. sa Marittima DOC. «Monteregio di Massa Marittima» Viognier: Viognier, minimo 90%; Articolo 1. possono concorrere alla produzione di detto vino, Denominazione fino a un massimo del 10%, le uve a bacca bianca, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla colti- La denominazione di origine controllata «Montere- vazione per la regione Toscana. gio di Massa Marittima» è riservata ai vini rosso, rosso «Vin santo di Monteregio di Massa Marittima»: riserva, rosato, novello, bianco, Sangiovese, Sangiovese Trebbiano toscano e Malvasia, da soli o congiunta- riserva, Syrah, Vermentino, Viognier e Vin santo che mente, minimo il 70%; rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal pre- possono concorrere alla produzione di detto vino, sente disciplinare di produzione. fino a un massimo del 30%, le uve a bacca bianca pro- La denominazione di origine controllata «Vin santo venienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la di Monteregio di Massa Marittima» può essere integrata regione Toscana. dalle specificazioni occhio di pernice e/o riserva. «Vin santo di Monteregio di Massa Marittima» occhio di pernice: Articolo 2. Sangiovese, dal 50 al 70%; Base ampelografica Malvasia nera, dal 10 al 50%; possono concorrere alla produzione di detto vino, I vini a denominazione di origine controllata «Mon- fino a un massimo del 30%, le uve a bacca nerapro- teregio di Massa Marittima» devono essere ottenuti dalle venienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la uve provenienti dai vigneti aventi, nell’ambito aziendale, regione Toscana. la composizione ampelografica appresso specificata: «Monteregio di Massa Marittima» rosso, riserva, Articolo 3. rosato e novello: Zona di produzione delle uve Sangiovese, minimo 50%; possono concorrere alla produzione di detti vini, fino Le uve destinate alla produzione dei vini a denomi- a un massimo del 50%, da sole o congiuntamente, le uve nazione di origine controllata «Monteregio di Massa a bacca nera, non aromatiche, provenienti da altri vitigni Marittima» di cui al precedente articolo 2 devono prove- idonei alla coltivazione per la regione Toscana. nire dai vigneti ubicati nella parte nord della provincia di «Monteregio di Massa Marittima» bianco: Grosseto inclusa nel territorio amministrativo dei comu- Trebbiano toscano e Vermentino, da sole e congiun- ni di Massa Marittima e di Monterotondo Marittimo e in tamente, minimo il 50%; parte nei territori dei comuni di Roccastrada, Gavorrano, possono concorrere alla produzione di detto vino, Castiglione della Pescaia, Scarlino e Follonica, con fino a un massimo del 50%, da sole o congiuntamente, le esclusione del fondo valle. uve a bacca bianca, non aromatiche, provenienti da altri Tale zona è così delimitata: vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana. la linea di delimitazione inizia dal punto di incontro «Monteregio di Massa Marittima» Sangiovese, San- dei comuni di Massa Marittima, Montieri e Roccastrada giovese riserva, Sangiovese rosato e Sangiovese novel- in prossimità del bivio di Meleta; lo: prosegue in direzione sud-est per tutta la strada pro- Sangiovese, minimo 85%; vinciale n. 8 passando per gli abitati di possono concorrere alla produzione di detti vini, fino e , attraversa la statale n. 73, segue il fondo a un massimo del 15%, da sole o congiuntamente, le uve dei Prati e Seguentina, continua per il torrente Gretano, a bacca nera, non aromatiche, provenienti da altri vitigni fino a incontrare la ferrovia Grosseto-Siena in località idonei alla coltivazione per la regione Toscana. Aratrice; «Monteregio di Massa Marittima» Syrah: prosegue lungo detta ferrovia in direzione ovest fino Syrah, minimo 85%; alla statale n. 73 in località Falsacqua, continua verso 16 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 sud fino alla strada provinciale di Lattaia in prossimità prosegue quindi per il confine comunale di Massa di Stazione; Marittima e Monterotondo Marittimo per ricongiungersi piega quindi a ovest per Lattaia, fino alla strada pro- al punto di partenza in prossimità del bivio di Meleta. vinciale del Madonnino, ritorna a sud fino alla chiesa degli Olmini, prosegue ancora verso sud lasciando il Articolo 4. confino del Comune di Roccastrada ad ovest fino al tor- Norme per la viticoltura rente Frassinaia, prosegue sul confine del torente verso Sud fino ad incrociare la strada interpoderale Podere Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti Brucia, percorre la strada interpoderale ad ovest fino la destinati alla produzione dei vini a denominazione di podere Venturi Cesare e Gervasio seguendo a sud al con- origine controllata «Monteregio di Massa Marittima» di fino del podere Bellini Lido, ad incrociare la strada delle cui all’articolo 2 devono essere quelli tradizionali della Selvacce a sud ovest fino al Podere Porcareccia, di nuovo zona e comunque atte a conferire alle uve, ai mosti e ai ad ovest fino al fiume Bruna, percorre il fiume Bruna vini derivati le specifiche caratteristiche di qualità. risalendo verso nord e successivamente il torrente Fol- Sono pertanto da considerarsi idonei, ai fini dell’iscri- lonica fino alla strada di Pian del Bichi, da qui prosegue zione all’albo di cui all’articolo 15 della legge 10 febbra- fino alla strada provinciale n. 20 in prossimità del ponte io 1992, n. 164, unicamente i vigneti compresi nella sul fiume Bruna, passando per la fattoria di Pian del fascia collinare e pedecollinare con sufficiente altitudine Bichi, continua per le strade provinciali numeri 20 e 27 e e buona sistemazione idraulico-agraria. per il fiume Sovata fino a incontrare la statale n. 1 Aure- I sesti di impianto, le forme di allevamento e i sistemi lia in località Lupo; prosegue per la strada provinciale di potatura devono essere quelli generalmente usati o Castiglionese, entra sulla destra nella strada della Morina comunque atti a non modificare le caratteristiche delle fino a raggiungere l’incrocio con la strada che termina uve e dei vini. all’Ampio, prosegue quindi verso Castiglione della Per i nuovi impianti e i reimpianti la densità dei ceppi Pescaia fino a incontrare il fossa La Valle, lo segue fino non può essere inferiore a 3.300 piante ad ettaro. al punto in cui questo è separato dal bosco soltanto dalla Le uve provenienti dai vigneti, iscritti all’albo della strada vicinale asfaltata denominata di San Guielmo, da denominazione di origine controllata «Monteregio di qui prosegue, costeggiando il bosco, fino a raggiungere Massa Marittima» possono essere destinate alla produ- la vecchia strada che va a passando dal Castellac- zione dei vini a denominazione di origine controllata cio Prile e prosegue per questa fino a Tirli,continua per «Vin Santo di Monteregio di Massa Marittima» e «Vin la strada di Sant’Anna fino al fosso Rigo in prossimità Santo di Monteregio di Massa Marittima» occhio di del podere Follonica, entra nel comune di Gavorrano pernice, qualora i produttori interessati optino per tali seguendo la strada provinciale per il vallone del Terigi, rivendicazioni in sede di denuncia annuale delle uve fatta raggiunge l’abitato di e prosegue per la strada alla competente Camera di commercio. provinciale n. 82, fino a Gavorrano, attraversando il cen- È vietata ogni pratica colturale avente carattere di tro abitato di Ravi; forzatura. È consentita l’irrigazione di soccorso. da Gavorrano, località Cave, prosegue lungo la strada La resa massima di uva per ettaro in coltura spe- poderale adiacente al bosco, attraversa i poderi Palaia, cializzata non deve superare tonnellate 10 per i vini a fattoria del Poderino e Biagioni, continua attraversando denominazione di origine controllata «Monteregio di il fosso Anguillara e il podere Cianello e raggiunge Scar- Massa Marittima» rosso, rosato, novello, Sangiovese e lino a quota 139; Syrah, anche nelle tipologie rosato e novello, e nel «Vin da Scarlino prosegue verso la zona 167 e podere santo di Monteregio di Massa Marittima occhio di perni- Canali, raggiunge il limite comunale sud seguendo la ce» e tonnellate 11 per i vini a denominazione di origine strada vicinale di Monte Muro, la valle dell’Uccelliera, controllata «Monteregio di Massa Marittima» bianco, il fosso di Vai Molina e quello Madonella, continua fino Vermentino e Viognier, e nel «Vin santo di Monteregio al fosso dei Laschi lungo il limite comunale, raggiunge di Massa Marittima » la strada provinciale del , seguendo lo stesso A detti limiti, anche in annate eccezionalmente favo- fosso Laschi, la strada statale n. 322 e la provinciale del revoli, la resa dovrà essere riportata attraverso una accu- Puntone, continua per la strada del Casone, piega a est rata cernita delle uve, purché la produzione non superi lungo il canale Allacciante, raggiunge la strada statale n. del 20% il limite medesimo, fermi restando i limiti resa 1 Aurelia in prossimità di Scarlino Stazione; uva/vino per i quantitativi di cui trattasi. prosegue lungo l’Aurelia fino al bivio dei Rondelli, L’eccedenza delle uve, nel limite massimo del 20%, piega per la strada statale n. 349 verso Massa Marittima, non ha diritto alla denominazione di origine controllata. si immette nella strada poderale in località San Giuseppe Fermi restando i limiti massimi sopra indicati, la resa verso il podere Cerrete, raggiunge il confine comunale di per ettaro di vigneto a coltura promiscua deve essere Massa Marittima, seguendo la strada poderale al limite calcolata in rapporto alla effettiva superficie coperta del bosco in località Tesorino; dalle viti. Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 17 La regione Toscana, con proprio decreto, sentite le uve, di conservazione e di invecchiamento dei vini di organizzazioni di categoria interessate, di anno in anno, cui all’articolo 2 devono essere effettuate nell’ambito prima della vendemmia, tenuto conto delle condizioni dell’intero territorio della provincia di Grosseto. ambientali e di coltivazione, può stabilire un limite Nella vinificazione ed elaborazione devono essere massimo di produzione rivendicabile di uva per ettaro seguiti i criteri tecnici più razionali ed effettuate le inferiore a quello fissato dal presente disciplinare di pratiche enologiche atte a conferire al prodotto finale le produzione, dandone immediata comunicazione al Mini- migliori caratteristiche di qualità. stero delle politiche agricole alimentari e forestali ed al È consentito l’arricchimento dei mosti e dei vini di Comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di cui all’art. 1, fatta eccezione per la tipologia “Vin santo”, origine dei vini. nei limiti e condizioni stabilite dalle norme comunitarie e Le uve fresche destinate alla vinificazione devono nazionali, con mosti concentrati ottenuti da uve prodotte assicurare ai fini di cui all’articolo 2 un titolo alcolo- nella zona di produzione delimitata dal precedente art. metrico volumico naturale minimo del 10% per il vino 3 o, in alternativa, con mosto concentrato rettificato o a «Monteregio di Massa Marittima» bianco, del 10,5% mezzo di altre tecnologie consentite. per il vino «Monteregio di Massa Marittima» rosato, Nella vinificazione delle uve per il vino a denomi- dell’11% per i vini «Monteregio di Massa Marittima» nazione di origine controllata «Monteregio di Massa rosso, novello, Sangiovese, Sangiovese rosato, Sangio- Marittima» rosato, l’eventuale contatto del mosto con le vese novello, Syrah, Vermentino e Viognier. parti solide deve essere limitato onde assicurare le carat- teristiche di colore di cui all’articolo 6. Articolo 5. La resa massima dell’uva in vino, all’atto dell’im- Norme per la vinificazione missione al consumo, compresa l’eventuale aggiunta correttiva e la produzione massima di vino per ettaro Le operazioni di vinificazione, di appassimento delle sono le seguenti:

Tipologia “Monteregio di Massa Marittima” Doc Resa uva/vino Produzione massima vino (ettolitri/ettaro) Rosso, Novello, Sangiovese, Sangiovese Novello, Syrah 70 70 Bianco 70 77 Rosato e Sangiovese Rosato 65 65 Vermentino e Viognier 65 71,50 Vin santo 35 dell’uva fresca (al 38,5 terzo anno di invecchiamento) Vin santo occhio di pernice 35 dell’uva fresca (al 35 terzo anno di invecchiamento)

Qualora la resa uva/vino superi il limite sopra indicato, I vini a denominazione di origine controllata «Mon- ma non il 75% (70% per le tipologie rosato, Vermentino teregio di Massa Marittima» rosso e «Monteregio di e Viognier, 38% per il Vin santo), anche se la produzione Massa Marittima» Sangiovese, imbottigliati entro il 31 ad ettaro resta al di sotto del limite massimo consentito, dicembre dell’annata di produzione delle uve, possono l’eccedenza non ha diritto alla denominazione di origine essere designati in etichetta con il termine novello pur- controllata. Oltre detti limiti decade il diritto alla denomi- chè la vinificazione delle uve sia condotta secondo la nazione di origine controllata per tutto il prodotto. tecnica della macerazione carbonica per almeno il 40% e I vini a denominazione di origine controllata «Mon- nella produzione e commercializzazione siano rispettate teregio di Massa Marittima» rosso e «Monteregio di le altre disposizioni previste dalla normativa vigente per Massa Marittima» Sangiovese, prodotti da uve che questa tipologia di vino. assicurino un titolo alcolometrico volumico naturale Il tradizionale metodo di vinificazione per l’otteni- minimo dell’11,5% e immessi al consumo con un titolo mento dei vini a denominazione di origine controllata alcolometrico volumico totale minimo del 12%, dopo un «Vin santo di Monteregio di Massa Marittima» e «Vin periodo di invecchiamento obbligatorio di minimo due santo di Monteregio di Massa Marittima» occhio di per- anni, di cui almeno sei mesi in botti di legno e tre mesi nice, prevede quanto segue: di affinamento in bottiglia, possono portare in etichetta l’uva, dopo aver subito un’accurata cernita, deve la qualifica riserva. essere sottoposta ad appassimento naturale; l’appassi- Il periodo di invecchiamento decorre dal 1° gennaio mento delle uve deve avvenire in condizioni idonee; è successivo all’annata di produzione delle uve. ammessa una parziale disidratazione con aria ventilata 18 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 e l’uva deve raggiungere, prima dell’ammostatura, un - odore: intenso, delicato; contenuto zuccherino non inferiore al 26,6%; - sapore: asciutto, di media corposità; la conservazione e l’invecchiamento delle tipologie - titolo alcolometrico volumico totale minimo: «Vin santo di Monteregio di Massa Marittima» deve 11,00% vol; avvenire in recipienti di legno (caratelli) di capacità non - acidità totale minima: 4,5 g/l; superiore a 500 litri; - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. l’immissione al consumo del «Vin santo di Montere- «Monteregio di Massa Marittima» Sangiovese: gio di Massa Marittima» non può avvenire prima del 1° - colore: rosso rubino di buona intensità; marzo del terzo anno successivo a quello di produzione - odore: vinoso, fruttato e caratteristico; delle uve; - sapore: armonico, asciutto, caldo ed elegante, leg- l’immissione al consumo del «Vin santo di Montere- germente tannico; gio di Massa Marittima» occhio di pernice non può avve- - titolo alcolometrico volumico totale minimo: nire prima del 1° novembre del terzo anno successivo a 12,00% vol; quello di produzione delle uve; - acidità totale minima: 4,5 g/l; l’immissione al consumo del «Vin santo di Montere- - estratto non riduttore minimo: 22 g/l. gio di Massa Marittima» riserva non può avvenire prima «Monteregio di Massa Marittima» Sangiovese riser- del 1° novembre del quarto anno successivo a quello di va: produzione delle uve; - colore: rubino di buona intensità tendente al gra- al termine del periodo d’invecchiamento il prodotto nato; deve avere un titolo alcolometrico volumico totale mini- - odore: ampio vinoso, fruttato e caratteristico; mo del 16,00%. - sapore: armonico, asciutto, caldo ed elegante, leg- germente tannico; Articolo 6. - titolo alcolometrico volumico totale minimo: Caratteristiche al consumo 12,00% vol; - acidità totale minima: 4,5 g/l; I vini a denominazione di origine controllata «Mon- - estratto non riduttore minimo: 22 g/l. teregio di Massa Marittima» all’atto dell’immissione al «Monteregio di Massa Marittima» Syrah: consumo devono rispondere rispettivamente alle seguen- - colore: da rosso rubino a granato; ti caratteristiche: - odore: caratteristico, elegante; «Monteregio di Massa Marittima» rosso: - sapore: armonico, asciutto; - colore: rosso rubino di buona intensità; - titolo alcolometrico volumico totale minimo: - odore: vinoso, fruttato; 12,00% vol; - sapore: secco; - acidità totale minima: 4,5 g/l; - titolo alcolometrico volumico totale minimo: - estratto non riduttore minimo: 22 g/l. 11,50% vol; «Monteregio di Massa Marittima» Vermentino: - acidità totale minima: 4,5 g/l; - colore: paglierino brillante, a volte con riflessi ver- - estratto non riduttore minimo: 22 g/l. dognoli; «Monteregio di Massa Marittima» rosso riserva: - odore: delicato, caratteristico; - colore: rubino di buona intensità tendente al gra- - sapore: secco, morbido, vellutato; nato; - titolo alcolometrico volumico totale minimo: - odore: ampio vinoso, profumo intenso, fruttato; 11,50% vol; - sapore: secco, armonico, pieno, elegante; - acidità totale minima: 4,5 g/l; - titolo alcolometrico volumico totale minimo: - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. 12,00% vol; «Monteregio di Massa Marittima» Viognier: - acidità totale minima: 4,5 g/l; - colore: giallo paglierino brillante; - estratto non riduttore minimo: 22 g/l. - odore: delicato, caratteristico, con nette sensazioni «Monteregio di Massa Marittima» rosato: di fruttato, fresco; - colore: rosa di buona intensità; - sapore: asciutto, morbido, vellutato, armonico; - odore: vinoso, profumo intenso, fruttato; - titolo alcolometrico volumico totale minimo: - sapore: secco; 11,50% vol; - titolo alcolometrico volumico totale minimo: - acidità totale minima: 4,5 g/l; 11,50% vol; - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. - acidità totale minima: 4,5 g/l; «Monteregio di Massa Marittima» novello: - estratto non riduttore minimo: 18 g/l. - colore: rosso rubino; «Monteregio di Massa Marittima» bianco: - odore: vinoso, fruttato; - colore: giallo paglierino tenue; - sapore: asciutto, leggermente acidulo, sapido; Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 19 - zuccheri riduttori residui massimo: 6,0 g/l; può inoltre essere utilizzata la menzione “vigna” a con- - titolo alcolometrico volumico totale minimo: dizione che sia seguita dal relativo toponimo o nome, 11,00% vol; che la relativa superficie sia distintamente specificata - acidità totale minima: 4,5 g/l; nell’albo dei vigneti, che la vinificazione, elaborazione e - estratto non riduttore minimo: 20 g/l. conservazione del vino avvengano in recipienti separati «Vin santo di Monteregio di Massa Marittima» e e che tale menzione, seguita dal toponimo o nome, venga «Vin santo di Monteregio di Massa Marittima» riserva: riportata sia nella denuncia delle uve, sia nei registri, sia - colore: dal paglierino al dorato, fino all’ambrato nei documenti di accompagnamento. intenso; È obbligatoria l’indicazione dell’annata in etichetta - odore: etereo, intenso, caratteristico; per tutte le tipologie di vino. - sapore: armonico, vellutato, con più pronunciata rotondità per il tipo amabile; Articolo 8. - titolo alcolometrico volumico totale minimo: 16% Confezionamento vol di cui almeno il 12% svolto; - acidità totale minima: 4,5 g/l; Per il confezionamento dei vini a denominazione di - acidità volatile massima: 1,6 g/l; origine controllata «Monteregio di Massa Marittima» - estratto non riduttore minimo: 21 g/l. sono ammessi tutti i recipienti di volume nominale auto- «Vin santo di Monteregio di Massa Marittima» rizzati dalla normativa vigente, ivi compresi i contenitori occhio di pernice: alternativi al vetro costituiti da un otre in materiale pla- - colore: da rosa intenso a rosa pallido; stico pluristrato di polietilene e poliestere racchiuso in un - odore: caldo, intenso; involucro di cartone o di altro materiale rigido. - sapore: dolce, morbido, vellutato e rotondo; Per la tappatura dei vini, allorquando siano confezio- - titolo alcolometrico volumico totale minimo: 16% nati in bottiglie di vetro, può essere utilizzata qualsiasi di cui il 14% svolto; tipo di chiusura, escluso il tappo a corona per bottiglie di - acidità totale minima: 4 g/l; capacità nominale superiore a 375 ml. - estratto non riduttore minimo: 26 g/l. Tuttavia, per le tipologie “riserva”, e per quelle È facoltà del Ministero delle politiche agricole, ali- recanti la menzione “vigna” sono consentite soltanto mentari e forestali - Comitato nazionale per la tutela e bottiglie di vetro aventi forma ed abbigliamento consoni la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle ai caratteri dei vini di pregio, con volume nominale fino a indicazioni geografiche tipiche modificare, con proprio 5 litri e con chiusura a tappo di sughero raso bocca. decreto, i limiti minimi sopra menzionati per l’acidità Il «Vin santo Monteregio di Massa Marittima» e il totale e per l’estratto non riduttore minimo. «Vin santo Monteregio di Massa Marittima» occhio di In relazione all’eventuale conservazione in recipienti pernice devono essere immessi al consumo esclusiva- di legno il sapore dei vini può rivelare lieve sentore di mente in bottiglie in vetro di capacità non superiore a 3 legno. litri, con chiusura a tappo di sughero raso bocca. Articolo 7. Etichettatura, designazione e presentazione A.PRO.VI.TO. SCA Ai vini a denominazione di origine controllata di cui all’articolo 2 è vietata l’aggiunta di qualsiasi specifica- Orcia DOC. zione aggiuntiva diversa da quella prevista dal presente disciplinare, ivi compresi gli aggettivi “extra”, “fine”, Articolo 1 “scelto”, “selezionato” e similari. Denominazione e vini È tuttavia consentito l’uso di indicazioni che facciano riferimento a nomi, ragioni sociali, e marchi privati non 1.1. La denominazione di origine controllata «Orcia» aventi significato laudativo e non idonei a trarre in ingan- è riservata ai vini bianchi e rossi che rispondono alle con- no il consumatore. dizioni ed ai requisiti prescritti dal presente disciplinare È consentito altresì l’uso di indicazioni geografiche di produzione. e toponomastiche aggiuntive che facciano riferimento ad unità amministrative, frazioni, aree, fattorie e località Articolo 2 dalle quali effettivamente provengono le uve da cui il Base ampelografica vino così qualificato è stato ottenuto, alle condizioni pre- viste dal decreto ministeriale 22 aprile 1992. 2.1. La denominazione «Orcia» senza altra indi- Nella designazione dei vini a denominazione di cazione è riservata al vino rosso, anche con qualifica origine controllata «Monteregio di Massa Marittima» «riserva», ottenuto da uve provenienti da vigneti aventi, 20 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampe- Articolo 3 lografica: Zona di produzione delle uve Sangiovese: minimo 60%; possono concorrere alla produzione di detto vino, da 3.1. La zona di produzione delle uve atte alla pro- sole o congiuntamente, fino a un massimo del 40%, le duzione dei vini a denominazione di origine controllata uve non aromatiche provenienti da altri vitigni idonei «Orcia» ricade nella provincia di Siena e comprende i alla coltivazione per la regione Toscana, a condizione terreni vocati alla qualità, dei comuni di Castiglione d’Or- che le uve a bacca bianca non superino il 10%. cia, Pienza, Radicofani, S. Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Buonconvento, Trequanda; e parte del territorio 2.2. La denominazione «Orcia» seguita dalle speci- dei comuni di Abbadia S. Salvatore, Chianciano, Montal- ficazioni rosato, bianco, Sangiovese, Sangiovese riserva cino, Sarteano, San Casciano Bagni e Torrita di Siena. e Vinsanto è riservata ai vini ottenuti dalle uve prodotte Tale zona è così delimitata: dai vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente omissis. composizione ampelografica: «Orcia» rosato: Articolo 4 Sangiovese: minimo 60%; Norme per la viticoltura possono concorrere alla produzione di detto vino, da sole o congiuntamente, fino a un massimo del 40%, le 4.1. Condizioni naturali dell’ambiente. Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti uve non aromatiche provenienti da altri vitigni idonei destinati alla produzione dei vini di cui all’articolo 2, alla coltivazione per la regione Toscana, a condizione devono essere quelle normali della zona e, comunque, che le uve a bacca bianca non superino il 10%; atte a conferire alle uve ed ai vini le specifiche caratte- «Orcia» bianco: ristiche di qualità. Per la coltivazione dei vigneti sono Trebbiano toscano: minimo 50%; esclusi i terreni di fondovalle eccessivamente umidi, possono concorrere alla produzione di detto vino, da i terreni eccessivamente argillosi o insufficientemente sole o congiuntamente, fino a un massimo del 50%, le soleggiati. uve a bacca bianca, non aromatiche, provenienti da altri Sono pertanto da considerare idonei i vigneti situati a vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana; un’altitudine non superiore a m. 700. «Orcia» Sangiovese e «Orcia» Sangiovese «riser- va»: 4.2. Densità di impianto. Sangiovese: minimo 90%; Per i nuovi impianti e reimpianti, relativi a tutte le possono concorrere alla produzione di detto vino, da diverse tipologie di vino, la densità dei ceppi per ettaro sole o congiuntamente, fino ad un massimo del 10%, le non può essere inferiore a 3.300 in coltura specializzata. uve provenienti dalle varietà Canaiolo nero, Colorino, Ciliegiolo, Foglia tonda, Pugnitello e Malvasia nera; 4.3. Forme di allevamento. «Orcia» Vinsanto: I sesti di impianto, le forme di allevamento e i sistemi Trebbiano toscano e Malvasia bianca lunga: da soli o di potatura sono quelli generalmente usati nella zona, congiuntamente minimo 50%; comunque atti a non modificare le caratteristiche delle possono concorrere alla produzione di detto vino, da uve e dei vini. sole o congiuntamente, fino a un massimo del 50%, le La regione può consentire diverse forme di alleva- uve a bacca bianca provenienti da altri vitigni idonei alla mento qualora siano tali da migliorare la gestione dei coltivazione per la regione Toscana. vigneti senza determinare effetti negativi sulle caratteri- stiche delle uve. 2.3. L’adeguamento della composizione ampelo- È vietata ogni pratica di forzatura. È consentita l’irri- grafica su base aziendale dei vigneti iscritti all’albo gazione di soccorso. dei vigneti della denominazione di origine controllata «Orcia» dovrà essere effettuata entro cinque anni dalla 4.4. Resa ad ettaro e gradazione minima naturale. data di entrata in vigore del presente disciplinare di La produzione massima di uva ad ettaro e la grada- produzione. zione minima naturale sono le seguenti:

Tipologia «Orcia» Doc Produzione uva Titolo alcolometrico (tonnellate/ettaro) volumico naturale minimo (% vol) Rosso e Rosso Riserva 8 11,50 Rosato 8 10,50 Bianco 8 10,50 Sangiovese e Sangiovese Riserva 8 11,50 Segue Vinsanto 8 10,50 Tipologia «Orcia» Doc Produzione uva Titolo alcolometrico (tonnellate/ettaro) volumico naturale minimo (% vol) Rosso e Rosso Riserva 8 11,50 Rosato 8 10,50 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 21 Bianco 8 10,50 Sangiovese e Sangiovese Riserva 8 11,50 Vinsanto 8 10,50 A detti limiti, anche in annate eccezionalmente favo- Le deroghe come sopra previste sono concesse dal revoli, la resa dovrà essere riportata attraverso una accu- Ministero delle politiche agricole e forestali - Comitato rata cernita delle uve, purché la produzione non superi nazionale per la tutela e la valorizzazione delle deno- del 20% il limite medesimo, fermi restando i limiti resa minazioni di origine e delle indicazioni geografiche uva/vino per i quantitativi di cui trattasi. tipiche dei vini, sentita la regione Toscana e comunicate La resa per ettaro di vigneto a coltura promiscua all’Ispettorato per il controllo della qualità dei prodotti deve essere calcolata in rapporto alla effettiva superficie agroalimentari e alla Camera di commercio, industria, coperta dalle viti. artigianato e agricoltura di Siena. La regione Toscana, con proprio decreto, sentite le organizzazioni di categoria interessate, di anno in anno, 5.2. Pratiche enologiche. prima della vendemmia, tenuto conto delle condizioni Nella vinificazione devono essere seguiti i criteri tec- ambientali e di coltivazione, può stabilire un limite massi- nici più razionali ed effettuate le pratiche enologiche atte mo di produzione rivendicabile di uva per ettaro inferiore a a conferire al prodotto finale le migliori caratteristiche quello fissato dal presente disciplinare di produzione, dan- di qualità. done immediata comunicazione al Ministero delle politi- È consentito l’arricchimento dei mosti e dei vini che agricole alimentari e forestali ed al Comitato nazionale di cui all’art. 1, fatta eccezione per la tipologia “Vin- per la tutela delle denominazioni di origine dei vini. santo”, nei limiti e condizioni stabilite dalle norme comunitarie e nazionali, con mosti concentrati ottenuti Articolo 5 da uve prodotte nella zona di produzione delimita- Norme per la vinificazione ta dal precedente art. 3 o, in alternativa, con mosto concentrato rettificato o a mezzo di altre tecnologie 5.1. Zona di vinificazione. consentite. Le operazioni di vinificazione e conservazione, ivi compresi l’invecchiamento obbligatorio e l’appassimen- 5.3. Imbottigliamento. to delle uve, devono essere effettuate nei territori ammi- Le operazioni di imbottigliamento dei vini a deno- nistrativi dei comuni compresi anche solo in parte nella minazione di origine controllata «Orcia» devono essere zona di produzione delimitata al precedente art. 3. effettuate all’interno del territorio amministrativo della In deroga è consentito che le operazioni di vinifica- provincia di Siena. zione siano effettuate in cantine situate fuori dalla zona di produzione delle uve, ma a non più di 6 km in linea 5.4. Resa uva/vino e vino/ettaro. d’aria dal confine della stessa, purché nella provincia di La resa massima dell’uva in vino, all’atto dell’immis- Siena, se producevano vini con uve della zona di pro- sione al consumo, compreso l’eventuale arricchimento, duzione di cui all’art. 3 prima dell’entrata in vigore del e la produzione massima di vino per ettaro sono le presente disciplinare di produzione. seguenti:

Tipologia «Orcia» Doc Resa uva/vino Produzione massima vino (ettolitri/ettaro) Rosso e Rosso Riserva 70 56 Rosato 70 56 Bianco 70 56 Sangiovese e Sangiovese Riserva 70 56 Vinsanto 35 28 (al 3° anno di invecchiamento)

Qualora la resa uva/vino superi il limite sopra indi- Il vino a denominazione di origine controlla- cato, ma non il 75% (38% per la tipologia “Vinsanto”), ta «Orcia», sottoposto ad invecchiamento per un anche se la produzione ad ettaro resta al di sotto del limi- periodo non inferiore a 24 mesi, di cui almeno te massimo consentito, l’eccedenza non ha diritto alla 12 in botti di legno, ha diritto alla qualificazione denominazione di origine controllata. Oltre detti limiti «riserva». decade il diritto alla denominazione di origine controlla- Il vino a denominazione di origine controllata «Orcia» ta per tutto il prodotto. Sangiovese, sottoposto ad invecchiamento per un perio- do non inferiore a 30 mesi, di cui almeno 24 in botti di 5.5. Qualifica «riserva». legno, ha diritto alla qualificazione «riserva». 22 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 5.6. Metodo di vinificazione della tipologia «Vin- periodo di invecchiamento obbligatorio può essere con- santo». tenuto in altri recipienti; Il tradizionale metodo di vinificazione prevede quan- l’immissione al consumo non può avvenire prima to segue: del 1° novembre del terzo anno successivo a quello di l’uva, dopo aver subito un’accurata cernita, deve produzione delle uve; essere sottoposta ad appassimento naturale; al termine del periodo di invecchiamento il prodotto l’appassimento delle uve deve avvenire in locali ido- deve avere un titolo alcolometrico volumico complessi- nei; è ammessa una parziale disidratazione con aria ven- vo minimo del 16%. tilata e l’uva deve raggiungere, prima dell’ammostatura, un contenuto zuccherino non inferiore al 26%; la vinificazione e l’invecchiamento devono avvenire 5.7. Immissione al consumo. in recipienti di legno (caratelli) di capacità non superiore Per i seguenti vini l’immissione al consumo è con- a 300 litri per un periodo minimo di 18 mesi a decorrere sentita soltanto a partire dalla data per ciascuno di essi dal 1° gennaio successivo all’anno di raccolta; dopo il di seguito indicata:

Tipologia «Orcia» Doc Data Bianco 1° marzo (anno successivo alla vendemmia) Rosato 1° marzo (anno successivo alla vendemmia) Rosso 1° marzo (anno successivo alla vendemmia) Rosso Riserva 1° dicembre (secondo anno successivo alla vendemmia) Sangiovese Riserva 1° giugno (terzo anno successivo alla vendemmia) 5.8. Scelta vendemmiale. - acidità totale minima: 5 g/l; La scelta vendemmiale è consentita ove ne sussistano - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. le condizioni di legge. «Orcia» Sangiovese e «Orcia» Sangiovese riserva: - colore: rosso rubino tendente al granato con l’in- Articolo 6 vecchiamento; Caratteristiche al consumo - odore: vinoso, talvolta con note fruttate di ciliegia e viola; I vini di cui all’art. 1 devono rispondere, all’atto - sapore: asciutto, corposo, armonico; dell’immissione al consumo, alle seguenti caratteristi- - titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12% che: vol. e 12,50% vol. nella versione riserva; «Orcia» e «Orcia» riserva: - acidità totale minima: 4,5 g/l; - colore: rosso rubino, tendente al granato se invec- - estratto non riduttore minimo: 22 g/l e 24 g/l nella chiato; versione riserva. - odore: vinoso, fruttato; «Orcia» Vinsanto: - sapore: sapido, armonico; - colore: dal giallo paglierino al dorato, all’ambrato - titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12% intenso; vol. e 12,50% vol. nella versione riserva; - odore: intenso, etereo, aroma caratteristico; - acidità totale minima: 4,5 g/l; - sapore: armonico, vellutato, morbido, pieno, con - estratto non riduttore minimo: 20 g/l e 22 g/l nella più pronunciata rotondità per il tipo amabile; versione riserva. - titolo alcolometrico volumico totale minimo: 16% «Orcia» bianco: - colore: bianco paglierino talvolta con riflessi ver- vol. di cui almeno il 12% svolto; dognoli; - acidità totale minima: 4,5 g/l; - odore: fine, fruttato; - estratto non riduttore minimo: 23 g/l. - sapore: asciutto, armonico; - titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11% vol.; In relazione all’eventuale conservazione in recipienti - acidità totale minima: 5 g/l; di legno, il sapore dei vini può rivelare lieve sentore di - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. legno. «Orcia» rosato: È facoltà del Ministero delle politiche agricole, ali- - colore: rosato con riflessi rosso rubino; mentari e forestali - Comitato nazionale per la tutela e - odore: vinoso, delicato, con intense note fruttate; la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle - sapore: armonioso, leggermente acidulo; indicazioni geografiche tipiche modificare, con proprio - titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11% decreto, i limiti minimi sopra menzionati per l’acidità vol.; totale e per l’estratto non riduttore minimo. Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 23 Articolo 7 nati in bottiglie di vetro, può essere utilizzata qualsiasi Etichettatura, designazione e presentazione. tipo di chiusura, escluso il tappo a corona per bottiglie di capacità nominale superiore a 375 ml. 7.1. Etichettatura. Tuttavia, per le tipologie “Sangiovese” e “riserva”, Alla denominazione di cui all’art. 1 è vietata l’ag- e per quelle recanti la menzione “vigna” è consentita giunta di qualsiasi specificazione aggiuntiva diversa da esclusivamente la chiusura con tappo di sughero raso quella prevista dal presente disciplinare, ivi compresi bocca. gli aggettivi “extra”, “fine”, “scelto”, “selezionato” e “similari”. 8.3. Confezionamento Vinsanto. È tuttavia consentito l’uso di indicazioni che faccia- La tipologia “Vinsanto” deve essere immessa al no riferimento a nomi, ragioni sociali, marchi privati, consumo esclusivamente in bottiglie in vetro di capacità non aventi significato laudativo e non idonei a trarre in non superiore a 3 litri, con chiusura a tappo di sughero inganno il consumatore. raso bocca.

7.2. Indicazioni geografiche aggiuntive. È consentito l’uso di indicazioni geografiche e topo- A.PRO.VI.TO. SCA nomastiche aggiuntive che facciano riferimento ad unità amministrative, frazioni, aree, fattorie e località dalle quali effettivamente provengono le uve da cui il vino Proposta modifica disciplinare del Bianco di Piti­ così qualificato è stato ottenuto, alle condizioni previste gliano DOC. dalle disposizioni nazionali vigenti. Articolo 1. 7.3. Vigna. Denominazione Nella designazione dei vini a denominazione di origi- ne controllata «Orcia» può essere utilizzata la menzione La denominazione di origine controllata «Bianco di “vigna” a condizione che sia seguita dal relativo toponi- Pitigliano» e «Vin Santo di Pitigliano» è riservata al vino mo o nome, che la relativa superficie sia distintamente bianco - anche nella tipologia spumante - e al Vin Santo, specificata nell’albo dei vigneti, che la vinificazione, ela- che risponde alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal borazione e conservazione del vino avvengano in reci- presente disciplinare di produzione. pienti separati e che tale menzione, seguita dal toponimo o nome, venga riportata sia nella denuncia delle uve, sia Articolo 2. nei registri, sia nei documenti di accompagnamento. Base ampelografica

7.4. Annata. I vini a denominazione di origine controllata «Bianco Nell’etichettatura di tutte le tipologie dei vini l’in- di Pitigliano» devono essere ottenuti dalle uve prove- dicazione dell’annata di produzione delle uve è obbli- nienti da vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguen- gatoria. te composizione ampelografica: «Bianco di Pitigliano», «Bianco di Pitigliano» supe- Articolo 8 riore e «Bianco di Pitigliano» spumante: Confezionamento. Trebbiano toscano minimo 40%; Greco, Malvasia bianca lunga, Verdello, Grechetto, 8.1. Volumi nominali e recipienti. Ansonica, Chardonnay, Sauvignon, Viognier, Pinot bian- I vini di cui all’art. 1 possono essere immessi al con- co e Riesling italico, da soli o congiuntamente, non oltre sumo in tutti i recipienti di volume nominale autorizzati il 50%. dalla normativa vigente, ivi compresi i contenitori alter- nativi al vetro costituiti da un otre in materiale plastico Possono concorrere alla produzione di detti vini, pluristrato di polietilene e poliestere racchiuso in un fino a un massimo del 15%, le uve a bacca bianca, non involucro di cartone o di altro materiale rigido. aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla colti- Tuttavia, per le tipologie “Sangiovese” e “riserva”, e vazione per la regione Toscana; per quelle recanti la menzione “vigna” sono consentite Il vino a denominazione di origine controllata «Vin soltanto bottiglie di vetro aventi forma ed abbigliamento Santo di Pitigliano» deve essere ottenuto dalle uve consoni ai caratteri dei vini di pregio, con volume nomi- provenienti da vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la nale fino a 5 litri. seguente composizione ampelografica: Trebbiano toscano e Malvasia: da soli o congiunta- 8.2. Tappatura. mente, fino al 100%; Per la tappatura dei vini, allorquando siano confezio- Possono concorrere alla produzione di detti vini, fino 24 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 a un massimo del 50%, le uve a bacca bianca provenienti mi di potatura devono essere quelli generalmente usati, da altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione comunque atti a non modificare le caratteristiche delle Toscana. uve e dei vini. L’adeguamento della composizione ampelografica Per i nuovi impianti e reimpianti la densità dei ceppi su base aziendale dei vigneti iscritti all’albo dei vigneti per ettaro non può essere inferiore a 3.000. della denominazione di origine controllata «Bianco di È vietata ogni pratica di forzatura. È consentita l’irri- Pitigliano» dovrà essere effettuata entro cinque anni gazione di soccorso. dalla data di entrata in vigore del presente disciplinare La resa massima di uva ammessa per la produzione di produzione. dei vini «Bianco di Pitigliano» e «Vin Santo di Pitiglia- no» non deve essere superiore a tonnellate 11,50 per Articolo 3. ettaro in coltura specializzata. Zona di produzione delle uve A detto limite, anche in annate eccezionalmente favorevoli, la resa dovrà essere riportata attraverso una Le uve destinate alla produzione della denominazio- accurata cernita delle uve, purché la produzione non ne di origine controllata «Bianco di Pitigliano» e «Vin superi del 20% il limite medesimo. Santo di Pitigliano» devono essere prodotte nella zona, Fermo restando il limite massimo sopra indicato, la appresso descritta, in provincia di Grosseto, compren- resa per ettaro di vigneto a coltura promiscua deve esse- dente: re calcolata in rapporto alla effettiva superficie coperta gli interi territori dei comuni di Pitigliano e Sorano; dalle viti. il territorio comunale di Scansano, con l’esclusione La regione Toscana, con proprio decreto, sentite le della parte occidentale compresa tra il confine del predet- organizzazioni di categoria interessate, di anno in anno, to comune in corrispondenza del torrente Trasubbie, del prima della vendemmia, tenuto conto delle condizioni torrente Maiano e la dividente che ha origine a sud nel ambientali e di coltivazione, può stabilire un limite punto in cui la strada statale monte Amiata attraversa il massimo di produzione rivendicabile di uva per ettaro confine comunale di Scansano (quota 374), la segue per inferiore a quello fissato dal presente disciplinare di breve tratto fino a quota 377, per poi percorrere la strada produzione, dandone immediata comunicazione al Mini- vicinale dei Gaggioli fino a innestarsi con la strada sta- stero delle politiche agricole alimentari e forestali ed al tale Scansanese, che segue fino alle case Brocchi; segue, Comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di quindi, interamente la strada provinciale Pancole-Polve- origine dei vini. raia; si identifica poi con la strada comunale - Le uve destinate alla vinificazione devono assicurare Pian d’Ornetta, fino a collegarsi con il confine comunale al vino un titolo alcolometrico volumico naturale mini- nord di Scansano; mo del 10,50%. il territorio comunale di Manciano, con l’esclusione Le uve destinate alla produzione della tipologia di dell’estrema parte occidentale dello stesso, delimitata a vino «spumante» devono assicurare un titolo alcolome- nord dal confine comunale in corrispondenza del fiume trico volumico naturale minimo del 9,50%. Albegna; a ovest e a sud allo stesso limite di comune; a est dalla dividente che ha origine a sud dal punto in cui la Articolo 5. strada di bonifica n. 28 attraversa il confine comunale di Norme per la vinificazione Manciano (quota 57); segue detta strada fino a innestarsi, in località Sgrillozzo, con la strada statale n. 74, che per- Le operazioni di vinificazione e di appassimento corre fino alla curva di Case Poggio Lepraio (quota 39); delle uve devono essere effettuate nell’ambito del ter- prosegue poi con la strada di bonifica n. 19, che passa ritorio dei comuni di Pitigliano, Sorano, Manciano e per Casalnuovo e case Pinzuti e infine, con la strada di Scansano, in provincia di Grosseto, fatte salve le deroghe bonifica n. 17, passante per case del Lasco, fino al punto previste nel presente articolo. in cui interseca a nord il fiume Albegna. Le operazioni di preparazione e di elaborazione del vino a denominazione di origine controllata «Bianco di Articolo 4. Pitigliano» nella tipologia «spumante», ossia le pratiche Norme per la viticoltura enologiche per la presa di spuma e per la stabilizzazione, nonché le operazioni di imbottigliamento e di confezio- Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti namento, devono essere effettuate, oltre che all’interno destinati alla produzione dei vini di cui all’articolo 2, della zona di produzione delimitata all’articolo 3, entro devono essere quelle normali della zona e, comunque, l’intero territorio della provincia di Grosseto e l’intero atte a conferire alle uve ed ai vini le specifiche caratte- territorio delle province limitrofe di Pisa, Siena e Livor- ristiche di qualità. Per la coltivazione dei vigneti sono no. esclusi i fondovalle e i terreni pianeggianti e umidi. In deroga a quanto stabilito al primo comma del I sesti di impianto, le forme di allevamento e i siste- presente articolo, le operazioni di vinificazione, nonché Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 25 quelle di conservazione e invecchiamento, previste per la sione al consumo, deve rispondere alle seguenti carat- tipologia «Vin Santo di Pitigliano» possono essere effet- teristiche: tuate nell’intero territorio amministrativo della provincia - colore: paglierino più o meno intenso; di Grosseto ed in quello delle province limitrofe di Pisa, - odore: fine e delicato; Livorno e Siena. - sapore: fresco, vivace, con fondo leggermente ama- Nella vinificazione ed elaborazione devono essere rognolo, di medio corpo, morbido; seguiti i criteri tecnici più razionali ed effettuate le - titolo alcolometrico volumico totale minimo: pratiche enologiche atte a conferire al prodotto finale le 11,00% vol; migliori caratteristiche di qualità. - acidità totale: non inferiore a 4,5 g/l; È consentito l’arricchimento dei mosti e dei vini - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. di cui all’art. 1, fatta eccezione per il «Vin Santo di Pitigliano», nei limiti e condizioni stabilite dalle norme Il vino «Bianco di Pitigliano» spumante all’at- comunitarie e nazionali, con mosti concentrati ottenuti to dell’immissione al consumo deve rispondere alle da uve prodotte nella zona di produzione delimitata dal seguenti caratteristiche: precedente art. 3 o, in alternativa, con mosto concentrato - colore: paglierino con riflessi verdolini; rettificato o a mezzo di altre tecnologie consentite. - odore: delicato; È consentito l’utilizzo di contenitori di legno nelle - sapore: vivace, acidulo, con fondo leggermente fasi di vinificazione, conservazione e affinamento, per amarognolo; tutte le tipologie previste. - spuma: fine e persistente; La resa massima di uva in vino dei vini della deno- - titolo alcolometrico volumico minimo: 11,50% minazione di origine controllata «Bianco di Pitigliano», vol; all’atto dell’immissione al consumo, non deve essere - acidità totale: 5,0 g/l; superiore al 70%. Qualora la resa superi detto limite, - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. ma non il 75%, l’eccedenza non ha diritto alla deno- minazione di origine controllata. Oltre il 75% decade il Il vino «Vin Santo di Pitigliano» all’atto dell’immis- diritto alla denominazione di origine controllata per tutto sione al consumo deve rispondere alle seguenti caratte- il prodotto. ristiche: Tuttavia, la resa massima dell’uva in vino finito - colore: dal paglierino, all’ambrato, al bruno; «Vin Santo di Pitigliano» non deve essere superiore al - odore: etereo, caldo, caratteristico; 35% dell’uva fresca al terzo anno di invecchiamento del - sapore: armonico, vellutato, con più pronunciata vino. rotondità per il tipo amabile; Il tradizionale metodo di vinificazione per l’otte- - titolo alcolometrico volumico complessivo minimo: nimento del «Vin Santo di Pitigliano» prevede quanto 16,00% vol di cui almeno il 12% svolto; segue: - acidità totale: 4,5 g/l; l’uva, dopo aver subito un’accurata cernita, deve essere sottoposta ad appassimento naturale; l’appassi- - estratto non riduttore minimo: 22 g/l. mento delle uve deve avvenire in locali idonei; è ammes- sa una parziale disidratazione con aria ventilata e l’uva È facoltà del Ministero delle politiche agricole, ali- deve raggiungere, prima dell’ammostatura, un contenuto mentari e forestali - Comitato nazionale per la tutela e zuccherino non inferiore al 26%; la vinificazione, la la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle conservazione e l’invecchiamento del «Vin Santo di Piti- indicazioni geografiche tipiche modificare, con proprio gliano» deve avvenire in recipienti di legno (caratelli) di decreto, i limiti minimi sopra menzionati per l’acidità capacità non superiore a 500 litri per un periodo minimo totale e per l’estratto non riduttore minimo. di 18 mesi a decorrere dal 1° gennaio successivo all’anno di raccolta; Il vino «Bianco di Pitigliano» proveniente da uve l’immissione al consumo del «Vin Santo di Pitiglia- che assicurino un titolo alcolometrico volumico naturale no» non può avvenire prima del 1° marzo del terzo anno complessivo minimo di 11,50% e sia immesso al consu- successivo a quello di produzione delle uve; mo con un titolo alcolometrico volumico totale minimo al termine del periodo di invecchiamento il prodotto non inferiore a 12,00% può portare la qualificazione deve avere un titolo alcolometrico volumico complessi- «superiore». vo minimo del 16%. Articolo 7. Articolo 6. Etichettatura, designazione e presentazione Caratteristiche al consumo Alla denominazione di cui all’art. 1 è vietata l’ag- Il vino «Bianco di Pitigliano», all’atto dell’immis- giunta di qualsiasi specificazione aggiuntiva diversa da 26 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 quella prevista dal presente disciplinare, ivi compresi Articolo 1. gli aggettivi “extra”, “fine”, “scelto”, “selezionato” e Denominazione “similari”. È tuttavia consentito l’uso di indicazioni che facciano La denominazione di origine controllata «San Torpè» riferimento a nomi, ragioni sociali, e marchi privati non è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai aventi significato laudativo e non idonei a trarre in ingan- requisiti previsti dal presente disciplinare di produzio- no il consumatore. ne per le seguenti tipologie: bianco, rosato, Vin Santo È consentito altresì l’uso di indicazioni geografiche (anche con qualifica riserva), Chardonnay, Sauvignon, e toponomastiche aggiuntive che facciano riferimento Trebbiano e Vermentino. ad unità amministrative, frazioni, aree, fattorie e località dalle quali effettivamente provengono le uve da cui il Articolo 2. vino così qualificato è stato ottenuto, alle condizioni pre- Base ampelografica viste dal decreto ministeriale 22 aprile 1992. Nella designazione dei vini a denominazione di I vini a denominazione di origine controllata «San origine controllata «Bianco di Pitigliano» e «Vin Santo Torpè» devono essere ottenuti dalle uve provenienti da di Pitigliano» può inoltre essere utilizzata la menzione vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente com- “vigna” a condizione che sia seguita dal relativo topo- posizione ampelografica: nimo o nome, che la relativa superficie sia distintamente «San Torpè» bianco: specificata nell’albo dei vigneti, che la vinificazione, ela- Trebbiano toscano: minimo 50%. borazione e conservazione del vino avvengano in reci- Possono concorrere alla produzione di detto vino, pienti separati e che tale menzione, seguita dal toponimo fino a un massimo del 50%, da sole o congiuntamente, o nome, venga riportata sia nella denuncia delle uve, sia le uve a bacca bianca, non aromatiche, provenienti nei registri, sia nei documenti di accompagnamento. da altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione È obbligatoria l’indicazione dell’annata in etichetta Toscana; per tutte le tipologie di vino. «San Torpè» rosato: Sangiovese: minimo 50%. Articolo 8. Possono concorrere alla produzione di detto vino, Confezionamento fino a un massimo del 50%, da sole o congiuntamente, le uve non aromatiche provenienti da altri vitigni idonei Per il confezionamento dei vini a denominazione di alla coltivazione per la regione Toscana; tuttavia, la origine controllata «Bianco di Pitigliano» sono ammessi percentuale di uve a bacca bianca non potrà superare il tutti i recipienti di volume nominale autorizzati dalla 20% del totale. normativa vigente, ivi compresi i contenitori alternativi «San Torpè» Chardonnay: al vetro costituiti da un otre in materiale plastico pluri- Chardonnay: minimo 85%. strato di polietilene e poliestere racchiuso in un involu- cro di cartone o di altro materiale rigido. Possono concorrere alla produzione di detto vino, Per la tappatura dei vini, allorquando siano confezio- fino a un massimo del 15%, da sole o congiuntamente, le nati in bottiglie di vetro, può essere utilizzata qualsiasi uve a bacca bianca, non aromatiche, provenienti da altri tipo di chiusura, escluso il tappo a corona per bottiglie di vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana; capacità nominale superiore a 375 ml. «San Torpè» Sauvignon: Tuttavia, per le tipologie con menzione “superiore” e Sauvignon: minimo 85%. “vigna” sono consentite soltanto bottiglie di vetro aventi Possono concorrere alla produzione di detto vino, forma ed abbigliamento consoni ai caratteri dei vini di fino a un massimo del 15%, da sole o congiuntamente, le pregio, con volume nominale fino a 5 litri con chiusura uve a bacca bianca, non aromatiche, provenienti da altri a norma di legge. vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana; Il «Vin Santo di Pitigliano» deve essere immesso al «San Torpè» Trebbiano: consumo esclusivamente in bottiglie in vetro di capacità Trebbiano toscano: minimo 85%. non superiore a 3 litri, con chiusura a tappo di sughero Possono concorrere alla produzione di detto vino, raso bocca. fino a un massimo del 15%, da sole o congiuntamente, le uve a bacca bianca, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana; A.PRO.VI.TO. SCA «San Torpè» Vermentino: Vermentino: minimo 85%. Proposta modifica disciplinare del Bianco Pisano Possono concorrere alla produzione di detto vino, di S. Torpè DOC nel San Torpè DOC. fino a un massimo del 15%, da sole o congiuntamente, le Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 27 uve a bacca bianca, non aromatiche, provenienti da altri topoli Valdarno, Piccioli, Pontedera, Santa Luce e S. vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana; Miniato in provincia di Pisa e del comune di Collesal- «Vin Santo di San Torpè» e «Vin Santo di San Torpè» vetti in provincia di Livorno. riserva: Trebbiano toscano e Malvasia: da soli o congiunta- Articolo 4. mente, fino al 100%; Norme per la viticoltura Possono concorrere alla produzione di detti vini, fino a un massimo del 50%, le uve a bacca bianca provenienti da Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana. destinati alla produzione dei vini di cui all’articolo 1, devono essere quelle tradizionali della zona e, comun- L’adeguamento della composizione ampelografica que, atte a conferire alle uve ed ai vini derivati le speci- su base aziendale dei vigneti iscritti all’albo dei vigneti fiche caratteristiche di qualità. della denominazione di origine controllata “Bianco Pia- Sono pertanto da considerarsi idonei i terreni di gia- sano di San Torpè” dovrà essere effettuata entro cinque citura e di orientamento adatti, con esclusione di quelli anni dalla data di entrata in vigore del presente discipli- di fondovalle, particolarmente umidi. nare di produzione. I sesti di impianto, le forme di allevamento ed i siste- mi di potatura debbono essere quelli generalmente usati, Articolo 3. e comunque atti a non modificare le caratteristiche delle Zona di produzione delle uve uve e del vino. Per i nuovi impianti e reimpianti la densità dei ceppi Le uve destinate alla produzione dei vini di cui all’ar- per ettaro non può essere inferiore a 3.000. ticolo 2 del presente disciplinare devono provenire dalla È vietata ogni pratica di forzatura. È consentita l’irri- zona di produzione che comprende l’intero territorio gazione di soccorso. amministrativo dei seguenti comuni: Casciana Terme, La produzione massima di uva ad ettaro in coltura Capannoli, Chianni, Crespina, Lari, Palaia, Ponsacco, specializzata ed il titolo alcolometrico volumico minimo Terricciola, Cascina Fauglia, Lajatico, Lorenzana, Mon- naturale sono le seguenti:

Tipologia “San Torpè” Doc Produzione uva Titolo alcolometrico (tonnellate/ettaro) volumico naturale minimo (% vol) Bianco e Vin Santo 12 10,50 Rosato 11 10,50 Chardonnay, Sauvignon, Trebbiano e Vermentino 10 10,50

A detti limiti, anche in annate eccezionalmente favo- Le operazioni di vinificazione e di appassimento revoli, la resa dovrà essere riportata attraverso una accu- delle uve devono essere effettuate all’interno del terri- rata cernita delle uve, purché la produzione non superi torio amministrativo dei comuni compresi nella zona di del 20% il limite medesimo, fermi restando i limiti resa produzione di cui all’art. 3. uva/vino per i quantitativi di cui trattasi. Nella vinificazione ed elaborazione devono essere Fermo restando il limite massimo sopra indicato, la seguiti i criteri tecnici più razionali ed effettuate le resa per ettaro di vigneto a coltura promiscua deve esse- pratiche enologiche atte a conferire al prodotto finale le re calcolata in rapporto alla effettiva superficie coperta migliori caratteristiche di qualità. dalle viti. È consentito l’arricchimento dei mosti e dei vini di La regione Toscana, con proprio decreto, sentite le cui all’art. 1, fatta eccezione per il “Vin Santo di San organizzazioni di categoria interessate, di anno in anno, Torpè”, nei limiti e condizioni stabilite dalle norme prima della vendemmia, tenuto conto delle condizioni comunitarie e nazionali, con mosti concentrati ottenuti ambientali e di coltivazione, può stabilire un limite da uve prodotte nella zona di produzione delimitata dal massimo di produzione rivendicabile di uva per ettaro precedente art. 3 o, in alternativa, con mosto concentrato inferiore a quello fissato dal presente disciplinare di rettificato o a mezzo di altre tecnologie consentite. produzione, dandone immediata comunicazione al Mini- È consentito l’utilizzo di contenitori di legno nelle stero delle politiche agricole alimentari e forestali ed al fasi di vinificazione conservazione e affinamento, per Comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di tutte le tipologie previste. origine dei vini. La resa massima di uva in vino dei vini della deno- minazione di origine controllata “San Torpè”, all’atto Articolo 5. dell’immissione al consumo, non deve essere superiore Norme per la vinificazione al 70%. Qualora la resa superi detto limite, ma non il 28 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 75%, l’eccedenza non ha diritto alla denominazione di - sapore: armonioso, leggermente acidulo; origine controllata. Oltre il 75% decade il diritto alla - titolo alcolometrico volumico totale minimo: denominazione di origine controllata per tutto il prodot- 11,00% vol; to. - acidità totale minima: 5,00 g/l; Tuttavia, la resa massima dell’uva in vino finito del - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. “Vin Santo di San Torpè” non deve essere superiore al “San Torpè” Chardonnay: 35% dell’uva fresca al terzo anno di invecchiamento del - colore: giallo paglierino più o meno intenso; vino. - odore: ampio, caratteristico; Il tradizionale metodo di vinificazione per l’otte- - sapore: asciutto, armonico; nimento del “Vin Santo di San Torpè” prevede quanto - titolo alcolometrico volumico totale minimo: segue: 11,00% vol; l’uva, dopo aver subito un’accurata cernita, deve - acidità totale minima: 4,5 g/l; essere sottoposta ad appassimento naturale; l’appassi- - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. mento delle uve deve avvenire in locali idonei; è ammes- “San Torpè” Sauvignon: sa una parziale disidratazione con aria ventilata e l’uva - colore: giallo paglierino più o meno intenso; deve raggiungere, prima dell’ammostatura, un contenuto - odore: ampio, caratteristico; zuccherino non inferiore al 26%; la conservazione e - sapore: asciutto, armonico; l’invecchiamento del “Vin Santo di San Torpè” deve - titolo alcolometrico volumico totale minimo: avvenire in recipienti di legno (caratelli) di capacità non 11,00% vol; superiore a 200 litri; - acidità totale minima: 4,5 g/l; l’immissione al consumo del “Vin Santo di San - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. Torpè” non può avvenire prima del 1° novembre del “San Torpè” Trebbiano: - colore: paglierino più o meno intenso; terzo anno successivo a quello di produzione delle uve; - odore: asciutto, vivace, caratteristico; l’immissione al consumo del “Vin Santo di San - sapore: secco, delicato, armonico; Torpè” riserva non può avvenire prima del 1° novembre - titolo alcolometrico volumico totale minimo: del quarto anno successivo a quello di produzione delle 11,00% vol; uve; - acidità totale minima: 4,5 g/l; al termine del periodo di invecchiamento il prodotto - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. deve avere un titolo alcolometrico volumico complessi- “San Torpè” Vermentino: vo minimo del 16%. - colore: giallo paglierino più o meno intenso; I vini a denominazione di origine controllata «San - odore: ampio, fruttato; Torpè» Bianco e Rosato non possono essere immessi al - sapore: asciutto, armonico; consumo prima del 31 gennaio dell’anno successivo a - titolo alcolometrico volumico totale minimo: quello della vendemmia. 11,00% vol; I vini a denominazione di origine controllata «San - acidità totale minima: 4,5 g/l; Torpè» Chardonnay, Sauvignon, Trebbiano e Vermentino - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. non possono essere immessi al consumo prima del 1° “Vin Santo di San Torpè”: marzo dell’anno successivo a quello della vendemmia. - colore: dal dorato all’ambrato intenso; - odore: etereo, intenso, aromatico, caratteristico; Articolo 6. - sapore: caldo, armonico vellutato con retrogusto Caratteristiche al consumo caratteristico, con più pronunciata rotondità per il tipo amabile; I vini a denominazione di origine controllata «San - titolo alcolometrico volumico totale minimo: Torpè» all’atto dell’immissione al consumo, devono 16,00% vol; rispondere alle seguenti caratteristiche: - acidità totale minima: 4,5 g/l; “San Torpè” Bianco: - acidità volatile massima: 1,6 g/l; - colore: paglierino più o meno intenso; - estratto non riduttore minimo: 23 g/l. - odore: vinoso, vivace, caratteristico; È facoltà del Ministero delle politiche agricole, ali- - sapore: secco, delicato, armonico; mentari e forestali - Comitato nazionale per la tutela e - titolo alcolometrico volumico totale minimo: la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle 11,00% vol; indicazioni geografiche tipiche modificare, con proprio - acidità totale minima: 4,5 g/l; decreto, i limiti minimi sopra menzionati per l’acidità - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. totale e per l’estratto non riduttore minimo. “San Torpè” Rosato: In relazione all’eventuale conservazione in recipienti - colore: rosato con riflessi rosso rubino; di legno il sapore dei vini può rivelare lieve sentore di - odore: vinoso, delicato, con intense note fruttate; legno. Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 29 Articolo 7. Torpè» riserva devono essere immessi al consumo esclu- Etichettatura, designazione e presentazione sivamente in bottiglie in vetro di capacità non superiore a 3 litri, con chiusura a tappo di sughero raso bocca. Alla denominazione di cui all’art. 1 è vietata l’ag- giunta di qualsiasi specificazione aggiuntiva diversa da quella prevista dal presente disciplinare, ivi compresi A.PRO.VI.TO. SCA gli aggettivi “extra”, “fine”, “scelto”, “selezionato” e “similari”. Proposta riconoscimento disciplinare Suvereto È tuttavia consentito l’uso di indicazioni che facciano DOCG. riferimento a nomi, ragioni sociali, e marchi privati non aventi significato laudativo e non idonei a trarre in ingan- Articolo 1. no il consumatore. Denominazione È consentito altresì l’uso di indicazioni geografiche e toponomastiche aggiuntive che facciano riferimento La denominazione di origine controllata e garantita ad unità amministrative, frazioni, aree, fattorie e località «Suvereto» è riservata ai vini rossi che rispondono alle dalle quali effettivamente provengono le uve da cui il condizioni e ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare vino così qualificato è stato ottenuto, alle condizioni pre- di produzione. viste dal decreto ministeriale 22 aprile 1992. Nella designazione dei vini a denominazione di ori- Articolo 2. gine controllata «San Torpè» e «Vin Santo di San Torpè» Base ampelografica può inoltre essere utilizzata la menzione “vigna” a con- I vini a denominazione di origine controllata «Suve- dizione che sia seguita dal relativo toponimo o nome, reto» devono essere ottenuti da uve prodotte nella zona che la relativa superficie sia distintamente specificata di produzione delimitata nel successivo art. 3 e prove- nell’albo dei vigneti, che la vinificazione, elaborazione e nienti da vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguen- conservazione del vino avvengano in recipienti separati te composizione ampelografica: e che tale menzione, seguita dal toponimo o nome, venga «Suvereto»: riportata sia nella denuncia delle uve, sia nei registri, sia Cabernet Sauvignon e Merlot: da soli o congiunta- nei documenti di accompagnamento. mente, fino al 100%. È consentito riportare in etichetta le qualificazioni Possono concorrere alla produzione di detti vini, da «secco», «abboccato», «amabile», «dolce», nel rispetto sole o congiuntamente, fino a un massimo del 15%, le della normativa comunitaria in materia di designazione e uve a bacca rossa, non aromatiche, provenienti da altri presentazione dei vini. vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana. È obbligatoria l’indicazione dell’annata in etichetta «Suvereto» Sangiovese: per tutte le tipologie di vino. Sangiovese: minimo 85%. Possono concorrere alla produzione di detti vini da Articolo 8. sole o congiuntamente, fino a un massimo del 15%, le Confezionamento uve a bacca rossa, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana. Per il confezionamento dei vini a denominazione di origine controllata «San Torpè» sono ammessi tutti i Articolo 3 recipienti di volume nominale autorizzati dalla normati- Zona di produzione delle uve va vigente, ivi compresi i contenitori alternativi al vetro costituiti da un otre in materiale plastico pluristrato di La zona di produzione delle uve atte alla produzione polietilene e poliestere racchiuso in un involucro di car- dei vini a denominazione di origine controllata e garan- tone o di altro materiale rigido. tita «Suvereto» ricade nella provincia di Livorno e com- Per la tappatura dei vini, allorquando siano confezio- prende i terreni vocati alla qualità dell’intero territorio nati in bottiglie di vetro, può essere utilizzata qualsiasi amministrativo del comune di Suvereto. tipo di chiusura, escluso il tappo a corona per bottiglie di capacità nominale superiore a 375 ml. Articolo 4 Tuttavia, per le tipologie con menzione “vigna” sono Norme per la viticoltura consentite soltanto bottiglie di vetro aventi forma ed abbigliamento consoni ai caratteri dei vini di pregio, con Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti volume nominale fino a 5 litri con chiusura a tappo di destinati alla produzione dei vini a denominazione di sughero raso bocca. origine controllata e garantita «Suvereto» di cui all’art. 2 I vini «Vin Santo di San Torpè» e «Vin Santo di San devono essere quelle tradizionali della zona o comunque 30 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 atte a conferire alle uve, al mosto e al vino derivato le La resa massima di uva per ettaro in coltura specia- specifiche caratteristiche di qualità. Sono da considerarsi lizzata non deve superare 9 tonnellate. pertanto idonei ai fini dell’iscrizione all’albo dei vigneti A detto limite, anche in annate eccezionalmente favo- unicamente quelli collinari di giacitura e orientamento revoli, la resa dovrà essere riportata attraverso una accu- adatti con buona sistemazione idraulico-agraria. Sono da rata cernita delle uve, purché la produzione non superi considerarsi invece inadatti, e non possono essere quindi del 20% il limite medesimo, fermo restando il limite resa iscritti al predetto Albo, quei vigneti situati su terreni uva/vino per i quantitativi di cui trattasi. eccessivamente umidi o insufficientemente soleggiati e L’eccedenza delle uve, nel limite massimo del 20%, di pianura alluvionale. non ha diritto alla denominazione di origine controllata La densità di impianto deve essere quella general- e garantita. mente usata in funzione delle caratteristiche peculiari Fermo restando il limite sopra indicato la produzione delle uve e dei vini; per i nuovi impianti e i reimpianti la per ettaro in coltura promiscua deve essere calcolata, densità dei ceppi non può essere inferiore a 4.000 piante rispetto a quella specializzata, sulla base dell’effettiva ad ettaro. superficie coperta dalla vite. È vietata ogni pratica di forzatura. È consentita l’irri- Per l’entrata in produzione dei nuovi impianti la pro- gazione di soccorso. duzione massima ad ettaro è la seguente:

Anno di produzione Produzione uva (tonnellate/ettaro) I e II anno vegetativo 0 III anno vegetativo 60% della produzione prevista IV anno vegetativo 80% della produzione prevista V anno vegetativo 100% della produzione prevista Ai fini dell’entrata in produzione si fa riferimento da uve prodotte nella zona di produzione delimitata dal all’anno vegetativo (per impianto primaverile si intende precedente art. 3 o, in alternativa, con mosto concentrato anche quello effettuato nel periodo successivo con bar- rettificato o a mezzo di altre tecnologie consentite. batelle in vaso). Le uve destinate alla vinificazione devono assicurare La regione Toscana, con proprio decreto, sentite le al vino un titolo alcolometrico volumico naturale mini- organizzazioni di categoria interessate, di anno in anno, mo di 12,5%. prima della vendemmia, tenuto conto delle condizioni La resa massima dell’uva in vino finito non deve ambientali e di coltivazione, può stabilire un limite essere superiore al 68%. Qualora superi detto limite, ma massimo di produzione rivendicabile di uva per ettaro non il 73%, l’eccedenza non ha diritto alla denominazio- inferiore a quello fissato dal presente disciplinare di ne di origine controllata e garantita. Oltre il 73% decade produzione, dandone immediata comunicazione al Mini- il diritto alla denominazione di origine controllata e stero delle politiche agricole alimentari e forestali ed al garantita per tutto il prodotto. Comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di I vini «Suvereto» e «Suvereto» Sangiovese non pos- origine dei vini. sono essere immessi al consumo prima del 1° giugno del È consentita la scelta vendemmiale, ove ne sussistano secondo anno successivo a quello di produzione delle le condizioni di legge, verso la denominazione di origine uve. «Val di Cornia». I vini Suvereto» e «Suvereto» Sangiovese con la qualifica «riserva» non possono essere immessi al con- Articolo 5 sumo prima del 1° gennaio del terzo anno successivo a Norme per la vinificazione quello di produzione delle uve, fermo restando il periodo di affinamento obbligatorio minimo di diciotto mesi in Le operazioni di vinificazione e di invecchiamento contenitori di rovere e di sei mesi in bottiglia, così come devono essere effettuate nell’ambito della zona di pro- specificato al successivo articolo 6. duzione di cui al precedente art. 3. I prodotti vitivinicoli atti a divenire vino a denomi- L’imbottigliamento deve essere effettuato nell’ambi- nazione di origine controllata e garantita «Suvereto» e to del territorio comunale di Suvereto. «Suvereto» Sangiovese possono essere riclassificati, con Nella vinificazione ed elaborazione devono essere la denominazione di origine controllata «Val di Cornia» seguiti i criteri tecnici più razionali ed effettuate le Sangiovese, purchè corrispondano alle condizioni e ai pratiche enologiche atte a conferire al prodotto finale le requisiti previsti dal relativo disciplinare, previa comu- migliori caratteristiche di qualità. nicazione del detentore agli organi competenti. È consentito l’arricchimento dei mosti e dei vini di cui all’art. 1, nei limiti e condizioni stabilite dalle norme Articolo 6 comunitarie e nazionali, con mosti concentrati ottenuti Caratteristiche al consumo Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 31 I vini a denominazione di origine controllata e dalle quali effettivamente provengono le uve da cui il garantita «Suvereto» e «Suvereto» Sangiovese all’atto vino così qualificato è stato ottenuto, alle condizioni pre- dell’immissione al consumo devono rispondere alle viste dal decreto ministeriale 22 aprile 1992. seguenti caratteristiche: Nella designazione dei vini a denominazione di «Suvereto»: origine controllata e garantita «Suvereto» e «Suvereto» - colore: rosso rubino, anche intenso, brillante, ten- Sangiovese può inoltre essere utilizzata la menzione dente al granato; “vigna” a condizione che sia seguita dal relativo topo- - odore: vinoso, delicato; nimo o nome, che la relativa superficie sia distintamente - sapore: asciutto, vellutato, armonico, di buon corpo, specificata nell’albo dei vigneti, che la vinificazione, ela- con eventuale sentore di legno; borazione e conservazione del vino avvengano in reci- - titolo alcolometrico volumico totale minimo: pienti separati e che tale menzione, seguita dal toponimo 12,50% vol. (13,00% vol. la «riserva»); o nome, venga riportata sia nella denuncia delle uve, sia - acidità totale minima: 4,5 g/l; nei registri, sia nei documenti di accompagnamento. - estratto non riduttore minimo: 25 g/l. È obbligatoria l’indicazione dell’annata di produzio- « Suvereto» Sangiovese: ne delle uve in etichetta. - colore: rosso rubino intenso o granato, brillante, tendente al granato; Articolo 8 - odore: delicato, fine, caratteristico; Confezionamento - sapore: asciutto, vellutato, armonico, di corpo, con eventuale sentore di legno; I vini a denominazione di origine controllata e garan- - titolo alcolometrico volumico totale minimo: tita «Suvereto» e «Suvereto» Sangiovese possono essere 12,50% vol. (13,00% vol. la «riserva»); immessi al consumo esclusivamente in bottiglie dei tipi - acidità totale minima: 4,5 g/l; bordolese o borgognona di volume nominale fino a 5 litri - estratto non riduttore minimo: 25 g/l. di capacità, aventi forma ed abbigliamento consoni ai I vini a denominazione di origine controllata e garan- caratteri dei vini di pregio. tita «Suvereto» e «Suvereto» Sangiovese che provenga- Per la tappatura dei vini è obbligatorio il tappo di no da uve la cui resa ad ettaro è pari ad 8 tonnellate e sughero raso bocca. Tuttavia, per i contenitori di vetro con un titolo alcolometrico volumico naturale minimo con capacità fino a 0,375 litri, è ammesso l’utilizzo di di 13,00%, sottoposti ad un periodo di invecchiamento altri dispositivi di chiusura ammessi dalla normativa non inferiore a 24 mesi di cui almeno 18 in contenitori di vigente. rovere, possono ottenere la qualifica «riserva». Il periodo di invecchiamento decorre dal 1° novem- bre dell’anno di produzione delle uve. A.PRO.VI.TO. SCA È facoltà del Ministero delle politiche agricole, ali- mentari e forestali - Comitato nazionale per la tutela e Proposta di Disciplinare di produzione Terre di la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle Pisa Denominazione di Origine Controllata. indicazioni geografiche tipiche modificare, con proprio decreto, i limiti minimi sopra menzionati per l’acidità Art. 1 totale e per l’estratto non riduttore minimo. (Denominazione)

Articolo 7 La denominazione di origine controllata “Terre di Etichettatura, designazione e presentazione Pisa” è riservata al vino rosso che risponde alle condi- zioni ed ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di Ai vini a denominazione di origine controllata e produzione. garantita «Suvereto» e «Suvereto» Sangiovese è vietata l’aggiunta di qualsiasi specificazione aggiuntiva diversa Art. 2 da quella prevista dal presente disciplinare, ivi compresi (Vitigni ammessi) gli aggettivi “extra”, “fine”, “scelto”, “selezionato” e “similari”. La denominazione di origine controllata “Terre di È tuttavia consentito l’uso di indicazioni che facciano Pisa” “Sangiovese” è riservata al vino rosso ottenuto riferimento a nomi, ragioni sociali, e marchi privati non dalle uve provenienti dai vigneti aventi, nell’ambito aventi significato laudativo e non idonei a trarre in ingan- aziendale, la seguente composizione ampelografica: no il consumatore. Sangiovese: minimo 85% È consentito altresì l’uso di indicazioni geografiche Possono concorrere altri vitigni con uve a bacca e toponomastiche aggiuntive che facciano riferimento rossa, raccomandati e/o autorizzati nella Regione Tosca- ad unità amministrative, frazioni, aree, fattorie e località na, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 15%. 32 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 La denominazione di origine “Terre di Pisa” “rosso” La eccedenza delle uve, nel limite massimo del 20%, è riservata ai vini ottenuti dalle uve provenienti dai non ha diritto alla denominazione di origine controllata. vigneti nell’ambito aziendale. Sangiovese dal 30% al 70% Le uve destinate alla vinificazione devono assicurare Cabernet Sauvignon dal 30% al 70% ai vini “Terre di Pisa Sangiovese”, e “Terre di Pisa”, un Merlot 30% al 70% titolo alcolometrico volumico naturale minimo del 12%. Syrah dal 30% al 70% Possono concorrere altri vitigni con uve a bacca Art. 5 rossa, raccomandati e/o autorizzati per la Regione Tosca- (norma transitoria) na, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 30%. Per i vecchi impianti non aventi le caratteristiche Art. 3 minime del presente disciplinare, è consentita una resa (Zona di produzione uve) massima per ceppo di Kg. 2,00 di uva per la produzione del vino doc “Terre di Pisa” e “Terre di Pisa Sangiovese” La zona di produzione delle uve ricade nel territorio per un periodo massimo di anni 5 dall’entrata in vigore amministrativo della Provincia di Pisa, dei Comuni di del presente disciplinare, dopodichè la resa massima Fauglia, Crespina, Lari, Chianni, Capannoli, Palaia, Pec- dovrà essere di kg. 1,5 per ceppo. cioli, Terricciola, Casciana Terme, Ponsacco, Pontedera, Montopoli V.A., Lajatico, San Miniato, Orciano Pisano, Art. 6 Lorenzana e Santa Luce con esclusione della zona com- (Vinificazione) presa nella doc Montescudaio. Le operazioni di vinificazione, di affinamento, di invecchiamento e di imbottigliamento dei vini di cui Art. 4 all’articolo 2 devono essere effettuate nel territorio (viticoltura) amministrativo dei Comuni riportati all’articolo 3. Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti La resa massima dell’uva in vino finito non deve destinati alla produzione del vino a denominazione di essere superiore al 70%. origine controllata “Terre di Pisa” devono essere quelle normali della zona e comunque atte a dare alle uve ed al Il vino a denominazione di origine controllata “Terre vino derivato le specifiche caratteristiche di qualità. di Pisa” non può essere immesso al consumo se non dopo Sono pertanto da considerarsi idonei i vigneti ben essere stato sottoposto ad una periodo di invecchiamento esposti in zone collinari, nelle pianure dove le condizioni di almeno 18 mesi a partire dal 1° novembre dell’anno sono idonee, con esclusione dei fondovalle e nelle pianu- di produzione delle uve, di cui almeno 12 mesi in botti di re dove le condizioni agropedologiche non sono idonee. legno e 6 mesi di affinamento in bottiglia. I sesti di impianto, le forme d’allevamento ed i siste- mi di potatura devono essere quelli generalmente usati e Art. 7 comunque atti a non modificare le caratteristiche pecu- (Caratteristiche dei vini al consumo) liari dell’uva e del vino. I vini a denominazione di origine controllata “Terre E’ vietata ogni pratica di forzatura. E’ consentita l’ir- di Pisa” all’atto di immissione al consumo devono rigazione di soccorso. rispondere alle seguenti caratteristiche: I vigneti impiantati successivamente all’entrata in “Terre di Pisa Rosso”: vigore del presente disciplinare dovranno avere una den- - colore: da rosso rubino a granato sità di almeno 5000 ceppi per ettaro. - odore: intensamente vinoso, caratteristico - sapore: asciutto, armonico La produzione massima di uva ammessa per vini - titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,5% a denominazione di origine controllata “Terre di Pisa - acidità totale minima: 4,5/1000 Sangiovese” e “Terre di Pisa”, proveniente da tali vigneti - estratto secco netto minimo: 25/1000 gr/lt non deve essere superiore a tonnellate 7,5 per ettaro di “Terre di Pisa Sangiovese”: coltura specializzata, in ogni caso con un massimo di 1,5 - colore: rosso rubino tendente al granato kg per ceppo. - odore: vinoso caratteristico - sapore: asciutto, armonico, giustamente tannico In annate eccezionalmente favorevoli, la resa dovrà - titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,5% essere riportata ai sopracitati limiti, attraverso una accu- - acidità totale minima: 4,5/1000 rata cernita delle uve. - estratto secco netto minimo: 25/1000 gr/lt Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 33 Art. 8 d’Arbia» devono essere ottenuti dalle uve provenienti da (Etichettatura) vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente compo- sizione ampelografica: Nella designazione e presentazione dei vini a deno- «Val d’Arbia» bianco: minazione di origine controllata “Terre di Pisa” è vietata Trebbiano toscano e Malvasia bianca lunga, da soli o l’aggiunta di qualsiasi qualificazione diversa da quelle congiuntamente: dal 30 al 50%. previste nel presente disciplinare di produzione ivi Possono concorrere alla produzione di detto vino, compresi gli aggettivi extra, fine, scelto, selezionato, per la restante parte, da sole o congiuntamente, le uve a superiore e similari. bacca bianca, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana; E’ tuttavia consentito l’uso di indicazioni che faccia- «Val d’Arbia» rosato: no riferimento a nomi, ragioni sociali e marchi privati Sangiovese: minimo 50%. non aventi significato laudativo e non idonei a trarre in Possono concorrere alla produzione di detto vino, inganno il consumatore. fino a un massimo del 50%, da sole o congiuntamente, le uve non aromatiche provenienti da altri vitigni idonei E’ consentito altresì l’uso di indicazioni geografiche alla coltivazione per la regione Toscana; tuttavia, la toponomastiche che facciano riferimento a frazioni, percentuale di uve a bacca bianca non potrà superare il aree, fattorie, zone e località dalle quali effettivamente provengono le uve da cui il vino così qualificato è stato 20% del totale. ottenuto. «Val d’Arbia» Chardonnay: Sulle bottiglie o altri recipienti contenenti i vini a Chardonnay: minimo 85%. denominazione di origine controllata “Terre di Pisa” deve Possono concorrere alla produzione di detto vino, figurare l’indicazione dell’annata di produzione delle uve. fino a un massimo del 15%, da sole o congiuntamente, le uve a bacca bianca, non aromatiche, provenienti da altri Art. 9 vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana; (Recipienti) «Val d’Arbia» Grechetto: Grechetto: minimo 85%. Le bottiglie esclusivamente in vetro di capacità infe- Possono concorrere alla produzione di detto vino, riore a 5 litri in cui possono essere confezionati i vini fino a un massimo del 15%, da sole o congiuntamente, le “Terre di Pisa” in vista dell’immissione al consumo, deb- uve a bacca bianca, non aromatiche, provenienti da altri bono essere, anche per quanto riguarda l’abbigliamento, vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana; consoni ai caratteri di un vino di pregio. Non è consentito «Val d’Arbia» Pinot bianco: l’uso del fiasco toscano. Pinot bianco: minimo 85%. Per l’immissione al consumo del vino “Terre di Pisa” Possono concorrere alla produzione di detto vino, sono ammessi soltanto recipienti di capacità di litri: fino a un massimo del 15%, da sole o congiuntamente, le 0,187 - 0,375 - 0,750 - 1,500 - 3,000 - 5,000. uve a bacca bianca, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana; «Val d’Arbia» Sauvignon: A.PRO.VI.TO. SCA Sauvignon: minimo 85%. Possono concorrere alla produzione di detto vino, Proposta modifica del disciplinare Val d’Arbia fino a un massimo del 15%, da sole o congiuntamente, le DOC. uve a bacca bianca, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana; Articolo 1. «Val d’Arbia» Trebbiano: Denominazione Trebbiano toscano: minimo 85%. La denominazione di origine controllata «Val d’Ar- Possono concorrere alla produzione di detto vino, bia» è riservata ai vini che rispondono alle condizioni fino a un massimo del 15%, da sole o congiuntamente, ed ai requisiti previsti dal presente disciplinare di produ- le uve a bacca bianca, non aromatiche, provenienti zione per le seguenti tipologie: bianco, Vin Santo (anche da altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione con qualifica riserva), Rosato, Chardonnay, Grechetto, Toscana; Pinot bianco, Sauvignon, Trebbiano e Vermentino. «Val d’Arbia» Vermentino: Vermentino: minimo 85%. Articolo 2. Possono concorrere alla produzione di detto vino, Base ampelografica fino a un massimo del 15%, da sole o congiuntamente, le uve a bacca bianca, non aromatiche, provenienti da altri I vini a denominazione di origine controllata «Val vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana; 34 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 «Val d’Arbia» Vin Santo e «Val d’Arbia» Vin Santo quindi verso est lungo tutto il confine della provincia di riserva: Firenze sfiorando le località Casa al Sodo a quota 662, Trebbiano toscano e Malvasia: da soli o congiunta- località Querce alla Fanciulla e ancora verso nord e nord- mente, fino al 100%; est toccando la frazione Badiaccia fino ad incontrare il Possono concorrere alla produzione di detti vini, fino a confine della provincia di Arezzo il quale si identifica in un massimo del 50%, le uve a bacca bianca provenienti da direzione sud-est fino a quota 752. altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana. Si identifica poi con la strada carreggiabile che sfiora le quote 772, 754 e 778, da dove prosegue lungo la strada L’adeguamento della composizione ampelografica su che porta a S. Gusmé, fino a raggiungere la strada statale base aziendale dei vigneti iscritti all’albo dei vigneti della per Castelnuovo Berardenga, seguendola fino al paese denominazione di origine controllata «Val d’Arbia» dovrà stesso. essere effettuata entro cinque anni dalla data di entrata in Da qui il limite prosegue lungo la strada che da vigore del presente disciplinare di produzione. Castelnuovo Berardenga conduce alla strada statale n. 73 Senese-Aretina, fino all’incontro con quest’ultima; indi Articolo 3. segue per breve tratto la Senese-Aretina fino alla Croce Zona di produzione delle uve di Carnesecca; e successivamente corre lungo la strada carreggiabile che, passando per Mucigliani, Vescona, La zona di produzione delle uve dei vini «Val d’Ar- Fontanelle, raggiunge La Pievina, ove si innesta sulla bia» comprende in provincia di Siena l’intero territorio strada per Abbadia a Rofena e podere Cerreto. Da qui amministrativo del comune di Siena ed in parte quello dei prosegue con la strada interpoderale o vicinale che sfiora comuni di: Castellina in Chianti, Radda in Chianti, Gaiole i poderi San Filippo, Ucinilla, Nebbina, Montefermi, in Chianti, Monteriggioni, Castelnuovo Berardenga, Sovi- Poggiarello, San Giorgio, Sole, Casanova, Pieve a cille, Asciano, Monteroni d’ Arbia, Murlo, Buonconvento. Sprenna, La Villa per raggiungere Serravalle sulla strada Tale zona è delimitata come appresso indicato: statale Cassia. Indi segue la Cassia fino a Buoconvento. partendo dal punto d’incontro fra i confini comunali Prosegue ad est con la strada che porta al ponte di Montalcino, Murlo e Buonconvento, individuabile Bagnocavallo, gira a sud seguendo il fosso Gobbena, ad nel punto d’incontro fra il torrente Crevolese ed il fiume est seguendo il fosso di Tavoleto fino a quota 149; sfiora Ombrone, il limite segue, in direzione nord-est, il tor- il podere Fornace e la fattoria di Resta, e girando a sud il rente Rigagliano che costituisce il confine comunale tra limite passa lungo una linea ideale per i poderi Palazzone Buonconvento e Murlo, fino all’incontro con la strada e Fornace fino all’incontro con il torrente Serlate presso per Murlo a quota 209, segue poi tale strada fino al punto il ponte Alto sulla Cassia. Da qui, girando verso ovest, di incontro con la strada per Grotti Alto; indi la strada il limite prosegue con il torrente Serlate, prima, e con il Grotti-Bagnaia fino al bivio di Mugnano, da dove segue fiume Ombrone, poi, fino alla confluenza con il torrente quest’ultima strada fino a quota 263. Rigagliano, punto di partenza della descrizione. Da questa quota il limite segue la strada poderale che porta al podere il Moro, a quota 235, fino all’incontro con Articolo 4. la strada comunale per Brucciano e proseguendo fino al Norme per la viticoltura punto in cui questa si immette sulla strada statale n. 223 di Paganico a quota 237. da questo punto il limite prose- Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti gue lungo la strada statale n. 223 a Costalpino, ove incon- destinati alla produzione dei vini «Val d’Arbia» devono tra la strada statale n. 73 Senese-Aretina, lungo la quale essere quelle tradizionali della zona e comunque atte a continua fino a Villa Agazzara, presso la quota 271. conferire alle uve, ai mosti ed ai vini derivati, le specifi- Ripiega poi a nord lungo il fosso Alfino per seguirlo che caratteristiche di qualità. fino a raggiungere la strada che congiunge Belcaro con Sono pertanto da considerarsi esclusi, ai fini dell’iscri- Montalbuccio; prosegue su questa strada fino al bivio a zione all’albo dei vigneti, i terreni di fondo valle, parti- quota 351, imbocca successivamente la strada comunale colarmente umidi. che passando per Piazza e la Villa Belriguardo si incontra I sesti di impianto, le forme di allevamento ed i siste- con la via Cassia (strada statale n. 2) presso il km. 233,000. mi di potatura devono essere quelli generalmente usati Da questo punto, ripiegando verso est, il limite prosegue o, comunque atti a non modificare le caratteristiche delle lungo la via Cassia ed in località Fontebecci volge a nord uve e dei vini. lungo la Chiantiggiana (strada statale n. 222) per raggiun- Per i nuovi impianti e reimpianti la densità dei ceppi gere a Castellina in Chianti la strada statale n. 429. per ettaro non può essere inferiore a 3.000. Il limite continua poi dirigendosi verso nord-est, con È vietata ogni pratica di forzatura. È consentita l’irri- la strada statale n. 429 fino al suo incontro con il confine gazione di soccorso. del comune di Radda in Chianti al km. 24. La produzione massima di uva ad ettaro in coltura Da questo punto segue il limite del comune suddet- specializzata ed il titolo alcolometrico volumico minimo to verso nord fino ad incontrare la località Lucarelli e naturale sono le seguenti: Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 35

Tipologia “Val d’Arbia” Doc Produzione uva Titolo alcolometrico (tonnellate/ettaro) volumico naturale minimo (% vol) Bianco e Vin Santo 11 10,00 Rosato 11 10,50 Trebbiano 11 10,00 Chardonnay, Grechetto, Pinot bianco, Sauvignon e Vermentino 10 10,50

A detti limiti, anche in annate eccezionalmente favo- fasi di vinificazione conservazione e affinamento, per revoli, la resa dovrà essere riportata attraverso una accu- tutte le tipologie previste. rata cernita delle uve, purché la produzione non superi La resa massima di uva in vino dei vini della deno- del 20% il limite medesimo, fermi restando i limiti resa minazione di origine controllata «Val d’Arbia», all’atto uva/vino per i quantitativi di cui trattasi. dell’immissione al consumo, non deve essere superiore al Fermo restando il limite massimo sopra indicato, la 65%. Qualora la resa superi detto limite, ma non il 70%, resa per ettaro di vigneto a coltura promiscua deve esse- l’eccedenza non ha diritto alla denominazione di origine re calcolata in rapporto alla effettiva superficie coperta controllata. Oltre il 70% decade il diritto alla denomina- dalle viti. zione di origine controllata per tutto il prodotto. La regione Toscana, con proprio decreto, sentite le Tuttavia, la resa massima dell’uva in vino finito della organizzazioni di categoria interessate, di anno in anno, tipologia “Vin Santo” non deve essere superiore al 35% prima della vendemmia, tenuto conto delle condizioni dell’uva fresca al terzo anno di invecchiamento del vino. ambientali e di coltivazione, può stabilire un limite massimo di produzione rivendicabile di uva per ettaro Il tradizionale metodo di vinificazione per l’otte- inferiore a quello fissato dal presente disciplinare di nimento del «Val d’Arbia» Vin Santo prevede quanto produzione, dandone immediata comunicazione al Mini- segue: stero delle politiche agricole alimentari e forestali ed al l’uva, dopo aver subito un’accurata cernita, deve Comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di essere sottoposta ad appassimento naturale; l’appassi- origine dei vini. mento delle uve deve avvenire in locali idonei; è ammes- sa una parziale disidratazione con aria ventilata e l’uva Articolo 5. deve raggiungere, prima dell’ammostatura, un contenuto Norme per la vinificazione zuccherino non inferiore al 26,6%; la conservazione e l’invecchiamento del “Vin Santo” deve avvenire in appo- Le operazioni di vinificazione e di appassimento siti locali (i Vinsantai) ed in recipienti di legno (caratelli) delle uve devono essere effettuate nell’interno della zona di capacità non superiore a 200 litri; di produzione delle uve di cui all’art. 3. l’immissione al consumo del «Val d’Arbia» Vin Tuttavia tenuto conto delle situazioni tradizionali, le Santo non può avvenire prima del 1° dicembre del terzo operazioni di cui sopra potranno essere effettuate nell’in- anno successivo a quello di produzione delle uve; tero territorio amministrativo dei comuni di: Castellina l’immissione al consumo del «Val d’Arbia» Vin in Chianti, Radda in Chianti, Gaiole in Chianti, Monte- Santo riserva non può avvenire prima del 1° dicembre riggione, Castelnuovo Berardenga, Sovicille, Asciano, del quarto anno successivo a quello di produzione delle Monteroni d’Arbia, Murlo, Buonconvento, Montalcino uve; e S. Giovanni d’Asso in provincia di Siena e nell’intero al termine del periodo di invecchiamento il prodotto territorio amministrativo dei comuni di: Cavriglia e deve avere un titolo alcolometrico volumico complessi- Montevarchi in provincia di Arezzo. vo minimo del 16%. Nella vinificazione ed elaborazione devono essere L’invecchiamento deve avvenire nell’interno della seguiti i criteri tecnici più razionali ed effettuate le zona di vinificazione delle uve di cui all’art. 5. pratiche enologiche atte a conferire al prodotto finale le migliori caratteristiche di qualità. Articolo 6. È consentito l’arricchimento dei mosti e dei vini di Caratteristiche al consumo cui all’art. 1, fatta eccezione per la tipologia “Vin Santo”, nei limiti e condizioni stabilite dalle norme comunitarie e I vini a denominazione di origine controllata «Val nazionali, con mosti concentrati ottenuti da uve prodotte d’Arbia», all’atto dell’immissione al consumo, devono nella zona di produzione delimitata dal precedente art. rispondere alle seguenti caratteristiche: 3 o, in alternativa, con mosto concentrato rettificato o a «Val d’Arbia» Bianco: mezzo di altre tecnologie consentite. - colore: giallo paglierino tenue, con riflessi verdo- È consentito l’utilizzo di contenitori di legno nelle gnoli; 36 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 - odore: delicato, fine, fruttato; «Val d’Arbia» Vermentino: - sapore: asciutto, fresco, armonico; - colore: giallo paglierino più o meno intenso; - titolo alcolometrico volumico totale minimo: - odore: ampio, fruttato; 10,50% vol; - sapore: asciutto, armonico; - acidità totale minima: 4,5 g/l; - titolo alcolometrico volumico totale minimo: - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. 11,00% vol; «Val d’Arbia» Rosato: - acidità totale minima: 4,5 g/l; - colore: rosato con riflessi rosso rubino; - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. - odore: vinoso, delicato, con intense note fruttate; «Val d’Arbia» Vin Santo e «Val d’Arbia» Vin Santo - sapore: armonioso, leggermente acidulo; riserva: - titolo alcolometrico volumico totale minimo: - colore: dal paglierino all’ambrato più o meno inten- 11,00% vol; so; - acidità totale minima: 5,00 g/l; - odore: etereo, intenso, aromatico, caratteristico; - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. - sapore: dal secco al dolce armonico, morbido con «Val d’Arbia» Chardonnay: retrogusto amarognolo caratteristico, caldo, vellutato con - colore: giallo paglierino più o meno intenso; retrogusto caratteristico; - odore: ampio, caratteristico; - titolo alcolometrico volumico totale minimo: - sapore: asciutto, armonico; 16,00% vol. di cui almeno il 12% in alcol svolto; - titolo alcolometrico volumico totale minimo: - acidità totale minima: 4,5 g/l; 11,00% vol; - acidità volatile massima: 1,6 g/l; - acidità totale minima: 4,5 g/l; - estratto non riduttore minimo: 21 g/l. - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. È facoltà del Ministero delle politiche agricole, ali- «Val d’Arbia» Grechetto: mentari e forestali - Comitato nazionale per la tutela e - colore: giallo paglierino più o meno intenso fino al la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle dorato; indicazioni geografiche tipiche modificare, con proprio - odore: leggermente vinoso, delicato, fruttato; decreto, i limiti minimi sopra menzionati per l’acidità - sapore: asciutto, vellutato, con retrogusto lievemen- totale e per l’estratto non riduttore minimo. te amarognolo, armonico; In relazione all’eventuale conservazione in recipienti - titolo alcolometrico volumico totale minimo: di legno il sapore dei vini può rivelare lieve sentore di 11,00% vol; legno. - acidità totale minima: 4,5 g/l; - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. Articolo 7. «Val d’Arbia» Pinot bianco: Etichettatura, designazione e presentazione - colore: giallo paglierino più o meno intenso; - odore: ampio, caratteristico; Alla denominazione di cui all’art. 1 è vietata l’ag- - sapore: asciutto, armonico; giunta di qualsiasi specificazione aggiuntiva diversa da - titolo alcolometrico volumico totale minimo: quella prevista dal presente disciplinare, ivi compresi gli 11,00% vol; aggettivi «extra», «fine», «scelto», «selezionato», «supe- - acidità totale minima: 4,5 g/l; riore», «vecchio» e similari. - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. È tuttavia consentito l’uso di indicazioni che facciano «Val d’Arbia» Sauvignon: riferimento a nomi, ragioni sociali, e marchi privati non - colore: giallo paglierino più o meno intenso; aventi significato laudativo e non idonei a trarre in ingan- - odore: ampio, caratteristico; no il consumatore. - sapore: asciutto, armonico; È consentito altresì l’uso di indicazioni geografiche - titolo alcolometrico volumico totale minimo: e toponomastiche aggiuntive che facciano riferimento 11,00% vol; ad unità amministrative, frazioni, aree, fattorie e località - acidità totale minima: 4,5 g/l; dalle quali effettivamente provengono le uve da cui il - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. vino così qualificato è stato ottenuto, alle condizioni pre- «Val d’Arbia» Trebbiano: viste dal decreto ministeriale 22 aprile 1992. - colore: paglierino più o meno intenso; Nella designazione dei vini a denominazione di - odore: asciutto, vivace, caratteristico; origine controllata «Val d’Arbia» può inoltre essere uti- - sapore: secco, delicato, armonico; lizzata la menzione “vigna” a condizione che sia seguita - titolo alcolometrico volumico totale minimo: dal relativo toponimo o nome, che la relativa superficie 10,50% vol; sia distintamente specificata nell’albo dei vigneti, che - acidità totale minima: 4,5 g/l; la vinificazione, elaborazione e conservazione del vino - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. avvengano in recipienti separati e che tale menzione, Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 37 seguita dal toponimo o nome, venga riportata sia nella vengono disciplinate tramite l’allegato 1 al presente denuncia delle uve, sia nei registri, sia nei documenti di disciplinare accompagnamento. Salvo quanto espressamente previsto nel suddetto È consentito riportare nella etichettatura della tipo- allegato nelle sottozone devono essere applicate le logia “Vin Santo” le qualificazioni «secco», «abbocca- norme previste dal presente disciplinare. to», «amabile», «dolce», nel rispetto della normativa comunitaria in materia di designazione e presentazione Art. 2. dei vini. È obbligatoria l’indicazione dell’annata in etichetta I vini della denominazione di origine controllata per tutte le tipologie di vino. VALD’ARNO DI SOPRA devono essere ottenuti dalle uve prodotte dai vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la Articolo 8. seguente composizione ampelografica: Confezionamento VALD’ARNO DI SOPRA Bianco,: Chardonnay dal 40 all’80%, Malvasia bianca lunga Per il confezionamento dei vini a denominazione di fino al 30%, Trebbiano toscano fino al 20%. origine controllata «Val d’Arbia» sono ammessi tutti i Possono concorrere altri vitigni a bacca bianca ido- recipienti di volume nominale autorizzati dalla normati- nei alla coltivazione nella regione Toscana, presenti nei va vigente, ivi compresi i contenitori alternativi al vetro vigneti fino ad un massimo del 30%. costituiti da un otre in materiale plastico pluristrato di VALD’ARNO DI SOPRA Bianco Superiore,: polietilene e poliestere racchiuso in un involucro di car- Sauvignon Blanc dal 40 all’80%, Chardonnay fino tone o di altro materiale rigido. al 30%. Per la tappatura dei vini, allorquando siano confezio- Possono concorrere altri vitigni a bacca bianca ido- nati in bottiglie di vetro, può essere utilizzata qualsiasi nei alla coltivazione nella regione Toscana, presenti nei tipo di chiusura, escluso il tappo a corona per bottiglie di vigneti fino ad un massimo del 30%. capacità nominale superiore a 375 ml. VALD’ARNO DI SOPRA Rosso, VALD’ARNO DI Tuttavia, per le tipologie con menzione “vigna” sono SOPRA Rosato: consentite soltanto bottiglie di vetro aventi forma ed Sangiovese dal 40 all’80%, Cabernet Sauvignon fino abbigliamento consoni ai caratteri dei vini di pregio, con al 30%, Merlot fino al 30%. volume nominale fino a 5 litri con chiusura a tappo di Possono concorrere altri vitigni a bacca nera idonei sughero raso bocca. alla coltivazione nella regione Toscana, presenti nei I vini «Val d’Arbia» Vin Santo e «Val d’Arbia» Vin vigneti fino ad un massimo del 20%. Santo riserva devono essere immessi al consumo esclusi- VALD’ARNO DI SOPRA Rosso Superiore: vamente in bottiglie in vetro di capacità non superiore a 3 Merlot dal 40 all’80%, Cabernet Sauvignon fino al litri, con chiusura a tappo di sughero raso bocca. 35%. Syrah fino al 35% Possono concorrere altri vitigni a bacca nera idonei A.PRO.VI.TO. SCA alla coltivazione nella regione Toscana, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 30%. Proposta di Modifica del Disciplinare di Produ­ VALD’ARNO DI SOPRA Passito: zio­ne Denominazione di Origine Controllata Pietra­ Malvasia bianca lunga dal 40 all’80%, Chardonnay viva. Disciplinare di Produzione dei vini della fino al 30 %, Viognier fino al 30%. Denominazione di Origine Controllata «Vald’Arno Possono concorrere altri vitigni a bacca bianca ido- di Sopra». nei alla coltivazione nella regione Toscana, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 30%. Art. 1. VALD’ARNO DI SOPRA Passito Occhio di Pernice: Sangiovese dal 50 all’80%, Aleatico fino al 30%, 1 - La denominazione di origine controllata Possono concorrere altri vitigni a bacca nera idonei “VALD’ARNO DI SOPRA” e’ riservata ai vini che alla coltivazione nella regione Toscana, presenti nei rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal vigneti fino ad un massimo del 20%. presente disciplinare di produzione per le seguenti tipo- VALD’ARNO DI SOPRA con le seguenti specifica- logie: zioni: Bianco, Rosso, Rosato,Bianco Superiore,Rosso Supe- Chardonnay riore, Chardonnay, Cabernet sauvignon, Merlot, San- Sauvignon Blanc giovese, Syrah, Sauvignon, Passito e Passito Occhio di Cabernet sauvignon; Pernice Cabernet Franc 2 - Le sottozone “Pietraviva” e “Pratomagno” Merlot; 38 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 Sangiovese Sono altresì esclusi tutti i terreni non vocati e di Syrah; fondo valle, di pianura e forte composizione argillosa devono essere ottenuti, in ambito aziendale, per inclusi nelle aree dei comuni sopra indicati. almeno l’85% da uno dei sopracitati vitigni e la rimanen- te parte da uno o piu’ vitigni a bacca di colore analogo Art. 4. idonei alla coltivazione nella regione Toscana. Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti Art. 3. destinati alla produzione dei vini della denominazione di origine controllata VALD’ARNO DI SOPRA devono La zona di produzione dei vini a denominazione di essere quelle normali della zona e atte a conferire alle origine controllata VALD’ARNO DI SOPRA ricade nella uve e ai vini le specifiche caratteristiche di qualità. provincia di Arezzo e comprende i terreni vocati alla Sono pertanto considerati idonei ai fini dell’iscrizione viticoltura dell’intero territorio dei comuni di Cavriglia, al relativo albo unicamente i vigneti ubicati nei territori Montevarchi, Bucine, Pergine Valdarno, Civitella in Val collinari di altitudine non inferiore a 170 metri s.l.m. e di Chiana, Pian di Scò, Castelfranco di Sopra, Terra- non superiori a 700 m.s.l.m. compresi nelle zone di cui nuova Bracciolini, Loro Ciuffenna, Castiglion Fibocchi al precedente art.3, e aventi una adeguata sistemazione e Laterina. idraulico-agraria. La sottozona “Pietraviva” comprende l’intero ter- Per i nuovi impianti ed i reimpianti la densità dei ritorio dei comuni di Cavriglia, Montevarchi, Bucine, ceppi per ettaro non potrà essere inferiore a 3300. Pergine Valdarno e Civitella in Val di Chiana, mentre la I sesti d’impianto, le forme di allevamento ed i siste- sottozona “Pratomagno” comprende l’intero territorio mi di potatura devono essere quelli generalmente usati dei comuni di Pian di Scò, Castelfranco di Sopra, Terra- nella zona, privilegiando quelli a più bassa espansione e nuova Bracciolini, Loro Ciuffenna, Castiglion Fibocchi comunque atti a non modificare le caratteristiche quali- e Laterina. tative delle uve e dei vini. Sono esclusi ai fini dell’iscrizione al relativo albo i Sono esclusi i sistemi di coltivazione espansi. vigneti che siano: E’ vietata ogni pratica di forzatura. 1 - ubicati ad una altitudine inferiore ai 170 metri E’ consentita l’irrigazione di soccorso. s.l.m. Le produzioni massime di uva per ettaro, per pianta 2 - ubicati ad una altitudine superiore ai 700 metri ed i titoli alcolometrici volumici naturali minimi sono i s.l.m. seguenti: a) TIPOLOGIA PRODUZIONE PRODUZIONE TITOLO ALCOLOMETRICO MASSIMA t/ha MASSIMA VOLUMICO NATURALE kg/pianta MINIMO %VOL. Vald’Arno di Sopra Bianco 9,0 2,7 11 Vald’Arno di Sopra Rosato 9,0 2,7 11 Vald’Arno di Sopra Rosso 9,0 2,7 12 Vald’Arno di Sopra Bianco 7,0 2,1 12,5 Superiore Vald’Arno di Sopra Rosso 7,0 2,1 12,5 Superiore Vald’Arno di Sopra Chardonnay 9,0 2,7 12 Vald’Arno di Sopra Cabernet 9,0 2,7 12 Franc Vald’Arno di Sopra Cabernet 9,0 2,7 12 Sauvignon Vald’Arno di Sopra Merlot 9,0 2,7 12 Vald’Arno di Sopra Sangiovese 9,0 2,7 12 Vald’Arno di Sopra Syrah 9,0 2,7 12 Vald’Arno di Sopra Sauvignon 9,0 2,7 12 Blanc Vald’Arno di Sopra Passito 7,0 2,1 16 Vald’Arno di Sopra Passito 7,0 2,1 16 Occhio di pernice Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 39 E’ consentito l’utilizzo della menzione “Superiore” - Cabernet Sauvignon anche per le seguenti tipologie di prodotto da monovitigno: - Cabernet Franc - Chardonnay purché i valori di la resa per ettaro, per pianta e del - Merlot titolo alcolometrico minimo siano soddisfatti come nella - Sangiovese seguente tabella. b) TIPOLOGIA PRODUZIONE PRODUZIONE TITOLO ALCOLOMETRICO MASSIMA t/ha MASSIMA VOLUMICO NATURALE kg/pianta MINIMO %VOL. Vald’Arno di Sopra Chardonnay 7,0 2,1 12,5 Blanc Superiore Vald’Arno di Sopra Merlot 7,0 2,1 12,5 Superiore Vald’Arno di Sopra Sangiovese 7,0 2,1 12,5 Superiore Vald’Arno di Sopra Cabernet 7,0 2,1 12,5 Sauvignon Superiore Vald’Arno di Sopra Cabernet 7,0 2,1 12,5 Franc Superiore

Per i vigneti impiantati precedentemente all’entrata Art. 5. in vigore del presente disciplinare di produzione, e che hanno una densità di ceppi inferiore a quella suindicata, Le operazioni di vinificazione, ivi compreso l’invec- le produzioni ad ettaro ammesse non possono essere chiamento obbligatorio, l’imbottigliamento e l’affina- superiori: 7 t per le uve a bacca bianca; 6 t per le uve a mento devono essere effettuate nell’ambito del territorio bacca rossa. Per la produzione che si fregia della menzio- di produzione delle uve delimitato all’art. 3 del presente ne “Superiore”, o che sarà dedicata alla produzione delle disciplinare di produzione. due tipologie di Passito e della Vendemmia tardiva, la E’ altresì consentito che dette operazioni possano produzione massima per ceppo rimane comunque fissata effettuarsi in cantine situate in aziende ricadenti nell’in- a 2,1 kg per pianta. tero territorio dei comuni indicati nel citato art. 3 e nei In annate favorevoli i quantitativi delle uve ottenute e comuni della provincia di Arezzo, confinanti con la zona da destinare alla produzione del vino a denominazione di di produzione. origine controllata “Vald’arno di Sopra” devono essere Nella vinificazione sono ammesse solo le pratiche riportati, nei limiti di cui sopra, purché la produzione glo- enologiche leali e costanti, atte a conferire ai vini le loro bale non superi il 20% i limiti medesimi, fermi restando i peculiari caratteristiche. E’ consentito l’arricchimento limiti di resa uva/vino per i quantitativi di cui trattasi. dei mosti e dei vini di cui all’art. 1, nei limiti stabiliti Le eccedenze delle uve, nel limite massimo del 20%, dalle norme comunitarie e nazionali. non hanno diritto alla denominazione di origine control- E’ ammessa la colmatura dei vini, di cui all’art. 1, lata. in corso d’invecchiamento obbligatorio, con vini aventi Oltre detto limite decade il diritto alla denominazione diritto alla stessa denominazione d’origine, di uguale di origine controllata per tutto il prodotto. colore e varietà di vite, anche non soggetti ad invecchia- Per i vigneti in coltura promiscua la produzione mas- mento obbligatorio, per non oltre il 10%. sima di uva a ettaro deve essere rapportata alla superficie La resa massima dell’uva in vino, compreso l’even- effettivamente impegnata dalla vite. tuale arricchimento, e’ del 70% per tutte le tipologie Per l’entrata in produzione dei nuovi impianti la pro- della denominazione di origine controllata “Vald’Arno di duzione massima ad ettaro ammessa è: Sopra”, ad esclusione per le tipologie “Passito”, “Pas- sito occhio di pernice” che sarà del 35%. Anno vegetativo Produzione ammessa I e II anno 0 % La qualificazione “ Riserva” è riservata ai seguenti III anno 60 % vini: IV anno e successivi 100 % - Vald’Arno di Sopra Rosso Superiore Il riferimento all’anno d’impianto e’ fissato in -pri - Vald’Arno di Sopra Merlot mavera (ripresa vegetativa), anche se il vigneto e’ stato - Vald’Arno di Sopra Sangiovese messo a dimora in autunno. Tale qualificazione potrà altresì essere utilizzata per 40 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 le tipologie designate a “Superiore” dei sopraccitati pro- estratto non riduttore minimo 21,0 g/l; dotti da monovitigno. Vald’Arno di Sopra Bianco Superiore: Trascorso un periodo di 24 mesi dalla vendemmia colore: giallo paglierino, anche intenso; di cui un periodo minimo di 6 mesi di affinamento in odore: fine, intenso, fruttato e sentori di peperone; legno. sapore: secco e armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12.50% I vini a denominazione di origine controllata Vald’Ar- vol.; no di Sopra Bianco, Rosato e le tipologie monovarietali acidità totale minima: 4,5 g/l; a bacca bianca non possono essere immessi al consumo estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l. prima del 1° febbraio dell’anno successivo a quello della Vald’Arno di Sopra Rosso Superiore: raccolta delle uve. colore: dal rosso rubino al granato intenso; I vini a denominazione di origine controllata Vald’Ar- odore: intenso, fine, fruttato, vegetale e sentori di no di Sopra Rosso e le tipologie monovarietali a bacca legno qualora sottoposto ad invecchiamento rossa non possono essere immessi al consumo prima del sapore: pieno e armonico; 31 marzo dell’anno successivo a quello di raccolta delle titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% uve. vol.; I vini a denominazione di origine controllata Vald’Ar- acidità totale minima: 4,5 g/l; no di Sopra Bianco Superiore e le tipologie monova- estratto non riduttore minimo: 26,0 g/l. rietali a bacca bianca con menzione “Superiore” non Vald’Arno di Sopra Chardonnay: possono essere immessi al consumo prima del 30 giugno colore: giallo paglierino piu’ o meno intenso; dell’anno successivo a quello di raccolta delle uve. odore: fine, intenso, fruttato e floreale; I vini a denominazione di origine controllata Vald’Ar- sapore: secco e armonico; no di Sopra Rosso Superiore e le tipologie monovarietali titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% a bacca rossa con menzione “Superiore” non possono vol.; essere immessi al consumo prima del 30 giugno del acidità totale minima: 4,5 g/l; secondo anno successivo a quello di raccolta delle uve. estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l. Vald’Arno di Sopra Sauvignon Blanc: Art. 6. colore: giallo paglierino piu’ o meno intenso; odore: fine e delicato, con sentori vegetali di pepero- I vini a denominazione di origine controllata Vald’Ar- ne e foglia di pomodoro; no di Sopra devono rispondere, all’atto dell’immissione sapore: secco e armonico; al consumo, alle seguenti caratteristiche: titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% Vald’Arno di Sopra Bianco: vol.; colore: giallo paglierino; acidità totale minima: 4,5 g/l; odore: fine e delicato; estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l. sapore: secco e armonico; Vald’Arno di Sopra Sauvignon Blanc Superiore titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% colore: giallo paglierino piu’ o meno intenso; vol.; odore: fine, delicato, intenso, con sentori vegetali di acidità totale minima: 4,5 g/l; peperone e foglia di pomodoro; estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l. sapore: secco e armonico; Vald’Arno di Sopra Rosato: titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,5% colore: da rosato a rosso rubino, senza riflessi vio- vol.; lacei; acidità totale minima: 4,5 g/l; odore: fine e delicato, fruttato; estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l. sapore: secco e armonico, delicato; Vald’Arno di Sopra Cabernet sauvignon: titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% colore: rosso rubino intenso; vol.; odore: intenso, caratteristico, complesso; acidità totale minima: 4,5 g/l; sapore: secco e armonico; estratto non riduttore minimo: 18,0 g/l. titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% Vald’Arno di Sopra Rosso: vol.; colore: da rosso rubino a rosso granato; acidità totale minima: 4,5 g/l; odore: fine e fruttato con sentori di iris e di viola; estratto non riduttore minimo: 21,0 g/l. sapore: pieno e armonico; Vald’Arno di Sopra Merlot: titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% colore: rosso rubino intenso; vol.; odore: intenso, fruttato, complesso con sentori vege- acidità totale minima: 4,5 g/l; tali; Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 41 sapore: secco, pieno e armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 15% titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol.; vol.; acidità totale minima: 4 g/l; acidità totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l. estratto non riduttore minimo: 21,0 g/l. Vald’Arno di Sopra Passito Occhio di Pernice: Vald’Arno di Sopra Sangiovese: colore: da rosa intenso a rosa pallido; colore: rosso rubino, tendente al granato con l’invec- odore: caratteristico,intenso,etereo,caldo chiamento; sapore: vellutato, armonico con pronunciata roton- odore: floreale e fruttato caratteristico; dità sapore: secco, armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 15,50% titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol.; vol.; acidità totale minima: 4 g/l; acidità totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 25,0 g/l. estratto non riduttore minimo: 21,0 g/l. estratto non riduttore minimo: 21,0 g/l. In relazione all’eventuale conservazione in recipienti Vald’Arno di Sopra Syrah: di legno, ove consentita, il sapore dei vini può rivelare colore: rosso rubino, tendente al granato con l’invec- lieve sentore di legno. chiamento; odore: profumi di piccoli frutti rossi e spezie; E’ facoltà del Ministero delle politiche agricole e sapore: secco, armonico; forestali -Comitato nazionale per la tutela e la valorizza- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% zione delle denominazione di origine e delle indicazioni geografiche tipiche - modificare con proprio decreto i vol.; limiti minimi sopra menzionati per l’acidità’ totale e per acidità totale minima: 4,5 g/l; l’estratto non riduttore minimo. estratto non riduttore minimo: 21,0 g/l. Vald’Arno di Sopra Merlot Superiore: Art. 7. colore: rosso rubino intenso, tendente al granato con l’invecchiamento; Nella etichettatura, designazione e presentazione odore: intenso, fruttato, complesso con sentori vege- dei vini di cui all’art. 1 e’ vietata l’aggiunta di qualsiasi tali e con sentori di legno qualora sottoposto all’invec- qualificazione diversa da quelle previste dal presente chiamento disciplinare, ivi compresi gli aggettivi «fine», «scelto», sapore: secco e armonico con sentori di legno qua- «selezionato» e similari. lora E’ tuttavia consentito l’uso di indicazioni che faccia- sottoposto all’invecchiamento no riferimento a nomi, ragioni sociali, marchi privati, titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% non aventi significato laudativo e non idonei a trarre in vol.; inganno il consumatore. acidità totale minima: 4,5 g/l; Sono consentite le menzioni facoltative previste dalle estratto non riduttore minimo: 26,0 g/l. norme comunitarie, oltre alle menzioni tradizionali, Vald’Arno di Sopra Sangiovese Superiore: come quelle del colore, della varietà di vite, del modo colore: rosso rubino intenso, tendente al granato con di elaborazione e altre, purché pertinenti ai vini di cui l’invecchiamento; all’art. 1. odore: floreale, fruttato, caratteristico e complesso E’ consentito, in conformità al disposto del decreto con sentori di legno qualora sottoposto all’invecchia- ministeriale 22 aprile 1992, l’uso di indicazioni geografi- mento che e toponomastiche che facciano riferimento a comuni, sapore: secco e armonico con sentori di legno qua- frazioni, poderi, tenute, tenimenti e similari, nonché di lora altri sinonimi di uso locale, costituite da aree e località sottoposto all’invecchiamento incluse nelle zone, delimitate nell’art.3, dalle quali effet- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% tivamente provengano le uve da cui i vini così qualificati vol.; sono stati ottenuti. acidità totale minima: 4,5 g/l; Nell’etichettatura dei vini a denominazione di origine estratto non riduttore minimo: 26,0 g/l. controllata Vald’Arno di Sopra l’indicazione dell’annata Vald’Arno di Sopra Passito: di produzione delle uve e’ obbligatoria. colore: da giallo paglierino carico al giallo ambrato E’ altresì consentito l’uso di indicazioni toponoma- odore: delicato,caratteristico,intenso,etereo stiche aggiuntive che facciano riferimento alle “vigne” sapore: vellutato, armonico con pronunciata roton- dalle quali effettivamente provengano le uve, da cui i dità vini così qualificati sono stati esclusivamente ottenuti, a 42 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 condizione che tali vigne siano indicate ed evidenziate sumo soltanto in recipienti in vetro del seguente volume separatamente all’atto della denuncia all’albo dei vigneti nominale: litri 0,187, 0,375, 0,500, 0,750, 1,500, 3,000 e e che le uve da esse provenienti ed i vini da esse sepa- 5,000. Sono ammesse soltanto bottiglie aventi forma ed ratamente ed unicamente ottenuti siano distintamente abbigliamento consoni ai caratteri dei vini di pregio. indicate e caricati rispettivamente nella denuncia annua- Per la tappatura dei vini di cui all’art. 1 e’ obbligato- le di produzione delle uve e nei registri obbligatori di rio il tappo di sughero raso bocca. cantina. Limitatamente alle confezioni da litri 0,187 e’ ammes- sa anche la chiusura tappo a vite. Art. 8.

I vini di cui all’art. 1 possono essere immessi al con- SEGUE ALLEGATO Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 43

Allegato 1

- Sottozone

SOTTOZONA “PIETRAVIVA” SOTTOZONA ”PRATOMAGNO”

Art. 1

La denominazione di origine controllata "Vald’Arno di Sopra” può fregiarsi della menzione aggiuntiva “Pietraviva” o “Pratomagno” solo se le uve ed i vini prodotti hanno origine esclusiva nei rispettivi territori stabiliti nell’art. 5 del disciplinare e che non siano stati sottoposti a un coacervo.

Art. 2

La denominazione di origine controllata "Vald’Arno di Sopra” “Pietraviva” o “Pratomagno” devono essere ottenuti dalle uve prodotte dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica: VALD’ARNO DI SOPRA Bianco Superiore "Pietraviva“ e “Pratomagno“ Sauvignon Blanc dal 40 all'80%, Chardonnay fino al 30%, Possono concorrere altri vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 30%. VALD’ARNO DI SOPRA Rosso Superiore "Pietraviva“ e “Pratomagno“ Merlot dal 40 all’80% , Cabernet Sauvignon fino al 35%. Syrah fino al 35% Possono concorrere altri vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 30%. VALD’ARNO DI SOPRA Vendemmia Tardiva "Pietraviva“ e “Pratomagno“ Malvasia bianca lunga dal 40 all’80% , Chardonnay fino al 30 %, Viogner fino al 30%. Possono concorrere altri vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 30%. VALD’ARNO DI SOPRA "Pietraviva“ e “Pratomagno“ con le seguenti specificazioni: Chardonnay Malvasia bianca lunga; Sauvignon blanc Cabernet sauvignon; Cabernet Franc Canaiolo nero; Merlot; Sangiovese Pugnitello ; Syrah ; Malvasia Nera ; Per la sola sottozona “Pietraviva” sono previste anche le seguenti specificazioni: Ciliegiolo Queste tipologie di prodotto devono essere ottenute, in ambito aziendale, per almeno l'85% da uno dei sopracitati vitigni e la rimanente parte da uno o piu' vitigni a bacca di colore analogo idonei alla coltivazione nella regione Toscana.

Art. 3

Le sottozone di produzione sono così delimitate: 44 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 a) La zona di produzione dei vini a denominazione di origine controllata "Vald’Arno di Sopra” sottozona “Pietraviva” ricade nella provincia di Arezzo e comprende i terreni vocati alla viticoltura dell’intero territorio dei comuni di Cavriglia, Montevarchi, Bucine, Pergine Valdarno, Civitella in Val di Chiana. b) La zona di produzione dei vini a denominazione di origine controllata "Vald’Arno di Sopra” sottozona”Pratomagno“ ricade nella provincia di Arezzo e comprende i terreni vocati alla viticoltura dell’intero territorio dei comuni di Pian di Scò, Castelfranco di Sopra, Terranuova Bracciolini, Loro Ciuffenna, Castiglion Fibocchi e Laterina. Sono esclusi ai fini dell’iscrizione al relativo albo i vigneti che siano: -1- ubicati ad una altitudine inferiore di 170 metri s.l.m. -2- ubicati ad una altitudine superiore a 700 metri s.l.m. Sono altresì esclusi tutti i terreni non vocati e di fondo valle, di pianura e forte composizione argillosa inclusi nelle aree dei comuni sopra indicati.

Art. 4

Le produzioni massime di uva per ettaro e i titoli alcolometrici volumici naturali minimi previste per i vini a Denominazione di Origine Controllata “Vald’Arno di Sopra“ "Pietraviva“ e “Pratomagno” sono i seguenti: a) TIPOLOGIA PRODUZIONE PRODUZIONE TITOLO ALCOLOMETRICO MASSIMA t/ha MASSIMA VOLUMICO NATURALE kg/pianta MINIMO %VOL. Vald’Arno di Sopra Bianco 7,0 2,1 12,5 Superiore "Pietraviva e “Pratomagno “ Vald’Arno di Sopra Rosso 7,0 2,1 12,5 Superiore "Pietraviva e “Pratomagno “ Valda’Arno di Sopra 7,0 2,1 12,5 Chardonnay "Pietraviva e “Pratomagno “ Vald’Arno di Sopra Malvasia 7,0 2,1 12 Bianca "Pietraviva e “Pratomagno “ Vald’Arno di Sopra Cabernet 7,0 2,1 12,5 Sauvignon "Pietraviva e “Pratomagno “ Vald’Arno di Sopra Canaiolo 7,0 2,1 12,5 Nero "Pietraviva e “Pratomagno “ Vald’Arno di Sopra Merlot 7,0 2,1 12,5 "Pietraviva e “Pratomagno “ Vald’Arno di Sopra 7,0 2,1 12,5 Sangiovese "Pietraviva e “Pratomagno “ Vald’Arno di Sopra Syrah 7,0 2,1 12,5 "Pietraviva e “Pratomagno “ Vald’Arno di Sopra Sauvignon 7,0 2,1 12,5 Blanc "Pietraviva e “Pratomagno “ Vald’Arno di Sopra Pugnitello 7,0 2,1 12,5 "Pietraviva e “Pratomagno “ Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 45

Vald’Arno di Sopra Malvasia 7,0 2,1 12,5 Nera "Pietraviva “ e “Pratomagno “ Vald’Arno di Sopra 7,0 2,1 15 Vendemmia Tardiva "Pietraviva “ e “Pratomagno“ Vald’Arno Ciliegiolo 7,0 2.1 12,5 "Pietraviva “

Non è consentito l’utilizzo della menzione “Superiore” abbinato alla Sottozona per i prodotti monovarietali.

La qualificazione “Riserva” in abbinamento alle sottozone “Pietraviva ” e “Pratomagno” è riservata ai seguenti vini : - Vald’Arno di Sopra Rosso Superiore - Vald’Arno di Sopra Cabernet sauvignon - Vald’Arno di sopra Cabernet Franc - Vald’Arno di Sopra Merlot - Vald’Arno di Sopra Sangiovese

Trascorso un periodo di 24 mesi dalla vendemmia di cui un periodo minimo di 6 mesi di affinamento in legno.

Art. 5.

I vini a denominazione di origine controllata Vald’Arno di Sopra “Pietraviva“ e “Pratomagno“ devono rispondere, all'atto dell'immissione al consumo, alle seguenti caratteristiche: Vald’Arno Di Sopra Bianco Superiore “sottozona Pietraviva” e “sottozona Pratomagno” colore: giallo paglierino, anche intenso; odore: fine, intenso, fruttato e sentori di peperone; sapore: secco e armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12.50% vol.; acidita' totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l. Vald’Arno Di Sopra Rosso Superiore “sottozona Pietraviva“ e “sottozona Pratomagno” colore: dal rosso rubino al granato intenso; odore: intenso, fine, fruttato, vegetale e sentori di legno qualora sottoposto ad invecchiamento; sapore: pieno e armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol.; acidita' totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 26,0 g/l.

Vald’Arno Di Sopra Chardonnay “sottozona Pietraviva” e “sottozona Pratomagno“ colore: giallo paglierino piu' o meno intenso; odore: fine, intenso, fruttato e floreale; sapore: secco e armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol.; acidita' totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l. Vald’Arno Di Sopra Malvasia Bianca Lunga “sottozona Pietraviva” e “sottozona Pratomagno” colore: giallo paglierino piu' o meno intenso; odore: fine, delicato, intenso, floreale; 46 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010

sapore: secco e armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol.; acidita' totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 20 g/l.

Vald’Arno Di Sopra Sauvignon Blanc “sottozona Pietraviva“ e sottozona Pratomagno“ colore: giallo paglierino piu' o meno intenso; odore: fine, delicato, intenso, con sentori vegetali di peperone e foglia di pomodoro; sapore: secco e armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol.; acidita' totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 20 g/l. Vald’Arno Di Sopra Cabernet sauvignon “sottozona Pietraviva” e “sottozona Pratomagno“ colore: rosso rubino intenso; odore: vinoso, caratteristico, complesso; sapore: secco e armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol.; acidita' totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 25,0 g/l. Vald’Arno Di Sopra Canalolo nero “sottozona Pietraviva” e “sottozona Pratomagno” colore: rosso rubino piu' o meno intenso; odore: fine, floreale e caratteristico; sapore: secco e armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol.; acidita' totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 25,0 g/l. Vald’ Arno Di Sopra Merlot “sottozona Pietraviva” e “sottozona Pratomagno” colore: rosso rubino, intenso; odore: intenso, vinoso e caratteristico; sapore: odore: intenso, fruttato, complesso con sentori vegetali e con sentori di legno qualora sottoposto all’invecchiamento; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol.; acidita' totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 25,0 g/l. Vald’ Arno Di Sopra Sangiovese “sottozona Pietraviva” e “sottozona Pratomagno” colore: rosso rubino, tendente al granato con l'invecchiamento; odore: floreale, fruttato, caratteristico e complesso con sentori di legno qualora sottoposto all’invecchiamento; sapore: secco, armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol.; acidita' totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 25,0 g/l. Vald’ Arno Di Sopra Pugnitello “sottozona Pietraviva“ e “sottozona Pratomagno“ colore: rosso rubino, tendente al granato con l'invecchiamento; odore: intenso, complesso e caratteristico con sentori di legno qualora sottoposto all’invecchiamento; sapore: secco, armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol.; acidita' totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 25,0 g/l. Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 47

Vald’ Arno Di Sopra Syrah “sottozona Pietraviva“ e “sottozona Pratomagno” colore: rosso rubino, tendente al granato con l'invecchiamento; odore: vinoso, caratteristico; odore: profumi di piccoli frutti rossi e spezie; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol.; acidita' totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 25,0 g/l. Vald’ Arno Di Sopra Malvasia Nera “sottozona Pietraviva” e “sottozona Pratomagno” colore: rosso rubino, tendente al granato con l'invecchiamento; odore: fine, fruttato e balsamico; sapore: secco, armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol.; acidita' totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 25,0 g/l. Vald’ Arno Di Sopra Vendemmia Tardiva “sottozona “Pietraviva” e “sottozona Pratomagno” colore: ; da giallo paglierino carico al giallo ambrato odore: delicato,caratteristico,intenso,etereo sapore: vellutato, armonico con pronunciata rotondità titolo alcolometrico volumico totale minimo: 15% vol.; acidita' totale minima: 4 g/l; estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l. Vald’ Arno Di Sopra Ciliegiolo “sottozona Pietraviva” colore: rosso rubino, tendente al granato con l'invecchiamento; odore: vinoso, caratteristico; sapore: secco, armonico; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol.; acidita' totale minima: 4,5 g/l; estratto non riduttore minimo: 25,0 g/l.

In relazione all'eventuale conservazione in recipienti di legno, ove consentita, il sapore dei vini puo' rivelare lieve sentore di legno. I vini ottenuti dal coacervo di uve, mosti e vini provenienti dalle due predette sottozone geografiche vengono designati in etichetta soltanto con la denominazione “Vald’Arno di Sopra”. 48 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 A.PRO.VI.TO. SCA uve a bacca rossa, da sole o congiuntamente, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione Proposta modifica disciplinare Val di Cornia DOC. Toscana, fino ad un massimo del 15%. «Val di Cornia» Ciliegiolo: Articolo 1 Ciliegiolo, minimo l’85%. Denominazione e vini Possono concorrere alla produzione di detto vino le uve a bacca rossa, da sole o congiuntamente, provenienti La denominazione di origine controllata «Val di Cor- da altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione nia» è riservata ai vini che corrispondono alle condizioni Toscana, fino ad un massimo del 15%. e ai requisiti prescritti dal presente disciplinare di produ- «Val di Cornia» Merlot: zione per le seguenti tipologie: bianco, rosato, Ansonica, Merlot, minimo l’85%. Vermentino, Cabernet Sauvignon, Ciliegiolo, Merlot, Possono concorrere alla produzione di detto vino le Sangiovese, Aleatico passito e Ansonica passito. uve a bacca rossa, da sole o congiuntamente, provenienti Le qualifiche «riserva» e «superiore» sono riservate da altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione alle tipologie Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Mer- Toscana, fino ad un massimo del 15%. lot. «Val di Cornia» Sangiovese: Sangiovese, minimo l’85%. Articolo 2 Possono concorrere alla produzione di detto vino le Base ampelografica uve a bacca rossa, da sole o congiuntamente, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione I vini a denominazione di origine controllata «Val di Toscana, fino ad un massimo del 15%. Cornia» devono essere ottenuti dalle uve prodotte dai «Val di Cornia» Aleatico passito: vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente com- Aleatico, 100%. posizione ampelografica: «Val di Cornia» Ansonica passito: «Val di Cornia» bianco: Ansonica, minimo l’85%. Vermentino bianco: minimo il 50% Possono concorrere alla produzione di detto vino Trebbiano toscano, Ansonica, Viognier e Malvasia le uve a bacca bianca, da sole o congiuntamente, pro- bianca lunga, da soli o congiuntamente: massimo il venienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la 50%. regione Toscana, fino ad un massimo del 15%. Possono concorrere alla produzione di detto vino L’adeguamento della composizione ampelografica le uve a bacca bianca, da sole o congiuntamente, pro- su base aziendale dei vigneti iscritti all’albo dei vigneti venienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la della denominazione di origine controllata «Val di Cor- regione Toscana, fino ad un massimo del 15%. nia» dovrà essere effettuata entro cinque anni dalla data «Val di Cornia» rosato: di entrata in vigore del presente disciplinare di produ- Sangiovese: minimo il 40% zione. Cabernet Sauvignon e Merlot: da soli o congiunta- mente, fino ad un massimo del 60% Articolo 3 Possono concorrere alla produzione di detti vini le Zona di produzione delle uve uve a bacca rossa, da sole o congiuntamente, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione La zona di produzione delle uve atte alla produzione Toscana, fino ad un massimo del 20%. dei vini a denominazione di origine controllata «Val di «Val di Cornia» Ansonica: Cornia» ricade nelle province di Livorno e Pisa e com- Ansonica, minimo l’85%. prende i terreni vocati alla qualità rispettivamente: Possono concorrere alla produzione di detto vino - in provincia di Livorno: tutto il territorio ammini- le uve a bacca bianca, da sole o congiuntamente, pro- strativo dei comuni di Suvereto e Sassetta e parte del venienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la territorio amministrativo dei comuni di Piombino, San regione Toscana, fino ad un massimo del 15%. Vincenzo e Campiglia Marittima; «Val di Cornia» Vermentino: - in provincia di Pisa: tutto il territorio amministrati- Vermentino, minimo l’85%. vo del comune di Monteverdi Marittimo. Possono concorrere alla produzione di detto vino Detta zona si suddivide in due parti, zona sud-ovest e le uve a bacca bianca, da sole o congiuntamente, pro- zona nord-est, ed è così delimitata: venienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la Zona sud-ovest regione Toscana, fino ad un massimo del 15%. Partendo da Piombino, il limite segue viale Unità «Val di Cornia» Cabernet Sauvignon: d’Italia quindi continua lungo la strada della Principessa Cabernet Sauvignon, minimo l’85%. fino a Fiorentina. Da qui prosegue verso Venturina lungo Possono concorrere alla produzione di detto vino le la strada provinciale piombinese, e superato il Ponte di Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 49 Ferro, volge verso la strada per Campo all’Olmo, incon- Il limite continua quindi verso nord lungo la vecchia tra la strada provinciale Rinsacca, continua per detta stra- strada Aurelia fino a località Lumiere da dove prosegue da deviando poi lungo la strada vicinale di Montegemoli lungo la via Remigliano deviando in direzione sud-ovest fino ad incontrare la ferrovia. La delimitazione continua per la strada delle Lotrine fino ad incontrare la ferrovia. verso nord seguendo la ferrovia fino alla stazione di Continuando verso nord il confine si identifica con la Populonia. Da qui prosegue verso la strada vicinale di ferrovia fino al confine del comune di San Vincenzo e Poggio all’Agnello, incontra la strada che porta alla Prin- si ricollega la punto di partenza seguendo i confini dei cipessa, continua per detta strada deviando poi lungo la comuni citati al capoverso iniziale. strada poderale che porta al podere Poggio al Lupo. Da questo podere, seguendo la direzione di questa strada, il Articolo 4 limite raggiunge un’altra strada poderale tramite la quale Norme per la viticoltura arriva alla strada della Principessa. Da qui la linea di delimitazione prosegue a sud lungo la detta strada, devia Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti lungo la strada poderale che porta al podere delle Forna- destinati alla produzione dei vini a denominazione di ce e raggiunge il mare seguendo la stessa direzione. origine controllata «Val di Cornia» di cui all’articolo 2 Zona nord-est devono essere quelli tradizionali della zona e comunque Dall’incrocio della ferrovia con il confine tra la pro- atte a conferire alle uve, ai mosti e ai vini derivati le vincia di Livorno con quella di Grosseto, il limite segue specifiche caratteristiche di qualità. verso nord la ferrovia stessa fino ad incontrare fosso I vigneti devono trovarsi su terreni ritenuti idonei per Valnera. Da qui risalendo il corso di tale fosso arriva le produzioni dei vini di cui si tratta; sono da escludere i alla strada comunale di Riotorto-Piombino e continua terreni eccessivamente umidi o insufficientemente soleg- su di essa, entra nel comune di Campiglia Marittima e giati e di pianura alluvionale. arriva alla strada comunale di Casalappi. Da qui il limite I sesti di impianto, le forme di allevamento, i sistemi prosegue su questa strada, deviando poi lungo la strada di potatura devono essere quelli tradizionalmente usati comunale piombinese fino al confine tra il comune di nella zona. Campiglia Marittima e quello di Suvereto. Da questo Per i nuovi impianti e i reimpianti la densità dei ceppi punto la linea di delimitazione prosegue verso ovest non può essere inferiore a 4.000 piante ad ettaro. identificandosi con il confine tra i due comuni fino all’in- La regione Toscana può consentire diverse forme di crocio con il fosso Riomerdancio, risale il corso di tale allevamento qualora siano tali da migliorare la gestione fosso fino a quota 28 e continua a nord lungo la strada dei vigneti senza determinare effetti negativi sulle carat- provinciale pisana fino alla strada statale n. 398. Da qui il teristiche delle uve. limite prosegue verso Venturina, si identifica con questa È vietata ogni pratica colturale avente carattere di strada devia a sud lungo la strada per Cignanella, arriva forzatura. È consentita l’irrigazione di soccorso. al fosso di Riomerdancio seguendo la stessa direzione, La produzione massima di uva ad ettaro in coltura segue il corso di detto fosso al fiume Cornia e segue il specializzata ed il titolo alcolometrico volumico minimo corso di quest’ultimo fino alla vecchia strada statale n.1. naturale sono le seguenti:

Tipologia «Val di Cornia» Doc Produzione uva Titolo alcolometrico (tonnellate/ettaro) volumico naturale minimo (% vol) Bianco 12 11,00 Rosato 10 11,00 Ansonica 10 11,50 Vermentino 10 11,50 Cabernet Sauvignon 10 12,00 Cabernet Sauvignon riserva o superiore 9 12,00 Ciliegiolo 10 12,00 Merlot 10 12,00 Merlot riserva o superiore 9 12,00 Sangiovese 10 12,00 Sangiovese riserva o superiore 9 12,00 Aleatico passito 6 16,00 Ansonica passito 7 16,00 50 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 A detti limiti, anche in annate eccezionalmente favo- Le operazioni di vinificazione, ivi compreso l’in- revoli, la resa dovrà essere riportata attraverso una accu- vecchiamento obbligatorio e l’appassimento delle rata cernita delle uve, purché la produzione non superi uve, devono essere effettuate nell’ambito del territo- del 20% il limite medesimo, fermi restando i limiti resa rio dei comuni indicati, anche in parte, nel precedente uva/vino per i quantitativi di cui trattasi. art. 3. Fermo restando il limite massimo sopra indicato, la Nella vinificazione ed elaborazione devono essere resa per ettaro di vigneto a coltura promiscua deve esse- seguiti i criteri tecnici più razionali ed effettuate le re calcolata in rapporto alla effettiva superficie coperta pratiche enologiche atte a conferire al prodotto finale le dalle viti. migliori caratteristiche di qualità. La regione Toscana, con proprio decreto, sentite le È consentito l’arricchimento dei mosti e dei vini di organizzazioni di categoria interessate, di anno in anno, cui all’art. 1, fatta eccezione per le tipologie “passito”, prima della vendemmia, tenuto conto delle condizioni nei limiti stabiliti dalle norme comunitarie e nazionali, ambientali e di coltivazione, può stabilire un limite con mosti concentrati ottenuti da uve prodotte nella massimo di produzione rivendicabile di uva per ettaro zona di produzione delimitata dal precedente art. 3 o, in inferiore a quello fissato dal presente disciplinare di alternativa, con mosto concentrato rettificato o a mezzo produzione, dandone immediata comunicazione al Mini- di altre tecnologie consentite. stero delle politiche agricole alimentari e forestali ed al Il vino a denominazione di origine controllata «Val di Comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di Cornia» rosato deve essere ottenuto con la vinificazione origine dei vini. in “rosato” delle uve a bacca rossa. La resa massima dell’uva in vino, compresa l’even- Articolo 5 tuale aggiunta correttiva, e la produzione massima di Norme per la vinificazione vino per ettaro, sono le seguenti:

Tipologia «Val di Cornia» Doc Resa uva/vino Produzione massima vino (ettolitri/ettaro) Bianco 70 84 Rosato 70 70 Ansonica 70 70 Vermentino 70 70 Cabernet Sauvignon 70 70 Ciliegiolo 70 70 Merlot 70 70 Sangiovese 70 70 Aleatico passito 40 24 Ansonica passito 40 28

Qualora la resa uva/vino superi il limite sopra indica- Articolo 6 to, ma non il 75% (45% per le tipologie “Passito”), anche Caratteristiche al consumo se la produzione ad ettaro resta al di sotto del limite mas- simo consentito, l’eccedenza non ha diritto alla denomi- I vini a denominazione di origine controllata «Val nazione di origine controllata. Oltre detti limiti decade il di Cornia» all’atto dell’immissione al consumo devono diritto alla denominazione di origine controllata per tutto rispondere alle seguenti caratteristiche: il prodotto. «Val di Cornia» bianco: I vini «Val di Cornia» Sangiovese, «Val di Cornia» - colore: giallo paglierino di limpidezza brillante; Merlot, «Val di Cornia» Cabernet Sauvignon nonché le - odore: delicato più o meno fruttato; tipologie «Val di Cornia» con la menzione «superiore» - sapore: secco, fresco; non possono essere immessi al consumo prima del 1° - titolo alcolometrico volumico totale minimo: marzo del secondo anno successivo a quello di produ- 11,00% vol.; zione delle uve. - acidità totale minima: 4,5 g/l; Detti vini, qualora siano sottoposti ad un periodo - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. di invecchiamento non inferiore a ventiquattro mesi, «Val di Cornia» Ansonica: di cui almeno dodici mesi in contenitori di legno e - colore: giallo paglierino, brillante; sei in bottiglia, possono optare per la qualifica «riser- - odore: intenso, caratteristico; va». - sapore: secco, armonico; Il periodo di invecchiamento decorre dal 1° novem- - titolo alcolometrico volumico totale minimo: bre dell’anno di produzione delle uve. 11,50% vol.; Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 51 - acidità totale minima: 4,5 g/l; «Val di Cornia» Aleatico passito: - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. - colore: rosso rubino intenso, di limpidezza brillan- «Val di Cornia» Vermentino: te; - colore: giallo paglierino, brillante; - odore: intenso, vinoso; - odore: delicato, caratteristico; - sapore: leggermente dolce, ricco di corpo; - sapore: secco, armonico, vellutato; - titolo alcolometrico volumico totale minimo: 16% - titolo alcolometrico volumico totale minimo: vol. di cui almeno il 12% svolto; 11,50% vol.; - acidità totale minima: 4,5 g/l; - acidità totale minima: 4,5 g/l; - estratto non riduttore minimo: 25 g/l; - estratto non riduttore minimo: 16 g/l. - acidità volatile massima: 1,7 g/l. «Val di Cornia» rosato: «Val di Cornia» Ansonica passito: - colore: rosato, rosato tenue di limpidezza brillante; - colore: paglierino intenso, limpidezza brillante; - odore: vinoso delicato, più o meno fruttato; - odore: caratteristico intenso; - sapore: secco fresco, gradevole; - sapore: amabile; - titolo alcolometrico volumico totale minimo: - titolo alcolometrico volumico totale minimo: 16% 11,00% vol.; vol. di cui almeno il 12% vol. svolto; - acidità totale minima: 4,5 g/l; - acidità volatile massima: 1,6 g/l; - estratto non riduttore minimo: 17 g/l. - acidità totale minima: 4,5 g/l; «Val di Cornia» Cabernet Sauvignon: - estratto non riduttore minimo: 25 g/l. - colore: rosso rubino tendente al granato con l’invec- I vini «Val di Cornia» con la qualifica «riserva» o chiamento, di limpidezza brillante; «superiore» devono rispondere alle caratteristiche dei - odore: vinoso, delicato; rispettivi vini con l’unica eccezione del titolo alcolo- - sapore: asciutto, vellutato, armonico, di buon metrico volumico totale minimo che deve essere pari a corpo; 12,50% vol. - titolo alcolometrico volumico totale minimo: È facoltà del Ministero delle politiche agricole, ali- 12,00% vol.; mentari e forestali - Comitato nazionale per la tutela e - acidità totale minima: 4,5 g/l; la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle - estratto non riduttore minimo: 25 g/l. indicazioni geografiche tipiche modificare, con proprio «Val di Cornia» Ciliegiolo: decreto, i limiti minimi sopra menzionati per l’acidità - colore: rosso rubino; totale e per l’estratto non riduttore minimo. - odore: vinoso, delicato; In relazione all’eventuale conservazione in recipienti - sapore: asciutto, vellutato, armonico, di buon di legno il sapore dei vini può rivelare lieve sentore di corpo; legno. - titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol.; - acidità totale minima: 4,5 g/l; Articolo 7 - estratto non riduttore minimo: 22 g/l. Etichettatura, designazione e presentazione «Val di Cornia» Merlot: - colore: rosso rubino tendente al granato con l’invec- Ai vini a denominazione di origine controllata di cui chiamento, di limpidezza brillante; all’articolo 2 è vietata l’aggiunta di qualsiasi specifica- - odore: vinoso, delicato; zione aggiuntiva diversa da quella prevista dal presente - sapore: asciutto, vellutato, armonico, di buon disciplinare, ivi compresi gli aggettivi «extra», «fine», corpo; «scelto», «selezionato» e similari. - titolo alcolometrico volumico totale minimo: È tuttavia consentito l’uso di indicazioni che facciano 12,00% vol.; riferimento a ragioni sociali, marchi privati, non aventi - acidità totale minima: 4,5 g/l; significato laudativo e non idonei a trarre in inganno il - estratto non riduttore minimo: 25 g/l. consumatore. «Val di Cornia» Sangiovese: È consentito altresì l’uso di indicazioni geografiche - colore: rosso rubino tendente al granato con l’invec- e toponomastiche aggiuntive che facciano riferimento chiamento, di limpidezza brillante; ad unità amministrative, frazioni, aree, fattorie e località - odore: vinoso, delicato; dalle quali effettivamente provengono le uve da cui il - sapore: asciutto, vellutato, armonico, di buon vino così qualificato è stato ottenuto, alle condizioni pre- corpo; viste dal decreto ministeriale 22 aprile 1992. - titolo alcolometrico volumico totale minimo: Nella designazione dei vini a denominazione di ori- 12,00% vol.; gine controllata «Val di Cornia» può inoltre essere uti- - acidità totale minima: 4,5 g/l; lizzata la menzione “vigna” a condizione che sia seguita - estratto non riduttore minimo: 25 g/l. dal relativo toponimo o nome, che la relativa superficie 52 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 sia distintamente specificata nell’albo dei vigneti, che aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione la vinificazione, elaborazione e conservazione del vino ampelografica: avvengano in recipienti separati e che tale menzione, Sangiovese: minimo il 40% seguita dal toponimo o nome, venga riportata sia nella Cabernet Sauvignon e Merlot: da soli o congiunta- denuncia delle uve, sia nei registri, sia nei documenti di mente, fino ad un massimo del 60%. accompagnamento. Possono concorrere alla produzione di detti vini le È obbligatoria l’indicazione dell’annata in etichetta uve a bacca rossa, da sole o congiuntamente, provenienti per tutte le tipologie di vino. da altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana, fino ad un massimo del 20%. Articolo 8 L’adeguamento della composizione ampelografica su Confezionamento base aziendale dei vigneti iscritti all’albo dei vigneti della denominazione di origine controllata e garantita «Val di Per il confezionamento dei vini a denominazione di Cornia» Rosso o Rosso «della Val di Cornia» dovrà origine controllata «Val di Cornia» sono ammessi tutti i essere effettuata entro cinque anni dalla data di entrata in recipienti di volume nominale autorizzati dalla normati- vigore del presente disciplinare di produzione. va vigente, ivi compresi i contenitori alternativi al vetro costituiti da un otre in materiale plastico pluristrato di Articolo 3 polietilene e poliestere racchiuso in un involucro di car- Zona di produzione delle uve tone o di altro materiale rigido. Per la tappatura dei vini, allorquando siano confezio- La zona di produzione delle uve atte alla produzione nati in bottiglie di vetro, può essere utilizzata qualsiasi dei vini a denominazione di origine controllata e garanti- tipo di chiusura, escluso il tappo a corona per bottiglie di ta «Val di Cornia» Rosso o Rosso «della Val di Cornia» capacità nominale superiore a 375 ml. ricade nelle province di Livorno e Pisa e comprende i Tuttavia, per le tipologie «superiore» o «riserva», per terreni vocati alla qualità rispettivamente: quelle recanti la menzione “vigna” nonché per le tipo- - in provincia di Livorno: tutto il territorio ammini- logie «Sangiovese», «Cabernet Sauvignon» e «Merlot» strativo dei comuni di Suvereto e Sassetta e parte del sono consentite soltanto bottiglie di vetro aventi forma territorio amministrativo dei comuni di Piombino, San ed abbigliamento consoni ai caratteri dei vini di pregio, Vincenzo e Campiglia Marittima; con volume nominale fino a 5 litri e con chiusura a tappo - in provincia di Pisa: tutto il territorio amministrati- di sughero raso bocca. vo del comune di Monteverdi Marittimo. I vini «Val di Cornia» Aleatico passito e «Val di Detta zona si suddivide in due parti, zona sud-ovest e Cornia» Ansonica passito devono essere immessi al con- zona nord-est, ed è così delimitata: sumo esclusivamente in bottiglie in vetro di capacità non Zona sud-ovest superiore a 0,75 litri, con chiusura a tappo raso bocca. Partendo da Piombino, il limite segue viale Unità d’Italia quindi continua lungo la strada della Principessa fino a Fiorentina. Da qui prosegue verso Venturina lungo A.PRO.VI.TO. SCA la strada provinciale piombinese, e superato il Ponte di Ferro, volge verso la strada per Campo all’Olmo, incon- Proposta disciplinare Val di Cornia Rosso o Rosso tra la strada provinciale Rinsacca, continua per detta stra- della Val di Cornia DOCG. da deviando poi lungo la strada vicinale di Montegemoli fino ad incontrare la ferrovia. La delimitazione continua Articolo 1 verso nord seguendo la ferrovia fino alla stazione di Denominazione e vini Populonia. Da qui prosegue verso la strada vicinale di Poggio all’Agnello, incontra la strada che porta alla Prin- La denominazione di origine controllata e garantita cipessa, continua per detta strada deviando poi lungo la «Val di Cornia» Rosso o Rosso «della Val di Cornia» strada poderale che porta al podere Poggio al Lupo. Da è riservata ai vini che corrispondono alle condizioni e questo podere, seguendo la direzione di questa strada, il ai requisiti prescritti dal presente disciplinare di produ- limite raggiunge un’altra strada poderale tramite la quale zione. arriva alla strada della Principessa. Da qui la linea di delimitazione prosegue a sud lungo la detta strada, devia Articolo 2 lungo la strada poderale che porta al podere delle Forna- Base ampelografica ce e raggiunge il mare seguendo la stessa direzione. Zona nord-est I vini a denominazione di origine controllata e garan- Dall’incrocio della ferrovia con il confine tra la pro- tita «Val di Cornia» Rosso o Rosso «della Val di Cornia» vincia di Livorno con quella di Grosseto, il limite segue devono essere ottenuti dalle uve prodotte dai vigneti verso nord la ferrovia stessa fino ad incontrare fosso Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 53 Valnera. Da qui risalendo il corso di tale fosso arriva conferire alle uve, ai mosti e ai vini derivati le specifiche alla strada comunale di Riotorto-Piombino e continua caratteristiche di qualità. su di essa, entra nel comune di Campiglia Marittima e I vigneti devono trovarsi su terreni ritenuti idonei arriva alla strada comunale di Casalappi. Da qui il limite per le produzioni dei vini di cui si tratta. Con buona prosegue su questa strada, deviando poi lungo la strada esposizione ed efficiente sistemazione idraulico-agraria. comunale piombinese fino al confine tra il comune di Sono da escludere, e non possono essere quindi iscritti al Campiglia Marittima e quello di Suvereto. Da questo predetto Albo, i terreni eccessivamente umidi o insuffi- punto la linea di delimitazione prosegue verso ovest cientemente soleggiati e di pianura alluvionale. identificandosi con il confine tra i due comuni fino all’in- I sesti di impianto, le forme di allevamento, i sistemi crocio con il fosso Riomerdancio, risale il corso di tale di potatura devono essere quelli tradizionalmente usati fosso fino a quota 28 e continua a nord lungo la strada nella zona. provinciale pisana fino alla strada statale n. 398. Da qui il La densità di impianto deve essere quella general- limite prosegue verso Venturina, si identifica con questa mente usata in funzione delle caratteristiche peculiari strada devia a sud lungo la strada per Cignanella, arriva delle uve e dei vini; per i nuovi impianti e i reimpianti la al fosso di Riomerdancio seguendo la stessa direzione, densità dei ceppi non può essere inferiore a 4.000 piante segue il corso di detto fosso al fiume Cornia e segue il ad ettaro. corso di quest’ultimo fino alla vecchia strada statale n. È vietata ogni pratica di forzatura. È consentita l’irri- 1. Il limite continua quindi verso nord lungo la vecchia gazione di soccorso. strada Aurelia fino a località Lumiere da dove prosegue La resa massima di uva per ettaro in coltura specia- lungo la via Remigliano deviando in direzione sud-ovest lizzata non deve superare 9 tonnellate. per la strada delle Lotrine fino ad incontrare la ferrovia. A detto limite, anche in annate eccezionalmente favo- Continuando verso nord il confine si identifica con la revoli, la resa dovrà essere riportata attraverso una accu- ferrovia fino al confine del comune di San Vincenzo e rata cernita delle uve, purché la produzione non superi si ricollega la punto di partenza seguendo i confini dei del 20% il limite medesimo, fermo restando il limite resa comuni citati al capoverso iniziale. uva/vino per i quantitativi di cui trattasi. L’eccedenza delle uve, nel limite massimo del 20%, Articolo 4 non ha diritto alla denominazione di origine controllata Norme per la viticoltura e garantita. Fermo restando il limite sopra indicato la produzione Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti per ettaro in coltura promiscua deve essere calcolata, destinati alla produzione dei vini a denominazione di rispetto a quella specializzata, sulla base dell’effettiva origine controllata e garantita «Val di Cornia» Rosso o superficie coperta dalla vite. Rosso «della Val di Cornia» di cui all’articolo 2 devono Per l’entrata in produzione dei nuovi impianti la pro- essere quelli tradizionali della zona e comunque atte a duzione massima ad ettaro è la seguente:

Anno di produzione Produzione uva (tonnellate/ettaro) I e II anno vegetativo 0 III anno vegetativo 60% della produzione prevista IV anno vegetativo 80% della produzione prevista V anno vegetativo 100% della produzione prevista

Ai fini dell’entrata in produzione si fa riferimento le condizioni di legge, verso la denominazione di origine all’anno vegetativo (per impianto primaverile si intende controllata «Val di Cornia». anche quello effettuato nel periodo successivo con bar- batelle in vaso). Articolo 5 La regione Toscana, con proprio decreto, sentite le Norme per la vinificazione organizzazioni di categoria interessate, di anno in anno, prima della vendemmia, tenuto conto delle condizioni Le operazioni di vinificazione e di invecchiamento ambientali e di coltivazione, può stabilire un limite devono essere effettuate nell’ambito della zona di pro- massimo di produzione rivendicabile di uva per ettaro duzione di cui al precedente art. 3. inferiore a quello fissato dal presente disciplinare di L’imbottigliamento deve essere effettuato nell’ambi- produzione, dandone immediata comunicazione al Mini- to dell’intero territorio dei comuni di Suvereto, Sassetta, stero delle politiche agricole alimentari e forestali ed al Piombino, San Vincenzo e Campiglia Marittima in pro- Comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di vincia di Livorno, e del comune di Monteverdi Marit- origine dei vini. timo in provincia di Pisa, ricompresi in tutto o in parte È consentita la scelta vendemmiale, ove ne sussistano nella zona di produzione delimitata di cui all’articolo 3. 54 Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 17 del 28.4.2010 Nella vinificazione ed elaborazione devono essere 18 in contenitori di rovere, può ottenere la qualifica seguiti i criteri tecnici più razionali ed effettuate le «riserva». pratiche enologiche atte a conferire al prodotto finale le Il periodo di invecchiamento decorre dal 1° novem- migliori caratteristiche di qualità. bre dell’anno di produzione delle uve. È consentito l’arricchimento dei mosti e dei vini di È facoltà del Ministero delle politiche agricole, ali- cui all’art. 1, nei limiti e condizioni stabilite dalle norme mentari e forestali - Comitato nazionale per la tutela e comunitarie e nazionali, con mosti concentrati ottenuti la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle da uve prodotte nella zona di produzione delimitata dal indicazioni geografiche tipiche modificare, con proprio precedente art. 3 o, in alternativa, con mosto concentrato decreto, i limiti minimi sopra menzionati per l’acidità rettificato o a mezzo di altre tecnologie consentite. totale e per l’estratto non riduttore minimo. Le uve destinate alla vinificazione devono assicurare al vino un titolo alcolometrico volumico naturale mini- Articolo 7 mo di 12,5%. Etichettatura, designazione e presentazione La resa massima dell’uva in vino finito non deve essere superiore al 70%. Qualora superi detto limite, ma Ai vini a denominazione di origine controllata e non il 75%, l’eccedenza non ha diritto alla denominazio- garantita «Val di Cornia» Rosso o Rosso «della Val di ne di origine controllata e garantita. Oltre il 75% decade Cornia» è vietata l’aggiunta di qualsiasi specificazione il diritto alla denominazione di origine controllata e aggiuntiva diversa da quella prevista dal presente disci- garantita per tutto il prodotto. plinare, ivi compresi gli aggettivi «extra», «fine», «scel- Il vino «Val di Cornia» Rosso o Rosso «della Val to», «selezionato» e similari. di Cornia» non può essere immesso al consumo prima È tuttavia consentito l’uso di indicazioni che facciano del 1° maggio del secondo anno successivo a quello di riferimento a ragioni sociali, marchi privati, non aventi significato laudativo e non idonei a trarre in inganno il produzione delle uve. consumatore. Il vino «Val di Cornia» Rosso o Rosso «della Val È consentito altresì l’uso di indicazioni geografiche di Cornia» con la qualifica «riserva» non può essere e toponomastiche aggiuntive che facciano riferimento immesso essere immesso al consumo prima del 1° gen- ad unità amministrative, frazioni, aree, fattorie e località naio del terzo anno successivo a quello di produzione dalle quali effettivamente provengono le uve da cui il delle uve, fermo restando il periodo di affinamento vino così qualificato è stato ottenuto, alle condizioni pre- obbligatorio minimo di diciotto mesi in contenitori di viste dal decreto ministeriale 22 aprile 1992. rovere e di sei mesi in bottiglia, così come specificato al Nella designazione dei vini a denominazione di origi- successivo articolo 6. ne controllata e garantita «Val di Cornia» Rosso o Rosso «della Val di Cornia» può inoltre essere utilizzata la men- Articolo 6 zione “vigna” a condizione che sia seguita dal relativo Caratteristiche al consumo toponimo o nome, che la relativa superficie sia distinta- mente specificata nell’albo dei vigneti, che la vinificazio- I vini a denominazione di origine controllata e garan- ne, elaborazione e conservazione del vino avvengano in tita «Val di Cornia» Rosso o Rosso «della Val di Cornia» recipienti separati e che tale menzione, seguita dal toponi- all’atto dell’immissione al consumo devono rispondere mo o nome, venga riportata sia nella denuncia delle uve, alle seguenti caratteristiche: sia nei registri, sia nei documenti di accompagnamento. «Val di Cornia» Rosso o Rosso «della Val di Cor- È obbligatoria l’indicazione dell’annata di produzio- nia»: ne delle uve in etichetta. - colore: rosso rubino di buona intensità, brillante, tendente al granato; Articolo 8 - odore: vinoso, delicato; Confezionamento - sapore: asciutto, vellutato, armonico, di buon corpo, con eventuale sentore di legno; I vini a denominazione di origine controllata e garan- - titolo alcolometrico volumico totale minimo: tita «Val di Cornia» Rosso o Rosso «della Val di Cornia» 12,50% vol. (13,00% vol. la «riserva»); possono essere immessi al consumo esclusivamente - acidità totale minima: 4,5 g/l; in bottiglie dei tipi bordolese o borgognona di volume - estratto non riduttore minimo: 25 g/l. nominale fino a 5 litri di capacità, aventi forma ed abbi- Il vino a denominazione di origine controllata e gliamento consoni ai caratteri dei vini di pregio. garantita «Val di Cornia» Rosso o Rosso «della Val di Per la tappatura dei vini è obbligatorio il tappo di Cornia» che provenga da uve la cui resa ad ettaro è pari sughero raso bocca. Tuttavia, per i contenitori di vetro ad 8 tonnellate e con un titolo alcolometrico volumico con capacità fino a 0,375 litri, è ammesso l’utilizzo di altri naturale minimo di 13,00%, sottoposto ad un periodo di dispositivi di chiusura ammessi dalla normativa vigente. invecchiamento non inferiore a 24 mesi di cui almeno MODALITÀ TECNICHE PER L’INVIO DEGLI ATTI DESTINATI ALLA PUBBLICAZIONE IN VIGORE DAL 1 GENNAIO 2008

Con l’entrata in vigore dal 1 gennaio 2008 della L.R. n. 23 del 23 aprile 2007 “Nuovo ordinamento del Bollettino Ufficiale della Regione Toscana e norme per la pubblicazione degli atti. Modifiche alla legge regionale 20 gennaio 1995, n. 9 (Disposizioni in materia di procedimento amministrativo e di accesso agli atti)”, cambiano le tariffe e le modalità per l’invio degli atti destinati alla pubblicazione sul B.U.R.T. Tutti gli Enti inserzionisti devono inviare i loro atti per la pubblicazione sul B.U.R.T. in formato esclusivamente digitale. Le modalità tecniche per l'invio elettronico degli atti destinati alla pubblicazione sono state stabilite con Decreto Dirigenziale n. 5615 del 12 novembre 2007. L’invio elettronico avviene mediante interoperabilità dei sistemi di protocollo informatici (DPR 445/2000 artt. 14 e 55) nell’ambito della infrastruttura di Cooperazione Applicativa Regionale Toscana. Le richieste di pubblicazione firmate digitalmente (D.lgs 82/2005) hanno come allegato digitale l'atto di cui è richiesta la pubblicazione. E’ fatta transitoriamente eccezione alle modalità di cui sopra per gli enti ancora non dotati del protocollo elettronico, per i quali resta utilizzabile, la trasmissione elettronica all’indirizzo [email protected]. Il materiale da pubblicare deve pervenire all’Ufficio del B.U.R.T. entro il mercoledì per poter essere pubblicato il mercoledì della settimana successiva. Il calcolo per le tariffe di inserzione è determinato in base al numero complessivo dei caratteri, spazi,simboli di interlinea ecc. di cui è composto il testo da pubblicare. La tariffa unitaria per carattere, spazi ecc. è di Euro 0,010, il costo per la pubblicazione di tabelle, elenchi, prospetti diversi sarà computato moltiplicando la tariffa unitaria per 2.000 per ogni pagina di formato A/4 anche se le dimensioni delle tabelle, ecc. non dovessero occupare interamente la pagina A/4 (Euro 20). Per le inserzioni a pagamento il versamento dovrà essere fatto sul C/C postale n. 14357503 intestato a: Regione Toscana - Bollettino Ufficiale - via F. Baracca, 88 - 50127 Firenze. L’attestazione del pagamento dovrà essere inviata via fax al n. 0554384620 contestualmente al materiale da pubblicare inviato in formato digitale. L’art. 16, comma 2, della L.R. n. 23/2007 stabilisce che gli atti degli enti locali e degli altri enti pubblici la cui pubblicazione è obbligatoria per previsione di legge o di regolamento è effettuata senza oneri per l’interessato, in tal caso nella richiesta di pubblicazione deve essere indicata la norma che la rende obbligatoria. L’art. 16, comma 3, della L.R. n. 23/2007, stabilisce viceversa che sono soggetti a pagamento gli atti di cui all’art.5, comma 1, lettere h),i),j),e k), ed in particolare: 1) bandi ed avvisi di concorso e relativi provvedimenti di approvazione; 2) bandi ed avvisi per l’attribuzione di borse di studio, contributi, sovvenzioni, benefici economici e i relativi provvedimenti di approvazione; 3) i provvedimenti di approvazione delle graduatorie relativi ai procedimenti di cui sopra; 4) gli avvisi di conferimento di incarichi esterni o di collaborazione coordinata e continuativa, ove previsto dalla disciplina della materia. Si ricorda che l’art 20, comma 2, della L.R. n. 23/2007 stabilisce che per gli anni 2008 e 2009 i comuni e le comunità montane della Toscana beneficiano di una riduzione del cinquanta per cento delle tariffe di inserzione dei loro atti sul B.U.R.T. I testi da pubblicare, trasmessi unitamente alla istanza di pubblicazione, devono possedere i seguenti requisiti formali: • testo - in forma integrale o per estratto (ove consentito o espressamente richiesto); • collocazione fuori dai margini del testo da pubblicare di firme autografe, timbri, loghi o altre segnature; • utilizzo di un carattere chiaro tondo preferibilmente times newroman, corpo 10; • indicazione, all’inizio del testo, della denominazione dell’ente emettitore e dell’oggetto dell’atto sintetizzato nei dati essenziali; • inserimento nel testo di un unico atto o avviso; più atti o avvisi possono essere inseriti nello stesso testo se raggruppati per categorie o tipologie omogenee.

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